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Aston Martin Centennial DB9 Spyder Concept by Zagato

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potrebbe coprirli in caso di viaggi sotto la pioggia. Ben integrata nell'accenno di diffusore la coppia di terminali di scarico di forma vagamente ellissoidale. Vista di profilo, la DB9 Spyder


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Aston Martin Centennial DB9 Spyder Concept by Zagato

Una “One-Off” milanese

Tra il 2013 e il 2014 Zagato ha allestito tre esemplari unici di vetture granturismo Aston Martin per celebrare i cent'anni di vita della Casa automobilistica inglese. Una partnership iniziata con la splendida DB4 GTZ, efficace anche in pista, e proseguita con numerose interpretazioni dei modelli di punta Aston Martin, regolarmente autorizzati e supportati dagli headquarters di Newport Pagnell prima e dai piani alti di Gaydon oggi. Lo spirito con cui Zagato ha lavorato sulle tre

Aston Martin "one off" è per lo meno duplice: uno, ufficiale, ha inteso riorientare l'estetica dei modelli della Casa inglese, plasmato dal Centro Stile interno diretto da Marek Reichman, in una nuova direzione, tenendo conto della tradizione del passato e degli stilemi di alcuni delle Aston Martin più significative. L'altro, talmente ufficioso che nessuno oserà mai confermare, ha voluto accreditare Zagato al più alto livello nella sua collaborazione con la Casa britannica proprio con tre esemplari unici (oltre alla DB9

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Volante di questo servizio, una DBS Coupé e una Virage Shooting Brake), esattamente come da qualche anno fa la Ferrari con i suoi coachbuilder preferiti. La DB9 Spyder Centennial nasce da una committenza privata nordamericana che invia immediatamente a Terrazzano di Rho, hinterland nordoccidentale di Milano, la DB9 Volante model-year 2013 appena ordinata e consegnata affinché venga equipaggiata con la carrozzeria appositamente disegnata e costruita per lei.


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Alla vigilia di Ferragosto RM Sotheby's ha battuto all'asta una delle tre Aston Martin carrozzate da Zagato in occasione del centenario della Casa inglese, l'unica decapottabile. È costata 693mila dollari ed è ancora garantita dalla fabbrica! di Alessandro Rigatto | foto di Robin Adams, cortesia di RM Sotheby's

Un'opera che ha richiesto quasi un anno di lavoro e che arriva a conclusione ai primi di luglio del 2013, appena in tempo per poter esporre questo capolavoro di Zagato a Kensington Gardens in occasione delle celebrazioni ufficiali per il primo secolo di storia della Casa inglese. Accanto alla DB9 Spyder un altro esemplare unico firmato Zagato su base Aston Martin, precisamente una DBS Coupé il cui stile presenta molte analogie con la convertibile di questo servizio.

Ma qual è l'orientamento estetico che ha indirizzato i designer della Zagato verso lo stile della DB9 Spyder Centennial? Di certo emerge la volontà di richiamare le Aston Martin più iconiche degli Anni Settanta e Ottanta, come le DBS, le V8 Vantage e le V8 Virage. Il frontale è infatti inclinato in avanti proprio come le gloriose progenitrici-ispiratrici, quasi fosse un naso camuso, ma abbandona il gruppi ottici avvolgenti, carenati, e la sottile calandra del modello di serie per adottare un muso piatto

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dominato dalla calandra in cui è incastonata la fanaleria, proprio nelle estremità superiori. Altre prese d'aria sono ricavate nella zona inferiore del musetto: una centrale, a sviluppo orizzontale, e due, più piccole, ai lati. Un motivo analogo è ripreso nella zona posteriore: la fanaleria ha un disegno analogo e una collocazione simile, sul bordo superiore della coda. Il perimetro di questa è sottolineato da un profilo lievemente sporgente che segue la curvatura del cofano posteriore e tiene i gruppi ottici al riparo dallo sporco che


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potrebbe coprirli in caso di viaggi sotto la pioggia. Ben integrata nell'accenno di diffusore la coppia di terminali di scarico di forma vagamente ellissoidale. Vista di profilo, la DB9 Spyder Centennial di Zagato mette in mostra da un lato l'analogia con il modello di derivazione nella zona centrale, visto che le porte sono le stesse della DB9 Volante, dall'altro le sue inedite proporzioni: nel suo insieme la fuoriserie di Zagato appare più personale, più aggressiva, senza perdere alcunché dell'eleganza del modello di partenza. Nel complesso l'auto sembra più lunga e alta, non foss'altro per il motivo scelto per i fianchi la zona posteriore-inferiore, che risale come la poppa di un motoscafo, seguendo proprio l'orientamento stilistico che definì le linee della V8 Volante e della V8 Virage di fine Anni Ottanta. L'inconfondibile firma di Zagato, la "Z" sulla fiancata, appare in questo caso appena sotto lo sfogo d'aria su parafango anteriore, nel punto in cui, sulle DB9 destinate all'Europa, è presente il ripetitore laterale degli indicatori di direzione. L'abitacolo è pressoché identico a quello della DB9 di serie, un'analogia facilmente riconoscibile ma non totale: gli inserti metallici sulla plancia e i sottili profili verdi, che richiamano il colore della carrozzeria e percorrono i sedili anteriori e posteriori nella fascia centrale nonché i fianchetti porta, differenziano la "one-off" di Zagato dal modello di partenza assieme a un paio di altri dettagli, come le soglie battitacco alle porte e i tappetini anteriori, che recano la scritta DB9 Zagato. La carrozzeria di questa DB9 "italiana" è verniciata nel classico verde metallizzato Aston Martin e ben si abbina con la capote verde ad azionamento elettrico: una livrea classica che ricorda il colore di lancio delle più belle creature uscite dalla

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factory di Newport Pagnell, come la DB2/4 e la DB7, ma anche i bolidi da corsa DB3S, P212 e DP214, senza dimenticare la stessa DB4 GTZ, anch'essa svelata in questa tonalità di verde ancor più raffinata ed esclusiva rispetto al classico British Racing Green. Dopo il viaggio a Londra per le celebrazioni del centennale Aston Martin la DB9 Spyder ha fatto ritorno negli USA per essere esposta al Concours d'Elegance di Pebble Beach, in California, dove ha conosciuto un secondo battesimo ufficiale.

Esaurite le occasioni mondane ufficiali la Centennial Concept by Zagato è tornata a vita privata e il suo proprietario ha potuto goderne appieno la bellezza e l'unicità nei due scorsi anni, percorrendo con lei circa 2300 miglia prima di decidere di metterla in vendita all'asta, in occasione della vendita all'incanto organizzata da RM Auctions-Sotheby's a Monterey. Qui, lo scorso 14 agosto, l'auto è passata di mano per 693.000 dollari USA, una valutazione congrua ma non straordinariamente elevata tenuto conto

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che si tratta di un esemplare unico, realizzato da un coachbuilder di chiara fama come Zagato, atelier storicamente legato al marchio Aston Martin. Un paio di curiosità. Nonostante la trasformazione totale, l'auto conserverà la sua garanzia di fabbrica fino al marzo del 2016. E, a dispetto della ridotta percorrenza accumulata, l'auto è già stata sottoposta a due tagliandi presso la rete di assistenza ufficiale Aston Martin, il che pone il neo-proprietario al riparo da spiacevoli sorprese in futuro.


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