3 minute read
VERSO ASIMOTOSHOW
Yamaha Racing Heritage Club è stato fondato per celebrare la ricca e appassionante storia sportiva del Marchio, attraverso la memoria, le emozioni e preservando questo patrimonio perché venga consegnato alle future generazioni.
YAMAHA LE MOTO, LE CORSE
Advertisement
IL RACING HERITAGE CLUB FA IL SUO DEBUTTO A VARANO CON I PILOTI E LE MOTO CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA CASA GIAPPONESE.
Il Yamaha Racing Heritage Club, il sodalizio creato “per conservare e celebrare la ricca e leggendaria storia nelle competizioni della Yamaha attraverso i ricordi e le emozioni, e mantenere viva questa eredità delle corse per le generazioni future”, è stato presentato in occasione dell’ultima edizione di EICMA a Milano, ma l’esordio ufficiale è previsto in occasione del prossimo ASI Moto Show a Varano de Melegari il 6-7-8 maggio, come è stato ufficializzato alla conferenza in occasione dell’ultima mostra-scambio di Novegro. Il Racing Heritage Club è destinato a riunire i collezionisti di tutte le Yamaha da corsa. Le stradali da velocità costruite dal 1955 al 2003, per quanto riguarda le due tempi impegnate nel Motomondiale, mentre per quelle a 4 tempi impegnate nella Superbike e nell’Endurance l’arco temporale spazia dal 1987 al 2009. Sono due i periodi anche per i modelli da fuoristrada: quelle da motocross sono ammesse sino a prima del 1998, ovvero escluse le 4 tempi ad eccezione delle HL, mentre per quelle che hanno corso la ParigiDakar, o i grandi rally africani, il limite è il 2007. L’iniziativa della Yamaha scaturisce dal suo forte legame con il mondo delle competizioni, che inizia fin dal suo esordio tra i costruttori di moto. Il debutto nelle corse avviene già con il primo modello prodotto, la 125 YA1 a due tempi che nel 1955 si aggiudica il successo nelle due principali corse del periodo in programma in Giappone, Monte
La TR Z350 e la TZ750.
La XT500 della Parigi-Dakar del 1981.
Fuji e Asama. A questi primi due successi, che contribuiscono a far conoscere il nome Yamaha sul territorio nazionale, ne seguono altri a partire dal 1957, visto che, stranamente, nel 1956 nel paese del Sol Levante non si disputarono gare. Sono vittorie, dal ’57 anche nella 250, ottenute sempre con moto del tutto simili ai modelli stradali, che iniziano a diffondersi a macchia d’olio sul territorio giapponese. La promozione, che scaturisce dai successi agonistici, nel 1958 spinge la Yamaha, prima azienda giapponese a farlo, all’esordio nelle gare USA all’International North America Catalina Island. Per il debutto nel Motomondiale bisogna aspettare il 1961 al GP di Francia di Clermont Ferrand, con un team di cinque piloti giapponesi. Il bilancio della trasferta registra il settimo posto di Noguchi nella 125 e di Ito nella 250. I primi risultati di rilievo arrivano nel 1963, quando Ito conclude al secondo posto staccato di soli 23” dal vincitore della classe 250 al Tourist Trophy sull’Isola di Man, ripete lo stesso risultato in Olanda a Assen e poi vince il GP del Belgio a Spa-Francorchamps. Disputa anche il GP del Giappone a Suzuka, dove finisce ancora secondo e terzo nel mondiale, dimostrando che la Yamaha è pronta per la conquista dell’iride. La conferma arriva l’anno successivo, il ‘64, con Phil Read, che in occasione del GP delle Nazioni a Monza porta la Yamaha a vincere il suo primo titolo iridato. Una vittoria, a conferma dei ricorsi storici, di cui è stato celebrato il cinquantesimo anniversario proprio in occasione dell’edizione 2014 di ASI Moto Show a Varano. Racing Heritage Club non significa solo le moto del mondiale velocità. La storia Yamaha nella Superbike inizia con l’istituzione di questa categoria, che nel 1988 la vede concludere al secondo posto con il compianto Fabrizio Pirovano, e nel cross, dove l’impegno iniziato nel 1970 con la supervisione del quattro volte campione del mondo Torsten Hallman, nel 1973 si concretizza con il primo titolo iridato nel cross con la 250 affidata a Hakan Andersson, a cui faranno seguito quelli nella 500 di Heikki Mikkola a partire dal 1977. Per non parlare poi di Parigi-Dakar e delle lunghe maratone nel deserto, dove la Yamaha XT, con i successi nelle prime due edizioni con Cyril Neveu si può tranquillamente affermare abbia dato inizio al fenomeno delle “dakariane”. Yamaha Racing Heritage Club è anche la storia dei piloti che hanno reso celebri queste moto: allora prepariamoci al grande spettacolo, che assieme a tutti gli altri piloti, collezionisti e appassionati, il paddock e la pista di Varano ci regaleranno a ASI Moto Show dal 6 all’8 maggio.