Rallylegend

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HISTORIQUE

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È L’ORA DELLA

LANCIA STRATOS Vittoria assoluta per Erik Comas davanti a “Pedro” e a Davide Cesarini in un’edizione caratterizzata da tanta pioggia e tante straordinarie vetture da rally al via di Alessandro Rigatto

Erik Comas e Marco Sormano su Lancia Stratos del 1974.

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iunto ormai alla sua tredicesima edizione, il Rallylegend si è consacrato quale uno degli appuntamenti più attesi del calendario internazionale rappresentando una sorta di museo viaggiante dedicato alle auto da rally, con particolare riguardo ai modelli prodotti tra gli anni Settanta e l'inizio del nuovo millennio, opportunamente suddivise in modo omogeneo per età e classi. Un plateau di piloti di alto livello, tra cui excampioni del mondo e vincitori di singole gare iridate, vetture da sogno e un percorso meraviglioso sugli sterrati attorno alla Repubblica di San Marino, in parte ripreso dagli itinerari del Sanremo mondiale, ha costituito anche quest'anno un cocktail di eccezionale valore storico per la gioia di un pubblico che ha dimostrato ancora una volta di apprezzare l'evento, esattamente come accadeva qualche decennio fa quando, sulle stesse strade, si rincorrevano per la vittoria assoluta alcuni degli stessi campioni visti in gara nel secondo weekend di ottobre. L'indiscussa regina dei rally, la Lancia Stratos, è tornata protagonista alla grande, ottenendo con Erik Comas la vittoria assoluta, mentre un altro esemplare, guidato da Toni Fassina, ha deliziato gli spettatori tra le Legend Stars. Il francese Comas ha corso in Formula 1 sulla Ligier e sulla Larrousse, ma curiosamente ha raggiunto la massima notorietà nell'ambiente delle corse dopo aver creato una scuderia che ha a disposizione una decina di Alpine Renault A110 periodicamente noleggiate per eventi dedicati alle auto storiche, ivi compreso il Monte-Carlo Historique. Per il Rallylegend 2015 è salito al volante della tradizionale rivale delle Alpine Renault A110 (almeno nell'ultima parte della carriera rallistica della piccola granturismo transalpina), la Stratos appunto, e l'ha fatta danzare come meglio non poteva tra le curve e i tornanti del selettivo percorso messo a punto mirabilmente dagli organizzatori capitanati da Vito Piarulli e Paolo Valli. Comas è riuscito a contenere il tentativo di rimonta di “Pedro”, tre volte Campione Europeo tra le Storiche, alla fine secondo con

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1 Hayden Paddon e John Kennard su Hyundai i20 WRC del 2014, protagonisti tra le Legend Star. 2-3 Tony Cairoli e Matteo Romano su Lancia Delta Integrale del 1992. 4 Harri Toivonen e Francesco Buffi su Audi Quattro A2 del 1984. 4

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1 Delecour-Savignoni su Ford Escort RS Cosworth. 2 Alen-Kivimaki su Lancia Delta S4 Gruppo B exufficiale. 3 Miki Biasion e Gigi Pirollo su Lancia Delta HF Integrale 16V del 1990. 4 Delta S4 a raduno prima della partenza a San Marino insieme con i due prototipi ECV. 5 Michael Gerber e Luis Moya su Audi Sport Quattro S1 del 1986. 6 Juha Kankkunen e Juha Repo su Toyota Celica ST 205 del 1994. 7 Un’Audi Quattro con la livrea ufficiale del 1983. 8 Parco chiuso all’ombra della rocca.

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la sua Lancia Rally 037 del 1985, affiancato da Fabio Fedele. Il pilota bresciano era comunque felice per avere festeggiato il recente titolo continentale in una cornice di pubblico e di passione incredibile e unica nonostante il cattivo tempo. Bella la sfida per il terzo posto, che alla fine ha visto prevalere il sammarinese Davide Cesarini, in coppia con Mirco Gabrielli, ancora una volta a podio con la Ford Escort RS 1600 del 1973. Rimane da ricordare l’ottima prestazione del veneto Riccardo Canzian, ventunenne con la passione per le storiche e poca esperienza di gare, che è stato a lungo terzo assoluto con la Opel Kadett GTE gruppo 4 del 1977, prima di essere scavalcato da Cesarini per poco più di 13 secondi. Nel 1° Myth Hankook Trophy, la grande rivelazione è stata rappresentata da Tony Cairoli. Otto volte campione mondiale di motocross, il palermitano si è scoperto rallista di valore al volante della Lancia Delta HF Integrale del 1992. Cairoli è andato forte fin dalle prime battute e, una volta ritiratosi il leader della prima giornata Juha Kankkunen e attardato Simone Romagna per problemi all’alternatore, si è installato in testa per non lasciarla più. “È stata una esperienza bellissima e mi sono divertito un sacco – ha dichiarato alla fine Cairoli – e in più ho vinto: non lo avrei mai sperato prima di partire…”.

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Ha scelto di tornare ai rally proprio a Rallylegend, dopo il grave incidente al Rally di Sanremo “Lucky” Battistolli, rientrato perfettamente in forma e con Luigi Cazzaro alle note. Il veneto ha tirato fuori il massimo dalla sua Lancia Delta HF Integrale del 1990, la stessa che ha usato nei Campionati Europeo e Italiano Storico. Ed era raggiante alla fine per avere ritrovato intatto tutto il suo talento. Da sottolineare il quarto posto del sammarinese Marcello Colombini e della sua BMW M3 che ha diviso con Selva, sempre veloce con le due sole ruote motrici della 2 porte bavarese. Un problema all’idroguida della Lancia Delta HF Integrale ha fermato il due volte campione del mondo Miki Biasion, in coppia con Gigi Pirollo, che però ha voluto proseguire per | 121

dare spettacolo per il pubblico lungo le speciali. Tra le Wrc/Kit dell’Hankook Rallylegend Trophy, il sammarinese Denis Colombini, con Michele Ferrara alle note, ha concluso sul gradino più alto del podio una tre giorni in cui ha mostrato il meglio delle sue doti di guida spremendo il massimo dalla Peugeot 306 Maxi Kit del 1995 a trazione anteriore. Grande show tra le Legend Stars, tutto spettacolo senza classifiche, dove hanno strappato applausi a scena aperta Markku Alen e Kikki Kivimaki con la Lancia Delta S4, “Tony” e “Rudy”, insieme nella splendida Lancia Stratos Pirelli, Harri Toivonen e Francesco Buffi, funambolici con l’Audi Quattro by Balletti, e Marc Duez con Pierre Sibille sulla la BMW M3.


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