Mini Cooper SD Business XL 5 porte

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C’è spazio per tutti | 84


Unica 4 cilindri diesel della nuova interprete del mito Mini, la versione Cooper SD da 170 CV offre più spazio e una migliore accessibilità per i passeggeri posteriori, ma anche un bagagliaio capiente e versatile. Ottime le prestazioni e moderati i consumi: 225 km/h e una percorrenza media di 24,4 km/litro descrivono un’auto senza compromessi TESTO: Alberto Franzoni | FOTOGRAFIE: Studio B12

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ADDOPPIA L’OFFERTA di Mini a 5 porte: dopo la ben nota e apprezzata Countryman, ecco la Hatchback a passo lungo: 72 mm in più rispetto alla “classica” versione a 3 porte, da cui si distingue – oltre che per i due sportelli in più – per la lunghezza incrementata di 16 cm e per il padiglione più alto nella zona posteriore, solo 15 mm che però si rivelano utili quando sui sedili dietro prendono

posto persone alte. Una, due o tre, visto che la Mini a 5 porte è omologata per cinque adulti. Il divanetto, pertanto, è sdoppiato asimmetricamente (60%-40%), mentre il bagagliaio ha una capacità variabile da 278 a 941 dmc, parecchio meno della Countryman, per proseguire con il paragone, ma parecchio più della Hatchback 3 porte, che si ferma a 211-731 dmc. I centimetri di “bonus” che la 5 porte a trazione solo anteriore della famiglia Mini fornisce rispetto alla 3 porte costano 800 euro, a pari| 85


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PIÙ SPAZIO DIETRO, TUTTO UGUALE DAVANTI Secondo logica, la versione a passo lungo della Mini Hatchback "copia" dalla sorella minore la plancia, la consolle e la disposizione dei comandi sul tunnel, nel segno di una maggior praticità e nell'ottica di aprire le porte a nuove funzionalità

La nuova Mini a 5 porte riprende l'impostazione generale della Hatchback a 3 porte, "copiandone" la plancia e la zona anteriore dell'abitacolo. Il maxistrumento centrale è ora occupato esclusivamente dal monitor a colori da 8,8 pollici del navigatore e del sistema di infotainment, la cui cornice può assumere diversi colori a seconda

della modalità di guida preselezionata (Sport o Green) tramite una levetta posizionata dietro la cornice della cuffia che riveste la leva del cambio. Sopra e sotto lo schermo, alcuni tasti governano le funzione secondarie, mentre altre sono comandate dai pulsanti posti nella zona inferiore della consolle. Qui si colgono alcune

raffinatezze e talune novità caratteristiche delle Mini di ultima generazione: il tasto del ricircolo dell'aria prevede anche la posizione di attivazione automatica, il sistema Stop&Start può essere disattivato, come pure i sensori di parcheggio, l'avviamento avviene premendo la levetta rossa al centro del mobiletto. Sempre dalla Mini a 3 porte arriva la manopola del Mini Controller, subito dietro la leva del cambio, accanto a

quella del freno a mano. Ispirata ai comandi dell'iDrive di BMW, ha una gestione intuitiva e semplice. Nuovo anche il sistema di accensione e spegnimento dei fari, ora gestito da una manopola sulla sinistra della plancia: con il devioluci si comandano solo le frecce e la commutazione abbaglianti-anabbaglianti. Elementi circolari li si ritrovano anche nella zona posteriore dell'abitacolo: altoparlanti, maniglie delle porte.

tà di allestimento e motorizzazione. Per chi ha esigenze di spazio (e di accessibilità ai posti dietro) sono ben spesi, anche se la Mini “lunga” non riesce a conservare l’originalità, o meglio, l’unicità stilistica della sorella minore. Aumentano, invece, versatilità e praticità, restando miracolosamente entro la soglia psicologica dei 4 metri di lunghezza (oltrepassata invece dalle Countryman e Paceman, ma va detto che la Cooper S e la Cooper SD arrivano a 4005 mm, complici i loro paracolpi più estesi); peccato solo per l’angolo di apertura delle porte posteriori, non molto ampio. Di contro, le porte posteriori squadrate nella zona superiore, permettono di infilarsi a bordo senza contorsionismi. Per provare a fondo la nuova Mini a 5 porte abbiamo scelto la

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motorizzazione a gasolio più potente, ossia il 2 litri turbodiesel common-rail Euro 6 da 170 CV e 360 Nm della Cooper SD: ben 27 CV e 55 Nm (a 250 giri/minuto in meno) in più rispetto al pari cilindrata utilizzato dalla Countryman Cooper SD, ma anche dalle Paceman, Coupé, Roadster e Cabrio. Una differenza che si apprezza subito e che scava un solco incolmabile rispetto all’ideale rivale della Mini, la 500 X 1.6 Multijet a trazione solo anteriore, accreditata di 120 CV. Il nuovo motore, l’unico 4 cilindri diesel della gamma, rende particolarmente dinamica la 5 porte inglese, che sfrutta appieno anche l’interasse allungato per garantire un’eccellente stabilità nelle condizioni di guida più esasperate. L’assetto è sportivo, affilato: non sembra un’auto da 225 km/h e da 7,4 secondi sullo 0-100 km/h, ma questa Cooper SD 5 porte è straordinariamente efficace grazie anche allo sterzo preciso e diretto e ai freni potenti e resistenti alla fatica. Non

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solo: è anche molto coinvolgente, grazie al posto guida quasi rasoterra, al volante verticale e alle numerose possibilità di regolazione di sedile e piantone dello sterzo. Il comfort acustico è buono, mentre l’assorbimento delle sospensioni è frutto di un compromesso inevitabile con la volontà di ottenere un’auto reattiva e molto agile. Guidandola diventi un tutt’uno con l’auto: per giudicarne gli interni occorre fermarsi, rallentando il flusso di emozioni che la Cooper SD sa fornire. La zona anteriore dell’abitacolo della Mini a 5 porte è analoga a quello della 3 porte: stessa la plancia, stessi i sedili, stessa la configurazione dei pannelli-porta. Tutto diverso dalla precedente Hatchback. Davanti al guidatore, la piccola strumentazione con tachimetro al centro e contagiri sul lato sinistro, mentre sul versante opposto si staglia l’indicatore del carburante, a LED. I tasti degli alzacristalli elettrici sono ora collocati sui fianchetti porta, come sulla Countryman, accanto a quelli dei retrovisori esterni, mentre la chiusura centralizzata, che può attivarsi automaticamente, sfrutta comunque un doppio tasto accanto alla leva circolare di sblocco delle porte. Per restare in tema, sulla cornice circolare della leva del cambio manuale a 6 rapporti, ecco un altro comando, stavolta a bilanciere: spostandolo verso sinistra, si seleziona la modalità di guida Sport, con i relativi settaggi per una risposta più diretta e decisa di motore e cambio, verso destra si passa allo stile Green, che rende più dolce il funzionamento della meccanica, limita la potenza e riduce sensibilmente il consumo. Tra le Mini da famiglia finora prodotte (oltre alla Countryman e alla Clubman), la Hatchback a 5 porte è quella che meglio conserva il DNA sportivo del modello originale e che, su strada, sa tradurre nel modo più fedele il go-kart feeling di quest’ultima. Con

il motore diesel da 170 CV è un’autentica piccola bomba velocissima e molto parsimoniosa, come conferma il dato ufficiale nel ciclo combinato, che parla di un consumo medio di 4,1 litri di gasolio ogni 100 km. Il che equivale a coprire più di mille chilometri con un pieno. Da una Mini, questo proprio non te lo aspetti!

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Scheda tecnica MOTORE: 4 cilindri in linea, turbodiesel common-rail. 1995 cc POTENZA MASSIMA: 170 CV a 4000 giri/min COPPIA MASSIMA: 360 Nm da 1500 a 2750 giri/min TRAZIONE: anteriore CAMBIO: meccanico a 6 marce CERCHI: in lega leggera, 6,5Jx16" PNEUMATICI: 195/55 R16 FRENI: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco, ESP SOSPENSIONI: a ruote indipendenti, retrotreno a bracci multipli oscillanti DIMENSIONI: lunghezza 4005 mm, larghezza 1727 mm, altezza 1425 mm PESO: 1230 kg (a vuoto) BAGAGLIAIO: 278-941 dmc SERBATOIO: 44 litri VELOCITĂ€ MASSIMA: 225 km/h ACCELERAZIONE: 0-100 km/h in 7,4 sec CONSUMO COMBINATO: 4,1 litri/100 km EMISSIONI Co2: 109 g/km (Euro 6) PREZZO: 29.400 euro

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