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I vent’anni di Alstom a Savigliano
Davide Viale, direttore dello stabilimento Alstom di Savigliano, ex Fiat Ferroviaria, acquisito nel 2000 dal gruppo francese In una cerimonia memorabile in presenza, svoltasi rispettando tutte le regole anti contagio, sono stati festeggiati il ventennale e la consegna del 100° treno “Pop” costruito per Trenitalia
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Alberto Prieri Gli eredi del Pendolino: il futuro del treno passa dalla Granda
«Con l’acquisizione di Fiat Ferroviaria, nel 2000, Alstom ottenne non solo uno stabilimento, ma un patrimonio di cultura e tecnologia». Sono parole di Davide Viale, oggi direttore di quello stabilimento. Sono passati più di vent’anni, fatti di persone, di lavoro, di innovazione. Con quell’operazione Alstom, già protagonista nella produzione e nella distribuzione di energia, nei cantieri navali e nei trasporti, accrebbe la presenza nel comparto dei mezzi per le strade ferrate. Fu un passaggio storico per l’impianto di via Moreno, a Savigliano. Il cambio di insegna fece notizia, e per molti resta uno degli eventi più significativi per la città: sul grande capannone a vetri sparì il marchio italiano per lasciare posto al logo blu e rosso del gruppo francese. Non mancarono i malumori, le paure, i timori di perdere posti di lavoro e quell’eccellenza, il Pendolino diventato simbolo di Savigliano. In realtà si trattò di un passaggio nel segno della continuità, come ricorda il direttore Viale.
I venti anni di Alstom a Savigliano
Quali erano i punti di forza di allora di questo sito produttivo e quali sono quelli odierni? «Alstom seppe raccogliere e valorizzare l’eredità di Fiat Ferroviaria, costituita da una secolare tradizione legata alla storia del treno e
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Nei video a cui porta il Qr Code: le dichiarazioni di Michele Viale, direttore generale di Alstom Italia e Svizzera, di Fabio Carosso, vicepresidente della Regione, e del sindaco, Giulio Ambroggio, durante l’evento del 14 dicembre. Sotto: l’intervento di Mauro Gola
Guarda il video a essere virtualmente all’interno del modello del treno, così l’operatore può simulare montaggio e smontaggio delle varie parti. Ecco perché quella saviglianese è una sede chiave del gruppo a livello globale, un centro che ospita l’intera filiera produttiva, dalla progettazione fino alla messa in servizio e garanzia del treno, passando attraverso industrializzazione, validazione e certificazione, supply chain, qualità e pianificazione».
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Come tutta la Granda, Savigliano soffre per la mancanza di infrastrutture viarie adeguate: ciò ha penalizzato lo sviluppo dello stabilimento? «Questo sito produttivo ha sempre potuto contare su un accesso diretto alla rete ferroviaria, cosa che ha permesso di consegnare in maniera efficace ed efficiente i convogli prodotti. Il collegamento dello stabilimento con la stazione di Savigliano è da sempre un asset importante, ma, sul fronte della logistica dei materiali in entrata e in uscita, è il trasporto su gomma a ricoprire un ruolo centrale. In questo senso, apprendiamo con piacere
della produzione di materiale ferroviario. Alstom ha investito su queste basi, facendo della sede di Savigliano il centro di eccellenza per i treni Pendolino ad alta velocità, basati sulla tecnologia Tilting e no, e per i treni regionali, oggi anche in versione a idrogeno». Com’è cambiato il modo di lavorare in questi quattro lustri? «Le rispondo con un esempio: qui è stata allestita una “virtual room 3D” unica che permette di progettare treni per una manutenzione più agevole. Gli ingegneri di Alstom, attraverso la realtà virtuale, disegnano i treni, testano il funzionamento dei componenti e propongono diverse configurazioni degli interni. Grazie a speciali sensori e telecamere, si arriva
La punta di diamante è il Coradia iLint, il primo treno a idrogeno del gruppo, già in servizio in Germania
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Nei prossimi anni si viaggerà su convogli silenziosi e a emissioni zero grazie al Coradia iLint. Ne saranno costruiti sei, con opzione per ulteriori otto, per Ferrovie Nord Milano (Fnm), il principale gruppo di trasporto e mobilità della regione lombarda. Ideati e fabbricati a Savigliano, saranno basati sul Coradia Stream
la notizia dell’inizio dei lavori per il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo che consentirà la valorizzazione e lo sviluppo del territorio sia in senso industriale, sia in ottica turistica».
Qual è stata la sfida maggiore da vincere per portare il sito di Savigliano al vertice dei mercati internazionali? «Quella di raggiungere l’eccellenza nella progettazione e nella realizzazione dei treni regionali e ad alta velocità ad assetto variabile, per il mercato nazionale e per quello estero. Così lo stabilimento è divenuto strategico per Alstom a livello globale. Siamo convinti che solo costruendo un ecosistema integrato e innovativo, che dialoghi in modo aperto con tutti gli attori chiave di questa industria, si possa garantire al Paese quella competitività necessaria per vincere le sfide globali che ci attendono».
Come saranno i prossimi vent’anni? «Si viaggerà su convogli silenziosi e a emissioni zero. Il protagonista di questa “rivoluzione” in Alstom c’è già: Coradia iLint è il primo treno a idrogeno del gruppo, il primo al mondo già in servizio commerciale, in Germania per la precisione. Ne forniremo altri sei, con opzione per ulteriori otto, a Ferrovie Nord Milano (Fnm), il principale gruppo di trasporto e mobilità della regione lombarda. Ideati e fabbricati a Savigliano, saranno basati sul Coradia Stream, in modo da garantire gli stessi elevati standard di comfort apprezzati dai passeggeri nella versione elettrica, oltre ad assicurare le medesime prestazioni operative dei treni diesel, compresa l’autonomia. In sintesi: meno rumorosità e semplice vapore come scarico, per avere massima sostenibilità ambientale sulle linee non elettrificate, ma con prestazioni di alto livello».
Il futuro del treno passa da Savigliano? «Certo. Gli stessi Coradia Stream per Fnm, ma anche per Trenitalia e altri operatori, sono costruiti da Alstom in Italia e lo sviluppo del progetto, la
1.000 dipendenti, 328.000 metri quadrati
Con circa mille dipendenti e un’area di 328.000 metri quadrati, quella saviglianese è una sede chiave a livello globale del gruppo Alstom. Negli ultimi vent’anni sono stati costruiti qui duecento treni ad alta velocità e oltre seicento treni regionali Coradia. Questi convogli viaggiano sulle strade ferrate di Spagna, Svizzera, Regno Unito, Finlandia, Portogallo, Polonia e Repubblica Ceka, fino ad arrivare alla Cina. Inoltre il treno Avelia Liberty è protagonista dell’alta velocità negli Stati Uniti d’America.
maggior parte della produzione e le certificazioni sono completati proprio a Savigliano. L’Italia si conferma fra i Paesi più importanti nella strategia del gruppo e, vista la fusione con Bombardier che permetterà ad Alstom di diventare il secondo maggior produttore mondiale di treni, vogliamo contribuire sempre più a creare un ecosistema integrato del trasporto, sempre più pulito e a ridotto impatto ambientale, che possa far viaggiare il Paese verso il futuro della mobilità».
Quando in fabbrica si parlava piemontese...
Ecco alcuni aneddoti e curiosità raccontati dai dipendenti storici. «Quando sono entrato in azienda, nell’estate del 1979, il sito produttivo era molto diverso, a cominciare dalla “lingua ufficiale”: allora si parlava piemontese». A rivelare questo risvolto della storia aziendale è Giovanni Piumatti, una delle “colonne” dello stabilimento saviglianese con i suoi 42 anni di lavoro in Alstom. È il project industrial manager del progetto Coradia e del progetto Pendolino Evo. «Ricordo come fosse ieri la produzione del Pendolino Etr450, progetto che segnò un deciso cambio di marcia in azienda», racconta Piumatti. «Ci preparavamo a costruire un treno rivoluzionario, si doveva piegare in curva come una moto, raggiungendo la velocità di 250 chilometri orari, collegando Milano a Roma in un tempo ridottissimo, inferiore alle quattro ore». A impressionare Piumatti fu anche il materiale impiegato per quel progetto, l’alluminio. «Mi rese ancor più orgoglioso vedere il nostro Pendolino tutte le sere nella sigla di un telegiornale della Rai», aggiunge. «Capii di far parte di qualcosa di veramente importante». Savigliano “città del Pendolino” conferma come quella del treno Tilting sia stata un’innovazione chiave nel mondo del trasporto ferroviario. Ma è solo una delle tappe raccontate nel museo della fabbrica. Inaugurato nel 2018, è un progetto a cui Alstom tiene molto, uno spazio espositivo aperto ai visitatori ai quali propone un viaggio nel tempo attraverso le idee, i brevetti, i prodotti, le persone che hanno reso unico questo stabilimento, dalle prime carrozze alla fabbrica 4.0. È stata una crescita costante grazie a maestranze altamente qualificate. Non a caso, proprio a Savigliano Alstom ha sempre investito nella formazione dei dipendenti, realizzando negli anni anche una “Scuola dei mestieri” dove gli operai con maggiore esperienza insegnano ai giovani diverse attività importanti per il loro lavoro, avvalendosi di strumentazione e apparecchiature tecnologicamente avanzate, come ad esempio la saldatrice digitale. Conferma di questa grande maestria sono Giampiero Violini e Sergio Parisi, vincitori in anni diversi del campionato italiano di saldatura. «La stessa saldatura ha vissuto nel tempo grandi evoluzioni del processo produttivo relativo alla costruzione delle strutture cassa dei veicoli ferroviari ad alta velocità», dice Gianfranco Saccione, ex direttore qualità, ora presidente dell’Ugaf (Associazione Seniores Gruppo Fiat-ex Fiat Ferroviaria). «Il passaggio dai veicoli ferroviari in acciaio ai nuovi elettrotreni in lega leggera ha cambiato radicalmente le consolidate metodologie di assemblaggio e saldatura dei veicoli ferroviari».
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Il presidente e il direttore di Confindustria Cuneo, Mauro Gola e Giuliana Cirio, con il direttore dello stabilimento, Davide Viale, davanti al 100° “Pop”