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SCACCHI EVERGREEN
Nonostante sia uno dei più antichi giochi al mondo, nato in India nel VI secolo dopo Cristo, gli scacchi sono uno sport giovane e per giovani. La metà degli affiliati alla Federazione ha meno di 18 anni.
La Federazione Scacchistica Italiana (FSI) è stata fondata a Varese nel 1920. Da oltre cent’anni quindi guida e organizza il movimento scacchistico italiano, dal 1988 come Disciplina Sportiva Associata al CONI. La FSI attualmente ha oltre 13 mila tesserati, la metà dei quali juniores, che però sono solo una piccola parte di coloro (si calcola che possano essere almeno 100 mila) che giocano abitualmente a scacchi, soprattutto online, una pratica che ha conosciuto un grande incremento negli ultimi anni, in parte a causa del lockdown.
Come detto, la metà degli affiliati alla Federazione ha meno di 18 anni, e per loro c’è tutto un circuito di specifici tornei, che si svolgono in tutte le Regioni, per le varie categorie d’età: Under 8, Under 10, Under 12, Under 14, Under 16 e Under 18. Per ognuna di queste classi di età ogni anno si giocano i Campionati nazionali, Open (vale a dire aperti a giocatori di ambo i sessi) e Femminili (riservati alle Donne). I più forti poi vanno a disputare gli Europei e i Mondiali, sempre delle categorie giovanili.
Ma gli scacchi, come è naturale, si possono giocare dai 6 ai 100 anni. Sono circa un migliaio i tornei organizzati ogni anno in Italia, che coinvolgono decine di migliaia di persone. Non ci sono limiti di età. Esistono giocatori ultranovantenni ancora in attività, e ancora in grado di ottenere buoni risultati. Ovviamente esistono tornei e competizioni per selezionare i migliori: i Campionati italiani individuali, che si stanno svolgendo proprio in questi giorni a Cagliari, i Campionati a squadre, divisi per varie serie, dalla
Master alla C2, con promozioni e retrocessioni, e poi i Campionati Seniores (per chi ha più di 50 anni). La FSI organizza anche l’attività delle squadre nazionali, che competono con le avversarie in competizioni europee e mondiali, Open e femminile. Nell’estate ‘22 ad esempio si sono svolte le Olimpiadi a Chennai, in India, con la partecipazione di quasi 190 nazioni, e l’Italia si è piazzata con onore. Non sempre le nostre Nazionali occupano posizioni di vertice: la concorrenza è fortissima, e gli scacchi sono praticati a livello agonistico da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo: nei Paesi dell’Est Europa e in alcune nazioni asiatiche è di fatto lo sport nazionale. L’Italia può vantare nella sua storia la vittoria di sette Mitropa Cup (una competizione tra squadre dell’Europa centrale), tre Open e quattro Femminili, e i successi di alcuni suoi giocatori, di cui citiamo solo i più recenti: la vittoria di una medaglia d’oro individuale ottenuta da Marina Brunello alle Olimpiadi del 2018, e quella di Francesco Sonis, nel Campionato europeo Under 16 dello stesso anno.
Un’altra caratteristica fondamentale degli scacchi è che sono per loro natura “inclusivi”. Nessuna disabilità fisica può impedire di giocare a scacchi alla pari dei normodotati, e questo vale anche per gli ipovedenti, che possono disputare i tornei comuni a tutti i giocatori usando particolari scacchiere e regole specifiche.
In ogni città praticamente esiste un circolo di scacchi. Cercalo, e prova anche tu questa esperienza. Il difficile sarà poi smettere...
Sopra: il campionato Italiano Juniores che si disputa ogni anno a Salsomaggiore.
A lato in alto: la campionessa d’Italia Elena Sedina durante una simultanea.
A lato in basso: Daniele Vocaturo contro il campione del mondo Magnus Carlsen.