Gazzettatc Num65-2015

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n. 65 - 13 maggio 2015

IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON RODOLFO GRASSO, PRESIDENTE COMITATO SVILUPPO FALCHERA

CUCINA CON 3 EURO In alcuni paesi del mondo, il budget che una famiglia ha per vivere è di 3 euro la giorno. Così la Caritas di Milano, insieme al giornale Scarp de’ tennis ha lanciato il concorso #cucinacon3euro, invitando i partecipanti a preparare una cena per 4 persone a soli 3 euro. Potete partecipare al contest o curiosare tra le ricette andando sulla pagina Facebook “Cucina con 3 euro”.

In questo numero parliamo approfonditamente del quartiere di Falchera a Torino. Così abbiamo chiesto a Rodolfo Grasso, che vive qui da molti anni e presiede il Comitato di Sviluppo locale, di raccontarci qualcosa in più su questo pezzo di Torino e sui suoi abitanti. Cominciamo dai numeri: quanti sono i falcheresi? Oggi a Falchera vivono circa 7mila persone. Senza dubbio siamo di meno che negli anni ’70, quando qui vivevano tante famiglie numerose. Oggi, come nel resto della città, la popolazione è composta in larga parte da persone anziane, che vivono sole dopo che i figli si sono sposati e, in molti casi, trasferiti altrove. Ma, da qualche anno, il trend sta cambiando: arrivano tante nuove famiglie.

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SOMMARIO Falchera, dalla città oltre 5 milioni per riqualificare il parco dei laghetti

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La tradizione si porta a tavola

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Salone OFF, Il salone del libro fa tappa (anche) nella periferie

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FALCHERA, DALLA CITTA’ OLTRE 5 MILIONI PER RIQUALIFICARE IL PARCO DEI LAGHETTI Nel documentario “Il popolo delle case”, realizzato da Atc, Rodolfo Grasso, che a Falchera presiede il Comitato per lo sviluppo locale (vedi pag.1), raccontava dei laghetti artificiali dove, quando era ragazzo, trascorreva lunghe giornate con gli amici e la canna da pesca (https://www.youtube.com/watch?v=Nx8_fqTEz_8). Oggi i laghetti di Falchera si preparano ad un restyling e ad una nuova stagione di popolarità: giovedì 14 maggio alle 20.30 alla biblioteca civica “Don Milani” di via dei Pioppi sarà presentato ufficialmente il progetto di riqualificazione. La zona verrà completamente riqualificata con il doppio obiettivo di aumentare gli spazi attrezzati a verde pubblico per la fruizione della popolazione locale e di potenziare la vocazione di particolare valenza naturalistica con la presenza dei laghetti di cava, che rappresentano ormai un ecosistema consolidato. «Questo intervento è molto significativo e particolarmente importante - spiega l’assessore all’Ambiente della Città di Torino, Enzo Lavolta - non soltanto per Falchera ma per tutta la città. Si tratta infatti di un’area di 45 ettari, paragonabile a quella del parco del Valentino, che già entro un anno sarà fruibile per gli orti urbani. Un aspetto che credo debba essere evidenziato è che tutte le scelte e gli interventi sono stati decisi in completo accordo con i comitati spontanei del territorio e con i cittadini del quartiere». L’area che sarà destinata a parco urbano attrezzato è quella vicina alle zone edificate del quartiere e corrisponde essenzialmente al laghetto sud che verrà completamente prosciugato e riportato al livello del terreno circostante. Saranno creati spazi di aggregazione e socializzazione con zone per il gioco dei bimbi, per attività sportive libere, panchine, tavoli, per il passeggio libero dei cani e con il piantamento, su tutto il nuovo parco, di circa 500 alberi. Il lato ovest del lago grande e del lago nord sarà prevalentemente destinato ad attività di fruizione diretta degli specchi d’acqua. Nella zona del lago grande a ridosso dell’istmo che lo separa dal lago nord verrà creata una spiaggia che, oltre a consentire il contatto diretto con il lago, potrà essere attrezzata consentendo l’utilizzo di piccole imbarcazioni, l’affitto di sdraio e attività sportive remiere. La parte est del lago grande presenta le condizioni favorevoli per la creazione di una zona umida e quindi verrà sviluppato un habitat naturalistico con attrezzature minime per l’osservazione

diretta e lo studio degli uccelli e della vegetazione (bird watching). Nelle aree tra i laghi e il limite della tangenziale nord il progetto prevede la realizzazione di un percorso ginnico / salute costituito da una serie di attrezzi ginnici e zone di sosta con panchine e portabici. Un aspetto caratterizzante del progetto di riqualificazione dell’area dei laghetti è l’attenzione che la Città di Torino ha riposto per gli orti urbani: verranno mantenute infatti le attività agricole produttive esistenti e saranno realizzati orti urbani individuali composti in due distinti blocchi per circa 80 parti. Ogni blocco sarà complessivamente recintato e dotato di strutture comuni con servizi igienici, illuminazione. L’accessibilità a tutta l’area sarà garantita da un sistema dei collegamenti e di percorsi interni al parco con accessi e parcheggi da via degli Ulivi. All’interno verranno realizzati sentieri naturalistici con materiale stabilizzato di origine naturale. Il parco dei laghetti si pone inoltre come nodo di collegamento ciclabile a vasta scala tra il sistema ciclabile di Torino nord, quello di Settimo Torinese e quello di Borgaro. La riqualificazione dell’area dei laghetti di Falchera sarà completata entro due anni per un costo complessivo di circa 5 milioni e mezzo di euro.

FALCHERA, I LAVORI IN CORSO Nella zona di Falchera nuova sono in tutto 58 gli appartamenti di inquilini delle case Atc interessati in questi mesi da lavori di manutenzione straordinaria che prevedono la sostituzione dei serramenti. In seguito all’emanazione del Piano Nazionale per le Città da parte del Ministero delle Infrastrutture, a giugno 2012, dedicato alla riqualificazione di aree urbane, il Comune di Torino ha infatti individuato la zona nord della città come area di interesse strategico e ha chiesto ad Atc di partecipare alla redazione del dossier di candidatura per gli edifici di edilizia sociale. Successivamente il Ministero ha destinato al Piano Città per la riqualificazione energetica di edifici di edilizia residenziale pubblica un finanziamento di 790mila euro. Atc è diventata dunque l’ente attuatore di una parte del Piano Città, quella destinata alla sostituzione dei serramenti, ma, vista l’entità del finanziamento, può svolgere l’intervento solo su una parte degli alloggi di sua proprietà: 58 in totale, tra via degli Ulivi e via delle Querce.

L’intervento nello specifico prevede la sostituzione dei serramenti esistenti con altrettanti nuovi al fine di ridurre le dispersioni termiche invernali e favorire l’accumulo di calore, contenere il surriscaldamento estivo e garantire un adeguato isolamento acustico. I lavori di sostituzione sono cominciati a metà aprile e termineranno a luglio.


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ALLA FERMATA DEL BUS CON WHATSAPP Quando arriva l’autobus? A Torino ve lo dice WhatsApp. È possibile grazie al servizio “Torino Live Bus”, gestito da 5T. Basta inviare un messaggio con WhatsApp, la celebre applicazione per smartphone, ad uno di questi numeri: 340 8781640 | 340 8797182 | 340 8785087 | 340 8793578 | 340 8791657 | 340 8796768 | 340 8780813 | 340 8675045 | 340 8791522 | 340 8796042. Il messaggio deve contenere il numero o il nome della fermata desiderata. In pochi secondi riceverete un messaggio con gli orari dei passaggi dei mezzi pubblici per la fermata richiesta.

rimosse. Il servizio piace: le segnalazioni pervenute sono quasi un centinaio. Se volete segnalare un’auto abbandonata basta scattarle una foto in cui si veda la targa, poi inviarla via WhatsApp ad Atc al numero 327-1119746 indicando anche l’indirizzo dove si trova.

Anche Atc da qualche settimana sta sperimentando un sevizio di questo genere: utilizzando WhatsApp, infatti, gli utenti delle case popolari possono segnalare le auto abbandonate nei cortili e negli spazi comuni, per aiutare l’Agenzia a velocizzare le procedure affinché vengano

LA TRADIZIONE SI PORTA IN TAVOLA RACCONTATECI LE RICETTE DI CASA VOSTRA!

Nell’anno che, all’Expo di Milano, vede protagonista il cibo con il tema “nutrire il pianeta” vogliamo approfondire questo tema insieme ai nostri lettori e a tutti gli abitanti delle case popolari. Lo vediamo tutti gli anni con la Festa dei Vicini (tra qualche giorno vi comunicheremo la data dell’edizione 2015, tenete d’occhio il nostro sito e la pagina facebook!): condividere un piatto aiuta a conoscersi, a stare insieme. E i piatti che vediamo nei quartieri che ospitano le case Atc sono davvero tantissimi: sulle tavole di via Parenzo, a Lucento, non mancano mai lo zibibbo del signor Benito e il ragù preparato dalla signora Lucia. In corso Taranto, a Regio Parco, le ricette di ispirazione vengono soprattutto dalla Puglia: la signora Santina ci ha già raccontato, qualche numero fa, come si preparano le famose cartellate pugliesi. E poi ci sono taralli, focacce ma anche cous cous, torte di nocciole e miele della tradizione magrebina. Quello che mettiamo in tavola racconta molto spesso anche chi siamo e da dove veniamo. E noi crediamo che questa tradizione non debba andare persa, ma tramandata. Così, abbiamo deciso di dedicare ancora più spazio alle ricette degli inquilini delle case popolari. Quale ricetta non può mai mancare a casa vostra? Qual è il piatto che parla di voi, delle vostre origini? Raccontatecelo. Scrivete la ricetta, accompagnata dal vostro nome e dal vostro paese o regione di provenienza. Poi mandatecela per email all’indirizzo redazione@atc. torino.it oppure via fax al numero 011-3130425. Aiutateci a raccontare, anche a tavola, i quartieri di edilizia sociale. Prendete carta e penna e poi… tutti a tavola!


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SALONE OFF, IL SALONE DEL LIBRO FA TAPPA (ANCHE) NELLE PERIFERIE Il Salone del Libro non è solo la kermesse che ogni anno va in scena nei padiglioni del Lingotto. Accanto alla manifestazione tradizionale, infatti, da qualche anno c’è anche il Salone Off, il Salone del Libro diffuso, nato dall’intuizione di portare libri, autori e spettacoli anche nel resto della Città. Gli eventi in calendario sono tantissimi, più di 500, e hanno preso il via giovedì 7 maggio per concludersi sabato 30. Il Salone Off coinvolge le 10 Circoscrizioni di Torino e 13 Comuni della nuova Città Metropolitana: Agliè, Candiolo, Chieri, Chivasso, Collegno, Giaveno, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pinerolo, Rivoli, Settimo Torinese, Susa. Gli appuntamenti sono quasi tutti a ingresso gratuito e permettono a tutti di incontrare i propri scrittori preferiti e di partecipare a letture, spettacoli teatrali, seminari, mostre, dimostrazioni di cucina e molto altro ancora. Molteplici anche per numero e tipologia i 250 luoghi del Salone Off: teatri, librerie, biblioteche, ex fabbriche, scuole, circoli, locali, strade e piazze, case dei quartieri, musei, ospedali, case popolari, impianti sportivi, centri di protagonismo giovanile, caffè, gallerie, esercizi commerciali, botteghe, mercati, parchi e giardini. Sono coinvolte anche le scuole torinesi con incontri riservati agli studenti in tanti istituti della città. GLI APPUNTAMENTI Ecco un assaggio di alcuni appuntamenti a Torino e provincia. Lo scrittore Andrea Vitali e il criminologo Massimo Picozzi sono attesi alla Biblioteca civica MOviMEnte di Chivasso, dove presentano il libro scritto a quattro mani La ruga del cretino. Valentina D’Urbano, che in Quella vita che ci manca torna nel mondo delle

periferie urbane per parlare di amore e rabbia, destini sbagliati e vie di fuga, sarà accolta a Centro per il Protagonismo Giovanile Centro Anch’io (Circos. 2). Marco Malvaldi illustrerà invece Le regole del gioco, in cui ripercorre la storia dello sport con lo spirito di scoperta dell’uomo di scienza, sempre con quell’umorismo e capacità di creare suspense che contraddistinguono i suoi romanzi (Casina Roccafranca, Circos. 2). Finalista al Premio Strega 2015, Fabio Genovesi incontra il pubblico alla Libreria Capo Horn (Circos. 3) per raccontare come è nato il suo romanzo Chi manda le onde, ambientato in una Versilia stretta tra le Apuane e il mare, in cui si muove una bizzarra armata di personaggi. Lorenzo Marone e Barbara Fiorio saranno accolti nell’ambito della giornata StraPIAZZAti, le letture in piazza di fronte alla Biblioteca civica Cognasso della Circoscrizione 5. Lo scrittore napoletano presenterà La tentazione di essere felici, in cui protagonista è un anziano vedovo di feroce ironia e profonda umanità, costretto a fare i conti con una coppia che gli farà scoprire il mondo della violenza domestica; l’autrice genovese poterà il suo Qualcosa di vero, storia dell’incontro tra una donna e una bambina. Giovanni De Luna è alla Fondazione Giorgio Amendola (Circos. 6) con La resistenza perfetta, in cui ha voluto mettere di nuovo a punto un’immagine di un periodo che si stava offuscando. Gianrico Carofiglio è al Centro Civico della Circoscrizione 10 con La regola dell’equilibrio, che segna il ritorno dell’avvocato Guido Guerrieri, alle prese con lo strano caso di un magistrato accusato di corruzione.

IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON RODOLFO GRASSO, PRESIDENTE COMITATO SVILUPPO FALCHERA Italiane o straniere? Tutte e due. E’ un quartiere molto multietnico. Ci sono famiglie italiane ma anche marocchine, cinesi. E, piano piano, il cammino dell’integrazione sta dando buoni frutti: partecipano alla vita di quartiere, si informano. D’altronde questo è un quartiere accogliente: negli anni ’60 e ’70 molti di noi hanno vissuto sulla propria pelle la diffidenza che i torinesi nutrivano verso i “nuovi arrivati”, i meridionali. Oggi cerchiamo di fare in modo che non accada lo stesso verso chi arriva da altri paesi, anche se non è sempre facile. Possiamo dire che Falchera è un quartiere nato dal boom demografico di quegli anni? È nato prima. Le case di Falchera vecchia sono state costruite negli anni ’50, subito dopo la guerra, per dare un tetto alle tante famiglie che avevano perso la casa durante i bombardamenti. Poi, con la massiccia emigrazione dal sud di chi arrivava in città per lavorare alla Fiat, nel ’74 è nata Falchera nuova. E così sono aumentate le scuole, i mezzi di trasporto pubblico per arrivare fin qui, i servizi. Il bello e il brutto di questo quartiere? Il bello è che Falchera è completamente isolata dal punto di vista urbanistico: è una specie di isola, una piccola città nella città, con case circondate da ampi spazi verdi. Il brutto è che da Falchera non passi per caso, ci devi proprio venire ed è questa distanza

dal resto della città che, a volte, la rende un po’ isolata. Le attività commerciali sono poche, anche se i servizi essenziali ci sono tutti. Qui abbiamo la posta, l’anagrafe, il consultorio e lo sportello di Atc: per chi è anziano e non ha la possibilità di spostarsi, è molto importante. Per questo, in questi momenti di spending review delle amministrazioni pubbliche, stiamo cercando di difendere la presenza sul territorio con tutte le nostre forze. E qual è invece il problema più grosso da affrontare? Il pregiudizio. Le periferie, e Falchera in particolare, vengono ancora percepite come un luogo di degrado sociale e di illegalità. Stiamo facendo di tutto per trasmettere ai giovani il concetto di legalità, per dare noi adulti, per primi, il buon esempio. Ma poi basta un fatto di cronaca che finisce sui giornali, magari anche un po’ troppo enfatizzato, e il pregiudizio ritorna, più radicato di prima. Quali investimenti vorreste chiedere alle istituzioni per questo quartiere? Senza dubbio andrebbe sistemata la viabilità delle stradine interne, strade di collegamento tra le case, spesso di proprietà privata dove, alla fine, nessuno interviene per pulizia e manutenzione. E anche maggiori collegamenti di trasporto pubblico non guasterebbero: con il resto della città siamo collegati ottimamente grazie alla linea 4, che fa capolinea proprio qui a Falchera, in piazza Astengo, ma pochi sono i collegamenti con i paesi limitrofi, come Borgaro o Settimo Torinese. Registrazione del Tribunale di Torino numero 17 del 16/03/2012 direttore responsabile: Carola Quaglia redazione: corso Dante 14 – 10134 Torino. Tel. 011.3130362 redazione@atc.torino.it in redazione: Giuseppina Vigliotti, Carola Quaglia, Daniele Darchini ha collaborato: Redazione Torino Click

Periodico d’informazione dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale


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