Peugeot 504 cabriolet

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I classici

Peugeot 504 cabriolet

IN BREVE

LE TAPPE EVOLUTIVE

La 504 Cabriolet è strettamente derivata dalla versione Coupé, di cui Pininfarina realizzò il primo prototipo nel 1966. Le due varianti sportive della 504 vennero presentate contemporaneamente al Salone di Ginevra del 1969 e la produzione iniziò poco dopo nello stabilimento torinese di Pininfarina situato a Grugliasco. Mai entrata in produzione è invece la coraggiosa “Coupè de chasse” o “shooting brake” Peugeot Riviera Break, una sorta di wagon a 3 porte derivata dalla coupé e presentata al Salone di Parigi nell’ottobre del 1971. La Cabriolet debuttò nel 1969 con il 4 cilindri di 1,8 litri alimentato a iniezione meccanica Kugelfischer e accreditato di 97 CV; fu equipaggiata con il 2 litri da 104 CV già nel 1970. Con il

model-year 1975 introdotto nell’autunno del 1974 arriva il motore V6 di 2664 cc alimentato a carburatori e dotato di 136 CV, mentre nel 1978 il 2 litri a iniezione ritorna riveduto e migliorato nell’erogazione, con 106 CV. Dal 1980 al 1983 la 504 Cabriolet è prodotta con gli antiestetici paraurti in plastica, ispirati al trend stilistico imperante all’epoca, ma la purezza delle sue linee italiane va a scemare in questo modo. Le vendite crollarono e così pure le quotazioni di questo modello sul mercato collezionistico, che sono inferiori ai modelli più anziani della 504 Cabriolet.

È la più rara, ricercata e apprezzata nella gamma 504. Ed è l’ultima Peugeot di classe medio superiore con la capote in tela e il disegno di Pininfarina. Con il motore 2 litri mostra un equilibrio quasi perfetto e la si guida come un’auto di oggi di Alessandro Rigatto foto di Studio B12

Scoprirsi con classe | 94


SCHEDA TECNICA |PEUGEOT

504 CABRIOLET (1979)

MOTORE: anteriore, 4 cilindri giri/minuto TRAZIONE: posteriore in linea, 8 valvole ALESSAGGIO: 88 mm, corsa CAMBIO: manuale a 4 rapporti 81 mm, cilindrata totale 1971 cc PNEUMATICI: 175 HR14 FRENI: anteriori a disco; POTENZA: 106 CV (DIN) a 5200 giri/mnuto

COPPIA: 169 Nm a 3000

posteriori a disco, doppio circuito frenante, servofreno SOSPENSIONI: ant. e post. a

La 504 è uno dei modelli più longevi della Peugeot e anche uno dei più rappresentativi della Casa del Leone Rampante: forse una delle prime “ammiraglie” concepite come world-car, visto che la produzione, iniziata in Francia nel 1968, ha avuto termine nel 2005 in Nigeria, dopo che per un lungo periodo la berlina transalpina è stata fabbricata anche in Argentina, fino al 1999. Nata come erede della 404 e disegnata da Aldo Brovarone per la Pininfarina, la 504 ha dato vita a un “pokerissimo” di varianti, dalla berlina alla Break (declinata anche nelle versioni Familiale e Commerciale), dalla Coupé alla Cabriolet (ambedue nate nel 1969), fino alla laboriosa Pick-Up. Che

ruote indipendenti, ammort. e molle elicoidali DIMENSIONI: lungh. 4360 largh. 1700, alt. 1370 mm PESO: 1235 kg a vuoto PASSO: 2550 mm SERBATOIO: 56 litri VELOCITÀ: 179 km/h

si tratti di un modello fortunato lo dicono i successi commerciali e l’arrivo del premio Auto dell’Anno, vinto alla fine del 1968. Arriveranno poi anche i trionfi sportivi, ottenuti soprattutto in Africa: prima al Safari nel 1975, con una berlina TI pilotata da Ove Andersson, navigato da Arne Hertz, e prima ancora nel 1978, stavolta in versione Coupé V6 con Jean-Pierre Nicolas e Jean-Claude Lefebvre. Una 504 TI arriva prima al Rally del Marocco del 1975, con Hannu Mikkola e Jean Todt, e nell’edizione 1976, con l’equipaggio Nicolas-Gamet. Quattro, infine, le vittorie nel Rally Bandama (Costa d’Avorio): due ottenute dalle berline 504 TI di Timo MakinenHenri Liddon (1974) e Consten-Flocon | 95

ACCELERAZIONE:

0-100 km/h 11,2 secondi CONSUMO: 14 litri/100 km PREZZO: (nel 1979) 10.802.000 lire IVA compresa

(1975), due dalle Coupé V6 di MakinenLiddon (1976) e di Nicolas-Gamet (1978). Nella storia del modello 504, la Coupé e la Cabriolet sono considerate le varianti più nobili: sportive di gran classe, grazie anche alla mano felice degli uomini di Pininfarina a definirne forme e linee secondo proporzioni ben riuscite, che beneficiano dell’accorciamento dell’interasse, rispetto alla berlina, di ben 19 cm, da 274 a 255 cm. Modelli integralmente nuovi sul piano stilistico, che si inseriscono con successo in un’arena competitiva nella quale molte concorrenti sono berline a 2 porte, semplici evoluzioni del modello più venduto della gamma, dotate di porte


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più lunghe e finestrini posteriori ridimensionati. L’aspetto elegante e filante delle versioni sportive della 504 si traduce in carrozzerie molto simili tra loro, con la Coupé che, grazie anche allo sviluppo delle superfici vetrate, appare quasi una Cabriolet con hard-top. Frontale e coda, rispetto alla berlina (e alle Break), sono completamente differenti e sfoggiano un disegno più sottile e affilato, con gruppi ottici anteriori a sviluppo orizzontale che nel corso della carriera delle 504 sportive passeranno dalla configurazione a due proiettori piccoli rettangolari a quella con il monofaro di grande formato. La calandra separa i due elementi luminosi anteriori, sottolineando lo sviluppo in larghezza mediante tre listelli orizzontali, mentre il cofano motore leggermente spiovente ospita il logo 504 al centro della battuta avanzata. Dietro, il profilo

sottile della coda mette in luce la larghezza della vettura; i gruppi ottici sono tre per lato, disposti diagonalmente, un disegno ripreso in seguito, ma dietro un moderno pannello in metallo e plastica, sulle 307 e 308 CC. La capote in tela, naturalmente a comando manuale, presenta i punti di aggancio alle estremità della cornice del parabrezza; una volta ripiegata, trova alloggiamento dietro al divanetto posteriore e sparisce sotto un copricapote che si fissa con semplici ganci. Sul piano tecnico le 504 sportive hanno sempre adottato i propulsori più potenti della gamma: al debutto la Cabriolet (e la Coupé) è spinta da un 4 cilindri di 1,8 litri alimentato a iniezione meccanica Kugelfischer che esprime 97 CV DIN ed è abbinato a un cambio manuale a 4 marce con leva selettrice al

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pavimento (sulla berlina è al volante). Una prima evoluzione si registra alla fine del 1970, quando sulle 504 sportive arriva il 2 litri a iniezione da 104 CV, che puà essere accoppiato a una trasmissione automatica a 3 rapporti in alternativa a quella manuale a 4 marce. Curiosamente, nel 1973, essa viene lasciata sopravvivere in abbinamento alla carrozzeria Coupé, mentre scompare dalla lista degli optional della Cabriolet. Il primo restyling di un certo rilievo è datato settembre 1974, per il debutto del model-year 1975: la fanaleria anteriore viene semplificata e adotta due proiettori singoli rettangolari di grandi dimensioni, mentre quella posteriore passa a un meno originale ma meglio visibile elemento singolo (uno per lato, evidentemente) a sviluppo rettangolare. Ritocchi anche all’interno, con finiture migliorate e sedili ridisegnati. In prima


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vetture da collezione: per una Cabriolet 1.8 prima serie si spendono almeno 10.500 euro, per una 2 litri si tratta attorno ai 9.500 euro, mentre la V6 a carburatore merita 12.500 euro. Le 504 Coupé valgono mediamente 3.000 euro in meno, mentre per le 504 berlina e Break le quotazioni si attestano sui 2.500-3.000 euro, anche se sono le condizioni delle vetture a determinare sensibili variazioni delle valutazioni di queste auto che, nell’Africa nera, sono ancora molto richieste per la robustezza della loro meccanica. Vediamo adesso come si guida e come va la 504 Cabriolet. Più di cinquecento chilometri in 24 ore: abbiamo trattato la vettura del Club Storico Peugeot Italia senza tanti riguardi, quasi come un’auto moderna, e non ci ha tradito. Semmai ci ha sorpreso, vista la facilità di guida, la brillantezza e l’elasticità del motore, il livello di comfort accettabile anche sulle lunghe percorrenze. Prima di partire è bene prendere confidenza con i comandi, soprattutto quelli dei fari (azionati direttamente dal devioluci) e delle frecce (che impiegano una levetta sulla destra del piantone dello sterzo, in posizione inusuale). Anche il tergicristallo, molto lento nella frequenza delle battute pur impostando la massima velocità, non lascia tranquilli se si guida sotto una pioggia intensa, come è capitato a noi, nonostante la stagione estiva. Per il resto la 504 Cabriolet si guida quasi come un’auto moderna. All’inizio del nostro viaggio contavamo di mantenere un’andatura di 90-100 km/h per non affaticare la meccanica e per non stordirci con gli effetti di un isolamento acustico e...eolico approssimativo. Poi, a causa di ritardi accumulatisi sul nostro itinerario, abbiamo iniziato a spingere con decisione sul gas, e la 504 Cabriolet, con il motore 2 litri, ci ha ricordato subito che è parente stretta di un modello plurivittorioso nel Mondiale Rally (e che ha vinto poco in Europa perché quasi mai impiegato dalla squadra ufficiale). A 120-130 orari la decapottabile che nasceva tra Torino e Sochaux non fa una piega e mostra di avere una notevole riserva di potenza. Il cambio a quattro marce ha innesti precisi, anche se non brevissimi, e terza

e quarta sono sufficientemente lunghe da non far rimpiangere la mancanza di un quinto rapporto, introdotto solo sulla Coupé V6 a iniezione nel 1978. Di fatto, la quarta è una sorta di marcia-jolly che sui vialoni di periferia e sulle statali può essere mantenuta senza incertezze, seconda e terza si inseriscono quasi esclusivamente nel traffico urbano, mentre la prima serve solo per partire in salita... Valida la posizione di guida, con il volante quasi verticale; buona la visibilità in tutte le direzioni, anche se i retrovisori piccoli non facilitano il compito quando si parcheggia e la capote chiusa ostruisce non poco la visuale soprattutto di tre quarti. I freni | 98

rallentano la vettura celermente e resistono bene alla fatica, anche se non si possono richiedere le performance degli impianti attuali; un po’ duro lo sterzo, privo di servoassistenza. Quanto ai consumi, i 10 km/litro sono alla portata di tutti se non si esagera con il pedale dell’acceleratore. Piacevole sorpresa, gli alzacristalli elettrici. Alla prova dei fatti, la quasi quarantenne 504 Cabriolet si mostra ancora all’altezza della situazione e non soffre al confronto con modelli di progettazione più recente, segno di una modernità “strutturale” che per anni è stata una delle caratteristiche di maggior pregio di tutte le Peugeot.


LO SGUARDO CHE CAMBIA

FARI E FANALINI A CONFRONTO Al debutto le 504 Coupé e Cabriolet presentano la fanaleria posteriore a tre elementi obliqui per lato, soluzione originale ma non eccezionale in termini di visibilità passiva. Nel settembre del 1974, con il debutto del model-year 1975, fa la sua comparsa il gruppo ottico unico a sviluppo orizzontale, che rimarrà immutato fino a fine carriera, anche se dal 1980 esso rientra in una cornice in plastica. Quanto ai fari anteriori l’evoluzione prevede il passaggio dalla configurazione a due elementi rettangolari piccoli per lato, presente al debutto, a quella caratterizzata da un faro singolo rettangolare per lato introdotta con il model-year 1975.

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