Jeep Renegade Limited 2.0 Multijet/140

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IN PROVA

Jeep Renegade Limited 2.0 Multijet/140

JEEP COME STILE DI VITA

Convince a prima vista la nuova proposta del marchio USA entrato da poco nell'orbita Fiat: versatile, confortevole ed efficiente (aerodinamica a parte), ha tutte le carte in regola per impensierire la concorrenza europea e asiatica e, con il suo valido bagaglio di elettronica al servizio della trazione, non sacrifica pi첫 di tanto la guida su fondi a bassa aderenza TESTO: Alberto Franzoni | FOTOGRAFIE: Studio B12

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Scheda tecnica

HI HA UN PO' DI MEMORIA AUTOMOBILISTICA e chi ha nel cuore le autentiche fuoristrada degli Anni Settanta associa il nome Renegade all'allestimento più sportivo delle Jeep CJ5 e CJ7, derivate dalle Willys in servizio nell'esercito yankee fin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Un nome evocativo che è stato riscoperto da Fiat Chrysler Automobiles per la nuova SUV compatta con cui da Torino si è deciso di far concorrenza sia alle 4x4 “jap” più in voga del momento, sia ai modelli europei più richiesti, come Skoda Yeti e Volkswagen Tiguan. Con la Renegade il marchio Jeep riposiziona quindi la propria offerta nel segmento intermedio, offrendo un look da fuoristrada “dura e pura” come la precedente Patriot, ma con tutta la versatilità di una moderna SUV a vocazione prevalentemente stradale. Per conquistare soprattutto l'esigente clientela europea, almeno all'inizio della sua carriera commerciale, la Renegade nasce leggera e semplice, rinunciando al DNA tecnico della Wrangler. Scocca autoportante in luogo del telaio a longheroni e traverse, trazione integrale permanente a gestione elettronica anziché le 4 ruote motrici inseribili partendo dalla trazione solo posteriore, cambio a 6 marce (o automatico a 9 rapporti in opzione) invece della tradiziona-

C

MOTORE: 4 cilindri in linea, turbodiesel common-rail. 1956 cc POTENZA MASSIMa: 140 CV a 3750 giri/min COPPIA MASSIMA: 350 Nm a 1750 giri/min TRAZIONE: integrale CAMBIO: meccanico a 6 marce CERCHI: in lega leggera, ant. 8,5Jx19”, post. 9,5Jx19" PNEUMATICI: 215/60 R17 FRENI: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco, ESP SOSPENSIONI: a ruote indipendenti, geometria McPherson, retrotreno a ruote indipendenti, geometria McPherson, barra stabilizzatrice anteriore e posteriore, ammortizzatori idraulici DIMENSIONI: lunghezza 4240 mm, larghezza 1810 mm, altezza 1670 mm BAGAGLIAIO: 351-1297 dmc SERBATOIO: 48 litri PESO: 1505 kg VELOCITÀ MASSIMA: 185 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 11,5 sec CONSUMO COMBINATO: 5,1 litri/100 km EMISSIONI Co2: 134 g/km (Euro 6) PREZZO: 28.900 euro

le trasmissione con riduttore, dispositivi di assistenza alla guida, come il Selec Terrain (completo di bloccaggio del differenziale centrale) o la regolazione della velocità in discesa, in sostituzione di una guida diretta che si affida solo all'abilità di chi sta al volante. Per salire sui marciapiedi delle maggiori città italiane, per affrontare qualche salita innevata o gli sterrati che conducono ai casali di Toscana o ai poderi di Langhe e Monferrato ce n'è abbastanza. Il cambio di rotta attuato con la Renegade (anticipato peraltro dall'evoluzione della più recente Cherokee rispetto alla precedente) privilegia il comfort, la versatilità d'impiego e l'efficienza energetica. La plancia è piuttosto lineare; si sviluppa orizzontalmente, ospita al centro il

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dispositivo multimediale Uconnect, che include i comandi vocali e la connettività Bluetooth nella versione base con monitor touch screen da 5 pollici e anche il navigatore (optional offerto a 1.000 euro, con schermo da 6,5 pollici, integrabile anche con la telecamera di retromarcia inclusa nel pacchetto Parkview). Davanti al passeggero campeggia il classico maniglione d'appiglio, reminiscenza delle Jeep d'un tempo, anche se qui reinterpretato almeno graficamente, con un riuscito raccordo con la bocchetta di ventilazione destra. I posti anteriori sono confortevoli; dietro si sta bene in due, poiché l'eventuale passeggero centrale risulta un po' sacrificato a causa dello schienale piatto e del poco spazio disponibile per le gambe. Il bagagliaio è capiente e dispone del piano di carico regolabile su due posizioni: quella superiore sacrifica un po' di spazio ma permette di contare su una superficie d'appoggio piana e regolare quando si abbattono gli schienali posteriori, quella inferiore crea un doppio gradino (con la battuta del portellone e con il divano posteriore abbattuto) ma consente di aggiungere 119 dmc di capacità. Su strada la Renegade con il Multijet da 140 CV si rivela sempre all'altezza della situazione: la spinta è buona ai regimi medi e a quelli inferiori, l'allungo è incisivo e ben assecondato dal cambio manuale a 6 rapporti, preciso e poco contrastato negli innesti. Il consumo risente dell'aerodinamica poco favorevole: le forme squadrate si pagano, ma ai 130 km/h autostradali la percorrenza è ancora di 11,5-12 km/litro. La situazione migliora ai 90-100 km/h che si mantengono su statali e superstrade, quando il computer di bordo rileva 16-17 km/litro, valore analogo a quello registrato in città. Molto bene i freni, potenti e resistenti alla fatica, e lo sterzo, che conserva una buona sensibilità anche in presenza

della servoassistenza elettrica. L'assetto morbido favorisce il comfort ma non a discapito della stabilità e della tenuta di strada: emergono un po' di sottosterzo e un certo rollio, che non altera però il giudizio complessivamente positivo. In città e in fuoristrada, infine, si apprezza la visibilità dal posto guida. A favorirla sono, di giorno, i grandi retrovisori esterni e, di notte, le luci di svolta diurne. Con la Renegade Jeep effettua un importante cambio di rotta, indirizzandosi a un'utenza finora sconosciuta al marchio americano. Se avrà successo da noi, come è stato per la Fiat 500 del 2007, arriveranno trionfi commerciali anche negli USA. E tanta serenità anche per gli addetti dell'impianto di Melfi che oggi produce sia la Renegade, sia la “gemella diversa” Fiat 500 X.

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