Davide Viale, direttore dello stabilimento Alstom di Savigliano, ex Fiat Ferroviaria, acquisito nel 2000 dal gruppo francese
Alberto Prieri
«C
on l’acquisizione di Fiat Ferroviaria, nel
2000, Alstom ottenne non solo uno stabilimento, ma un patrimonio di cultura e tecnologia». Sono parole di Davide Viale, oggi direttore di quello stabilimento. Sono passati più di vent’anni, fatti di persone, di lavoro, di innovazione. Con quell’operazione Alstom, già protagonista nella produzione e nella distribuzione di energia, nei cantieri navali e nei trasporti, accrebbe la presenza nel comparto dei mezzi per le strade ferrate. Fu un passaggio storico per l’impianto di via Moreno, a Savigliano. Il cambio
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In una cerimonia memorabile in presenza, svoltasi rispettando tutte le regole anti contagio, sono stati festeggiati il ventennale e la consegna del 100° treno “Pop” costruito per Trenitalia
Gli eredi del Pendolino: il futuro del treno passa dalla Granda
I venti anni di Alstom a Savigliano di insegna fece notizia, e per molti resta uno degli eventi più significativi per la città: sul grande capannone a vetri sparì il marchio italiano per lasciare posto al logo blu e rosso del gruppo francese. Non mancarono i malumori, le paure, i timori di perdere posti di lavoro e quell’eccellenza, il Pendolino diventato simbolo di Savigliano. In realtà si trattò di un passaggio nel segno della continuità, come ricorda il direttore Viale.
Quali erano i punti di forza di allora di questo sito produttivo e quali sono quelli odierni? «Alstom seppe raccogliere e valorizzare l’eredità di Fiat Ferroviaria, costituita da una secolare tradizione legata alla storia del treno e