NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
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Ricostruzione come opportunità di sviluppo Ripartire dai territori
dall'economia e dal sociale
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Sommario 4
INTERVISTA Sisma in Valnerina. L'Umbria riparte. Intervista alla Presidente Regione Umbria Catiuscia Marini. Di Noemi Campanella
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ARTICOLO Dalla sperimentazione di Casa Italia in Umbria ai dati sulla vulnerabilità sismica degli edifici Erp. Se ne è parlato in un seminario a Norcia Di Noemi Campanella
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INTERVISTA Ricostruire il tessuto sociale. La rete di assistenza della Regione Umbria. Di Noemi Campanella
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FACCIA A FACCIA. I SINDACATI. Favorire la ripresa post sisma, il ruolo di SICET-CISL Intervista a Gino Bernardini, Segretario della Sicet Umbria. Di Noemi Campanella
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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Piazzetta Piermarini Foligno Di Noemi Campanella
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ARTICOLO Riqualificazioni ed efficientamento energetico grazie alla legge 80 e alla programmazione comunitaria Di Noemi Campanella
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PROSSIMI APPALTI - IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE
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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA - IMMOBILI CONSEGNATI
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ATER UMBRIA - ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
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INTERVISTA
Sisma in Valnerina. L'Umbria riparte.
Ricostruire gli edifici, l'economia e la comunità di un intero territorio. Le azioni della Regione Umbria in questa intervista alla Presidente Catiuscia Marini.
di Noemi Campanella
“Se è vero che abbiamo tutti conosciuto di nuovo la grande paura, il grande dolore, è anche vero che noi umbri, e soprattutto quanti vivono in Valnerina, siamo persone tenaci, forti e determinati nel voler sempre e comunque ricostruire. Una ricostruzione che deve innanzitutto partire da subito”.
Presidente, a poco meno di un anno dal terremoto in Valnerina si può parlare di emergenza superata? La drammatica sequenza di scosse telluriche che dalla fine di agosto dello scorso anno hanno duramente provato le nostre popolazioni, insieme a quelle di Abruzzo, Marche e Lazio, ha determinato per l’Italia, e per tutti noi, la più difficile emergenza degli ultimi quaranta anni. Prima di sviluppare su questa vicenda alcune considerazioni, sento il bisogno di rinnovare un pensiero alle vittime di questi terremoti, ed esprimere ancora una volta la mia grande vicinanza e solidarietà per le persone, e sono davvero tante, che hanno perso la propria casa, in alcuni casi anche il lavoro, la propria impresa o attività economica. Per ciò che riguarda la sua domanda le posso dire che ormai ci siamo messi alle spalle l’emergenza, che abbiamo gestito insieme alla Protezione civile nazionale e regionale, ai sindaci, a tutte le forze dell’ordine e con lo straordinario, generoso e prezioso contributo del mondo del volontariato. Oggi, invece, siamo ormai nella fase della ricostruzione post sisma. Dalla prima fase dell'emergenza in poi, l'abbiamo sempre vista in prima fila, protagonista di un attaccamento molto forte con le zone colpite, vicina alla gente, a prescindere
Catiuscia Marini Presidente Regione Umbria 4
dal suo ruolo istituzionale. Sappiamo quanto questi eventi sismici abbiano provato le nostre comunità che hanno rivissuto la paura ed il dramma già conosciuti circa venti anni fa al confine tra l’Umbria e le Marche, e prima ancora nel 1979 a Norcia, per le altre drammatiche crisi sismiche a che ci hanno toccati così da vicino. Se è vero che abbiamo tutti conosciuto di nuovo la grande paura, il grande dolore, è anche vero che noi umbri, e soprattutto quanti vivono in Valnerina, siamo persone tenaci, forti e determinati nel voler sempre e comunque ricostruire. Un tema da affrontare è il rischio di spopolamento che nuovi modelli e nuove opportunità potrebbero evitare Se già il primo sisma di agosto aveva creato danni in Valnerina, il terremoto dello scorso 30 ottobre, e poi i nuovi eventi sismici di gennaio di quest’anno, hanno drammaticamente aggravato il quadro dei danni e ne hanno prodotti altri in molti centri della regione, ed è significativamente cresciuto il numero delle persone che sono oggi fuori dalle proprie case. Il nostro obiettivo, e in primo luogo quello degli stessi cittadini, è appunto quello di evitare lo spopolamento di queste aree. Per questo, sin da subito e parallelamente
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alla fase dell’emergenza, abbiamo voluto dare priorità agli interventi per il ripristino delle scuole e delle attività produttive. Solo con scuola e lavoro si può impedire lo spopolamento di queste aree che, essendo montane ed interne, già vivevano questo rischio. Sappiamo tutti, e molto bene, che questo è ciò che vogliono prima di tutto i nostri cittadini: continuare a vivere nella propria terra. Il nostro impegno, dunque, è e sarà quello di metterli nelle condizioni di poter continuare a vivere i loro luoghi e questa terra. La ricostruzione post sisma, come opportunità di ripensamento dei luoghi (di cambiamento del rapporto tra centro e periferia), di sviluppo dei territori, oltre che della messa in sicurezza degli edifici e di ripristino della rete dei borghi. Una sfida? Sì, è questa la vera sfida di questa ricostruzione. Grazie al quadro normativo già definito, ed alle risorse che lo Stato, grazie all’impegno del Governo e del Parlamento, ha messo a disposizione, abbiamo potuto. È questa la novità che sta caratterizzando l’approccio dello Stato nella gestione di questa drammatica vicenda: assistere le persone, gestire l’emergenza, ma nello stesso tempo pensare già a far partire la ricostruzione. Una ricostruzione - ed è questo l’insegnamento che ci viene proprio dall’esperienza della ricostruzione
post sisma del 1997 - che deve anche puntare alla prevenzione. Questo grazie al progetto voluto fortemente dal Governo, e dall’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, “casa Italia” per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio nazionale. La prima forma di protezione civile è la partecipazione. Quale tipo di coinvolgimento all’azione di rinascita può esserci per la gente e il tessuto economico locale? Accanto alla gestione dell’emergenza, all’avvio della ricostruzione, dobbiamo lavorare - in parallelo - ad un “progetto socio-economico” per favorire la ripartenza dell’economia regionale, che guardi ai territori più direttamente colpiti dagli eventi sismici, da Norcia a Preci, a Cascia, ma anche a tutta l’Umbria. Alcuni comparti, come quello turistico, hanno infatti subito gravi danni indiretti. Sarà, infatti, fondamentale ricostruire non solo fisicamente gli edifici e le aziende danneggiate dal terremoto, ma anche il tessuto economico sia di Norcia, sia della Valnerina, sia delle altre aree della regione che, a causa dei ripetuti eventi sismici, stanno registrando pesantissime perdite economiche. Per ciò abbiamo messo in campo misure di sostegno economico per quei soggetti che hanno subito danni diretti e per i settori che hanno subito danni indiretti. L’altro asse di questo “progetto socio-eco-
nomico” è quello del rilancio dell’immagine dell’Umbria che viene purtroppo associata nella sua interezza ai luoghi del sisma, pur non avendo la stragrande maggioranza del territorio regionale subito alcun danno. Come Regione abbiamo lavorato ad un pacchetto di azioni ed iniziative di promozione dell’Umbria; già sono in corso significative campagne di comunicazione sui principali canali televisivi pubblici e privati, accanto a molte altre azioni di promozione. Vorrei anche ricordare il fatto che oggi abbiamo un quadro normativo, dai decreti alle ordinanze commissariali, e finanziario che, a differenza del passato, consente a soli pochi mesi dall’inizio della crisi sismica, di poter avviare immediatamente la ricostruzione a “burocrazia zero” ed avendo la certezza della disponibilità della risorse. E tutto questo lo abbiamo definito attraverso una capillare partecipazione delle comunità locali interessate, perché una buona ricostruzione non potrà mai prescindere dal protagonismo dei cittadini e di tutte le comunità.
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ARTICOLO
Dalla sperimentazione di Casa Italia in Umbria ai dati sulla vulnerabilità sismica degli edifici Erp. Se ne è parlato in un seminario a Norcia “Patrimonio edilizio e rischio sismico - Necessità di conoscenza e possibilità di intervento nell'Edilizia Residenziale Pubblica”, a cura di Federcasa e Isi (Ingegneria Sismica Italiana) a Norcia, con la collaborazione di Ater Umbria
di Noemi Campanella
“Grande partecipazione alla tre giorni organizzata in Valnerina, tra Spoleto e Norcia, che ha compreso in calendario l'Assemblea di Federcasa, oltre ad un incontro tra tutte le Aziende Casa italiane e il cui cuore è stato il seminario tecnico dal titolo: “Patrimonio edilizio e rischio sismico, necessità di conoscenza, possibilità d'intervento nell'Erp”, sotto il patrocinio della Regione Umbria, Comune di Norcia e Ordine degli Architetti della Provincia di Terni”.
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La sicurezza delle case alla luce dei recenti eventi sismici. Un obiettivo necessario da perseguire e che è stato al centro di una tre giorni organizzata in Valnerina tra Spoleto e Norcia, che ha compreso in calendario l'Assemblea di Federcasa, oltre ad un incontro tra tutte le Aziende Casa italiane e il cui cuore è stato il seminario tecnico dal titolo: “Patrimonio edilizio e rischio sismico, necessità di conoscenza, possibilità d'intervento nell'Erp”, sotto il patrocinio della Regione Umbria, Comune di Norcia e Ordine degli Architetti della Provincia di Terni. Quello che ne è venuto fuori è un'analisi a tutto tondo delle possibilità di intervento attraverso la presentazione dei risultati di alcuni studi essenziali. Tra questi: un'indagine su scala nazionale sulla vulnerabilità di tutto il patrimonio di edilizia residenziale pubblica realizzata dall'Associazione di Ingegneria Simica Italiana assieme a Federcasa e un monitoraggio a livello regionale sulle reali condizioni degli alloggi di Ater Umbria. Ricerche che consentono di passare all'azione e alla programmazione di interventi mirati alla riduzione del rischio sismico. 'Casa Italia' è una di queste. Su larga scala e con il placet del Governo nazionale, il progetto di Renzo Piano ha scelto Foligno quale sede della sua sperimentazione. Non solo. In tema di ricostruzione, Ater ha avviato la progettazione su 26 edifici di sua proprietà nelle zone del cosiddetto 'cratere', che effettuerà
grazie ad un finanziamento di 20 milioni di euro da parte del Governo. Quello di Norcia, scelta per rappresentare la vicinanza alle popolazioni terremotate, è stato un incontro importante al quale hanno partecipato esperti e tecnici da tutta Italia, salutato con soddisfazione dal Sindaco Nicola Alemanno: “La nostra comunità - ha affermato - è stata duramente colpita. Contrariamente alle prime scosse del 24 agosto del 2016, con quelle di fine ottobre gran parte degli edifici sono stati fortemente danneggiati se non distrutti dal sisma. La presenza di tecnici ed esperti nella nostra città a parlare di messa in sicurezza delle case, rafforza il messaggio che tutti noi vogliamo dare all'esterno, cioè che a Norcia la vita è ripartita”. Vulnerabilità del patrimonio ERP Possibilità di intervento. L'analisi sulla quale ruota l'indagine di Federcasa e Isi, al centro degli interventi dei due presidenti Luca Talluri di Federcasa, e Luca Ferrari di Isi, parla di vulnerabilità e di possibilità di intervento: “Questo studio è stato prodotto grazie alla collaborazione tra i due istituti avviata nel 2016 - ha detto Talluri - è stata fatta su scala nazionale e su tutto il patrimonio Erp, all'interno di un articolato programma di studio per analizzare la vulnerabilità sismica degli edifici gestiti dalle Aziende Casa, nelle zone a maggior rischio sismico (1,2 e 3), inseren-
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doci una provvisionale stima del costo per incrementare la sicurezza sismica dell’intero patrimonio a rischio. Federcasa è da sempre attenta al tema della sicurezza sismica e della sostenibilità in tutte le sue declinazioni ha affermato Talluri - il Censimento Istat 2011 rileva complessivamente 791.292 alloggi di edilizia residenziale pubblica in Italia, l’80% dei quali sono localizzati in zone sismiche. Lo studio ha raccolto dati e informazioni di dettaglio per 190.357 alloggi per un totale di 20.448 edifici, che rappresento il 29,7% del totale gestito nelle zone sismiche. Il costo per incrementare la sicurezza sismica del complesso degli edifici gestiti dalle Aziende Casa (pari a circa 68.800), è stimato in un valore compreso tra 10,5 e 19 miliardi di euro. Diversamente, le risorse necessarie per un programma di lungo periodo che interessi il miglioramento o adeguamento sismico dei soli edifici di proprietà esclusiva delle Aziende Casa, pari a circa 33 mila, ammontano complessivamente ad un valore stimato compreso tra 5 e 10 miliardi di euro. Un programma pluriennale di adeguamento e miglioramento sismico che intervenga a partire da quelli maggior rischio, è certamente di più rapida esecuzione ed impegna risorse notevolmente più limitate”. “L’analisi della vulnerabilità sismica è stata integrata con uno strumento tecnico/operativo, Abaco degli interventi strutturali - ha spiegato
Luca Ferrari, Presidente di Isi- che individua 30 tecnologie di intervento innovative per l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici esistenti e per ciascuna pone in evidenza le metodologie di calcolo, le voci di capitolato d’appalto, i controlli di qualità e di cantiere, la valutazione costi/benefici. Lo studio ha analizzato importanti informazioni in termini di distribuzione dei principali parametri che influenzano fortemente la vulnerabilità sismica degli edifici considerati (ovvero le caratteristiche strutturali, geometriche e costruttive), la loro esposizione, nonché la pericolosità del sito di costruzione, informazioni che hanno consentito di elaborare una provvisionale stima del rischio sismico dell’intero patrimonio nonché del costo di miglioramento/adeguamento sismico”. Indagine a campione sulle caratteristiche strutturali inerenti la vulnerabilità sismica degli edifici di proprietà di Ater Umbria. L'importanza della prevenzione è da sempre al centro delle politiche abitative di Ater che nel 2015, dunque precedentemente l'ondata sismica in Umbria, stipulò un accordo con il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia, sottoscritto dal Professore Annibale Luigi Materazzi. Tale protocollo ha avviato un'intensa attività di monitoraggio sugli immobili dell'Azienda, trattati come oggetto di studio,
dal punto di vista scientifico, didattico e sperimentale, in modo da conoscere l’evoluzione nel tempo del comportamento strutturale dei beni di particolare importanza storicoarchitettonica. “Il monitoraggio - ha spiegato Filippo Ubertini, Professore Associato di tecnica delle costruzioni dell'Unipg - è condotto da un gruppo di lavoro che sta studiando singolarmente le condizioni strutturali degli edifici residenziali, prendendo un campione di settanta immobili. Il nostro obiettivo è di arrivare alla definizione di strategie di riduzione del rischio sismico con un'analisi completa e procedendo con approcci semplificati. Il risultato sarà un censimento strutturale per una valutazione speditiva e avremo così contribuito a migliorare la conoscenza del patrimonio”. “Questo accordo è importante - ha affermato Alessandro Almadori, Presidente di Ater Umbria - perchè ci permetterà di classificare gli edifici ad alto rischio e pianificare gli interventi. Le informazioni che si acquisiscono degli edifici sono essenziali per procedere all' assegnazione a classi di rischio a cui fa riferimento anche il cosiddetto "sismabonus". “In particolare - ha concluso Almadori - ogni singolo edificio viene schedato tramite l'esame della documentazione di progetto disponibile presso gli archivi di Ater e a seguito di sopralluoghi di personale universitario qualificato”.
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Il progetto Casa Italia a Foligno. Altra novità che riguarda la nostra regione è l'inserimento di Foligno in Casa Italia. La città della quintana è stata scelta come campione, in un gruppo di dieci, per ospitare uno dei progetti sperimentali del Gruppo G124 di Renzo Piano che adotterà metodi progettuali e diagnostici innovativi, e non invasivi per le persone, con l'obiettivo di ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici. Di questo ha parlato Alessandro Balducci, Professore Ordinario di pianificazione e politiche urbane al Politecnico di Milano, membro del Cts, che ha rimarcato come Casa Italia, che prevede
uno stanziamento di 25 milioni di euro, sia una grande opportunità per i territori, soprattutto quelli, come l'Umbria, ad alta caratterizzazione sismica: “L'obiettivo - ha spiegato Balducci - è dimostrare che si può fare miglioramento sismico con tecnologie costruttive avanzate senza che tali operazioni siano invasive per i residenti. A Foligno è stata individuata la palazzina ex Monta Taurina di proprietà comunale in Largo Marchisiello, dove sperimentare tali tecniche e le persone non saranno costrette a lasciare i loro alloggi. Il progetto è di più ampio respiro e prevede al-
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tre attività come l'istituzione di un laboratorio di cantiere, la formazione dei tecnici e un forum di divulgazione. L'avvio sarà a settembre con un workshop locale per concludersi entro il prossimo anno, successivamente saranno avviati anche gli altri cantieri pilota”. Foligno è l’unica città umbra ad essere stata scelta, tra realtà ben più grandi e capoluoghi di provincia. Le altre nove sono: Reggio Calabria, Isernia, Gorizia, Sulmona, Piedimonte Matese, Sore, Feltre e Catania.
Tra i relatori al seminario: Fabio Freddi, dell'Università di Warwick, Franco Daniele, Isi sezione Nuove Tecnologie, Claudio Di Angelo Antonio, Dirigente area tecnica Federcasa, Chiara Passoni, PhD Università di Bergamo, il Professore Andrea Dall'Asta, del Comitato Scientifico Isi, Università di Camerino. Filippo Ubertini, Professore Associato di tecnica delle costruzioni dell'Unipg, Silvia Bonetti, Paolo Segala, Andrea Barocci, Luigi Griggio e Corrado Prandi dell'Isi.
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INTERVISTA
Ricostruire il tessuto sociale. La rete di assistenza della Regione Umbria.
La Regione Umbria ha attivato un serie di provvedimenti per aiutare le popolazioni terremotate. Fondamentale la sinergia con il Terzo settore, la Asl e la Protezione Civile.
di Noemi Campanella
“Il fulcro è un'equipe di psicologi, assistenti sociali ed esperti, mobilitati a favore delle vittime del terremoto, con una forte esperienza e formazione in emergenze, e che intervengono con il supporto scientifico e umanitario”.
Prima la paura della terra che continuava a tremare, ora quella di rientrare nelle proprie abitazioni. Lo stress e l'ansia non abbandona le zone terremotate, quelle del 'cratere'. Sin dalla prima scossa del 24 agosto del 2016, la Regione Umbria, l'Assessorato alla sanità, presieduto da Luca Barberini, attivò un progetto complessivo di assistenza psicologica alla popolazione che è ancora in funzione il cui fulcro è un'equipe di psicologi, assistenti sociali ed esperti, mobilitati a favore delle vittime del terremoto, con una forte esperienza e formazione in emergenze, e che intervengono con il supporto scientifico e umanitario. Sono tre i canali individuati dalla Regione Umbria per rendere efficace il servizio, organizzati in un sistema reticolare di interventi per aiutare le persone a ricostruire la propria vita, il proprio futuro. Ad illustrarci le caratteristiche di questo percorso assistenziale è Serenella Tasselli, Dottoressa della Regione Umbria (della Direzione Salute e Coesione Sociale, Servizio Programmazione nell'area dell'Inclusione sociale, Economia sociale e Terzo settore, Posizione Organizzativa Professional, Inclusione sociale, Contrasto alle povertà e Anziani): “Si è proceduto - spiega - con interventi deliberati dalla Giunta Regionale, di erogazione di servizi socio comunitari in fase di emergenza, in collaborazione con il Comune di
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Norcia, come capofila, e con la Cooperativa Incontro. Vi sono stati abbinati: un progetto di intervento di psicologia dell'emergenza curato dall'associazione EMDR e dall'Ordine degli Psicologi dell'Umbria ed un progetto dell'Asproc, ovvero l'Associazione di servizio sociale della Protezione Civile Nazionale. Tutti attivi sin dalle prime battute e che hanno prodotto uno studio per la modellizzazione del servizio sociale in queste situazioni”. Medici e professionisti, collegati ai servizi sociali, sanitari e anche scolastici, si sono organizzati con squadre e turni, per realizzare sportelli specifici per adulti e minori al fine di aiutarli a rielaborare il tragico evento nella maniera più adatta possibile, insomma per aiutare persone normali con reazioni normali, a fronteggiare un evento catastrofico che sicuramente ha provocato una ferita psicologica. “L’obiettivo principale - prosegue la Dottoressa Tasselli - è di aiutare la popolazione a elaborare l’evento facendogli riconquistare, per quanto possibile, un senso di sicurezza e normalità. Viene utilizzato un metodo psicoterapeutico che aiuta ad affrontare i ricordi non elaborati e quindi, a metabolizzare gli eventi traumatici”. Ora si sta vivendo la cosiddetta 'fase della
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Le testimonianze della gente raccolte da EMDR
Di seguito alcune opinioni rilasciate all'Associazione ed inserite nel report conclusivo dell'Intervento di Psicologia dell'emergenza.
disillusione', in cui le persone devono affrontare la fatica di ricominciare una quotidianità 'poco normale'. Questa rete di assistenza non ha tralasciato nemmeno gli operatori che prestano soccorso, come i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Croce Rossa e il Corpo Forestale dello Stato. Con l'Intervento di Psicologia dell'emergenza (che ha visto impegnati 145 terapeuti EMDR e 65 psicologi dell'Ordine degli Psicologi), dal 26 agosto 2016 al 30 marzo 2017 complessivamente sono stati realizzati 1199 triage psicologici (una prima valutazione in base a criteri di urgenza-emergenza); 1099 colloqui; 656 studenti incontrati; 14 Critical Incident Stress Orientation a cui hanno partecipato 495 persone; 29 incontri di gruppo, 50 nelle scuole elementari e medie; 20 attività di sportello individuale per altrettanti studenti delle superiori.
“Da mamma estremamente preoccupata nel vedere sua figlia 'strana, impaurita ed insicura' posso dire che siete riusciti in poco tempo a farmi rivedere mia figlia tornare a sorridere, ad andare a letto in orari leciti per una tredicenne e, cosa importantissima, a dirmi: 'Mamma voglio tornare a scuola! Mia figlia è tornata a chiedermi: 'mi porti da un'amica...mamma posso andare?'. Tutto ciò può sembrare stupido per molti ma per me è normalità, per me significa capire, da questi piccoli particolari, che lei sta meglio”. “Ero molto diffidente e come me i miei collaboratori, continuavamo a ripeterci che non avevamo bisogno di aiuto. Poi un semplice incontro informale con voi (l'Associazione EMDR ndr) ci ha permesso di conoscervi e di far cadere tutte le nostre diffidenze. Io personalmente in questo terremoto ho perso tutto... era come se il tempo si fosse fermato a quella maledetta mattina del 30 ottobre alle 7.40. Mi avete aiutata ad andare avanti e a non sentirmi in colpa, ad accettare i limiti, ma la cosa più importante è che mi avete fatto comprendere che anche internamente mi si era scatenato un vero e proprio terremoto....mi è tornata la speranza di ricominciare piano piano!”
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FACCIA A FACCIA. I SINDACATI.
Favorire la ripresa post sisma, il ruolo di SICET-CISL
Il sindacato degli inquilini pronto a dare il suo contributo nella fase della ricostruzione. L'intervista a Gino Bernardini, Segretario della Sicet Umbria.
di Noemi Campanella
“La proposta che ha fatto la Cisl è quello di promuovere un progetto pilota per salvaguardare i borghi ed i centri storici, finanziato da “project bonds” con l’appoggio dell’Europa”.
Terremoto, ricostruzione. Quale è il ruolo del sindacato?
Parliamo di edilizia residenziale pubblica. Quale è la fotografia attuale in Umbria?
Come Sicet siamo pronti ad accordi sindacali innovativi a livello nazionale, aziendale e nel territorio per favorire gli investimenti produttivi e la ripresa delle attività occupazionali e dei servizi nelle aree devastate dal sisma. Il tema del lavoro e della sua dignità è parente stretto di come salvaguardiamo la qualità della vita delle nostre comunità: non sprechiamo anche questa occasione per dimostrare di essere una Nazione seria.
Il problema della casa è prioritario per la vita di una famiglia che non ha più il modello di vent’anni fa: ecco è necessario oggi più che mai chiedere maggiore impegno e soprattutto risorse economiche da parta sia del Governo centrale che da quello locale, affinché si possa attribuire non solo una casa decorosa a chi ne ha bisogno ma anche attrezzata per la deambulazione, tenendo conto pure delle condizioni fisiche perché accanto alle nuove generazioni c’è ne una che sta invecchiando e lo deve fare nella massima dignità.
Ritiene che la ricostruzione sia un’opportunità da cogliere per la qualificazione dei territori oltre che dal punto di vista urbanistico, residenziale ed architettonico anche sociale? La proposta che ha fatto la Cisl è quello di promuovere un progetto pilota per salvaguardare i borghi ed i centri storici, finanziato da “project bonds” con l’appoggio dell’Europa. Sarebbe una straordinaria occasione di sviluppo per la nostra Regione e potrebbe aprire un dibattito sull’autentica missione dell’Europa. Questa è la direzione per qualificare il territorio e mi sembra che anche Confindustria, con l’hub della digitalizzazione da realizzare a Norcia, va verso questa direzione.
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Quali necessità? Come ricorda spesso l’Ater c’è un ceto grigio, quello rappresentato dalle persone che improvvisamente si sono ritrovate in una situazione di estremo disagio a causa della perdita del posto di lavoro sono entrati nei meandri della crisi senza averne conosciute le avvisaglie. Per soddisfare anche queste necessità sarebbe opportuno incentivare una qualificazione e ristrutturazione dell’esistente che avrebbe una duplice valenza: realizzare soluzioni abitative confortevoli e riavviare il lavoro in un settore quello dell’edilizia in profonda crisi.
Casa, aggregazioni urbane, comunità sociali ed integrazione. Che correlazione hanno questi temi per il sindacato? Sono i pilastri di questo settore. Perché per creare una comunità coesa ed integrata è necessario tener conto di tutte le nuove esigenze che spaziano dall’inserimento sociale alla sicurezza, dalla qualificazione del territorio e dell’ambiente allo sviluppo culturale della comunità.
Gino Bernardini Segretario della Sicet Umbria
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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Il nostro viaggio alla riscoperta delle Realizzazioni Eccellenti che l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica regionale ha realizzato in tanti anni della sua attività. Ristrutturazioni, riqualificazioni, manutenzioni, nuove realizzazioni, sperimentazioni, architettura sostenibile per il territorio e per il diritto alla casa.
Piazza Piermarini di Foligno, dal degrado alla riqualificazione
L'area era l'antica sede del Teatro Apollo che fu completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1999 lo Ierp di Perugia restituì alla città l'area completamente riqualificata. di Noemi Campanella
Rappresenta una straordinaria opera di riqualificazione urbana, oltre che un esempio concreto di recupero del patrimonio esistente, che vide protagonista l'allora Ierp di Perugia (l'Istituto per l'edilizia residenziale pubblica). Stiamo parlando di Piazza Piermarini a Foligno, che venne riconsegnata alla città completamente rimessa a nuovo nel 1999. Era un angolo di città denso di storia, perché antica sede del Teatro Apollo, chiamato successivamente Piermarini, che fu distrutto dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. Non fu più ricostruito a causa della mancata assegnazio-
Piazza Piermarini
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ne dell’indennizzo dei danni di guerra, per questo l'area venne adibita a parcheggio e considerata un angolo degradato della città. Fu la lungimiranza dei funzionari e tecnici dello Ierp ad immaginarvi un luogo di ritrovo e un punto di riferimento civico ed urbanistico. La distruzione del Teatro rappresentò una grave perdita per la città e la soluzione di collocare in questa area alcuni spazi pubblici e una piazza fu rispondente alle esigenze. Per realizzare l'opera furono assegnati (in base ad una delibera della Giunta Regionale del gennaio del 1995), fondi di Edilizia Residenziale Pubblica per un impor-
LA STORIA DEL TEATRO APOLLO to di oltre due miliardi delle vecchie Lire (ai quali l'amministrazione stessa aggiunse £.410.120.000) e nell'ambito del programma di prima emergenza di Edilizia Residenziale Pubblica, a seguito degli eventi sismici del '97, la stessa Giunta Regionale finanziò £.1.450.000.000 per un intervento di recupero degli edifici della piazzetta prospicienti a via Contrastanga, nei quali furono costruiti sei alloggi. Tre gli interventi realizzati: un parcheggio con accesso da via Rinaldi, la piazza vera e propria (con una superficie di circa 1000 mq) e due nuovi edifici e un portico di collegamento tra loro. La facciata del teatro fu conservata e restaurata. Uno degli edifici fu destinato a funzioni di carattere pubblico, gli altri agli alloggi di edilizia residenziale. Per la realizzazione di questo bellissimo complesso si fece molta attenzione a riproporre le caratteristiche architettoniche del vecchio teatro, ad esempio le porte esterne furono fatte in legno naturale e i portoni della facciata dell’ex “Teatro Piermarini” furono realizzati come l'originale, prendendo spunto da una foto antecedente al bombardamento.
Nel 1821, caduto ormai in disuso il Teatro dell’Aquila che era stato ricavato all’interno del Palazzo Governativo, si costituì una società per la realizzazione di un nuovo teatro. Per tale scopo fu individuato un isolato che si affacciava su via della Fiera (l’attuale via del Corso), di proprietà dell’arch. Luigi Fedeli di Sarnano. Fu lo stesso Fedeli a redigere un progetto che prevedeva la demolizione dei corpi di fabbrica interni ed il mantenimento di alcune parti della costruzione rinascimentale lungo la via della Fiera. Il progetto del Fedeli fu poi riveduto dal più esperto architetto Pietro Ghinelli da Senigallia. La realizzazione avvenne nel 1826 sotto la direzione di Clementino Fernandini e Giuseppe Brizzi di Assisi mentre il pittore Raffaele Fogliardi dipinse il sipario. Il Teatro, denominato “Apollo”, fu inaugurato il 1° settembre 1827 e il suo uso venne regolato da un’apposita convenzione con il Fedeli mentre la gestione fu affidata alla neocostituita “Accademia del Teatro”. In breve tempo però, dopo che la proprietà era passata a vari proprietari tra cui il conte Grabinsky di Roma, il teatro cominciò ad essere trascurato fino a diventare fatiscente. Nel 1869 allora il Comune ne acquisì la proprietà e lo riattivò, ristrutturandolo poi nel 1891 e dedicandolo al celebre
cittadino folignate Giuseppe Piermarini. È a questo intervento che risalgono le tre aperture al piano terra disegnate dal prof. Tito Boccolini sul modello di quelle rinascimentali del piano primo. Con l’avvento del cinema la struttura venne adattata anche a sala di proiezione e la sua attività continuò fino al 16 maggio 1944 quando fu distrutto da un bombardamento aereo. Nell’immediato dopoguerra, con una semplice copertura a capanna, fu attivato il piano terra nella parte prospiciente la via del Corso ricoprendo varie funzioni nel corso degli anni. Sfumata l’opportunità della ricostruzione del teatro utilizzando l’indennizzo dei danni di guerra, l’intera area originariamente occupata dal teatro stesso, viene attualmente utilizzata a parcheggio risultando uno dei “vuoti urbani” più degradati della città.
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ATER UMBRIA - ANNO VI - N.11
ARTICOLO
Riqualificazioni ed efficientamento energetico grazie alla legge 80 e alla programmazione comunitaria Ater Umbria protagonista di due grandi progetti nei principali comuni di Perugia e Terni
di Noemi Campanella
È stata denominata “Legge Casa” e definisce i criteri per la formulazione di un programma di recupero degli alloggi di edilizia residenziale. Si tratta del decreto 97 del 16 marzo 2015 che attua l’articolo 4 della legge sul Piano casa (decreto legge n.47/2014, convertito con Legge 80/2014).
I finanziamenti, della legge 80/2014, sono stati utilizzati da Ater Umbria anche nel 2016, per un importo che ha superato il milione di euro, rendendo possibile il recupero di molti alloggi nelle due province ed in particolare nei Comuni di Terni, Foligno, Umbertide, Città di Castello e Perugia.
Contiene molte novità in ambito di edilizia residenziale pubblica e in generale di locazione, tese alla riduzione del disagio abitativo, all'intervento in caso di difficoltà di pagamento dei canoni e all'ampliamento dell'offerta di alloggi in tutto il territorio nazionale.
Altro capitolo è la manutenzione degli edifici volta all'efficientamento energetico per la riduzione dei consumi di energia primaria negli edifici che Ater Umbria potrà realizzare grazie ai Fondi del POR-FESR della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 con l'obiettivo di trasformare gli edifici esistenti in edifici ad energia quasi a zero. Questo tipo di interventi interesseranno un notevole numero di alloggi dei Comuni di Perugia e di Terni.
Grazie a questi fondi l'Ater Umbria ha redatto un piano di recupero e manutenzione, che permetterà di ripristinare gran parte degli alloggi ad oggi non disponibili, in quanto interessati da significativi interventi di manutenzione straordinaria, e di procedere ad una rapida rassegnazione; Inoltre gli interventi programmati permetteranno una riduzione dei costi di gestione e dei costi di conduzione degli alloggi da parte degli assegnatari mediante l’adeguamento e il miglioramento impiantistico e tecnologico, con particolare riferimento all’adeguamento delle prestazioni energetiche.
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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
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ATER UMBRIA - ANNO VI - N.11
PROSSIMI APPALTI
< CITTÀ DI CASTELLO (PG)
< ACQUASPARTA (TR)
< TODI (PG)
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio
Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a canone sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.
Via Marconi: lavori di rifacimento del marciapiedi e della rotatoria su Viale G.Marconi, della sistemazione dell'area antistante l'edificio della stazione di Posta e ricompresi all'interno del programma di riqualificazione urbana per il recupero dell'edificio Ex Stazione Posta per la realizzazione di n° 5 alloggi a canone concordato ridotto del 30% (PRUACS) - CQ3
Via S.M. Cammuccia: lavori di ristrutturazione di un immobile di proprietà comunale sito in Todi via Santa Maria in Cammuccia per la realizzazione di alloggi di e.r.s., in base ad una convenzione tra il comune di Todi ed Ater Umbria (ag641). L'immobile era stato oggetto di un intervento di ristrutturazione statica eseguito nell’anno 1999, ed attualmente utilizzato come scuola materna.
IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE
< PIEGARO (PG)
< NORCIA (PG)
< MASSA MARTANA (PG)
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio
Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.
< TORGIANO (PG) Intervento di recupero edilizio V.le della Rimembranza: realizzazione di 6 alloggi da locare a canone concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalenti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica contenente una scala e relativo ascensore che permetteranno di raggiungere i vari alloggi.
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Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e solari per aumentare l’efficienza energetica dell’edificio.
Realizzazione di 6 alloggi per anziani autosufficienti da locare a canone sociale, integrati di alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di un elevatore.
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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA < BEVAGNA (PG)
< SPOLETO (PG)
Intervento di nuova edificazione
Intervento di nuova edificazione
Il progetto originario prevedeva la realizzazione di due edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.
Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.
IMMOBILI CONSEGNATI
< PIETRALUNGA (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 6 alloggi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su due piani più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico.
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ATER UMBRIA
Direttore Luca Federici
Consiglio di amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Daniela Rondolini - Consigliere Andrea Pedetta - Consigliere Stefano Cecere - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere
Collegio dei revisori dei conti Leonardo Falchetti - Presidente Anna Maria Baroni - Sindaco revisore Claudio Colonni - Sindaco revisore
Unità Operativa di Terni Annamaria Oddi - Dirigente e Responsabile Affari generali Marco Castellini - Responsabile Tecnico Valeria Trabalza - Responsabile Gestione Simona Simoni - Responsabile Contabilità e Bilancio
Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile servizio Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile servizio Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile servizio Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile servizio Gestione
Organismo di vigilanza (O.D.V.) Membri esterni Mario Guidetti Alessandro Frillici Francesco Longhi
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Membri interni Maria Antonietta Dionigi Antonella Amerini
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COMUNICAZIONE DELL’ODV (ORGANISMO DI VIGILANZA)
Si comunica che ATER ha adottato il Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.Lgs. 231/2001; si tratta di un sistema, composto da regole, procedure, risorse, che protegge amministratori, dipendenti, fornitori, inquilini e la collettività, garantendo una gestione ed organizzazione di ATER rispettosa dell'etica e delle leggi. Il Codice Etico e il M.O.G. di A.T.E.R. sono pubblicati nel sito www.ater.umbria.it; L'Organismo di Vigilanza è incaricato, tra l'altro, del rispetto del Codice Etico e del M.O.G.; chiunque vi abbia interesse può segnalare all'Organismo fatti costituenti violazioni o presunte violazioni del Codice Etico o del Modello, ovvero la commisione o sospetta commissione di uno dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001; fuori di questi casi non devono essere inviate segnalazioni all'OdV, il quale, infatti, non è un ufficio reclami, un tribunale o un "poliziotto aziendale": la sua funzione è solo quella di controllo del rispetto del codice etico e del D.Lgs. 231/2001. L'OdV, grazie alle sue caratteristiche di autonomia, indipendenza e professionalità, protegge la riservatezza del segnalante, analizza le segnalazioni ricevute individuando le eventuali censure e le relative azioni correttive. L'OdV comunica direttamente al Consiglio di Amministrazione. Segnalare è un diritto, ma rientra anche tra i doveri di collaborazione il cui rispetto garantisce migliori servizi e la tutela della collettività in generale e, in particolare, di coloro che operano, forniscono o ricevono servizi da ATER. Le segnalazioni possono essere inviate per posta all’ ATER, avendo l'accortezza di indicare sulla busta: "Riservato all'Organismo di Vigilanza", oppure, per email all'indirizzo odv@aterumbria.it.
NUOVI ORARI
ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
Orari estivi / dal 3 luglio al 25 agosto
Orari invernali / dal 28 agosto
lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
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Nome del periodico: ATER UMBRIA Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Direttore Responsabile: Noemi Campanella Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Curatrice: Avv. Daniela Rondolini, Consigliere di Amministratore di Ater Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 DCI/Umbria - Filiale di Perugia
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Azienda Territoriale per lâ&#x20AC;&#x2122;Edilizia Residenziale della Regione Umbria
sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it
unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 www.ater.umbria.it