Numero63 2015

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n. 63 - 15 aprile 2015

IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON SERGIO CONTINI, SEGRETARIO PROVINCIALE SUNIA

15 APRILE, STOP AI TERMOSIFONI

Continua il nostro botta e risposta con i sindacati degli inquilini. Dopo il SICET, in questo numero è la volta del segretario torinese del SUNIA, il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, Sergio Contini. Cominciamo con la fotografia generale in termini di numeri. Quanti sono gli iscritti al Sunia? Gli iscritti al Sunia nella provincia di Torino sono 5.167. Di questi 3.029 sono assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica e 2.138 sono inquilini del settore privato. Normalmente chi si rivolge a voi? Gli inquilini del settore privato si rivolgono ai nostri uffici per tutte le problematiche legate al rapporto di locazione. Negli ultimi anni sono aumentate in modo esponenziale le richieste di assistenza per gli sfratti per morosità, quasi sempre incolpevole. continua a pag 4

Come stabilito per legge, il 15 aprile termina la stagione termica 2014/2015. Pertanto, Atc spegnerà il riscaldamento in tutti gli stabili gestiti e dotati di impianto centralizzato. Se le condizioni meteorologiche dovessero richiederlo, gli inquilini possono chiedere di mantenere acceso l’impianto di riscaldamento anche oltre questo termine. Per farlo devono spedire una richiesta scritta ad Atc, firmata dalla metà più uno dei residenti dello stabile, al numero di fax 011.3130374. La richiesta può essere scritta su un foglio di carta semplice. Negli immobili ex Atc gestiti da amministratori privati occorre fare riferimento al proprio amministratore di condominio.

SOMMARIO Mazzù: nuove case popolari con alloggi confiscati alla mafia

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EnergeticaMente, a Ivrea si fa lezione di risparmio energetico

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Una mostra racconta l’immigrazione a Torino

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MAZZU’: NUOVE CASE POPOLARI CON ALLOGGI CONFISCATI ALLA MAFIA L’appello del presidente Atc al Governo, che stanzia 18 milioni per il recupero degli immobili requisiti alla criminalità

18 milioni di euro nel quadriennio 2014-2017 per il recupero e utilizzo con finalità sociali degli immobili confiscati alle mafie. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 16 marzo 2015, n. 62 del decreto 30 gennaio 2015, ha preso avvio il Programma di recupero ai fini residenziali di immobili confiscati alla criminalità da conferire in proprietà ai Comuni, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il programma riveste un carattere fortemente simbolico e prevede che – si legge nel testo - “gli immobili recuperati siano destinati alle categorie sociali più svantaggiate e prioritariamente ai soggetti nei cui confronti è stato emesso un provvedimento esecutivo di rilascio”. Sarà il Ministero ad individuare i Comuni “ad alta tensione abitativa” e questi, a loro volta, potranno decidere se amministrare direttamente gli immobili o assegnarli in concessione a titolo gratuito a comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato. Il presidente dell’Atc del Piemonte Centrale, Marcello Mazzù, si augura che il piano tenga conto della situazione di emergenza abitativa che sta fronteggiando la Città metropolitana torinese e che gli immobili confiscati siano

destinati senza riserve all’edilizia sociale. «Il bando per l’assegnazione di case popolari della sola Città di Torino tocca quota 14mila domande – spiega – a fronte di una disponibilità di 500, 600 appartamenti ogni anno. È del tutto evidente che il trasferimento di immobili, di qualunque entità esso sia, sarebbe una prima risposta a questa forte necessità di case. D’altronde il decreto prevede che siano assegnati in modo prioritario a chi viene sfrattato e a Torino nel 2014 i provvedimenti di sfratto sul mercato immobiliare sono stati 4700, un numero considerevole». Già nel giugno dello scorso anno, quando si cominciava a parlare di questa proposta, l’amministrazione Atc aveva indirizzato una lettera all’assessore regionale Ferrari, al vicesindaco Tisi e al direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, significando la difficoltà di costruire nuove case popolari a causa della mancanza di fondi e candidandosi alla gestione di questi immobili.

C’E’ ANCORA TEMPO PER IL FONDO SOCIALE! APPUNTAMENTO ANCHE SENZA ISEE Scade il 30 aprile il termine per presentare la domanda per il Fondo Sociale, il contributo che copre in parte la morosità incolpevole maturata sull’affitto del 2014. E, come per ogni scadenza che si rispetti, ecco che si scatena la corsa per un posto allo sportello di via Arquata 2/a-b a Torino o nelle sedi decentrate (Carmagnola, Chieri, Chivasso, Ivrea, Pinerolo e Torre Pellice) dove è possibile presentare la domanda. È l’appuntamento la nota dolente, poiché tra i requisiti per partecipare oltre ad aver pagato la quota minima, cioè una somma pari ad almeno al 14% del reddito (calcolato sull’imponibile lordo del nucleo familiare per l’anno 2013) oppure, per chi è a reddito zero, il pagamento della quota minima pari ad almeno 480 euro, occorre avere un Isee inferiore o pari a 6.241,67 euro. Ma non sempre l’Isee è pronto. Il 2015 ha rimodulato le possibilità di compilazione del documento costringendo a richiedere un Isee nuovo (per Atc serve quello standard) ai Caf, oberati di richieste senza potere garantire la riconsegna nei tempi necessari. Niente paura. Prenotate pure il vostro appuntamento: potrete eventualmente integrare la richiesta in un altro momento, quando vi arriverà l’Isee aggiornato.

L’importante è aver pagato la quota minima entro il 30 aprile e portarsi dietro le ricevute dei pagamenti. Ad oggi (13 aprile 2015, ndr) sono già 906 le famiglie che hanno presentato la domanda, mentre altre 1006 hanno fissato un incontro con i funzionari di Atc per i giorni a venire. Per tutti gli altri, ricordiamo che sono circa 6mila i potenziali fruitori del Fondo sociale, meglio fissare subito l’appuntamento - c’è ancora posto - senza attendere la consegna dell’Isee. Ecco i numeri da chiamare per la prenotazione: 011.3130504 e 011.313025 da lunedì al giovedì: 9,00-12,00 14,00-16,00 venerdì: 9,00-12,00 Un altro suggerimento: visto l’elevato numero di telefonate spesso le linee sono occupate: Il consiglio è di telefonare nei giorni centrali della settimana, possibilmente al pomeriggio: in queste ore è più facile prendere la linea!


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ENERGETICAMENTE, A IVREA SI FA LEZIONE DI RISPARMIO ENERGETICO Risparmiare energia fa bene all’ambiente e alla bolletta, che diventa subito meno salata. Per questo l’associazione Bellavista Viva, che opera nel quartiere Bellavista di Ivrea, promuove un ciclo di incontri per aiutare gli abitanti delle case popolari, ma anche tutti coloro che sono interessati all’argomento, per imparare a ridurre i consumi energetici. L’iniziativa, che vede tra gli altri anche il contributo della Compagnia di San Paolo, si intitola “EnergeticaMente, azione per la gestione consapevole dei consumi”. Il primo incontro è in programma domani, giovedì 16 aprile, alle ore 17 al Centro Civico di Piazza Primo Maggio. Si parlerà di abitudini nei consumi, di come si

leggono le bollette e come districarsi tra le tante offerte proposte dai gestori sul libero mercato, di come mettere in atto piccole strategie su come utilizzare correttamente gli elettrodomestici e ridurre i consumi. Ma c’è di più: gli inquilini che sono interessati a partecipare al progetto, potranno chiedere che vengano posizionati in casa loro dei rilevatori dei consumi. Nelle settimane successive una squadra di volontari (che si incontreranno mercoledì 29 aprile alle 15, sempre nella stessa sede) monitorerà i consumi di diverse famiglie, che potranno conoscere in tempo reale sia quanta energia consumano, sia quali strategie mettere in campo per risparmiarla.

PAPIRUS, ATC CAPOFILA DI APPALTI INNOVATIVI

Bando europeo per la riqualificazione energetica di alloggi di edilizia sociale in provincia di Torino. Un’opportunità per le piccole e medie imprese che hanno tempo fino all’8 maggio per partecipare Si chiuderanno il prossimo 8 maggio i termini entro i quali le imprese possono presentare la loro offerta per il bando del progetto europeo Papirus, che si propone di mettere a punto un sistema innovativo di appalto per lavori di riqualificazione energetica. In cosa consiste l’innovazione? In primo luogo, in fase progettuale, si parte dal confronto con le imprese, chiedendo loro di suggerire soluzioni e materiali innovativi per l’intervento che dovrà essere realizzato. Poi, individuata la buona pratica da seguire, si dà il via al bando di gara. L’obiettivo finale sarà la riqualificazione energetica di uno stabile di edilizia sociale in via Monte Ortigara a Rivalta di Torino che, dopo i lavori, garantirà agli abitanti un migliore isolamento termico e consumi più contenuti. Il bando resterà aperto fino all’8 maggio. Possono partecipare le aziende di tutta Europa che siano in grado di fornire soluzioni di risparmio energetico per gli edifici. All’interno della documentazione di gara, la stazione appaltante non solo descriverà in dettaglio le caratteristiche del prodotto

che si cerca, ma saranno anche descritte le performance attese dai prodotti successivamente alla loro installazione. Le imprese che sono interessate a partecipare trovano qui il bando di gara: http://www.atc.torino.it/www/appalto. aspx?gara=1741. PAPIRUS (Public Administration Procurement Innovation to Reach Ultimate Sustainability) è un progetto pilota nell’area dell’Approvvigionamento Pubblico per l’Innovazione (PPI) cofinanziato dalla Commissione Europea. Il progetto implica l’implementazione di un nuovo processo di approvvigionamento pubblico basato su materiali che permettano consumi di energia prossimi allo zero per la ristrutturazione e la costruzione di edifici in quattro paesi europei: Germania, Italia, Norvegia e Spagna. Per la pubblica amministrazione significa anche l’introduzione di un sistema moderno, nel quale gli elementi essenziali per l’aggiudicazione dei contratti pubblici sono criteri riguardanti il settore innovativo, sociale ed ambientale, invece del solo prezzo d’acquisto.


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continua da pag 1 IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON SERGIO CONTINI, SEGRETARIO PROVINCIALE SUNIA Buona parte del nostro servizio di assistenza e consulenza Quali sono, dal punto di vista del vostro osservatorio, i è rivolto agli inquilini delle case popolari tramite azioni di maggiori problemi delle persone che vivono nelle case tutela individuale e collettiva. popolari? Negli ultimi anni si è verificato un impoverimento repentino Quali sono le difficoltà nel rapporto con Atc che i vo- che ha colpito larghe fette di popolazione. Più del canone stri iscritti lamentano? di locazione, è divenuta insostenibile l’incidenza sul reddiLe principali contestazioni si riferiscono ai ritardi nella ren- to dei cosiddetti “costi dell’abitare“ ovvero spese condomidicontazione delle spese condominiali, alla scarsa traspa- niali, riscaldamento, utenze domestiche. È necessario, su renza nell’indicazione delle voci di spesa, ai tempi di atte- questo, promuovere un confronto con le società che fornisa, spesso troppo lunghi, per le manutenzioni. scono i servizi al fine di calmierare le tariffe. Quali soluzioni suggerite per risolvere questo problema? Abbiamo avanzato più volte la richiesta che la rendicontazione dettagliata di tutte le spese venga inviata agli assegnatari a fine gestione e che gli inquilini possano partecipare con diritto di voto alle assemblee condominiali che deliberano sui servizi (così come prevede la legge regionale 3/2010, art. 24). Fondamentale è inoltre riorganizzare gli uffici per snellire e accelerare le procedure per i lavori di manutenzione.

Su quali aspetti dovrebbe puntare Atc, in un’ottica di riorganizzazione dei servizi offerti? Occorre riorganizzare le Atc partendo dalle esigenze dell’utenza. Un miglior utilizzo delle risorse umane, con un maggiore e deciso decentramento dei servizi sul territorio, consentirebbero di raggiungere gli obbiettivi di una maggiore efficienza, di contenere la spesa, di recuperare maggiori risorse economiche attraverso una gestione virtuosa degli immobili.

UNA MOSTRA RACCONTA L’IMMIGRAZIONE A TORINO C’è il calzolaio romeno, l’insegnante marocchina, il barista cinese. Ai bagni pubblici di via Agliè, la Casa di Quartiere di Barriera di Milano che da poche settimane ha riaperto al pubblico dopo i lavori, 35 scatti della fotografa americana Miisha Ayana Nash raccontano dieci storie di vita. Sono le storie dei “nuovi” torinesi, stranieri arrivati sotto la Mole per iniziare una nuova vita. Li ha ritratti al lavoro, impegnati nelle loro attività quotidiane, ma anche in famiglia, durante momenti della vita quotidiana, come dice il titolo stesso della rassegna: “Immigrati di Torino: ritratti a casa e al lavoro”. Miisha Ayana Nash è lei stessa figlia di immigrati giamaicani e nella sua vita si è trasferita molte volte: dalla California a New York a Londra. Proprio questo le ha dato spunto per le sue fotografie, con cui si propone di raccontare le diverse etnie che compongono ogni città e le storie e i mestieri di questi immigrati. La scelta di Torino come location per le fotografie è per una particolare affezione che la lega a questa città, dove è nato e cresciuto suo marito e, in particolare, l’obiettivo della sua macchina fotografica si è

indirizzato su Barriera di Milano, uno dei quartieri più multietnici della città. La mostra è gratuita e si può visitare tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 19, fino al 27 aprile. Per informazioni: 011 553 39 38

Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino e Provincia


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