Spray O.C. 2parte

Page 1

182

Occhio allo spray P

er quanto riguarda l'Italia è importante ricordare che quando si parla di spray o.c. si intende esclusivamente quello basato sull'oleoresina di capsicum (prodotto naturale estratto dal frutto della pianta del peperone) che contiene il principio attivo della capsaicina. Tutti i prodotti che contengono capsaicina di tipo sintetico denominata PAVA (nome scientifico Nonivamid -vanillilammide dell’acido pelargonico), in base alla legge 18 aprile 1975, n.110 (Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi) rientrano nella categoria degli aggressivi chimici, così come previsto dall'art. 1, che recita: "Agli effetti delle leggi penali, di quelle di pubblica sicurezza e delle altre disposizioni legislative o regolamentari in materia sono armi da guerra le armi di ogni specie che, per la loro spiccata potenzialità di offesa, sono o possono essere destinate al moderno armamento delle truppe nazionali o estere per l'impiego bellico, nonché le bombe di qualsiasi tipo o parti di esse, gli aggressivi chimici, i congegni bellici micidiali di qualunque natura, le bottiglie o gli involucri esplosivi o incendiari". Prima di passare alla prova è indispensabile anche

(seconda parte)

Nella prima parte di questo articolo abbiamo parlato dello spray al capsicum nei suoi caratteri generali, tracciandone la storia e facendo accenni alla parte legislativa e normativa che, ovviamente, è diversa da una nazione all'altra. In questa seconda parte cominciamo con le prove pratiche, che si concluderanno nel prossimo numero di Gianfranco Peletti un accenno di tipo tecnico riguardante l'erogazione del prodotto. Come si è detto, la capsaicina utilizzata comunemente nei prodotti per la difesa personale è al 10%, vale a dire che è stata diluita per diminuire l'effetto irritante, che altrimenti sarebbe eccessivo. All'interno del contenitore la capsaicina ha una base che serve per mantenerla in sospensione, per potere consentire la massima uniformità nella distribuzione durante l'erogazione. Inoltre, trattandosi di un prodotto che viene distribuito in tutto il territorio, devono essere offerte garanzie di funzionamento a tutte le normali temperature, vale a dire da -20 a +50 gradi centigradi, e vi sono dei solventi particolari che assolvono a questa esigenza. L'ultimo componente è il propellente (che è sempre un gas) che

Il ventilatore utilizzato per le prove

La leva di bloccaggio della bomboletta all'interno dello strumento è estratta e consente la sostituzione della bomboletta

Lo spray a getto balistico RSG6 visto davanti e dietro. In evidenza la forma ergonomica, la linguetta della sicura che copre il tappo rosso proteggendolo e la clip di aggancio al cinturone

Lo spray al peperoncino

182-185 Spray law CS4.indd 182

03/02/10 17:07


183

Il “sotto” dello strumento, con i dati della bomboletta chiaramente visibili dall'apposito foro nel fondello

La bomboletta con l'o.c. (tappo rosso) e quella ad acqua da addestramento (tappo blu)

Particolare della bomboletta con evidenziate la normativa europea, il quantitativo del contenuto, il rispetto della normativa per la salvaguardia della fascia di ozono e, nel box rettangolare, la percentuale del riempimento massimo del contenitore

consente l'erogazione che può avvenire in tre modi: cono nebulizzato, getto balistico, getto schiumogeno. Tutte i componenti di uno spray o.c. devono avere le caratteristiche di non essere nocivi per la salute delle persone e, per quanto riguarda il gas propellente,

di essere conforme alla normativa FCKW (normativa internazionale per la messa al bando dei gas CFC che danneggiano l'atmosfera). Il gas più utilizzato è l'azoto (gas incolore, inodore, insapore e inerte che costituisce il 78% dell'atmosfera terrestre ed è il La bomboletta correttamente gas più diffuso nell'aria). impugnata e pronta per l'uso Augurandoci di avere fatto chiarezza su questo tema, iniziamo a parlare dei prodotti contenenti o.c. naturale (commercializzati sul mercato italiano), di cui abbiamo fatto la prova per verificare le caratteristiche e la funzionalità nell'uso per difesa personale. Dopo avere effettuato un'analisi sui prodotti distribuiti sul mercato, abbiamo scelto quelli più diffusi e più facilmente reperibili, acquistandoli nella normale rete commerciale e con Internet, per potere effettuare i test con la certezza di utilizzare i prodotti che vengono comunemente venduti a privati cittadini maggiorenni. Tutte le prove sono state effettuate all'esterno, per evitare problemi di contaminazione indiretta, che comunque si è verificata durante l'utilizzo di quelli erogati in forma nebu-

lizzata, in condizione di vento contrario (ottenuta mediante l'utilizzo di un grosso ventilatore), mentre quello a getto balistico è risultato insensibile a questo fenomeno, subendo però una variazione di traiettoria nelle prove con vento laterale a 90°. Per avere un’idea esatta sull'efficacia del prodotto, tenuto conto che non abbiamo proceduto ad effettuare analisi chimiche, ritenendo valido quanto riportato sulle etichette dei prodotti (tutti dichiarano di contenere capsaicina al 10%), abbiamo posizionato dei fogli di carta bianca e abbiamo spruzzato alla distanza di un metro, per verificare la "rosata", ovvero quanto è il prodotto che va a colpire il bersaglio. Inoltre abbiamo proceduto alla pesatura delle bombolette piene e successivamente vuote, per controllare l'effettivo contenuto.

Spray a getto balistico Di spray a getto balistico attualmente disponibili sul mercato italiano abbiamo trovato solamente gli RSG4 e RSG6, prodotti dalla Hoernecke in Germania e distribuiti dalla Defens System di Pero (MI), in vendita solamente alla polizia locale o alle forze di polizia. I due prodotti si differenziano per la dimensione e per il quantitativo del prodotto, che è di 30 ml nell'RSG4 e di 45 ml nell'RSG6, nel brevetto esclusivo dello RSG6 che ne garantisce il normale funzionamento a 360°, e nella distanza di impiego opeDifesa personale

182-185 Spray law CS4.indd 183

03/02/10 17:07


184

La bomboletta spray a cono nebulizzato DI.VA vista davanti e dietro. Si notano la catenella portachiavi, la clip in plastica per il taschino e la svasatura nella parte superiore/posteriore dove appoggiare il pollice per premere il pulsante di erogazione

rativo, che è di circa quattro metri per lo RSG4 e di sei metri per lo RSG6. Le prove effettuate confermano questi dati e il getto è preciso e costante fino all'esaurimento di circa 3/4 del contenuto, dopodiché tende a diminuire e cadere fino

allo svuotamento della bomboletta, che avviene preannunciato da una nuvoletta di gas nebulizzato. In entrambi i prodotti che, a parte le dimensioni, sono uguali, la bomboletta è contenuta all'interno di un apposito manicotto in tecnopolimero ad

alta resistenza che, nella parte superiore, ha incernierata una leva a molla che funge da sicurezza e una linguetta parzialmente estraibile, che serve per bloccare la bomboletta all'interno del manicotto. Nella parte inferiore vi è un tappo fissato con una vite, forato al centro per potere leggere i dati scritti sul fondello delle bombolette e con due scanalature su entrambi i lati, dove viene fissata una clip di acciaio che serve per il porto dello strumento, e può essere montata a destra o a sinistra per gli operatori mancini. Tutto l'insieme è molto semplice, con una forma ergonomica che consente una facile impugnatura e un altrettanto facile puntamento istintivo verso il bersaglio. Sul fondello delle bombolette, facilmente leggibile anche quando è inserito nel manicotto, grazie all'apposito foro di cui abbiamo parlato, sono riportati i dati riguardanti la data di scadenza, il lotto di fabbricazione e il tipo di contenuto (vi sono anche delle bombolette ad acqua per l'addestramento che recano la scritta “INERT”). Di questi prodotti non abbiamo potuto effettuare la pesatura prima e dopo l'uso perché superavano la portata della bilancia elettronica

La rosata ottenuta svuotando la bomboletta sul foglio di carta bianco posizionato ad un metro di distanza

Lo spray al peperoncino

182-185 Spray law CS4.indd 184

03/02/10 17:07


185

La pesatura della bomboletta (abbiamo tolto la catenella portachiavi) piena e vuota dopo la prova. I dati del contenuto corrispondono a quanto dichiarato sull'etichetta

di precisione della Dillon, utilizzata per le prove degli altri prodotti. Entrambi gli spray hanno sempre funzionato in modo ineccepibile, garantendo un minimo di otto spruzzi da mezzo secondo circa lo RSG4 e dodici spruzzi lo RSG6, confermando la precisione balistica del getto fino alle distanze precedentemente citate.

Spray a cono nebulizzato Vi sono molti spray a cono nebulizzato sul mercato, ma riteniamo interessante solo la prova dei cinque più diffusi sul mercato: DI.VA, Key Defender, Pen Defender, TW1000 da 20 e da 40 ml. Cominciamo dal DI.VA, nel prossimo numero la prova degli altri quattro prodotti. DI.VA (acronimo di Difesa Valida): pro-

dotto in Germania dalla Hoernecke, è distribuito in Italia dalla Defens System di Pero. Il prodotto è venduto tramite la grande distribuzione ed è facilmente acquistabile anche in negozi di ferramenta, tabaccai ecc. Viene venduto in un blister sigillato, contenente la bomboletta e un bugiardino/ scheda tecnica con tutte le informazioni relative al prodotto e al suo corretto utilizzo. La bomboletta, con capacità di 15 ml, è di forma cilindrica con dimensioni 90 x 20 mm, sul fondello sono riportati il nome del prodotto, la data di scadenza, il lotto di produzione e il contenuto di o.c. al 10%. La parte superiore è di materiale plastico di colore nero, con una clip da un lato e un occhiello per catenella portachiavi dall'altro, al centro il foro dell'erogatore e sulla

sommità vi è il pulsante di erogazione protetto da una corona svasata nella parte dove si appoggia il pollice per premerlo, posizionata esattamente dalla parte opposta del foro di erogazione, così da consentire un facile puntamento istintivo sul bersaglio. Nella prova pratica, la bomboletta ha erogato 9 spruzzi della durata media di 1/2 secondo, con una rosata ampia e costante sul foglio di carta bianca posto alla distanza di un metro. Ripetendo la prova con il ventilatore posizionato a due metri di distanza, a 90° rispetto alla direzione del getto (per riprodurre le condizione di una giornata ventosa), la rosata si è praticamente dimezzata, rimanendo comunque ampiamente sufficiente a contaminare un soggetto. (segue ) M C

Difesa personale

182-185 Spray law CS4.indd 185

03/02/10 17:07


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.