Gazzettaatc Num 35-2013

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n. 35 - 20 novembre 2013

Manutenzione, utenti soddisfatti

Dal 6 all’8 novembre scorsi si è tenuta al Circolo dei Lettori di Torino l’edizione 2013 di Urban Promo, due giorni di convegni, seminari e tavole rotonde sui temi dell’urbanistica e della rigenerazione urbana. L’edizione di quest anno ha dedicato particolare attenzione ai temi dell’abitare sociale: nel corso degli incontri è stato il presidente di Federcasa Piemonte, l’ente che riunisce le sette Atc piemontesi, a tracciare lo stato di salute del settore dell’edilizia pubblica. Ecco un breve estratto del suo intervento. Bisogna costituire un osservatorio per le politiche abitative per capire cosa affettivamente serva: edilizia sociale, social housing, case a canone agevolato per la cosiddetta fascia grigia. Sbloccare risorse per costruire significherebbe inoltre dare ossigeno ad un settore, quello dell’edilizia, già fortemente provato dalla crisi. In Europa le cose vanno meglio di qui: di fronte all’aumento di domanda di edilizia sociale, l’Italia è l’unico paese a non aver aumentato la spesa pubblica per potenziarla: il problema è stato in molti casi rimandato o accantonato. Per le politiche abitative spendiamo 6 euro pro capite a fronte dei 245 investiti, ad esempio, dalla Francia. Il sistema dell’edilizia pubblica, dunque, va ripensato. E serve la collaborazione di tutti: istituzioni, Comuni, sindacati, fondazioni bancarie. Nella gestione dell’edilizia sociale, il ruolo delle Atc deve tornare ad essere determinante. Non possiamo infatti pensare di relegare al ruolo di meri gestori di patrimonio immobiliare per conto dei Comuni enti come i nostri che hanno una consolidata esperienza nel progettare, costruire, riqualificare (e in un secondo tempo anche gestire) tutte quelle tipologie di alloggi che, a vario titolo, possono considerarsi social housing. continua a pag. 4

E’ positivo il bilancio del mese di ottobre per la customer satisfaction, l’indagine che misura il grado di soddisfazione degli utenti Atc che richiedono un intervento di manutenzione urgente. Il report del mese che si è appena concluso dice che il 95 per cento degli utenti che hanno richiesto al numero verde Atc un intervento si dice complessivamente soddisfatto del lavoro svolto e della tempestività con la quale i tecnici sono intervenuti. Per il 98,8 per cento degli intervistati, inoltre, l’intervento ha risolto completamente e definitivamente il guasto. Infine, oltre il 90 per cento di coloro che sono stati interpellati ricorda che il tecnico incaricato indossava un cartellino di riconoscimento: è sempre bene ricordare, infatti, che tutti i tecnici di Atc sono dotati dell’apposito tesserino e basta una telefonata al numero verde 800-301081 per verificare che chi suona alla porta sia davvero l’operaio arrivato per riparare il guasto.

SOMMARIO Un fondo salva sfratti aiuterà fami- pag. 2 glie in difficoltà Mirafiori Nord, continuano i lavori pag. 3 del contratto di quartiere di via Dina Il presidente Rossi incontra i residenti dell’ex villaggio Snia di corso Vercelli

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A TORINO UN FONDO SALVASFRATTI

Aiuterà le famiglie in difficolta che rischiano di venire sfrattate e trovarsi in emergenza abitativa Arriva il fondo “salvasfratti” per aiutare le famiglie in difficoltà economica che non ce la fanno più a pagare l’affitto al padrone di casa. Finanziato per un milione di euro da Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e per 400mila euro dal Consorzio Intercomunale Torinese, sarà una sorta di “paracadute” per coloro che, a causa delle difficoltà economiche dovute magari alla perdita del lavoro, rischiano di perdere la casa. Diciamo subito che questa opportunità non riguarderà le case popolari, ma i contratti d’affito stipulati sul mercato privato. Ci sembrava però comunque importante parlarne sulle nostre pagine, dal momento che per colpa della crisi sono purtroppo sempre di più le famiglie che rischiano di finire in una situazione di emergenza abitativa. Il protocollo d’intesa è stato siglato venerdì 15 novembre tra Città di Torino, Prefettura, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio, Consorzio Intercomunale Torinese e i sindacati di proprietari e inquilini. Chi avrà diritto a questo aiuto? A poterne beneficiare saranno le famiglie con reddito Isee fino a 26mila euro, residenti da almeno un anno nell’alloggio oggetto di procedura di sfratto per morosità, a condizione che abbiano nel proprio nucleo familiare un soggetto considerato fragile sotto l’aspetto sociale (anziano, minore o disabile) e possano dimostrare che la diminuzione del reddito è causa diretta della morosità sull’affitto. Il fondo “salvasfratti” sarà gestito dall’Agenzia Locare (il servizio intercomunale di mediazione tra la domanda e l’offerta del mercato privato in locazione) in collaborazione con il Consorzio Intercomunale Torinese e sarà usato per rimborsare una porzione del debito già contratto dall’inquilino. Il proprietario dovrà rinunciare alla procedura di sfratto e stipulare un nuovo contratto a canone concordato. Da parte sua, l’affittuario dovrà impegnarsi a restituire una parte del rimborso in proporzione al reddito della sua famiglia (il 50 per cento per redditi superiori a 15mila euro, il 30 per cento per quelli compresi tra 8mila e 15mila euro, il 10 per cento se il reddito è inferiore a 8mila euro). Nel caso in cui il proprietario non accetti di negoziare la locazione e decida di dare corso comunque allo sfratto, Locare ne individuerà un altro disposto ad affittare il proprio appartamento a canone concordato. Cosa fare per accedere? A partire da mercoledì 20 novembre sarà possibile chiedere il contributo del fondo “salvasfratti” direttamente dagli uffici di Locare, in via Corte d’Appello 14, o nelle sedi dei sindacati di inquilini e proprietari. Le informazioni dettagliate e i moduli per fare domanda sono disponibili anche on line sul sito della Città di Torino, all’indirizzo www. comune.torino.it/informacasa «La crisi economica e occupazionale, che negli ultimi anni ha colpito duramente la città, ha significamente ridotto entrate e reddito delle famiglie torinesi» ha spiegato alla firma dell’accordo il vicesindaco e assessore alle Politiche Abitative, Elide Tisi. «Tra le conseguenze più evidenti si registra la crescente difficoltà a sostenere le spese per l’abitazione e, nei fatti, a pagare regolarmente l’affitto di casa». I dati parlano da soli: nel 2012 il Tribunale di Torino ha registrato ben 3600 sfratti per morosità sul mercato privato.


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MIRAFIORI NORD, CONTINUANO I LAVORI DEL CONTRATTO DI QUARTIERE DI VIA DINA Termineranno in primavera. Il sopralluogo del presidente insieme agli inquilini del comitato di cantiere per fare il punto sui lavori in corso Sopralluogo a Mirafiori nord per il presidente di Atc, Elvi Rossi, che nei giorni scorsi ha incontrato alcuni abitanti delle case Atc di via Dina, via De Bernardi e corso Agnelli, dove sono in corso i lavori di riqualificazione previsti dal Contratto di Quartiere. Nel corso dell’incontro i direttori dei lavori hanno fatto il punto delle opere in corso e i residenti hanno potuto segnalare criticità, guasti e disservizi legati al cantiere. In via Dina è attivo infatti un comitato di cantiere, formato proprio dagli abitanti stessi e costituito nell’ambito del servizio di accompagnamento sociale che la Città di Torino ha messo ha disposizione per tutta la durata dei lavori. Il Contratto di Quartiere infatti prevede che sia Atc a svolgere i lavori per conto della Città di Torino, ente proprietario degli immobili, che finanzia interamente l’intervento con fondi destinati alla rigenerazione urbana delle periferie. I lavori, che si sono svolti sostanzialmente in due tranches, termineranno la prossima primavera. Su tutte le palazzine, di quattro piani, sono terminate le strutture che a breve ospiteranno gli ascensori mentre è in corso l’installazione di verande sui balconi affacciati sul cortile. I lavori prevedono anche il rifacimento della pavimentazione e la ritinteggiatura dei pianerottoli interni e la realizzazione di isole ecologiche per i rifiuti. Tra i problemi segnalati dai residenti c’è ancora una volta quello dei rifiuti abbandonati: qualcuno, infatti, ha pensato bene di disfarsi di vestiti e mobili che non servivano più, lasciandoli accanto i bidoni all’interno del cortile di via De Bernardi 2. Il presidente ha assicurato che verrà chiamata l’Amiat per provvedere alla rimozione e che Atc provvederà ad affiggere cartelli negli androni delle scale per ricordare come comportarsi per smaltire rifiuti ingombranti: «anche se ci sono i lavori- ha spiegato il presidente- non si possono abbandonare rifiuti e masserizie sperando che qualcuno li porti via ma occorre chiamare il numero verde Amiat o portarli all’ecocentro più vicino». Con l’aiuto degli operatori sociali dello sportello che la Città ha messo a disposizione degli abitanti per tutta la durata dei lavori, gli abitanti hanno segnalato una serie di piccoli problemi legati alle opere in corso: una grondaia probabilmente otturata che perde, le luci delle scale agli interni 35 e 51 che per un errore del temporizzatore restano accese anche durante il giorno, due auto abbandonate e in stato di evidente degrado, per le quali Atc chiederà l’intervento della polizia municipale. Il contratto di quartiere attualmente in corso riguarda gli edifici compresi tra corso Agnelli, corso Tazzoli, via Eleonora d’Arborea e via Dina, di proprietà della Città di Torino, dove vivono circa 3mila persone. I lavori, eseguiti da Atc e finanziati con circa 10milioni di euro dal Comune nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana delle periferie, sono cominciati nel 2008.

CORSI GRATUITI DI ITALIANO PER STRANIERI Due appuntamenti settimanali a Torino, in via Nizza e in via Baretti. Li organizza la Comunità di Sant’Egidio Parli italiano? No? Allora è arrivato il momento di impararlo. La Comunità di sant’Egidio organizza a Torino un corso gratuito di italiano per cittadini stranieri. Due i livelli: quello base e quello avanzato. In due lezioni la settimana gli studenti impareranno ad affrontare situazioni quotidiane, a leggere articoli di giornale o testi burocratici, a compilare un bollettino, scrivere un a lettera o parlare con maggiore scioltezza di argomenti più comuni. Non costa nulla, ci si può iscrivere in qualsiasi momento e alla fine del corso viene rilasciato un attestato, utile magari da allegare al proprio curriculum se si è in cerca di lavoro. I corsi sono in programma il lunedì e mercoledì dalle ore 16.30 alle 18.00 nella Parrocchia San Pietro e Paolo, in via Baretti 4 a Torino (se vi spostate con la metropolitana, la stazione più vicina è “Marconi”) oppure lunedì e mercoledì dalle ore 18.30 alle 20.00 nella Parrocchia Sacro Cuore, con ingresso da via Brugnone 1, sempre a Torino (se vi muovete in metropolitana qui la stazione cui dovete scendere è: “Nizza”). Per informazioni: Gianluca tel. 338-4608917 mail: gianlucanewsgroup@gmail.com Valter tel. 339-5325626 mail: valter.fornara@gmail.com


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IL PRESIDENTE ROSSI INCONTRA I RESIDENTI DELL’EX VILLAGGIO SNIA DI CORSO VERCELLI Spese e alloggi vuoti al centro delle richieste Lo aveva promesso ad alcuni di loro, arrivati in delegazione il 15 ottobre insieme agli altri manifestanti che si erano dati appuntamento davanti alla sede di Atc, per manifestare per il diritto alla casa e sottoporre alla sua attenzione la difficoltà di molti a pagare anche l’affitto minimo della casa popolare. Così, giovedì 14 novembre il presidente Elvi Rossi è stato all’ex Villaggio Snia di Corso Vercelli per incontrare gli abitanti. All’estrema periferia nord di Torino, circondati da un grande giardino alberato, ci sono in tutto 218 appartamenti, di proprietà della Città di Torino e gestiti da Atc. I residenti segnalavano problemi nel pagamento delle spese e nella gestione del quartiere: questa è stata l’occasione per vedere i problemi denunciati e prendere nota delle richieste. Molto del malumore generale riguarda anzitutto la fine dell’autogestione: fino a dicembre dell’anno scorso, infatti, a gestire le spese di riscaldamento, acqua, luce e manutenzione del verde erano gli abitanti stessi che prendevano contatti direttamente con i gestori e poi provvedevano a ripartire le spese tra loro. Come previsto per legge, però, non si possono autogestire i servizi se si verifica una morosità superiore al 20% e proprio a causa della morosità elevata l’autogestione è stata costretta a chiudere. Ora, coloro che non avevano pagato le spese con l’autogestione, si ritrovano il debito da pagare insieme alla bolletta d’affitto e temono in qualche caso di dover pagare cifre superiori o inesatte. “I conti sono quelli fatti a suo tempo dall’autogestione – ha precisato il

La signora Paola da Rivoli ci ha scritto un’email perché nel suo appartamento si è formata un po’ di muffa sulla parete del bagno e ci chiede cosa deve fare. Abbiamo girato la sua richiesta all’ufficio manutenzione, ecco i consigli su come evitarle: Le muffe di color nero che talvolta si formano negli alloggi nel periodo invernale, spesso sono causate da eccessiva umidità nell’alloggio. Per prevenirle è necessario: - garantire il corretto ricambio dell’aria nei locali aprendo frequentemente le finestre, in particolare in cucina, bagno e nelle camere da letto (dove è più forte la concentrazione di umidità): bastano pochi minuti, mattino e sera; - nel caso di impianti di riscaldamento autonomi, cercate di mantenere una temperatura adeguata e costante: un ambiente troppo freddo o troppo caldo può farle proliferare. Ricordate che la temperatura adeguata per un ambiente interno è tra 18 e 21 gradi: regolate il termostato nel modo corretto.

presidente Rossi – ma sono disponibile a ricevere i vostri delegati la settimana prossima: insieme ai nostri uffici potranno verificare, punto per punto, ciò che è stato loro addebitato, a cosa corrisponde e se è stato fatto correttamente. Se ci sono stati errori saranno risarciti”. Infine, molti abitanti si sono lamentati per la presenza di appartamenti vuoti all’interno del quartiere. In tutto, sono 25. Di questi, 7 sono in manutenzione straordinaria e appena la Città stanzierà le risorse per i lavori necessari alla riqualificazione saranno ristrutturati e riassegnati. 18, invece, non possono essere assegnati: per legge hanno una metratura inferiore a quella consentita per diventare una casa popolare. Troppo piccoli, in sostanza. Per quest,o Atc ha redatto una delibera per fare in modo che vengano messi a disposizione del servizio Locare della Città di Torino e possano essere usati almeno come sistemazione temporanea per famiglie che hanno perso la casa. Le pratiche burocratiche sono in corso, ma si spera che presto possano esserci buone notizie.

continua da pag. 1 Nei corso degli spazi di approfondimento di Urban Promo si è intravisto il potenziale di sviluppo del sistema dei fondi immobiliari nel settore dell’edilizia sociale, ma non è ancora stata definita con precisione la figura del gestore sociale. E’ necessario che si instauri un dialogo aperto e sincero tra gli investitori del sistema dei fondi e le Atc, perché le sinergie realizzabili da una collaborazione tra queste due realtà sono il presupposto per trovare da un lato nuovi potenziali di sviluppo per i fondi mentre dall’altro consentono alle Atc stesse l’opportunità di dimostrarsi un gestore sociale serio e affidabile. Entrambi i soggetti ne trarrebbero sicuramente benefici e stimoli a migliorare la propria efficienza. Carlo Sansottera presidente Federcasa Piemonte

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia


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