Anniversario Fiat 600

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Historique

Anniversario Fiat 600

Compie 60 anni la Fiat 600, l’utilitaria che motorizzò l’Italia. Fu la prima vettura della Casa torinese con il “tutto dietro”, motore e trazione. Ne furono prodotte quasi 2 milioni e mezzo di unità dal 1955 al 1970. Spinta da un propulsore di 633 cc superava i 95 km/h. Costava 590.000 lire. Ne furono fatte parecchie versioni, che culminarono con la D

La più amata dagli italiani TESTO: Sperangelo Bandera

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UANDO LA 600 VENNE PRESENTATA al pubblico era il 12 maggio 1955. Era stato organizzato un evento (una sorta di “Porte Aperte”) anche al concessionario Fiat Carulli di Cremona, come in tutti i rappresentanti italiani della Casa torinese. Mai si era vista tanta gente interessata e incuriosita. La nuova 600 costituiva una prima assoluta. Non solo perché aveva il motore dietro l’asse posteriore, ma era la prima utilitaria che offriva quattro posti comodi nonostante le dimensioni contenute (lunga 3215 mm e larga 1380 mm) e la prima Fiat con sospensioni a ruote indipendenti. La 600 esposta colpiva per il corto cofano anteriore, abituata come era la gente a “musi” piuttosto imponenti, come quello della 1100 B oppure della 1100 E. Ma soprattutto per la posizione arretrata del motore. Era stata presentata al mondo qualche mese prima al Salone dell’auto di Ginevra. Era la macchina perfetta per motorizzare l’Italia, come poi di fatto è avvenuto. Col passare del tempo ne sono state fatte diverse versioni nell’intento di migliorarla, fino al

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Il lancio della 600 venne organizzato senza badare a spese e con eventi mirati in varie nazioni. In particolare in Italia vennero coinvolti come testimonial anche attori e attrici famose. Nella foto a lato, Sofia Loren, all’epoca già nota come grande interprete di alcuni film con De Sica, venne scelta come testimonial della nuova vettura.

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Anniversario Fiat 600

Scheda tecnica MOTORE: posteriore longitudinale, 4 cilindri in linea, 633 cc ALESAGGIO x CORSA: 60 x 56 mm DISTRIBUZIONE: 2 valvole in testa allineate; albero a camme laterale mosso a catena POTENZA MASSIMA: 21,5 CV a 4600 giri/min COPPIA MASSIMA: 4 mkg CUNA a 2800 giri/min TESTATA: in lega leggera MONOBLOCCO: in ghisa ALBERO MOTORE: su tre supporti ALIMENTAZIONE: carburatore monocorpo invertito Weber 22 DRA SERBATOIO: 27 litri (riserva 3,5-5 litri) ACCENSIONE: spinterogeno CANDELE: Marelli M 14-12/225 oppure M 14-11 RAFFREDDAMENTO: acqua forzata-termostatico; circuito 4.10 litri LUBRIFICAZIONE: forzata; filtro a cartuccia COPPA: 2,25 kg FRIZIONE: monodisco a secco CAMBIO: 4 marce, 2a, 3a, 4a, sincronizzate RAPPORTI RIDUZIONE: 1a = 3,384:1; 2a = 2,055:1; 3a = 1,333:1; 4a = 0,896:1; RM= 4,275:1 COMANDO: a leva centrale ALBERI DI TRASMISSIONE: oscillanti RINVIO RIDUZIONE FINALE: coppia conica elicoidale; riduzione (8/43) SOSPENSIONI: avantreno e retrotreno a ruote indipendenti; anteriori balestra trasversale, bracci trasversali oscillanti; ammortizzatori idraulici; posteriori bracci trasversali inclinati oscillanti, molloni elicoidali, ammortizzatori idraulici FRENI: 4 tamburi a comando idraulico; freno a mano sulla trasmissione STERZO: vite e settore elicoidale (diametro di sterzata 8,70 m) IMPIANTO ELETTRICO: tensione 12 Volt, dinamo 180 Watt, batteria 28 Ah DIMENSIONI: lunghezza 3215 mm, larghezza 1380 mm, altezza 1405 mm PASSO: 2000 mm CARREGGIATE: anteriore 1144 mm, posteriore 1154 mm PESO: 590 kg (in ordine di marcia) VELOCITÀ MASSIMA: oltre 95 km/h CONSUMO NORMALIZZATO (CUNA): 6 litri/100 km CHILOMETRO DA FERMO: 55 sec. circa PREZZO: 590.000 lire. Chiavi in mano: 613.000 lire (1955)

1970 quando, dopo quasi due milioni e mezzo di esemplari, la produzione ebbe fine con la 600 D soprannominata “fanaloni” per l’ampiezza dei proiettori. Per quanto riguarda prestazioni e dati tecnici, basta leggere la scheda qui sopra. Venne messa in vendita a un prezzo di listino di 590.000 lire, ma con la messa su strada, il trasporto, il collaudo, l’imatricolazione e l’Ige (oggi Iva) arrivava a 621.000 lire. Un prezzo molto interessante, se confrontato con quello della 500 C “belvedere” metallica che nel 1952, al debutto, costava 850.000 lire. Due soli gli optional: le gomme con il fianco bianco (7.313 lire) e l’autoradio (40.000 lire). Nel corso del primo anno di produzione (stabilimento di Mirafiori) vennero tolti i difetti di gioventù, ma solo nel 1957, sempre a Ginevra, venne presentata la prima versione modificata, riconoscibile per

i vetri discendenti a escursione verticale in sostituzione dei vetri scorrevoli e per i gruppi ottici posteriori a due luci (rossa e arancione). All’interno, vennero collocate due levette dietro il volante per il comando luci e per gli indicatori di direzione mentre le tasche di plastica rigida furono sostituite. Cambiamenti anche nella meccanica: aumento del rapporto di compressione, mezzo CV in più di potenza (da 21,5 a 22 CV) e albero a gomiti migliorato. Sempre nel 1957, al Salone di Torino vennero presentate altre modifiche. Sull’esemplare esposto al pubblico figurava il lavavetro e vennero aggiunte due profilature alla fiancata. Inoltre,

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Sopra: nel 1957 la 600 subì alcuni cambiamenti. Venne adottato un inedito sistema per il cambio luci e per gli indicatori di direzione comandati dalle due levette collocate a sinistra dietro il volante. A fianco: il sistema di avviamento del motore, con le levette per l’accensione e lo starter, venne conservato in tutte le versioni, tranne che sulla 600 D dove l’accensione venne affidata alla chiave. Sotto: lo schienale del divanetto posteriore si poteva ribaltare per aumentare il piano di carico.

con meno di 8.000 lire si poteva ottenere la verniciatura bicolore. Nel 1959 la potenza aumentò di 2 CV arrivando a 25,5 CV e il motore divenne più brillante per la maggiorazione del carburatore Weber: la velocità massima toccava i 100 km/h. Aumentò anche il peso che risultò di 600 kg e venne introdotto uno specchietto di nuovo disegno. Nel corso dell’anno vennero montati lampeggiatori anteriori più grandi e con un supplemento di 5.000 lire era possibile avere i sedili anteriori ribaltabili. Vennero aggiunte due spie a sinistra del cruscotto, una per le luci da città e l’altra per gli abbaglianti. Nel settembre del 1960, venne messa

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Anniversario Fiat 600

La 600 venne esportata in varie parti del mondo. Nella foto a fianco alcune vetture vengono introdotte nella pancia del cargo diretto in Australia. Sotto: è l’ultima versione dell’utilitaria torinese, la “D”, caratterizzata all’esterno dai rostri del paraurti di dimensioni più contenute e coperti da una protezione in gomma, dall’assenza di ogni ornamento cromato sia al centro del cofano anteriore sia sulle fiancate, dal musetto con una nuova mascherina, simile a quella della 500 e, soprattutto da fari di dimensioni maggiori, come quelli della 1100.

sul mercato la 600 D, con la cilindrata che passava da 633 cc a 767 cc, la potenza aumentava di 5 CV, la potenza fiscale passava da 9 a 10 CV, la grigliatura posteriore era aumentata e il filtro dell’aria assunse una forma detta “a padella”. All’interno, venne aggiunto un ripiano porta-oggetti sotto la plancia e fu introdotto nel finestrino un deflettore per migliorare l’aerazione. Per ragioni di sicurezza, dal maggio 1964, venne cambiata la direzione dell’apertura delle portiere: furono incernierate anteriormente in modo che l’apertura non fosse più controvento, come vietava il codice stradale. L’ultima modifica consistente si registrò nel 1965. Al Salone di Torino venne presentata la 600 D con i proiettori maggiorati, senza fregi cromati su fiancate e cofano. Al centro del

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Come la 600 berlina può considerarsi una due volumi, così la Multipla rappresenta il primo esempio di monovolume, in anticipo di una trentina d’anni rispetto alle moderne space-wagon. Nel 1970 venne motorizzata con il propulsore di 750 cc della 600 D e le prestazioni migliorarono: la velocità massima passava da 90 a 105 km/h. La versione “Taxi” ebbe larga diffusione per lo spazio e il numero di persone che poteva trasportare. Di fianco al taxista c’era il ripiano per i bagagli, mentre i passeggeri prendevano posto sul divanetto posteriore o su due sedili centrali ripiegabili.

“musetto” venne inserito un fregio di nuovo disegno e i rostri dei paraurti furono rivestiti da guarnizioni di gomma. Il serbatotio passò a 31 litri di carburante. La 600 D scomparve dal listino nel 1970, quando costava 700.000 lire. Nel 1956 era apparsa la “Multipla”, considerata la versione “giardiniera” della 600. Aveva l’avantreno della 1100/103, la meccanica della 600 con un corpo vettura nuovo. Oggi, per la sua forma, viene considerata la prima monovolume potendo ospitare fino a sette persone. Per questa ragione fu adottata dai taxisti, al punto che la Fiat ne fece un’apposita versione chiamata “Taxi”, modificando opportunamente l’interno per ricavare, di fianco al guidatore, una sorta di vano bagagli. Non era bella, ma funzionale.

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