NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
#03
ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
Fondi strutturali. Ossigeno per l’Umbria. Le opportunità della programmazione europea 2014-2020.
Housing sociale, riqualificazione e sostenibilità dei centri urbani.
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Sommario 4
EDITORIALE
Un’occasione da non perdere Di Alessandro Almadori, Presidente Ater Umbria
6
INTERVISTA Fondi strutturali 2014-2020, le opportunità per l’alloggio sociale Intervista a Simona Rostagno, docente di Diritto Commerciale presso l’Università di Torino, consulente di Federcasa e di Confservizi Piemonte
8
INTERVISTA Work in progress in Umbria per la programmazione comunitaria Intervista a Lucio Caporizzi, Direttore Regionale alla Programmazione, Innovazione e Competitività dell’Umbria
10
INTERVISTA La società in evoluzione e i nuovi modi di abitare Intervista a Tullio Seppilli, professore di Antropologia Culturale e direttore dell’Istituto di Etnologia e Antropologia culturale dell’Università di Perugia
12
ATTUAZIONE Immobili prossimi alla consegna Immobili in corso di realizzazione Prossimi appalti
16
NOTIZIE La ‘Festa dei vicini’ di Ater Umbria, per conoscersi e stare insieme di Noemi Campanella
18
NOTIZIE Ater, Regione e Guardia di Finanza insieme per la tutela del diritto alla casa di Noemi Campanella
20
NOTIZIE Il nuovo sito di Ater Umbria Domus @ web
22
ATER UMBRIA ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
EDITORIALE
Un’occasione da non perdere
Lotta alla povertà, inclusione sociale, “green growth” e rigenerazione urbana. Le direttive europee per la programmazione dei Fondi Strutturali come linfa vitale per il diritto alla casa. Editoriale di Alessandro Almadori, Presidente di Ater Umbria.
“Occorre individuare pochi progetti concreti che diventino buone pratiche e che una volta realizzati siano la pietra miliare, l’esempio da seguire.”
A fronte delle difficoltà nel reperire le risorse per qualsiasi politica di crescita e sviluppo, ora più che mai una straordinaria opportunità è rappresentata dai fondi strutturali europei.A quali condizioni, però? Uno studio del Cergas, istituto di ricerca della Bocconi che mette a confronto la spesa pubblica in welfare dei quattro principali paesi europei, colloca l’Italia in ultima posizione, questione solo in parte giustificata dall’enorme debito pubblico del nostro Paese. A parte il caso limite delle politiche di sostegno all’abitazione, di fatto assenti (6 euro all’anno a cittadino contro i 262 della Francia), la considerazione interessante, rispetto al quadro generale delineato dalla ricerca, consiste nello sfatare il mito che si diano troppi servizi erodendo la libertà degli utenti. Siamo infatti il Paese che più degli altri predilige la strada degli interventi finanziari anziché quella dei servizi. Gli interventi finanziari si disperdono notoriamente in mille rivoli, gli effetti sono difficilmente misurabili e si trasformano facilmente in “cattiva” spesa pubblica. Molto meglio procedere per progetti e obiettivi chiari, misurabili e che possano essere monitorati.
4
Se tra i pochi obiettivi che la Comunità Europea impone, tra l’altro condivisi, ci sono la lotta alla povertà, l’inclusione sociale, la “green growth” e la rigenerazione urbana da realizzare mettendo al centro le nostre città, e se si è convinti del fatto che gli enti pubblici a livello nazionale, regionale e locale dovrebbero svolgere un ruolo esemplare nel perseguire detti obiettivi, allora la strada è quella d’individuare pochi progetti concreti che diventino buone pratiche e che una volta realizzati siano la pietra miliare, l’esempio da seguire. Per quanto riguarda la realizzazione di questi obiettivi attraverso l’edilizia alcuni percorsi sono già stati ipotizzati nei numeri precedenti della rivista. Uno di questi, il più attuale è la riqualificazione dell’esistente, a partire dal dato, per certi versi preoccupante, per cui il 70% degli edifici residenziali è stato costruito prima 1980 e il 78% addirittura ante legge 373/76 (disposizioni sul contenimento del consumo energetico). Altro percorso risiede nell’indagare i nuovi modi dell’abitare contemporaneo, le esigenze dei molti anziani attivi, le capacità di risposta alle nuove povertà al fine di considerare la ricercata e diffusa esigenza di rinnovata so-
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
cialità all’interno dei nostri quartieri e delle nostre città. In termini di strumenti per realizzare i suddetti obiettivi, buoni segnali arrivano anche dal cosiddetto “conto termico”: Ater Umbria sta cercando di concentrare il maggior numero di risorse disponibili sul co-finanziamento di questo importante contributo dello Stato che permetterà la riqualificazione dal punto di vista energetico di alcuni edifici, con il duplice effetto di restituire nuova dignità ai quartieri dove sono stati costruiti e di alleggerire notevolmente la bolletta dei nostri utenti. L’altro effetto fondamentale che si produrrà con una grande operazione di manutenzione straordinaria - veloce anche dal punto di vista burocratico - sarà quello di rimettere in circolo risorse e lavoro per molte piccole e medie imprese. Tutto ciò in un momento, in cui si fa un gran parlare di come riattivare il settore dell’edilizia, non ricordando però che nel Paese esistono sessanta milioni di unità immobiliari e quasi lo stesso numero di abitanti, con il 75% degli immobili di proprietà delle famiglie e solo il 10% (5% ERP) disponibile per l’affitto. Considerazione, quest’ultima, cruciale al fine di comprendere la scarsa mobilità lavorati-
va e sociale, nonché la scarsa possibilità di emancipazione dei giovani dalle famiglie, che è forse tra le principali cause di arretramento sociale ed economico del paese. L’utilizzo di questi molteplici strumenti, dai finanziamenti europei, alle altre risorse di carattere statale, sarà efficace se produrrà effetti significativi e se i progetti più riusciti avranno il valore del buon esempio, della buona pratica da perseguire e replicare, come testimonianza della capacità degli enti di saper cooperare a vari livelli nell’individuazione dei progetti prioritari, con l’obiettivo fondamentale di accrescere la fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni.
Alessandro Almadori
5
INTERVISTA
Fondi strutturali 2014-2020, le opportunità per l’alloggio sociale Intervista di Noemi Campanella
Le possibilità di Ater di recepire i Fondi Strutturali per le proprie politiche della casa e l’iter dei lavori delle Regioni per la prossima programmazione. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Simona Rostagno, docente di Diritto Commerciale presso l’Università di Torino, consulente di Federcasa e di Confservizi Piemonte. “Una buona programmazione dei Fondi ed un uso efficace degli stessi risulta cruciale per sostenere l’uscita dalla crisi.”
“La strategia Europa 2020, per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Questo lo slogan del documento redatto nel marzo 2010 dalla Commissione Europea che enuclea gli obiettivi e i criteri generali per la programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020, in modo da raccogliere la grande sfida per uscire dalla crisi. Tre le priorità: una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva dei Paesi, per sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva e con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. Come l’alloggio sociale possa beneficiare dei fondi lo abbiamo chiesto a Simona Rostagno, avvocato, docente di diritto commerciale presso l’Università di Torino, consulente a favore di Enti pubblici in materia di edilizia sociale dal 1995 e consulente di Federcasa e di Confservizi Piemonte. Perché i Fondi Strutturali europei 2014-2020 sono ritenuti un’opportunità da cogliere? Si può dire che sono linfa vitale per le Regioni? Che la programmazione dei Fondi Strutturali europei si traduca per gli Stati membri dell’Unione, e conseguentemente per le regioni in generale e per quelle italiane in particolare, in
una opportunità da cogliere è senz’altro asserzione valida anche con riferimento ai programmi precedenti. Il perché ciò sia ancor più vero per il ciclo che è ormai alle porte, ovvero il 2014-2020, è invece connesso, da un lato, alla sempre minore disponibilità di risorse di fonte UE rispetto ai cicli precedenti e, dall’altro lato, dagli effetti che ha generato la crisi economica, ovvero una minore capacità degli Stati e delle Regioni di intervenire in termini di cofinanziamento e di azione tramite politiche proprie. Si comprende facilmente come una buona programmazione dei Fondi ed un uso efficace degli stessi risulti cruciale per sostenere l’uscita dalla crisi. L’utilizzo dei Fondi riveste in questo ciclo una preminenza ancor maggiore rispetto ai precedenti, poiché il percorso tracciato dall’UE per giungere ai singoli programmi regionali assegna, rispetto al passato, un ruolo più importante al livello nazionale e rende quindi necessario che le Regioni siano in grado di negoziare in modo consapevole i contenuti strategici che saranno fissati nel Contratto di partenariato tra lo Stato e l’UE. Perché sono ritenuti un’opportunità anche per l’alloggio sociale? Il tema dell’abitare sociale è strettamente
connesso con la Strategia Europa 2020, “per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Con questo documento la CE propone gli obiettivi e i criteri generali per la programmazione 2014-2020, affrontando le sfide rappresentate dalla globalizzazione delle relazioni economiche, dal cambiamento climatico, dalla scarsità delle risorse (acqua, energia, materie prime). Fanno inoltre parte integrante delle sfide perseguite l’uscita dalla crisi, l’evoluzione demografica e i contrasti sociali. Cinque sono gli obiettivi della strategia 2020, e tra questi vi è l’esclusione di almeno 20 milioni di persone dallo stato di rischio di povertà, affinché “le persone vittime di povertà ed esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società”. Tra gli obiettivi tematici del Quadro Strategico Comune (QSC) vi è inoltre l’innovazione sociale, da attuarsi mediante “approcci innovativi per affrontare sfide sociali quali l’ageing, la disabilità, la povertà, la disoccupazione, ‘green growth’, rigenerazione urbana, istruzione, assistenza. È possibile anche utilizzare l’innovazione tecnologica”. Vorrei comunque sottolineare che, a mio avviso, i fondi strutturali non replicano i tradizionali meccanismi di finanziamento dell’edilizia sociale tipici del panorama italiano. Le Regioni attualmente sono impegnate nella programmazione. Per l’housing sociale che novità ci sono rispetto a prima? Se è corretto affermare che la strategia alla base della programmazione europea 20142020 non presenta novità specifiche per l’housing sociale, è altrettanto doveroso sottolineare come il FESR vada esattamente in quella direzione, visto che prevede la concentrazione su un numero limitato di obiettivi corrispondenti alla strategia Europa 2020, la concentrazione delle risorse su efficienza energetica e fonti rinnovabili, innovazione e supporto alle PMI e il sostegno specifico alle città e allo sviluppo urbano. Il FESR prevede inoltre che, nelle regioni più sviluppate, almeno il 5% delle risorse totali a livello nazionale sia assegnato ad azioni integrate di sviluppo urbano sostenibile.
Come potranno le Ater recepire, per le proprie politiche della casa, i Fondi? Attraverso una programmazione congiunta con gli enti regionali di appartenenza, che mirino a una rigenerazione urbana che vede al centro la popolazione e, dunque, la dimensione casa letta nella più generale e vasta dimensione urbana. I temi da cui partire per tale collaborazione potranno certamente vertere sul risparmio energetico, sull’ICT, sulla riqualificazione territoriale. In particolare le Ater potranno individuare le proprie azioni all’interno della ‘Inclusione sociale e lotta alla povertà’, che prevede tra i risultati attesi l’incremento degli interventi di sostegno all’abitare in sostituzione degli interventi emergenziali basati sui ricoveri nei dormitori, da monitorare attraverso l’indicatore degli ‘Utenti per tipologia di accoglienza e sostegno all’abitare’ (micro comunità protette, pensioni e alberghi sociali, residenze con servizi di tipo comunitario, abitazioni nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica, etc.) Nel FESR si parla di alloggio sociale nell’ottica delle smart cities, cosa significa? La programmazione Comunitaria 2014-2020 offre l’opportunità di rimettere le città al centro della programmazione, promuovendo innovazione produttiva e sociale attraverso le città. Ciò si collega all’abitare sociale in senso lato quando la stessa programmazione puntualizza la necessità di ridisegnare e modernizzare i servizi urbani per tutti i residenti e gli utilizzatori delle città; progettare e realizzare pratiche per l’inclusione sociale di segmenti di popolazione più fragile e per aree disagiate.
Simona Rostagno
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
INTERVISTA
Work in progress in Umbria per la programmazione comunitaria Intervista di Noemi Campanella
Lavori in corso al Palazzo del Broletto per la programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020. Una boccata di ossigeno per il Cuore Verde, un’opportunità per Ater Umbria in tema di riqualificazione urbana e housing sociale. Intervista a Lucio Caporizzi, Direttore Regionale alla Programmazione, innovazione e competitività dell’Umbria. “I fondi strutturali europei sono una certezza che dobbiamo saper sfruttare al meglio. Sono essenziali, alla luce dell’attuale situazione italiana, dei continui tagli alla spesa, della Legge di Stabilità, della Spending Review, che le regioni subiscono periodicamente e che non ci consentono di poter avere un quadro esatto delle risorse che lo Stato mette a disposizione.”
Lucio Caporizzi
8
È innegabile: i Fondi strutturali sono una vera risorsa, tutta europea. Una boccata di ossigeno che i Paesi membri contribuiscono a creare e che poi recepiscono per mettere sul piatto il miglioramento dei servizi, delle infrastrutture, delle politiche agricole, del sistema sociale e formativo, del risparmio energetico e anche dell’housing sociale. La congiuntura economica attuale pone proprio l’attenzione sul bisogno di casa per le famiglie che soffrono la crisi economica. L’Unione Europea ha recepito questo come una necessità, affrontando nel FESR (il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), tra le altre cose, anche la tematica della riqualificazione urbana, del risparmio del suolo e del rispetto dell’ambiente. Al sesto piano del Palazzo del Broletto a Perugia, la base operativa della Regione dell’Umbria, lavora la Direzione Programmazione, Innovazione e Competitività, con a capo Lucio Caporizzi. Gli uffici sono in piena attività per definire la programmazione dei fondi strutturali europei che accompagneranno il Cuore Verde dal 2014 fino al 2020. Le riunioni si susseguono
quotidianamente. La partita è importante per la nostra regione. Il motivo lo chiediamo proprio al Direttore Caporizzi: “I fondi strutturali europei - spiega - sono una certezza che dobbiamo saper sfruttare al meglio. Sono essenziali. Ciò alla luce dell’attuale situazione italiana, dei continui tagli alla spesa, della Legge di Stabilità, della Spending Review, che le regioni subiscono periodicamente e che non ci consentono di poter avere un quadro esatto delle risorse che lo Stato mette a disposizione”. Parliamo di riqualificazione urbana, quali sono le politiche regionali al riguardo? Il tema della riqualificazione urbana l’abbiamo affrontato negli anni grazie ai PUC (i Piani Urbani Complessi) che sono stati finanziati in buona misura con il FESR. Sono programmi che hanno un approccio integrato verso la riqualificazione e la rivitalizzazione dei centri storici sia dal punto di vista edilizio-strutturale che delle funzioni sociali ed economiche. I centri, affinché siano tali, oltre che recuperati strutturalmente, devono essere vivi. Il supporto all’economia del luogo è importante.
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Per il futuro che cosa dobbiamo aspettarci dalla programmazione che la Regione sta definendo in questo periodo? Il nostro futuro comincia il 1 gennaio 2014. Stiamo lavorando per questo. Nel FESR è previsto uno spazio per lo sviluppo urbano sostenibile. Con alcuni cambiamenti. Ci saranno obblighi più forti di concentrazione delle risorse. Il cuore del FESR si rivolge all’innovazione e competitività delle imprese, ma affronta anche le tematiche della low carbon economy (energie rinnovabili, efficienza energetica, mitigazione dei rischi, dei cambiamenti climatici, e via dicendo). Potremo avere la possibilità di intervenire sui tessuti urbani seguendo il paradigma delle smart cities, in cui vengono sviluppate determinate applicazioni innovative tecnologiche, per migliorare molte funzioni tipiche urbane, quali, ad esempio, le reti intelligenti di energia, la mobilità alternativa, i sistemi di istruzione, la bio-edilizia ecc. I PUC 2 sono stati programmati per i centri con oltre i 20 mila abitanti, i PUC 3 per quelli con meno di 10 mila. Possiamo immaginare interventi sulle città più grandi che interessino porzioni di tessuto urbano da recuperare e riqualificare proprio nella logica delle smart cities. Questo deve essere inserito nel Programma Operativo Regionale (il POR), che deve essere negoziato e approvato dalla Commissione Europea, che poi concede il finanziamento. Quanti fondi si stima potrebbero arrivare in Umbria? I Fondi strutturali hanno un vantaggio straordinario. Una volta approvato il POR, le Regioni hanno la certezza dei finanziamenti per la durata di sette anni, consentendoci di fare una programmazione degli interventi sicura e realizzabile. Per il FESR abbiamo avuto 348 milioni di euro, per il Fondo Sociale Europeo (il FSE) 250 milioni di euro. Nella prossima programmazione possiamo supporre che il totale verrà replicato.
A che punto sono i lavori di definizione del Programma Operativo Regionale? Stiamo lavorando attivamente per arrivare pronti alla scadenza di gennaio 2014. Il punto sulla situazione sarà fatto a breve, quando il documento strategico sarà presentato all’attenzione del Consiglio Regionale dell’Umbria. Dove e come sarà affrontata la tematica dell’housing sociale? Ritengo che si possa orientare nel FESR, anche se il sostegno per l’accesso alla casa, che è tipico da inclusione sociale, può essere materia anche del Fondo Sociale Europeo. Stiamo esaminando la situazione e valutando come l’housing sociale (nella componente comunitaria) possa rientrare nell’approccio di riqualificazione, secondo il paradigma delle smart cities, di cui parlavo prima.
lei quali azioni Ater dovrà mettere in campo? Il ruolo di Ater Umbria sarà crescente, i contraccolpi sociali della crisi determinano che l’accesso alla casa per alcune categorie sia diventato sempre più problematico. L’housing sociale è una delle questioni emergenti. Il sostegno è importante. L’Unione Europea indica la direzione che va verso la riqualificazione dell’esistente, nell’ottica del risparmio del suolo e le regioni la dobbiamo seguire. In questa partita potrebbe rientrare anche il patrimonio di Ater Umbria.
Quale ruolo potrà avere Ater Umbria? Il patrimonio edilizio dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale è di proprietà pubblica. Si può pensare alla destinazione di risorse, regionali e comunitarie, per gli interventi, all’interno dei piani integrati di riqualificazione. La caratteristica del FESR è l’eterogeneità, il suo cuore è rappresentato dalle tematiche che parlano di innovazione e competitività del sistema delle imprese, ma è comunque multi settoriale. Gli altri capitoli riguardano gli interventi nelle città, alcune infrastrutture, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, l’ambiente, l’efficienza energetica e via dicendo. L’obbligo di concentrazione di risorse su priorità definite fa sì che non rimangano molti margini d’intervento. Ater, nella sua mission, che è di provvedere agli alloggi a costi contenuti a favore di categorie svantaggiate, potrebbe essere interessata da interventi finanziati. Alla luce della crisi economica attuale, dal crescente numero delle famiglie in difficoltà, del diritto alla casa, secondo
9
INTERVISTA
La società in evoluzione e i nuovi modi di abitare Intervista di Noemi Campanella
Nel tempo è cambiata l’idea di famiglia e di casa. In base ad uno studio sul social housing, ne abbiamo parlato con l’antropologo Tullio Seppilli, professore di Antropologia Culturale e direttore dell’Istituto di Etnologia e Antropologia culturale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. “Abbiamo un modello abitativo che continua ad essere familiare, ma di una famiglia che non è del tutto autonoma. Prima la grande cucina di una casa serviva ad ospitare molte persone, ora invece i nuclei sono ridotti, con un notevole dispendio di energie calcolabili e di costi. Ciò può essere utile per i mercati ma non per le persone. La nostra è una civiltà dello spreco.”
L’abitare e la struttura delle nostre case seguono l’evoluzione della società. Ciò ha condotto esperti e studiosi ad esaminare il fenomeno. Come ha fatto la Fondazione Angelo Celli, il cui presidente è l’antropologo Tullio Seppilli, Professore di Antropologia Culturale e direttore dell’Istituto di Etnologia e Antropologia culturale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. L’attività della Fondazione si rivolge alla costruzione ed espansione, la più larga possibile, di forme di cultura funzionali alla promozione della salute individuale e collettiva, intesa come diritto egualitario e bene indivisibile. Nel nostro caso lo studio del social housing si inserisce in quelli che si potrebbero chiamare i bisogni e le nuove funzioni in una società che cambia e che riguardano l’abitare. Quando incontriamo il Professor Seppilli ci riceve nella sede della Fondazione, a Perugia, in un ambiente silenzioso e tranquillo dove a dominare sono i libri. Professore quanto è importante questo tema per la convivenza comune e per l’evoluzione della nostra società? Purtroppo di questo ci si occupa sempre poco. Noi da molto tempo proponiamo questo tema, ma non ha grandi committenti e rimane, per adesso, un’indicazione di lavoro. Paradossalmente se ne occupano poco coloro che se ne dovrebbero occupare. È come se il modo di
abitare fosse talmente ovvio che non abbia bisogno di essere messo in discussione, in merito ai cambiamenti sociali. Non è così. Ci sono precisi interessi a che non cambi la situazione. Mi riferisco a una tendenza che punta a un continuo allargamento di mercato e ai profitti con un conseguente sparpagliamento delle famiglie in tanti aggregati. Ciò fa vendere di più che i grandi aggregati. Come è cambiata nel tempo la struttura delle famiglie e conseguentemente dei nuclei abitativi? Noi ereditiamo dal passato l’idea che l’unità di abitazione è la famiglia, ma non ci rendiamo conto che il focolare domestico di un tempo, sia quello aristocratico e alto borghese che dei ceti medi e popolari, era profondamente diverso da quello attuale. Ora noi abbiamo famiglie nucleari più ristrette di allora, formate da marito moglie e un figlio (alle volte un nonno). La casa era il centro di una comunità ampia, di una struttura primaria che come tale aveva una sua autonomia e una risposta ai problemi. Al suo interno la coesione intergenerazionale era garantita dal fatto che l’esperienza dei più anziani era una risposta ai problemi, anche economici. Ora non è più così. L’anziano non è il depositario di un’esperienza ancora funzionale. I legami di autorevolezza sono caduti.
Tullio Seppilli
La famiglia non ha più la capacità di autonomia di risposte? Il modello abitativo continua ad essere familiare, ma di una famiglia che non è del tutto autonoma. Mentre prima la grande cucina di una casa serviva a ospitare molte persone ora invece serve per tre o quattro, con un grande dispendio di energie calcolabile e di costi. Ciò può essere utile per i mercati ma non lo è per le persone. La nostra è la civiltà dello spreco. Si calcola che un terzo delle città sia composto da single: aumentano i consumi e contestualmente anche un atteggiamento fortemente individualistico, la progressiva disattenzione reciproca. Crescono il disagio e il senso di solitudine specialmente in questo periodo di crisi economica, i casi di disagio mentale (connessi alla depressione) e il consumo di droghe. I legami orizzontali non esistono più. Quali soluzioni sono possibili secondo lei? Si dovrebbe creare un modello abitativo che mantenga tutti i vantaggi della casa ma che abbia anche una parte funzionale a gruppi più ampi. Questo esiste in una serie di paesi. Prendiamo ad esempio il co-housing, un modello abitativo tipico ad esempio, nei monasteri, con aree private e condivise. L’idea è di rispondere ai fattori di solitudine favorendo forme di abitazione che mescolino con intelligenza parti private e pubbliche. Si andrebbe nella
direzione del risparmio economico e della diminuzione del disagio sociale. Evitando però le ghettizzazioni. Nella nostra regione ciò sarebbe possibile? I nuclei abitativi esistenti non sono pensati per questo. Prendiamo ad esempio il centro storico di Perugia, dove vi sono molte case che sono state suddivise in una moltitudine di miniappartamenti, per rispondere al mercato degli alloggi, ma non ai bisogni sociali. Meglio sarebbe costruire ex novo o riutilizzare il patrimonio esistente. Penso ad esempio ai tanti edifici abbandonati o ex conventi, che possono essere riutilizzati come grandi residence. Si potrebbe avviare una fase di sperimentazione di nuove forme di convivenza collettiva e condivisa. Questa già è presente, ad esempio, in molti uffici o luoghi di lavoro, dove alcuni spazi sono gestiti in comune (come le sale riunioni) e altri invece sono privati. Penso all’attualità degli orti comuni o agli acquisti collettivi. Quali vantaggi dunque avrebbe questo nuovo modo di abitare? Rompere il monopolio della casa familiare esclusiva conduce all’abbattimento dei costi per una maggiore aggregazione e sostegno alle persone.
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA
Intervento di nuova edificazione FOLIGNO (PG) Realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 12 alloggi e relative autorimesse su un’area in via G.B. Vitelli. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni singolo appartamento.
Intervento di nuova edificazione PERUGIA - Località Ponte San Giovanni Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 16 alloggi su un’area in località Ponte San Giovanni - Strada dei Loggi. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. L’edificio rappresenta il completamento del comparto dei Loggi dove già sono presenti altri sei edifici realizzati e progettati dall’Ater.
12
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Intervento di nuova edificazione PERUGIA - Località Villa Pitignano Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 40 alloggi e relative autorimesse da locare 20 a canone concordato e 20 a canone sociale. Sono previste serre solari e, sulle coperture, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni alloggio.
13
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE
Intervento di recupero ACQUASPARTA (TR)
Intervento di recupero PANICALE (PG)
L’immobile versa in pessimo stato di conservazione. L’intervento prevede il recupero dell’edificio con la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. Al piano terra saranno realizzati 2 ampi alloggi con patio; al piano primo saranno realizzati altri 2 alloggi ciascuno composto da soggiorno, cucina, 2 camere e bagno.
Recupero di un edificio per la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’edificio, situato lungo via Vannucci, fu realizzato nel 1609 e denominato “Palazzo Pieri”. Attualmente viene identificato come Palazzo Sellari. Articolato su 4 piani di cui uno seminterrato, è attualmente in disuso ed in pessimo stato di conservazione.
Intervento di recupero PERUGIA
Intervento di recupero PIETRALUNGA (PG)
Recupero della torre, della chiesa e di una porzione di edificio da destinare ad edilizia residenziale per complessivi 12 alloggi. Il recupero della Torre degli Sciri è di grande impatto sulla città sia dal punto di vista turistico che di nuova offerta residenziale, recuperando alloggi da assegnare a canone concordato a giovani coppie.
Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 6 alloggi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di 2 corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su 2 piani più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico. Per il recupero delle acque piovane sarà costruita una cisterna di accumulo.
Intervento di recupero SPOLETO (PG)
Intervento di recupero SPOLETO (PG)
Recupero dell’ex scuola di Crocemarroggia per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 4 alloggi da locare a canone sociale.
Recupero dell’ex Caserma Nino Bixio, nel Comune di Spoleto in piazzale Oberdan per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 2 alloggi da locare a canone sociale.
Intervento di recupero SPOLETO (PG)
Intervento di recupero TUORO SUL TRASIMENO (PG)
Recupero edilizio dell’edificio denominato Palazzo Leonetti Luparini per la realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato, oltre a spazi per uffici pubblici da destinare all’associazionismo cittadino. Il palazzo del Cinquecento, oggi di proprietà del Comune, presenta uno degli interni spoletini meglio conservati di quel secolo.
Realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile, di proprietà comunale, è situato in pieno centro storico. L’intervento, in attuazione del piano di recupero di iniziativa pubblica, prevede la demolizione dell’edificio esistente e la successiva ricostruzione.
Intervento di nuova edificazione NORCIA (PG)
Intervento di nuova edificazione BEVAGNA (PG)
Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e una cisterna per l’accumulo delle acque piovane.
Il progetto originario prevedeva la realizzazione di 2 edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.
14
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Intervento di nuova edificazione CASTEL RITALDI (PG)
Intervento di nuova edificazione FOLIGNO (PG) - Località Scafali
Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 4 alloggi in località Castel San Giovanni. L’immobile, disposto su 2 piani, sarà suddiviso in 4 alloggi tipo duplex ciascuno dotato di soggiorno, cucina o angolo cottura, due o tre camere, uno o due bagni, scala interna, disimpegni e terrazza, loggia.
Realizzazione di un edificio residenziale di 8 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile sarà disposto su 2 piani, ciascuno con 4 alloggi composti da ingresso, soggiorno, angolo cottura, due camere, disimpegni, due servizi igienici più terrazzi e logge. È previsto anche un alloggio per disabili. Verranno inoltre installati pannelli solari termici e fotovoltaici.
Intervento di nuova edificazione MARSCIANO (PG) - Località Tripoli
Intervento sperimentale SPOLETO (PG) - Località Tripoli
Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 8 alloggi e relative autorimesse da locare a canone sociale. Sono previsti pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed un sistema di recupero delle acque piovane in una cisterna interrata.
Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Al fine di contenere i costi di gestione e di elevare il confort abitativo vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.
PROSSIMI APPALTI
Intervento di nuova edificazione MASSA MARTANA (PG)
Intervento di nuova edificazione PIEGARO (PG)
Realizzazione di alloggi per anziani autosufficienti che prevede la costruzione di 6 alloggi da locare a canone sociale, integrati di alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di ascensore.
Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di 3 piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.
15
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
NOTIZIE
La ‘festa dei vicini’ di Ater Umbria, per conoscersi e stare insieme Nell’ambito dell’European Neighbours Day, grande successo per la giornata conviviale della ‘Festa dei Vicini’, a Perugia e a Terni, con gli inquilini di Ater Umbria, per promuovere la solidarietà di vicinato.
di Noemi Campanella
Grandi barbecue, una lunga tavolata di cibo e bevande, molta gente intervenuta a fare festa. Tanti gli inquilini di Ater Umbria che hanno partecipato alla ‘Festa dei vicini’, un incontro conviviale per promuovere la solidarietà di vicinato. L’iniziativa è stata organizzata dall’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica a Perugia e a Terni. Due eventi in due luoghi diversi, presso gli edifici Ater di Castel Del Piano, in via Strozzacapponi e in via Papa Benedetto III, nel quartiere di San Giovanni, ma uniti da un unico scopo: quello di favorire l’integrazione, di sviluppare la convivialità, di rafforzare i legami di prossimità e di solidarietà. L’evento è rientrato nell’ambito dell’European Neighbours Day. Ater Umbria lo ha immediatamente recepito, accogliendolo con favore, trovando sin dalle prime fasi dell’organizzazione la piena adesione e partecipazione dagli inquilini delle proprie abitazioni. Visto lo spirito conviviale, ognuno ha dato il suo contributo, portando un assaggio della propria terra di origine. A gruppi sono andati a fare la spesa insieme. Varie etnie di persone si sono trovate intorno ad un unico tavolo, uniti dalla voglia di stare assieme, di conoscere e scambiare amicizia con i propri vicini di casa, facendo assaggiare loro i propri cibi. Raccontandosi in una terra lontana da quella nativa, ma che ora gli appartiene e nella quale hanno raggiunto l’integrazione. Nei tavoli apparecchiati la gente ha assaggiato pietanze musulmane, italiane, albanesi e via dicendo. “Abbiamo deciso - spiega un inquilino delle palazzine di Castel del Piano - di allestire due barbecue in modo da cucinarvi la carne di vitello, speziata come facciamo nella nostra
16
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
cultura musulmana, e dall’altra le bistecche di maiale che piacciono tanto agli italiani. Le nostre mogli hanno preparato dell’ottimo cous cous, hanno portato i nostri dolcetti tipici e noi abbiamo assaggiato il vostro tiramisù e la vostra torta al testo. I nostri figli si sono conosciuti, hanno trovato nuovi amici con i quali giocare sotto casa”. Fondamentale è stato il contributo delle Associazioni del territorio, sportive, culturali, di volontariato, per cui a Perugia e a Terni la Festa dei Vicini è stata allietata da musica, giochi ed iniziative varie, mentre alcuni ragazzi hanno collaborato all’animazione per i più piccoli. Musica e cibo ma anche lettura di poesie e tanti giochi. L’organizzazione ha richiesto impegno e collaborazione attiva con Ater Umbria. Gli inquilini hanno voluto coinvolgere la gente del posto che ha partecipato numerosa. L’obiettivo della manifestazione, dell’European Neighbours Day, è stato pienamente raggiunto nello sviluppare la convivialità, rafforzare i legami di prossimità e di solidarietà per lottare contro l’individualismo e l’isolamento e costruire un’Europa più vicina ai cittadini, più solidale e più fraterna. Lanciata nel 1999, l’iniziativa è stata estesa a livello Europeo nel 2003 ed è diventata il primo appuntamento cittadino per rafforzare i rapporti di vicinato. La Fédération Européenne des Solidarités de Proximité ha scelto la Federazione Nazionale per la Casa e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani per aiutare a sviluppare l’iniziativa in Italia. Tanto l’entusiasmo dimostrato dalla gente, unito alla voglia di partecipare.
Foto di alcuni partecipanti alla ‘Festa dei vicini’ organizzata da Ater Umbria a Perugia e Terni
17
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
NOTIZIE
Ater, Regione e Guardia di Finanza insieme per la tutela del diritto alla casa Grazie ad un protocollo d’intesa, siglato negli uffici dell’Assessorato regionale alle Politiche della casa, saranno potenziate le azioni per accertare il diritto all’agevolazione sociale. Il documento stringe la collaborazione tra la Regione dell’Umbria, Ater e la Guardia di Finanza.
di Noemi Campanella
“Si commette un illecito anche quando si gode di un beneficio non dovuto e il nostro impegno è quello di combattere gli illeciti per affermare il principio della legalità.”
Tutela della legalità. È questo lo scopo della firma di un accordo che sigla una proficua collaborazione tra la Regione e Ater Umbria con il Comando regionale della Guardia di Finanza. Una buona prassi che risalta l’impegno dell’Azienda di Edilizia Residenziale pubblica nel contribuire ai controlli sulle condizioni reddituali e patrimoniali degli assegnatari di alloggi di proprietà pubblica. Ciò condividendo con gli altri due protagonisti del protocollo l’impegno ad attivare procedure e controlli individuali, per accertare la veridicità delle dichiarazioni fornite mediante autocertificazione dai nuclei familiari assegnatari degli alloggi di Ater. Ad apporre la firma sono stati l’assessore Stefano Vinti, il generale di brigata Cristiano Zaccagnini, per il Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza e Maria Grazia Ricci, del consiglio di amministrazione di Ater Umbria. Soddisfatto si è detto l’Assessore Vinti per il quale si dà il via ad ulteriori azioni per garantire il diritto dei cittadini all’assegnazione di un alloggio di proprietà pubblica. “In questi ultimi anni - ha sostenuto Vinti - anche a causa della crisi economica, la domanda di alloggi si è notevolmente incrementata e purtroppo a questa domanda è difficile dare una risposta efficace: la cancellazione delle risorse statali per il settore non consente più di programmare interventi in maniera adeguata. Ciò comporta
18
ancora di più la necessità di una particolare attenzione alla gestione degli alloggi già assegnati, per poter accertare e monitorare costantemente il permanere del diritto a occupare l’abitazione da parte degli assegnatari”. La collaborazione con la Guardia di Finanza è un ulteriore tassello per la tutela della legalità che si aggiunge ai controlli effettuati dai Comuni che, sulla base delle graduatorie, provvedono alla assegnazione degli alloggi e alle verifiche annuali cui Ater è obbligata dalla normativa regionale. Secondo il generale Cristiano Zaccagnini, il rispetto delle normative è fondamentale e lo diventa ancora di più quando si fa riferimento a categorie svantaggiate. Così le Fiamme Gialle avvieranno controlli e verifiche in base ai dati e alle segnalazioni ricevute dalla Regione dell’Umbria e da Ater. per accertare il diritto all’agevolazione sociale. “L’ Ater - ha detto il consigliere Maria Grazia Ricci - metterà a disposizione i nominativi di coloro che hanno prodotto l’autocertificazione per dimostrare il diritto a usufruire di un alloggio di edilizia sociale pubblica e segnalerà eventuali fatti che possano configurarsi come violazioni economico-finanziarie, affinché sia garantita la massima trasparenza e certezza del diritto all’alloggio”.
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Una novità è in arrivo per l’assegnazione degli alloggi, grazie alle modifiche alla legge regionale 23/2003, recentemente modificata e integrata con la legge regionale 15/2012: saranno predisposti nuovi criteri per l’accesso agli alloggi di proprietà pubblica, che prevedono la certificazione Isee e quindi il possesso di requisiti non solo reddituali ma anche patrimoniali, che dovranno essere applicati dai Comuni. Infine un comitato esecutivo, composto da 6 componenti provvederà a dare esecuzione al protocollo e ad assicurare un costante monitoraggio sugli sviluppi dei fenomeni cui è dedicata l’attenzione istituzionale.
Il Consigliere Ater Maria Grazia Ricci, l’Assessore Stefano Vinti, il Generale di Brigata Cristiano Zaccagnini, il Colonnello Paolo Balzano e il Brigadiere Paolo Burnelli
19
NOTIZIE
Il nuovo sito di Ater Umbria
È on line il nuovo sito di Ater Umbria, facile da consultare e alla portata di tutti. Nel sito puoi trovare tutto ciò che ti interessa sull’edilizia residenziale della tua Regione: puoi conoscere come funziona l’azienda e come accedere agli alloggi; puoi aggiornarti sulle ultime novità, scaricare la modulistica dall’apposita sezio-
Alcune schermate del nuovo sito di Ater Umbria
ne o interagire con gli altri inquilini tramite la bacheca degli annunci di scambio alloggi consensuale, e molto altro ancora. Scopri quanto è semplice ed utile navigare nel sito. Ci aiuterai a migliorare la qualità dei servizi e avrai più tempo per te. Vai su www.ater.umbria.it
Domus @ web
Ora c’è un’area progettata esplicitamente per offrire i servizi telematici a tutti gli inquilini Ater. Potrai comunicare, scaricare dati, consultare la posizione del tuo nucleo familiare on line, senza la necessità di presentarsi personalmente presso gli uffici. Per accedere è necessario registrarsi tramite il codice che viene inviato diret-
Una schermata della nuova sezione riservata Domus @ web
tamente a casa. Vai sul sito www.ater.umbria.it e accedi alla sezione ‘gestisci il tuo contratto’. Domus @ web è facile da utilizzare, ha valore legale, permette la navigazione in forma riservata, è sempre attivo e completamente gratuito. Buona navigazione!
ATER UMBRIA - ANNO II - N.01 - GIUGNO 2013
ATER UMBRIA
Consiglio di Amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Andrea Alunni - Consigliere Maria Grazia Ricci - Consigliere Carlo Rozzi - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere
Collegio Sindacale Emilio Landi Anna Maria Baroni Paola Tardioli
Nucleo per la Valutazione e il Controllo Strategico Gabriele Bonini Mario Guidetti Katiuscia Papi
Direttore Luca Federici
Unità Operativa di Terni Sofia Trocchi - Dirigente e Responsabile Contabilità e Bilancio Alessandro Mazzei - Responsabile Tecnico Anna Maria Oddi - Responsabile Affari Generali e Responsabile Gestione
Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile Gestione
22
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
Orari estivi / dal 1 luglio al 30 agosto
Orari invernali / dal 1 settembre
Unità operativa di Perugia lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Unità operativa di Perugia Mattina lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
Unità operativa di Terni lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Unità operativa di Terni Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
Nome del periodico: ATER UMBRIA Direttore Responsabile: Noemi Campanella Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia
23
Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria
sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it
unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 www.ater.umbria.it