Notiziario ater 09 2016

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

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ANNO IV - N.09 - GIUGNO 2016

La rigenerazione urbana. Dialogo tra luoghi e persone. Officine, progettualità

ed esperienza dal basso



NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario 4

EDITORIALE

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INTERVISTA Assessore regionale Giuseppe Chianella

Periferie e capitale umano L' editoriale del Presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori

Intervista di Noemi Campanella

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INTERVISTA Assessore comunale di Terni Malafoglia Intervista di Noemi Campanella

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INTERVISTA Assessore comunale di Perugia Edi Cicchi Intervista di Noemi Campanella

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FACCIA A FACCIA. I SINDACATI. Intervista. Sindacato Sunia degli inquilini Intervista di Noemi Campanella

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ARTICOLO Officine di idee. Di Noemi Campanella

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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI L’ex ospedale Fatebenefratelli (PG) - Palazzo Gazzoli (TR) Di Noemi Campanella

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ARTICOLO Il blog di Federcasa Di Noemi Campanella

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PROSSIMI APPALTI - IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA - IMMOBILI CONSEGNATI

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ATER UMBRIA - ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

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ATER UMBRIA - ANNO V - N.09 - GIUGNO 2016

EDITORIALE

Periferie e capitale umano. L' editoriale del Presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori

di Alessandro Almadori Noemi Campanella

L’urgenza di occuparsi delle nostre periferie trova la sua giustificazione nelle molteplici criticità emerse con prepotenza negli ultimi anni. La questione, per chi la vuole cogliere, è dirimente. Smettiamo di domandarci il perché e iniziamo a occuparci del come. Come s’investe sul capitale umano che abita le nostre città, aumentando il livello delle possibilità dei molti ai margini? Come si decide di rispondere alle necessità di chi ormai è escluso da qualsiasi possibilità di emanciparsi socialmente? Che effetti può avere recuperare questo “capitale” rispetto alle possibilità di crescere delle nostre città? Premetto che le possibili risposte a tali domande hanno solo marginalmente a che fare con la “questione migranti”, sempre più larghe fette della popolazione sono infatti in condizioni di povertà e senza la possibilità di accedere ai servizi fondamentali.

Alessandro Almadori, Presidente di Ater Umbria Foto: Olimpio Mazzorana

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Partendo dall’ultima domanda, investire in capitale umano è l’unica possibilità che hanno le nostre città per crescere, per non decadere. Queste macchine straordinarie, produttrici di possibilità, libertà, cultura e benessere sono state e sono il luogo degli

incontri, dello scambio, del trasferimento di conoscenza, della produzione di valore. Ultimamente le proviamo a pensare smart, intelligenti, attrattive, sostenibili, ma più semplicemente stiamo pensando a una città contemporanea più vivibile, più efficiente, che torni a funzionare. Il luogo utile dove rigenerare, rivitalizzare o generare nuovo capitale umano. Pensando al paese nel suo complesso, è la vera e unica possibilità di uscire dal letargo, tornare a essere vivo e vitale. Ricordiamoci che storicamente le fortune del nostro paese sono sempre dipese dai grandi periodi di sviluppo delle nostre città. Le città decadono, calano di rango, hanno storicamente alterne fortune. Le fortune dipendono dai momenti storico-economici, o più semplicemente dalla posizione geografica, dalle caratteristiche orografiche. Nel medioevo hanno avuto fortuna le città di collina, arroccate, nel periodo romano o rinascimentale le città di pianura, lungo i fiumi o le città costiere, solo per fare alcuni esempi di connubio fra condizioni politiche e fattori geomorfologici.


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Quello che viviamo oggi, lo dicono in molti, è il secolo delle città, e secondo me ci sono pochi dubbi. Alcune dinamiche globali di urbanizzazione, che sfuggono alle nostre possibilità di controllo, lo dimostrano, noi possiamo accompagnare i processi e cercare di governarli. Una città che rinasce, l’esempio di Milano, contribuisce alle fortune di un paese, dieci città metropolitane che si ripensano possono essere un enorme volano di benessere, cento città che lavorano per essere sostenibili, inclusive e attrattive rappresentano il nostro futuro. Tra le misure del governo, che finalmente colgono l’importanza dell’occuparsi delle città, delle sue parti più marginali, c’è il piano per le periferie. E altre misure europee, regionali possono essere sfruttate per una nuova politica urbana. I comuni, i governi delle nostre città, dovranno essere in grado di avere visione, di progettare questo futuro. Il piano periferie, nello specifico, per le ragioni che ho cercato di esporre, può essere un’occasione per un grande piano diffuso nella città, per la riattivazione delle sue parti più sofferenti.

Non è e non deve essere inteso come l’occasione per qualche opera pubblica rimasta inattesa o progettata in altri tempi, un sovrappasso, una pista ciclabile o un parco giochi che non si è riusciti a realizzare con il piano triennale delle opere pubbliche. Deve essere l’occasione per riflettere sulle necessità, per realizzare opere sostenibili nel tempo, multilivello; che certamente riqualifichino uno spazio interno o esterno, ma che creino contemporaneamente occasioni e luoghi d’incontro, di trasferimento di conoscenze, di lavoro, di nuova imprenditorialità e di nuova “governance” di quartiere. Un nuovo piano delle opportunità, che consideri le necessità, che con pragmatismo dia possibilità di accesso alle conoscenze, alla casa, al lavoro, alla socialità e all’ascolto.

l’invenduto, il degrado di alcune parti delle città, possono essere una grande occasione di ripensamento delle dinamiche d’accesso e utilizzazione degli spazi. La reale collaborazione tra gli enti, il contributo del privato, del terzo settore, dell’associazionismo sono le precondizioni per muovere verso una rinascita dei nostri luoghi e delle nostre comunità.

Non possiamo creare nuovi contenitori senza una finalità, partiamo dalla reale domanda. Un milione e settecentomila famiglie sono in difficoltà perché l’affitto supera ampiamente il 30% del reddito familiare. Queste difficoltà limitano la possibilità d’istruzione, l’accesso alle informazioni, il diritto alla salute e tanto altro. Gli spazi dismessi da riqualificare,

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ATER UMBRIA - ANNO V - N.09 - GIUGNO 2016

INTERVISTA

La Regione per l'integrazione sociale, tramite il miglioramento dei servizi e della qualità dell'urbanizzazione Ad un anno dal suo insediamento nella Giunta Regione, abbiamo intervistato l'Assessore Giuseppe Chianella della Regione Umbria. Un'analisi a tutto campo delle politiche per la casa e per il fabbisogno abitativo

di Noemi Campanella

“Nella Legge di stabilità regionale 2016, approvata dall'Assemblea legislativa, è stato incrementato di un milione di euro il finanziamento per l'edilizia residenziale sociale, con un emendamento presentato dalla stessa Giunta. Le ultime risorse statali disponibili e le risorse del bilancio regionale vengono impiegate soprattutto negli interventi di recupero di immobili non più in uso e in parte per la costruzione di nuovi al fine di accrescere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica da mettere a disposizione a canone sociale. Ma l'emergenza abitativa è sempre più critica, in tutta Italia, e richiede una risposta strutturale da parte del Governo centrale, come più volte sollecitato”.

Alcuni momenti della cerimonia di consegna degli Alloggi Ater a Spoleto

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Membro attivo della Giunta Regionale, l'Assessore Giuseppe Chianella, che detiene tra le sue deleghe, la gestione dell'edilizia residenziale pubblica, ha le idee chiare sul futuro del diritto alla casa in Umbria, caratterizzato dall'aumento del fabbisogno anche nel Cuore Verde. Questo equivale per Chianella ad un impegno per dare risposta ad numero crescente di nuclei familiari che vivono una grave condizione economica e di esclusione sociale. In un recente incontro pubblico, la consegna di sei alloggi locati a canone sociale a Spoleto, due nella ex caserma "Nino Bixio", in piazza San Gabriele dell'Addolorata,

gli altri nell'ex scuola elementare in località Croce Marroggia e nell'edificio contiguo, ha dichiarato che nella Legge di stabilità regionale 2016 approvata dall'Assemblea legislativa, è stato incrementato di un milione di euro il finanziamento per l'edilizia residenziale sociale, con un emendamento presentato dalla stessa Giunta. Ad un anno dalla sua entrata nel Governo regionale, abbiamo parlato del futuro: “Le ultime risorse statali disponibili e le risorse del bilancio regionale - dice - vengono impiegate soprattutto negli interventi di recupero di immobili non più in uso e in parte per la costruzione


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di nuovi al fine di accrescere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica da mettere a disposizione a canone sociale. Ma l'emergenza abitativa è sempre più critica, in tutta Italia, e richiede una risposta strutturale da parte del Governo centrale, come più volte sollecitato.

Grazie alla precedente programmazione comunitaria Ater ha potuto riqualificare alloggi nei centri storici (con i PUC), assicurare la manutenzione degli alloggi (con i fondi FESR) e tanto altro ancora. Quale direzione prendere per il futuro

Assessore il suo insediamento all'interno della Giunta Regionale dell'Umbria è coinciso con una importante tappa a livello amministrativo, l'avvio della nuova programmazione comunitaria (2014-2020). Quali interventi è possibile raggiungere per alimentare l'edilizia residenziale pubblica e a quali fondi è possibile fare riferimento.

Fino ad oggi per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica, recupero o nuova costruzione, sia attraverso piani specifici sia nell’ambito dei PUC, l’Ater ha potuto utilizzare fondi del bilancio regionale e/o fondi statali appositamente stanziati. Come detto in precedenza, con i fondi FESR è possibile il solo efficientamento energetico degli edifici, ma non opere edili di manutenzione straordinaria/recupero. Inoltre attraverso un’opera di ricognizione di eventuali economie da precedenti programmazioni ed interventi, si provvederà a continuare l’opera di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, al fine di migliorare gli standard e la qualità abitativa degli alloggi.

Con la programmazione comunitaria non è stato e non è tutt’ora possibile prevedere la realizzazione di programmi di edilizia residenziale pubblica, in quanto la destinazione delle risorse comunitarie non comprende misure specifiche (azioni) destinate alla attuazione di politiche di intervento diretto sul patrimonio edilizio esistente e/o sulla realizzazione di nuovi edifici. L’unica possibilità di intervento con l’utilizzo di risorse comunitarie (fondi FESR), peraltro già attuata dall’ATER nella precedente programmazione, riguarda l’efficientamento energetico degli edifici di proprietà pubblica, confermata anche nella nuova programmazione (2014-2020)

Tra le novità della nuova amministrazione regionale c'è quella della giunta ristretta, meno assessori con più deleghe. Quella sull'edilizia residenziale rientra tra le sue competenze. In altre regioni italiane l'emergenza casa e l'aumento di famiglie in difficoltà che necessitano di alloggi causa

Giuseppe Chianella Assessore Politiche per la Casa Regione Umbria

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problematiche molto forti dal punto di vista sociale. Quale è la situazione in Umbria. Sicuramente anche in Umbria l’emergenza abitativa ormai ha raggiunto livelli preoccupanti; ciò si desume anche dal fatto che nei bandi comunali per l’assegnazione di alloggi pubblici sono pervenute più di 5000 domande a fronte di una esigua disponibilità di alloggi. Per far fronte a questa emergenza già nel 2014 con la legge n. 80 è stato previsto un programma nazionale di recupero degli immobili di ERP, di proprietà dell’Ater e dei Comuni, caratterizzato da interventi di rapida esecuzione. In particolare alla Regione Umbria è stato assegnato un finanziamento di circa €

Alcuni momenti della cerimonia di consegna degli Alloggi Ater a Spoleto

6.300.000,00; il programma è stato approvato dalla Giunta Regionale nel settembre 2015 e prevede il recupero di 292 alloggi da parte dell’ATER regionale. Il programma è stato avviato nel gennaio 2016 ed alcuni interventi ad oggi sono già conclusi (circa 55 alloggi) pertanto nel breve periodo saranno assegnati agli aventi diritto. Emergenza casa ed emergenza sociale. Spesso nelle periferie. Il Governo ha deciso di mettere a disposizione fondi per la loro riqualificazione. Gran parte del patrimonio

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di Ater gravita in quartieri periferici. È possibile rientrare in questa partita. Come può la Regione fare la sua parte. La Regione, prima ancora della ripartizione dei fondi ministeriali sopra citati, valutata la necessità di dare una risposta in tempi brevi ai nuclei familiari inseriti nelle graduatorie comunali di ERS, ha avviato, nel 2014, un proprio programma attraverso risorse proprie pari circa 3.300.000,00 per il recupero di 166 alloggi non locati. I lavori ad oggi sono pressoché ultimati. In sostanza una volta giunti a conclusione i lavori sia del programma nazionale che di quello regionale nella Regione saranno resi disponibili ulteriori 458 alloggi da destinare alla locazione a canone sociale a favore

dei nuclei familiari inseriti nelle graduatorie comunali. Coesione sociale, integrazione e mediazione sociale. Le azioni della Regione e il ruolo di Ater secondo lei. Le tematiche della coesione sociale e dell’integrazione non sono di competenza specifica di questo assessorato. In tema di integrazione/coesione sociale, tuttavia, questo assessorato nell’edilizia residenziale pubblica, materia di propria competenza, ha cercato di tenere in debi-


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to conto tali questioni, attraverso norme e direttive che agevolano la formazione dei cosiddetti “condomini misti” al fine di facilitare l’integrazione dei vari nuclei familiari ed evitare, per quanto possibile, forme di “ghettizzazione”. Inoltre, tornando al tema sopra accennato del recupero e della riqualificazione delle periferie urbane, tutti gli interventi previsti da i vari programmi di riqualificazione delle città, consentiranno di rendere sempre più vivibili le periferie urbane, attraverso il miglioramento dei servizi e una qualità, anche urbanistica, più rispondente alla forme di integrazione sociale oggi sempre più necessarie.

hanno consentito di acquistare la prima casa a circa 160 nuclei familiari e nel 2015 € 2.300.000 per circa 100 acquisti. Trattandosi di acquisti da parte di nuclei familiari “privati” è evidente che l’Ater non ha esercitato e non eserciterà, sugli eventuali nuovi bandi, alcun tipo di azione. Tuttavia appare importante sottolineare come queste azioni abbiano contribuito, seppure in piccola parte, a limitare la problematica “dell’invenduto” che attualmente rappresenta una delle maggiori criticità che ha colpito il settore delle costruzioni.

Nella manovra di bilancio è previsto lo stanziamento di 1 milione di euro per la prima casa e per le giovani coppie. Cosa può fare Ater in questo tipo di azioni. Tale ulteriore stanziamento è stato previsto con l’intento di agevolare le “giovani coppie”e/o altre categorie speciali che, in occasione dei precedenti bandi di concorso emanati dalla Regione nel 2014 e 2015 per l’acquisto della prima casa, non erano rientrate in graduatoria. Infatti a fronte di circa 390 richieste ne sono state ammesse a finanziamento circa 260. Appare opportuno segnalare il notevole “successo” che hanno avuto tale iniziative infatti nel 2014 sono stati assegnati finanziamenti totali per circa 4.000.000 che

Alcuni momenti della cerimonia di consegna degli Alloggi Ater a Spoleto, alla presenza, tra gli altri, del Presidente Alessandro Almadori, dell'Assessore Giuseppe Chianella e del Sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli

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INTERVISTA

"Promuovere percorsi in cui la comunità sia protagonista dell'intelligenza urbana. L'esperienza di Terni con il Vicesindaco Malafoglia"

Da Urban Regeneration, al Bando Uia, al Programma Cips. Smart city, Smart Land e Smart People. Le iniziative dell'Amministrazione Ternana che partono dall'innovazione urbana a quella sociale passando attraverso la partecipazione con la gente.

di Noemi Campanella

“Un territorio intelligente deve dare soluzioni concrete e omogenee per lo sviluppo locale di un'area, deve attivare una progettazione per sviluppare soluzioni. Il cuore pulsante di questa intelligenza, capace di cogliere nuove domande, ma soprattutto di creare soluzioni innovative, sono le persone”.

Per migliorare la qualità della vita nelle città dove viviamo occorre intervenire sul tessuto urbano, quello degradato, e sull'innovazione sociale, con il coinvolgimento dei cittadini. Il recente dibattito sulle periferie che si è infittito a seguito degli ultimi attacchi terroristici ed è arrivato all'attenzione del Governo, ruota intorno a questo tema, facendo leva sulle indicazioni che arrivano dall'Europa. Ciò vale per le grandi realtà metropolitane ma anche per città dai confini più ristretti. In Italia e in Umbria, le amministrazioni si stanno muovendo. A loro disposizione ci sono una serie di strumenti comunitari che consentono di raggiungere lo scopo. Terni è un valido esempio. Abbiamo raggiunto la Vicesindaco della Giunta Di Girolamo, Francesca Malafoglia. Sul tavolo di Palazzo Spada ci sono una lunga serie di interventi che guardano al futuro, segno di ecletticità organizzativa.

sono per lo più legate alla crisi economica (che purtroppo è molto significativa nell'area del ternano). Le politiche necessarie sono quelle che tendono completamente a cambiare il sistema produttivo e relazionale della città e spingono verso una nuova definizione di sviluppo, di identità urbana e sociale, nell'ottica di un cambiamento molto spinto. Terni è pronta per fare questo. Le vere politiche pubbliche sono quelle che raccolgono la sfida dell'innovazione. Relativamente alla mia delega al Comune di Terni, quella della partecipazione, il cambio di passo, per politiche pubbliche efficaci rispetto agli assi strategici della città, consiste nel modificare i processi con cui si adottano le scelte, e quindi di adottare una dimensione collaborativa e di confronto con la parte civica, produttiva, dei sistemi istituzionali, che compongono tutto il patrimonio della città.

Lei si occupa di welfare e associazionismo. Analizzando la realtà della Conca, che politiche occorre adottare?

L'Amministrazione ha avuto parte attiva nella fase di partecipazione per il PSR, il Piano Sociale Regionale. Di questo si è parlato nel corso di un incontro a Terni nel gennaio 2016 presso il Centro Multimediale.

Per risponderle bisogna tenere presente l'analisi del territorio e quindi di una città che sta mutando completamente i propri assetti in concomitanza con le modifiche che avvengono a livello nazionale e che

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La giunta regionale ha pre-adottato questo nuovo strumento e l'Amministrazione di Terni ha deciso di non intervenire autono-


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mamente, ma di produrre le osservazioni al Piano attraverso la partecipazione con la città. Abbiamo agito su tre livelli: uno interno alla struttura amministrativa, assieme a tutte le persone che quotidianamente sono nei servizi e che lavorano nel tessuto civile e sociale e che per primi intercettano i bisogni, poi abbiamo partecipato ad un'azione di governance con i comuni della zona sociale (siamo capofila della Zona 10), infine abbiamo lavorato con la città, organizzando un incontro presso il Centro Multimediale, con più di 180 persone: rappresentanti del terzo settore, del no profit, associazionismo, mondo del volontariato, cittadini e altre istituzioni, Usl e Azienda Ospedaliera. Abbiamo ragionato sulle tematiche principali del Piano e creato un documento che raccoglie in maniera sintetica e estremamente approfondita le riflessioni che la città ha prodotto, in tutte le sue articolazioni, rispetto a questo strumento regionale. Riteniamo che il metodo partecipativo è necessario per dare concretezza all'elemento di sistema collaborativo nella produzione delle norme nelle politiche pubbliche. Questo intendiamo fare anche nella dimensione comunitaria, con lo stesso identico metodo utilizzato per coinvolgere la città e i servizi per gli strumenti tecnici.

Dunque tra le azioni del Comune c'è una fase partecipativa anche per l'individuazione di bandi e progetti relativi ai Fondi Europei, per le politiche di innovazione sociale?

L'elemento collaborativo è imprescindibile. Ce lo dice l'Unione Europea.

Quello che crediamo sia fondamentale è di attivare un sistema collaborativo che definisca le fasi progettuali di indirizzo da inoltrare alla Regione Umbria, per poi predisporre tutta una serie di strumenti, come i bandi del Fondo Sociale Europeo, da convogliare sui territori, per gestire l'innovazione dei sevizi che si realizza cambiando il sistema di relazioni. Crediamo che sia importante ridurre al massimo il livelli di assistenza e utilizzare le politiche di welfare come elemento promotore di sviluppo. Una volta compiuto il percorso dell'utilizzo dei Fondi Europei, l'elemento economico diretto della risorsa (sebbene importantissimo) non deve essere l'unico elemento da portare vantaggio alla città, con esso anche l'aver completamente cambiato l'assetto e di aver modificato il welfare, portando a compimento un percorso che già era cominciato negli anni passati (Terni è infatti un'eccellenza nel welfare promozionale). I Fondi Comunitari devono essere un'occasione di crescita ulteriore sul modo in cui si produce la scelta.

Terni sta dentro il percorso di smart city, abbiamo approfondito la collaborazione con Narni e per questo siamo smart land. Mi spiego meglio. Esse sono due aree vicine ed omogenee. Il progetto smart land parte dalla necessità di dialogo tra le due realtà. L'elemento importante è quello di definire e realizzare progetti integrati, a partire dalla mobilità, con un Piano Congiunto; dalla realizzazione di una rete di fattori culturali e di turismo. Terni e Narni si possono integrare bene e abbiamo voluto scommettere su questa potenzialità. L'Unione Europea ci dice di superare l'elemento di perimetro geografico cittadino. Un territorio intelligente deve dare soluzioni concrete e omogenee per lo sviluppo locale di un'area, deve attivare una progettazione per sviluppare soluzioni. Il cuore pulsante di questa intelligenza, capace di cogliere nuove domande, ma soprattutto di creare soluzioni innovative, sono le persone. In questo ambito entra in gioco la mia delega alla Partecipazione e il tema smart people, che significa lavorare con le persone, per una progettualità

Terni smart city, smart land e smart people. Cosa significa?

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INTERVISTA

composita e articolata, per interpretare e dare soluzioni ai nuovi bisogni, attraverso la grande opportunità dei Fondi Comunitari. Politiche pubbliche e di innovazione sociale e politiche artistiche di innovazione culturale. Si tratta di Urban Rigeneration, secondo il quale le politiche per l'ambiente sono uno dei driver di sviluppo locale, sono un motore di sviluppo e innovazione. L'intervento prevede la collaborazione su tanti livelli, compreso quello del mondo delle istituzioni. È un progetto che si muove tra arte, innovazione sociale e rigenerazione urbana e si coniuga con le politiche pubbliche e con la sostenibilità ambientale, aprendo un dibattito e tenendo insieme la dimensione locale con quella internazionale. Intende sperimentare progetti nel territorio della Provincia di Terni, elaborare nuove visioni e nuove pratiche della città. Ci spieghi come è stato studiato e come si distribuisce nella città. Sono due gli assi tematici su cui si regge Urban Regeneration, innovazione sociale e pratiche artistiche nello spazio pubblico, al centro di un convegno di due giornate intitolato “Make Garden: social innovation in

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public space” (frutto della collaborazione tra Indisciplinarte, Comune di Terni - APGI Associazione Parchi e Giardini d’Italia e Provincia di Terni). L’obiettivo è di informare, mettere in comunicazione, far incontrare le categorie professionali, dare nuovi stimoli e direzioni alle politiche di gestione del territorio, in termini ambientali e sociali, in un periodo di forte restrizione della capacità di investimento del soggetto pubblico, in modo da disegnare possibili scenari futuri. Al convegno si associa un esperimento di rigenerazione urbana, Urban RegenerAction che, attraverso l’attivazione della comunità locale, prova a trasformare uno spazio abbandonato, situato nel quartiere di San Valentino-San Lucio, in giardino pubblico. Ater gestisce alcuni immobili nella zona. La sua collaborazione è importante. Il connubio con l'arte si palesa nel secondo asse di Urban Regeneration chiamato Foresta: artistic practices in public space. Prevede installazioni temporanee, progetti artistici per la città ed incontri pubblici. Nasce da un’idea di Leonardo Delogu (www.casadom.org) e Indisciplinarte e avrà il suo clou in‘TerniFestival 2016’. È stato lanciato un ‘open call’ per la progettazione di case sugli alberi lungo il viale di ingresso del Centro Arti Opificio Siri, che verranno costruite attraverso dei workshop


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aperti alla cittadinanza, curati da collettivi di architetti sia locali che internazionali. Le case saranno circondate dal verde.

(collaborazione, integrazione, promozione e sviluppo). In quali aree si concentrerà il lavoro?

Terni partecipa al Bando UIA (Urban Innovation Activity), quale è lo schema del progetto e quale ruolo possono avere Aziende come Ater Umbria?

Anche in questa partita Ater ha un ruolo cruciale. Il Cips è per il Comune di Terni un banco di prova importante. Il Bando ci dice di pensare ad un tipo di innovazione sociale e di intervento urbano di riqualificazione che sia funzionale a migliorare la qualità della vita urbana. Siamo partiti dall'individuazione delle aree difficili, poi, rispetto agli elementi richiesti, abbiamo rilevato che ad un alto indice di riqualificazione architettonica non ha corrisposto un altrettanto miglioramento di quello della qualità sociale. Rinteniamo che se si pensa solo ad interventi di natura estetica e di decoro, contestualmente si fallisce nell'obiettivo di andare a migliorare la qualità della vita della gente. La riqualificazione delle periferie significa per noi di dire: “Valutiamo la capacità di vivere i quartieri e le periferie”. Tra l'altro a Terni, sebbene non ci siano quartieri toponomasticamente identificati, vi si riscontra un grande senso di appartenenza. Dunque va valutato il tema dell'abitare in un contesto di comunità. Nel Piano di periferie degradate abbiamo tenuto conto di una serie luoghi: l'area est è produttiva e con elementi di sviluppo, in quelle di San Lucio

Lo stesso modus operandi che abbiamo adottato per la Progettazione Comunitaria è stato utilizzato per il Bando Uia (Urban Innovation Activity), uno dei primi che l'Unione Europea destina agli Enti Locali. Abbiamo avviato una fase partecipativa e creato un gruppo di lavoro. Ater in questa partita è determinante. È un'Azienda con una grande dotazione pubblica e per questo ha l'enorme capacità di incidere sulla qualità urbana. Non solo, il suo ruolo di gestore del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica (a Terni conta 6mila alloggi) la rende protagonista nella lettura dei bisogni della gente e nel portare avanti le pratiche di innovazione che ci chiede l'Unione Europea. Avere un interlocutore come Ater dentro al Gruppo di Lavoro per UIA, è imprescindibile. Parliamo del recupero delle periferie. Terni, nel Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, ha redatto il programma CIPS

e San valentino l'elemento sociale è più forte, hanno un'alta densità di popolazione, con una serie di prospettive e possibilità di miglioramento. Non esiste a Terni un luogo dove al degrado urbano corrisponde quello sociale. L'obiettivo è stato di inserire una serie di azioni che non parlassero limitatamente di un quartiere, ma lo collegassero ad altri nel territorio. Questo significa intervenire sulla trama urbana utilizzando l'intervento materiale in maniera funzionale affinchè le persone vivano veramente i loro luoghi.

Francesca Malafoglia Vicesindaco di Terni

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INTERVISTA

Connettere le relazioni per migliorare la qualità della vita Le politiche sociali del Comune di Perugia. Intervista a tutto tondo con l'Assessore Edi Cicchi

di Noemi Campanella

“Con Ater si potrebbe avviare una collaborazione per creare spazi comuni nei grandi immobili di sua proprietà. Mi riferisco a biblioteche o sale polivalenti dove è possibile portare avanti attività programmate. Vorrei dare ai residenti dei punti di riferimento e costruire intorno ad essi una rete di relazioni sociali. Luoghi fisici che possono allargarsi anche alle piazze o alle aree verdi. Luoghi dove ricostruire la socialità”

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Creare una connessione di relazioni. Questa è la strada indicata da Edi Cicchi, Assessore con delega ai servizi sociali, famiglia, edilizia pubblica, pari opportunità del Comune di Perugia, per gestire e migliorare la qualità di vita, nella città capoluogo dell'Umbria. Con una lunga esperienza nel settore della cooperazione sociale, conosce bene le politiche di welfare, che devono basarsi su una rete di relazioni tra più soggetti, siano essi pubblici che privati. Anche Ater Umbria può fare la sua parte, tanto che il Comune di Perugia ha intenzione di portare avanti progetti di inclusione e mediazione sociale nei grandi complessi residenziali di sua gestione. L'idea è di creare spazi di aggregazione, gestiti da rappresentanti del terzo settore, quali associazioni attive nel territorio, per connettere la gente alla gente ed agire sull'integrazione degli inquilini: “L'Edilizia residenziale pubblica - spiega Edi Cicchi - è un tema che mi sta molto a cuore. Con Ater si potrebbe avviare una collaborazione per creare spazi comuni nei grandi immobili di sua proprietà. Mi riferisco a biblioteche o sale polivalenti dove è possibile portare avanti attività programmate. Vorrei dare ai residenti dei punti di riferimento e costruire intorno ad essi una rete di relazioni sociali. Luoghi fisici che possono allargarsi anche alle piazze o alle aree verdi, dove ricostruire la socialità. Se nei rapporti sociali la gente non ce la fa da sola, è dovere

dell'Amministrazione di intervenire. Noi faremo ovviamente la nostra parte”. Nella realizzazione dei presidi sociali nel territorio sarà fondamentale l'attività di persone, o di Associazioni, con il ruolo di mediatori sociali, questo perchè, secondo Edi Cicchi, avere uno spazio condiviso nei complessi dove ci sono grandi concentrazioni permette di esercitare un controllo sociale migliore. In questo progetto potrebbe rientrare anche una figura che trova altri esempi in Europa, il portiere sociale, una persona, che è al servizio del quartiere. “Noi abbiamo realizzato questo esperimento in alcune zone del centro storico - dice Cicchi - come Porta Pesa e Borgo Sant'Antonio. Così una o più persone hanno creato situazioni conviviali, hanno aiutato i residenti nelle attività di quartiere, come gestire gli spazi verdi. Hanno creato animazione intorno ad un luogo. Alcune Associazioni si sono anche autotassate per sostenerli. Non solo. Il portiere sociale aiuta anche le persone in difficoltà, non con una vera e propria presa in carico, ma fornendo il suo contributo nelle piccole cose: la posta da ritirare ad un anziano o la busta della spesa da portare. Una presenza che rassicura”. “In passato l'urbanizzazione delle città prosegue Cicchi - è stata concepita in modo da essere slegata dal sociale. Non si è posto l'accento al vivere sociale e questo ha creato situazioni di difficoltà in periferia e nei


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grandi palazzi dei quartieri (compre si quelli di edilizia residenziale pubblica, dove è più frequente trovare persone con svantaggi sociali). Non si era colto a pieno il senso delle politiche sociali connesse all'abitare. Attualmente c'è un'inversione di tendenza. Queste sono intese in modo trasversale rispetto a tutta la politica dell'Amministrazione. Se parliamo ad esempio di urbanista e mobilità, necessariamente ci intrecciamo al sociale. Il mio assessorato fa da ponte agli altri della Giunta, allo scopo di costruire e fare rete per il sostegno alla gente, soprattutto laddove ci sono problemi di marginalità”. Ricucire è l'indirizzo, in zone dove manca il controllo sociale. Come? Attraverso progetti che abbiano una completezza da questo punto di vista. Nella rete di connessione di relazioni di Edi Cicchi è inclusa anche la Regione Umbria. Agenda Urbana ne è un esempio. Perugia.Zip è un progetto di riqualificazione del quartiere di Fontivegge, zona difficile sotto il profilo della microcriminalità e dello spaccio di droga, che è stato recentemente presentato e che utilizza oltre 11 milioni di euro di finanziamenti europei per interventi di riqualificazione urbana (una nuova piazza, nuova illuminazione, infrastrutture tecnologiche, comfort, un nuovo raccordo della mobilità con il Minimetro, un filo diretto con il centro storico) e di riqualificazione sociale: “In questo grande progetto

rientrano anche gli interventi di politiche sociali - spiega Edi Cicchi - come: educazione territoriale per i giovani e i minori, un centro famiglie nella zona e attività volte all' innovazione sociale, coesione sociale contro il degrado e per il miglioramento della percezione della sicurezza. Fondamentale sarà la partecipazione attiva della gente e dei rappresentanti del terzo settore, per definire il percorso e realizzare il progetto”. E i Fondi? “La Programmazione Comunitaria è fondamentale - dice - ci sono progettualità e bandi ai quali partecipiamo. Un nostro ufficio si occupa solo di questo, per completare però il nostro lavoro diventano fondamentali sia il contributo dei privati che le azioni di sostegno che arrivano dal territorio”. Questa è la rete: avere più soggetti che tra loro dialogano e svolgono azioni attraverso le quali il Comune migliora la sua attività: “Occorre - conclude - riconnettere le persone tra di loro ed agire laddove si creano situazioni di marginalità. Dal centro storico fino alle periferie. Non si può intervenire solo in un quartiere ma su tutti, per fare in modo che la nostra azione sia efficace e diffusa e a maglie strette. Abbiamo bisogno di più punti di riferimento perché la città deve avere ovunque un presidio sociale”. Edi Cicchi Assessore Politiche Sociali Comune di Perugia

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FACCIA A FACCIA. I SINDACATI.

Più case e più servizi nei quartieri. Il punto di vista del Sunia. Con il Sunia inauguriamo una rubrica dedicata al mondo sindacale, al rapporto con l'inquilinato e con le Aziende come Ater Umbria, che proseguirà anche con altre sigle come la Cisl Sicet e la Uniat Uil. di Noemi Campanella

“Attento e sul campo il Sunia, del sindacato confederale della Cgil, è un punto di riferimento per la gente. La sua attività ha come obiettivo la tutela dei cittadini che versano in condizioni di bisogno alloggiativo”.

Si occupa delle problematiche degli inquilini delle 'case popolari', ma anche del settore casa in generale, degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica, come pure dei proprietari che abitano nel proprio appartamento. Attento e sul campo il Sunia, del sindacato confederale della Cgil, è un punto di riferimento per la gente. La sua attività ha come obiettivo la tutela dei cittadini che versano in condizioni di bisogno alloggiativo. Con il Sunia inauguriamo una rubrica dedicata al mondo sindacale, al rapporto con l'inquilinato e con le Aziende come Ater Umbria, che proseguirà anche con altre sigle come la Cisl Sicet e la Uniat Uil. La fotografia della situazione in Umbria viene tracciata da Rossano Iannoni Segretario regionale del Sunia, Cristina Piastrelli, Segretaria provinciale di Perugia e Romolo Bartolucci, il collega di Terni. Nell'attività di assistenza e di consulenza il Sunia si rapporta costantemente con le altre sigle sindacali. “Negli ultimi tempi ancora di più - spiega il segretario regionale, Iannoni - a causa dell'aumento delle problematiche, della sempre più stringente crisi economica e occupazionale, che non esula la nostra regione. Nonostante questo l'Umbra è ancora un'isola felice”.

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Abusivismo, occupazioni di case (se ne contano in tutta la regione circa una decina ) e proteste di piazza (fresco è il ricordo di Milano) sono fenomeni lontani. Ma le difficoltà delle famiglie preoccupano i sindacati, che hanno riscontrato l'aumento delle morosità. “C'è una Legge - spiega Iannoni - la 33 del '96, ben costruita, ma che prevede che si ritenga moroso non solo l'inquilino che non paga il canone, ma anche quello che evade le quote condominiali, aumentando così il rischio sfratto. In alcuni casi risultano non sostenibili per le famiglie”. Per il diritto alla casa, secondo il Segretario regionale, sono necessarie politiche nazionali, piani seri di politica della casa (i POA in Umbria sono un esempio), politiche rivolte al canone sociale. Buone anche le scelte umbre di rivolgersi alle ristrutturazioni dei centri storici: “In futuro spero in una visione nuova che non sia solo rivolta all'assegnazione di case alla gente”. Quanto alla mediazione sociale: “Includere - dice Iannoni - significa eliminare le differenze e stare insieme, ma mancano gli spazi. Ci sono condomini con oltre 50


famiglie, per lo più nei quartieri ex Erp, privi di aree comuni per discutere e far avvicinare la gente. Questo gap rende difficile l'integrazione. In questo il ruolo di Ater potrebbe essere importante”. Il segretario ternano, Romolo Bartolucci, vive nel quartiere di Casale di Papigno, dove è stato avviato un meccanismo di auto gestione di servizi per l'inclusione sociale: “La nostra politica sia come Sunia, che come Apo (Associazione Proprietari Utenti) - spiega - è di intrecciare il pubblico e il provato e capire i problemi che si innescano nel territorio. A Terni contiamo una media di uno sfratto ogni 349 famiglie, quella nazionale è di uno ogni 399. La crisi economica ed occupazionale è molto forte”.

mune capoluogo. Di queste ne sono state soddisfatte il 5 per cento, rientrando nella media italiana che è del 5 e 6 per cento. Una situazione che ci preoccupa”. Un'altra questione da risolvere per il Sunia, è quella delle cosiddette case di risulta, ovvero alloggi riconsegnati a seguito del decesso degli inquilini e che devono essere riassegnate dopo una manutenzione: “Ce ne sono centinaia - conclude - perché non ci sono i fondi per la ristrutturazione. Da questo punto di vista è stato siglato un protocollo che prevede da parte di Ater il rimborso, sulle mensilità dell'affitto, delle spese di manutenzione che l'inquilino deve sostenere per entrare in casa. Speriamo in una revisione per arrivare ad nei casi di manutenzioni onerose”.

Il suo quartiere fu realizzato a metà degli anni ottanta da una cooperativa (la Terni 2000) con 140 soci: “Abbiamo sentito il bisogno di crearci aree comuni e polivalenti - dice - così ci ritroviamo in un container che ci ha dato l'amministrazione e passiamo il tempo in un campo di bocce. Organizziamo cene, gite e tante iniziative, coinvolgendo le nuove famiglie per lo più straniere”. “Nella provincia di Perugia - dice Cristina Piastrelli segretaria provinciale - con il Bando Ers del 2014, sono state presentate oltre 2500 domande di alloggi, 1474 nel solo co-

Cristina Piastrelli Segretaria provinciale di Perugia

Romolo Bartolucci Segretario provnciale di Terni

Rossano Iannoni Segretario regionale del Sunia

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ATER UMBRIA - ANNO V - N.09 - GIUGNO 2016

ARTICOLO

Officine di idee. L'esempio dei quartieri di San Valentino e di San Lucio a Terni La zona al centro di un confronto di Terni Smart People, sulla rigenerazione urbana, con la partecipazione diretta della gente

di Noemi Campanella

“A parlarne sono stati chiamati cittadini stessi, i rappresenti del mondo dell'associazionismo (sportivo e religioso), della cooperazione, delle istituzioni, produttivo e civico, il mondo dell’Università, la Usl, il Coni, nella sede del Centro di aggregazione Giovanile Sant'Efebo, a conclusione di un percorso, seguito dal Comune, che è cominciato mesi fa e che ha trovato il suo epilogo in questa riunione”.

Alcuni momenti dell'incontro

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Quali servizi sono necessari nelle periferie della città per la loro riqualificazione? Quali sinergie ed azioni tra gli attori del territorio sono necessarie in risposta ai bisogni delle periferie? Su quali contenitori e spazi pubblici è importante pensare allo sviluppo di progettualità condivise per la rigenerazione delle periferie? Sono le domande che hanno aperto il confronto su Terni Smart People e su Urban regeneration, puntando sulla necessità di ripensare quartieri ad alta densità di popolazione, come quelli di San Valentino e di San Lucio. A parlarne sono stati chiamati cittadini stessi, i rappresenti del mondo

dell'associazionismo, dello sport, della religione, della cooperazione (come il Consorzio Itaca), delle istituzioni, produttivo e civico, dell’Università, la Usl, il Coni a conclusione di un percorso, seguito dal Comune, che è cominciato mesi fa e che ha trovato il suo epilogo in questa riunione nella sede del Centro di aggregazione Giovanile Sant'Efebo. Tre i tavoli di lavoro. Sfide, proposte, risorse ed azioni sono state le categorie affrontate. Sia quello di San Valentino che quello di San Lucio sono quartieri la cui vita ruota intorno alla figura del Santo Patrono di Terni, per cui la gente ritiene importante l'avvio di iniziative di rilan-


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

cio della zona, anche economiche, che abbiano la sua figura al centro, e il coinvolgimento diretto nel programma di eventi della Festa di San Valentino. E' stata lanciata anche l'idea di realizzare un 'parco dell'amore' in alcune aree verdi. Piccoli passi che secondo la gente condurrebbero all'abbellimento dei quartieri, al ribaltamento della loro immagine di degrado. Tra i punti è emerso quello della necessità di valorizzare l'ambiente e le risorse umane, di creare delle botteghe artigiane nei palazzi da rigenerare, di avviare attività imprenditoriali e di coworking. Poi c'è la necessità di potenziare i servizi esistenti e i collegamenti. La destinazione della bocciofila potrebbe essere una strada da percorrere per offrire alla gente un punto di aggregazione. Occorre

però una costante collaborazione con le associazioni e attingere a grandi opportunità come l'Agenda urbana. Questi alcuni dei risultati emersi dall'officina di Terni Smart People. Nella prima parte del progetto, realizzato in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, è stato destinato all’ascolto, con una serie di interviste aperte dalle quali sono emersi i primi input, la seconda parte è stata l'epilogo della fase di apprendimento, ascolto e scambio, una fase laboratoriale da cui sono derivate le idee, le aspirazioni e i possibili scenari di sviluppo per il quartiere San Lucio e per la città tutta. Terni si trova in una fase di cambiamento che

riguarda il sistema produttivo, la città, ma soprattutto le persone con i loro bisogni, al centro dell'azione di rigenerazione urbana, del rinnovamento degli spazi e di un nuovo modo di vivere ed abitare la città. Secondo il Vicesindaco Malafoglia: “I fondi strutturali FESR e FSE diverranno il mezzo per sperimentare un metodo di innovazione di processo che deve portare ad un cambiamento dei rapporti tra pubblico, privato e sociale”. Terni Smart People parte da con questa filosofia e si addentra nel contesto sociale ternano in maniera inclusiva e creativa cercando di mettere in luce le caratteristiche di futuro.

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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI Comincia con questo numero del Notiziario di Ater Umbria il nostro viaggio alla riscoperta delle Realizzazioni Eccellenti che l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica regionale ha realizzato in tanti anni della sua attività. Ristrutturazioni, riqualificazioni, manutenzioni, nuove realizzazioni e architettura sostenibile per il territorio e per il diritto alla casa.

L’ex ospedale Fatebenefratelli, un gioiello, nel cuore di Perugia Nel Duemila partì il progetto di recupero. Attualmente ospita una residenza per studenti gestita da Adisu e uno spazio espositivo.

di Noemi Campanella

“La Regione deliberò un finanziamento di un miliardo e novecento milioni di Lire per l’acquisto e il recupero, mentre lo Ierp di Perugia fu incaricato della progettazione, dell’appalto e dell'esecuzione dei lavori di ristrutturazione”.

Alcuni momenti della fase di restauro dell’ex Ospedale Fatebenefratelli

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E' stata la sede della famosa mostra 'Sensational Umbria' di Steve McCurry, ospita alcuni servizi di Adisu, (come luogo di accoglienza per docenti, ricercatori, delegazioni straniere, e studenti stranieri) e altre destinazioni d'uso sono in via definizione. Tutto questo in un complesso storico, bellissimo, nell’acropoli di Perugia, ovvero l'ex Ospedale Fatebenefratelli, che Ater Umbria ha completamente ristrutturato e messo a disposizione della comunità cittadina.

Anticamente era l’Ospedale di San Nicolò degli Incurabili o dei Fatebenefratelli di Perugia, che fu edificato nel 1585. La sua prima sede era in Via della Conca, presso la Parrocchia di San Rocco e San Sebastiano nell’area di Porta Sant'Angelo. Fu istituito con i fondi lasciati da un benefattore che si era curato a Roma presso l’ Ospedale dei Fatebenefratelli (nell'Isola Tiberina). Quando morì lasciò in eredità al nosocomio i suoi beni. Nel 1996 l’Ospedale cessò la sua attività, poi ripresa, sotto altra


veste, successivamente, grazie al suo completo recupero. In questo Ater, (l'allora Ierp) fu protagonista. Nel Duemila la Regione deliberò un finanziamento di un miliardo e novecento milioni di Lire per l’acquisto e il recupero, mentre lo Ierp di Perugia fu incaricato della progettazione, dell’appalto e dell'esecuzione dei lavori di ristrutturazione. La Direzione dei Lavori fu seguita dall' Ingegnere Luca Federici, Dirigente dell’ ufficio tecnico fu l’ Ingegnere Angelo Pac-

chiarotti, il Dirigente responsabile della progettazione fu l'Architetto Giovanni Brozzetti. Il Direttore di Ater era Carlo Pedini. Fu realizzato dall'impresa a Coedspa srl di Napoli. Fu scelto di destinarlo ad alloggi per gli studenti per svolgere, tra le finalità, un'azione calmieratrice dei prezzi degli affitti a Perugia, che allora erano molto alti. Il programma di intervento riguardò: la sistemazione dell’area della curia con la chiesa cinquecentesca di San Nicolò, la

sacrestia e il convento dell’ordine dei Fatebenefratelli, la predisposizione degli spazi destinati ad attività multimediali gestite dal comune di Perugia e la ristrutturazione dello studentato gestito da Adisu. Questa destinazione d’uso fu considerata dall'Amministrazione comunale un ottimo modo di utilizzare il patrimonio storico cittadino, al fine di strutturare lo studentato attorno a luoghi di interesse generale, ipotizzando sin da allora un uso allargato all’intera città degli spazi disponibili, come il percorso centrale, il cortile grande e la chiesa. Nel progetto venne inserita anche la realizzazione di uno spazio museale, con accesso indipendente, dove dal 2013 al 2015, è stata ospitata ‘Sensational Umbria’ di McCurry. L'eliminazione delle barriere architettoniche (con la realizzazione di un appartamento a piano terra con rampa di accesso per i disabili) e gli accorgimenti per evitare dispersioni termiche, stanno a dimostrare l'attenzione immutata di Ater Umbria per i suoi utenti e per la sostenibilità ambientale dei suoi edifici.

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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI

L'esempio di Terni con palazzo Gazzoli

Il grande complesso, nel centro storico di Terni, attualmente ospita gli uffici della Procura. Un patrimonio storico, completamente recuperato che risale alla fine del settecento.

di Noemi Campanella

"Durante l'imponente attività di scavo affiorò una vasca termale di epoca romana che è stata mantenuta intatta e messa a disposizione dei visitatori. Sono stati riportati alla loro originaria eleganza gli affreschi che ornano la loggia e le stanze del piano nobile sottoponendo ad accurato restauro i soffitti lignei e le porte".

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Gli interventi di Ater Umbria di riqualificazione di edifici anche storici, enfatizzano le buone prassi dell'Azienda di Edilizia residenziale Pubblica Regionale, orientate al recupero del patrimonio esistente. Un eccellente esempio è Palazzo Gazzoli a Terni, oggetto di un intervento complessivo, ora sede della Procura, trasferita dal Tribunale di corso del Popolo. Dopo la revisione delle circoscrizioni giudiziarie la procura di Orvieto è stata accorpata a quella di Terni, con l’esigenza di ampliare gli spazi sia per il Tribunale che per la Procura. Diventato il fulcro di una Cittadella Giu-

diziaria, Palazzo Gazzoli ha così mantenuto la sua identità storica di cuore del centro cittadino. Un ottimo esempio di riutilizzo di un edificio storico, come fulcro di attività vitali delle realtà urbane, in questo caso come centro pulsante dell'attività giudiziaria di Terni (ed Orvieto), perfettamente inserito nel suo tessuto. Di proprietà di Ater Umbria attualmente è una sede capiente, comoda, e facilmente raggiungibile di servizi ai ternani. Gli interventi vennero definiti nel 2010 quando furono restaurati tutti i soffitti lignei e i dipinti.


Nella sua storia Palazzo Gazzoli è stato il simbolo dell'identità cittadina di Terni. Porta il nome di una ricchissima Famiglia di commercianti che lo edificò nel 1795, per volontà di Luigi Gazzoli, su un progetto di un importante ingegnere delle Acque dello Stato Pontificio, Andrea Vinci. Il complesso comprende una piccola piazza antistante, gli orti, le scuderie e una cappella privata. Fu edificato su costruzioni preesistenti, come testimoniano i ritrovamenti effettuati durante gli ultimi restauri, dai quali emerse un impianto termale di origine romana. Riproduce fedelmente lo schema dei palazzi tardo rinascimentali: una corte interna su cui si affaccia un loggiato a doppio ordine. Di particolare rilievo sono le volte affrescate a grottesche

Nel 1998 venne aggiunta la cappella gentilizia con lo scopo di collegarne l’uso alle attività che vi si sarebbero state installate. La progettazione e la realizzazione dell’intervento di recupero fu affidato ad un valente gruppo di professionisti ternani, che lo condusse con eccellenti risultati, nel rispetto della fisionomia originaria del complesso e del suo importante interesse storicoartistico (Direttore Gabriele Bonini; alta vigilanza Alfredo Di Patrizi; gruppo di progettazione Sandro e Silvia Giani, Elmo Timpani, Giorgio Braghiroli; lavori di realizzazione Direttore dei Lavori Giorgio Braghiroli Impresa di costruzione Grassetto Costruzioni; responsabile dell’Impresa Giampaolo Tata e Giuseppe Sambo).

La completa ristrutturazione di Palazzo Gazzoli arricchisce il salotto buono ternano e testimonia la mission dell'Azienda di destinare immobili restaurati all'uso abitativo (a canone sociale e concordato) o a scopo sociale, a servizio dei cittadini.

Palazzo Gazzoli a Terni

e le scene mitologiche dipinte nelle sale del piano nobile eseguite da Liborio Coccetti. Il complesso è costituito dall’edificio principale posto su via del Teatro Romano e da altre unità immobiliari site in Via XI Febbraio, nel vicolo e in via del Pozzo. Nel 1987 l’Amministrazione dell’allora Istituto per l’Edilizia Residenziale Pubblica (oggi Ater Umbria) deliberò di procedere all’acquisto dell’immobile, da Giulia Gazzoli, figlia del conte Gherardo, per realizzarvi abitazioni ed uffici e recuperare il Palazzo ad una destinazione di interesse generale per la città. Per dare unitarietà all’intervento e razionalità alla sua utilizzazione, furono acquistati anche altri immobili contigui.

Nel corso degli anni sono state molteplici le ipotesi di utilizzo. A fine anni novanta, il Prof. Claudio Carnieri, allora Consigliere regionale, prospettò l’idea di realizzare nel cortile una struttura di facile accesso, per manifestazioni culturali e dibattiti ed espresse la convinzione che la sede cittadina della Regione dovesse essere a palazzo Gazzoli. Durante l'imponente attività di scavo affiorò una vasca termale di epoca romana che è stata mantenuta intatta e messa a disposizione dei visitatori. Sono stati riportati alla loro originaria eleganza gli affreschi che ornano la loggia e le stanze del piano nobile sottoponendo ad accurato restauro i soffitti lignei e le porte.

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ATER UMBRIA - ANNO V - N.09 - GIUGNO 2016

ARTICOLO

Manutenzioni e recuperi. L'attività di Ater Umbria Di seguito le tipologie di finanziamento e la mole di interventi realizzati geli ultimi di due anni per migliorare la qualità degli alloggi dell'Azienda di Edilizia Residenziale dell'Umbria

Ater Umbria è attenta alla manutenzione del proprio patrimonio. A parlare sono i numeri degli alloggi che sono stati oggetto di interventi di vario tipo. In totale, negli ultimi due anni, se ne contano 187. Questo grazie ad alcune specifiche forme di finanziamenti come quelli dalla Regione Umbria (con DGR 1468/2014) che hanno consentito ad Ater Umbria di portare a termine interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio Ers, non locato, per € 922.500, destinati a 21 alloggi. Inoltre, con il DGR 457/2015, sono stati realizzati interventi di manutenzione (ordinaria) sul patrimonio Ers, non locato (per € 2.416.070,52 ), su 111 alloggi. Inoltre con finanziamento dello Stato (ai sensi della Legge n. 80/2014 art. 4 – D.I. 16 marzo 2015, art. 4, comma 4 – D.M. 12/10/2015, pari a € 792.336,21) e fondi propri, (per un totale di € 9.684,02) Ater Umbria ha potuto attuare gli interventi per il programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per le annualità 2014 e 2015, in modo da rendere disponibile, per nuove assegnazioni in varie località della Regione, 55 alloggi da attribuire agli aventi diritto.

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

ARTICOLO

Direfaremediare.It, enti e inquilini si incontano sul web Al via il Blog di Federcasa sulla mediazione sociale, che si offre come spazio di confronto tra gli operatori delle Aziende di Edilizia Residenziale Pubblica e gli inquilini.

di Noemi Campanella

“Fare mediazione sociale significa combattere la marginalità e il disagio, prevenendo conflitti e applicando regole il più possibile condivise. Migliorare la vita sociale degli abitanti delle case popolari, operando in stretta sinergia con gli stessi inquilini, è dunque una delle nuove frontiere dei nostri Enti, dell’edilizia residenziale pubblica”.

Si chiama direfaremediare.it il blog creato da Federcasa, con la collaborazione di tutte le Aziende di Edilizia Residenziale Pubblica d'Italia, per avvicinare gli inquilini agli operatori. Disponibile sul portale di Federcasa, vuole essere un servizio in più per gli utenti. Nella realizzazione del progetto Federcasa ha coinvolto tutti gli enti associati, nella consapevolezza dell'importanza del confronto su una tematica tanto delicata quanto attuale: la mediazione sociale. Il blog ospiterà le esperienze delle aziende casa, che in tutto il Paese si prodigano quotidianamente per migliorare la qualità dell’abitare, promuovendo i valori della condivisione e della solidarietà. Si propone come un luogo di confronto virtuale su tematiche e problematiche particolarmentereali,unostrumentosulquale gli enti potranno confrontarsi liberamente, mettendo a disposizione le proprie esperienze, i risultati delle proprie attività. Non solo, sulla scia dell'interattività, il blog è aperto ai commenti di tutti gli inquilini e non. Per Federcasa e anche per Ater Umbria la mediazione sociale è uno strumento di informazione e condivisione, per offrire agli inquilini luoghi di vita più familiari, accoglienti e sicuri.

Secondo Luca Talluri, Presidente di Federcasa: “Fare mediazione sociale significa combattere la marginalità e il disagio, prevenendo conflitti e applicando regole il più possibile condivise. Migliorare la vita sociale degli abitanti delle case popolari, operando in stretta sinergia con gli stessi inquilini, è dunque una delle nuove frontiere dei nostri Enti, dell’edilizia residenziale pubblica”. Alla costruzione del blog ha partecipato anche Ater Umbria, in modo da fare di direfaremediare.it un luogo di scambio e confronto, uno spazio dialettico, per gli operatori del settore e per gli inquilini che possono così incontrarsi con facilità e velocità, beneficiando così delle infinite strade che il web offre a tutti e, particolarmente in questo caso, al modo dei servizi. Testimonianze dirette dei mediatori su situazioni di conflitto, risoluzioni, domande frequenti e possibilità per gli inquilini di commentare e interagire con gli operatori. Obiettivo è quello di mettere in luce le esperienze di buone pratiche che, nel corso degli anni, hanno visto protagonisti Enti e inquilini.

Il gruppo di lavoro in una riunione nella sede di Federcasa

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ATER UMBRIA - ANNO V - N.09 - GIUGNO 2016

PROSSIMI APPALTI

< CITTÀ DI CASTELLO (PG)

< TORGIANO (PG)

Intervento di recupero edilizio

Intervento di recupero edilizio

Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a canone sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.

V.le della Rimembranza: realizzazione di 6 alloggi da locare a canone concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalenti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica contenente una scala e relativo ascensore che permetteranno di raggiungere i vari alloggi.

IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE

< PIEGARO (PG)

< NORCIA (PG)

< MASSA MARTANA (PG)

Intervento di recupero edilizio

Intervento di recupero edilizio

Intervento di recupero edilizio

Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.

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Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e solari per aumentare l’efficienza energetica dell’edificio.

Realizzazione di 6 alloggi per anziani autosufficienti da locare a canone sociale, integrati di alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di un elevatore.


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA < BEVAGNA (PG)

< PIETRALUNGA (PG)

< SPOLETO (PG)

Intervento di nuova edificazione

Intervento di nuova edificazione

Intervento di nuova edificazione

Il progetto originario prevedeva la realizzazione di due edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.

Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 6 alloggi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su due piani più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico.

Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.

< SPOLETO (PG)

< SPOLETO (PG)

< MARSCIANO (PG)

Intervento di recupero edilizio

Intervento di recupero edilizio

Intervento di nuova edificazione

IMMOBILI CONSEGNATI

Recupero dell’ex scuola di Crocemarroggia e costruzione di un nuovo corpo di fabbrica per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 4 alloggi da locare a canone sociale.

Recupero dell’ex Caserma Nino Bixio, nel Comune di Spoleto in piazzale Oberdan per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi due alloggi da locare a canone sociale.

Località Tripoli: realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 8 alloggi e relative autorimesse da locare a canone sociale. Sono previsti pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed un sistema di recupero delle acque piovane in una cisterna interrata.

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ATER UMBRIA - ANNO V - N.09 - GIUGNO 2016

ATER UMBRIA

Direttore Luca Federici

Consiglio di amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Daniela Rondolini - Consigliere Andrea Pedetta - Consigliere Stefano Cecere - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere

Collegio dei revisori dei conti Leonardo Falchetti - Presidente Anna Maria Baroni - Sindaco revisore Claudio Colonni - Sindaco revisore

Unità Operativa di Terni Annamaria Oddi - Dirigente e Responsabile Affari generali Marco Castellini - Responsabile Tecnico Valeria Trabalza - Responsabile Gestione Simona Simoni - Responsabile Contabilità e Bilancio

Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile servizio Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile servizio Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile servizio Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile servizio Gestione

Organismo di vigilanza (O.D.V.) Membri esterni Mario Guidetti Alessandro Frillici Francesco Longhi

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Membri interni Maria Antonietta Dionigi Antonella Amerini


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

COMUNICAZIONE DELL’ODV (ORGANISMO DI VIGILANZA)

Si comunica che ATER ha adottato il Modello di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.Lgs. 231/2001; si tratta di un sistema, composto da regole, procedure, risorse, che protegge amministratori, dipendenti, fornitori, inquilini e la collettività, garantendo una gestione ed organizzazione di ATER rispettosa dell'etica e delle leggi. Il Codice Etico e il M.O.G. di A.T.E.R. sono pubblicati nel sito www.ater.umbria.it; L'Organismo di Vigilanza è incaricato, tra l'altro, del rispetto del Codice Etico e del M.O.G.; chiunque vi abbia interesse può segnalare all'Organismo fatti costituenti violazioni o presunte violazioni del Codice Etico o del Modello, ovvero la commisione o sospetta commissione di uno dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001; fuori di questi casi non devono essere inviate segnalazioni all'OdV, il quale, infatti, non è un ufficio reclami, un tribunale o un "poliziotto aziendale": la sua funzione è solo quella di controllo del rispetto del codice etico e del D.Lgs. 231/2001. L'OdV, grazie alle sue caratteristiche di autonomia, indipendenza e professionalità, protegge la riservatezza del segnalante, analizza le segnalazioni ricevute individuando le eventuali censure e le relative azioni correttive. L'OdV comunica direttamente al Consiglio di Amministrazione. Segnalare è un diritto, ma rientra anche tra i doveri di collaborazione il cui rispetto garantisce migliori servizi e la tutela della collettività in generale e, in particolare, di coloro che operano, forniscono o ricevono servizi da ATER. Le segnalazioni possono essere inviate per posta all’ ATER, avendo l'accortezza di indicare sulla busta: "Riservato all'Organismo di Vigilanza", oppure, per email all'indirizzo odv@aterumbria.it.

NUOVI ORARI

ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Orari estivi / dal 4 luglio al 26 agosto

Orari invernali / dal 29 agosto

lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Nome del periodico: ATER UMBRIA Direttore Responsabile: Noemi Campanella Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia Intervista al presidente di Ater Umbria, Alessandro Almadori

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Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria

sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it

unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507 www.ater.umbria.it


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