Ater 12-2017

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

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Aree interne, contro lo spopolamento lo sviluppo Dalla Valnerina al cuore dell'Umbria,

il potenziamento dei servizi di qualità, per evitare la marginalizzazione dei piccoli borghi



NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario 4

INTERVISTA Nella legge di stabilità risorse per le aree interne. Contro lo spopolamento le azioni di Anci. Intervista a Francesco De Rebotti, Sindaco di Narni e Presidente Anci Umbria. Di Noemi Campanella

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INTERVISTA Per far crescere i territori è necessario un confronto costante tra gli amministratori Intervista a Federico Gori, Sindaco di Montecchio e coordinatore della Consulta dei piccoli Comuni di Anci Umbria. Di Noemi Campanella

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ARTICOLO Ater Umbria e la riqualificazione delle aree interne. L'esempio di Castel San Giovanni Di Noemi Campanella

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ARTICOLO In arrivo 'Casa Sicura', il progetto di ricerca sulla muratura confinata in zona sismica. Di Noemi Campanella

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FACCIA A FACCIA. I SINDACATI. Aree interne, Ciavaglia: «Accendere i riflettori per contrastare lo spopolamento» Di Noemi Campanella

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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Un gioiello nel cuore di Foligno, palazzo Barnabò Di Noemi Campanella

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PROSSIMI APPALTI - IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA - IMMOBILI CONSEGNATI

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ATER UMBRIA - ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

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ATER UMBRIA - ANNO VII - N.12

INTERVISTA

Nella legge di stabilità risorse per le aree interne. Contro lo spopolamento le azioni di Anci. L'intervista al Presidente umbro, secondo il quale è fondamentale rilanciare i territori a partire dalla Valnerina.

di Noemi Campanella

“È chiaro che è in atto uno spostamento, che oramai è pluriannuale, di grandi fette di popolazione verso le città, verso gli agglomerati urbani. Questo è un fenomeno che esiste da sempre ma che si è accentuato negli ultimi anni”.

La fitta rete di comuni e borghi (novantadue) rappresenta per il Cuore Verde una ricchezza e una risorsa sotto ogni punto di vista. Ultimamente però si fa sempre più vivace il dibattito sul rischio di spopolamento delle aree interne, per certi versi reale, se si guarda alla Valnerina, colpita dal sisma lo scorso anno. Si tratta in realtà di un fenomeno che è partito da lontano. Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che rappresenta i territori, piccoli e grandi, è impegnata a favorire sviluppo e competitività degli stessi, interpretando i mutamenti socio-economici, politici e culturali che hanno contribuito all’innovazione del mondo delle Autonomie locali, facendosi carico di necessità e istanze dei cittadini stessi. La posizione del presidente umbro, Sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, si inserisce dunque in un dibattito nazionale, più che attuale. Presidente quale è il ruolo di Anci contro il rischio di spopolamento delle aree interne? Le azioni messe in campo da Anci nazionale sono risultate fondamentali. L'Associazione è stata promotrice della Legge sui piccoli comuni, sulla scia della proposta dell'Onorevole Realacci, che rappresenta il primo passo fondamentale per il discorso del mantenimento dei piccoli comuni, delle aree interne, perché va a finanziare interventi

Francesco De Rebotti Sindaco di Narni e Presidente Anci Umbria 4

pari a 100 milioni di euro, come previsto nella Legge di Stabilità, ai quali prevedere l'integrazione di fondi aggiuntivi, per il mantenimento di servizi ed infrastrutture, per il potenziamento di alcuni elementi che preservino l'attrattività abitativa dei centri storici minori e dunque anche delle aree interne. Soprattuto su questo versante l'Anci nazionale ha lavorato intensamente, con il raggiungimento di questo importante obiettivo. Quale è il ruolo di Anci regionale rispetto a questo tema? È ovviamente coerente con questa impostazione nazionale, inoltre abbiamo anche iniziato alcuni ragionamenti ed attività con le aree interne per indirizzarvi specifici investimenti. Un esempio è lo stanziamento di alcuni fondi da destinare a progetti di nuove scuole, per cui assieme alla Regione è stato deciso di dare un parere vincolante in modo da destinarli alle province, ma anche alle aree interne, tant'è che grazie a ciò è stato finanziato, tanto per citare un intervento, il plesso di Guardea. Più in generale si tratta di un investimento sui servizi che diventa essenziale per il mantenimento della popolazione nei loro luoghi. La policy di Anci umbria è di agire dove ce ne è opportunità e indirizzare azioni specifiche della nostra Regione sui piccoli comuni.


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Secondo lei c'è il rischio di spopolamento in Umbria? È chiaro che è in atto uno spostamento, che oramai è pluriannuale, di grandi fette di popolazione verso le città, verso gli agglomerati urbani. Questo è un fenomeno che esiste da sempre ma che si è accentuato negli ultimi anni. Perché secondo lei? Perché la gente si vuole avvicinare a vivere dove ci sono i servizi più a portata di mano, più comodi, che contribuiscono a velocizzare i tempi della vita, quali le scuole, i distretti sanitari e via dicendo. Tendenzialmente più il territorio di area vasta si svuota di servizi e più la gente si allontana da quei territori. Questa tendenza va invertita con diverse azioni, che riguardano proprio investimenti sugli stessi servizi ma anche sul dissesto idrogeologico (la gente vuole vivere in zone sicure e tutelate), dunque per la difesa dei territori che spesso sono proprio quelli montani e pedemontani. Azioni che il Governo ha stabilizzato con questa Legge. Noi con questa prima immissione di fondi dobbiamo lavorare per interrompere questa emorragia. Il patrimonio che abbiamo nel nostro Paese, dei comuni, delle aree interne, è un patrimonio che ci permette una

presenza e una sorveglianza, un controllo del territorio, che spesso nei piccoli paesi è più caratterizzante, rispetto alle grandi città. Non devono diventare solo il luogo della casa delle vacanze. Che legame c'è con la crisi economica in atto? Questo è un fenomeno che era già presente prima della crisi, quindi sinceramente non credo che sia la causa scatenante, anzi, affermo questo paradosso: la crisi può riorientare una certa attenzione su alcuni settori che spesso caratterizzano queste zone, penso all'artigianato piuttosto che alle tipicità. Paradossalmente potrebbe essere un elemento di aiuto. Anche sul prezzo delle case e degli affitti.

strumenti straordinari in termini economici (come i fondi dello Stato per la stessa, ma anche per i rilancio dell'economia e dei territori). Occorre per questo, cogliere l'occasione per mettere in campo progetti di rilancio importanti, perché le risorse ci sono, ed invertire il retaggio comunicativo sul sisma che ha danneggiato fortemente quelle terre. Speriamo in un nuovo slancio sia nel pubblico che nel privato, nella Valnerina e in tutta la Regione.

La situazione in Valnerina? Lì il terremoto ha acuito questo fenomeno. Ha creato danni non solo fisici, relativamente al patrimonio andato distrutto, ma anche nell'immaginario collettivo, che per lungo periodo ha voluto quelle zone impraticabili ed insicure. Attualmente si sta recuperando, fortunatamente, una visione più reale della situazione. Abbiamo dimostrato, anche in passato, che la ricostruzione è stata fatta, dove necessario, bene, avendo degli

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ATER UMBRIA - ANNO VII - N.12

INTERVISTA

Per la crescita dei territori avviare un confronto costante tra gli amministratori La nostra intervista a Federico Gori, Sindaco di Montecchio, Coordinatore della Consulta dei piccoli Comuni di Anci Umbria, con il quale abbiamo approfondito il tema dello spopolamento e delle strategie da seguire

di Noemi Campanella

"In Italia sono 6000 su 8000 ed incidono nemmeno per il 2 per cento sulla spesa pubblica. Come ha affermato il Presidente Mattarella: “Sono risorse da potenziare e non sperperi”.

In Anci è stato istituito un organismo, la Consulta dei piccoli Comuni, che si dedica alla salvaguarda degli stessi, alla preservazione del loro ruolo e del valore che hanno nella fitta rete di località e frazioni umbre. Il Coordinatore è Federico Gori, Sindaco del Comune di Montecchio, che recentemente è entrato nel club del Borghi più belli d'Italia, con il quale abbiamo parlato dei rischio di spopolamento delle aree interne e delle strategie messe in campo a salvaguardia di un vero e proprio patrimonio Sindaco cominciamo con il commentare l'ingresso di Montecchio nei Borghi più belli d'Italia Era dal 2015 che ci stavamo lavorando, da quando il consiglio comunale approvò la delibera con la quale facemmo formale richiesta di adesione. Eravamo certi che il potenziale del borgo fosse all’altezza delle regole rigide dello stesso club. Da allora come amministrazione comunale ci siamo impegnati per migliorare il paese sotto molti punti di vista, tra cui quello estetico e dell’accoglienza. Parliamo di un tema molto caro ad Anci e all'organismo che lei presiede: il rischio di spopolamento delle aree interne in Umbria

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Possiamo dividere la nostra regione in tre aree: il nord est della regione, la Valnerina e l'orvietano. Quest'ultima zona è considerata pilota di un progetto complessivo, che si basa sulla collaborazione di 20 comuni, nell'individuare modus operandi condivisi. Perché è necessario, per far crescere i territori, avviare ragionamenti e confronti comuni. Gli amministratori si sono messi intorno ad un tavolo ed hanno cominciato a ragionare e a confrontarsi. Il loro dialogo ha condotto allo scambio di buone pratiche e progetti (di condivisione turistica e funzioni associate, strategie per la salvaguardia dei servizi, misure che possano essere da scudo contro lo spopolamento e contro l'invecchiamento demografico). Tengo anche a precisare che nelle aree interne esistono aree interne delle aree interne, per questo il nostro obiettivo è quello di dare voce anche ai territori più marginali (in maggior numero popolati da persone anziane), che necessitano di attenzioni, dunque di servizi essenziali, di uffici postali, scuole, farmacie, presidi sanitari e trasporti. Quali proposte? La riparametrazione numerica per quello che riguarda i comuni delle aree interne è una mia proposta personale avanzata poco


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tempo fa nel corso di un tavolo di confronto a Villa Umbra di Pila sulla scuola, organizzato dall'Assessore regionale Bartolini. Noi sappiamo che storicamente per i comuni montani sono stati adottati dei criteri diversi. La mia proposta condurrebbe a mettere sullo stesso piano i territori. Occorre avere buon senso, tra amministratori dobbiamo essere ben consapevoli che ci sono aree che necessitano di maggiori attenzioni rispetto ad altre agevolate da molti fattori, primo tra tutti l'ubicazione. Può quantificare i piccoli comuni? In Umbria su 92, 60 sono piccoli, si tratta di una miriade di frazioni importantissime per i nostri territori. In Italia sono 6000 su 8000 ed incidono nemmeno per il 2 per cento sulla spesa pubblica. Come ha affermato il Presidente Mattarella: “Sono risorse da potenziare e non sperperi”. Anci cosa fa? Ha istituito a Roma un tavolo per i piccoli comuni, che si riunisce periodicamente, con un'appendice rappresentata da un ulteriore tavolo per le aree interne. Abbiamo interlocuzioni costanti con il Governo che hanno condotto, ad esempio allo svincolo del turnover del 100 per cento anche per i

comuni sotto i 3mila abitanti. Ci sono azioni concrete che pianifichiamo e inviamo al Governo per far in modo che recepisca i nostri emendamenti

i problemi sociali, al pari dei servizi sul territorio. Nei piccoli borghi questo aspetto è molto sentito. Si tende ad essere molto più famiglia.

Il rischio in Umbria è reale? È reale e sta accadendo. Il trend delle nascite è minore, contrariamente a quello delle morti, in crescita. La tendenza è quella dell'affollamento delle periferie e lo spopolamento dei centri, perché le persone tendono a spostarsi dove ci sono i servizi, creando problemi alle città stesse. Vogliamo mantenere l'aspetto identitario dei piccoli centri. La situazione in Valnerina, zona di borghi e paesi da ricostruire Nonostante le misure straordinarie che sono state adottate, la vita non c'è più. Per noi sarebbe sufficiente mettere in pratica ciò che le istituzioni hanno immaginato, ma in tempi brevi. Soprattutto in considerazione del fatto che l'Umbria, in tema di ricostruzione, è virtuosa alla luce delle esperienze passate. Il ruolo di Ater rispetto all'attività di Anci Per noi è fondamentale. Abbiamo la possibilità di utilizzare gli alloggi di edilizia residenziale, quali risorse indispensabili per risolvere Federico Gori Sindaco di Montecchio e coordinatore della Consulta dei piccoli Comuni di Anci Umbria 7


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ARTICOLO

Ater Umbria e la riqualificazione delle aree interne. L'esempio di Castel San Giovanni Con la consegna di una palazzina di 4 alloggi una risposta concreta alla necessità di contrastare l'emergenza abitativa e lo spopolamento delle aree interne, alla rigenerazione urbana.

di Noemi Campanella

“Con questo tipo di realizzazioni in questi luoghi dell'Umbria - ha commentato il Presidente Almadori Ater e Regione Umbria hanno di fatto svolto un'azione di contrasto allo spopolamento di alcune aree interne.”

Alcuni momenti della consegna degli alloggi a Castel San Giovanni

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Tra le ultime consegne di alloggi di Ater Umbria, in termini di tempo, quella di Castel San Giovanni, frazione di Castel Ritaldi, in Provincia di Perugia, dove è stata realizzata una palazzina con 4 alloggi a canone sociale. È stata realizzata con il contributo della Regione Umbria (delibera n°1977/2009 per l'approvazione della graduatoria definitiva dei Contratti di Quartiere 3). L'intervento è stato realizzato grazie ad un finanziamento di 915.000 di cui 645.000 a carico della Regione Umbria e 270.000 di Ater Umbria. La palazzina è disposta su 2 piani. Gli alloggi sono di tipo “duplex” ciascuno dotato

di soggiorno, cucina o angolo cottura, due o tre camere, uno o due bagni, scala interna, disimpegni e terrazzi a loggia. Al piano terra sono presenti 3 portici comuni ai 4 alloggi e sono serviti ciascuno da un piccolo corpo scala interno. Gli esterni sono rivestiti con elementi in ceramica opaca di colore chiaro ed inserti marrone. Sono stati realizzati parcheggi privati e zone a verde privato e condominiale. Gli spazi esterni, quelli comuni e un alloggio, sono stati dimensionati per la completa accessibilità di soggetti su sedia a ruote o con ridotte capacità motorie mentre, per gli altri alloggi,


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sussiste il requisito di adattabilità con interventi di modesta entità. Sono stati predisposti tutti gli accorgimenti per evitare dispersioni termiche previsti dalle norme vigenti in materia. Sono stati installati pannelli solari e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. La progettazione, direzione ed esecuzione dei Lavori dell’intervento è stata espletata dall’Ufficio Tecnico dell’Azienda, a realizzarla è stata la ditta Baiocco Giuseppe e Figlio di Perugia, presenti alla consegna. “Con questo tipo di realizzazioni in questi luoghi dell'Umbria - ha commentato il Presidente Almadori - Ater e Regione Umbria hanno di fatto svolto un'azione di contrasto allo spopolamento di alcune aree interne. Anche la Biennale di architettura di Venezia si dedica a questo tema, approfondendo il rischio di marginalizzazione dei territori”. Una risposta concreta alla necessità di contrastare l'emergenza abitativa e lo spopolamento delle aree interne, alla rigenerazione urbana, con la realizzazione di case che sono sempre più autonome dal punto di vista energetico. Al taglio del nastro e alla conseguente consegna delle chiavi ai nuovi inquilini hanno partecipato: l'Assessore alle politiche della casa della regione umbria Giuseppe Chianella, il Sindaco di Castel Ritaldi Andrea Reali, la Dirigente del servizio politiche della

casa e riqualificazione urbana della Regione Umbria, Giuliana Mancini, assieme al Responsabile della sezione interventi per la casa della Regione Umbria, il Geometra Lauro Marinelli, il Presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori, i Consiglieri di Amministrazione di Ater Umbria Daniela Rondolini, Stefano Cecere ed Andrea Pedetta, l'architetto Marco Larini quale Responsabile del servizio tecnico di Ater Umbria con il Geometra Marco Cochetta, Direttore dei Lavori.

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ARTICOLO

In arrivo 'Casa Sicura', il progetto di ricerca sulla muratura confinata in zona sismica Lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia. È stato finanziato dallo stesso Dipartimento, da Ater Umbria, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dai Collegi dei geometri di Perugia e di Terni. Si tratta di una sperimentazione sulla muratura confinata, al fine di dare prestazioni migliori per la sicurezza sismica.

di Noemi Campanella

Almadori: “Nella Legge di Stabilità è oramai certa la possibilità di procedere attraverso il Sisma Bonus, anche per gli edifici di Edilizia residenziale pubblica, con la programmazione di interventi in tutti edifici per migliorare le prestazioni sismiche. Una novità su cui andremo a lavorare già da questo anno e se la ricerca in questione darà buoni risultati, come immagino, procederemo con questo tipo di attività”.

Alcuni momenti della firma della convenzione del Progetto di Ricerca 'Casa Sicura'

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“Siamo molto onorati di dare il nostro contributo al Progetto di ricerca 'Casa Sicura'. Già nel 2016 Ater Umbria firmò una convenzione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia che ha condotto ad un monitoraggio approfondito sulla vulnerabilità sismica dei nostri edifici. Questo accordo ci consentirà di programmare le migliorie necessarie ai nostri alloggi, a partire da quelli in Zona 1, trattandosi di un'interessante sperimentazione sulla muratura confinata, al fine di dare prestazioni migliori per la sicurezza sismica”. Così il Presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori ha commentato la partecipazione dell'Azienda alla convezione per il finanziamento del Progetto di ricerca 'Casa Sicura, tecniche antisismiche innovative nella tradizione delle costruzioni', uno studio sulla muratura confinata in

zona sismica, condotto dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia e finanziato, oltre che da Ater, dallo stesso Dipartimento, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, dai Collegi dei geometri di Perugia e di Terni. Il progetto intende studiare il comportamento, verificare l’efficienza e promuovere l’utilizzo della muratura confinata per le costruzioni in zona sismica. La sigla dell'accordo, avvenuta a Perugia, nella sede del Collegio dei geometri, ha dato il via ufficiale al Progetto. Vi hanno partecipato il Presidente Almadori, Enzo Tonzani, Presidente dell'Ordine dei Geometri di Perugia, Alberto Diomedi, Presidente dell'Ordine dei Geometri di Terni, Massimiliano Gioffrè e Giovanni Gigliotti, docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli


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Studi di Perugia, Umberto Tassi membro del Comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Formazione e ricerca scientifica sono i due binari su cui cammina la convenzione, con una importante ricaduta sul territorio. Condotto dal Dica, ha trovato nel Collegio dei geometri uno degli interlocutori per il trasferimento delle conoscenze sia nei riguardi degli iscritti sia del mondo della formazione secondaria, in Ater Umbria un interesse ad applicare, una volta definite dalla ricerca, le migliorie ai propri alloggi, in modo da renderli più sicuri e nella Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia la volontà di finanziare la ricerca. Si tratta dello studio di una tecnologia costruttiva storica, la muratura in laterizio confinata che nasce in Italia dopo il terremoto di Messina del 1908 e consiste nell’affidare il compito di sorreggere l’edificio al laterizio con delle cornici in calcestruzzo, con risparmi di costi e miglioramento delle prestazioni rispetto alle strutture tradizionali in cemento armato. Lo studio è sperimentale. Verranno fatti due modelli in scala che rappresenteranno una cella costruttiva tipica, uno in muratura ordinaria, l’altro in muratura confinata e, simulando il terremoto, si vedrà la risposta di questi due edifici a diversi tipi di sisma per valutare l’incremento delle prestazioni che ci si aspetta di raggiungere con la muratura confinata. I ricercatori del Dica cercheranno

quindi di capire come ottimizzare la tipologia costruttiva per resistere di più al terremoto, con un occhio non solo alla salvaguardia delle vite umane, ma anche cercando di ridurre i danni alle strutture. “Nella Legge di Stabilità – ha aggiunto Almadori – è oramai certa la possibilità di procedere attraverso il Sisma Bonus, anche per gli edifici di Edilizia residenziale pubblica, con la programmazione di interventi in tutti edifici per migliorare le prestazioni sismiche. Una novità su cui andremo a lavorare già da questo anno e se la ricerca in questione darà buoni risultati, come immagino, procederemo con questo tipo di attività”.

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FACCIA A FACCIA. I SINDACATI.

Aree interne, Ciavaglia: «Accendere i riflettori per contrastare lo spopolamento» La posizione della Cgil in questo intervento del segretario generale di Perugia. È fondamentale progettare il futuro di tutta l’area terremotata, legandolo a doppio filo con quello delle aree interne del paese e della fascia appenninica di Noemi Campanella

“Per l’Umbria abbiamo una condizione di vantaggio su alcuni aspetti, per esempio la percentuale di edifici in buono-ottimo stato prima del terremoto era la più alta tra le 4 regioni, oltre il 90%, e non a caso gli edifici dichiarati agibili dopo le verifiche di luglio 2017 (schede Aedes e schede Fast) sono sopra la media. Al contrario, i dati non sono rassicuranti se si guarda alla questione fondamentale del ripopolamento delle aree interne colpite”.

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Ricostruire presto e bene è importante, ma non sufficiente. Quello che serve alle aree terremotate dell’Umbria e delle altre tre regioni colpite dal terribile sisma del 2016 è un progetto di carattere economico e sociale che faccia argine al più grande pericolo che incombe ora sulle aree interne appenniniche: lo spopolamento. Ne è convinto Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, che, dati alla mano, analizza la situazione: “Per l’Umbria abbiamo una condizione di vantaggio su alcuni aspetti, per esempio la percentuale di edifici in buono-ottimo stato prima del terremoto era la più alta tra le 4 regioni, oltre il 90%, e non a caso gli edifici dichiarati agibili dopo le verifiche di luglio 2017 (schede Aedes e schede Fast) sono sopra la media. Al contrario, i dati non sono rassicuranti se si guarda alla questione fondamentale del ripopolamento delle aree interne colpite”. Già prima del sisma, infatti, solo il 62,7% delle abitazioni nei 15 comuni del cratere umbro erano effettivamente occupate da residenti, un dato ben inferiore alla media di tutti i comuni terremotati. Ma ci sono situazioni, come quella ad esempio di Preci o di Poggiodomo, nelle quali le seconde case o le case vuote rappresentano il 70-80% del totale. "Qui è evidente - continua Ciavaglia che in mancanza di un forte incentivo a rimanere sul territorio il rischio di abbandono

è enorme. E da questo punto di vista – continua il sindacalista - l’esperienza del terremoto del 1997 dovrebbe fare scuola: una ricostruzione fatta bene e anche in modo relativamente rapido non ha scongiurato, per alcuni territori della fascia appenninica, un progressivo spopolamento, dovuto soprattutto alla mancanza di opportunità di lavoro e di una prospettiva di sviluppo”. Ecco allora che per la Cgil diventa fondamentale progettare il futuro di tutta l’area terremotata, legandolo a doppio filo con quello delle aree interne del paese e della fascia appenninica. Non a caso la Cgil nazionale convocherà nei prossimi mesi gli Stati generali delle proprie strutture interessate dal terremoto, con l’obiettivo di accertare lo stato di gestione dell’emergenza sismica e verificare dove e come sia iniziata la ricostruzione; predisporre griglie territoriali di priorità e sollecitare indirizzi e politiche di infrastrutturazione, ripopolamento e crescita economica; verificare lo stato di attuazione degli accordi territoriali e proporre una legge quadro per la gestione degli eventi sismici e delle emergenze territoriali. L'altra grande emergenza territoriale, secondo Ciavaglia, è quella della fascia appenninica: “Emergenza che va affrontata con urgenza ed efficacia, concentrandosi prima di tutto sulla ripresa di un sistema


manifatturiero che resta indispensabile per dare una risposta all’altezza anche in termini occupazionali, perché è evidente che turismo e servizi sono importanti, ma da soli non bastano. Da parte nostra - ha aggiunto Ciavaglia - siamo impegnati prima di tutto a mantenere accesi i riflettori, anche con proposte come quella che abbiamo avanzato insieme al Sunia (il sindacato degli inquilini) per il recupero dell’importante patrimonio immobiliare, pubblico e privato, attualmente inutilizzato in queste zone, come valvola di sfogo per la grande domanda di edilizia popolare che arriva dalle zone limitrofe e alla quale non si è in grado di dare risposta. Anche questa - conclude il segretario Cgil - potrebbe essere una strada per evitare l’abbandono e lo spopolamento di queste zone”.

Filippo Ciavaglia Segretario generale della Cgil di Perugia

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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Il nostro viaggio alla riscoperta delle Realizzazioni Eccellenti che l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica regionale ha realizzato in tanti anni della sua attività. Ristrutturazioni, riqualificazioni, manutenzioni, nuove realizzazioni, sperimentazioni, architettura sostenibile per il territorio e per il diritto alla casa.

Un gioiello nel cuore di Foligno, palazzo Barnabò

L'edificio fu acquistato dall’allora Ierp di Perugia. Era stato danneggiato dal sisma del 1997. È situato nel salotto buono di Foligno e ha una forte valenza storica. Sulla facciata il palazzo reca considerevoli testimonianze di strutture medievali di Noemi Campanella

Interessante esempio di residenza gentilizia rinascimentale, Palazzo Barnabò di Foligno è una delle tante realizzazioni eccellenti di Ater Umbria, esempio di buona ed attenta ricostruzione a seguito dei danni subiti dopo il sisma del 1997. L'edificio fu acquistato dall’allora Ierp di Perugia. È situato nel salotto buono di Foligno e ha una forte valenza storica. Sulla facciata il palazzo reca considerevoli testimonianze di strutture medievali. L’intervento fu previsto, oltre che per la riparazione dei danni provocati dal sisma e dalla cattiva manutenzione, per la riorganizzazione interna degli spazi (sia abitativi

Palazzo Barnabò a Foligno

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che con destinazioni di tipo diverso) e al fine di restituire all’edificio la sua originaria funzionalità. Il piano terra fu adibito quasi interamente a funzioni di tipo commerciale. Al piano primo fu deciso di adibire le principali stanze a funzioni di natura pubblica. In totale furono realizzati 16 appartamenti distribuiti ai vari piani e con tagli differenti, ovviamente dotati di tutti i servizi necessari, finiture di standard medio, riscaldamento autonomo a gas metano. Due portali ne scandiscono gli ingressi: uno tardo quattrocentesco, con bugne a diamante, che presenta in alto a destra lo stemma Cibo contrapposto ad un


RECUPERO DEI CENTRI STORICI. DALL'EX CONVENTO SANTA MARGHERITA E DI SANTA RESTITUTA DI NARNI AGLI IMMOBILI DI VIA LOGGIA DEI MERCANTI DI ORVIETO.

altro, che ormai non è più possibile leggere; l’altro, con pilastri ed architrave aggettante, più tardo, collocabile intorno agli anni Settanta del Cinquecento. L’edificio, il cui ingresso principale si apre su Piazza Margherita, si presentava con una pianta estremamente articolata, frutto di aggregazioni successive avvenute in secoli diversi. Al centro si trova la corte con la scala principale in mattoni di origine quattrocentesca, che disimpegna i vari livelli dell’edificio. Sul giardino posto sul retro si affaccia il corpo settecentesco dai grandi ambienti voltati ed i piccoli casalini dalle origini medievali, uno si presentava quasi del tutto crollato e coperto da una sorta di tettoia alquanto precaria. Tracce di murature medievali sono inoltre leggibili un pò ovunque e soprattutto sulle pareti lungo il vicolo che separa i due corpi principali. Degni di nota sono soprattutto i grandi locali lungo Via delle Conce, anch’essi di origine quattrocentesca, situati al di sotto del piano stradale e dalle caratteristiche tipiche degli ambienti pubblici dell’epoca. Caratteristico è anche lo stretto passaggio voltato e affiancato da nicchie un tempo usate per la conservazione dei cibi, che conduce sette metri al di sotto del piano stradale, quota alla quale è possibile vedere l’antico pozzo che si apre sul cortile della scala principale; al piano interrato, sono presenti anche altri due locali voltati in ottimo stato di conservazione.

Prima della completa riqualificazione il complesso di Santa Restituta di Narni era in totale abbandono. La progettazione dello Ierp permise di recuperare lo stabile nel quale furono realizzati 19 alloggi, 95 vani, in locazione. L'intervento riportò l'edificio al suo antico splendore. Il Comune si occupò del restauro della parte che è stata destinata a sede della scuola dell'obbligo. Dalla riqualificazione del complesso di Santa Margherita (sempre nel comune di Narni) furono ricavati 38 alloggi (190 vani) tutti in locazione.

Ad Orvieto in via Loggia dei Mercanti, in due stabili allora fatiscenti e di proprietà comunali, lo Ierp realizzò 10 alloggi (49 vani) in locazione. Tra i due riveste particolare interesse il complesso denominato del 'Carminè risalente all' XI-XII secolo. Il restauro tenne conto della bellezza originaria dello stabile e ne riprodusse i particolari. Fu recuperata anche la torre con campanile all'interno. Una struttura di alto pregio storico ed architettonico che le sovrapposizioni avvenute in epoche successive avevano praticamente mimetizzato.

Santa Margherita Vista del complesso da Porta Romana

Via Loggia dei Mercanti Scorcio dell'edificio

Santa Restituta Particolare del chiostro a restauro effettuato

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ATER UMBRIA - ANNO VII - N.12

PROSSIMI APPALTI

< CITTÀ DI CASTELLO (PG)

< ACQUASPARTA (TR)

< TODI (PG)

Intervento di recupero edilizio

Intervento di recupero edilizio

Intervento di recupero edilizio

Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a canone sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.

Via Marconi: lavori di rifacimento del marciapiedi e della rotatoria su Viale G.Marconi, della sistemazione dell'area antistante l'edificio della stazione di Posta e ricompresi all'interno del programma di riqualificazione urbana per il recupero dell'edificio Ex Stazione Posta per la realizzazione di n° 5 alloggi a canone concordato ridotto del 30% (PRUACS) - CQ3

IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

< TORGIANO (PG) Intervento di recupero edilizio V.le della Rimembranza: realizzazione di 6 alloggi da locare a canone concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalenti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica contenente una scala e relativo ascensore che permetteranno di raggiungere i vari alloggi.

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Via S.M. Cammuccia: lavori di ristrutturazione di un immobile di proprietà comunale sito in Todi via Santa Maria in Cammuccia per la realizzazione di alloggi di e.r.s., in base ad una convenzione tra il comune di Todi ed Ater Umbria (ag641). L'immobile era stato oggetto di un intervento di ristrutturazione statica eseguito nell’anno 1999, ed attualmente utilizzato come scuola materna.


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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA < BEVAGNA (PG)

< SPOLETO (PG)

< PIEGARO (PG)

Intervento di nuova edificazione

Intervento di nuova edificazione

Intervento di recupero edilizio

Il progetto originario prevedeva la realizzazione di un edificio per complessivi 4 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.

Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.

Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.

< MASSA MARTANA (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di 6 alloggi per anziani autosufficienti da locare a canone sociale, integrati di alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di un elevatore.

IMMOBILI CONSEGNATI

< NORCIA (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e solari per aumentare l’efficienza energetica dell’edificio. Il 24/8/2017 ad un anno esatto dal terremoto l'immobile è stato consegnato a famiglie evacuate dalle proprie abitazioni colpite dal sisma. 17


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.12

ATER UMBRIA

Direttore Luca Federici

Consiglio di amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Daniela Rondolini - Consigliere Andrea Pedetta - Consigliere Stefano Cecere - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere

Collegio dei revisori dei conti Leonardo Falchetti - Presidente Anna Maria Baroni - Sindaco revisore Claudio Colonni - Sindaco revisore

Unità Operativa di Terni Annamaria Oddi - Dirigente e Responsabile Affari generali Marco Castellini - Responsabile Tecnico Valeria Trabalza - Responsabile Gestione Simona Simoni - Responsabile Contabilità e Bilancio

Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile servizio Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile servizio Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile servizio Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile servizio Gestione

Organismo di vigilanza (O.D.V.) Membri esterni Mario Guidetti Alessandro Frillici Francesco Longhi

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Membri interni Maria Antonietta Dionigi Antonella Amerini


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

COMUNICAZIONE DELL’ODV (ORGANISMO DI VIGILANZA)

Si comunica che ATER ha adottato il Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.Lgs. 231/2001; si tratta di un sistema, composto da regole, procedure, risorse, che protegge amministratori, dipendenti, fornitori, inquilini e la collettività, garantendo una gestione ed organizzazione di ATER rispettosa dell'etica e delle leggi. Il Codice Etico e il M.O.G. di A.T.E.R. sono pubblicati nel sito www.ater.umbria.it; L'Organismo di Vigilanza è incaricato, tra l'altro, del rispetto del Codice Etico e del M.O.G.; chiunque vi abbia interesse può segnalare all'Organismo fatti costituenti violazioni o presunte violazioni del Codice Etico o del Modello, ovvero la commisione o sospetta commissione di uno dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001; fuori di questi casi non devono essere inviate segnalazioni all'OdV, il quale, infatti, non è un ufficio reclami, un tribunale o un "poliziotto aziendale": la sua funzione è solo quella di controllo del rispetto del codice etico e del D.Lgs. 231/2001. L'OdV, grazie alle sue caratteristiche di autonomia, indipendenza e professionalità, protegge la riservatezza del segnalante, analizza le segnalazioni ricevute individuando le eventuali censure e le relative azioni correttive. L'OdV comunica direttamente al Consiglio di Amministrazione. Segnalare è un diritto, ma rientra anche tra i doveri di collaborazione il cui rispetto garantisce migliori servizi e la tutela della collettività in generale e, in particolare, di coloro che operano, forniscono o ricevono servizi da ATER. Le segnalazioni possono essere inviate per posta all’ ATER, avendo l'accortezza di indicare sulla busta: "Riservato all'Organismo di Vigilanza", oppure, per email all'indirizzo odv@aterumbria.it.

NUOVI ORARI

ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Orari estivi / dal 3 luglio al 25 agosto

Orari invernali / dal 28 agosto

lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

Nome del periodico: ATER UMBRIA Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Direttore Responsabile: Noemi Campanella Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Coordinatrice: Avv. Daniela Rondolini, Consigliere di Amministratore di Ater Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia

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Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria

sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it

unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 www.ater.umbria.it


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