NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
#07
ANNO IV - N.07 - GIUGNO 2015
Ater Umbria, dal rinnovamento ai nuovi obiettivi Un'Azienda in salute
a servizio dei cittadini
ATER UMBRIA - ANNO IV - N.07 - GIUGNO 2015
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Sommario 4
EDITORIALE
Dall'unificazione delle Ater provinciali, all'azienda unica umbra. Un percorso in crescita. Intervista al presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori
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INTERVISTA Edilizia residenziale pubblica perno del social housing Italiano Intervista al presidente di Federcasa, Luca Talluri
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INTERVISTA Ater Umbria, un'Azienda in salute Intervista ad Alessandro Montrone, Ordinario di Economia aziendale, Delegato per Bilancio e Risorse Finanziarie del Dip. di Economia dell'Università di Perugia
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REGOLAMENTO Regolamento per l'uso degli alloggi e delle parti e servizi comuni
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ARTICOLO L'edilizia residenziale come protagonista di un pezzo di ripresa, di un pezzo di sicurezza Di Noemi Campanella
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ARTICOLO La sicurezza sismica dell'edilizia residenziale pubblica Di Noemi Campanella
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ARTICOLO Nuova vita nei centri storici Di Noemi Campanella
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ARTICOLO Il risparmio energetico grazie agli alloggi in laterizio e alla collaborazione con ANDIL Di Noemi Campanella
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ATER UMBRIA
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ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
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ATER UMBRIA - ANNO IV - N.07 - GIUGNO 2015
EDITORIALE
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Dall'unificazione delle Ater provinciali, all'azienda unica umbra. Un percorso in crescita. Nuove azioni per il diritto alla casa, utilizzo dei Fondi Comunitari, riqualificazione del patrimonio esistente e del tessuto urbano. Sostenibilità ambientale. Buone prassi, in accordo con le linee dettate da Regione e Governo. Ater Umbria dall'unificazione ad oggi, secondo il Presidente Alessandro Almadori
di Noemi Campanella
"Occorre capire che cosa si vuole da Ater, soprattutto a livello nazionale. Rispetto alle Aziende per la casa occorre definire quale ruolo debbano avere, quali finanziamenti si pensa di poter attivare per far si che continuino ad occuparsi di una policy fondamentale come quella del diritto alla casa"
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Presidente Almadori, a lei è stata affidata l'unificazione delle due Ater di Perugia e Terni, era il 2011. Come è cambiata in questi anni la gestione dell'edilizia residenziale pubblica, anche alla luce della crisi economica, che ha portato a nuove povertà ed emergenze sociali? Al mio insediamento alla guida di Ater Umbria ad incidere sulle politiche della casa, più che la crisi economica, erano i cambiamenti delle condizioni generali dell'edilizia residenziale pubblica avvenuti qualche anno prima. Mi riferisco alla modifica del titolo V e delle competenze delle Regioni e alla chiusura della Gescal (cioè la tassa che finanziava il sistema fino al 1998, la cui coda si andava esaurendo). Alla luce di questo, era facile intuire che di soldi non ce sarebbero stati molti, abbiamo deciso che la nostra mission sarebbe stata questa: inventarci nuove formule di finanziamento, per il diritto alla casa. Già un primo passo era stato compiuto con l'unificazione delle due Ater provinciali, che avrebbe portato ad importanti economie di scala. L'efficientamento era uno dei presupposti fondamentali del mio inizio di mandato e l'unificazione, dal punto di vista economico, portava alcuni risultati, ma non era abbastanza. Dovevamo cercare altre risorse. Ecco dunque che Ater Umbria attualmente è una delle poche aziende in Italia, se non l'unica, ad aver utilizzato i fondi Fesr della
passata programmazione (2007-2013), per la riqualificazione energetica. Siamo riusciti negli obiettivi che ci eravamo posti, ottenendo, grazie alla Regione Umbria questo nostro primato. Ater è un Ente strumentale della Regione. La sua politica in questi anni è stata indirizzata ad andare oltre i confini, puntando alle risorse comunitarie. Che valore ha avuto questo nella crescita dell'Azienda? In Italia la gestione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica, con la sua storia centenaria, è da sempre considerato un problema, soprattutto per le manutenzioni.. Come primo risultato, diretto, i finanziamenti ci hanno permesso di iniziare a lavorare su questo e di integrare risorse per la manutenzione straordinaria degli edifici. Questo tipo di risorse, a differenza dei precedenti POA, non prevede un consistente co-finanziamento e questo ci ha permesso di migliorare il nostro conto economico. Secondo l'indagine per Confservizi, realizzata dal professore Alessandro Montrone dell'Università di Perugia (pag. 8 Notziario Ater Umbria ndr) la nostra è un'Azienda in costante crescita rispetto a tutti i fondamentali economici, sana e in equilibrio. Rispetto ai benefici indiretti, quando una struttura si confronta con i Fondi Europei nel loro complesso, è ne esce migliorata dal punto di vista come metodologia
di lavoro ed efficenza. In un periodo in cui i tagli dei trasferimenti statali si fanno sempre più pesanti, questo è un ottimo risultato raggiunto. Lasceremo Ater Umbria meglio di come l'abbiamo trovata. Dunque la crisi e i tagli impongono lo studio di nuove forme di finanziamento. Dal Governo stanno arrivando input interessanti, come l'utilizzo degli Ecobonus in Edilizia Residenziale Pubblica o l'attivazione immediata della Legge 80. Che prospettive intravede? Dopo lungo tempo l’Edilizia residenziale pubblica è tornata al centro dell’agenda. La cosiddetta Legge 80 (quella relativa a Misure urgenti per l'emergenza abitativa, il mercato delle costruzioni ed Expo2015) è stato un primo passo di sostegno, messo in atto dall'allora Ministro Lupi. Probabilmente, grazie al collega Delrio, il percorso verso la sua attuazione sarà accelerato, e mi riferisco al processo di assegnazione di fondi. Il Governo sarà più attento alle nostre tematiche, studiando sistemi di premialità per le Aziende virtuose ed efficienti. Se tutto questo sarà effettuato ritengo che ci sarà un grande futuro per il sistema. Sono tre i fattori per i quali l'edilizia residenziale pubblica diventa un settore portante: perché la crisi sta conducendo verso un impoverimento generale della popolazione, perché assicura un diritto fondamentale ed è inoltre potenziale volano di ripresa, anche economica, mi riferisco al settore dell'edilizia, che trova sfogo nelle nostre realizzazioni e risente, più di altri settori dell'attuale congiuntura negativa. Parliamo di un altro tema che è al centro dell'attività di Ater Umbria: sostenibilità e rispetto per l'ambiente, oltre alla riqualificazione del patrimonio esistente, in modo da evitare il consumo del suolo Con le città al centro delle azioni del Governo, con le riqualificazioni inserite tra le priorità dell'Unione Europea, il ruolo delle nostre Aziende diventa essenziale. Generalmente nei centri abitati, nelle grandi città, le zone dedicate all'Edilizia Residenziale Pubblica sono le cosiddette periferie, le quali sono anche oggetto di discussione, perché nella maggior parte dei casi necessitano di riqualificazioni complessive. Chi può avere un patrimonio abbastanza omogeneo per poter in-
tervenire su questo tipo di tessuto urbano? Le Aziende di Edilizia Residenziale Pubblica. Ecco perché ritengo che esse assumeranno nuovamente un ruolo centrale. Una delle debolezze del sistema italiano è quello dell'estrema frammentazione della proprietà. Nella ricostruzione dei tessuti urbani il settore dell'Edilizia Residenziale Pubblica, assume dunque un ruolo importante, perché stiamo parlando di grandi interventi che solo le nostre Aziende possono fare. Inoltre essendo Enti gestori non abbiamo mai commesso l'errore di riqualificare senza occuparci del “dopo”. Tutte le nostre realizzazioni le abbiamo gestite con la stessa attenzione di sempre e le partire sono state sempre chiuse. Dovremo migliorare nella gestione e nella riqualificazione degli spazi pubblici, un grandissimo tema che attiene alla inclusione sociale e alla sicurezza dei nostri luoghi. Il diritto alla casa è un valore, ma anche un investimento sul futuro della nostra società e sulle politiche di welfare. Cosa ne pensa? Riguardo a questo tema, noi siamo un anello della catena che è rappresentata da Stato, Regioni e Comuni. Il compito di Ater è di costruire e riqualificare, ma soprattutto gestire il patrimonio degli alloggi. Al momento il nostro ruolo, con canoni così bassi è anche quello di assumere parte degli oneri sociali rispetto alle politiche per la casa. A differenza dagli altri paesi europei, dove nel sistema di Edilizia Residenziale Pubblica si registra l'intervento integrativo delle istituzioni rispetto alla difficoltà delle singole famiglie, in Italia le Ater non hanno un “canone di equilibrio” che copra tutti i costi diretti e indiretti del singolo alloggio. Questa è una questione fondamentale di cui non si parla mai e per la sostenibilità degli Enti nel medio-lungo periodo, diventerà una questione fondamentale.
Il futuro di Ater Umbria? Per parlare del futuro di Ater Umbria voglio fare riferimento all'indagine voluta da Confservizi realizzata dall'Università di Perugia, nella persona del professor Montrone (Pag 8 del Notiziario di Ater Umbria ndr). Dal 2010 abbiamo cominciato un'opera fondamentale che ha condotto ad avere fondamentali economico-finanziari in crescendo. Occorre capire che cosa si vuole dalle Ater, soprattutto a livello nazionale. Rispetto alle Aziende per la casa occorre definire quale ruolo debbano avere, quali finanziamenti si pensa di poter attivare per far si che continuino ad occuparsi di una policy fondamentale come quella del diritto alla casa. Quanto al rapporto con la Regione Umbria Ater (quale Ente strumentatale della Regione stessa) ha costruito un filo diretto, caratterizzato dalla facilità di parlarsi e di attivare politiche, anche in modi innovativi e diversi, come quelle dirette verso l'utilizzo dei Fondi Comunitari. Un risultato paradigmatico da ogni punto di vista.
Le Aziende devono assumersi l'onere sociale del diritto alla casa o devono essere snelle, efficienti, rigorose e auto-alimentarsi? Non ha senso parlare di equilibro dell'Azienda senza parlare di equilibrio degli affitti e della suddivisione di compiti che comporta una policy fondamentale, come quella del diritto alla casa. Alessandro Almadori Presidente Ater Umbria Foto: Olimpio Mazzorana
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ATER UMBRIA - ANNO IV - N.07 - GIUGNO 2015
INTERVISTA
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Edilizia residenziale pubblica perno del social housing Italiano Intervista al presidente di Federcasa, Luca Talluri
di Noemi Campanella
Le domande di aventi diritto, ad oggi inevase e giacenti presso i comuni, sono oltre 700 mila, una quantità esorbitante, che riguarda circa 2 milioni di italiani. Senza contare coloro che rinunciano addirittura a presentare domanda. Una situazione a dir poco disarmante. Obiettivo dei nostri Enti è il recupero delle abitazioni che sono inagibili, e che nella maggioranza dei casi, con semplici interventi di ripristino potrebbero essere locate. Ma spesso, l’esiguità delle risorse disponibili, rende molto complesse, quando non impossibili, anche operazioni che sulla carta sembrano di facile realizzazione.
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Ripensare il social housing per affrontare un disagio abitativo crescente con politiche più incisive. Da dove partire? Viviamo in un momento storico preciso nel quale va attuata una riflessione profonda sul social housing in Italia, alla luce del rapido trasformarsi della nostra società e delle mutate esigenze dei cittadini. La politica, chiamata a prendere decisioni importanti, come già in parte sta avvenendo, chiede agli attori in campo un contributo di esperienza e di idee. Il nostro compito, come federazione degli Enti di edilizia residenziale pubblica, è anche quello di relazionare in modo chiaro sulla non facile situazione esistente, vista dal nostro punto di osservazione peculiare e privilegiato. Riteniamo comunque che oltre a fornire dati sullo stato attuale, i nostri associati possano sviluppare e attuare progetti di housing sociale sia su propri terreni e immobili sia come interlocutori privilegiati e prioritari rispetto a terreni e/o immobili del demanio passati ai Comuni o degli stessi Comuni. Si può dire che l’housing sociale potrebbe diventare una possibilità di finanziamento delle case popolari? È centrale il fatto che la politica ai livelli nazionale e regionale debba effettuare scelte con la definizione di normative, altrimenti il rischio più grande, indipendentemente dal nostro interesse, è che la dimensione più
sociale, ovvero la modalità di accesso degli alloggi di housing sociale, si attui nelle singole Convenzioni Urbanistiche, creando di fatto una potenziale anarchia nella risposta sociale, invece di avere criteri standardizzati e oggettivi. Come valuta l’operato del Governo Renzi sul tema casa? Il percorso intrapreso lo scorso anno è importante. La legge 80 del 2014, conosciuta dai cittadini come Piano Casa, ha infatti dato una prima risposta concreta al tema, drammatico, dell’emergenza abitativa. Credo che oggi si possa vedere il bicchiere come mezzo pieno. Per molto, troppo tempo si è parlato di piani casa, ma nella realtà non è mai partito niente. Il governo Renzi e il ministro Lupi hanno dato il via ad un’esperienza che sta andando avanti proficuamente, magari con difetti ed elementi da perfezionare, ma che gradino dopo gradino affronta e affronterà per davvero il problema di un disagio sociale dilagante. Non dobbiamo mai dimenticare che la casa è elemento centrale per la realizzazione della persona. In un quadro composito quale ruolo potrà avere domani l’edilizia residenziale pubblica? Quello dell’abitare sociale è un mondo da riorganizzare, dando vita ad un percorso virtuoso e condiviso che abbia un unico obiettivo:
dare un tetto a tutti i cittadini bisognosi, a coloro che non hanno la possibilità di relazionarsi con il mercato. Dobbiamo domandarci cosa facciamo, chi fa cosa e come lo fa, partendo dall’esperienza di oltre cento anni di case popolari. È necessario stabilire quali siano i confini, i ruoli e come si possa lavorare, anche in rapporto ai diversi livelli di governo del territorio. Su questo terreno la politica deve portare una propria risposta. Se oggi sentiamo l’esigenza di dare nuove regole e forma all’housing sociale, dobbiamo inevitabilmente porci un quesito che ci riguarda molto da vicino: quale ruolo dovrà avere l’Erp? L’edilizia residenziale pubblica fa parte della nostra storia, una storia che oggi richiede però una soluzione precisa. Nel 1998 venne chiusa la Gescal, fondo destinato alla costruzione delle case ai lavoratori, dal quale le case popolari attinsero le risorse necessarie, dal 1998 abbiamo utilizzato il tesoretto proveniente da quel fondo, oggi quasi totalmente esaurito. E domani? Pensiamo che la scelta di una lenta eutanasia del nostro sistema, mediante una vendita progressiva del nostro patrimonio (magari in dieci anni) con il contestuale pensionamento di un bel po’del nostro personale e poi a termine l’uscita verso Regioni e/o Comuni del personale che ne rimarrà, sia inaccettabile e sbagliata. La politica deve decidere se finanziare direttamente, come è stato storicamente le case popolari, oppure se trovare meccanismi
di finanziamento indiretto ma comunque efficaci. Tra questi l’housing sociale. Penso che la Sovvenzionata in un Paese come l’Italia, dove la cultura della proprietà della casa è ancora fortissima nonostante tutto, rimarrà al di là delle mode del momento la risposta principe al disagio abitativo. Quali sono ad oggi i numeri dell’edilizia residenziale pubblica in Italia? L’edilizia residenziale pubblica è da 110 anni la principale risposta al disagio abitativo nel Paese. Ma il patrimonio di 900 mila abitazioni, tra quelle di proprietà degli Enti e quelle gestite e di proprietà dei Comuni, non è di certo sufficiente per affrontare l’emergenza. Le domande di aventi diritto, ad oggi inevase e giacenti presso i comuni, sono oltre 700 mila, una quantità esorbitante, che riguarda circa 2 milioni di italiani. Senza contare coloro che rinunciano addirittura a presentare domanda. Una situazione a dir poco disarmante. Obiettivo dei nostri Enti è il recupero delle abitazioni che sono inagibili, e che nella maggioranza dei casi, con semplici interventi di ripristino potrebbero essere locate. Ma spesso, l’esiguità delle risorse disponibili, rende molto complesse, quando non impossibili, anche operazioni che sulla carta sembrano di facile realizzazione. Dove è più evidente il disagio? La politica deve tenere conto che nel nostro
Paese il problema non è uniforme, bensì localizzato prevalentemente nelle aree metropolitane, dove negli ultimi anni si è vista aumentare maggiormente la fascia grigia rappresentata dalle famiglie monoparentali, dagli immigrati regolari, dai single. Non possiamo dunque distribuire le poche risorse disponibili in maniera uniforme a pioggia, o proporzionalistica, queste vanno utilizzate dove c’è davvero bisogno, pur avendo tutti i territori pari dignità.
Luca Talluri
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ATER UMBRIA - ANNO IV - N.07 - GIUGNO 2015
ARTICOLO INTERVISTA
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Emergenza casa, sostegno Ater Umbria, agli sfratti perin morosità un'Azienda salute incolpevole e acquisto di alloggi da destinare a canone sociale
Da un'indagine di Confservizi Umbria emerge una situazione di buona gestione dei conti e delle spese. Offre un bilancio più che positivo del processo di unificazione delle due Sono scaduti il 14 novembre 2014 i termini per la presentazione delle domande Aziende provinciali in una unica regionale. Buone anche le prassi nell'utilizzo dei fondi per il Bando a favore di inquilini raggiunti da sfratto per morosità incolpevole comunitari. Autore del monitoraggio è Alessandro Montrone, Ordinario di Economia e per quello per l’acquisto da parte di Ater Umbria di alloggi da destinare aziendale, Delegato per il Bilancio e le Risorse Finanziarie del Dipartimento di Economia alla locazione a canone sociale. dell'Università di Perugia che abbiamo intervistato.
di Noemi Campanella
“La situazione patrimoniale è ben impostata, risulta in corretto equilibrio tra gli investimenti (in larga parte immobilizzatati) e la tipologia dei finanziamenti (decisamente stabili e caratterizzati da una copertura con capitali propri pressoché totale). I debiti sono veramente di ridotta incidenza e ben calibrati per scadenze, per lo più di medio-lungo termine”.
Casse a posto, bilanci in ordine ed una più che positiva gestione complessiva. Ater Umbria passa l'esame di Confservizi che ha analizzato la situazione delle aziende di pubblici servizi locali in Umbria, 19 complessivamente. Si tratta del secondo monitoraggio in ordine di tempo che segue di cinque anni il precedente (relativo al periodo 2007-2009), quando nell'occhio di Confservizi arrivarono 22 enti (Ater compresa, ancora distinta territorialmente tra Perugia e Terni). Ed è stata proprio l'unificazione a segnare in positivo il passo per l'Azienda di edilizia residenziale pubblica. Un processo di razionalizzazione che ha giovato alla gestione della stessa e contestualmente della cosa pubblica, mantenendo intatti i servizi ai cittadini. Ad effettuare l'indagine è stato Alessandro Montrone, Ordinario di Economia aziendale, Delegato per il Bilancio e le Risorse Finanziarie dell'Università degli Studi di Perugia. Professore, quali sono state le modalità e le finalità della ricerca che la vede protagonista? Confeservizi è un'Associazione di aziende ed enti di pubblici servizi presente a livello nazionale e locale. Il suo ruolo è di coordinamento, assistenza e consulenza di questa tipologia di aziende. L'analisi che abbiamo realizzato fondamentalmente è basata sulle risultanze dei loro bilanci. Attualmente ha avuto un'estensione temporale, dal 2010 al 2013, compreso. A questa sarà affiancata un'indagine spaziale, che condurrà al confronto con altre realtà analoghe nel territorio nazionale.
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Come ne esce Ater Umbria? Decisamente bene. L'analisi comprende anche i dati riferiti alle due Ater provinciali (nel 2010) e poi quelli della "mono Azienda" (nei successivi tre anni). In una prima parte dell'esame i dati di bilancio sono stati aggregati, dopo di che l'aggregazione è non è stata più necessaria, essendo diventata l'Azienda unica. Pertanto, il settore dell'edilizia pubblica residenziale oggetto dell'analisi consta di fatto nel solo Ater Umbria, il quale è un ente pubblico economico dotato di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile. La sua situazione patrimoniale è ben impostata, risulta in corretto equilibrio tra gli investimenti (in larga parte immobilizzatati) e la tipologia dei finanziamenti (decisamente stabili e caratterizzati da una copertura con capitali propri pressoché totale). I debiti sono veramente di ridotta incidenza e ben calibrati per scadenze, per lo più di medio-lungo termine. Nella composizione dei finanziamenti, va segnalata la corretta prevalenza delle risorse proprie che, in costante progresso in termini monetari, arrivano a pesare nell’ultimo anno per più dell’86%, mentre sono pressoché costanti nel tempo le passività consolidate e quelle correnti si riducono di due terzi nell’ultimo anno, scendendo ad una incidenza di poco sopra il 5%. L'utilizzo dei fondi comunitari è da molti anni al centro della politica di gestione di Ater Umbria nel reperimento dei fondi necessari per l'edilizia residenziale pubblica. Come giudica questa prassi? È servita allo scopo?
Certamente. Ritengo che si sia di fronte ad una positiva politica di gestione dei fondi comunitari che ha giocato un ruolo fondamentale nella capacità di arrivare a buoni risultati patrimoniali. L’attivo fisso di Ater Umbria, costantemente in crescita in termini monetari, arriva nell’ultimo anno a pesare per il 91,57% del totale degli investimenti, con una composizione nella quale è pressoché totalitaria l’incidenza delle immobilizzazioni materiali, condizione anche questa del tutto tipica del settore di appartenenza. Siamo di fronte alla quasi completa copertura delle immobilizzazioni già con le sole risorse proprie e, comunque, al completo finanziamento delle immobilizzazioni stesse con fonti stabili, lasciando un margine anche per la copertura degli investimenti in attivo circolante; infine, l’esame del grado di indebitamento conferma la più che buona struttura finanziaria del settore. L'analisi ha esaminato anche la redditività? Naturalmente sì, anche se in un ente come l'Ater i tassi correntemente utilizzati per misurare la redditività assumono un significato decisamente diverso rispetto alla generalità delle aziende, in considerazione della sua natura pubblica e di un finalismo che, ovviamente, non è orientato al profitto ma alla massimizzazione dell'utilità e dei servizi forniti. Infatti, i valori percentuali dei principali tassi di redditività (ROA, ROI, ROE), pur di segno positivo, sono molto bassi ad indicare un sostanziale pareggio. Il compito di Ater Umbria è quello di mantenere i suoi equilibri economici, visto che nella sua attività utilizza risorse pubbliche. Contrariamente verrebbe meno la prima finalità del suo lavoro e del suo esistere.
È possibile fare un paragone tra la situazione di Ater Umbria e quella degli altri enti in Umbria? Pur con tutti i limiti di un paragone tra settori con operatività decisamente differenti, nonostante il denominatore comune del pubblico servizio, possiamo dire che rispetto alle altre realtà Ater Umbria si comporta bene ed è in salute. Un ulteriore esempio è nella gestione del personale, il cui costo è sostanzialmente costante in termini assoluti e relativi negli ultimi tre anni, dopo che dal 2010 al 2011 era calato in misura piuttosto netta (da 4,2 a 3,5 milioni), plausibilmente per effetto della razionalizzazione conseguente al processo di aggregazione dei due ATER provinciali in quello regionale. Inoltre in netto calo nell’ultimo anno è stata l’incidenza dei costi esterni (o non strutturali) della produzione (scesi dal 45% del 2012 a poco meno del 39% del 2013), con una conseguente variazione positiva del valore aggiunto in rapporto al valore della produzione, che dal 55% del 2012 sale al 61% del 2013. Gli accantonamenti mostrano invece una sensibile e progressiva crescita, evidentemente in attuazione di politiche prudenziali di ritenzione di risorse a fronte di possibili rischi e, soprattutto, insolvenze. Infine, il tasso di ritorno del fatturato in termini di valore aggiunto mostra un valore massimo nell’ultimo anno, ad indicare una migliorata “efficienza” del settore nella creazione di nuova ricchezza nella sua operatività caratteristica, a tutto vantaggio della collettività servita.
Alessandro Montrone
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ATER UMBRIA - ANNO IV - N.07 - GIUGNO 2015
Stato patrimoniale riclassificato
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
2013 ATTIVO
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Liquidità immediate
€ 31.362.489
5,24%
€ 32.399.477
4,95%
€ 24.999.752
3,87%
€ 22.380.423
3,60%
Liqudità differite
€ 19.136.470
3,20%
€ 79.994.922
12,22%
€ 88.030.447
13,63%
€ 83.743.164
13,47%
€-
0,00%
€-
0,00%
€-
0,00%
€-
0,00%
€ 50.498.959
8,43%
€ 112.394.399
17,17%
€ 113.030.199
17,50%
€ 106.123.587
17,07%
€ 1.936.520
0,32%
€ 1.882.606
0,29%
€ 1.844.048
0,29%
€ 3.273.629
0,53%
€ 545.637.874
91,12%
€ 540.328.155
82,53%
€ 530.666.134
82,18%
€ 511.864.382
82,36%
€ 721.486
0,12%
€ 135.013
0,02%
€ 213.102
0,03%
€ 268.577
0,04%
Imm. Immateriali Imm. Materiali Imm. Finanziarie
10
2010
%
ATTTIVO CIRCOLANTE
Indici finanziari e patrimoniali
2011
Valori assoluti
Rimanenze
Conto economico riclassificato
2012
ATTTIVO FISSO
€ 548.295.880
91,57%
€ 542.345.774
82,83%
€ 532.723.284
82,50%
€ 515.406.588
82,93%
Totale Attivo
€ 598.794.839
100,00%
€ 654.740.173
100,00%
€ 645.753.483
100,00%
€ 621.530.175
100,00%
PASSIVO E NETTO
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Passività correnti
€ 31.019.498
5,18%
€ 94.774.644
14,48%
€ 96.874.661
15,00%
€ 91.275.596
14,69%
Passività consolidate
€ 51.592.777
8,62%
€ 52.004.519
7,94%
€ 52.328.709
8,10%
€ 46.947.645
7,55%
Risorse proprie
€ 516.182.564
86,20%
€ 507.961.010
77,58%
€ 496.550.113
76,89%
€ 483.306.934
77,76%
Totale Passivo e Netto
€ 598.794.839
100,00%
€ 654.740.173
100,00%
€ 645.753.483
100,00%
€ 621.530.175
100,00%
2013
2012
2011
2010
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
Valori assoluti
%
(+)
Valore della produzione
€ 18.748.033
100,00%
€ 19.196.313
100,00%
€ 18.530.864
100,00%
€ 19.687.240
100,00%
(-)
Costi esterni produzione
€ 7.301.082
38,94%
€ 8.645.645
45,04%
€ 8.737.939
47,15%
€ 8.657.700
43,98%
(=)
Valore aggiunto
€ 11.446.951
61,06%
€ 10.550.668
54,96%
€ 9.792.925
52,85%
€ 11.029.540
56,02%
(-)
Costo personale
€ 3.545.266
18,91%
€ 3.576.503
18,63%
€ 3.539.421
19,10%
€ 4.209.038
21,38%
(=)
Margine Operativo Lordo
€ 7.901.685
42,15%
€ 6.974.165
36,33%
€ 6.253.504
33,75%
€ 6.820.502
34,64%
(-)
Ammortamenti
€ 1.656.280
8,83%
€ 1.634.501
8,51%
€ 1.620.384
8,74%
€ 2.019.575
10,26%
(-)
Accantonamenti
€ 4.534.753
24,19%
€ 3.076.013
16,02%
€ 2.617.733
14,13%
€ 1.653.130
8,40%
(=)
Reddito Operativo
€ 1.710.652
9,12%
€ 2.263.651
11,79%
€ 2.015.387
10,88%
€ 3.147.797
15,99%
(+/-)
Proventi e oneri accessori
€ 711.148
3,79%
€ 686.432
3,58%
€ 649.607
3,51%
€ 352.710
1,79%
(+/-)
Profenti e oneri finanziari
-€ 871.884
-4,65%
-€ 861.023
-4,49%
-€ 856.472
-4,62%
-€ 836.440
-4,25%
(=)
Reddito Ordinario
€ 1.549.916
8,27%
€ 2.089.060
10,88%
€ 1.808.522
9,76%
€ 2.664.067
13,53%
(+/-)
Proventi e oneri straordinari
€ 578.210
3,08%
€ 93.008
0,48%
€ 204.104
1,10%
-€ 301.154
-1,53%
(=)
Reddito ante imposte
€ 2.128.126
11,35%
€ 2.182.068
11,37%
€ 2.012.626
10,86%
€ 2.362.913
12,00%
(-)
Imposte
€ 1.467.817
7,83%
€ 1.502.058
7,82%
€ 1.224.468
6,61%
€ 1.834.759
9,32%
(=)
Reddito netto esercizio
€ 660.309
3,52%
€ 680.010
3,54%
€ 788.158
4,25%
€ 528.154
2,68%
2013
2012
2011
2010
Indice liquidità assoluta
1,63
1,19
1,17
1,16
Indice liquidità relativa
1,63
1,19
1,17
Indice di copertura secco immob.
0,94
0,94
Indice di copertura allargato immob.
1,04
Grado di indebitamento
1,16
Tassi di redditività
2013
2012
2011
2010
ROA (Rn/T) (%)
0,11
0,10
0,12
0,08
1,16
ROI (Ro/T) (%)
0,29
0,35
0,31
0,51
0,93
0,94
ROS (Ro/F) (%)
9,31
12,16
11,22
16,60
1,03
1,03
1,03
ROE (Rn/C) (%)
0,13
0,13
0,16
0,11
1,29
1,30
1,29
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ATER UMBRIA - ANNO III - N.05 - GIUGNO 2014
REGOLAMENTO ATER
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
REGOLAMENTO PER USO ALLOGGI E DELLE PARTI E SERVIZI COMUNI Approvato con DCA n° 49 del 19/11/2014
Art. 1 Gli inquilini sono tenuti all’osservanza delle disposizioni contenute nel contratto di locazione e di quelle previste dal presente regolamento. Art. 2 - Gli inquilini sono tenuti a: servirsi correttamente della cosa locata ai sensi dell’art. 1587 del Codice Civile e ad attenersi ai Regolamenti municipali e di altre competenti Autorità per quanto non sia contenuto nel presente Regolamento; occupare stabilmente l’alloggio; qualora l’alloggio dovesse rimanere disabitato per un periodo di tempo superiore ai 2 (due) mesi, il locatario è obbligato ad ottenere dall’Azienda la preventiva autorizzazione ad assentarsi precisandone il motivo; mantenere in buono ordine l’alloggio ed i locali e gli spazi di uso comune; osservare le norme di buon vicinato; servirsi della cosa locata ad uso esclusivo di abitazione, salvo quanto diversamente stabilito nel contratto di locazione o per espressa autorizzazione dell’Azienda. Pertanto non è consentito negli alloggi l’impianto di uffici professionali, né l’esercizio di industrie, commerci, laboratori, officine, scuole né il deposito di merci; sorvegliare con la massima cura i propri bambini perché non abbiano a recare danni o disturbi. I bambini dovranno servirsi per i loro giochi degli spazi a ciò destinati, ove esistano, secondo le indicazioni che verranno date dall’assemblea o dal Rappresentante della Autogestione o Amministratore di condominio; notificare entro 20 (venti) giorni all’Azienda tutte le variazioni che avvenissero nello stato di famiglia; tenere accuratamente chiusi dopo l’uso i rubinetti dell’acqua e del gas, essendo, in caso diverso, a loro carico i danni di qualsiasi specie che ne derivassero, rimanendo esonerata l’Azienda da qualsiasi responsabilità al riguardo; sostituire tempestivamente a propria cura e spesa i vetri rotti dell’alloggio; attenersi alle norme impartite dall’Azienda, dall’Amministratore o dal Rappresentante della Autogestione per la pulizia e la manutenzione delle scale di accesso all’appartamento, degli spazi comuni e delle aree scoperte; provvedere agli interventi di manutenzione posti a loro carico dal Codice Civile, dal contratto e dal presente regolamento, come specificato ai successivi articoli 6 e 7.
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Art. 3 - E’ vietato agli inquilini: scuotere e/o battere, ovvero esporre dalle finestre verso strada e sui ripiani delle scale tappeti, stuoie, coperte, lenzuola, materassi, cuscini ed oggetti di vestiario. Tale operazione è permessa solo dai balconi e finestre verso il cortile oppure negli spazi appositamente creati e dovrà effettuarsi nell’osservanza del regolamento di Polizia Urbana; depositare nei luoghi di passaggio biciclette, materiali ingombranti, ecc., anche per breve tempo; spaccare legna od altro nei locali comuni, sulle scale, sui pianerottoli, corridoi, balconi e nelle soffitte, gettare nei vasi da latrina e nei lavabi materie che possano ingombrare le tubazioni di scarico; tenere depositi di materie nocive all’igiene ovvero infiammabili, esplosive o comunque pericolose nell’interno o in prossimità delle case; lasciare aperto il portone e gli ingressi dopo la chiusura notturna; abbandonare immondizie ed altri generi di rifiuto nei cortili, nella strada e nelle altre adiacenze; tenere materiale di peso eccessivo negli alloggi, sui balconi, sui solai, nelle botteghe o magazzini e cantine; disturbare i vicini con schiamazzi, suoni, canti, danze, uso di calzature improprie e rumori molesti in genere, nonché usare elettrodomestici, apparecchi radio, televisori, giradischi, stereo ecc. e suonare strumenti musicali, in modo fastidioso o che eccedano comunque la normale tolleranza, e comunque durante le ore notturne e di riposo pomeridiano e cioè dalle ore 23,00 alle ore 07,00 e dalle ore 14,00 alle ore 16,00 e che eccedano comunque la normale tolleranza; depositare sulle finestre, sui ballatoi, sulle terrazze e negli spazi comuni, utensili, attrezzi ed oggetti qualsiasi. I vasi per fiori e piante dovranno essere sempre opportunamente assicurati onde evitare eventuali cadute. L’innaffiamento deve essere fatto in modo e in ore tali da non riuscire incomodo ai coinquilini ed ai passanti o di danno all’edificio; infiggere, sia all’esterno
che nell’interno, dei locali, paletti, ferri e simili; tenere nell’alloggio, nelle cantine e nelle soffitte e lasciare nei luoghi di uso comune, animali che possano arrecare molestia al vicinato o danni all’immobile; percorrere i cortili con qualsiasi tipo di veicolo e parcheggiare al di fuori degli spazi a ciò destinati; servirsi delle portinerie, dei muri e dei luoghi di uso comune come posto di pubblicità, esponendo cartelli o manifesti; deturpare in qualsiasi modo l’estetica dei fabbricati; effettuare adattamenti e modifiche alle parti di uso comune ed esclusivo, anche se con lo scopo di migliorarle, in mancanza del preventivo consenso dell’Azienda e comunque utilizzare per uso esclusivo parti comuni del fabbricato o delle pertinenze; immettere gas di scarico di stufe di riscaldamento di qualsiasi tipo nei tiraggi degli esalatori di cucina, o comunque nei condotti non espressamente previsti; costruire manufatti, recinzioni, baracche, verande o altre opere senza il preventivo assenso delle autorità competenti e dell’Azienda. Apportare modifiche ed aggiunte agli impianti interni senza il previo assenso da parte della Azienda, introdurre ed utilizzare apparecchi di riscaldamento o cottura comunque alimentati (GPL in bombola, legno, pellet). Art. 4 - Consegna e rilascio dei locali All’atto della consegna dell’alloggio l’inquilino dovrà esporre per iscritto le eccezioni che dovesse eventualmente rilevare sullo stato dello stesso, relativamente alle parti ispezionabili, mentre le eventuali problematiche rilevate successivamente dovranno essere rappresentate entro giorni 30 dalla consegna; decorso tale termine i locali si riterranno consegnati in condizioni adeguate. La consegna e la riconsegna dell’alloggio dovrà risultare da apposito verbale compilato in contraddittorio con un incaricato dell’Azienda e consegnato in copia all’affittuario. La restituzione dell’alloggio, libero da persone e cose ed in ordinario stato manutentivo, deve aver luogo entro il termine stabilito nella disdetta mediante consegna all’incaricato dell’Azienda autorizzato a riceverlo. Qualunque danno arrecato all’alloggio ed alle sue dotazioni impiantistiche sarà addebitato all’inquilino; il medesimo inquilino è altresì obbligato, in presenza di impianto autonomo di riscaldamento e produzione di acqua sanitaria, a consegnare il libretto di impianto secondo le prescrizioni di cui al successivo art 7lettera
B(qualora ciò non avvenisse verranno imputate all’inquilino le spese per la redazione di un nuovo libretto di impianto). Art. 5 - Spazi verdi ad uso esclusivo Per le rate di terreno assegnate ad uso orto o giardino l’inquilino dovrà osservare scrupolosamente anche le speciali norme all’uopo emanate. Si precisano a suo carico, fin d’ora, i seguenti obblighi: l’inquilino si impegna a coltivare a fiori, a orto o a prato il terreno locato, in modo da dargli un aspetto gradevole; è vietato all’inquilino eseguire sull’appezzamento costruzioni, anche provvisorie, o modifiche senza l’espresso consenso dell’Azienda ivi compresa la piantumazione di alberi di alto fusto. È vietato, inoltre, servirsi dell’appezzamento per depositarvi veicoli, merci ed oggetti di qualsiasi specie; l’inquilino che, per lo sviluppo di piante o rampicanti, potesse arrecare noia ai vicini o danni al fabbricato, sarà tenuto, a semplice richiesta dell’Azienda, a ridurre e/o rimuovere le piantagioni. A giudizio insindacabile dell’Azienda, dovrà pure provvedere a modificare o a sostituire ogni genere di coltivazione che fosse ritenuta antiestetica o dannosa; nessun indennizzo è dovuto dall’Azienda all’inquilino all’atto del rilascio dell’alloggio per le piantagioni di qualsiasi specie poste nel giardino, o per lavori che vi fossero eseguiti; nessuna modificazione ed alterazione ai viali, ai cancelli, alle recinzioni, alle murature ed all’insieme dell’area può essere effettuata senza autorizzazione scritta dell’Azienda. Qualora il conduttore intendesse recingere con siepe o in altro modo il proprio appezzamento, la chiusura dovrà essere preventivamente autorizzata, corrispondere ai criteri di armonia e di estetica generale ed avere l’altezza fissata dall’Azienda che potrà quanto farla rimuovere qualora non rispondesse alle condizioni fissate. Qualora le condizioni igieniche lo richiedano sarà cura dell’inquilino provvedere alla disinfestazione degli spazi verdi assegnati in godimento. Art.6 - Interventi di manutenzione Si intendono interventi di manutenzione ordinaria quelli che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento delle rifiniture degli edifici e quelli necessari ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Si intendono per interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti, anche strutturali, di edifici, nonché per realizzare ed integrare
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i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche alle destinazioni di uso. Ai fini di una migliore comprensione dei punti successivi si considerano parti di uso comune in particolare: muri maestri; androni ed ingresso scale; scale e pianerottoli; corridoi e locali comuni; lavatoi, stenditoi, locali caldaie, autoclave, vani ascensore e cabine; alloggi e locali accessori e relativi impianti e servizi destinati al servizio del portierato, custodia e guardiania; cortili e strade di accesso, spazi verdi, ripostigli comuni, alberatu-
re, prati, ecc.; terrazze, tetti e sottotetti; fognature, pozzi neri, pozzi idrici e tutti gli eventuali impianti esistenti per luce, gas, ascensore, autoclave, riscaldamento centralizzato, energia industriale, fognature, immondezzai, sino alle diramazioni ai locali pertinenti ciascun alloggio. Art. 7 - Ripartizione di taluni obblighi e oneri derivanti dal rapporto di locazione Gli obblighi e gli oneri derivanti dal rapporto di locazione di seguito descritti sono ripartiti tra proprietario e inquilino come di seguito indicato.
A CARICO DEL PROPRIETARIO
3b) I consumi di forza motrice, di combustibili, di acqua, ecc.. 4b) La conduzione degli impianti. 5b) L’assicurazione contro gli infortuni del conduttore. 6a) La sostituzione degli estintori
8b) I diritti per rinnovi di permessi e di autorizzazioni (verifiche periodiche obbligatorie).
A) IN VIA GENERALE PER QUANTO ATTIENE LA MANUTENZIONE
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
1a) Il mantenimento dell’immobile in stato da servire all’uso convenuto.
1b) La manutenzione ordinaria, compresa la riparazione di tutti i danni o deterioramenti causati, per il cattivo uso e negligenza, all’alloggio ed alle sue pertinenze.
2a) L’esecuzione di tutte le riparazioni neces- 2b) Le riparazioni e le manutenzioni dipendenti sarie, eccettuate quelle che sono a carico del da deterioramenti prodotti dall’uso. conduttore. nuti a denunciare tempestivamente alla stessa i guasti comunque verificatisi. In caso di mancata o ritardata denuncia, si intende che la responsabilità conseguente e relativa ricade sugli inquilini inadempienti.
B) PER L’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E PRODUZIONE DI ACQUA SANITARIA
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
1a) La sostituzione dell’impianto centrale e delle apparecchiature o parte di esse per vetustà o danno accidentale o per modifiche previste da leggi e regolamenti.
1b) La manutenzione ordinaria, compresa la riparazione e sostituzione di parti accessorie in conseguenza dell’uso: gigleur, avvolgimento elettrico delle pompe, bruciatori, ecc..
2a) La manutenzione straordinaria del locale 2b) La sostituzione della caldaia o del bruciatodella centrale termica dell’impianto centrale. re dell’impianto autonomo di riscaldamento per inadeguata manutenzione o danno accidentale.
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6b) La ricarica degli estintori. 7b) La pulizia delle caldaie, delle canne fumarie e dei bruciatori.
OBBLIGHI E ONERI
Le riparazioni poste a carico degli inquilini potranno essere eseguite a cura dell’Azienda ed essi dovranno rimborsarne l’importo. Nel caso in cui si tratti di riparazioni che debbano intendersi a carico dell’Azienda, gli inquilini sono te-
A CARICO DELL’INQUILINO
C) PER L’ASCENSORE (Impianti a funi ed oleodinamici)
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
1a) La sostituzione integrale e la manutenzione straordinaria dell’impianto. La sostituzione per vetustà del quadro di manovra, set vano, linee elettriche di comando, bottoniere di piano e di cabina, delle porte di piano e meccanismi delle stesse, operatore porte cabina, cabina integrale, arcata della cabina serrature e blocchi di piano, gruppo argano completo di riduttore, vite senza fine, corona e puleggia motore, limitatore regolatore di velocità con tenditore e fune limitatore, centralina oleodinamica, integrale olio circuito idraulico. Sostituzione guarnizioni di tenuta dei pistoni e tubazioni flessibili mandata olio (al 50%)
1b) Le riparazioni, revisioni e/ o sostituzioni dovute al normale uso ed a seguito di guasti dei singoli componenti relativi a quadro di manovra, parti meccaniche in genere, porte di piano, operatore di cabina serrature e blocchi di sicurezza porte di piano, il gruppo argano riduttore la centralina oleodinamica (gruppo motore pompa-gruppo valvole), i pulsanti di piano, le batterie, i sistemi di illuminazione cabina e locale macchine. Sostituzione guarnizioni di tenuta dei pistoni e tubazioni flessibili mandata olio (al 50%). Qualsiasi riparazione causata da danneggiamenti o uso improprio dell’impianto o parti dello stesso.
2a) La sostituzione del gruppo argano riduttore completo di vite senza fine e corona, di boccole chiavette di blocco e puleggia motore, degli ammortizzatori e di tutte le parti meccaniche ed elettriche, delle serrature, ecc..
2b) La revisione del gruppo argano riduttore, sostituzione del premistoppa, guarnizioni, paraoli, ghiere, spessori dadi e bulloni, riapertura dei canali di lubrificazione. Registrazione del cuscinetto reggispinta, revisione del quadro di manovra con sostituzione delle parti logore, contatti condensatori relais, ecc.
3a) La sostituzione delle funi per presenza di porzioni di cavo rotte su parere dell’organismo di controllo con sostituzione o rettifica della puleggia al 50 per cento.
3b) La sostituzione delle funi per presenza di porzioni di cavo rotte su parere dell’organismo di controllo con sostituzione o rettifica della puleggia al 50 per cento.
4a) Fornitura del combinatore telefonico
4b) La manutenzione in abbonamento incluso il combinatore telefonico e la linea telefonica (Fissa o GSM). 15
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
5a) Eventuali modifiche per adeguamento nor- 5b) Le visite periodiche degli organi preposti al mativo o lavori imposti da organi preposti al controllo (Verifiche biennali). controllo. 6b) Gli oneri relativi alla fornitura di energia elettrica.
F) PER GLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DELLE PARTI COMUNI ANTENNA TV E IMPIANTO PARABOLICO CENTRALIZZATO
A CARICO DEL PROPRIETARIO
1a) La sostituzione e la manutenzione stra- 1b) La sostituzione e la manutenzione straordiordinaria degli impianti dei servizi comuni per naria degli impianti resasi necessaria per inadevetustà. guata manutenzione. 2b) Le riparazioni e le sostituzioni di parti quali lampade, lampadine, interruttori, ecc..
D) PER L’AUTOCLAVE
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
3b) I consumi di energia elettrica e relativi oneri.
A CARICO DELL’INQUILINO
1a) L’installazione dell’impianto, la manuten- 1b) La manutenzione ordinaria, comprese le zione straordinaria e la sostituzione di qualsia- riparazioni e le piccole sostituzioni di parti in si accessorio per vetustà o in conseguenza di conseguenza dell’uso. danno accidentale.
4b) La manutenzione dell’impianto citofonico in conseguenza dell’uso. 5b) La manutenzione e la riparazione degli impianti di suoneria.
2a) La manutenzione straordinaria del locale 2b)Gli oneri relativi alla fornitura di energia eletdella centrale termica dell’impianto centrale. trica e di acqua, ecc..
6b) La sostituzione e la riparazione di temporizzatori e/o crepuscolari.
3b) La ricarica della pressione nel serbatoio. 7b) La sostituzione di lampade dei vani scale, degli altri vani comuni e degli spazi esterni.
4b) I diritti per il rilascio dei permessi.
E) PER L’IMPIANTO DI ADDOLCIMENTO DELL’ACQUA
A CARICO DEL PROPRIETARIO
G) PER LA MANUTENZIONE E LE FORNITURE IN GENERE RELATIVE ALLE PARTI COMUNI DELLO STABILE
A CARICO DELL’INQUILINO
1a) La sostituzione e la manutenzione straordi- 1b) La manutenzione ordinaria, comprese le naria dell’impianto. riparazioni e le piccole sostituzioni di parti in conseguenza dell’uso.
A CARICO DEL PROPRIETARIO 1a) La riparazione e la manutenzione straordinaria dei tetti e dei lastrici solari.
2a) La sostituzione di qualsiasi parte o acces- 2b) Le riparazioni e le piccole sostituzioni in sorio per vetustà o in conseguenza di danno conseguenza dell’uso. accidentale.
2a) La sostituzione e le riparazione di grondaie e tubi pluviali.
3b) Le sostituzioni causate da inadeguata manutenzione.
3a) La sostituzione e le riparazioni delle colonne di scarico.
4b) I consumi di forza motrice, di acqua, sali e resine, ecc..
4a) La riparazione e la manutenzione straordinaria della rete di fognatura, delle fosse biologiche (compresa la rete di smaltimento delle acque meteoriche), dei pozzi neri e la riparazione straordinaria degli impianti di depurazione.
4b) 4b) La conduzione. 5b) Le visite periodiche degli organi preposti al controllo.
A CARICO DELL’INQUILINO
4b) La pulizia delle tubazioni di scarico (compresa la rete di smaltimento delle acque meteoriche), lo spurgo dei pozzi neri e delle fosse biologiche, la disotturazione delle colonne di scarico e dei relativi pozzetti, le spese di funzionamento e di ordinaria manutenzione degli impianti di depurazione delle fognature. 5b) La riparazione e la disotturazione dei sifoni (braghe).
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A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
A CARICO DEL PROPRIETARIO
6a) Le riparazioni di tubazioni interne alle murature.
A CARICO DELL’INQUILINO 21b) Il servizio di derattizzazione e di disinfezione in genere, ivi compresa la disinfezione dei bidoni dell’immondizia.
7a) Le opere murarie di manutenzione delle murature e delle strutture dello stabile.
22b) La sostituzione dei vetri dei balconi e delle parti comuni.
8a) Gli intonaci, le verniciature e le tinteggiature delle parti murarie e le verniciature delle parti comuni esterne dello stabile
23b) Il taglio dell’erba, la potatura di cespugli ed alberi e l’annaffiatura; l’acquisto di i, nonché la manutenzione del giardino. 9b) La verniciatura e la tinteggiatura delle parti comuni interne
10a) La sostituzione di marmi, ringhiere e corrimani, se non in conseguenza di cattivo uso. 11a) La riparazione e la sostituzione di infer- 11b) La riparazione di infissi e semi-infissi in riate, cancellate, infissi, semi-infissi e vetrate. conseguenza dell’uso e loro verniciatura, comprese ringhiere e recinzioni.
24b) La potatura di alberi e e la sostituzione di cespugli. 25a) La sostituzione per vetustà di parti mobili di arredo e di completamento dello stabile (cartelli indicatori, casellari postali, bacheche, plafoniere ecc.).
25b) La manutenzione di parti mobili di arredo e di completamento dello stabile (cartelli indicatori, casellari postali, bacheche, plafoniere, bidoni dell’immondizia e suoi contenitori, trespoli, ecc.). 26b) La manutenzione degli arredi nei locali di uso comune.
12b) La riparazione delle apparecchiature e della centralina di comando per il funzionamento automatico dei cancelli e dei portoni.
27b) Manutenzione delle pavimentazioni. 13b) L’installazione e la sostituzione di tappeti e guide e la sostituzione di zerbini. 14b) La sostituzione di serrature e chiudi - porte e la riparazione di serrature e chiudi – porte. 15b) I consumi di acqua e corrente elettrica per servizi comuni.
H) DI TIPO AMMINISTRATIVO
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
1a) Le imposte e le tasse in genere
1b) Tassa passi carrabili 2b) I depositi cauzionali per i contratti di somministrazioni comuni (luce, energia elettrica, telefono, ecc.).
16b) Il canone da corrispondere alle Aziende dell’ Acquedotto per impianti antincendio. 17a) La sostituzione di impianto centralizzato 17b) Manutenzione degli amplificatori dell’imdi TV e antenna satellitare per vetustà pianto centralizzato, delle antenne TV e i relativi contratti di fornitura dell’energia elettrica. 18b) La sostituzione di cavi e dell’antenna dell’impianto centralizzato TV per la ricezione dei programmi. 19b) La manutenzione o l’eventuale sostituzione dell’impianto centralizzato TV per la ricezione dei programmi. 20b) Le targhette dei nominativi personali dei casellari postali, delle pulsantiere dei citofoni e delle porte.
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3a) L’assicurazione dello stabile rischi 3b) L’assicurazione per rischi derivanti dalla incendio,rottura tubazioni idriche responsabi- conduzione dell’alloggio lità civile verso terzi 4a) CONDOMINIO: 50 per cento onorario dell’Amministratore 50 per cento delle spese tenuta conto corrente bancario e/o postale; 50 per cento spese di cancelleria; 100 per cento spese postali personali.
4b) CONDOMINIO: 50 per cento onorario dell’Amministratore; 50 per cento delle spese tenuta conto corrente bancario e/o postale; 50 per cento spese di cancelleria; 100 per cento spese postali personali.
5a) AUTOGESTIONE:
5b) AUTOGESTIONE: 100 per cento dell’onorario del Rappresentante dell’Autogestione ove previsto: 100 per cento delle spese tenuta conto corrente bancario e/o postale; 100 per cento delle spese di cancelleria; 100 per cento delle spese postali personali. 19
I) PER LE FORNITURE E LE MANUTENZIONI ALL’INTERNO DELLA CASA LOCATA
A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DEL PROPRIETARIO
2b) Pulizia del bruciatore, della caldaia, delle canne fumarie e di ventilazione, del bollitore con eventuale lavaggio chimico. Tenuta libretto di impianto con obbligo di manutenzione in abbonamento.
A CARICO DELL’INQUILINO
IMPIANTO ELETTRICO 1a) Rifacimento o adeguamento dell'impianto 1b) Riparazione dell'impianto elettrico per elettrico a garanzia della funzionalità e della cortocircuito da sovraccarico e relativa sostisicurezza. tuzione delle apparecchiature (interruttori, prese di corrente, deviatori, pulsanti, segnalatori acustici e luminosi, lampade, alimentatori e trasformatori, interruttori differenziali salvavita e interruttori magnetotermici e apparecchi citofonici).
3a) Sostituzione del generatore dell'impianto autonomo di riscaldamento e produzione acqua calda purché risulti dal libretto di impianto, una costante manutenzione delle varie annualità. Sostituzione dei corpi scaldanti per vetustà
IMPIANTO IDRICO/SANITARIO/GAS 1a) Adeguamento e rifacimento dell'impianto di 1b) Riparazione e sostituzione delle apparecadduzione rete idrica e gas e riparazione in caso chiature sanitarie del bagno e della cucina, redi perdite gravi o vizi. lative rubinetterie flessibili in acciaio, scarichi esterni, pilette, troppopieni, ecc. 2a) Sostituzione dei contatori dell'acqua calda e 2b) Manutenzione e pulizia dei contatori divisiofredda. nali dell'acqua calda e fredda in conseguenza dell'uso, compresa la pulizia da incrostazioni di calcare o sabbia.
A CARICO DELL’INQUILINO
3b) Sostituzione del generatore dell'impianto autonomo di riscaldamento e produzione acqua calda se non è totalmente documentata una costante manutenzione, sempre in assenza di danneggiamento o evidente colpa dell’assegnatario. Manutenzione ordinaria degli impianti centralizzati o autonomi di riscaldamento/autoclave certificata dal libretto di impianto. Eventuali canoni di abbonamento.
4a) Adeguamento delle canne fumarie alle norme vigenti. PARETI E SOFFITTI: INTONACI, TINTE VERNICI E PARATI 1a) Installazione, rifacimento e adeguamento normativo degli impianti autonomi di riscaldamento e produzione di acqua calda, su programma dell'Ente gestore.
3a) Riparazione di tubazioni e condotte interne 3b) Riparazioni di tubazioni e condotte interne all'alloggio comprese le relative opere murarie. all'alloggio in caso di danneggiamento; sostituzione cassette di scarico wc esterne.
1b) Interventi di manutenzione e sostituzione sulle apparecchiature che compongono gli impianti di riscaldamento e produzione acqua calda, regolazione fiamma pilota, ricarica vaso di espansione, con eventuale sostituzione di singoli componenti quali: vaso di espansione, pompe, bruciatore, termocoppia, pressostati, ugelli, guarnizioni di tenuta, sostituzione bollitore, messa a punto combustione, saracinesche, ecc.
4a) Sostituzione boiler termo-elettrico. 2b) Pulizia del bruciatore, della caldaia, delle canne fumarie e di ventilazione, del bollitore con eventuale lavaggio chimico. Tenuta libretto di impianto con obbligo di manutenzione in abbonamento.
5b) Disincrostazione dei depositi calcarei delle condutture idriche. 6a) Sostituzione apparecchi sanitari per vetu- 6b) Sostituzione o riparazione apparecchi igiestà. nico sanitari per cause dovute a negligenza o colpa. RISCALDAMENTO E PRODUZIONE DI ACQUA CALDA PER IMPIANTI AUTONOMI 1a) Installazione, rifacimento e adeguamento normativo degli impianti autonomi di riscaldamento e produzione di acqua calda, su programma dell'Ente gestore.
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1b) Interventi di manutenzione e sostituzione sulle apparecchiature che compongono gli impianti di riscaldamento e produzione acqua calda, regolazione fiamma pilota, ricarica vaso di espansione, con eventuale sostituzione di singoli componenti quali: vaso di espansione, pompe, bruciatore, termocoppia, pressostati, ugelli, guarnizioni di tenuta, sostituzione bollitore, messa a punto combustione, saracinesche, ecc.
3a) Sostituzione del generatore dell'impianto autonomo di riscaldamento e produzione acqua calda purché risulti dal libretto di impianto, una costante manutenzione delle varie annualità. Sostituzione dei corpi scaldanti per vetustà.
3b) Sostituzione del generatore dell'impianto autonomo di riscaldamento e produzione acqua calda se non è totalmente documentata una costante manutenzione, sempre in assenza di danneggiamento o evidente colpa dell’assegnatario. Manutenzione ordinaria degli impianti centralizzati o autonomi di riscaldamento/autoclave certificata dal libretto di impianto. Eventuali canoni di abbonamento.
4a) Adeguamento delle canne fumarie alle norme vigenti.
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A CARICO DEL PROPRIETARIO
A CARICO DELL’INQUILINO
L) OBBLIGHI DELL’ASSEGNATARIO IN ORDINE ALLA MANUTENZIONE DELLA CALDAIA E DELL’IMPIANTO TERMICO AUTONOMO A CARICO DELL’INQUILINO
PARETI E SOFFITTI: INTONACI, TINTE VERNICI E PARATI 1a) Ripristino di intonaci conseguenti a vetustà, o 1b) Ripristino di intonaci per danni causati dall'uad interventi manutentivi. tente. 2b) Rinnovi periodici delle finiture nelle pareti e dei soffitti nel corso della locazione. 3b) Eventuali innovazione e migliorie nel corso del rapporto di locazione, concordati con la proprietà. PAVIMENTI E RIVESTIMENTI 1a) Rifacimento totale o parziale di pavimenti e rivestimenti conseguenti, a vetustà o dovuti ad interventi manutentivi sugli impianti, anche con impiego di materiali similari.
1b) Riparazione di pavimenti e rivestimenti in genere, manutenzione con sigillatura delle fughe o modeste sostituzioni di piastrelle o listelli e zoccolini battiscopa dovute a negligenza o colpe.
SERRAMENTI ED INFISSI 1a) Sostituzione di porte, telai, finestre, avvolgibili, persiane, scuri non riparabili per fatiscenza conseguente ad ammaloramento del materiale di impiego e/o vetustà.
1b) Riparazione delle porte, dei telai finestre, delle persiane degli scuri e sostituzioni di parti accessorie, maniglie, vetri, serrature, cornici, cerniere, cremonesi, ganci, rulli, cinghie, perni, puleggia e meccanismi di avvolgimento in genere, esclusi gli inconvenienti dovuti a fatiscenza. e/o vetustà
2a) Ancoraggi delle serrande avvolgibili e delle por- 2b) Riparazione e sostituzione rulli e relativi sostete basculanti dei garage che comportino necessità gni, cordelle, pulegge, attacchi al rullo, molle, stecdi opere murarie. che e ganci nelle serrande avvolgibili, nonché degli accessori dei basculanti dei garages. 3a) erniciatura di serramenti esterni, serrande av- 3b) Verniciatura di serramenti interni: porte e finevolgibili, persiane, scuri e ringhiere di balconi su stre. programma di manutenzione straordinaria. SERRAMENTI ED INFISSI 1a) Sostituzione degli impianti ed apparecchi di 1b) Sostituzione e manutenzione degli appaestrazione meccanica e ventilazione locali gara- recchi di estrazione e ventilazione all'interno ges e comuni. dell'alloggio.
Per le unità immobiliari dotate di impianti termici individuali, l’inquilino è responsabile della conduzione dell’impianto ed è tenuto all’osservanza di alcune norme basilari di sicurezza. In particolare è obbligatorio – ai sensi del DPR n. 412/93, modificato dal DPR n. 551/99 e successive modifiche ed integrazioni – far revisionare e pulire la caldaia almeno una volta l’anno (e comunque in conformità alle istruzioni tecniche elaborate dal costruttore dell’impianto) da una ditta specializzata. La ditta deve anche verificare il tiraggio della canna fumaria e il rendimento della caldaia tramite un’analisi dei prodotti della combustione. Verifiche e dati dovranno essere annotati nel “rapporto di intervento” e trascritti sul “libretto di impianto” . Nel caso il “rapporto di intervento” evidenzi una anomalia, l’inquilino deve far pervenire tempestivamente copia del “rapporto” e dei dati della prova strumentale al Servizio Tecnico dell’Ater. In caso di restituzione dell’alloggio, l’inquilino è tenuto a consegnare all’Ater il “libretto di impianto”, aggiornato e con gli allegati. Se il libretto dovesse mancare, o non essere aggiornato e completo degli allegati, gli oneri per le necessarie verifiche per il rilascio di un nuovo libretto saranno a carico dell’inquilino. Il locale dove è posta la caldaia deve essere aerato dall’esterno e, in ogni caso, non ne va modificato per alcuna ragione il regime di aerazione in quanto verrebbe compromesso il sistema di evacuazione dei gas combusti e non, con conseguente pericolo all’incolumità dei residenti e alla sicurezza dei rimanenti alloggi, con le relative responsabilità penali. Nel caso in cui l’Azienda debba intervenire, in via sostitutiva, per riparazioni e sostituzioni a carico degli Inquilini, o ad essi imputabili per negligenza o colpa, previa diffida, potrà procedere direttamente addebitando il relativo onere. Art. 8 - Diritto di chiamata Ove l’inquilino chieda l’intervento dell’ATER per riparazioni o manutenzioni o verifiche che, a seguito del sopralluogo, risultino immotivate o comunque non di competenza dell’Azienda, gli potrà essere addebitato, a titolo di rimborso spese forfettario, l’importo di € 16,00, salvo ulteriori variazioni determinate annualmente dall’Azienda. Art. 9 - Norme particolari per le autorimesse. L’assegnatario é responsabile della buona con-
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servazione del vano autorimessa e dei relativi accessori. Nel caso di autorimessa ad uso comune, l’assegnatario é obbligato a parcheggiare la vettura unicamente nel posto assegnato. Lo scambio di posto con altro assegnatario può essere effettuato solo se preventivamente autorizzato dall’Azienda per iscritto. Art. 10 - Uso dell’ascensore Nel caso che i locali affittati siano serviti da ascensore, l’inquilino dovrà, nell’uso del medesimo uniformarsi al regolamento esposto in cabina ed alle norme consuetudinarie vigenti in materia, esonerando l’Azienda da ogni responsabilità al riguardo, anche per le eventuali sospensioni dovute a casi imprevisti e conseguenti alla manutenzione e alla riparazione dell’impianto. Art. 11 - Rappresentante degli assegnatari Per ogni fabbricato, dovrà essere designato un Rappresentante della autogestione, eletto dall’assemblea dei locatari, che ne fisserà l’eventuale compenso, al quale spetta far rispettare la disciplina dello stabile, la gestione dei servizi comuni, e quanto altro previsto nel presente regolamento. Dovranno altresì essere osservate le norme del Regolamento per l’autogestione dei servizi accessori e degli spazi comuni. Art. 12 - Inosservanza delle disposizioni Qualora l’inquilino già formalmente diffidato per il mancato rispetto delle norme fissate dal “Regolamento di Condominio/Autogestione” o dal “Regolamento per l’uso degli alloggi e delle parti comuni” dovesse perseverare nell’inosservanza, gli verrà addebitata una sanzione fino ad € 50,00 e fino ad € 200,00 in caso di recidiva, salvo successivi aggiornamenti determinati dall’Azienda. Le relative somma andranno a far parte del bilancio della Gestione. La replicata inosservanza delle disposizioni del presente regolamento potrà inoltre comportare, ai sensi dell’art. 27, primo comma, lett. f) della legge regionale n. 10/1996, l’avvio della procedura di decadenza dell’assegnazione con conseguente sfratto.
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ATER UMBRIA - ANNO III - N.05 - GIUGNO 2014
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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Emergenza casa, sostegno "Edilizia residenziale agli sfratti per morosità protagonista di un pezzo incolpevole e acquisto di alloggi di ripresa, di un pezzo da destinare a canone sociale
di sicurezza"
Sono scaduti il 14 novembre 2014 i termini per la presentazione delle domande Estensione degli Ecobonus all'Edilizia Residenziale Pubblica, partecipazione di regioni per il Bando a favore di inquilini raggiunti da sfratto per morosità incolpevole ee privati per finanziare un settore importante secondo il delle Infrastrutture per quello per l’acquisto da parte di Ater Umbria diMinistro alloggi da destinare Graziano Delrio,a che ha partecipato alla locazione canone sociale. all'Assemblea Generale dei Soci di Federcasa, a Roma, presieduta dal Presidente Luca Talluri
di Noemi Campanella
“Dobbiamo valutare con molta attenzione, anche nella prossima Finanziaria, l'estensione dei bonus sulla riqualificazione degli edifici, gli Ecobonus, all'edilizia popolare, perché trovo sia incomprensibile che non siano estesi a questo tipo di edifici".
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"Dobbiamo pensare ad un programma lungo di finanziamenti, che abbia una prospettiva. Ci sono tante fonti di finanziamento, bisogna pensare a formulazioni innovative. Contiamo sul settore dell'edilizia residenziale pubblica e vogliamo che sia il protagonista di un pezzo di ripresa". A parlare è il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che ha preso parte all’Assemblea Generale dei Soci di Federcasa, a Roma, presieduta dal Presidente Luca Talluri. Un incontro importante nel corso del quale si è disegnato il futuro dell'edilizia residenziale pubblica partendo dalla necessità di garantire il diritto alla casa, attraverso una programmazione costante e duratura dei finanziamenti, di qualsiasi tipo e da qualsiasi parte: “Vi chiedo impegno di proposta e di capacità - ha sostenuto il Ministro - con l’obiettivo
di provare a toglierci della precarietà dell’anno dopo anno, valutando tutte le ipotesi possibili sul campo”. Un'apertura alla collaborazione che è stata recepita dal Presidente di Federcasa Talluri il quale, nella sua relazione introduttiva ha parlato delle debolezze del sistema dell'edilizia residenziale pubblica, come le questioni dei canoni concordati e delle spese condominiali e delle morosità, che Federcasa e gli associati come gli IACP, ALER, ATER, ACER, ATC, stanno affrontando facendo ognuno la propria parte. Per quanto riguarda il settore è stato il Ministro a mettere sul tavolo alcune ipotesi di finanziamento: “Dobbiamo valutare con molta attenzione, anche nella prossima Finanziaria, l'estensione dei bonus sulla riqualificazione degli edifici, gli Ecobonus, all'edilizia popolare, perché trovo sia incomprensibile che
non siano estesi a questo tipo di edifici". Non solo. Sostegno potrebbe arrivare anche dalla collaborazione con le Regioni, con fondi Leva, capitali privati o fondi di rotazione. Questo perché gli investimenti nell’edilizia residenziale pubblica sono investimenti anche per la crescita per l’occupazione, per la riqualificazione del patrimonio energetico. “Va pensato un programma a lungo termine - ha concluso - non è detto che le risorse debbano provenire per forza dalla finanziaria. Gli strumenti possibili sono tanti”. Presenti all'assemblea, i presidenti e direttori generali degli Enti associati a Federcasa compresa Ater Umbria, attraverso il Presidente Alessandro Almadori e il Direttore Luca Federici. Sicurezza sociale ed emergenza abitativa. Su questo occorre lavorare in sinergia, secondo Luca Talluri, perché lo scenario
dell'edilizia residenziale è attualmente complesso ed immerso all’interno di un contesto socio-economico in costante trasformazione: “La politica della casa deve diventare ancora più centrale. Crediamo che la crisi abbia colpito troppo a lungo e il settore dell’edilizia è stato pesantemente danneggiato. Altro tassello si potrebbe aggiungere all'elenco di interventi possibili emerso nel corso dell'Assemblea, ed è stato Delrio e metterlo sul tavolo: l'anticipazione della Legge 80, quella redatta per mano del collega Lupi nel 2014 relativa alle Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015, che prevedeva stanziamenti in dieci anni. Anticipazione che porterebbe denari subito. Buone notizie in cerca di realizzazione.
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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
La sicurezza sismica dell'edilizia residenziale pubblica Presentata nel corso di un convegno organizzato da Federcasa e Isi (Associazione Ingegneria Sismica Italiana) una ricerca finalizzata alla valutazione del rischio sismico negli edifici di edilizia residenziale pubblica. Tra i fabbricati scelti anche uno di Ater Umbria, a Terni, in via del Mandorlo 7.
di Noemi Campanella
“Lo studio è stato diretto a capire lo stato conservativo degli edifici, partendo da un campione di otto, distribuiti in varie zone dello stivale, per programmare uno screening approfondito dello stato di salute di tutti i fabbricati che si trovano nelle aree del Paese a più elevato rischio sismico per attuare una classificazione quindi un disegno preciso della situazione”
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Anche Ater Umbria al centro di un'indagine condotta da Federcasa e Isi Associazione Ingegneria Sismica Italiana, volta a capire il grandi di sicurezza sismica degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il documento è stato presentato nel corso di un convegno da tutolo, “La sicurezza sismica dell’edilizia residenziale pubblica”, che si è svolto nella sede di Ater Roma. Al centro dell’incontro la valutazione del rischio sismico, la vulnerabilità sismica degli edifici e la presentazione dello studio sulla valutazione delle prestazioni sismiche di un campione di edifici gestiti dagli enti associati a Federcasa. Per quanto riguarda l'Umbria è stato preso come riferimento uno stabile nella conca ternana, in via del Mandorlo (costruito negli anni 80 e par-
zialmente abitato), il cui grado di vulnerabilità è risultato medio. L'obiettivo di Federcasa e ISI è di individuare un metodologia efficace per la mappatura del rischio sismico dell’intero patrimonio di edilizia residenziale pubblica italiano, in modo da individuare le metodologie di intervento e i possibili finanziamenti per rendere gli alloggi sicuri e migliorare la qualità della vita degli inquilini. A parlarne l’Ing. Luca Ferrari, Presidente di ISI, l’Ing. Pietro Baratono, Coordinatore del Gruppo di Studio per la “Classificazione del rischio sismico delle costruzioni” presso il MIT e l’Ingegnere Paolo Segala, Consigliere ISI che hanno trattato il tema della Classificazione Sismica. A presentare la ricerca l'Ingegnere Fabio Freddi e Franco Daniele di ISI. All’Architetto Claudio Di Angelo An-
tonio, dirigente Area Tecnica di Federcasa è stata affidata la chiosa della presentazione. Sostanzialmente lo studio è stato diretto a capire lo stato conservativo degli edifici, partendo da un campione di otto, distribuiti in varie zone dello stivale, per programmare uno screening approfondito dello stato di salute di tutti i fabbricati che si trovano nelle aree del Paese a più elevato rischio sismico per attuare una classificazione quindi un disegno preciso della situazione. Si tratta di fabbricati ubicati nelle province di Treviso, Bologna, Firenze, Terni, L’Aquila, Napoli, Potenza e Siracusa. Nel corso delle visite ispettive a cui sono stati sottoposti gli edifici sono stati evidenziati: le caratteristiche del manufatto (descrizione generale, caratteristiche strutturali,
stato di conservazione); l’input sismico atteso (spettro di risposta elastico allo stato limite di vita SLV - Tempo di ritorno TR =475 anni); considerazioni sulla vulnerabilità e sul rischio dell’edificio, e sono state fatte alcune ipotesi di intervento da porre in atto per migliorare il comportamento sismico degli edifici. Attraverso le analisi effettuate nella sperimentazione di Isi, si riesce a capire la classe di rischio sismico di ogni abitazione, il che consentirebbe interventi di miglioramento e riqualificazione.
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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Nuova vita nei centri storici
Quando la riqualificazione del patrimonio esistente crea nuove prospettive di vita nei centri storici. L'esempio di Perugia, tramite il racconto di ragazzi che hanno partecipato al Bando per Giovani Coppie.
di Noemi Campanella
Il presidente Almadori: “Le opere che abbiamo realizzato sono un esempio di quanto sia importante la riqualificazione del patrimonio esistente, realizzata grazie ad interventi che derivano dai famosi PUC2, a beneficio dell’Edilizia residenziale pubblica e del diritto alla casa. Questo Bando è rilevante perché quando si riescono a mettere a disposizione 22 alloggi in centro storico, per giovani coppie, si riesce a fare un’operazione importante per la sua rivitalizzazione».
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Lui, Riccardo ha 27 anni, lei Gaia ne ha 26. Sono fidanzati da otto anni, lavorano e vivono in centro a Perugia e nel salotto buono vogliono costruire la loro vita. Per questo hanno deciso di partecipare al Bando per le giovani coppie di Ater Umbria, quale opportunità di realizzare un progetto di vita, in uno dei complessi più suggestivi della città, l'ex convento in via degli Sciri, accanto alla meravigliosa torre duecentesca, detta anche degli Scalzi. Un Bando che unisce la rivitalizzazione del centro alla riqualificazione degli edifici esistenti, evitando nuove costruzioni e consumo del suolo, seguendo insomma,
dettagliatamente, quanto l'Unione Europea indica ai Paesi membri. Così come altre 21coppie, Riccardo e Gaia, essendo entrati in graduatoria, hanno a disposizione la possibilità di vivere in appartamenti di pregio, in un condominio di pregio, in una zona di pregio, l'ex Convento degli Sciri e una palazzina in via Fratti, in affitto a canone concordato. La ristrutturazione è stata realizzata grazie ai fondi comunitari (i PUC2 riferiti alla programmazione comunitaria del Por-Fesr 2007-2013) ed ha rigiardato anche la meravigliosa Torre medievale che rappresenta uno dei simboli di Perugia che fino ad oggi non era mai
stata aperta al pubblico. L’edificio, acquistato dalle Opere Pie Riunite, ha una superficie coperta di 485 mq circa ed è ricompreso in una zona di interesse storico. Il progetto ha consentito anche il recupero della Chiesa. Destinatarie del Bando sono state le giovani coppie, come definite dalla normativa regionale e tra le condizioni di partecipazione c'era quella del reddito. "Le opere che abbiamo realizzato - spiega il Presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori - sono un esempio di quanto sia importante la riqualificazione del patrimonio esistente, realizzata grazie ad interventi che derivano dai famosi PUC2, a beneficio dell’Edilizia residenziale pubblica e del diritto alla casa. Questo Bando è rilevante perché quando si riescono a mettere a disposizione 22 alloggi in centro storico, per giovani coppie, si riesce a fare un’operazione importante per la sua rivitalizzazione". Riccardo è titolare di un'edicola in via dei Priori e Gaia lavora come segretaria sempre nel cento di Perugia: “Abitare agli Sciri - dicono - è la realizzazione di un nostro progetto”. Sono arrivati a conoscenza del Bando grazie ai giornali: “Di questa opportunità ne parlava molto - spiegano - anche la gente. C'è stato un passaparola tra i residenti e vivendo e lavorando in centro ci siamo subito messi in moto”. Il percorso è stato facile: “Abbiamo consultato il testo - spiega Gaia Cucchiella - nel sito di Ater Umbria, abbiamo scaricato la domanda, l'abbiamo compilata e poi siamo andati negli uffici a consegnarla. Pensavo che non saremmo ri-
entrati nella graduatoria, invece è andata bene”. “Come residenti - dice Riccardo Cerami - siamo i primi ad auspicare in un rilancio del centro storico. Cominciare dal coinvolgimento di noi ragazzi è la scelta giusta, anche se, complessivamente, gli affitti e le spese per viverci sono troppo alte e sarebbe meglio abbassarle un po'. Ci riteniamo privilegiati a poter vivere in un complesso di così grande valore storico”. Da qui la proposta di Riccardo e Gaia: “Creare un Bando di questo tipo anche per le persone anziane, che come noi ragazzi farebbero carte false per abitare nei centri storici e goderne l'alta qualità di vita”.
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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Il risparmio energetico grazie agli alloggi in laterizio e alla collaborazione con ANDIL I rappresentanti di Ater, ANDIL, le aziende del laterizio e Casa Clima di Bolzano hanno effettuato un sopralluogo nel complesso di edilizia residenziale di 18 alloggi, a canone concordato, in fase di realizzazione a San Sabino, nel comune di Spoleto, per illustrare le nuove tecniche di costruzione adottate dall'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica dell'Umbria
di Noemi Campanella
Per il Presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori: “La collaborazione con ANDIL rispecchia la nostra politica rivolta all'innovazione nel processo e nel prodotto, le aziende ci hanno fornito, gratuitamente, i loro laterizi di punta per ottenere un prodotto edilizio sperimentale e innovativo.
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Raggiungere un elevato efficientamento energetico in modo da garantire un cospicuo risparmio in bolletta agli inquilini degli alloggi. Obiettivo raggiunto da Ater Umbria, nella progettazione e realizzazione di 18 alloggi a canone concordato nel comune di Spoleto, nella località di San Sabino. La conclusione dei lavori è prevista per novembre del 2015. Fondamentale è stata la collaborazione con ANDIL (l'Associazione Nazionale Industriali del Laterizio) siglata in un protocollo d'intesa, risalente al 2007, con il quale l'Azienda Territoriale per
l'Edilizia Residenziale Pubblica dell'Umbria si impegnava a realizzare soluzioni sperimentali finalizzate al raggiungimento di un alto risparmio energetico tramite l'utilizzo del laterizio. Per illustrare le modalità di progettazione e le nuove tecniche di realizzazione, Ater Umbria ha organizzato un sopralluogo nel complesso di San Sabino al quale hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori, il Direttore Luca Federici, i rappresentanti di ANDIL, quali Gianni Meneghini, Presidente della macro sezione laterizi a vista,
che riferendosi al complesso di San Sabino ha parlato di cantiere modello: “L'ANDIL - ha affermato - ha cercato questa collaborazione con Ater per fare un primo test su quello che poteva essere, nell'edilizia convenzionata, un modo per dare un prodotto di altissimo livello e di qualità e che offra consumi vantaggiosi. Speriamo possa essere imitato da tanti Ater in tutta Italia”. L'Azienda è stata individuata quale soggetto attuatore di quello che si può considerare come un progetto pilota, che sarà possibile estendere anche ad altre opere. È
stato appositamente finanziato dalla Regione Umbria nell'ambito del Programma Operativo annuale 2006, in attuazione del Piano triennale di edilizia pubblica. Il laterizio di profila come materiale di eccellenza per soluzioni costruttive performanti. “La collaborazione con ANDIL - ha affermato il Presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori - rispecchia la nostra politica rivolta all'innovazione nel processo e nel prodotto, le aziende ci hanno fornito, gratuitamente, i loro laterizi di punta per ottenere un prodotto edilizio sperimentale e
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innovativo. Gli alloggi di Spoleto sono caratterizzati da un'elevata qualità progettuale e dei materiali. Tutto ciò a favore, anche delle famiglie che vi andranno ad abitare e che otterranno un sensibile risparmio nei consumi. Buone prassi che saranno estese anche ad altre realizzazioni di Ater”. Tra i materiali utilizzati, il laterizio è dunque quello principale, con particolare attenzione alla certificazione energetica, sia invernale che estiva, nel pieno rispetto delle normative italiane e, in un'ottica europea, adempiendo a tutti gli accorgimenti richiesti dall'Unione. Fondamentale è la collaborazione che ANDIL ha da tempo intrapreso una collaborazione con l'Agenzia Casa Clima di Bolzano. Gli alloggi di San Sabino risultano dunque inse-
riti in Classe A di Casa Clima di Bolzano. Sono divisi in due unità da 6 e 12 appartamenti, per un volume edificato totale di 5.500 metri cubi, l'utilizzo del laterizio consente di limitare la dispersione termica. La struttura, oltre alle garanzie sismiche, ha un livello di eccellenza quanto ad efficienza energetica (Classe A, con fabbisogno energetico inferiore a 30 Kwh/m² all'anno), nell'ottica del massimo risparmio e della riduzione di CO2 nell'ambiente, anche attraverso l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Ater Umbria dunque ha previsto tutti gli accorgimenti necessari: l'isolamento delle pareti e ponti termici, coibentazioni perimetrali e tetti e vetri termici. Il risultato per il complesso spoletino è di essere all'avanguardia nella so-
stenibilità ambientale ed energetica. Complessivamente l'importo dell'intervento ammonta a 4 milioni e 200 mila euro (1.440.000€ contributo regionale, 1.329.000€ finanziamento Ater già assegnato e 1.438.000€ finanziamento Ater Integrativo da Destinare).
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ATER UMBRIA
ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
Consiglio di Amministrazione
Orari estivi / dal 29 giugno al 30 agosto
Orari invernali / dal 31 agosto
Unità operativa di Perugia lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Unità operativa di Perugia Mattina lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
Alessandro Almadori - Presidente Andrea Alunni - Consigliere Maria Grazia Ricci - Consigliere Carlo Rozzi - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere
Collegio Sindacale Emilio Landi Anna Maria Baroni Paola Tardioli
Direttore
Unità operativa di Terni lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Unità operativa di Terni Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
Luca Federici
Unità Operativa di Terni Annamaria Oddi - Dirigente e Responsabile Affari generali Alessandro Mazzei - Responsabile Tecnico Valeria Trabalza - Responsabile Gestione Simona Simoni - Responsabile Contabilità e Bilancio
Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile Gestione
Nome del periodico: ATER UMBRIA Direttore Responsabile: Noemi Campanella Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia
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Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria
sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it
unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 www.ater.umbria.it