Gazzettatc Num 15-2012

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n. 15 - 19 dicembre 2012

SOSPESI SPORTELLI IN QUARTIERE PER IL PERIODO NATALIZIO

San Giovanni, autore di uno dei quattro Vangeli, parlando della nascita di Gesù usa un verbo molto bello: abitare. Dice infatti che Colui che è la Parola venne a piantare la sua tenda in mezzo a noi. Il rapporto tra il divino e l’umano, nella tradizione cristiana, passa attraverso la casa e all’abitare. Perché è proprio nella casa che l’uomo può vivere e sperimentare quella intimità della relazione che lo arricchisce, lo ristora, lo stimola, lo protegge, lo consola. La casa, allora, non è solo un bene materiale ed economico. È un bene che riguarda la profondità dell’esistenza dell’uomo. Quanto è vero tutto ciò, soprattutto nel delicato momento in cui stiamo vivendo proprio a ridosso del Natale 2013, il quarto dall’inizio della crisi. Sempre più famiglie fanno difficoltà ad accedere all’abitazione e tante in più non riescono a mantenerla. I numeri che raccontano la triste esperienza degli sfratti sono davvero importanti. continua a pag 2

Saranno sospesi per tutto il periodo natalizio, dal 21 dicembre fino al 7 gennaio, gli incontri sul territorio con gli amministratori d’area. Per le emergenze e per segnalare guasti e problemi di manutenzione i residenti possono chiamare il numero verde Atc 800 – 301081, gratuito e attivo 24 ore su 24. A partire da gennaio gli incontri riprenderanno regolarmente anche se con modalità e calendari differenti. Gli abitanti troveranno tutte le informazioni nel prossimo numero di Gazzetta Atc ma anche sul nostro sito internet e sulla bolletta del mese di gennaio.

SOMMARIO Emergenza casa, serve l’unità di crisi

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Ciriè, partiti i lavori per la casa passiva

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Speciale Natale solidale

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E le prospettive paiono essere poco incoraggianti. Ci sono certamente le cosiddette casa popolari – con l’Agenzia Territoriale che quest’anno ha festeggiato un ambito compleanno – ma non basta. Servirebbe la volontà di rimettere in moto una cultura che vede nella casa un vero e proprio veicolo di condivisione, basato non solo sullo scambio economico rappresentato dall’affitto, ma anche su quello relazionale simboleggiato dal dialogo sereno e fraterno tra proprietari ed inquilini. Perché in questo scambio di doni si realizza anche un modo genuino di prendersi cura gli uni degli altri, senza buonismo o pietismo, ma con la forza di una alleanza. La casa, come la tenda per Gesù, indica la voglia di stare e di condividere fino in fondo, mettendo in gioco soprattutto la propria responsabilità. I vani dove abito mi sono dati perché io li possa amministrare e, facendo ciò, crescere nella mia dignità profonda. Quanti anche tra gli inquilini ATC si distinguono per spirito di responsabilità, coordinando comitati o semplicemente dando alto esempio di cura di un bene che è, di suo, pubblico. È lo stile appropriato per trasformare la casa da semplice luogo a spazio di vita. Uno spazio dove nasce, cresce, si rafforza e lotta la relazione tra

persone. Uno spazio in cui si vive di comunione, anche in prospettiva con chi verrà dopo di noi. Uno spazio che non isola, ma consente di rimanere aperti ai fratelli, italiani o stranieri che siano. Uno spazio educativo che ci aiuta a cambiare verso traguardi sempre nuovi. La casa va difesa, va amata, va onorata, così come le persone che la rendono viva. E questo accade non solo in forza del nostro impegno, ma anche in quanto riusciamo ad accogliere nella nostra casa la tenda del Signore che vuole venire a stare con noi. Perché lui è Emmanuele, ovvero Dio-con-noi. Mi auguro che il 2013 ci porti a trovare qualche piccola ma concreta soluzione per aiutare chi casa non ha, chi la casa sta per perdere, chi rischia di non averla più. Qui, nella nostra città, come nell’Emilia del post terremoto, come in tante parti del mondo sconquassate da violenza ed ingiustizia. È possibile fare qualcosa. A partire dal piccolo delle nostre case, magari solo di ringhiera. Ed è possibile perché con noi lavora Colui che ha voluto mettere la sua tenda tra gli uomini. Cesare Vescovo, amico, fratello

EMERGENZA CASA, SERVE UNITÀ DI CRISI

In commissione consigliare a Torino si fa il punto sull’emergenza abitativa. Al tavolo anche i rappresentanti di Atc

Istituire un tavolo permanente per discutere dell’emergenza casa, una sorta di unità di crisi che veda riuniti tutti gli attori: la Città, Atc, sindacati inquilini, volontariato. E’ questa, in sintesi, la proposta emersa dall’ultima riunione congiunta della seconda e della quarta commissione della Città di Torino, che si occupano rispettivamente di edilizia e di servizi sociali. Martedì 4 dicembre, oltre all’assessore alle Politiche Abitative Elide Tisi, ai presidenti delle due commissioni Domenico Carretta e Lucia Centillo e ai consiglieri, erano presenti anche il presidente di Atc Elvi Rossi e il consigliere e Andrea Parvopasso, funzionari della Regione, rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di solidarietà. L’appuntamento è stato l’occasione per riflettere sull’emergenza abitativa che con il perdurare della crisi economica sta colpendo un numero sempre più elevato di famiglie. «Negli ultimi anni sono aumentati in modo considerevole gli sfratti per morosità» ha spiegato l’assessore Tisi. Famiglie che, con la perdita del lavoro e del potere d’acquisto, non ce la fanno più a pagare l’affitto e finiscono col venire sfrattati. A quel punto, non resta loro che presentare domanda per la casa popolare. Ma non ci sono risposte per tutti: l’ultimo bando ha ricevuto circa 8mila domande ma gli alloggi che Atc mette a disposizione del Comune, ogni anno, sono circa 500. «Mancano le risorse per costruire nuove abitazioni- ha spiegato il presidente Elvi Rossi- e l’Imu ha messo il nostro bilancio in seria difficoltà. Lo stop al programma casa della Regione Piemonte ha bloccato 34 milioni di euro di finanziamenti, 11 dei quali soltanto a Torino. Serve un piano per la casa a livello nazionale: penso alle case popolari, ma non solo. In difficoltà oggi ci sono i giovani, i padri separati, le mamme sole con bambini: la cosidetta

“fascia grigia”, ovvero coloro che hanno un reddito troppo elevato per chiedere una casa popolare ma non abbastanza per sostenere il costo di un affitto sul mercato privato». Il capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale, Maurizio Marrone, ha sottolineato la necessità di dare risposte alle famiglie, anche mettendo a disposizione immobili pubblici inutilizzati per ricavare nuove abitazioni. Wally Falchi, del centro di ascolto Caritas Le Due Tuniche, ha invece raccontato quante persone, anche tra coloro che vivono nelle case popolari, non riescano a far fronte al pagamento dell’affitto, anche a fronte della nuova legge regione che fissa a 480 euro la cifra minima da versare in un anno per accedere al fondo sociale regionale. Sostegno all’affitto, emergenza abitativa, necessità di trovare risorse per rilanciare l’edilizia pubblica sono temi che torneranno al più presto protagonisti di questi incontri, dal momento che le due commissioni hanno espresso la volontà di tornare periodicamente a discuterne per cercare di trovare insieme nuove strategie per far fronte alla “fame” di case.


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CIRIÈ, LA PRIMA CASA POPOLARE PASSIVA Nasce a Ciriè la prima casa popolare interamente “passiva”, all’insegna del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. Il cantiere è aperto: i lavori sono cominciati a metà ottobre e ora stanno entrando nel vivo. Lunedì 17 dicembre, il presidente di Atc Elvi Rossi e il consigliere Diego Calabrese insieme al sindaco di Ciriè, Francesco Brizio e all’assessore alle Politiche Sociali Luca Capasso, hanno incontrato i giornalisti direttamente sul posto, in via Gazzera, per una simbolica posa della prima pietra dell’edificio. Ma che cos’è una casa passiva? Si tratta di un progetto davvero innovativo sviluppato da Comune e Atc con la collaborazione dell’Environment Park di Torino. Una “casa passiva” è un’abitazione che ha bisogno di poco combustibile per garantire il giusto comfort ai suoi abitanti in tutte le stagioni dell’anno. L’involucro e gli impianti di una casa passiva sono, infatti, progettati per sfruttare al meglio le condizioni climatiche esterne, traducendole in comfort, risparmio energetico e conseguente diminuzione dei costi riscaldamento. Qui sorgeranno così quattordici nuovi alloggi popolari, da destinare agli anziani. I criteri di costruzione innovativi permetteranno quindi una forte riduzione dei consumi energetici e anche la destinazione d’uso, rivolta in prevalenza ad una utenza anziana, rende questa nuova abitazione una casa

della “sostenibilità”. In tutto il finanziamento ammonta a 2 milioni e mezzo di euro: oltre 2 milioni stanziati dalla Regione Piemonte, cui si sommano 250 mila euro finanziati da Atc. «A Cirié avremo la prima casa popolare con una elevatissima qualità nell’ambito dell’efficienza energetica» spiega il sindaco Brizio. «E’ nata come sperimentazione e permetterà di comprendere da vicino quali risultati sarà possibile ottenere con costruzioni che hanno parametri completamente diversi dal passato e che guardano a una nuova modalità di gestione, soprattutto in termini di risparmi sui costi. Con piacere dunque diamo il via a un cantiere così significativo».

SEMPRE PIÙ RICHIESTE D’AIUTO, I SUSSIDI NON BASTANO

L’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo presenta i numeri dell’attività annuale e lancia l’allarme: il welfare, così com’è, non basta più Mille domande d’aiuto ogni mese. Arrivano da famiglie con un reddito di poche centinaia di euro che, ad un certo punto, non ce la fanno più ad andare avanti. Ma solo una su quattro riesce ad ottenere un contributo. Tra loro ci sono pensionati, disabili, mamme sole con bambini: il ritratto di una città che con la crisi si scopre ogni giorno più povera. È questo in estrema sintesi il bilancio di un anno di attività dell’Ufficio Pio della Compagnia San Paolo, presentato a Torino nel corso del tradizionale incontro annuale. Il welfare sta tramontando sotto i colpi della crisi: le richieste sono sempre di più, le risorse a disposizione ogni giorno di meno. Basti pensare che il finanziamento nazionale per le politiche sociali è passato da 2 miliardi e mezzo del 2008 ai 230 milioni di quest’anno. E potrebbe diminuire ancora. «Dopo un 2012 terribile - ha spiegato il presidente dell’Ufficio Pio, Stefano Gallarato - il 2013 sarà ancora peggio.

Quest’anno abbiamo avuto dalla Compagnia 12 milioni, speriamo un milione in più il prossimo». Nell’anno appena trascorso, l’Ufficio Pio ha assistito 1500 famiglie e altrettanti anziani e disabili, tra i quali ci sono naturalmente anche molte persone che vivono nelle case popolari, per un totale di oltre 4 milioni di euro stanziati. La “fetta” di contributo più consistente spetta alle spese per la casa: oltre 1 milione e 300 mila euro, nel 2012, sono serviti ad aiutare coloro che erano in difficoltà col pagamento dell’affitto o delle bollette. «Per la prima volta a memoria d’uomo – ha aggiunto Gallarato - i giovani hanno la prospettiva di non conquistare il livello di benessere raggiunto dai loro genitori, né tanto meno di superarlo, come invece è accaduto per tutte le precedenti generazioni. L’innalzamento dell’età pensionabile da un lato e la cronica carenza di risorse da destinare al sostegno sociale dall’altro, compromettono la tenuta dei due pilastri del tradizionale welfare italiano: la famiglia e lo Stato».


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SHOPPING NATALIZIO? ROBA DA FUMNE

In via Massena in vendita i lavori delle detenute delle Vallette, tra borse, collane e fai da te

Sui tavoli e nelle credenze, scaffali improvvisati di una mostra mercato aperta solo per il periodo natalizio, ce n’è davvero per tutti i gusti: vecchie coperte di lana e cuscini a punto croce che diventano borse originalissime, collane di ritagli di pelle intrecciati ma anche guanti, sciarpe, orecchini, scarpette per bambini lavorate a maglia. Sono accessori alla moda, rigorosamente fatti a mano, e non hanno nulla da invidiare a quelli di più prestigiosi atelier. Ma dietro ci sono Storie di donne, Fumne per l’appunto, che tra le mura del carcere hanno ritrovato la speranza grazie alla creatività. Del progetto, messo a punto dall’associazione “La Casa di Pinocchio” con la collaborazione della Compagnia di San Paolo, vi avevamo già parlato (nel numero 1 del 2 maggio scorso). sipal La novità è che per lo shopping natalizio troverete i prodotti di Fumne in via Massena 11/C, negli spazi della cooperativa Liberamensa, aperti tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30. Oltre agli accessori della collezione, in vendita ci sono anche i kit per confezionarsi da soli collane e altri oggetti. E se amate il fai da te, non potete perdervi Fumnelab: a gennaio al Carcere Lorusso e Cotugno ripartono i laboratori del sabato. Una volta al mese le Vallette aprono eccezionalmente le porte alle donne libere e le detenute insegnano alle loro ospiti a confezionare borse, cinture altri manufatti. Per tutte le informazioni potete visitare il sito www.lacasadipinocchio.net

UN ROMANZO TRA LE CASE POPOLARI Tarek è italiano ma tutti lo credono arabo perché suo padre era tunisino. Chioma ha un sogno: diventare il “dominatore” delle strade di Torino. Lama è un abile maneggiatore di coltelli, un temuto picchiatore e un appassionato d’arte. Tutti e tre hanno perso qualcosa nella corsa dell’adolescenza e ora la loro prossima fermata sarà Trambusto, improbabile progetto di recupero, luogo delle seconde possibilità. “Prossima fermata: trambusto” è un romanzo edito da Intermezzi, scritto dall’educatore Luca Gallo. L’autore l’ha presentato lo scorso 12 dicembre alla Baraca, spazio ricreativo tra le case popolari di via Arquata.

Ad ascoltare le letture dell’autore tanti ragazzi che in questo spazio svolgono attività ricreative insieme agli educatori della cooperativa Accomazzi.


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REGALI SOLIDALI SOTTO L’ALBERO

Ancora qualche appuntamento per le ultime compere di Natale. Con i vostri doni potete sostenere tante associazioni benefiche Continua il nostro viaggio tra le iniziative natalizie di solidarietà. Comprando un regalo compiete anche un piccolo, ma importante gesto solidale, sostenendo così le tante associazioni che aiutano bambini, anziani, disabili, senzatetto e, più in generale, tutti coloro che attraversano un momento di difficoltà. Ecco qualche appuntamento per i prossimi giorni: Emergency organizza a Torino, in corso Vittorio Emanuele 65, un mercatino natalizio aperto fino al 23 dicembre dal martedì al venerdì dalle 14.00 alle 19.30 e sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.30. Il ricavato andrà al centro chirurgico pediatrico di Goderich, in Sierra Leone. Mercatino dell’associazione “La Perla” a Torino, in via San Marino 10, sino al 24 dicembre, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18. Gli oggetti in vendita sono stati prodotti dai ragazzi con problemi mentali e il ricavato consentirà loro di cimentarsi con nuove attività. A proporre un mercatino è anche L’Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini organizza a Torino, in corso Unità d’Italia 70. La vendita è aperta fino al giorno della Vigilia, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e sabato e domenica dalle 10 alle 19.

L’associazione Comunità Impegno Servizio Volontariato CISV, propone invece l’acquisto di alcuni generi alimentari, di biglietti e cartoline di auguri, di magliette, cesti natalizi e prodotti di cosmesi, il cui ricavato serve a sostenere progetti dell’associazione in Italia e nel mondo per combattere la povertà e la fame e favorire progetti di sviluppo sostenibile. Collegandosi al sito http://cisvto.org/sites/cisvto.etabeta.it/files/catnatale_2012_web.pdf, si possono scegliere i prodotti ordinare direttamente via email. L’Unicef, infine, propone una serie di “regali per la vita”. Collegandosi al sito http://regali.unicef.it/index.php/regali-per-la-vita.html, si potranno scegliere i regali salvavita, il cui ricavato servirà a finanziare progetti di volontariato per i bambini in tutto il mondo.

CROSTATA PANDORO E GIANDUIA

Ingredienti (x 6 persone) :

Valentina, una giovane mamma che vive nelle nostre case, ci suggerisce una golosa ricetta con cui riciclare il pandoro avanzato durante le feste...

300 g di farina 00 120 g di cioccolato gianduia 170 g di burro 60 ml di panna fresca 150 g di zucchero 180 - 200 g di pandoro 1 uovo intero 2 - 3 cucchiai di nutella 1 tuorlo nocciole tritate a piacere 1/2 baccello di vaniglia zucchero a velo sale per il ripieno Procedimento: Preparate la frolla: su un piano disponete la farina a fontana e mettete al centro il burro a pezzi, l’uovo intero ed il tuorlo, i semi del baccello di vaniglia, un pizzico di sale e lo zucchero. Iniziate a lavorare con la punta delle dita incorporando la farina pian piano, poi amalgamate il tutto velocemente fino ad ottenere una pasta omogenea. Avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per almeno 40 min. Intanto imburrate ed infarinate lo stampo (io non l’ho fatto usando uno stampo antiaderente non ce nè bisogno perchè la frolla ha gia il burro di suo quindi non lo necessita ), e scaldate il forno a 170°C. Tirate la pasta e foderate lo stampo bucherellando poi il fondo con una forchetta. Sulla base ponete un foglio di carta da forno ritagliato a disco e riempite con i fagioli secchi per non far gonfiare la frolla in cottura. Infornate per 20 minuti circa, la pasta dovrà risultare cotta ma non troppo asciutta. Sfornate e lasciate raffreddare. Nel frattempo sciogliete il cioccolato a pezzi nel microonde o a bagnomaria e fatelo intiepidire. Sbriciolate il pandoro, montate la panna e incorporatela al cioccolato. Unite i cucchiai di nutella e la granella di nocciole. Aggiungete il pandoro amalgamate il tutto, riempite la base di frolla con il composto ottenuto e lasciate rapprendere il tutto. Spolverate con lo zucchero a velo se volete.


A SCUOLA DI MANGIAR SANO

I bambini della scuola elementare Vidari di Mirafiori vanno a lezione di buona alimentazione A scuola di buona alimentazione, per imparare a mangiare sano fin dai banchi di scuola. È il progetto “Tavola popolare”, nato nell’ambito del Tavolo Tecnico Case Popolari che si riunisce nella Circoscrizione due di Torino. Protagonisti delle lezioni sono i bambini della scuola elementare Vidari, molti dei quali vivono nelle case popolari di Mirafiori. In cattedra, quattro dietiste dell’associazione “Giro Vita” spiegano ai più piccoli, ma anche alle loro famiglie, quali cibi scegliere per seguire un’alimentazione equilibrata. Il primo ciclo di incontri ha coinvolto una quindicina di bambini della seconda elementare insieme ai loro genitori e si è concluso giovedì 13 dicembre con una cena di Natale preparata tutti insieme nella parrocchia di Gesù Redentore. Le prossime tre lezioni sono in programma a gennaio e coinvolgeranno un altro gruppo di mamme e bambini della stessa scuola, ma di altre classi; poi, da febbraio a maggio, quattro appuntamenti approfondiranno l’argomento con incontri rivolti solo alle mamme. Nel frattempo, i bambini saranno impegnati conlaboratori sul tema del cibo, proposti dagli educatori della Cooperativa Accomazzi al Centro Ragazzi Lilliput di via Carlo del Prete.

Con questo numero GazzettAtc augura a tutti i lettori buon Natale e felice 2013. Torniamo a gennaio, con tanto altro ancora da raccontarvi...

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia


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