n. 108 - 17 maggio 2017
MOROSITA’ NEL CONDOMINIO: DEBITI E RECUPERO CREDITI, ASPETTI GIURIDICI E FISCALI Il punto in un convegno di Confedilizia
Si è tenuto giovedì 4 maggio nella Sala Atc “Lia Varesio” di corso Dante 14, il convegno dal titolo “Morosità nel condominio: debiti e recupero crediti, aspetti giuridici e fiscali”, promosso da Confedilizia in collaborazione con Confedilizia Regionale Piemonte e Valle d’Aosta e con Ape Torino Confedilizia. Sono intervenuti professionisti del settore per spiegare gli aspetti giuridici e fiscali della morosità in ambito condominiale. Sempre più spesso la morosità soffoca il condominio e gli amministratori di stabili si trovano in seria difficoltà con la gestione finanziaria e a pagare i debiti verso i fornitori dei servizi condominiali. Un contesto che sfocia in azioni giudiziali di recupero crediti del condominio e si trasforma in un contenzioso pesante e costoso per tutti. «Un problema - ha sottolineato il presidente Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - che vediamo sotto due aspetti, quello economico-sociale e tecnico. Economico-sociale perchè è un fenomeno in aumento per via della crisi economica e per le troppe tasse sulla casa. Sotto il punto di vista tecnico, perchè le nuove norme sul condominio andrebbero migliorate e chiarite. Solo due giorni fa siamo stati auditi dal Governo sulla manovra fiscale. Siamo rimasti molto delusi, perchè basterebbero delle misure minime per ridare fiducia alla crisi del settore immobiliare. Tra gli interventi, per esempio, abbiamo proposto di detassare i locali commerciali applicando la cedolare secca e tutelare i cosiddetti affitti
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SALONE OFF Cultura, eventi e spettacoli gratuiti in tutta Torino, a partire dalle periferie in testa. Sono gli ingredienti dal Salone del Libro off, in programma parallelamente alla manifestazione nei padiglioni del Lingotto, dal 18 al 22 maggio. È un secondo salone in parallelo, che offre 20 giorni di programmazione attraverso oltre 500 appuntamenti, quasi tutti a ingresso gratuito, distribuiti in 250 luoghi che coinvolgono 8 circoscrizioni della città più 10 città dell’area metropolitana. Il programma: https://issuu.com/issuu-reader3-embed-files/latest/document-pagereader.html
SOMMARIO Oltre 13mila controlli in due anni contro “i furbetti”
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Decadenza per morosità: le modifiche alla legge regionale
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Al Consiglio regionale la storia dei villaggi operai
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DECADENZA PER MOROSITÀ: LE MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE Lunedì 15 maggio la giunta regionale del Piemonte ha approvato la modifica di legge relativa alle decadenze di assegnazione per morosità delle case popolari. Cosa cambia? Ce lo spiega un comunicato dell’assessore alle Politiche per la Casa della Regione, Augusto Ferrari.
La deliberazione riguarda la revisione dell’articolo 15, facente parte dei regolamenti attuativi, a seguito dell’approvazione della Legge regionale n. 2 del 2017, avvenuta lo scorso 20 marzo. In merito al regolamento delle procedure di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale ecco cosa cambia all’articolo interessato: l’ente gestore, dopo tre mesi di morosità nel pagamento del canone di locazione e delle spese accessorie da parte del nucleo assegnatario, provvede a darne tempestiva informazione al Comune che ha disposto l’assegnazione e all’assegnatario medesimo. Il Comune interessato, entro un termine congruo indicato dall’ente gestore, comunque non superiore a 60 giorni, dispone gli opportuni accertamenti finalizzati a verificare, anche con l’ausilio dei servizi sociali competenti per territorio, la situazione di oggettiva impossibilità del nucleo assegnatario a corrispondere quanto dovuto. A fronte delle verifiche operate, il Comune può procedere secondo differenti vie: confermare, in primo luogo, la possibilità dell’assegnatario a corrispondere quanto dovuto o non fornire alcun riscontro nei termini previsti dall’ente gestore. A questo punto l’ente gestore concorda con l’assegnatario l’estinzione della morosità, anche attraverso la sot-
toscrizione di un apposito piano di rientro sostenibile, anche pluriennale. Se l’assegnatario non sana la morosità o non rispetta il piano di rientro sottoscritto, si avvia formalmente il procedimento di decadenza dall’assegnazione e l’ente gestore richiede al Comune il pronunciamento della decadenza, informandone contestualmente l’assegnatario. Se il Comune non provvede al pronunciamento della decadenza entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta o non provvede a darne l’esecuzione, l’eventuale successiva morosità maturata dall’assegnatario e ogni altro costo sopportato dall’ente gestore, sono posti a carico del Comune stesso. In secondo luogo, attestare l’oggettiva impossibilità da parte del nucleo assegnatario a corrispondere quanto dovuto, alla luce delle disposizioni vigenti per la definizione della morosità incolpevole. In tal caso non prende formale avvio il procedimento di decadenza e la situazione dell’assegnatario verrà rivalutata al termine dell’anno solare, sulla base dei criteri e dei requisiti per la definizione della morosità incolpevole e della quota minima corrisposta dal nucleo. Termina, con tale modifica, l’iter di revisione del regolamento delle procedure di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale. continua da pag 1
MOROSITA’ NEL CONDOMINIO: DEBITI E RECUPERO CREDITI, ASPETTI GIURIDICI E FISCALI Il punto in un convegno di Confedilizia
brevi (Airbnb), due piccole opportunità che darebbero oltre ad un segnale di fiducia, a far girare l’economia». Dello stesso parere è il presidente di Ape Confedilizia Torino, Erasmo Besostri «I problemi che vengono a crearsi nel condominio, sono sintomo della mancanza di risorse economiche e di uno stato che non pensa a salvaguardare il bene primario come la casa. L’economia italiana parte dall’immobile, che serve come capitale di rischio, per la pensione e come impegno sociale». Anche il presidente Atc, Marcello Mazzù, è intervenuto sul tema della morosità in ambito dell’edilizia residenziale pubblica «Atc, come amministratore, si trova di fronte a due differenti scenari: la realtà delle intere locazioni di edilizia residenziale pubblica e quelle condominiali, che vedono la compresenza di inquilini e proprietari che hanno acquistato l’alloggio a riscatto. Nei condomini la difficoltà è quella di fare fronte ad un patrimonio edilizio che “invecchia” e a interventi manutentivi che concilino la necessità di manutenzione straordinaria con la sostenibilità economica dei proprietari.
Ma il grande sforzo della nostra Agenzia riguarda il recupero della morosità sulle bollette degli inquilini: un impegno che attraverso piani di rientro e valutazioni caso per caso ci permette di portare la morosità dal 24 al 9% nel giro di qualche anno». Ufficio Stampa Ape Confedilizia Torino
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OLTRE 13MILA CONTROLLI IN DUE ANNI CONTRO “I FURBETTI” Ci sono coniugi che mettono in scena una finta separazione per vedersi diminuire l’affitto: uno dei due, di solito quello col reddito più alto, sposta la residenza altrove. Ma continuano a vivere sotto lo stesso tetto, pagando meno. Chi si era “dimenticato” un appartamento ricevuto in eredità o una piccola proprietà nel paese d’origine. Magari non sempre si tratta di ville di lusso che farebbero perdere i requisiti per la permanenza in una casa popolare ma si tratta comunque di una fonte di reddito, ovviamente non dichiarata. Per questo, ogni anno Atc svolge ogni anno migliaia di controlli, sia su banche dati che attraverso le forze dell’ordine (ci sono le verifiche della polizia municipale direttamente negli alloggi per verificare presenza/ assenza di assegnatari e la segnalazione di situazioni “sospette” dal punto di vista patrimoniale alla Guardia di Finanza che compie gli accertamenti). A questi si aggiunge il censimento, biennale di tutti i residenti delle case popolari per accertare composizione del nucleo familiare, eventuali ospiti, redditi. L’obiettivo è quello di individuare eventuali “furbetti” e accertare le presunte irregolarità. Nel 2015 sono stati eseguiti 396 accertamenti sul posto dei vigili urbani e 8063 controlli su banche dati anagrafiche (Inps, anagrafe, catasto, servizi sociali…). I controlli hanno permesso di recuperare 111.933,71 euro di canoni e 22.843,38 euro di fondo
sociale indebitamente erogato per un totale complessivo di 134.777,09 euro. A questi si aggiungono 304 accertamenti delle forze dell’ordine sull’effettiva occupazione degli alloggi (occupazioni abusive, ospitalità non dichiarate, abbandoni). Nel 2016 gli accertamenti della polizia municipale sono stati 206 e i controlli sulle banche dati anagrafiche 4.960 (è stato l’anno del censimento biennale, che verifica già la composizione dei nuclei familiari e i redditi di tutti gli inquilini). I controlli hanno permesso di recuperare 104.098,44 euro di canoni e 7.987,17 euro di fondo sociale indebitamente erogato per un totale complessivo di 112.085,61 euro.
IN MOSTRA LE FOTO DEI DIPENDENTI Sono esposti all’interno del bar della sede Atc gli scatti dei dipendenti che hanno partecipato al corso di fotografia emozionale con il fotografo Roberto Grano, organizzato dal Cral dell’Agenzia. Ecco una panoramica della mostra.
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AL CONSIGLIO REGIONALE LA STORIA DEI VILLAGGI OPERAI È stata inaugurata ufficialmente giovedì 11 maggio a Palazzo Lascaris la mostra "Una casa per tutti. I villaggi operai dal Nord Europa al Piemonte", promossa dal Consiglio regionale del Piemonte e realizzata dall’Associazione Culturale Kòres. Dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’espandersi delle nuove realtà industriali, l’esigenza di fornire una casa (vicino alla fabbrica) ai lavoratori inizia ad assumere un significato importante. I villaggi per gli operai incominciano a sorgere in molte regioni del nord Europa per poi diffondersi anche nell’Italia settentrionale e, in particolare, in Piemonte. Alla fine del XIX secolo Torino esce dalla sua crisi di identità dopo aver perso il ruolo di capitale d’Italia e si re-inventa come modello di sviluppo industriale. Tra i nuovi imprenditori sono soprattutto quelli che operano nel campo del tessile (Abegg, Du Pont, Gütermann, Leumann, Crumière, per citarne alcuni) a portare in Piemonte una diversa cultura imprenditoriale e un nuovo approccio nei rapporti tra proprietà e lavoratori. Costruire un gruppo di case per gli operai e gli impiegati della fabbrica con i servizi essenziali in comune (la scuola, la chiesa, il lavatoio) diventa un’esigenza che molti imprenditori illuminati realizzano nelle vicinanze dei loro stabilimenti. Un’intera sezione della mostra è dedicata alla Borgata Leumann di Collegno, realizzata alle porte di Torino tra il 1875 e il 1907 dall’ingegnere-igienista Fenoglio, per gli operai
Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale
del vicino cotonificio dello svizzero Napoleone Leumann. Oltre alle immagini d’epoca del villaggio saranno esposti anche alcuni oggetti legati alla sua storia. In Piemonte altri grandi esempi di villaggi operai sono stati realizzati tra ‘800 e inizio ‘900 a Torino (Villaggio Snia), a Ivrea (Borgo Olivetti), a Perosa Argentina (Villaggio Gütermann), a Villar Perosa (Villaggio operaio della RIV SKF), il villaggio operaio della Manifattura di Cuorgnè, il villaggio Wild&Abegg a Borgone di Susa, quello dei Fratelli Bosio a Sant’Ambrogio, e nelle valli di Lanzo il piccolo agglomerato urbano dei tedeschi Remmert. In Italia altri gruppi di case operaie dello stesso genere vennero realizzati a Schio (Vicenza) e a Crespi d’Adda (Bergamo), fino agli ultimi insediamenti che risalgono alla prima metà del ventesimo secolo. La mostra è stata curata da Alba Zanini (presidente dell’associazione Kores) e Carla F. Gutermann, giornalista, discendente di Napoleone Leumann, in collaborazione con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese. La mostra “Una casa per tutti. I villaggi operai dal Nord Europa al Piemonte”, ricca di fotografie originali e di approfondimenti storici, resterà aperta a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte in via Alfieri a Torino, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 18, fino al 23 giugno 2017. Ingresso gratuito.
Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini hanno collaborato: ufficio stampa Ape Confedilizia Torino, ufficio stampa Consglio regionale del Piemonte