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Vernasca Silver Flag, classe internazionale
VERNASCA SILVER FLAG
CLASSE INTERNAZIONALE, ORGOGLIO ITALIANO
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GRANDE SUCCESSO DELLA 26^ EDIZIONE DEL CONCORSO DINAMICO DI ELEGANZA INSERITO IN ASI CIRCUITO TRICOLORE E ORGANIZZATA DAL CPAE DI PIACENZA.
di Roberto Valentini - foto Enrico Schiavi e Official Photographer
“Il meglio d’Italia, dove la Polizia potrebbe onorare la copertina di GQ (e arrivare in un’auto d’epoca da inseguimento con marchio Ferrari), il cibo in ogni trattoria locale è cucinato da “la mamma” e qualsiasi discussione (la maggior parte sembra prevedere limiti di velocità) viene risolta con gesti di mano e a pranzo. È stata la nostra prima partecipazione di squadra alla Silver Flag, ma ci hanno fatti sentire vecchi amici. Niente aree VIP o ospitalità di lusso, solo persone appassionate e tanto rumore. E altro cibo. La cultura dell’auto alla sua massima autenticità”. Queste le parole pronunciate dal collezionista inglese Simon Kidston durante la premiazione della 26^ edizione della Vernasca Silver Flag. Una sintesi di come gli stranieri che prendono parte a manifestazioni italiane di qualità vedono il nostro Paese con occhi incantati, cogliendo anche quelle sfumature che sfuggono ai nostri occhi. Nelle sue parole Kidston esalta la nostra eleganza, che si esprime anche nelle divise della Polizia, la qualità del cibo, la nostra capacità di risolvere i problemi e anche la nostra proverbiale accoglienza. Detto da uno dei più importanti collezionisti-dealer al mondo diventa un messaggio che si può propagare a livello internazionale richiamando nuovi ospiti.
L’edizione numero 26 della manifestazione che fa parte di ASI Circuito Tricolore, ha riproposto - dopo l’edizione limitata in parte dal Covid del 2021 - il cliché collaudato, con il mix di sportività legata al tema del concorso e la valorizzazione turistica del territorio, con la suggestiva cena di gala nella piazza medievale di Castell’Arquato, conclusa con uno spettacolo pirotecnico. Ma anche il concerto di benvenuto nella serata di venerdì, tenuto dall’Orchestra Toscanini presso la Pieve romanica San Colombano a Vernasca, ha contribuito a far conoscere la grande tradizione musicale italiana. Pirotecnico è stato anche il livello delle vetture presenti, con una varietà di marche e modelli davvero eccezionale, che ha oferto una panoramica della storia del motorismo sportivo dal 1922 al 1997 con tutte le declinazioni dell’automobilismo sportivo, rally-raid compresi, grazie a una esposizione di Dakar Classiche. Il tema dell’edizione 2022 era “Campioni si diventa… a scuola”, in pratica le formule addestrative che hanno permesso a tanti campioni di farsi notare
ed emergere nelle diverse specialità. Dalla Cisitalia D46/48 di Edoardo Magnone, una vettura per la quale Piero Dusio ipotizzava il primo monomarca già alla fine degli anni Quaranta, alle monoposto di Formula Ford, Formula Italia, Formula Fiat Abarth, per passare poi alle berline Renault 8 Gordini e 5 Alpine Coppa, che riscosse grande successo sulle piste di tutta Europa nella seconda metà degli anni Settanta. In questo ambito non sono stati dimenticati i rally con l’Autobianchi A112 Abarth, la Fiat Uno 70 e la Fiat Cinquecento Trofeo. Di quest’ultima c’era l’esemplare conservato utilizzato da Stefano Macaluso nel 1997. Il “pezzo forte” era la grande quantità di sport-prototipi presenti, con una significativa partecipazione straniera. Non è facile vedere insieme Porsche 906, Abarth 2000, 1300, SP 1000, McLaren Can Am, Ferrari, Maserati, OSCA, Lotus, Elva, Sauber, Ford GT40 e ancora molte altre che nell’ambito di altri eventi, sarebbero le regine della manifestazione. Tante anche le monoposto e si avverte un nuovo fenomeno: quello di cercare di riportare le auto da competizione alla loro condizione d’origine. Nel paddock si sono vissuti momenti emozionanti, con piloti che hanno rivisto la stessa automobile con la quale avevano corso in passato. Beppe Gabbiani, per fare un esempio, ha provato l’emozione di risalire sulla Chevron Formula 3 con la quale nel 1977 ha ottenuto i primi successi che lo hanno poi proiettato fino alla Formula 1. Ma anche Eris Tondelli ha potuto rivedere le Abarth della sue gioventù ed efettuare la salita al volante della prima sport marchiata Osella: la PA1 con telaio 001, recentemente restaurata. Restando nell’ambito delle emozioni, anche la parte relativa alle “rallyssime” ha avuto i suoi momenti importanti, grazie alla presenza dello storico preparatore Opel Gino Carenini, che ha incontrato il tedesco Christian Geistdorfer, storico navigatore di Walter Rohrl. I due avevano lavorato insieme in Germania e hanno ricordato alcuni episodi. Carenini era presente per vedere una delle sue creature più originali: la Opel Kadett SR 1.3 con la quale Miki Martinelli aveva vinto il titolo Femminile del Campionato Italiano nel 1981. La vettura è stata meticolosamente restaurata dall’onorevole Giovanni Tombolato, presente anche nella veste di presidente dell’Intergruppo Parlamentare Motorismo Storico, insieme alla sue vice, l’onorevole Elena Murelli e al senatore Stefano Corti. Tra le auto da rally più interessanti la Lancia Stratos Gruppo 4 che nel 1979 vinse il Campionato Italiano Rally con Tony Fassina e Mauro Mannini. A vincere la categoria è stata l’Alfa Romeo GTV6 con la quale Sandro Munari ha afrontato il Safari Rally 1983, conservata nelle sue condizioni originali. Tra tante vetture eccezionali il lavoro della giuria del Concorso Dinamico di Eleganza è stato davvero arduo. Best of Show è stata eletta l’Alfa Romeo TZ2 del 1966 portata dall’inglese Simon Kidston, mentre i prestigiosi Trofei ASI per l’auto meglio conservata e per quella meglio restaurata sono stati assegnati rispettivamente alla Lancia Aurelia B20 GT del 1952 di Paolo Saporetti e alla OSCA 187 S del 1957 condotta da Franco Adamoli. Il Premio Speciale della FIVA (la Federazione Internazionale dei Veicoli Storici) è andato alla Lola T142/20 F5000 del 1968, portata alla Vernasca Silver Flag dal tedesco Ehrbar Rober.