Ater 15-2019

Page 1

NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Ater risorsa per i territori. La gestione sociale dell'ERP

#15


ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Orari estivi / dal secondo lunedì del mese di luglio lunedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Orari invernali / dal penultimo lunedì di agosto Mattina lunedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

NUOVI ORARI


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario 4

INTERVISTA Ater Umbria nella community di Casa Lab Intervista a Raffaella Saporito SDA Bocconi Di Noemi Campanella

6

INTERVISTA Ripensare le politiche della casa attraverso la gestione sociale dell'edilizia residenziale pubblica Intervista a Alessandra Busato di Federcasa Di Noemi Campanella

8

ARTICOLO Al via la ricostruzione di 45 alloggi danneggiati gravemente dal terremoto Di Noemi Campanella

10

ARTICOLO Un bando per le aree verdi dismesse Di Noemi Campanella

12

ARTICOLO Effetto comunità. Due nuove caserme in arrivo Di Noemi Campanella

14

ARTICOLO "I tesori ritrovati alla Torre degli Sciri" Di Noemi Campanella

16

REALIZZAZIONI ECCELLENTI In cima alla vetta di Perugia Di Noemi Campanella

20

REALIZZAZIONI ECCELLENTI Ex mattatoio di Acquasparta esempio di riqualificazione eccellente Di Noemi Campanella

21

PROSSIMI APPALTI - IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

23

ATER UMBRIA - ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

3


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

INTERVISTA

Ater Umbria nella community di Casa Lab

Federcasa e SDA Bocconi insieme per Casa Lab dedicata allo sviluppo di logiche e strumenti manageriali per le Aziende Casa. L'intervista ad una docente, Raffaella Saporito

di Noemi Campanella

Raffaella Saporito SDA Bocconi

4

Rimettere il tema dell'Edilizia Residenziale Pubblica al centro e rendere le Aziende Casa, che si relazionano quotidianamente con gli inquilini, un valido strumento di riscontro della territorialità e del disagio sociale. Questa la mission di Federcasa nell'ottica del consolidamento della credibilità gestionale delle Aziende Erp, spesso messa in discussione a causa di un crescente clima di sfiducia nelle istituzioni, dall'aumento dei bisogni sociali e dalla progressiva riduzione delle risorse. Per questo in collaborazione con SDA Bocconi è stata creata Casa Lab, definita: “la Community dedicata allo sviluppo di logiche e strumenti manageriali per le Aziende Casa, per supportarne i processi di cambiamento attraverso gli strumenti manageriali, ma anche le competenze delle persone”. Di questa Community fa parte anche Ater Umbria, che ha partecipato a tutti gli step di sviluppo manageriale previsti da Casa Lab, per consentire di sviluppare modelli gestionali e servizi capaci di fare fronte ai crescenti bisogni sociali connessi al tema dell’abitare e, allo stesso tempo, per migliorare gli equilibri economici di gestione, soprattutto alla luce dei tagli dei trasferimenti della spesa pubblica. Federcasa ha trovato in SDA Bocconi un partner importante. Ne abbiamo parlato con Raffaella Saporito, Associate Professor of Practice of Government, Health and Not for Profit presso SDA Bocconi. E' anche Direttore

dell’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche (EMMAP), del Corso di perfezionamento in Management delle Ammirazioni Pubbliche (MAP), e di CasaManager, un corso di perfezionamento in management pubblico pensate con Federcasa per i manager delle aziende associate. Casa Lab è stata definita la Community dedicata alla ricerca e al confronto per le Aziende Casa per supportarne i processi di cambiamento attraverso gli strumenti manageriali, ma anche le competenze delle persone. Ci spieghi meglio Abbiamo proposto alle aziende casa il format della Community perché ci sembra quello che meglio permette di combinare la ricerca applicata con la formazione executive. Questa iniziativa, in particolare, nasce con l'obiettivo confortarsi per sperimentare piste di azione efficace di gestione delle Aziende Erp in un momento critico per la policy della casa in generale, in quanto frammentata e spesso sottofinanziata: da politiche nazionali (che fanno fatica ad investire sulle infrastrutture e tanto più sulle infrastrutture sociali); dal processo di regionalizzazione (per cui assume processi diversi a seconda dei contesti) e dalle diverse gestioni delle singole aziende (chiamate a rispondere a bisogni sociali crescenti e fronte di risorse contratte). Parlo di ‘speri-


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

mentare’ perché non ci sono mai soluzioni preconfezionate valide in tutti i contesti. Se da un lato questi enti hanno caratteristiche molto simili ad altre realtà del pubblico penso al processo di “aziendalizzazione” e di focalizzazione sugli economics - dall’altra hanno specificità puntuali, come l’esigenza di combinare la gestione del patrimonio con le politiche di welfare. Parliamo anche di competenze e non solo di strumenti, perché la differenza nella gestione la fanno le persone e la capacità che sanno mettere in campo di analizzare i problemi da angolature nuove, con fiducia di poter guidare il cambiamento e di motivare i dipendenti. Da qui l'idea di lavorare sulla conoscenza a 360 gradi, il che significa non solo re-ingegnerizzare i processi, per renderli più efficienti e abbattere i costi, ma anche di capire in che modo, lo sguardo e la vista degli stessi dirigenti delle Aziende Casa, possa cambiare, per immaginare nuovi modelli di servizio, più innovativi e più capaci di rispondere ai bisogni, creare valore, attraverso soluzioni nuove economicamente più sostenibili. Che esempio può farci? Parliamo del fenomeno diffuso delle morosità. Noi sappiamo quanto questo sia un problema che impatta sui bilanci delle Aziende Casa, proprio a causa dei crediti che queste ultime hanno verso i propri inquilini. Sappia-

mo anche che, con la crisi economica, il tema è diventato ancora più grave perché sono aumentate contestualmente le fragilità delle persone. Troppo spesso il recupero della morosità viene considerata un’attività degli uffici legali, che come unica arma - spesso spuntata - hanno la minaccia di sgombero. Quando si arriva lì, però, si è già fallito. Ebbene, abbiamo constatato che tra le Aziende che hanno partecipato a Casa Lab c'erano già delle ipotesi interessanti su come gestire la morosità soprattutto in chiave preventiva: abbiamo studiato questi casi che ci dicono che a fare la differenza è il lavoro sulla partnership con l'utenza. Altri spunti li abbiamo tratti da modelli di servizio sviluppati in altri contesti. Le Aziende che hanno lavorato in questo senso hanno visto il miglioramento della situazione ed un impatto positivo sui bilanci. Ma quando si abbatte la morosità il valore che si genera non è solo quello economico: l’aspetto ancora più importante è che rilancia l’alleanza tra l’Azienda e la sua utenza. Quale contributo possono portare programmi di sviluppo manageriale di questo tipo per l’empowerment delle aziende casa? Credo che il contributo principale sia nel supporto a ridefinire meglio la rotta. Più complessivamente l'oggetto che abbiamo

messo al centro di questa iniziativa, che ha ispirato l'attività di ricerca e di intervento, è il tema della creazione di valore. Alcune Aziende Erp, in alcune regioni, anche in virtù del processo di riforma che ha preso avvio negli anni '90, hanno perso di vista il fine per cui esistono, proiettato esclusivamente verso la quadratura dei bilanci e i conti in equilibrio. Ma occorre riflettere sul fatto che l'economicità delle aziende non è il fine ma un mezzo per realizzare un valore pubblico, che è quello su cui bisogna cominciare a portare lo sguardo. Ragionare in chiave di creazione di valore significa non certo guardare al profitto per gli shareholder come nel privato, ma alla capacità di dare risposta effettiva ai bisogni sociali emergenti. In questo senso un programma come questo può aiutare le aziende a focalizzare meglio il senso della mission. Ad esempio, Ater Umbria ha partecipato con un nutrito gruppo di persone, non solo a Casa Lab ma anche all'iniziativa parallela di Casamanager (un corso di perfezionamento per una selezione di dirigenti delle aziende casa e che si è concluso con la richiesta ai partecipanti delle diverse aziende, di realizzare un progetto di innovazione manageriale presso l'azienda di provenienza) e proprio in queste settimana stanno lavorando su tre temi: un nuovo sistema di performance management, per migliorare la programmazione e la qualità dei processi

5


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

produttivi; la re-ingegnerizzare il turnover degli alloggi; un nuovo modello di gestione integrata e preventiva della morosità. Il comune denominatore di queste tre linee di lavoro è l’affinamento degli strumenti di misura per favorire una gestione strategica dei servizi: ampliare la vista su dati quantitativi aiuta a prendere decisioni pertinenti e a costruire servizi più capaci a rispondere ai bisogni. Questo per noi è empowerment: aiutare le aziende ad affinare gli strumenti a loro più appropriati per tenere meglio la rotta. Le Aziende Erp sono Enti che contano una storia centenaria e che devono avere la capacità di adattamento ai mutati e mutevoli contesti sociali. Di quali logiche hanno bisogno per affrontare i cambiamenti? Le Aziende Erp hanno bisogno di leggere questo cambiamento socio-economico e di cominciare a guidarlo, invece di subirlo. La mission delle aziende è cambiata, come anche è cambiato ciò che la società chiede loro di fare. Mentre prima l'attività principale era costruire case nuove per fare fronte al processo di urbanizzazione e alle migrazioni dal sud del Paese al nord, oggi la costruzione è diventata un’attività quasi residuale e non solo perché le risorse per

6

costruire case nuove sono sempre meno: la tensione abitativa è diversa da 40 anni fa ed esiste già un ampio patrimonio pubblico cui si somma un’offerta ampia di case private vuote in tutte le nostre periferie. Quindi alle aziende oggi spetta ancora il compito di manutenere e riqualificare (ad esempio sul piano energetico) il patrimonio. Ma certo non solo: se spostiamo lo sguardo sull’abitare, invece che sull’abitazione, l’oggetto di attenzione diventano le persone che abitano, gli inquilini e i servizi a loro offerti. In altre parole, è come passare da un modello produttivo di tipo industriale, ad uno di erogazione di servizi immateriali legati all’abitare. Questo processo di terziarizzazione ha cambiato nei fatti la mission, ma non gli Enti che sono stati costruiti, pensati e incardinati con modelli organizzativi che si rifanno a quel mondo lì. Il tema ora è quello di cambiare le condizioni organizzative, per rispondere alla nuova mission delle Aziende Casa. La Community vede Federcasa ed SDA Bocconi quali partner di questa iniziativa. Qual è il senso di questa collaborazione? Questa collaborazione nasce dall’incontro tra passioni comuni e obiettivi convergenti. Federcasa e le sue aziende socie si sono

date un mandato ambizioso ma necessario per rilanciare dal basso le politiche della casa in questo paese. Abbiamo trovato tra gli associati di Federcasa una motivazione forte a cogliere l’opportunità e una grande voglia di dimostrare che ci sono delle belle eccellenze anche in questo difficile e spinoso settore. Credo che quello che Federcasa abbia cercato nella collaborazione con noi è un supporto per realizzare questa ambiziosa visione, un aiuto per stimolare le aziende ad uscire dalla loro zona di comfort del solito discorso “abbiamo sempre fatto così” o “non si può fare diverso da come abbiamo fatto fino ad ora” perché è anche da questo senso di fiducia e di possibilità ritrovata cha passa la rinnovata credibilità gestionale di queste aziende. Anche per noi è un tema appassionante e di frontiera, perché all’incrocio tra politiche di welfare, politiche infrastrutturali e modelli organizzativi e gestionali. Non a caso la composizione del team di docenti Bocconi coinvolti nell’iniziativa è altrettanto eterogenea: da Giovanni Fosti - che ha diretto l’iniziativa con Eleonora Perobelli - esperti di welfare, a Veronica Vecchi, esperta di infrastrutture pubbliche, Silvia Rota, esperta di bilancio e sistemi di performance management in ambito PA, Niccolò Cusumano, esperto di gestione strategica degli appalti pubblici, e così via. Un bel mix!


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

A quali altri settori della PA consiglierebbe tali percorsi di formazione e di approfondimento? Mi vengono in mente tanti settori della PA con i quali abbiamo lavorato e tanti livelli amministrativi. SDA Bocconi, sin dalla sua fondazione negli anni ’70 sul modello delle business school americane, ha per missione di produrre una conoscenza ‘pratica’, che possa essere utilizzata dai manager per migliorare la gestione e creare valore. E sin da allora abbiamo lavorato anche col settore pubblico, grazie al lavoro pionieristico del prof. Elio Borgonovi, che ha anche a lungo diretto la SDA Bocconi. Ma quello che ci contraddistingue sin da allora è la consapevolezza che non si possono semplicemente mutuare dal privato i modelli di gestione, senza considerare che la dimensione istituzionale e politica giocano una funzione ineludibile, che deve essere presa in considerazione tanto quanto quella economicogestionale. E' importante non cadere nella trappola di pensare di dover fare “come” nel privato. Utilizzare delle lenti di gestione che siano coerenti con il sistema pubblico ci permette invece di arrivare alla svolta che ci serve. Negli anni abbiamo sperimentato questa chiave di lettura nella sanità, dove il gruppo dei colleghi del CERGAS ha fatto

davvero un pezzo di storia del nostro SSN, ma anche nel mondo delle public utilities, nelle politiche di welfare territoriale, su cui abbiamo un pool di ricercatori dedicato, e così via, fino al tema della cooperazione a livello internazionale: abbiamo da qualche anno un master executive in lingua inglese per i manager del mondo ONU e progetti che ci portano a lavorare con amministrazioni europee e fuori Europa. Gli stessi dirigenti che frequentano EMMAP, il master executive per la PA italiana che ho diretto negli ultimi 5 anni, arrivano da istituzioni molto diverse, dall’INPS ai ministeri, passando per le Regioni e gli Enti Locali, le Camere di Commercio, le Università, gli Enti di Ricerca, e così via. Anzi, con Silvia Rota, che prenderà in mano la prossima edizione, stiamo notando un progressivo interesse per il nostro programma dal mondo del privato: sempre più chi lavora con la PA vuole capirla meglio e investe sul nostro programma con questo scopo, oltre che per il network di relazioni che permette di costruire. Ma il denominatore comune è sempre lo stesso: il management pubblico.

il presente. Altrove invece bisogna lavorare ancora. Più in generale quello che è successo alle Aziende ERP è una bella metafora della storia recente delle istituzioni pubbliche di questo Paese: se guardiamo solo ai costi, ma non al valore che si produce, il sistema pubblico sarà solo una voce di spesa da tagliare indefinitamente. Abbiamo mascherato dietro la parola ‘efficienza’ la riduzione dell’investimento nella PA. Il futuro della Pubblica Amministrazione – forse della sua stessa sopravvivenza – dipende dalla sua capacità di sintonizzarsi con i bisogni sociali e collettivi, combinata anche con l’abilità a misurarli e a renderli evidenti ed intellegibili per tutti i portatori di interesse. Sfidante, ma si può fare. Le aziende case sono sulla buona strada.

Può essere secondo Lei questa modalità di gestione il futuro della PA? Per tante aziende non è solo il futuro, è già

7


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

INTERVISTA

Ripensare le politiche della casa attraverso la gestione sociale dell'ERP Federcasa protagonista di Casa Lab, Casamanager e della formazione “La gestione sociale dell’abitare”, con il coinvolgimento di Ater Umbria, Aler Milano e Arca Capitanata Foggia. La nostra intervista ad Alessandra Busato, Coordinatrice della sperimentazione sociale di Federcasa di Noemi Campanella

“Gli strumenti ai quali facciamo riferimento sono quelli legati alla dimensione relazionale, cioè a tutto ciò che consente una ricostruzione dei rapporti fiduciari tra inquilino ed Ente, attuando quindi quella dimensione di welfare sociale che fino ad oggi è stata molto residuale ma che invece risulta essere la chiave di svolta per migliorare la qualità della vita e dell’abitare nelle nostre periferie e, di rimando anche la gestione del patrimonio immobiliare ERP. ”

Ripensare le politiche della casa degli Enti Erp partendo dalla riorganizzazione aziendale che punti alle attività sociali per arrivare al miglioramento della qualità della vita dell'inquilinato e anche alla salvaguardia del patrimonio immobiliare degli stessi Enti. Federcasa ha studiato un percorso il cui obiettivo è quello di tornare a fidelizzare l'inquilinato verso l'operato degli Enti Erp. Tale programma, al quale partecipa anche Ater Umbria assieme ad Aler Milano e Arca Capitanata Foggia, si dipana in tre step: il progetto di formazione presso l'Università Bocconi di Milano del personale di Ater Umbria (8 tra quadri e funzionari) attraverso, Casa Lab e Casamanager; la fase di formazione del personale Ater presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università Bicocca di Milano per approfondire il versante dell'operatività sul territorio e la creazione di una rete con altri Enti per la gestione sociale degli utenti e la presa in carico dell'inquilino. Alessandra Busato, Coordinatrice della sperimentazione sociale di Federcasa, è parte attiva del progetto e ci spiega le finalità. Le Aziende Erp sono Enti che contano una storia centenaria e che devono avere la capacità di adattamento ai mutati e mutevoli contesti storico-sociali e demografici, come questo attuale. Quali sono le cause che determinano, conseguentemente, la necessità di adattamento dei modelli di gestione?

8

Di quali strumenti hanno bisogno per affrontare i cambiamenti? Le Aziende Erp hanno vissuto negli ultimi trent’anni dei profondi cambiamenti che necessariamente devono portare ad un ripensamento strutturale all’interno degli Enti. Il processo di regionalizzazione, la fine dei fondi Gescal che garantivano un flusso economico sono andati a sommarsi alle trasformazioni sociali, economiche e culturali: il progressivo invecchiamento della popolazione, i fenomeni migratori, le trasformazioni della famiglia, la precarietà del lavoro e gli alti tassi di disoccupazione, il conseguente incremento di fenomeni di povertà, di marginalità, di disagio sociale adulto e giovanile sono alcuni tra i maggiori fenomeni che stanno caratterizzando la nostra società. E’ chiaro alla luce di questi mutamenti che le Aziende Erp, e quindi i principali, se non gli unici soggetti preposti a rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più povere della società, siano obbligate a ripensarsi e a rivedere quindi gli strumenti con i quali rispondono e gestiscono il disagio abitativo. Gli strumenti ai quali facciamo riferimento sono quelli legati alla dimensione relazionale, cioè a tutto ciò che consente una ricostruzione dei rapporti fiduciari tra inquilino ed Ente, attuando quindi quella dimensione di welfare sociale che fino ad oggi è stata molto residuale ma che invece risul-


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

ta essere la chiave di svolta per migliorare la qualità della vita e dell’abitare nelle nostre periferie e, di rimando anche la gestione del patrimonio immobiliare ERP. L’integrazione delle politiche, abitative, sociali, sanitarie, educative, e quindi quello strumento che noi chiamiamo RETE SOCIALE, sicuramente sarà uno dei principali utilizzati. Naturalmente l’auspicio è che, a fronte di un impegno da parte degli Enti gestori di migliorare i servizi, individuandone di nuovi, corrisponda anche un sostegno della parte istituzionale configurata nelle Regioni e nello Stato. Perché è necessario ripensare le politiche della casa degli Enti Erp, partendo da una riorganizzazione aziendale che punti alle attività sociali? Per rispondere in maniera adeguata ai cambiamenti che si sono verificati e quindi ai bisogni della nuova società e allo stesso tempo alla sostenibilità ed efficienza dell’Ente, non si può prescindere da un’analisi approfondita dei bisogni dell’azienda e delle caratteristiche del patrimonio che gestiscono. Questo comporta che, l’individuazione di nuovi strumenti e servizi debba passare da una ri-organizzazione aziendale che condurrà all’apertura all’interno delle Aziende di nuovi uffici, gli uffici di gestione sociale. Questi saranno collocati all’interno dell’Azienda in una posizione di coordinamen-

to rispetto ad altri uffici già esistenti e per questo, le Aziende stanno investendo sulla selezione del personale, secondo un criterio attitudinale, e nella formazione. Ritiene che il miglioramento della qualità della vita dell'inquilinato sia determinata da fattori strutturali del patrimonio e sociali? Si. Tra i principali determinanti della qualità della vita dell’inquilino e dell’abitare del condominio, ci sono le condizioni della struttura del patrimonio immobiliare e quelle sociali. Sulle prime, a fronte della presenza di risorse economiche, è più facile poter agire verso un miglioramento, procedendo alla ristrutturazione e riqualificazione. Più complesso risulta migliorare la qualità della vita agendo sui determinanti cosiddetti di natura sociale. Ma questa è la sfida che oggi hanno di fronte gli Enti gestori. Significa agire sull’aspetto relazionale, della convivenza, del rispetto delle regole e dei beni comuni, della partecipazione, del rapporto fra inquilino ed ente gestore e tanto altro. La gestione sociale delle Aziende Erp è un obiettivo verso il quale si proietta Federcasa, che valore ha? Un valore e un ruolo strategico. Innanzitutto quello di una migliore gestione, ma soprattutto della prevenzione e del miglioramento

della qualità dell’abitare. Quello che stiamo facendo è una rivoluzione nel modo di concepire e di conseguenza di gestire il bene che le Aziende amministrano, che non è solamente costituito dai muri delle case ma anche dalle persone che ci vivono. Per questo Federcasa, attraverso le sue Aziende associate, è convinta che occorra investire in politiche volte a migliorare il modo di amministrare il proprio patrimonio e, questo, oggi significa necessariamente agire su un cambio di approccio all’inquilino, sui servizi ad essi rivolti e sull’integrazione delle politiche socio- abitative, sanitarie ed educative. Può essere sostenuto come modello? Certo. Questa è l’idea di Federcasa e per questo è in corso un processo sperimentale che vede coinvolte tre Aziende ERP, Ater Umbria, Arca Capitanata Foggia e Aler Milano, che grazie alla loro disponibilità e con il supporto delle altre aziende associate, sperimentano l’intero percorso per l’avvio deli uffici di gestione sociale. Le tappe che in parte hanno già costituito e quelle che costituiranno il percorso sono la ri-organizzazione aziendale avvenuta anche con il supporto del Prof. Vaccani dell’Università Bocconi di Milano, la formazione a cura dell’Università Bicocca e poi, per ultimo, l’implementazione degli strumenti propri della gestione sociale. Al termine di questo

9


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

percorso, verrà elaborato un modello di gestione sociale che poi verrà prestato come riferimento per tutte le altre Aziende. Quale ruolo hanno le Aziende nella gestione sociale dell'edilizia residenziale pubblica? e come lo ricoprono attualmente? Il ruolo delle Aziende Casa ritengo sia centrale nel momento in cui la spinta ad un cambiamento della gestione nasce da loro e inoltre, soprattutto, perché saranno le promotrici di un approccio integrato alle politiche del welfare. La casa al centro, la casa come motore di sviluppo centrale e quindi come luogo naturale di incontro di tutte le politiche di welfare rivolte al cittadino, con riferimento ovviamente alle politiche della casa e poi a quelle sociali, della salute, della scuola, al mondo dell’associazionismo. Da anni le Aziende si stanno dirigendo in questa direzione perché è quella più naturale se si osserva come il contesto all’interno del quale ci muoviamo sia cambiato. Federcasa, attraverso il percorso sperimentale, intende raccogliere, sistematizzare e migliorare questa spinta e trasformarla in un vero e proprio modello gestionale. Quali benefici potrà avere il patrimonio umano delle Aziende Erp? Parliamo di cambiamenti, che potranno essere anche benefici.

10

Il patrimonio umano delle Aziende Erp è rappresentato dal personale che ci lavora e dagli inquilini. Per il personale potrebbe essere un’occasione di una spinta motivazionale al proprio lavoro, che spesso è piacevole ma a volte può risultare difficile e frustrante rispetto all’impossibilità di dare risposte adeguate alle richieste di bisogni. All’inizio non riguarderà tutto il personale dell’Azienda, ma una volta che il sistema entrerà a regime comporterà cambiamenti a tutta la struttura. Mi riferisco alla progettazione, alle modalità con le quali sono sempre stati affrontate le questioni e i bisogni aziendali e ai rapporti tra uffici. Allo stesso tempo, i cambiamenti avverranno nel patrimonio umano definito dall’inquilinato. L’obiettivo è quello di migliorare la loro qualità dell’abitare, di coinvolgere e definire nuovi ruoli e nuovi servizi volti al coinvolgimento e alla partecipazione del cittadino.

zia all’adolescenza, dovrebbero sempre più agire verso la prevenzione. Per questo la formazione del corpo docente e la selezione, secondo un approccio attitudinale, come è stato utilizzato dalle nostre Aziende per la scelta del personale che lavorerà presso gli uffici di gestione sociale, sono elementi determinanti per un servizio sempre migliore e più adeguato alle caratteristiche della società attuale. Aggiungo inoltre che una maggior connessione tra settore scuola e, per il nostro interesse, mondo abitativo e periferie, sia quanto di più auspico per agire realmente per una prevenzione di tanti disagi e devianze giovanili.

A quali altri settori della PA consiglierebbe tali percorsi di formazione e di approfondimento? Tra i tanti penso a quello della scuola. Più volte mi è capitato di pensare inevitabilmente ai ragazzi, ai più giovani, all’estendersi dei fenomeni di devianza giovanile. Il ruolo degli insegnanti, soprattutto di coloro che si interfacciano con le fasce di età durante le quali si forma la personalità, dall’infan-

Alessandra Busato Coordinatrice della sperimentazione sociale di Federcasa


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

11


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

ARTICOLO

Al via la ricostruzione di 45 alloggi danneggiati gravemente dal terremoto Di imminente avvio il piano di interventi che riguarda il patrimonio di Ater Umbria danneggiato dal sisma del 2016

di Noemi Campanella

"En­tra nel vivo la ricostruzione del patrimonio abitativo di Ater Umbria fortemente dan­neggiato dal sisma del 2016 dopo l’avvio - già dal mese di aprile per l’intervento in Sellano Postignano - delle procedure di evidenza pubblica per l’appalto dei lavori di riparazione con miglioramento sismico e recupero della piena funzionalità di fabbricati di Ers ubicati all'interno del cra­ tere del Sisma".

Nelle foto alcuni alloggi oggetto di intervento 12

Buone notizie dalle zone terremotate! Entra nel vivo la ricostruzione del patrimonio abitativo di Ater Umbria fortemente danneggiato dal sisma del 2016 dopo l’avvio - già dal mese di aprile per l’intervento in Sellano Postignano - delle procedure di evidenza pubblica per l’appalto dei lavori di riparazione con miglioramento sismico e recupero della piena funzionalità fabbricati di Ers ubicati all'interno del cratere del Sisma. Si tratta dei primi otto interventi ricompresi nel “Primo Piano Stralcio del programma di riparazione del patrimonio edilizio pubblico suscettibile di destinazione abitativa” relativo all’ordinanza del commissario Straordinario per la Ricostruzione n. 27 del 9 Giugno 2017, programma approvato dalla Presidente della Regione Umbria, in qualità di Vice Commissario del

Governo per la Ricostruzione Sisma 2016, con Decreto 28 settembre 2017, n. 12, successivamente rimodulato dalla cabina di coordinamento nel Dicembre 2018 per un importo totale di circa 8.200.000 €. Tutti gli interventi sono stati interamente progettati dal Servizio Tecnico dell’ente, che provvederà altresì anche alla direzione lavori nei relativi cantieri, per i quali è prevedibile l’apertura concreta nel mese di luglio, compatibilmente con i tempi amministrativi delle procedure di evidenza pubblica in essere. Nello specifico, saranno ripristinati nel comune di Norcia n. 6 alloggi in via Case Sparse 41/a (intervento pari a 965.000 €); n. 7 alloggi in via Case Sparse 41/b (1.015.000 €); n. 10 in via Case Sparse 41/Ce 41/D (1.370.000 €), nel comune di Preci n. 5 alloggi in via De Ga-


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

speri 2 (785.443 €), n. 4 alloggi in località Saccovescio nell'edificio di via Cairoli 23 (869.100 €), nel comune di Cascia n. 10 alloggi nell'edificio di via T. Graziani, 17-19 (1.387.945 €) e nel comune di Cerreto di Spoleto loc.Triponzo via santa Caterina,1/a, ulteriori 3 alloggi (470.890 €).

13


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

ARTICOLO

Un bando per le aree verdi dismesse La rigenerazione urbana attraverso la gestione affidata a privati o associazioni dei parchi dei quartieri di Edilizia popolare. L'esperienza di Terni

di Noemi Campanella

"Per il Presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori: “Lo scopo è quello di ridare vita ad un patrimonio che ha enorme valore, soprattutto sociale”

14

La rigenerazione urbana è uno strumento fondamentale per migliorare la qualità della vista dei cittadini e ciò passa anche per i servizi che i contesti urbani delle città possono e devono offrire, quali: scuole, uffici, centri civici, spazi polivalenti, infrastrutture adeguate, trasporti e le aree verdi. Per questo Ater Umbria ha studiato un bando per trovare associazioni o soggetti privati ai quali affidare alcuni parchi che sono di proprietà dell'Azienda regionale per l'edilizia residenziale pubblica e che sono in stato di degrado. Il progetto parte da Terni dove sono state individuate anche alcune aree quali il ‘campetto’ di quartiere Italia di via Salvo D'Acquisto e i campi da tennis nel quartiere Cospea, in strada Santa Filomena. Per il Presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori: “Lo scopo è quello di ridare vita ad un patrimonio che ha enorme valore, soprattutto sociale”. Insomma dare di nuovo la possibilità alla gente di incontrarsi o fare una passeggiata in spazi

verdi attrezzati e puliti e offrire ai bambini luoghi sicuri e alla loro portata per giocare. L' area nel quartiere Italia fino a una decina d’anni fa era il punto di ritrovo di grandi e piccini del quartiere. Per un po' di tempo i residenti si sono impegnati a tenerla pulita in assoluta autonomia, poi l'attività è andata via via scemando. Entrambe le zone sono state per molto tempo un punto di ritrovo e di riferimento per questi due popolosi quartieri e grazie al bando torneranno ad esserlo, in modo che diventino fiori all'occhiello di queste zone. Si tratta di un patrimonio ternano, zone residenziali che hanno creato quartieri importanti per la città, a partire dagli gli anni '65 / '75 quando furono realizzate le prime palazzine di edilizia popolare. I soggetti ai quali si rivolge il bando sono associazioni o privati interessati alla gestione delle aree verdi o anche all'affitto. Le modalità del bando sono in fase di definizione. Un'opportunità per la città e per le persone che la abitano.


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

15


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

ARTICOLO

Effetto comunità. Due nuove caserme in arrivo Ater Umbria realizzerà gli edifici delle Stazioni dei Carabinieri di Arrone e Passignano sul Trasimeno

di Noemi Campanella

" Nell'ottica della riqualificazione urbana, l'obiettivo dell'Azienda umbra di edilizia residenziale pubblica è quello di creare ed estendere l’effetto comunità, in termini di qualità delle relazioni, di consolidare e aumentare il capitale sociale e fare la propria parte per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini".

Nelle foto Passignano sul Trasimeno; Un particolare del progetto della Caserma di Arrone 16

Ater al servizio della comunità, Ater come risorsa. Lo dimostrano due progetti, uno esecutivo e uno ancora in fase preliminare, che riguardano la realizzazione di due edifici da adibire a caserme di Carabinieri ad Arrone e a Passignano sul Trasimeno. L'area nel Comune di Arrone individuata per la realizzazione della Stazione locale dell'Arma è un lotto situato tra l’edificio che ospita gli uffici comunali e la strada provinciale. L’intervento prevede la realizzazione di una struttura disposta su due piani, oltre ad una tettoia per il ricovero dei mezzi. Al Piano terra ci sarà un portico di ingresso, atrio, sala attesa, box militare di servizio con annessa sala server, i locali per gli uffici, un locale di sicurezza e il deposito artifizi, oltre all'archivio, al locale di scarico delle armi e la camera di sicurezza.

Insomma tutti gli spazi di cui necessita un servizio come questo. All’interno dell’area recintata è inoltre prevista la realizzazione di un manufatto per il ricovero dei mezzi e per le auto private dei militari con la capienza di tre automezzi. Al primo piano sarà realizzato un alloggio di circa 85 mq composto da soggiorno, cucina, due camere, disimpegno e una camerata standard indipendente, un locale mensa, che può servire anche da sala riunioni, con angolo cottura annesso. Il progetto prevede inoltre tutti gli accorgimenti necessari per la messa in sicurezza della caserma, come porte a vetri blindati, una vetrata blindata con un foro passa documenti per parlare con l'utenza. L’archivio sarà dotato di impianto di rilevamento fumi e di spegnimento automatico e, in conformità


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

e dimensionato rispetto alla normativa di legge, nella caserma vi sarà realizzato un locale per la custodia temporanea di soggetti di interesse operativo e per la custodia temporanea delle cose sottoposte a sequestro, che può essere facilmente convertito in camera di sicurezza con relativa intercapedine. L’edificio sarà dotato di tutti gli impianti di difesa passiva, di videosorveglianza con telecamere a circuito chiuso e quanto altro necessario e conforme alla legge. Sono previsti tutti gli accorgimenti per evitare dispersioni termiche oltre all'installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Le scelte architettoniche e dei materiali saranno operate nel rispetto del già costruito e tali da non creare contra-

sto con l’ambiente circostante. Struttura simile quella di Passignano sul Trasimeno. Ater ha redatto un progetto che è alla fase preliminare ma che collocherebbe la nuova Stazione locale dei Carabinieri in via I Maggio, a ridosso del centro abitato, dunque in pieno centro civico della cittadina lacustre. Il progetto prevede due piani (piano terra e piano primo), la collocazione di un'area alberata, con parcheggio, accesso privato e l'ingresso per la cittadinanza. Al piano terra ci saranno: la sala di attesa, gli uffici, il locale per la custodia temporanea di soggetti di interesse operativo e per la custodia temporanea delle cose sottoposte a sequestro con anche un locale per l'archivio. Al primo piano sono previsti gli alloggi per i militari, la sala mensa e riunioni, la cucina e tutti i servizi. Nell'ottica

della riqualificazione urbana, l'obiettivo dell'Azienda umbra di edilizia residenziale pubblica è quello di creare ed estendere l’effetto comunità, in termini di qualità delle relazioni, di consolidare e aumentare il capitale sociale e fare la propria parte per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini. I progetti di Arrone e Passignano sul Trasimeno sono l'esempio di come le risorse vengano impiegate nella trasformazione fisica di un sistema di luoghi pubblici e privati che si rigenerano a nuova vita o creano tessuto urbano e sociale, questo perchè la caserma oltre che luogo di controllo della sicurezza è anche un punto di riferimento di una comunità, dunque può sicuramente svolgere una funzione aggregante, nella visione strategica della “città delle persone”.

17


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

ARTICOLO

"I tesori ritrovati alla Torre degli Sciri"

Ater Umbria e Fondazione Cassa di Risparmio hanno sostenuto il restauro dei dipinti murari e degli altari delle Cappelle del Conservatorio annesso alla Torre delle Sciri, di S. Michele e Ss. Salvatore, all'interno del Complesso della Torre degli Sciri. di Noemi Campanella

“Il taglio del nastro nel corso dell'evento dal titolo: “I tesori ritrovati alla Torre degli Sciri”. Un'opera importante che ha restituito nuova vita a questi monumenti. L'impulso è partito dall'Associazione Priori, che ha anche organizzato l'incontro di presentazione, che si è svolto presso l'Oratorio San Francesco del Sodalizio Braccio Fortebracci”.

Nelle foto alcuni scatti della cerimonia di presentazione e delle opere restaurate 18

L'operato di Ater per la riqualificazione di spazi e opere a beneficio della cittadinanza non si ferma. Grazie all'impegno dell'Azienda, assieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e ai partner che hanno sostenuto il progetto (il Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Lettere UNIPG e Ingegneria – UNIPG), sono tornati al loro antico splendore i dipinti murari e gli altari delle Cappelle del Conservatorio annesso alla Torre delle Sciri, di S. Michele e Ss. Salvatore, all'interno del Complesso della Torre degli Sciri. Il taglio del nastro nel corso dell'evento dal titolo: “I tesori ritrovati alla Torre degli Sciri”. Un'opera importante che ha restituito nuova vita a questi monumenti. L'impulso è partito dall'Associazione Priori, che ha anche organizzato l'incontro di presentazione, che si è

svolto presso l'Oratorio San Francesco del Sodalizio Braccio Fortebracci. Nel Complesso degli Sciri Suor Lucia Tartaglini da Cortona fondò nel 1680 il Conservatorio detto di “Suor Lucia”. Successivamente subentrarono in questo edificio conventuale le suore Oblate di S. Filippo Neri, che vi risedettero fino a pochi anni fa. La Torre degli Sciri è il punto focale di via dei Priori e segno identificatore dell'Acropoli di Perugia. Ater Umbria nel Complesso degli Sciri, riqualificato nel 2015, realizzò 12 alloggi assegnati a giovani coppie, tramite il Bando della Regione Umbria, grazie ai Fondi comunitari, della Regione stessa e del Comune di Perugia. Le due cappelle, adiacenti all'entrata nella Torre, erano in completo degrado e il restauro ha condotto ad una loro nuova valorizzazione, come ha sottolineato il Presidente di


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Ater Umbria, Alessandro Almadori: “Vi lascio immaginare quanto possa essere motivo di orgoglio per me che un Ater abbia realizzato il recupero di un importante immobile come questo, grazie alla collaborazione di più soggetti. Tutte le associazioni, per le loro attività culturali e sociali, hanno un ruolo fondamentale volto, tra le tante altre cose, ad insediare nuova vita e questo è un aspetto importante, che appartiene anche ad un Ente di Edilizia Residenziale Pubblica che, portando famiglie o giovani coppie e un buon numero di persone, contribuisce a rivitalizzare un quartiere. Come abbiamo fatto in via Fratti dove, tra l'altro, con il Comune di Perugia stiamo portando avanti altri nuovi progetti. Tutto questo dà il senso all'azione del ripopolare i centri storici, del portare nuova linfa, che in ambito nazionale viene presa quale esempio”. A presentare l'evento Mario Gambelunghe e Maria Antonietta Taticchi dell'Associazione Priori.

Quest'ultima ha raccontato l'impegno di tutti i membri dell'Associazione nel portare avanti il progetto e i soggetti che vi hanno attivamente partecipato: “I dipartimenti – ha detto - di Lettere e di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia (il primo in uno studio sulle Cappelle e sulla storia di Suor Lucia, mentre il secondo si sta occupando del monitoraggio dei movimenti della Torre), Carla Mancini, la restauratrice che ha effettuato i lavori e Francesca Pellegrino, che si è occupata della comunicazione e immagine”.

19


LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Il nostro viaggio alla riscoperta delle Realizzazioni Eccellenti che l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica regionale ha realizzato in tanti anni della sua attività. Ristrutturazioni, riqualificazioni, manutenzioni, nuove realizzazioni, sperimentazioni, architettura sostenibile per il territorio e per il diritto alla casa.

In cima alla vetta di Perugia.

Ater Umbria è stata la protagonista di una grande opera di restauro che ha restituito alla città un complesso dal forte valore sociale e turistico

di Noemi Campanella

"Il progetto ha consentito il recupero della stessa, della Chiesa e di una porzione di edificio che è stato destinato ad edilizia residenziale. Infatti vi sono stati realizzati 12 alloggi locati a canone concordato a giovani coppie, mentre la Torre e la Chiesa sono utilizzate dal Comune di Perugia per fini turisticoculturali".

Nelle foto alcuni scatti della cerimonia di inaugurazione nel 2015

20

È decisamente una realizzazione eccellente. Stiamo parlando del complesso degli Sciri a Perugia che fu riconsegnato alla città nel 2015 completamente rimesso a nuovo nel corso di una cerimonia con tutte le autorità e la cittadinanza presente. La Torre degli Sciri grazie a questa opera di restauro è tornata fruibile da parte dei visitatori, è una tappa turistica immancabile, anche grazie alle numerose iniziative che vi sono organizzate da varie associazioni del quartiere. La vetta della Torre regala allo spettatore una vista mozzafiato. Il progetto ha consentito il recupero della stessa, della Chiesa e di una

porzione di edificio che è stato destinato ad edilizia residenziale. Infatti vi sono stati realizzati 12 alloggi locati a canone concordato a giovani coppie, mentre la Torre e la Chiesa sono utilizzate dal Comune di Perugia per fini turistico-culturali. I lavori sono stati svolti in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con la Soprintendenza ai beni architettonici ed artistici. L’intervento realizzato non ha modificato in alcun modo né le destinazioni d’uso già esistenti né la struttura muraria dell’edificio e della Torre. Il recupero del convento e della Torre degli Sciri sono tra gli interventi più rilevanti di Ater Um-


bria realizzati grazie al PUC2 del Comune di Perugia, sia in termini di investimenti che di contenuti. Grazie allo stesso finanziamento Ater ha riqualificato e riconsegnato alla città l’edificio di Via Fratti dove sono stati realizzati dieci alloggi. Il nome della Torre viene dalla famiglia che ne fu proprietaria dalla fine del XVI secolo, in origine faceva parte delle case degli Oddi, come il vicino Palazzo omonimo. La Torre degli Sciri rappresenta ancora oggi un caso raro in quanto è stata l’unica a sopravvivere integra al tempo. È stata anche chiamata Torre degli Scalzi, dall’ordine dei Carmelitani Scalzi della vicina chiesa di San-

ta Teresa, e ancora, Torre delle Becchette. Quest’ultimo nome deriva dal modo in cui venivano chiamate le ragazze dell’istituto che suor Lucia Tartaglini da Cortona fondò nel 1680, mettendo insieme diversi edifici: la casa ricevuta in dono da Caterina della Penna Oddi (che ne entrò in possesso una volta estinta la famiglia degli Sciri), un edificio contiguo acquistato dalla compagnia del Santo Anello ed il monastero delle Bartolelle. Alla cerimonia pubblica d’inaugurazione, in via dei Priori, parteciparono, oltre a tanti cittadini, l'allora Prefetto di Perugia Antonella De miro e la Presidente della Regione Catiuscia

21


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

Marini, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, gli allora assessori regionali Stefano Vinti e Silvano Rometti e il Presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori. Sia i 12 alloggi del Complesso degli Sciri che gli ulteriori 10 che si trovano invece nello stabile di proprietà del Comune di Perugia in via Fratti, anche questi e gestiti dall’azienda regionale, sono stati locati tramite il Bando regionale destinato alle giovani coppie. Inoltre, grazie un Concorso di Idee bandito da Ater Umbria, per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, nel 2015 fu apposta una formella artistica in memoria di Carlo Pedini ideata da Sara Sargentini, che ne fu la vincitrice. Una bella iniziativa e un riconoscimento al tanto stimato Direttore di Ater. Il progetto fu scelto, tra quattro partecipanti, da una commissione di esperti. Il Concorso di Idee a dimostrazione del ruolo attivo della gente nell’abbellire la propria città.

Nelle foto alcuni scatti della cerimonia di apposizione della formella in onore di Carlo Pedini

22


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

23


LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Il nostro viaggio alla riscoperta delle Realizzazioni Eccellenti che l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica regionale ha realizzato in tanti anni della sua attività. Ristrutturazioni, riqualificazioni, manutenzioni, nuove realizzazioni, sperimentazioni, architettura sostenibile per il territorio e per il diritto alla casa.

Ex mattatoio di Acquasparta esempio di riqualificazione eccellente

Grazie al POA del 2010, assegnato dalla Regione Umbria, fu possibile ristrutturare l'edificio, in completo stato di abbandono, nel centro storico della cittadina

di Noemi Campanella

“I lavori furono eseguiti in tempi record, dall’aprile del 2012 fino al 2014, nell’arco temporale di poco più di tre anni dalla data di assegnazione del contributo. Un impegno importante da parte della Regione Umbria e di Ater sul fronte dell’emergenza abitativa e anche su fronte del recupero del patrimonio abitativo esistente nei centri storici, uno dei capisaldi della policy dell’Azienda, come dimostrano le numerose opere che negli anni sono andate in questo senso, migliorando le conformazioni urbanistiche di città e borghi umbri”.

24

Da rudere a magnifica palazzina completamente riqualificata. È sicuramente una realizzazione eccellente da parte di Ater Umbria l’intervento che ha condotto al recupero dell’edificio “Ex Mattatoio” nel centro storico di Acquasparta, nel quale furono realizzati 4 alloggi locati a canone sociale. L’opera fu consegnata agli inquilini nel corso di una cerimonia nel 2014. La palazzina era in stato di assoluto abbandono ed, avendo una forte valenza storica ed architettonica per la città, il suo intervento di recupero fu eseguito in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria. Ne fu mantenuta la struttura a patio e, con la stessa Soprintendenza, furono concordate tutte le finiture esterne. Al piano terra furono ricavati 2 alloggi con giardino di pertinenza esclusiva di cui 1 per persone con disabilità, al piano primo furono ricavati 2 ampi alloggi, ciascuno composto da soggiorno, cucina, bagno e due camere da letto. In totale 4 alloggi, con una superficie utile abitabile media pari a circa 60 mq e una superficie complessiva media, utile più non residenziale, pari a circa 70 mq. La Giunta regionale assegnò nel 2010 385.000 € ad Ater Umbria per il recupero dell’immobile e finanziò l’opera con altri 307.000 € a copertura dei maggiori oneri causati da ulteriori lavori. Il finanziamento regionale totale assegnato fu di euro

692.000 € relativamente al Programma Operativo Annuale (POA) 2010 predisposto ai sensi dell’articolo 3 della L. R. 28 novembre 2003, n.23 ed in attuazione di quanto stabilito nel Piano Triennale di Edilizia Residenziale Pubblica. I lavori furono eseguiti in tempi record, dall’aprile del 2012 fino al 2014, nell’arco temporale di poco più di tre anni dalla data di assegnazione del contributo. Un impegno importante da parte della Regione Umbria e di Ater sul fronte dell’emergenza abitativa e anche su fronte del recupero del patrimonio abitativo esistente nei centri storici, uno dei capisaldi della policy dell’Azienda, come dimostrano le numerose opere che negli anni sono andate in questo senso, migliorando le conformazioni urbanistiche di città e borghi umbri. Della struttura rimanevano solo le murature perimetrali e nella ristrutturazione furono utilizzati tutti gli accorgimenti, nell’ottica della sostenibilità, dal risparmio energetico, con tutti gli accorgimenti per evitare dispersioni termiche, previsti dalla L. 10/1991. Le scelte architettoniche e dei materiali furono operate nel rispetto del già costruito e tali da non creare contrasto con l’ambiente circostante, furono utilizzati materiali ed accorgimenti tali da mantenere la bellezza originaria della palazzina ed il risultato lo potete vedere in queste foto!


Nelle foto l’edificio prima e dopo la riqualificazione di Ater Umbria

25


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

PROSSIMI APPALTI

< GUBBIO (PG)

< CITTÀ DI CASTELLO (PG)

Intervento di nuova costruzione

Intervento di recupero edilizio

L’intervento è previsto nella zona già urbanizzata di Via Brunelleschi, località Fontevole, ed è destinato a edilizia residenziale pubblica con 16 alloggi a canone sociale. Presso il Servizio tecnico dell’ATER è in fase avanzata l’elaborazione del progetto.

Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a canone sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.

< ACQUASPARTA (TR) Intervento di recupero edilizio Via dei Lincei, 27: realizzazione di 4 alloggi a canone concordato calmierato. L’edificio di proprietà comunale è situato in posizione centrale in P.zza Federico Cesi e fronteggiante l’omonimo storico Palazzo già sede dell’Accademia dei Lincei.

< ARRONE (TR) Intervento di nuova costruzione L’ipotesi progettuale della Stazione dei Carabinieri prevede la realizzazione di un edificio di forma regolare, nell’area situata tra l’immobile che ospita gli uffici comunali e la strada provinciale, disposto su due piani fuori terra e di un manufatto per il ricovero dei mezzi di servizio. L’edificio verrà realizzato con tutti gli accorgimenti tecnologici per evitare dispersioni termiche. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

26

PRIMA

DOPO


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

< TORGIANO (PG) Intervento di recupero edilizio V.le della Rimembranza: realizzazione di 6 alloggi da locare a canone concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalenti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica contenente una scala e relativo ascensore che permetteranno di raggiungere i vari alloggi.

IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA < SPOLETO (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.

< ACQUASPARTA (TR) Intervento di recupero edilizio Via Marconi: lavori di rifacimento del marciapiedi e della rotatoria su Viale G.Marconi, della sistemazione dell'area antistante l'edificio della stazione di Posta e ricompresi all'interno del programma di riqualificazione urbana

27


ATER UMBRIA - ANNO VII - N.15

ATER UMBRIA

Direttore Luca Federici

Consiglio di amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Daniela Rondolini - Consigliere Andrea Pedetta - Consigliere Stefano Cecere - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere

Collegio dei revisori dei conti Leonardo Falchetti - Presidente Anna Maria Baroni - Sindaco revisore Claudio Colonni - Sindaco revisore

Unità Operativa di Terni Annamaria Oddi - Dirigente e Responsabile Affari generali Marco Castellini - Responsabile Tecnico Valeria Trabalza - Responsabile Gestione Simona Simoni - Responsabile Contabilità e Bilancio

Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile servizio Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile servizio Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile servizio Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile servizio Gestione

Nucleo di Valutazione (N.I.V) Barusso Edoardo - Presidente Bevilacqua Pietro - membro Carmignani Simone - membro

Organismo di vigilanza (O.D.V.) Membri esterni in corso di nomina

28

Membri interni in corso di nomina


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

COMUNICAZIONE DELL’ODV (ORGANISMO DI VIGILANZA)

Si comunica che ATER ha adottato il Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.Lgs. 231/2001; si tratta di un sistema, composto da regole, procedure, risorse, che protegge amministratori, dipendenti, fornitori, inquilini e la collettività, garantendo una gestione ed organizzazione di ATER rispettosa dell'etica e delle leggi. Il Codice Etico e il M.O.G. di A.T.E.R. sono pubblicati nel sito www.ater.umbria.it; L'Organismo di Vigilanza è incaricato, tra l'altro, del rispetto del Codice Etico e del M.O.G.; chiunque vi abbia interesse può segnalare all'Organismo fatti costituenti violazioni o presunte violazioni del Codice Etico o del Modello, ovvero la commisione o sospetta commissione di uno dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001; fuori di questi casi non devono essere inviate segnalazioni all'OdV, il quale, infatti, non è un ufficio reclami, un tribunale o un "poliziotto aziendale": la sua funzione è solo quella di controllo del rispetto del codice etico e del D.Lgs. 231/2001. L'OdV, grazie alle sue caratteristiche di autonomia, indipendenza e professionalità, protegge la riservatezza del segnalante, analizza le segnalazioni ricevute individuando le eventuali censure e le relative azioni correttive. L'OdV comunica direttamente al Consiglio di Amministrazione. Segnalare è un diritto, ma rientra anche tra i doveri di collaborazione il cui rispetto garantisce migliori servizi e la tutela della collettività in generale e, in particolare, di coloro che operano, forniscono o ricevono servizi da ATER. Le segnalazioni possono essere inviate per posta all’ ATER, avendo l'accortezza di indicare sulla busta: "Riservato all'Organismo di Vigilanza", oppure, per email all'indirizzo odv@aterumbria.it.

NUOVI ORARI

ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Orari estivi / dal secondo lunedì del mese di luglio Orari invernali / dal penultimo lunedì di agosto lunedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Mattina lunedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

29


30


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Nome del periodico: ATER UMBRIA Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Direttore Responsabile: Noemi Campanella Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Coordinatrice: Avv. Daniela Rondolini, Consigliere di Amministratore di Ater Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 DCI/Umbria - Filiale di Perugia

31


Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria

sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it odv@ater.umbria.it

unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 Le informative privacy possono essere consultate alla pagina privacy del sito www.ater.umbria.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.