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Historique

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ARGENTINA DA RECORD Nuovo successo per i sudamericani Toncology-Berisso, già vincitori nel 2013, su Bugatti nella gara della Freccia Rossa, il cui regolamento favorisce le vetture più anziane. Ben 438 equipaggi al via, con ex-piloti di Formula 1 e starlet accanto ad autentici appassionati di Alessandro Rigatto | foto di Enzo Giovanelli e Rosita Corato

stata l'edizione dei record, quella disputata a metà maggio sull'itinerario Brescia-Roma-Brescia modificato per l'occasione su quattro giornate, con il transito dal Passo dell'Abetone e le prove cronometrate all'Autodromo di Monza, prima della bandiera a scacchi nella città della Leonessa. Qualche numero dà l'esatta portata di questa straordinaria gara, ma forse sarebbe il caso di parlare di "evento": oltre duemila richieste d'iscrizione, di cui solo 619 valide, 438 equipaggi ammessi al via, di cui 8 a bordo di veicoli militari, in rappresentanza di 38 nazioni, con 135 team italiani e 303 stranieri, 67 Case automobilistiche presenti, 230 Comuni attraversati in 8 Regioni più la Repubblica di San Marino, circa 1600 persone tra partecipanti e staff al seguito delle vetture e altrettanti rappresentanti dei media provenienti da tutto il mondo, duemila addetti all'organizzazione. Pur con le modifiche regolamentari e al programma (la partenza da Brescia alle 14.30 di giovedì, in pieno orario di lavoro, non è stata gradita dal pubblico locale) e con un tracciato alterato rispetto a quello

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tradizionale, la gara della Freccia Rossa è stata all'altezza della situazione, con una partecipazione equamente suddivisa tra gli esperti della regolarità e V.I.P. invitati dalle Case automobilistiche. A vincere per la seconda volta negli ultimi tre anni è stato l'equipaggio argentino composto da Juan Toncology e Guillermo Berisso, su una Bugatti Type 40 del 1927, con un vantaggio minimo conquistato nell'ultima tappa sui bresciani Andrea Vesco e Andrea Guerini su

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1 Punzonatura in Piazza Vittoria a Brescia per la Fiat 500 C Topolino Belvedere del 1955 dei belgi Matthias Joel Laqueur e David De Munter e l'Aston Martin Le Mans degli Argentini Daniel Andres Eremojovich e Gustavo Llanos. 2 I vincitori argentini Juan Toncology e Guillermo Berisso, su Bugatti Type 40 del 1927. 3 La Bugatti Type 40 di Riccardo Cristina e Sabrina Baroli. 4 La Bugatti T37 Grand Prix del 1927 di Giuliano CanĂŠ e Klaus Peter Reichle. 5 L'Alfa Romeo 6C 2500 SS CoupĂŠ Touring del 1949 di Roland de Boer e Tjeerd van der Bergh. 6 L'Alfa Romeo 750 Competizione del 1950 di Tim Ramms e Hartmut Stoeppel.

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1 La Fiat 514 MM del 1931 di Luca Patron e Massimo Casale. 2 L'Alfa Romeo 6C 2500 SS Cabriolet Pininfarina degli Olandesi Johan Lont e Anhild Lont-Kruimer. 3 Andrea Vesco e Andrea Guerini su Fiat Siata 514 MM del 1930. 4 Giovanni Moceri e Lucia Galliani su Chrysler 72 del 1927. 5 Ezio Martino Salviato su Bugatti Type 40 del 1928. 6 Padre e figlio: Bruno e Carlo Ferrari su Bugatti Type 37 C del 1927. 7 Flavio Gandolfi e Giacinto Savoldi su Siata Daina Gran Sport Stabilimenti Farina del 1952. 8 Una delle otto OM, Casa automobilistica bresciana passata nel Dopoguerra alla produzione di veicoli industriali, che hanno preso il via per prime da Brescia: si tratta della 665 SS MM Superba 2200 del 1929 dei Russi Mikhail Opengeym e Pavel Pankovskiy.

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Fiat 514 MM del 1930, mentre il terzo gradino del podio è stato occupato da un'altra Bugatti T40, ma del 1928, portata in gara da Ezio Martino Salviato e Caterina Moglia. Alle loro spalle, la Bugatti Type 37 del 1927 di Bruno Ferrari e Carlo Ferrari (padre e figlio) e la Chrysler 72 di Giovanni Moceri e Lucia Galliani, partiti con i favori del pronostico ma rallentati da noie tecniche. Le vetture più anziane hanno beneficiato indubbiamente dei coefficienti più favorevoli: non è 8

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un caso che le prime 19 vetture in classifica appartenessero alle classi con coefficiente 1,60, 165 e 1,70. Ingente lo sforzo organizzativo della Mercedes-Benz, che ha fatto uscire dal museo di Stoccarda nientemeno che 15 vetture, tra cui le tre 300 SLR protagoniste dell'edizione del 1955, presenti ma fuori gara con Sir Stirling Moss, Hans Herrmann, Jochen Mass e Ralf Schumacher. Su vetture iscritte invece regolarmente alla "Freccia Rossa" con ex-piloti di Formula 1 al volante c'erano Derek Bell (Jaguar C-Type) e Karl Wendlinger (Mercedes-Benz 300 SL Gullwing), mentre Cesare Fiorio ha avuto a disposizione una Lancia Aurelia B20 ufficiale iscritta dalla Casa torinese al pari dell'attrice polacca Kasia Smutniak, su Lancia Ardea. Dal grande e dal piccolo schermo sono arrivati Joe Bastianich, popolare volto del talent culinario Masterchef (su Healey Silverstone del 1950, 166° all'arrivo con Luca Pascolini), Martina Stella, con Stefano Marzotto (su Lancia Aurelia B20 GT, ritirati), e l'accoppiata VIP David Gandy-Jodie Kidd su Jaguar XK120 OTS Roadster, al traguardo al 171° posto.


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