AutoCapital Historique_01 mar13

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I classici

Peugeot 205 Turbo 16

Il ruggito del Leone

Per anni le vetture Peugeot si sono distinte nei rally africani, grazie alla robustezza dei modelli 404, 504 e 504 Coupé, plurivittoriosi al Safari Rally, in Marocco e al Bandama, in Costa d'Avorio. Le 504, per le loro dimensioni imponenti e per la potenza non elevatissima, non riuscivano a competere contro le vetture da rally più specializzate, come la Lancia Stratos, l'Alpine Renault A110 e la Porsche 911, nelle veloci gare europee, come il Monte-Carlo, il Tour de Corse, il Sanremo, ma anche l'Acropolis e il Rally di Svezia, con la conseguenza di non aver alcuna chance di imporsi nel Campionato del Mondo Rally. Qualche tentativo venne azzardato, negli Anni Settanta, dapprima con la 204 e la 304, poi con le 104 ZS, che nella versione più performante, esprimevano 106 CV e pesavano 730 kg. Queste ultime, leggere seppur non particolarmente potenti, riuscirono a

La 205 Turbo 16 ha rappresentato la massima espressione delle Gruppo B da rally, sfiorando i 450 CV di potenza nella variante più performante. Ben 14 vittorie iridate e 4 titoli mondiali (2 per Piloti e 2 per Costruttori) nel triennio 1984-1985-1986 prima di riconvertirsi alle maratone africane, dove la versione Grand Raid ha vinto nel 1987 la Dakar e il Rally dei Faraoni di Alessandro Rigatto | 104


SCHEDE TECNICHE A CONFRONTO:

PEUGEOT 205 TURBO 16 GRUPPO B E EVOLUTION 2

Carrozzeria: berlinetta 2 porte, 2 posti Cilindri: 4 Cilindrata: 1775 cc Alesaggio x corsa: 83 x 82 mm Rapporto di compressione: 7:1 Distribuzione: bialbero a camme in testa, 16 valvole Trazione: integrale permanente Differenziale: autobloccante Alimentazione: inizione meccanica Bosch K-Jetronic, turbocompressore KKK inizione meccanica Bosch K-Jetronic, turbocompressore Garrett (E2)

Potenza massima: 350 CV a 8000 giri/min 430 CV a 8000 giri/min (E2) Coppia massima: 45 kgm a 5000 giri/min 50 kgm a 5500 giri/min (E2) Potenza specifica: 197 CV/litro 242 CV/litro (E2) Cambio: meccanico a 5 marce meccanico a 6 marce (E2) Peso: 980 kg 910 kg (E2)

mettersi in luce nel Gruppo 2 in Corsica (11i assoluti e primi di gruppo LefebvreTodt nel 1977), sfruttando la loro vocazione "asfaltista", in Portogallo (7i assoluti e primi di classe Makinen-Todt nel 1978) e all'Acropolis (12i assoluti Laurent-Marche nel 1977) grazie a un'affidabilità impressionante anche sui massacranti fondi sterrati, ma non bastavano certo questi risultati per assecondare le ambizioni di cimentarsi ad alto livello e di vincere in Europa. A lungo navigatore anche dei piloti Peugeot impegnati nel Mondiale Rally, Jean Todt assume la direzione del settore competizioni della Casa di Sochaux il 19 ottobre 1981 e, già a dicembre, dà vita alla Peugeot-Talbot Sport, con l'obiettivo di partecipare e vincere il titolo iridato rally nel 1985. La vettura che dovrà nascere per raggiungere l'obiettivo sarà una 4x4 turbo a motore centrale-

posteriore. Il trend tecnico della sovralimentazione abbinata alle quattro ruote motrici lo ha introdotto l'Audi già nel 1981 con la Quattro, dimostrandone l'efficacia straordinaria. La posizione centrale-posteriore del propulsore è “consigliata” dalle Lancia Stratos e Rally

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037. A differenza della Quattro e della Rally 037, la nuova Peugeot dovrà essere in qualche modo ispirata a un modello di grande serie, la futura 205, che a fine 1981 è ancora identificata dalla sigla di progetto M24. La M24 diventa realtà nel 1983: nasce così la 205 a trazione


I classici

Peugeot 205 Turbo 16

anteriore, disegnata da Pininfarina. Ma già il 23 febbraio 1983 viene presentata ufficialmente la 205 Turbo 16, il cui motore 4 cilindri turbo di 1775 cc esprime 200 CV nella versione di serie e arriverà a erogarne 320 CV nella prima variante da corsa omologata nel Gruppo B a inizio 1984. Quando la 205 Turbo 16 viene presentata, non ha compiuto che pochi chilometri su strada finalizzati alle riprese televisive. Dello sviluppo viene incaricato Jean-Pierre Nicolas, già pilota

ufficiale Peugeot, vittorioso a ripetizione in Africa con le 504. I test si svolgono prima su asfalto, poi sullo sterrato. Nell'agosto del 1983 la Peugeot-Talbot Sport riceve la prima 205 Turbo 16 Gruppo B, con l'obiettivo di renderla il più rapidamente possibile competitiva per vincere nei rally. André De Cortanze, capo del dipartimento tecnico, e Jean-Pierre Boudy, responsabile dei motori, assieme ai rispettivi staff, mettono a punto la 205 Turbo 16 Gruppo B lavorando

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alacremente giorno e notte. Dopo la visita dei responsabili FIA che verificano l'esistenza dei 200 esemplari stradali della Turbo 16 inizia l'allestimento delle 20 vetture in configurazione corsa, anch'esse indispensabili per ottenere l'omologazione Gruppo B. Da qui in poi si iniziano a preparare le due vetture che saranno schierate per il debutto iridato nella gara di casa, il Tour de Corse del 1984, affidate a Jean-Pierre Nicolas e ad Ari Vatanen. Il programma per il 1984 è infatti limitato: Corsica, Acropolis, 1000 Laghi, Sanremo e RAC. Dal gennaio 1985 inizierà formalmente la rincorsa al titolo mondiale. In Corsica la 205 Turbo 16 va anche al comando, ma rivela problemi di affidabilità e non vede il traguardo. Non va meglio sugli sterrati greci dell'Acropolis. Ma queste difficoltà iniziali erano state messe in conto. In Finlandia, l'ex-campione del mondo Ari Vatanen mostra tutto il potenziale della 205 Turbo 16 e la porta al primo successo iridato, battendo le Audi Quattro e le Lancia Rally 037. Svincolato da tatticismi e


logiche di campionato, Vatanen può andare all'attacco anche a Sanremo, dove si impone, bissando il successo scandinavo. E il tris arriva nell'ultima gara del Campionato 1984, il RAC Rally, in Gran Bretagna. La stagione 1985 comincia sotto i migliori auspici. Al Rally di Monte-Carlo, la gara che vale un campionato dal punto di vista promo-pubblicitario, la PeugeotTalbot Sport schiera tre 205 Turbo 16 ufficiali per Ari Vatanen, Timo Salonen e Bruno Saby. Vatanen vince davanti all'Audi Sport Quattro di Walter Roehrl. In Svezia trionfa ancora il pilota finlandese della Peugeot, mentre in Portogallo è Timo Salonen a imporsi. Al Safari la 205 Turbo 16 dimostra di essere in ritardo di preparazione per le piste africane che si snodano nella savana e il miglior risultato raccolto è il settimo posto di Salonen. Al Tour de Corse 1985, funestato dall'incidente mortale di Attilio Bettega e dal conseguente ritiro della squadra Lancia, Saby è secondo dietro la Renault Maxi 5 Turbo di Ragnotti. Ma sono in arrivo quattro vittorie consecutive,

ottenute da Timo Salonen in Grecia, in Nuova Zelanda, in Argentina e al 1000 Laghi, la sua gara di casa che lo laurea Campione del Mondo Piloti, mentre la Peugeot si aggiudica il titolo Costruttori. Nel 1986 approda alla Peugeot la giovane promessa finlandese Juha Kankkunen, che si impone nel Campionato Piloti (sia pure "a tavolino" dopo l'annullamento del Rally di

Sanremo), mentre la 205 Turbo 16, ormai nella versione "Evoluzione 2" da oltre 430 CV e 500 Nm di coppia, per soli 910 kg di peso, con impressionanti appendici aerodinamiche e "minigonne" | 107

per le prove su asfalto, ottiene 6 vittorie e porta alla Peugeot il secondo titolo Costruttori consecutivo. Esaurita la carriera nei rally iridati dopo la messa al bando delle Gruppo B alla fine della stagione 1986, la 205 Turbo 16 continua a mietere successi nei raidmarathon. Viene preparata specificamente per la Parigi-Dakar, impiegando un telaio con passo allungato


I classici

AGOSTO 1984:

COSÌ NE SCRIVEVA AUTOCAPITAL

Peugeot 205 Turbo 16

Sul numero di agosto 1984 di AutoCapital viene pubblicata la prima presa di contatto con la 205 Turbo 16, che culmina con le impressioni di guida del gentleman driver Patrizio Cantù, oggi tra i soci più attivi del Club Italia. La Peugeot 4x4 è stata importata in Italia in soli 15 esemplari, dei 200 prodotti, e venduta a un prezzo di circa 60 milioni di lire, quando la 205 GTI 1.6 di serie costava 13.500.000 lire, ossia meno di un quarto. Il servizio di AutoCapital mette a confronto la 205 Turbo 16 con le altre granturismo omologate per i rally in Gruppo B, ossia la Lancia Rally 037 e l’Audi Sport Quattro. La berlinetta francese è la più compatta e leggera delle tre e in tal modo riesce a compensare la potenza non superiore alle rivali (200 CV anche per

l’Audi, 205 per la Lancia), tant’è che nella prova di accelerazione sul chilometro con partenza da fermo la 205 Turbo 16 ferma il cronometro dopo 27,8 secondi, con un

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vantaggio di 3 decimi sulla rivale torinese e di 8 decimi rispetto alla 4x4 di Ingolstadt. Patrizio Cantù rileva la posizione di guida rialzata, dovuta al serbatoio del carburante posto sotto il sedile, i rapporti lunghi del cambio e la trazione impressionante.


a 288 cm per una migliore stabilità alle alte velocità, e ribattezzata Grand Raid. Il nuovo modello viene presentato il 20 ottobre 1986 a Chateaux Lastours nei pressi di Perpignan e subito spedito in Niger per 4000 chilometri di test di affidabilità nelle mani di Ari Vatanen, ristabilitosi dopo il suo pauroso incidente al Rally di Argentina. La 205 Turbo 16 Grand Raid ottiene subito la vittoria nella Dakar 1987 con Ari Vatanen, che si ripeterà in autunno al Rally dei Faraoni, in Egitto. Nonostante i brillanti successi, la 205 Turbo 16 Grand Raid viene accantonata a favore della più moderna e aerodinamica 405 Turbo 16 Grand Raid, che ne eredita la meccanica e la vocazione al successo. Ma la 205 "nave del deserto" dimostrerà ancora la sua efficacia al Rally dei Faraoni del 1989, giungendo terza con Michéle Mouton, e alla Dakar del 1990 con il terzo posto di Alain Ambrosino. In tema di corse leggendarie, già nel 1987 la 205 Turbo 16 aveva ottenuto il secondo posto alla

Pikes Peak con Ari Vatanen. In Italia i migliori interpreti sportivi della 205 Turbo 16 sono stati Gianni Del Zoppo (che l'ha pilotata nel 1985), Andrea Zanussi, vicecampione italiano rally nel 1986 (titolo perso a causa dei chiodi lanciati sulla strada, ai suoi danni, durante la gara decisiva in Valle d'Aosta) e Anna Cambiaghi, vincitrice del titolo femminile nel 1986 su una 205 Turbo 16 "kit" (ossia preparata sulla base di una delle 200 vetture di serie). Le 205 Turbo 16 provenienti dalla Peugeot- Talbot Sport sono curate in Italia dall'Italtecnica di Mario Cavagnero con brillantissimi risultati: nel 1986 il pilota-imprenditore pordenonese Zanussi vince al Rally della Lanterna, di Limone Piemonte, al Lana, al Piancavallo e al Messina, giungendo secondo al Costa Smeralda, alla Targa Florio e terzo all'Isola d'Elba. In Italia, la 205 Turbo 16 Evoluzione 2 trionfa anche nella prima edizione del Memorial Bettega con il finlandese Timo Salonen. Oggi la 205 Turbo 16 è un oggetto del

desiderio per chi colleziona vetture da competizione o berlinette sportive stradali. Le sue quotazioni vanno dai 40mila euro per un esemplare stradale perfettamente conservato o restaurato ai 200mila euro per una Gruppo B exufficiale in buono stato. Ma trovarle è quanto mai difficile...

La 205 Turbo 16 stradale di Donghi (Club Storico Peugeot Italia), anche a cofano aperto, e alcuni suoi dettagli tecnici ed estetici. L’auto conserva i tratti stilistici principali delle 205 GTI a trazione anteriore per ragioni commerciali, ma è una autentica belva da corsa

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