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Mercedes-Benz C180 CDI BlueEfficiency Trend
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Il lusso sostenibile Il debutto della variante da 120 CV e 300 Nm di coppia del propulsore turbodiesel common-rail di 2143 cc si accompagna con l’esordio dell’allestimento Trend, completo e razionale al tempo stesso, riservato a questa motorizzazione. La Station Wagon, disponibile a meno di 34mila euro, eccelle nel rapporto qualità-prezzo, nelle doti di comfort e nella capacità di carico, al vertice della categoria di Alessandro Rigatto - foto Studio B12 Con l’arrivo, anche in Italia, della C180 CDI BlueEfficiency Trend, Mercedes-Benz “democratizza” la soglia d’ingresso nell’olimpo delle sue berline proponendo questa interessante new-entry con un listino che parte da 32.357 euro chiavi in mano e IVA compresa, e che sale a 33.961 euro per la Station Wagon. Il vantaggio, rispetto alla motorizzazione turbodiesel più potente, è di quasi 3.600 euro, una somma non trascurabile soprattutto se rapportata alla differenza di 16 CV in termini di potenza massima e 60 Nm a livello di coppia massima. Vero è che la C180 CDI BlueEfficiency è proposta nel solo allestimento Trend, mentre la C200 CDI è disponibile in tre varianti, tutte meglio equipaggiate, dalla Executive alla Elegance alla Avantgarde, ma per talune categorie di clienti, come i gestori di flotte aziendali, il vantaggio di prezzo su cui può contare la versione meno potente può rappresentare un elemento determinante nella scelta. La C180 CDI BlueEfficiency è una delle Classe C che meglio interpreta il tema del “downsizing” tanto in voga oggigiorno: l’altra è la C180 BlueEfficiency a benzina, mossa da un 4 cilindri turbo a iniezione diretta di 1,6 litri di cilindrata e 156 CV. Nella C180 CDI BlueEfficiency i clienti ritrovano tutte le caratteristiche che fanno di una Classe C una autentica MercedesBenz e una berlina “premium” sotto ogni aspetto: si può anzi dire che – eliminata la
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scritta di identificazione dal cofano del baule (o dal portellone, nel caso della Station Wagon), il mimetismo rispetto al resto della gamma è totale. Anche la disponibilità di una lunga serie di optional qualificanti, dal cambio automatico 7GTronic Plus a sette rapporti, con modalità completamente automatica e manualesequenziale, al navigatore satellitare, dal tetto apribile panoramico alle ruote in lega leggera di diversi formati e fogge, riconduce l’allestimento Trend nel solco della tradizione Mercedes-Benz: alto livello di personalizzazione, elevato valore aggiunto degli equipaggiamenti a richiesta, impronta discretamente sportiva. Come nel caso degli allestimenti Executive e Avantgarde, la C180 CDI BlueEfficiency Trend è caratterizzata dalla mascherina a tre listelli cromati, con il marchio della stella a tre punte di grandi dimensioni al centro: un elemento grafico coerente con il rinnovato linguaggio stilistico della Casa di Stoccarda, molto gradito peraltro al mercato italiano. Sul piano della riconoscibilità estetica la versione Trend è caratterizzata dai proiettori alogeni, dai fari fendinebbia integrati nel paraurti anteriore, dalle luci diurne circolari con tecnologia LED, dai retrovisori in tinta vettura dotati di regolazione elettrica e sbrinamento, dalle ruote in lega leggera con foggia a 7 razze e misura da 7Jx16 abbinate a pneumatici 205/55 R16, una combinazione in grado di assicurare il
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Mercedes-Benz C180 CDI BlueEfficiency Trend
Scheda Tecnica - Mercedes-Benz C180 CDI BlueEfficiency SW MOTORE: 4 cilindri Diesel Common-rail, 16 valvole, 2143 cc
TRAZIONE: posteriore
POTENZA: 120 CV a 2800 giri/minuto
CAMBIO: meccanico a 6 rapporti
COPPIA: 300 Nm a 1400 giri/minuto
PNEUMATICI: 205/55 R16
massimo potenziale in termini di riduzione del consumo per via della minore resistenza al rotolamento offerta dalle coperture con battistrada più stretto. Anche all’interno si ritrovano le dotazioni più care alla clientela italiana, tra cui il volante a quattro razze rivestito in pelle Nappa, con fregi cromati e 12 tasti multifunzione, gli inserti in color nero pianoforte lucido sulla plancia, la strumentazione con display TFT a colori, il sistema Hi-Fi denominato Audio 20 CD Bluetooth, con interfaccia Aux-In audio, compatibilità MP3, slot USB, comand controller sul tunnel centrale, monitor ad alta definizione da 5,8 pollici e connettività Bluetooth per telefoni cellulari. Il nuovo livello d’ingresso nella gamma Classe C si propone quindi come una scelta razionale, sobria ed elegante al tempo stesso, assicura un equipaggiamento di serie completo di tutto l’indispensabile nell’ambito di un rapporto qualità-prezzo-prestazioni indiscutibilmente vantaggioso, come testimonia il prezzo di listino di poco superiore ai 32mila euro. Nell’attuale momento congiunturale non semplice in | 46
CERCHI: in lega, 7Jx16”
PESO: 1490 kg
FRENI: anteriori e posteriori a disco autoventilanti
VELOCITÀ: 201 km/h (accelerazione 0-100 km/h 10,8 secondi)n
SOSPENSIONI: indipendenti, avant. McPherson, retrot. Multi-link
CONSUMO: 4,8 litri/100 km (combinato)
AMMORTIZZATORI: idraulici
EMISSIONI CO2: 129 g/km (Euro 5)
DIMENSIONI: lungh. 4595, largh. 1770 mm, alt. 1460 mm
PREZZO: 33.961 euro
Prestazioni a confronto
Berlina
Station Wagon
CILINDRATA
2143 cc
2143 cc
POTENZA
120 CV a 2800 giri/min.
120 CV a 2800 giri/min.
COPPIA
300 Nm a 1400-2800 giri/min.
300 Nm a 1400-2800 giri/min.
VELOCITÀ MASSIMA
208 km/h (automatica: 206 km/h)
201 km/h (automatica: 200 km/h)
ACCELERAZIONE
0-100 Km/h in 10”5 (automatica: 10”8)
0-100 Km/h in 10”8 (automatica: 11”1)
CONSUMO COMBINATO
4,8 l/100 Km (automatica: 4,9)
4,8 l/100 Km (automatica: 5,1)
gran parte dei Paesi europei e in Italia, la C180 BlueEfficiency Trend punta quindi ad affermarsi come un’offerta in grado di soddisfare pienamente le aspettative della clientela business, delle flotte aziendali e dei tradizionali clienti della stella a tre punte, sia per la cilindrata favorevole e “amica del fisco” (2143 cc), sia per i costi d’esercizio contenuti (il consumo di carburante è di soli 4,8 litri di gasolio ogni 100 km nel ciclo combinato, pari a una percorrenza media di circa 21 km/litro), sia per le emissioni inquinanti limitate (125 g/km di anidride carbonica), sia per le prestazioni soddisfacenti assicurate dal propulsore da 120 CV e 300 Nm di coppia massima
a soli 1400 giri/min: basti ricordare che la velocità massima della berlina è di 208 km/h (206 km/h per gli esemplari dotati di cambio automatico) e che l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 10,5 secondi (10,8 nel caso del cambio automatico).
anch’essa di un turbocompressore, e C220 CDI BlueEfficiency da 170 CV, caratterizzata dalla soluzione biturbodiesel common-rail al pari della sorella maggiore C250 CDI BlueEfficiency da 204 CV. I 120 CV del suo 4 cilindri 16 valvole turbodiesel common-rail di 2143 cc sono assolutamente adeguati al peso della vettura e alle ambizioni velocistiche riposte in un “entry-level”. D’altro canto, i 300 Nm a soli 1400 giri/min offrono una spinta sempre molto consistente che si traduce in un piacere di guida non dissimile a quello garantito dalle Classe C a gasolio più potenti. Anzi, si potrebbe quasi dire che l’erogazione in questo
LA PROVA È bastato percorrere pochi chilometri con la nuova C180 CDI BlueEfficiency Trend per verificare come la nuova variante della Classe C offra un cocktail di prestazioni assolutamente convincente e rappresenti quindi un’alternativa credibile alla già nota C200 CDI BlueEfficiency da 136 CV, dotata | 47
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caso appare più dolce, come pure la sonorità del 4 cilindri con un solo turbocompressore si rivela meno ruvida rispetto ad altre applicazioni. Il cambio meccanico a 6 rapporti è l’opzione fornita di serie anche sulla C180 CDI BlueEfficiency e rappresenta la modalità ideale per mantenere il prezzo di listino al livello più conveniente; sull’esemplare provato, con carrozzeria Station Wagon, abbiamo invece trovato la trasmissione automatica 7G-Tronic Plus che offre a nostro avviso il miglior compromesso tra comfort, efficienza energetica e piacere di guida. In effetti l’evoluzione più recente del cambio automatico Mercedes-Benz a sette marce, oltre a fornire un numero di rapporti superiore rispetto ai precedenti cinque disponibili sulla C200 CDI, con intuibili benefici riconducibili alla possibilità di trovare sempre una marcia ottimale per mantenere il regime del motore nell’arco
di maggior efficienza, permette di ridurre ulteriormente il consumo e di incrementare il comfort. Come? È presto spiegato: il convertitore di coppia di nuova generazione consente una miglior risposta dinamica, una maggiore durata e un contenimento sostanziale del livello di rumorosità e delle vibrazioni, grazie a un nuovo circuito idraulico, all’impiego di ammortizzatori perfezionati e all’esclusione del convertitore di coppia. In particolare, l’estrema riduzione dello slittamento garantita dall’esclusione del convertitore, abbinata al maggiore disaccoppiamento meccanico dell’ammortizzatore, è alla base della riduzione sensibile del consumo di carburante. Non è tutto: il programma di marcia nella modalità Eco viene modificato prediligendo regimi del motore inferiori durante la marcia a velocità costante, mentre la presenza di cuscinetti e guarnizioni a basso | 48
LE DOTAZIONI
DI SERIE SU TUTTA LA GAMMA Soglia del vano di carico in acciaio; alette parasole con specchio di cortesia illuminato; ammortizzatori selettivi con assetto standard Agility Control; climatizzatore automatico con temperature regolabili separatamente per lato; cristalli atermici verdi; freno di stazionamento a pedale con funzione hill start assist; indicatori di direzione con funzione “one touch�;
LA CARTELLA
COLORI
Vernici standard
Vernici speciali metallizzate
sbloccaggio a distanza del bagagliaio; sedili anteriori con regolazione elettrica in altezza e supporto lombare; tergicristalli con touch control; volante regolabile in altezza e profonditĂ . Maniglie in tinta vettura; terminale di scarico in acciaio lucidato. Sensore crepuscolare per accensione automatica dei fari; antenna radio integrata nel lunotto; avvisatore acustico freno di stazionamento inserito e mancato disinserimento luci; cassetta portaoggetti ripiegabile sotto il vano di carico; copertura avvolgibile per vano di carico; indicatori di direzione laterali integrati negli specchietti retrovisori esterni; luci di illuminazione del vano di carico; occhielli di ancoraggio nel vano di carico; presa di corrente da 12V nel bagagliaio; reti portaoggetti nel vano di
040 NERO
carico; strumentazione analogica a tre elementi con display TFT centrale a colori ad alta definizione. Braccolio anteriore con box portaoggetti; cassetto portaoggetti illuminato con serratura; plafoniera anteriore con luce di cortesia temporizzata, spot di lettura e illuminazione indiretta della consolle centrale nello specchietto retrovisore; sedile posteriore con abbattimento frazionato (1/3-2/3) dello schienale; soglie di ingresso anteriori con scritta MercedesBenz; tasche portaoggetti sugli schienali dei sedili anteriori. ABS con Break Assist System; Adaptive Brake con assistenza alla partenza in salita; air bag full-size lato guida e passeggero a doppio stadio di attivazione; air bag per le ginocchia del guidatore;
Vernici metallizzate
alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, con funzione di chiusura PreSafe; Attention Assist; avvisatore acustico cintura di sicurezza non allacciata anteriore e posteriore; avviso perdita di pressione pneumatici; chiusura centralizzata con sensore crash e chiusura automatica in movimento; cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza con pretensionatore elettronico; 3 cinture di sicurezza posteriori a 3 punti; ESP con ASR; gruppi ottici posteriori con tecnologia a LED; kit di pronto soccorso; luci di freno adattive; poggiatesta anteriori attivi Neck Pro; sidebag anteriori con barre di rinforzo nelle portiere; sistema di fissaggio seggiolino per bambini Isofix per i posti posteriori; triangolo a norme europee; windowbag per lato guida e passeggeri ant. e post.
183 NERO MAGNETITE
590 ROSSO OPALE
197 NERO OSSIDIANA
792 ARGENTO PALLADIO
650 BIANCO CALCITE
497 MARRONE CUPRITE
794 GRIGIO PERLA
775 ARGENTO IRIDIUM
890 BLU CAVANSITE
779 GRIGIO ALABANDITE 799 BIANCO DIAMANTE BRIGHT | 49
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Mercedes-Benz C180 CDI BlueEfficiency Trend
coefficiente d’attrito e l’utilizzo di un nuovo olio per cambi automatici (FEATF) meno viscoso e di additivi ottimizzati consentono anche al cambio stesso di contenere il consumo di carburante. Rispettando i valori-limite di raffreddamento si possono raggiungere anche intervalli di manutenzione specifici del lubrificante del cambio ancor superiori, fino a 125.000 chilometri, con un ulteriore abbassamento dei costi di mantenimento dell’auto. I fattori precedentemente citati, assieme al nuovo gruppo elettroidraulico del cambio, al software ottimizzato e ai nuovi materiali a basso coefficiente d’attrito sono a loro volta alla base del comfort superiore garantito dalla nuova trasmissione 7G-Tronic Plus, capace di abbinarsi alla perfezione con l’ormai onnipresente dispositivo ECO Start-Stop grazie alla presenza e all’efficacia della pompa dell’olio a comando elettrico, che
garantisce ri-avviamenti rapidi e confortevoli dopo ogni sosta che ha comportato lo spegnimento automatico del propulsore. Il feeling al volante della C180 CDI BlueEfficiency SW è notevole e la vettura asseconda senza incertezze tutte le richieste di chi sta alla guida: piace lo sterzo, preciso e sensibile al punto giusto, colpiscono i freni, per potenza e modulabilità, ma anche per la resistenza all’affaticamento, davvero esemplare dopo violente frenate sulle discese dei passi alpini. L’assetto è un altro punto di forza della Classe C “d’ingresso”, grazie all’Agility Control fornito di serie, che di fatto simula la risposta di una sospensione attiva mediante una riduzione dello smorzamento degli ammortizzatori in presenza di sollecitazioni ridotte e un incremento sensibile dell’intensità del loro intervento quando si verificano sollecitazioni elevate, come nel caso della guida in curva ad andatura veloce
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o nelle manovre repentine, allorché occorre stabilizzare rapidamente la vettura. Il comfort esemplare della Classe C lo si ritrova naturalmente anche sulla C180 CDI BlueEfficiency, che accoglie i suoi passeggeri in un ambiente molto ben insonorizzato e gradevole anche dal punto di vista termico, grazie all’efficacia esemplare del sistema di climatizzazione dell’aria e all’isolamento termico dei rivestimenti in tessuto Brighton specifici dell’allestimento Trend. Eccezionale, infine, la capacità di carico, come in tutte le Classe C Station Wagon: il bagagliaio ha una capacità minima di 485 dmc e può raggiungere i 1500 dmc a divano posteriore (sdoppiato asimmetricamente) completamente abbattuto, operazione che comporta il ribaltamento automatico dei poggiatesta posteriori, che così non vanno smontati. Un altro dettaglio che fa della Classe C un’autentica ammiraglia compatta.
L’ALLESTIMENTO TREND:
DOTAZIONI DI SERIE SPECIFICHE
Ruote in lega leggera a 7 razze, misura 7Jx16”, con pneumatici 205/55 R16; fari fendinebbia; listello vano portatarga posteriore cromato; mascherina anteriore a tre listelli cromati verniciata in argento brillante con stella integrata; montanti centrali color nero; funzione ECO Start-Stop; filtro antiparticolato; luci diurne circolari a LED; specchietti retrovisori regolabili
elettricamente, riscaldabili e in tinta con la carrozzeria; volante multifunzione a 12 tasti, con display della strumentazione da 4,5 pollici; inserti color nero pianoforte lucido; plafoniera posteriore; volante a 4 razze con inserti cromati; volante e leva del cambio in pelle Nappa; rivestimenti in tessuto “Brighton”; sistema Tirefit; impianto stereo Audio 20 CD, compatibile MP3, display a
A richiesta: cambio automatico 7G-Tronic Plus con modalità manuale-sequenziale; tetto apribile panoramico; navigatore satellitare Becker Map Pilot. | 51
colori da 5,8 pollici ad alta definizione (400 x 240 dpi), slot USB, connettività Bluetooth per telefoni cellulari, interfaccia Aux-In audio, comand controller sul tunnel centrale.
NEL 1982 LA MERCEDES-BENZ INTRODUCEVA LA SUA BERLINA DI CLASSE INTERMEDIA, DENOMINATA 190. CAPOSTIPITE DI TRE GENERAZIONI DI MODELLI SUCCESSIVI, ACCOMUNATI DALLA CLASSIFICAZIONE “CLASSE C”, RAPPRESENTA OGGI UNO DEI MODELLI-CHIAVE SU CUI LA CASA DI STOCCARDA FONDA IL SUO SUCCESSO
Sembra ieri. E invece sono già passati trent’anni. Tre decenni. Correva l’anno 1982 quando la Mercedes-Benz tornava ufficialmente alla denominazione 190 per una sua berlina, ma a rendere più significativa questa novità erano i contenuti della cosiddetta “BabyBenz”: carrozzeria berlina di formato più compatto rispetto alle W123, progenitrici delle successive Classe E, linea aerodinamica disegnata dal team di stilisti capitanato da Bruno Sacco, sospensioni posteriori con schema MultiLink, una primizia assoluta per quei tempi. Che si tratti di una “Baby Benz” lo dicono i numeri: 30 centimetri più
baby benz corta delle berline della serie 200-280 E, 10 centimetri più stretta, ben 280 chilogrammi più leggera. Con queste credenziali era quasi scontato che la 190 fosse destinata a diventare primatrice di efficienza energetica in casa MercedesBenz, almeno per quei tempi: il consumo | 53
medio, calcolato con le metodologie di allora, era di 8,5 litri di benzina ogni 100 chilometri. Mai una vettura a benzina con la stella a tre punte sul cofano (o sopra il radiatore) si era rivelata così parsimoniosa. Il progetto della 190 (sigla di progetto W201) viene deliberato nel
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Mercedes-Benz Classe C
Qui sotto, la Classe C seconda serie in primo piano; alle spalle la prima serie e la 190.
La prima generazione della Classe C, introdotta nell’aprile del 1993, era caratterizzata da uno stile elegante e classico al tempo stesso; la versione T (station wagon) introdotta nell’inverno del 1996, ha ampliato le potenzialità commerciali della W202.
1977 e si sviluppa anche in una prospettiva stilistica ben delineata, che portò a introdurre il termine “taglio di diamante” per sottolineare la particolarità delle superfici trapezoidali che caratterizzano l’andamento della carrozzeria, particolarmente evidente soprattutto nella zona del montante posteriore e del cofano del bagagliaio, insolitamente alto rispetto alla concorrenza. La linea della 190 venne studiata per mesi interi nella galleria del
LA STORIA SPORTIVA
NEL SEGNO DEL SUCCESSO, ANCHE IN PISTA
vento e il risultato che si ottenne (Cx: 0,33) è da record, per lo meno rispetto a quei tempi e alle concorrenti, meno aerodinamiche di un buon 25%. Se la riduzione della resistenza all’avanzamento e all’aria richiedeva una linea accuratamente profilata, il desiderato contenimento del consumo di carburante
Il ritorno della Mercedes-Benz alle competizioni avviene a partire dal 1986 con il debutto delle 190 E 2.3 16, che ben figurano nelle competizioni in pista, segnatamente nel DTM (dove vengono schierate ufficialmente da team satelliti della Casa) e nel Campionato del Mondo Turismo (dove però sono affidate a scuderie private). Memorabile la gara monomarca del 1986 disputata al Nuerburgring con la partecipazione di campioni del volante come Niki Lauda e Ayrton Senna da Silva, che si aggiudicherà la corsa. Nel 1987 la 190 E 2.3 16 è schierata localmente anche nei rally (parteciperà senza
non poteva non ottenersi senza una riduzione del peso molto significativa. Da conseguire, ovviamente, senza lesinare sulle dotazioni e sull’equipaggiamento di sicurezza, ma anche senza risparmiare sui materiali. Proprio nell’ottica di limitare il peso della 190 entro gli 11 quintali a vuoto vennero adottate leghe in
successo anche al Rally di Montecarlo, affidata al francese Bernard Darniche), mentre dal 1988 AMG e Mercedes-Benz uniscono le loro forze e iniziano a cogliere vittorie nel DTM aggiudicandosi il titolo per i Team e per i Costruttori nel 1991 e anche il titolo Piloti nel 1992, con Klaus Ludwig, mentre Ellen Lohr diventa la prima pilotessa ad aggiudicarsi una gara del DTM. Le 190 vittoriose nei campionati DTM del 1991 e 1992 sono derivate dalla 190 E 2.5 16 Evolution 2, prodotta in 502 esemplari nella versione stradale e mossa da un 4 cilindri da 235 CV e 245 Nm, | 54
Con la seconda generazione della Classe C viene introdotta la carrozzeria Sportcoupé a tre porte, mentre gli interni sono rinnovati completamente.
acciaio altoresistenziali, al loro primo impiego nella produzione automobilistica di grande serie. E, contestualmente, le ridotte zone della carrozzeria più esposte agli impatti, quella frontale e quella caudale, vengono concepite per deformarsi in modo scientificamente programmato, così da proteggere nel modo migliore gli occupanti della vettura, compensandone le dimensioni più compatte rispetto alla serie W123. Sin dall’anteprima mondiale della 190, quando vennero presentate la 190 da 90 CV e la 190 E da 122 CV, la Mercedes-Benz chiarì che i modelli benzina a 4 cilindri erano solo l’inizio: era prevista una gamma di motorizzazioni più ampia che, già alla fine del 1983, si arricchì della 190 D, mossa da un nuovo diesel aspirato a 4 cilindri da 72 CV. A fronte di 160 km/h di velocità massima, vantava consumi di
per 250 km/h di velocità massima. Esteticamente la caratterizzava l'enorme ala posteriore, poi modificata nelle vetture del DTM 1993. Nel 1994 la nuova Classe C a 8 cilindri trionfa sia nel DTM, sia nella sua variante internazionale ITC, con Klaus Ludwig, ripetendosi nel 1995, con Bernd Schneider. Dopo una lunga parentesi dovuta alla
appena 6,6 litri ogni 100 km nel ciclo combinato. Due anni più tardi seguì la 190 D 2.5 da 90 CV e, nell’autunno del 1987, fu la volta della 190 D 2.5 Turbo, dotata di un cinque cilindri diesel sovralimentato 122 CV di potenza. Dopo la 190 E 2.3-16 da 185 CV con il motore a quattro valvole per cilindro fu la volta del motore a 6 cilindri in linea: si trattava della 190 E 2.6 da 166 CV. In contemporanea fece la sua comparsa anche la 190 E 2.3 da 136 CV. Dopo tanti successi commerciali, la MercedesBenz 190 vide arrivare il giorno del pensionamento. Sulla sua erede si iniziò a lavorare già nel 1986. Nel 1987 i designer riuscirono a trasformare le proprie idee in modelli in argilla in scala 1:1: cinque per gli esterni e quattro per gli interni. Dopodiché cominciò il lavoro al computer. Si trattava di simulare crash test e di testare le condizioni
partecipazione alle gare Endurance e al successivo impiego delle coupé CLK nel rinato DTM, la Classe C torna alle gare nel 2004, ottenendo tre titoli l'anno successivo, il 2005, con Gary Paffett e il team DaimlerChrysler BankAMG, che si aggiudicano il Campionato Piloti, il Campionato per Squadre, mentre la Mercedes-Benz vince | 55
ergonomiche per dare modo agli ingegneri di farsi prima un’idea verosimile di ciò che era tecnicamente realizzabile. Quanto più accurata fosse stata la preparazione virtuale, tanto più mature sarebbero state le prime auto reali prodotte nel 1989, e migliore la base per i numerosi real test. Era il 18 luglio 1993 quando la prima Classe C fece il suo debutto europeo. Per meglio soddisfare le mutate esigenze della clientela, si passò dall’allestimento unificato, ma ampiamente personalizzabile tramite optional, della 190, a una gamma completa di varianti. Oltre alla versione classica, furono proposte altre tre linee di allestimento: Esprit, Elegance e Sport, ciascuna con un proprio carattere, evidente sia a livello di interni che di carrozzeria. La Esprit è giovane e frizzante, la Elegance è sinonimo di pura eleganza e ricercatezza,
il Campionato Costruttori. Le Classe C sono seconde in campionato nel 2007, 2008 e 2009, rispettivamente con Bruno Spengler, Paul di Resta e Gary Paffett, ma nel 2010 si registra un vero trionfo, con la tripletta nel Campionato Piloti messa a segno da Paul Di Resta, Gary Paffett e Bruno Spengler. Le tre generazioni di Classe C si sono rivelate le vetture più vittoriose nella storia del DTM e il record viene migliorato di anno in anno, anche senza l'apporto degli ex-piloti di Formula 1 approdati nel DTM, come Ralf Schumacher, Mika Hakkinen e David Coulthard. Dal 2012 la Classe C vince anche in Italia
grazie a Vitantonio Liuzzi, portacolori Mercedes-Benz AMG con la C63 AMG schierata nel Campionato Italiano Superstars.
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Mercedes-Benz Classe C
la Sport è la quintessenza della sportività. Come il modello base, anche le tre linee di allestimento non erano abbinate a motorizzazioni specifiche; la versione più sportiva poteva montare tanto la motorizzazione di base (C 180 da 122 CV) quanto la sei cilindri (C 280 da 193 CV di potenza massima). Tra di loro c’era la C220 da 150 CV, mentre la C200 (mossa da un 4 cilindri a benzina da 136 CV) arriverà solo nei primi mesi del 1994. Non potevano mancare le motorizzazioni diesel sulla nuova Classe C: due al debutto, la C220 Diesel da 95 CV e la C250 Diesel da 113 CV, ambedue spinte da unità a 4 cilindri e 16 valvole. Vi si aggiungerà poi la C200 Diesel da 75 CV. Il consumo della prima Classe C, in funzione dei motori adottati, si attestava dai 6,7 litri ogni 100 km del modello più parsimonioso ai 10,6 litri per 100 km della C280. Nel settembre del 1995 fu presentato un lieve restyling della Classe C, dopo che la produzione era arrivata a mezzo milione di esemplari nel febbraio dello stesso anno, e cioè solo 22 mesi dopo l’avvio della produzione. La nuova C230 Kompressor suscitò grande interesse: il suo nuovo motore da 2,3 litri fu dotato, per la prima volta dopo una
pausa di oltre cinquant’anni, di un compressore Roots. Questo gli permetteva di sviluppare 193 CV di potenza e 280 Nm di coppia, disponibili su tutto l’arco di erogazione. Debuttava anche la C250 Turbodiesel, con 150 CV di potenza, 280 Nm di coppia massima a 1800 giri/min, dotata di turbo, intercooler e testata a 4 valvole per cilindro. Il 1996 si rivelò un anno molto importante per la Classe C di prima generazione. A gennaio esordì la station wagon (denominata internamente “T-Modell”), dal bagagliaio molto capiente (1510 litri a divano posteriore abbattuto), ad agosto la C220 a benzina viene rimpiazzata dalla C230 e debutta il cambio automatico a 5 marce, che rimpiazza il meno efficiente 4 marce offerto precedentemente in opzione. Nel giugno del 1997 arrivarono i motori V6 sulla C240 e sulla C280, rispettivamente dotate di 170 e 197 CV, mentre nell’autunno fece la sua comparsa la C220 CDI, prima Mercedes-Benz diesel con sistema common-rail. Impressionanti i suoi “numeri”: 125 CV, 300 Nm di coppia a 1800 giri/min e un consumo medio di 6,1 litri ogni 100 km. Il 21 marzo 2000 venne presentata in forma statica a Sindelfingen la nuova | 56
Classe C (sigla di progetto W203): tra le dotazioni previste per la debuttante spiccavano ESP, Brake Assist, cambio manuale a 6 marce, limitatore-regolatore di velocità Speedtronic, oltre a una serie di optional condivisi con l’ammiraglia Classe S. L’aerodinamica è così curata da raggiungere un Cx di soli 0,26 nella variante C180 berlina; tra i segni particolari, il frontale a 4 fari circolari. Debutta la 5 cilindri C270 CDI da 170 CV. La station wagon è introdotta subito, mentre a settembre viene svelata la Sportcoupé a 3 porte, dal look più grintoso e dalla carrozzeria accorciata di 18 cm. Arriva anche la prima turbodiesel common-rail con marchio AMG: è la 5 cilindri C30 AMG da 231 CV, disponibile dal 2002 nelle tre varianti di carrozzeria berlina, station wagon e Sportcoupé, al pari della già nota C32 Kompressor AMG da 354 CV, che aveva debuttato nel 2001. Nel 2002 arrivano le C240 e le C320 4Matic: sono le prime Classe C a trazione integrale. Sulla C55 AMG del 2004, anno in cui viene introdotto un leggero restyling della Classe C, esordisce il primo motore V8 sulla “Baby Benz”. Il 31 marzo 2007 è la volta della terza e attuale generazione della Classe C,
LE VERSIONI PIÙ SPORTIVE ED ESCLUSIVE DELLA CLASSE C SONO FIRMATE DA AMG, IL PREPARATORE DI AFFALTERBACH OGGI PROPRIETÀ MERCEDESBENZ AL 100%. DALLA PRIMA C36 AMG DA 286 CV ALLE CLASSE C DI SECONDA GENERAZIONE, DECLINATE IN TRE VARIANTI “TECNICHE”, CON COMPRESSORE VOLUMETRICO, TURBODIESEL COMMON-RAIL E ASPIRATO DA 5,5 LITRI, FINO ALLE ATTUALI C63 AMG DA 457 E 487 CV, OGNI CLASSE C È STATA NOBILITATA DALLE POTENTI EDIZIONI AMG
denominata internamente W204. Vi fanno il loro debutto numerose novità: innanzitutto, sul piano estetico, alla tradizionale mascherina sovrastata dalla stella a tre punte che caratterizza le versioni Elegance, si affianca la calandra con il marchio di fabbrica Mercedes-Benz al centro, che identifica le varianti Avantgarde. Sul piano tecnico debuttano il telaio Agility Control con ammortizzatori regolabili automaticamente in base alle condizioni di marcia, lo sterzo diretto, i fari a portata regolabile ILS (Intelligent Light System) e l’Adaptive Brake. Nel 2008 arriva la C63 AMG. Con il restyling del 2011 debuttano la versione Coupé a tre volumi, che pensiona definitivamente la precedente CLC derivata dalla Classe C Sportcoupé, e la rinnovata C63 AMG dotata di propulsori potenziati, fino ai 517 CV della versione Coupé Black Series. Esordiscono novità tecniche di rilievo, quali il cambio 7G-Tronic Plus, la funzione ECO Start-Stop su tutti i modelli BlueEfficiency, e nuovi motori ad alta potenza specifica, come il biturbodiesel common-rail da 204 CV della C250 CDI (con cilindrata di soli 2143 cc) e il turbo a iniezione diretta di benzina C180 BlueEfficiency di 1,6 litri.
AMG La C36 AMG rappresenta il primo frutto della collaborazione tra AMG e Mercedes-Benz: si tratta della prima vettura AMG venduta dai concessionari della Casa di Stoccarda.
Contestualmente al face-lifting che ha interessato la Classe C, anche la versione AMG viene ritoccata.
La prima station wagon compatta firmata dal marchio sportivo-esclusivo tedesco è la C43T AMG.
La seconda serie della Classe C è proposta nel 2001 con la motorizzazione V6 con compressore volumetrico.
La C32 AMG Kompressor Sportcoupé da 354 CV è la prima 3 porte firmata dalla factory di Affalterbach.
La prima (e unica) turbodiesel di AMG: è la C30 CDI AMG del 2002, disponibile anche come Sportcoupé. Con la C55 AMG basata sulla seconda serie della Classe C arriva il primo propulsore V8 stradale sotto il cofano della “Baby Benz”. Sotto, le C63 AMG del 2011.
La terza generazione della Classe C vede l’introduzione della carrozzeria coupé, qui sulla C63 AMG da 457 CV.