AutoCapital Historique_04 mag13

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historique Trofeo della Secchia Rapita

I felsinei cedono l’antico legno 1

Dalle battaglie medioevali, alla sfida su auto d’epoca in una gara di regolarità per contendersi la Secchia di medioevale memoria. Sede delle verifiche il palazzo del Comune di Modena, dove viene gelosamente custodita la vera Secchia che fu Rapita dai Ghibellini nel novembre del 1325 a suggello finale della battaglia di Zappolino contro i Guelfi di Bologna

Giovanni Scarabelli, navigatore di Armando Fontana, osserva l’elenco dei partecipanti ed esclama: “Siamo alle Olimpiadi della regolarità!”, ed ha ragione, i Top drivers sono più di 20, e gli ultimi Drivers A partono oltre il numero 60. Presente anche il vincitore della precedente edizione: Antonino Margiotta e presenti non certo come comprimari tutti gli altri concorrenti, determinanti quanto i Top, per decretare il successo della manifestazione. Da Piazza Grande, cornice che toglie il fiato, riempita fino all’ultimo metro

quadrato dalle fantastiche auto storiche a coprire praticamente tutte le marche e tutte le epoche, con il numero uno partono Patron-Casale, a bordo della veterana della compagnia, una MG L Type Supercharged del 1933, seguiti da Passanante-Maniscalco su Lancia Ardea del 1931. Il primo settore di 73 km, con 16 PC, porta i concorrenti all’ippodromo di Modena, dove da veri “purosangue” transitano primi CrugnolaVida, seguiti da Salviato e da un sorprendente Fiorani, partito con il numero 61. Emozionante il passaggio | 120

con relativo primo ristoro a Villa Pavarotti, dove le prove cronometrate previste delineano ulteriormente la classifica. A Maranello si portano al comando Barcella-Ghidotti, “scudieri” del CAMS Rovigo, seguiti da Fontana e Passanante che cominciano ad inerpicarsi sulle colline attraverso la strada dell’Abetone, per arrivare a Serramazzoni. Ulteriore scossone alla classifica delle prime posizioni, con Passanante su Ardea che passa al primo posto, seguito da Crugnola jr., Barcella che “tiene” al terzo posto e Fortin che


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1 La Mg L Type Supercharged 1933 di Patron-Casale. 2 L’attesa del via di una

cronometro: a sinistra la Porsche 911 sc del 1985 di Baldissera-Covaz, accanto la Austin Healey (1959) di RambaliniFacchetti. 3 Rapisarda-Cumia su Fiat 600 Moretti (1956). 4 Piantelli-Cambiè su Triumph TR2 Sport (1954). 5 MargiottaPerno su Alfa Romeo Giulietta S (1959).

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rinviene “tirando” il solitario Aiolfi. Il secondo settore di 106 km e 36 prove cronometrate, propone una vera scorpacciata di prove tecniche, iniziando da quelle di Villa Rangoni Machiavelli, con fondo ghiaiato e sterrato, ed infatti la classifica cambia ancora. Margiotta risale in quarta posizione, si affacciano nella Top Ten i Guelfi DOC Gamberini e Zanasi, sesti a pari merito con alle calcagna l’altro Guelfo “di lusso” Giuliano Canè. Si scende quindi nuovamente a Maranello, poi sosta a Formigine per la visita al Castello, ed

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una gradita sosta ristoro. Gli organizzatori, per deliziare gli appassionati, hanno previsto anche la visita alla collezione d’auto Panini, la più ricca e completa collezione di Maserati da corsa al mondo, poi gran finale in notturna con le ultime prove cronometrate del sabato su tre giri del nuovo Autodromo di Modena che delineano l’ennesima nuova classifica: Fortin al comando, tallonato ad un solo centesimo da Margiotta. Nella giornata di domenica, il ritrovo è al Museo Casa Enzo Ferrari a Modena: si riparte per il | 121

terzo settore di 76 km e 23 prove cronometrate, passando prima dalle prove di MAC 2 e la Graziosa, poi San Cesario e Villa Gamberini, con prove su un compatto sterrato. A seguire le prove di Bazzano e al Castello di Serravalle, zone che furono proprio teatro della sanguinosa battaglia che ispirò anche il Tassoni per il suo poema preso poi come spunto dagli organizzatori. All’arrivo alla sosta pranzo nel parco museale di Cà La Ghironda, ci sono 4 prove ben posizionate fra una scultura d’arte moderna e l’altra, e Gigi Fortin può


historique Trofeo della Secchia Rapita

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sedersi a tavola da buon primo, seguito sempre da vicinissimo da Margiotta, Barcella, Crugnola, Fontana e Salviato. Dopo la pausa pranzo si svolge ordinatamente la ripartenza per il quarto settore con arrivo a Castelfranco Emila, dopo aver fatto altre 12 prove cronometrate, per un totale di 78, passando dal sontuoso Palazzo Albergati, poi le prove della Manitou, ormai un must del Trofeo della Secchia Rapita, e di nuovo quelle di Villa Gamberini. La classifica assoluta finale per le prime due posizioni non cambia ed è quindi sempre appannaggio dei fortissimi specialisti Fortin e Margiotta, mentre si scambiano più volte la terza e quarta piazza Salviato e Fontana, e alla

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fine prevale quest’ultimo, poi seguono Crugnola, Botter e Clerici, e chiudono il “solista” Aiolfi e Gamberini, con Zanasi e Canè a pari merito ma di un soffio fuori dalla Top Ten. Rocchi, Fortin, Clerici, Fontana, Barcella e Dalleolle concludono vincendo le rispettive Classifiche di Classe, Antonella Gamberini fa sua la Femminile, mentre il CAMS Rovigo porta a casa la Coppa di Scuderia. Laddove però una normale gara si conclude, la Manifestazione non è finita, bisogna decretare chi si porterà a casa per i prossimi 2 anni, l’ambito trofeo, l’antico legno, la Secchia Rapita e per la contesa si sfidano i primi 10 classificati tra i Ghibellini di Modena ed i primi 10 classificati tra i Guelfi di | 122

Bologna, in una bella cornice di pubblico e con due speaker d’eccezione che fanno la telecronaca sul filo dei centesimi. Gli sfidanti si sono affrontati per le strade di Castelfranco Emilia in una sorta di giostra medioevale. Lungo un viale circondato da folla festante, le due fazioni si sono contese la Secchia Rapita a suon di centesimi con il risultato finale che ha premiato quest’anno i Ghibellini, riportando a Modena l’ambito trofeo. Se proprio si deve trovare un difetto in tutto questo, è che si dovrà purtroppo attendere due anni per la prossima disfida, ma ci si potrà comunque consolare con le prossime gare del Campionato Torri & Motori 2013.


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1 Ferrari-Malmusi su Mercedes 220 S Coupè del 1958. 2 Simoni-Abelli su

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Porsche 356 A Speedste del 1957. 3 Si riparte per il terzo settore di 76 km e

23 prove cronometrate, il ritrovo è al Museo Casa Enzo Ferrari a Modena: a sinistra l-Alfa Romeo Giulietta S (1961) di Milanesi-Mezzadri; a destra la Renautl 4 cavalli (1951) di Maccaferri-Cremonini. 4 Gamberini-Zumelli su Porsche Cabrio BS90 (1962). 5 Cristina-Baroli su Porsche 911 2,4 S del 1973. 6 Barcella-Guidotti su Autobianchi A112 (1979).

SU E GIÙ PER LE COLLINE MODENESI

TROFEO MARANELLO MADE IN RED 143 vetture d’epoca si sono sfidate sabato 16 marzo per il Trofeo “Maranello Made in Red”, premio speciale della Città di Maranello al concorrente migliore in alcune prove di regolarità “su e giù per le colline modenesi” del Trofeo della Secchia Rapita. Una splendida giornata di sole ha accompagnato i partecipanti lungo tutto il percorso, permettendo di ammirare le bellezze paesaggistiche e storiche che punteggiano il territorio che ha visto crescere il mito Ferrari. Alto l’entusiasmo dei partecipanti che, intervistati al controllo timbro in piazza Libertà a Maranello, hanno avuto tutti parole di apprezzamento per il nuovo Trofeo: “Impegnativo, ma molto panoramico e divertente”. In piazza ad accogliere gli equipaggi anche il sindaco di Maranello Lucia Bursi, che ha effettuato personalmente il controllo timbro delle prime vetture. Nelle sue parole, la promessa per una seconda edizione “Un’esperienza positiva che sicuramente ripeteremo il prossimo anno, accendendo ancora i riflettori sui tesori paesaggistici, storici ed enogastronomici delle nostre colline. Le collaborazioni messe in campo per la riuscita dell’evento hanno dato ottimi risultati, con una partecipazione molto alta che ha lasciato tutti soddisfatti e ribadito ancora una volta il carattere ospitale del nostro territorio”. La Città di Maranello in collaborazione con il Consorzio Maranello Terra del Mito ha promosso e sponsorizzato il Trofeo maranellese attraverso il proprio trademark Maranello Made in Red, con il

contributo della società Made in Red S.r.l. che lo gestisce. Il programma della giornata aveva visto l’arrivo delle vetture a Maranello in mattinata con un primo Stop & Go presso l’azienda agricola Ca’ Nova e l’omaggio di una rossa “Melanello”, la mela nata e cresciuta a Maranello. A seguire il pranzo presso l’antico mulino ad acqua e agriturismo Il Piccolo Mugnaio, il transito all’interno del parco di Villa Rangoni e un secondo Stop & Go con l’omaggio di un vasetto di salsa rossa tradizionale modenese presso l’azienda agricola Casone di Sotto. Toccati Levizzano, Castelvetro e Vignola, le vetture sono rientrate su Maranello dalla via Giardini, con transito lungo la famosa curva di San Venanzio. Alle ore 16 il passaggio in piazza Libertà con l’omaggio da parte di Made in Red S.r.l. di una pubblicazione relativa alla nuova biblioteca Mabic. Ultima tappa maranellese presso il Museo Ferrari, per le prove di regolarità. Le premiazioni per entrambi i trofei si sono tenute domenica a Castelfranco. Il primo premio per il Trofeo Maranello Made in Red è andato all’equipaggio Margiotta-Perno, i campioni che hanno vinto anche la recente Winter Marathon. Il trofeo della Secchia Rapita è rimasto a Modena: nella sfida finali i Ghibellini hanno recuperano nel finale una sfida ormai persa e vinto di misura. L’assoluta della Secchia Rapita è stata vinta dall’equipaggio Fortin-Pilè, al secondo posto Margiotta-Perno. | 123


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