No Less than Lethal

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A Roma si parla di “Less than lethal”

T

utti coloro che svolgono attività militari e di polizia si trovano inevitabilmente a confrontarsi con la necessità di controllare persone pericolose, sia a livello individuale che di massa. L’equazione da risolvere è quella di conciliare l’uso della forza e il rispetto dell’incolumità dei cittadini, anche di coloro che in quel momento costituiscono il pericolo per cui si è reso necessario l’intervento degli operatori di sicurezza. Gli strumenti utilizzati e le tecniche sono differenti a seconda che chi li impiega sia un militare, un operatore di polizia o un semplice cittadino. Sostanzialmente le armi non letali sono comprese in quattro grandi aree principali:

di Gianfranco Peletti)

La conferenza dal titolo “Less than lethal e nuovi strumenti formativi”, organizzata alla Scuola di formazione del D.A.P. (Dipartimento amministrazione penitenziaria) della Capitale, è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dei lavori in tema di armi non letali e le nuove strumentazioni per formare gli agenti di pubblica sicurezza

• opto-elettronica: le più utilizzate e conosciute sono i laser a bassa energia, gli impulsi elettromagnetici (non nucleari) che provocano l’alterazione dei circuiti logici, causando, per esempio, il blocco dei motori, il blocco delle radiofrequenze,

cancellazione dei contenuti delle memorie dei computer; • acustica: in questa categoria rientrano generatori di ultrasuoni, cioè dei suoni a frequenza ultra bassa che se diretti contro una persona causano disorientamento, vomito;

Anna Sanfelice dà il benvenuto ai partecipanti durante la conferenza “Less than lethal”. Sul tavolo di fronte a lei due cappelli di servizio della Polizia Penitenziaria

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• chimica e biologica: categoria molto vasta in cui rientrano i principali strumenti utilizzati dalle forze di polizia in situazioni di ordine pubblico, prevalentemente le varie tipologie di lacrimogeni e urticanti. In campo militare sono spesso utilizzati agenti biologici, tipo le “super colle” e gli antiaderenti, anche se trattandosi di prodotti chimici, spesso vietate dalle convenzioni umanitarie; • cinetica: categoria molto vasta che comprende l’insieme delle tecnologie inabilitanti fondate sull’energia cinetica (quindi sull’urto). Gli esempi più classici sono quelli costituiti dai proiettili di gomma (rubber bullet) o altri materiali sintetici di tipo morbido e cedevole, gli idranti ad alta pressione o i cannoni ad acqua (water cannon), le granate da 40 mm di tipo spugnoso formate da un proiettile di plastica ad alta densità, la cui punta è rivestita di materiale spugnoso in grado di attutire il colpo, che vengono lanciate da normali lanciagranate.

I fini del convegno

I lavori della conferenza

Appare evidente che l’utilizzo di questi strumenti, la loro conoscenza e le possibilità di utilizzo richiedono una formazione specifica. Per fare il punto della situazione è stata organizzata la conferenza dal titolo “Less than lethal e nuovi strumenti formativi”: lo scambio di conoscenze, metodi formativi e utilizzo fra gli specialisti della formazione dei militari e delle forze di polizia. L’evento è stato organizzato dalla Scuola di formazione del D.A.P. (Dipartimento amministrazione penitenziaria); vi hanno partecipato rappresentanti dello Stato Maggiore dell’Esercito italiano, della Marina e dell’Aeronautica militari, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia di Stato, del Corpo Forestale dello Stato, del Comando di Polizia Roma Capitale, del Comando Gendarmeria Città del Vaticano e di alcuni Comandi di Polizia Locale.

Ha aperto i lavori e dato il benvenuto ai presenti il vice capo del D.A.P., Simonetta Matone, che ha illustrato la materia tema della conferenza e le problematiche a essa connesse. Subito dopo è intervenuta Anna Sanfelice (direttore della formazione del D.A.P., che di fatto, insieme al personale dell’Istituto nazionale di sperimentazione e perfezionamento al tiro, ha fatto sì che si realizzasse questo evento) che ha auspicato che la conferenza non resti isolata nel tempo, ma diventi un incontro periodico per momenti di riflessione e scambio di esperienze finalizzato a migliorare la qualità dei servizi e la sicurezza dei cittadini e degli operatori.

Beretta e l’LTLX 7000 Fra i numerosi argomenti presentati agli addetti ai lavori presenti in sala, è risultato nuovo e particolarmente interessante quello riguardante la presentazione di un fucile speciale per l’ordine pubblico prodotto da Beretta, fatta da Michele Micheletti, dirigente dell’azienda garIl Beretta LTLX 7000 è acronimo di Less Than Lethal (meno che letale), con la X inserisce l'arma nella famiglia delle più recenti armi Beretta per impieghi operativi (carabina Cx4 Storm, pistola Px4 Storm, fucile d'assalto ARX 160 eccetera), mentre 7000 è la distanza massima di tiro utile dell'arma espressa in centimetri. Notare il congegno optoelettronico meccanico prodotto dalla Galileo, cuore pulsante del sistema

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Novità dal Law Enforcement MTS Self-Contained Military SAT La MTSI (Meggit Training System, Inc.) è leader mondiale nello sviluppo e nella produzione per sistemi di simulazione interattivi progettati per l’addestramento alle armi per i militari e per le forze dell’ordine. Ha assorbito la nota azienda che produceva i poligoni già utilizzati in Italia e conosciuti come FATS, continuando l’assistenza e la manutenzione, proponendo però nuovi modelli denominati SAT. Il modello che vedete in fotografia, provato nel tunnel del poligono di tiro della Scuola di formazione del D.A.P., è il mod. MTS Self-Contained Military SAT, interamente contenuto in appositi contenitori a tenuta stagna che, riuniti e bloccati insieme attraverso un apposito sistema di chiusura, formano un parallelepipedo montato su ruote e facilmente trasportabile anche da una sola persona. Il sistema è in grado di soddisfare le esigenze addestrative delle Forze di Polizia e dei militari perché è predisposto per la simulazione con qualunque tipo di armi e di mezzi di terra, cielo e mare. Il sistema è interfacciabile in rete e consente l’addestramento anche a operatori presenti in località diverse, consentendo di interagire e di compiere addestramenti di tutti i tipi con scenari realistici. Le immagini sono proiettate in dimensioni reali su di uno schermo speciale (dimensioni 210 h x 280 l), ripiegabile in un contenitore da aggregare al sistema per facilitarne il trasporto.

PRISim SUITE Questo sistema di addestramento situazionale e di tiro è il fiore all’occhiello dell’AIS (Advanced Interactive Systems), azienda canadese che da anni si occupa dell’addestramento interattivo. Interamente modulare è montato in appositi contenitori a tenuta stagna, assemblabili in un unico corpo, facilmente trasportabile grazie alle ruote che fanno parte dei contenitori inferiori. Il sistema presente alla conferenza a disposizione dei partecipanti per le prove è il sistema di rilevamento del tiro a fuoco P3000 . I sensori del tiro a fuoco sono sistemi brevettati AIS. Ogni schermo monta due sensori. Il sistema rileva i proiettili sparati dall’allievo, che passano attraverso la superficie dello schermo. Ogni sensore emette un fascio luminoso attraverso uno speciale prisma, che proietta una patina di luce invisibile, focalizzata verso il nastro retroriflettente che circonda lo schermo. Quando un proiettile attraversa lo schermo, crea un’ombra sul nastro retroriflettente. Entrambi i sensori rilevano l’ombra e mediante un processo di triangolazione consentono al sistema di calcolare le coordinate esatte del punto d’impatto. Il PRISim, sistema addestrativo video per la gestione delle situazioni potenzialmente pericolose-simulatore per l’addestramento al tiro, rappresenta il comune denominatore di tutti gli apparati e fornisce un approccio modulare alle necessità addestrative. Il PRISim e il simulatore per l’addestramento al tiro di precisione sono forniti con una selezione di video e bersagli CGI (Computer Generated Images). Una nuova versione del simulatore per l’addestramento al tiro è stata recentemente introdotta come parte del più recente upgrade alla PRISim Suite, e consente un maggiore uso di grafica ed effetti 3D. E’ distribuito in Italia da PEZT Co. Srl di Adro (BS).

Il sistema pronto per l’utilizzo, con lo schermo montato

donese che da anni segue il settore del Law Enforcement. Il fucile in questione è il modello LTLX 7000 (derivato dal fucile a pompa Benelli Nova con cui ha in comune però solamente la tipologia dell’azione di riarmo), arma realizzata per l’utilizzo di una munizione non letale a distanze d’ingaggio variabili, fino ai 70 metri. Il grosso problema delle armi da impatto è che è praticamente impossibile realizzare un proiettile che abbia un sufficiente potere

di arresto e d’incapacitazione del soggetto a distanze diverse, perché bisognerebbe variare la carica del proiettile in funzione della distanza. Beretta ha realizzato questo fucile avveniristico che nello stesso tempo è – apparentemente – molto semplice. È un fucile in calibro 12 magnum, con una canna lunga 50 cm, rigata all’interno, per stabilizzare la palla durante la sua traiettoria grazie all’effetto di tipo giroscopico dato dalla rotazione della stessa sul suo

asse. La cartuccia, vista dall’esterno, è un normale calibro 12, con una borra particolare e la palla in gomma speciale dal peso di 11,5 grammi che restituisce all’impatto con il bersaglio un’energia cinetica variabile dai 60 agli 80 Joule, indipendentemente dalla distanza che può variare dai 15 ai 70 metri, garantendo una cavità di penetrazione inferiore a quella stabilita per legge (44 mm). Tutto questo è reso possibile dalla tecnologia interamente

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HYPER SPYKE

LASERSEC SYSTEM – MOD. MEDUSA

È un elemento dell’Ultra Electronics, azienda statunitense, specializzata nelle realizzazioni di dispositivi acustici per usi civili, di polizia e militari. Il sistema si basa sull’emissione di onde sonore particolari che sono in grado di creare disturbo e non fare avvicinare i soggetti indesiderati. Alla conferenza di Roma erano esposti uno scudo protettivo denominato “HyperShield” e un diffusore acustico portatile denominato HS-Micro, elemento di punta dell’azienda. Lo scudo è facilmente utilizzabile nelle operazioni di ordine pubblico perché è costruito in fibre di carbonio, con la parte trasparente in policarbonato, con dimensioni di 122x61 cm, ha un peso (comprese le batterie del sistema acustico) di 7700 grammi. L’emissione sonora misurata a 1 metro di distanza è di 140 decibel e può essere utilizzato un microfono per parlare e dare ordini, così come una scheda di memoria SD su cui sono registrati suoni con frequenze di disturbo per l’orecchio umano. Le impugnature di sostegno dello scudo sono reversibili per poterlo utilizzare anche con operatori mancini.

Lo scudo acustico visto anteriormente. Nella parte inferiore si nota la grossa griglia corazzata del diffusore acustico

italiana, grazie a un congegno optronico chiamato “Range Finder”, di tipo meccanico e collegato a uno speciale piattello otturatore di tipo rotante posto all’interno della camera di cartuccia dell’arma. Quando s’inquadra un bersaglio, alla distanza avariabile dai 15 ai 70 metri, il “Range Finder” fa ruotare il piattello in modo da consentire alla cartuccia solo l’energia necessaria per colpirlo con precisione, mantenendo l’energia di cui ab-

Lasersec Systems Corporation è un’azienda internazionale dislocata in Finlandia, Usa e Svizzera che progetta, sviluppa e produce laser ad alta potenza per la deterrenza delle minacce e telerilevamento. Lasersec Systems è il leader mondiale nel lungo raggio non letale con tecnologia laser. Il modello presentato alla Conferenza è il Medusa, un laser a potenza regolabile multi-watt, con regolazione del fascio a luce continua, intermittente e di tipo lineare per ingaggiare contemporaneamente bersagli multipli su una fila orizzontale. Il Medusa è un sistema che proietta la luce laser con un dispositivo a forma di fucile, con calciatura e “Red Point” per il puntamento di precisione, che è alimentato da un apposito zainetto posto sulle spalle dell’operatore. Il dispositivo, utilizzato alla massima potenza, è in grado di proiettare la luce laser fino a 2.000 metri di distanza con luce diurna e 4.000 metri con luce notturna. Lo zainetto che contiene il sistema e le batterie necessarie per il suo funzionamento ha un peso di circa 15 kg e dimensioni di 308x300x150 mm. Un gruppo di volontari (tra cui l'autore) sperimenta la luce laser e i suoi effetti (è rimasto completamente abbagliato per circa un minuto e ci sono voluti una quindicina di minuti prima che scomparisse definitivamente l’effetto)

biamo parlato. Vale a dire che la cartuccia è studiata per funzionare a piena potenza ai 70 metri, mentre a distanze inferiori, la rotazione del piattello fa un prelievo dei gas che sono poi fatti sfogare, in modo da consentire un’energia programmata alla palla che fuoriesce dalla volata. Durante le prove fatte con il cronografo, posto a 150 cm dalla volata, Beretta ha verificato che sparando a un bersaglio posto alla distanza di 15 metri la velocità della pal-

Un momento della dimostrazione p ra t i ca , co n l a d.ssa Sanfelice che osserva personalmente di che cosa si tratti

la è di 121 m/s, mentre sparando a un bersaglio posto alla distanza di 70 metri la velocità è di 151 m/s. Il fucile è tuttora in fase di sperimentazione e potrà essere adottato in tutti le nazioni ove la legislazione prevede l’utilizzo di questo tipo di armi. Giova precisare che la nostra legislazione non prevede e vieta l’utilizzo di armi a impatto cinetico e, in pratica con l’eccezione dei gas lacrimogeni, di tutti gli strumenti della categoria “non letale”. LM EVENTI

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