Ater Notiziario 02 2013

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

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ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

La rivoluzione della conoscenza al servizio dei cittadini Semplificazione e razionalizzazione.

Ater Umbria verso nuovi spazi urbani e nuove tecnologie.



NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario 4

EDITORIALE

Costruiamo l'Ater di domani Di Alessandro Almadori, Presidente Ater Umbria

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INTERVISTA Smart Cities, ripensare le città recuperando visione e strategia Intervista a Michele Vianello, Smart Communities Strategist-Vision and Strategies Positioning for Communities Cities and Companies

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ARTICOLO Il villaggio Matteotti di Terni, esempio di architettura sociale di Manuel Orazi

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INTERVISTA Le reti del futuro Intervista a Stefano Vinti, Assessore Politica della casa, Edilizia sovvenzionata ed agevolata, Infrastrutture tecnologiche immateriali, Regione dell'Umbria

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INTERVISTA La fotografia e la storia degli alloggi popolari in Umbria Intervista a Marcello Archetti, antropologo

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ARTICOLO Contro l'emergenza abitativa, le buone prassi di Ater Umbria di Umberto Marini

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ATTUAZIONE Immobili prossimi alla consegna Immobili consegnati in corso di realizzazione Prossimi in Immobili appalti corso di realizzazione Prossimi appalti

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ATER UMBRIA ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO


ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

EDITORIALE

Costruiamo l'Ater di domani

Information technology, Open data e Cloud Computing sono le strade del futuro che Ater Umbria ha intrapreso nell'ottica della semplificazione per migliorare i servizi all'utenza con uno sguardo alle Smart Cities. Punto di partenza è il nuovo sito.

“Vogliamo avere un rapporto con l'utenza che non sia più monodirezionale, ma bidirezionale e che dia alle persone un servizio ad alto livello.”

A due anni dall'unificazione delle sedi di Perugia e di Terni in un’unica regionale, il processo di risparmio e razionalizzazione dei servizi di Ater Umbria non si ferma. L'obiettivo è quello di avvicinarsi agli utenti e di fare in modo che la gestione del loro rapporto con l'Azienda sia più snello e diretto. Cercando di raggiungere un duplice scopo, l'aumento della qualità del servizio all'utente e notevoli risparmi nella gestione aziendale. Il punto di partenza ė stato il nuovo sito, www. ater.umbria.it. Si tratta di una piattaforma web di grande immediatezza e facilità di accesso, attraverso la quale è possibile seguire ogni aspetto dell'attività dell'Azienda così da arrivare ad avere un rapporto con l'utenza che non sia più monodirezionale, ma bidirezionale. Domus Web, ad esempio, é uno spazio del sito dove d'ora in poi sarà possibile inserire, attraverso una semplice registrazione, i propri dati reddituali, come per legge, e controllare i pagamenti o i mancati pagamenti di quanto dovuto oltreché ricevere importanti informazioni rispetto alla conduzione dell'alloggio. Con questo servizio internet contiamo di arrivare ad ogni nostro inquilino, per demolire il luogo comune che vuole la rete accessibile solo a pochi e avviare importanti azioni di alfabetizzazione rispetto all'Information Technology. La sezione Domus Web sarà tra l'altro acces-

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sibile anche con un semplice sms, per arrivare alla quasi totalità della nostra utenza. Da ultimo, attraverso una convenzione con i Caf territoriali, é stato possibile dare assistenza agli utenti sulle modalità di iscrizione al servizio e sulle modalità di inserimento dei dati reddituali. Tutto ciò ha portato ad un importante risultato, il 48,10 % delle dichiarazioni reddituali sono state trasmesse on-line, con un risparmio per l'azienda della metà del tempo dedicato all'inserimento manuale dei dati e un servizio all'utenza che ha potuto procedere all'inserimento da remoto. C'è di più. Nel nostro sito è inoltre possibile consultare il frutto di un lavoro certosino di mappatura di ogni immobile di proprietà o di gestione di Ater Umbria, che è stato taggato assieme ad ogni sua caratteristica (anche strutturale e di funzionamento), in Google Maps. Mentre una ricerca, Ater in Numeri, (della quale potete avere un'anticipazione in questo numero del notiziario) offre la fotografia dettagliata del patrimonio e dell'utenza di Ater. Il perché di tutto questo? Vogliamo dematerializzare e ottimizzare il rapporto con l'utente e con le amministrazioni del territorio. La collaborazione con gli altri Enti territoriali é fondamentale per rendere le procedure più snelle e grazie a questo processo ogni Comune umbro


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potrà accedere ad informazioni che riguardano i nostri alloggi e le loro caratteristiche. C'è un ulteriore passaggio di cui parlare per spiegare le infinite possibilità che l’Information Technology ci offre per raggiungere i più alti livelli di efficienza e risparmio: il nostro sistema di archiviazione dei documenti. Già prima dell'unificazione era stato studiato un database, tutt'ora in uso, che si associa al cartaceo. Quello che stiamo realizzando è un ulteriore sistema che consente la completa dematerializzazione degli archivi, in un Cloud computing certificato. Si tratta di un sistema Open data. Ogni tipo di documentazione sarà potenzialmente accessibile, in un luogo virtuale, a tutti coloro che saranno autorizzati. Ritengo che una delle forti arretratezze del nostro Paese stia nel fatto che le banche dati della Pubblica Amministrazione e dei suo Enti diramati nel territorio non siano collegate tra loro. Noi vogliamo fare la nostra parte per invertire questa tendenza e rendere possibile quest’integrazione, seguendo le indicazioni della Regione dell'Umbria, che ha avviato da tempo una serie di sostanziali riforme, nell'ottica della semplificazione amministrativa e nella riduzione del digital divide. La rivoluzione che stiamo vivendo si porta dietro tutta una serie di conseguenze che vanno a produrre benefici

non solo verso l’efficienza della Pubblica Amministrazione e il miglioramento dei servizi all'utenza, ma anche nella gestione delle città nel loro complesso. Ad internet e alle sue infinite autostrade di conoscenza abbiamo aggiunto nuvole di archivi virtuali dove collocare le nostre informazioni. Ogni singolo dato che abbiamo inserito ha valore economico e sociale e può essere utilizzato a beneficio della vita cittadina e della comunità. Prossimo passo? Internet of things. Vale a dire ciò che l'Unione Europea ci chiede nell'ottica delle Smart Cities. Ecco dunque che si rende necessario avviare una vera interazione tra gli Enti, in modo da sfruttare in maniera produttiva le informazioni. Ater si mette a disposizione per avviare iniziative che conducano a pratiche virtuose. Vogliamo immaginare parti di città che rispondano di più ad una città che cambia.

Alessandro Almadori

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Smart Cities, ripensare le città recuperando visione e strategia Intervista di Noemi Campanella

L’autore del libro "Smart Cities - Gestire la complessità urbana nell’era di Internet" (Maggioli Editore, 2013), Michele Vianello, Smart Communities Strategist, ci spiega il valore delle città intelligenti e delle nuove tecnologie. “Oggi è necessario ridefinire la cittadinanza negli ambienti urbani e mettere le persone, o meglio i city user, al centro del processo di cambiamento.”

Michele Vianello

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“L’attività dell’autore è quotidianamente disponibile, sui social network e sul suo blog (www.michelecamp.it). Ma non cercatelo in un posto fisso, è un "nomadworker”. Lui è Michele Vianello e questo è quanto si legge nel suo profilo Linkedin riguardo all’ultimo libro "Smart Cities Gestire la complessità urbana nell’era di Internet" (Maggioli Editore, 2013). Ed è Vero. Michele Vianello è un lavoratore nomade e racconta delle città intelligenti che l’Unione Europea ci chiede di comprendere nella programmazione dei Fondi Strutturali. È un filosofo della rete e dell’innovazione, al quale chiedo di raccontarmi la sua visione di cittadinanza attiva. Il primo contatto avviene tramite Facebook, ed è stato immediato. Una volta condivisa l’amicizia, l’ho seguito percorrere lo stivale da nord a sud e viceversa, senza sosta, restando costantemente collegato alla rete. Scorrendo la sua biografia, online ovviamente, leggo che è stato, tra le tante cose, vicesindaco del Comune di Venezia, con la Giunta Cacciari, poi Direttore Generale di VEGA, il Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, ora è Smart Communities Strategist, ed è uno dei più importanti attori del cambiamento e dell’innovazione in Italia.

Lei ha pubblicato numerosi libri che parlano di innovazione, di nuove tecnologie, delle molteplici possibilità del 2.0 e di Smart Cities. Cosa sono o cosa dovrebbero essere? Ciò che realmente cambia è che noi, ognuno di noi, possiamo lavorare in modo diverso. Possiamo essere sempre connessi. I soggetti principali delle smart cities sono i cittadini che usano il coworking, i lavoratori nomadi, le start up. Non avranno più bisogno di spazi stimolanti o condivisi, perché utilizzeranno le proprie piattaforme e il cloud computing. Il cloud ha tutto per farci lavorare senza avere più il vincolo del luogo, del dove lavorare. Consente di avere sempre disponibili i dati che ci servono per vivere. Questo potrebbe cambiare radicalmente il modo di lavorare e anche la struttura sociale di una città, perché è legata ai luoghi di lavoro, alle attività fisse e agli orari, ma di questo non siamo consapevoli. Ormai ognuno di noi ha uno smartphone o un tablet, basta poterci connettere e tutto il materiale che ci occorre è immediatamente a nostra disposizione. Poi ci sono i social network per collegarci fra di noi, e anche questi contribuiscono a diffondere le informazioni. Tutto sarebbe più semplice.


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Perché sono ritenuti un’opportunità anche per l’alloggio sociale? Il tema dell’abitare sociale è strettamente connesso con la Strategia Europa 2020, “per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Con questo documento la CE propone gli obiettivi e i criteri generali per la programmazione 2014-2020, affrontando le sfide rappresentate dalla globalizzazione delle relazioni economiche, dal cambiamento climatico, dalla scarsità delle risorse (acqua, energia, materie prime). Fanno inoltre parte integrante delle sfide perseguite l’uscita dalla crisi, l’evoluzione demografica e i contrasti sociali. Cinque sono gli obiettivi della strategia 2020, e tra questi vi è l’esclusione di almeno 20 milioni di persone dallo stato di rischio di povertà, affinché “le persone vittime di povertà ed esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società”. Tra gli obiettivi tematici del Quadro Strategico Comune (QSC) vi è inoltre l’innovazione sociale, da attuarsi mediante “approcci innovativi per affrontare sfide sociali quali l’ageing, la disabilità, la povertà, la disoccupazione, "green growth", rigenerazione urbana, istruzione, assistenza. È possibile anche utilizzare l’innovazione tecnologica”. Vorrei comunque sottolineare che, a mio avviso, i fondi strutturali non replicano i tradizionali meccanismi di finanziamento dell’edilizia sociale tipici del panorama italiano. In Italia la diffusione della rete non è estesa a tutta la popolazione. Ci sono gap da colmare? Le statistiche ci dicono che tra tre anni la maggior parte della popolazione lavorerà in mobilità. Ciò condurrà a ridisegnare totalmente le città. Le comunità di persone che usano le nuove tecnologie sono in aumento, ma occorrerebbe diffonderle sempre di più. Purtroppo non tutti sono abituati a ragionare così e non sanno cosa si perdono.

Esistono in Italia dei modelli di Smart Cities o di città che stanno lavorando bene per diventare tali? Perugia come la classifica? Esempi non ce ne sono, ma le smart cities non sono mai l’approdo finale. Possiamo però parlare di best practices, come Venezia, Bologna, Vercelli, Torino. Perugia può diventarlo. Ma più che fare classifiche dobbiamo lavorare su come condividiamo questi risultati. La mia idea è di creare un portale web dove tutti possono pubblicare e condividere le best practices delle amministrazioni, in modo da facilitarne la diffusione e prendere esempio vicendevolmente. Dobbiamo uscire dalle logiche provinciali. Lei ha affermato che: “Le governance locali e le persone non sono del tutto consapevoli del fatto che Internet sta cambiando le nostre città, anzi subiscono l’innovazione piuttosto che trarne i benefici economici e sociali che questa offre”. Che consiglio darebbe alle Amministrazioni Locali? Di partire dalle politiche di alfabetizzazione digitale. Le prime persone che ne dovrebbero fare uso non sono gli anziani, ma i Sindaci, che io considero i primi analfabeti del digitale. Il Primo Cittadino è colui che avrebbe la possibilità e le potenzialità di alfabetizzare ma non le adopera. Penso anche ad un nuovo ecosistema, un luogo dove interagiscono commenti di innovazione.

sito internet. La georeferenziazione di tutti i servizi deve essere la georeferenziazione di ogni servizio. Inoltre un buon sito deve avere una forte bidirezionalità, essere social-oriented e open-oriented. Trovo necessario però delegificare, abbattere la burocrazia. Il lavoro di Ater Umbria è ottimo. Mai fermarsi. Posso consigliare all’Azienda di non sedersi, di essere sempre più interattiva e di dialogare con le città. Di misurare la produttività dei dipendenti in base alla disponibilità ad essere open-oriented. “La cultura della digitalizzazione dell’esistente riesce ad impedire il pieno dispiegarsi di tutte le nostre potenzialità”. In una sua intervista ha dichiarato che la burocrazia, seppure digitalizzata, anzi poiché digitalizzata, amplifica le distorsioni e l’inefficienza. Cosa intende? Posso dire ad esempio che la PEC non mi piace per niente. Quando ho spedito un messaggio a cosa serve una ricevuta?! Ecco cosa intendo quando parlo di rompere la burocrazia. La mia via è su cloud, non più su una banda magnetica, che è di venti anni fa. Occorre edificare, sburocratizzare, delegificare. Questa è la information tecnology.

Ater Umbria ha predisposto un nuovo sito per migliorare i servizi all’utenza. Si basa su un metodo interattivo grazie al quale ogni inquilino può, in tempo reale, conoscere la propria situazione (contributiva, graduatorie, pubblicazioni e bandi). Lo scopo è di garantire un facile accesso alla casa a chi ne ha diritto. Quali consigli darebbe ad Ater Umbria per migliorare ancora i suoi servizi? La decontestualizzazione delle attività è importante per la creazione di un buon

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ARTICOLO

Il villaggio Matteotti di Terni, esempio di architettura sociale Il progetto, sviluppato dall’architetto Giancarlo De Carlo e che rappresenta il simbolo della Terni moderna, ha compiuto quarant'anni. La sua storia in questo racconto di Manuel Orazi, storico dell’architettura e della città presso l'Università IUAV di Venezia e docente a contratto di Storia dell’architettura contemporanea presso il Dipartimento di Architettura UNIBO di Cesena.

Di Manuel Orazi

"È stato studiato in tutto il mondo come edificio pioneristico realizzato secondo il criterio della partecipazione."

Quando lo scorso anno Rem Koolhaas e AMO presentarono alla Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield la ricerca "Public Works: Architecture by Civil Servants" (Opere pubbliche: l'architettura dei funzionari), in molti gridarono allo scandalo. Paludati storici dell'architettura parlarono di "provocazione strategica" perché a loro dire Koollhaas cercava di attirare l'attenzione su di sé presentando al centro del Padiglione internazionale dei Giardini di Castello una serie di social housing a grande scala che sono oggi il simbolo stesso del degrado e dell'arretratezza architettonica, oltre che l'acme dell'architettura anonima e alienata delle periferie metropolitane di mezzo mondo. Invece a ben vedere l'interesse di Koolhaas era in linea con le sue ricerche di sempre sulle forze anonime che cambiano (in meglio) l'architettura della città e fra queste c'è anche l'architettura sociale, con decine di grandi opere realizzate in tutti i più grandi paesi europei ma anche negli USA, spesso grazie a dei funzionari o ad architetti misconosciuti ma decisivi per l'innalzamento della qualità della vita urbana di tante periferie. Peccato che fra questi funzionari presentati non ci fosse anche Gian Lupo Osti, per anni direttore della Cornigliano poi Italsider e dunque legato a doppio filo alla vita delle città di Genova, Taranto e Terni. Osti, la cui opera di mecenate e committente pubblico deve anco-

Manuel Orazi

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ra essere riscoperta, ha sempre accarezzato l'utopia di coniugare capitalismo e socialismo e il Villaggio Matteotti di Terni non è che un frammento di quest'opera poderosa che ha lasciato tracce considerevoli in tutti gli ambiti artistici e produttivi (Vedi ad esempio il libro di Carlo Vinti, Gli anni dello stile industriale 1948-1965. Immagine e politica culturale nella grande impresa italiana, Marsilio 2007). Di certo senza l'intervento di Osti oggi il quartiere progettato da Giancarlo De Carlo per gli operai delle acciaierie ternane in collaborazione con il sociologo Domenico De Masi e studiato in tutto il mondo come edificio pioneristico realizzato secondo il criterio della partecipazione, non sarebbe stato possibile. Quarantacinque tipologie di abitazioni differenti, passaggi pedonali sopraelevati, sfalsamenti continui in pianta e in alzato, il verde pubblico e privato usato come materiale progettuale e tanti altri aspetti fanno del Matteotti anche un capolavoro di architettura che oggi non sarebbe più possibile, nonostante la sua economicità (è interamente realizzato in prefabbricati di cemento a faccia vista) per il semplice motivo che l'edilizia convenzionata o cosiddetta sociale non è più promossa né dallo Stato né dalle sue aziende partecipate, non solo in Italia ma nemmeno nei paesi occidentali. Koolhaas giustamente ha fatto notare in un pannello come ovunque nel mondo i


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grandi edifici pubblici realizzati negli anni '60 e '70 ovunque siano stati strumentalizzati in maniera populista nelle campagne elettorali di politici di mezzo mondo, dall'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno contro Corviale a Nicolas Sarkozy contro le banlieu, ma anche da politici di sinistra come Tony Blair e i social housing inglesi o anche Andrew Cuomo nello stato di New York. Il discredito verso questo tipo di architettura è stato dunque generalizzato e del tutto ideologico perché non tiene conto di casi virtuosi come quello ternano, di Rozzol Melara a Trieste o di tanti altri quartieri che hanno fornito alloggi a basso costo ma di alto profilo architettonico. E allora è indispensabile proseguire lo studio e la comparazione fra le architetture decarliane e quelle che su basi nuove e in contesti differenti cercano di proseguire quella strada intrapresa a Terni fra mille difficoltà, come le sperimentazioni di Raumlabor in Germania o di Elemental Studio in Cile come di recente ha tentato di fare il libro di De Carlo, L'architettura della partecipazione, curato da Sara Marini, Quodlibet 2013. Perché "l’architettura della partecipazione è un’utopia; però è un’utopia realistica, e questo fa una grande differenza".

Quartiere Matteotti - Terni

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INTERVISTA

Le reti del futuro Intervista di Noemi Campanella

Agenda digitale, diffusione della rete, una prima legge regionale sulle telecomunicazioni. Sono alcune delle iniziative della Regione dell'Umbria per adeguare il territorio alle nuove tecnologie. “Le nuove tecnologie costituiscono uno strumento fondamentale per ripensare la qualità delle nostre città e della vita dei cittadini. Prima che le città, però, occorre ripensare i luoghi di costruzione della cittadinanza, gli spazi pubblici dove l’utente costruisce la propria dimensione di cittadino, coniugare le innegabili opportunità occupazionali e di crescita con la diffusione universale dei diritti dei cittadini.”

“Occorre avere coraggio, accettare la sfida dell’innovazione e smetterla con i luoghi comuni e le vecchie e pigre abitudini tipiche sia della burocrazia che delle stesse imprese e la proposta di legge regionale sulle telecomunicazioni vuole andare proprio in questa direzione”. È il pensiero dell'assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche, Stefano Vinti, espresso in apertura di un convegno dedicato alle reti del futuro. Ed è proprio su iniziativa dello stesso Vinti che la Regione dell'Umbria ha avviato un percorso legislativo importante che condurrà ad una legge regionale sulle telecomunicazioni e al potenziamento dell’Agenda digitale umbra. Dunque questo è un tema che l'esecutivo regionale è importante. Lo abbiamo chiesto all'assessore stesso, che è impegnato anche nelle politiche della casa, assieme ad Ater Umbria, per risolvere l'emergenza abitativa, in un periodo di forte difficoltà per le famiglie. L'Unione Europea chiede all'Italia che nella nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, si ponga l'attenzione sulle città intelligenti, le Smart Cities. Le nuove tecnologie che ruolo giocano in questa partita? Quanto contribuiscono a migliorare la gestione delle città e la vita dei cittadini? È innegabile che le nuove tecnologie costituiscano uno strumento fondamentale per ripensare la qualità delle nostre città e della vita dei cittadini. Prima che le città, però, occorre ripensare i luoghi di costruzione della cittadinanza, gli spazi pubblici dove l’utente costru-

isce la propria dimensione di cittadino, coniugare le innegabili opportunità occupazionali e di crescita con la diffusione universale dei diritti dei cittadini. In questo senso le nuove tecnologie, la rete, la possibilità di accesso ai servizi per tutte e per tutti divengono elementi essenziali per la creazione di città moderne ma allo stesso tempo ritagliate intorno ai bisogni ed alle esigenze della collettività. Le tecnologie, quindi, non fini a se stesse, ma abilitanti ad un pieno esercizio della cittadinanza attiva e allo sviluppo della qualità sociale. Ritengo, comunque, essenziale che la nuova programmazione dei fondi strutturali 2014 – 2020, relativa alle risorse destinate alla “coesione sociale” prevedano almeno il 10% del complessivo alle politiche di edilizia residenziale sociale. Cosa ha fatto e cosa sta facendo la Regione dell'Umbria in questa ottica? La Regione sta operando, da tempo, sia sul versante dell'eliminazione del Digital Divide, sia nella realizzazione di infrastrutture di nuova generazione. Se, infatti, in Umbria e anche in Italia siamo prossimi all'eliminazione del divario digitale di primo livello, in virtù degli investimenti pubblici e di quelli degli operatori privati, diverso è il discorso per lo sviluppo di infrastrutture di nuova generazione in grado di offrire grandi capacità di Banda in linea con gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea. Su questo obiettivo, decisivo anche per lo sviluppo dell'economia digitale, il nostro Paese è in grande ritardo e in Umbria stiamo realiz-


zando, anche attraverso l'azione della Società pubblica Centralcom, una rete regionale, la RUN (Regione Umbria Network), non solo al servizio di una Pubblica Amministrazione profondamente rinnovata, ma anche sinergica con il sistema degli operatori delle telecomunicazioni che potranno più facilmente realizzare servizi performanti a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Nel tempo sono state numerose le iniziative messe in campo per diffondere la rete sul territorio, come un sito internet (digitaldivide. umbria.it). Che tipo di riscontri avete avuto? Il sito internet sul digital divide sta fornendo dati significativi sulle residue aree di sofferenza digitale (3/4% della popolazione) e sulla domanda evolutiva di connettività. Informazioni utili, da un lato per assicurare a tutti il diritto di accesso, cosa che contiamo di realizzare nei prossimi mesi attraverso un importante accordo tra la Regione Umbria e il Ministero dello Sviluppo Economico e, dall’altro, per programmare i futuri investimenti in reti di nuova generazione. Peraltro le nostre iniziative divulgative hanno anche il senso di promuovere l'uso del digitale al fine di abbattere quel “divario sociale e culturale” a causa del quale nel nostro paese il 40/45% della popolazione non usa ancora internet, con quello che significa in termini di perdita di opportunità nell'accesso ai servizi, alle informazioni, alle relazioni e, soprattutto, ai nuovi lavori. Quali vantaggi possono avere gli utenti di Ater Umbria? Certamente tutti i vantaggi di conoscenza e opportunità che sono legati alla diffusione della cultura digitale. Inoltre possiamo pensare, dove gli immobili sono facilmente collegabili alla rete regionale a forme di organizzazione, anche di tipo cooperativo, per favorire la distribuzione di connettività a grandi capacità. Per valutarne l'importanza basta pensare a quanto è essenziale per i nostri figli poter utilizzare efficacemente la rete per le attività di studio e ricerca. La crisi economica ha causato la perdita di lavoro e della casa a molte persone. Lei ha lavorato ad un bando per gli sfratti incolpevoli, in collaborazione con Ater Umbria per la pubblicazione dei bandi. Quali finalità ha questa iniziativa?

L’ ATER ha pubblicato il bando previsto dalla delibera di Giunta regionale n. 987 del 9 settembre scorso, per la ricerca di alloggi da riservare alla locazione a canone concordato per i nuclei familiari in possesso di sfratto esecutivo per morosità "incolpevole”. la Giunta regionale vuole favorire nuove soluzioni alloggiative adeguate per quei nuclei familiari che devono lasciare l’abitazione a seguito di provvedimento esecutivo. Abbiamo destinato un milione e mezzo di euro per agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato privato della locazione, tramite l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che mettono a disposizione alloggi liberi e contiamo così di poter reperire sul mercato almeno trecento alloggi a canone concordato. Accanto al sostegno economico i proprietari che metteranno a disposizione gli alloggi inutilizzati, potranno godere anche di sconti fiscali sull’Irpef, sull’imposta di registrazione, nonché sul pagamento dell’eventuale cedolare secca la cui aliquota, se scelta, è ridotta dal 21 al 15 per cento. I Comuni infine potranno stabilire aliquote più basse o maggiori detrazioni sull’IMU per questi appartamenti. L’aggravarsi ed il prolungarsi della crisi occupazionale, che si registra ormai da anni su tutto il territorio nazionale ed anche in Umbria, sta comportando una generalizzata e crescente condizione di impoverimento delle famiglie, che, di conseguenza, non sono più in grado di sostenere l’onere delle locazioni sul mercato privato. Il governo nazionale, per la prima volta, ha introdotto in un suo provvedimento il concetto ed il sostegno allo “sfratto incolpevole” anche se con una stanziamento assolutamente insufficiente. Occorre dunque che il governo si attivi di più per garantire il diritto alla casa, mettendo in campo un progetto di politica abitativa che abbracci tutto il paese. Anche in l’Umbria l’indice della sofferenza abitativa è preoccupante visto che in provincia di Perugia si rileva in media 1 sentenza di sfratto ogni 56 famiglie ed in provincia di Terni addirittura una sentenza ogni 50 famiglie. In questo contesto la Giunta regionale ha cercato soluzioni alternative, favorendo l’incontro tra la domanda e l’offerta di alloggi di proprietà privata attraverso l’erogazione di un sostegno economico (incentivi ai proprietari e contributi per integrare il canone di locazione) che può arrivare anche a 5.200 euro in due anni e consentire così un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa”.

Stefano Vinti


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INTERVISTA

La fotografia e la storia degli alloggi popolari in Umbria Intervista di Noemi Campanella

L'antropologo Marcello Archetti è l'autore di un'indagine che fornisce ed elabora gli aspetti tecnico-abitativi degli immobili gestiti da Ater Umbria e quelli socio-culturali degli assegnatari. “Al 31 dicembre 2012 gli assegnatari degli alloggi Ater Umbria sono 7.964, l’80,3% di nazionalità italiana mentre il 19,7% di altre nazionalità, il 45,9% è in condizione non professionale mentre il 34,2% ha un lavoro e il restante 19,9% è disoccupato, al 62% l’assegnazione è da più di 11 anni mentre il 38% da meno di 10 anni.”

Marcello Archetti

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Vita, quotidianità, lavoro, sofferenza ed integrazione. Dietro ogni porta di ogni singolo appartamento di edilizia residenziale pubblica c'è una storia. Ci sono famiglie che hanno trovato alloggio e risolto la loro emergenza abitativa, ci sono persone venute da lontano e che in quella casa hanno trovato riparo e normalità. C'è l'impegno quotidiano a vivere. Tutto questo e molto di più, è stato studiato e registrato per Ater Umbria da Marcello Archetti, antropologo, che svolge attività di didattica, ricerca e formazione presso diverse Università italiane e straniere; collabora con molte amministrazioni pubbliche e private, enti ed associazioni, agenzie e istituti di ricerca; è autore di numerosissime pubblicazioni nell’ambito dell’antropologia urbana e culturale con particolare attenzione ai modelli sociali, relazionali, identitari e ai sistemi cognitivi, valoriali, comportamentali del mondo contemporaneo. Marcello Archetti ha portato avanti un progetto che consiste in una attività di ricerca, ai fini di un duplice studio approfondito su aspetti tecnico-abitativi degli immobili-alloggi gestiti da Ater Umbria e su aspetti socio-culturali degli attuali assegnatari-utenti. Ricerca condotta anche tramite un approccio diretto con gli inquilini che Marcello Archetti è andato a conoscere di persona.

Il suo è stato un lavoro di ricerca molto approfondito che contribuisce a dare una caratterizzazione completa ad Ater Umbria. Quale è la finalità del progetto e a quale periodo si riferisce? Le finalità sono di tipo conoscitivo e i risultati saranno messi a disposizione sia all’interno della struttura Ater Umbria, sia agli assegnatari-utenti stessi, sia alla Regione Umbria nonché ai Comuni umbri. L’obiettivo fondamentale è di unificare i dati conoscitivi delle due Aziende (Perugia e Terni dopo due anni dalla loro unificazione) al fine di possedere un quadro omogeneo e preciso del patrimonio edilizio ed abitativo di Ater Umbria. Già erano state svolte due ricerche, nel 2008 per il Centenario dell’Ater di Perugia e nel 2010 per tutti i Comuni della Provincia, mentre l’attuale indagine fa riferimento all’anno 2012 in modo da aggiornare i risultati precedenti, elaborare nuovi indicatori, coagulare un modello unico regionale di data-base strutturata, per ottenere un Osservatorio dinamico dell’offerta di alloggi popolari in Umbria. Quali criteri ha adottato, come ha organizzato il suo studio, quali sono state le fonti? I criteri metodologici sono nati dai numerosi dati disponibili che ciascuna delle


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due Ater possedeva al suo interno, si sono sviluppati e organizzati con il coinvolgimento dei Servizi e Uffici al fine di renderli il più possibile leggibili e interpretabili, all’interno di uno scenario innovativo e descrittivo che faceva riferimento a due tematiche essenziali: gli immobili-alloggi Ater Umbria e gli assegnatari-utenti Ater Umbria. Tutto ciò prendendo a riferimento dai data-base delle Aziende italiane di edilizia popolare e da tutti gli Osservatori sulle politiche abitative nazionali e internazionali. Quali sono gli indicatori emersi e che caratteristiche hanno? Gli indicatori individuati sono 37 (21 per gli assegnatari-utenti Ater Umbria, 16 per gli immobili-alloggi Ater Umbria). I risultati ottenuti, oltre all’Umbria, sono riferiti a ciascun Comune regionale. Si è ottenuto un “profilo socio-culturale” degli assegnatari-utenti (sesso, età, anni di assegnazione, condizione professionale, reddito, composizione nucleo familiare, ecc.) e una “biografia” degli immobili-alloggi (proprietà, anno di fabbricazione, tipologia edilizia, impiantistica e intervento, struttura portante, spazi pertinenziali, manutenzione ordinaria e straordinaria, ecc.) relativi a 86 Comuni della Regione Umbria. Tutto questo ha condotto ad un modello umbro, conoscitivo ed omogeneo, ci dica alcuni dati salienti che riguardano Ater Umbria. Al 31 dicembre 2012 gli assegnatari degli alloggi Ater Umbria sono 7.964, l’80,3% di nazionalità italiana mentre il 19,7% di altre nazionalità, il 45,9% è in condizione non professionale mentre il 34,2% ha un lavoro e il restante 19,9% è disoccupato, al 62% l’assegnazione è da più di 11 anni mentre il 38% da meno di 10 anni. Abitano in alloggi di mq. 67 (superficie media) e il nucleo familiare è in prevalenza minimo: 2 componenti (31,6%) e single (28,6%). Sempre al 31 dicembre 2012 gli utenti, cioè tutti i cittadini che abitano negli alloggi Ater Umbria, sono

20.061: la popolazione di una media città italiana. Gli immobili Ater Umbria sono 1.179, per la grande maggioranza sono di nuova costruzione (71,8%) mentre circa tre (28,2%) su dieci sono stati recuperati e riqualificati, il 42,3% costruiti nel 19401970 mentre il 43,0% nel 1971-2004, e quasi tutti possiedono vari spazi pertinenziali (autorimessa, fondo, soffitta, spazi comuni, ecc.). Nell’anno 2012 sono stati effettuati numerosi (2.347) interventi di manutenzione ordinaria (costo 2.806.435,79 euro) e vari (279) interventi di manutenzione straordinaria (costo 1.764.812,29 euro). La sua ricerca fotografa la situazione alloggiativa degli inquilini, fornendo anche spunti per un analisi del tessuto sociale che rappresentano. Riguardo al reddito dei 7.964 assegnatari degli alloggi Ater Umbria, in prevalenza sono di area sociale e area protetta: il 30,4% di reddito B1 area sociale (con reddito inferiore al limite per l’assegnazione di euro 11.723,57), il 20,6% di reddito A3 area protetta (con reddito di lavoro dipendente fino a 11.117,08 euro o sola pensione superiore a fascia A2 e inferiore a 11.117,08 euro), il 19,2% di reddito B2 area sociale (con reddito superiore al limite di assegnazione di 11.723,57 euro o uguale o inferiore al limite di decadenza di 20.516,26 euro), il 15,0% di reddito A2 area protetta (con reddito derivante da sola pensione maggiore della pensione sociale fino a 10.547,29 euro). Infine, il 45,5% degli assegnatari Ater Umbria abita, in relazione alla composizione familiare, in alloggi tra i mq.45-75, il 37,9% tra i mq.75-95, il 9,5% sopra i mq.95 e il 7,1% sotto i mq.45. Sarebbe interessante ed auspicabile, rispetto al monitoraggio e all’aggiornamento dei dati riferiti al 2012, replicare e aggiornarli a distanza di 5 anni in modo da verificare l’evoluzione nel tempo, degli assegnatari e degli alloggi.

Sulla scia della sostenibilità ambientale, che caratteristiche hanno gli immobili? Complessivamente sono 1.179, la struttura portante è per il 46,3% di cemento armato e il 45,6% di pietra e/o mattoni; la tipologia edilizia è per il 33,2% in linea, il 29,2% isolato, il 17,6% a blocco e il 9,7% a schiera; infine quasi tutti gli immobili, il 96,2%, hanno, come tipologia impiantistica, la caldaia a gas metano singola e quindi gli assegnatari gestiscono autonomamente il proprio riscaldamento. Dove è possibile consultare i dati? Nel sito di Ater Umbria su scala regionale, provinciale e comunale, inoltre nel prossimo notiziario dell'Azienda saranno pubblicati due inserti, il primo relativo ai 21 indicatori degli assegnatari e il secondo riferito ai 18 indicatori degli alloggi.

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

ASSEGNATARI ALLOGGI

ASSEGNATARI ALLOGGI PER NAZIONALITĂ€

Ater Umbria, al 31/12/2012

Ater Umbria, al 31/12/2012

7.964 Assegnatari

Italia

Estero

80,3%

19,7%

6.392

1.566

ASSEGNATARI ALLOGGI PER CONDIZIONE PROFESSIONALE

ASSEGNATARI ALLOGGI PER ANNI DI ASSEGNAZIONE

Ater Umbria, al 31/12/2012

Ater Umbria, al 31/12/2012

2.642 45,9%

3.657

Condizione non professionale

2.037

1.805

(pensionato, invalido)

1.222

34,2%

2.721

258

Condizione professionale 19,9%

1.586

Non definita

(disoccupato, casalinga, studente)

0-5 anni

6-10 anni

11-20 anni

21-40 anni

>40 anni

22,7%

15,3%

25,6%

33,2%

3,2%

ASSEGNATARI ALLOGGI PER COMPONENTI NUCLEO FAMILIARE

ASSEGNATARI ALLOGGI PER REDDITO

Ater Umbria, al 31/12/2012

Ater Umbria, anno 2012

x1 x2 x3 x4

2.278

28,8% 2.523

31,6% 1.368

17,2% 893

11,2%

546

x 5 6,9% 215

x 6 2,7% 141

> 6 1,8%

B1 area sociale

A3

area protetta

B2 area sociale

A2

area protetta

14

2.422

30,4% 1.638

20,6% 1.532

19,2% 1.194

15,0%

C1

area decadenza

ND non definita

A1

area protetta

MP

mancata presentazione

414

5,2% 347

4,4% 238

3,0% 177

2,2%


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

ASSEGNATARI ALLOGGI PER SUPERFICIE ALLOGGIO

UTENTI ALLOGGI

Ater Umbria, al 31/12/2012

Ater Umbria, al 31/12/2012

3.623 3.019

756

566 <45 m2

7,1%

45-75 m2

75-95 m2

45,5%

37,9%

21.061 Utenti

>95 m2

9,5%

IMMOBILI PER ANNO DI FABBRICAZIONE

TIPOLOGIA INTERVENTO IMMOBILI

Ater Umbria, al 31/12/2012

Ater Umbria, al 31/12/2012

Nuova costruzione 127

499

231

276

46

10,8%

42,3%

19,6%

23,4%

3,9%

1939

1970

1984

2005

847 71,8%

Recupero

332 28,2%

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

ARTICOLO

Contro l'emergenza abitativa, le buone prassi di Ater Umbria Oltre cinquanta alloggi consegnati in pochi mesi, sostengo alle persone sfrattate e nuovi servizi agli inquilini. Sono alcune delle iniziative dell'Azienda di Edilizia Residenziale Pubblica regionale per aiutare i cittadini in difficoltà.

Di Umberto Marini

"Ater Umbria è protagonista di uno dei primi casi in Italia di applicazione pratica di una procedura di certificazione della classe sismica degli edifici in muratura esistenti. Ciò grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia, con il Professor Antonio Borri, per redigere una “Certificazione sismica” di una serie di edifici in muratura."

La crisi che attanaglia il Paese ha messo in ginocchio gran parte dei suoi comparti produttivi. Il più penalizzato è stato sicuramente il settore edilizio sia privato che pubblico. Quest’ultimo ha avvertito maggiormente il colpo a seguito della cancellazione dai programmi governativi negli ultimi anni degli interventi economici a sostegno dell’edilizia “popolare”, che definirla in tal modo, almeno dalle nostre parti è un eufemismo sicuramente riduttivo. Ater Umbria non è restata con le mani in mano. Anzi. Negli ultimi mesi é riuscita a portare a compimento alcuni immobili per un totale di 68 alloggi con superfici variabili e disponibilità di autorimessa singola. Di questi ne sono già stati consegnati 12 destinati alla locazione a canone concordato realizzati a Foligno in via Vitelli e 40 realizzati in due edifici con pari destinazione alla locazione concordata e sociale, nella frazione perugina di Villa Pitignano. Gli altri 16 costruiti a Ponte San Giovanni, Perugia, in via dei Loggi, costituiscono il completamento di un lotto nel quale sono presenti altri 6 edifici realizzati in più tempi dall’Ater, tanto da essere stato definito “Villaggio Ater”. Tutti i quattro complessi hanno per caratterizzazione comune la filosofia progettuale alla quale si è ispirata da tempo l’Azienda, che segue criteri che guardano all’ottenimento del massimo risparmio energetico e un elevato

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standard vivibilità ambientale, a cominciare dall’uso di materiali che garantiscono i migliori risultati a livello di isolamento termico ed acustico, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno degli alloggi. Non solo. Ater Umbria è protagonista di uno dei primi casi in Italia di applicazione pratica di una procedura di certificazione della classe sismica degli edifici in muratura esistenti. Ciò grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Perugia, con il Professor Antonio Borri, per redigere una “Certificazione sismica” di una serie di edifici in muratura. La valutazione della classe sismica riguarderà una ventina di complessi appartenenti al patrimonio abitativo Ater. Questo perché buona parte del territorio regionale è di natura sismica e pertanto si vuole ragionare sulla prevenzione formulando una proposta di classificazione che permetta di quantificare con rapidità la vulnerabilità sismica dei fabbricati attraverso classi di appartenenza che consentano una valutazione del rischio sismico. Ciò consentirà una conoscenza più approfondita del patrimonio di ERP in Umbria, ad individuare le modalità di applicazione per interventi di riduzione del rischio sismico, graduati sulla base della tipologia di interventi, della valutazione quantitativa del rischio effettivo e della


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riduzione di rischio ottenuta con l’intervento. Sulla scia della sostenibilità ambientale sarà possibile introdurre meccanismi di valorizzazione dell’accoppiamento di questi interventi con quelli finalizzati alla qualificazione energetica degli edifici. Tra le buone pratiche di Ater occorre parlare anche dei nuovi servizi online offerti all'utenza, nel sito internet dell'Azienda. Così si è in grado di fornire un'ampia informazione sulle politiche per la casa e sulle dinamiche che vedono un sempre maggior protagonismo dell’Istituto volto ad offrire risposte concrete ed immediate. In questo ultimo periodo, per migliorare e razionalizzare ancor più questo servizio telematico indirizzato non solo all’utenza, il Consiglio di Amministrazione ha deciso, affidando l’incarico al professor Marcello Archetti, di dar vita ad un progetto in grado di offrire un ulteriore strumento che in maniera dettaglia ed esaustiva consenta di accedere all’intero “universo” Ater, con un semplice click sulla tastiera del computer. Un “pannello di controllo” dettagliato della situazione abitativa e delle problematiche presenti nella nostra regione. Una memoria ed un utile strumento di lavoro per chi si fa carico di proposte per il miglioramento e lo sviluppo abitativo nelle città umbre.

Consegna edifici nella frazione perugina di Villa Pitignano e Ponte Pattoli 17


ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

< BEVAGNA (PG) Intervento di nuova edificazione Il progetto originario prevedeva la realizzazione di due edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.

< CASTEL RITALDI (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 4 alloggi in località Castel San Giovanni. L’immobile, disposto su due piani, sarà suddiviso in 4 alloggi tipo duplex ciascuno dotato di soggiorno, cucina o angolo cottura, due o tre camere, uno o due bagni, scala interna, disimpegni e terrazza, loggia.

< FOLIGNO (PG) Intervento di nuova edificazione Località Scafali: realizzazione di un edificio residenziale di 8 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile sarà disposto su due piani, ciascuno con 4 alloggi composti da ingresso, soggiorno, angolo cottura, due camere, disimpegni, due servizi igienici più terrazzi e logge. È previsto anche un alloggio per disabili. Verranno inoltre installati pannelli solari termici e fotovoltaici.

< MARSCIANO (PG) Intervento di nuova edificazione Località Tripoli: realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 8 alloggi e relative autorimesse da locare a canone sociale. Sono previsti pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed un sistema di recupero delle acque piovane in una cisterna interrata.

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< ACQUASPARTA (TR) Intervento di recupero edilizio L’immobile versa in pessimo stato di conservazione. L’intervento prevede il recupero dell’edificio con la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. Al piano terra saranno realizzati due ampi alloggi con patio; al piano primo saranno realizzati altri due alloggi ciascuno composto da soggiorno, cucina, due camere e bagno.

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero dell’ex scuola di Crocemarroggia per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 4 alloggi da locare a canone sociale.

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero dell’ex Caserma Nino Bixio, nel Comune di Spoleto in piazzale Oberdan per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi due alloggi da locare a canone sociale.

< PERUGIA Intervento di recupero edilizio Recupero della torre, della chiesa e di una porzione di edificio da destinare ad edilizia residenziale per complessivi 12 alloggi. Il recupero della Torre degli Sciri è di grande impatto sulla città sia dal punto di vista turistico che di nuova offerta residenziale, recuperando alloggi da assegnare a canone concordato a giovani coppie.

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ATER UMBRIA - ANNO II - N.04 - DICEMBRE 2013

IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

< PANICALE (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero di un edificio per la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’edificio, situato lungo via Vannucci, fu realizzato nel 1609 e denominato “Palazzo Pieri”. Attualmente viene identificato come Palazzo Sellari. Articolato su quattro piani di cui uno seminterrato, è attualmente in disuso ed in pessimo stato di conservazione.

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio Intervento di recupero edilizio dell’edificio denominato Palazzo Leonetti Luparini per la realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato, oltre a spazi per uffici pubblici da destinare all’associazionismo cittadino. Il palazzo del Cinquecento, oggi di proprietà del Comune, presenta uno degli interni spoletini in quel secolo meglio conservati.

< TUORO SUL TRASIMENO (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile, di proprietà comunale, è situato in pieno centro storico. L’intervento, in attuazione del piano di recupero di iniziativa pubblica, prevede la demolizione dell’edificio esistente e la successiva ricostruzione.

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IMMOBILI CONSEGNATI

< FOLIGNO (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 12 alloggi e relative autorimesse su un’area in via G.B. Vitelli a canone concordato. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni singolo appartamento.

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 16 alloggi su un’area in località Ponte San Giovanni – Strada dei Loggi. (canone sociale). È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. L’edificio rappresenta il completamento del comparto dei Loggi dove già sono presenti altri sei edifici realizzati e progettati dall’Ater.

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 40 alloggi e relative autorimesse da locare 20 a canone concordato e 20 a canone sociale, in zona Villa Pitignano. Sono previste serre solari e, sulle coperture, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni alloggio.

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IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

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Intervento di nuova edificazione PIETRALUNGA (PG)

Intervento di nuova edificazione NORCIA (PG)

Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 6 alloggi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su due piani più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico. Per il recupero delle acque piovane sarà costruita una cisterna di accumulo.

Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e una cisterna per l’accumulo delle acque piovane.

Intervento di nuova edificazione SPOLETO

Intervento di nuova edificazione PIEGARO (PG)

Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.

Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.


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PROSSIMI APPALTI

Intervento di nuova edificazione MASSA MARTANA (PG)

Intervento di nuova edificazione TORGIANO (PG)

Realizzazione di alloggi per anziani autosufficienti che prevede la costruzione di 6 alloggi da locare a canone sociale, integrati di alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di ascensore.

V.le della Rimembranza: realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalenti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un edificio ex novo, in continuità con il primo, in modo da definire una piazzetta urbana, conservando gli elementi di finitura e utilizzando materiali di dimensioni e caratteristiche in continuità con quelli preesistenti.

Intervento di nuova edificazione CITTÀ DI CASTELLO (PG) Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a canone sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.

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ATER UMBRIA

Consiglio di Amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Andrea Alunni - Consigliere Maria Grazia Ricci - Consigliere Carlo Rozzi - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere

Collegio Sindacale Emilio Landi Anna Maria Baroni Paola Tardioli

Nucleo per la Valutazione e il Controllo Strategico Gabriele Bonini Mario Guidetti Katiuscia Papi

Direttore Luca Federici

Unità Operativa di Terni Sofia Trocchi - Dirigente e Responsabile Contabilità e Bilancio Alessandro Mazzei - Responsabile Tecnico Anna Maria Oddi - Responsabile Affari Generali e Responsabile Gestione

Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile Gestione

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ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Orari estivi / dal 1 luglio al 30 agosto

Orari invernali / dal 1 settembre

Unità operativa di Perugia lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Unità operativa di Perugia Mattina lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

Unità operativa di Terni lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Unità operativa di Terni Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

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Nome del periodico: ATER UMBRIA Direttore Responsabile: Noemi Campanella Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n째 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia



Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria

sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it

unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 www.ater.umbria.it


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