mensile | N° 10 | ottobre 2012 | 5,00 euro
graffiti
In regalo la copia del progetto originale della Jaguar
Ferrari GTO (1984)
3.4 litre Mark II
historique
(scopri come a pag. 18)
Asta Gooding & Company a Pebble Beach Coppa d’Oro delle Dolomiti • Rally Alpi Orientali Challenge Formule Storiche • Alfa Revival Cup
JAGUARXFSPORTBRAKE prima guida Honda CR-V • Ford B-Max Toyota Prius Plug-in
Le novità dal Salone di Parigi
prove
I classici Audi Quattro Peugeot 504 Cabriolet
Aston Martin V8 Vantage Jaguar XJ 3.0 Diesel Mazda MX-5 Phoenix Reloaded 1.8 Roadster Lancia Flavia Cabriolet Volkswagen Maggiolino 1.4 TSI 160 CV Mini Roadster Cooper S Toyota GT86
ISSN 1120-4354
Il mercato dell'auto in Italia è crollato negli ultimi tre anni, perdendo più di un milione di nuove immatricolazioni rispetto al periodo migliore e tornando ai livelli del 1979, non certo per colpa dell'unico Costruttore "di volumi" con sede nella Penisola. A cambiare è stato lo scenario internazionale e con esso il contesto politico-economico europeo, che ha seppellito di fatto i Paesi politicamente ed economicamente meno affidabili: Spagna, Italia, Grecia, Portogallo. L'Italia ormai è ridotta, quanto a consumi, al livello della Seconda Guerra Mondiale. Non c'è da stupirsi che sia in atto una vera e propria fuga di imprenditori, lavoratori, professionisti, da un paese così sgangherato. Il mercato italiano crolla, quello europeo stagna, ma le vendite negli USA decollano: come criticare Agnelli, Elkann e Marchionne se decidono di puntare sul mercato nordamericano, quando in Italia è la politica a cambiare le carte in tavola ogni giorno e l'apparato statale, con la sua inefficienza, a non consentire l'applicazione della legge? Come fidarsi di uno stato che non sa neppure dire ai propri cittadini-sudditi a quanto ammonterà l'aliquota IVA il prossimo anno, che cambia in corsa e con valore retroattivo le regole dell'ultimo scudo fiscale, che aggredisce fiscalmente i beni di lusso facendo tracollare interi settori dell'economia nazionale e sbagliando colpevolmente tutte le previsioni relative agli incassi relativi all'imposta sul lusso che ha colpito, tra l'altro, barche da diporto, aeromobili e autovetture di potenza elevata? Proprio quest'ultimo è un aspetto della crisi economica che a noi di AutoCapital interessa particolarmente. Perché la crisi dell'auto (e non solo la distruzione del settore delle supercar, che ha inciso significativamente anche sulla salute delle Case editrici più esposte in questa nicchia del mercato), ha comportato l'espulsione dal mercato del lavoro di 12mila addetti in soli 9 mesi, e parliamo di operai, meccanici, addetti
all'assistenza, non certo di miliardari... Questo perché gran parte delle vetture di cilindrata superiore ai 2 litri immatricolate negli ultimi anni in Italia sono state letteralmente svendute, anche a metà del loro teorico valore di mercato, da proprietari che non ne potevano più di essere fermati a ogni ora del giorno e della notte da addetti della GdF in vena di controlli incrociati, di verifiche sulla congruità del reddito e di accertamenti fiscali di ogni genere.
Così si è assistito all'esproprio del valore di questi beni definiti "di lusso", terminati in buona parte nell'Europa dell'Est per un pugno di spiccioli, e al crollo di vendite e di interventi in officina per tali vetture, che in Italia non circolano più. Il mondo dei mezzi di trasporto privati "di lusso" avrebbe dovuto generare nuove imposte per 390 milioni di euro; ne porterà al massimo 92. L'errore nelle previsioni è del 55% nel settore auto, molto superiore lo scostamento nei comparti barche (entrate previste per 155 milioni di euro, effettive per 23 milioni di euro; indotto distrutto a tutti i livelli, come descrivono le 35.500 imbarcazioni che hanno lasciato l'Italia per i porti dei Paesi confinanti e il calo del 38% dei transiti in Sardegna) e aeromobili. Se un manager del settore privato commettesse un errore previsionale di queste dimensioni in tema di fatturato o utili, non solo sarebbe licenziato in tronco, ma qualsiasi buon legale potrebbe citarlo per danni arrecati all'imprenditore. Quale "punizione" avranno i politici e i tecnici che hanno commesso i disastrosi sbagli di cui vi abbiamo appena riferito? Nessuna, anzi. Per loro già si parla di ricandidature ai vertici della macchina politica statale. Con la prospettiva che siano sempre loro a immaginare nuove imposte che demoliranno quel che resta dei settori dei beni a più alto valore aggiunto. Nel segno di un populismo governativo di cui l'Italia non ha proprio bisogno.
EDI TO RIA LE
di Alberto Franzoni franzoni@autocapital.it
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SOMMARIO agosto 2012 numero 10 8 10 12 14 16 19
STORIE 28 DOMANDE A... IL PUNTO I CONSIGLI DEL MEDICO PASSIONE GRAFFITI
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COVER STORY EVENTI INTERNAZIONALI
Editore: Alba Editing S.r.l. Via Repubblica, 29 • 26043 Persichello (CR) Registro Imprese Cremona n. 01327760193 - C.C.I.A.A. 161828 Reg. Trib. Milano N. 197 del 16/05/1981
Direzione e redazione Cascina Ronchetto, 8 • 26030 Malagnino (CR) Tel e Fax 0372.44.41.80 redazione@autocapitalonline.it
Direttore Responsabile Alberto Franzoni franzoni@autocapital.it
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La nuova Range Rover a Londra
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NOVITÀ
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Ford B-Max Honda CR-V Toyota Prius Plug-in
Art Director Alessandra Beluffi
54 62 68 72 76 80 84
PROVE Aston Martin V8 Vantage Jaguar XJ 3.0 Diesel Volkswagen Maggiolino 1.4 TSI 160 CV Mazda MX-5 Phoenix Reloaded 1.8 Roadster Toyota GT86 Lancia Flavia Cabriolet Mini Roadster Cooper S
Redazione Andrea Spitti Paolo Olivero
PRIMA GUIDA
TEST 88
Peugeot 107 Active Historique
90 94 100 106 110 116 122 124 126
Club&Sport Peugeot 504 Cabriolet Audi Quattro Asta Gooding & Company a Pebble Beach Rally Alpi Orientali Coppa d’Oro delle Dolomiti Rally delle Dolomiti Challenge Formule Storiche Alfa Revival Cup
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MINI COLLEZIONI SHOPPING IN LIBRERIA
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LE AZIENDE INFORMANO
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LISTINO AUTOSTORICHE
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CURIOSITA
Vice Direttore Sperangelo Bandera bandera@autocapitalonline.it
Photo editors Alvise-Marco Seno, Studio B12, Gianpaolo Guarneri
Redazione grafica Andrea Baioni, Felice Santo Segretaria di redazione Elisa Calonghi Corrispondenti dall’estero: Alessandro Rigatto, Said Damanhour, Michael Bonzi Hanno collaborato: Giovanni Ciffarelli, Massimo Costa, Elvio Deganello, Gaddo Della Gherardesca, Alex J. Ferguson, Claudia Filippini, Andrea Galli, Mario Giorgetti, Gianni Giudici, Giorgio Lever, Enzo Marciano, Paolo Mattiazzo, Edoardo Piscopo, Antonio Pozzi, Alfonso Quaranta, Stefano Reali, Angelo Seneci Distribuzione Me.Pe. - Milano Via G. Carcano, 32 • 20141 Milano Stampa e impianti Arti Grafiche Boccia SpA Via Tiberio Claudio Felice, 7 • 84131 Salerno Arretrati Redazione AutoCapital Cascina Ronchetto, 8 • 26030 Malagnino (CR) Tel e Fax 0372.44.41.80 redazione@autocapitalonline.it
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STORIE 28 DOMANDE A... 10 19 GRAFFITI
IL PUNTO 12 16 PASSIONE
IL MEDICO 14
LA CASA DI INGOLSTADT HA RIACQUISTATO UNA DELLE RARISSIME FRECCE D’ARGENTO AUTO UNION. SI TRATTA DELLA AUTO UNION TYPE D A DOPPIO COMPRESSORE DEL 1939, UNA DELLE DUE LEGGENDARIE “VETTURE DI KARASSIK”
LE TRE FRECCE ARGENTO AUTO UNION TYPE D ANCORA INSIEME Negli anni ‘30 nasce il mito delle “Frecce d’Argento”. Le auto da corsa tedesche Auto Union e Mercedes-Benz fanno il loro ingresso sulla scena delle competizioni internazionali nel 1934 come vetture sportive di nuova concezione, in color argento e con un design futuristico mai visto prima. Mentre Mercedes-Benz si affidava ai motori anteriori, il motore della Auto Union era collocato dietro il conducente.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale interruppe bruscamente la cosiddetta era dei compressori. Mentre Mercedes-Benz riuscì a mettere in salvo quasi tutte le sue Frecce d’Argento dopo la totale disfatta della Germania, alla Auto Union accadde il contrario. Zwickau venne occupata dall’Armata Sovietica, la Auto Union si sciolse e gli stabilimenti furono chiusi. In questo contesto, gli occupanti russi trovarono le
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Frecce d’Argento della Auto Union in un padiglione sopraelevato di una miniera. Le vetture furono portate nell’ex Unione Sovietica come bottino di guerra e, una volta arrivate lì, se ne persero le tracce. Alla fine degli anni ‘70 si diffusero le prime voci sulla possibile esistenza nei territori dell’ex Unione Sovietica di una Auto Union, da tempo creduta dispersa. Paul Karassik, un collezionista americano di esclusive vetture d’epoca,
si mise alla ricerca di questo pezzo raro. Dopo oltre dieci anni di esplorazioni nell’Unione Sovietica, riuscì a ritrovare in Russia e Ucraina i resti di due auto da corsa Auto Union distrutte, e si avvalse di tutta la propria abilità di negoziazione per acquistarle. Fu solo dopo numerosi viaggi avventurosi che riuscì finalmente a far passare i componenti attraverso la Cortina di Ferro in Europa occidentale, da dove motori, telai, assi e cambi furono portati in aereo in Florida. Dopo un’attenta analisi dei componenti fu deciso di dotare una vettura da corsa Type D con un compressore semplice nella versione del 1938 e una vettura da corsa Type D nella versione del 1939 con un doppio compressore. In entrambi i
casi fu necessario rifare l’intera carrozzeria, poiché tutte le parti originali erano andate distrutte. Nell’agosto del 1993 fu terminata la prima delle due vetture, la versione del 1938. Un anno dopo era “ready for roll-out” anche la versione del 1939 con doppio compressore. Nel luglio del 1998 AUDI AG acquistò la vettura nella versione del ‘38. Nella primavera del 2000 Paul Karassik cedette la seconda auto a un collezionista privato, dopo che, a causa della Guerra dei Balcani, svanì il suo sogno di veder correre ancora una volta questa Auto Union a Belgrado, 60 anni dopo l’ultimo Gran Premio. Oggi anche la terza Freccia Argento è tornata con le sue compagne di corse.
LA COLLEZIONE | TRE TYPE D AL MUSEO MOBILE AUDI DI INGOLSTADT Con l’acquisto della Type D a doppio compressore, AUDI AG possiede ora tutte e tre le auto
da corsa Auto Union confiscate dall’ex Unione Sovietica. Thomas Frank, Responsabile Audi Tradition, è entusiasta: “Vent’anni fa una simile cosa era impensabile.” La terza vettura, oltre alle due “vetture di Karassik”, è la Auto Union Type C/D, la famosa auto da corsa per le gare in salita utilizzata da Hans Stuck, che fino a poco tempo dopo il crollo dell’Unione Sovietica del 1989
si trovava nel Museo Automobilistico di Riga in Lettonia, e che attualmente è uno dei pezzi più importanti del Museo Mobile Audi di Ingolstadt. Lì troveranno presto la loro collocazione finale anche le Auto Union Type D. Ma prima di questo, il nuovo acquisto ha fatto il suo ingresso sulla scena internazionale in grande stile. In occasione del Goodwood Revival, che si è tenuto in |9
Inghilterra dal 14 al 16 settembre, si sono trovate di nuovo fianco a fianco la vettura da corsa Auto Union Type D, ritornata in patria dall’ex Unione Sovietica dopo 67 anni, e le vetture mostrate al pubblico per la prima volta nel 1994.
28 DOMANDE A... di Sperangelo Bandera
CHI È | BRUNO GIACOMELLI Bruno Giacomelli, classe 1952, bresciano di Borgo Pancarale, è il pilota sul quale l’Alfa Romeo ha puntato le sue carte migliori per tornare al successo nel Campionato del Mondo di Formula 1 tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio degli Anni Ottanta. Ha da poco compiuto i 60 anni, essendo nato il 10 settembre. Ha vinto il Campionato Italiano di Formula Italia nel 1975, il Campionato Inglese di Formula 3 nel 1976 (imponendosi nel Gran Premio di Monte-Carlo di F.3 nello stesso anno su March 763 Toyota) e quello Europeo di Formula 2 nel 1978, al volante della March 782 BMW. Ha debuttato in Formula 1 al Gran Premio d’Italia del 1977, sulla stessa McLaren M23 Ford che aveva pilotato Gilles Villeneuve a sua volta all’esordio nella massima serie due mesi prima al Gran Premio di Gran Bretagna. Nel 1979 sale al volante dell’Alfa Romeo 179 a Zolder, Digione, Monza, Montreal e Watkins Glen. Sulla pista americana, nel 1980, conquistò la sua unica poleposition e condusse la gara per i primi 30 giri. Nel 1983 corse in Formula 1 con la Toleman-Hart e nel 1990 concluse la sua carriera in Formula 1 con la Life: 12 iscrizioni, mai superate le prequalifiche a causa dello scarso rendimento della monoposto emiliana. Giacomelli ha corso anche in Formula Indy, ha disputato tre edizioni della 24 Ore di Le Mans con le Porsche 956 e 962, vincendo l’ultima prova del Mondiale Marche nel 1988, la 1000 Chilometri del Fuji.
LE AUTO BRUTTE LE DIMENTICO IN QUESTO NUMERO AUTOCAPITAL INCONTRA BRUNO GIACOMELLI PER 28 DOMANDE SECCHE. UNA VIRATA IN CHIAVE AUTOMOBILISTICA DEL CELEBRE QUESTIONARIO DI MARCEL PROUST 1. Il tratto principale che una berlina deve avere?
Innanzitutto la bellezza, una dote non scontata oggi. Penso che le belle berline le debbano disegnare gli Italiani 2. La principale dote di una cabrio? Da proprietario di una Alfa Romeo Duetto dico che la capote si deve aprire e chiudere bene, senza fatica, e avere una buona tenuta all’aria 3. La qualità che esige in una coupé? Che abbia almeno quattro posti 4. L’aspetto che preferisce di un SUV? Se ha le ridotte è quello che desidero, sennò è solo un’auto grande. Ho avuto una Jeep Cherokee importata dagli USA, un’auto eccezionale 5. L’auto dei suoi sogni? Non ho mai posseduto un’auto sportiva, ma vorrei tanto una Porsche. Guardando al passato, la Lamborghini Miura, la Jaguar E-Type e la Ferrari 275 GTB/4 6. L’auto che favorisce la conquista sentimentale? Quando ero più giovane funzionava...
Ma dipende dalla donna 7. L’auto del suo matrimonio? Non mi sono ancora sposato, anche se sono legato con la stessa compagna da 30 anni. Vedremo! 8. L’auto che le ha cambiato la vita? La Fiat 600 D di mio papà con cui ho imparato a guidare 9. L’auto che vorrebbe riavere? Nessuna in particolare 10. Quella volta in cui è rimasto a piedi? Ahimé non mi è capitato una volta sola quando ho messo la benzina al posto del gasolio, un’esperienza poco piacevole 11. Il tipo di viaggio che preferisce? Lungo e in automobile, mi piace molto guidare sulla strada, non mi stanco mai, giorno, notte, se si può lontano dall’autostrada. Ho fatto anche coast-tocoast negli Stati Uniti 12. Il colore che più si addice a un’auto? Il mio preferito è il blu metallizzato, ma dipende dall’automobile: una Miura la vedo solo arancio aragosta, certe
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Ferrari le vedo solo rosse, ma la 275 GTB/4 sta bene anche in argento 13. L’interno che desidera? Pelle, ovviamente, per il prestigio e la resistenza. Ma ho avuto anche auto con interni in stoffa che son durati dieci anni 14. La cilindrata ideale? Se devo usare un’auto nel quotidiano non cerco la prestazione, ma agilità e parsimonia; su una sportiva sì. Cilindrata è sinonimo di potenza 15. Benzina o Diesel? Rigorosamente diesel, con i costi che ha il carburante e le performance che hanno raggiunto i moderni turbodiesel. Farei eccezione solo su una supersportiva 16. I difetti dei giovani automobilisti? Il problema nasce da chi insegna ai giovani. Gli insegnamenti delle autoscuole sono superati, andrebbe rivisto tutto il sistema di insegnamento 17. Donna al volante… Ce ne sono tante bravissime e altrettante non brave. Nella media, un pochino più impacciate dei maschi
18. Il suo primo ricordo legato al mondo dell’auto?
Ho sempre avuto un’attrazione per l’automobile; passavo intere giornate con mio cugino sul ponte dell’autostrada A4 a guardare le macchine che transitavano sotto sfidandoci a riconoscere da lontano marca e modello 19. Se avesse 2 milioni di euro da spendere acquisterebbe... Suddividerei la somma in vari investimenti cercando di perdere il meno possibile, in tema di automobile mi piacerebbe comprarmi una Lotus 72 di Formula 1, la monoposto che mi ha affascinato di più. E destinerei una parte importante alla mia famiglia e ai più bisognosi 20. Predilige le gare in pista, i rally o in fuoristrada? Pista. E ricordiamoci che non esiste solo la Formula 1 21. Il suo pilota preferito di oggi? Non ne ho, perché – pur guardando sempre i Gran Premi – mi interesso più all’elemento tecnologico che a quello sportivo 22. Il suo pilota preferito di ieri Ayrton Senna 23. Quale vettura del passato l’attira? La Lotus 72, le Ferrari 312 PB e la 512 M e la Porsche 917, auto che hanno
lasciato il segno in me. Senza dimenticare la March 762 con cui ho vinto il Campionato Europeo di Formula 2, e l’Alfa Romeo 179 a effetto suolo con cui stavo vincendo il Gran Premio degli USA nel 1980 24. Quale auto del passato le è piaciuta meno? Tante, ma non facciamo i nomi; le auto brutte le dimentico 25. Che musica ama ascoltare in auto? Mi piacciono tutti i generi, dalla sinfonica al jazz, dalla classica all’hard rock. Anche se ascolto volentieri programmi informativi impegnati 26. Quale auto guida attualmente? Io ho una Volkswagen Lupo 3L TDI che utilizzo in città e una Jeep Grand Cherokee 3.0 CRD Overland. Oltre all’Alfa Romeo Duetto fornitami ai tempi della Formula 1 27. Un parere sulla guida sportiva? Si fa in pista e non in strada, dove invece bisogna aprire gli occhi e guardare avanti. Rispetto i limiti di velocità e non mi costa fatica. Consiglierei un incremento del limite autostradale a 150 km/h 28. Se dovesse cambiare qualcosa nella sua auto? La trovo perfetta così, con le dotazioni di serie. Però se consumasse di meno...
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IL PUNTO G a d d o d e l l a G h e r a r d e s c a : un nome dalla storia importante, una famiglia di nobili guerrieri citata da Dante Alighieri. I tanti alberi genealogici descrivono intrecci con gli Angiò, gli Svevia, i Medici e più in generale con tutte le nobiltà italiane. Sempre restando guerrieri. Descritti alla perfezione dal Carducci, il poeta figlio del medico condotto di Bolgheri cui è dedicato il luogo che il conte ancora cura e vive: “Voi signori di Maremma, dai selvatici manieri, voi visconti di Corsica, voi marchesi dei confini, voi che siete re in Sardegna, ed in Pisa cittadini”.
CON L'AIUTANTE A BORDO STORIE DI VITA E DI AUTOMOBILI. DAL CASTELLO DI CASTAGNETO CARDUCCI IL CONTE GADDO DELLA GHERARDESCA RACCOGLIE RIFLESSIONI SULLA VITA DEL XXI SECOLO NAVIGANDO FRA GUELFI E GHIBELLINI DEI GIORNI NOSTRI
Non sono mai stato favorevole al dilagare dell’elettronica a tutto tondo che ha invaso l’automobile, anche se riconosco che in certi casi, come per esempio per limitare il consumo di carburante, abbia un ruolo utile e importante. Ma, man mano che il tempo passa e l’industria motoristica si evolve, mi accorgo che le vetture sono sempre più dipendenti da una tecnologia avanzata che presuppone l’elettronica. Oggi più di ieri, quando già si sentivano le prime imprecazioni dei non pochi automobilisti che rimanevano a piedi, inesorabilmente, per un guasto alla cosiddetta “centralina”, il cuore gestante di ogni sistema elettronico. Senza contare il pericolo insito nel togliere l’attenzione dalla strada per azionare questo o quel dispositivo, che non si riesce a far funzionare con gesti naturali perché richiede una particolare attenzione, anche se agisce su apparati elementari. Si vuole cambiare direzione al flusso d’aria, dirottandolo dal basso all’alto? In passato bastava una levetta, che si azionava a memoria, con rapidità e sicurezza, mentre si continuava a guidare. Oggi tutto viene eseguito da apparati elettronici e, per quanto mi riguarda, rinuncio. Dovrei cercare nel menu quella funzione, poi, una volta che appare sul display, dovrei evidenziare il cambiamento della direzione del flusso d’aria e dare l’input, non senza aver deciso la percentuale di ventilazione che desidero. Alla fine devo far riapparire sul display la mappa del navigatore satellitare, cosa che non avviene al | 12
primo colpo. Tutto questo mentre guido. Qualcuno obietterà che potrei fermarmi e operare con calma e sicurezza. È vero, ma se dovessi accostare ogni volta, non arriverei più a destinazione. Comunque, visto che la mia protesta lascerà il tempo che trova, un’idea l’avrei. Bisognerebbe imporre per legge la presenza di un aiutante, come pilota e co-pilota sugli aerei. Chi è al volante ha il compito di guidare, mentre a chi siede a fianco l’onere di intervenire sui sistemi elettronici, di azionare il computer di bordo, di inserire l’indirizzo nel navigatore. Non solo, ma dovrebbe anche eseguire gli ordini del guidatore, se eventualmente desidera disinserire il tremore che pervade il volante quando si occupa, anche per pochi centimetri, la linea che delimita la corsia, cosa molto fastidiosa oppure, una volta accesa la visione notturna a raggi infrarossi, occuparsi di guardare lo schermo al fine di scorgere eventuali ostacoli, visto che chi guida ha ben altre cose a cui guardare e non irrilevanti, tipo la strada, per esempio. Insomma, il secondo di bordo sarebbe molto utile e permetterebbe di sfruttare fino in fondo tutta l’elettronica di cui la progettazione automobilistica presente e futura è e sarà capace. La mia, ovviamente, è una provocazione. Sarebbe comodo avere un esecutore di ordini a bordo, ma poi gli si dovrebbe riconoscere uno stipendio e con i tempi che corrono risulterebbe un po’ difficile. In attesa di tempi migliori, teniamoci il flusso d’aria nella direzione che vuole.
I CONSIGLI DEL MEDICO a cura del Dottor Roberto Giunta
GIRO DI VITE SUL RUMORE DA AUTO IL RUMORE È FRA LE PRINCIPALI CAUSE DEL PEGGIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA NELLE NOSTRE CITTÀ E SE MILANO È PIÙ RUMOROSA DI NEW YORK, È NECESSARIO INIZIARE A PRENDERE SERI PROVVEDIMENTI
Dall’America giungono notizie di multe, da oltre cento dollari, inflitte ad automobilisti rei di guidare con lo stereo troppo alto. Infatti lo Stato della Florida ha emanato una legge che consente alla polizia stradale di multare il guidatore, la cui autoradio sia chiaramente udibile a venticinque metri di distanza. Da noi non siamo ancora a questi eccessi. Tuttavia le ricerche hanno stabilito che il rumore è fonte d’inquinamento, responsabile di disturbi dell’udito, insonnia, mal di testa, stanchezza cronica e situazioni di stress. Il medico, in sede di rilascio della patente di guida deve verificare che il soggetto percepisca la voce di conversazione alla distanza minima di due metri. In caso di patologia, gli audiologi parlano non solo ipoacusia (diminuzione dell’udito), ma anche di annojance una malattia che può estendersi anche ad altri organi. Un gruppo di lavoro internazionale, istituto dalla Commissione Europea ha studiato i suoi effetti dannosi, correlati a vari livelli di esposizione. Sono state analizzate tre tipologie di sorgenti rumorose: aerei, traffico stradale e ferrovie. Con risultati sorprendenti. A
parità di livelli sonori, il traffico aereo è più disturbante del traffico stradale e quest’ultimo è più dannoso del traffico ferroviario. Il rumore, che si misura in decibel, è fra le principali cause del peggioramento della qualità della vita nelle nostre città. Milano è più rumorosa di New York, hanno rilevato gli esperti, con la media dei decibel che si assesta intorno ai settantacinque. Valore, peraltro, già fuorilegge, superiore di dieci decibel a quello massimo diurno, cui una persona può essere esposta, fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Tetto che di notte dovrebbe scendere addirittura a quota 55 decibel. All’Ufficio Federale Svizzero dell’Ambiente un gruppo di esperti sta attualmente studiando il problema “rumore” nel quadro dell’armonizzazione delle disposizioni in materia di veicoli promossa dalla Commissione economica per l’Europa dell’ONU. Alle sue riunioni assiste il gotha dell’industria automobilistica, dei motori e degli pneumatici, perché ciascuno deve fare la sua parte. Le misure che possono essere prese, | 14
motori sempre più silenziosi, sviluppo degli ibridi, di più elevata cilindrata, diesel common rail, il bando completo dei motorini a due tempi, silenziatori più efficaci, favoriranno la tendenza in ambito comunitario a una diminuzione dei livelli di rumore nelle zone maggiormente a rischio. Pneumatici con minor resistenza al rotolamento, rivestimenti stradali fonoassorbenti, pannelli e barriere, percorsi stradali in galleria stanno già dando i loro effetti.
In Italia le Regioni, attraverso l’ARPA e le Provincie, si occupano del controllo e vigilanza in materia di inquinamento acustico, in ambiti territoriali sovracomunali, con particolare riferimento alle infrastrutture di trasporto, in particolare le strade e le ferrovie. Obiettivi comunitari sono la riduzione complessiva media (considerando le diverse condizioni di traffico in ambito urbano e rurale) di circa 3 decibel con l’adozione di nuovi limiti e test. In base ai calcoli effettuati, le misure da adottarsi porterebbero a una consistente diminuzione del numero di persone altamente disturbate dalle patologie del traffico.
PASSIONE di Sperangelo Bandera
I VOLUMI CHE IERI NON C'ERANO SONO AUMENTATI PESO, DIMENSIONI, CILINDRATA E PRESTAZIONI GRAZIE ALL’ADOZIONE DI MOTORI PIÙ GRANDI. IERI TUTTI I CAVALLI SI TRADUCEVANO IN PERFORMANCE E I PROPULSORI AVEVANO CILINDRATE PIÙ CONTENUTE
All’epoca in cui si andava diffondendo l’automibile anche nella media borghesia, vale a dire dalla fine degli anni ‘50 in poi, lo spazio che una vettura occupava in lungo e in largo era ben inferiore all’attuale tendenza a costruire macchine sempre più grosse, d’ingombro e di cilindrata. Era anche molto diverso il metro con cui si giudicavano le prestazioni. Raggiungere la velocità di 100 km/h, oggi superata anche da una qualsiasi utilitaria e perfino da un autocarro, era un traguardo importante nella vita di ogni automobilista. “Andavo a cento all’ora per veder la bimba mia”, proclamava il protagonista di una famosa canzone. Tale velocità era assurta perfino a detto popolare (“È andato via a cento all’ora”), ancora oggi in uso, per significare una grande rapidità d’azione. Era un gesto di ardimento. Raccontare agli amici di aver oltrepassato quella linea spartiacque che, nell’opinione generale dei motorizzati, separava i guidatori
capaci dagli incapaci, anche se la lancetta del tachimetro si fermava, quasi venisse inchiodata, poco oltre il fatidico numero, emanava il sapore di una vera e propria impresa, che diffondeva emozione. Nessuno, allora, avrebbe osato immaginare che mezzo secolo più tardi anche la più piccola utilitaria sarebbe stata in grado di superare agevolmente quel limite che tanto eccitava gli animi dei neo guidatori. Come era altrettanto improbabile pronosticare che le dimensioni delle vetture sarebbero aumentate a dismisura. È sufficiente osservare un’automobile di ieri nel traffico di oggi per rendersene conto. Non solo le “piccole”, ma anche le supercar di allora sembrano oggi delle vetturette rispetto non dico agli omologhi modelli recenti, ma anche a vetture molto inferiori per censo e cilindrata. Quanto a quest’ultima, la tendenza a oltrepassare i limiti non cambia. Macchine come la Fiat 1400, l’Alfa 1900, la Lancia Aurelia erano | 16
considerate delle grandi berline. Oggi, la loro cilindrata suscita sorpresa, soprattutto nel paragone con propulsori che spingono piccole vetture. Davanti a un motore inferiore ai 2 litri si incomincia a storcere il naso, soprattutto se alimentato a gasolio. All’epoca, la Giulietta Sprint, considerata una gran bella macchina, era una milletrè, la Giulia una millesei, la Lancia B20, una delle auto più desiderate, una duemila. C’è da sottolineare, tuttavia, un aspetto che gioca a favore delle “storiche”: la “cavalleria”, come si definisce nel gergo dei patiti del volante la quantità di CV, cioè la potenza. La semplicità della meccanica, l’assenza dell’elettronica, del condizionatore e di altri sistemi che equipaggiano la produzione attuale, faceva sì che tutti i CV si traducessero in performance. Oggi, con gli innumerevoli apparati elettronici da alimentare, una notevole parte non coopera alle prestazioni. Senza contare il peso, aumentato con le dimensioni.
1984
Graffiti
FERRARI GTO CLASSE 1984 La tendenza a ripetere a distanza di anni la denominazione di vetture di successo, oggi sempre più seguita, era già posta in essere nel 1984, quando la Ferrari decise di produrre una nuova vettura imponendole un nome altisonante: GTO. La sigla significava GT Omologata, come il Drake volle
Andando a spulciare tra gli innumerevoli articoli che appartengono all’ormai tradizionale patrimonio di AutoCapital, proponiamo in questo numero un’interessante inchiesta effettuata nel 1984 da Marcello Minerbi, importante firma nell’universo giornalistico legato ai motori. L’oggetto della ricerca è la Ferrari GTO seconda serie in quanto apparve sul mercato delle supercar, appunto, in quell’anno. Segue, 22 anni dopo, alla più famosa, più ricercata e, oggi, più quotata GTO nata nel 1962: la classica sportiva con cui durante la settimana ci si recava in ufficio e la domenica si vincevano le corse. La sua prima discendente, di cui si occupa Minerbi, non ne ha certo il carisma, tuttavia si tratta pur sempre di una Ferrari equipaggiata con un motore biturbo che eroga 400 CV e permette di raggiungere i 305 km/h con un passaggio da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. Nel pezzo vengono sottolineate anche le difficoltà che i tecnici incontrarono nello scaricare a terra una potenza tanto elevata e, all’uopo, vennero prodotti pneumatici speciali. Esteticamente ricalca la Ferrari 308, la parte più riuscita del design è la coda ed è caratterizzata da feritoie laterali e da parafanghi allargati che ne accentuano l’idea di potenza e di muscolarità che emana. Una versione evoluzione venne fatta correre in pista, terreno ideale per tanta potenza.
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IN COPERTINA
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JAGUAR XF SPORTBRAKE
Ha l’esclusività per fregiarsi del nome Jaguar. Basata sugli aggiornamenti della XF berlina offre più spazio interno e un ottimo pianale di carico. Diesel a 4 e 6 cilindri, cambio automatico a 8 rapporti di Sperangelo Bandera
LA NUOVA DINAMICA Una Station wagon, per fregiarsi a buon diritto del marchio Jaguar, dovrebbe rispondere a determinati canoni di lusso, eleganza, esclusività e classe. La Sportbrake possiede questo mix di qualità? Lo vedremo attraverso l’analisi che segue. È bene dire subito che la XF Sportbrake, che si basa sugli aggiornamenti apportati sul model year 2012 della XF berlina, è completamente nuova. Ha un aspetto dinamico e possente. La linea del tetto offre ai passeggeri posteriori quasi cinque centimetri in più per la testa e i sedili sono abbattibili, con vano portasci integrato. Il loro ribaltamento elettrico avviene attraverso leve a portata di mano all’interno del bagagliaio, creando un volume di carico di 1675 litri. I propulsori sono i diesel Jaguar, la trazione
XF
è posteriore, il cambio automatico a otto rapporti. Il motore 2,2 litri è dotato del sistema Intelligent Stop-Start, mentre il 3,0 litri V6 a doppia turbina è disponibile in due varianti. Top di gamma il Diesel S da 275 CV. Fin qui le carte in regola per fregiarsi del nome di Jaguar ci sono tutte. Vediamo ora il design. Un continuo e omogeneo flusso di linee conduce lo sguardo lungo e intorno al veicolo, con l’effetto di conferire maggiore prestanza alla Sportbrake nonostante presenti un passo identico alla XF berlina. Lamelle a forma di pala d’elica montate sulle prese d’aria laterali guidano l’occhio nella modanatura inferiore, lungo i sottoporta e intorno al paraurti posteriore. La seconda linea caratteristica corre dal limite esterno delle prese stesse, definen-
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IN UNA STATION WAGON “
La XF incarna la sportività dinamica Jaguar con la sua combinazione di stile seducente e innovativo, abbinato alle prestazioni. Nella XF Sportbrake tutto ciò viene completato da un approccio senza compromessi verso la praticità e la versatilità
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Adrian Hallmark, Global Brand Director, Jaguar Cars
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IN COPERTINA
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JAGUAR XF SPORTBRAKE
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do i bordi dei parafanghi anteriori prima di avvolgere l’intero involucro della vettura. La XF Sportbrake adotta anche il nuovo cofano dall’aspetto più deciso e dalla griglia più verticale. Le luci diurne a LED sono disposte nella caratteristica forma Jaguar “JBlade”. Linee possenti sul cofano salgono dai bordi d’attacco della griglia e passano sopra il tetto, definendo la zona di carico prima di fluire in basso a formare l’inclinazione del portellone e del paraurti posteriore. La congiunzione stilistica del finestrino laterale, che si assottiglia verso il basso per incontrare la crescente linea di cintura, non evidenzia solamente le possenti fiancate della XF Sportbrake, ma aiuta anche la linea del tetto posteriore a rastremarsi elegantemente verso la coda. Questa impressione di fluidità è accentuata attraverso l’uso di finiture nero lucido sui montanti posteriori con effetto avvolgente in abbinamento con il lunotto fumé. I fanali posteriori adottano la tecnologia LED per i
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La creazione della Sportbrake è stata per noi una grande opportunità per incrementare il design della XF. Il flusso e l’unione delle line che portano l’occhio intorno alla vettura danno vita ad una pratica station wagon coerente con la reputazione Jaguar per quanto riguarda l’eleganza e la spettacolarità
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Wayne Burgess, Studio Director, Jaguar Design
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IN COPERTINA
GLI INTERNI:
ELEGANTI ANCHE NEL BAGAGLIAIO
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JAGUAR XF SPORTBRAKE
Come per l’esterno, l’abitacolo della XF è stato migliorato assicurando il mantenimento dell’appeal Jaguar, creando una sensazione di lusso sportivo attraverso l’utilizzo delle migliori combinazioni di eccellente qualità e di materiali artigianali, integrati dall’uso di tecnologie intuitive. Lo schermo centrale touchscreen permette la gestione del sistema di navigazione e di tutta una serie di altre funzioni,
mentre il cambio è caratterizzato da una colorazione soft-touch nero opaco e da una tenue illuminazione blu fosforo in tema con il resto. La finitura metallizzata Aurora nella maggior parte dei complementi in metallo è integrata da nuovi inserti impiallacciati e in alluminio. Più scolpiti, i sedili anteriori sono stati ampiamente rinforzati per il model year 2012 alludendo al potenziale | 32
freni, le luci e gli indicatori di posizione. La loro ampiezza e il modo in cui racchiudono la caratteristica barra cromata enfatizzano la massiccia prestanza posteriore della XF Sportbrake. È disponibile anche con due pacchetti opzionali che rafforzano ulteriormente la grinta del suo aspetto. L’Aero Pack (di serie sulla versione “S”) aggiunge un paraurti anteriore ribassato, sottoporta laterali e una cornice sagomata posteriore oltre a una maggiorazione dello spoiler posteriore presente su tutti i modelli. Il Black Pack sostituisce la cromatura delle finiture esterne con il nero lucido e abbina le stesse finiture ai cerchi in lega per creare nuove combinazione di colori che sono delicatamente accattivanti. Si può dire che la Sportbrake abbia superato a pieni voti l’esame di ammissione all’aristocratica famiglia Jaguar. E ora continuiamo con la parte tecnica. La XF Sportbrake evidenzia in modo deciso sia il lato funzionale e sia quello sportivo del suo carattere attraverso la sua gamma di motorizzazioni, a cui abbiamo
accennato. Disponibile esclusivamente con i propulsori diesel Jaguar 4 cilindri 2,2 litri e V6 3,0 litri, offre un esemplare combinazione di consumi ridotti, basse emissioni e potenza. Il motore 2,2 litri quattro cilindri è disponibile con un cambio automatico a otto rapporti abbinato al sistema Jaguar Intelligent Stop-Start, che consente alla XF Sportbrake di offrire le prestazioni e il piacere di guida che ci si attende da una Jaguar, ma con ridotte emissioni e un maggior risparmio di carburante. Il sistema utilizza il TSS (Twin Solenoid Starter) per arrestare il motore quando la vettura si ferma completamente e lo riavvia in minor tempo di quello necessario al piede del guidatore di passare dal pedale del freno all’acceleratore. Il sistema offre anche la funzione “change of mind”, che consente al motore di riavviarsi rapidamente durante la fase di rallentamento permettendo al guidatore di sfruttare un varco nel traffico ad un incrocio. Il propulsore Jaguar V6 3,0 litri con doppia turbina sulla XF Sportbrake è disponibile in due varianti, entrambe abbinate alla trasmissione automatica
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Jaguar riceve giustamente molti elogi per il design innovativo dei suoi modelli ma durante la creazione della XF Sportbrake siamo stati attenti nel garantire che questo aspetto venisse bilanciato con l’integrità progettuale necessaria per creare una station wagon che fosse sia fruibile e sia divertente
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Andrew Whyman, Chief Programme Engineer, Jaguar XF
dinamico della vettura e disponendo di un dispositivo “racetrack’ che crea un sedile sportivo avvolgente. Nella XF Sportbrake i sedili posteriori sono completamente nuovi e consentono di avere delle sedute generose per cinque occupanti; sono stati totalmente ridisegnati e dotati di un portello portasci integrato e divisibili nella configurazione 60:40. La praticità dello spazio di carico della XF Sportbrake
viene ulteriormente aumentata dalla sua larghezza di 1.064 millimetri che permette, ad esempio, lo stivaggio nella parte laterale delle mazze da golf. Il portellone posteriore è dotato del sistema di chiusura elettrico “soft-close” e può essere integrato con la funzione totalmente elettrica di apertura e chiusura. Lo spazio di carico mostra la tipica attenzione di Jaguar per i dettagli, per questo è rivestito con gli stessi
pregiati materiali utilizzati nell’abitacolo della XF Sportbrake. La parte centrale dello spazio di carico può essere sollevata al fine di rivelare un altro vano di stivaggio nascosto; questa porzione può essere anche ripiegata e bloccata in posizione per dividere in modo facile e rapido il vano. La praticità dello spazio di carico viene aumentata attraverso l’integrazione di un | 33
sistema di binari nel pianale, che permette un rapido montaggio e sgancio, ad esempio, di reti opzionali e barre di sostegno per compartimentare lo spazio. Il gancio di traino, infine, quando non serve può essere rimosso facilmente, riposto in un apposito spazio di stivaggio all’interno del bagagliaio e sostituito con un coperchio sagomato per nascondere il suo punto di montaggio.
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JAGUAR XF SPORTBRAKE
a otto rapporti, che in tutti modelli offre anche i comandi al volante. Il modello top di gamma “S” eroga 275 CV e 600 Nm di coppia. Ogni variante della XF Sportbrake è equipaggiata di serie con sospensioni pneumatiche autolivellanti al posteriore, che sostituiscono le molle elicoidali montate sulla berlina. Questo sistema è stato sviluppato e messo a punto dagli ingegneri Jaguar in modo da offrire le stesse risposte lineari e garantire che la XF Sportbrake possa offrire le identiche caratteristiche dinamiche, in termini di guidabilità e maneggevolezza della berlina, mantenendo il livello della vettura anche a pieno carico. Inoltre, tutti i modelli della XF Sportbrake sono equipaggiati con il sistema Jaguar Adaptive Dynamics che monitora costantemente la sospensione e, grazie agli ammortizzatori attivi, è in grado di
modificare la percentuale d’ammortizzamento fino a 500 volte al secondo. Il sistema permette anche al guidatore premendo un pulsante, di modificare i parametri di risposta della sospensione e della valvola a farfalla. Tra i vari dispositivi per la sicurezza, l’Adaptive Front Lighting devia il fascio dei proiettori in curva. Una funzionalità intelligente permette di passare automaticamente da anabbaglianti ad abbaglianti, quando necessario. L’Adaptive Cruise Control della XF Sportbrake consente di monitorare i veicoli intorno ad essa, frenando automaticamente quando s’incontra una vettura più lenta davanti e di riprendere la velocità impostata una volta che la strada è libera. In collaborazione con l’Adaptive Cruise Control lavora il sistema Intelligent Emergency Brake che applica la massima forza frenante.
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Jaguar XF Sportbrake LUNGHEZZA: 4966 mm LARGHEZZA (inc. specchietti): 2077 mm LARGHEZZA (esc. specchietti): 1877 mm PASSO: 2909 mm LUNGHEZZA VANO DI CARICO: 1970 mm LARGHEZZA VANO DI CARICO: 1064 mm VOLUME MASSIMO VANO DI CARICO: 1675 litri
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La XF Sportbrake rispecchia la berlina sia per quanto concerne l’aerodinamica che la rigidità torsionale. L’utilizzo di sospensioni pneumatiche ci ha permesso di creare una vettura che racchiude l’esclusiva combinazione Jaguar di raffinatezza e di eccezionali doti dinamiche a prescindere dal suo carico
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Mike Cross, Chief Engineer, Vehicle Integrity
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EVENTI INTERNAZIONALI
ECCO LA RANGE TUTTA NUOVA
LA RANGE ROVER DI QUARTA GENERAZIONE È STATA INTERAMENTE RIPROGETTATA E RACCHIUDE TUTTO LO SPIRITO INNOVATIVO E IL DESIGN ICONICO DELLA VERSIONE ORIGINALE CHE CAMBIÒ IL MONDO DELL’AUTO GIÀ DAL SUO LANCIO, PIÙ DI QUARANTA ANNI FA. LA NUOVA RANGE ROVER INNALZA IL LIVELLO DELLE CAPACITÀ DELL’AMMIRAGLIA DEL MARCHIO, CON UN LUSSO E UNA RAFFINATEZZA SENZA PARI, PRESTAZIONI E GUIDABILITÀ MIGLIORATE SU OGNI TERRENO, E SOSTANZIALI PROGRESSI NELLA SOSTENIBILITÀ
È una vera Range, con un design che la fa sembrare più moderna, elegante e piacevole. Tutta in alluminio, pesa quattro quintali meno della versione che sostituisce. Dispone di un Terrain Response di seconda generazione e viene offerta, oltre che con i due noti V8, anche con un TDV6 di 3 litri con due turbocompressori sequenziali e paralleli
Londra, Royal Ballet School, ore 21: dalle acque della piscina risale la nuova Range. La scena è di grande effetto. Arrivata in prossimità del bordo, dopo che l’acqua l’ha coperta oltre i fari, la Range risale in superficie, attacca il terreno roccioso che delimita la piscina, sale sui grossi massi, emergendo per intero e terminando la sua esibizione davanti a un folto pubblico di invitati. Una scena spettacolare, che ha anche un significato simbolico, dal momento che sono state messe in luce le tre caratteristiche principali della Range “All-New”, tutta nuova. Si è visto che può superare guadi di 90 centimetri, (20 cm in più rispetto alla Range che sostituisce), si è constatato che, salendo agilmente sul terreno roccioso, le sue capacità in offroad sono ancora migliorate e si è intuito che, all’interno dell’abitacolo illuminato, regnava un gran comfort. Ci sono anche altre novità
a conferma dello sviluppo della nuova Range. È il primo SUV con struttura monoscocca leggera, interamente in alluminio, dal peso di ben 420 kg (un record!) inferiore a quello della precedente versione, con minori consumi ed emissioni di CO2 (196 g/km) ed è ancora migliorato in manovrabilità e agilità, nonostante la mole. Viaggi, dunque, ancora più comodi e sicuri sia su asfalto sia in fuoristrada grazie al nuovo Terrain Response. La nuova Range Rover ha interni molto accoglienti, più spaziosi e pregiati. Viene progettata in Gran Bretagna, nei Centri Sviluppo Land Rover, e prodotta negli impianti di
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Solihull, UK, che sono all’avanguardia nella lavorazione dell’alluminio. Più leggera anche nella linea, grazie a un design caratterizzato da superfici eleganti e pulite, in un’interpretazione attuale degli stilemi Range Rover. Infatti è immediatamente riconoscibile come una Range Rover, ma rappresenta un grande passo in avanti nell’evoluzione del linguaggio stilistico di questo modello. Appena sotto i 5 metri di lunghezza, la nuova Range Rover è, quanto a dimensioni, molto simile al modello precedente, ma con un profilo più fluido e slanciato: si tratta della Range Rover più aerodinamica mai prodotta e in modalità “Access” la linea del tetto si è abbassata di 20 mm. Il sontuoso interno sfoggia un carattere netto e moderno nel caratteristico stile Range Rover, ma con un trattamento molto attuale. La cabina conserva le forti linee
architettoniche, sottolineate da superfici eleganti e pulite, realizzate in pellame e con legni pregiati. Con oltre 118 mm in più di spazio per le gambe, la seconda fila di sedili assicura un comfort nettamente superiore, e la nuova opzione Executive Class, con due soli sedili, offre il massimo del lusso. Oltre al 4.4 litri SDV8 e al V8 Supercharged da 510 CV, la nuovaRange dispone anche di un diesel TDV6 da 3 litri e 258 CV, che si distingue per prestazioni eccellenti e ridotti valori di consumi ed emissioni. Infatti, l’innovativa tecnologia della nuova Range Rover permette al TDV6 di eguagliare le eccezionali prestazioni del precedente modello con motore TDV8, riducendo al contempo i consumi del 22%. Come l’SDV8, il V6 impiega l’innovativo sistema a due turbocompressori sequenziali paralleli. Tutti i particolari nel prossimo AutoCapital.
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NO VI TÀ
PRIMA ASSOLUTA PER LA NUOVA GALLARDO LP 560-4 Sempre più aggressiva, sempre più estrema. La nuova linea della Gallardo LP 560-4 si caratterizza per un frontale di nuova concezione, composto da forme triangolari e trapezoidali, due stilemi distintivi del linguaggio stilistico Lamborghini. Profilati diagonali alcuni in tinta con la carrozzeria e altri neri suddividono la parte anteriore della vettura, facendola apparire più larga e
LAMBORGHINI HA PRESENTATO AL SALONE DELL’AUTO DI PARIGI LA NUOVA VERSIONE DEL SUO MODELLO PIÙ VENDUTO. LINEA MOZZAFIATO, DESIGN PIÙ AGGRESSIVO E PIÙ ESTREMO NEL FRONTALE E NELLA PARTE POSTERIORE. TRAZIONE INTEGRALE PERMANENTE
fortemente aderente alla strada. Completano il nuovo look le prese d’aria anteriori, nettamente maggiorate, e i cerchi in lega da 19 pollici dal nuovo disegno “Apollo polished”, verniciati in colore nero opaco e dotati di razze con profilatura di colore argento lucido. Anche il posteriore si presenta con un design completamente nuovo, dall’impatto più dinamico. Gli stilemi distintivi sono
anche in questo caso il triangolo e il trapezio. Lo scarico del motore presenta ora una superficie più grande che migliora l’efficienza termodinamica. Su richiesta, è possibile avere il nuovo Style Package: una speciale verniciatura nera lucida per lo spoiler anteriore, le griglie anteriori, le griglie nella parte inferiore del paraurti posteriore e la parte orizzontale del paraurti posteriore.
Il design unico della Gallardo, definito con massima precisione da linee nitide, è uno dei motivi principali del grande successo che questo modello continua a riscuotere in tutto il mondo: quasi 13.000 esemplari sono già usciti dallo stabilimento di Sant’Agata Bolognese. Per la nuova Gallardo LP 560-4 è stato accentuato ulteriormente il linguaggio stilistico tipico delle Lamborghini.
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ALTRA NOVITA: GALLARDO LP 570-4 EDIZIONE TECNICA La Lamborghini non si accontenta dei successi ottenuti in tutto il mondo, ma continua a sviluppare i suoi prodotti per renderli sempre più attraenti, dinamici e estremi e performanti. Dopo l’Aventador, che è succeduta alla Murciélago, tocca ora alla Gallardo. Insieme alla nuova versione (pagina accanto) ha fatto bella mostra di sé a Parigi la rinnovata Gallardo LP 570-4, denominata “Edizione Tecnica”, un nome che riassume le peculiarità di questa supercar realizzata secondo i principi di costruzione leggera, per elevate performance e nel rispetto della purezza stilistica tipica delle vetture della Casa di Sant’Agata Bolognese.
SI TRATTA DI UN’ULTERIORE EVOLUZIONE STILISTICA DELLA GAMMA GALLARDO. IN AGGIUNTA, I MODELLI DI PUNTA DELLA GAMMA, LA GALLARDO LP 570-4 SUPERLEGGERA E LA GALLARDO LP 570-4 SPYDER PERFORMANTE, SONO ORA DISPONIBILI NELLA NUOVA VERSIONE ESCLUSIVA “EDIZIONE TECNICA”
La nuova variante, Edizione Tecnica appunto, presenta un equipaggiamento ulteriormente arricchito e un aspetto maggiormente personalizzato. Oltre al largo spoiler posteriore fisso, comprende i freni a disco carboceramici, che integrano un peso ridotto a massime proprietà di resistenza e durata. Ma non basta, dal momento che anche la LP 570-4 Superleggera e LP 570-4 Spyder Performante, entrambe top di gamma dei modelli Gallardo, sono ora disponibili nella nuova versione esclusiva Edizione Tecnica. Complessivamente, i sei modelli della gamma Gallardo si presentano chiaramente differenziati e ulteriormente personalizzabili.
2013, “GRANDE GIRO LAMBORGHINI 50° ANNIVERSARIO” 1963-2013, cinquant’anni di Lamborghini. Tra i festeggiamenti in Italia e all’estero in programma per l’anniversario nel corso del prossimo anno, grande importanza riveste il “Grande Giro Lamborghini”. Le celebrazioni raggiungeranno il culmine nel mese di maggio: nella stessa settimana in cui, 50 anni addietro, l’Azienda venne iscritta nel registro delle imprese e venne posata la
prima pietra dello stabilimento a Sant’Agata Bolognese. Lungo la penisola italiana si muoverà il “Grande Giro Lamborghini 50° Anniversario”, atteso come il più grande raduno Lamborghini della storia a cui saranno chiamati a partecipare proprietari e concessionari da tutto il mondo con le proprie Lamborghini. Dal 7 all’11 maggio 2013, oltre 1200 km di strade italiane saranno teatro per
centinaia di Lamborghini, dalle indimenticabili GT storiche alle avveniristiche supercar attuali, che arriveranno da ogni parte del pianeta per sfilare lungo le più belle città italiane. Il programma di massima: martedì 7 maggio le vetture Lamborghini si ritroveranno a Milano, la capitale del design e della moda italiana, e da lì partiranno l’8 maggio per Forte dei Marmi, una delle più esclusive località della costa tirrenica italiana. Giovedì 9 maggio la carovana ripartirà per Roma con l’arrivo trionfale, in serata, nel centro storico della Città Eterna. Venerdì 10 le supercar ripartiranno alla volta di Bologna, passando per Orvieto e arrivando nel capoluogo emiliano. Sabato 11 maggio sarà la | 39
giornata celebrativa di chiusura: le auto partiranno in parata da Bologna per raggiungere la sede storica di Sant’Agata Bolognese, dove i partecipanti potranno visitare il museo storico, lo stabilimento produttivo e vivere il mondo Lamborghini attraverso numerose attività di intrattenimento. A seguire una cena di gala all’interno della fabbrica chiuderà un evento ricco di emozione e spettacolo. Ogni sosta cittadina offrirà al pubblico degli appassionati la possibilità di ammirare le vetture. Nelle prossime edizioni, AutoCapital fornirà notizie dettagliate sulle modalità di iscrizione e sull’itinerario del “Grande Giro Lamborghini”, evento unico nella storia della Casa del Toro.
NO VI TÀ
VOLKSWAGEN GOLF: LE SETTE VITE DI UN MITO Chi si aspettava uno stravolgimento della filosofia tedesca in fatto di costruzioni d’automobili è rimasto deluso: la nuova Golf assomiglia molto alla precedente come a dire che “vettura vincente non si cambia, ma si ottimizza”. Sottopelle l’ambasciatrice del marchio tedesco nel mondo nasconde alcune piacevoli novità a cominciare dal peso
AUTENTICA ICONA A QUATTRO RUOTE DI VOLKSWAGEN (E DEL MONDO DELL’AUTOMOBILE) LA NUOVA GOLF, A QUASI QUARANT’ANNI DALLA SUA APPARIZIONE SUI MERCATI E CON CIRCA 30 MILIONI DI UNITÀ VENDUTE, HA FATTO IL SUO DEBUTTO AL PUBBLICO AL SALONE DELL’AUTO DI PARIGI DI FINE SETTEMBRE
che lascia sulla bilancia quasi cento chilogrammi che si ripercuotono favorevolmente sui consumi. Aumentano di poco le dimensioni che ora raggiungono i 426 cm di lunghezza (+5,6) e i 180 di larghezza (+1,3). In controtendenza l’altezza che è diminuita di quasi tre centimetri senza compromettere l’abitabilità.
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SHORT NEWS
La nuova Golf, dopo il lancio parigino è già disponibile con i motori benzina TSI 4 cilindri da 85 e 140 CV con quest’ultima variante dotata per la prima volta del sistema di gestione attiva dei cilindri ACT (a basso e medio carico due dei quattro cilindri vengono disattivati) che permettono consumi limitati a 4,8 litri/100 km ed emissioni di CO2 ridotte a 112 g/km. Rinnovata anche la gamma a gasolio che prevede i 4 cilindri sovralimentati da 105 e 150 CV. La versione della nuova Golf più ecologica è la BlueMotion i cui valori di emissione sono di 85 g/km con un consumo di 3,2
BENTLEY CONTINENTAL GT V8 Per ora la stampa specializzata italiana ha potuto apprezzarli solo in forma statica durante una premiere milanese. I nuovi modelli Bentley Continental GT e GTC V8 sono alimentati da evoluti propulsori V8 biturbo da 4 litri e uniscono con maestria prestazioni straordinarie e un’efficienza eccezionale. I nuovi modelli sono stati presentati in occasione dell’apertura della concessionaria Bentley Milano. Il nuovo showroom di 250 metri quadri offrirà servizi di vendita e post-vendita. Una vetrina separa lo showroom dall’officina, consentendo ai clienti di osservare tutto quello che viene fatto alla propria vettura.
litri/100 km. In futuro spazio anche a versioni a metano ed elettrica con prezzi in linea con gli attuali. (Giorgio Lever)
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INFINITI M35H BUSINESS EDITION Che si tratti di un viaggio di affari o di piacere, la nuova Infiniti M35h Business Edition ha i requisiti per soddisfare qualsiasi esigenza. Il comfort è assicurato dai sedili anteriori riscaldati e ventilati, dall’impianto di climatizzazione Forest Air, dalla Music Box con hard disk, dal navigatore con riconoscimento vocale, dall’impianto audio ad alte prestazioni Bose con 10 altoparlanti e tecnologia di compensazione dei disturbi Bose AudiPilot2, dalla connettività Bluetooth e dal connettore USB. Il prezzo è di 58.715 euro, comprensivo di navigatore Connectiviti+ montato di serie.
NO VI TÀ
AUDI R8 Audi rende ancora più accattivante e dinamica la sportiva ad alte prestazioni R8. Nuovi dettagli conferiscono al suo design un aspetto ancora più inconfondibile. Il single-frame, che si allarga verso l’alto, verniciato in nero lucido, si compone di elementi verticali impreziositi, sulle versioni V10, da inserti orizzontali cromati. Nuovo anche il paraurti, mentre le prese d’aria su entrambi i lati si arricchiscono di tre elementi trasversali. Tutte le varianti della Audi R8 montano ora di serie i fari con nuova tecnologia a LED. Anche sul posteriore della Audi R8 dominano le luci a LED. I motori vengono assemblati a mano. Il V8 con 4.163 cm3 di cilindrata (430 CV) e il V10, da 5.204 cm3 di cilindrata e 525 CV, sono motori aspirati ad alto rendimento: un concentrato di potenza e fascino. Il nuovo modello top di gamma è la Audi R8 V10 plus. Eroga 550 CV di potenza massima a fronte di 540 Nm di coppia massima a 6.500 giri. La R8 V10 plus, disponibile unicamente in versione coupé, con S tronic passa in 3,5 secondi da 0 a 100 km/h raggiungendo una velocità massima di 317 km/h. Per la nuova Audi R8 sono offerti il cambio manuale a sei marce è di serie, per la V8 e disponibile a richiesta per la V10, e il nuovo S tronic a sette rapporti, a richiesta per la V8 e di serie per la V10. Con il cambio a doppia frizione il conducente può effettuare direttamente il cambio marcia tramite la leva selettrice o i paddle al volante.
AUDI RS 5 CABRIOLET Una linea filante dalle proporzioni perfettamente equilibrate e dai dettagli ben definiti: nella RS 5 Cabriolet il dinamismo tipico di ogni Audi assume una forma particolarmente accattivante. La quattro posti con capote in tessuto affascina per l’eccezionale combinazione di eleganza e potenza. Il motore della RS 5 Cabriolet è un V8 aspirato con iniezione diretta FSI e 4.163 cm3 di cilindrata
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che eroga 450 CV a 8.250 giri, con una coppia massima di 430 Nm fra 4.000 e 6.000 giri. Con i suoi copritestata verniciati in rosso, il 4.2 FSI raggiunge una potenza specifica di 108,1 CV per litro di cilindrata; ogni CV deve spostare solo 4,267 kg. Questo motore a corsa lunga con basamento in alluminio respira liberamente: valvole nei terminali di scarico intervengono sull’acustica. La Audi RS 5 Cabriolet scatta da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. La sua velocità massima è limitata a 250 km/h ma a richiesta Audi può aumentarla fino a 280 km/h. Il consumo medio del potente V8 è di 10,9 litri di carburante ogni 100 km. La trasmissione è affidata al cambio a doppia frizione S tronic a 7 rapporti mentre la trazione integrale permanente dona alla RS 5 Cabriolet un vantaggio in termini di trazione e di stabilità.
BMW SERIE 7 MY 2013 La nuova BMW Serie 7 rafforza la propria posizione di berlina più innovativa del segmento di lusso. L’ammiraglia sottolinea il proprio status al vertice del segmento di appartenenza attraverso una notevole rivalutazione della sostanza del prodotto: nuovi gruppi ottici LED, interni rivalutati che si contraddistinguono per un livello d’insonorizzazione eccellente, un notevole aumento del comfort di viaggio, una ricca gamma di equipaggiamenti opzionali e una modernissima tecnologia di sicurezza creano un’esperienza di guida assolutamente straordinaria. Nel 2012 la Serie 7 berlina parte con dei propulsori nuovi e completamente rivisitati che si distinguono per un esercizio particolarmente economico e povero di emissioni e trasmettono la loro potenza a un cambio automatico intelligente a otto rapporti. Numerose tecnologie, come la funzione start/stop automatico, la Brake Energy Regeneration e il tasto di selezione della modalità di guida con il modo ECO PRO dalle funzionalità
ampliate e la possibilità di avanzare silenziosamente solo con l’energia cinetica creano dei potenziali di risparmio supplementari. Tra questi viene presentata la seconda generazione della BMW ActiveHybrid 7 con un nuovo motore sei cilindri in linea a benzina TwinPower Turbo combinato con un elettromotore da 40 kW/55 CV dalle emissioni nettamente abbattute.
BMW ZAGATO ROADSTER Tre mesi dopo la presentazione della BMW Zagato Coupé, BMW e Zagato hanno di nuovo unito le forze mostrando per la prima volta al Concorso di Eleganza di Pebble Beach l’ultimo frutto della loro collaborazione: la BMW Zagato Roadster. Realizzata in sole 6 settimane di lavoro artigianale, questa vettura rappresenta un altro magnifico esempio dell’arte tradizionale di creare automobili. Nella BMW Zagato Roadster il design italiano incontra la tradizione tedesca per le vetture scoperte a due posti, fondendo il DNA di BMW
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e Zagato in un progetto unico. Il design del frontale è subito riconoscibile, la vista laterale reagala un aspetto dinamico mentre il posteriore accentua le caratteristiche sportive della vettura. Anche gli interni catturano l’occhio al primo sguardo, come è giusto che sia per una roadster: una striscia di pelle marrone avvolge gli interni come una guida per creare una connessione visiva con l’esterno della vettura.
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LAND ROVER FREELANDER 2 2013 Land Rover presenta un prestigioso aggiornamento della Freelander 2, che ora vanta maggiore comfort, praticità e piacere di guida. Nuovi colori, diverse caratteristiche del design esterno, equipaggiamenti di livello superiore e un nuovo motore leggero a benzina rendono
questa Freelander 2 un SUV sempre più accattivante. I livelli dell’equipaggiamento interno della Freelander 2 raggiungono ulteriori standard, con una serie d’importanti novità, che comprendono tre nuove combinazioni di colori facenti parte di un tema Dynamic, una innovativa consolle centrale, un Touch Screen da 7” a colori, un sistema audio Meridian potenziato, un climatizzatore programmabile settimanalmente ed il navigatore satellitare in opzione. Il design esterno è stato migliorato con rinnovati gruppi ottici a LED. Le novità motoristiche della Freelander 2 comprendono l’impiego del quattro cilindri benzina Si4 turbocompresso, che sostituisce l’Si6 a sei cilindri.
PORSCHE 911 CARRERA 4 Più leggera, più veloce, più agile. Tra le caratteristiche della nuova 911 Carrera 4 c’è un sistema di trazione integrale avanzato che incrementa il piacere e la sicurezza di guida La nuova Porsche 911 Carrera 4 unisce l’eccellenza delle prestazioni e dell’efficienza della nuova generazione delle 911 Carrera con i vantaggi determinati dall’utilizzare la più recente versione del sistema attivo a trazione integrale PTM (Porsche Traction Management). La all-wheel drive Porsche a prevalente trazione posteriore, in questa versione della 911, garantisce la massima dinamicità di guida su un maggior genere di superfici stradali ed in tutte le condizioni atmosferiche. La nuova 911 a trazione integrale sarà in vendita in quattro versioni: 911 Carrera 4 e 4 S Coupé e 911 4 e 4S Cabriolet. Tutte hanno le stesse caratteristiche delle versioni a trazione posteriore: stessa scocca leggera, stesso design, sospensioni, motori e cambi, con le uniche eccezioni delle modifiche correlate all’adozione della trazione integrale. La caratteristica distintiva per individuare la nuova 911 a trazione integrale è ancora la sezione posteriore allargata. Inoltre la tradizionale fascia ottica rossa che collega i due fanali posteriori ha un nuovo design.
MERCEDES-BENZ B 200 NATURAL GAS DRIVE Riduzione delle emissioni di CO2 superiore al 16%, emissioni allo scarico inferiori rispetto a benzina e diesel, risparmio sui costi del carburante di oltre il 50% a confronto con un’auto a benzina della stessa categoria: questi i vantaggi offerti dalla nuova Mercedes B 200 Natural Gas Drive da 156 CV con alimentazione a metano. Un
pianale sdoppiato sotto il sedile posteriore offre spazio sufficiente per ospitare un serbatoio di metano grande e due piccoli, per un totale di 125 litri di metano (ca. 21 kg). Questa intelligente soluzione permette di mantenere invariatà la capacità del bagagliaio di Classe B. Con l’alimentazione a metano i consumi sono pari a soli 4,2 kg/100 km. | 44
PORSCHE CAYENNE S DIESEL: SIMBOLO DI EFFICIENZA Con la Cayenne S Diesel, Porsche lancia sul mercato il proprio modello diesel più potente. Il prestante motore biturbo V8 di 4,2 litri eroga 382 CV e ha una coppia massima di 850 Nm. La nuova Cayenne S Diesel offre, quindi, i massimi valori in termini di dinamica di guida ed efficienza: la vettura diesel top di gamma accelera da 0 a 100 km in 5,7 secondi e raggiunge la velocità massima di 252 km/h. Il rendimento del motore è esemplare: i consumi nel ciclo combinato sono pari a 8,3 litri per 100 km (emissioni di CO2: 218 g/km). Uno dei fattori che contribuiscono ad ottenere questo valore straordinario è la funzione automatica Start-Stop: il nuovo modello è l’unico SUV con motore diesel V8 ad esserne dotato. La Cayenne Diesel S regala un’esperienza di guida tipicamente
LA CAYENNE S DIESEL È IL NUOVO MODELLO A GASOLIO TOP DI GAMMA. GRAZIE A UN MOTORE BITURBO V8 DA 382 CV HA PRESTAZIONI DA SPORTIVA DI RAZZA, MANTENENDO COMUNQUE CONSUMI PIÙ CHE SODDISFACENTI. A FRENARE IL BISOGNO DI CARBURANTE CONTRIBUISCE ANCHE LO START&STOP DI SERIE
Porsche, ma al tempo stesso del tutto differente. Sia la dinamica di guida sia il sound sono infatti emozionanti come in una vettura sportiva. La silenziosità di marcia e il sound potente del motore a otto cilindri assicurano un livello paragonabile a quello dei conosciuti motori V8 Porsche. La Cayenne S Diesel deve il proprio carattere particolare alla trazione integrale attiva Porsche Traction Management (PTM). Anche l’esterno del nuovo modello diesel è inequivocabilmente quello di una Cayenne S e presenta le tipiche caratteristiche estetiche delle versioni a otto cilindri a benzina. L’impianto frenante, ad esempio, è dimensionato in funzione della potenza della vettura ed è riconoscibile dalle pinze dei freni in colore argento. Sarà lanciata a gennaio a un prezzo di 80.253 euro.
MAZDA 6 Al Salone di Mosca Mazda ha presentato la generazione completamente rinnovata della Mazda 6. Dopo la CX-5, la 6 è il secondo modello che adotta completamente la tecnologia SKYACTIV e il linguaggio stilistico Kodo. Nello sviluppo della nuova Mazda 6, i progettisti giapponesi hanno focalizzato la loro attenzione nel piacere di guida per realizzare una vettura che reagisse esattamente come il guidatore si aspetta. Il design caratteristico fornisce indizi precisi sulla potenza e l’agilità della nuova Mazda 6. Diverse innovazioni aiutano a rendere l’esperienza di guida confortevole e divertente. L’abitacolo è orientato verso il guidatore e offre uno spazio generoso. Materiali morbidi al tatto suono stati utilizzati nei punti che vengono toccati più spesso. Per il mercato russo sono stati presentati 2 motori, entrambi a benzina, da 2 e 2,5 litri, rispettivamente da 150 e 192 CV. È però ipotizzabile che nelle versioni destinate al mercato europeo ed italiano saranno presenti i motori diesel, ovviamente con tecnologia SKYACTIV. | 45
NO VI TÀ
PEUGEOT ONYX Peugeot ricrea il sogno con la supercar del XXI secolo: Onyx. Questa supercar è stata creata da appassionati che hanno attinto la loro ispirazione dal mondo delle competizioni. Con il motore V8 in posizione centrale posteriore, Onyx trasporta i suoi ammiratori in un universo di alte prestazioni, sempre sotto controllo grazie a un posto di guida intuitivo. Al di là dell’estetica meravigliosa, Onyx esplora nuovi materiali, grezzi, per spingersi oltre nell’efficienza. Imbullonati alla scocca in carbonio, il motore V8 ibrido HDi FAP di 3,7 litri ed il complesso ruote-sospensioni sono frutto dell’esperienza di Peugeot Sport, accumulata e comprovata sulle piste di tutto il mondo. Raffreddato da condotti che nascono sul padiglione attraverso le prese NACA, il V8 scarica i suoi 600 CV alle ruote posteriori tramite un cambio sequenziale a 6 marce. Questa potenza sfrutta idealmente le proporzioni compatte della vettura : 4,65m di lunghezza, 2,20m di larghezza, 1,13m di altezza e 1100 kg di peso. La tecnologia HYbrid4 recupera l’energia cinetica che viene persa in frenata. Stoccata nelle batterie agli ioni di litio, questa energia viene poi “spesa” automaticamente durante le accelerazioni, fornendo una potenza supplementare di 80 CV. Con un rapporto peso/potenza inferiore ai 2 kg/CV, Onyx raggiunge le prestazioni elevate senza modificare la purezza e l’eleganza del suo stile. Infatti, Onyx è dotata di un fondo piatto in carbonio che crea un notevole effetto suolo.
PEUGEOT RCZ MY 2013 Peugeot rende ancora più seducente ed esclusiva la sua coupé sportiva RCZ, fonte di
sogni e di sensazioni. Sensuale e raffinato, sportivo ed elegante, il suo nuovo stile suggerisce potenza e fluidità, forza e raffinatezza, e afferma la sua singolarità distintiva nella gamma Peugeot. La sua ricchezza espressiva è stata ampliata notevolmente grazie a una gamma di abbinamenti di colori e materiali, esterni ed interni, che permetterà a ogni cliente di confezionare la «propria» RCZ. Un frontale | 46
inedito, sportivo e fluido, è il naturale complemento della potenza espressa dai parafanghi posteriori e dalle curve sensuali del suo padiglione a doppia bombatura. Questa nuova sinergia tra il frontale e il posteriore dà una lettura completamente diversa della carrozzeria. La gamma di motorizzazioni efficaci, in termini sia di prestazioni (coppia e potenza generose) sia di consumi ed emissioni di CO2, è quella conosciuta: 2.0 l HDi FAP da 163 CV con cambio meccanico a 6 marce; 1.6 l THP da 156 CV con cambio meccanico a 6 marce; 1.6 l THP da 156 CV con cambio automatico a 6 rapporti; 1.6 l THP da 200 CV con cambio meccanico a 6 marce. La “escalation” emotiva continuerà l’anno prossimo con una versione 1.6 THP da 260 CV, anticipata dalla RCZ R Concept svelata a Parigi.
CITROEN DS3 CABRIO: FASHION VICTIM La DS3 Cabrio è una vera DS3 con tutte le caratteristiche che ne hanno decretato il successo: stile deciso, raffinatezza in ogni minimo dettaglio, piacere di guida in tutte le situazioni. DS3 Cabrio incarna anche una soluzione tecnica moderna, che enfatizza ulteriormente il suo carattere esclusivo senza compromettere il piacere di guida tipico di DS3. Il tetto in tela apribile elettricamente amplia la gamma di personalizzazioni, con tre proposte: Nero, Blu Infini e Grigio Moondust con Monogramma DS. Questa vettura eredita la raffinatezza della linea DS, con fari posteriori a LED con l’innovativo effetto 3D e un portellone posteriore dall’apertura inedita. In particolare quest’ultimo ha un azionamento a
AL SALONE DELL’AUTO DI PARIGI, CITROËN AGGIUNGE ALLA STORIA DELLA LINEA DS UNA NUOVA PAGINA: LA DS3 CABRIO. LIBERA DALLE LIMITAZIONI DELLE CABRIOLET TRADIZIONALI, L’ARCHITETTURA INTELLIGENTE PERMETTE DI VIAGGIARE “A CIELO APERTO”. DS3 CABRIO È PIACERE IN OGNI MOMENTO
traslazione circolare e permette l’apertura totale del bagagliaio anche in spazi ristretti (ad esempio, quando l’auto è parcheggiata vicino a un muro). Il tetto si chiude completamente in soli 16 secondi; questa operazione è possibile fino a 120 km/h. L’apertura e la chiusura del tetto in tela sono comandati da un push nella console della plafoniera. Il comando permette di aprire il tetto secondo 3 posizioni: intermedia, apertura orizzontale e apertura totale. Anche in posizione di apertura orizzontale, la tela si posiziona dietro ai passeggeri posteriori, lasciando totalmente libera la visuale. L’insonorizzazione è stata particolarmente curata: prima di tutto con la scelta di una tela di alta qualità, per un isolamento acustico di riferimento
(comparabile alla berlina, in posizione chiusa), ma anche grazie allo studio di un deflettore aerodinamico che garantisce un comfort acustico ottimale in posizione aperta. Entra in funzione sin dall’inizio dell’apertura del tetto, devia i flussi d’aria ed evita i fruscii nell’abitacolo. Per avere la stessa dinamica di marcia della berlina, la DS3 Cabrio adotta un’architettura ottimizzata (solo 25kg in più rispetto al modello da cui deriva).
MINI PACEMAN Sports Activity Coupé. La famiglia MINI si allarga con il lancio della nuova MINI Paceman. Il nuovo modello cattura subito l’attenzione per un design di grande impatto grazie alle linee fluide e muscolose che si fondono armonicamente con il profilo slanciato, tipico di una coupé e particolarmente esaltato dalle lunghe portiere, dalla linea del
tetto che scende dinamicamente verso la coda e dai cristalli laterali che si snelliscono verso il posteriore. Per la prima volta nella storia del brand, la Nuova MINI Paceman monta gruppi ottici posteriori disposti in orizzontale conferendo carattere e importanza al naming “PACEMAN” che compare – novità assoluta per MINI – sul | 47
portellone posteriore. Sono quattro le motorizzazioni (due benzina e due Diesel, tutte quattro cilindri) e le versioni previste per il lancio: Cooper, Cooper S, Cooper D e Cooper SD. Di serie adotta il cambio manuale a 6 marce, mentre l’automatico è disponibile come optional. Le due motorizzazioni più potenti sono disponibili in versione ALL4.
NO VI TÀ
SSANGYONG ACTYON SPORTS Forte di un aspetto piacevole e giovanile, equipaggiato con il nuovo efficiente motore diesel e-XDi Euro V, SsangYong Actyon Sports rinnova i contenuti del modello precedente con i vantaggi di superiore efficienza energetica, maggiore potenza, stile attuale e equipaggiamento adeguato al pubblico più esigente. In base alle necessità di ogni tipologia di utilizzo la trasmissione può essere a due o a quattro ruote motrici. La versione a trazione integrale utilizza un sistema part time in modo da adattarsi al meglio alle diverse condizioni d'uso; in modalità 2WD la coppia motrice viene trasmessa alle ruote posteriori e il passaggio alla modalità 4WD viene gestita tramite un comando posto sulla plancia del cruscotto, utilizzabile fino a 80 km/h. Nella modalità 4WD è possibile inserire i rapporti ridotti. SsangYong Actyon Sports è disponibile pure in versione 2WD.
SSANGYONG KORANDO Il più popolare dei modelli SsangYong si rende ora disponibile sul mercato con una gamma allargata che affianca alle motorizzazioni diesel un moderno propulsore 2 litri a benzina che, per andare incontro a una precisa tendenza di mercato, può essere equipaggiato anche con la doppia alimentazione benzina-GPL. Il nuovo motore 2 litri a benzina è un moderno quattro cilindri con distribuzione a quattro valvole per cilindro capace di erogare la potenza massima di 149
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CV a 6000 giri/min e la coppia massima di 197 Nm a 4000 giri/min; le sue emissioni sono in regola con le norme Euro V. Entrambe le versioni, benzina e benzinaGPL, sono vendute solo con la trazione anteriore per mantenere i consumi più limitati e con un allestimento specifico di livello "C" che corrisponde ad un equipaggiamento di alto livello. L’eventuale serbatoio del GPL viene alloggiato nel vano della ruota di scorta (che in questo caso viene sostituita da un kit d’emergenza), quindi senza sottrarre spazio al vano di carico. Il nuovo SsangYong Korando a benzina è proposto con un listino chiavi in mano di 19.490 euro, e con un delta di soli 1500 euro in più è disponibile l'alimentazione benzina-GPL, che gode di una garanzia di 5 anni.
SCHEDA TECNICA Ford B-Max
PRIMA GUIDA
FORD B-MAX di Andrea Spitti
> MOTORE: elettrico, sincrono con magnete permanente di EM-motive > POTENZA CONTINUA: 35 kW > POTENZA DI PICCO: 55 kW > COPPIA MASSIMA MOTORE ELETTRICO: 130 Nm > BATTERIA: agli ioni di litio della
Deautsche ACCUmotive > CAPACITÀ DELLA BATTERIA: 17,6 kWh > VELOCITÀ MASSIMA: superiore a 120 km/h > ACCELERAZIONE: 0-60 km/h 4,8 sec; 0-100 km/h 11,5 sec > AUTONOMIA: 145 km > RICARICA: da 0 a 100% in circa 7 ore > PREZZO: 19.900 euro + Iva con la batteria inclusa; 15.900 euro + Iva con batteria a noleggio (54 euro + Iva /mese)
LA PRIMA CON IL SYNC SYNC è un sistema di connettività e integrazione di dispositivi mobili a comando vocale. Grazie a questo sistema è possibile collegare alla vettura telefoni cellulari e lettori musicali tramite Bluetooth o USB, effettuare chiamate in vivavoce e gestire i brani musicali e le altre funzionalità tramite comandi vocali. Il sistema è anche in grado di leggere i messaggi di testo ricevuti su telefoni cellulari collegati alla vettura tramite Bluetooth MAP. SYNC offre, inoltre, l’innovativa funzione Emergency Assistance, concepita per contattare in automatico i servizi di emergenza in caso di incidente.
L’
elemento che più si nota in realtà non c’è. La Ford B-Max fa il suo ingresso nel mercato delle monovolume del segmento B togliendo qualcosa che tutti gli altri hanno: il montante B. La B-Max è dotata infatti dotata del sistema Easy Access Door che permette di salire e scendere dalla vettura in tutta comodità grazie all’integrazione dei montanti centrali della scocca nelle porte anteriori incernierate e nelle porte posteriori scorrevoli. Quando sono aperte entrambe le porte anteriori e posteriori, l’accesso all’interno della vettura diventa molto agevole, grazie ad un vano ampio e sgombro, che supera il metro e mezzo di larghezza. Una simile apertura rende molto più facile salire e scendere dal comparto posteriore, accudire i bambini seduti negli appositi seggiolini o caricare | 49
e scaricare le borse della spesa. Le doppie porte scorrevoli della B-Max offrono ulteriori vantaggi, soprattutto in strade affollate o nei parcheggi in posti stretti, dove sarebbe molto difficile accedere al veicolo tramite porte incernierate tradizionali. Una versatilità impressionante se si considera che la BMax è lunga poco più di 4 metri (solo 11 cm in più della Fiesta). Un’auto perfetta per soddisfare la crescente domanda di vetture con cilindrata ridotta, più idonee alle condizioni di traffico intenso su strade urbane, senza però sacrificare il comfort dei passeggeri e la spaziosità degli interni. Tra la gamma di motori a benzina spicca l’ottimo motore EcoBoost a tre cilindri da 1.0 litri, disponibile nella versione 100 CV e, più avanti, 120 CV. Il listino parte da 16.250 euro, mentre per la versione più accessoriata servono 20.000 euro. Nel 2013 arriverà anche la versione a GPL.
SCHEDA TECNICA Honda CR-V 2.2 litre i-DTEC
PRIMA GUIDA
HONDA CR-V di Andrea Spitti
rriva la quarta generazione di Honda CR-V, un modello che dal 1995 ha venduto oltre 5 milioni di esemplari in 160 paesi nel mondo. L'obiettivo dei progettisti per questa nuova generazione era trovare il migliore equilibrio possibile tra la versatilità d'impiego di un SUV e la piacevolezza di guida di un'auto tradizionale. Per questo il nuovo CR-V si
A
> MOTORE: 4 cilindri diesel common rail, 4 valvole per cilindro, 2199 cc > POTENZA: 150 CV a 4000 giri/min > COPPIA: 350 Nm a 2000 giri/min > TRAZIONE: integrale
fa più compatto nelle dimensioni esterne (5mm in meno di lunghezza e 30 mm più basso) senza per questo ridurre lo spazio interno. Il nuovo modello assume un atteggiamento più aggressivo e aerodinamico con una profonda scultura delle linee della carrozzeria e una sezione della parte frontale più audace. Un paraurti anteriore modificato sottolinea il suo fascino dinamico, mentre le luci anteriori diurne a LED e luci posteriori a LED sono altri accorgimenti alla
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> > > >
CAMBIO: manuale a 6 marce FRENI: a disco, anteriori ventilati PNEUMATICI: 225/65 R 17 SOSPENSIONI: anteriori montante MacPherson, posteriori Re-Active Double Link-Wishbone > DIMENSIONI:
moda. Una volta saliti a bordo si viene accolti da un ambiente razionale e senza fronzoli, curato senza voler essere a tutti i costi lussuoso. Materiali morbidi sono stati inseriti là dove è più facile che la mano vada a toccare. La sensazione di spaziosità è notevole, così come molti sono gli scomparti in cui è possibile lasciare oggetti di vario tipo con la certezza di ritrovarli proprio lì una volta terminato il viaggio. Sotto il cofano della CR-V, i clienti troveranno un motore i-VTEC 2 litri a benzina e un
lunghezza/larghezza/altezza 4570/2096/1685 mm > PESO: 1653 kg > VELOCITÀ: 190 km/h > ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 9,7 secondi > CONSUMO: 5,6 l/100 km > EMISSIONI CO2: 149 g/km > PREZZO: n.d.
motore diesel i-DTEC 2,2 litri. Entrambi sono l'evoluzione dei motori già esistenti nella terza generazione CR-V, ma sono stati interamente ridisegnati con una particolare attenzione alla riduzione di emissioni di CO2. Mentre il motore diesel per il momento è disponibile solo in versione 4WD, sul benzina è stata messa a disposizione anche la trazione con le sole ruote anteriori capace di ridurre ulteriormente i consumi rinunciando però di conseguenza a qualche velleità fuoristradistica.
Manca per il momento un modello a 2 ruote motrici con il motore diesel, anche se non è escluso che possa arrivare in futuro. Di serie la trasmissione è manuale a 6 marce, come optional su tutte le motorizzazioni è disponibile un cambio automatico a 5 marce. Il nuovo CR-V è dotato di un pulsante ECON come parte del sistema Eco Assist. Quando viene attivato, la modalità ECON altera la mappatura del sistema drive-by-wire di acceleratore per garantire un regolare aumento della coppia per una guida più rilassante e
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maggiore efficienza del carburante solo sulle versioni 2.0 i-VTEC. Inoltre, si altera il funzionamento del regolatore di velocità (sulle versioni 2.0 i-VTEC) e degli impianti di climatizzazione, consentendo varianze leggermente aumentate con la velocità o la temperatura impostata in modo da risparmiare carburante quando possibile. Al momento di andare in stampa i prezzi non sono ancora stati dichiarati: Honda Italia ha però annunciato un leggero ritocco verso l'alto rispetto a quelli dei modelli attuali.
SCHEDA TECNICA PRIMA GUIDA
TOYOTA PRIUS PLUG-IN di Andrea Spitti
a Prius è stata la vettura che ha fatto conoscere al grande pubblico la tecnologia ibrida applicata all’automotive. Era il 1997 quando venne lanciata in Giappone e, dopo 15 anni e continui miglioramenti che l’hanno portata ad avere un grande successo in tutto il mondo, oggi Toyota lancia un ulteriore sviluppo che la porta ad essere ancora più parsimoniosa e rispettosa dell’ambiente. Con la Prius Plug-in infatti la Casa Giapponese unisce il meglio della trazione ibrida con i vantaggi della possibilità di guidare in modalità completamente elettrica per ben 25 chilometri. Quest’ultimo modello infatti può essere rifornito sia con la benzina ad un normale distributore ma pure attraverso una presa elettrica (il “pieno” si fa in circa un’ora e mezza). Il veicolo plug-in
L
> MOTORE TERMICO: 4 cilindri benzina, 1798 cc > MOTORE ELETTRICO: sincrono a magneti permanenti > POTENZA MAX DEL SISTEMA: 136 CV > COPPIA MAX: 142 Nm a 5200 giri/min (termico); (PHEV come lo chiamano in Toyota) mantiene praticamente invariata l’architettura del sistema full hybrid e la sua elevata autonomia, tuttavia inserisce una batteria più potente ricaricabile esternamente che garantisce un’autonomia di guida in modalità elettrica significativamente più lunga. Il tutto senza intaccare l’abitabilità e la capienza del bagagliaio
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207 Nm (elettrico) > TRAZIONE: anteriore > CAMBIO: E-CVT a variazione continua e gestione elettronica > FRENI: ant. e post. a disco, ant. autoventilanti > PNEUMATICI: 195/65 R15 > SOSPENSIONI: ant. McPherson,
(443 litri). La distanza di 25 km che la batteria agli ioni di litio permette di percorrere in modalità puramente elettrica (a patto di non superare gli 85 km/h) rispecchia la media degli spostamenti quotidiani dell’80% dei cittadini europei. L’handicap delle vetture elettriche era però rappresentato dall’ansia del guidatore di rimanere a “secco” e quindi di dover
post. ponte torcente > DIMENSIONI: lungh./largh./alt. 4480-1745-1490 mm > PESO: 1440 kg (a vuoto) > VELOCITÀ: 180 km/h > ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 11,4 secondi > CONSUMO COMBINATO: 2,1 l/100 km > EMISSIONI CO2: 49 g/km > PREZZO: 39.600 euro
cercare una colonnina di ricarica e soprattutto di dover aspettare diverse ore prima di poter ripartire. Con la Prius Plug-in queste paure sono cancellate perché quando la batteria esaurisce la sua carica il motore a benzina si attiva e l’auto diventa full hybrid consentendo di viaggiare ancora per più di 1000 km senza fermarsi al distributore. La Prius Plug-in offre ai clienti la possibilità di selezionare tre diverse modalità di guida ‘on-demand’: EV, HV e EV-City. Selezionando la modalità EV, la vettura diventa capace di ricorrere a tutta l’energia conservata
nella batteria e di rimanere in modalità elettrica per circa 25 km e con velocità fino agli 85 km/h senza il minimo rumore né la minima emissione di CO2 e NOx e senza il minimo consumo di carburante. Il motore termico viene avviato qualora il sistema ritenga necessario l’apporto di ulteriore potenza, mentre input leggeri sulla farfalla lo mantengono spento. Passando alla modalità HV, la nuova Prius Plug-in funziona in maniera simile alla Prius convenzionale, garantendo tutta l’efficienza della classica esperienza di guida Toyota | 53
HSD e attivando il motore termico soltanto in caso di necessità. L’autonomia EV del veicolo viene conservata per un eventuale utilizzo in contesti urbani. Selezionando la modalità EV-City, la Prius Plug-in ha caratteristiche simili alla modalità EV, con la differenza che viene assicurato un maggiore funzionamento elettrico anche nel caso in cui venissero apportati maggiori input sulla farfalla, consentendo agli utenti l’ingresso nelle aree urbane a traffico limitato. In Italia è venduta in un unico ricchissimo allestimento a 39.600 euro.
PROVA Aston Martin V8 Vantage
BRITISH STYLE CARATTERE LATINO Nuove linee dettate dal vento, appendici aerodinamiche e aspetto muscoloso. La nuovaV8 Vantage indulge al design sportivo senza rinunciare all’eleganza e allo stile Aston Martin. Monta un motopropulsore piÚ potente rispetto alla precedente versione con 426 CV a 7400 giri/minuto. Performance da sportiva autentica
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TESTO SPERANGELO BANDERA FOTOGRAFIE STUDIO B12
Per essere Aston Martin, la nuova V8 Vantage ha un prezzo di listino molto favorevole. Si fa largo nel gruppo delle Porsche con dilagante concorrenza. Anche perché si tratta di una vera Aston Martin nell’aspetto, nel carattere, nell’esclusività e nell’immagine che trasmette al fortunato possessore. Chi scende da una Porsche non manifesta un’appartenenza specifica: può essere chiunque, esercitare qualsiasi attività, dalla più aulica fino alla più umile, dalla più vera alla più falsa. Chi scende dalla nuova V8 Vantage, invece, nell’immaginazione collettiva, si fregia sempre del ruolo di gentlemen, di persona raffinata, colta e di classe. Se anche la scelta dell’auto da usare fosse determinata, inve-
ce, soltanto dalla più pura passione per i motori, per le prestazioni e per il piacere di guida, la vettura inglese non chiede di meglio, in quanto al nuovo modello sono stati apportati significativi miglioramenti al telaio e al sistema frenante. Senza contare il pacchetto aerodinamico, che conferisce alla V8 Vantage un aspetto ancora più sportivo. La versione entry-level, di 4,7 litri e da 426 CV, ha avuto alcune migliorie che sono state introdotte sulla Vantage S. La vettura del test montava il cambio manuale a sei rapporti, ma è bene ricordare che, a richiesta, è disponibile il cambio automatico-manuale, non più a sei merce ma a sette rapporti Sportshift. Ci sono anche altri retaggi della Vantage S, come le
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PROVA Aston Martin V8 Vantage
L'ESCLUSIVA CHIAVE D'ACCENSIONE IN CRISTALLO Interni eleganti come ci si aspetta da una Aston Martin, con rivestimenti in pelle di prima qualità e cuciture realizzate a mano. Quadro strumenti elettroluminescente. La lancetta del contagiri sale in senso antiorario L’abitacolo della nuova V8 Vantage è elegante e ricercato e dimostra quanto Aston Martin sia in grado di combinare la bellezza della lavorazione artigianale della pelle con cuciture a mano e di realizzare un design ultra-moderno. Sedili ergonomici, che favoriscono la corretta posizione di guida, strumenti di facile lettura (con la lancetta del contagiri che sale in senso antiorario) e con la comoda indicazione digitale della velocità. Il sistema di navigazione satellitare integrato, sviluppato in collaborazione con Garmin, ora viene offerto di serie, così come il Bluetooth e il cruise control. Lunga è la dotazione di serie
per gli interni e vale la pena ricordare i rivestimenti in pelle pieno fiore, la plancia Piano Black e la consolle centrale con finiture in colore grafite, oltre al volante rivestito in pelle, alla regolazione elettrica dei sedili sportivi con airbag laterali e frontali a doppio stadio di attivazione, agli specchietti retrovisori esterni riscaldabili e ripiegabili elettricamente e al parabrezza riscaldato. Sempre di serie: la regolazione automatica della temperatura, il quadro elettroluminescente, il computer di bordo, i sensori di parcheggio posteriori, il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, l’antifurto e immobilizzatore elettronico, la
modifiche apportato al telaio. La nuova Vantage, tra le altre attrattive che esercita sugli appasssionati di guida, è anche più stabile rispetto alla precedente versione, ha freni più grandi e ruote più larghe. Ancora: il nuovo piantone dello sterzo, con pompa del servosterzo dotata di nuovi gruppi valvole e di un
chiusura centralizzata delle porte e l’apertura bagagliaio con telecomando. Esclusiva la chiave in vetro. Ancora: luci di lettura a Led, impianto audio
da 160 W con CD, iPod 4, USB per formati WAVE e Windows Media Player e MP3. Un ambiente elegante e dotato di ciò che serve davvero.
rapporto più diretto (15:1 contro 17:1 del modello precedente) determina una sterzata più precisa, in grado aumentare la tenuta di strada, di avere maggiore agilità e dare una risposta più precisa. Tra gli interventi di cui la nuova Vantage è stata oggetto, da segnalare l’aumento della forza frenante e la maggiore sensibilità del pedale del freno, grazie ai dischi anteriori autoventilanti da 380 mm e a pinze a sei pistoncini. Il pacchetto include anche l’assistenza alla partenza in salita per un controllo più preciso sulle pendenze. Gli pneumatici hanno una sezione maggiorata rispetto al modello tradizionale, per sfruttare, come abbiamo visto, il nuovo sterzo più diretto e i freni più potenti. Ma ora analizziamo ciò che di nuovo appare sotto il sole, cioè quei particolari del restyling che affondano le radici nel design della Vantage S. È ferma: guardiamola davanti. Il paraurti, ribassato, comprende ora anche uno splitter aerodinamico che dà alla vettura un aspetto decisamente corsaiolo e, inoltre, ospita una presa d’aria più ampia per alimentare il motore e i freni anteriori. Nella parte posteriore, il diffusore emana aggressività e i listelli laterali scolpiti, ispirati al mondo delle corse, completano il look muscoloso della nuova V8 Vantage. Una linea che evoca immagini corsaiole e richiama le berlinette tante volte vittoriose. Del resto, le gare fanno parte del DNA Aston Martin. La Vantage, infatti, ha iniziato la sua carriera sportiva nel 2006, quando Ulrich Bez, dirigente dell’Aston Martin, iscrisse una V8 Vantage, in una versione molto simile a quella di serie, alla 24 Ore del Nürburgring. Da allora le versioni GT4 della V8 Vantage vinsero la categoria alla 24 Ore di Dubai, al Nürburgring, a Silverstone e a Spa. Che dire di più? La nuovissima gamma Vantage unisce un
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PROVA Aston Martin V8 Vantage
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design inconfondibile a prestazioni di rilievo, l’artigianalità a una nuova e eccitante silhouette. La gamma Vantage comprende il modello Vantage S (V8 da 436 CV a 7300 giri/minuto e 490 Nm di coppia a 5000 giri/minuto), mentre il V12 continua a offrire le elevate prestazioni, grazie al motopropulsore di 6 litri in grado di sviluppare 517 CV, con 570 Nm di coppia massima. La gamma si completerà tra breve con l’immissione sul mercato della V12 Zagato in edizione limitata, l’auto creata nel 2011 per celebrare il 50° anniversario della mitica DB4GT Zagato, un mix perfetto di design italiano, artigianalità e tecnologia avanzata. Un prototipo della V12 Zagato ha vinto il prestigioso concorso d’eleganza di Villa D’Este. Alta genealogia, dunque, per la nuova V8 Vantage che possiede tutto il carisma delle “sorelle” maggiori, composto da quell’insieme di sportività, prestazioni, eleganza, esclusività che contrassegna le vetture, del presente e del passato, della Casa di Gaydon. Parliamo ora di performance. Innanzitutto è dove-
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PROVA Aston Martin V8 Vantage
roso dire che il cambio manuale in dotazione alla Vantage della prova, piuttosto insolito su una supercar di oggi, ha il merito di far riscoprire il puro piacere della guida sportiva che dipende dall’uomo e non dall’automatismo. Salire di giri, scendere, tenere il motore a una determinata rotazione con la certezza che l’obbedienza della vettura sarà totale, decisamente gratifica e rende chi la guida il padrone assoluto del proprio piacere e delle emozioni che la manovra denominata “tacco-punta” fa riaffiorare. La Vantage ubbidisce sempre docilmente ai comandi del pedale del gas e le caratteristiche di stabilità e di frenata fanno il resto. Accelerazione mozzafiato, frenata vellutata o aggressiva a seconda della pressione sul pedale, sound che sale fino a trasformarsi nel ruggito della bestia feroce, nell’urlo che si spande, la larga impronta a terra delle gomme, che segue le asperità dell’asfalto a bassa velocità, tiene la V8 come su binari quando le si chiede di più. C’è, infine, anche una caratteristica, comune a tutta la produzione attuale, che costituisce una grande comodità: le porte restano aperte come le si vuole, nonostante siano oblique verso l’alto.
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SCHEDA TECNICA
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MARTIN VANTAGE MANUALE
MOTORE: V8 ant. centrale,
CAMBIO: manuale a sei
doppio albero a camme in testa, 32 valvole, 4735 cc POTENZA: 426 a 7300 giri/minuto COPPIA: 470 Nm a 5000 giri/minuto TRAZIONE: posteriore
rapporti montato in posizione centrale posteriore FRENI: autovent. e scanalati, ant. 380 mm, post. 330 mm CERCHI: in lega da 19" a 10 razze in color graffite PNEUMATICI: ant. 245/40
ZR19, post. 285/35 ZR19 SOSPENSIONI: anteriori e posteriori indipendenti a doppio braccio trasversale con geometria anti-dive, molle elicoidali, barra stabilizzatrice DIMENSIONI: lungh. 4385 mm, largh. 2025 mm. alt. 1260
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peso 1630 kg
VELOCITĂ€: 290 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 4,9 secondi CONSUMO: 13,8 l/100 km (combinato) EMISSIONI CO2: 321 g/km PREZZO: 111.577 euro
PROVA Jaguar XJ 3.0 Diesel
TESTO SPERANGELO BANDERA FOTOGRAFIE STUDIO B12 | 62
È l’auto che non ti aspetti. Non ti aspetti il comfort, non t’aspetti la maneggevolezza, non ti aspetti l’accelerazione, non ti aspetti il silenzio. Nonostante sia ovvio immaginare che l’ammiraglia Jaguar di comfort ne assicuri; nonostante si possa prevedere che, data la mole di oltre 5 metri di lunghezza, la maneggevolezza ne debba tener conto; nonostante si possa pensare che il 3.0 turbodiesel possa spingere sì, ma limitatamente al peso di venti quintali a pieno carico della berlina inglese e nonostante si sappia che il propulsore a gasolio è stato silenziato a dovere. Nel viaggio che è servito per questo test sono stati percorsi quasi tremila chilometri e mai, alla fine di ogni tappa, è affiorato il benché minimo sintomo di stanchezza. È la berlina delle sorprese: provarla per credere. Si deve evitare, cioè, osservandone la mole, l’ingombro e la linea, di fare deduzioni sul carattere e sul comportamento della Jaguar XJ V6 3.0 diesel. Ogni giudizio sarebbe pieno di errori e smentito dai fatti ogni volta che ci si siede al volante. La costruzione in alluminio leggero offre un livello sorpren-
dente d’agilità e, insieme, di risparmio di carburante: un’altra sorpresa che dispensa questa autentica limousine. Molto diversa dal modello tradizionale della XJ? È vero, ma si doveva pur ravvivare il linguaggio stilistico. E come, se non attraverso un design moderno e, soprattutto, audace? È l’ultima versione della XJ. Tra le novità, figura il Rear Seat Comfort Pack, che include i sedili elettrici, la regolazione lombare e, molto gradita soprattutto dalle signore, la funzione di massaggio. Un po’ di storia, prima di passare a un’analisi più documentata. La XJ è stata l’ultima vettura progettata dal fondatore della Jaguar, Sir William Lyons, e anche l’ultima a indossare l’etichetta di auto innovativa, bella e desiderabile. L’esclusivo tetto panoramico in vetro, che permette alla luce naturale di inondare l’abitacolo, consente alla XJ di offrire un ineguagliabile senso di spaziosità per il guidatore e i passeggeri e, al tempo stesso, di mantenere l’elegante profilo coupé. Lo stile innovativo non è fine a se stesso, ma si integra con speciali tecniche
NON IMMAGINARE... PROVALA PER CREDERE Rinnovata negli interni, con una linea audace, è l’auto di punta della gamma Jaguar. Sorprende non tanto per il comfort, allineato alla tradizione della Casa del Giaguaro, quanto per l’agilità, la maneggevolezza e il carattere sportivo a dispetto della mole. Lunga più di 5 metri e di quasi 20 quintali di peso a pieno carico, è spinta da una unità motrice turbodiesel che eroga 275 CV con 600 Nm di coppia. Parca nei consumi e, di conseguenza, nelle emissioni
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PROVA Jaguar XJ 3.0 Diesel
IL LUNGO E PROBANTE TEST SULLE STRADE DI AUSTRIA E SLOVENIA La prova sull’impegnativo percorso di quasi 3000 chilometri ha messo a dura prova l’ammiraglia della Casa del Giaguaro. Superate facilmente salite con pendenza del 20% in Carinzia e volati via chilometri di autostrade slovene Il percorso: partenza da Cremona, dove ha sede la redazione di AutoCapital, poi autostrada fino a Villach, in Carinzia, toccando Venezia, Udine e Tarvisio. Di lì fino a Gmund e a Salisburgo. In seguito la Stiria, da Turracher a Murau e giù giù fino in Slovenia, con sosta a Lubiana, la Capitale. Ritorno in Carinzia, a Klaghenfurt, poi Sankt Veit e
SCHEDA TECNICA
Gurk, il cui duomo è tra le chiese più importanti d’Austria. Dopo aver toccato Badkleinechirchheim, località termale dedicata a Santa Caterina, sono state raggiunte Hermagor e Lienz, prima di rientrare in Italia percorrendo la Val Pusteria fino all’imbocco dell’autostrada del Brennero. Giù fino ad Affi, superstrada per toccare Peschiera e, prima di
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MOTORE: 6 cilindri V di 60°, 24 valvole, 2993 cc, turbodiesel POTENZA: 275 CV a 4000 giri/minuto COPPIA: 600 Nm a 2000 giri/minuto TRAZIONE: posteriore CAMBIO: automatico a controllo elettronico 6 rapporti
mettere la parola fine al viaggio, sono state visitate due perle turistiche: Castell’Arquato e Grazzano Visconti (Piacenza) per verificare come la XJ V6 3.0 diesel se la sarebbe cavata, con la sua mole, lungo le medioevali viuzze strette e tortuose delle due località.
XJ 3.0 DIESEL
CERCHI: in lega leggera, 7Jx16”
PNEUMATICI: ant. 245/50 R 18 - post. 275/45 R 18 FRENI: anteriori (35,5 mm) e posteriori (32,5) a disco autoventilanti SOSPENSIONI: ant. triangoli trasversali doppi, molle
elicoidali, post. pneumatiche con correttore, barre antirollio, sistema d’ammortizzatori elettronico DIMENSIONI: lungh. 5120 largh. 1895, alt. 1450 mm PASSO: 3300 mm SERBATOIO: 82 litri PESO: 1795 kg (in ordine di | 64
marcia)
VELOCITÀ: 250 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 6,4 secondi CONSUMO: 7.0 l/100 km (combinato) EMISSIONI CO2: 184 g/km AMBIENTE: Euro 5 PREZZO: 95.450 euro
di costruzione. La struttura in alluminio permette un minore consumo di carburante, con conseguente riduzione delle emissioni. La perdita di peso (intorno ai 150 kg), grazie appunto all’impiego di alluminio, ha effetti positivi anche sulle prestazioni e sull’agilità. L’abitacolo della XJ unisce eleganza, comfort, lusso ricreando lo stile Jaguar. Le cromature offrono un piacevole contrasto con la pelle lavorata e le superfici di legno. I passeggeri dei sedili posteriori possono vivere un’esperienza nuova. Infatti, la tecnologia ha permesso ai designer della Jaguar di creare un ambiente simile più a un moderno living space che all’abitacolo di una vettura. Una strumentazione virtuale da 12,3 pollici ad alta definizione completa il touch screen a doppia visione da 8 pollici, che consente, a chi siede sul sedile del passeggero, di vedere film in DVD o programmi TV, mentre il guidatore, contemporaneamente, tiene d’occhio la mappa del navigatore satellitare. Il pacchetto audio opzionale Premium
Surround include il sistema top di gamma Bowers & Wilkins da 1200 Watt, che è paragonabile alla migliore qualità d’audio home entertainment. Funzioni avanzate di infotainment includono anche i sistemi hard-drive per audio e navigazione e una totale connettività con dispositivi audio portatili e video tramite il potente Media Hub. Jaguar, da sempre, presta molta attenzione ai pareri della clientela e, nel caso della XJ, questo ha portato a una nuova combinazione dei colori degli interni. Disponibile la finitura Jet/Ivory come accessorio per i sedili di pelle, con contrasto tra le cuciture e i rivestimenti, mentre il tetto interno è disponibile in altri colori. Per ogni versione della XJ è ora disponibile l’Illumination Package, che comprende l’illuminazione del battitacco, della serratura del bagagliaio e le prese d’aria anteriori e posteriori. (Per il quadro completo delle innovazioni apportate all’abitacolo, rimandiamo il lettore al box della pagina seguente).
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PROVA Jaguar XJ 3.0 Diesel
I MIGLIORAMENTI DEGLI INTERNI SULLA NUOVA XJ Vanno dai sedili con quattro posizioni del supporto lombare alla funzione di massaggio e alla trasformazione della parte posteriore in un autentico spazio-ufficio. Tendina parasole elettrica, piano ripiegabile, moquette più pregiata Miglioramenti, all’abitacolo, sono disponibili per la gamma XJ 2012 per consentire una maggiore personalizzazione e flessibilità d’uso. Il nuovo Rear Comfort Pack propone sedili con regolazione elettrica dello schienale, quattro posizioni del supporto lombare e la funzione massaggio. L’aumento del comfort è anche fornito dai nuovi poggiatesta, dai poggiapiedi e dalla possibilità
di spostare in avanti il sedile del passeggero anteriore, quando vuoto, per aumentare ancora di più lo spazio per le gambe. Dalla versione Portfolio a passo lungo deriva il nuovo “Executive Pack” che trasforma il posteriore della XJ in un office space ad alta velocità con la possibilità di avere un ripiano ripiegabile e una tendina parasole posteriore elettrica per aumentare la
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privacy. Il pacchetto include anche una moquette più pregiata, una combinazione tra legno e pelle per il volante, impiallacciatura di legno lucido e la cromatura degli specchietti. Davanti ai passeggeri anteriori campeggia, dove termina la parte inferiore del parabrezza, una superficie semi-circolare rivestita in legno che ricorda la prua di uno yacht. Si tratta di una novità assoluta. Da menzionare anche la comodità e la facilità con cui si gestiscono gli schermi inseriti nei poggiatesta. Alzando il coperchio del bracciolo centrale posteriore, appare un piccolo schermo su cui si rendono visibili le funzioni da scegliere. La vettura della prova è una XJ 3.0 V6 Portfolio con i seguenti optional: Premium Sound System (4.580 euro) Blind Spot Monitor (670 euro) e Vernice metallizzata (1.100 euro).
La XJ monta il V6 diesel di 3.0 litri, una unità motrice capacedi erogare 275 CV e una coppia massima pari a 600 Nm. È caratterizzato da una notevole prontezza di risposta grazie ai due turbocompressori, il secondo dei quali entra in funzione a notevole velocità, dando alla vettura una “spinta” molto utile nel traffico quando con un colpo d’acceleratore ci toglie da situazioni scabrose. Talmente silenzioso da essere scambiato per un benzina, è collegato a un cambio automatico è a sei rapporti ben frazionati. Qualcuno può trovare la mole della XJ V6 3.0 diesel piuttosto impegnativa. Misura in lunghezza, come detto, più di cinque metri e si tratta di una sensazione che si può avere nel corso delle prime prese di contatto con questa superberlina. Non appena, come si suol dire “la si prende in mano”, ci si rende conto che gli aiuti tecnologici la rendono maneggevole anche nei parcheggi meno spaziosi e agile nella congestione del traffico. Tira fuori, quando la si conosce bene, anche un carattere che si può definire sportivo. Tutto questo grazie all’equilibrio dovuto all’intelligente distribuzione dei pesi. Difficile trovare difetti, ma uno, piccolo, ce l’ha. Si tratta di una imperfezione comune anche alle altre jaguar, la XF e la XK. La superficie che copre il tunnel centrale presenta ampie cromature, eleganti a vedersi, ma quando il sole vi batte sopra con certe angolazioni, partono lampi abbaglianti piuttosto fastidiosi, come se il riflesso di uno specchio illuminato dai raggi solari venisse puntato negli occhi. Un difetto di famiglia, potremmo dire.
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PROVA Volkswagen Maggiolino
DESIGN NUOVO ISPIRATO DAL VECCHIO MAGGIOLINO Con questa versione, molto più simile all’esemplare storico di quanto non lo fosse la precdente, si è voluto dare seguito alla tendenza a ricordare l’identità del passato dei modelli di successo. La linea del nuovo Maggiolino ricorda da vicino il design della progenitrice. Guardandone il frontale balzano all’occhio i proiettori dalla forma arrotondata. Unica concessione all’attualità le luci diurne a LED. Interessante il taglio orizzontale del cofano anteriore, prima del paraurti, e il logo della Casa che campeggia imponente. La parte anteriore e il cofano motore sono stati allungati, rispetto alla precedente versione, e l’abitacolo è stata arretrato leggermente: un accorgimento che, senza dubbio, migliora le
proporzioni della vettura. Pulito lo stile della fiancata e la visione laterale prende d’infilata le sporgenze dei passaruota. Un dettaglio che ricorda da vicino la linea della progenitrice. La superficie vetrata, con il caratteristico taglio, fa risaltare la linea di cintura grazie anche alla barretta cromata che la delimita. Passando alla parte posteriore, si impongono le curve dei grandi passaruota che da un lato accentuano la muscolosità e dall’altro la fanno sembrare solida a terra, quasi da vettura sportiva, mentre il
portellone del bagagliaio segna orizzontalmente la parte più bassa. Per migliorarne la stabilità, è stato introdotto, alla base del grande lunotto, uno spoiler verniciato di nero sopra e di bianco sotto. Linee tondeggianti anche per la fanaleria posteriore, delimitata dal portellone. Come si può vedere, tutto è stato progettato per richiamare l’immagine del vecchio Maggiolino, che anche i giovani conoscono dal momento che gli esemplari del passato hanno ripreso a circolare in buon numero.
UN NOME, UNA GARANZIA Non solo in omaggio alla tradizione la nuova Beetle è stata ribattezzata Maggiolino. Ne ricalca la linea e si nota che alcune soluzioni degli interni assomogliano all’antenata più di quanto non sia avvenuto con la versione del 1998. Tra le varie motorizzazioni sia benzina sia diesel, AutoCapital ha scelto il turbo benzina di 1.4 litri e da 160 CV, che offre prestazioni eccellenti, ma è parco nei consumi e nelle emissioni TESTO SPERANGELO BANDERA FOTOGRAFIE STUDIO B12 | 68
Quando si dice la forza del passato. Un’auto che è divenuta mito torna sulle nostre strade: il Maggiolino, seconda edizione. Cambiata parecchio rispetto a quella del 1998, ha la linea del tetto più piatta e più larga, il cofano motore più lungo, il parabrezza arretrato e più verticale, un nuovo spoiler posteriore. L’abitacolo conserva elementi del passato, come la plancia verniciata, il cassetto portaoggetti con sportellino che si apre verso l’alto e quattro posti, ma insieme a soluzioni moderne, come gli otto altoparlanti dell’impianto per l’intrattenimento e il tetto panoramico in vetro scorrevole. Delle varie motorizzazioni disponibili, prendiamo in esame il quattro cilindri sovralimentato tramite turbocompressore e compressore meccanico, che eroga una potenza di 160 CV a 5800 giri/minuto. È interessante dare un’occhiata alle sue carat-
teristiche. Il motore da 1.4 litri raggiunge i 114,3 CV/litro e la coppia massima di 240 Nm è disponibile già a 2000 giri/minuto. Si tratta di una unità motrice particolarmente parca nei consumi: 6,6 l/100 km, con emissioni di CO2 pari a 153 g/km. A titolo di confronto, il modello precedente da 150 CV, nella versione con cambio automatico, raggiungeva un valore di 8,9 l/100 km. Nonostante 10 CV in più di potenza, i consumi sono stati ridotti di 3,0 l/100 km ovvero del 34%. Le prestazioni su strada del Maggiolino 1.4 TSI sono brillanti: raggiunge i 100 km/h in 8,3 secondi e la velocità massima è di 208 km/h. Di serie monta il sistema antibloccaggio (ABS), il programma elettronico di stabilità (ESP), la regolazione antislittamento in accelerazione (ASR) e il controllo elettronico della trazione (EDS). La sicurezza è stata uno
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PROVA Volkswagen Maggiolino
dei principali obiettivi dei tecnici tedeschi e il Maggiolino ha ottenuto le 5 stelle nei recenti crash test EuroNCAP. È anche dotato del sistema Keyless Access, per chiusura e avviamento automatici, oltre allo Start&Stop. Il pianale è lo stesso della Jetta opportunamente irrobustito. Davanti adotta lo schema MacPherson, mentre al posteriore è stato utilizzato un ponte torcente. Nuovo lo spoiler posteriore per migliorare la tenuta di strada. Interni di qualità, con accurati accostamenti. La plancia è molto simile a quella del Maggiolino storico, dato che si sviluppa orizzontalmente. Il navigatore al centro, facile da utilizzare, presente sulla vettura della prova, ma è un optional. Buona anche la visualizzazione delle mappe. Nella parte alta della plancia trovano posto gli strumenti della temperatura dell’olio, pressione del turbo e un cronometro. Molto ricca è la dotazione di serie del Maggiolino. Dagli alzacristalli elettrici al comando della regolazione degli specchietti, ai tre lampeggi delle “frecce”, al piantone regolabile in altezza e profondità, al servosterzo elettromeccanico con taratura variabile in funzione della velocità, all’indicatore acustico e visivo delle cinture di sicurezza non allacciate per tutti posti, fino alle luci di lettura e alla chiusura centralizzata. Su strada offre una guida piacevole,
facile, grazie all’equilibrio delle varie componenti, e, se vogliamo, anche sportiva, favorita dalla ottima posizione di sedile, volante e pedaliera. Efficace la frenata, sempre composta, e buona la tenuta di strada. Un altro pregio è costituito dal comfort e dalla silenziosità del motore. Ricorda molto, si diceva, il vecchio Maggiolino, la cui produzione si è conclusa in Messico da anni, ma difficilmente sparirà dalla circolazione, dato che dei 22 milioni di esemplari costruiti molti sono ancora in perfetta efficienza. La storia del Maggiolino inizia nel 1934 quando Adolf Hitler annunciò, in occasione del Salone di Berlino, che l’automobile non avrebbe più dovuto essere privilegio esclusivo della classe benestante. A Ferdinand Porsche, definito “il più famoso progettista di tutti i tempi”, venne affidato l’incarico di costruire la Volkswagen (l’auto del popolo). Nel 1936 vennero allestiti i primi tre prototipi (due berline e un cabriolet) e poco dopo venne individuato il luogo adatto per realizzare la fabbrica del futuro Maggiolino. La sede venne individuata in una vasta zona della Bassa Sassonia, nei pressi del castello di Wolfsburg, di proprietà del conte Von Schulenberg. La nuova macchina del popolo, così, nasceva nel segno dell’aristocrazia più antica.
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SCHEDA TECNICA
|VOLKSWAGEN MAGGIOLINO 1.4 TSI 160 CV
MOTORE: 4 cilindri, turbo cc 1390 benzina POTENZA: 160 CV a 5800 giri/minuto COPPIA: 240 Nm 1500-4500 giri/minuto TRAZIONE: anteriore CAMBIO: meccanico a 6 rapporti
SOSPENSIONI: anteriore: schema MacPherson con molle elicoidali e ammortizzatori telescopici, posteriore: schema a ponte torcente con barra Panhard CERCHI: 7 x 17” PNEUMATICI: 215/55 R 17
FRENI: ant. a disco ventilati Ø 312x25 mm; post. a disco Ø 272x10 mm DIMENSIONI: lungh. 4278 largh. 2021 alt. 1486 mm PESO: 1359 kg VELOCITÀ: 208 km/h
ACCELERAZIONE:
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0-100 km/h 8,3 secondi CONSUMO: comb. 6,6 l/100 km, urbano 8.7 l/100 km, extraurbano 5.3 l/100 km EMISSIONI CO2: 153 g/km AMBIENTE: Euro 5 SERBATOIO: 55 l. PREZZO: 24.450 euro
PROVA Mazda MX-5 Phoenix Reloaded 1.8 Roadster
A VOLTE RITORNANO La Casa giapponese replica una serie speciale di gran successo apparsa un decennio fa: allestimento ricco e lussuoso, navigatore e barra duomi di serie, e il ben noto piacere di guida garantito dalla roadster del Sol Levante, che si fonda sulla trazione posteriore, sull'agilità e su un cambio manuale dalla leva e dagli innesti corti e rapidi. Il motore da 126 CV è pronto a salire di giri e piuttosto parco TESTO ALBERTO FRANZONI FOTOGRAFIE STUDIO B12 | 72
A volte ritornano. E la MX-5, la decapottabile giapponese da record, quasi un milione di esemplari in 23 anni di produzione, cominciata all'inizio del 1989 con la Eunos Roadster destinata al solo mercato interno, allargata dal maggio dello stesso anno con la Mazda Miata esportata negli USA ed estesa dai primi mesi del 1990 alla MX-5 per l'Europa, si ripropone addirittura con un revival di una delle serie speciali più apprezzate, la Phoenix apparsa nel 2002 e baciata immediatamente dal successo, testimoniato da 400 esemplari venduti in soli sei mesi. Allora la Phoenix era basata sulla serie NB, la seconda generazione, la prima MX-5 priva dei caratteristici fari retrattili; oggi la Phoenix Reloaded nasce sulla base della NC, più volte ristilizzata e oggi arricchita di una serie di accessori fondamentali per essere al passo coi tempi. Ne è prova il sistema di navigazione, basato su tecnologia e cartografia digitale TomTom, dotato di monitor a colori da 5,8 pollici. Esso è parte di un sistema
multimediale che comprende un impianto audio dotato di prese Aux-In e USB, per ascoltare i propri brani preferiti direttamente da supporti musicali mobili, come le “chiavette” asportabili. La Phoenix Reloaded segue l'evoluzione della gamma MX-5 e viene proposta in due configurazioni: la classica Roadster, oggetto della nostra prova, e la moderna e più versatile Roadster-Coupé, con il tetto ripiegabile metallico in tinta vettura, che nel 2002 non era ancora disponibile. La serie speciale Phoenix Roloaded del 2012 è limitata a 112 esemplari, di cui 96 Roadster, verniciate nel colore metallizzato Metropolitan Grey, ispirato alla prima Phoenix, e soltanto 16 Roadster-Coupé, finite in Crystal White Pearl, un bianco perlato elegante ed esclusivo. Ma concentriamoci sulla Roadster provata: esibisce interni in pelle Havana Brown di alta qualità e con
cuciture grigie in contrasto, ripreso anche sui pannelli delle porte, e prevede importanti elementi di personalizzazione tecnica: su tutti la barra duomi all'interno del cofano motore, che irrigidisce la struttura anteriore dell'auto migliorando la resistenza torsionale e flessionale, quindi l'agilità e il comportamento su strada della vettura, e le ruote in lega leggera da 17 pollici a 10 razze in color titanio, un bel passo in avanti rispetto ai cerchi da 14 pollici delle MX5 prima serie... La Phoenix Reloaded abbina alle migliorie funzionali in abitacolo anche un livello di cura e finitura superiore, sottolineato dagli inserti in piano black, il nero laccato che va per la maggiore oggi anche sulle vetture di segmento intermedio, utilizzato per gli inserti sul volante, per il cruscotto e per il rivestimento dei roll-bar. Su strada la MX-5 Phoenix Reloaded conferma tutto
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PROVA Mazda MX-5 Phoenix Reloaded 1.8 Roadster
UN ABITACOLO RAFFINATO E TECNOLOGICO, ADEGUATO AI TEMPI I rivestimenti in pelle in tinta Havana Brown che interessano i sedili e i pannelli porta si affiancano agli accenti in piano black (nero laccato) che figurano sulla fascia orizzontale della plancia e sulle razze del volante, e al navigatore satellitare TomTom. Lusso e funzionalità per la serie limitata di Mazda Italia Filo conduttore che lega indissolubilmente l'attuale MX-5 alla prima serie è la plancia a T caratterizzata dalla consolle centrale piazzata lì, tra la fascia orizzontale del cruscotto e il tunnel sul pavimento. Numerosi i tocchi di classe esibiti dalla Phoenix Reloaded, a cominciare dagli inserti laccati neri sulla plancia e sulle razze del volante, per proseguire con la selleria in pelle di qualità Havana Brown con cuciture grigie in contrasto, che si estende dalle poltroncine anatomiche dotate di poggiatesta integrati ai fianchetti-porta, fino
quanto di buono sappiamo della roadster giapponese: compatta e leggera (anche se “ingrassata” sensibilmente rispetto al passato: siamo a 1170 kg a vuoto contro i 990 kg in ordine di marcia della 1.6 di prima generazione, “colpa” degli equipaggiamenti di sicurezza un tempo non previsti), si fa apprezzare tanto in città quanto sulle statali di collina e montagna per la sua agilità e per la prontezza con cui reagisce ai comandi impartiti tramite volante e pedale del gas. E per la maneggevolezza garantita dai 4 metri di lunghezza o poco più, come una Fiat Punto. Il propulsore aspirato di 1,8 litri di cilindrata, l'unico disponibile su questa serie limitata, esprime 126 CV: non molti, ma sufficienti per divertirsi appieno, tenuto conto della sua disponibilità a girare a elevati regimi. In effetti, con la coppia massima espressa a 4500 giri/min e il regime di potenza massima fissato a 6500 giri/min, bisogna dimenticarsi la guida “turbo” delle sportive di ultima generazione per tornare a uno stile più classico, favorito dalla eccezionale manovrabilità del
ad arrivare al sistema di navigazione TomTom con monitor da 5,8 pollici integrato nell'impianto Hi-Fi che è corredato, per l'occasione, di prese Aux-In e USB. Bella anche la pedaliera in alluminio, che comprende anche la piastra d'appoggio per il piede sinistro nello stesso materiale. I comandi della ventilazione sono moderni e funzionali: prevedono tre manopole circolari (con cui si regolano distribuzione dell'aria, velocità del ventilatore e temperatura dell'aria) con tasti integrati per azionare ricircolo,
climatizzatore e lunotto termico. Gli alzacristalli elettrici sono di serie (non così era sulla prima generazione!), con tasti sul tunnel centrale che ospita anche un portaoggetti; dietro i sedili sono previsti due ampi cassetti per ampliare la non eccezionale capacità del bagagliaio. Sul pannello porta lato guidatore rimane quindi solo il comando dei retrovisori elettrici. Gli squadrati archetti dei roll-bar presentano infine lo stesso rivestimento in piano black previsto per alcuni dettagli dell'abitacolo.
cambio, un 5 marce a comando manuale dagli innesti corti e fulminei, accoppiato a una frizione leggera e ben modulabile, un vero e proprio punto di forza della MX-5 fin dall'esordio. Il piacere di guida di questa convertibile a trazione posteriore non è condizionato più di tanto dagli ausilii elettronici introdotti nel corso del tempo: c'è l'ESP, ma è disinseribile per esibirsi in spettacolari controsterzi (meglio se esclusivamente in circuito) ed entra in azione in modo poco invasivo, così da lasciare spazio all'abilità del guidatore. In effetti, sul bagnato c'è da divertirsi... Rimarchiamo ancora una volta l'assenza del differenziale autobloccante: non indispensabile quando si ha a che fare con 126 CV, ma pur sempre utile a completare l'equipaggiamento di una “racer” sia pure borghese. E in effetti l'imborghesimento della MX-5 nel corso delle generazioni succedutesi sin qui ha portato a un importante arricchimento delle dotazioni (la prima serie non aveva neppure gli alzacristalli elettrici, né le ruote in lega leggera, né il servosterzo come equipaggiamento standard!).
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SCHEDA TECNICA |MAZDA MOTORE: anteriore, 4 cilindri in linea, 16 valvole, 1798 cc POTENZA: 126 CV a 6500 giri/mnuto COPPIA: 167 Nm a 4500 giri/minuto TRAZIONE: posteriore CAMBIO: manuale a 5
MX-5 PHOENIX RELOADED 1.8 ROADSTER
rapporti
CERCHI: in lega, 7Jx17" PNEUMATICI: 205/45 R17 FRENI: anteriori a disco autoventilanti; posteriori a disco (diametro dischi: ant.: 290 mm, post.: 280 mm) SOSPENSIONI: a ruote
indipendenti, avantreno a doppio braccio oscillante, retrotreno multi-link, barre antirollio DIMENSIONI: lungh. 4020 largh. 1720 alt. 1245 mm PESO: 1170 kg a vuoto BAGAGLIAIO: 150 dm3 | 75
SERBATOIO: 50 litri VELOCITĂ€: 194 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 9,9 secondi CONSUMO: comb. 7,1 l/100 km EMISSIONI CO2: 167 g/km AMBIENTE: Euro 5 PREZZO: 25.000 euro
PROVA Toyota GT86
C'E QUALCOSA DI NUOVO OGGI SULLA PISTA Peso ridotto a 1239 kg, baricentro basso, distribuzione del peso 53:47, assale torcente MacPherson anteriore e doppio braccio oscillante posteriore, maneggevolezza, nuovo controllo della stabilitĂ del veicolo in modalitĂ Sport, servosterzo elettrico: le caratteristiche alla base delle prestazioni della nuova giapponese, che continua la tradizione sportiva Toyota
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TESTO SPERANGELO BANDERA FOTOGRAFIE STUDIO B12 (realizzate sul Circuito San Martino del Lago - Cremona)
La nuova GT86 racchiude le caratteristiche di tre importanti modelli Toyota (Sport 800, 2000GT e AE86) e nasce da un progetto di sviluppo tra Toyota e Subaru che ha avuto come risultato un motore anteriore a cilindri contrapposti e la trazione posteriore. Guardiamola: la GT86 utilizza un concetto di design in base al quale la spinta del veicolo viene garantita dall’aria proveniente dall’alto, dal basso e dai lati. Risultato: grande stabilità verticale e orizzontale. L’inserimento delle alette stabilizzatrici sulle fiancate e nel sottoscocca della GT86 contribuisce a migliorare ulteriormente la stabilità laterale del veicolo. Il contrasto tra la forma compatta dell’abitacolo e quella trapezoidale posteriore aiuta a rafforzare l’ampia carreggiata e la presenza della compatta sportiva giapponese. Il nuovo
diffusore posteriore, con doppio tubo di scarico cromato, esprime, inoltre, aerodinamicità e agilità. Mettiamoci al volante. Da sottolineare la presenza del retrovisore senza cornice, per una migliore visuale anteriore senza pregiudicare quella posteriore. Pulsante di avviamento sulla consolle centrale, finiture con effetto carbonio, sportivo rivestimento in nero del tetto, cuciture rosse della tappezzeria, cambio in stile cloche e pedaliera in alluminio. Il motore boxer: massa e cielo del pistone facilitano l’iniezione diretta, mentre un un perno di manovella incrementa l’affidabilità ai regimi più sostenuti. Anche la forma della biella è stata ottimizzata per consentire le velocità del motore necessarie. Questa unità 4 cilindri riesce a raggiungere i 7400 giri/minuto, e una volta raggiunta questa soglia
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PROVA Toyota GT86
SCHEDA TECNICA
|TOYOTA GT86 AUTOMATICA
MOTORE: anteriore, 4/Boxer a rapporti con modalità manuale-
DIMENSIONI: lungh. 4240
ACCELERAZIONE: 0-100
cilindri contrapposti, 16 valvole 1998 cc POTENZA: 200 CV a 7000 giri/minuto COPPIA: 4205 Nm da 6400 a 6600 giri/minuto TRAZIONE: posteriore CAMBIO: automatico a 6
mm, largh. 1775 mm, alt. 1285 mm (1425 mm con antenna) PASSO: 2570 litri PESO: 1239 kg
CX: 0,27 CONSUMO: 7,1 l/100 km
sequenziale CERCHI: 17” x 7 J PNEUMATICI: 215/45 R 17 FRENI: a disco autoventilanti, ant. 294x24 mm, post. 290x18 SOSPENSIONI: ant. assale torcente MacPherson, post. doppio braccio oscillante
entra in funzione il limitatore. La nuova trasmissione automatica Toyota a sei rapporti permette una velocità di cambiata pari a 0,2 secondi. Per una guida sportiva ancora più affascinante, il sistema abbassa automaticamente i giri del motore quando si scala una marcia e ciò favorisce una cambiata rapida e omogenea. In strada? La GT 86 potrebbe essere la sportiva ideale per un giovane appassionato di motori. La posizione di guida è decisamente ergonomica e, allo stesso tempo, offre un notevole comfort, ma si tratta di una comodità corsaiola. Tutto quanto serve è a portata di mano, con in più un sedile decisamente contenitivo che, anche nella posizione più bassa, (quella più confacente al controllo dinamico della vettura,
CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 243 litri
NUMERO POSTI: quattro VELOCITÀ: 210 km/h
km/h 8,2 secondi
(combinato)
SERBATOIO: 50 litri EMISSIONI CO2: 164 g/km AMBIENTE: Euro 5 PREZZO: 37.100 euro
mantiene un’ottima visibilità lungo il cofano anteriore. Inserita la leva del cambio in posizione D, giù col gas. Per ottenere prestazioni al top, bisogna tuttavia sapere che il motore tira molto in alto. Il limitatore, come detto, entra in funzione a 7400 giri/minuto: non si deve assolutamente cambiare prima. Poi non bisogna far scendere di giri il propulsore nelle scalate. In questo modo si ottiene il massimo delle prestazioni dalla GT86, che di sportivo ha anche un assetto piatto, con le sospensioni che “leggono” l’asfalto per dare sempre la massima stabilità. Una qualche attenzione, è vero, occorre quando si disattivano i controlli: è qui che la giapponese dispensa le vere emozioni e un grande piacere di guida.
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PROVA Lancia Flavia Cabriolet
LA SCOPERTA DELL'AMERICA 520 anni dopo l’arrivo di Cristoforo Colombo sulla costa orientale del Nuovo Continente, arriva la prima Lancia decapottabile “made in USA”. È americana nel DNA, ma richiama la Flavia degli Anni Sessanta, anch’essa a trazione anteriore e con quattro posti comodi. Comfort elevato e prezzo contenuto tra i punti di forza, consumi non proprio contenuti e meccanica superata i suoi nei
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TESTO ALESSANDRO RIGATTO
La Flavia Cabriolet di Vignale è stata l’ultima vera convertibile a quattro posti firmata Lancia. In seguito, il mondo delle decapottabili della Casa torinese è stato rappresentato dalle creature degli stilisti indipendenti e dalla Beta Spider di Zagato, in realtà una “targa” peraltro poco apprezzata dagli stessi Lancisti. La Flavia rinasce oggi mantenendo dell’omonima progenitrice il nome, l’impostazione a trazione anteriore e la configurazione a 4 posti con la capote in tela. È un’auto che va apprezzata per il suo buon rapporto dotazioni-prezzo, per il comfort che sa offrire, per l’ottima abitabilità e per l’ampio bagagliaio. Ma è anche un’auto che dista anni-luce dai prodotti concorrenti, che si chiamano Audi (A5), BMW (Serie 3), Infiniti (G37 Cabrio) Lexus (IS250 CC), MercedesBenz (Classe E Cabriolet) e Volvo (C70) e che, indipendentemente dalla struttura con padiglione retrattile metallico o con tetto in tela, appartengono all’aristocrazia contemporanea dell’automobile di cui la Lancia non fa più parte più dai tempi di quella Flavia Cabriolet. Dopo alcune prese di contatto ai saloni dell’automobile e alla presentazione ufficiale di Taormina, ecco qua la Flavia Cabriolet, che altro non è se non la copia-carbone della Chrysler 200 Convertible. Utilitaria negli USA, ammiraglia in Italia. Del resto, i 495 cm di lunghezza (sbalzi molto marcati, a detrimento dell’agilità su strada: il motore è oltre l’asse anteriore) autorizzano la definizione di supercar, mentre i 37.900 euro del listino (a richiesta con sovrapprezzo c’è solo la vernice metallizzata, a 1.000 euro) la collocano tra le cabrio intermedie, almeno 7mila euro sotto la meno cara delle concorrenti a benzina (a 39.200 euro c’è invece la Volvo C70 2.0 D3 Kinetic). La Flavia nasce negli USA, in uno stabilimento Chrysler del Michigan dove l’arrivo dei
Marchionne boys ha consentito di migliorare il livello qualitativo di modelli che fino a quel momento erano molto “plasticosi”, sulla base di una vettura non concepita per le strade europee, come del resto gli altri tre “cloni” voluti dall’amministratore delegato del Lingotto, Fiat Freemont, Lancia Thema II e Lancia Voyager. Da qui le dimensioni imponenti, almeno 30 cm di lunghezza oltre le rivali europee (e quelle giapponesi) e un orientamento verso il comfort piuttosto che verso le performance. Proprio questo può rappresentare la vera motivazione all’acquisto: con poco più di 30mila euro (non dovrebbe essere difficile ottenere sconti importanti) ci si mette in garage una vettura “da struscio”, con cui concedersi qualche scampagnata domenicale al piccolo trotto sotto il sole, rigorosamente en-plein-air. Una seconda auto per tutti, ma
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PROVA Lancia Flavia Cabriolet per pochi giorni all’anno, perché per un utilizzo realmente quotidiano o professionale sono preferibili le turbodiesel della concorrenza, ben più parche (anche 4,7 litri/100 km nel ciclo combinato, come nel caso dell’Audi A5 2.0 TDI/177 CV Cabriolet, la metà esatta del fabbisogno di benzina della Flavia, che necessita di 9,4 litri ogni 100 km) e veloci (almeno 210 km/h, la Flavia si ferma a 195 km/h). La Flavia se la prende comoda in tutto (anche nell’aprire e chiudere il tetto, operazione che richiede 28 secondi di pazienza e va eseguita da fermo), soprattutto su strada. È disponibile con un solo motore, il 2,4 litri aspirato a benzina di origine Chrysler-Mitsubishi, che oggi è arrivato a 170 CV di potenza e a 220 Nm di coppia, espressi però a 4500 giri/min. Un regime elevato, che sottolinea la pigrizia del propulsore nella zona inferiore del contagiri e che poco si concilia con la sua scarsa disponibilità a girare alto. In compenso, il cambio automatico è di serie, così non ci si trova a smanettare con leva e frizione alla ricerca di quello sprint che l’auto non vuol fornire. Si tratta di un 6 marce tutt’altro che veloce ma sufficientemente dolce negli innesti. Quando si guida si apprezza soprattutto l’esperienza tattile e visiva: i rivestimenti in pelle dei sedili e della corona del volante, gli inserti lac-
cati sulla consolle, l’orologio analogico tra le due bocchette di ventilazione centrali, l’illuminazione soffusa della strumentazione, dove sono state conservate le indicazioni in miglia nella zona interna del tachimetro. La Flavia è americana nel midollo e non lo nasconde, quindi. In effetti tutto arriva dalla Chrysler 200: rispetto agli obiettivi commerciali per l’Europa forse non era conveniente una personalizzazione più spinta. Dentro come fuori (dove cambiano solo la mascherina e la scritta sul cofano posteriore, nello stesso lettering della Flavia degli Anni Sessanta): in effetti le modifiche sono solo superficiali, sotto pelle c’è il prodotto americano. Detto questo, la Flavia Cabriolet è un’auto che sa anche farsi apprezzare: mettetevi a 130 di tachimetro da Milano a Ovada, rallentate fino ai 100 dal Turchino a Mentone, scendete sulla Moyenne Corniche (senza lasciarvi tentare dalle indicazioni per Sospel, Moulinet e il Turini, questa non è una Delta Integrale), aprite la capote e lasciatevi accompagnare verso Monaco, Nizza, Juan les Pins, Cannes, Sainte Maxime, Saint Tropez, Cavalaire e fermatevi per un week-end o una settimana, fuori stagione, a godervi il mare e il sole. Sarete arrivati ben riposati, con tutto il bagaglio che vi serve, e pure rilassati. Per correre, c’è tempo...
TUTTO DI SERIE, NEL SEGNO DEL LUSSO L’abitacolo della Flavia Cabriolet è ampio, lussuoso e in alcuni aspetti persino raffinato. Di serie offre i rivestimenti in pelle, gli inserti laccati e un sistema di navigazione personalizzato Lancia, non particolarmente ben integrato ma tutto sommato valido e... compreso in un prezzo accettabile, di 37.900 euro I sedili sono confortevoli, piuttosto ampi, e incorporano le cinture di sicurezza; quelli posteriori hanno gli schienali fin troppo verticali e le cinture incernierate in mezzo al divanetto, che nel complesso è ben dimensionato per due passeggeri. Spiccano i sottili poggiatesta regolabili, avanzati per proteggere la colonna vertebrale e per tutelare gli occupanti dal colpo di frusta. Osservando i dettagli si coglie la genesi americana del progetto, pur senza le stranezze sul devioluci che
caratterizzavano le vetture yankee di qualche anno fa: c’è il tachimetro scalato anche in miglia, i tasti al volante sono quelli di altre Chrysler, il selettore del cambio automatico, in cui scorre una leva semplice semplice, appare fin troppo essenziale. Il vano bagagli è ampio quando si viaggia a capote chiusa: si arriva a 377 litri, mentre la capacità a capote aperta scende a 198 litri, in quanto il mantice si ritrae riducendo la capacità del baule. Una differenza notevole, che può mettere in
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difficoltà chi inizia un viaggio a tetto chiuso e lo desidera terminare a capote aperta.
SCHEDA TECNICA |LANCIA
FLAVIA CABRIOLET
MOTORE: anteriore, 4 cilindri CAMBIO: automatico a 6 in linea, 16 valvole, 2360 cc POTENZA: 170 CV a 6000 giri/mnuto COPPIA: 220 Nm a 4500 giri/minuto TRAZIONE: anteriore
indipendenti, avantreno McPherson, retrotreno multiCERCHI: in lega, 8Jx18” link, barre antirollio PNEUMATICI: 215/55 R18 DIMENSIONI: lungh. 4947 FRENI: anteriori a disco largh. 1843 alt. 1479 mm autoventilanti; posteriori a disco PESO: 1856 kg a vuoto SOSPENSIONI: a ruote BAGAGLIAIO: 377/198 dm3 rapporti
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VELOCITÀ: 195 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 10,8 sec CONSUMO: comb. 9,8 l/100 km EMISSIONI CO2: 221 g/km AMBIENTE: Euro 5 PREZZO: 37.900 euro
PROVA Mini Roadster Cooper S
TESTO ALBERTO FRANZONI FOTOGRAFIE STUDIO B12 (realizzate sul Circuito San Martino del Lago - Cremona)
UNA MINI "DIVORACORDOLI" Perfettamente a suo agio in pista, la biposto convertibile della gamma Mini offre un piacere di guida senza rivali tra le “millesei”, grazie all’assetto piatto e alla precisione dello sterzo. Ben gestibili i 184 CV del motore turbo, accreditato di 260 Nm di coppia massima a soli 1730 giri/min, elastico e dotato di un bell’allungo. Finiture di alto livello, ma la capote non imbottita penalizza il comfort acustico | 84
Nella incessante proliferazione di nuove varianti sul tema Mini, la Roadster rappresenta l’alternativa più sportiva e divertente, ancorché, forse, la meno versatile in una gamma che ha nella Countryman e nella Clubman le versioni più confortevoli e meglio fruibili. Meno esasperata rispetto alla Coupé, vera e propria belva da circuito soprattutto con le motorizzazioni più potenti, la Roadster trova un equilibrio pressoché ideale nella configurazione da 184 CV della Cooper S provata, equipaggiata con il cambio meccanico a 6 rapporti, il che consente alla biposto inglese di esprimere le migliori prestazioni, quello che permette di interpretare al meglio l’essenza della sua sportività. La Mini Roadster è più bassa di 20 mm rispetto alla Cabrio e a questo risultato contribuisce anche l’inclinazione del parabrezza, di 13 gradi superiore rispetto alla sorella aperta a 4 posti. Sempre nei confronti della Cabrio, la Roadster si mostra più attraente a capote aperta, mentre con il mantice chiuso quest’ultima appare un po’ goffa, dato che emerge l’impostazione a tre volumi, con baule classico. Un particolare che porta con sé una ricaduta positiva, costituita da un vano bagagli sensibilmente più capiente, 240 litri contro i 125 della Cabrio, e “accessoriato” con sportello per il carico passante laddove occorra stivare a bordo oggetti lunghi e stretti, come un paio di sci. Non solo: anche l’aerodinamica se ne avvantaggia, visto che la Mini Roadster eredita dalla Coupé il piccolo alettoncino posteriore estraibile, con azionamento automatico (fuoriesce da sé oltre gli 80 km/h e fa ritorno nel suo alloggiamento sotto i 60 km/h). Secondo la Casa inglese l’appendice alare permette di ottenere un carico verticale di circa 40 kg alla massima velocità, 227 km/h in base ai dati ufficiali. Per provare la Mini Roadster
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PROVA Mini Roadster Cooper S
SCHEDA TECNICA |MINI MOTORE: anteriore, 4 cilindri in linea,turbo, 16 valvole, 1598 cc POTENZA: 184 CV a 5500 giri/mnuto COPPIA: 260 Nm a 1730 giri/minuto TRAZIONE: anteriore CAMBIO: manuale a 6
ROADSTER COOPER S rapporti
retrotreno multi-link, barra stabilizzatrice anteriore e posteriore DIMENSIONI: lungh. 3734 autoventilanti; posteriori a disco largh. 1683, alt. 1390 mm SOSPENSIONI: ruote BAGAGLIAIO: 240 dm3 indipendenti, avantreno PESO: 1170 kg a vuoto geometria McPherson, SERBATOIO: 50 litri
CERCHI: in lega, 7Jx17” PNEUMATICI: 205/45 R17 FRENI: anteriori a disco
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VELOCITÀ: 227 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 7 secondi CONSUMO: 6 l/100 km (combinato) EMISSIONI CO2: 157 g/km AMBIENTE: Euro 5 PREZZO: 29.950 euro
Cooper S abbiamo deciso di affiancare all’abituale impiego stradale intensivo (città, statale, autostrada, pianura, montagna) anche una sessione in circuito, sfruttando il nuovo impianto di San Martino del Lago, in provincia di Cremona. Qui emerge chiaramente il go-kart feeling che caratterizza tutta la tradizione Mini Cooper, fin dal modello originario disegnato da Alex Issigonis alla fine degli Anni Cinquanta. La taratura rigida dell’assetto, sgradita sul pavé cittadino, diventa un plus quando si va a pilotare in circuito, mentre lo sterzo, diretto e preciso, è complice degli inserimenti fulminei in curva, facilitati dal retrotreno “leggero” e quindi sensibile ai trasferimenti di carico nelle manovre tiro-rilascio, soprattutto nell’ambito dei cambi di direzione. Sorprendente l’efficacia del servosterzo elettromeccanico, uno dei componenti del pacchetto Minimalism orientato al contenimento dei consumi e delle emissioni inquinanti: il comando conserva una sensibilità e una precisione straordinarie, rendendo la guida sul misto davvero esaltante, sia nella configurazione standard, sia in quella più “aggressiva” selezionabile tramite l’azionamento del tasto Sport sulla consolle, che attiva anche la risposta più diretta della farfalla del gas alla pressione sull’acceleratore. Impeccabile è la frenata, per potenza e resistenza alla fatica. La destinazione ludica della Roadster è sottolineata dal comfort acustico non eccezionale, dovuto anche all’assenza di imbottitura nella capote: la rumorosità in velocità è piuttosto elevata e nei lunghi trasferimenti autostradali può risultare fastidiosa. Meglio quindi viaggiare su statali e provinciali a capote aperta, divertendosi a misurare il tempo trascorso “en-plein-air” grazie allo strumento supplementare opzionale (170 euro) denominato Always Open Timer.
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TEST - PEUGEOT 107
NON È CERTO LA VETTURA PER CHI NON PUÒ FARE A MENO DI TUTTI GLI ULTIMI RITROVATI TECNOLOGICI, MA LA PEUGEOT 107 SI FA APPREZZARE PER IL SUO BADARE AL SODO: C’È TUTTO QUELLO CHE SERVE VERAMENTE IN UN’AUTO LUNGA MENO DI 3 METRI E MEZZO. NEL TRAFFICO CITTADINO NON SI PUÒ CHIEDERE DI MEGLIO...
ESSENZIALE E FUNZIONALE Il traffico ogni giorno più caotico delle città impone sempre più spesso la rinuncia alle auto di grandi dimensioni a favore di vetture compatte, capaci di sgusciare negli ingorghi e che permettano di sfruttare anche il più piccolo spazio per il parcheggio. Se a questo aggiungiamo una crisi economica globale di cui si continuano a sentire gli effetti (e il nostro paese, purtroppo, è tra i più colpiti su questo versante) è chiaro come sempre più il cliente medio sia orientato verso un’automobile che non lo obblighi a svenarsi al momento dell’acquisto e che non abbia costi di gestione eccessivamente elevati. Alla luce di
queste premesse la Peugeot 107 può considerarsi la soluzione ideale per molte famiglie in bilico tra la necessità di spostarsi, magari con un paio di bambini al seguito, e quella di far quadrare i conti alla fine del mese. E dopo qualche settimana di convivenza con la piccola del Leone, gemella della Toyota Aygo e della Citroën C1, la conclusione è che la 107 centra gli obiettivi per cui è stata creata. Oggetto di un recente restyling la Peugeot 107 è oggi più moderna e ancora più cittadina. Con un frontale completamente ridisegnato e dimensioni invariate, la 107 adotta i nuovi codici stilistici di Peugeot, con
uno stile raffinato e al contempo sofisticato, costruito intorno alla meccanica, pur mantenendo la compattezza originaria. Il nuovo cofano più bombato integra la nuova identità del Marchio: infatti, la nervatura che circonda il Leone bicolore e la targa riposizionata al centro del fascione paracolpi suggeriscono la parentela con la 208. Pur mantenendo la loro forma e la posizione alta, i gruppi ottici diventano più raffinati: quelli anteriori, ora più allungati, hanno un corpo del faro a due tonalità - un rimando al colore dell'emblema posizionato sul cofano - mentre i posteriori hanno un corpo scuro che circonda gruppi ottici
SCHEDA TECNICA | PEUGEOT 107 ACTIVE > MOTORE: 3 cilindri benzina, 12 valvole, 998 cc > POTENZA MAX: 68 CV a 6000 giri/min > COPPIA MAX: 93 Nm a 3600 giri/min > TRAZIONE: anteriore
> CAMBIO: manuale a 5 marce > FRENI: anteriori a disco ventilati, posteriori a tamburo > PNEUMATICI: 155/65 R14 > SOSPENSIONI: ant. bracci elastici, triangoli trasversali
con barra antirollio; post. asse semirigido > DIMENSIONI: lunghezza 3430 mm; larghezza 1630 mm; altezza 1470 mm > PESO: 785 kg (a vuoto) > VELOCITÀ: 157 km/h
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> ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 13,7 secondi > CONSUMO COMBINATO: 4,3 l/100 km > AMBIENTE: Euro 5 > EMISSIONI CO2: 99 gr/km > PREZZO: 11.450 euro
rosso rubino intenso. La nuova griglia della calandra, composta da una rete a nido d'ape specifica per 107, forma una bocca sottile e raffinata, sospesa dalla tinta carrozzeria che la circonda. Di serie l’allestimento base, demoninato Access a 9.750 euro, dispone già di un minimo di dotazioni in grado di garantire la sicurezza dei passeggeri e una discreta dose di comfort: ABS, airbag conducente e passeggero (il secondo con sistema di disattivazione a chiave), poggiatesta anteriori integrati nei sedili, servosterzo elettrico, vano copri bagagli e volante regolabile in altezza. Se si vuole avere qualche dotazione in più allora conviene puntare alla versione Active del nostro test. Qui troviamo veramente tutto ciò che è necessario anche per affrontare dei viaggi un po’ più impegnativi di un semplice percorso cittadino. La sicurezza aumenta con gli airbag laterali, i poggiatesta posteriori regolabili in altezza, gli attacchi isofix sui sedili posteriori e i fari fendinebbia. Allo stesso tempo il comfort ne trae giovamento grazie all’introduzione di climatizzatore manuale, pack elettrico (alzacristalli elettrico e chiusura centralizzata delle porte col telecomando) e Wip Sound (radio RDS mono CD con presa aux e 4 altoparlanti). A livello stilistico l’allestimento Active si distingue per le maniglie delle porte e gli
specchietti retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria, le modanature laterali nere. Il tricilindrico da mille cc e 68 CV è po’ rumoso, ma assolve benissimo i compiti che è chiamato ad assolvere, cioè dare la spinta giusta al momento di ripartire mentre è chiaramente un
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po’ in difficoltà quando gli si chiede troppo (è meglio valutare bene le distanze prima di effettuare un sorpasso, magari scalando una o due marce). Di serie monta un cambio manuale a 5 marce, ma in opzione è disponibile un robotizzato capace di rendere ancora più rilassante la guida.
club&sport SHORT NEWS
MOTO DI LOMBARDIA Il tappeto rosso della 56° mostra scambio di Novegro, in programma dal 16 al 18 novembre, questa volta sarà tutto per le motociclette costruite in Lombardia. Sarà, infatti, una mostra tematica sulle moto lombarde il motivo di richiamo che condurrà i visitatori lungo un percorso che, dagli albori della produzione, raggiungerà gli ultimi anni attraverso nomi e marchi legati indissolubilmente all’industrializzazione lombarda e, nella fattispecie, alla motorizzazione su due ruote. Alla tradizionale mostra scambio di auto, moto, cicli e ricambi d’epoca non mancheranno piccoli costruttori che hanno fatto la storia del motociclismo.
WINTER MARATHON 2013 La manifestazione si svolgerà dal 24 al 27 gennaio 2013 nell’ormai naturale location di Madonna di Campiglio e aprirà nuovamente il calendario delle gare di regolarità sul territorio nazionale. Il Comitato Organizzatore di Vecars, confortato da una media di 190 equipaggi al via nelle precedenti cinque edizioni, ammetterà come consuetudine le vetture costruite fino al 1968 a trazione anteriore e posteriore in possesso di almeno un documento sportivo in corso di validità (Fiche ACICSAI, HTP FIA/CSAI, ASI, AAVS o FIVA). Confermato il calcolo dei coefficienti di correzione delle penalità conseguite.
ALFA REVIVAL CUP A MISANO L’Alfa Revival Cup, tre gare inserite negli appuntamenti del Campionato Italiano Autostoriche, organizzato dalla GPS Classic di Tommaso Gelmini si concluderà il 20-21 ottobre a Imola. L’evento sta suscitando molto interesse non solo in Italia, ma anche di un folto gruppo di stranieri. I tedeschi sono super appassionati del marchio Alfa Romeo e non hanno perso l’occasione di partecipare alla manifestazione fin dalle alle prime due gare (20 luglio a Misano e 1° settembra in Austria al Red Bull Ring). Molto apprezzata l’iniziativa anche da parte della società OKP di Monaco, che è leader nella riproduzione e commercializzazione di ricambi per Alfa Romeo storiche. “I loro clienti, ricorda Gelmini, saranno tra i protagonisti anche a Imola. Anche tra gli italiani mi si dice ci sono tanti pronti a tornare in pista in una manifestazione che fa correre le vere vetture storiche, con potenze e prestazioni tutto sommato assai simili”. L’abolizione delle chicane mobili è uno dei fattori che i piloti partecipanti all’Alfa Revival Cup pongono alla base della loro partecipazione. (Angelo Seneci)
CIRCUITO DELLA VAL TIDONE Si è svolto sabato 1° settembre il IX Circuito della Val Tidone a cui ha fatto da corollario il Trofeo Luigi e Angelo Caregnini. La gara di Regolarità Turistica ha preso il via da Agazzano (PC). Chi si aspettava un sole caldo ma non troppo, niente vento e ottima visibilità è rimasto deluso. Il percoso si è snodato sulle colline verso la Val Tidone lungo stradine tortuose e panoramiche, immerse nella nebbia o più probabilmente in una nube, a 1350 metri di altitudine, sulla vetta del Passo Penice. Siamo a metà gara e la classifica provvisoria vede in testa Clerici, seguito da Pighi e
Fontanella. Alla fine della giornata sarà ancora Clerici a prevalere su Fontanella e Rancati, e vincerà il IX Circuito Val Tidone in virtù del fatto che i primi due sono Top Driver e non possono essere classificati in una di regolarità turistica, come prescrive il regolamento. Vale invece la classifica generale per l’attribuzione dei punti per il Challenge della Solidarietà. Arrivata la sera, e i primi 32 classificati nella prima prova iniziano la sfida a eliminazione diretta del Trofeo intitolato a Luigi e Angelo Caregnini, basato sull’inseguimento di due vetture intorno alla piazza di Agazzano
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nel tentativo di centrare il tempo perfetto, imposto in 40 secondi. Chi vince il duello continua a restare in gara, chi perde torna sul piazzale a piedi, come spettatore. Le 32 auto diventano 16, poi 8 e poi 4, infine la semifinale e la finale che vedranno scontrarsi Gigi Guffanti contro Mauro Clerici. Vincerà quest’ultimo con un tempo netto, contro un centesimo di errore dell’avversario. A gara finita, le premiazioni con applausi per i vincitori, gli elogi dello speaker e i saluti di rito. La pioggia non ha compromesso la bella gara. (Claudio Cerri - foto Guglieri)
club&sport A NOVEMBRE TORNA IL GIRO D'ITALIA AUTOMOBILISTICO
PARTENZA DA BIELLA IL 6 NOVEMBRE E ARRIVO A CATANIA L’11, DOPO 1500 CHILOMETRI DI TRASFERIMENTI, PROVE SPECIALI E GARE IN PISTA. TRA I PARTECIPANTI CAMPIONI DI IERI E DI OGGI, DA GIANNI GIUDICI A ALESSANDRO NANNINI, IN COPPIA SU UNA MITSUBISHI LANCER EVO IV PROTO. SI PREANNUNCIA UN GRANDE EVENTO
La Grande Corsa scatterà da Torino martedì 6 novembre ed avrà il gran finale a Catania domenica 11. Il “Giro” è una maratona moderna con un passato fantastico, costituitosi soprattutto negli anni Ottanta quando correvano i campioni del mondiale rally e della Formula 1, ed è ritornato in auge lo scorso anno dopo un lungo oblio. Quella del 2012 è così la tredicesima edizione di questa fantasmagorica competizione per auto moderne e storiche, una manifestazione unica che coniuga le corse in pista ed i rally e che si dipana su di un percorso poco superiore ai 1500 chilometri. Il tracciato, in via di definizione, attraversa il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna, San Marino, la Toscana, l’Umbria, il Lazio ed infine, dopo una notte di viaggio per mare, la Sicilia. Il tutto si svolgerà in cinque tappe: Torino–Biella–Franciacorta; Franciacorta–San Marino; San Marino–Orvieto; Palermo–Enna; Enna–Catania e si articolerà in undici Prove Speciali (regolamento rally) di cui due nel Biellese, una nella Bergamasca, due in Emilia, una a San Marino, tre in Umbria, due in Sicilia. Vi saranno poi le impegnative gare di velocità, costituite da tre Prove Super Speciali (regolamento tipo rally in circuito) sulle piste di Franciacorta, Modena e Magione e da cinque Prove di Velocità sui circuiti di Monza, Franciacorta, Imola, Misano e Pergusa. Le iscrizioni alla gara scadranno tra qualche giorno a poco meno di un mese dal via. In vista della scadenza hanno avuto un’impennata i contatti degli organizzatori con Case e Team pronti a scendere in campo alla Grande Corsa. Se da un lato c’è Abarth che schiererà un equipaggio con i vincitori dei Trofei Abarth 500 2012, Seat Sport che sta sviluppando una Leon Copa
per un velocista iberico e per il torinese Vallino, Star Cars che punta a rinnovare l’affermazione 2011 raddoppiando l’impegno con due vetture, una per Maurizio Pitorri che si portando avanti l’inedito progetto di schierarsi con la Wolf GB08, una sport prototipo di classe CN2 opportunamente adattata ai passaggi sulle strade di tutti i giorni. Inoltre, Mik Corse che ad Antonio Forato e Riccardo Bianco con la conosciuta Lamborghini Gallardo affiancherà altri piloti, BRC Racing Team con l’innovativa gara nella gara tra le quindici Kia Venga a GPL, la spettacolare Montecarlo BRC GT, la Seat Leon e la Nissan 350 Z. Ancora: il Superchallenge
Team schiererà il romano Riccardo Romagnoli intenzionato a rifarsi della sfortuna patita nella precedente edizione, assieme al bresciano Luigi Cecchi a bordo di una Ferrari 430, ed i veneti Roberto Ragazzi e Bruno Jarach su Ferrari 458; i torinesi Coggiola che alla Porsche 911 RSR storica valutano d’affiancare una seconda coupè di Stoccarda versione GTR, senza dimenticare il ritorno al volante di un grande dell’automobilismo: Alessandro Nannini, che correrà la Grande Corsa Italiana affiancato da Gianni Giudici sulla Mitsubishi Lancer Evo VI Proto. Anche i piloti che partecipano al Mini Rushour, monomarca che si corre con le Mini
Cooper S su tutti i circuiti italiani, stanno preparando la partecipazione al Giro, costituendo una categoria specificamente dedicata. Il Giro d’Italia Automobilistico 2012 sarà una grande sfida. Una Grande Corsa Italiana che tiene fede alla titolazione di manifestazione articolata nell’interezza del territorio nazionale.
CONCORSO D’ELEGANZA BARONE ALBERTO FRANCHETTI Dopo il grande successo della “Edizione Speciale” milanese, svoltasi all’interno di Milano AutoClassica, il tradizionale appuntamento con il Concorso d'Eleganza Barone Alberto Franchetti torna domenica 7 Ottobre. Si tratta di un omaggio all’Emilia, terra di grandi tradizioni automobilistiche e di persone laboriose e determinate, capaci di reagire con grande energia anche a situazioni drammatiche come i recenti terremoti. Il Concorso, come da tradizione, è a inviti. Per informazioni: Scuderia Tricolore Asd, tel. 0522-441632 - www.concorsoeleganza.it | 91
club&sport SHORT NEWS
RALLYLEGEND Waldegaard-Torzelius su Mercedes 500 SLC parteciperanno al rally che sarà preceduto dalla nuova VW Polo WRC. I campioni svedesi sono altri grandi nomi che si aggiungono al “parterre de roi” dell'evento sammarinese, che andrà in scena dall'11 al 14 ottobre. Confermato in gara il già annunciato Juha Kankkunen, si aggiungono Gustavo Trelles, Per Eklund, Harald Demuth, mentre è costretto a dare forfait Marcus Gronholm, per i postumi dell'incidente negli Stati Uniti. Sandro Munari partirà tra le Legend Stars, mentre Jacky Ickx sarà tra gli apripista. Vetture da sogno nel “Safari Celebration”, che festeggia il 50° anniversario dell’ultima vittoria della Volkswagen Maggiolino nella gara africana. Apripista la nuova VW Polo WRC.
GARA DI REGOLARITA MONTAGNE D'ARGENTO Tutto pronto per Auto e Moto d’epoca, quest’anno un vero Kolossal che dal 25 al 28 ottobre trasformerà Padova nella capitale europea della passione per le belle auto. Un Salone ormai internazionale visto che gli espositori già in coda arriveranno dalla Germania, dall'Austria, dalla Svizzera e dalla Francia. Migliaia le auto in esposizione, centinaia i modelli esclusivi, decine le case: Porsche, Mercedes, Alfa Romeo, Lancia, Ferrari, Aston Martin, Jaguar, Bentley, Rolls Royce, Corvette, AC Cobra, BMW e MG. Fra le novità, il Concorso di Eleganza “Povere ma belle”, a cui potranno partecipare solo le auto dal valore massimo di 12.000 euro e con almeno 25 anni di vita, e l’iniziativa “Io l’amo”, in cui i proprietari di auto d'epoca potranno raccontare la propria storia in 600 parole: una giuria selezionerà le migliori per comporre un'antologia. Come da tradizione, Auto e Moto d'Epoca non è solamente automobili e motociclette, ma è spazio dedicato al settore ricambi. Intensificando la propria presenza alle maggiori mostre di carattere europeo, il team di Auto e Moto d'Epoca offre ai visitatori del Salone di Padova una varietà che parte dai ricambi per auto dei primi decenni del secolo scorso fino a giungere alle mitiche 500. E se lo scooter d'epoca vive in questi giorni un grande ritorno, non si poteva non dedicargli lo spazio che merita. Non manca poi il settore dell’abbigliamento d’epoca. Info: 049/7386856 www.autoemotodepoca.com
Colpo di scena nelle battute finali della seconda edizione di "Montagne d'argento”, gara di regolarità riservata a vetture d'epoca omologate A.S.I, disputatasi il 15 e 16 settembre a Cavalese e in val di Fiemme in Trentino. La vittoria finale è andata, infatti, all'equipaggio milanese Massara-Schira, su Lancia Fulvia HF del 1966. Secondo l’equipaggio SalvettiSalvetti, padre e figlio di Affi su Lancia Fulvia HF del 1969. Sul terzo gradino del podio della Regolarità organizzata dalla Scuderia Trentina Storica di Trento, con la preziosa collaborazione del Comune e dell'Azienda di promozione turistica locale, si sono piazzati i mantovani Tonolli-Visentini, Fiat 1500 coupè Pininfarina del 1966, alla loro prima partecipazione, che occupavano la posizione anche all'arrivo di sabato sera in via Bronzetti a Cavalese. Quarta piazza finale per i triestini Prodam-De Monte,
Bmw 2002 TI del 1973, premiati come equipaggio proveniente da più lontano, che hanno preceduto i padovani ConversoAmeglio, Lancia Fulvia Monteacrlo del 1972, LoncriniLiber, Fiat 128 rallye del 1972, Sabatini-Sabatini, Lancia Fulvia coupè del 1976, primo equipaggio del sodalizio organizzatore, Detassis-Angeli,
DOLOMEETING PORSCHE SUDTIROL Dopo il raduno Lamborghini in primavera, ecco le Porsche. La mitica 356 insieme alla 911 in tutte le sue varianti Carrera, Targa, Cabriolet, GT 3 RS, 930 Turbo, 924, le moderne Cayenne e Cayman sono giunte in Alto Adige per il Dolomeeting Porsche Südtirol 2012, venerdi 7, sabato 8 r domenica 9 settembre. Il raduno, riservato alle sole auto storiche e moderne di fabbricazione Porsche, si è felicemente concluso in Val Gardena dopo 250 chilometri di strade alpine. | 92
Morgan del 1970, ScapinMorandi, Fiat 124 Sport spider del 1969, e Rosa-Armani, Lancia Fulvia rallye del 1968, che hanno chiuso la top ten. La seconda edizione di "Montagne d'argento" si è articolata su due tappe e 47 prove d'abilità al centesimo di secondo. Per i particolari visitare il sito www.scuderiatrentinastorica.it
club&sport SHORT NEWS
VALSANGONE REVIVAL Sono aperte le iscrizioni al 2° Valsangone Revival, gara di regolarità classica per auto storiche in programma a Coazze, in provincia di Torino il 14 ottobre prossimo. La manifestazione torna dopo il buon esito dello scorso anno in cui ad aggiudicarsi la vittoria furono Armando Fontana e Giovanni Scarabelli, con una Lancia Fulvia Coupé HF del 1966. Secondo posto per Alberto Aliverti e Calogero Emanuele con una Morris Mini Cooper del 1968. VALLE IMAGNA CLASSIC Un’edizione tinta di rosa quella del decennale del raduno per auto da rally storiche “Valle Imagna CLassic”, organizzato dal sodalizio locale “Old Rally Car's Club Valle Imagna”. La gara si è disputata sulle strade della vallata bergamasca e ha visto la partecipazione di molte Dame, a cominciare da Chantal Galli arrivata in visita di cortesia nel corso della prima giornata, la quale non ha saputo resistere al richiamo dell’abitacolo salendo sul sedile di destra della Lancia Rally 037, ex ufficiale, di Giuseppe Carrara. Si è proseguito con Miky Martinelli, che invece era regolarmente iscritta i n qualità di navigatrice sulle Porsche 911 gruppo 4 di Silvio Ubertino.
TROFEO ROLANDO D'AMORE Quarantacinque specialisti della Regolarità si sono dati battaglia nel corso della ventesima edizione del Trofeo Rolando D'Amore, evento organizzato dal Green Racing Club di Avellino. Tre le giornate che hanno impegnato gli equipaggi provenienti da ogni parte d'Italia, uno anche dalla Svizzera. Regolarità per Auto Storiche e Moderne, ma anche Eco Rally con la partecipazione di tre equipaggi provenienti dal Nord Italia. Appuntamento del Campionato Italiano ACI CSAI molto atteso, viste le novantanove prove speciali predisposte dalla Scuderia irpina. Primo assoluto l’equipaggio Commare-Trombetta provenienti da Campobello di Mazzara (Pa) su Lancia Fulvia Coupé della scuderia Millecurve Cars Team; secondo assoluto l’equipaggio Cusumano-Lupo, proveniente da Palermo su Autobianchi A112 Abarth. Presenti alla premiazione il Presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, il Sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, l'Assessore alla Cultura e Turismo, Sergio Barbaro, il Sindaco di Tufo, Fabio Grassi, il Presidente del Coni Avellino, Giuseppe Saviano, e il Presidente dell'Automobile Club Avellino, Stefano Lombardi.
RALLY DEL TICINO HISTORIC Sole e pioggia si sono divertiti a intervallarsi nella giornata del rally Ronde del Ticino, per rendere ancora piu difficile la gara agli equipaggi iscritti. Finalmente, dopo quattro edizioni svoltesi su percorsi ricavati nelle piazze d’Armi del Monte Ceneri, Max Beltrami, padre padrone del Rally del Ticino, ha riproposto la bellissima e lunga prova della Valcolla, graditissima e acettata con il totale consenso da parte dei piloti. La gara ha vissuto subito grandi emozioni regalando spettacolo con controsterzi da far venire i brividi al folto
pubblico assiepato lungo il percorso. Purtroppo, nella prima prova si registrava l’uscita di scena di Galfetti, uno dei più spettacolari protagonisti e vecchia conoscenza dei rally italiani, out dopo essere volato sulla macchia d'olio di un concorrente, stampando sul muretto la sua Opel Monza. Dei dieci protagonisti iscritti, che hanno preso la partenza dopo gli equipaggi del rally moderno, all’arrivo sono saliti sul più alto gradino del podio Laurent Metral e Neto da Silva su Ford Escort. (Mattiazzo - foto Bernasocchi)
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Peugeot 504 cabriolet
IN BREVE
LE TAPPE EVOLUTIVE La 504 Cabriolet è strettamente derivata dalla versione Coupé, di cui Pininfarina realizzò il primo prototipo nel 1966. Le due varianti sportive della 504 vennero presentate contemporaneamente al Salone di Ginevra del 1969 e la produzione iniziò poco dopo nello stabilimento torinese di Pininfarina situato a Grugliasco. Mai entrata in produzione è invece la coraggiosa “Coupè de chasse” o “shooting brake” Peugeot Riviera Break, una sorta di wagon a 3 porte derivata dalla coupé e presentata al Salone di Parigi nell’ottobre del 1971. La Cabriolet debuttò nel 1969 con il 4 cilindri di 1,8 litri alimentato a iniezione meccanica Kugelfischer e accreditato di 97 CV; fu equipaggiata con il 2 litri da 104 CV già nel 1970. Con il
model-year 1975 introdotto nell’autunno del 1974 arriva il motore V6 di 2664 cc alimentato a carburatori e dotato di 136 CV, mentre nel 1978 il 2 litri a iniezione ritorna riveduto e migliorato nell’erogazione, con 106 CV. Dal 1980 al 1983 la 504 Cabriolet è prodotta con gli antiestetici paraurti in plastica, ispirati al trend stilistico imperante all’epoca, ma la purezza delle sue linee italiane va a scemare in questo modo. Le vendite crollarono e così pure le quotazioni di questo modello sul mercato collezionistico, che sono inferiori ai modelli più anziani della 504 Cabriolet.
È la più rara, ricercata e apprezzata nella gamma 504. Ed è l’ultima Peugeot di classe medio superiore con la capote in tela e il disegno di Pininfarina. Con il motore 2 litri mostra un equilibrio quasi perfetto e la si guida come un’auto di oggi di Alessandro Rigatto foto di Studio B12
Scoprirsi con classe | 94
SCHEDA TECNICA |PEUGEOT
504 CABRIOLET (1979)
MOTORE: anteriore, 4 cilindri giri/minuto in linea, 8 valvole TRAZIONE: posteriore ALESSAGGIO: 88 mm, corsa CAMBIO: manuale a 4 rapporti 81 mm, cilindrata totale 1971 cc PNEUMATICI: 175 HR14 POTENZA: 106 CV (DIN) a FRENI: anteriori a disco; 5200 giri/mnuto
COPPIA: 169 Nm a 3000
posteriori a disco, doppio circuito frenante, servofreno
La 504 è uno dei modelli più longevi della Peugeot e anche uno dei più rappresentativi della Casa del Leone Rampante: forse una delle prime “ammiraglie” concepite come world-car, visto che la produzione, iniziata in Francia nel 1968, ha avuto termine nel 2005 in Nigeria, dopo che per un lungo periodo la berlina transalpina è stata fabbricata anche in Argentina, fino al 1999. Nata come erede della 404 e disegnata da Aldo Brovarone per la Pininfarina, la 504 ha dato vita a un “pokerissimo” di varianti, dalla berlina alla Break (declinata anche nelle versioni Familiale e Commerciale), dalla Coupé alla Cabriolet (ambedue nate nel 1969), fino alla laboriosa Pick-Up. Che
SOSPENSIONI: ant. e post. a ruote indipendenti, ammort. e molle elicoidali DIMENSIONI: lungh. 4360 largh. 1700, alt. 1370 mm PESO: 1235 kg a vuoto PASSO: 2550 mm
si tratti di un modello fortunato lo dicono i successi commerciali e l’arrivo del premio Auto dell’Anno, vinto alla fine del 1968. Arriveranno poi anche i trionfi sportivi, ottenuti soprattutto in Africa: prima al Safari nel 1975, con una berlina TI pilotata da Ove Andersson, navigato da Arne Hertz, e prima ancora nel 1978, stavolta in versione Coupé V6 con Jean-Pierre Nicolas e Jean-Claude Lefebvre. Una 504 TI arriva prima al Rally del Marocco del 1975, con Hannu Mikkola e Jean Todt, e nell’edizione 1976, con l’equipaggio Nicolas-Gamet. Quattro, infine, le vittorie nel Rally Bandama (Costa d’Avorio): due ottenute dalle berline 504 TI di Timo MakinenHenri Liddon (1974) e Consten-Flocon | 95
SERBATOIO: 56 litri VELOCITÀ: 179 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 11,2 secondi CONSUMO: 14 litri/100 km PREZZO: (nel 1979) 10.802.000 lire IVA compresa
(1975), due dalle Coupé V6 di MakinenLiddon (1976) e di Nicolas-Gamet (1978). Nella storia del modello 504, la Coupé e la Cabriolet sono considerate le varianti più nobili: sportive di gran classe, grazie anche alla mano felice degli uomini di Pininfarina a definirne forme e linee secondo proporzioni ben riuscite, che beneficiano dell’accorciamento dell’interasse, rispetto alla berlina, di ben 19 cm, da 274 a 255 cm. Modelli integralmente nuovi sul piano stilistico, che si inseriscono con successo in un’arena competitiva nella quale molte concorrenti sono berline a 2 porte, semplici evoluzioni del modello più venduto della gamma, dotate di porte
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più lunghe e finestrini posteriori ridimensionati. L’aspetto elegante e filante delle versioni sportive della 504 si traduce in carrozzerie molto simili tra loro, con la Coupé che, grazie anche allo sviluppo delle superfici vetrate, appare quasi una Cabriolet con hard-top. Frontale e coda, rispetto alla berlina (e alle Break), sono completamente differenti e sfoggiano un disegno più sottile e affilato, con gruppi ottici anteriori a sviluppo orizzontale che nel corso della carriera delle 504 sportive passeranno dalla configurazione a due proiettori piccoli rettangolari a quella con il monofaro di grande formato. La calandra separa i due elementi luminosi anteriori, sottolineando lo sviluppo in larghezza mediante tre listelli orizzontali, mentre il cofano motore leggermente spiovente ospita il logo 504 al centro della battuta avanzata. Dietro, il profilo
sottile della coda mette in luce la larghezza della vettura; i gruppi ottici sono tre per lato, disposti diagonalmente, un disegno ripreso in seguito, ma dietro un moderno pannello in metallo e plastica, sulle 307 e 308 CC. La capote in tela, naturalmente a comando manuale, presenta i punti di aggancio alle estremità della cornice del parabrezza; una volta ripiegata, trova alloggiamento dietro al divanetto posteriore e sparisce sotto un copricapote che si fissa con semplici ganci. Sul piano tecnico le 504 sportive hanno sempre adottato i propulsori più potenti della gamma: al debutto la Cabriolet (e la Coupé) è spinta da un 4 cilindri di 1,8 litri alimentato a iniezione meccanica Kugelfischer che esprime 97 CV DIN ed è abbinato a un cambio manuale a 4 marce con leva selettrice al
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pavimento (sulla berlina è al volante). Una prima evoluzione si registra alla fine del 1970, quando sulle 504 sportive arriva il 2 litri a iniezione da 104 CV, che puà essere accoppiato a una trasmissione automatica a 3 rapporti in alternativa a quella manuale a 4 marce. Curiosamente, nel 1973, essa viene lasciata sopravvivere in abbinamento alla carrozzeria Coupé, mentre scompare dalla lista degli optional della Cabriolet. Il primo restyling di un certo rilievo è datato settembre 1974, per il debutto del model-year 1975: la fanaleria anteriore viene semplificata e adotta due proiettori singoli rettangolari di grandi dimensioni, mentre quella posteriore passa a un meno originale ma meglio visibile elemento singolo (uno per lato, evidentemente) a sviluppo rettangolare. Ritocchi anche all’interno, con finiture migliorate e sedili ridisegnati. In prima
battuta le 504 sportive modello 1975 sono disponibili solo con il motore PRV V6 di 2664 cc, nella versione alimentata a carburatore e accreditata di 136 CV. Nel 1978 fa il suo ritorno nella gamma la motorizzazione 2 litri a iniezione, rivista e migliorata nell’erogazione della potenza: ora sono 106 i cavalli, mentre il V6, anch’esso a iniezione da questo momento, arriva a 144 CV, 8 in più della precedente edizione a carburatore, ma è riservato alla Coupé, sulla quale è disponibile il cambio manuale a 5 marce. L’ultima evoluzione stilistica delle 504 sportive è datata 1980 e risulta tutt’altro che entusiasmante: Arrivano infatti i fascioni paracolpi avvolgenti in plastica, con cui si pensa di modernizzare lo stile, anche a seguito dell’arrivo della nuova berlina 505, che manda in pensione, almeno in Europa, la 504 a 4 porte. Cambia la calandra e
anche i bordi dei gruppi ottici sono modificati: ma la purezza di linee delle 504 Cabriolet e Coupé del 1969 va a svanire tristemente, in questo modo. Né l’arrivo di cerchi in lega leggera di nuovo disegno, nel 1981, migliora la situazione: le 504 di produzione europea escono di scena nel giugno del 1983 e di Peugeot decapottabili di fascia mediosuperiore non se ne vedranno più; la Casa di Sochaux tornerà sì a produrre vetture convertibili, ma di formato più compatto, come la 306 Cabriolet, passando in seguito alle “CC”, le CoupéCabriolet 206, 207, 307 e 308, capostipiti di un nuovo e più pratico approccio alla guida en-plein-air. Non è un caso che la 504 Cabriolet goda ancora oggi di notevole considerazione, indipendentemente dal motore adottato: solo 8185 esemplari (delle 3.671.635 Peugeot 504 | 97
complessivamente costruite) sono stati prodotti, confermando una rarità ben superiore alla stessa Coupé, che invece è stata realizzata in 26.476 unità. In ambedue i casi, è stata la fabbrica Pininfarina a occuparsi dell’assemblaggio e, anche a causa della complessità della produzione (carrozzeria e assemblaggio in Italia, meccanica in Francia) il prezzo delle 504 sportive era nettamente superiore alle berline: si parla di 3.025.000 lire per la Cabriolet nel settembre del 1971, contro 1.895.000 lire della berlina “entrylevel”. Oggi questa differenza si riflette nelle quotazioni sul mercato delle
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Peugeot 504 cabriolet
vetture da collezione: per una Cabriolet 1.8 prima serie si spendono almeno 10.500 euro, per una 2 litri si tratta attorno ai 9.500 euro, mentre la V6 a carburatore merita 12.500 euro. Le 504 Coupé valgono mediamente 3.000 euro in meno, mentre per le 504 berlina e Break le quotazioni si attestano sui 2.500-3.000 euro, anche se sono le condizioni delle vetture a determinare sensibili variazioni delle valutazioni di queste auto che, nell’Africa nera, sono ancora molto richieste per la robustezza della loro meccanica. Vediamo adesso come si guida e come va la 504 Cabriolet. Più di cinquecento chilometri in 24 ore: abbiamo trattato la vettura del Club Storico Peugeot Italia senza tanti riguardi, quasi come un’auto moderna, e non ci ha tradito. Semmai ci ha sorpreso, vista la facilità di guida, la brillantezza e l’elasticità del motore, il livello di comfort accettabile anche sulle lunghe percorrenze. Prima di partire è bene prendere confidenza con i comandi, soprattutto quelli dei fari (azionati direttamente dal devioluci) e delle frecce (che impiegano una levetta sulla destra del piantone dello sterzo, in posizione inusuale). Anche il tergicristallo, molto lento nella frequenza delle battute pur impostando la massima velocità, non lascia tranquilli se si guida sotto una pioggia intensa, come è capitato a noi, nonostante la stagione estiva. Per il resto la 504 Cabriolet si guida quasi come un’auto moderna. All’inizio del nostro viaggio contavamo di mantenere un’andatura di 90-100 km/h per non affaticare la meccanica e per non stordirci con gli effetti di un isolamento acustico e...eolico approssimativo. Poi, a causa di ritardi accumulatisi sul nostro itinerario, abbiamo iniziato a spingere con decisione sul gas, e la 504 Cabriolet, con il motore 2 litri, ci ha ricordato subito che è parente stretta di un modello plurivittorioso nel Mondiale Rally (e che ha vinto poco in Europa perché quasi mai impiegato dalla squadra ufficiale). A 120-130 orari la decapottabile che nasceva tra Torino e Sochaux non fa una piega e mostra di avere una notevole riserva di potenza. Il cambio a quattro marce ha innesti precisi, anche se non brevissimi, e terza
e quarta sono sufficientemente lunghe da non far rimpiangere la mancanza di un quinto rapporto, introdotto solo sulla Coupé V6 a iniezione nel 1978. Di fatto, la quarta è una sorta di marcia-jolly che sui vialoni di periferia e sulle statali può essere mantenuta senza incertezze, seconda e terza si inseriscono quasi esclusivamente nel traffico urbano, mentre la prima serve solo per partire in salita... Valida la posizione di guida, con il volante quasi verticale; buona la visibilità in tutte le direzioni, anche se i retrovisori piccoli non facilitano il compito quando si parcheggia e la capote chiusa ostruisce non poco la visuale soprattutto di tre quarti. I freni | 98
rallentano la vettura celermente e resistono bene alla fatica, anche se non si possono richiedere le performance degli impianti attuali; un po’ duro lo sterzo, privo di servoassistenza. Quanto ai consumi, i 10 km/litro sono alla portata di tutti se non si esagera con il pedale dell’acceleratore. Piacevole sorpresa, gli alzacristalli elettrici. Alla prova dei fatti, la quasi quarantenne 504 Cabriolet si mostra ancora all’altezza della situazione e non soffre al confronto con modelli di progettazione più recente, segno di una modernità “strutturale” che per anni è stata una delle caratteristiche di maggior pregio di tutte le Peugeot.
LO SGUARDO CHE CAMBIA
FARI E FANALINI A CONFRONTO Al debutto le 504 Coupé e Cabriolet presentano la fanaleria posteriore a tre elementi obliqui per lato, soluzione originale ma non eccezionale in termini di visibilità passiva. Nel settembre del 1974, con il debutto del model-year 1975, fa la sua comparsa il gruppo ottico unico a sviluppo orizzontale, che rimarrà immutato fino a fine carriera, anche se dal 1980 esso rientra in una cornice in plastica. Quanto ai fari anteriori l’evoluzione prevede il passaggio dalla configurazione a due elementi rettangolari piccoli per lato, presente al debutto, a quella caratterizzata da un faro singolo rettangolare per lato introdotta con il model-year 1975.
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Audi Quattro
Scheda Tecnica | Audi Quattro Gruppo B MOTORE: 5 cilindri in linea, 2.144 cm3, basamento in ghisa, testata in alluminio; rapporto compressione 6,3:1, albero motore su 6 supporti; distribuzione monoalbero a camme in testa, iniezione meccanica pierburg, sovralimentazione mediante turbina KKK con intercooler, pressione massima di sovralimentazione 1.6 bar TRASMISSIONE: quattro ruote motrici, cambio meccanico Audi Sport, 5 marce sincronizzate FRENI: anteriori e posteriori, dischi ventilati 280mm con pinze in alluminio, senza servofreno STERZO: a cremagliera con servosterzo, 1,1 giri totali di rotazione volante SOPSPENSIONEI: anteriori e posteriori, schema MacPherson, molle ed ammortizzatori coassiali con barra antirollio SCOCCA: monoscocca in acciaio alleggerito, gabbia integrale in acciaio, sottoscocca rinforzato, paraurti anteriore, cofano e portiere in alluminio
Costruita per le corse, innovativa per la trazione integrale, la sportiva di Ingolstadt è stata la dominatrice assoluta nei rally internazionali, conquistando il Mondiale Piloti e Costruttori con Mikkola, Blomqvist e Röhrl. Fu presentata al Salone di Ginevra del 1980 di Enzo Branda
“Mostruosa. Semplicemente mostruosa. All’inizio ti pare inguidabile, poi ti abitui, ci vuole del tempo ma ci riesci, quindi la cosa inizia a piacerti”. A una trentina d’anni di distanza dalla prima volta sulla Audi Quattro a Michele Cinotto, pilota ufficiale Audi dal 1981 al 1984, ogni volta che rientrava nel suo “appartamento”, come amava definirla dopo il passaggio dalla A112 Abarth all’Audi, riaffioravano sensazioni sopite. Gesti e movimenti sembravano un rito propiziatorio: un giro attorno, quasi un reverenziale inchino, lo sguardo alla ricerca di quei minimi e indelebili particolari che lo riportavano alle origini della sua storia di pilota da rally, poi il delicato ingresso e sistemazione nell’abitacolo. Sono archiviate nella sua memoria il calcio nella schiena che deriva dalla monumentale spinta, quando improvvisamente entrava in funzione la turbina KKK, e quella percettibilissima frazione di secondo di stato
DIMENSIONI: lunghezza 4.404mm, larghezza 1.733mm, altezza variabile in funzione dell’assetto, carreggiata anteriore 1.464mm, carreggiata posteriore 1.502mm, passo 2.524mm, peso 1.150 kg
Lunga o corta ma sempre vincente SERBATOIO: 120 litri
CERCHI: in alluminio, 15” (possibilità di scelta di canale 6j, 7j o 10j)
confusionale che ne derivava. Ogni volta il suo metabolismo le rimette in circolo. A ogni incontro con la sua vettura, Cinotto impiega una manciata di minuti per ritrovare i fondamentali della particolare e maschia guida della “Quattro”, dopo è pura adrenalina. Un vorticoso giro di giostra dalla quale fa fatica a scendere, mentre a noi resta solo stordimento. Tutto un altro mondo le vetture di allora. Tutto un altro mondo le corse di allora. Le curve | 100
venivano affrontate più lentamente, senza assetti regolabili, senza trasmissioni dalle rampe elettronicamente variate, senza traction control, l’idroguida e tutta l’elettronica di oggi. In fondo, la Audi Quattro ha dato il via a quello che viviamo su altri piani evolutivi. È stata la trasmissione integrale della vettura tedesca a tracciare un nuovo percorso tecnico, a imprimere la svolta epocale. Nel caso della Audi Quattro, il concetto tecnico
fondante viene alla luce durante i collaudi di un automezzo fuoristrada. Trentacinque anni fa Audi è chiamata da Volkswagen a sviluppare l’Iltis, il mezzo off road destinato a scopi militari che partecipa in forma privata anche alla Parigi Dakar, dal quale il tecnico Jorg Bensinger trae lo spunto della trazione integrale permanente per il progetto di una vettura ad alte prestazioni sportive e a un’estetica accattante. Nel 1976 Ferdinand Piech è attratto dall’idea innovativa che potrebbe lanciare Audi nell’aristocratica elite delle Case nobili. Il prototipo è un mix di gruppi meccanici costruttivi già in produzione a Ingolstadt e che sono la base sulla quale s’articola tutto il progetto. Il propulsore, infatti, è il cinque cilindri turbo della “200”, pianale e telaio sono della “80”, la trasmissione integrale utilizza estrapolazioni ed evoluzioni dei differenziali della Iltis, la carrozzeria della “80 Coupè”, ormai prossima a
essere prodotta in serie. Per la costruenda vettura integrale si cerca un nome e, possibilmente, il miglior comportamento sulle strade di tutti i giorni, visto che terreni accidentati e salite impervie sono superati in modo sorprendente. Nata con due differenziali meccanici per l’asse anteriore e quello posteriore, per consentire la diversa velocità di rotazione e sopportare le sollecitazioni dei quasi 200 CV di potenza, lo sviluppo porta i tecnici tedeschi ad adottare un struttura ad albero cavo con al suo interno l’albero della trasmissione anteriore e un differenziale centrale per ripartire al cinquanta per cento il moto nelle due direzioni, anteriore e posteriore. In sostanza l’innovativa trovata è la svolta tecnica dell’allora futuro automobilistico. Infatti, nel 1977 i vertici della Casa approvano la messa in produzione della coupé che prende il nome di “Audi Quattro”. Il lancio sul mercato avviene al Salone di Ginevra | 101
Nella foto grande, l’Audi Quattro Gruppo 4 in azione: al volante Andrea Zivian. Qui sopra, la sospensione anteriore destra, gli ammortizzatori coassiali, il corpo con mozzo-ruota e l’apertura passaruota per accedere al turbo. Sotto, il rubinetto sul tunnel per il bloccaggio dei freni posteriori.
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Audi Quattro
del 1980, dove campeggia lo slogan “all’avanguardia della tecnica” e una vettura che segna il gran passo avanti di Audi, anche nel design spigoloso con i passaruota allargati e sporgenti, anche questo tema è ripreso poi anche da altre Case. A supporto del messaggio tecnologico proteso in avanti, il marketing promuove la presenza in prima persona nei rally che, come vedremo, proietterà la vettura e i piloti ai vertici della specialità, con affermazioni a tutte le latitudini e anche in alcune competizioni su strade asfaltate in Europa. Successi che hanno enormemente influenzato il cambiamento epocale. La Urquattto, così è battezzata dagli appassionati tedeschi l’ormai conosciuta coupè
integrale, ottiene una deroga dalla FIA, sino ad allora infatti le trazioni 4x4 non erano ammesse alle gare, e debutta Rally nel 1981 in omologazione Gruppo 4. Il motore turbo, dotato dell’intercooler aria-acqua, permette di arrivare a erogare circa 360 CV di potenza e una monumentale coppia, però ad alti regimi di giri del propulsore. Le prestazioni messe in campo al Rally di Montecarlo, quindi allo Swedish Rally smentiscono scettici e increduli, che mai avrebbero pensato che una pachidermica vettura di tali grandi dimensioni e pesi sarebbe stata capace di perfomance strabilianti. La prima vittoria arriva al 1000 Laghi, cui segue il primo posto al Sanremo e al RAC. Il mondo dei rally è sconcertato. | 102
Le vetture tradizionalmente concepite col motore e trazione posteriore sono inesorabilmente “vecchie”. Autori delle vittorie sono i piloti ufficiali Stig Blomqvist, Hannu Mikkola e Michelle Mouton, in coppia con la torinese Fabrizia Pons, le prime ed uniche donne a vincere un rally mondiale. Il panzer tedesco impressiona per la facilità nell’imporsi sui percorsi con poca o nulla aderenza e per la capacità di ben destreggiarsi anche sull’asfalto. La squadra Audi, diretta da Walter Treser prima e da Roland Gumpert nel 1982, centra il primo titolo Mondiale Costruttori, grazie a sei vittorie su undici gare disputate. Nel 1983, la FIA cambia il regolamento e viene introdotto il Gruppo B e la vettura, nella
L’intervista: Emilio Radaelli e Michele Cinotto
“L’Audi è intenzionata a schierare una “Quattro” nel Campionato Italiano Rally, ed avrei pensato a te quale navigatore di Michele Cinotto”. Era Alcide Paganelli che dall’altro capo del telefono attendeva la risposta di un perplesso Emilio Radaelli. Il trentenne co driver lombardo era propenso accettare la proposta, riservandosi di conoscere personalmente il giovane pilota che sapeva essere il promettente vincitore del Trofeo A112 Abarth di quello stesso anno. Era l’autunno inoltrato del 1980. Pilota e navigatore si incontravano nel torinese e la prima impressione di Radaelli era “…d’essere davanti ad un giovane rampollo, di buona famiglia piemontese. Capivo che c’era da lavorare, ma si poteva fare”. E di belle cose la coppia di piloti italiani più teutonica del panorama nazionale ne ha fatte diverse, togliendosi delle soddisfazioni correndo sulle strade proprio in casa della Lancia. Cinotto e Radaelli siedono per la prima volta sulla Audi Quattro Gruppo 4, nel corso di una sessione di collaudi sulla pista di Vallelunga. “ Tanta potenza che arrivava tutta assieme. Il difficile era tenerla alta di giri per sfruttare i 360 CV. Contrariamente a quanto siamo portati a pensare, bisognava guidarla di traverso, facendola “girare” di potenza con una guida aggressiva. Era pane per i miei denti, ma non c’era il freno a mano, solo un rubinetto che utilizzavamo per bloccare le ruote posteriori in fase di partenza. Serviva fare tanti chilometri prima di poter darle del tu, soprattutto la Gruppo 4 dotata della iniezione Pierburg di non facile regolazione e gestione in prova speciale – il motore tendeva a “riempirsi” e spegnersi. Il problema con la Gruppo B invece era stato risolto con una nuova iniezione. Ero uno dei tester della squadra iridata e potevo vivere al fianco dei campioni: in una sessione sugli sterrati dell’Acropolis, in Grecia, dovevo cercare il limite strutturale di alcuni particolari guidando al limite estremo, credevo d’esserci riuscito invece la Mouton riusciva ad effettuare passaggi velocissimi mettendo le ruote ben lontane dalle mie traiettorie. Con Emilio ho vinto parecchio, ma i ricordi più belli sono legati al Costa Brava, Costa Smeralda, il rally di Pescara mentre uno dei più cocenti risultati mancati, era il mancato buon piazzamento al Rally di Montecarlo per una foratura”. Con la Audi Quattro nel 1981, la coppia italiana partecipa al campionato italiano rally ed al rally Monte Carlo. Imprese come la vittoria al Rally dell’Elba, al Rally Siv di Pescara, alle fantastiche tappe del Rally di Sanremo condotte davanti a tutti i grandi campioni iridati e ai suoi “capitani” Mikkola e Mouton, le altrettanto esaltanti prestazioni al Rally di Montecarlo e
l’incredibile fisionomia tipicamente nordica valgono al piemontese l’appellativo “Figlio di Hannu”, di cui ne va fiero, ancora oggi che ha superato gli anta da un pezzo. Come pilota ufficiale Audi corre tre anni. Invece Radaelli intraprende una vincente carriera di team manager Audi e talent scout, Dindo Capello ad esempio è stato lanciato nel Campionato Italiano Turismo proprio su vetture del Gruppo Audi Volkswagen. Nei rally ha proseguito a mietere titoli italiani di categoria con i vari modelli delle Audi Coupé ed 80 Quattro con Bentivogli e De Martini. In questi ultimi due anni, Audi Sport Italia è impegnata nel Campionato italiano Gran Turismo vincendolo nel 2011 e proprio in questo trentesimo anno d’attività la squadra di Radaelli è leader del campionato italiano Gran Turismo GT3, prossima a bissare il successo ottenuto l’anno passato con la Audi R8 LMS.
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I classici
Audi Quattro
configurazione denominata inizialmente A1 e A2 in seguito, consentì al finlandese Mikkola di vincere il suo primo titolo mondiale piloti, con quattro vittorie assolute e diversi piazzamenti. Il doppio iride Costruttori e Piloti è centrato nel 1984 con lo svedese Blomqvist. In quello stesso anno entra in squadra il tedesco Walter Rohlr. La “Quattro” s’arricchisce di una nuova evoluzione con il modello “corto” denominato Sport Quattro. A impreziosire la gamma sono anche i modelli 80 quattro B2 e la coupè quattro e l’impegno della Casa dei
quattro anelli s’amplia anche con la costituzione dei team nelle diverse nazioni, per la presenza nei campionati locali. E qui entra in scena l’Audi Sport Italia con il giovanissimo Michele Cinotto. Nel frattempo, la Lancia nel 1982 risponde con la Rally 037 Gruppo B a due sole ruote motrici, che ha nella estrema guidabilità la maggior dote grazie al posizionamento di motore e cambio centrale e un corpo vettura studiato apposta per le competizioni. Auto che impegna team e piloti ma che riesce efficacemente a contrastare l’armata tedesca sui fondi asciutti, | 104
asfaltati o grazie ad abili soluzioni tattiche della gestione di gara. Ma anche per la Casa torinese, come per la Peugeot e Ford è venuto il momento di correre ai ripari, spingendosi oltre nella progettazione di vetture appositamente studiate per le competizioni, puntando ovviamente sulla trazione integrale, evolvendola con l’adozione di nuovi differenziali viscosi, motori centrali potentissimi, scocche molto leggere e largo utilizzo di leghe metalliche e carbonio. Bolidi comunemente conosciuti come Lancia Delta S4, Peugeot 205 Turbo 16, Ford Escort RS
Piloti di ieri e di oggi: Bentivogli e Zivian
A sinistra, il tecnico Ivano Benevelli (accanto, un particolare del vano motore e della pompa a iniezione Pierburg), a destra, il pilota Andrea Zivian.
200, Austin Metro Xr4. Audi, invece, resta ancorata allo schema tecnico di base mantenendo il motore anteriore ma decisamente più potente, vicino se non oltre la soglia dei 600 CV e la solita trasmissione. Nasce così quell’icona dei rally che risponde al nome di Audi Sportquattro E2, meglio nota tra gli appassionati come S1, che esteticamente ha poche parti in comune con la progenitrice. La S1 è, infatti, dalle dimensioni contenute ma la carrozzeria ricca di larghe prese d’aria, alettoni. La Sportquattro E2 S1 ottiene quella che si ricorda come ultima
vittoria Audi nei rally mondiali al Rally di Sanremo del 1985, e porta la firma di Walter Röhrl. La sportquattro S1 viene ulteriormente potenziata per adattarla alla corsa in salita su terra Pike’s Peak, una gara estrema ove la spettacolare Audi si distingue con alcune vittorie. Ma finisce un’epoca. Le Gruppo B sono bandite dalle competizioni, Audi si ritira dopo sette stagioni, ventiquattro gare mondiali vinte e con quattro allori iridati in bacheca. Il team di tecnici si dedica allo sviluppo di vetture per i clienti sportivi in forma ufficiale le “quattro” nei modelli 80 e 90 B3. | 105
“L’Audi 80 Quattro, era un carro armato”. Afferma il romagnolo Bruno Bentivogli, campione italiano Gruppo A nel 1985. “Non aveva tanto motore, ma una trazione incredibile ed era robusta: la prima volta che l’ho guidata in Sardegna, sono entrato in una buca gigantesca con un boato incredibile, pensavo di averla distrutta invece sono uscito da quella situazione con la vettura integra. Ti permetteva di fare qualsiasi cosa, era da guidare pulita ma potevi sfruttare tutta la strada. Eravamo abituati a preservare la meccanica, con la Audi 80 facevi cose impensabili, per questo potevamo tener testa alle vetture più potenti, anche a livello assoluto sullo sterrato e sulla neve”. Andrea Zivian ha debuttato quest’anno nel campionato italiano rally auto storiche alla guida della Audi Quattro Gruppo 4 in livrea ufficiale, essendo una scocca ex ufficiale del 1982. “Siamo dovuti andare in Svezia per scovare questo pezzo di storia”. Effettivamente confrontandola con la versione Gruppo B si notano le differenze anche strutturali. La scocca è più pesante rispetto la versione evoluta, ma per renderla competitiva nelle gare d’oggi, la R3 di Ivano Benevelli ha apportato diverse modifiche ammesse dal regolamento, come l’adozione di due nuove pompe della benzina omologate che consentono di trovare nuove regolazioni della farfalla e pompa d’iniezione Pierburg. “Siamo arrivati alle prime gare dovendo scoprire tutto della Quattro e ad inizio di stagione abbiamo patito alcune difficoltà. Gli o-ring di tenuta del liquido dell’idroguida andavano in crisi con le alte temperature del vano motore sprigionate dalla grande turbina, contemporaneamente era difficile evitare che il motore si “riempisse” e tenerlo acceso alle ripartenze nei tornanti stretti. Le modifiche mi permettono di guidare più fluido e le prestazioni ora arrivano, certo che farla girare senza l’aiuto dell’idroguida è incredibilmente stancante. Quando mi sono messo al volante per la prima volta immaginavo che avrei stravolgere il modo di guidare, abituato come alle vetture moderne. Non c’è il freno a mano e la vettura è di grandi dimensioni”.
historique Asta Gooding & Company a Pebble Beach
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Eventi di lusso 1
1 Ferrari 250 GT LWB California Spider Competizione (1960). 2 Ferrari 250 GT LWB California Spider Prototipo (1957). 3 Gruppo di automobili appartenenti alla collezione Pettit
battuta all'asta di Gooding & Company a Pebble Beach. Presenti anche tre Rolls Royce, accanto a modelli prestigiosi di produzione americana. 4 Maserati Tipo 61 Birdcage (1959).
Un fine-settimana memorabile quello che ha avuto luogo a Pebble Beach, nei pressi di Monterey, in California, a metà agosto: da un lato l’asta di vetture storiche e da collezione di Gooding & Company, dove è stato stabilito il nuovo record per una Ferrari California, battuta a 11.275.000 dollari USA e dove una Mercedes-Benz 540 K von Kriegel Special Roadster è passata di mano per 11.770.000 dollari, ulteriore doppio primato, sia per le auto anteguerra, sia per le vetture della stella a tre punte, dall’altro la “prima” assoluta in pubblico per la McLaren MP4/12C Spider, che ha fatto il suo debutto in società assieme
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Accanto al Concours d’Elegance, la sensazionale asta di Gooding & Company e la “premiére” assoluta delle McLaren MP4/12C Spider e MP4/12C Can-Am Edition concept. Per un week-end da sogno... di Alessandro Rigatto
alla MP4/12C Can-Am Concept, sviluppata sulla base della GT3 ma al momento priva sia di omologazione stradale, sia di omologazione per le competizioni. La vendita all’incanto di sabato e domenica, con cui si è conclusa la settimana del Pebble Beach Concours d’Elegance, ha registrato numeri a dir poco stratosferici in assoluto, con 110 lotti aggiudicati su 123, per una percentuale insolitamente alta, pari all’89%, con un prezzo medio per automobile di 1.033.966 dollari USA, con due vetture cedute per oltre 11 milioni di dollari e con un “realizzo” complessivo di 113,7 milioni di dollari. | 106
Valori impressionanti, al di là dell’interesse e della validità dell’asta, che descrivono un mondo, quello a stelle e strisce, ben diverso e più ricco di entusiasmo di quello europeo, ultimamente parecchio sotto tono. Ma si può ben dire anche che Gooding & Company abbia superato nettamente anche se stessa. Per due motivi. Il primo: il record stabilito sabato sera, con la Ferrari California Competizione della collezione di Sherman M. Wolf venduta per 11.275.000 dollari, è crollato 24 ore dopo, grazie agli 11.770.000 dollari pagati per una Mercedes-Benz 540 K Roadster con carrozzeria speciale Krieger.
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5 Mercedes-Benz 540 K Special Roadster (1936). 6 Ford GT40
Prototipo (1964).
L’ASTA:
LE VETTURE CHE HANNO SUPERATO IL MILIONE DI DOLLARI 1936 Mercedes-Benz 540 K Special Roadster: $11.770.000 (Lotto 123) 1960 Ferrari 250 GT LWB California Spider Competizione: $11.275.000 (Lotto 49) 1957 Ferrari 250 GT LWB California Spider Prototipo: $6.600.000 (Lotto 137) 1955 Ferrari 857 Sport: $6.270.000 (Lotto 109) 1928 Bentley 4 1/2 Litre Le Mans Sports “Bobtail”: $6.050.000 (Lotto 20) 1964 Ford GT40 Prototipo: $4.950.000 (Lotto 113) 1953 Ferrari 340 MM Spider: $4.730.000 (Lotto 50) 1957 Ferrari 500 TRC: $4.510.000 (Lotto 51) 1953 Jaguar C-Type: $3.725.000 (Lotto 37) 1959 Maserati Tipo 61 Birdcage: $3.520.000 (Lotto 146) 1960 Porsche RS60: $3.465.000 (Lotto 28) 1932 Daimler 40/50 Double Six Sport Saloon: $2.970.000 (Lotto 139) 1962 Ferrari 400 Superamerica Coupe Aerodinamico: $2.365.000 (Lotto 34)
Il secondo è dato dalla considerazione che, rispetto all’asta dell’anno precedente, il valore complessivo dei lotti automobilistici venduti è stato superiore di 35 milioni di dollari. La 250 GT California Spider passo lungo Competizione del 1960 che ha rotto la barriera degli 11 milioni di dollari è un esemplare straordinario, unico, del leggendario modello convertibile degli Anni Sessanta. Probabilmente, si tratta della più desiderabile di tutte le 250 California prodotte. Da qui ad arrivare a spendere più di 11 milioni di dollari, poco meno di 20 miliardi delle vecchie lirette, molto ci passa. Non passa
1929 Duesenberg Model J Dual Cowl Phaeton “Blue J”: $1.980.000 (Lotto 12) 1955 Maserati A6G/2000 Berlinetta: $1.650.000 (Lotto 23) 1963 Mercedes-Benz 300 SL Roadster: $1.595.000 (Lotto 66) 1936 Bugatti Type 57 Atalante: $1.485.000 (Lotto 136) 2003 Ferrari Enzo: $1.430.000: (Lotto 18) 1972 Lamborghini Miura P400 SV: $1.375.000 (Lotto 116) 1938 Bugatti Type 57C Stelvio: $1.292.500 (Lotto 121) 1919 Miller TNT: $1.210.000 (Lotto 31) 2008 Bugatti Veyron: $1.182.500 (Lotto 64) 1955 Mercedes-Benz 300 SL: $1.127.500 (Lotto 151) 1985 Ferrari 288 GTO: $1.045.000 (Lotto 48)
inosservata neppure l’altra 250 California passata di mano a Pebble Beach, se possibile ancor più importante sul piano strettamente storico, trattandosi del primo esemplare costruito della spider modenese, sembra fortemente voluta da Luigi Chinetti, l’importatore americano del Cavallino Rampante, per opporsi alla concorrenza dei modelli tedeschi convertibili “suggeriti” da Max Hoffmann, come la Mercedes-Benz 300 SL Roadster e la Porsche 356 Speedster. La California LWB Prototipo del 1957 appare in parecchia letteratura del Cavallino Rampante, ha rappresentato la Ferrari in numerosi saloni dell’automobile, ha una | 107
storia ben tracciata e sulla sua totale originalità non c’è alcuna discussione. Quindi la somma di 6,6 milioni di dollari USA che è stata spesa dal nuovo proprietario può essere considerata un ottimo affare... Ma le sorprese non si esauriscono con le 24 auto battute per più di un milione di dollari, né con i 21 record stabiliti da altrettanti modelli in tema di valori massimi raggiunti a un’asta: basti pensare che una “umile” Fiat 500 “Prima Edizione” con pochi mesi di vita, proprietà del conduttore televisivo Jay Leno, è passata di mano, nell’ambito di un’iniziativa meritoria, per la bellezza di 385.000 dollari. Non è
historique Asta Gooding & Company a Pebble Beach 1 Ferrari 340 MM Spider (1953). 2 Monteverdi HAI 450 SS Prototipo (1970).
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tutto: la city-car italiana ha attratto ulteriori versamenti in beneficienza a favore della Fondazione Fisher House per un totale di 600mila dollari. E pensare che la valutazione della 500 di Jay Leno, sul catalogo dell’asta, era di 25.00035.000 dollari, un valore legittimato solo dal nome del proprietario (un’istituzione Oltreatlantico) e dalla destinazione del denaro raccolto! In beneficienza è andato anche tutto il ricavato della vendita delle dodici vetture della Collezione William
A.C. Pettit III: oltre 4 milioni di dollari di cui ha beneficiato lo Shriners Hospital for Children di Tampa. I risultati dell’asta di agosto hanno impressionato anche i due principali animatori dell’evento, David Gooding, Presidente e Fondatore di Gooding & Company, e Charlie Ross, battitore di questa asta. Gooding ha dichiarato: “Continua a esserci differenza nel mercato delle auto classiche tra il meglio e tutto il resto; credo che il nostro successo prenda spunto dalla capacità di comprendere e
valutare dove si trova la qualità in tutte le categorie. I nuovi record stabiliti qui e l’interesse internazionale senza precedenti nei confronti di questa asta dimostrano l’esistenza di una crescente richiesta di vetture d’epoca di alta qualità presso nuovi collezionisti e nei mercati emergenti”. Ross ha aggiunto: “Non ho mai visto tanta gente a un’asta di auto d’epoca. L’atmosfera in entrambe le serate era elettrica. Riuscirò ancora a vendere un’auto stupenda come la Krieger Special Roadster Mercedes-Benz 540 K? Spero di sì...”.
DOPPIO DEBUTTO
MCLAREN A PEBBLE BEACH Una doppia anteprima firmata McLaren ha avuto luogo nel week-end di metà agosto: venerdì 17 agosto la nuova MP4/12C Spider (nel nuovo e accattivante colore Volcano yellow) è stata tenuta a battesimo a Monterey, in California, durante la “preview” dell’asta di Gooding & Company, rimanendo poi esposta per l’intero fine settimana, come pure la concept-car 12C Can-Am Edition, derivata dalla versione da competizione GT3, ma priva di ogni tipo di omologazione, stradale o racing. La nuova Spider, che sarà in vendita dall’inizio del prossimo anno e che può già essere ordinata ai concessionari McLaren di tutto il mondo (per l’Italia: Gruppo Fassina), adotta la più recente edizione del propulsore McLaren V8 biturbo, quella da 625 CV, abbinato al cambio a 7 marce SSG a doppia frizione
comandato da due levette a bilanciere dietro il volante. Sul piano squisitamente estetico la Spider conserva l’impostazione di base della coupé, tra cui il leggero telaio monoscocca in carbonio denominato MonoCell, il freno aerodinamico posteriore Airbrake e le sospensioni attive ProActive Chassis Control. Grazie al ricorso al carbonio per le parti strutturali, la MP4/12C non ha necessitato di irrobustimenti specifici, al punto che la versione Spider pesa solo 40 kg più della coupè, pur in presenza del meccanismo di apertura e chiusura elettrica del tetto e del deflettore posteriore antiturbolenze, anch’esso a movimento elettrico. Quest’ultimo può essere abbassato, quando la vettura è aperta, per meglio apprezzare l’esilarante sound del propulsore inglese. Con il padiglione chiuso, invece, prende forma la possibilità di
stivare dietro i sedili bagagli di piccole dimensioni, in aggiunta a quelli che possono essere alloggiati sotto il cofano anteriore. Per ottimizzare il volume di carico sono previste due borse morbide realizzate su misura per questa MP4/12C Spider e fornite come equipaggiamento standard di ogni esemplare venduto. La Spider è dotata di un sistema passivo di protezione degli occupanti, costituito da archetti di protezione in acciaio destinati ad assorbire l’energia di eventuali impatti e salvaguardare l’incolumità di guidatore e passeggero. Le prestazioni della MP4/12C Spider collocano la nuova convertibile inglese al vertice della sua categoria: i 625 CV del motore biturbo la proiettano a 329 km/h dopo aver | 108
raggiunto i 100 km/h in 3,1 secondi, le 100 miglia orarie (160,9 km/h) in 6,1 secondi, i 200 km/h in 9 secondi e dopo aver coperto i primi 400 metri da fermo in 10,8 secondi, lasso di tempo che le permette di arrivare a 216 km/h. L’efficienza energetica della Spider è identica a quella della coupé, tanto che le emissioni di anidride carbonica nel ciclo combinato sono pari a 279 g/km. Il prezzo negli USA della MP4/12C Spider è di 265.750 dollari, tasse e spese di consegna escluse.
I VENTUNO NUOVI RECORD
STABILITI ALL’ASTA DI PEBBLE BEACH 1936 Mercedes-Benz 540 K Special Roadster (lotto 123) a $11.770.000 (Doppio record mondiale per una Mercedes-Benz a un’asta e per una vettura anteguerra a un’asta) 1960 Ferrari 250 GT LWB California Spider Competizione (lotto 49) a $11.275.000 1955 Ferrari 857 Sport (lotto 109) a $ 6.270.000 1928 Bentley 4 1/2 Litre Le Mans Sports “Bobtail” (lotto 20) a $6.050.000 1953 Ferrari 340 MM Spider (lotto 50) a $4.730.000 1953 Jaguar C-Type (lotto 37) a $3.725.000 1959 Maserati Tipo 61 Birdcage (lotto 146) a $3.520.000 1960 Porsche RS60 (lotto 28) a $3.465.000 1962 Ferrari 400 Superamerica Coupe Aerodinamico (lotto 34) a $2.365.000
1955 Maserati A6G/ 2000 (lotto 23) a $1.650.000 1963 Mercedes-Benz 300 SL Roadster (lotto 66) a $1.595.000 2003 Ferrari Enzo (lotto18) a $1,430,000 1985 Ferrari 288 GTO (lotto 48) a $1,045,000 1930 Packard 734 Speedster Phaeton (lotto 35) a $975.000 1976 Lamoborghini Countach LP400 “Periscopica” (lotto 147) a $660.000 1968 Toyota 2000 GT (lotto114) a $627.000 1967 Ferrari 330 GTC (lotto 68) a $550.000 1962 Maserati 3500 GT (lotto 122) a $236.500 1973 Porsche 911 S 2.4 Coupe (lotto 153) a $214.500 1959 Mercedes-Benz 190 SL (lotto 155) a $203.500 1952 Hudson Hornet Four-Door Sedan (lotto 112) a $178.750
3 Bentley 4 1/2
Litre Le Mans Sports “Bobtail” (1928). 4 Fiat 500 “Prima Edizione” di proprietà del conduttore televisivo Jay Leno.
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Con la MP4/12C Can-Am Edition, svelata in occasione del Concours d’Elegance di Pebble Beach a metà agosto, la McLaren si inserisce nel novero di quei Costruttori di supercar che hanno realizzato negli ultimi anni vetture ad altissime prestazioni destinate ai track-days o alla circolazione su circuiti privati, come la Ferrari (con le FXX e le 599 XX, assieme alle rispettive versioni Evoluzione) e la Pagani (con la Zonda R). Per la Can-Am Edition non è al momento prevista alcuna
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omologazione, stradale o racing, anche se a oggi l’auto è solo una concept-car nella quale sono confluiti studi stilistici e progettuali. Verniciata nello storico arancio McLaren, tributo alle vetture da competizione degli Anni Sessanta e Settanta pilotate da Bruce McLaren e Denny Hulme, la Can-Am Edition esibisce padiglione, porte e paracolpi in nero satinato, mentre gli alloggiamenti dei radiatori, il cofano motore e i retrovisori esterni sono realizzati in fibra di carbonio a
vista. Stesso look per i badge McLaren sul musetto e in coda. Dalle MP4/12C coupé e Spider la Can-Am Edition riprende il telaio monoscocca in fibra di carbonio MonoCell. Il propulsore V8 biturbo di 3,8 litri è stato riveduto e potenziato: calibrazione e ottimizzazione del sistema di raffreddamento hanno portato la potenza massima a 640 CV, mentre il peso a secco è sceso a 1.200 kg. L’aerodinamica è stata perfezionata con un largo ricorso alle appendici alari già adottate sulla MP4/12C GT3 e con l’aiuto dell’esperienza proveniente dalle competizioni di Formula 1 e delle simulazioni in galleria del vento. Si è ottenuto un incremento della deportanza del 30% grazie all’efficienza dello splitter frontale in fibra di carbonio, delle pinne laterali e della grande ala posteriore, che è sostenuta da sostegni in alluminio lucidato. A completare il pacchetto aerodinamico c’è un diffusore posteriore. Anche l’impianto frenante è stato perfezionato e sviluppato dalla Akebono, i cui dischi occhieggiano dietro le | 109
ruote in lega leggera forgiate e verniciate in nero satinato, equipaggiate con pneumatici slick Pirelli. All’interno si trovano due sedili racing, un completo roll-bar a gabbia, il volante della MP4/12C GT3, la plancia, i pannelli-porta e la consolle in fibra di carbonio. E non manca l’impianto di condizionamento dell’aria, ormai una presenza costante su molte vetture da competizione con carrozzeria chiusa.
historique Rally Alpi Orientali
Pedro e Verdelli conquistano la leadership europea 1
1 Pedro-Verselli su Lancia 037 festeggiano all’arrivo. 2 Bucci-Neri su Alfa Romeo Alfetta GTV. 3 Romano-Pontoni su Porsche 911. 4 Da Zanche-Valmassoi su Porsche 911 RSR. 5 Tamas-Ferenc su Fiat Abarth 131 Rally. 6 Elia-Zanella su Ford Escort RS.
Più che sudata la vittoria riportata dalla coppia “Pedro”-Verdelli su Lancia 037 nel rally friulano, che fino alla fine hanno lottato contro il campione italiano in carica Lucio Da Zanche. Avvincente, spettacolare e incerta, viste le condizioni atmosferiche con pioggia, temporali e sole a tratti; indovinare l’assetto è stata davvero un’impresa mettendo così ko diversi equipaggi di Paolo Mattiazzo - foto di Lionella Bernasocchi
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È stato un trionfo per i piloti tricolori questa 17a edizione del Rally Alpi Orientali: hanno prevalso in assoluto “Pedro” e Verdelli, vincitori della gara, mentre gli outsider Andrea Romano e Mauro Pontoni si sono imposti alla grande nella ottava prova del Campionato Italiano Rally Auto Storiche, dopo l’amaro quasi-ritiro di Da Zanche, nell’ultima PS quando assaporava già la vittoria assieme alla navigatrice Paola Valmassoi e giunto invece al traguardo in 33a posizione assoluta. Due giorni di gara tiratissimi e avvincenti, con due piloti che hanno fatto la differenza contro un lotto veramente agguerrito di concorrenti sia italiani che stranieri. Chi ha sofferto di più è stato sicuramente il pilota valtellinese Da Zanche che in questo periodo non ne infila una giusta: infatti nella gara precedente al 2 Valli è incappato in un fuoristrada violento rimanendo a “gambe all’aria” senza subire alcun danno fisico. Da tenere in considerazione che questo rally è per tradizione uno dei più amati dai piloti del Cir Storico. La riprova sono i ben 58 equipaggi che si sono presentati al via, alla giuda di vetture di primo piano. Tra i brand più numerosi come sempre la parte del leone l’ha fatta la Porsche in tutti e tre i raggruppamenti con ben 19 autovetture, condotte da piloti di grido. Due le Lancia 037 al via, numerose anche le Ford Escort Rs, non mancavano le Alfa Romeo, le Opel Kadett GTE e le Alpine Renault capeggiate dal solito “sornione” Capsoni. Interessanti le tante vetture provenienti dall’estero
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historique Rally Alpi Orientali
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1 Corredig-Borghese su BMW 2002TI. 2 Capsoni-Zambiasi su Alpine A 110 1. 3 Pedretti-Marini su Fiat 131 Abarth. 4 Terpin-Valle su Opel Kadet GTE (foto Moretti). 5 Myrsell-Juntilla su Porsche 911.
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6 Wagner-Zauner su Porsche 911. 7 Harrach-Welserheimb su Mitsubishi Lancer. 8 Muradore-Trevisan su Ford Escort RS. 9 Bignardi-Boggio su Porsche 911 Carrera RS.
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con l’immancabile Harrack su Mitsubishi Lancer. Non mancavano le BMW, e una curiosa Triumph Dolomite Sprint; molta curiosità ha destato una Seat Panda 40 portata in gara da un equipaggio spagnolo.
LA CRONACA DELLA GARA “Pedro” è passato subito al comando forzando al massimo e mettendo subito in chiaro che era sua ferrea intenzione prendere le distanze da Da Zanche anche per indurlo a commettere qualche errore. Pedro, verso la fine della terza prova, acciuffava la Porsche di Brazzoli, che procedeva lentamente a causa
di problemi di frizione ma, nel tentativo di sorpasso, ha toccato la roccia danneggiando un braccetto dello sterzo, relegandolo al quarto posto in classifica. A quel punto ha lasciato la leadership a Da Zanche che con una gara accorta e prudente, viste le condizioni meteo, ha mantenuto fino al riposo notturno la testa della classifica, pur manifestando vari problemi di assetto e di gommatura. Al rientro nel parco notturno abbiamo raccolto alcune dichiarazioni dei piloti. Pedro: “Sono abbastanza arrabbiato, forse ho esagerato nel sorpasso ma nella foga può succedere anche questo. Per fortuna il
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historique Rally Alpi Orientali danno mi ha permesso di continuare fino a fine prova, quando i meccanici hanno potuto sostituire il braccetto dello sterzo”. Da Zanche “Sono contento del posto in classifica, però quanta fatica! Serve anche tanto coraggio perché con il fondo così viscido non trovo l’assetto giusto, spero che domani la situazione migliori”. Wagner: “La mia Porsche è fantastica, va bene, non crea nessun problema e su queste strade mi trovo a mio agio. Tutto ok, vedremo domani come sarò in classifica”. Andreis: “Voglio arrivare in fondo: vado forte quando posso e non rischio. Questa gara mi piace e vorrei portare in fondo la mia Porsche”. Salvini: “Non so perché non riesco a trovare il ritmo giusto, problemi di assetto, di gomme, e dulcis in fundo la foratura... non sono proprio contento”. Zampaglione: “Sto andando bene, mi diverto e non rischio. Vorrei mantenere la mia posizione in testa del 1° raggruppamento e prendere punti anche per l’europeo. Speriamo di arrivare in fondo senza problemi.”. Muradore: “Bello bello, mi sto divertendo un sacco, non ho problemi e non me li creo! Domani speriamo che il tempo sia brutto o bello non così incerto”. Alla ripresa delle ostilità di buon mattino, la carovana affronta la PS 5 in cui le prime scaramucce dei piloti iniziano subito. Dilemma amletico: chi optava per le slick, chi per le intermedie e chi pensava che a breve i temporali sarebbero ritornati e opta per le rain. Pedro rischiava con le slick, infatti ha poi vinto la PS 5, tornando di forza al comando ed approfittando delle difficoltà di gomme scelte da Da Zanche. Quest’ultimo poi
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andava a rivincere le due successive prove riprendendo il comando, mentre Pedro soffriva nella parte finale della PS 7 di 15 km, praticamente tutta bagnata, rischiando più del dovuto. Solo 5”8 il vantaggio di Da Zanche su “Pedro”, a tre prove dalla bandiera a scacchi: si annunciava quindi un finale incandescente. Sulla PS 8, sempre la “Subit”, ma al secondo giro, stessa storia: Da Zanche segna il miglior tempo e “Pedro” (primo del quarto raggruppamento) è a sei decimi da lui, quindi il trend di un duello decisamente epico rimane. La vittoria di “Pedro” matura nella penultima prova speciale, quando Lucio Da Zanche deve alzare bandiera bianca a causa di uno pneumatico stallonato e per successivi problemi all’acceleratore. Doccia fredda quindi per Da Zanche che ha dovuto suo malgrado gettare la spugna. Entusiasmo alle stelle all’arrivo: “Sono felicissimo per questa vittoria - ha commentato “Pedro” all’arrivo -, utile in ottica del Campionato Europeo ed importante in quanto è la prima che colgo in Italia con la Lancia Rally. La dedico alla squadra, che dopo la disavventura di ieri mi ha ripristinato la vettura alla perfezione ed anche a Pirelli per il grande lavoro sulle gomme che ha fatto!”. Sotto la bandiera a scacchi “Pedro” e Verdelli hanno preceduto gli austriaci Wagner-Zauner (Porsche 911), vincitori anche del terzo raggruppamento. Per loro una gara concreta, senza mai prendere rischi eccessivi e costantemente nell’attico della classifica, una gara anche esaltata dai loro commenti per un percorso definito dal driver austrico “fantastico”. Il terzo posto assoluto è stato agguantato da Romano-Pontoni (Porsche 911), i quali hanno corso una gara in progressione. Dalla undicesi-
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1 Vandespinnen-Strooper su Ford Escort MK1. 2 Pasutti-Bisol su Porsche 911. 3 Huber-Borda su Porsche 911 RS. 4 Salvini-Tagliaferri su Porsche 911. 5 Zampaglione-livecchi su Porsche 911 S. 6 Muccioli-Zumelli su Porsche 911. 7 Diaz Aboitiz-Sanjuan su Renault 5 Alpine.
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ma posizione iniziale, dovuta a problemi al leveraggio del cambio e di scelte di gomme, hanno saputo scalare una classifica punteggiata da grandi piloti, meritandosi così ampiamente il gradino più basso del podio della classifica e naturalmente anche il terzo raggruppamento. Una posizione assoluta conquistata anche in questo caso a due prove dall’epilogo ai danni degli svedesi Myrsell-Junttila su Porsche 911, i quali, pur soffrendo con le scelte degli pneumatici, non si sono comunque fatti sfuggire il successo nel secondo raggruppamento con la quarta piazza finale. Quinti sono giunti i locali Muradore-Trevisani, con una spettacolare Ford Escort RS, risultato di spessore che hanno conquistato la vittoria del 2° raggruppamento nella classifica tricolore. Combattutissima la gara del primo raggruppamento: duello acceso tra Zampaglione-Livecchi, con la loro Porsche 911, e il sempre efficace Capsoni navigato da Lucia Zambiasi. La vittoria è andata a quest’ultimo per un inconveniente capitato a Zampaglione proprio nell’ultima prova. Notevole la gara del toscano di Siena Alberto Salvini (Porsche 911), pesantemente rallentato ieri da una foratura costata circa 7’ nelle prime battute e poi risollevatosi, se non in termini di classifica, dal punto di vista cronometrico.
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CLASSIFICA UFFICIALE RALLY ALPI ORIENTALI - DOPO 9 PROVE 1. 2. 3. 4. 5.
"Pedro"-Verdelli su Lancia Rally 037 in 1h 58"59 Wagner-Zauner su Porsche 911 a 33"8 Romano-Pontoni su Porsche 911 a 2'05"6 Myrsell-Junttila su Porsche 911 a 2'09"0 Muradore-Trevisani su Ford Escort a 3'35"3
6. Andreis-Farina su Porsche 911 a 3'49"0 7. Muccioli-Zumelli su Porsche 911 a 4'12"9 8. Harracch-Welsbersheim su Mitsubishi Lancer a 4'54"3 9. Pasutti-Bisol su Porsche 911 a 6'45"1 10. Terpin-Valle su Opel Kadett GTE a 7'02"2
CLASSIFICA CAMPIONATO ITALIANO RALLY AUTO STORICHE ASSOLUTA PILOTI: 1. Da Zanche (punti 93,5 ) 2. Zampaglione (punti 79,5 ) 3. Musti (punti 72,5 ) 4. Capsoni (punti 72 ) 5. Elia (punti 66 )
TROFEO CSAI CONDUTTORI 1° RAGGRUPPAMENTO: 1. Zampaglione (punti 78,5) 2. Capsoni (punti 72) 3. Pagella (punti 29) 4. Giuliani (punti 26) 5. De luca (punti 25)
TROFEO CSAI CONDUTTORI 2° RAGGRUPPAMENTO: 1. Da zanche (punti 93,5) 2. Elia (punti 66) 3. Muradore (punti 60) 4. Andreis (punti 59) 5. Zumelli (punti 41)
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TROFEO CSAI CONDUTTORI 3° RAGGRUPPAMENTO: 1. Musti (punti 72,5) 2. Fontana (punti 63,5) 3. Meggiarin (punti 57) 4. Carissimi (punti 49) 5. Nerobutto (punti 46)
historique Coppa d’Oro delle Dolomiti
A Cortina il trionfo di Canè 1
Oltre 110 auto d'epoca e un piccolo esercito di 600 persone hanno invaso Cortina per l'attesissima Coppa d'Oro delle Dolomiti: equipaggi variegati, composti da coppie di amici, amiche, mariti e mogli, colleghi di lavoro, padri e figli o figlie, tutti naturalmente con al seguito famiglia, meccanici e immancabili sponsor. E poi pubblico di appassionati e addetti ai lavori, tra commissari di percorso (62), commissari sportivi e tecnici (5), addetti alla sicurezza, allestitori e
La 65esima edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti va alla coppia Canè-Galliani su Lancia Aprilia del 1938. Un appuntamento tra glamour e competizione pura...
naturalmente organizzatori, e giornalisti. Presente anche la splendida attrice Giorgia Surina, madrina della Coppa d'Oro delle Dolomiti. Tutto questo è successo a Cortina dove il glamour internazionale, si sa, è di casa: signore elegantissime, ragazzi dandy, bambini da copertina. Questa è Cortina, tradizionale e moderna, affascinante e dal carattere inconfondibile. Eventi, sfilate d'auto uniche e cene di gala, questo si è vissuto a Cortina in | 116
occasione della Coppa d’Oro delle Dolomiti, in un clima non certo favorevole a livello meteorologico, ma frizzante e mondano come sempre succede a chi la frequenta. 150 solo le bottiglie di champagne della Maison Charles Heidsieck stappate durante l'elegante cena inaugurale di giovedì 30 al Cristallo Hotel Spa&Golf alla presenza di autorità, sponsor, equipaggi e ospiti d'eccellenza. Sempre la prestigiosa casa vinicola ha assegnato al 65° classificato assoluto - il team di
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1 Laurent Bellue-Côme su Maserati A6GCS. 2 I vincitori Canè-Galliani su Lancia Aprilia con il trofeo. 3 Suter-Gabriel su Riley Monza. 4 Giorgia Surina, madrina della
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corsa.
giapponesi Kozuma-Horigome su Fiat 1100/103 E - un viaggio a Reims per visitare la Maison Charles, oltre al famoso Museo dell'Automobile. Importanti e numerose le auto rare che hanno sfilato sul tappeto blu di Corso Italia: dalla BMW 328 Roadster del 1938 all'Aston Martin Ulster del 1935, dalla Mercedes Benz 300 SL Gullwing del 1955 alla Maserati A6 GCS del 1954; una carrellata di auto prestigiose come la Porsche 550 A RS del 1957, la Jaguar Biondetti Special del 1950 e
ancora la Ermini Sport Siluro del 1951 e l'Alfa Romeo-6C 1750 Castagna del 1929. Sessanta le prove di questa edizione, molto tecniche e rese ancora più difficili dalla pioggia - a detta dei top driver più esperti; le alternanze di tempi brevissimi e lunghi, i pressostati dietro le curve e in salita hanno alzato per altro l'asticella del livello sportivo della gara, soprattutto tra coloro che si sono contesi il primo posto sul filo del centesimo di secondo. Acqua e nebbia | 117
non hanno certo aiutato la visibilità di piloti e navigatori, soprattutto durante la tappa delle “Dolomiti Friulane”. È stato in questa giornata che si è registrato il maggior numero di ritiri e di interventi da parte dei meccanici. Plauso per la solidarietà è andato ai meccanici della Porsche che hanno aiutato lungo il percorso non solo le “loro” vetture, ma anche quelle di altre case automobilistiche. Ma i veri eroi del venerdì sono stati gli equipaggi delle “barchette”, che non
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1 Riboldi-Riboldi su Fiat Morettini 508S. 2 Gatta-Pelizzari su Jaguar XK120 OTS. 3 Ferracin-Urbani su Porsche 550 A RS. 4 Grumelli-Bona su Austin Healy 100 M Le Mans. 5 Tosi-Ballini su Siata SL Gran Sport.
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6 Squarzi-Benzi su Porsche 356 A Speedster. 7 Sisti-Gregori su Riley Spryte. 8
Berselli-Curli su Fiat Topolino B seguiti da Kozuma-Horigome su Fiat 1100/103 E e Shimokawa-Shimokkawa su Alfa Romeo Giulietta Spider. 9 Corneliani-Murru su Porsche 356A Cabrio.
foto Enzo Giovanelli
solo si sono ingegnati per non bagnare il roadbook coprendolo con plastica e altro, ma che non si sono lasciati abbattere dalle condizione meteo avverse e hanno portato a termine la tappa. Per fortuna a loro è andato il bonus dell'8% concesso da regolamento. Alla partenza del sabato, per la storica e suggestiva tappa “Le strade di Hemingway”, le vetture sono state 104; il tempo più clemente ha permesso a tutti i partecipanti di
godersi maggiormente il paesaggio. Anche il pubblico, numeroso lungo tutto il percorso, non ha fatto mancare il suo incoraggiamento, il suo calore ed entusiasmo al passaggio delle auto. In fondo la gara di Cortina appartiene anche a loro, ne percepiscono sempre di più la tradizione e il respiro internazionale. Tanti infatti sono stati gli ospiti stranieri: oltre 32 vetture provenienti da 10 paesi. Sabato sera occhi puntati sui cartelloni del centro classifiche per conoscere i | 119
vincitori. La gara è stata infatti combattuta fino all'ultimo centesimo, ma l'inossidabile coppia Canè-Galliani della Loro Piana Classic su Lancia Aprilia del 1938 si è imposta con 24,2 penalità di vantaggio su Ezio e Francesca Salviato, padre e figlia, sempre su Lancia Aprilia, ma del 1939. Al terzo posto Sergio Sisti e Roberto Gregori su Riley Sprite del 1936. I coniugi Canè si sono imposti anche nel Trofeo Alte Sfere Heritage by
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1 Piccinelli-Pellini su Triumph TR2 Sport. 2 Piardi-Piardi su Alfa Romeo 6C 1750 seguiti da Kieffer-Thiry su Lancia Aurelia B20 GT IV Serie. 3 Kluppel-Klupfel su Jaguar XK140 FHC. 4 GiacomelloGennaro su Jaguar SS100. 5 Menegazzo-Minotto su Porsche 356 A Speedster.
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6 De Alessandrini-Cerofolini su Austin Healy BN1. 7 Salviato-Salviato su Lancia Aprilia. 8 Simoni-Abelli su Porsche 356 A Speedster. 9 Callegari-Morini su Mercedes-
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BarkTM, ovvero la prova speciale al millesimo di secondo disputata domenica mattina in Corso Italia dai primi 65 classificati. Cristina Meini e Valeria Zacchi, provenienti dalla “città della Leonessa”, sempre su Lancia Aprilia del 1938, sono arrivate prime tra gli equipaggi femminili e 21° assolute mentre, i concittadini Alberto e Riccardo Riboldi si sono aggiudicati l'ambito premio delle “barchette” in onore di Danilo Calmonte con la FIAT Morettini 508 S del 1936. Prima tra i
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numerosi equipaggi stranieri la coppia di olandesi Houtkamp John e Rutger su Jaguar XK140 OTS Works del 1955. La miglior scuderia è risultata la Loro Piana Classic. E per finire qualche curiosità: alla gara hanno partecipato anche il Senatore Filippo Berselli su una simpatica Topolino, giunta 59a al traguardo e il Presidente dell'ACI Italia Angelo Sticchi Damiani su una Lancia Aurelia B24 Convertibile II Serie del 1957. Giù il sipario dunque sulla 65ma | 121
edizione della Coppa d'Oro delle Dolomiti, appuntamento di regolarità classica, Grande Evento CSAI che è stato organizzato da Alte Sfere di Brescia su licenza dell'Automobile Club di Belluno. Una festa che si è conclusa con i complimenti di tutti, equipaggi e sponsor, per l'impeccabile organizzazione. Commossa naturalmente Rossella Labate, Presidente del Comitato Organizzatore, con Stefano Sangalli vere anime dell'evento. Appuntamento al 2013.
historique Rally delle Dolomiti
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1 Nuti-Guerretti su Renault 5 Turbo. 2 Basso-Scattone su Porsche 911 RSR. 3 Iccolti-Bardini su Porsche 911 RS. 4 Pianezza-Maio su Opel Kadett GTE. 5 Maniero-Zandona su Ford Escort RS. 6 Marcon-Marcon su Fiat Ritmo 75L. 7 Baghin-Maddalozzo su Alfa Romeo Alfetta GT. 8 Costenaro-Marchi su Lancia Stratos HF.
Una 911 in cima alle vette | 122
Al cospetto di alcune tra le piÚ belle montagne delle Alpi, Giampaolo Basso e Paolo Scattone su Porsche 911 RSR hanno vinto il Rally delle Dolomiti dopo un’accesa lotta con la Lancia Stratos della coppia Costenaro-Marchi di Paolo Mattiazzo foto Lionella Bernasocchi
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Dolomiti... basta la parola per rendere l'idea, sport e relax per gli equipaggi che si sono sfidati fra queste vallate di incomparabile bellezza. Un parco auto variegato con vetture di primissimo piano agonostico, Porsche, Lancia Stratos, Alfetta GTV, Opel Kadett GTE, Ford Escort RS, Fiat 131 Abarth e una bellissima Renault 5 Turbo, hanno scorazzato in lungo e largo per due giornate nel comprensorio della Marmolada festeggiatissimi da un pubblico attento e curioso. I pronostici della vigilia davano per scontato un duello fra Basso e Costenaro e così è stato: Porsche contro Lancia Stratos, con l'incognita della Porsche del tedesco Stoscheck. Fin dalla prima prova speciale è lotta aperta fra Basso e Costenaro; le loro intenzioni sono subito apparse chiare, visti i tempi staccati, mentre la concorrenza non reagisce piu di tanto, lasciando al palo soprattutto il tedesco Stoscheck che non tenta la minima reazione. La svolta della gara avviene nella prova due, dove Giorgio Costenaro, tradito da una pozza d'acqua, si gira perdendo parecchi preziosi secondi che alla fine si dimostreranno decisivi e difficilmente recuperabili ai fini della classifica. Al traguardo di Agordo, dopo aver disputato 9 prove speciali di
questa entusiasmante ed avvincente galoppata, l'hanno spuntata i portacolori del team Bassano, Giampaolo Basso e Paolo Scattone su Porsche 911 RSR, precedendo Giorgio Costenaro e Sergio Marchi su Lancia Stratos, sempre con i colori del team Bassano, mentre la terza piazza è stata agguantata dalla Porsche 911 RSR di Michael Stoschek e Dieter Hawranke, scuderia Brose Motorsport, un abitué delle gare dolomitiche. Ai fini delle classifiche per gruppi, da evidenziare quella del 2° raggruppamento che ha occupato tutto il podio, mentre il 3° raggruppamento è stato vinto dalla Ford Escort RS di Maniero-Zambiasi, dopo l'amaro ritiro nell'ultima prova della Renault 5 Turbo di Nuti-Guerretti, che erano saldamente in testa prima della rottura del motore. Ritiro anche per la Porsche 911 RS di | 123
Iccolti e Bardini causata della rottura del cambio e per la Fiat 131 Abarth di Silvio e Laura Andrighetti appiedati da un problema meccanico. Sfortunata anche la gara di Paolo Pianezza ed Oswald Maio costretti allo stop anticipato per noie meccaniche alla loro Opel Kadett GTE. Piloti, team manager e meccanici non hanno lesinato agli organizzatori parole di elogio per questa nuova gara, indetta dalla Dolomiti Motors. In coda alle auto del rally hanno preso il via una ventina di equipaggi che si sono sfidati al millesimo di secondo nella gara di regolarità sport Dolomiti Revival, poi vinta per una differenza di una sola penalità da Enrico Coan e Fabio Uliana su A112 Abarth, seguiti ad un soffio da quattro equipaggi racchiusi nello spazio di soli otto centesimi.
historique Challenge Formule Storiche
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Questione di famiglia 3
Ai fratelli Roberto e Piero Enrico Tonetti vanno rispettivamente gara uno e gara due della prova austriaca del Challenge Formule Storiche organizzato dalla GPS. Il meteo ballerino ha condizionato le prestazioni dei 20 piloti al via senza però compromettere il divertimento di Angelo Seneci
Nel primo fine settimana di settembre il circuito Austriaco del Red Bull Ring ha ospitato la terza prova del Challenge Formule Storiche 2012, organizzato come di consueto dalla GPS di Tommaso Gelmini. La gara valida anche per il Fia Lurani Trophy, il campionato più importante al mondo per le Formula Junior, ha visto alla partenza un gruppo di venti vetture. I vincitori delle due gare sono stati rispettivamente Roberto “Checco” Tonetti in gara uno ed il fratello Piero Enrico in gara due, entrambi al volante delle imbattibili Brabham BT6. Da segnalare che in gara due Roberto è
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stato fermato da un guasto meccanico subito dopo il via, lasciando di fatto strada libera al fratello che si è anche imposto nel Fia Lurani Trophy. A fare da terzo incomodo ci ha provato fin dalle prove il pilota brianzolo Paolo Marzatico, con la Branca FJ. Al rientro dopo quasi un anno di fermo, per lui alla fine un terzo posto in gara uno ed un ritiro per noie elettriche, quando era a stretto contatto con Tonetti, in gara due. Il podio di gara due ha visto quindi al secondo posto il bresciano Bruno Ferrari con la Branca FJ e al terzo posto il pilota australiano Dan Thallon con una bella e rara MRC 22.
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1 Julia De Baldanza su Osca FJ del 1960. 2 Rossi su Elva 200 del 1960 seguito da Shearn su Lotus 20/22 FJ del 1961. 3 Paolo Marzatico su BBranca FJ del 1963. 4
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Roberto Tonetti su Brabham BT6 del 1963. 5 Dowson (Brabham BT2 del 1962) in bagarre con Delane (Lotus 18 del 1960) e Ferrari (Branca FJ del 1963). 6 Piero Enrico Tonetti su Brabham BT6 del 1963. 7 Gli attimi successivi alla partenza.
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Tra i due una serie di sorpassi che fino all’ultimo giro hanno reso indecisa la posizione sul podio. Il tempo atmosferico è stato un altro dei protagonisti. Da venerdì alla mattina di domenica, la pioggia ha bagnato ad intermittenza il circuito austriaco di fatto impedendo a tutti, dal momento che tutti debuttavano sul Red Bull, di poter apprezzare al meglio le qualità della pista. Solo nella seconda gara, svoltasi su pista asciutta e sotto un caldo sole, è stato possibile capire le qualità ed i segreti dei 4326 metri che si snodano sulle colline intorno a Spielberg. Nelle prove ed in gara uno,
sull’asfalto bagnato o molto umido, non sono mancati degli spettacolari, ma senza conseguenze, “lunghi” e testacoda. In pratica nessuno dei 20 piloti è stato immune da una guida “rallistica” caratterizzata da una serie di controsterzi. In gara uno a commettere un errore irrimediabile è stato il britannico Richard Smeeton con la Wainer FJ quando occupava la quarta posizione. In gara due invece da segnalare la rottura di una valvola di Francesco Liberatore, al volante di una rara e bella Dolphin FJ. Chi ha sofferto di più per tutto il fine settimana è stato certamente il pilota abruzzese Antonio
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Rossi; fermato dalla polizia il giovedì durante il viaggio, non è riuscito neppure a divertirsi sul circuito: il motore della sua macchina non voleva saperne di salire di giri ed in pratica dalle prove è stato costretto ad utilizzare solo una marcia. Da segnalare positivamente invece la presenza dell’unica donna, la britannica Julia de Baldanza che con una bella Osca FJ migliora di gara in gara diventando una sempre maggiore appassionata delle vetture che hanno fatto la scuola dell’automobilismo dal 1958 al 1963.
historique Alfa Revival Cup
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1 De Vuono-Orlandini su GTV 2000 del 1972 . 2 MoertlMolitor su Giulia GT del 1965. 3 La pioggia è stata tra le protagoniste nella gara austriaca. 4 Zweifler-Ficht su GTV
2000 del 1971 seguiti da Carlo Incerti su Giulietta SZ del 1961. 5 La partenza a Zeltweg. 6 Barraco-Chiaramonte Bordonaro su Giulia GTA 1600 del 1968. 7 Renzo Raimondi su Giulietta Spider Veloce del 1961. 8 Felice Jelmini su Giulia GT Junior 1300 del 1969. 9 L’arrivo di Massimo Sordi su GTAM 1750 del 1969.
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Stile Alfa Romeo
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Già due gare su tre all’attivo per l’Alfa Revival Cup. Sotto il sole di Misano ha vinto Francesco Pantaleo su una GTAM, mentre sotto la pioggia di Zeltweg hanno trionfato Massimo e Fabio Sordi. Ma più che la competizione ha prevalso il fair play con molti equipaggi che si sono scambiati pezzi di ricambio per permettere ai propri avversari di correre. Perché Alfa Romeo non è solo corse di Angelo Seneci
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L’Alfa Revival Cup, tre gare inserite negli appuntamenti del Campionato Italiano Autostoriche, organizzato dalla GPS Classic di Tommaso Gelmini, ha debuttato con successo lo scorso 20-21 luglio a Misano e ha bissato nel primo fine settimana di settembre al Red Bull Ring in Austria. L’ultimo appuntamento è previsto per il 20-21 ottobre sul sempre affascinante ed impegnativo circuito di Imola. Alla prima gara sono state quindici le vetture che hanno sfidato il caldo torrido di Luglio dando luogo ad una gara spettacolare nella prima parte, grazie ad una lotta fra le diverse Alfa GTV 2000 impegnate per la seconda posizione. Per la vittoria non c’è invece stata storia con il siciliano Francesco Pantaleo, dominatore assoluto con la sua GTAM. Alla fine ha preceduto il duo Biondetti-Gimignani e Lilli-“Rocco”. La gara austriaca invece è stata
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caratterizzata dalla pioggia battente nelle prove di qualificazione e asfalto bagnato nella prima parte di gara. La scelta delle gomme è stata determinante dal momento che la seconda metà di gara è stata svolta su asfalto asciutto. I polemen e vincitori, Massimo e Fabio Sordi, padre e figlio, con una GTAM 1750, che, dopo una partenza disastrosa, sono risaliti dalla settima posizione chiudendo la gara con qualche problema di gomme negli ultimi 20 minuti. Alle loro spalle, BaracoChiaramonte Bordonaro con una Giulia GTA 1600 e Fortuna-Seri con la GTV 2000. All’interno dell’Alfa Revival Cup, è inserito anche il Trofeo Giulietta, aperto | 127
alle vetture del nobile nome, che il Registro Italiano Alfa Romeo, nella persona di Stefano D’Amico, ha voluto fare immediatamente proprio. Alla nuova proposta di Tommaso Gelmini, possono partecipare le Alfa Romeo costruite dal 1947 al 1976 divise in classi. “L’Alfa Romeo - sottolinea il promoter Tommaso Gelmini - è un marchio che richiama tanti gentleman driver e l’iniziativa proposta è quella di non essere un campionato titolato. L’intendimento è quello di fare passare un fine settimana a chi ha la passione per l’Alfa in un mondo di amici dove, come è successo a Zeltweg, ci si scambiano pezzi di ricambio pur di continuare a correre”.
MINI COLLEZIONI
MEZZO SECOLO DI 007: PROTAGONISTE IN SCALA 1/43 La produzione a tema 007 è stata fino a qualche tempo fa poco generosa, limitandosi ad alcune riproduzioni firmate dalla Corgi Toys (leggendari i modellini dell'Aston Martin DB5 di Goldfinger e della Lotus Esprit de “La Spia che mi amava”) in scala 1/36, 1/43 e 1/60, e dalla AutoArt (in scala 1/18), ma grazie a un'opera editoriale distribuita nelle edicole di alcuni Paesi europei, caratterizzata dall'abbinamento di un automodello in scala 1/43 di ottima qualità a ogni fascicolo, la scelta si è ampliata sensibilmente, arrivando a includere anche tutte le co-protagoniste dei film dell’agente al servizio di Sua Maestà, comprese quelle dei “cattivi” e anche alcune comparse, tra cui vetture sovietiche finora inedite. Tra l'altro, la serie da edicola dedicata a 007 ha
IN OCCASIONE DEL CINQUANTENARIO DEI FILM DI JAMES BOND (LA NUOVA PELLICOLA INTITOLATA “SKYFALL” SARÀ NELLE SALE DAL 30 OTTOBRE) I CULTORI DEL MITO 007 POSSONO TROVARE SPAZIO NELLA PROPRIA COLLEZIONE PER UNA SERIE DI MODELLI DI AUTO DELL’AGENTE SEGRETO IN SCALA RIDOTTA. ECCO ALCUNE DELLE NOVITÀ PIÙ RECENTI
permesso il debutto di alcune riproduzioni totalmente inedite, tra cui la Maserati Biturbo 425, la Ford Taunus 4 porte del 1978, il furgoncino Leyland Sherpa, la Range Rover Cabriolet carrozzata Pavesi e la ZAZ 965M. C'è persino la Aston Martin DBS incidentata sul Lago di Como nel film “Quantum of Solace”... Non è tutto: ogni modello appare in un minidiorama, che reca alle spalle una scena del film. Massimo realismo con una spesa limitata a meno di 20 euro a esemplare. I modelli di questa collezione sono acquistabili da Licinio Ramunno, sia sul suo negozio virtuale su Ebay (all'indirizzo stores.ebay.it.DAKLICINIO) o in occasione delle Borse Scambio di modellismo che si svolgono in Italia e all'estero. Al mito di 007 è dedicato un piccolo ma interessante museo a Milano, presso l'Hotel Admiral, in Via Domodossola 16 tel 02.34.92.151 www.admiralhotel.it
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VITTORIOSE E COMPRIMARIE NEI RALLY E NON SOLO: I GIOIELLI ARENA MODELLI Arena Modelli è uno dei marchi storici nell'ambito della produzione di riproduzioni artigianali di auto da competizione per lo più in scala 1/43. Fondata a Verona da Valerio Comuzzi, autentico appassionato di rally, corse di durata e – ovviamente – modellismo, vanta un catalogo di oltre 500 referenze, in gran parte Porsche 911, di cui sono state replicate le più affascinanti varianti racing in tutte le configurazioni, fino alla 911 SC RS vice-campione europea nel 1984 con Henri Toivonen. Nel catalogo Arena Modelli figurano anche molte Lancia Stratos, gruppo 4 e gruppo 5, varie Lancia Rally 037, ma anche vetture comprimarie come la Vauxhall Chevette HS e HSR, la Fiat 127 Sport gruppo 2, la Volvo 142 S, la De Tomaso Pantera GT gruppo 3 e gruppo 4, l'Alfa Romeo Alfasud TI gruppo 2. Previsti anche set di decals e transkit per elaborare i modelli di grande serie, come gli Starline, gli Edison e le economiche riproduzioni da edicola che stanno assumendo
il ruolo che 40 anni fa era dei Solido. È quindi possibile trasformare anonime Fiat 500 R o 126 di serie in vetture che hanno corso nel Mondiale Rally e ottenere anche la Y10 Turbo sulla base del modello Starline che replica le più tranquille versioni Fire e Touring. Per informazioni: www.arenamodelli.com postmaster@arenamodelli.com
ANCORA NOVITA DA OTTOMOBILE Ottomobile amplia la sua gamma di riproduzioni in scala 1/18 proponendo tra l'altro la BMW M3 prima serie nella versione stradale Cabriolet e in quella Gruppo A, che replica la vettura di Duez-Lopes al Rally di Montecarlo del 1989, la BMW M5 del 1999, l'Audi S8 prima serie, la Volkswagen Golf GTI 1800 Pirelli e la Renault 21 Turbo. I modelli Ottomobile in scala 1/18, realizzati in resina, ben dettagliati e privi di aperture per contenerne il prezzo, sono disponibili di fatto solo per l'acquisto on-line al prezzo di 39 euro. In alcuni casi è possibile acquistarli anche nei negozi specializzati, ma i costi sono ben più elevati. Si ordinano su internet andando sul sito www.otto-models.com. Ottomobile è una giovane realtà francese che produce in Cina ed è diretta da Nicolas Urien e Frederick Guillier, che si sono ripromessi di realizzare in piccolo le auto che sognavano di possedere da ragazzi. Scegliendo modelli inediti e proponendoli a prezzi appetibili.
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SHOPPING
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BellRoss Vintage WW2 Regulateur Heritage 1 Bell & Ross rende omaggio agli strumenti di misura del tempo che erano usati dai piloti dei bombardieri negli anni ‘30-40. Orologio detto di osservazione, il Vintage WW2 privilegia la lettura dei minuti, misura essenziale agli aviatori per orientarsi o calcolare la loro velocità in volo. La versione moderna di questo modello, utile e storico, possiede l’ergonomia e la leggibilità immediata di un orologio di navigazione. Per ascoltare la musica con una buona resa audio senza rinunciare al design moderno,
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Beewi propone BBH300 2 , un nuovo modello di cuffie senza fili, con tasti touch. Posizionando le cuffie sull’apposita dock di ricarica a sua volta collegata alla presa AUX di un impianto stereo, sarà possibile ascoltare, via Bluetooth, la playlist memorizzata su telefono/tablet, con la qualità audio del sistema hi-fi. BBH300 presenta anche l’innovativo controllo touch: sfiorando la parte esterna dei padiglioni, si regola il volume, si cambia brano in ascolto, si riceve o chiude una telefonata. La particolare funzione NFC rende ancora più semplice il pearing tra la cuffia e lo Smartphone: è sufficiente
avvicinare i due dispositivi per connetterli, senza dover ricorrere a nessuna impostazione o inserimento di codici. Cellular Italia e Momodesign per iPhone 4S/4 3 Cellular Italia lancia due nuove collezioni di custodie a marchio Momodesign per iPhone 4S/4 dedicate all’estate: White Collection e Racing Collection. Entrambe le nuove collezioni sono composte da 3 referenze in diverse finiture per iPhone 4S/4: le Hard Case, covers rigide sagomate per una perfetta vestibilità del telefono; le Hard Sleeve, fondine con imbottitura assorbi-urto e le Flap, custodie a
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sportellino per una protezione integrale del fronte e del retro dell’iPhone. Design elegante, elementi lussuosi ed estrema funzionalità: sono le caratteristiche dei modelli della nuova collezione Dunhill distribuita da Rodenstock. La linea Dunhill Classic 4 ne è la sintesi più compiuta perché incontra il lato funzionale del lusso. Sono infatti i primi occhiali pieghevoli in titanio ultraleggero e sono al tempo stesso pratici, funzionali ed eleganti. I nuovi modelli di questa linea in oltre, mostrano grande attenzione al dettaglio e alta artigianalità.
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La prima lente pensata per offrire una correzione alla miopia notturna, il naturale calo della vista in situazioni di bassa luminosità o buio. Tag Heuer Night Vision 5 offre a chi guida di notte, ma anche in altre occasioni come ad esempio la nebbia, una migliore percezione dei dettagli e definizione dei colori durante momenti di guida notoriamente pericolosi. La tecnologia Night Vision corregge la miopia naturale compensando la perdita, pari a – 0.25, con la correzione già nella lente. La lente Night Vision nasce da studi e test fatti in pista da piloti professionisti ed è utilizzata dal
Team Audi Sport vincitore delle ultime Le Mans. La speciale colorazione gialla delle lenti migliora i contrasti, dando luminosità alla visione e riducendo la fatica e la stanchezza nella guida. Pentax K-5 II 6 è la nuova ammiraglia tra le reflex digitali Pentax della serie K, dotata di nuovo sensore AF che vanta il più ampio campo di utilizzo EV della categoria. Insieme sarà resa disponibile la Pentax K-5 II s senza filtro anti-alias, per i fotografi che puntano soprattutto alla risoluzione. La capsule collection Etiqueta Negra “Tazio Nuvolari” 7
dedicata al grande Campione e alla sua rinomata eleganza celebra la grande vittoria conseguita da Nuvolari nel 1938 a Donington in Inghilterra. Ogni capo della Vintage Racing collection si contraddistingue per i particolari costruttivi dei vari capi, per i trattamenti “fade” sulle polo, per la ceratura a mano del giubbotto in pelle e per Logo della “tartaruga” con impresse le iniziali del Campione, a rievocare il piccolo amuleto d’oro regalatogli nel 1932 da Gabriele D’Annunzio, con la personale dedica “All’uomo più veloce del mondo, l’animale più lento”. Ispirato agli strumenti delle auto
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da corsa e al design dei cerchi delle vetture, Oris TT1 Chronograph 8 presenta una cassa in acciaio inossidabile placcata in PVD nero e un fondello con oblò in vetro minerale. L’anello superiore in ceramica con scala tachimetrica, è un omaggio di Oris ai più raffinati processi costruttivi. Sul quadrante centrale trovano spazio tre contatori secondari che ospitano le indicazioni per secondi continui, 30 minuti e 12 ore crono, una scelta tecnica che evidenzia l'influenza che ha avuto il Team Williams di Formula Uno nella realizzazione del progetto.
IN LIBRERIA
LE NOVITA PER I LETTORI APPASSIONATI
FIN DA QUANDO HA APERTO I BATTENTI NEL 1973, LA LIBRERIA DELL’AUTOMOBILE HA SEDE NEL PRESTIGIOSO EDIFICIO DELL’AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA. È UN BOOKSTORE RAFFINATO CON PIÙ DI 10.000 TITOLI SPECIALIZZATI. DI GRANDE INTERESSE È L’ANGOLO DEL COLLEZIONISTA, NEL QUALE SONO PROPOSTI ARTICOLI RARI, DA VOLUMI ORMAI ESAURITI AD ESCLUSIVE LITOGRAFIE.
LIBRERIA DELL’AUTOMOBILE C.SO VENEZIA, 45 MILANO TEL. 02/76006624 www.libreriadellautomobile.it
MUSEO CASA ENZO FERRARI Il volume documenta l’iter progettuale che ha portato alla realizzazione del nuovo museo nella casa in cui Enzo Ferrari nacque a Modena nel 1898 e che è stato inaugurato nel 2012. Monumento che associa all’audacia del suo carattere architettonico il fascino delle automobili da sogno che è chiamato a custodire. Testo in: Italiano/Inglese Tipo di copertina: Rilegato Pagine: 128 Formato: 30x24 cm Fotografie: 72 a colori Prezzo: 35 euro
FORMULA 1 2011-2012 ANALISI TECNICA
di Giorgio Piola Per il secondo anno consecutivo il giovane pilota tedesco Sebastian Vettel e la Red Bull non hanno quasi avuto avversari. Sul piano tecnico, la stagione 2011 è stata caratterizzata dall’impiego dell’ala mobile posteriore, dal ritorno del Kers, e dalla Pirelli in veste di fornitore unico di pneumatici. Centinaia di disegni e testi esaustivi rinnovano l’immancabile e ormai ultra decennale appuntamento con l’analisi di Giorgio Piola.
Formato 24x27 cm • 128 pagine • oltre 400 disegni tecnici • Testo in Italiano • Prezzo: 29 euro
EVOLUTION OF THE PORSCHE 911 IN COMPETITION 1965/2010 di Michael Keyser e Bill Oursler Attraverso un testo entusiasmante e circa 350 foto, alcune mai pubblicate prima, la storia sportiva della Porsche 911, dalla prima comparsa al Rally di Monte Carlo nel 1965 alla stagione 2010 a Le Mans, attraverso i grandi circuiti mondiali tra cui Daytona, Sebring, Targa Florio e Nürburgring. Tiratura di 2250 copie, tutte numerate. Formato 30x30 cm (rilegato con cofanetto) • 236 pagine • 350 foto a colori e in B/N • Testo in Inglese • Prezzo: 150 euro
MONICA UNE AUTOMOBILE DE PRESTIGE FRANCAISE di F. Brandely e D. Pagneux Un volume ricco di documenti storici e di materiale fotografico inedito e raro a testimonianza di un’avventura industriale eccezionale ma sfortunata: una vettura di prestigio, creata da Jean Tastevin che porta il nome di sua moglie, Monica, la cui produzione inizia nel 1973 con circa 30 esemplari ma termina l’anno successivo per la grave crisi petrolifera. Formato 20x22 cm (Rilegato) • 240 pagine • 260 foto a colori e in B/N • Testo in Francese • Prezzo: 45 euro | 132
AZIENDE INFORMANO
SHORT NEWS
UN PREMIO A LAMBORGHINI Stephan Winkelmann, Presidente e AD di Automobili Lamborghini, ha ricevuto il riconoscimento “La Bella Macchina”, entrando così nella Hall of Fame di Concorso Italiano, l’evento che ogni anno celebra lo stile italiano durante la Classic Car Week di Monterey. Winkelmann, nato a Berlino e cresciuto a Roma, è Presidente e AD di Automobili Lamborghini S.p.A. dal 2005. Durante questi sette anni, il suo operato è stato fondamentale per l’evoluzione della Società, che ha quasi decuplicato le vendite annuali rispetto ai 40 anni precedenti.
PETRONAS FLUID ART MOVEMENT Per celebrare un secolo di innovazione nel campo dei lubrificanti e dei fluidi funzionali, Petronas Lubricants International lancia Fluid Art Movement, la prima piattaforma online al mondo dedicata alla fluid art. Grazie alla campagna "Un Secolo di Innovazione nei Fluidi", Petronas punta a elevare il profilo dei fluidi per motori, sostanze che generalmente si danno per scontate. “Invitiamo le persone di tutto il mondo a partecipare al progetto Fluid Art Movement - ha spiegato Amir Hamzah Azizan, CEO di Petronas - tutto dedicato ai fluidi funzionali. Colorateli, spargeteli sulla tela e metteteli in mostra come opere d'arte da condividere con il mondo". Per partecipare alla campagna online e pubblicare le proprie opere basta visitare il sito www.fluidartmovement.com
NUOVE EVOLUZIONI DEI MOTORI PEUGEOT E CITROEN PER RIDURRE LE EMISSIONI L’impegno di PSA Peugeot Citroen nella ricerca e nell’innovazione riguarda questa volta i motori Diesel 1.6 HDi 92 e 115 CV. Il Gruppo ha impiegato nuove tecnologie per ridurre su questi motori i consumi di carburante e le emissioni di CO2 nell’ordine del 6% con una nuova pompa dell’olio a flusso variabile, nuovi olii motore e cambio a bassa viscosità, guarnizioni dell’albero motore di nuova generazione e puleggia della cinghia dell’alternatore ridisegnata. Il tutto per ridurre al minimo sprechi e emissioni. Affiancate ad altre migliorie specifiche per ogni modello Peugeot e Citroen, le novità sono disponibili da settembre sui veicoli equipaggiati con il motore 1.6 HDi.
ADDITIVI SPECIFICI PER AUTO D’EPOCA Dal 1897 Millers Oils produce additivi e lubrificanti specifici per le auto d’epoca: - l’additivo base EPS (anticorrosione da Etanolo), per motori che non richiedono il sostitutivo del piombo perché con testa e guide valvole rifatte con materiali idonei alla benzina verde - l’additivo VSPe integrato con il sostitutivo del piombo per i motori nella versione originale - l’additivo VSPe Plus con integratore di ottano per i motori che necessitano di benzine a più elevato numero di ottani o semplicemente per compensare la minor capacità energetica della benzina verde, sempre come conseguenza dell’etanolo presente. I prodotti Millers Oils sono importati e distribuititi in esclusiva per l’Italia da www.dreamingclassic.com
USAG ALLA PROVA SCUDERIA TORO ROSSO
MASERATI PER IL BEL CANTO All’auditorium di Cremona si sono esibiti i cantanti della Fondazione Pavarotti, accompagnati dal maestro Paolo Andreoli, Simona Todaro (soprano), Valeria Sepe (mezzosoprano), Alessandro Scotto di Luzio (tenore) e Andrea Zauna (baritono). Il concerto è stato patrocinato dalla Maserati rappresentata da Luca Dal Monte, direttore delle relazioni esterne. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura. Oltre a Nicoletta De Bona, Lucia Bertolotti, Elio Conzadori e Daniela Zerbini, sono intervenuti il sindaco di Cremona Oreste Perri e Nicoletta Mantovani.
Per testare l’avvitatore reversibile 942 PC1 con innovativo motore monoblocco e corpo in lega di titanio, USAG si è affidata alla Scuderia Toro Rosso di cui è sponsor tecnico e l’ha lasciato nelle mani esperte di Paolo Piancastelli, Test Chief Mechanic della Scuderia. Ecco le sue impressioni dopo una giornata con il nuovo utensile progettato e sviluppato grazie alla sinergia con il gruppo Stanley Black&DeckerDecker. “Ho testato l’avvitatore 942 lavorando sull’impianto frenante anteriore della monoposto ufficiale. Ho iniziato smontando il disco del freno. Mi è sembrato semplice da utilizzare e molto potente. Una volta sostituito il disco dell’impianto frenante, ho riposizionato i dadi e in questa fase di serraggio avere 3 livelli di potenza impostabili mi ha facilitato l’operazione. Ho notato subito che il baricentro dell’avvitatore coincide con l’impugnatura. Nelle operazioni di montaggio e smontaggio l’ho trovato leggero e maneggevole. La possibilità di inversione con una sola mano permette inoltre di non perdere mai la posizione. Anche le vibrazioni sono parecchio contenute. I punti di forza USAG? Sono tutti prodotti affidabili. Si percepisce subito che sono costruiti utilizzando i migliori materiali e seguendo elevati standard qualitativi. Da anni, noi meccanici della Scuderia Toro Rosso testiamo personalmente sul campo gli utensili USAG che rispondono alle nostre necessità di tecnologia e innovazione”. | 134
IDROPULITRICI KÄRCHER X-RANGE: OTTIME SEMPRE Lavorare con le nuove idropulitrici Kärcher della gamma X-Range è un’operazione facile ed ecologica: tutte le macchine sono infatti progettate e costruite nel pieno rispetto dell’ambiente, avendo come principale punto di riferimento l’utilizzatore finale e le sue specifiche esigenze. Pratiche, leggere e funzionali, consentono un risparmio di acqua di circa il 70% rispetto all’utilizzo di una normale canna da giardino; il nuovo motore, maggiormente efficiente, genera inoltre un significativo risparmio di corrente elettrica. Rispetto a modelli tradizionali, le idropulitrici della gamma X-Range offrono una serie di importanti vantaggi: 1) MINORI CONSUMI ENERGETICI: il motore raffreddato ad acqua non necessita infatti dell’ausilio di una ventola di raffreddamento. A parità di condizioni di esercizio con una macchina tradizionale, consuma circa 50 Watt in meno. 2) MAGGIORE AFFIDABILITÀ: il motore è più efficiente grazie al sistema di raffreddamento ad acqua e presenta minori criticità nell’utilizzo prolungato. 3) MINORE RUMOROSITÀ PERCEPITA: il motore, in fase di funzionamento, produce frequenze più basse risultando sensibilmente più silenzioso e per questo “meno invasivo”. 4) MAGGIOR RISPARMIO DI TEMPO: grazie alla maggiore efficacia ed efficienza rispetto a metodi di pulizia tradizionali è possibile risparmiare fino al 50% di tempo. Grande attenzione in fase progettuale e costruttiva a caratteristiche come versatilità e praticità di utilizzo: il gancio avvolgi tubo consente una facile sistemazione di cavi e prolunghe; il sistema “Plug&clean” permette di agganciare il serbatoio del detergente
LE IDROPULITRICI KÄRCHER DELLA GAMMA X-RANGE COSTITUISCONO LO STRUMENTO IDEALE PER LAVARE L’AUTO, MA ANCHE IL MIGLIOR COMPENDIO PER LA PULIZIA DI VERANDE, VIALETTI, TERRAZZI E OGNI ALTRA SUPERFICIE ESTERNA LAVABILE. LAVORARE CON LE NUOVE IDROPULITRICI KÄRCHER È UN’OPERAZIONE FACILE, VELOCE E DIVERTENTE
direttamente alla macchina, per regolarne il dosaggio da un’apposita manopola; grazie agli appositi vani tutti gli accessori sono sempre in ordine e a portata di mano. Le idropulitrici Kärcher X-Range sono inoltre trasportabili senza problemi, grazie alla pratica maniglia telescopica e a ruote di grandi dimensioni che consentono spostamenti agevoli e privi di problemi. L’ampia dotazione di accessori garantisce performance al top in ogni situazione: la Lancia Vario Power, consente di regolare la pressione dell’acqua direttamente dall’impugnatura; l’Ugello Mangiasporco emette un getto puntiforme e rotante, per eliminare lo sporco più ostinato da verande o vialetti. Grazie al set completo per il lavaggio dell’auto, composto di spazzola, spazzola rotante, pelle di daino e 10 pastiglie effervescenti di detergente a rapido scioglimento, pulire auto, moto ed ogni altro veicolo sarà ancora più facile e veloce. Tutti gli accessori si collegano facilmente alla pistola, grazie al sistema di connessione rapida “Quick Connect”, impiegato anche per il tubo ad alta pressione.
Dati tecnici Dimensioni: lung. 404, larg. 448, alt. 968 mm Potenza allacciata: 2,5 kW Pressione: 20-150 Max/2-15 max Portata: max 550 Peso senza accessori: 19,8 Kg Serbatoio Detergente: 1,0 l Accessori Pistola AP, Tubo AP (9m), Lancia Vario Power, Ugello mangia sporco, spazzola, Filtro idrico fine integrato Prezzo suggerito al pubblico: 499 euro K 6.750 WCM Questo modello è dotato di un motore raffreddato ad acuqa di lunga durata e di un avvolgitubo manuale integrato. Grazie al sistema Quick Connect il tubo AP può essere facilmente inserito e disinserito con una semplice pressione. L’apparecchio inoltre ha ricevuto la Certificazione di Efficienza Energetica: permette infatti di risparmiare acqua e tempo fino al 50%. | 135
LISTINO AUTOSTORICHE
I PREZZI VERI PER LE AUTO STORICHE FUORI DALLA GIUNGLA
DELLE QUOTAZIONI
Le quotazioni qui riportate sono il frutto di una minuziosa e soprattutto realistica indagine di mercato che tiene conto delle richieste di chi vende. Siamo in un campo delicato: esistono molti listini, più o meno veritieri. Ci sono le valutazioni dei migliori commercianti del settore, delle vendite alle aste e delle numerose inserzioni di vendita dei privati. Purtroppo, le valutazioni delle auto d’epoca pubblicate qua e là sono ben lontane dalla realtà degli scambi. È facile verificarne la discrepanza. Un esempio? Una Fiat 500 L degli anni ‘70 in buone condizioni è quotata sui listini di pubblicazioni specializzate solo 3.000 Euro. Provate a trovarne una a questo prezzzo fra le varie inserzioni di auto in vendita! Per una Fiat 500 L in ottimo stato di conservazione (sempre che la troviate...) bisogna spendere almeno 7.000 euro. E perché chi ne possiede ancora una, conservata in buone condizioni, dovrebbe venderla a 3.000 Euro? AutoCapital ha scelto la quotazione più vicina possibile alla somma che si deve, alla fine, realmente pagare per una vettura in buone condizioni. è chiaro che la quotazione indicata varia al variare delle condizioni di conservazione della vettura, secondo la tabella pubblicata di seguito.
CONFRONTANDO LE VARIE RIVISTE CHE PUBBLICANO UN LISTINO DEI PREZZI RELATIVO ALLE AUTO STORICHE EMERGE UNA GRAN CONFUSIONE. AUTOCAPITAL INTENDE DISSOCIARSI DA VALUTAZIONI TROPPO LONTANE DALLE REALTÀ DEGLI SCAMBI, PROPONENDO UN QUADRO DA CUI EMERGE LA CIFRA CHE REALMENTE SI DEVE SBORSARE PER ACQUISTARE UN’AUTO STORICA.
DUE SONO LE RAGIONI CHE SPINGONO ALL’ACQUISTO DI UN’AUTO DEL PASSATO: LA PASSIONE E L’INVESTIMENTO DI DENARO IN UN BENE RIFUGIO. NEL SECONDO CASO CONSIGLIAMO DI PREFERIRE UNA VETTURA IN PERFETTO STATO E PERFETTAMENTE ORIGINALE. QUESTE SONO LE CONDIZIONI PERCHÉ IL “BENE” VEDA AUMENTARE, NEL TEMPO, IL SUO VALORE.
LE QUOTAZIONI DI AUTOCAPITAL 30%
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100% 30%
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È la quotazione raggiungibile da un esemplare conservato in condizioni pari al nuovo.
È IL PREZZO CHE APPARE NEL LISTINO DI AUTOCAPITAL E SI RIFERISCE A VETTURE IN BUONO STATO DI CONSERVAZIONE. È la svalutazione per un’auto in condizioni originali ma che richiede importanti interventi o un totale restauro, a patto che siano marcianti e complete. Una considerazione a parte merita il prezzo di una vettura restaurata a regola d’arte in ogni singola parte. Precisiamo che si parla di restauro totale quando la vettura viene completamente smontata e ricostruita dopo aver revisionato o sostituto ogni singolo pezzo viti e bulloni compresi. Chi si è appassionato e cimentato nel restauro completo di qualunque vettura potrà confermare che il costo finale del restauro ha superato di gran lunga la quotazione che viene attribuita a quella determinata vettura. In molti casi il restauro completo arriva a costare il doppio della quotazione della vettura ma il risultato finale, per chi ha eseguito lavori con competenza e in modo maniacale è sicuramente sorprendente e gratificante al punto da non far rimpiangere i soldi spesi. Chi decide pertanto di acquistare una vettura restaurata a regola d’arte deve sapere che il prezzo richiesto sarà nettamente superiore alla quotazione di una vettura perfettamente conservata che di sicuro, visti gli anni sulle spalle, non garantirà la stessa efficienza della vettura appena rifatta.
1957-63 1957-59 1963-71 1964-71 1964-71 1964-71 1965-71 1955-61 1955-57 1958-59 1958-59 1959-61 1961-65 1961-66 1960-61 1961-63 1964-68 1964-68 1964-68 1964-68 1966-69 1969-71 1965-68 1965-67 1964-68 1962-67 1965-67 1966-67 1967-71 1962-64 1963-64 1959-60 1959-60 1961-63 1963-65
14.000 22.000 15.000 20.000 20.000 22.000 24.000 15.000 40.000 42.000 31.000 43.000 18.000 20.000 45.000 35.000 10.000 13.000 15.000 25.000 24.000 20.000 110.000 24.000 25.000 19.000 22.000 30.000 51.000 120.000 150.000 20.000 22.000 20.000 22.000
2-LITRI SEI CILINDRI 1991 1947-55 2-LITRI SEI CILINDRI CABRIO 1991 1945-55 ACE (MOTORE AC/FORD) 1991-2553 1954-63 ACE 1971 1954-63 ACECA COUPÉ 1991 1954-60 ACECA COUPÉ 2553 1961-63 ACECA COUPÉ 1971 1954-63 COBRA 260 4261 1962-63 COBRA 289 MK2/MK3 4736 1962-65 COBRA 427 6997 1964-68 428 FRUA COUPÉ/SPIDER 6989 1967-73
24.000 32.000 55.000 85.000 37.000 45.000 58.000 150.000 200.000 250.000 55.000
AC
ALFA ROMEO RL-N/S RL-TURISMO 6C 1500 NORMALE 6C 1500 SPORT/SS 6C 1750 SUPER SPORT 6C 1750 SPORT 6C 1750 TURISMO 6C 1750 GRAN TURISMO 6C-1750 GRAN-SPORT 6C 1750 GT COMPR. 8C 2300 6C 2300-T/8-LUNGO 6C 2300-GT/8-CORTO 6C 2300-PESC/8 PESC 6C 2300-MILLE MIGLIA 8C 2900A 8C 2900B 6C 2500-T 5 P/6 POSTI 6C-2500-SPORT 6C 2500-SUPER SPORT 6C 2500-COLONIAL 6C-2500-T 6 P./LIMOUSINE 6C 2500-S-FRECCIA D’ORO 6C 2500-SS-VILLA D’ESTE 6C 2500 SS-CABRIOLET 1900 1900 TI 1900-SUPER 1900-TI-SUPER 1900-PRIMAVERA 1900 SPRINT I-SERIE 1900 SPRINT II-SERIE 1900-SS 1900-SS (MODELLO 1956) AR-51-MATTA DAUPHINE GIULIETTA I SERIE GIULIETTA II SERIE GIULIETTA III SERIE
2916-2994 2994 1487 1487 1752 1752 1752 1752 1752 1752 2336 2309 2309 2309 2309 2905 2905 2443 2443 2443 2443 2443 2443 2443 2443 1884 1884 1975 1975 1884 1884 1975 1975 1884 845 1290 1290 1290
1922-25 1926-27 1927-29 1928-29 1929-30 1929-33 1929-33 1930-33 1930-33 1931-32 1932-34 1934-39 1934-39 1938-39 1938-39 1936 1937-39 1939-45 1939-45 1939-43 1939-42 1946-50 1947-52 1949-52 1946-51 1950-54 1952-54 1954-59 1954-57 1955-57 1951-53 1953-54 1954-55 1956-58 1951-53 1960-64 1955-59 1959-61 1961-63
175.000 125.000 90.000 260.000 260.000 185.000 110.000 185.000 500.000 300.000 1.200.000 140.000 165.000 210.000 300.000 1.500.000 2.500.000 40.000 65.000 70.000 55.000 40.000 80.000 130.000 95.000 14.000 16.000 14.000 17.000 16.000 60.000 53.000 62.000 53.000 11.000 5.000 15.000 12.000 11.000
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| 137
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ALFETTA 2.0 TURBODIESEL 1995 ALFETTA 2.4 TURBODIESEL 2392 ALFETTA 2.0/QUAD/CEM 1962 ALFETTA GT 1570-1779 ALFETTA GTV 2000/2000L 1962 ALFETTA GTV 2000-AMER 1962 ALFETTA GTV TURBODELTA 1962 ALFETTA GTV-2.0 1962 GTV 2.0 1962 ALFETTA GTV-2.0-GPRIX 1962 ALFETTA GTV 2.5 2492 GIULIETTA 1.3/1.6/1.8 1357-1779 GIULIETTA TURBODELTA 1962 ALFA 6 2492 ALFA 6 2.0 1997 ALFA 6 2.0 Q.ORO 2492 ALFA 6 2.0 TURBO DIESEL 2494 ARNA L/SL/TI 1186-1490 33 1.3/1.5/1.5 4X4 (TUTTI M.) 1351-1490 33 Q. VERDE 1490 33 1.5 GIARDINETTA 1490 33 4X4 GIARDINETTA 1490 33 1.7/1.7 IE 1712 33 1.7 Q.V. 1712 33 1.3 S/1.7 SPORT WAGON 1351-1712 33 1.5/1.7 4X4 SPORT WAGON 1490-1712 33 SPORT WAGON Q.V. 1712 33 1.8 TD 1779 33 1.8 TD GIARDINETTA 1779 NUOVA 33 1.7 I.E 16V Q.V. 1712 33 1.8 TD SPORT WAGON 1779 NUOVA 33 1.7 I.E. S.W. 4X4 1712 NUOVA 33 1.7 I.E. PERM. 4 1712 NUOVA 33 1.7 I.E. PERM.4 S.W. 1712 ALFA 75 1.6/1.8/2.0 1570-1962 ALFA 75 2.0 TWIN SPARK 1962 ALFA 75 2.5 V6 Q.V. 2492 ALFA 75 3.0 V6 2959 ALFA 75 TURBO/T. AMERICA 1779 ALFA 75 T.O QUADRIFOGLIO V. 1779 ALFA 75 TURBO EVOLUZIONE 1779 ALFA 75 V.O TURBODIESEL 1995 ALFA 75 2.4 TD 2393 ALFA 90 1.8/2.0/2.0 V6 1779-1996 ALFA 90 Q.ORO 2492 ALFA 90 2.4 TURBODIESEL 2392 164 TWIN SPARK 1962 164 3.0 V6 2959 1643.0 V6 QUADRIFOGLIO 2959 164 TURBO 1995 164 2.0 V6 TURBO 1996 164 3.0 V6 24V SUPER 2959 164 2.O V6 TURBO SUPER 1996 164 3.0 V6 24V Q4 2959 164 TD 2500 SZ (ES 30) 2959 RZ 2959 155 2.5 V6 1492 155 2.0 TURBO 16V Q4 1995 GTV 2.0 TWIN SPARK 1970 GTV 2.0 D6 TURBO/3.0 V6 1996-2959 SPIDER 2.0 TWIN SPARK 1970 SPIDER 2.0 V6 TURBO/3.0 V6 1996-2959 145 2.0 T.S.QUADRIFOGLIO 1970 156 2.5 24V V6 2492
1979-84 1983-84 1982-83 1974-80 1976-80 1979-80 1979-80 1980-82 1983-87 1981-82 1980-82 1977-83 1982-83 1979-83 1983-86 1983-86 1983-86 1984-86 1983-87 1984-86 1985-87 1984-87 1986-88 1986-90 1987-88 1987-88 1988-90 1986-88 1986-87 1990-92 1987-88 1990-92 1991-92 1991-92 1985-88 1987-88 1985-88 1987-91 1986-90 1990-91 1987-88 1985-88 1988 1984-87 1984-87 1984-87 1987-88 1987-88 1990-92 1987-88 1991-92 1992-97 1992-97 1993-97 1987-88 1989-92 1992-94 1992-97 1992-97 1994-97 1995-97 1994-97 1995-97 1995-97 1997
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
ABARTH 500-BERLINA 479 500-COUPÉ ZAGATO 479 595 594 595 SS 594 695 690 695 SS 690 695 SS ASSETTO CORSA 690 750 BERLINA 747 750 COUPÉ ZAGATO 474 750 RECORD MONZA Z 747 750 SPIDER ZAGATO 747 850 RECORD MONZA Z 785-847 850 TC-BERLINA 847 850 TC-NÜRBURGRING C 847 850 STRADALE ZAGATO 847 MONOMILLE SCORPIONE/GT 982 OT 850-BERLINA 847 OT 1000 982 OT 1000-COUPÉ 982 OTR 1000-COUPÉ 982 OT-1300/124 1280 OT-1300-SCOR SS F.-LOMB. 1280 OT-1300 PROTOTIPO 1280 OTR 1000 COUPÉ BERTONE 982 OTSS 1000-COUPÉ 982 1000-BERLINA 982 1000-BERLINA CORSA 982 1000-RADIALE BERLINA 982 1000 RADIALE PENDOLARE 982 1300 BERLINETTA SIMCA 1280 2000-BERLINETTA SIMCA 1946 2200-COUPÉ 2+2 ALLEMANO 2160 2200-CABRIOLET ALLEMANO 2160 2400 COUPÉ ELLENA 2323 2400-COUPÉ ALLEMANO 2323
GIULIETTA TI I SERIE 1290 GIULIETTA TI-II SERIE 1290 GIULIETTA TI III SERIE 1290 GIULIETTA SPRINT I SERIE 1290 GIULIETTA SPRINT II SERIE 1290 GIULIETTA SPRINT III SERIE 1290 GIULIETTA S.V. I S. 1290 GIULIETTA S.V. I S. C 1290 GIULIETTA S.V. II SERIE 1290 1300-SPRINT 1290 GIULIETTA SPRINT SPECIALE 1290 GIULIETTA SZ 1290 GIULIETTA SZ CODA TRONCA 1290 GIULIETTA SPIDER I SERIE 1290 GIULIETTA SPIDER II SERIE 1290 GIULIETTA SPIDER III SERIE 1290 GIULIETTA SPID VEL I SERIE 1290 GIULIETTA SPID VEL II SERIE 1290 GIULIETTA SPID VEL III SERIE 1290 GIULIA 1600-SPRINT 1570 GIULIA SPRINT SPECIALE 1570 GIULIA 1600-SPIDER 1570 GIULIA 1600 SPIDER VELOCE 1570 GIULIA TZ1 1570 GIULIA TZ2 1570 GIULIA TI (FRENI A TAMB.) 1570 GIULIA TI (FRENI A DISCO) 1570 GIULIA TI SUPER 1570 GIULIA 1300 1290 GIULIA 1300-TI 1290 GIULIA 1300-SUPER 1290 GIULIA SUPER 1570 GIULIA 1600-S 1570 GIULIA SUPER 1.3 1290 GIULIA SUPER 1.6 1570 GIULIA NUOVA SUPER 1.3 1290 GIULIA NUOVA SUPER 1.6 1570 GIULIA DIESEL 1760 GIULIA SPRINT GT 1570 GIULIA GT VELOCE 1570 GIULIA GT 1300-JUNIOR 1290 GIULIA GT 1300-JUNIOR Z 1290 GIULIA SUPER 1.3/N S 1.3 1290 GIULIA SUPER 1.6/N S 1.6 1570 GIULIA GT-JUNIOR 1.3 1290 GIULIA GT JUNIOR 1.6 1570 GIULIA GT JUNIOR Z 1.6 1570 GIULIA GTA 1600 1570 GIULIA GTA 1300-JUNIOR 1290 GTAM 1995 GIULIA 1600-SPRINT GTC 1570 1600-SPIDER (DUETTO) 1570 1750 GRAN SPORT 4R Z 1570 2000 1975 2600 2584 2600-DE LUXE (OSI) 2584 2000-SPRINT 1975 2600 SPRINT 2584 2600-SZ 2584 2000-SPIDER TOURING 1975 2600-SPIDER TOURING 2584 33 STRADALE 1995 1750 I^ SERIE 1779 1750-GT VELOCE I SERIE 1779 1750-GT VELOCE II-SERIE 1779 1750-SPIDER VELOCE 1779 SPIDER VELOCE 1750 1779 2000-BERLINA 1962 2000-GTV 1962 2000-SPIDER VELOCE 1962 SPIDER 1300-JUNIOR 1290 SPIDER 1300-JUNIOR (C-T) 1290 SPIDER JUNIOR 1.3 1290 SPIDER JUNIOR 1.6 1290 SPIDER 1.6 1570 SPIDER 1.6 1570 SPIDER 1.6 1570 SPIDER 2.0 1962 SPIDER 2.0 Q.V. 1962 SPIDER 2.0 1962 MONTREAL 2597 ALFASUD BERLINA 1186-1490 ALFASUD TI 1186-1490 ALFASUD TI Q.V. 1490 ALFASUD GIARDINETTA 1186 ALFASUD SPRINT 1286 ALFASUD SPRINT VELOCE 1490 ALFASUD SPRINT 1.5/1.5 VEL. 1490 SPRINT 1.3/1.5 1357-1490 SPRINT Q.V. 1779 ALFETTA 1779 ALFETTA/ALFETTA 1.8 1779 ALFETTA 1.6 1570 ALFETTA 1.6 1570 ALFETTA 1.8 1779 ALFETTA 2000 1962 ALFETTA 2000/2000L 1962 ALFETTA 2000-AMERICA 1962 ALFETTA 1.6/1.8 1570-1779 ALFETTA 2.0 1962 ALFETTA 2.0 QUAD.ORO 1962 ALFETTA 2.0 CEM 1962
2.000 1.000 3.000 7.000 6.000 6.500 13.000 5.000 5.000 5.000 7.500 2.500 8.000 3.000 3.000 4.000 1.000 500 500 2.000 1.000 2.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.500 1.000 1.500 1.000 1.000 2.000 2.500 2.000 2.500 13.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 1.000 2.500 1.000 1.000 2.000 1.500 2.000 1.000 30.000 35.000 1.000 1.000 2.000 2.500 5.000 4.000 1.000 1.500
ALPINE RENAULT A106-NORMALE A106-MILLE MIGLIA A106 BERLINETTA A106 CABRIOLET A108 BERLINETTA A108-BERLINETTA A108-BERLINETTA A108 CABRIOLET A108-COUPÉ A108-2+2 A108 2+2 A110-COUPÉ (51-CV) A110-BERLINETTA (55-CV) A110-CABRIOLET (51-CV) A110-GT4 (51-CV) A110-BERLINETTA (66-CV) A110-BERLINETTA A110-CABRIOLET A110-GT4 A110-BERLINETTA A110-GT4 A110-CABRIOLET SUPER A110-BERLINETTA SUPER A110-GT4 SUPER A110-1300-G A110-1600 A110-1600-S A110-1600-SC/SI A110-1600SX A-310-1600 A-310-V6 V6 GT
747 747 747 747 845 904 998 845 998 845 904 956 956 956 956 956 1108-1149 1108 1108 1289 1289 1289 1255-1296 1289 1255 1565 1565 1605 1647 1647 2664 2849
1955-60 1955-60 1961 1958-60 1958-65 1958-63 1958-65 1960-64 1960 1961-64 1961-63 1963-64 1963-65 1963-64 1963 1963-64 1964-69 1964-69 1964-69 1966-69 1966-69 1966-69 1967-71 1967-69 1970-71 1968-73 1970-72 1973-75 1975-77 1971-76 1976-83 1985-88
18.000 20.000 20.000 19.000 19.000 19.000 19.000 19.000 16.000 16.000 16.000 20.000 21.000 20.000 21.000 22.000 25.000 21.000 22.000 31.000 24.000 33.000 31.000 32.000 42.000 40.000 52.000 50.000 40.000 12.000 15.000 18.000
V6 TURBO A 610 TURBO
2458 2975
1985-91 991-95
17.000 18.000
ALVIS A BERLINA TA DROP HEAD TB-DROP HEAD TC-BERLINA TC-DROP HEAD TD-BERLINA TD-DROP HEAD TE-BERLINA TE DROP HEAD TF BERLINA TF DROP HEAD
2993 2993 2993 2993 2993 2993 2993 2993 2993 2993 2993
1950-54 1950-54 1951-52 1954-58 1954-56 1958-63 1958-63 1958-63 1963-65 1965-67 1965-67
27.000 37.000 37.000 32.000 42.000 32.000 42.000 32.000 42.000 32.000 42.000
AMPHICAR 770
1147
1951-53
15.000
ANSALDO 4C-TORPEDO 4F-TORPEDO 22-BERLINA
1847 1847 3500
1923-26 1926-28 1929-32
40.000 50.000 80.000
1032 1032
1962-67 1963-67
65.000 75.000
ASTON MARTIN 1,5 LITRE OHC INTERNATIONAL LE MANS ULSTER MK-II-ROADSTER 2 LITRE ROADSTER 2 LITRE (DB1) DB2 COUPÉ DB2 CABRIOLET DB2/4-MK2-MK3 COUPÉ DB2/4-MK2-MK3-CABRIO DB4-COUPÉ DB4-CABRIOLET DB4-GT DB4 GT ZAGATO DB5-COUPÉ/VANTAGE DB5-CABRIOLET DB6-COUPÉ/VANTAGE DB6-MK2-COUPÉ DB6-VOLANTE DBS DBS-VANTAGE DBS-V8 V8 V8 V8-VANTAGE V8-VANTAGE V8 VANTAGE ZAGATO V8 VOLANTE V8 VANTAGE VOLANTE V8 VOLANTE ZAGATO VIRAGE VIRAGE VOLANTE VOLANTE 2+2 VOLANTE CONVERTIBLE VANTAGE LAGONDA LAGONDA DB7 DB7 VOLANTE
1495 1495 1495 1495 1495 1950 1970 2580 2580 2580-2922 3670 3670 3670 3670 3670 3995 3995 3995 3995 3995 3995 3995 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 5340 3239 3239
1927-32 1927-32 1932-33 1934-36 1934-36 1936-40 1948-50 1950-53 1950-53 1953-59 1958-63 1958-63 1958-63 1959-61 1960-63 1963-65 1963-65 1965-69 1969-70 1965-70 1967-71 1968-71 1971-73 1973-79 1980-82 1974-79 1980-82 1987-88 1976-90 1986-88 1987-90 988-92 1990-97 1991-97 1997 1993-97 1976-83 1984-90 1993-97 1996-97
90.000 160.000 160.000 160.000 90.000 75.000 75.000 90.000 110.000 90.000 135.000 160.000 215.000 215.000 850.000 195.000 240.000 115.000 130.000 165.000 35.000 40.000 40.000 37.000 41.000 65.000 70.000 90.000 80.000 100.000 110.000 60.000 70.000 70.000 70.000 65.000 40.000 50.000 50.000 50.000
ATS GT 2500 GTS-2500
1986-88 1982-88 1986-88 1983-88 1983-88 1984-90 1984-90 1984-90 1981-83 1983-88 1980-86 1987-88 1980-82 1983 1988 1988 1990-95 1991-94 1993-94 1992-94 1993-96 1991-97 1992-95 1990-94 1991-94 1993-94 1989-94 1997 1997
2468 2468
1963-64 1963-64
SEVEN-TORPEDO SEVEN SPIDER 15.000 SEVEN BERLINA EIGHT TOURER 8.500 EIGHT BERLINA A-40 DORSET A-40-DEVON A-40 SPORTS TOURER A-40 CAMBRIDGE A-90 ATLANTIC (DHC) CHAMP A-30 A-30-COUNTRYMAN A-35 A-35-CONTRYMAN A-50/55/60 A-40 A 135 PRINCESS METROPOLITAN COUPÉ METROPOLITAN DROPHEAD GIPSY SEVEN (MINI) SEVEN (MINI) SEVEN (MINI) COUNTRYM MINI COOPER MINI COOPER MINI COOPER S MINI COOPER S MINI COOPER S MINI MOKE MINI/MINI/MINIHLE MAYFAIR/CITY LEYLAND MINI MOKE (P) CAGIVA MINI MOKE (I) MINI CLUBMAN MINI CLUBMAN GT MINI CLUBMAN ESTATE METRO 1.0 (TUTTI I MODELLI) METRO 1.3/1.3S/1.3HLE/AUT. METRO 1.3 SPORT/GS/GTA 1100/1100-MK2 1100/1300-COUNTRYMAN 1300/1300-GT 1300-TRAVELLER 1800/1800-MK2 3 LITRE FXD TAXI MINI/MINI E/MINI HLE MINI CLUBMAN MINI CLUBMAN GT MINI CLUBMAN ESTATE METRO MG
210.000 260.000
1.000 1.500 1.500 2.000 1.500 1.500 2.000 2.500 3.500 2.500 17.000 19.000 8.500 60.000 2.500 3.000 4.000 1.500 2.500 3.500 9.000 5.000 2.500 1.500 2.500 3.000 2.500 2.000 4.000
747
922-39 747
12.500 1922-39
747
1922-39 918
10.000 1939-47
918 1199 1199 1199 1199 2660 2838 803 803 948 948 1489-1622 1098 3993 1500 1500 2199 848 948-998 848-998 997 998 1071 1275 970 848
1939-47 1947 1947-52 1950-53 1954-57 1949-52 1952-57 1952-56 1954-56 1956-62 1956-62 1954-69 1958-68 1947-50 1954-62 1954-62 1958-67 1959-64 1965-70 1961-70 1961-63 1964-68 1963-64 1963-69 1964-65 1964-68
8.000 4.500 5.500 6.500 5.000 6.000 7.500 3.500 4.000 4.000 4.500 4.500 3.500 12.500 6.500 8.500 6.000 7.000 5.500 5.500 15.000 15.000 17.000 18.000 16.000 8.000
998 998 998 998 1275 998-1098 998 1275 1275 1098 1098-1275 1275 1275 1798 2912 2071 998 998 1275 998-1098 1275
1981-88 1980-90 1991-92 1971-75 1971-75 1974-82 1980-88 1980-88 1988 1964-70 1966-74 1967-74 1971-74 1964-74 1967-71 1958-81 1981-83 1971-75 1971-75 1974-82 1981-83
3.500 8.000 8.000 5.500 6.000 4.500 1.000 1.000 1.500 3.500 3.000 4.000 3.000 3.000 3.500 5.000 4.500 4.500 5.500 3.500 2.500
A. HEALEY 100-BN1
2660
1953-55
| 138
32.000
100-BN2 100-S-BN2 100-M-BN2 100/6-BN4-BN6 3000-BN7/BT7 3000-MK-II-BN7/BT7/BJ7 3000-MK-III-BJ8 SPRITE MK-I-(FROG EYE) SPRITE MK II SPRITE MK-III SPRITE MK-IV
2660 2660 2660 2639 2912 2912 2912 948 948 1098 1275
1955 1954-55 1956 1956-59 1959-614 1961-63 1963-68 1958-61 1961-62 1966-67 1967-70
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
AUDI 80/80QUATTRO IV SERIE 1595-1847 100/100 QUATTRO III SERIE 1781-2309 100 TURBO/T. QUATTRO III S. 2226 100 AVANT/AVANT QUATTRO 1781-2226 100 AVANT D/TD 1986 200/200 TURBO 2144-2226 200/200 TURBO QUATTRO 2144-2226 200/200 T. AVANT QUATTRO 2144-2226 COUPÉ 2.0 GT 1994 COUPÉ QUATTRO 2144-2226 QUATTRO 2144 QUATTRO (BAUR) 2226 QUATTRO COUPÉ 2144 QUATTRO SPORT 2144 COUPÉ 2.3/2.3 20V 2309 COUPÉ 2.3 20V QUATTRO 2309 COUPÉ 2.2 T. 20V Q. S2 2226 80 2.8 E V6 QUATTRO 2771 S2 2.2 20V TURBO 2226 S2 AVANT 2226 RS2 AVANT 2226 CABRIO 1.8/2.0/2.3 20V/2.8 V6 1781-2771 COUPÉ 2.8 EV6 QUATTRO 2771 100 2.8 V6 QUATTRO 2771 100 2.2 T.20V Q. S4/AVANT S4 2226 100 4.2 V8 Q. S4/AVANT S4 4172 V8 2771-4172 S4 2.7 V6 30V 2671 S4 AVANT 2.7 V6 30V 2671
AUSTIN
ASA 1000-GT COUPÉ 1000-GT-SPIDER
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
LISTINO AUTOSTORICHE
32.000 65.000 60.000 40.000 43.000 42.000 50.000 16.500 12.000 10.000 10.000
AUTOBIANCHI BIANCHINA TRASFORM./S BIANCHINA PANORAMICA BIANCHINA CABRIOLET BIANCHINA BERL. 4 P./S GIARDINIERA STELLINA PRIMULA I SERIE PRIMULA 65 C PRIMULA COUPÉ 1.2 PRIMULA COUPÉ 1.4 A111 A112 A112 NORMALE/JUNIOR A112 JUNIOR A112 ELEGANT A112-ELITE A112 LX A112-ABARTH (58 CV) A112-ABARTH (70 CV) A112-ABARTH (70 CV) 5 M. A112-ABARTH (70 CV) 5 M.
479-499 499 499 499 499.5 767-782 1221 1197 1221 1438 1438 903 903 903 965 965 965 982 1049 1049 1049
1957-62 1960-69 1960-69 1962-69 1966-77 1963-68 1964-68 1968-70 1965-68 1968-70 1969-72 1969-71 1971-82 1983-86 1971-82 1979-82 1983-85 1971-76 1975-77 1978-81 1982-85
8.500 5.500 10.000 4.000 7.500 9.000 3.500 3.000 4.500 4.000 3.000 3.500 2.500 2.500 2.500 2.500 1.500 9.500 7.000 6.000 6.000
BENTLEY 4-1/2-LITRE TORPEDO 6 1/2-LITRE TORPEDO 8-LITRE TORPEDO 3-1/2 LITRE CABRIOLET 4-1/4 LITRE CABRIOLET MK-VI MK-VI R-TYPE R-TYPE CONTINENTAL S-I S-I-CONTINENTAL S-II S-II-CABRIOLET S III S-III-CABRIOLET T T-CONVERTIBLE T T2 CORNICHE TWO DOOR CORNICHE TWO DOOR CORNICHE CABRIOLET CORNICHE CABRIOLET MULSANNE MULSANNE TURBO MULSANNE S EIGHT BROOKLANDS TURBO R/S CONTINENTAL CABRIOLET CONTINENTAL/R CONVERT. AZURE
4398 6597 7983 3669 4257 4257 4566 4566 4566 4887 4887 6230 6230 6230 6230 6230 6230 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750 6750
1927-31 1926-30 1930-32 1933-36 1936-39 1946-51 1952-55 1952-55 1953-55 1955-59 1955-59 1959-62 1959-62 1962-66 1962-66 1965-70 1966-70 1977-80 1977-80 1971-77 1977-81 1971-77 1977-84 1980-83 1982-93 1987-93 1984-93 1992-97 1985-97 1984-94 1984-95 1995-97
260.000 320.000 420.000 90.000 100.000 45.000 40.000 45.000 190.000 50.000 140.000 60.500 95.000 49.000 120.000 29.500 50.000 22.500 25.000 35.000 30.000 49.000 55.000 32.500 45.000 39.000 39.000 39.000 50.000 65.000 80.000 110.000
1925-27 1928-32 1932-34 1934-39
20.000 20.000 20.000 25.000
BIANCHI S4 TORPEDO S5-1300-TORPEDO S5-1500-TORPEDO S9-BERLINA
1287 1287 1452 1452
BIZZARRINI 5300-GT-STRADA 1900-GT-EUROPA
BMW
5358 1897
1964-68 1967-68
215.000 75.000
1490 1971 1971 1971 1971 2077 2580 2580 3168 3168 3168 3168 2580 2580 3168 245-298 582 697 697 697 697 697 1499 1606 1773 1773 1773 1990 1990 1990 1990 1573 1573 1573 1990 1990 1190 1990 1673 1990 1573-1766 1990 1990 2494-2788 2788 2986 2986 2986 3299 2986 2986 2986-3003 3003-3153 1573-1766 1573-1766 1990 1991 1991 2316 2316 1767 2302 2302 2302 2467 2302 2990 3201 2990 3201 3430 3535 3795 3453 3453 3430 2788-3210 3453 3430 2494 1796-1895 2793 3201
1934-36 1936-39 1937-39 1937-39 1952-55 1955-58 1955-62 1954-61 1955-61 1956-1959 1956-59 1956-60 1961-62 1961-62 1961-63 1955-62 1957-59 1960-61 1962-65 1959-64 1964-65 1959-63 1961-64 1964-66 1963-68 1964-66 1964-666 1966-72 1966-70 1965-69 1965-69 1966-72 1967-68 1967-71 1968-72 1971-75 1969-72 1969-72 1974-77 1973-75 1971-74 1971-74 1971-74 1968-77 1969-71 1971-77 1971-77 1974-77 1973-77 1971-76 1971-76 1971- 73 1973-75 1975-78 1979-82 1975-77 1977-82 1978-83 1977-82 1978-83 1982-83 1986-88 1989-91 1988 1990 1988-90 1992-95 1995-00 1993-95 1995-00 1987-88 1988-92 1992-95 1982-89 1982-89 1980-81 1976-83 1978-82 1979-81 1988-91 1995-97 1996-97 1997
50.000 45.000 80.000 260.000 19.000 19.000 19.000 20.000 19.000 55.000 85.000 330.000 15.500 15.500 18.000 9.000 10.000 5.500 5.000 6.500 9.000 8.500 4.500 4.500 4.500 5.000 18.500 4.500 4.500 6.000 8.000 4.000 6.500 8.500 7.000 10.500 10.000 10.500 3.000 16.500 3.500 4.500 7.000 5.000 8.000 4.000 4.000 4.000 4.500 8.500 12.000 19.000 45.000 2.500 2.500 2.500 2.500 6.500 3.500 6.000 3.000 20.000 19.000 15.000 19.000 18.000 7.500 8.000 10.000 10.000 7.000 8.000 8.000 5.500 5.500 4.500 5.000 6.000 100.000 30.000 10.000 14.000 19.000
BRISTOL 400 401 402 CABRIOLET 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 603
1971 1971 1971 1971 1971 1971 2216 5130 5130 5211 5211 6277-6556 5898-6556 5210-5898
1947-57 1949-52 1952-53 1953-57 1954-57 1955-60 1959-61 1962-63 1964-65 1965-67 1967-70 1971-77 1976-83 1977-82
27.000 27.000 31.000 27.000 32.000 28.500 27.000 27.000 28.000 27.000 27.000 25.000 27.000 25.000
BRITANNIA BRIGAND BEAUFORT BLENHEIM BEAUFIGHTER
5898 5898 5898 5898 5898
1982-94 1982-90 1984-90 1993-97 1982-94
28.000 28.000 29.000 29.000 29.000
1921-26 1921-26 1922-26 1924-31 1924-31 1926-30 1927-31 1928-31 1925-30 1926-30 1930 1926-33 1927-30 1930-34 1933-39 1937-39 1933-39 1937-39 1951-52 1992
220.000 220.000 170.000 550.000 550.000 750.000 900.000 1.100.000 450.000 220.000 260.000 5.000.000 170.000 140.000 320.000 420.000 1.100.000 550.000 220.000 200.000
BUGATTI TYPE 22 BRESCIA TYPE 23 BRESCIA TYPE 30 TYPE 35 TYPE 35A TYPE 35T TYPE 35TC/B TYPE 35C TYPE 37 TYPE 40 TYPE 40-A TYPE 41 ROYALE TYPE 44 TYPE 49 TYPE 57 VENTOUX TYPE 57-C TYPE 57 COUPÉ ATALANTE TYPE 57SC TYPE 101 CABRIOLET EB-110
1496 1496 1991 1991 1991 2261 2261 1991 2261 1496 1628 12760 2992 3255 3255 3255 3255 3255 3255 3500
CEIRANO 150N-TORPEDO 150S TORPEDO
1458 1458
1924-28 1924-31
55.000 80.000
CISITALIA 202-BERLINETTA 202-CABRIOLET 202-SMM-SP. NUVOLARI 303-DF 759-GT/850-GT
1089 1089 1089 1089 735-847
1947-52 1947-52 1947-48 1951-53 1961-63
160.000 85.000 220.000 45.000 15.000
CITROËN C/C2/C3 HP-TORPEDO B14-TORPEDO B14-BERLINA/LIMOUSINE C4-TORPEDO C6-BERLINA 8A/10A/15A-ROSALIE BERL 7-A-TRACTION AVANT 7 B TRACTION AVANT 7-S-TRACTION AVANT 7 C-TRACTION-AVANT 7-CE TRACTION AVANT 11-A TRACTION AVANT 11-AL-TRACTION AVANT 11-B-TRACTION-AVANT 11-C TRACTION AVANT 11-L-TRACTION AVANT 11-BL-TRACTION AVANT 11-CABRIOLET 15-SIX 11-B-NORMALE 11-BL-LÉGÉRE 15-SIX 2-CV 2-CV-SAHARA 2 CV AMI 6 AMI 6-BREAK AMI 8 AMI 8-BREAK MEHARI MEHARI 4X4 DS 19 DS 19 DS 19 DS-20 DS-20-PALLAS DS-21 DS 21-PALLAS DS-21-I.E. DS 21 I.E. PALLAS DS-SUPER S DS-23 DS 23 PALLAS DS 23 I.E. DS-23-I.E. PALLAS DS 23 BREAK ID-19
856 1539 1539 1628 2442-2650 1452-2650 1303 1529 1911 1628 1628 1911 1911 1911 1911 1911 1911 1911 2867 1911 1911 2867 375-425 425x2 425-602 602 602 602 602 602 602 1911 1911 1985 1911-1985 1985 2175 2175 2175 2175 2175 2341 2341 2341 2341 2341 1911-1985
1922-26 1926-28 1926-28 1928-32 1928-32 1932-38 1934 1934 1934 1934-39 1939-40 1934-37 1934-37 1937-39 1938-40 1934-37 1937-45 1934-39 1938-45 1946-57 1948-57 1946-56 1948-60 1958-66 1961-70 1961-69 1964-69 1969-78 1969-79 1968-87 1979-86 1955-62 1963-67 1967-68 1968-74 1970-74 1965-72 1965-72 1969-72 1969-72 1972-75 1972-75 1972-75 1972-75 1972-75 1972-75 1957-67
| 139
12.500 12.500 12.500 13.500 14.500 13.500 17.000 17.000 17.000 15.500 14.500 14.500 16.000 14.500 14.500 14.500 16.000 45.000 25.500 12.500 13.500 20.000 8.500 15.000 5.500 3.000 3.000 3.500 2.500 6.500 8.000 12.000 8.500 7.500 7.000 9.000 8.000 10.000 9.000 10.000 7.000 9.500 12.000 12.000 12.000 10.000 8.500
ID-19-CONFORT ID-20 ID-21 ID-19/ID-21-BREAK/FAM ID-19/20/21-BREAK/FAM DS-20-BREAK FAMILIALE DS-SPECIAL/D-SUPER ID-CABRIOLET DS CABRIOLET SM-CARB/INIEZIONE 2-CV4 2-CV6/CLUB 2-CV6-SPÉCIAL 2-CV SPOT 2-CV6 CHARLESTON/DOLLY DYANE DYANE 4/6 DYANE 6 VISA RALLYE/CHRONO VISA 4X4 MILLES PISTES
1911 1985 2175 1911-2175 1911-2175 1911-1985 1911-1985 1911 1911-2175 2670 435 602 602 435 602 425-602 435-602 602 1219 1361
1967-69 1968-69 1967-68 1958-67 1967-69 1969-74 1969-74 1960-65 1960-71 1970-75 1970-78 1970-83 1970-83 1976 1980-83 1967-70 1971-81 1982-83 1979-83 1984-86
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I 315-CABRIOLET 326 LIMOUSINE 327-COUPÉ/CABRIOLET 328 ROADSTER 501 BERLINA 501/6 501/8 502 2.6-LITRI 502-3.2-LITRI 503 COUPÉ 503 CABRIOLET 507 ROADSTER 2600 2600 L 3200 L/S 250/300 (ISETTA 1 CILIND) 600 (ISETTA 2 CILINDRI) 700 BERLINA 700 LS-BERLINA 700 COUPÉ 700 COUPÉ SPORT 700 CABRIOLET 1500 1600 1800 1800-TI 1800 TI/SA 2000 2000 TI/TILUX 2000-C COUPÉ 2000-CS COUPÉ 1600/1602 1600 TI 1600 CABRIOLET 2002 2002 CABRIO 2002 TI 2002 TII 1502 2002 TURBO 1600-1800 TOURING 2000-TOURING 2000-TII-TOURING 2500/2800 2800 CS COUPÉ 3.0-S 3.0-SI 3.0-L 3.3-L/LI 3.0-CS 3.0-CSI 3.0 CSL 3.0 CSL (BATMOBILE) 316/318 315/316/318I 320/320I (4 CILINDRI) 320-(6 CILINDRI) 320-CABRIOLET BAUR 323I 323I CABRIOLET BAUR 316/318I/320I M3 (E30) M3 CAT (E30) M3 EVOLUTION (E30) M3 SPORT EVOLUTION (E30) M3 CAT CABRIOLET (E30) M3 COUPÈ (E36) M3 3.2 COUPÈ (E36) M3 CABRIOLET (E36) M3 3.2 CABRIOLET (E36) M5 (E28) M5 (E34) M5/TOURING 635 CSI (E24) 635 CSI (E24) 535I 628CSI/630 CSI/633 CSI 635 CSI M1 Z1 Z3 Z3 2.8 24V Z3 ROADSTER
6.000 6.000 6.000 10.000 7.500 7.500 6.000 55.000 75.000 16.000 5.500 5.500 6.500 6.500 6.500 3.500 3.500 2.500 3.000 3.500
DAILMER DOUBLE SIX LIMOUSINE 3744-7136 DB18 (2 1/2 LITRE) BERLINA 2522 STRAIGHT EIGHT LIMOUSINE 3960 DB-18 EMPRESS BERLINA 3468 DB-18 CONSORT LIMOUSINE 2522 DB-18-CABRIOLET 2522 DF-EMPRESS II-LIMOUSINE 3468 CONQUEST CENTURY ROAD 2433 CONQUEST CENTURY CABRIO 2433 DF-REGENCY LIMOUSINE 2953 DF-REGENCY II-LIMOUSINE 3468 DF-SPORTSMAN BERLINA 2952 DF/DK-LIMOUSINE 4617 DF/DK-REGENCY LIMOUSINE 4617 DF/DK-SPORTSMAN BERL 4617 DJ-CONQUEST BERLINA 2433 DJ-CONQUEST LIMOUSINE 2433 MAJESTIC LIMOUSINE 3794 MAJESTIC MAJOR LIMOUS 4561 SP-250-DART 2548 V8-2.5-LITRE 2548 V8-250 2548 SOVEREIGN 4235 SOVEREIGN 2.8 2791 SOVEREIGN 4.2-I-SERIE 4235 DS-420-LIMOUSINE 4235 SOVEREIGN 3.4/4.2-II-S. 3442-4235 SOVEREIGN 4.2-COUPÉ II-S. 4235 DOUBLE SIX 5.3-I SERIE 5345 DOUBLE SIX 5.3 V PLAS I S. 5345 DOUBLE SIX 5.3-II-SERIE 5345 DOUBLE SIX 5.3 V PLAS II-S. 5345 DOUBLE SIX COUPÉ II-SERIE 5345 SOVEREIN 3.4/4.2I III-SERIE 3442-4235 DOUBLE SIX 5.3-III SERIE 5345 DOUBLE SIX 5.3-III-SERIE H.E. 5345 3.6-4.0 (XJ40) 3590-3980 DOUBLE SIX 6.0 (XJ40) 5993 SIX 4.0-624V 3980 DOUBLE SIX 6.0 V12 5993
1927-35 1938-40 1936-40 1945-53 1945-53 1945-53 1951-554 1953-58 1951-54 1951-54 1954-57 1951-54 1954-58 1954-58 1954-58 1953-58 1953-58 1958-62 1960-68 1959-64 1962-67 1967-69 1966-69 1969-72 1969-73 1968-83 1973-79 1973-77 1972-73 1972-73 1973-79 1973-79 1973-77 1979-83 1979-81 1981-83 1986-94 1993-94 1994-97 1994-97
122.000 25.000 55.000 20.000 20.000 30.000 19.000 25.000 20.000 12.500 12.500 10.000 17.500 12.500 10.000 7.500 12.500 22.000 25.000 27.500 19.500 19.000 10.500 7.000 9.000 28.000 7.000 14.500 9.500 10.500 9.500 9.500 18.000 7.000 8.000 8.000 7.000 12.000 11.000 15.000
1966-70 1969-78 1978-81 1969-75
7.000 13.500 10.500 15.500
1951-54 1951-54 1955-60 1961-62
10.000 10.000 11.000 10.000
1918-24 1918-24 1922-28 1924-27 1926-30 1927-30 1931-33
50.000 40.000 40.000 58.000 49.000 40.000 55.000
DATSUN FAIRLADY SPORT 1600 FAIRLADY FAIRLADY 240 Z
1595 1989-1998 1998 2393
DB 750-CABRIOLET PANHARD 745 750 PANHARD (C.ALLUMINO) 745 750 PANHARD (C.PLASTICA) 745-851 850-LE MANS 851
DELAGE C0/C02/GS (GRAN SPORT) D0 DE/DI/DIS 11CV GL DM/DMS/DMN 17 CV DR D6/DS
4524 3003 2116-2120 5954 3180 2170 2517-3045
DELAHAYE TYPE 82 135-SPECIAL/COMPETITION 148-BERLINA/LIMOUSINE 145/165 235-BERLINA 175
4410 3557 3557 4496 3557 4455
1919-24 1935-37 1936-53 1937-38 1951-54 1947-50
60.000 160.000 70.000 350.000 80.000 110.000
DE TOMASO VALLELUNGA MANGUSTA PANTERA/PANTERA L PANTERA L PANTERA GT/GTS PANTERA GTS GT5 DEAUVILLE LONGCHAMP LONGCHAMP SPIDER
1499-1592 4728 5763 5763 5763 5763 5763 5763 5763
1963-67 1966-70 1970-80 1981-88 1972-80 1981-90 1971-80 1973-83 1980-83
35.000 42.500 35.000 35.000 45.000 42.500 12.500 18.000 20.500
1996 1996
1924-27 1924-27
37.500 37.500
1986 2418 2418 1991 2926
1967-69 1969-73 1972-74 1975-80 1973-77
115.000 95.000 120.000 30.000 35.000
DIATTO 20A-TORPEDO 20A-BERLINA
DINO 206-GT 246-GT 246-GTS 208-GT4 308-GT4
FACEL-VEGA FVS COUPÉ FVS-CABRIOLET HK-500 EXCELLENCE FACELLIA FACELLIA F2 FACEL II FACEL III FACEL IV
4520-5407 4520-5407 5907-6276 6276 1646 1646 6276-6767 1780 2860
1955-58 1955-58 1959-61 1959-61 1960-63 1960-63 1962-64 1963-64 1964
42.500 55.000 50.000 50.000 25.000 25.000 65.000 25.000 27.000
1947-49 1948-51 1950-52 1951-53 1953-55 1952-55 1956-64 1964-67 1956-58 1958-63 1958-63 1960-64 1963-64 1958-60 1960-62 1956-59 1960-62 1960-62 1961-64 1964-66 1964-66 1966-68 1964-66 1966-68 1966-68 1966-68 1967-72 1969-70 1966-68 1968-73 1970-73 1980-82 1980-82
900.000 420.000 375.000 375.000 320.000 850.000 680.000 425.000 325.000 180.000 320.000 140.000 320.000 1.600.000 2.100.000 1.800.000 1.600.000 2.500.000 7.650.000 3.500.000 430.000 560.000 370.000 95.000 200.000 300.000 100.000 310.000 790.000 250.000 800.000 30.000 30.000
FERRARI 166-SPORT 1995 166-INTER 1995 195-INTER 2341 212-INTER 2562 250-EUROPA 2953 340/342/375-AMERICA 4101-4503 400/410-SUPERAMERICA 3967-4961 500-SUPERFAST 4961 250-GT-P.F./BOANO/ELLENA 2953 250-GT-2-POSTI PININ 2953 250-GT-CABRIOLET PININ 2953 250-GT-2+2/330-GT-2+2 2953-3967 250-GTL 2953 250-GT-SPIDER CALIFORNIA (LWB) 2953 250-GT-SPIDER CALIFORNIA (SWB)2953 250-GT-TOUR DE FRANCE 2953 250-GT-SWB 2953 250-GT-SWB-COMPETIZ 2953 250-GTO/GTO-64 2953 250-LE MANS 2953-3285 275-GTB 3285 275-GTB/4 3285 275-GTS 3285 330-GT-2+2-(I/II-SERIE) 3967 330-GTC 3967 330-GTS 3967 365 GT-2+2 4390 365-GTS 4390 365 SPIDER CALIFORNIA 3967-4390 365 GTB/4 DAYTONA 4390 365 GTS/4 DAYTONA SPID. 4390 208 GTB 1991 208 GTS 1991
208 GTB TURBO 208 GTS-TURBO 308-GT4 308-GTB-VETRORESINA 308-GTB 308-GTS 308-GTBI 308-GTSI 308-GTB-QUATTROVALVOLE 308-GTS-QUATTROVALVOLE 328 GTB 328 GTS 348 TB 348 TS 348 SPIDER 288-GTO MONDIAL 8 MONDIAL QUATTROVALVOLE MONDIAL CABRIOLET 365-GTC/4 365-GT4-2+2 400-GT 400I 365-GT4-BB 512-BB 512-BBI TESTAROSSA TESTAROSSA 512 TR F 512M F 40 456GT/GTA F355 BERLINETTA F355 GTS F355 SPIDER F 50 550 MARANELLO 360 MODENA 360 SPIDER
1991 1991 2926 2926 2926 2926 2926 2926 2926 2926 3185 3185 3405 3405 3405 2855 2926 2926 2926 4390 4390 4823 4823 4390 4942 4942 4942 4942 4942 4942 2936 5474 3496 3496 3496 4968 5474 3586 3586
1982-83 1982-83 1977-80 1975-78 1977-81 1977-81 1981-82 1981-82 1982-83 1982-83 1985-89 1985-89 1989-94 1989-94 1993-95 1984-85 1980-82 1982-83 1983 1971-72 1972-76 1976-79 1979-83 1973-76 1976-81 1981-83 1984-85 1986-91 1994-96 1994-96 1987-92 1993-97 1994-97 1994-97 1995-97 1995-97 1996-97 1999-00 2000
31.000 33.000 25.000 70.000 35.000 35.000 30.000 30.000 35.000 36.000 39.000 40.000 38.000 40.000 43.000 320.000 15.000 17.000 22.000 75.000 35.000 27.000 30.000 150.000 140.000 120.000 80.000 70.000 85.000 90.000 400.000 80.000 70.000 75.000 85.000 290.000 70.000 75.000 90.000
1460 1460 2296 3446 3446 4766 990 990 2244 2516 3739 3739 1438 1438 2516 2516 1758 1944 2516 2852 995 995 995 995 995 995 995 995 995 995 995 569 569 569 569 569 569 569 569 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1493 1493 1493 1395 1395 1901
1919-27 1921-26 1919-27 1919-28 1920-25 1922-27 1925-29 1925-29 1927-29 1928-31 1928-31 1929-31 1929-32 1931-34 1931-33 1931-34 1933-38 1933-38 1934-37 1938-44 1932-34 1932-34 1932-34 1932-34 1933-37 1934-37 1934-37 1934-37 1934-37 1934-37 1934-37 1938-45 1938-45 1946-48 1948-49 1948-49 1949-55 1949-52 1952-55 1937-39 1937-39 1938-39 1939-45 1939-48 1948-49 1949-53 1947-50 1950-51 1935-47 1948-49 1949-50 1950-54 1950-54 1953-54
27.500 35.000 30.000 35.000 40.000 160.000 25.000 30.000 40.000 40.000 45.000 75.000 20.000 30.000 35.000 35.000 25.000 25.000 30.000 48.000 17.500 22.500 25.000 50.000 15.000 17.000 17.000 25.000 25.000 80.000 80.000 14.000 14.000 12.000 11.500 14.000 10.500 11.000 8.000 12.000 14.000 70.000 14.000 12.500 12.500 10.500 60.000 60.000 21.000 19.000 19.000 11.000 18.000 8.000
FIAT 501/502/503-TORPEDO 501-S 505/507-TORPEDO 510/512-TORPEDO 510-S 519/519-A/519-B-TORP 509/509-A 509-S 520-TORPEDO 521/521-C 525/525-N/525-S 525-SS 514/514-L 514-S/514-MM 522-C/522-L 524-C/524-L 518-C/518-L ARDITA 1750 518-C/518-L-ARDITA 2000 527/527-S ARDITA-2500 2800-BERLINA MINISTERIALE 508 BALILLA (3M) BERLINA 508 BALILLA (3M) TORPEDO 508 BALILLA (3M) SPIDER 508 BALILLA (3M) SPID. S 508 M 508 BALILLA (4M) BERL 2 P. 508 BALILLA (4M) BERL 4 P. 508 BALILLA (4M) TORP 508 BALILLA (4M) SPIDER 508 S (4M) S.S. (C.-D’ORO) 508 S (4M) (BERL.-M.M.) 500 TOPOLINO TRASF. (B.) 500 TOPOLINO BERL (B.) 500 A (BALESTRA LUNGA) 500 B 500 B GIARDINIERA LEGNO 500 C 500 C GIARDINIERA LEGNO 500 C BELVEDERE 508 C (NUOVA BALILLA) 508 L (NUOVA BALILLA) 508 C-M.M. 508 C-1100-MILITARE 1100-(A)/(A) L 1100 B/BL 1100 E/EL 1100-S 1100 S 1500-A/B/C 1500-D 1500-E 1400 1400-CABRIOLET 1400 DIESEL
| 140
1400-A 1400-B 1900 1900-GRANLUCE 1900-TORPEDO POLIZIA 1900-A 1900-A-GRANLUCE 1900-B 1900-B-GRANLUCE 8V 8V-ZAGATO 1100/103 1100/103-TV 1100/103-TV-TRASF. 1100/103-E 1100/103-E-TV 1100/103-E-TV-TRASF. 1100/103-D 1100/103-D-FAMILIARE 1100/103-H-LUSSO 1100-EXPORT 1100-SPECIAL 1100-FAMILIARE 1100-D 1100-D FAMILIARE 1100-R 1100-R-FAMILIARE 1200-GRANLUCE 1200-TRASFORMABILE 1200-CABRIOLET 600-(VETRI SCORREVOLI) 600 TRASF -(VETRI SCOR.) 600 600 D 600-MULTIPLA 600-D MULTIPLA NUOVA 500 NUOVA 500-SPORT NUOVA 500-S TETTO AP 500-D 500 F 500 LUSSO 500-GIARDINIERA 500-R 1800/1800-B 1800-SPECIALE 1800/1800-B-FAMILIARE 2100 2100-SPECIALE 2100-FAMILIARE 2300 2300-SPECIALE 2300-LUSSO 2300-FAMILIARE 2300-LUSSO FAMILIARE 2300-COUPÉ 2300-COUPÉ S 1300 1300-FAMILIARE 1500/1500-C 1500-FAMILIARE 1500-L 1500-CABRIOLET (OSCA) 1500-COUPÉ 1500-CABRIOLET 1600-S CABRIOLET 1600-S CABRIOLET 1600-S-COUPÉ 850 NORMALE/SUPER 850-IDROMATIC 850 SPECIAL 850 COUPÉ 850-SPORT COUPÉ 850-SPIDER 850-SPORT SPIDER 124-SPORT COUPÉ 124-SPORT COUPÉ 124-SPORT SPIDER 124-SPORT SPIDER 124-BERLINA/S/ST 124-SPORT COUPÉ 1.6/1.8 124-SPORT SPIDER 1.6/1.8 124-ABARTH-RALLY SPORT SPIDER SPIDER EUROPA PININ SPIDER EUROPA VOL PININ 125 125-SPECIAL 125-SPECIAL DINO COUPÉ DINO-2400-COUPÉ DINO SPIDER DINO-2400-SPIDER 128-RALLY 128-SPORT COUPÉ/3-P. X1/9 X1/9-FIVE SPEED BERTONE 130-BERLINA 2800 130-BERLINA 3200 130-COUPÉ
1395 1935 1901 1901 1901 1901 1901 1901 1901 1996 1996 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1089 1221 1221 1089 1089 1221 1221 1221 633 633 633 767 633 767 479 499,5 499,5 499,5 499,5 499,5 499.5 594 1795 1795 1795 2054 1795 2054 2279 2254 2279 2279 2279 2279 2279 1295 1295 1481 1481 1481 1491 1481 1481 1568 1568 1568 843 843 843 843 903 843 903 1438 1608 1438 1608 1197-1592 1592-1756 1592-1756 1756 1995 1995 1995 1608 1608 1608 1987 2418 1987 2418 1290 1116-1290 1290 1498 2866 3235 3235
1954-56 1956-58 1952-54 1952-54 1952-54 1954-56 1952-54 1956-58 1956-58 1952-54 1952-54 1953-56 1953-56 1955-56 1956-57 1956-57 1956-57 1957-60 1957-60 1959-60 1960-62 1960-62 1960-62 1962-66 1962-66 1966-69 1966-69 1957-60 1957-60 1959-63 1955-57 1955-57 1957-60 1960-69 1956-60 1960-67 1957-60 1958-60 1958-60 1960-65 1965-72 1968-72 1960-66 1972-75 1959-68 1959-61 1959-68 1959-61 1959-61 1959-61 1961-63 1959-61 1963-68 1961-63 1963-68 1961-65 1961-69 1961-66 1961-66 1961-67 1961-67 1962-68 1959-62 1963-65 1963-66 1962-65 1965-66 1963-66 1964-68 1966-68 1968-71 1965-68 1968-71 1965-68 1968-72 1966-69 1969-72 1966-69 1969-72 1971-74 1972-74 1972-75 1972-76 1979-82 1982-83 1983 1967-69 1968-70 1970-2 1967-69 1969-72 1966-69 1969-72 1972-78 1971-78 1972-78 1978-83 1969-71 1971-77 1971-77
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
LISTINO AUTOSTORICHE
10.000 10.000 11.500 14.500 14.000 10.000 14.500 11.000 14.500 110.000 130.000 8.000 9.500 14.500 7.000 8.500 14.500 7.500 6.500 6.500 5.500 5.500 6.500 6.000 6.000 5.500 5.500 6.500 13.500 13.500 9.000 9.500 8.000 7.500 12.500 12.000 9.000 10.000 10.000 8.000 7.500 7.000 9.000 8.000 5.000 5.500 6.000 5.000 5.000 6.000 5.500 6.500 6.500 5.000 7.000 12.000 14.000 3.000 3.500 3.000 3.500 4.000 17.000 8.000 10.000 16.000 17.000 13.500 3.500 3.500 4.500 8.500 7.000 10.000 8.500 4.500 4.000 11.000 11.000 3.500 3.500 11.000 30.000 8.000 10.000 12.500 3.500 3.500 3.500 20.500 18.000 40.000 42.500 4.000 3.000 9.000 7.000 4.000 4.500 7.000
594-652 652-704 1049 1301 1995 1995 1995 1995 1585 1995 1585 1995
1972-83 1983-92 1978-81 1981-83 1976-78 1978-81 1981 1981-83 1981-82 1981-83 1983 1983
2.000 1.000 1.500 2.000 18.000 4.000 4.500 4.500 2.500 3.500 3.000 3.500
FORD GERMANIA TAUNUS 12 M CABRIOLET 1172-1498 TAUNUS 15 M 1498 TAUNUS 17 M 1699 TAUNUS 17 M CABRIOLET 1499 TAUNUS 17 M CABRIOLET 1699 TAUNUS 12 M CABRIOLET 1498 OSI-20M/TS-COUPÉ 1998-2293 ESCORT MEXICO 1601 ESCORT RS 1600 1601 ESCORT RS 1800 1835 ESCORT RS-2000 1993 ESCORT RS-2000 1993 ESCORT III SERIE CABRIOLET 1392-1597 ESCORT XR3/XR3I 1597 ESCORT RS TURBO 1597 ESCORT RS 2000 (IV SERIE) 1998 ESCORT RS 2000 4X4 (IV SERIE) 1998 ESCORT RS T. COSWORTH 4X4 1993 ESCORT IV SERIE CABRIOLET 1392-1796 CAPRI I/II-SERIE 1305-2293 CAPRI 2600-RS 2637 CAPRI 2800-RS/TURBO 2792 FIESTA XR2 1598 FIESTA XR 2I 1796 FIESTA TURBO 1597 RS-200 1803 SIERRA XR4I 2792 SIERRA XR4I 4X4/2.8I 4X4 2792 SIERRA 2.9I 4X4 2933 SIERRA 2.9I 4X4 SW 2933 SIERRA RS COSWORTH 1993 SIERRA RS 500 COSWORTH 1993 SIERRA COSWORTH 4X4/3VOL. 1993
1959-62 1955-58 1957-60 1957-60 1962-64 1963-66 1967-68 1971-75 1971-75 1975-77 1974-77 1977-80 1983-90 1980-90 1984-90 1991-92 1993-97 1992-95 1990-96 1969-73 1970-73 1981-83 1981-88 1989-95 1990 1985-86 1982-88 1985-88 1988-89 1988-89 1986-87 1987 1988-93
5.000 2.500 2.500 5.000 4.000 5.000 6.500 12.500 12.000 12.000 12.000 10.500 3.500 1.500 2.500 2.500 3.500 7.000 3.000 2.500 12.000 4.000 1.000 1.000 1.000 52.000 1.000 2.000 2.500 2.000 10.000 17.000 8.000
FORD GRAN BRETAGNA ANGLIA P. POPULAR 100E ANGLIA ESTATE 105E ANGLIA E94A-E49A ANGLIA SUPER 123 E CONSUL MK1/MK2-BERL CONSUL CONV.-MK1-MK2 CONSUL/CAPRI 315 CORTINA MK1 CORTINA MK2 CORTINA LOTUS MK1 CORTINA T C MK2 (LOTUS) ZEPHYR/ZODIAC CONV. ZODIAC MK4
1172 997 993 1198 1508-1703 1508-1703 1498 1198-1500 1298-1599 1558 1558 2533 2994
1953-62 1959-67 1939-53 1962-65 1950-62 1959-62 1961-64 1962-66 1967-70 1964-66 1967-69 1953-62 1966-72
3.500 3.500 4.500 3.500 3.000 4.000 3.000 2.500 1.500 27.000 20.000 5.000 3.000
1955-67 1957-62 1958-65 1962-67 1964-67 1966-68 1967-68
5.000 5.500 3.500 3.000 6.000 10.000 10.000
GLAS GOGGOMOBIL-T400 GOGGOMOBIL-TS400 ISAR-T600/T700 1004/1204/1304 1300/1600/1700-GT-(BMW) 2600 V8-3000 V8 BMW-3000-COUPÉ
395 395 584-688 992-1290 1290-1682 2580-2982 2982
2443
1949-54
90.000
HILLMAN MINX MINX MINX CONVERTIBLE MINX CONVERTIBLE IMP.-BERL./CALIF/RALLY HUNTER
1265-1390 1498-1592 1265-1390 1498 875-998 1725
H6/G6B-COUPÉ DE VILLE J12 COUPÉ DE VILLE K6-LIMOUSINE
6597 9424 5184
1919-32 1931-38 1933-38
260.000 410.000 190.000
INNOCENTI A-40-BERLINA/COMB. A-40-S 950-SPIDER 1100-SPIDER 1100-C-COUPÉ IM3/IM35 J4/J4S/I5 MINI MINOR 33.1-CV MINI MINOR 37-CV MINI MINOR MK2 MINI MINOR MK3 MINI COOPER MINI COOPER MK2 MINI COOPER MK3 MINI-T-MK1-LEGNO MINI-T-MK2-LEGNO MINI-T-MK2-METALLICA MINI T-MK3-LEGNO MINI T-MK3-METALLICA MINI 1000/EXPORT MINI-1001/EXPORT MINI COOPER 1300/EXP. MINI MATIC 1000 MINI-T-1000 MINI DE TOMASO MINI DE TOMASO TURBO
948 1098 948 1098 1098 1098 1098 848 848 848 848 998 998 998 848 848 848 848 848 998 998 1275 998 998 1275 993
1960-63 1963-67 1960-63 1963-68 1967-69 1963-70 1964-73 1965-67 1967-68 1968-70 1970-72 1966-68 1968-70 1970-72 1966-68 1968-70 1968-70 1970-72 1970-72 1972-75 1972-75 1972-76 1972-72 1972-74 1976-83 1983-90
4.000 4.000 8.500 9.000 8.000 5.000 4.500 6.000 6.000 5.500 5.500 12.000 12.000 12.000 9.000 9.000 7.000 9.000 7.000 7.000 7.000 12.000 7.000 5.000 4.000 4.000
198-236
1953-56
9.500
ISO ISETTA
ISO-RIVOLTA GT 300/IR-300 GT-340/IR-340 4S-(4 SPORTELLI)/FIDIA LELE (300-355-CV) LELE-IR6 LELE-SPORT MARLBORO GRIFO-GL (300-365-CV)/IR GRIFO 7-LITRI GRIFO IR8 GRIFO-IR9-CAN-AM
5359 5359 5359 5359 5762 5762 5359 6998 5762 6998
1962-70 1962-70 1967-72 1969-72 1972-74 1972-74 1965-70 1968-70 1971-74 1971-74
35.000 35.000 22.500 27.000 28.000 29.000 75.000 110.000 90.000 130.000
ISOTTA FRASCHINI TIPO 8 TIPO 8A TIPO 8B TIPO 8AS TIPO 8A SS
5898 7370 7370 7370 7370
1919-24 1924-30 1930-32 1924-30 1928-32
550.000 590.000 670.000 620.000 740.000
2813 1954 1995
1919-26 1923-28 1925-32
50.000 35.000 50.000
1932-36 1932-36 1935 1936-41 1935-40 1935-40 1935-40 1935-40 1935-40 1935-40 1945-49 1945-49 1945-49 1945-49 1948-49
90.000 80.000 135.000 260.000 44.500 65.000 60.000 45.500 65.000 42.500 40.000 40.000 40.000 55.000 130.000
ITALA TIPO 50 - 25/.35-HP TIPO 56-BERLINA TIPO 61 BERLINA
1949-58 1956-67 1949-58 1956-61 1964-71 1967-74
5.000 4.000 17.500 7.500 4.000 3.000
SS1-COUPÉ/CABRIOLET SS2-COUPÉ/CABRIOLET SS90 ROADSTER SS100-ROADSTER 1 1/2-LITRE BERLINA 1 1/2-LITRE CABRIOLET 2 1/2-LITRE CABRIOLET 2 1/2-LITRE BERLINA 3 1/2-LITRE CABRIOLET 3 1/2-LITRE BERLINA 1 1/2-LITRE BERLINA 2 1/2-LITRE BERLINA 3 1/2-LITRE BERLINA 3 1/2-L DROP HEAD COUPÉ XK 120-OTS. (C. ALL)
2054-2663 1052-1343 2663 2663-3485 1776 1776 2663 2663 3485 3485 1776 2663 3485 3485 3442
| 141
XK 120-OTS (C. ACCIAIO) 3442 XK-120-FIXED HEAD COUPÉ 3442 XK-1200-DROP HEAD COUPÉ 3442 XK-140-OPEN-TWO-SEATER 3442 XK 140 FIXED HEAD COUPÈ 3442 XK-140-DROP-HEAD-COUPÉ 3442 XK-150-OPEN TWO SEATER 3442-3781 XK 150-S-OPEN TWO SEATER 3442-3781 XK-150-FIXED HEAD COUPÉ 3442-3781 XK-150-S-FIXED HEAD COUPÉ3442-3781 XK-150-DROP HEAD COUPÉ 3442-3781 KK-150-S-DROP HEAD COUPÉ 3442-3781 C-TYPE 3442 D TYPE 3442-3781 XK-SS 3781 MK-V-BERLINA 2663-3485 MK-V-DROP HEAD COUPÉ 2663-3485 MK-VII 3442 MK-VII-M 3442 MK-VIII 3442 MK-IX 3781 2.4-LITRE 2483 3.4 LITRE 3442 MK2-2.4-LITRE 3483 MK2-3.4-LITRE 3442 MK2-3.8-LITRE 3781 3.4-S 3442 3.8-S 3781 MK-X 3781-4235 420 4235 420-G 4235 240 2483 340 3442 E-TYPE I S. FLAT FLOOR C. 3781 E-TYPE I S. FLAT FLOOR S. 3781 E-TYPE I SERIE COUPÉ 3781 E-TYPE I SERIE SPIDER 3781 E-TYPE I-SERIE COUPÉ 4235 E-TYPE I-SERIE COUPÉ 2+2 4235 E-TYPE I SERIE SPIDER 4235 E-TYPE II-SERIE COUPÉ 4235 E-TYPE II-SERIE COUPÉ 2+2 4235 E-TYPE II-SERIE SPIDER 4235 E-TYPE V12 COUPÉ 5345 E-TYPE V12 ROADSTER 5345 XJ6-2.8 2791 XJ6-4.2-I-SERIE 5345 XJ12/XJ12L-I-SERIE 5345 XJ6-3.4/4.2/4.2L-II-SERIE 3442-4235 XJ6-4.2-COUPÉ II-SERIE 4235 XJ12-II-SERIE 5345 XJ12-COUPÉ II-SERIE 5345 XJ6-3.4/4.2I-III-SERIE 3442-4235 XJ12-III-SERIE 5345 XJ12-H.E.-III-SERIE 5345 SOVEREIGN 4.2 4235 SOVEREIGN 5.3 H.E. 5345 XJ6 2.9/3.6 (XJ 40) 2919-3590 XJ6 2.9/3.6 (XJ 40) 2919-3590 SOVEREIGN 2.9/3.6 (XJ 40) 2919-3590 SOVEREIGN 2.9/3.6 (XJ 40) 2919-3590 XJ6 3.2-4.0 (XJ40) 3229-3990 SOVEREIGN 3.2-4.0 (XJ 40) 3229-3990 XJ 12 6.0 (XJ 40) 5993 XJ-R (XJ 40) 3980 XJ6 3.2/4.0 SOVEREIGN 3239-3980 XJ12 6.0 5993 XJ-R 3980 XJ8 3.2/4.0 3253-3996 XJR SUPER CHARGED 3996 XJS 3.6/3.6 CAT 3590 XJS 4.0 3980 XJS 5345 XJS H.E. 5345 XJS H.E. 5345 XJS 6.0 V12 5993 XJR-S 5993 XJ-SC 5345 XJS CONVERTIBLE 3980-5993 XJ-220 3498 XK8 COUPÉ 3996 XK8 CONVERTIBLE 3996
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
HISPAÑO SUIZA
JAGUAR
HEALEY SILVERSTONE
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I 126/126 PERSONAL 126/BIS/UP 127-SPORT 127-SPORT 5-MARCE 131 RALLY ABARTH 131-RACING 131-RACING VOLUMETRICA 131-VOLUMETRICA 4-P. RITMO 105 TC-I-SERIE RITMO 125 TC RITMO 105-TC (II-SERIE) RITMO 130-TC
1949-54 1951-54 1951-54 1954-57 1954-57 1954-57 1957-61 1958-61 1957-61 1958-61 1957-61 1958-61 1951-53 1954-57 1956-57 1948-50 1948-50 1950-54 1955-56 1956-58 1959-61 1955-59 1957-59 1955-59 1957-59 1959-67 1964-68 1964-68 1961-66 1966-68 1966-70 1967-69 1967-68 1961-62 1961-62 1962-64 1962-64 1964-68 1966-68 1966-68 1968-71 1968-70 1968-71 1970-75 1970-75 1968-72 1968-73 1972-73 1973-79 1975-77 1973-79 1975-77 1979-83 1979-81 1981-83 1983-86 1983-86 1986-87 1988-90 1986-87 1988-90 1990-94 1990-94 1993-94 1990-94 1994-97 1994-97 1994-97 1997 1997 1983-91 1991-96 1975-81 1981-82 1988-93 1993-96 1990-93 1983-87 1988-96 1992 1996-97 1996-97
90.000 60.000 75.000 60.000 45.000 55.000 55.000 65.000 40.000 45.000 52.000 57.000 700.000 1.000.000 850.000 35.000 70.000 20.000 20.000 25.000 28.000 17.000 19.500 21.500 28.000 32.000 17.500 19.500 14.500 12.000 14.500 17.000 19.500 45.000 60.000 40.000 52.500 35.000 30.000 47.000 32.500 27.000 43.000 30.000 40.000 8.500 9.500 8.000 8.500 14.000 7.000 16.000 7.000 12.000 9.000 7.000 8.000 4.000 5.000 5.000 6.000 7.000 8.000 10.000 10.000 9.000 11.000 12.000 11.000 13.000 8.000 9.000 7.500 9.500 9.000 10.000 10.000 10.000 15.000 200.000 20.000 25.000
1950-58 1963-64 1962-66 1966-71 1967-72 1974-76 1971-72 1972-76 1975-76
30.000 32.500 32.500 33.000 40.000 40.000 36.000 15.000 12.000
JENSEN INTERCEPTOR 541 R/541-S C-COUPÉ V8/CR-8 INTERCEPTOR I/II-SERIE INTERCEPTOR FF INTERCEPTOR III S.C.2212 INTERCEPTOR SP JENSEN-HEALEY GT
3993 3993-5354 5916-6276 6276 6276-7206 7212 1973 1973
LAGONDA 11.9/12/24 1420 1920-25 2 LITRE 1954 1926-33 3 LITRE (TUTTI I MODELLI) 2931-3181 1929-33 16/65 2400-2692 1926-28 16/80 1991 1933 M45/RAPIDE M45 4453 1933-34 LG45 3619-4453 1935-36 LG6 4453 1938-39 41/2V12/RAPIDE 4480 1937-40 2-1/2-LITRE BERLINA 2580 1946-53 2-1/2 L. DROP HEAD COUPÉ 2580 1946-53 3-LITRE BERLINA 2922 1953-58 3 LITRE DROP HEAD COUPÉ 2922 1953-58 RAPIDE BERLINA 3995 1961-64
17.000 19.000 27.000 27.000 27.000 45.000 55.000 49.000 110.000 25.000 40.000 40.000 45.000 35.000
LAMBORGHINI 350-GT 400-GT 400-GT-2+2 P-400-MIURA P-400-MIURA S P-400-MIURA SV ESPADA ISLERO/ISLERO S JARAMA/JARAMA S P 250-S-2+2-URRACO URRACO P200 URRACO P250 URRACO P300 SILHOUETTE JALPA P350-GTS COUNTACH LP400 COUNTACH LP400S COUNTACH LP500S COUNTACH QUATTROV. COUNTACH 25° ANNIVERS. LM 002 DIABLO/DIABLO SE/DIABLO VT DIABLO SV/SVR DIABLO/DIABLO VT ROADST. DIABLO GT/GTR DIABLO 6.0
3464 3929 3929 3929 3929 3929 3929 3929 3929 2462 1994 2462 2996 2996 3485 3929 3929 4754 5167 5167 5167 5707 5707 5707 5992 5992
1964-67 1966-68 1966-68 1966-68 1968-71 1971-73 1968-78 1968-70 1970-76 1970-75 1974-79 1976-79 1974-79 1977-79 1983-88 1973-78 1978-82 1982-84 1985-89 1989-90 1985-88 1990-97 1991-97 1995-97 1999-00 2000
165.000 155.000 130.000 310.000 420.000 550.000 35.000 50.000 45.000 35.000 25.000 30.000 32.000 55.000 35.000 130.000 110.000 100.000 100.000 90.000 55.000 85.000 90.000 110.000 130.000 90.000
1922-23 1923-26 1927 1928-31 1928-32 1931-39 1931-34 1933-36 1937-39 1939-45 1945-49 1939-48 1948-49 1949-53 1950-52 1952-53 1951-52 1952-53 1954-57 1950-51 1952-54 1955-57 1951-52 1953-55 1956-57 1957-58 1955 1956-58 1953-56 1956-59 1957-59 1957-59 1957-59 1959-63 1959-62 1960-63 1959-63 1959-63 1959-62 1957-63 1959-63 1958-63 1960-63 1958-63
270.000 230.000 220.000 230.000 140.000 100.000 40.000 30.000 35.000 30.000 26.000 16.000 15.000 13.000 18.000 19.000 20.000 20.000 18.000 35.000 35.000 35.000 90.000 90.000 90.000 90.000 180.000 130.000 14.000 13.000 17.000 17.500 54.000 12.000 15.000 12.000 14.000 16.500 45.000 14.000 19.000 35.000 40.000 90.000
LANCIA LAMBDA I-SERIE TORPEDO 2120 LAMBDA II/VI-S.-TORPEDO 2120 LAMBDA VII-SER. TORPEDO 2370 LAMBDA VIII/IX-S. TORPEDO 2570 DILAMBDA I/II-S. BERLINA 3960 ASTURA I/IV-SERIE BERL. 2604-2972 ARTENA BERLINA 1925 AUGUSTA BERLINA 1196 APRILIA BERLINA 1351 APRILIA BERLINA 1486 APRILIA 1500 1485 ARDEA I/II-SERIE BERLINA 903 ARDEA III-SERIE 903 ARDEA IV-SERIE 903 AURELIA B10 1754 AURELIA B15 1991 AURELIA B21 1991 AURELIA B22 1991 AURELIA II SERIE B12 2266 AURELIA B50/B51 1754 AURELIA B52/B53 1991 AURELIA B55/B56 2266 AURELIA B20-GT 1991 AURELIA B20-GT 2500 2451 AURELIA B20-GT 2500 2451 AURELIA B20-GT-2500 2451 AURELIA B24-SP (AMERICA) 2451 AURELIA B24-CONV. 2451 APPIA C10-I-SERIE 1090 APPIA C10-II-SERIE 1090 APPIA II-SERIE COUPÉ PININ. 1090 APPIA II-S. CON.-VIGNALE 1090 APPIA II-S. GTZ/GTE-Z 1090 APPIA III-SERIE 1090 APPIA III-S. LUSSO VIGNALE 1090 APPIA III-S. GIARD VIOTTI 1090 APPIA III-S. COUPÉ PININ. 1090 APPIA III-S. CONV.-VIGNALE 1090 APPIA III-S. GTE/SPORT Z 1090 FLAMINIA BERLINA 2458 FLAMINIA COUPÉ PININ 2458 FLAMINIA GT TOURING 2458 FLAMINIA GT CONV.-TOUR 2458 FLAMINIA SPORT ZAGATO 2459
FLAMINIA BERLINA 2.8 2775 1963-70 FLAMINIA COUPÉ PININ 2.8 2775 1963-67 FLAMINIA GT TOUR 2.8 2775 1963-65 FLAMINIA GT TOUR 2.8-2+2 2775 1963-65 FLAMINIA CONV.-TOUR 2.8 2775 1963-64 FLAMINIA SPORT Z 2.8 2775 1963-64 FLAMINIA SUPER SPORT Z 2775 1964-67 FLAVIA BERLINA 1500 1960-67 FLAVIA COUPÉ PININ. 1500 1962-64 FLAVIA CONV. VIGNALE 1500 1962-64 FLAVIA SPORT 1500 1962-64 FLAVIA 1.8 1800 1963-67 FLAVIA 1.8-INIEZIONE 1800 1965-67 FLAVIA COUPÉ PININ. 1.8 1800 1963-68 FLAVIA COUPÉ PININ. 1.8 I 1800 1965-68 FLAVIA CONV VIGNALE 1.8 1800 1963-67 FLAVIA SPORT ZAGATO 1.8 1800 1963-67 FLAVIA II-SERIE 1488 1967-70 FLAVIA II-SERIE 1800 1800 1967-70 FLAVIA 2000/2000-INIEZ. 1991 1969-71 FLAVIA COUPÉ 2000 1991 1969-71 FLAVIA COUPÈ 2000 INIEZ. 1991 1970-71 2000-BERLINA 4M/5M 1991 1971-75 2000 I.E. BERLINA 1991 1972-75 2000-COUPÉ 1991 1971-74 2000-COUPÉ HF 1991 1971-74 FULVIA BERLINA 1091 1963-67 FULVIA 2C 1091 1964-69 FULVIA GT 1216 1967-70 FULVIA GT 1231 1967-69 FULVIA GTE 1298 1968-69 FULVIA BERL. 1.3-(4M/5M) 1298 1969-72 FULVIA COUPÉ 1216 1965-67 FULVIA COUPÉ 1231 1967-70 FULVIA COUPÉ HF 1216 1966-67 FULVIA COUPÉ RALLYE 1.3 1298 1967-69 FULVIA COUPÉ RALLYE 1.3 S 1298 1968-70 FULVIA COUPÉ 1.3-RALLYE HF 1298 1967-70 FULVIA SPORT ZAGATO 1216 1965-67 FULVIA SPORT 1.3-Z 1298 1967-69 FULVIA SPORT 1.3-S Z 1298 1968-72 FULVIA HF-1600-(FANALONE) 1584 1968-70 FULVIA COUPÉ HF 1600 L 1584 1970-72 FULVIA SPORT 1600-Z 1584 1970-72 FULVIA COUPÉ II-SERIE 1298 1970-73 FULVIA 3 COUPÉ 1298 1973-76 FULVIA COUPÉ M.CARLO 1298 1973-76 FULVIA COUPÉ SAFARI 1298 1974-76 BETA COUPÉ 1.6/1.8-I-S. 1592-1756 1973-75 BETA 1.3/1.6/2.0 II SERIE 1301-1995 1975-79 BETA 1.6/2.0 III SERIE 1585-1995 1979-82 BETA COUPÈ 1.3/1.6/2.0 II/III S.1297-1995 1975-81 BETA COUPÈ 1.3/1.6/2.0I.E. IV S.1366-1995 1981-84 BETA COUPÉ 2.0-VOLUMEX 1995 1983-84 BETA HPE 1.6/1.8-I-SERIE 1592-1756 1975 BETA HPE 1.6/2.0 II/III SERIE 1585-1995 1975-81 BETA HP EXECUTIVE 1.6/2.0I.E.1585-1995 1981-84 1983-84 BETA HP EXECUTIVE 2.0 V. 1995 BETA SPIDER 1.6/1.8/2.0 I/II S. 1585-1995 1974-82 BETA M.CARLO SP/COUPÉ 1995 1980-84 STRATOS HF 2418 1974-78 DELTA (TUTTI I MODELLI) 1301-1498 1979-88 DELTA GT 1600/GT I.E. 1585 1982-91 DELTA HF TURBO 1585 1983 DELTA HF TURBO I.E. 1585 1986-91 DELTA HF 4WD 1995 1986-87 DELTA HF INTEGRALE 1995 1987-89 1989-91 DELTA HF INTEGRALE 16V 1995 1991-95 DELTA HF INTEGRALE 16V EVOL. 1995 DELTA S4 1759 1985-87 DELTA TURBO DS 1929 1986-88 GAMMA 2000-I-SERIE 1999 1976-79 GAMMA 2500-I-SERIE 2484 1976-79 GAMMA 2000-II-SERIE 1999 1980-83 1980-83 GAMMA 2.5 I.E.-COUPÉ II S. 2484 037-RALLY 1995 1982-84
15.000 20.000 30.000 22.000 42.000 100.000 105.000 7.000 13.000 16.000 29.000 6.000 8.500 14.000 15.000 18.000 27.000 5.000 5.000 5.000 12.000 11.500 5.000 5.000 11.000 13.000 5.000 4.500 5.000 5.000 6.000 4.500 10.000 9.000 24.000 9.000 10.000 20.000 18.000 15.000 15.500 50.000 22.000 22.000 8.000 7.000 8.000 8.000 8.000 7.000 6.000 6.000 6.000 6.000 4.000 4.000 4.000 6.000 9.000 12.000 150.000 4.000 4.000 6.000 6.000 7.000 9.500 14.000 25.000 150.000 4.000 4.000 4.000 4.000 8.000 180.000
LOTUS SEVEN I-S.-(AUSTIN/FORD) SEVEN II-SERIE SEVEN III-SERIE SEVEN ELITE ELAN COUPÉ ELAN SPIDER ELAN 2+2 130S-COUPÉ EUROPA ESPRIT ESPRIT TURBO ESPRIT TURBO INTERC. SE ESPRIT 2.0 TURBO/GT3 ESPRIT V8 TWIN TURBO ECLAT/EXCEL ELITE ELAN 1.6I
948-1172 1498 1558 1599 1216 1558 1558 1558 1563 1973-2174 2174 1973 1973-1994 3506 1973-2174 1973-2174 1588
1957-62 1962-65 1965-67 1971-75 1957-64 1962-75 1962-75 1971-74 1971-75 1975-83 1978-83 1991-93 1996-00 1996-97 1976-83 1976-83 1989-92
| 142
27.000 22.000 22.000 24.000 37.000 24.000 27.000 17.000 18.000 15.000 19.000 22.000 22.000 22.000 10.000 10.000 12.000
ELAN 1.6I TURBO/ELAN S2 ELISE
1588 1795
1989-95 1995-97
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
LISTINO AUTOSTORICHE
14.000 18.000
MARCOS GT-1600 MINI GT 3-LITRE 2-LITRE MANTIS
1650 848-1275 2994 1996 2498
1964-70 1965-72 1968-73 1969-73 1970-73
20.000 11.000 17.500 15.000 9.000
MASERATI A6-1500 1488 A6-G-2000-PININFARINA 194 A6-G/54-2000-ZAGATO 1985 A6-G/54 2000-ALLEMANO 1985 A6-G/54 2000-FRUA SP. 1985 3500-GT COUPÉ TOUR CARB 3485 3500-GR SP VIGNALE CARB 3485 3500 GTI COUPÈ T. INIEZIONE 3485 3500-GTI SP VIGNALE I. 3485 5000-GT 4937-4941 3500-GT-2-POSTI (MISTRAL) 3485 MISTRAL 3.7/4.0 3692-4014 MISTRAL SPIDER 3.7/4.0 3692-4014 SEBRING 3.5/4.0 GTIS-VIGN. 3485-4014 GHIBLI 4.7 4719 GHIBLI 4.7-SPIDER 4719 GHIBLI SS 4930 GHIBLI SS-SPIDER 4930 MEXICO 4.2/4.7 4136-4719 INDY 4.2/4.7/4.9 4136-4930 QUATTROPORTE 4.2/4.7 4136-4719 BORA 4.7/4.9 4719-4930 MERAK 2965 MERAK SS 2965 MERAK GT-2000 1999 KHAMSIN 4930 QUATTROPORTE II 2965 KYALAMI 4.2/4.9 4136-4930 QUATTROPORTE 4.2/4.9 4136-4930 QUATTROPORTE 4.2/4.9 4136-4930 BITURBO 1996 BITURBO 1996 BITURBO I 1996 222 1996 2.2 4V 1996 BITURBO S 1996 BITURBO SI 1996 BITURBO 420 1996 BITURBO 420I 1996 BITURBO 420I 1996 422/4.18V 1996 4.2 4V 1996 BITURBO 420 S 1996 BITURBO 420 SI 1996 BITURBO 420 SI 1996 BITURBO 425 2494 BITURBO 430 2790 430/430 4V 2790 BITURBO SPIDER 1996 BITURBO SPIDER I/SPIDER 2.0 1996 BITURBO SPIDER 2.8 2790 228I 2790 KARIF 2790 SHAMAL 3217 RACING 1995 GHIBLI 1996-2790 GHIBLI GT 1996 GHIBLI CUP 1996 QUATTROPORTE 1996 QUATTROPORTE 3217
1946-50 1951-53 1954-57 1954-57 1954-57 1957-64 1961-65 1961-65 1961-64 1960-64 1963-64 1964-69 1964-69 1963-69 1966-73 1969-73 1970-73 1970-73 1967-73 1969-74 1963-70 1971-80 1972-74 1975-83 1976-83 1972-83 1974-75 1976-83 1976-81 1982-83 1981-83 1984-87 1986-88 1988-92 1988-93 1984-87 1987-88 1985-86 1986-87 1988-90 1988-92 1990-93 1985-87 1987 1988-90 1984-87 1988-90 1991-94 1985-87 1987-94 1990-94 1958-90 1988-92 1989-95 1991-92 1992-97 1994-97 1995-97 1994-97 1994-97
270.000 240.000 325.000 210.000 220.000 90.000 130.000 80.000 110.000 220.000 60.000 60.000 95.000 40.000 70.000 120.000 80.000 130.000 40.000 50.000 25.000 70.000 30.000 35.000 25.000 37.000 22.000 19.000 15.500 13.500 4.000 4.000 5.000 7.000 9.000 7.000 8.000 3.500 4.000 4.500 5.000 7.000 4.000 4.500 5.500 4.000 6.000 7.000 9.000 12.000 14.000 6.000 10.000 30.000 13.000 11.000 15.000 20.000 9.000 11.000
1965-69 1966-68 1967-73 1973-80 1975-80 1978-80 1977-84 1980-83 1980-83
7.500 8.500 9.000 4.500 4.500 5.000 750 2.500 3.500
MATRA D-JET-5 D JET 6 M-530/LX/SX BAGHEERA BAGHEERA S BAGHEERA X RANCH (TUTTI I MODELLI) MURENA 1600 MURENA 2200
1108 1255 1699 1294 1294-1442 1442 1442 1592 2155
MERCEDES
6789 7065 7065 7065 1988-2581 3663 4622-4918 7665 1692-1949 1692-1949 1697 2867 2229 5019 5401 5401 1697 1767 1767 1767 1767-1897 1767-1897 1897 1897 1998 1998 2195 2195 2195 2195 2195 2195 2195 2195 2195 2195 1996 2996 2996 2996 2996 2996 2996 1897 6330 6330 6330 2292 2292 2996 2996 2496 2778 2996 2778 2996 6330 4510 2195-2496 2195-2496 2996 2996 3499 3499 2306 2496 2778 1998-2197 2292-2496 2496 2498 2498 1988-2496 2746 2746 2746 2746 1997-2746 2299 2299 2746 3499-4520 3499-4520 6834 2746 3839 4973 5987 3839 4196 4973 4973 5547 5547 4196-4973 5987 2746 2746 2746 2746 3499 3499 3499
1926-30 1928-34 1929-33 1930-34 1929-36 1929-34 1928-39 1930-43 1931-36 1931-36 1936-44 1933-37 1937-41 1934-36 1936-39 1936-39 1947-53 1949-53 1949-53 1949-55 1953-62 1953-61 1955-61 1961-65 1961-68 1965-68 1951-55 1956-59 1956-59 1956-59 1956-59 1959-65 1959-65 1959-65 1958-60 1958-60 1951-57 1957-62 1951-62 1952-57 1952-57 1954-56 1957-63 1955-63 1963-81 1963-81 1963-81 1965-68 1965-68 1961-65 1962-65 1965-69 1968-72 1965-67 1968-69 1965-67 1968-72 1969-71 1961-67 1961-67 1962-65 1962-65 1969-71 1969-71 1963-66 1966-67 1968-71 1968-73 1968-73 1968-73 1989-92 1990 1973-76 1972-76 1972-77 1972-77 1977-83 1977-83 1979-82 1979-82 1972-79 1973-79 1973-79 1975-80 1979-82 1979-82 1979-82 1991-97 1981-86 1986-91 1981-87 1988-91 1986-87 1988-91 1992-97 1992-97 1974-75 1976-81 1982-83 1974-81 1971-75 1976-79 1972-79
570.000 750.000 1.300.000 1.600.000 30.000 35.500 50.000 370.000 35.000 55.000 24.000 35.000 22.000 1.300.000 1.600.000 2.600.000 17.500 10.500 10.500 15.500 7.000 7.000 7.000 7.000 7.000 5.000 10.500 10.500 12.000 29.000 39.500 7.000 12.000 9.000 30.000 40.500 25.000 28.000 60.000 80.000 110.000 320.000 270.000 60.000 60.000 65.000 85.000 6.500 6.500 9.000 9.000 7.000 8.000 8.000 17.500 9.000 17.500 14.500 15.000 35.000 15.000 37.500 25.000 45.000 36.000 33.000 40.000 2.000 3.000 6.000 15.000 25.000 2.000 2.000 5.000 5.000 5.000 2.500 5.500 5.500 5.500 5.500 5.500 10.000 5.500 5.500 5.500 7.000 3.500 4.000 4.000 4.500 4.500 5.000 6.000 8.000 17.500 17.500 17.500 10.000 17.500 17.500 11.000
380-SL 380-SLC 450-SL 450-SLC 450-SLC 5.0 500-SLC 500-SL 500-SL 600 SL (W129) 60 AMG (W129) G 63 AMG C 36 AMG C 43 AMG
3839 3839 4520 4520 4973 4973 4973 4973 5987 5956 3606 3606 4266
1979-83 1979-81 1972-75 1972-79 1978-80 1980-81 1980-81 1979-83 1992-97 1997 1995-97 1994-97 1997
17.500 10.000 18.500 18.000 12.500 11.000 18.500 20.500 25.000 25.000 10.000 7.000 9.000
MG J1/J2/J3-MIDGET L1/L2-MAGNA NA-MAGNETTE MIDGET PA/B-ROADSTER SA-DROPHEAD COUPÉ VA DROPHEAD COUPÉ WA DROPHEAD COUPÉ TA ROADSTER TB-ROADSTER TC TD TD-ARNOLT TF TF-1500 YA/YB A A-COUPÉ A-TWIN CAM ROADSTER A 1600 ROADSTER A-1600-COUPÉ A-1600-MK2-ROADSTER A-1600-MK2 COUPÉ B-SPIDER B-GT-COUPÉ B-GT B-SPIDER B-GT LIMITED EDITION B-SPIDER LIMITED EDITION B-GT V8 C-SPIDER C-GT-COUPÉ MAGNETTE ZA/ZB MAGNETTE MKIII/MKIV MIDGET MKI MIDGET MKII MIDGET MKIII MIDGET MKIV
746-847 1087 1087-1271 847-939 2288-2322 1548 2561 1292 1250 1250 1250 1250 1250 1466 1250 1489 1489 1588 1588 1588 1622 1622 1798 1798 1798 1798 1798 1798 3528 2912 2912 1489 1489-1622 948-1098 1098 1275 1275
1932-33 1933-34 1934-36 1934-36 1937-39 1937-39 1938-39 1936-39 1939 1945-50 1950-53 1951-53 1953-54 1954-55 1947-53 1955-59 1956-59 1958-60 1959-61 1959-61 1961-62 1961-62 1962-74 1965-74 1974-80 1974-80 1979-80 1979-80 1972-76 1967-69 1967-69 1953-59 1959-68 1961-64 1964-66 1966-68 1968-79
20.000 20.000 25.000 20.000 25.000 22.500 40.000 32.500 32.500 30.000 29.000 29.000 29.000 30.000 12.500 20.000 18.000 33.000 28.000 20.000 29.000 20.000 16.000 13.500 11.000 9.500 10.000 13.500 11.000 20.000 13.500 7.000 5.000 8.500 7.500 7.500 6.000
MORGAN THREEWHEELER JAP 980 THREEWHEELER BLACKBURNE 1096 THREEWHEELER MATCHLESS 990 4X4/87 1267 4-F 933 PLUS 4 1172 PLUS 4 2088-2177 4/4 1172 4/4-1600 1599 4/4/PLUS 4 1597-1994 8 3532 PLUS 8 3528-3950 AERO 8 4398
1927-39 1930-39 1934-39 939-502 1945-50 1945-50 1951-69 1955-58 1968-77 1978-83 1968-76 1977-83 2000
20.000 20.000 25.000 25.000 20.000 30.000 20.000 25.000 25.000 20.000 35.500 38.500 44.000
1929-34 1935-48 1933-48 1927-35 1931-35 1948-50 1951-53 1952-56 1951-52 9153-56 1956-71 1956-71 1956-71 1959-64 1964-67 1961-70 1963-70 1962-64 1964-67 1963-64 1964-65 1964-67
10.000 9.000 8.000 10.000 13.000 5.000 4.000 6.000 8.500 5.000 3.500 6.500 9.500 7.000 7.000 7.500 6.000 17.000 17.000 17.000 18.000 18.000
MORRIS MINOR BERLINA 847 EIGHT BERLINA 918 TEN BERLINA 1292-1550 OXFORD TORPEDO/BERL. 2062-2513 COWLEY TORPEDO/BERL. 1938 MINOR 918 MINOR 918 MINOR TRAVELLER 803 MINOR CONVERTIBLE 918 MINOR 803 MINOR 1000 948-1098 MINOR 1000-TRAVELLER 948-1098 MINOR 1000-CONVERTIBLE 948-1098 MINI-MINOR 848 MNI MINOR 848 MINI TRAVELLER LEGNO 848 MINI TRAVELLER METALLICA 848 MINI COOPER 997 MINI COOPER 998 MINI COOPER 1100-S 1071 MINI COOPER S 970 MINI COOPER S 1275
| 143
MINI COOPER MK2 MINI COOPER S-MK2/MK3 MINI MOKE (AUS) 1100 1100-MK2 1100/1300-COUNTRYMAN 1800 1800-MK2
998 1275 998 1098 1098 1987-1275 1798 1798
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
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M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I S-TORPEDO SS-TORPEDO SSK-TORPEDO SSKL-TORPEDO STUTTGART TORPEDO MANNHEIM BERLINA NÜRBURG BERLINA 770-LIMOUSINE 170/200-BERLINA 170/200-CABRIOLET 170V-BERLINA 290-LIMOUSINE 230-BERLINA 500K CABRIOLET 540K CABRIOLET 540K-SPEZIAL ROADSTER 170-V 170-D-DIESEL 170 DS-DIESEL 170-S/SV 180 180-D/190 D 190 190-C 190 D/200-D 200 220 219 220-S 220-S-COUPÉ 220-S-CABRIOLET 220 220-S 220-SE 220-SE COUPÉ 220-SE CABRIOLET 300 A/B/C/ 300-D 300 A/B/C/D CABRIOLET 300-S/SC-COUPÉ 300-S/SC-CABRIOLET 300-SL ALA DI GABBIANO 300-SL-ROADSTER 190-SL 600-LIMOUSINE 600-PULLMAN 4/6 PORTE 600-LANDAULET 230 230-S 300-SE 300-SEL 250-S/250-SE-BERLINA 280-S/280-SE-BERLINA 280-SEL 300-SEL 6.3-BERLINA 300-SE/SEL 300-SEL 6.3-BERLINA 300-SEL 4.5-AMERICA 220-SE/250-SE COUPÉ 220-SE/250-SE CABRIOLET 300-SE COUPÉ 300-SE CABRIOLET 280-SE 3.5-COUPÉ 280-SE 3.5-CABRIOLET 230-SL PAGODA 250-SL PAGODA 280-SL PAGODA 220/220 230-6/250 250-C/250-CE 190-E 2.5-16-EVOL. I 190-E 2.5-16-EVOL. II 220/220/230/250 280/280-E 280-C 280-CE 280-C/280-CE (WE123) 200/280-TE (W123) 230-G-CORTO TELONATO 230-G CORTO SW 280-S/SE/SEL (W116) 350 SE/450 SE-(W116) 350-SEL/450-SEL-(W116) 450-SEL-6.9 (W116) 280-S/SE/SEL (W116) 380-SE/SEL-(W116) 500-SE/SEL (W116) 600 SE/SEL (W140) 380 SEC (W126) 420 SEC (W126) 500 SEC (W126) 500 SEC (W126) 560 SEC (W126) 560 SEC (W126) 420/500 S COUPÈ/CL (W140) 600 S COUPÈ/CL (W140) 280-SL 280-SL 280 SL 280-SLC 350-SL 350-SL 350-SLC
1968-69 1968-70 1966-69 1964-67 1967-74 1966-74 1966-68 1968-74
16.000 16.000 9.000 2.500 2.500 2.500 2.500 2.500
2393 2565-2753 2753 1809-2388 2960
1969-75 1975-78 1978-81 1989-93 1990-97
12.500 9.500 6.000 3.000 10.000
583-598 500 583 598 996 1085 1085 996 1177 1177 497.5x2
1959-67 1964-67 1958-61 1961-73 1963-73 1965-67 1965-68 1967-71 1966-72 1968-72 1967-77
5.000 12.500 4.000 3.000 2.500 2.500 4.000 7.000 3.000 5.500 7.500
1496-1622 1922-34 1991-2200 1923-34
25.000 75.000
NISSAN DATSUN 240Z/ZG DATSUN 260/280 DATSUN-280-ZX/ZX2+2 200/240 SX 300 ZX
NSU SPORT COUPÉ SPIDER WANKEL PRINZ I/II/III PRINZ 4/4L PRINZ 1000/1000-C TYP 110 1000-TT 1000-TTS 1200-C 1200-TT/TTS RO-80
OM 469 665-SUPERBA
OPEL KAPITAEN (anteguerra) 2473 1938-40 KAPITAEN 2473 1948-50 KAPITAEN 2473 1951-53 KAPITAEN 2473 1954-55 KAPITAEN 2473 1955-57 KAPITAEN 2473 1958-59 OLYMPIA CABRIOLET 1488 1950-52 OLYMPIA REKORD 1488 1953-57 OLYMPIA REKORD CABR. 1488 1954-56 OLYMPIA REKORD 1488 1958-60 OLYMPIA REKORD CABR. 1488 1959-60 REKORD-CABRIOLET 1680 1961-62 KADETT 1900/2000-GT/E 1897-1979 1976-79 KADETT 2000 GSI 1996 1985-91 KADETT 2000 GSI 16V 1998 1988-91 KADETT 1.3 CABRIO/1.6 C 1297-1598 1987-93 KADETT 2.0 GSI C./2.0 C. LE 1998 1985-93 OLYMPIA (1100/S/SR/1900S) 1078-1897 1967-70 GT 1078-1897 1968-73 1965-68 KAPITAEN V8 4638 KAPITAEN V8 2605-2784 1964-68 ADMIRAL/DIPLOMAT 2784 1969-77 1969-77 DIPLOMAT V8 5354 ASCONA I SERIE (TUTTI I MOD)1196-1897 1970-75 ASCONA II S (TUTTI I MOD.) 1196-1979 1975-80 ASCONA III SERIE 1297-1998 1981-88 ASCONA 400 2410 1980-82 MANTA I SERIE 1196-1897 1970-75 MANTA II/III SERIE 1297-1979 1975-88 1980-82 MANTA 400 2410 OMEGA LOTUS 3.6-T. 3615 1991-92 CORSA GSI 1598 1987-92 CORSA GSI 1598 1993-97 1995-97 SINTRA 3.0 V6 24V 2962
10.000 6.000 6.000 5.000 5.000 5.000 8.000 5.000 7.000 5.000 7.000 6.000 10.000 4.000 5.000 3.500 3.500 3.500 15.000 4.500 3.500 5.000 6.000 5.500 3.000 2.000 12.000 5.000 5.000 25.000 45.000 1.000 2.500 5.000
OSCA 1600-GT-ZAGATO
1568
1960-65
90.000
PANHARD 4-CILINDRI TORPEDO 6-CILINDRI LIMOUSINE 8-CILINDRI LIMOUSINE DYNAMIC 130/140/160 DYNA 100/110/120/130 DYNA Z-CABRIOLET
3180 1830-3507 5084 2516-3834 610-854 851
1920-29 1927-30 1930-35 1936-39 1947-53 1957-59
20.000 28.000 39.000 28.000 7.000 9.500
DYNA Z DYNA JUNIOR CABRIOLET PL-17/PL-17-TIGRE PL-17/17-B-CABRIOLET 17/17-BREAK 17-B/17-BT 24-B/BA 24-BT-(TIGRE) 24-C-COUPÉ 24-CT COUPÉ TIGRE CD/RALLYE
851 845-851 851 848-851 848 848 848 848 848 848 848
1953-59 1952-56 1959-62 1961-63 1963-65 1963-65 1960-67 1963-67 1963-67 1963-67 1963-65
6.000 7.500 6.000 10.000 5.500 5.500 5.500 6.000 10.000 12.000 15.000
2472-3178 1951-58 2472-3178 1951-58
90.000 110.000
PEGASO Z-102 Z-102-SPIDER
PEUGEOT 5-CV 172 201 301 401 601 BERLINA/LIMOUSINE 402-LIMOUSINE 402-BERLINA LÉGÉRE 302-BERLINA 202-BERLINA 203 203-DECAPPOTTABILE 203-FAMILIALE 203-COUPÉ 203-CABRIOLET 403 403-FAMILIALE 403-CABRIOLET 404 404-SUPER LUSSO I. 404-BREAK/FAMILIALE 404-COUPÉ CARB./I. 404-CABRIOLET CARB./I. 204-COUPÉ 204-CABRIOLET 304-COUPÉ 304-CABRIOLET 504-COUPÉ 504-CABRIOLET 504-COUPÉ 2000 504-COUPÉ V6 504-CABRIOLET 2000 504-CABRIOLET V6 104-ZS 205-TURBO 16
667-950 1122-1465 1465 1720 2148 1991-2142 1991-2142 1758 1133 1290 1290 1290 1290 1290 1290-1468 1290-1468 1468 1618 1618 1618 1618 1618 1130 1130 1288 1288 1796-1971 1796-1971 1971 2664 1971 2664 1360 1775
1922-29 1929-37 1932-36 1934-35 1934-35 1935-40 1937-40 1936-38 1938-49 1948-60 1948-54 1948-60 1952-60 1951-60 1955-66 1957-62 1957-67 1960-75 1964-68 1962-71 1962-68 1961-68 1966-70 1966-70 1971-75 1971-75 1969-74 1969-74 1978-83 1975-83 1978-83 1975-77 1975-85 1985-86
16.500 15.500 15.500 15.500 17.500 17.500 15.500 12.000 10.000 7.000 10.000 6.500 12.000 17.000 5.500 5.500 14.500 4.500 5.500 4.500 11.500 15.500 6.500 8.500 5.000 7.500 7.000 10.500 7.000 9.000 9.500 12.500 2.500 40.000
PORSCHE 356 (40 CV) 356-1300-(44-CV) 356-1300-S (60-CV) 356 1500 (60 CV) 356-1500-(55-CV) 356-1500-SUPER (70-CV) 356-A 1300-(44 CV) 356-A 1300-(44 CV) 356-A-1300-S (60-CV) 356-A-1300-S (60-CV) 356-A-1600-(60-CV) 356-A-1600-S (75-CV) 356-1500-GS CARRERA 356-A 1500-GS CARRERA 356-A 1500-GT CARRERA 356-A 1600-GS CARRERA 356-A-1600-GT CARRERA 356-B-1600-(60-CV) 356-B-1600-S (75 CV) 356-B-1600-S (90 CV) 356-B-1600-GS CARRERA 356-B-1600-GT CARRERA 356-B-2000-GS-CARRERA 356-B-2000-GT CARRERA 356-C 1600 (75 CV) 356-SC 1600 (95 CV) 356-C-2000-GS CARRERA 356-CABRIOLET (40 CV) 356 1300-CABR. (44 CV) 356 1500-CABR. (60 CV) 356-1500-CABR. (55 CV) 356-1500-S CABR. (70 CV) 356-A 1300-CABR. (44 CV) 356-A-1300-CABR. (44 CV) 356-A 1300-S CABR. (60-CV)
1086 1286 1290 1488 1488 1488 1286 1286 1286 1286 1582 1582 1498 1498 1498 1587 1587 1582 1582 1582 1587 1587 1966 1966 1582 1582 1966 1086 1286 1488 1488 1488 1286 1286 1286
1950-54 1951-54 1953-55 1951-52 1952-55 1952-55 1954-55 1955-57 1954-55 1955-57 1955-59 1955-59 1955 1955-57 1956-57 1958-59 1958-59 1959-63 1959-63 1960-63 1960-61 1960-61 1961-63 1961-63 1963-65 1963-65 1963-66 1950-54 1951-54 1951-52 1952-55 1952-55 1954-55 1955-57 1954-55
50.000 45.000 75.000 65.000 65.000 70.000 45.000 45.000 45.000 45.000 48.000 50.000 150.000 120.000 130.000 100.000 115.000 38.000 40.000 42.000 100.000 110.000 105.000 115.000 45.000 48.000 105.000 60.000 50.000 50.000 50.000 50.000 45.000 45.000 45.000
356-A 1600-CABR. (60 CV) 1582 1955-57 356-A-1600-S CABR. (75 CV) 1582 1955-59 356-B-1600-CABR. (60-CV) 1582 1959-63 356-B 1600 S-CABR. (75 CV) 1582 1959-63 356-B-1600 S-CABR. (90 CV) 1582 1960-63 356-C 1600-CABR. (75 CV) 1582 1963-65 356-SC-1600-CABR. (95-CV) 1582 1963-65 356-A SPEEDSTER 1488-1582 1954-58 356-A-1600-GS CAR SPEED 1587 1958-59 356-A-1600-GT CAR SPEED 1587 1958-59 356-CONVERTIBLE D 1582 1958-59 356-ROADSTER 1582 1959-61 911-4CARB.-SOLEX)/TARGA 1991 1963-65 911-(CARB.-WEBER)/TARGA 1991 1965-67 911-R 1991 1967 911-S (CARB.)/TARGA 1991 1966-68 911-L/T/E/TARGA 1991 1967-69 911-S-(INIEZIONE)/TARGA 1991 1968-69 911-T/E-2200/TARGA 2195 1969-71 911S 2200/TARGA 2195 1969-71 911-T/E 2400/TARGA 2341 1971-73 911-S-2400/TARGA 2341 1971-73 911-CARRERA RS 2700 2687 1972-73 911-2700/TARGA 2687 1974-75 911-S 2700/TARGA 2687 1974-75 911 TARGA 2687 1976-77 911 2700 CARR/TARGA 2687 1974-75 911-3000-CAR./TARGA 2994 1975-77 911-SC (180-188-CV)/TARGA 2994 1977-80 911-SC (204 CV)/TARGA 2994 1980-83 911-SC CABRIOLET 2994 1983 911 3200 CARR/TARGA 3164 1983-89 911 3200 CARR/CABRIO 3164 1983-89 911 3200 CARR SPEEDSTER 3164 1987-89 911 CARRERA 2/TARGA 3600 1989-93 911 CARR 2 CABR/TURBO LOOK 3600 1989-94 911 CARRERA 4/TARGA 3600 1989-94 911 CARRERA 4 CABRIOLET 3600 1989-94 911 CARRERA SPEEDSTER 3600 1992-93 911 CARRERA (993) 3600-3746 1993-97 911 CARRERA 4 (993) 3600-3746 1994-98 911 CARRERA TARGA (993) 3600-3746 1995-97 911 CARRERA CABRIOLET (993)3600-3746 1994-97 911 CARRERA 4 CABRIO (993) 3600-3746 1994-98 911-TURBO 3000 2994 1975-77 911-TURBO 3300 3299 1977-79 911-TURBO 3300 3299 1980-86 911-TURBO 3300/TARGA 3299 1987-89 911-TURBO 3300 CABRIOLET 3299 1987-89 911-TURBO 3.3 3299 1990-92 911-TURBO 3.6 3600 1992-94 911-TURBO 3.6 (993) 3600 1995-98 912 1582 1965-68 912-TARGA 1582 1966-68 912-E-2000 1971 1975 924-4-MARCE 1984 1975-77 924-5-MARCE 1984 1977-83 924-TURBO (170-177 CV) 1984 1978-84 924-TURBO CARRERA GT 1984 1979-80 924 S 2479 1985 - 88 944 2479 1982-87 944 2681 1988 944 S 2479 1988 944 S2 2990 1989-91 944 S2 CABRIOLET 2990 1989-90 1985-88 944 TURBO 2479 944 TURBO S 2479 1988-89 968 2990 1991-94 968 CABRIOLET 2990 1991-94 1992-94 968 TURBO S 2990 1977-82 928 4474 928 S 4664 1979-86 928 S4 4957 1986-87 1988 928 S4 4957 928 S4 AUTOMATICA 4957 1989-92 928 GT 4957 1989-92 928 GTS/GTS AUTOMATICA 4957 1992-93 959 2850 1987-88 BOXSTER 2480-2687 1996-00 BOXSTER S 3179 1999-00 1997-00 911 CARRERA (996) 3387 911 CARRERA 4 (996) 3387 1998-00 911 CARRERA CABRIO (996) 3387 1998-00 911 GT1 3164 1997-98 1998 911 GT2 3600 1999-00 911 GT3 3600 911 TURBO 3.6 (996) 3600 2000
47.000 50.000 43.000 45.000 50.000 45.000 50.000 105.000 135.000 170.000 85.000 75.000 33.000 30.000 120.000 30.000 29.000 32.000 32.000 39.000 38.000 41.000 120.000 16.000 19.000 25.000 25.000 25.000 18.000 23.000 25.000 25.000 27.000 39.000 28.000 29.000 29.000 30.000 35.000 37.000 37.000 39.000 43.000 43.000 39.000 37.000 40.000 38.000 39.000 38.000 39.000 45.000 21.000 21.000 18.000 5.000 6.000 7.000 25.000 6.000 7.000 7.000 8.000 9.000 12.000 10.000 11.000 13.000 16.000 16.000 10.000 15.500 16.000 16.000 15.000 20.000 24.000 200.000 19.000 23.000 29.000 32.000 34.000 360.000 50.000 51.000 51.000
RENAULT 10 CV LIMOUSINE 6-CV-TORPEDO NN/NN1/NN2-BERLINA PRIMAQUATRE BERLINA VIVAQUATRE MONAQUATRE JUVAQUATRE
2050 950 951 2120 2120 1999 1003
1919-23 1922-28 1925-29 1931-39 1931-39 1931-33 1937-48
| 144
15.000 12.500 12.500 12.500 12.500 12.500 12.500
4-CV/4-CV-LUSSO 760 4-CV-GRAN LUSSO CABR. 747 4-CV-AFFAIRES/SPORT 747 FREGATE 1996-2141 COLORALE PRAIRE/SAVANE 1996-2383 DOMAINE/MANOIR BREAK 2141 JUVAQ/DAUPHINOISE BREAK 845-1003 DAUPHINE 845 DAUPHINE 1093 845 DAUPHINE GORDINI 845 ONDINE 845 FLORIDE CABR./S 845-956 CARAVELLE/CARAV.-S 956-1108 CARAVELLE 1100-CABR./S 1108 8/8-MAJOR/8 S 956-1108 8-GORDINI 1108-1255 10-MAJOR 1108-1289 3 603 4 747-845 4 845-1108 5-ALPINE 1397 5-ALPINE TURBO 1397 5-TURBO I-II 1397 SUPER 5 GT TURBO 1397 12 GORDINI 1255 16 TX 1647 18-TURBO (110-CV) 1565 CLIO 1.8I 16V 1764 CLIO 2.0I 16V WILLIAMS 1998 SPORT SPIDER 1998
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
LISTINO AUTOSTORICHE
1947-51 1950-61 1952-61 1952-60 1950-55 1955-60 1951-60 1956-65 1962-63 1958-67 1961-62 1959-63 1962-67 1963-67 1962-73 1965-70 1966-71 1962-64 1961-74 1975-83 1976-82 1981-83 1979-85 1985-91 1971-74 1973-77 1981-83 1991-96 1993-96 1996-99
7.000 8.500 7.000 4.000 4.500 4.500 4.000 5.500 7.500 10.500 4.500 10.000 10.000 10.000 5.000 30.000 3.500 3.500 3.500 4.500 6.500 7.500 35.000 3.000 11.500 3.000 2.000 4.000 4.500 22.000
1953-57 1957-60 1959-67 1959-69 1961-68 1963-68
6.000 6.000 4.500 4.000 7.000 5.000
RILEY PATHFINDER 2600 1500 4/68-4/72 ELF KESTREL MKI/MKII/MKKIII
2443 2639 1489 1489-1622 848-998 1098-1275
ROLLS ROYCE SILVER GHOST TORPEDO 7428 PHANTOM I 7695 PHANTOM II 7668 TWENTY LIMOUSINE 3127 20/25-BERLINA 3699 PHANTOM III 7340 WRAITH BERLINA 4257 SILVER DAWN BERLINA 4256-4566 SILVER DAWN DROP HEAD 4256-4566 SILVER WRAITH LIMOUSINE 4256-4887 SILVER WRAITH DROP HEAD 4256-4887 SILVER C. I SERIE BERL. E LIM. 4887 SILVER CLOUD I-S 4887 SILVER CLOUD I-S D.H.C. 4887 SILVER CLOUD II-S 6230 SILVER CLOUD II-S D.H.C. 6230 SILVER CLOUD III-S 6230 SILVER CLOUD III-S D.H.C. 6230 SILVER SHADOW I-S 6230 SILVER SHADOW I SERIE L. 6230 SILVER SHADOW I-S COUPÉ 6230 SILVER SHADOW I-S CABR. 6230 PHANTOM V-LIMOUSINE 6230 PHANTOM VI-LIMOUOS 6230-6752 SILVER SHADOW I 6230-6750 SILVER SHADOW II 6750 SILVER WRAITH II 6750 CORNICHE COUPÉ 6750 CORNICHE COUPÉ 6750 CORNICHE CABRIOLET 6750 CORNICHE CABRIOLET 6750 CORNICHE CABRIOLET II 6750 CORNICHE CABRIOLET III 6750 CORNICHE CABRIOLET IV 6750 CAMARGUE 6750 SILVER SPIRIT 6750 SILVER SPIRIT 6750 SILVER SPIRIT II 6750 SILVER SPIRIT III 6750 SILVER DAWN 6750 SILVER SPUR 6750 SILVER SPUR 6750 SILVER SPUR II 6750 SILVER SPUR III 6750 SILVER SPUR LIGHT-TURBO 6750 FLYING SPUR 6750 TOURING LIMOUSINE 6750 LIMOUSINE LIGHT TURBO 6750
1919-25 1925-29 1929-35 1922-29 1929-36 1936-39 1938-39 1946-55 1946-55 1946-58 1946-58 1955-59 1955-59 1955-59 1959-62 1959-62 1962-66 1962-66 1965-70 1969-70 1966-70 1966-70 1959-68 1971-77 1971-77 1977-80 1977-80 1971-77 1977-81 1971-77 1977-83 1988-89 1990-91 1992-95 1975-83 1980-83 1986-89 1990-93 1993-96 1996-97 1981-82 1983-89 1990-93 1993-96 1996-97 1994-96 1991-96 1996-97
410.000 220.000 220.000 110.000 110.000 260.000 65.000 45.000 80.000 50.000 115.000 40.000 120.000 120.000 45.000 120.000 45.000 120.000 23.500 24.000 36.000 50.000 95.000 100.000 22.500 28.000 28.000 35.000 35.000 50.000 65.000 49.000 57.000 79.000 48.000 30.000 32.000 36.000 45.000 48.000 32.500 34.000 38.000 40.000 55.000 65.000 75.000 90.000
1577-1901 2023-2147 2512-2565 1595 2103 1997 2230 2286 2638 2625 2625 2638 2625 2995 2995 2995 2995 2995 1978 3532 1978 1978 998-1275 1275 1275 3532 2205 3528 3528 3528
15.000 15.000 15.000 7.500 7.500 7.500 7.500 7.500 7.500 7.500 9.000 9.000 9.000 7.500 7.500 9.000 7.500 9.000 9.000 10.000 4.000 3.500 5.500 5.500 5.000 6.000 4.000 3.500 2.500 2.500
TIPO 23/235 - 20-HP-TORP TIPO 245 - 40-HP-TORP
2724 4426
1920-25 1920-26
40.000 70.000
1950-52 1953-56 1956-57 1958-60 1960-62 1967-70 1960-68 1967-68 1958-59 1967-69 1970-74 1971-80 1976-80 1977-78 1978-88 1978-88 1987-90 1988-93 1985-93 1993-97 1993-97 1985-97 1988-96 1997
10.000 7.500 7.500 7.500 7.500 7.500 5.000 5.000 8.000 10.000 10.000 2.500 2.500 3.000 1.000 1.000 2.000 2.500 5.000 3.000 1.000 1.000 1.000 2.500
1952-58 1956-60 1962-66 1962-68 1964-66 1968-70
105.000 7.000 6.500 9.500 9.500 7.500
6-CV-BERLINA 995 1935-37 1935-37 6-CV-CABRIOLET 995 5 (3 CV) 569 1936-48 8-(1100) BERLINA 1089 1938-49 ARONDE 9 1221 1951-55 ARONDE 1290 1956-64 ARONDE PLEIN CIEL COUPÉ 1290 1957-62 1957-62 ARONDE OCEANE CABR. 1290 1955-62 VEDETTE 2351 ARIANE 1290-2351 1957-63 1000 1290-2351 1957-63 1000/1200-S C. BERTONE 944-1204 1962-71 1971-76 1000-RALLYE 1 1118 1972-77 1000-RALLYE 2 1294 SUNBEAM TI 1592 1979-81 SUNBEAM LOTUS 2174 1979-81 SAMBA 954-1360 1981-83 SAMBA RALLYE 1219 1982-83
12.500 15.000 10.000 7.500 4.500 4.500 6.000 8.500 5.500 4.500 2.500 4.500 7.500 9.000 2.500 7.500 1.000 2.500
SIATA 1996 633 1481 1481 1587 845
SIMCA
PRINCESS 3 LITRI 4 LITRI BERLINA/LIMOUS PRINCESS 4 LI(MOT RR) PRINCESS 1100/1300
STEYR PUCH 500 650 700 C 700 E HAFLINGER PINZGAUER
493 643-660 643 643 643 2499
1958-72 1963-68 1961-68 1963-66 1958-75 1972-82
7.500 9.000 7.500 7.500 8.000 12.000
RAPIER RAPIER CONVERTIBLE ALPINE ROADSTER ALPINE I/II/III/IV/V-ROAD. ALPINE TIGER V8-I/II-ROAD. VENEZIA IMP CALIFORNIAN/STILETTO
1390-1725 1494-1592 2267 1494-1725 4261-4737 1592 875 875
1956-67 1959-63 1954-56 1959-68 1964-68 1964-65 1963-71 1967-71
SPECIAL COUPÉ SPECIAL CABRIOLET SS COUPÉ SS CABRIOLET T-26-RECORD T-26-GS-GRAND SPORT T-26-GS-GRAND SPORT T-14-LS SPORT 2500
3996 3996 3996 3996 4482 4482 4482 2491
1936-39 1936-39 1937-39 1937-39 1946-55 1948-53 1953-55 1955-57
4.500 10.000 16.000 13.000 25.500 13.500 4.000 5.000
120.000 130.000 130.000 165.000 45.000 60.000 65.000 50.000
TRIUMPH DOLOMITE BERLINA DOLOMITE ROADSTER RENOWN MAYFLOWER HERALD HERALD COUPÉ HERALD CONVERTIBLE VITESSE VITESSE CONVERTIBLE TR2 TR3 TR3-A TR3-B ITALIA TR4 TR4-A-IRS TR5-P.I. TR-250 TR6-P.I. 2000/2500-MK1/MJ2 1300/1300-TC SPITFIRE 4 SPITFIRE MKII SPITFIRE MKIII SPITFIRE MK-IV SPITFIRE 1500 STAG GT6-COUPÉ MKI/MKII GT6-COUPÉ MK-III TOLEDO 1500/1500-TC DOLOMITE SPRINT TR7 COUPÉ TR7-SPIDER
1496-1767 1991 2088 1247 948-1147 948-1147 948-1147 1596-1998 1596-1998 1991 1991 1991 1991 1991 2138 2138 2498 2498 2498 1998-2498 1296 1147 1147 1296 1296 1493 2997 1998 1998 1296-1493 1493 1998 1998 1998
1937-39 1938-39 1949-55 1952-55 1959-67 1959-64 1961-67 1962-71 1962-71 1953-55 1955-58 1957-61 1962 1960-61 1962-65 1966-67 1967-68 1967-68 1969-75 1963-77 1966-70 1962-64 1964-67 1967-70 1970-74 1974-80 1970-77 1966-70 1971-73 1970-76 1970-76 1973-79 1976-81 1980-82
22.500 45.000 12.000 10.000 4.000 5.500 7.500 6.000 7.500 30.000 28.000 30.000 31.000 18.000 22.000 25.000 27.000 25.000 20.000 4.000 3.500 10.500 8.000 9.000 8.000 9.000 14.500 10.000 10.000 2.000 3.000 7.000 6.500 8.000
1588-1798 4727 1598-1798 2994-4727 1993-2792 2792-4230 2792-2935 4185 4997 3947-4997
1958-66 1962-67 1967-70 1968-71 1980-83 1980-89 1986-88 1995-00 1990-00 1992-00
17.500 33.000 15.000 22.500 20.000 19.000 18.000 27.000 29.000 29.000
TVR GRANTURA GRIFFITH VIXEN TUSCAN TASMIN 280/350/390/400/420/450 S CONVERTIBLE CERBERA GRIFFITH 500 CHIMAERA
| 145
2912 3993 3909 1098-1275
1959-64 1960-68 1964-68 1963-74
EU RO 9.000 15.000 12.000 4.000
VAUXHALL CRESTA-VICTOR-VX 4/90 VENTORA/VISCOUNT VIVA BRABHAM
1508-3393 1955-72 3293 1968-72 1975 1968-70
4.000 4.000 5.000
VOLKSWAGEN
SUNBEAM
TALBOT LAGO
92 764 92B 764 93 748 93B 748 95-S.W. 841 95-V4-S.W. 1498 96 841 96-V4 1498 750-GRAN TURISMO 748 SONET II/V4 1498 SONETT III 1698 99 1985 99-EMS 1985 99-TURBO 1985 900 (TUTTI I MODELLI) 1985 900 TURBO (TUTTI I MODELLI) 1985 900 TURBO (TUTTI I MODELLI) 1985 900 TURBO 16 (TUTTI I MODELLI) 1985 900 TURBO 16 CABRIOLET 1985 900 TURBO 16 (TUTTI I MODELLI) 1985-2498 900 TURBO 16 CABRIOLET 1985-2498 9000I/TURBO 16V/CD/3.0 V6 1985-2962 9000 TURBO 16V (4 PORTE) 1985-2290 9-5 3.0 V6 24V 2962
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
VANDEN PLAS
SPA 1933-49 1933-48 1933-48 1948-49 1948-49 1953-57 1954-56 1959-62 1953-57 1962-68 1959-62 1956-59 1962-68 1958-62 1962-65 1963-65 1965-67 1965-67 1967-73 1967-73 1963-76 1967-76 1989-97 1990-97 1991-96 1968-76 1974-76 1970-76 1980-83 1982-83
SAAB
208-SC 600 1500-TS 1500-TS COUPÉ MICHELOTTI 1500-TS COUPÉ MICHELOTTI SPRING 850-SPIDER
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
EU RO
M O D EL LO C IL IN D R AT AN A N I
ROVER 14-BERLINA/LIMOUSINE 16-BERLINA/LIMOUSINE 20-BERLINA/LIMOUSINE P3-60 P3-75 P4-60 P4-75 P4-80 P4-90 P4-95 P4-100 P4-105 P4-110 P5-3-LITRI P5-3-LITRI MK2 P5-3-LITRI MK2-COUPÉ P5-3-LITRI MK3 P5-3-LITRI MK3-COUPÉ P5-3.5-LITRI V8 P5-2.5-LITRI V8-COUPÉ P6-2000 SC P6-2000-TC MINI (TUTTI I MODELLI) MINI COOPER MINI CABRIOLET P6-3500-V8-AUTOMATICA P6-2200-SC/TC P6-3500-V8-S 3500-VANDEN PLAS/I (SD1) 3500-VITESSE
TYP-82-KÜBELWAGEN 985-1131 TYP-87-KOMMANDEURW 1131 TYP-166-SCHWIMMWAGEN 131 MAGGIOLINO (LUN. 2 VET.) 1131 MAGGIOLINO (LUN. OVALE) 1192 MAGGIOLINO 1200 1192 MAGGIOLINO 1200 1192 MAGGIOLINO 1300/1500 1285-1493 MAGGIOLINO CABR. HEBM. 1131 MAGGIOLINO 1300/1500 1285-1493 MAGGIOLINO CABR.-K 1131 MAGGIOLINO CABR.-K 1192 MAGGIOLINO CABR.-K 1192-1285 MAGGIOLINO CABR.-K 1493 MAGGIOLINO CABR.-K 1192-1285 MAGGIOLINO CABR.-K 1493 KARMAN GHIA COUPÉ 1192 KARMAN GHIA COUPÉ 1285-1584 KARMAN GHIA 1.5/1.6 C. 1493-1584 KARMAN GHIA CABRIOLET 1192 KARMAN GHIA CABRIOLET 1285-1584 MAGGIOLINO 1192 MAGGIOLONE 1302/1303 1192-1584 MAGGIOLONE C. 1302/1303 1192-1584 MAGGIOLINO MEXICO 1192 PESCACCIA W181 1192-1584 GOLF GTI-4-MARCE 1600 1588 GOLF GTI-5-MARCE 1600 1588 GOLF GTI-1800 1791 GOLF GTI 16V 1781 GOLF GTI 16V MODEL YEAR ‘90 1781 GOLF GTI G60 1781 GOLF RALLYE 1781 YP-183-ILTIS 1714 SCIROCCO I SERIE 1093-1457 SCIROCCO GTI-I-SERIE 1272-1588
1940-45 1941-44 1942-44 1946-53 1953-57 1957-64 1964-67 1965-67 1949-53 1967-70 1951-52 1952-57 1957-67 1966-67 1967-70 1967-70 1955-66 1967-74 1962-69 1957-66 1966-74 1968-78 1971-75 1970-80 1978-86 1971-76 1976-78 1978-82 1982-83 1985-89 1989-91 1990-91 1990 1979-82 1974-81 1981-83
20.000 30.000 30.000 14.000 10.000 8.000 7.000 7.000 34.000 6.000 16.500 15.000 12.500 10.500 8.500 8.500 10.000 9.000 9.000 15.500 14.000 5.500 6.500 9.500 5.500 6.500 7.000 6.500 6.000 5.000 4.000 4.000 6.000 6.500 3.500 4.500
VW PORSCHE 914/4 914/6 914-1.8 914-2.0
1679 1991 1795 1971
1969-72 1969-72 1973-75 1972-75
12.500 16.000 10.500 10.500
VOLVO OV 4 PV4 PV 650/651/652/653/654/655 PV 656/657/658/659 PV 36 “CARIOCA” PV 51/52/53/54/55/56 PV 60/61 PV-444/445 SPORT PV-544 TP-21 LAPLANDER SERIE 120-(AMAZON) SERIE 140 164 P-1800/P-1800-S 1800-ES 480 ES 480 TURBO 244/240-BERLINA TURBO 245-SW-T./240-SW-T. 264-DL/GL/LE 265-DL/GL/GLE 262 COUPÉ
1944 1926-29 1944 1927-29 3010-3266 1929-34 3670 1935-37 1935-38 3670 3670 1936-45 3670 1942-50 1414-1583 1947-58 1414 1956-57 1583-1778 1958-65 1956-59 3650 1778-1990 1959-76 1583-1986 1956-70 1778-1986 1966-74 2978 1968-71 1778-1986 1961-71 1986 1971-73 1721 1986-88 1988-95 1721 1986-2127 1980-83 1986-2127 1980-83 2664-2849 1974-81 2664-2849 1974-81 2664-2849 1977-81
27.000 27.000 17.000 17.000 17.000 17.000 14.000 12.000 27.000 9.500 9.500 8.500 6.000 3.500 4.500 13.000 14.000 3.000 4.500 2.500 2.500 2.000 2.500 7.000
WOLSELEY 6/80-6/90-6/99-6/110 15/50-15/60-16/60 HORNET MKI/MKII/MKIII 1100/1300
2115-2912 1489-1622 848-998 1098-1275
1948-68 1956-71 1961-70 1964-73
5.000 5.000 6.000 4.000
CURIOSITA
HARLEY-DAVIDSON
SPORTSTER IRON 883 SPECIAL EDITION
Una moto in edizione speciale nata sulla base del modello best seller Sportster Iron 883. Una special di serie prodotta in esclusiva per il mercato italiano. L’anima di questa moto, così come il suo aspetto, è decisamente dark: nera, sexy e cattiva. Rispetto alla versione standard, è stato rivisto l’equilibrio degli elementi che creano il suo stile grazie all’aggiunta di nuovi accessori originali (dragbar, specchietti montati sotto il manubrio, tubo freno in treccia aeronautica, comandi a pedale leggermente avanzati, pedane passeggero, sella Asy, sellino passeggero e ammortizzatori posteriori ribassati). Motore e telaio sono rimasti di serie, così come la carrozzeria in tinta nera e lo stile decisamente essenziale. Ma il tratto distintivo di questa Harley-Davidson sta nella cover filtro aria, appositamente realizzata con logo Special Edition e bandiera tricolore: tributo all’Italia, tributo alla creatività. Il prezzo dello Sportster Iron 883 Special Edition è di 9.800 Euro chiavi in mano (9.100 Euro nella versione standard). Maggiori informazioni sul sito www.harley-davidson.it
PROGRAMMA DI FINANZIAMENTO HARLEY-OWN SPECIALE SPORTSTER Harley-Davidson sta dalla parte dei suoi appassionati e lo fa in modo concreto e propositivo. In un periodo di crisi economica ed incertezze dover rinunciare ai propri sogni fa davvero male allo spirito. Nasce una nuova opportunità per realizzarli. La filiale italiana ha creato in collaborazione con Santander Consumer Bank s.p.a., un programma di finanziamento dal nome Harley-Own Speciale Sportster, che permette al cliente di portare a casa lo Sportster dei desideri e dare immediatamente vita a nuove esperienze ed emozioni senza la preoccupazione del domani. L’offerta Harley-Own prevede che al momento della sottoscrizione del contratto d’acquisto di un motoveicolo nuovo a scelta tra i modelli della gamma Sportster, il cliente versi un anticipo minimo pari al 20% del valore del mezzo. Il resto viene finanziato a 24 o 36 mesi, con rate mensili di importo predeterminato e maxi-rata finale. Alla fine del periodo di rateizzazione e ricorrendo ogni condizione contrattuale e di merito, il cliente Harley può scegliere fra tre soluzioni: - tenere la moto ed estinguere il finanziamento saldando o rifinanziando la maxi-rata finale; - valutare insieme al concessionario la permuta con un nuovo modello Harley; - restituire la moto al concessionario Harley-Davidson a saldo della maxi-rata finale ed estinzione del finanziamento, senza ulteriori obblighi. I vantaggi del programma Harley Own sono molteplici. Innanzitutto liberare l’acquirente dalle preoccupazioni legate alla valutazione e rivendita dell'usato, offrire un servizio a rate adeguato alle necessità personali e dare l’opportunità, se l’appassionato lo desidera, di vivere il sogno Harley-Davidson in sella a moto sempre nuove. | 147