Fiabe al telefono

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Istituto Comprensivo Statale Frosinone 2

Fal IA B E p r e s e n t a

telefono

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A. S. 2017/18


Fal IA B E

telefono

Biancaneve e il corteo luminoso dei cellulari . . . . . . . 6 Cappuccetto Rosso Oggi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Cenerentola 2017 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 I sette capretti nella trappola del Cyber-bul(L)upo. . . 31 La Bella Addormentata nel bosco moderna . . . . . . . . 37 La Bella, la Bestia... e lo smartphone! . . . . . . . . . . . . 45 Pinocchio nell’era digitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52


Presentazione

Nell’ambito del Progetto Lettura, finalizzato all’incontro

con l’autore, le classi prime della Scuola Media Statale “L. Pietrobono” hanno lavorato, in sintonia con le classi quinte della Scuola Primaria del nostro Istituto Comprensivo, alla lettura del libro “Pronto? Sono il Librofonino” di Roberto Alborghetti. L’attività si è svolta in maniera simultanea tra i due ordini di scuola, nello spirito della continuità didattica ed educativa che li caratterizza. L’approfondimento meditato del testo è stato l’occasione, per i giovani lettori, di approcciare la tematica, mai come adesso così attuale, dell’uso corretto e responsabile del cellulare e delle tecnologie digitali A cura delle insegnanti Barbara Mastrantoni, Concettina Paris, Graziella Frasca, Marzia Maceroni, Assuntina Paniccia, Rita Malangone, Sara Squeglia.

Prendendo spunto da tale lettura, gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado hanno prodotto una rielaborazione di fiabe classiche, innestando alla trama originaria intermezzi relativi all’uso delle varie funzioni del cellulare e rendendole di fatto attuali. Alla produzione scritta si è aggiunta inoltre la realizzazione di alcuni

Progetto grafico

disegni legati ai momenti più significativi delle diverse storie.

Carlotta Paglia, carlottapaglia@gmail.com

Tale attività ha suscitato grande entusiasmo nei “giovani apprendi-

Stampato nel mese di novembre 2017

sti scrittori” i cui testi hanno rivelato originalità e spirito creativo.

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Classe 1A

Biancaneve

il

e

Corteo luminoso dei cellulari

V

Inoltre, mandava in giro le foto di Biancaneve, sempre tramite iveva in un castello, situato all’interno di un fitto bosco,

il cellulare, per rendersi conto di chi veramente vincesse il con-

una bellissima fanciulla di nome Biancanve.

fronto. Passarono dei giorni e la matrigna propose un sondaggio

Era orfana di madre e la sua matrigna la odiava profondamente.

per nominare la vincitrice del confronto tra le sue foto e quelle di

Invidiosa della sua bellezza, consultava continuamente la video-

Biancaneve: tutti votarono a favore di Biancaneve, tranne uno.

camera del suo cellulare per chiedere chi fosse la più “cliccata”

Quando la matrigna venne a sapere i risultati, si arrabbiò furio-

del reame: “Schermo, schermo delle mie brame, chi riceve più

samente, così scese nel suo laboratorio segreto per ricorrere ai

faccine del reame?” , soleva ripetere più volte al giorno.

suoi misteriosi trucchi e apparire più bella.

Non convinta della bellezza delle altre ragazze del suo regno,

Nel frattempo Biancaneve, che era fuggita di casa, vagò per

inviava i suoi selfie a tutti gli abitanti per far vedere chi fosse la

molto tempo attraverso il fitto bosco e giunse finalmente, stanca

più bella di tutte, dal momento che lei si considerava tale.

e affamata, nei pressi di una casetta molto deliziosa.

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Bussò alla porticina e, visto che non rispondeva nessuno, girò

nostante la linea libera, nessuno rispose alla chiamata.

attorno alla costruzione e, improvvisamente, notò una finestra

Quel numero apparteneva a Brontolo che, essendo impegnato

aperta... sebbene impaurita, saltò la finestra e si introdusse all’in-

nel lavoro in miniera, non aveva sentito la suoneria a causa dei

terno: attraversò le piccole stanze e giunse in quella che doveva

rumori.

essere la camera da letto.

Così Biancaneve lasciò una videochiamata, annunciando la sua

Ben sette lettini colorati erano allineati lungo le pareti, ognuno

presenza in quella casa e chiedendo gentilmente se poteva esser-

dei quali aveva accanto un comodino con sopra inciso il singolo

ne ospite. In breve tempo Biancaneve cominciò a sentirsi a suo

nome: Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo e

agio e si dette da fare per mettere ordine in quelle stanze pittosto

Pisolo.

disordinate.

Incuriosita da quei nomi così strani, guardò più attentamente

Poi, con quello che trovò nella dispensa, pensò a preparare qual-

l’ambiente e notò un cellulare poggiato su uno dei comodini.

cosa di buono per quelli che considerava già suoi amici.

Spinta dalla curiosità, compose il numero del proprietario e, no-

Quando ormai era buio, si aprì la porticina e si presentarono, uno dietro l’altro, i sette piccoli abitanti di quella accogliente casetta. Essi erano molto stanchi e sporchi dopo una dura giornata di lavoro, ma tutti erano curiosi di conoscere Biancaneve, in modo particolare Brontolo che, avendo ricevuto la videochiamata, era particolarmente impaziente di vederla di persona. Una sorpresa davvero insolita quella di aver trovato una tavola imbandita, apparecchiata con ben otto scodelline, pronte per essere svuotate in poco tempo! Così, dopo aver abbondantemente cenato, i sette nani con i loro cellulari incominciarono ad avvertire gli abitanti del posto della piacevole presenza di Biancaneve,

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da quelli più vicini a quelli più lontani, con questo messaggio:

notizia, scoppiò di rabbia e decise di andare lei stessa ad incon-

“Carissimi amici, vi vogliamo informare che la nostra casetta

trare Biancaneve per chiarire per sempre la situazione.

è stata rallegrata dalla presena di una misteriosa e simpatica

In fretta e furia, ricorse ai suoi trucchi per apparire più bella, in

ragazza di nome Biancaneve!”

quanto temeva molto quell’incontro, ma soprattutto il confronto

In seguito, non contenti delle semplici chiamate, iniziarono ad

con la giovane fanciulla.

inviare foto di Biancaneve per farla conoscere, almeno virtual-

Una volta che ebbe affrontato con durezza la sua rivale, le disse

mente.

che doveva andarsene immediatamente da quel luogo, perchè

Dopo questa prima conoscenza, diventata in poco tempo davve-

quello era il suo regno!

ro virale, decisero di dare appuntamento a tutti gli amici per far

A quelle parole, tutti gli abitanti si risentirono e gridarono alla

conoscere loro, finalmente, Biancaneve.

matrigna che semmai era lei che doveva allontanersene perchè

La sera stabilita, tutti impazienti, i sette fratelli si vestirono

quella era diventata la casa di Biancaneve, dichiarata la regina di

di tutto punto e raggiunsero con la loro nuova amica il luogo

quel villaggio nel bosco...

dell’incontro. Qui Biancaneve, con la sua delicata grazia, colpì

In quel preciso momento, si improvvisò un vero e proprio con-

tutti i presenti che ne rimasero affascinati.

certo di suonerie telefoniche con le musiche più diverse e le lu-

Purtroppo, la bella notizia arrivò alle orecchie della matrigna,

cine accese dei cellulari illuminarono in una miriade di colori il

che era ancora alla ricerca della sua “rivale”. Così mandò il cac-

buio della notte.

ciatore alla sua ricerca, pronto a mettere in atto qualche perfida

E tutto questo si ripetè per molto tempo ancora.

vendetta. Ricordiamo era stato l’unico a votare a favore della matrigna: così, dopo aver condotto le sue accurate ricerche ed essersi accertato che veramente Biancaneve era la più bella del reame, si precipitò dalla cattiva invidiosa che, una volta saputa la triste

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Classe 1G

questa bambina allegra, spensierata e qualche volta un po’ birichina. Spesso Cappuccetto Rosso andava a trovare la nonna e percorre-

Cappuccetto Rosso

OGGI

C

va la grande strada che passava per il paese. Vi era anche un’altra strada che attraversava il bosco ma era sicura solo quando c’erano i boscaioli che tagliavano la legna. Gli animaletti selvaggi allora stavano lontani, rintanati nelle loro tane. Un giorno la mamma, dopo aver preparato delle buone ciambelle, chiamò la bambina e le disse: “Ho saputo che la nonna è ammalata, vai a trovarla per vedere come sta. Le porterai questi dolci che le faranno bene”.

’era una volta una bambina che era la più bella e graziosa

Cappuccetto rosso le rispose: “Andrò subito, mamma!”

che si fosse mai vista.

La mamma però aggiunse: “Segui la strada maestra. Non pas-

Tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso, perché portava sempre

sare per il bosco. Non ti fermare con nessuno neppure a cogliere

d’inverno e d’estate , un cappuccio di stoffa rosso. Cappuccetto

fiori o a fare fotografie e messaggiare con il telefono”.

Rosso viveva con la mamma in un paese sereno e felice.

Cappuccetto Rosso promise, si pettinò, indossò la mantellina, il

La sua casa, bianca, col tetto rosso, era situata su un prato vicino

cappuccio e, senza attendere un minuto, mise le provviste in un

ad un ruscello. Quando gli animaletti andavano lì ad abbeverar-

panierino, infilò il manico al braccio e si avviò saltellante per il

si, la bambina si divertiva ad inseguirli e a giocare con loro.

bosco. Il cielo era chiaro e sereno. Gli uccellini cinguettavano

Cappuccetto Rosso aveva anche una nonna, una buona vecchiet-

saltellando da un ramo all’altro.

ta dai capelli candidi, che abitava di là del bosco in una casetta

Da ogni parte, tra l’erba, c’erano tanti fiori lucenti di rugiada e

gremita di fiori. La mamma e la nonna volevano un gran bene a

sul muschio, sotto grandi alberi secolari, spuntavano famiglie

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di funghetti. Cappuccetto Rosso percorreva il sentiero quando arrivò un messaggio sul telefonino. Rispose e iniziò a messaggiare con il cellulare così non si accorse di essere entrata nel sentiero che attraversava il bosco. All’improvviso, da un cespuglio, sbucò un grosso lupo che aveva un formidabile appetito. Il lupo avrebbe volentieri inghiottito subito quel bocconcino tenero di bimba, ma si trattenne per prudenza. Infatti, tutt’intorno risuonavano i colpi dei boscaioli; inoltre, gli uccellini del bosco chissà quanto chiasso avrebbero fatto, se avesse osato assalire Cappuccetto Rosso e coi loro cinguettii avrebbero dato l’ allarme. Il grosso lupo, per non spaventare la bambina, si travestì da bel ragazzo dall’aria simpatica e amichevole. Perciò si avvicinò alla bambina con finte parole bonarie: “Dove vai bella bambina?” Cappuccetto Rosso si dimenticò le raccomandazioni della mamma di non parlare con gli sconosciuti e gli rispose: “Vado a trovare mia nonna che è malata e le porto questo cestino colmo di dolci. Però mi sono persa perché mi sono distratta con il cellulare e mi sono dimenticata le raccomandazioni della mamma. Quando lo saprà si arrabbierà tantissimo”. Il lupo disse: “Quanti bei fiori! Perché non ti fermi a raccoglier-

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evidente che la bambina aveva disubbidito alle raccomandazioni della mamma. Ad un certo punto arriva un messaggio a Cappuccetto Rosso: era il ragazzo- lupo che le inviava la foto dicendole che se non gli avesse detto dove abitava la nonna, avrebbe mandato la foto alla mamma per farle sapere che l’aveva disubbidita. La bambina gliela diede ma senza pensare alle conseguenze, continuò a raccogliere fiori mentre le campane del paese scandivano il passare del tempo. Intanto il lupo di gran corsa, attraverso una scorciatoia, arrivò alla casa della nonna, si tolse il travestimento da bel ragazzo e bussò alla porta. Nonna: “Chi è?” ne un mazzolino per la nonna? Ti aiuterei anch’io, ma ora devo

Lupo: “Sono la tua nipotina. Ho un cestino di dolci che ti manda

andare. Mi dai il tuo numero di telefono?” Cappuccetto Rosso

la mamma”.

glielo diede e si salutarono.

Nonna: “Sono troppo debole, non posso aprirti, ma tu gira la

L’idea di raccogliere fiori piacque a Cappuccetto rosso che in-

maniglia e la porta si aprirà”.

tanto azionò il GPS del telefono per ritrovare la strada che l’a-

Così fece il lupo: spalancata la porta, piombò sulla povera nonna

vrebbe condotta dalla nonna.

e in un boccone la mangiò. Si leccò i baffi, indossò i vestiti e la

Poi pensò: “È ancora presto, raccoglierò un mazzolino di fiori

cuffia della vecchina e poi si infilò sotto le lenzuola e attese l’ar-

per la nonna. Le faranno piacere!”

rivo di Cappuccetto Rosso. Poco dopo arrivò Cappuccetto rosso

Il lupo, nascosto dietro un cespuglio, scatto una foto dove era

e bussò alla porta

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Lupo-Nonna: “Chi è?”

Lupo: “E’ per abbracciarti meglio, nipotina mia!”

Cappuccetto Rosso: “Sono Cappuccetto Rosso. Ma che voce

Cappuccetto rosso: “Oh, nonna, che orecchie lunghe hai!”

strana che hai, nonna!”

Lupo: “E’ per ascoltarti meglio, nipotina mia!”

Lupo: “Sono molto raffreddata. Entra pure; gira la maniglia e

Cappuccetto rosso: “Oh, nonna, che occhi grandi e rossi hai! Lupo: “E’per vederti meglio, nipotina mia!” Cappuccetto rosso: “Oh, nonna, che denti lunghi hai!” Lupo: “E’ per mangiarti meglio!” Il lupo balzò dal letto e ingoiò la bambina in un solo boccone. Saziato il suo appetito si rimise a letto e s’addormentò. Proprio allora passò di lì un cacciatore che era lo zio di Cappuccetto Rosso. Si avvicinò come di consueto alla casa della nonna per salutarla ma il telefono squillò: era Cappuccetto Rosso che chiedeva aiuto allo zio. Il cacciatore entrò in casa e si avvicinò al letto. La povera vecchia non c’era, al suo posto c’era il lupo che dormiva beato. Cacciatore: “Bestiaccia cattiva. Ti sistemo io!”

la porta si aprirà”.

Impugnò un coltellaccio e uccise il lupo. Subito dal ventre

Cappuccetto rosso entrò in casa e si avvicinò al letto della nonna

dell’animale saltò fuori Cappuccetto Rosso.

che era coricata. Dalla coperta sporgevano la cuffia, che nascon-

Cappuccetto Rosso: “Com’era buio nella pancia del lupo! Che

deva il muso e le zampe pelose.

paura ho avuto!”

La bambina si meravigliò dello strano aspetto della nonna.

Poi venne fuori anche la nonna, che mangiò subito le ciambelle

Cappucceto rosso. : “Oh, nonna, che braccia lunghe hai!”

per rianimarsi. Cappuccetto rosso intanto pensava.

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Classe 1F

Cappuccetto Rosso: “Non disubbidirò più alla mamma. Che brutta avventura che ho avuto! Non darò più il numero di cellulare a chi non conosco.” Poi prese il telefono del lupo e cancellò la foto ma confessò alla mamma di aver disubbidito ma di avere anche imparato la lezione. La mamma fu contenta della sincerità di Cappuccetto Rosso e l’abbracciò. Tutti salvi e felici, anche gli uccellini del bosco, prima di addormentarsi, perché era ormai sera, fecero un gran

Cenerentola

2017

baccano per la gioia.

C

’era una volta una ragazza di nome Cenerentola, che frequentava il liceo in una ridente e serena cittadina.

Era una ragazza umile, gentile, premurosa e, cosa che non guastava, era anche bellissima. Cenerentola abitava con i suoi genitori, fin quando però sua madre morì e suo padre si risposò con una donna che all’apparenza sembrava una signora per bene, ma conoscendola meglio, poteva essere molto malvagia con le persone che non le piacevano. Dopo un po’ di tempo dalla morte di sua madre morì anche il suo papà, così fu costretta a vivere con la matrigna e le sue sorellastre, Genoveffa e Anastasia. La matrigna e le sorellastre, che non potevano soffrire la sua

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bontà e la sua bellezza, la costringevano a fare lavori domestici,

Mentre si muove-

e se solo Cenerentola si fosse rifiutata di obbedire, la matrigna

va a ritmo di mu-

sapeva come ricattarla: aveva installato nel telefono un’applica-

sica si sentiva più

zione che le permetteva di avere il controllo del suo cellulare,

libera, riusciva a

poteva addirittura ingaggiare hacker e virus, e decidere di farle

sfogarsi e a sentir-

esplodere il telefonino da un momento all’altro.

si se stessa.

Cenerentola era particolarmente affezionata al suo smartphone,

Purtroppo

era di suo padre, glielo aveva regalato poco prima della sua mor-

sera, mentre Ce-

te, era l’unico oggetto personale che le era rimasto di lui. Anche

nerentola

Anastasia e Genoveffa facevano la loro parte: mentre Ceneren-

va, la musica si in-

tola puliva, indossava vestiti comodi, magari con qualche buco,

terrompeva e per

che si erano consumati nel tempo e teneva i capelli in disordine

qualche

secondo

acciuffati con un mollettone.

veniva

sostituita

Era proprio in quel momento che le sorellastre entravano in gio-

dalla suoneria del-

co! Scattavano foto a Cenerentola modificandole con dei filtri

le notifiche di In-

ogni danza-

imbarazzanti che la facevano sembrare brutta, grezza e goffa.

stagram, afferrava il cellulare e trovava foto sue mentre puliva e,

La fanciulla usciva di casa sempre meno per paura di essere pre-

come al solito, a pubblicarle erano state le sorellastre.

sa in giro dai suoi compagni di scuola, ogni giorno era più triste,

Un ragazzo, e non uno qualsiasi, ma il più affascinante e popo-

stanca e affaticata, così tutte le sere si rifugiava in camera sua:

lare del liceo, che frequentava le sorellastre di Cenerentola, si

collegava il suo telefono alle cuffie bluetooth, sceglieva la sua

accorse della fanciulla che veniva derisa, così decise di chiarire

playlist di musica e cominciava a ballare, e ballava, ballava bal-

questa storia in occasione della sua grandiosa festa di comple-

lava fin quando non si sentiva meglio.

anno. Decise infatti di organizzare i festeggiamenti del suo di-

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ciottesimo compleanno nella sua grandissima villa con piscina. I suoi genitori gli regalarono addirittura la presenza di FEDEZ come star della sua festa! Avrebbe invitato tutta la scuola e, con l’occasione, avrebbe rintracciato la ragazza della foto tra gli invitati, aiutandola a metter fine a quella brutta storia. Pubblicò sul suo profilo Instagram l’invito alla sua festa per tutto l’istituto, Cenerentola compresa. La ragazza avrebbe voluto tanto partecipare, finalmente una festa in cui lasciarsi rapire dal ballo e dalla musica... ma sapeva che la matrigna non glielo avrebbe permesso! Così chiese aiuto a Siri, “La fata del telefonino”, come la chiamava lei. Siri disse: “Come posso aiutarti?” Cenerentola rispose: “Vorrei tanto andare alla festa del ragazzo più popolare della scuola, ma la mia matrigna me lo impedisce. Oltre a questo non ho abbastanza soldi per comprarmi un vestito.” Siri disse: “Ecco cosa ho trovato su internet cercando la voce “vestito”. Da quella risposta si aprì la pagina di AMAZON Prime e Siri ordinò un vestito magnifico, sbrilluccicoso e pieno di swarovski. Il vestito però fu solo preso in prestito da Amazon tramite un corriere, che però a mezzanotte sarebbe andato a casa di Cenerentola per ritirarlo.

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La bella fanciulla si sentiva al settimo cielo, per lei quello era un

Allora chiese di nuovo aiuto a Siri, facendo presente che non

sogno che si stava avverando.

aveva più soldi e che avrebbe potuto offrire in cambio solo... una

La sera della festa le sorellastre si misero tutte in tiro, con scarpe

torta al cioccolato. Siri trovò un autista goloso che fu ben felice

ed abiti firmati e finalmente uscirono di casa accompagnate dalla

di accettare la proposta, leccandosi i baffi in anticipo. Per Ce-

matrigna.

nerentola quello era proprio un giorno fortunato, stava andando

Non appena Cenerentola le vide allontanarsi, cominciò a pre-

tutto liscio... come per magia!

pararsi. Guardò più tutorial su “YouTube” su come avere un

Così poté di-

trucco perfetto per una serata speciale, in particolare consultò

rigersi verso

il canale di “Clio Make Up”, che era il suo preferito: con i suoi

la villa. Non

consigli, Cenerentola riuscì a mettere l’eyeliner perfettamente.

appena

Una volta finito il trucco, ombretto, mascara, fondotinta e rosset-

trò, il ragaz-

to, si fecero da parte poiché era la volta dei capelli: vide ancora

zo che aveva

altri tutorial su come avere delle onde morbide senza calore.

organizzato

Cenerentola era pronta, era splendida: gli occhi azzurri le brilla-

la festa, il

vano e il make-up si intonava al vestito che le calzava perfetta-

famoso Ga-

mente, come fosse stato creato apposta per lei, e per non parlare

briele, subito

dei suoi capelli, come fosse appena uscita dal salone del grande

la notò tra la folla e ne rimase profondamente affascinato, così

parrucchiere francese Frank Provost.

la invitò a ballare e insieme si divertirono molto, scoprendo di

Insomma, Cenerentola era pronta per andare alla festa, era irri-

avere molte passioni in comune.

conoscibile, nemmeno le sorellastre l’avrebbero mai riconosciu-

Quando la ragazza cominciò a ballare, tutti rimasero incantati,

ta, ma aveva tralasciato un unico dettaglio: “Con quale mezzo

persino FEDEZ, l’ospite speciale, rimase a bocca aperta, la in-

sarebbe arrivata alla festa?”

vitò sul palco a ballare una sua canzone e lei accettò lasciando

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en-


molti dei presenti abbagliati dalla sua grazia e dalla sua bellezza.

nerentola venne il dubbio che quello fosse proprio il suo cellu-

I due ragazzi, già innamorati l’uno dell’altra, rimasero insieme

lare, perché effettivamente non l’aveva più utilizzato da quando

per tutta la serata e se qualche altro ragazzo osava avvicinarsi

le era suonata la sveglia, così si avvicinò e incominciò a fare la

alla bella fanciulla, Gabriele diceva: “Mi dispiace, lei è già im-

lunga fila...

pegnata con me!”

Arrivò il suo turno, e entrambi si sentivano un po’ ansiosi, Ce-

Cenerentola, per quanto si divertiva, non si accorse che la mez-

nerentola fece un passo avanti e poggiò il suo dito sul tasto

zanotte si stava avvicinando, ma per fortuna all’improvviso la

“HOME”, e il telefono si sbloccò. Gli occhi di entrambi i ragaz-

sveglia impostata precedentemente sul suo cellulare, suonò a

zi brillarono, ma la campanella d’inizio lezioni suonò, allora si

ricordarglielo. Non appena la ragazza la sentì subito corse via,

diedero appuntamento al parco dopo la scuola.

e nella fretta non si accorse che le era caduto il cellulare dalla

Appena Gabriele

borsa.

arrivò al parco

Gabriele intanto cercò di inseguirla, ma la fanciulla correva

vide Cenerento-

troppo velocemente, e il ragazzo non riuscì a starle dietro. L’u-

la in lontananza

nica cosa che Gabriele poté fare, fu raccogliere il suo telefonino.

e subito le corse

Decise che il giorno seguente lo avrebbe portato a scuola, e qua-

incontro; insie-

lunque fosse risultata la proprietaria del telefono, sarebbe stata

me passarono un

la sua innamorata.

bel pomeriggio

Intanto Cenerentola, arrivata a casa, consegnò il suo abito al

fin quando Ga-

corriere che nel frattempo era già arrivato. Il giorno seguente

briele non raccontò il vero obiettivo della festa: “Sono molto

appena entrò a scuola vide Gabriele nel corridoio con in mano

contento di averti incontrato ieri sera, lo scopo della festa però

un cellulare identico al suo, con davanti una lunga fila di ragazze

era trovare quella ragazza che viene bullizzata sul web e mettere

che tentavano di inserire la password ad impronta digitale. A Ce-

fine a quella storia...” Allora Cenerentola gli raccontò la verità,

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Classe 1C

in realtà la ragazza che stava cercando era proprio lei! Insieme parlarono a lungo fin quando decisero di denunciare le sorellastre e la matrigna alla polizia postale. Gabriele invitò Cenerentola a vivere nella sua villa insieme ai suoi genitori, presso i quali avrebbe trovato quell’affetto che

I sette

capretti Cyber bul

nella trappola

dalla morte del padre le era sempre mancato. Cenerentola era veramente felicissima, per non parlare di Gabriele che era al settimo cielo! I due si fidanzarono per qualche

e vissero per sempre

felici, contenti... e connessi!

-

del

anno, dopo di che decisero di sposarsi,

(L)upo

C

’era una volta Mamma Capra che aveva sette capretti e li amava come una madre ama i suoi bimbi.

Da sola si prendeva cura dei suoi piccoli, ma essendo molto occupata con il lavoro, passava tanto tempo al cellulare ed al computer. I capretti si sentivano molto trascurati, avrebbero voluto trascorrere più tempo con la loro mamma, ma ogni volta che

Morale: I mezzi tecnologici e informatici, come dimostra la

provavano a parlarle, era sempre impegnata tra telefonate, mail

nostra fiaba, sono strumenti potentissimi in grado di fare tanto

e computer.

male se usati in modo scorretto, mentre se usati a fin di bene e

Si dimenticava perfino di preparare i pasti ai suoi Piccini. Così la

in modo appropriato, diventano preziosi alleati per accrescere

vita in casa trascorreva un pò senza regole.

il buono nelle nostre vite.

Anche i capretti avevano un telefonino e, per solitudine, comin-

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ciarono ad usarlo... “Che c’è di male”, in fondo anche Mamma

cola delle caprette rimase incuriosita dalle chat, perchè soffriva

Capra non poteva fare a meno del suo cellulare.

di solitudine più dei suoi fratellini ed aveva bisogno di maggiori

Era la verità, però Mamma Capra si era sempre raccomandata di

attenzioni.

usarlo con molta attenzione e moderazione, diceva sempre: “At-

Il sogno della piccola era quello di avere nuovi amici, la poca

tenzione ragazzi, dietro un messaggio molto simpatico ed inno-

attenzione che Mamma Capra le prestava, le pesava e non era

cente potrebbe nascondersi un Lupo brutto e cattivo che vi po-

sufficiente per quello che lei desiderava.

trebbe attirare con uno stratagemma in una trappola mortale”.

Entrò in una chat: si trattava, ma lei non lo sapeva, di un Lupo che aveva creato un falso profilo e si presentava come un gio-

vane, attraente e simpatico capretto, desideroso di incontrarla: I capretti, un pò dispettosi, non vollero ascoltare i consigli della

“Ciao, sono un giovane e bellissimo capretto, ho visto che sei

loro tanto indaffarata, ma premurosa mamma, così cominciaro-

molto carina, mi piacerebbe incontrarti, vorrei diventare tuo

no a chattare sempre più spesso; in modo particolare la più pic-

amico”. La Capretta, intimorita, pensò subito alle raccomanda-

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zioni di Mamma Capra, ma rispose lo stesso al messaggio in chat. Si fidò e decise e di presentarsi all’incontro. Da quel giorno non fu più trovata. La poverina si ritrovò in un posto piccolo e oscuro, la stanza si stava muovendo, pensava fosse un terremoto... Era orribile! Ad un certo punto sentì un lamento, così capì subito che era nella pancia del lupo. Si iniziò a preoccupare, da dentro la pancia si sentiva il lupo chattare, camminava come uno smombies ed era un cyber-bullo! La Capretta si sentiva smarrita e sola, era abituata a stare con i suoi sei fratelli ed ora le mancavano molto. Voleva rintracciare

no! Ah ah ah ah…”.

la mamma, ma non sapeva come fare!

I Caprabinieri si divisero in piccoli gruppi e perlustrarono i vil-

La madre, non vedendola rientrare, si preoccupò tantissimo, im-

laggi a nord senza ottenere risultati soddisfacenti.

maginò che la più piccola delle sue caprette avesse incontrato un

Dispiaciuti, tra loro dicevano: “Ci dispiace tanto non aver tro-

lupo cattivo e crudele che l’avrebbe sicuramente divorata.

vato la povera capretta!”

Iniziò a chiamarla sul cellulare, ma purtroppo il lupo glielo ave-

Decisero di tornare in città e, passando casualmente di nuovo

va rubato, in modo tale che nessuno la contattasse.

davanti la casa del rapitore, sentirono delle risate.

Fortunatamente gli investigatori trovarono una sfilza di peli del

Il Lupo era tornato a casa e stava per accendere il fuoco.

lupo. Ne presero una manciata e l’analizzarono nel laboratorio

Sfondarono la porta e colpirono il Lupo fino a stordirlo.

scientifico dei Caprabinieri e ritrovarono nella casa del lupo un

Appena rinvenne, lo ammanettarono e liberarono la piccola Ca-

biglietto all’ingresso: “Mi sono trasferito in un villaggio a nord,

pretta. Interrogarono il Lupo e gli fecero spifferare ogni partico-

mangerò tutte le caprette che incontrerò durante il mio cammi-

lare sulla faccenda.

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Classe 1E

La Capretta si scusò dicendo: “Scusami mamma, sono molto pentita, ma non avevo amici e in più mi sentivo trascurata”. Allora Mamma Capra si rese conto di aver dedicato poco tempo ed attenzioni ai bisogni dei propri piccoli e capì che non era ancora

la

giunto il momento di dare, a lei e alle altre caprette, il telefonino.

Bella

Addormentata

nel bosco moderna

C

’erano una volta un principe e una principessa che erano disperati da non potersi dir quanto perché non ri-

uscivano ad avere figli. Andavano tutti gli anni nei miglio-

Morale: Se entri in contatto con degli sconosciuti, innanzitutto avvisa i tuoi genitori e mettili al corrente di quel che succede.

ri ospedali del regno: quanti taxi, voli e ore di viaggio… Vollero provarle tutte, ma nulla giovava. Alla fine, quasi per miracolo, la principessa rimase incinta e partorì una bambina. Fu fatto un battesimo molto elegante: i genitori chiamarono tutte le madrine per organizzare alla principessina un battesimo perfetto. Ciascuna fata le fece dei regali molto costosi: iPhone 7, iPhone 8, tablet della Apple e gioielli.

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Dopo la cerimonia del battesimo, gli invitati con le loro BMW

account su Facebook. La vecchia prese la cosa per uno sgarbo e

andarono al ristorante dove si festeggiavano le fate per aver

twittò che la principessina, da grande, sarebbe stata punta da un

raggiunto i quattro milioni di followers su Instagram. Davanti a

arcolaio e sarebbe morta. Una delle giovani fate lesse su Twitter

ciascuno di loro, come segnaposto, venne messo un magnifico

questa minaccia e cercò di rimediare al male che la vecchia fata

astuccio di oro massiccio con dentro un Iphone 8 con custodie di

aveva augurato alla bambina.

silicone 3D contornate di diamanti e rubini.

Così si avvicinò alla piccola e disse: “Tranquilli, non sono ab-

Mentre stavano per prendere posto al tavolo videro entrare una

bastanza forte per spezzare questo brutto incantesimo, ma posso

vecchia fata, la quale non era stata invitata con le altre perché

fare in modo che la principessina, quando si pungerà con il fuso,

da cinquant’anni aveva ancora un Nokia 8810 e non aveva un

non morirà, ma cadrà in un sonno profondo che durerà cento anni, e dal quale si sveglierà grazie al bacio del figlio di un Re”. Sperando di poter essere d’aiuto, il Re decise di emanare un editto che vietasse l’uso degli arcolai, nelle case e nel castello. Passarono gli anni, e una mattina la Principessina, correndo per il castello con l’intento di catturare un Pokemon, andando da un quartiere all’altro, salì fino a una piccola soffitta dove una vecchina stava facendo una live su Instagram mentre filava con un arcolaio, perché non conosceva il divieto del Re. La Principessina le chiese: “Cosa fate, vecchina? Posso provare?”. Ma non aveva preso ancora in mano il fuso, che cadde a terra, come fosse morta. Corse gente da tutte le parti, spruzzarono del profumo, le stropicciarono le mani, le sganciarono i vestiti, ma non ci fu verso di

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farla tornare in sé. Allora il Re, che si accorse del fatto vedendo

e ordinarono a tutti i presenti nel castello di prendere posto sui

una foto pubblicata su Instagram e sapendo bene che questa cosa

vari divani, tranne al Re e alla Regina, e obbligò tutti a guardare

doveva accadere perché le fate l’avevano detto anni prima, fece

la TV e a bere del thè con dentro un potente sonnifero. Dopo

mettere la Principessa in una stanza segreta del castello.

cinque minuti tutti si addormentarono, compresi i cavalli che

Si sarebbe detta un angelo tanto era bella, perché lo svenimento

erano nella scuderia, i mastini che erano di guardia nei cortili e

non aveva tolto nulla alla bella tinta rosea del suo colorito: le

la cagnolina della Principessa.

labbra erano ancora rosse e le gote erano di un bell’incarnato.

A quel punto, il Re e la Regina, dopo che ebbero baciato la loro

Ella aveva soltanto gli occhi chiusi ma la si sentiva respirare

figliuola, uscirono e attivarono con il telefono l’allarme antifurto

dolcemente.

e il parco fu blindato con allarmi e lucchetti cosicché nessuno

Il Re ordinò che si lasciasse dormire la ragazza in pace finché

potesse entrare.

non fosse arrivato il momento di liberarla. Arrivarono le fatine

Solo con un binocolo professionale si potevano vedere appena le punte del castello, che venne poco alla volta ricoperto dagli alberi. Dopo cento anni, il figlio del Re che regnava allora, che era di un’altra famiglia e che non aveva a che far nulla con la principessa, prese il suo cellulare e cercò su Google che cosa fossero le torri che si vedevano spuntare al di sopra di quella folta boscaglia. Scoprì che era un vecchio castello nel quale dormiva una principessa. Cercò il suo profilo Facebook e scoprì che la fanciulla era bellissima ma era sotto un incantesimo. Così decise di incamminarsi verso la torre della giovane e liberarla dalla maledizione.

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Quando arrivò nella stanza segreta, si avvicino alla Principessa

La Regina, madre del principe, era molto curiosa di scoprire di

che, dopo cento anni, stava finalmente aprendo gli occhi.

chi fosse innamorato suo figlio, che da anni ormai, ogni giorno trascorreva tanto tempo fuori dal palazzo; più volte provò a fargli delle domande ma ovviamente il principe si rifiutava di rispondere. Allora pensò di spiarlo su tutti i suoi social: Instagram, Facebook e Twitter, ma non riuscì ad accedere a nulla perché il figlio aveva il profilo privato. Il Principe voleva molto bene a sua madre, anche se era molto severa, tanto da costringerlo a lavorare tutti i giorni della settimana in un call centre. Perciò, quando il Re, padre del principe, morì, suo figlio decise di rivelarle la verità sulla sua sposa. Organizzarono una festa strepitosa.

La ragazza, ora sveglia, era molto tesa perché doveva parlare con

La principessa arrivò con una Lamborghini, tutti applaudirono e

il principe e allora decise di prendere il suo iPhone 8 Plus, che le era

tutti si fecero molti selfie. Purtroppo, pochi giorni dopo, il prin-

stato regalato al battesimo, scrivere sulle notes il discorso da dire

cipe partì per Cantalabutta, per combattere una battaglia contro

al principe e inviarglielo tramite mail. Il principe lesse la mail e ri-

i terribili orchi delle foreste. Nessuno conosceva, però, la vera

mase sorpreso tanto da invitarla a cena presso il Saloon del regno.

identità della Regina: era un’orchessa crudele che voleva cibarsi

della principessa e dei suoi nipotini, Aurora e Giorno. Mandò a

I due si innamorarono perdutamente e decisero di sposar-

si. Qualche anno dopo, ebbero due figli: una bambina di nome

chiamare il cuoco di corte e gli disse qual era il suo piano.

Aurora, perché alla principessa piaceva Eros Ramazzotti, e un

L’uomo, spaventato e stupefatto, decise di portare i bambini e la

maschietto di nome Giorno, chiamato così perché aveva tanta

principessa al sicuro, nel quartierino di sua abitazione in fondo

paura del buio.

al cortile, e ordinò su Just Eat della carne fresca per ingannare la

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Classe 1B

Regina orchessa. Una sera la regina madre, secondo il suo solito, ronzava in punta di piedi per i cortili a fiutare l’odore della carne cruda. Vide attraverso la telecamera dei giardini il piccolo Giorno e la piccola Aurora che parlavano con la principessa. L’orchessa capì allora di essere stata ingannata e ordinò che la

la

mattina dopo venisse portata in mezzo alla corte una grande vasca piena di vipere, rospi, ramarri e serpenti per farvi gettare la principessa, i figlioli, il cuoco, la moglie del cuoco e la sua serva di casa. Il giorno dopo, via SMS disse ai suoi bulli collaboratori di portare i prigionieri con le mani legate dietro la schiena. Questi erano pronti a gettarli nella vasca, quando ecco che arrivò, inaspettatamente, il principe, a cavallo della sua moto. Egli chiese stupito cosa volesse dire quell’orrendo spetta-

la

Bella,

Bestia

...e lo smartphone!

T

anto tempo fa in un paese lontano lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente.

Benché avesse tutto quello che poteva desiderare, il principe era

colo. A quel punto la Regina madre, forse per vergogna,

viziato, egoista e cattivo. Si comportava male con tutti i suoi

si gettò nella vasca, dove fu divorata da quelle bestiacce.

amici, rispondeva in modo sgarbato a chiunque entrasse in con-

Il principe se ne mostrò addolorato, perché in fin dei conti era

tatto con lui. Venne escluso da tutti i gruppi di whatshapp perché

sua madre, ma trovò la maniera di consolarsene, preso com’era

aveva preso l’abitudine di rivolgere parole offensive a tutte le

dalla bella moglie e dai suoi bambini.

persone che comunicavano con lui. Inoltre faceva spesso il bullo attraverso il suo cellulare, prendendo in giro gli amici, manipolando le loro fotografie e mostrandole a tutti.

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Accadde, però, che una notte d’inverno una vecchia mendicante

in una orrenda bestia e gettò un incantesimo sul castello e su

arrivò al castello e offrì al principe una rosa in cambio del ripa-

tutti i suoi abitanti.

ro dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella

Anche il suo telefono venne spento e non poteva più essere uti-

vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo

lizzato fino a quando il principe non fosse cambiato.

avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera

Vergognandosi del suo aspetto mostruoso, la bestia si nascose

bellezza si trova nel cuore.

nel castello. Se avesse imparato ad amare l’incantesimo si sa-

Il principe la re-

rebbe spezzato.

spinse di nuovo e

In caso contrario sarebbe rimasta una bestia per sempre.

in quel momento

Con il passare degli anni, il principe cadde in preda allo sconfor-

la bruttezza del-

to e perse ogni speranza di salvezzza ed era isolato da tutti, non

la mendicante si

aveva più contatti con nessuno.

dissolse ed ap-

Chi avrebbe mai potuto amare una bestia!

parve una bellis-

In un villaggio vicino al castello viveva una fanciulla di nome

sima fata.

Belle, che amava molto leggere i libri, anche sul telefono, e so-

Il principe si scu-

prattutto amava farsi i selfie con il suo smartphone di ultima

sò ma era troppo

generazione.

tardi perché lei

Belle non riusciva a vivere separata dal suo cellulare ed in ogni

ormai aveva vi-

momento non smetteva di ricevere messaggi dalle sue amiche,

sto che non c’e-

era un continuo cinguettare ed un continuo “scroll”.

ra amore nel suo

Belle: “Come si sta bene qui! È un bel paesino e la gente vive

cuore e per pu-

con semplicità!”

nirlo lo tramutò

Fornaio: “Buongiorno, Belle. Dove te ne vai?”

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Belle: “Dal libraio, ho appena finito il mio ultimo libro!”

meglio il tuo smartphone!”

Fornaio: “Complimenti!”

Belle: “Bene, allora… mi prenderò questo. Grazie, buona gior-

Due donne: “Quella ragazza è proprio originale, con che aria

nata.”

allegra se ne va in giro, sempre con il suo cellulare in mano...

Libraio: “Arrivederci, Belle!”

è proprio una Smombie.”

Nel villaggio viveva anche Gaston, il cacciatore, che seguiva

Libraio: “Ah, Belle! Buongiorno!”

Belle dappertutto. Voleva che lei lo sposasse, ma la ragazza pen-

Belle: “Buongiorno. Sono venuta a restituirle il suo libro.”

sava che lui fosse un vanitoso senza cervello.

Libraio: “Lo hai già finito?”

Gaston tormentava la ragazza con continue telefonate in ogni

Belle: “L’ho letto tut-

momento del giorno, con messaggi, emoticon, gif ed altre diavo-

to d’un fiato! Ha nien-

lerie che facevano innervosire Belle anzichè conquistarla, tanto

te di nuovo?”

che la ragazza era costretta a spegnere il telefono per stare tran-

Libraio: “Eh, sì! Ho

quilla e quando lo riaccendeva trovava centinaia di messsaggi

proprio quello che fa

non letti che le intasavano la memoria del telefono.

per te... Ecco! Pron-

Una sera il padre di Belle, Maurice, di ritorno da un lungo viag-

to? Sono il Libro-

gio, si perse nel bosco perchè aveva sbagliato la posizione del

fonino

di

Roberto

navigatore e, non riuscendo più a trovare la strada di casa e non

Alborghetti,

parla

potendo chiedere aiuto perchè il suo cellulare si era scaricato,

dell’oggetto a te più

bussò proprio al castello della bestia. Fu accolto da strani oggetti

caro. Vedrai che ri-

parlanti: erano i servitori della Bestia che l’incantesimo aveva

ceverai tante nuove

trasformato. Quello infatti era il suo castello.

informazioni e utili

Quando la bestia scoprì Maurice, lo imprigionò in una cella buia

consigli per usare al

e umida. L’uomo tremava di paura: in vita sua non aveva mai

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visto un mostro simile! Solo la luce del suo cellulare, che nel

con il suo cellulare e la bestia fu portato in ospedale. Guarì in

frattempo aveva ricaricato, riusciva ad illuminare la stanza, ma

men che non si dica e improvvisamente l’incantesimo si spezzò!

non c’era campo nemmeno per una telefonata d’emergenza!

Un bellissimo principe apparve al suo posto e... il telefono tornò

Intanto il cavallo di Maurice era tornato a casa da solo. Belle,

a squillare!!!

dopo un po’ di tempo, riuscì a rintracciare il padre grazie alla

Centinaia di messaggi di Wathsapp auguravano una lunga e fe-

cella del suo cellulare che segnalava dove si trovava.

lice vita insieme ai due giovani che ringraziarono con un bellis-

Trovato Maurice, Belle supplicò la Bestia di lasciarlo andare e di

simo selfie!

prendere lei al suo posto. La bestia acconsentì, ma fece promettere a Belle che sarebbe rimasta con lui per sempre. A poco a poco, la bestia imparò a comportarsi bene. Imparò ad essere gentile con tutti, non inviò più messaggi da bullo sul gruppo di wathsapp, si faceva dei bei selfie con Belle e li pubblicava su Instagram ricevendo un sacco di Like e raggiungendo un gran numero di Followers. Quando Gaston vide le foto di Belle e la bestia si ingelosì ed andò su tutte le furie. Tramite un messaggio su Wathsapp convinse tutti gli abitanti del villaggio che la bestia era un mostro e che doveva essere distrutto. Allora guidò la folla fino al castello. Tutti insieme sfondarono il portone e Gaston inseguì la Bestia fin sui tetti. I due lottarono, la Bestia rimase ferito, ma Gaston perse l’equilibrio e cadde nel vuoto. Belle chiamò subito il 118

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Classe 1D

Nella sua classe tutti i compagni avevano un telefonino e un giorno Pinocchio disse a Geppetto : “Babbo caro vorrei tanto

Pinocchio

avere un telefonino... solo io non ce l’ho!” Geppetto allora gli rispose: “E va bene figliolo... poiché sei tanto bravo sarò felice di accontentarti.” Andarono subito a comprarlo e il burattino era al settimo cielo.

nell’era digitale

C

’era una volta un vecchio falegname che si chiamava Mastro Ciliegio che aveva un bel pezzo di legno e decise di

regalarlo al suo caro amico Geppetto. Egli stava sempre da solo perché non aveva nessuno che potesse fargli compagnia perciò decise di farne un burattino per passare un po’ di tempo. Quando ebbe finito fu molto soddisfatto ma all’ improvviso quel pezzo di legno iniziò a parlare e lui si emozionò tantissimo. Fu talmente contento che andò a comprargli subito dei vestiti molto eleganti e insieme si facevano tanta compagnia. Pinocchio era molto curioso ed intelligente e Geppetto capì che era arrivato il momento di iscrivere il piccolo burattino a scuola.

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Appena tornati a casa si scaricò subito tutte le app possibili e immaginabili: facebook, instagram, twitter, snapchat e whatsapp. Iniziò a postare delle sue fotografie e ricevette tanti like. Nella sua classe però vi erano due compagni molto cattivi: il Gatto e la Volpe. Questi brutti ceffi iniziarono a prenderlo in giro e a mandargli messaggi offensivi. Un giorno a scuola gli dissero: “Ehi bamboccio! Oggi pomeriggio devi venire nel bosco perché dobbiamo dirti una cosa e bada di venire altrimenti ti faremo tanto male.” Il povero burattino aveva tanta paura ma decise di andare per evitare il peggio e, senza dire nulla al padre, andò

sia al papà che alla Polizia. Arrivarono subito i soccorsi e i due

nel bosco.

bulli furono arrestati. Il povero falegname denunciò quanto ac-

Appena ar-

caduto alla Polizia postale e immediatamente risalirono al Gatto

rivò il Gatto

e alla Volpe. Geppetto non sapeva nulla delle minacce e delle

e la Volpe

offese che avevano fatto soffrire il suo adorato burattino e gli

iniziarono a

chiese: “Perché non hai detto nulla al tuo babbo? Se mi avessi

deriderlo e lo intrappolarono in una baracca, chiusero la porta e

detto tutto saremmo intervenuti prima e non ti avrei permesso di

se ne andarono sghignazzando.

cedere alle minacce di quei due tipacci!”

Il povero Pinocchio impaurito non si perse d’animo e telefonò

La loro vita riprese pian piano in modo normale ma ecco che un

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con una sua cara amica: la Fata Turchina. Lei comprese subito la gravità della situazione e, insieme al suo fidato collaboratore il Grillo Parlante, andò al circo per fare un sopralluogo. Quando arrivarono lì, grazie alla magia del teletrasporto, lo liberarono e Pinocchio si ritrovò tra le braccia di Geppetto. Pianse tanto per lo spavento e ascoltò molto attentamente il discorso che gli fece suo padre: “Figlio mio ti lascerò usare il telefonino solo se imparerai a non credere a tutto quello che vedi sul web; tanti messaggi sono ingannevoli e pericolosi ma tu devi essere intelligente e capire che non puoi credere a tutto e a tutti. Solo così potrai difenderti da tante cose brutte.” Da quel giorno Pinocchio diventò più responsabile delbel giorno nel loro paesino arrivò un circo.

le sue azioni e comprese che il telefonino, oltre ad essere di-

Su facebook girava un post in cui il padrone del circo diceva di

vertente e utile, poteva anche diventare tanto pericoloso.

cercare dei burattini per il suo spettacolo.

Da allora vissero per sempre felici e contenti.

Pinocchio, ovviamente, andò di corsa senza riflettere neanche un attimo e chiese al proprietario Mangiafuoco se poteva partecipare allo spettacolo. Naturalmente anche questa volta riuscì a cacciarsi nei guai... infatti finì dietro le quinte del circo e venne rinchiuso in un sacco pieno di burattini! Geppetto vedendo che il figliolo non rincasava andò dalla Polizia per denunciarne la scomparsa e, disperato, andò a confidarsi

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Tutti i

disegni

Biancaneve e il corteo luminoso dei cellulari - Classe I A Lorenzo Battaglini

Ema Zemblaku, Edoardo Peronti

Arianna Iori

Fioralba Avdiaj, Claudia Rolchi

Cappuccetto Rosso Oggi - Classe I F Edoardo Delicato

Lorenzo Renzi

Fabiola Grassi

Chen Hong Yi

Filippo Di Gennaro

Maristella Campioni


Cenerentola 2017 - Classe I F

I sette capretti nella trappola del Cyber-bul(L)upo - Classe I C

Agnese Cancelliere, Chiara Rotondi

Massimo Chiappini

Emma Toro

Aurora Vernaroli

Beatrice Bellato

Maristella Pigliacelli

Beatrice Chiappini

Federica Rossini

Matteo Arcese, Alessandro Fichera, Bodgan Tanese, Paolo De Vita, Francesco Ascenzi

Asia Ceccarelli, Claudia Rea, Chiara Rotondi


La Bella, la Bestia... e lo smartphone! - Classe I B

Rachele Compagnoni

La Bella Addormentata nel bosco moderna - Classe I E

Asia Arduini

Manuel Spazziani

Aurora D’Itri

Sara Dauti

Alyssia Rossi

Martina Fontana

Federica Primicerio


Pinocchio nell’era digitale - Classe I D

Eva Bruni

Eva Bruni

Eva Bruni

Eva Bruni


Ringraziamenti Si ringrazia per la realizzazione di questo libro la Dirigente Scolastica professoressa Mara Bufalini, che ha permesso l’attuazione del progetto; le docenti che hanno ideato e curato il “Laboratorio di lettura e scrittura creativa”. Un ringraziamento caloroso è rivolto ai nostri alunni che hanno fattivamente collaborato, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile, e alle loro famiglie.


Le nostre Fiabe Biancaneve e il corteo luminoso dei cellulari Cappuccetto Rosso Oggi Cenerentola 2017 I sette capretti nella trappola del Cyber-bul(L)upo La Bella Addormentata nel bosco moderna La Bella, la Bestia... e lo smartphone! Pinocchio nell’era digitale

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