Mini Paceman Cooper SD All4 Steptronic

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Mini Paceman Cooper SD All4 Steptronic

TESTO ANDREA SPITTI FOTOGRAFIE STUDIO B12

SETTE VITE COME UNA MINI Mini Cooper come icona di stile. Mini Cabrio “Always open”. Mini Coupé la sportiva due posti e Mini Roadster che i suoi due passeggeri li fa viaggiare a cielo aperto. Mini Clubman e il british glam. Mini Countryman dinamica e spaziosa e ora Mini Paceman: compatta, versatile, glamour e ben ancorata alla strada. La settima declinazione Mini, racchiude in sé qualità che nella gamma fino a ieri si trovavano solo su modelli di pregio. Il peso superiore ai 14 quintali non condiziona le prestazioni; abitabilità e capacità di carico sono quasi sorprendenti | 90


L’anima crossover della Mini ha trovato totale realizzazione nella Paceman, ultimo atto di un processo di gemmazione che è arrivato a sette varianti di carrozzeria per la più iconica delle city-car inglesi. È caratterizzata dalle proporzioni della Hatchback, dal frontale della Countryman, dal padiglione ispirato a quello della Coupé e da un livello di esclusività superiore a tutte le sorelle, al punto che il prezzo di questa 3 porte-4 posti è superiore – a parità di allestimento – rispetto a quello della Countryman a 5 porte e 5 posti. La Paceman rappresenta un cocktail riuscito nel quale confluiscono le doti di versatilità della connazionale Countryman (anch’essa costruita in Austria dalla Magna Steyr) e le qualità dinamiche

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delle più sportive Coupé e Roadster a due posti secchi. Per creare la “Mini che non c’era” il team di designer diretto da Anders Warming ha dovuto interpretare i desideri sinora inespressi della clientela, individualista tanto quanto quella delle varianti biposto, ma con qualche desiderio in più in termini di abitabilità, capacità di carico e motricità, vista la disponibilità delle versioni All4 a trazione integrale permanente. Per realizzare la Paceman è stato impiegato l’interasse allungato della Countryman, da 2596 mm, si è osato con i montanti posteriori obliqui, con il padiglione “appoggiato” che termina con un ampio spoiler sopra il lunotto e con ampie alternative cromatiche, che permettono di abbinare la tinta dei gusci dei retrovisori esterni allo stesso tetto. Il perimetro inferiore in plastica nera enfatizza il look “cross country”, mentre sono inediti i gruppi ottici posteriori a sviluppo orizzontale. All’interno spiccano i quattro sedili singoli separati dal Center Rail, il pratico doppio binario dotato di sistema di ancoraggio per portaocchiali, portabevande, supporto per

smartphone. La plancia è analoga a quella delle altre Mini, con il grosso strumento rotondo che domina la scena e il contagiri davanti agli occhi del guidatore; la consolle raggruppa gran parte dei comandi secondari, la cui riconoscibilità è

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SCHEDA TECNICA |MINI MOTORE: anteriore, 4 cilindri in linea, turbodiesel commonrail, 16 valvole, 1995 cc POTENZA: 143 CV a 4000 giri/minuto COPPIA: 305 Nm a 17502700 giri/minuto TRAZIONE: integrale

PACEMAN COOPER SD ALL4 STEPTRONIC

permanente

CAMBIO: automatico a 6

SOSPENSIONI: ruote

indipendent;, avant. McPherson, marce con modalità manualeretrotreno a bracci multipli sequenziale DIMENSIONI: lungh. 4115 mm, CERCHI: 7Jx17” largh. 1786 mm, alt. 1522 mm PNEUMATICI: 205/55 R17 PESO: 1415 kg FRENI: anteriori a disco BAGAGLIAIO: 330-1080 dm3 ventilati, posteriori a disco, ESP SERBATOIO: 45 litri

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VELOCITÀ: 216 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h 9,4 secondi

CONSUMO: combinato 6,1 l/100 km

EMISSIONI CO2: 160 g/km AMBIENTE: EURO 5 PREZZO: 33.200 euro


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Mini Paceman Cooper SD All4 Steptronic

QUATTRO POSTI SINGOLI MA COMODI E FINITURE DI ALTO LIVELLO Personalizzazioni sconfinate grazie a una lista di optional che è una continua tentazione. Di fatto, come su tutte le Mini, è possibile configurare un autentico esemplare unico, sul piano estetico tanto quanto sul versante tecnico. La dotazione di serie è comunque ricca e prevede anche i sensori di parcheggio Lusso e raffinatezza in formato Mini anche per la Paceman, che adotta l’inconfondibile impostazione di guida con volante quasi verticale, regolabile in altezza e profondità, con comandi remoti dello stereo sulla razza sinistra e cruise control su quella destra. I pulsanti per la gestione manuale-sequenziale del cambio Steptronic a 6 rapporti sono opzionali: costano 80 euro. La personalizzazione dell’abitacolo è quasi sconfinata: si va dal navigatore satellitare con mappe a colori integrato nel tachimetro (605 euro) ai sedili rivestiti in pelle Gravity (1.490 euro), dal Center Rail esteso anche alla zona posteriore (105 euro) al bracciolo anteriore di cortesia con portaoggetti annesso (185 euro), dal pacchetto luci interne con Switchcolour (215 euro) ai comandi vocali del sistema di info-intrattenimento (305 euro). La leva del freno a mano si adatta alla presenza del Center Rail e, come sulla Countryman, assume la curiosa forma a maniglia già sperimentata da altri Costruttori, mentre la

consolle centrale ospita i tasti di disattivazione dell’ESP, della chiusura centralizzata, il commutatore fendinebbiaretronebbia e lo Sport Button (optional a 170 euro) che consente di modificare la risposta dell’acceleratore e la durezza dello sterzo. La modalità Sport del cambio Steptronic va invece selezionata tramite il tasto sulla sinistra della leva selettrice. Apprezzabile il riposizionamento dei pulsanti degli alzacristalli elettrici sui pannelli-porta. L’accessibilità ai posti posteriori è quella delle auto a tre porte, ma una volta seduti ci si rende conto che lo spazio per le gambe è notevole e anche l’abitabilità in altezza è adeguata pure per chi deve fare i conti con una statura più elevata della media. Le poltroncine singole posteriori (con ancoraggi Isofix per i seggiolini portenfant) possono essere abbattute per incrementare il volume di carico; il bagagliaio è capiente e agevole da stivare, vista la soglia d’accesso bassa. Non manca una protezione in plastica sulla battuta del portellone.

immediata anche se sono posizionati alla base del mobiletto. Come sulla Countryman i tasti degli alzacristalli elettrici e dei retrovisori esterni sono sui fianchetti delle porte. Molto ampio, in rapporto alla media delle Mini, il vano bagagli, che può estendersi dai 330 dmc della configurazione 4 posti ai 1080 dmc di quella 2 posti, cui si può sommare anche la volumetria offerta dal sottofondo. Le doti tipiche della Mini Hatchback si ritrovano tutte sulla Paceman, con qualche distinguo però: il passo allungato di ben 128 mm migliora la stabilità nei trasferimenti di carico più bruschi, rendendo le reazioni dell’assetto (avantreno McPherson e retrotreno multilink) più omogenee, mentre il posto guida ribassato di 10 mm rispetto alla Countryman fa riemergere parte di quel gokart feeling che si associa automaticamente alle Mini a due ruote motrici. Durante la lunga convivenza con la Paceman Cooper SD abbiamo registrato un comportamento dinamico quasi esaltante, caratterizzato da un equilibrio straordinario, virtual-

mente esente da fenomeni di rollio. Go-kart feeling, dicevamo, enfatizzato delle sospensioni dall’assetto deciso, soprattutto con le ruote da 19 pollici abbinate a pneumatici Runflat presenti sulla vettura provata, optional rispetto a quelle da 17” montate di serie. Lo sterzo, con servoassistenza elettromeccanica e Servotronic, si è rivelato eccellente per prontezza e precisione. Sui fondi a bassa aderenza emerge la bontà della trazione integrale All4, provvista di un differenziale centrale ad azionamento elettromagnetico capace di trasferire al retrotreno il 50% della coppia in condizioni normali e fino al 100% in presenza di neve o ghiaccio. Il 2 litri turbodiesel common-rail da 143 CV di provenienza BMW è adeguato alle caratteristiche della vettura e anche al suo non trascurabile peso (1415 kg in ordine di marcia); la Paceman Cooper SD All4 con cambio automatico-sequenziale Steptronic tocca i 195 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 9,4 secondi, con un consumo medio, secondo i dati dichiarati dalla Casa, di 6,1 litri di gasolio ogni 100 km.

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