Historique
Ferrari 275S/340 America Barchetta Nata come barchetta 275 S e schierata dalla squadra ufficiale Ferrari alla 1000 Miglia del 1950, venne evoluta in 340 America utilizzando il V12 Lampredi di 4,1 litri. Uno dei suoi proprietari, Peter Markowski, la ottenne per 500 dollari e la restaurò con i ricambi cedutigli da Luigi Chinetti in cambio di prestazioni professionali, conservandola per più di trent’anni prima di cederla a un collezionista tedesco TESTO:Alessandro Rigatto | FOTOGRAFIE:Darin Schnabel - Cortesia di RM Sothebys
Le due anime di un gioiello | 126
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on ogni probabilità sarà la protagonista dell’asta di RM-Sotheby’s che si terrà nella settimana di Ferragosto a Monterey: la Ferrari 275 S – 340 America con numero di telaio 0030 MT è una delle più preziose vetture del Cavallino Rampante sopravvissute fino ai giorni nostri, per numerosi motivi. È una delle Ferrari ufficiali schierate alla 1000 Miglia, è la prima 12 cilindri sport con motore Lampredi, è stata pilotata da Alberto Ascari, Giovanni Bracco e Gianni Marzotto, tra gli altri, è stata esposta al Salone dell’Automobile di Parigi del 1950, possiede un lungo curriculum sportivo e dispone del certificato di autenticità di Ferrari Classiche per vetture da competizione. Quanto basta per giustificare stime d’asta a sette-otto cifre in dollari USA. In origine questa Ferrari fu una delle uniche due 275 S barchetta mai costruite: dotate della carrozzeria Touring e del motore V12 di 3,3 litri di cilindrata, queste due vetture vennero immediatamente avviate ai collaudi pre-gara in vista della 1000 Miglia del 1950, alla quale vennero
iscritte con due piloti d’eccezione come Alberto Ascari, navigato da Senesio Nicolini, e da Luigi Villoresi, al volante dell’auto gemella contraddistinta dal numero di telaio 0032 MT. Entrambe le 275 S furono costrette al ritiro per noie al retrotreno. Dopo la sfortunata partecipazione alla classica gara di durata italiana, la vettura con telaio 0030 MT rientrò a Maranello per essere aggiornata con l’adozione del nuovo motore di 4,1 litri di cilindrata delle 340 America, un’unità motrice originata dalle prime Formula 1 del Cavallino Rampante. L’auto fu esposta al Salone di Parigi del 1950, che all’epoca si teneva al Grand Palais, per essere in seguito venduta alla Scuderia Marzotto, che continuò a schierarla nelle competizioni più prestigiose. Tra queste, la 1000 Miglia del 1951 e 1952, la Targa Florio del 1951 e la gara per vetture sport abbinata al Gran Premio di Monaco del 1952: al volante si alternarono Giovanni Bracco e Gianni Marzotto, tra gli altri. Al termine della breve ma intensa carriera agonistica questa Ferrari carrozzata Touring ricevette una nuova carrozzeria realizzata da Scaglietti. Secondo quanto registrato dallo storico esperto in Ferrari
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