Gazzettatc Num 10-2012

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n. 10 - 3 ottobre 2012

La casa non può essere un lusso

La casa e i problemi ad essa legati, oggi più che mai, funzionano da perfetta cartina tornasole per misurare gli effetti prodotti dalla crisi economica sulla vita quotidiana di tante famiglie torinesi. E’ sufficiente dare un’occhiata ai numeri relativi agli sfratti per morosità che negli ultimi tempi, rispetto a quelli per finita locazione, sono cresciuti in maniera esponenziale. L’anno passato i provvedimenti di sfratto emessi dal Tribunale nel mandamento di Torino, ovvero in un territorio che corrisponde all’incirca all’area metropolitana del capoluogo piemontese, sono stati infatti quasi 3mila e 300 e nei primi sei mesi dell’anno in corso hanno già superato i mille e ottocento. Servono dunque risposte urgenti, interventi concreti e soluzioni adeguate all’ampiezza del problema, perché la casa è un diritto di tutti e - mi perdoni il vescovo Nosiglia se prendo a prestito le sue parole pronunciate le scorso aprile, in occasione della presentazione dell’iniziativa “Mai più sfitti” - non può essere considerata un lusso solo per chi se la può permettere, perché essa è il luogo dove nascono e si coltivano gli affetti, continua a pag 3

APPUNTAMENTI Una casa per tutte le età Sarà la sala convegni di Atc, in corso Dante 14 a Torino, a ospitare venerdì 5 ottobre dalle 9 alle 13 il convegno “Una casa per tutte le età”, organizzato dai sindacati dei pensionati Cgil, Cisl e Uil. Punto di partenza è l’abitare degli anziani. Nei mesi scorsi, infatti, le tre associazioni sindacali hanno svolto un’indagine sulla coabitazione tra pensionati e sulla loro disponibilità verso nuove forme di abitazione. Ne discuteranno, tra gli altri, l’assessore alla Casa della Città di Torino Elide Tisi, il presidente della Circoscrizione 8 Cornelio Levi e l’associazione Casematte.

SOMMARIO Cinque fotografi per raccontare Mirafiori

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Censimento Atc, ultima chiamata

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Corso Taranto, brindisi in cantiere

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NUOVE COSTRUZIONI, FACCIAMO UN PO’ DI NUMERI Con il perdurare della crisi l’emergenza casa è una realtà sotto gli occhi di tutti. Cresce ogni giorno il numero delle famiglie che bussano alle porte dei Comuni per chiedere una casa popolare. Pur nella difficoltà di reperire nuove risorse per costruire, Atc continua a progettare e costruire nuovi alloggi. Entro la fine del 2012 Atc consegnerà ai comuni 275 appartamenti, 64 dei quali a Torino, in via Balbo e in via Barbaroux e i restanti 211 in provincia, come i 22 alloggi in via Giaveno a Sant’Ambrogio di Susa o i 33 di via Marconi a Rivalta. E non è tutto: sulla carta ci sono altri 207 alloggi per i quali i cantieri dovrebbero partire nel 2013.

Tra questi, tanto per fare qualche esempio, ci sono i lavori ad Ivrea, in località Torre Balfredo, dove sorgerà un edificio di 24 alloggi di edilizia sociale. Sempre in provincia, 8 alloggi ai aggiungeranno in via Nenni, a Trofarello. A Torino, invece, entro la fine dell’anno partirà la gara d’appalto per la realizzazione di 40 alloggi nell’area dell’ex stabilimento Incet. Costruire nuove case popolari si può, anche dove non ci sono aree da destinare a nuove costruzioni. In tutto sono cinque le riqualificazioni con cui Atc riuscirà a ricavare nuove case da destinare alle famiglie in difficoltà senza cementificare ulteriormente le aree urbane. Ne sono un esempio l’intervento in via Palazzo di Città a Susa, dove si ricaveranno 13 alloggi, mentre saranno 6 a Sant’Antonino di Susa.

LE NUOVE COSTRUZIONI DI IERI Nel 2010 Atc ha costruito e messo a disposizione di altrettante famiglie 138 alloggi, tutti in provincia di Torino. Nel 2011 se ne sono aggiunti 160 a Torino (nell’area dell’ex fonderia Nebiolo) e 106 in provincia, per un totale di 266 alloggi.

CINQUE FOTOGRAFI PER RACCONTARE MIRAFIORI

Tra le case Atc una mostra racconta lo storico quartiere operaio di Torino Va in mostra Borgo Cina. I torinesi con qualche capello bianco chiamano così questo angolo di Mirafiori nord. Un quadrilatero di case tra via Dina, via De Bernardi, via d’Arborea, a due passi dallo stabilimento Fiat di corso Agnelli. Quel quartiere operaio oggi non esiste più. O meglio, ha cambiato volto. Le case, costruite negli anni ’20 per far fronte al massiccio aumento della popolazione urbana, sono state riqualificate grazie al Contratto di Quartiere con la Città di Torino. Qui non vivono soltanto gli operai Fiat, che purtroppo sono sempre di meno. Ci sono pensionati, famiglie, immigrati. Ciascuno con la propria storia da raccontare. A ripercorrerle tutte ci prova la mostra “Persone, luoghi, attimi” che inaugura sabato 6 ottobre proprio per le strade di Mirafiori, in via De Bernardi. Cinque fotografi emergenti -Giuliana Antrilli, Jessica Ariano, Francesca Bettera, Maurizio De Conti, Renato Miletti – ci mostreranno Borgo Cina e i suoi abitanti visti attraverso il loro obbiettivo. Il reportage nasce da un’idea del Laboratorio Dina, lo sportello di ascolto istituito dalla Città per accompagnare gli abitanti durante il percorso dei lavori di ristrutturazione che hanno interessato il quartiere negli ultimi anni. «I fotografi – ci raccontano – qui hanno scoperto una città nella città. Hanno passeggiato per le strade del quartiere, fermandosi a chiacchierare con le persone, in cerca dello scatto giusto».

All’inaugurazione, in programma alle 17.30, parteciperanno il presidente di Atc Elvi Rossi e l’assessore alla Rigenerazione Urbana della Città di Torino Ilda Curti.


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ULTIMA CHIAMATA PER IL CENSIMENTO I termini scadono lunedì 15 ottobre. Siete andati al Caf?

E’ quasi agli sgoccioli il tempo che gli inquilini delle case popolari hanno a disposizione per presentare il censimento. Scade infatti lunedì 15 ottobre il termine per mettersi in regola e comunicare ad Atc la propria situazione socioeconomica ed evitare sanzioni, inasprite con la nuova legge sull’edilizia sociale, che possono arrivare fino alla perdita della casa.

Da quest’anno il censimento socioeconomico dei nuclei familiari si fa al Caf: comodo, veloce e senza code. Sono moltissimi i Caf convenzionati con Atc dove è possibile, previo appuntamento, aggiornare l’Isee e presentare il censimento con un unico appuntamento. Ma può presentarsi al Caf anche chi possiede già l’Isee aggiornato ai redditi del 2011. Anzi. È addi¬rittura preferibile scegliere di presentare il censi¬mento in uno sportello sotto casa. Basta cercare uno dei tantissimi Caf convenzionati con Atc, (l’elenco è disponibile sul sito internet di Atc e tutti i residenti ne hanno ricevuta una copia per posta), prendere appuntamento, portare i documenti – importante la lettera ri¬cevuta dagli assegnatari dove si trovano Pin e matricola - e in pochi

lo spazio in cui ogni famiglia progetta la sua esistenza e il futuro dei propri figli. Anche per questo ritengo che i problemi legati alla disponibilità di abitazioni e alla sostenibilità dei canoni d’affitto debbano essere inseriti tra le priorità dell’agenda politica ad ogni livello, da quello locale di Comuni e Regioni a quello nazionale di Governo e Parlamento. All’ultimo bando per l’assegnazione di case popolari sono giunte oltre settemila e cinquecento domande, di queste troveranno una risposta in tempi brevi circa cinquecento. Poco, troppo poco per placare una fame di appartamenti così grande. Naturalmente non possono essere ignorate, e risultano sempre importanti e assai utili per

minuti si consegna il censimento. Il Caf rilascia una ricevuta, da non consegnare ad Atc ma da conservare con cura, e si è a posto per altri due anni. Il censimento al Caf non solo è più veloce e comodo, ma anche gratuito: i residenti non pagano nulla e non viene richiesta loro alcuna tessera di iscrizione. Il censimento, lo ricordiamo, serve a verificare che chi vive nelle case popolari possieda ancora i requisiti per cui la casa gli è stata assegnata. Le informazioni fornite sono necessarie inoltre per determinare l’esatto importo del canone di locazione, l’affitto vero e proprio, che nelle case popolari si calcola sulla base dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare. Questo significa che se durante questo censimento in famiglia c’è un componente in più che lavora e contribuisce al reddito, il canone subirà un lieve aumento, mentre se, ad esempio, uno dei componenti della famiglia nel frattempo ha perso il lavoro il canone ricalcolato ne terrà conto e subirà un ritocco verso il basso. I canoni verranno aggiornati dal primo gennaio 2013. Per informazioni e chiarimenti potete telefonare all’Ufficio Relazioni con il Pubblico al numero 011.3130333 oppure 011.3130339, dal lunedì al mercoledì dalle 8.30 alle 15.00, giovedì dalle 8.30 alle 17.00 e venerdì dalle 8.30 alle 11.30.

aiutare chi cerca casa, le varie iniziative di social housing realizzate da Palazzo civico insieme al privato sociale e quelle di sostegno alla locazione a canone convenzionato assicurate dalla Città di Torino e dai comuni della cintura attraverso il servizio Lo.ca.re, che svolge attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta di appartamenti privati. Iniziative e attività importati e assai utili come detto, ma non sufficienti ad assicurare un tetto ad ogni famiglia. Mancano case popolari ed è tempo di trovare nuove risorse per sviluppare piani di edilizia residenziale pubblica che ne permettano la costruzione. Questo, a mio avviso, l’inderogabile impegno che oggi dovrebbero assumersi tutte le istituzioni, dalla torinese sala Rossa alle romane aule di Montecitorio e Palazzo Madama. Elide Tisi, assessore alla Casa della Città di Torino


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CORSO TARANTO, BRINDISI IN CANTIERE Il presidente di Atc Torino Elvi Rossi è stato in corso Taranto, dove è in corso un massiccio intervento di riqualificazione, per vedere da vicino l’andamento dei lavori. Nel quartiere vivono circa 650 famiglie. I cantieri riguardano la sostituzione di 16 ascensori con altrettanti più moderni e funzionali, il rifacimento delle facciate, la sostituzione dei vecchi infissi con serramenti in alluminio che garantiranno a tutti gli appartamenti un migliore isolamento termico e la realizzazione di una centrale termica per il riscaldamento. Nella sede di corso Taranto 104/b Rossi ha incontrato il Comitato Inquilini, ringraziandolo per la preziosa attività di interlocutore tra i residenti e l’Agenzia che svolge. In questi locali, infatti, si svolgono periodiche riunioni informative destinate agli abitanti, nel corso delle quali i tecnici di Atc provvedono ad aggiornarli sul programma dei cantieri e a raccogliere eventuali segnalazioni di problemi o perplessità. La visita del presidente è stata anche l’occasione per un brindisi e un momento di convivialità organizzato dal Comitato Inquilini, con la pizza preparata dalla signora Maddalena.

(Nelle foto Rossi con i rappresentanti degli inquilini e con il presidente del Comitato Giuseppe Marino)

APRE LE PORTE LA CASA DI NONNO MARIO

La Caritas torinese inaugura uno spazio dove i papà separati potranno stare con i loro figli Con la benedizione dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia mercoledì 3 ottobre inaugura ufficialmente la casa di nonno Mario. Un appartamento nel grattacielo di corso Mortara, quartiere Spina 3 di Torino, intitolato al diacono Mario Devito, dove i papà separati e in difficoltà troveranno un luogo accogliente e familiare per trascorrere del tempo con i loro bambini. Il progetto si chiama “Àncora papà” scritto con due accenti. Un’àncora di salvezza, appunto, ma anche una seconda opportunità, per essere papà di nuovo. Destinatari sono infatti tutti quei padri che non hanno uno spazio dove trascorrere le ore del diritto di visita ai figli, quelli che vivono in un’altra città ma a Torino si ricongiungono con i bambini oppure quelli, anche non separati, che hanno i figli inseriti in case famiglia o comunità residenziali e non hanno una casa dove incontrarli.

A casa di nonno Mario queste famiglie avranno di nuovo, almeno per qualche ora, una casa tutta per loro per guardare insieme i cartoni animati o prepararsi un piatto di pasta. In Italia, spiega la Caritas, la vita dei padri separati è sempre più dura. Sono circa 4 milioni e di questi, 800mila rasentano la soglia della povertà. Nell’80% dei casi, secondo i dati statistici, una volta corrisposto il mantenimento dovuto si ritrovano con poche risorse e spesso sono costretti a rivolgersi ad associazioni di assistenza e carità per sopravvivere. Grazie a questo progetto, i papà separati non sono più soli. Chi è interessato può chiedere informazioni ad un’associazione di assistenza, se vi è già in contatto, oppure può scrivere un’email all’indirizzo: casanonnomario@yahoo.it

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia


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