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serie B di Vanni Zagnoli
Centrocampista del Chievo
Emanuele Giaccherini, piccolo grande uomo
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Il Giak è un nostro vecchio amico. L’aveai ragazzi quanto sia importante afvamo intervistato più volte, da quando frontare qualsiasi negativa: “È fondasi è rivelato, anche di persona, a Cesementale ascoltare i consigli di persone na, in mixed zone, per radio nazionali. fidate che in quel momento possono Giak è un grande, ha giocato da titolaavere più esperienza”. re Euro 2012, con Prandelli, e il ’16, con Conte, gli è mancato giusto il Mondiale L’esterno di sinistra del Chievo ha in mezzo, nel Sunderland era un po’ raccontato anche i differenti modi di sparito dai radar azzurri. comunicare di alcuni dei suoi ex alleGiak è un piccolo grande uomo, un natori: da Prandelli a Donadoni, fino a guizzante eclettico, un bravissimo raConte e Sarri: “Fa piacere vedere una gazzo, uno che avrebbe meritato di ricosì alta partecipazione attiva da parvelarsi prima, uno che a quasi 35 anni (a te di ragazze e ragazzi, attenti a quanmaggio) resta parecchio competitivo. to racconto, probabilmente perché Uno e 67 per 60 chili. vivono esperienze simili. È fondamenA metà febbraio, prima dello stop cautale e delicato il compito che hanno gli sa Coronavirus, ha segnato una dopinsegnanti a scuola e gli allenatori di pietta alla Salernitana pochi giorni più tutti gli sport, riuscire a comunicare tardi ha parlato un’ora abbondante con nel modo più corretto i giusti messag“È fondamentale ascoltare i consigli gi a quest’età è troppo impordi persone fidate che possono avere tante. Io ho avuto la fortuna di più esperienza”. conoscere tanti allenatori, algli alunni di prima e seconda media cuni dei quali ex giocatori di livello, e dell’istituto comprensivo di Dossobuomi sono sempre relazionato bene con no, nel Veronese, assieme a Daniel Frey tutti di loro, seppure a volte uno stile (attaccante esterno della primavera) e comunicativo fosse differente da quelad Alessia Pecchini, difensore del Chielo che io intimamente preferivo”. vo Fortitudo women. Organizzato dal responsabile del proGiaccherini ricorda il passaggio più getto “giovani cronisti” Patrizio Binazdifficile. zi, il convegno si è sviluppato intorno “A 23 anni, pensavo di smettere di ceral tema “La comunicazione nello sport care di diventare un calciatore profes– Un linguaggio rispettoso”. Di fronte, sionista, perché non vedevo sbocchi i tre gialloblù si sono ritrovati 240 alunper la carriera. Volevo tornare a casa ni accompagnati dagli insegnanti scomia, a Talla, in provincia di Arezzo, e lastici. Ognuno di loro ha sviluppato il continuare a giocare a calcio solo per tema portando agli studenti le rispettipassione, pensavo di mettere a frutto il ve esperienze sportive: Alessia collabodiploma di perito meccanico ottenuto ra con la FIGC come psicologa sportiva. alle scuole superiori. In quei momenti, chi mi era vicino ha saputo dirmi le cose Emanuele porta esempi diretti delgiuste, al momento giusto. Non ho molla carriera, spiega come è riuscito a lato e ho avuto la mia occasione. E da superare momenti difficili che l’hanno quel momento ho iniziato a realizzare fatto dubitare di poter fare della sua il mio sogno di diventare un calciatore passione calcistica il suo lavoro, soprofessionista, fino a indossare da proprattutto in gioventù, facendo capire tagonista la maglia della Nazionale”.
Applausi, ovvi, quasi un pizzico di commozione. “Se c’è un insegnamento che si può trarre dalla mia storia, se tu capisci che devi sempre dare tutto te stesso per ottenere l’obiettivo che ti sei dato, niente è irraggiungibile. L’augurio che faccio a tutti questi ragazzi è proprio questo: a scuola, nello sport, ma in generale nella vita, cercate sempre di capire chi vi può dare i giusti consigli. Ascoltateli e date sempre il massimo in qualsiasi campo. Così facendo conquisterete i vostri obiettivi, qualsiasi essi siano”.
LA SCHEDA
Un altro bel round dialettico di GiacIl più basso del nostro calcio resta cherini era stato a fine ottobre. Giovinco, che aveva debuttato in Na“Gli ultimi mesi sono stati difficili, non zionale. ero mai retrocesso nella mia carrie“Fossimo uno e 80, nessuno ci noterebbe”. ra. È stato dolorosissimo, allo stesso tempo però il calcio mi ha insegnato È proprio così, caro Emanuele. I brevilia rialzarmi davanti agli infortuni, alle nei piacciono. A Prandelli, in particolatribune, alle categorie inferiori con re, a Conte, molto meno a Lippi, che in cui ho dovuto convivere. Non potevo Sudafrica 2010 puntò su Iaquinta e su andarmene, non potevo chiudere così. Pepe, non così di classe ma ben strutPrima devo riportare il Chievo dove turati fisicamente, al pari di Marchisio. l’ho lasciato”. Giaccherini è tifoso dell’Inter, siamo convinti resterà nel calcio, è troppo È fresco di terza paternità, Edoardo applicato e serio per non essere apè nato proprio pochi mesi fa. È stato prezzato. Intanto, gli auguriamo moll’uomo dei due scudetti con la Juve di te altre stagioni. Chissà, magari farà Antonio Conte, agli Europei di Polonia come Zola, arrivato a 39 anni, in Serie e Ucraina debuttando contro la SpaA, con il Cagliari. Al Chievo si è ferma“Noi piccoletti giochiamo meglio, to per infortuni muscolari, adesso sta bene e palla a terra. Fossimo uno e 80, può reggere altri 4 campionati. Chissà se vorrà nessuno ci noterebbe” chiudere magari in B, in anticipo, o se scenderà gna campione del mondo di Iniesta e in D, di fatto equivalente alla serie C2 Xavi, mentre in Francia 2016 fu il mida cui è partito. gliore in campo, gol compreso, contro Lo chiamavano il Messi toscano, ha il Belgio di De Bruyne (fenomenale a qualche movimento in comune con Madrid con il Manchester City) e di l’argentino, in Nazionale si era fatHazard. to largo con un presidio feroce della fascia sinistra, nel centrocampo a 5. Mille volte abbiamo ricamato sulla Undici campionati di fila a buoni livelli, sua altezza, in particolare a Cesena. uno dei giocatori più continui del no“Noi piccoletti giochiamo meglio, palla stro calcio. Un eclettico e frenetico. a terra”. Spettacolare.
Emanuele Giaccherini è nato a Talla (AR) il 5 maggio 1985. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Rassina, dell’Arezzo e del Bibbiena, viene prelevato dal Cesena che lo cede in prestito al Forlì (C2) e successivamente, sempre in prestito, per due stagioni al Bellaria Igea Marina (C2) con la cui maglia subisce un brutto infortunio (asportazione della milza) e rischia di dover interrompere la carriera. Recuperato fisicamente passa al Pavia e successivamente rientra al Cesena (C1) dove diventa uno dei punti cardine della squadra che, nel giro di due stagioni, ottiene una doppia promozione fino in Serie A. Nella massima serie esordisce con i romagnoli e, grazie ad una stagione straordinaria, arriva il grande salto con il passaggio alla Juve di Conte. Due stagioni a Torino (2 scudetti, una Supercoppa e convocazione in Nazionale), poi il trasferimento in Inghilterra al Sunderland, il ritorno in Italia al Bologna, poi Napoli e dal gennaio 2018 al Chievo.