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Kia Sportage 2.0 CRDi/185 Rebel AWD
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Kia Sportage 2.0 CRDi/185 Rebel AWD
Attacco alle regine | 85
La versione più ricca dei nuovi SUV sudcoreani si confronta senza complessi con i migliori tedeschi del segmento, offrendo un rapporto qualità-prezzodotazioni di sicuro interesse. Rispetto all’omonimo modello precedente risultano migliorati abitabilità, comfort e comportamento dinamico di Alessandro Rigatto | foto Studio B12
N
ella nuova gamma Sportage la versione più avanzata sul piano tecnologico è l’inedita 1.6 T-GDI con motore turbobenzina a iniezione diretta, cambio DCT a 7 marce e trazione integrale, ma le vendite in Italia sono concentrate soprattutto, come era prevedibile, sulle varianti turbodiesel common-rail: le 2 litri abbinate alle 4 ruote motrici e la 1,7 litri da 115 CV nel caso della trazione anteriore. Per apprezzare appieno il salto di qualità compiuto dalla quarta generazione del SUV sudcoreano abbiamo scelto un esemplare in allestimento Rebel accoppiato al motore a gasolio più potente, quello da 185 CV (1 solo in più rispetto al modello precedente),
e al cambio automatico a 6 marce, una tradizionale trasmissione con convertitore di coppia piuttosto efficiente. Le Sportage R-Rebel sono riconoscibili da pochi segni particolari: la mostrina d’identificazione sulla parte verticale della cornice delle porte anteriori, il tetto apribile in cristallo, fornito di serie, e i gruppi ottici specifici: fari anteriori bixenon con lampade autodirezionali e luci posteriori a LED. Gli elementi angolari dei fascioni paracolpi prevedono un solo elemento luimoso, contro i quattro “ice cubes” che identificano le versioni GT Line insieme con il profilo centrale dei paracolpi in similalluminio, a simulare le slitte di protezione per motore e trasmissione. Di fatto le Rebel e le GT Line si differenziano solo per i diversi trattamenti estetici dell’abitacolo
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(pedaliera in alluminio sulla GT Line) e dei dettagli di carrozzeria, con ricorso alla finiture in satin chrome per il nuovo allestimento introdotto dapprima sul restyling della Cee’d seconda serie e successivamente sulla Sportage di ultima generazione. A bordo della Sportage Rebel si trova un ambiente piacevolmente lussuoso: ci si accomoda su sedili rivestiti in pelle con regolazione elettrica e riscaldamento e si prende subito confidenza con il sistema di infotainment ereditato dall’ammiraglia Sorento, comprendente tra l’altro un pregevole impianto audio JBL con tecnologia Clari-Fi e sintonizzatore radio DAB, 8 altoparlanti e 320 Watt di uscita connettività Bluetooth, navigatore satellitare, monitor touch screen da 8 pollici reversibile, ossia capace di trasformarsi e proiettare le immagini della telecamera di retromarcia non appena si aziona la leva del cambio automatico posizionandola in “R”. Anche il quadro strumenti appare più raffinato, con le tradizionali indicazioni in analogico che vengono affiancate dai dati snocciolati in formato digitale dal computer di viaggio con un’intuitiva logica di menu e sottomenu gestibili tramite i comandi al volante.
Quanto al climatizzatore, un valido automatico bizona arricchito dalle bocchette posteriori all’uscita del tunnel, trova rapidamente la temperatura impostata e distribuisce efficacemente l’aria tramite le ampie bocchette parzializzabili. Il suo funzionamento è gestito da due manopole con pulsanti integrati e dieci tasti di dimensioni sufficienti per evitare azionamenti errati; sopra, sempre sulla consolle centrale, si trova una seconda batteria di bottoni destinati ai comandi secondari, all’hazard e due manopole per le funzioni principali di stereo e navigatore. La Sportage dimostra quindi che una strada intermedia rispetto ai comandi completamente touch inseriti nel monitor della navigazione può avere una sua logica, rendendo più intuitiva la guida ma senza sovraffollare plancia e dintorni. Quanto al comfort di viaggio la nuova edizione della SUV asiatica conferma le buone impressioni emerse dalla prima presa di contatto avvenuta nel corso della presentazione internazionale: l’allungamento del passo, che ora misura 267 cm, 3 cm in più rispetto alla serie precedente, ha consentito di ricavare più spazio
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per i passeggeri posteriori, ora accolti quasi come su una limousine. L’incremento dimensionale si traduce in un comfort superiore per chi siede dietro, che può allungare agevolmente le gambe senza urtare gli schienali anteriori. Misure alla mano si scopre che l’altezza sopra la testa raggiunge 997 mm (+5 mm) e 993 mm (+16 mm) rispettivamente davanti e dietro, mentre lo spazio per le gambe è aumentato fino a 1129 mm (+ 19 mm) anteriormente e 970 mm (+7 mm) posteriormente. Differenze apparentemente minime che però fanno la differenza quando si rimane a bordo per alcune ore consecutivamente. Dove la Sportage concede qualcosa alle concorrenti di fascia più alta è nell’organizzazione del vano bagagli: il divano posteriore è frazionato in due parti asimmetriche, mentre i modelli tedeschi più recenti presentano la tripartizione dello schienale e il portellone a comando elettrico, azionabile – in alcuni casi – con il semplice movimento del piede sotto il paraurti posteriore (sulla Sportage è un optional compreso nel Techno Pack proposto a 2.000 euro). Buona invece la capacità, da 503 dmc a 1.492 dmc, a seconda che il divano posteriore sia eretto o abbattuto, con un progresso nell’ordine dei 50 dmc rispetto alla Sportage di terza generazione.
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In viaggio la nuova Sportage 2.0 CRDi da 185 CV fa percepire gradualmente i benefici delle modifiche apportate dai tecnici europei della Casa sudcoreana: l’assetto è più piatto e la stabilità appare accresciuta grazie agli interventi su molle, ammortizzatori e sterzo. Gli ammortizzatori hanno una maggiore corsa in estensione per minimizzare le piccole vibrazioni prodotte nella marcia sui fondi sconnessi mentre il sottotelaio è montato su supporti elastici maggiorati per migliorare l’assorbimento delle imperfezioni della superficie stradale. Il servosterzo impiega un motore elettrico montato direttamente sulla cremagliera e non sul piantone, così da offrire una risposta più precisa e lineare e un miglior feeling al volante specie nella marcia in rettilineo. Quanto all’impianto
frenante, esso può contare su nuove pinze e nuove molle di ritorno delle pastiglie per eliminare la possibilità di attriti in marcia; insieme con i dischi maggiorati questa novità riduce in misura marcata le distanze di arresto. L’insonorizzazione è di buon livello, anche se gli pneumatici ribassati 245/45 R19, di serie sulle Rebel lasciano filtrare un po’ di rumore di rotolamento. La spinta del 2 litri coreano è incisiva, ben assecondata da un cambio che opera in modo fluido per accompagnare senza scossoni i passaggi di marcia. La robusta coppia disponibile fin dai regimi inferiori consente di ridurre al minimo le scalate, salvo che vi si faccia ricorso con la manovra di kick-down. Ben presto si coglie un equilibrio complessivo che è forse la dote migliore della Sportage: né auten-
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Scheda tecnica
Kia Sportage Rebel AWD 2.0 CRDi/185 A/T Motore: 4 cilindri in linea, turbodiesel common-rail, 1997 cc Potenza massima: 185 CV a 4000 giri/min Coppia massima: 400 Nm da 1750 a 2750 giri/min Trazione: integrale Cambio: automatico a 6 marce con modalità manuale-sequenziale Cerchi: 8Jx19” Pneumatici: 245/45 R19 Freni: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco Sospensioni: ant. a ruote indipendenti schema McPherson, post. multilink Dimensioni: lungh/largh/alt: 4480 x 1885 x 1645 mm Bagagliaio: 503-1492 litri Serbatoio: 62 litri Peso: 1690 kg a vuoto Velocità massima: 201 km/h Accelerazione: 0-100 km/h in 9,5 sec Consumo combinato: 6,3 litri/100 km Emissioni: Euro 6 Co2: 166 g/km Prezzo: 37.250 euro | 91
ticamente sportiva, né orientata al fuoristrada in modo specifico (tuttavia la regolazione della velocità in discesa è una dotazione che favorisce la marcia su fondi molto sconnessi), la Sportage è in grado di accompagnare verso ogni destinazione manager, famiglie e appassionati degli sport all’aria aperta senza richiedere sacrifici in termini di prezzo d’acquisto e costi di gestione. In quest’ottica, però, va riconosciuto che sia le rivali giapponesi oggetto di un downiszing del motore (Honda CR-V e Nissan Qashqai) sia le
tedesche di prestigio (come Mercedes-Benz GLA 4Matic e GLC, rimaste fedeli al motore diesel di 2,1 litri) ottengono risultati significativamente migliori, con dati dichiarati nell’ordine dei 5 litri/100 km. Il tutto, però, a prezzo di un listino sensibilmente più alto, tale da scoraggiare più di un potenziale cliente. L’equilibro della Sportage è quindi esemplare se si considerino le doti di abitabilità, comfort e tenuta di strada in rapporto al prezzo, ancora competitivo.
White Soul
Black Soul
Alchemy Green
Infra Red
Sirius Silver
Canyon Silver
Sand Track
Dark Gun Metal
Premium White
Sparkling Silver
GAMMA COLORI
CERCHI Cerchi in lega 195/65R da 16”
Cerchi in lega 205/55R da 17”
Cerchi in lega 205/55R da 19”
Cerchi in lega 205/55R da 19” GT Line
Tutti i segreti del Techno Pack La nuova Sportage si mantiene fedele alla lunga tradizione Kia che prevede dotazioni molto complete fin dal livello di allestimento base, per poi salire di livello con le versioni più ricche. Tutto questo limitando al minimo gli optional a pagamento, così da ridurre al minimo il deprezzamento degli accessori forniti a richiesta. Di fatto sulla Sportage Rebel AWD
sono disponibili con sovrapprezzo soltanto alcune tinte speciali, metalizzate o perlate, il cambio automatico a 6 rapporti con modalità manuale-sequenziale e il Techno Pack, che racchiude alcuni importanti dispositivi di sicurezza. Con un esborso di 2.000 euro sono infatti forniti: il sistema di frenata automatica d’emergenza (Autonomous Emergency Braking),
il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori esterni (Blind Spot Detection), il controllo del traffico in avvicinamento quando l’auto procede in retromarcia (Rear Cross Trafic Alert) e – unica concessione alle comodità della vita - il portellone posteriore con apertura intelligente. Tutto questo si aggiunge alle dotazioni presenti di serie fin dall’allestimento Class, che comprendono tra
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l’altro la commutazione automatica abbaglianti-anabbaglianti (High Beam Assist), l’avviso abbandono involontario della corsia di marcia con correzione automatica della traiettoria (Lane Keeping Assist System), l’aggiornamento gratuito delle mappe per 7 anni e il rilevamento automatico dei limiti di velocità mediante telecamera (Speed Limit Information Function).