7 minute read
Una coccola che si chiama Puglia
Chi tiene questo giornale tra le mani almeno una volta al mese, ormai conoscerà il nome di chi scrive. Quando si tratta di raccontare un evento di solito inizio sull’onda delle emozioni (sì, anche i giornalisti hanno delle emozioni…) che percepisco durante il suo svolgimento. Questa volta però è molto, molto più difficile: perché sento di avere una responsabilità, quella di raccontare un evento straordinario, diverso da tutti gli altri, nel quale le sensazioni che si vivono creano un tale turbinio, che mettere insieme una frase di senso compiuto dietro l’altra, sembra un’impresa impossibile. Ma il dovere è quello, comunque, di provarci. Per farvi capire almeno un briciolo dello spirito che porta Leonardo Greco e il suo afatatissimo team (ne è presidente), quello che risponde al nome di Club Aste e Bilancieri di Bitonto (BA), a organizzare “Sulle Strade della Pugliesità DOC”, cominciamo con l’afermare che il fulcro di questo evento è un elemento che ultimamente è sempre più sacrificato sull’altare del “logorio della vita contemporanea”, per dirlo con una celebre pubblicità di qualche anno fa: il relax. Non il mero ozio ma il poter staccare la spina quattro giorni, rinfrancare l’anima e il corpo, riempirsi gli occhi - e poi, di conseguenza, la mente - di cose belle, che fanno bene. Perché il rischio di tante manifestazioni a bordo di auto d’epoca, è quello di aver guidato tanti chilometri e ricordarsi poco, di ciò che si è fatto. Da Leonardo - afancato dall’instancabile compagna Rita - invece, è l’esatto contrario: le vetture diventano mezzo, privilegiato e sicuramente d’efetto, come dimostra la gioia del pubblico che le acclama in ogni luogo queste arrivino, per vivere un’esperienza sensoriale totale, un sapiente elisir di lunga vita fatto di natura e panorami mozzafiato, come solo una regione quale è la Puglia è in grado di regalare, culture e costumi, alcuni più noti altri meno e per questo piacevolmente sorprendenti, che si incontrano per svelarsi ai partecipanti e l’attenzione per l’ospitalità, il benessere, la tranquillità di chi ha la fortuna di poterne far parte.
UNA COCCOLA
Advertisement
CHE SI CHIAMA PUGLIA
L’EVENTO DI PUNTA DEL CLUB PUGLIESE ASTE E BILANCIERI, È NETTARE PER L’ANIMA E LO SPIRITO. UN MIX INCREDIBILMENTE DOLCE E PIACEVOLE DI CULTURA, BUON(ISSIMO) MANGIARE, AMICIZIA E LA VOGLIA DI RISCOPRIRE IL VERO SLOW DRIVE, AGGREGANTE E RISTORATORE: IL MODO MIGLIORE DI VIVERE L’AUTO D’EPOCA.
di Luca Marconetti
E poi c’è l’amicizia. Quanti di voi si ricordano chi avevano di fianco a tavola all’ultima manifestazione alla quale siete stati? Pochi, mentre uno dei presupposti precipui della “Pugliesità DOC” è quello di aggregare, far conoscere tra loro i partecipanti (che vengono da tutta Italia) e creare un clima di armonia, sorrisi e quindi ricordi preziosi da portare con sé e per alleviare il momento più triste dell’evento, quando tutto finisce e si ritorna al tran tran quotidiano. Con questi presupposti, giovedì 2 giugno, 55 equipaggi su auto dagli anni ‘20 ai primi ‘2000, si sono ritrovati nella base logistica dell’evento, l’accogliente Grand Hotel La Chiusa di Chietri, una manciata di chilometri dal centro di Alberobello. Proprio la celebre città dei trulli - l’abitazione tipica della Valle d’Itria, che oggi fa parte dell’area metropolitana di Bari: in pietra calcarea assemblata a secco, lavorazione esclusiva di questa zona con la quale vengono realizzati anche i tipici muretti che delimitano le bellissime strade solcate per tutti e quattro i giorni - è stata la protagonista della prima sosta culturale (dopo la prima tranche di rilevamenti cronometrici. Sulle Strade della Pugliesità DOC è inserita a Calendario Nazionale ASI come Manifestazione Turistica Culturale con Prove. Nella frescura - nonostante i 35° - del parco cittadino, la prima sorpresa: i balli popolari e la pizzica presentati dai bravissimi ragazzi del gruppo folcloristico alberobellese. Nel tardo pomeriggio, col tramonto che impasta in una straordinaria tavolozza di colori l’azzurro del mare con il rosso della terra, il verde degli ulivi con il bianco dei trulli, lungo la panoramica SP 113, che attraversa la caratteristica Selva di Fasano, sospesa tra aria e acqua, l’arrivo nella bellissima Monopoli, una delle perle della costiera adriatica pugliese, col suo castello fortificato voluto da Carlo V e l’antico porto popolato dai locali della movida, non quella chiassosa ed esagerata di altre località ma piacevole e coinvolgente.
Venerdì 3 giugno gli equipaggi hanno seguito un itinerario che, toccando la bella Locorotondo, li ha portati a Grottaglie - città in cima a una collina dalla quale si abbracciano con lo sguardo le province di Taranto, ne fa parte, e Brindisi - per scoprire il magico mondo delle sue ceramiche fra le più celebri al mondo e dove si è potuto visitare l’imponente Castello Episcopio della fine del XIV secolo, voluto non da una famiglia bensì da una carica ecclesiastica, l’arcivescovo di Taranto Giacomo d’Atri. Pranzo tipico presso la bellissima struttura della Masseria Parco delle Querce (dove si sono tenute anche le ultime tranche di prove) e pomeriggio dedicato al relax in albergo, sorseggiando un cocktail a bordo piscina o rilassandosi nella Spa, per prepararsi a quello che, per gli organizzatori e gli habitué, è considerato il momento “clou” dell’evento, la festa contadina, che quest’anno si è tenuta nella straordinaria masseria fortificata Barsentum, col suo nucleo di trulli e altre costruzioni, rimasto intatto come fu realizzato nel XII secolo: tutti vestiti in abiti contadini, si è mangiato (tra le altre prelibatezze, le mozzarelle appena fatte dal casaro), bevuto ma soprattutto ballato e cantato, al suono della pizzica, che qui è di casa ma anche di tanti brani della tradizione popolare italiana, a cura del gruppo Taranta Fil, fronteggiato dalla bravissima cantante e ballerina Morena. Sabato 4 giugno giornata dedicata a un’altra ingiustamente poco celebre tradizione della zona, quella dei fischietti in terracotta che si realizzano nella bella Rutigliano (raggiunta dopo aver attraversato la ridente Martina Franca), dove si è potuto visitare il centro storico - col vestito “buono” proprio per celebrare il Festival dei Fischietti che sarebbe iniziato il giorno stesso - e il museo dei fischietti, dove gli equipaggi hanno perfino potuto decorare il proprio e tenerlo per ricordo! Un’attività che rispecchia in pieno la filosofia del Circuito Tricolore: portare i partecipanti a scoprire angoli nascosti ma dal fascino enorme del nostro Paese, lateralmente ai classici itinerari turistici battuti e straconosciuti. Nel pomeriggio rientro in albergo, non senza una dolcissima pausa, il “Cherry pit-stop”, come l’ha soprannominato Leonardo Greco, ossia una sosta nel centro di Turi per ricevere, ogni equipaggio, un cestino delle celebri ciliegie “Ferrovia” vanto della cittadina murgese. Gran finale sabato sera, con la cena di gala sotto il pergolato della bellissima Villa Maria a Castellana Grotte, allietata dalle musiche di Lucio Battisti eseguita da Roberto Pambianchi. Durante la serata non è mancato un toccante momento di inclusione sociale e solidarietà, la presentazione delle luminarie tradizionali dei momenti di festa pugliesi, realizzate dai ragazzi ospitati dal centro di recupero diurno Nemesis di Adelfia: “Grazie alla realizzazione di queste bellissime opere” ha detto la responsabile, la dottoressa Angela Margiotta “gli ospiti della Cooperativa possono riscattarsi e raccogliere fondi per la loro struttura che, speriamo, potrà tra poco prevedere anche l’ospitalità notturna”. Domenica i saluti e le premiazioni. Quattro le categorie premiate: vetture Classic, vinta da Greco/Morrocchi su Mercedes 190 SL del 1957; Modern, appannaggio di Gattini/Caselli su Alfa GT 2000 del 1972; Equipaggi Giovani, conquistata da Maglione/Capuano su Porsche Boxster del 1999; Femminili, con la prima piazza di Gabriella Riccardi (navigata dal marito Fabrizio Chiné) su Mercedes 280 SL del 1969. Tanti i giovani presenti, alcuni con i genitori (non avendo neppure la patente), altri saldamente al volante delle proprie vetture che, nel pieno spirito della manifestazione, hanno creato un gruppo coeso e unito come se si conoscessero da sempre, in grado di creare nuove amicizie e allargare i propri orizzonti grazie, pensate un po’, a una manifestazione per auto d’epoca: è stato l’esempio più lampante di come le intenzioni degli organizzatori della “Pugliesità DOC” siano perfettamente riuscite… E se dai giovani abbiamo sempre qualcosa da imparare, è proprio grazie a eventi come questo che abbiamo la misura di quanto i valori della condivisione, dell’amicizia e dello stare bene insieme, ristorino l’anima e facciano bene al cuore.