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La prima SUV che arriva da Barcellona Orgoglio e stile iberici, tecnologia e qualità tedesca per l’ultima nata di casa Seat di Alessandro Rigatto | foto Studio B12

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lla Seat non sono alle prime armi con la trazione integrale: oggi ci sono le versioni 4DRIVE della Leon e dell’Alhambra nonché la crossover Leon Xperience, ieri c’erano la monovolume Altea XL Freetrack, l’altroieri le vetture da rally Cordoba WRC e molto prima ancora, negli anni Ottanta, vennero prodotti prototipi da competizione come le versioni bimotore della Marbella e della Ibiza, ovviamente 4x4, destinate ai rally-raid. Pur essendo giunta dopo molti altri Costruttori generalisti ad affrontare il tema SUV, la SEAT ha dimostrato di saper bruciare le tappe scendendo in campo nel 2016 con un prodotto dall’indubbia maturità. Segno che a Martorell, Barcellona e dintorni hanno lavorato molto bene, sfruttando le numerose possibilità di condivisione tecnica che offre il Gruppo Volkswagen ma giocando con abilità e stile la carta della personalità. Del resto, oggi chi può permettersi di non beneficiare di risorse comuni, sul piano

progettuale e produttivo? Soprattutto in un periodo in cui è fondamentale tenere in ordine il conto economico e guardare con lungimiranza al futuro, pianificando investimenti a breve, medio e lungo termine in chiave di prodotto e tecnologia. Ma eccoci al cospetto della Ateca, una delle vetture più attese di questo 2016. Di certo, la novità su cui SEAT punta senza mezzi termini per conquistare nuovi clienti, aggredendo il segmento di mercato che, in Italia e in buona parte dell’Europa, è ancora quello in più rapida crescita. Si diceva della possibilità di fruire del patrimonio tecnico e progettuale del Gruppo Volkswagen. Inutile girare intorno all’argomento: i motori sono quelli che si trovano sotto il cofano delle auto della Casa di Wolfsburg, ma anche sulle Audi e sulle Škoda: dal 3 cilindri “mille” al 4 cilindri turbobenzina 1.4 TSI ACT con disattivazione temporanea dei cilindri, dal “millesei” turbodiesel common-rail da 115 CV ai 2.0 TDI da 150 e 190 CV. Anche in tema di trasmissioni la “banca organi” è la

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stessa: cambio manuale a 6 marce o a doppia frizione DSG a 7 rapporti, trazione anteriore o integrale permanente con giunto Haldex di quinta generazione. Se si eccettuano i due estremi della gamma motori, l’offerta sembrerebbe sovrapponibile a quella che Volkswagen prevede per la Tiguan, dove è disponibile anche il biturbodiesel common-rail da 240 CV e dove non è previsto (ancora?) il 1.0 TSI da 115 CV. Ci sono tuttavia differenze di non poco conto nell’articolazione della gamma, finalizzate a evitare fenomeni di “cannibalizzazione” delle vendite tra i due marchi: basti pensare che sulla Ateca non è previsto l’abbinamento tra trazione integrale e cambio DSG per il 2.0 TDI da 150 CV, così che l’accoppiata più prestigiosa è solo sulla versione da 190 CV, che è disponibile solo nell’allestimento Xcellence, il più completo (e costoso...) e che per la SUV catalana la previsione di vendita è più orientata verso le varianti a due ruote motrici, proposte in una fascia di prezzo più accessibile. Creata sulla base della piattaforma MQB, quella della Volkswagen Golf, ma anche della Tiguan, la Ateca ha fatto del suo meglio per differenziarsi dalla sorella tedesca. E c’è riuscita molto bene, perché la SUV firmata SEAT può vantare uno stile più spiccatamente sportivo (la Volkswagen è più classica e conservativa nelle forme della carrozzeria) e un abitacolo che, ferme restando le misure di abitabilità e gran parte della componentistica, rivela un allestimento più dinamico, in linea con i modelli del recente passato quali la Leon e la Ibiza. Ma a distinguere la Ateca dalla

Tiguan provvedono anche le misure sensibilmente differenti, che collocano le due vetture del Gruppo Volkswagen quasi in due segmenti di mercato diversi: con i suoi 4490 mm di lunghezza la vettura tedesca guarda alla fascia superiore del segmento “C-SUV”, mentre la novità spagnola si orienta nel segmento intermedio. Le linee della SEAT Ateca sono destinate a incontrare un notevole gradimento presso gran parte del pubblico: 4363 mm la lunghezza della SEAT, quasi 13 cm di differenza, prevalentemente concentrati nella zona degli sbalzi, che si riverberano soprattutto sul volume utile del bagagliaio: sulla Ateca, che è più corta, restano comunque a disposizione 510 dmc con tutti i posti occupati, che salgono a 1500 dmc a divano posteriore (sdoppiato asimmetricamente) abbattuto. Questo per le versioni a trazione solo anteriore; le 4DRIVE a trazione integrale sacrificano 25 dmc per l’ingombro degli organi di trasmissione, offrendo comunque la bellezza di 485 dmc. Da notare che per agevolare l’abbattimento degli schienali posteriori sono previste levette di sblocco sulle pareti laterali del vano bagagli; quest’ultimo, però, presenta un piccolo gradino tra la battuta del portellone e il piano di carico che impone un piccolo sforzo in più per sollevare l’eventuale bagaglio pesante da scaricare. In compenso, chi ama le comodità che la vita moderna (e SEAT!) può offrire sarà lieto di apprendere che la Ateca può essere dotata di portellone a comando elettrico con sistema handsfree che, con un semplice movimento del piede sotto il pa-

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MOTORI E PERFORMANCE Motore cilindrata (cc) 1.0 EcoTSI (999) 1.4 TSI ACT (1.395) 1.4 TSI ACT DSG (1.395) 1.4 TSI ACT 4DRIVE DSG (1.395) 1.6 TDI (1.598) 2.0 TDI (1.968) 2.0 TDI DSG (1.968) 2.0 TDI 4Drive (1.968) 2.0 TDI 4Drive DSG (1.968)

potenza (CV-g/m) 115-5.000 150-5.000 150-5.000 150-5.000 115-3.250 150-3.500 150-3.500 150-3.500 190-3.500

coppia max (Nm-g/m) 200-2.000 250-1.500 250-1.500 250-1.500 250-1.500 340-1.750 340-1.750 340-1.750 400-1.750

vel. max (km/h) 183 201 198 189 184 202 201 196 212

acc. 0-100 km (sec.) 11 8,5 8,6 8,9 11,5 8,5 8,5 9 7,5

cons. medio (l/100 km) 5,2 5,3 5,4 6/6,1 4,3/4,4 4,3 4,4 5,0/5,1 5,2/5,3

LA GAMMA E I PREZZI motore Reference 3 cil. 1.0 EcoTSI 20.850 4 cil. 1.4 TSI ACT 4 cil. 1.4 TSI ACT DSG 4 cil. 1.4 TSI ACT 4DRIVE DSG 4 cil. 1.6 TDI 23.350 4 cil. 2.0 TDI 4 cil. 2.0 TDI DSG 4 cil. 2.0 TDI 4Drive 4 cil. 2.0 TDI 4Drive DSG -

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ALLESTIMENTI (prezzi in euro) Style Advance Business Xcellence 22.900 24.700 24.200 26.000 26.200 28.000 32.000 25.400 27.200 27.900 26.400 28.200 28.900 30.200 28.400 30.200 30.900 28.550 30.350 31.050 32.350 35.500


racolpi posteriore, permette di aprire e chiudere comodamente il portellone stesso (a patto di tenere la chiave in tasca o nelle vicinanze). Ateca, 100% SEAT, 100% SUV, è un’auto senza compromessi anche dal punto di vista estetico: il frontale riprende il linguaggio stilistico dei modelli più recenti della Casa spagnola, a cominciare dalla doppia calandra trapezoidale (più ampia quella inferiore, più piccola quella superiore che ospita in formato gigante il marchio della Casa spagnola e prevede anche un profilo cromato), qui in posizione rialzata, a definire un contorno quasi a clessidra, e dai gruppi ottici avvolgenti, disponibili anche con tecnologia LED per sfoggiare la moderna firma luminosa della novità “born in Barcellona”. La fiancata è percorsa da due profonde nervature, che alleggeriscono lo sviluppo in altezza dell’auto: una corre da un’estremità all’altra, dal cofano motore al portellone posteriore, poco sotto la linea di cintura formata dal profilo inferiore dei finestrini laterali, l’altra raccorda la zona inferiore delle porte, da un parafango all’altro. La fanaleria posteriore, avvolgente ed estesa anche sul portellone. appare più convenzionale, mentre a caratterizzare in chiave SUV la Ateca ci pensano alcuni particolari, come i codolini in plastica scura che percorrono i passaruota raccordandosi con la zona centrale dei fascioni e con i bordi sottoporta, nonché gli inserti metallici nei paracolpi,che ricordano le slitte paracoppa delle vet-

ture da rally e da raid-marathon come la Dakar. I parafanghi si presentano piuttosto sporgenti e arrotondati, confermando l’anima 100% SEAT, 100% SUV della Ateca, vale a dire avventurosa e sportiva. A completare il ritratto della novità spagnola provvedono le barre portatutto sul tetto, utili per fissare eventuali portasci, portabici e portapacchi aerodinamici, e il lunotto, ampio quanto basta per offrire una buona visibilità, migliorata dalla retrocamera (optional, con rappresentazione in pianta della vettura) o dai sensori di prossimità (quelli posteriori sono standard già a partire dall’allestimento Style). Quando si sale a bordo della nuova Ateca si entra in un ambiente ampio, luminoso, sobrio nell’aspetto e ricco nei contenuto. Si ritrova la caratteristica impostazione della plancia SEAT, con la consolle orientata verso il guidatore quasi ad avvolgerlo in un bozzolo ideale rappresentato dal ponte di comando della vettura, con un tunnel relativamente alto a separare idealmente il conducente dagli altri occupanti dell’auto. La disposizione ergonomicamente corretta dei comandi e l’impeccabile rifinitura del cruscotto, con plastiche morbide al tatto al pari di modelli di ben maggiore prestigio, unitamente alla presenza di soluzioni che esaltano la funzionalità, rendono l’abitacolo della SUV spagnola un ambiente nel quale è piacevole viaggiare. Tanto più che nella gamma Ateca esiste anche un allestimento, denominato Business, rivolto

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Gli allestimenti La gamma Ateca comprende quattro livelli di finiture e dotazioni (Reference, Style, Advance e Xcellence) e una versione specifica Business, appositamente ideata per rispondere alle esigenze professionali e di lavoro. La versione Reference della Ateca offre di serie il Media System Touch, i cerchi in lega da 16”, i fari alogeni con luci diurne a LED, i fari fendinebbia anteriori con funzione cornering, gli alzacristalli anteriori e posteriori elettrici, il bracciolo anteriore, il climatizzatore manuale, il freno di stazionamento elettrico, 7 airbag, ABS, ESC, ASR e XDS, il Front Assist e l’Hill Hold Control, il sistema ISOFIX +Top Tether e il sistema di riconoscimento della stanchezza. La versione Style include inoltre il Media System Colour con 6 altoparlanti e display touch 5” a colori, i cerchi in lega da 17”, i fari posteriori a LED, gli specchietti esterni riscaldabili e richiudibili elettricamente, il Climatronic bi-zona, la regolazione in altezza e lombare dei sedili anteriori, il regolatore di velocità passivo, il volante e i

pomelli del cambio rivestiti in pelle e i sensori di parcheggio posteriori. La versione Advance aggiunge alla precedente il sistema di navigazione con 8 altoparlanti e display touch 8”, i fari full LED e la luce “welcome” (che riflette sul pavimento il nome e la silhouette della vettura), l’illuminazione interna a LED e luce ambiente multicolor, oltre alla

Tre immagini che raffigurano le possibilità d’impiego delle telecamere della SEAT Ateca: oltre alla retrocamera sempre molto utile in parcheggio, la nuova proposta della Casa di Martorell dispone della visualizzazione in pianta a 360 gradi che consente di vedere ostacoli posti molto vicini al terreno non visibili dal posto guida neppure mediante gli specchietti retrovisori. Questa modalità è utile sia in fase di parcheggio, per evitare i letali “panettoni” in cemento, sia nella marcia in fuoristrada. Inoltre è prevista una telecamera frontale, visualizzabile singolarmente, che consente di vedere ostacoli “rasoterra” a loro volta non percettibili dal posto guida in quanto posti troppo in basso e nascosti dal cofano dell’auto

retrocamera posteriore e il SEAT Drive Profile. La versione top di gamma Xcellence, inoltre, include il sistema Kessy, i sedili sportivi rivestiti in Alcantara marrone, i cerchi in lega da 18”, i mancorrenti al tetto e finiture cromate dei finestrini, oltre ai vetri posteriori oscurati. Tra gli equipaggiamenti a richiesta

che completano la Ateca ci sono il Connectivity Pack (che comprende il caricatore wireless e il sistema SEAT Full Link), il sistema di riscaldamento remote control e il comodissimo portellone elettrico con sistema handsfree che, con un semplice movimento del piede, permette di aprire e chiudere il bagagliaio senza fatica.

proprio a quegli utenti professionali che a bordo dell’auto di fatto lavorano trascorrendo numerose ore al volante. L’abitabilità è soddisfacente sia per chi prende posto sulle poltrone anteriori sia per chi si accomoda sul divano posteriore, sdoppiato asimmetricamente e abbattibile in due parti indipendenti. La posizione di guida è personalizzabile totalmente in virtù delle numerose possibilità di regolazione (tutte manuali) del volante (altezza e profondità) e del sedile. Dietro la leva del cambio e accanto al tasto del freno di stazionamento elettrico (data la natura dell’auto sarebbe forse stata più adatta la classica leva) si trova il selettore del dispositivo Driving Experience che, sulle versioni 4DRIVE a trazione integrale, prevede sei posizioni: quattro per la marcia su asfalto (Normal, Sport, Eco e Individual) e due per i fondi a bassa aderenza (Snow e Offroad). In questo modo le risposte di acceleratore, sterzo ed eventuale cambio DSG ai comandi impartiti e l’intervento del ripartitore di coppia vengono adeguate in funzione dello stile di guida impostato e dell’aderenza disponibile in tempo reale su ogni pneumatico, nell’ottica di garantire sempre la massima motricità.

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Sulla Ateca converge tutta l’esperienza del Gruppo Volkswagen in tema di connettività: l’auto diventa quindi una sorta di terminale elettronico a bordo del quale gestire la propria attività come in ufficio e, al tempo stesso, rimanere collegati ai dispositivi elettronici sfruttandone le prestazioni e le potenzialità mediante i comandi di bordo. È il caso del sistema SEAT Full Link, che consente di collegare il proprio smartphone alla vettura tramite i software AppleCarPlay, AndroidAuto e MirrorLink, gestendoli poi attraverso i comandi vocali o i tasti dell’impianto multimediale. Sulla Ateca è disponibile infatti un sistema di infointrattenimento che comprende il navigatore Plus con monitor da 8 pollici posto al centro della plancia, ben raggiungibile e visibile, con harddisk da 10 GB, hotspot WiFi, lettore di messaggi, caricatore delle batterie degli smartphone per induzione e il già citato SEAT Full Link con cui collegare il proprio telefonino all’auto. Otto tasti sui lati dello schermo, di tipo capacitativo e in grado quindi di ingrandire, ridurre e spostare le immagini con le dita, consentono di richiamare i vari sottomenu, mentre da quello Car è possibile visualizzare le strumentazioni digitali supplementari che riportano le indicazioni sportive (pressione di sovralimen-

tazione, accelerazione frontale e laterale, potenza effettivamente impiegata) e quelle offroad (altimetro, potenza laterale) sulle versioni 4DRIVE a trazione integrale. In tema di dotazioni di sicurezza l’equipaggiamento di serie può essere arricchito optando per alcune delle dotazioni a richiesta proposte, in parte raccolte nel pacchetto Advanced Driving che include il monitoraggio attivo della corsia di marcia con correzione iniziale della traiettoria nelle curve ad ampio raggio, il controllo degli angoli ciechi dei retrovisori esterni e il commutatore automatico abbaglianti-anabbaglianti. Si possono inoltre ordinare il cruise control adattivo, che mantiene automaticamente la distanza di sicurezza, il portellone elettrico con sistema di apertura e chiusura handsfree con chiave intelligente, per un accesso alla vettura a mani libere. In più sulle versioni con cambio DSG è possibile ordinare il Traffic Jam Assist, che permette di avvicinarsi alla modalità di guida autonoma: questo dispositivo utilizza sensori e radar per procedere a un’andatura controllata, variabile in funzione del traffico, fino all’arresto e alla ripartenza, e per eseguire sterzate in funzione della leggibilità della segnaletica orizzontale.

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parliamone con Peter WyhInny, direttore di seat italia e pilota Come giudica i risultati di SEAT in Italia nella prima parte del 2016? Il primo semestre dell’anno ci ha visto in crescita, del 3,3% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, grazie anche alla fornitura delle vetture della Polizia che non sono registrate insieme con le immatricolazioni delle auto da parte del Ministero. Un risultato buono, se si tiene conto del fatto che era appena uscita dai listini la Altea e che la Ateca non era ancora arrivata sul mercato. Ci aspettiamo un’accelerazione evidente nella parte finale dell’anno, così da migliorare ancora la nostra posizione sul mercato italiano, dove siamo cresciuti complessivamente del 62% circa negli ultimi tre anni pur senza avere prodotti in segmenti di mercato per noi nuovi, in particolare in quelli in più forte crescita. Quali riscontri avete ricevuto dai concessionari in termini di accoglienza di Ateca da parte della clientela? I dealer ci raccontano che il primo

week-end di porte aperte ha portato negli show-room molti clienti che non erano mai entrati in un salone di vendita SEAT. Clienti di altre marche e di altri segmenti, a conferma dell’importanza delle SUV nel segmento C, dove ormai rappresentano il 40% del mercato in Italia. Ci saranno altri prodotti in nuovi segmenti di mercato a spingere più in alto SEAT in Italia prossimamente? Nel 2017 debutteremo anche nel segmento B-SUV, che vale il 30% del segmento B. Questo ci permette di vedere molto potenziale da esprimere in futuro con SEAT in Italia. Quale ruolo ha esercitato la Leon di terza generazione nel portare SEAT così in alto? Un ruolo fondamentale. Leon negli ultimi anni è stata la SEAT più venduta in Italia superando anche la Ibiza; con Leon siamo cresciuti molto e abbiamo comunicato | 31

al mercato un messaggio importante, ossia che SEAT è in grado di offrire tecnologia avanzata a un pubblico più ampio. Non siamo più un marchio entry-level, ma un brand forte nel value-for-money. Leon è un’auto molto bella ma poco appariscente, dotata di tanta tecnologia utile per la sicurezza e per la comodità nell’uso quotidiano, con dotazioni a livello di infotainment assai complete. Ed eccoci alla nuova Ateca, finalmente... Ateca è il prossimo capitolo di questa storia; rinforza e accelera tutto quello che ha portato Leon a SEAT. Ateca è un’auto che ha già dimostrato di piacere alla gente. Ha un appeal universale; stile, design, proporzioni hanno colpito favorevolmente, sia il pubblico maschile sia quello femminile. E se un’auto ti piace, fai un passo per capirla fino in fondo andando in concessionaria. È un’auto trasversale, valida per le esigenze di una famiglia ma anche come company-car. Ha un comportamento dinamico eccezionale che abbina il piacere, la gioia di guidare e la


Gianpiero (Peter) Wyhinny è alla guida della Divisione SEAT di Volkswagen Group Italia S.p.A. dal 1° febbraio 2013, Wyhinny, laureato in Economia Applicata presso la Coventry University (GB) nel 1988, ha assunto l’incarico di Direttore di SEAT Italia dopo un’esperienza di 14 anni nel Gruppo Volkswagen, di cui i primi otto come Direttore dei Veicoli Commerciali Volkswagen e gli ultimi 6 come Direttore di SEAT UK, dove ha ottenuto risultati significativi portando la Marca al 2% di quota di mercato. La carriera nel mondo dell’automobile inizia per Wyhinny nel 1990, quando assume la mansione di Direttore del Servizio Clienti in Land Rover. Successivamente, ha ricoperto diversi ruoli di crescente responsabilità all’interno della stessa Azienda, diventando prima Direttore Vendite e Service e poi Direttore Commerciale a livello mondiale. Gianpiero Wyhinny è sposato e ha due figli. Grande appassionato di automobili è anche pilota anche oggi in attività sulle piste in cui si disputano i campionati che hanno per protagoniste le vetture da corsa SEAT.

comodità di una SUV, con tanta tecnologia utile e dotazioni superiori alla media. Mi sento di dire che è un’auto sorprendente; in più, con taluni accessori, permette di sfiorare il concetto di guida autonoma. Del resto, è l’effetto che si raggiunge con la presenza di Lane Assist con Traffic Jam e assistente di retromarcia nelle vetture dotate di cambio DSG, cruise control adattivo, parcheggio automatico e frenata automatica d’emergenza. Quali saranno le versioni più richieste? Ritengo che la 1.6 TDI Advance a trazione anteriore con cambio manuale possa diventare la nostra best-seller in Italia. Ma la gamma si evolverà presto: per esempio ci sarà anche una 2.0 TDI 4DRIVE DSG. Ci aspettiamo di vendere il 20% delle Ateca con cambio a doppia frizione DSG, mentre le motorizzazioni a benzina rappresenteranno il 15-20% delle vendite. E lasciatemi dire che anche il nuovo 1.0 TSI sarà una bella sorpresa per i clienti, perché è un motore potente e ricco di coppia, che spinge forte

anche a pieno carico o in montagna. Le 4x4 saranno tra il 10% il 15%. Lei è nato in Inghilterra, cosa si aspetta dalla Brexit in chiave automotive? È un grande mistero. Ci sono vari orientamenti nella popolazione del Regno Unito che possiamo riassumere nella volontà di rimanere all’interno del mercato unico ma con regole diverse. L’Unione Europea viene vista come un sistema di regole e di burocrazia troppo vincolante, che genera costi eccessivi. E d’altra parte la UE mostra di voler tenere duro temendo che un’effettiva uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe indurre altri Stati a seguire l’esempio. Oggi il Regno Unito è ancora il primo mercato d’esportazione per i marchi di prestigio tedeschi e, anche se l’eventuale futura introduzione di dazi doganali potrebbe creare problemi, questi si tradurranno solo in un aumento di prezzi, complice anche la svalutazione della sterlina, ma non impediranno alle marche premium tedesche di continuare | 32

a vendere le loro ammiraglie. Questo è un mercato composto prevalentemente dalle company-car, che continuerà a esistere sempre. Può anche succedere che si riaprano altri mercato per il Regno Unito, come la Cina, gli Stati Uniti, l’Australia, la Nuova Zelanda e gli ex-Paesi del Commonwealth. Credo che sia prematuro trarre conclusioni, bisogna domandarsi quali siano le bande di tolleranza che il Regno Unito richiede e sia disposto ad accettare. Occorre ancora un po’ di tempo per dare forma a una lista di desiderata che il Regno Unito possa sottoporre all’Unione Europea per negoziare margini di libertà maggiori. Del resto in Gran Bretagna c’è un’industria di alta qualità, con una capacità produttiva non altissima ma regole sul lavoro molto flessibili. È un ambiente “fair” per lavoratori e aziende che chiede e offre maggiori libertà rispetto al resto dell’Unione Europea. Complessivamente non credo che il mercato automobilistico britannico diventi più autarchico se la Brexit divenisse definitiva.


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