n. 31 - 25 settembre 2013
Graduatoria provvisoria per le case popolari a Torino
Nonostante il periodo complicato per l’edilizia residenziale pubblica, che si confronta quotidianamente con molte situazioni di emergenza, vorrei partire dalle buone notizie. Mi riferisco innanzitutto agli ultimi provvedimenti approvati dalla Regione Piemonte, con l’obiettivo di rilanciare un settore fortemente in crisi come quello dell’edilizia. Cito in particolare la delibera approvata nell’agosto scorso di avanzamento del Programma Casa 10 mila alloggi, ma anche la proroga del Piano Casa al 31 dicembre 2014 e le misure a favore dei Comuni sul patto di stabilità per sbloccare gli investimenti. Con la prima misura saranno finanziati in Piemonte con oltre 26 milioni di euro 276 nuovi alloggi di edilizia sovvenzionata, contribuendo in modo significativo all’avanzamento del Programma Casa. Sono stati infatti sbloccati 22 interventi sospesi nel 2012 a causa dell’interruzione dei trasferimenti di risorse da parte dello Stato a partire dal 2011 che di fatto aveva congelato il Programma Casa e lasciato nell’incertezza della copertura finanziaria la Regione nonostante la nostra compartecipazione al programma con fondi di bilancio regionale. Siamo riusciti a recuperare le risorse necessarie per pagare Atc e Comuni che avevano dato inizio ai lavori con qualche giorno di ritardo rispetto alla scadenza, ma erano stati poi sospesi dal finanziamento in seguito dell’approvazione della manovra statale di stabilizzazione della finanza pubblica del 2010. continua a pag. 4
E’ consultabile on line, all’indirizzo www. comune.torino.it/informacasa/notizie/ bando_alloggi_avviso.shtml, la graduatoria provvisoria relativa al Bando generale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale nella città di Torino. Nella graduatoria sono presenti le 932 domande a cui è stato attribuito nell’elenco definitivo dei partecipanti al bando, che hanno presentato la domanda dal 23 gennaio al 6 aprile del 2012, un punteggio almeno pari a 12 punti. Nel mese di dicembre 2013 sarà poi pubblicata la graduatoria definitiva, con le eventuali correzioni apportate in seguito ad accoglimento di ricorsi. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio Bando Generale del Comune di via Corte D’Appello 10, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 12.00 (tel. 0114424366 – 0114424365 – 0114424343).
SOMMARIO Luoghi comuni, l’Housing Sociale a pag. 2 Porta Palazzo Fondo Sociale Regionale, come mettersi in regola
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Impianti a gas, consigli per la manutenzione
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LUOGHI COMUNI, L’HOUSING SOCIALE A PORTA PALAZZO VENERDÌ 20 SETTEMBRE INAUGURAZIONE UFFICIALE PER LA NUOVA RESIDENZA TEMPORANEA DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO 4 piani dove trovano spazio 27 appartamenti, tra monolocali e bilocali. E’ stata inaugurata ufficialmente venerdì 20 settembre la nuova residenza temporanea di Porta Palazzo, finanziata dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito dei suoi interventi di housing sociale con un finanziamento di 5 milioni di euro. Servirà ad ospitare persone che abbiano urgente bisogno di una sistemazione: famiglie sfrattate, coniugi dopo una separazione, lavoratori in trasferta troveranno qui una casa confortevole dove vivere, per un periodo massimo di 18 mesi. Un luogo da cui ripartire, in attesa di un’abitazione più stabile. L’immobile è compreso nell’isolato tra piazza della Repubblica, via Damiano Priocca, e piazza Don Albera, a pochi passi dal mercato di Porta Palazzo. E’ costituito da un edificio storico di 4 piani fuori terra, vincolato dalla Sopraintendenza, e un piano interrato di cantine, più un corpo realizzato in epoca successiva, la cosiddetta “manichetta” di 3 piani fuori terra, con un cortile esterno. L’intero stabile era infatti di proprietà della Città e grazie a questo intervento è stato completamente riqualificato, contribuendo anche a rigenerare il tessuto urbano di uno dei quartieri storici di Torino. A tenere a battesimo la nuova residenza sono stati il presidente della Compagnia Sergio Chiamparino e il vicesindaco e assessore alle Politiche Abitative Elide Tisi, che ha sottolineato l’importanza della rete di solidarietà cittadina nel sostenere un welfare sempre più in affanno: «le amministrazioni locali, e quella torinese non fa certo eccezione – ha detto - debbono sempre più spesso confrontarsi con la dura realtà dell’emergenza casa e cercare soluzioni che, soprattutto in una situazione come quella attuale di forte crisi economica e di tagli alle finanze pubbliche, si basino sulla collaborazione tra pubblico e privato». Non è un caso che il progetto Luoghi Comuni, che racchiude tutti gli interventi in tema di edilizia sociale della fondazione, trovi spazio in quartieri come Porta Palazzo e San Salvario, quartieri vivaci e frequentati da persone di tutte le nazionalità, luoghi della movida, ma ancora troppo spesso caratterizzati da problemi di coesione sociale e da edifici finiti preda del degrado. L’idea della residenza è proprio questa: dare un tetto a chi ne è momentaneamente sprovvisto ma contemporaneamente mettere a disposizione spazi comuni, dove gli inquilini e gli abitanti del quartiere possano incontrarsi, parlarsi, conoscersi. Anche gli interni sono contraddistinti dall’idea che nulla vada buttato: tutti gli arredi sono infatti stati realizzati con la collaborazione del Refuse Lab, che recupera e trasforma oggetti facendoli diventare mobili e complementi d’arredo. Così vecchie sedie e comò sono stati riadattati, le scale a pioli sono diventate porta asciugamani e cerchioni delle biciclette o persiane in disuso si sono trasformate in originali testiere per il letto.
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FONDO SOCIALE REGIONALE, COME METTERSI IN REGOLA In questi ultimi giorni, molti degli abitanti delle case popolari hanno ricevuto a casa una lettera che li invita a mettersi in regola con i pagamenti. Di che cosa si tratta? Dell’invito a regolarizzare la propria posizione nel pagamento dell’affitto, condizione indispensabile per accedere il prossimo anno al fondo sociale regionale. Il fondo sociale è il contributo che la Regione Piemonte destina ogni anno alle famiglie in difficoltà che non riescono a pagare l’affitto nelle case popolari, i cosiddetti morosi incolpevoli. Secondo la legge regionale 3 del 2010, entrata in vigore a gennaio dello scorso anno, però, per avere diritto al fondo è necessario che vengano rispettate alcune condizioni: la famiglia deve avere un indicatore ISEE per l’anno 2013 non superiore ai 6.186 euro per il nucleo familiare e avere effettuato pagamenti sulle bollette del 2013 pari al 14% del proprio reddito imponibile lordo (riferito all’anno 2012) e comunque non inferiori a 480 euro, quindi anche chi ha reddito zero dovrà aver pagato almeno 480 euro complessivi di affitto in un anno. Senza questi requisiti, dice la legge, non si può accedere al contributo regionale e si diventa quindi morosi colpevoli, con il rischio di perdere la casa. Proprio per questo motivo, Atc ha indirizzato una lettera a tutti coloro che potenzialmente potrebbero avere accesso al fondo sociale e risultano indietro con i pagamenti. A dicembre mancano ancora più di due mesi e resta dunque ancora tempo per provvedere a mettersi in regola, senza correre il rischio di perdere il fondo sociale. Sulla lettera sono indicate le modalità di pagamento: attraverso bonifico, bollettino postale o direttamente agli sportelli di Atc in corso Dante 14. Ma per chi non avesse ben chiaro cosa bisogna fare o volesse saperne di più sulla sua situazione e su come regolarizzarla, l’Agenzia ha messo anche a disposizione un numero di telefono dedicato: 011-31.30.379. Telefonando a questo numero, gli abitanti potranno fissare un appuntamento allo Sportello dove, evitando inutili file e attese, potranno ottenere tutti i chiarimenti necessari e regolarizzare la propria posizione. Sul sito intenet di Atc, nell’area dedicata agli utenti, sono disponibili tutte le informazioni necessarie sul fondo sociale e schede informative in inglese, francese e arabo che si possono scaricare e stampare.
VIA GHEDINI, CONTINUANO I LAVORI DEL CONTRATTO DI QUARTIERE Termineranno l’anno prossimo i lavori di ristrutturazione delle palazzine di via Ghedini, quartiere Regio Parco di Torino, inseriti nell’ambito degli interventi previsti dal Contratto di Quartiere della città. Dall’estate del 2009 Atc sta infatti portando avanti un complesso intervento di riqualificazione su questo complesso di palazzine che risalgono in parte agli anni ’20 e in parte agli anni ’40. In tutto nel quartiere, compreso tra via Cimarosa, via Bologna, via Pergolesi, via Cravero, via Ancina e via Petrella, ci sono oltre 300 appartamenti popolari e altrettante famiglie. I lavori, nel pieno rispetto del crono programma, termineranno nell’arco del 2014. Al momento sono infatti state ultimate le facciate, i tetti e i vani corsa per i nuovi ascensori che presto, subito dopo il collaudo necessario per legge, entreranno in funzione. Sono quasi finiti i lavori di rifacimento dei bagni, messi a norma e ristrutturati, e sui balconi è in corso l’installazione di nuovi serramenti e di serre bioclimatiche, verande di ultima generazione che permettono un maggiore isolamento termico. Per ultimo, si procederà alla sistemazione dei cortili e dei marciapedi attigui. Tutto l’iter dei lavori è stato accompagnato da un comitato di cantiere, formato da abitanti delle palazzine coadiuvati dagli operatori sociali del Laboratorio Ghedini, messo a disposizione dalla Città per accompagnare i residenti lungo tutta la durata di questa riqualificazione. Nella sede di Casa Ghedini, al civico 21/a, il comitato e gli operatori hanno raccolto segnalazioni di problemi e disservizi, richieste di informazioni e chiarimenti da parte degli abitanti e, con l’aiuto della direzione lavori Atc, hanno potuto infomarli, passo passo, su tutte le tappe del cantiere. «Il coinvolgimento degli abitanti è stato tanto anche se non sempre facile – spiega Davide Pusceddu, della cooperativa che gestisce il servizio di accompagnamento sociale – abbiamo lavorato insieme, anche sul delicato tema del rispetto delle regole negli spazi comuni. Le più grosse lamentele degli inquilini, infatti, riguardavano la scarsa attenzione da parte di qualcuno nei confronti dei giardini condominiali, spesso invasi da deiezioni canine o rifuti. Abbiamo anche predisposto una campagna pubblicitaria sul “buon esempio”, fotografando gli abitanti mentre compiono buone prassi nella raccolta differenziata e la pulizia del cortile e diffondendo le immagini attraverso il giornalino di quartiere, che realizziamo con loro dall’inizio dei lavori».
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IMPIANTI A GAS, CONSIGLI PER LA MANUTENZIONE L’autunno è cominiciato e presto cominceranno a farci compagnia temperature più fredde. Molti dei nostri abitanti, per l’acqua calda sanitaria utilizzano boiler o caldaie murali a gas: ecco qualche consiglio per manutenerli al meglio, evitando inutili rischi. Per cominciare, bisogna sempre ricordare che la sicurezza è al primo posto: senza la corretta manutenzione, gli impianti a gas possono diventare molto pericolosi. Chi possiede una caldaia a gas deve farla sottoporre a controlli periodici, chiamando una ditta specializzata. I controlli devono essere registrati sul libretto della caldaia che l’inquilino deve conservare insieme al certificato di conformità dell’impianto, delle canne fumarie e delle aperture di ventilazione che gli era stato rilasciato al momento dell’installazione. Sempre per ragioni di sicurezza, è bene verificare che nel locale dove ci sono impianti a gas (fornelli, stufe, scalda acqua, caldaie…) sia presente l’apertura di ventilazione prevista per legge. Chi non riuscisse a trovarla, chiami subito il numero verde Atc 800-301081 per segnalare il problema. Non è comunque con-
sentito servirsi della cappa della cucina o di altre canne non idonee allo scarico dei fumi. Naturalmente, il controllo e la pulizia delle canne fumarie sono a carico degli assegnatari: si tratta però di una piccola spesa annuale, importantissima per garantire di vivere sicuri tutti l’anno.
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La signora Maria di via Parenzo ci rivela il suo segreto per rendere prelibato un piatto tipico della cucina siciliana PEPERONI IN AGRODOLCE Ingredienti: 1 chilo di peperoni gialli e rossi belli spessi; 450 grammi di zucchero; mezzo litro di aceto di vino, chiodi di garofano. Svuotate i peperoni e ripuliteli dai semi. In una pentola versate l’aceto di vino, i chiodi di garofano e un pizzico di sale. Subito dopo immergete i peperoni senza spellarli. Cuocete il tutto per circa 5 minuti, poi scolate e lasciate raffreddare. Nel frattempo preparate lo sciroppo facendo bollire mezzo litro d’acqua con lo zucchero per cinque minuti. Mettete i peperoni in vasetti di vetro e copriteli con lo sciroppo. Chiudeteli ermeticamente e conservateli in un luogo asciutto, pronti da mangiare. Buon appetito!
Ma a proposito di risorse, fondamentali per affrontare seriamente il problema dell’emergenza abitativa e della morosità di una parte sempre più ampia di cittadini, sembrano arrivare buone notizie anche a livello nazionale, dove è in corso un importante tavolo di confronto con il Governo, nato proprio su sollecitazione della Conferenza delle Regioni. Con i rappresentanti regionali di Lombardia, Liguria, Basilicata, Puglia, insieme all’Anci e alle organizzazioni sindacali, abbiamo posto allo Stato la necessità di una nuova politica nazionale per la casa e, contestualmente, abbiamo chiesto di affrontare con assoluta priorità il drammatico tema dell’emergenza costituita sia dall’aumento vertiginoso degli sfratti per morosità attivati dai proprietari privati nei confronti degli inquilini che non riescono più a pagare l’affitto, sia della gestione con i Comuni delle morosità incolpevoli degli assegnatari delle case popolari. I primi segnali di questo impegno sono giunti con l’approvazione del decreto-legge 102 del 28 agosto scorso, ora assegnato alla commissione competente, che stanzia 200 milioni di euro alle Politiche per la Casa. Risorse così suddivise: 60 milioni al Fondo che eroga contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione, 40 milioni al Fondo di copertura della morosità incolpevole, 60 milioni al Fondo di garanzia (DL n. 112/2008) per i mutui a favore dei giovani e infine 40 milioni al Fondo per la sospensione per 18 mesi delle rate di mutuo. Accanto alla soddisfazione per la ripresa di interesse per il settore casa, come Regione in sede di parere per il tramite della Conferenza Unificata abbiamo chiesto di trasformare la prevista equiparazione a prima casa degli alloggi sociali di proprietà degli ex IACP in esenzione stabile e definitiva dall’imposta. Abbiamo inoltre proposto di inserire la possibilità anche per gli ex IACP di utilizzare la cedolare secca con una aliquota dimezzata rispetto a quella prevista per i privati che il decreto legge ribassa al 15%, a condizione che le somme così risparmiate vengano reinvestite in programmi di manutenzione straordinaria o di efficientamento energetico degli immobili posseduti”
Giovanna Quaglia assessore regionale all’Urbanistica ed Edilizia residenziale
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