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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

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Meccanica delle emozioni È questo il “pay off” della comunicazione istituzionale Alfa Romeo legata alla nuova berlina Giulia, fin qui conosciuta nella versione Quadrifoglio da 510 CV. Autentico simbolo dell’eccellenza automobilistica italiana e dell’orgoglio nazionale, pronta a raccogliere l’eredità delle berline sportive del Biscione che hanno fatto storia, aggredisce la fascia high-performance del segmento D in attesa delle versioni destinate a un pubblico più ampio di Alessandro Rigatto

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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

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entocinque anni dopo la fondazione della Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, da cui prese in seguito forma l’Alfa Romeo, nasce la nuova generazione della Giulia. Un nome iconico che riporta agli anni Sessanta, quando le automobili del Biscione, che venivano fabbricate ancora al Portello, nei pressi della Fiera Campionaria di Milano, erano un riferimento per prestazioni, tenuta di strada e piacere di guida non solo nelle rispettive fasce di cilindrata, ma anche in senso assoluto. La Giulia, dal 1962 al 1977, rappresentò la berlina di classe intermedia per la borghesia italiana ma anche per gli appassionati della guida: con la trazione posteriore, il ponte De Dion e il cambio a 5 marce (nelle versioni più potenti) riusciva a fare la differenza sia sui percorsi misti sia in autostrada. Divertimento al volante, prestazioni superiori, sicurezza, perfetta ripartizione dei pesi, trazione posteriore, ma anche integrale: così si delineano principali caratteristiche della nuova Giulia, che dallo scorso 24 giugno (il giorno della fondazione dell’A.L.F.A. nel 1910) stiamo imparando a conoscere e valutare dopo la presentazione ufficiale ad Arese, sede del rinnovato Museo Alfa Romeo, e dopo le apparizioni ai saloni dell’automobile.

Le forme aggressive della Giulia Quadrifoglio lasciano intendere le prestazioni superlative offerte dalla meccanica: 510 CV che non fanno nulla per nascondersi...


La Giulia Quadrifoglio: il sogno si avvera

A mostrarsi in pubblico finora è stato il fiore all’occhiello della gamma Giulia: la Quadrifoglio che, con i suoi 510 CV espressi dal 6 cilindri 3 litri biturbo a iniezione diretta di benzina ispirato da tecnologie e competenze tecniche di provenienza Ferrari, si prefigge di dare l’assalto alle berline tedesche ad alte prestazioni come BMW M3 e Mercedes-AMG C 63. Due vetture che, stando al freddo linguaggio dei numeri, la nuova Giulia Quadrifoglio surclassa, potendo tra l’altro esibire un impressionante tempo di 3,9 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h. A scanso di equivoci, il motore in alluminio della Giulia Quadrifoglio rappresenta l’eccezionale espressione dell’abilità degli ingegneri di FCA Group anche sul fronte dell’efficienza energetica: basti pensare che è dotato di un sistema di

disattivazione temporanea dei cilindri per consentire la riduzione di consumi ed emissioni quando il guidatore non spreme tutta la potenza del V6 italiano. Il rombo genuinamente Alfa Romeo riconduce il guidatore nell’area delle sensazioni “mistiche” della guida sportiva ai massimi livelli, quelle consentite dall’ultima nata della Casa italiana. Promettono di essere all’altezza del top di gamma anche le versioni “di volume” della nuova Giulia, ivi comprese le turbodiesel e le turbobenzina meno esasperate. Auto che incroceremo certamente più di frequente sulle strade e sulle autostrade rispetto alla Quadrifoglio illustrata nelle immagini di queste pagine. Il meglio dell’ingegneria italiana al servizio della Giulia Per concepire un’auto così orientata alle prestazioni, alla

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qualità e all’eccellenza tecnologica gli uomini Alfa Romeo non hanno lesinato energie e risorse, certi che dal capolavoro della Giulia Quadrifoglio avrebbero potuto nascere altre interpreti di una gamma completa di vetture capaci di riflettere nel modo migliore la tradizione italiana delle berline sportive. Al progetto della Giulia ha lavorato una élite di ingegneri, progettisti e stilisti conosciuti all’interno del Gruppo FCA con l’appellativo di “Skunks”, un termine che identifica i team migliori cui affidare le missioni più delicate e tecnologicamente innovative. Responsabile del progetto Giulia è Philippe Krief, voluto da Sergio Marchionne già nell’aprile del 2013 quando lavorava in Ferrari. Accomunati dallo stesso amore per l’Alfa Romeo e del suo modo unico d’intendere l’automobile - non un “utile mezzo di trasporto” ma una “creazione meccanica” che supera il campo della necessità per sconfinare in quello delle emozioni più autentiche - gli

“Skunks” hanno avuto un solo obiettivo: creare l’Alfa Romeo del futuro rispettando quel patrimonio nato dal lavoro e dall’orgoglio delle migliaia di persone - tecnici, operai, dirigenti - che nel tempo si sono avvicendati nelle fabbriche, negli uffici e sui circuiti. Lo stile della nuova Giulia nasce dal perfetto equilibrio tra proporzioni, ingombri e aerodinamica, esso punta a generare un nuovo canone di bellezza applicata all’automobile. Le proporzioni sono basate sull’architettura tecnica dell’intera vettura: per Alfa Romeo i punti di riferimento sono la perfetta ripartizione dei pesi tra i due assali (50%-50%) e la trazione posteriore. Per bilanciare al meglio le masse, il motore e la meccanica devono collocarsi tra i due assi. Da qui la scelta di disegnare, per la nuova Giulia, sbalzi molto contenuti, un lungo cofano motore e slanciati parafanghi anteriori, un abitacolo arretrato, “appoggiato” sulle ruote di trazione, e parafanghi

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Il poderoso 6 cilindri 3 litri biturbo, accreditato di una potenza massima di 510 CV e capace di proiettare la Giulia Quadrifoglio da 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi. Sotto, i dischi-freno di grande diametro occhieggiano dietro le sottili razze delle ruote in lega.

posteriori muscolosi che segnalano visivamente il punto dove la potenza viene scaricata a terra. Tutto questo si traduce in un interasse generoso - il più lungo della categoria - contenuto in una carrozzeria tra le più compatte. Da queste proporzioni nasce una forma dinamica, una sorta di scultura in movimento anche da ferma, un felino pronto a balzare sulla preda con uno scatto imperioso, come si evince dall’ellisse che si apprezza nella vista in pianta. Inoltre, gli angoli arrotondati e i montanti avvolgenti danno slancio alla vettura, creando un profilo “a goccia” che ricorda una delle più belle auto di tutti i tempi: la Giulietta Sprint, altra icona nel DNA Alfa Romeo. L’autotelaio è a sua volta al top: presenta l’avantreno a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, soluzione che favorisce la prontezza e la precisione dello sterzo assicurando elevate accelerazioni laterali, e il retrotreno a bracci multipli, sofisticata geometria che ottimizza comfort e tenuta di strada senza compromessi. Non mancano gli ausilii elettronici alla guida, in parte obbligatori, come l’ESP (qui disinseribile), in parte legati all’ottimizzazione della trazione e della dinamica di marcia. La tecnologia Torque Vectoring appartiene a questa seconda categoria: grazie alla sua doppia frizione, consente al differenziale posteriore di controllare sepa-

ratamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo la trasmissione della potenza a terra migliora anche in situazioni di bassa aderenza. Ciò permette di condurre l’auto in modo sicuro e sempre molto divertente, senza mai ricorrere a interventi invasivi da parte del controllo di stabilità. Sulla Giulia debutta anche l’Integrated Brake System – l’innovativo sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno – capace di garantire una risposta istantanea del freno e conseguentemente spazi d’arresto da primato, oltre a consentire un’importante ottimizzazione dei pesi. La nuova Alfa Romeo Giulia propone inoltre il rinnovato selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico del veicolo in base alle scelte del guidatore: Dynamic, Natural, Advanced Efficient (modalità di risparmio energetico che per la prima volta viene introdotta su un’Alfa Romeo) e ovviamente Racing (sulle versioni ad alte prestazioni come la Quadrifoglio). Interni cuciti addosso al guidatore

L’abitacolo è all’altezza delle aspettative e coerente con la “mission” del nuovo modello del Biscione. All’interno della Giulia Quadrifoglio si vive un ambiente sobrio ed essenziale, centrato sul guidatore, come dimostra il raggruppamento di tutti i comandi sul volante, di diametro contenuto e dalla risposta immediata, perfetto per adattarsi a tutti gli stili di guida. Il posto guida è stato “tagliato” come un tessuto, con il tunnel diagonale, la plancia leggermente ondulata e gli strumenti orientati verso il guidatore; ed è stato “cucito” come un abito, con cura


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Il cockpit della Giulia Quadrifoglio fa sentire ogni guidatore un vero pilota. Sotto, il sofisticato sistema di info-tainment e la manopola del DNA

artigianale e materiali pregiati. Fibra di carbonio, legni e tessuti sono stati scelti per la loro piacevolezza visiva e tattile e assemblati in modo da rendere apprezzabile la mano dell’uomo. La centralità del guidatore è confermata da alcune scelte “strategiche”, come quella che ha portato a concentrare tutte le principali funzioni legate all’esperienza di guida sul volante, cominciando proprio dal pulsante di avviamento. L’interfaccia uomo/macchina, da parte sua, si compone di due comandi rotativi che regolano, in modo semplice e immediato, il selettore Alfa DNA e il sistema di infotainment. Materiali sofisticati per contenere il peso e irrigidire la scocca

La sofisticatezza progettuale che ha portato alla nascita della Giulia, e della versione Quadrifoglio in particolare, è riscontrabile dall’impiego di materiali pregiati o addirittura preziosi finalizzato a un duplice obiettivo: contenimento dei pesi, incremento della rigidità strutturale (flessionale e torsionale) dell’automobile. In tal modo è stato possibile raggiungere un rapporto peso/potenza pari a 3 kg/CV sulla Giulia Quadrifoglio. La nuova berlina sportiva Alfa Romeo coniuga quindi le straordinarie prestazioni del motore con l’ampio impiego di materiali ultraleggeri per tutte le parti del veicolo: la fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano e il tetto e l’alluminio per motore, freni, sospensioni (inclusi duomi anteriori e telai anteriori e posteriori) e parti della carrozzeria tra cui porte e parafanghi. Inoltre, la traversa posteriore è realizzata con composito di alluminio e materiale plastico. Al fine di ridurre la massa complessiva si è intervenuto anche sul sistema frenante, con elementi di alluminio e dischi carbo-ceramici, e sui sedili, caratterizzati da una struttura in fibra di carbonio. Il ricorso a questo genere di materiali permette di offrire qualità stabile nel tempo, comfort acustico elevato nonché maneggevolezza e capacità di controllo anche in caso di sollecitazioni estreme. All’atto pratico, prestazioni da racer con l’abito e il comfort di una granturismo stradale, nel solco della tradizione motoristica, telaistica e stilistica Alfa Romeo.

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