Atb Mag In r. 3 - 2018

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Lyndie Dourthe

Dal 2012 Atb Associazione culturale e galleria d’arte all’interno del suo spazio espositivo Miatb, si sforza di presentare artisti che contribuiscano a rafforzare il suo tangibile impegno culturale nel complicato e contraddittorio mondo dell’arte. Ci siamo consolidati e ora, più che mai, siamo intenzionati a proporre cultura e arte di qualità. Da sempre la nostra politica è stata quella di scegliere e vagliare le opere da presentare in base al loro valore comunicativo, estetico, intellettuale e di ricerca. Tutti gli artisti che con noi hanno collaborato in questi anni, hanno contribuito fattivamente alla cultura del nostro paese ed i riconoscimenti per il nostro lavoro, quello di tutti, sono stati tanti. Ciò ci ha profondamente onorati e ci spinge a procedere vigorosamente su questa strada. Intendiamo selezionare ancora più “ferocemente”, essere sempre più esclusivi, ma sempre più inclusivi verso tutti gli artisti che sono alla ricerca di un luogo in cui confrontarsi, affermare con coraggio le proprie idee, le proprie ricerche, il proprio sentire. Il nostro obiettivo? Creare un salotto artistico di alto profilo, lontano dalle logiche di massa dall’arte un tanto al chilo. Di quelli…ce ne sono già troppi!


L’EDITORIALE di Alessandro Allocco MODO E MANIERA

foto di Marco Murgolo

Adulatori sopraffini, amiconi, quasi saltimbanchi, si propongono al tuo fianco come compagni d’avventura per scroccare a tua insaputa tutto ciò che possono. E’ un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché decisamente intollerabile ai miei occhi! Parlo ancora una volta degli ipocriti che si insinuano nella quotidianità di chiunque dai quali bisognerebbe in ogni caso stare alla larga! Ma è possibile per uno come me, che lavora con le persone con coloro che dovrebbero essere la parte migliore della società - gli artisti - tenere a distanza l’ipocrisia? Chiaramente no! E visto che l’ipocrisia riguarda tutti i rapporti umani: o ci si rivolge alla misantropia oppure si cerca di analizzare e capire il più possibile chi ti sta davanti. Il mio lavoro mi obbliga a conoscere molti personaggi che gravitano nel mondo dell’arte. Molti sono veramente artisti altri ipocritamente artisti. Senza dubbio se si vuole rifuggire l’ipocrisia ci si avvicina ad una non facile impresa e confesso che anche il sottoscritto spesso ricorre a sorrisetti accondiscendenti di circostanza mascherandovi dietro le peggio cose. Ma se questo comportamento francamente disdicevole – e mi autoaccuso – può essere tollerato per l’intero mondo è altrettanto tollerabile in un artista? Voglio essere estremamente chiaro: il compito di un artista è di interpretare idee, pensieri, aspirazioni, drammi, conquiste di un comune sentire in un determinato tempo ( poi ognuno percepisce l’arte e l’artista in modo diverso, ma qui sto scrivendo io ed è il mio pensiero che conta). Per fugare ogni dubbio, anche sulla società in cui viviamo, vorrei portare alla vostra attenzione due casi lasciandovi l’onere di scegliere a quale dei due vi sentite più vicini, senza pregiudizi o preconcetti.


Caso 1: artista - interprete ottimo; dotato di gusto, stile, tecnica. Le sue opere non hanno sotteso nessun concetto, nulla, vuoto pneumatico, semplice espressione di una moda passeggera, ma piacevole da vedere senza impegno, simpaticamente obnubilante. L’autore, proprio per questa sua caratteristica, è sempre sulla cresta dell’onda perché interpreta al meglio ogni cambio di rotta imposto dalla società che il più delle volte non sa o non vuole porsi troppe domande. Un successo annunciato insomma! Caso 2: artista - interprete talentuoso dotato di gusto, stile, tecnica, idea. Le sue opere non sempre sono apprezzate “dall’universo mondo”, non seguono le mode del momento o l’estetica imperante. Quindi possono anche non piacere. Espone il fianco a critiche perché talvolta tocca temi non propriamente “politicamente corretti” e forse nel vostro salotto non lo appendereste mai e poi mai! L’autore, proprio per questa sua caratteristica non sa mentire, non riesce ad essere ipocrita e quindi la cresta dell’onda spesso non la vede solo da lontano anche perché, è chiaro che non tutti amano porsi delle domande! Ebbene di questi due casi, quale vi ispira di più, qual è il più vicino al vostro sentire? Il primo o il secondo? Può sembrare un quiz a premi, ma non vincerete nulla se non la consapevolezza di quale “mondo” state vivendo. Lyndie Dourthe


N. 3 Luglio 2018 Fondatore/coordinamento editoriale Alessandro Allocco alessandro.aitmart@gmail.com Editore Atb Associazione Culturale sede legale: Via Riccardo Sineo,10 10124 Torino Cod.Fisc/P. IVA: 97794780011 email: atbartgallery@gmail.com Contributi giornalistici Alessandro Allocco Maria Erovereti Stefania Scutera Ringraziamenti Francesca Gerbi Sasha de Bettini – Silvia Mezzanatto Loris Passarella - Domenico Petrosino Copertina Nicolaij Dilugherhoff – Ambiente musicale Progetto grafico Paola Di Giorgio Fotografie originali Marco Murgolo Claudio Miglioli Pubblicità A cura dell'Editore Piattaforma issuu.com Contatti atbartgallery@gmail.com Facebook https./www.facebook.com/ ALL-THE-BEST-Associazione-Culturale Web www.atbassociazioneculturale.com Newsletter atbartgallery@gmai.com

ATB Mag In coordinamento editoriale Alessandro Allocco alessandro.aitmart@gmail.com Editore Atb Associazione Culturale sede legale: Via Riccardo Sineo,10 10124 Torino Cod.Fisc/P. IVA: 97794780011 email: atbartgallery@gmail.com Contributi giornalistici Great Britain contribution of

Daniel Crowder Firenze Contributo critico di

Sara Alberani Magna Grecia Con il contributo di

A. Gulizia Ortigia Grazie all’attenzione di

Elena Paloscia Laura Moccia France Contribution de

Mademoizeld Ringraziamenti Giacomo Trimarchi di Villa Marchese Comunità Montana Valle Pellice Comune Villar Pellice Comunità Europea Puglia Promozione Regione Puglia


IN QUESTO NUMERO

7 Mostre “Immersion” di Syilvie Romieu un testo di Maria Erovereti

Innovazione

11

Nonsolofabbrica La Crumière – Crocevia di idee intervista a Sasha de Bettini e Silvia Mezzanatto Feltrificio La Crumière – Villar Pellice (TO)

Libri

15 Sylivie Romieu

Cicatrici oltre il buio perdonare il passato e rendere le difficoltà uno spettacolo magnifico un libro di Francesca Gerbi

17

Contemporanea

Quotidiano d’Artista – il ritorno un articolo di Stefania Scutera - fiber artist

21

Società

Ozanam in Diulgherhoff un matrimonio destinato a durare incontro con Loris Passarella e Domenico Petrosino

Lyndie Dourthe


29

France

LYNDIE DOURTHE: LES JOLIES CRÉATIONS Contribution de Mademoizeld

33

Ortigia

PESCE FRESCO DI GIORNATA

grazie a testi di Elena Paloscia e Luara Mocci

37 Great Britain BRUSH STROKES, GRAFFITI AND RAW EDGES

Contributions of Daniel Crowder

41 Magna Grecia

LA POESIA REALE DI CARMELO LEONE

contributo di

45

A. Gulizia (L’Opinionista)

Firenze

Murate: oltre la prossimità

con il contributo critico di

Sara Alberani

mostra fotografica collettiva

49

news-progetti-Associazione


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Immersion di

Sylvie Romieu

Un testo di di Maria Erovereti


Le immagini del lavoro Immersion, di Sylvie Romieu, come già alcuni lavori precedenti, procurano una specie di spaesamento e un sottile senso d’inquietudine: elementi consueti del quotidiano appaiono improvvisamente inesplicabili, generando quella sorta di sgomento che Freud, in un saggio dal titolo Das Unhemliche, pubblicato nel 1919, aveva chiamato appunto unheimlich, il perturbante, quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo, a ciò che ci è familiare. Il confine tra il reale e l’immaginario diventa impalpabile e un letto o una valigia vuota danno origine a un senso di estraneità e incertezza intellettuale che provoca timore e può sfociare nell’angoscia. La storica dell’arte Antonella Russo, alcuni anni fa, in un breve saggio, aveva esaminato la nozione di unheimlich nelle immagini delle donne fotografe, lo smarrimento che si coglie in un ambiente familiare che sembra trasformarsi in un luogo irriconoscibile, misterioso, estraneo ai nostri occhi. Smarrimento che è anche accompagnato da una percezione visiva velata, annebbiata come un’allucinazione che sospende ogni capacità percettiva1. Il termine unheimlich però è ambivalente, è l’antitesi di heimlich, (da heim, “casa”), quindi il contrario di confortevole e familiare. L’incursione dell’insolito nell’heimlinch, la rassicu-

Maria Erovereti Dai primi anni ‘80 approda alla fotografia come suo mezzo di espressione artistica. Oggetti della sua ricerca fotografica: l'interazione tra il corpo e gli elementi naturali; la vita interiore; la memoria. Nel 1995, con altre quattro fotografe, costituisce il gruppo Odieffe (Officina Donne Fotografia) con cui collabora fino al 1999. Artista fotografa, scrittrice, ha partecipato ad importanti esposizioni in Italia e all’estero, ha collaborato con riviste di settore. rante consuetudine quotidiana, nelle immagini di Sylvie crea sbigottimento e fa riaffiorare il rimosso, ciò che normalmente è celato ad uno sguardo esterno e forse anche a se stessi. L’acqua, già presente in molte immagini precedenti, nel lavoro Immersion diventa elemento fondamentale e gli oggetti quotidiani – un divano, un cuscino, una valigia aperta – ne sono avvolti e sommersi. Il corpo nudo dell’artista, abbandonato e immerso in un confortante silenzio amniotico, rimanda ad un’innocenza originaria, ad una serenità che sembra catalizzare le vibrazioni di tutto l’universo. In questo microcosmo apparentemente disteso, il fluttuare di pesci rossi, i teneri pesci rossi della boccia sul tavolo, enormi e misteriosi, surreali e apparentemente giocosi, destabilizzano lo spettatore generando un profondo senso d’inquietudine. Atb Mag 8


Il turbamento altera la percezione che oscilla nel dubbio di osservare un effettivo apparato scenico o una labile apparizione onirica. Le immagini sono realizzate mediante un processo di sovrapposizione da cui scaturisce un effetto pittorico a volte surrealista ma spesso impressionistico che rimanda allo stile fin de siècle dell’estetismo e decadentismo francese. Attraverso la sua ricerca e continua sperimentazione Sylvie Romieu porta alla luce, con immagini rarefatte filtrate attraverso l’acqua, una realtà altra, un mondo invisibile e simbolico, espressione della propria interiorità. Tuttavia “La sua opera reca le stigmate dell’ambiguità, che può nascere dalle incertezze o dalle oscillazioni di una ricerca nel più profondo dell’intimo, così come dalla volontà di vagare, necessariamente disorientata, da un territorio all’altro” (Daniel Bégard). Il processo artistico diventa liberatorio, i colori si diluiscono nell’acqua verde, la materia s’impasta e ricopre i simboli che si alleggeriscono prima di svanire. Il dissolversi dell’immagine ne crea un’altra. L’acqua cancella e ridà vita. Pesci ballano e volano sopra il divano, il corpo diventa paesaggio, la valigia è aperta. Il dovere di memoria è soddisfatto e sono libera. L’arte, questa rappresentazione mentale e misteriosa dell’anima, si è trasformata e mi trasporta lontano verso nuovi mondi. WEBER & WEBER Arte moderna e contemporanea - Via San Tommaso 7, Torino. Telefono: 011 19500694 Periodo mostra: 17 maggio-20 luglio. Da martedì a venerdì, 15,30-19,30. www.galleriaweber.it - direzione@galleriaweber.it 1) Antonella Russo, “La nozione di Unheimlich nelle immagini delle donne fotografe” da: L’altra metà dello sguardo a cura di Nicoletta Leonardi, Agorà editrice, Torino 2001.

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Strada San Mauro, 171 - 10156 Torino – Mob: +39 366 119 8976 – aperto tutti i giorni 12,00/14,30 – 19,00/23,00 Atb Mag 10





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