Land rover defender heritage

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Land Rover Defender 90 Heritage Edition


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L’ultimo Defender Dopo 68 anni di onorata carriera esce di scena il veicolo inglese, dominatore di terreni impossibili in tutto il mondo e icona della robustezza meccanica. Come tributo, la casa inglese ha creato l’Heritage Edition, un modello con stilemi che rimandano al primo esemplare prodotto nel 1948. Tanti gli estimatori, tra cui Wiston Churchill di Sperangelo Bandera

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a fine della produzione del Defender, a cui seguirà un nuovo modello che si discosterà dalla linea tradizionale di questo veicolo famoso in ogni parte del mondo, è un tributo agli inizi, avvenuti nel 1948. A fare da ideale collegamento, ecco l’edizione Heritage, che rievoca l’HUE166, detto “Huey”, la cui colorazione è il metallizzato Grasmere Green con il tetto in Alaska White, la griglia in stile Heritage, le cornici dei fari e i cerchi heavy duty in acciaio. Non sono solo questi gli stilemi nostalgici, altre reminiscenze del progenitore sono racchiuse nel paraurti anteriore argento con terminali neri e nelle cerniere delle porte Indus Silver. Proseguendo l’analisi si notano gli archi passaruota in tinta carrozzeria, mentre sui paraspruzzi campeggia il logo Heritage. Un altro ricordo del passato glorioso del Defender emerge dai distintivi in alluminio, sempre in stile Heritage, sulla griglia e sul posteriore che richiamano, appunto, i modelli delle Serie I e II. Sui pannelli dei parafanghi anteriori compare il logo HUE 166. Se gli esterni innegabilmente celebrano le prime Land Rover prodotte, gli interni offrono un buon comfort e mostrano rivestimenti abbastanza lussuosi, come la corona del volante e la leva del cambio in pelle traforata, la finitura Bright Aluminium per bocchette, maniglie e serrature, i pannelli anteriori dei sedili in tessuto Almond Resolve con logo Heritage e distintivi HUE 166. Pure identificativi sono i tappetini in gomma e il cubby box centrale, che, oltre all’aspetto

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Scheda tecnica

Land Rover Defender 90 Heritage Edition MOTORE: longitudinale, 4 cilindri, 16 valvole 2198 cc POTENZA MASSIMA: 120 CV a 3500 giri/minuto COPPIA MASSIMA: 360 Nm a 2000 giri/minuto TRAZIONE: integrale CAMBIO: manuale a 6 rapporti PNEUMATICI: 285/85 16 PENDENZA MASSIMA SUPERABILE: 45° ANGOLO DI ATTACCO: 49° ANGOLO DI USCITA: 47° ANGOLO DI DOSSO: 150° DIMENSIONI: lung/largh/alt 4785/1790/2182 mm PROFONDITÀ DI GUADO: 500 mm SERBATOIO: 60 litri PESO: 1756 kg (in ordine di marcia) VELOCITà MASSIMA: 145 km/h ACCELERAZIONE: 15,8 secondi CONSUMO COMBINATO: 10,2 litri/100 km EMISSIONI CO2: 266 g/km EURO 5 PREZZO: 37.900 euro

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elegante hanno una funzione di comodità. L’Heritage è disponibile nelle versioni 90 e 110, e sarà prodotto nel numero limitato di 2655 veicoli, di cui 250 sono stati assegnati al mercato italiano. La chiusura della produzione del Defender non è stata suggellata dalla sola Heritage Edition: “riuscire a realizzarla con una identità singola si è rivelato impossibile e perciò abbiamo allestito tre differenti interpretazioni del Defender che ne riflettono la forza, la versatilità e il carattere, oltre a Heritage anche Adventure e Autobiography”, ha spiegato Nick Rogers, Vehicle Line Director di Land Rover. Accomunate dal 2.2 diesel, sono tutte già disponibili agli ordini: pur essendo gli ultimi Defender prodotti in Gran Bretagna, potrebbero essere seguiti da altri esemplari costruiti in serie limitata fuori dall’Europa per impieghi speciali. Il Defender concentra eccezionali doti fuoristradistiche, resistenza e affidabilità, ed è a suo agio in città come sui terreni impervi e ostili. La forza e la resistenza leggendarie del Defender derivano da una progettazione solida e adattabile, con telaio a traverse e longheroni a sezione a scatolata. La trazione integrale permanente, con differenziale centrale che distribuisce la coppia in modo uniforme tra l’asse anteriore e posteriore, offre il massimo della trazione su ogni terreno.

Il Defender è disponibile in sei configurazioni con ben tre interassi diversi e grazie a una serie di optional e accessori a pagamento permette ulteriori personalizzazioni. Si chiude un’epopea durata 68 anni e 2 milioni di esemplari di una delle 4×4 più spartane, robuste e performanti in off road. Come nacque? Nel secondo Dopoguerra, il governo inglese chiese a Rover di produrre veicoli meno raffinati per favorire la ripresa economica del Paese. Il risultato fu la produzione di un veicolo all terrain, disegnato da Maurice Wilks, che s’ispirava alle Jeep Willys utilizzate dagli Americani durante la Seconda Guerra Mondiale. La trazione integrale, la carrozzeria in una lega di alluminio e magnesio utilizzata per la carlinga degli aerei e il telaio scatolato in acciaio diventarono immediatamente un must, che è durato fino a oggi. Il motore era quello della berlina Rover P3 60: un 4 cilindri 1.6 benzina. In seguito debuttarono due motori più in linea con l’indole della vettura: un 4 cilindri 2.3 benzina e un quadricilindrico 2.1 diesel aspirato, abbinati a un cambio manuale a 4 rapporti. Le ridotte facevano parte della dotazione standard. Il Defender esce di scena dopo aver affascinato, tra gli altri, anche James Bond, Winston Churchill, la famiglia reale britannica e persino le forze armate inglesi.

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