Smith & Wesson 357magnum Airlite

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Tecnologia spaziale

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Vista superiore dell’arma: si nota la linea posteriore di mira, ricavata sopra al castello del tamburo mediante microfusione

Peso minimo e potenza massima per lo S&W 340 PD Airlite: un connubio difficile che, grazie allo sfruttamento della tecnologia spaziale, è ben riuscito alla Casa di Springfield

di Gianfranco Peletti

E’

migliore la pistola semiautomatica o quella a tamburo? Questa è una delle domande che non troveranno mai una risposta univoca, perché a determinarla è un insieme di idee, passione e modi di vedere che differiscono da una persona all’altra. Inter o Milan, Bartali o Coppi sono un tipico esempio di quanto asserito, sostenuto e dimostrato dalle persone di fede diversa che sosterranno la loro idea con argomentazioni di vario tipo, ma che non saranno mai disposti a cambiare perché l’idea è una fede. La Smith & Wesson che è una delle aziende produttrici di revolver a livello mondiale e, per evitare questo dubbio e accontentare tutti i clienti indipendentemente dai loro gusti e dalle loro idee, ha recentemente prodotto un revolver a cinque colpi che da lontano ha l’apparenza del modello Centennial. Il primo revolver di acciaio con telaio piccolo (denominato “J”), doppia e singola azione con cane esterno, tamburo a cinque colpi cal. 38 Special, canna da un pollice e 7/8, denominato dalla Casa produttrice mod. 36, fu presentato per la prima volta nell’ottobre del

1950 a Colorado Spring, in occasione del raduno IACP (International Association of Chief of Police) e per questo motivo venne chiamato Chief Special. L’arma incontrò subito molto successo fra gli addetti ai lavori, per le sue piccole dimensioni, per il peso ridotto rispetto ai normali revolver e la facilità di porto e occultamento, divenendo in breve tempo l’arma preferita per gli agenti in abiti borghesi. Proprio per questo tipo di utilizzo, a seguito di numerosi suggerimenti e richieste, la S&W, nel 1952 presentò l’arma in una versione a sola doppia azione, con il meccanismo di scatto e il cane all’interno del fusto per evitare ogni possibilità d’impuntamento, sicura dorsale a leva con la possibilità di sparare dall’interno di una tasca. Quest’arma fu chiamata mod. 40 “Centennial” per festeggiare il centenario dell’azienda, fondata nel 1852 a Norwich

Vista anteriore dell’arma, dove si vede perfettamente l’intubatura in acciaio della canna

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nel Connecticut. Negli anni successivi, questo revolver con il fusto “J” continuò ad avere successo di mercato e fu utilizzato anche per produrre altri modelli, tra cui la Bodyguard, che è sostanzialmente una mod. 36 Chief ma con il cane carenato all’interno di una gobba posteriore del fusto, con la sporgenza della sommità della cresta del cane arrotondata, così da avere la possibilità di armare il cane con il pollice per sparare in singola azione. Di questa versione fu prodotto anche un modello Airweight con canna da tre pollici, su richiesta degli agenti del secret service adibiti alla scorta del presidente degli Stati Uniti d’America. L’evoluzione L’ultima evoluzione, di cui facciamo la prova, è la mod. 340 PD Revolver Airlite, arma ad altissimi contenuti tecnologici, oggi possibile grazie al lavoro svolto dall’ingegneria aereonautica nella ricerca spaziale. Il fusto del tipo “J” e la canna sono costruiti in un’avanzata lega di alluminio e di scandio, il tamburo a cinque camere in cal. .357 Magnum è in titanio e l’interno della canna è in acciaio anticorrosione, utilizzato anche per altri particolari, il tutto per un peso di 360 grammi con le guancette monopezzo Hogue Rosewood Laminate; peso inimmaginabile per un’arma interamente costruita in metallo in grado di sparare cartucce cal. .357 Magnum. Questo fatto è possibile solo grazie alle caratteristiche dei materiali utilizzati, dalle caratteristiche molto particolari, che vale la pena conoscere. I materiali Lo scandio è l’elemento chimico di numero atomico 21: il suo simbolo è Sc. È un elemento di transizione, tenero, di colore bianco argenteo, presente in alcuni rari minerali della Scandinavia. E’ un elemento molto raro, un metallo trivalente molto leggero; il suo colore, se esposto all’aria, vira leggermente verso il giallo o il rosa. Le sue proprietà chimiche sono più simili all’ittrio e alle terre rare piuttosto che all’alluminio o al titanio, che sono suoi vicini nella tavola periodica. Lo stato di ossidazione più comune dello scandio è +3, e in forma metallica è attaccato da una miscela 1:1 d’idrogeno, azoto, ossigeno e fluoro. Il titanio è l’elemento chimico della tavola

Il logo “spaziale” creato dalla S&W per quest’arma

“Lo scandio è l’elemento chimico di numero atomico 21: il suo simbolo è Sc. È un elemento di transizione, tenero, di colore bianco argenteo, presente in alcuni rari minerali della Scandinavia. E’ un elemento molto raro, un metallo trivalente molto leggero” L’inizio della canna con il deflettore in acciaio incassato nella parte superiore del castello

periodica degli elementi che ha come simbolo Ti e come numero atomico il 22. È un metallo del blocco “D”, leggero, resistente, di colore bianco metallico, lucido, poco sensibile alla corrosione. Il titanio, utilizzato nelle leghe leggere resistenti e nei pigmenti bianchi, si trova in numerosi minerali, i principali sono il rutilo e l’ilmenite. Il titanio è un

elemento metallico ben conosciuto per la sua resistenza alla corrosione (quasi quanto il platino) e per il suo alto rapporto resistenza/peso. È leggero, duro, con una bassa densità (il 40% in meno di quella dell’acciaio). Allo stato puro è abbastanza duttile ma le leghe di titanio non sono facilmente lavorabili e la difficoltà di lavorazione alle macchine

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055 utensili è paragonabile a quella dell’acciaio inossidabile (notoriamente il più problematico da plasmare per asportazione di truciolo). Il punto di fusione relativamente alto di questo elemento lo rende utile come metallo refrattario. Il titanio è resistente come l’acciaio ma il 40% più leggero, pesa il 60% in più dell’alluminio ma con una resistenL’Airlite vista dal lato sinistro za doppia. Queste con il tamburo aperto, che proprietà rendono il evidenzia con il colore la diftitanio molto resistenferenza dei materiali utilizzati te alle forme usuali di nella costruzione dell’arma fatica dei metalli. La meccanica Sulla parte destra della slitta del perno che blocca il tamburo e che fa parte integrante della canna, subito sotto la scritta 357 S&W MAG, è riportata la scritta “NO LESS THAN 120 GR BULLET” che invita a non utilizzare cartucce in 357 Magnum con palle di peso inferiore ai 120 grani, per evitare rischi dovuti ad eccessive temperature dei gas di combustione che potrebbero danneggiare il fusto dell’arma. Proprio per questo, nella parte del fusto posta sopra all’inizio della canna, è inserita una piastrina di acciaio che è sagomata per fare da deflettore e impedire ai gas combusti di venire a diretto contatto

con la sommità del castello. Il mirino che è lungo quasi quanto la canna è del tipo Baughmann (dal nome del suo ideatore), su rampa, finemente lavorata a gradini per evitare riflessi di luce, con un inserto di plastica dura di colore rosso che agevola le operazioni di puntamento. La tacca di mira è integrale al fusto ed è ricavata direttamente in microfusione nella parte superiore del castello del tamburo. Il grilletto (sempre della stessa lega) è facilmente raggiungibile, molto comodo e svolge un’azione di armamento del cane molto rotonda, con un avvertibile momento di aggancio del secondo tempo che precede lo scatto.

La canna con il mirino a rampa spinato e, nella parte inferiore, la scritta di non utilizzare munizioni con palla di peso inferiore ai 120 grani

In poligono Abbiamo eseguito la prova di tiro presso il poligono di Galliate, nel poligonetto di tiro dinamico che, come sempre, ci è stato messo a disposizione grazie alla collaborazione del vicepresidente che ci ha aiutato nel test. Per testare al meglio l’arma che ci è stata messa a disposizione dall’amico Paolino, che è il felice proprietario, abbiamo utilizzato il munizionamento della Fiocchi, con cinquanta cartucce cal. .357 Magnum con palla semiblindata a punta molle da 158 grani e 100 cartucce cal. 38 Special della nuovissima serie Gold Target con palla ramata tronco conica da 148 grani, che hanno la caratteristica di montare i nuovi inneschi Fiocchi denominati “ZetaPi”, vale a dire Zero Piombo. Queste cartucce sono veramente interessanti per un utilizzo continuato in galleria e contiamo a breve di fare una prova insieme alle ultimissime creazioni dell’azienda italiana, al fine di farvi conoscere tutte le caratteristiche. Vista l’esperienza fatta il mese scorso con la Ruger Redhawk in cal. 44 Magnum, in quest’occasione mi sono munito di comodi e robusti guanti con l’intento di tornare a casa con le mani integre, e poco dopo ho benedetto questa idea. Sistemati i bersagli alla distanza di 10 metri, con l’amico Giovanni abbiamo deciso di provare per primo il brivido del .357 Magnum e dopo il 38 Special, R E VO LV E R

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L’Airlite con il tamburo carico in apertura, accanto la scatola delle cartucce e una fondina interna per il porto occulto

così da poterci rilassare. Caricata l’arma e curata l’impugnatura per bloccarla al massimo ho iniziato a tirare il grilletto fino alla partenza del colpo che, per quanto me lo aspettassi, mi ha sorpreso per la sua cattiveria, un vero calcio di mulo. Finiti i cinque colpi del tamburo, ho pensato che era il momento di fare sparare a Giovanni e gli ho passato la pistola raccomandandogli di tenerla ben stretta e di contrastarla bene. Ciononostante ha fatto anche a lui lo stesso effetto che ha fatto a me, e comunque, alternandoci a prendere i calci tenendo ben stretto il calcio (sembra un calembour) abbiamo concluso la prova dei cinquanta colpi, apprezzando la precisione e la giustezza dell’arma che ha concentrato tutti i colpi nella parte centrale del bersaglio, nonostante noi, per il timore inconscio del colpo, non abbiamo sparato

Vista della stella di rotazione del tamburo, che evidenzia la difficoltà degli utensili causata dalla durezza del titanio

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PREZZO INDICATIVO

da 1100 euro

Il rilevamento dell’arma subito dopo la partenza del colpo

L’autore mentre si appresta a sparare con le cartucce cal. .357 Magnum Produttore: Smith & Wesson, www. smith-wesson.com Importatore: Bignami spa, tel. 0471 803000, www.bignami.it Modello: 340 PD Airlite Tipo: pistola a rotazione Calibro: .357 Magnum Meccanica: telaio chiuso, tamburo basculante sul lato sinistro, cane interno Numero colpi: 5 Scatto: doppia azione Canna: lunga 1,88” (48 mm) Mire: tacca di mira fissa ricavata in microfusione sulla parte superiore del castello del tamburo Lunghezza totale: 164 mm Altezza massima: 160 mm Peso: 360 g Materiali: scandio - titanio - lega di alluminio - acciaio Finitura: nero opaco Numero di Catalogo nazionale: 13060

Nonostante Giovanni fosse preparato, il rinculo gli ha fatto sfuggire l’arma

Il bersaglio posto a 10 metri con la rosata di 30 colpi in .357 Magnum

Il bersaglio posto a 10 metri con 50 colpi sparati dall’autore e da Giovanni, che evidenzia il diverso modo di usare i congegni di mira

“Ritengo che il fatto di potere sparare il calibro .357 Magnum sia da apprezzare per quello che riguarda la robustezza dell’arma ma che, per utilizzarla seriamente, con possibilità di doppiare il colpo, consigliamo ai lettori un munizionamento in calibro 38 Special” al meglio. Con le cartucce in 38 Special è stata tutta un’altra storia, perché l’arma - pur “scalciando” - è perfettamente controllabile e consente addirittura un tiro di precisione con ottimi risultati, che siamo stati in grado di apprezzare. Possiamo dire che è un’arma per professionisti che hanno la necessità di poterla

portare anche con abiti eleganti, perché si può comodamente tenere nella tasca dei pantaloni con un fastidio minimo. Ho provato anche a portarla nella tasca di una giacca blazer, nella tasca interna di un abito elegante e nella tasca dei jeans, sempre senza fastidio e con un’ottima occultabilità. In tutte le situazioni l’arma

è sempre a portata di mano e pronta all’uso, con uno scatto intorno ai quattro chili e mezzo di trazione, che consente un rapido e immediato utilizzo per la difesa personale a breve distanza. Sinceramente, ritengo che il fatto di potere sparare il calibro .357 Magnum sia da apprezzare per quello che riguarda la robustezza dell’arma ma che, per utilizzarla seriamente, con possibilità di doppiare il colpo, si consiglia un munizionamento in calibro 38 Special, che abbina una facile gestione a un’ottima precisione, fattori che consentono un efficace utilizzo in una situazione di pericolo, in cui tutti gli attimi sono preziosi. M C

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