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STORIA DI UNA PISTA

di Roberto Tonello (ASD Bowling Strike Cervere)

Una sera, seduti al tavolo del centro Bowling Strike di Cervere ho incontrato il presidente dell’ASD, Sebastiano Rambaudi, e il tecnico, nonché atleta della stessa, Ivano Gennari. Mi sono allora fatto raccontare la storia di come nacque l’idea di creare una pista da portare in giro a scopo dimostrativo e di come venne accolta dalla gente nelle piazze in cui venne presentata. Ecco la storia.

Alcuni anni fa, in una remota località di provincia, alcuni giocatori facenti parte dell’allora ASD Bowling Strike Cervere accettarono la proposta di presentare la propria attività sportiva in occasione della manifestazione “Sport in piazza”. Era il 2011 e ancora non si era pensato alla possibilità di far provare ai ragazzi direttamente il tiro su una pista. “Per quell’anno partecipammo con un semplice stand espositivo. –Raccontano i protagonisti. - La vera avventura ebbe inizio l’anno seguente grazie a un foglio di laminato con alcuni listelli di legno a fare da sponda per evitare che le bocce scappassero a destra e sinistra su un piano più o meno “in bolla” e birilli all’epoca alzati a mano. Il tutto corredato dall’esposizione di “spaccati” di bocce e materiale vario.” Per un paio d’anni la pista girò diverse piazze del territorio, ma l’uso del pannello su superfici non proprio stabili e i colpi della boccia buttata sopra minarono ben presto la struttura, tanto da renderla rapidamente inutilizzabile. Se si voleva continuare, occorreva un nuovo progetto. Dopo un anno di pausa, nel 2015 il foglio di laminato fu sostituito da plance di parquet, la pista venne allungata con moduli componibili, più adatti al trasporto. “Ma la vera svolta avvenne grazie a un’idea e all’ingegno di Ivano Gennari, atleta storico della nostra ASD e referente tecnico, che si mise all’opera e dopo ore e notti insonni, riuscì a portare l’evoluzione al livello visto in questi ultimi anni. – Spiega Sebastiano Rambaudi - La pista, sempre suddivisa in moduli, venne allungata ulteriormente arrivando ai 10 m attuali, con piedini di regolazione dell’altezza e del piano, in modo da avere sempre le condizioni del tutto analoghe alla pista reale.”

Ma quello che nessuno, all’epoca, si aspettava era di avere a disposizione un vero e proprio macchinario per il recupero e l’alzata dei birilli, un’innovazione questa che permetteva di accelerare il lavoro e facilitare contemporaneamente il compito di coloro che dovevano gestire le code e il lavoro di appoggio. “Questa pista ci ha accompagnati per ben 6 stagioni, - prosegue Ivano Gennari - nonostante i due anni di stop a causa della pandemia, periodo che ci ha visti impegnati in più piazze e feste di borgata. In tutte le occasioni in cui ci siamo trovati a presentare questa grande opportunità, grande è stata la sorpresa, soprattutto da parte dei bambini, di trovare una pista, seppur ridotta nelle dimensioni, montata in mezzo a una strada! E l’entusiasmo e l’allegria, non solo dei più piccoli, ma anche delle persone adulte, nel provare l’ebbrezza del tiro e dei birilli abbattuti, andando spesso ben oltre gli orari previsti e consentiti.”

Ora questa pista, che ha fatto egregiamente il suo mestiere, subendo anche le intemperie e l’impetuosità dei tiri, ha raggiunto il diritto di andare in pensione. Quale sarà il futuro? Abbiamo provato a chiederlo al progettista, ma ad oggi si è nascosto dietro al più classico e professionale “Work in Progress!”

Ecco la lettera di commiato scritta dallo stesso Ivano alla pista:

“Ciao pista! Anche oggi a “Lo sport in piazza” a Marene hai fatto il tuo egregio lavoro facendo divertire tanti bambini e incuriosire i grandi... Oggi i tuoi piccoli acciacchi, che con una vite o un chiodo abbiamo sempre tamponato, sono peggiorati e anche se durante la tua costruzione mi hai fatto passare notti insonni a pensare perché non volessi funzionare e che forse ti stavamo chiedevo troppo, abbiamo fatto giocare per 6 anni grandi e bambini. Oggi io e tutto il Team Strike Cervere di Cuneo ti mandiamo in pensione… Ma chissà, forse, come un bruco che si nasconde per diventare una farfalla, anche tu un giorno potresti rinascere... Ciao pista! E grazie.”

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