La Goccia - Periodico - Dicembre 2013 anno XLVI n.175

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Periodico edito dall’ Provinciale di Brescia Dicembre 2013 - anno XLVI - n. 175

Spedizione in abbonamento postale art. 2 comm 20/c legge 662/96 - Filiale di Brescia

A Natale fai un bel regalo...

... dona sangue


Periodico edito dall’ Provinciale di Brescia Dicembre 2013 - anno XLVI - n. 175

Spedizione in abbonamento postale art. 2 comm 20/c legge 662/96 - Filiale di Brescia

A Natale fai un bel regalo...

... dona sangue

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Scienza, umanità e responsabilità Il dono del sangue è gesto guidato oggi dalla tecnologia ma generato dalla umanità e responsabilità di ogni donatore Adempimenti fiscali e responsabilità avisine: approfondimenti e valutazioni A Brescia un importante convegno nazionale presso la sede del Provinciale. Un incontro di "ripasso" per meglio conoscere e valutare i rischi fiscali e gestionali associativi

6 Tempi di

conservazione dei documenti cartacei e informativi di AVIS L’assemblea provinciale ha affrontato i nodi del presente e delineato le sfide del futuro

7 PIACERE AVIS

Progetti di promozione della solidarietà Anno 2013 - 2014

16 Le Unità di raccolta

associative verso l’accreditamento Nuovo Consiglio e presidenza Avis della Provincia di Brescia

17 Il Consiglio

esecutivo regionale a Brescia 60° di Fondazione dell’AVIS di Carpi

Dicembre 2013 . Numero 175 . Anno XLVI

Sommario in questo numero:

18 Consigli per i

donatori A Brescia un importante convegno nazionale presso la sede del Provinciale

20 In scena all’Avis

provinciale “Dov’è Nikolajewka?” Uno spettacolo per ricordare il sacrificio dei soldati italiani nella neve di Russia

22 News dal mondo giovani

23 Sguardi di donne

sulla malattia Un convegno presso la sede provinciale dell’Avis dell’Associazione “Donne per le Donne”

24 Aperto in città

il nuovo Polo culturale della diocesi Inaugurato il 30 ottobre alla presenza del vescovo Monari, sede di numerose associaizioni legate ai giovani e al territorio

25 A Brescia la

28 Lograto 29 Salò

Barghe e Sabbio Chiese

30 Carpendolo Acquafredda

31 Un libro da un avisino vobarnese: “il signor Gnec” Bedizzole

32 Travagliato Mazzano

33 Leno: la festa del 2013 34 Desenzano: corso di formazione

35 Rovato: inaugurata la nuova sede

36 Breno: cinquant’anni di solidarietà

38 Gli avisini e la

redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

“Settimana della lotta alla povertà” Continua la sinergia fra Avis e Aido bresciane

26 Il quartiere come Bene Comune: un parco per tutti

27 A Edolo la Festa del donatore

Direzione Redazione e Amministrazione: Segreteria AVIS Piazzetta AVIS, 1 - 25124 Brescia Tel. 030 3514411 - Fax 030 3514490 Direttore responsabile: Marcello Zane Registrazione del Tribunale di Brescia - n. 2 del 14/2/1968 Sped. in abb. postale art. 2 - comm 20/c legge 662/96 Filiale di Brescia Progetto editoriale e stampa: Tipolitografia Pagani 25065 Lumezzane S.S. - via Divisione Acqui 10/12 tel. 030 8920276 - fax 030 8920487 - e-mail:ufficio@tip-pagani.it

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la goccia

Scienza, umanità e responsabilità Il dono del sangue è gesto guidato oggi dalla tecnologia ma generato dalla umanità e responsabilità di ogni donatore

L

a donazione di sangue ed emo componenti è un gesto che garantisce ai nostri concittadini malati la garanzia e la disponibilità di un farmaco "salvavita" e agli ospedali la possibilità di programmare interventi chirurgici e terapia, far fronte alle urgenze ed emergenze, collaborare all'autosufficienza regionale e nazionale, conservare una efficacia ed efficienza sanitaria di ottimo livello. Dal pionierismo alla programmazione, la generosità ed abnegazione dei donatori sono rimaste immutate ed immutati i valori che li determinano. In questi anni la medicina trasfusionale ha avuto degli sviluppi rivoluzionari puntando a strategie terapeutiche sempre più mirate. Ma, il gesto generoso, anonimo, consapevole, volontario e responsabile dei donatori ha reso questo possibile e ha insieme aumentato il livello di sicurezza dei "prodotti". Questo processo virtuoso ha visto protagonisti i medici ma anche i donatori che hanno appieno, compreso il loro ruolo e la loro responsabilità.

Il ruolo del donatore

Non basta infatti rendere la propria disponibilità al gesto del dono ma serve anche e soprattutto, essere in buona salute, avere dei comportamenti e stili di vita adeguati, mantenere una correttezza inequivocabile di rispetto del proprio corpo e della propria vita. Avere percezione del proprio benessere non come mancanza apparente di malattia ma come consapevolezza del prevenirla. Per se stessi e a tutela degli altri. Un percorso virtuoso di educazione al "ben essere", agli stili di vita sana, all'evitare comportamenti a rischio. Inoltre, i donatori vengono costantemente monitorati e controllati con esami e visi-

te mediche, sollecitati con informazioni e formazione, possono trovare disponibilità e momenti di confronto e spiegazioni circa la loro salute e il modo per conservarla. La medicina moderna che ha pur avuto sviluppi diagnostici e terapeutici rivoluzionari e sempre più raffinati, guarda con particolare interesse alla prevenzione. Per aumentare la qualità della vita, garantirla anche in età avanzata, allontanare il rischio di malattie e delle loro complicanze, diminuire l'incidenza della cronicità e la necessità di assistenza, ridurre il consumo di farmaci. La qualità della nostra vita si misura su molti fattori ma in particolare sulla consapevolezza che ognuno ha di se, di come li conosce e di quali comportamenti mette in campo per attuarli o evitarli. Evitare alcol e fumo, dieta sana e varia, Lunghe e frequenti camminate, movimento, interessi culturali e sociali. Avis è solo una parte di questo! Il donatore lo sa ma può rappresentare un buon punto di partenza, un inizio condiviso per contribuire a vivere in una società più sana e rispettosa, in un contesto famigliare e comunitario più solidale e virtuoso in ogni gesto e comportamento. Anche nel rispetto della propria integrità.

Un Natale di responsabilità

Tutti e nessuno! Anche oggi questa domanda emerge con forza: Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggia

mento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza! Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!” Queste parole di Papa Francesco siano il nostro moto e il nostro stimolo: nella serenità delle nostre case, nella gioia delle nostre famiglie, nella condivisione dei nostri affetti, negli auspici dei nostri proposti, nella riconoscenza della nostra appartenenza umana. Il Cristo che nasce, nella sua fragilità umana e nella sua provvisorietà, sia per tutti noi stimolo e luce. Speranza contro ogni tenebra e sofferenza, riscatto di ogni uomo e società, attraverso la solidarietà personale e comunitaria. Sia per i credenti, ma comunque per tutti, guida ed esempio a ritrovare inclusione e condivisione. Non solo per una notte serena ma nell'impegno rinnovato di ogni quotidianità. A tutti voi è alle vostre famiglie i più sinceri Auguri. Dr. Gianpietro Briola Presidente Avis provinciale la goccia 175 | dicembre 2013

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Adempimenti fiscali e responsabilità avisine: approfondimenti e valutazioni A Brescia un importante convegno nazionale presso la sede del Provinciale. Un incontro di "ripasso" per meglio conoscere e valutare i rischi fiscali e gestionali associativi

L

’Avis Provinciale di Brescia ha ospitato sabato 16 novembre un convegno, organizzato insieme ad AVIS NAZIONALE e regionale Lombardia per dirigenti associativi sulle principali novità in ambito fiscale e amministrativo. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 120 soci in rappresentanza di molte Avis delle regioni centrosettentrionali. Durante l’incontro sono stati forniti anche I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate (Circolare

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Ministeriale n. 39/E del 19 agosto 2005) Oggetto Somme di denaro e beni in natura Limite deducibilità Minor ammontare tra: - 10% del reddito complessivamente dichiarato dal soggetto erogatore - Euro 70.000 annui Rimane ferma la possibilità, per i titolari di reddito di impresa, di applicare il vecchio limite del 2% sul reddito (art. 100, comma 2, DPR 917/1986 – TUIR) Erogazioni liberali in natura - Considerate al valore normale, ovvero con riferimento al prezzo di mercato di


la goccia beni della stessa specie o similari (art. 9, comma 3, DPR 917/1986 – TUIR) Soggetti erogatori Persone fisiche ed Enti soggetti all’IRES (individuati dall’art.73, DPR 917/1986 – TUIR) Soggetti beneficiari 1. ONLUS ex. Art. 10, comma 1, D. Lgs. 460/1997, ivi comprese: - ONLUS “di diritto” ex comma 8, Art. 10 -2 - ONLUS “parziali” ex comma 9, Art. 10 - 2. Associazioni di promozione sociale (ASP) iscritte nel registro nazionale previsto dall’art. 7, commi 1 e 2 della legge 383/2000 - 3. Fondazioni e associazioni non riconosciute aventi per oggetto statutario la tutela, la promozione e valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico di cui al D. Lgs. 42 del 22 gennaio 2004, nonché lo svolgimento o la preparazione di attività di ricerca scientifica Adempimenti contabili Per i soggetti beneficiari Tenuta di scritture contabili atte a rappresentare con completezza e analiticità le operazioni poste in essere (applicazione dell’art. 14 DPR 600/1973) a prescindere dalla loro natura giuridica e dalle loro dimensioni reddituali - Redazione di un documento che rappresenti la situazione patrimoniale, economica e finanziaria, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio (consigliata anche una Relazione sulla gestione) - Rilascio di apposita ricevuta dell’erogazione liberale. Restano fermi gli ulteriori obblighi contabili a carico delle ONLUS Per i soggetti erogatori - Erogazioni in contanti da effettuarsi tramite banca, ufficio postale e/o altri sistemi di pagamento (come previsti dall’art. 24, D. Lgs 241/1997) ovvero mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari o circolari (si applicano anche per le erogazioni di cui all’art. 100, DPR 917/1986 – TUIR) - Onere di verifica dell’adempimento degli obblighi contabili da parte del beneficiario Sanzioni - Non deducibilità delle erogazioni -

Responsabilità solidale tra l’ente erogante e quello beneficiario ed i suoi amministratori. Per quanto riguarda viceversa la raccolta fondi occasionale, l’Art. 143 del DPR 917/1986 (TUIR) al c. 3 stabilisce che non concorrono in ogni caso alla formazione del reddito degli enti non commerciali di cui alla lettera c) del comma 1 dell’art. 73: i fondi pervenuti ai predetti enti a seguito di raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione. La Circolare Ministeriale n. 59/E ha precisato quanto segue:  la raccolta di fondi deve essere occasionale ed in concomitanza con ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;  i beni ceduti in occasione della raccolta occasionale di fondi devono essere di modico valore;  per ogni evento va redatto entro 4 mesi un apposito rendiconto comprensivo di relazione illustrata (art. 20 DPR 600/73);  la relazione illustrata deve indicare gli ammontanti raccolti per singolo versamento e le somme destinate per singolo progetto;  la maggior parte dei fondi raccolti deve essere destinata a finanziare i progetti per i quali si effettua la raccolta;  va posta attenzione all’assorbimento delle spese amministrative ed ai costi imputati all’attività di raccolta;  l’attività di controllo spetta all’Agenzia per le Onlus. Una giornata, insomma, utile per fornire approfondimenti circa gli obblighi di natura fiscale in capo alle Avis, e per fornire adeguati strumenti operativi alle sezioni per far fronte a questa crescente proliferazione normativa che tocca tutto il mondo del no-profit.

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Tempi di conservazione dei documenti cartacei e informativi di AVIS

I

l tema della conservazione dei dati “personali” è disciplinato dal Codice della Privacy che all’art. 7 riconosce alle persone fisiche il diritto all’oblio e cioè il diritto a opporsi al trattamento dei dati “di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati” (Art. 7 C.Priv.), cui corrisponde il correlativo dovere di conservare i dati non oltre detto periodo. Avuto riguardo a ciascuna categoria documentale è necessario identificare di volta in volta l’esistenza di un termine di conservazione previsto per legge o regolamento, anche tenendo conto della prassi della pubblica amministrazione. Possiamo a titolo esemplificativo evidenziare tre aree di produzione documentale: documenti contabili, lavoristici e associativi. Per quanto concerne la documentazione istituzionale di AVIS occorre fare riferimento alla normativa specifica dettata in questo settore: Rilevante è in primo luogo il contenuto dell’art. 14 del D.M. 3 marzo 2005 del Min. Salute infatti stabilisce che “presso ogni struttura trasfusionale

Documento

deve essere predisposto un sistema di registrazione e di archiviazione dati che consenta di ricostruire il percorso di ogni unità di sangue o emocomponenti, dal momento del prelievo fino alla sua destinazione finale” ed enumera i dati da conservare in apposito schedario donatori: a. cognome e nome, sesso, luogo e data di nascita, residenza e domicilio, se diverso dalla residenza, recapito telefonico; b. Associazione o Federazione di volontariato di appartenenza del donatore (ed eventualmente anche recapito telefonico del posto di lavoro, codice fiscale e sanitario). La tenuta dello schedario deve, naturalmente, garantire l’identificazione univoca, e proteggere l’identità del donatore, con particolare riferimento alla disciplina sulla tutela dei dati, quanto a riservatezza e sicurezza, facilitando al tempo stesso la tracciabilità della donazione; Alla luce di questo panorama ricostruttivo si più ipotizzare un primo schema di lavoro salvo successive integrazioni e miglioramenti sulla base dell’esperienza degli operatori.

Termine di Termine di conservazione minimo conservazione minimo

Documenti amministrativo-contabili

10 anni

15 anni

Documenti concernenti il rapporto di lavoro

5 anni

10 anni

Documenti medici funzionali alla tracciabilità della donazione

30 anni

30 anni

Documenti associativi concernenti la tracciabilità della donazione

30 anni

30 anni

documenti associativi interni (verbali, votazioni deleghe) Anagrafica degli ex soci

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10 anni dalla cessazione del 10 anni dalla cessazione del rapporto associativo come rapporto associativo come ogni contratto ogni contratto discrezionale, normalmente 2 anni

discrezionale, normalmente 2 anni


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Progetti di promozione della solidarietĂ Anno 2013 - 2014

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3. Bibliografia e sitografia

2.3 I ragazzi ci valutano: a) gradimento (customer satisfaction); b) interesse per eventuali altre attività.

2.2 Gli insegnanti ci valutano: a) gradimento (customer satisfaction); b) interesse per eventuali altre attività.

2.1 Valutiamo la classe!

2. Valutazione

c) Che effetto fa? - continuare ad affrontare il tema in varie discipline; - diventare volontario; - aderire a proposte dell’Avis; - incentivare nuove attività per l’Avis.

b) Proposte personalizzate: su richiesta dei referenti scolastici sarà possibile ideare una specifica progettazione legata a determinati temi (donazione, solidarietà, cittadinanza attiva, ecc…).

- scuola primaria di primo grado: intervento in classe; - scuola primaria di primo grado: visita in sede; - scuola secondaria di primo grado: intervento in classe; - scuola secondaria di primo grado: visita in sede; - scuola secondaria di secondo grado: intervento in classe; - scuola secondaria di secondo grado: visita in sede.

a) Proposte:

1. Proposte per le scuole

Indice

2

Valutazione finale e commiato. ‘5

Compilazione delle schede di valutazione da parte degli studenti e dell’insegnante;

Attività  Il futuro della rete.

Creazione della “casa della rete”: in un contenitore vengono riportate le concettualizzazioni emerse dall’attività precedente e viene abbellito con immagini sulla solidarietà selezionate dai bambini.

Individuazione da parte di ogni bambino di un’attività o gesto che è disposto a fare per poter aiutare gli altri. Questa attività o gesto viene pronunciata ad alta voce passando per la seconda volta il gomitolo a un compagno

Attività  Io aiuto così!

Condivisione delle proprie esperienze; individuazione da parte di ogni bambino di un aggettivo che viene pronunciato mentre passano un gomitolo di lana ad un compagno. Questo gomitolo serve per “legare” i bambini tra di loro in modo da creare una rete. Tutti gli aggettivi individuati dai bambini vengono segnati sulla lavagna.

Attività  Aiutare gli altri è?

Visione di uno spezzone filmico: “Un sogno per il domani” e breve discussione.

Stimolo  La solidarietà vista dagli occhi di un bambino.

Creazione di uno spazio ampio; presentazioni e introduzione dell’attività.

Cambiamento del setting e introduzione.

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‘10

‘10

‘10

‘5

Proposta 1

Aumentare le conoscenze sulle realtà associative presenti sul territorio, in particolare sull’Avis; Rispondere alle curiosità dei ragazzi rispetto ad alcune associazioni; Riconoscere i propri valori, le esperienze di solidarietà proprie e dei compagni e concettualizzarle. Riconoscere la diversità degli stili di vita e valutare le conseguenze di ciascuno; Riconoscere quanto il proprio stile di vita sia importante per star bene.

Obiettivi

Tempi

Attivare gli studenti alla cittadinanza attiva e alla solidarietà.

Finalità

Attività

Formatori, volontari Avis.

Formatori

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1.1 Scuola primaria di primo grado – Intervento in classe (Min.‘60)

a) Proposte

1. Programmazione degli interventi


Attività  Aiutare gli altri è…

Valutazione finale e commiato.

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‘5

Metodo: attivo, induttivo; utilizzo di stimoli atti a valorizzare gli interventi emersi e a promuovere una riflessione critica sulle proprie e altrui esperienze. Materiale audio-visivo, giochi e attività didattiche, materiale promozionale dell’Avis e gadgets.

Compilazione delle schede di valutazione da parte degli studenti e dell’insegnante; consegna di gadgets dell’Avis.

Disposizione dei bambini in cerchio; individuazione da parte di ogni bambino di un aggettivo che viene pronunciato terminando la frase “quando aiuto mi sento…”; dopo aver completato la frase passano Scrat (pupazzo dell’Era Glaciale) ad un compagno. Tutti gli aggettivi individuati vengono trascritti nel “cielo della nostra città”. Condivisione delle esperienze; individuazione da parte di ogni bambino di un’azione compiuta che viene socializzata completando la frase “il mio gesto più bello è…”; tutte le azioni individuate dai bambini vengono trascritte negli “alberi della nostra città”.

Discussione in plenaria: - il numero delle associazioni presenti; - i settori di cui si occupano; - le diversità e gli aspetti in comune (le “vie della Solidarietà”).

Proposte didattiche per continuare

- Arte: nuovo disegno per la maglietta dell’Avis; - Matematica: calcolare la % di sangue nel nostro corpo; - Scienze: cosa significa trasfusione? (Laboratorio); - Italiano: illustrare e descrivere brevemente alcuni atti di solidarietà legati alla propria esperienza di vita. Raccontare proverbi e modi di dire riguardanti il sangue.

si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo.

partecipano attivamente e dimostrano interesse;

sono attenti;

sono presenti;

Valutazione La valutazione osserverà il grado di attivazione degli allievi:

Mezzi e strumenti

Attività  Guardiamo la nostra città!

‘15

4

Mezzi e strumenti

Attività

Obiettivi

Presentazione di una mappa della città; riflessione individuale sulle associazioni di volontariato conosciute e trascrizione delle stesse su specifici simboli.

Distribuzione di materiale informativo; merenda; eventuale foto di gruppo e rientro a scuola.

Conclusione e valutazione.

Riflessione e confronto nel piccolo gruppo sulle azioni di solidarietà che ogni singolo svolge nella vita quotidiana e sui modi per aiutare l’Avis scaturiti dal confronto tra i componenti. Seguirà una condivisione in plenaria delle idee emerse.

Attività  Come puoi aiutare l’Avis?

Materiale dell’Avis, occorrente per la donazione, slides gruppi sanguigni.

‘15

‘30

5

Ogni gruppo dovrà conoscere e diventare responsabile della propria area. Creazione di coppie di gruppi che dovranno spiegare ruolo e funzioni del proprio settore valutandosi e a vicenda. Il formatore ascolta, valorizza ed eventualmente integra.

Attività  You’re Welcome!

Ogni bambino riceverà un biglietto con un’immagine-simbolo riconducibile a una delle sette tappe della donazione (interesse a fare qualcosa di utile: ragazzo felice; accoglienza: bigliettino con il numero; emoglobina: due goccioline in bianco e nero; visita medica: sala d’attesa con delle persone; ritiro sacche: una sacca di plastica vuota; donazione: un ragazzo che porge un regalo ad un anziano; ristoro: un succo di frutta). Tutti i bambini in possesso dello stesso simbolo formeranno un gruppo. I sette gruppi formatisi, andranno in una determinata zona dell’aula (postazione). Domande stimolo: - “Che cosa ci ricorda?” - “Cosa c’entra con l’Avis?” Le risposte verranno segnate su un foglio e condivise in plenaria seguendo l’ordine delle tappe della donazione.

Io: volontario!

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‘20

Proposta Accoglienza dei ragazzi, presentazione della realtà in cui ci si trova e organizzazione della mattinata.

Accoglienza e introduzione

‘15

Tempi

Aumentare le conoscenze sulle realtà associative presenti sul territorio, in particolare dell’Avis; Rispondere alle curiosità dei ragazzi rispetto alla realtà dell’Associazione; Riconoscere la semplicità del gesto della donazione e imparare il percorso del donatore di sangue; Riconoscere l’importanza dei volontari per le attività della struttura.

Attivare gli studenti alla cittadinanza attiva e alla solidarietà.

Finalità

Attività  La città delle Associazioni.

‘15

Formatori, volontari Avis.

Cambiamento del setting e introduzione.

Formatori

1.2 Scuola primaria di primo grado – Visita in sede (‘120)

Creazione di uno spazio ampio; presentazioni e introduzione dell’attività.

Proposta 2

‘5

Tempi

consegna di gadgets dell’Avis.

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Proposte didattiche per continuare

- Arte: nuovo disegno per la maglietta dell’Avis; - Matematica: calcolare la % di sangue nel nostro corpo; - Scienze: cosa significa trasfusione? (Laboratorio); - Italiano: illustrazione e brevi descrizioni di atti di solidarietà legati alla propria esperienza di vita. Raccontare proverbi e modi di dire riguardanti il sangue.

si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo.

partecipano attivamente e dimostrano interesse;

sono attenti;

sono presenti;

Valutazione La valutazione osserverà il grado di attivazione degli allievi:

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Aumentare le conoscenze sulle realtà Associative presenti sul territorio, in particolare dell’Avis; Rispondere alle curiosità dei ragazzi rispetto ad alcune Associazioni; Riconoscere i propri valori, le esperienze di solidarietà proprie e dei colleghi e concettualizzarle; Riconoscere la diversità degli stili di vita e valutare le conseguenze di ciascuno; Riconoscere quanto il proprio stile di vita sia importante per star bene. Tempi Proposta 1 ‘5 Cambiamento del setting e introduzione.

Obiettivi

Attività  Dare e ricevere.

‘20

Attività  E l’Avis?

Attività  Guardiamo la nostra città!

‘10 ‘15

Raccolta delle conoscenze circa il mondo dell’Avis: valorizzazione ed eventuale integrazione con elementi peculiari dell’associazione.

Presentazione di una mappa della città; riflessione individuale sulle associazioni di volontariato conosciute e trascrizione delle stesse su specifici simboli; raccolta di esperienze ed episodi legati alla solidarietà, al dono e all’aiuto.

Attività  La città delle Associazioni.

Creazione di uno spazio ampio; allestimento; presentazioni e introduzione dell’attività.

Proposta 2 Cambiamento del setting e introduzione.

Compilazione delle schede di valutazione da parte degli studenti e dell’insegnante; consegna di gadgets dell’Avis.

Valutazione finale e commiato.

- Similitudini e differenze; - Le nostre sensazioni quando diamo e quando riceviamo; - La nostra ultima esperienza del dare e del ricevere.

Discussione guidata Analisi dei termini emersi.

Distribuzione di 2 post-it a forma di cuore a ciascuno; sul primo viene scritta un’azione che gli allievi sono disposti a fare per gli altri; sul secondo un’azione che vorrebbero ricevere. I post- it vengono attaccati su due grandi cuori di cartone: il cuore del dare e il cuore del ricevere.

Distribuzione di giornali, riviste, dépliant di vario tipo; individuazione dell’immagine che meglio rappresenta la concezione di solidarietà. Tutte le immagini verranno attaccate sulla “rete solidale”, precedentemente appesa in classe; discussione guidata su vari modi di vivere e concepire la solidarietà in base alle immagini selezionate.

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Tempi ‘5

‘5

Attività  Sfoglio, scelgo e… attacco!

‘15

Visione di uno spezzone filmico: “Un sogno per il domani”; discussione.

Stimolo  La solidarietà vista dagli occhi di un ragazzo

‘15

Creazione di uno spazio ampio; allestimento; presentazioni e introduzione dell’attività.

Attivare gli studenti alla cittadinanza attiva e alla solidarietà.

Finalità

Attività

Formatori, volontari Avis.

Formatori

(Min. ‘60)

2.1 Scuola secondaria di primo grado – Intervento in classe

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Compilazione delle schede di valutazione da parte degli studenti e dell’insegnante; consegna di gadgets dell’Avis.

Proposte didattiche per continuare

si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo. Arte: costruire una mappa della città con le associazioni; Italiano: ideare un fumetto sulla solidarietà; Matematica: calcolare la percentuale del sangue nel nostro corpo. Calcolare le calorie acquisite e consumate in un arco temporale; Inglese: traduzione di termini legati all’Avis (sangue, trasfusione, misurazione della pressione, battiti, emoglobina…); realizzazione di uno slogan dell’Avis in lingua inglese; Storia: la storia dell’Avis; Geografia: l’Avis nel mondo; Educazione Fisica: “Mens sana in corpore sano”: il menu della settimana.

partecipano attivamente e dimostrano interesse;

sono attenti;

sono presenti;

Metodo: attivo, induttivo; utilizzo di stimoli atti a valorizzare gli interventi emersi e a promuovere una riflessione critica sulle proprie e altrui esperienze. Materiale audio-visivo, giochi e attività didattiche, materiale promozionale dell’Avis e gadgets. Valutazione La valutazione osserverà il grado di attivazione degli allievi:

Mezzi e strumenti

Valutazione finale

‘5

Riflessione su ciò che manca e individuazione di azioni e gesti semplici e utili che possono essere effettivamente realizzabili per migliorare la città, sia individualmente che come gruppo-classe.

Attività  Insieme per la nostra città.

‘15

Discussione in plenaria: - il numero delle associazioni presenti; - i settori di cui si occupano; - le diversità e gli aspetti in comune (le “vie della Solidarietà”);

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Mezzi e strumenti

Attività  Cosa fai tu?

Conclusione e valutazione.

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‘15

Materiale dell’Avis, occorrente per la donazione, slides Gruppi sanguigni.

Distribuzione materiale informativo, merenda, eventuale foto di gruppo e rientro a scuola.

Confronto in gruppo rispetto alle azioni di solidarietà svolte nella vita quotidiana. Valorizzazione dei contributi emersi. Domanda stimolo  Come puoi aiutare l’Avis? Confronto di gruppo sui possibili modi per aiutare il mondo dell’Avis e sull’importanza dell’attivazione di ciascuno nella trasmissione dei contenuti appresi.

Ogni gruppo dovrà conoscere e diventare responsabile della propria area. I capo-gruppo si riuniranno all’entrata ed effettueranno il percorso dell’Avisino mentre i ragazzi di ogni area dovranno fornire tutte le dovute spiegazioni. Il formatore ascolta, valorizza e integra.

Attività  You’re Welcome!

Ogni allievo riceverà un biglietto con un’immagine-simbolo riconducibile a una delle sette tappe della donazione (interesse a fare qualcosa di utile: ragazzo felice; accoglienza: bigliettino con il numero; emoglobina: due goccioline in bianco e nero; visita medica: sala d’attesa con delle persone; ritiro sacche: una sacca di plastica vuota; donazione: un ragazzo che porge un regalo ad un anziano; ristoro: un succo di frutta). Tutti i ragazzi in possesso dello stesso simbolo formeranno un gruppo. I sette gruppi formatisi, andranno in una determinata zona dell’aula (postazione). Domande stimolo: - “Che cosa ci ricorda?” - “Cosa c’entra con l’Avis?” Le risposte verranno segnate su un foglio e condivise in plenaria seguendo l’ordine delle tappe della donazione.

Io: volontario!

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‘40

Accoglienza dei ragazzi, presentazione della realtà in cui ci si trova e organizzazione della mattinata.

Accoglienza e introduzione.

Aumentare le conoscenze sulle realtà Associative presenti sul territorio, in particolare dell’Avis; Rispondere alle curiosità dei ragazzi rispetto alla realtà dell’Associazione; Riconoscere la semplicità del gesto della donazione e imparare il percorso del donatore di sangue; Riconoscere l’importanza della presenza dei volontari per le attività della struttura. Tempi Proposta

Obiettivi

‘15

Attivare gli studenti alla cittadinanza attiva e alla solidarietà.

Finalità

Attività

Formatori, volontari Avis.

Formatori

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2.2 Scuola secondaria di primo grado – visita in sede (‘120)

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Proposte didattiche

si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo. Arte: costruire una mappa della città con le associazioni; Italiano: ideare un fumetto sulla solidarietà; Matematica: calcolare la percentuale del sangue nel nostro corpo. Calcolare le calorie acquisite e consumate in un determinato momento; Inglese: traduzione della parola sangue. Realizzazione di uno slogan dell’Avis in lingua inglese; Storia: la storia dell’Avis; Geografia: l’Avis nel mondo; Educazione Fisica: “Mens sana in corpore sano”: il menù della settimana.

partecipano attivamente e dimostrano interesse;

sono attenti;

sono presenti;

Valutazione La valutazione osserverà il grado di attivazione degli allievi:

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Attività  La cittadinanza secondo noi!

Condivisione in plenaria.

Valutazione finale e… teniamoci in contatto!

Proposta 2 Cambiamento del setting e introduzione

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‘15 ‘5

Tempi ‘5

Attività  Il filo delle azioni. ‘10

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Domande stimolo: Quale azione corrisponde alle vostre parole, ai vostri valori? Quale azione vi rappresenta meglio? Cosa significa per voi “essere un cittadino attivo?” cosa vi fa sentire utili per gli altri? Distribuzione di post-it su cui scrivere un’azione, un gesto che realmente sarebbero disposti a fare. I post-it vengono poi appesi ad un filo che attraversa l’aula. Breve analisi delle azioni individuate.

- Quali sono le persone che realmente fanno qualcosa di utile per la società? - Quali sono i valori che, a vostro parere, le guidano? - Che cosa potete fare voi per rendere il mondo un po' migliore? che cosa già fate? - Che cosa ostacola, invece?

Stimolo  Visione del discorso di Severn Suzuky la bambina che zittì il mondo (ONU 1992). Discussione guidata: ‘15

Creazione di uno spazio ampio; allestimento; presentazioni e introduzione dell’attività.

Compilazione delle schede di valutazione da parte degli studenti e dell’insegnante; consegna di gadgets dell’Avis; compilazione raccolta di e-mail e contatti.

Presentazione dei “Documenti Ufficiali”; valorizzazione delle idee emerse.

Divisione in gruppi e creazione di un “Documento Ufficiale” della solidarietà composto da 5 princìpi; ideazione nel piccolo gruppo di azioni concrete e facilmente realizzabili in prima persona.

- Come si crea un mondo migliore? - Quali sono le persone che conoscete che si rendono utili? - Che cosa potete fare voi per rendere il mondo un po' migliore? che cosa già fate? - Che cosa ostacola, invece?

Stimolo  Visione del discorso di Severn Suzuky: la bambina che zittì il mondo (Onu 1992). Discussione guidata:

‘15

Creazione di uno spazio ampio; allestimento; presentazioni e introduzione dell’attività.

Aumentare le conoscenze sulle realtà Associative presenti sul territorio, in particolare dell’Avis; Rispondere alle curiosità dei ragazzi rispetto ad alcune Associazioni; Riconoscere i propri valori, le esperienze di solidarietà proprie e dei colleghi e concettualizzarle; Riconoscere la diversità degli stili di vita e valutare le conseguenze di ciascuno; Riconoscere quanto il proprio stile di vita sia importante per star bene. Tempi Proposta 1 ‘5 Cambiamento del setting e introduzione.

Obiettivi

Attività

Attivare gli studenti alla cittadinanza attiva e alla solidarietà.

Formatori, volontari Avis.

Finalità

Formatori

3.1 Scuola secondaria di secondo grado – Intervento in classe (Min. ‘60)


Attività Il NOSTRO modo di agire

Valutazione finale e… teniamoci in contatto!

‘15

‘5

La valutazione osserverà il grado di attivazione degli allievi:

Valutazione

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si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo. Proposte Arte: mostra fotografica su solidarietà, donazione e/o cittadinanza attiva; didattiche per Italiano: completare la stesura del “Documento Universale”; raccontare modi di dire continuare e proverbi sulla donazione del sangue; Scienze: malattie sessualmente trasmissibili; laboratorio sui gruppi sanguigni e sulla composizione del sangue; Matematica: calcolare la percentuale di sangue nel nostro corpo; calcolare le calorie acquisite e consumate in un arco temporale; Inglese: traduzione del “Documento Universale”; realizzazione di uno slogan dell’Avis in lingua inglese; Storia: raccontare la storia dell’Avis; Geografia: l’Avis nel mondo; Educazione Fisica: “Nove modi sani per bruciare 200 calorie” .

partecipano attivamente e dimostrano interesse;

sono attenti;

sono presenti;

Metodo: attivo, induttivo; utilizzo di stimoli atti a valorizzare gli interventi emersi e a promuovere una riflessione critica sulle proprie e altrui esperienze. Materiale audio-visivo, giochi e attività didattiche, materiale promozionale dell’Avis e gadgets.

Mezzi e strumenti

Compilazione delle schede di valutazione da parte degli studenti e dell’insegnante; consegna di gadgets dell’Avis; raccolta di e-mail e contatti.

Divisione in gruppi; confronto e individuazione di attività realizzabili a livello locale che possano portare a dei miglioramenti nella società; condivisione in plenaria.

Cosa significa “essere volontari Avis”; spazio per eventuali domande e curiosità.

Attività  Testimonianza diretta dei formatori.

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Mezzi e strumenti

Attività  Il percorso dell’Avisino

Domanda stimolo  Come puoi aiutare l’Avis?

‘25

‘25

Distribuzione materiale informativo, merenda, eventuale foto di gruppo e rientro a scuola.

Conclusione e valutazione.

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Raccolta di tutti i questionari compilati; estrazione casuale di 3 questionari e analisi in plenaria. Presentazione delle altre attività svolte dall’Avis; confronto di gruppo sui possibili modi per aiutare l’Associazione e sull’importanza dell’attivazione di ciascuno nella trasmissione dei contenuti appresi.

I ragazzi effettueranno lo stesso percorso dell’Avisino. In ogni fase riceveranno tutte le informazioni legate all’area e potranno fare interventi e chiedere ulteriori spiegazioni. I ragazzi saranno invitati a compilare in forma anonima il questionario di buona salute con successiva “autovalutare”.

Materiale dell’Avis, occorrente per la donazione, slides gruppi sanguigni.

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Attività  Il profilo del donatore

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Creazione del “Profilo del donatore”, individuando somiglianze e differenze col proprio stile di vita; presentazione del questionario di buona salute che ogni volontario Avis riceve prima della donazione.

Stimolo  Visione del monologo finale “the big Kahuna” – Phil Cooper.

Discussione guidata con domande stimolo; suddivisione in gruppi; riflessione sui consigli emersi dal monologo e individuazione di ulteriori consigli utili. Trascrizione di questi su un foglio e condivisione in plenaria.

Accoglienza dei ragazzi, presentazione della realtà in cui ci si trova e organizzazione della mattinata.

Accoglienza e introduzione

Proposta

‘30

‘10

Tempi

Aumentare le conoscenze sulle realtà Associative presenti sul territorio, in particolare dell’Avis; Rispondere alle curiosità dei ragazzi rispetto alla realtà dell’Associazione; Riconoscere la semplicità del gesto della donazione e imparare il percorso del donatore di sangue; Riconoscere l’importanza della presenza dei volontari all’interno della struttura.

Obiettivi

Attività

Attivare gli studenti alla cittadinanza attiva e alla solidarietà.

Formatori, volontari Avis

Finalità

Formatori

3.2 Scuola secondaria di secondo grado – visita in sede (‘120)

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Proposte didattiche per continuare

si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo. Arte: mostra fotografica su solidarietà, donazione e/o cittadinanza attiva; Italiano: completare la stesura del “Documento Universale”; raccontare modi di dire e proverbi sulla donazione del sangue; Scienze: malattie sessualmente trasmissibili; laboratorio sui gruppi sanguigni e sulla composizione del sangue; Matematica: calcolare la percentuale di sangue nel nostro corpo; calcolare le calorie acquisite e consumate in un arco temporale; Inglese: traduzione del “Documento Universale”; realizzazione di uno slogan dell’Avis in lingua inglese; Storia: raccontare la storia dell’Avis; Geografia: l’Avis nel mondo; Educazione Fisica: “Nove modi sani per bruciare 200 calorie” .

partecipano attivamente e dimostrano interesse;

sono attenti;

sono presenti;

Valutazione La valutazione osserverà il grado di attivazione degli allievi:

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4. Incentivare nuove attività per l’Avis I ragazzi e gli insegnanti si fanno promotori dell’Associazione ideando nuove attività per coinvolgere altri giovani (es. allestimento di un punto informazioni per la festa di fine anno, ecc…).

3. Aderire a proposte dell’Avis, quali ad esempio: - biciclettata; - festa di primavera; - olimpiadi della matematica; - feste e iniziative promosse a livello locale.

2. Diventare volontario In seguito all’incontro, i ragazzi e/o gli insegnanti decidono di diventare donatori o volontari Avis.

1. Continuare ad affrontare il tema in alcune discipline

Gli interventi in classe o in sede potrebbero produrre diversi risultati:

c) Che effetto fa?


Si dimostrano ideativi e propongono qualcosa di nuovo

Partecipano attivamente e mostrano interesse

Sono attenti

Sono presenti

Valutiamo la classe!

2. Valutazione

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Adeguato

Non adeguato

Bello!

2

I ragazzi ci valutano!

Ho qualche idea, ma devo riflettere

2

3 Penso che farò ……………………… ……………………… ……………..

2 Qualcosa… ma adesso non saprei. Non lo so

Bellissimo!

3

Penso che farò ……………………… ……………………… …….……………… ……………

3

Stimolante e produttivo

3

1

Dopo questo incontro, cosa ti piacerebbe fare?

Noioso

1

L’incontro di oggi è stato:

Non lo so

1

Dopo questo incontro, che cosa Le piacerebbe fare?

2

1

L’incontro di oggi è stato:

Gli insegnanti ci valutano!

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Le Unità di raccolta associative verso l’accreditamento

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opo gli incontri di Mantova e Bologna del 2012 e vista l’imminente scadenza del 31 dicembre 2014, data entro cui il sistema trasfusionale italiano deve essere pienamente conforme alle norme in materia di sicurezza, qualità ed efficienza, AVIS Nazionale continua il percorso di monitoraggio e accompagnamento nell’iter di autorizzazione e di accreditamento a cui si stanno sottoponendo le unità di raccolta AVIS.

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Per tale motivo, è stato organizzato un incontro di confronto e aggiornamento sullo stato dell’arte che si è svolto il 10 novembre 2013 presso il Crowne Plaza a San Donato Milanese. Sul sito dell’Avis nazionale www.avis.it è possibile scaricare le relazioni tenute durante l’incontro e i video degli interventi stessi illustranti i criteri di accreditamento e l’analisi della situazione in Italia.


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Il Consiglio esecutivo regionale a Brescia

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abato 16 novembre si è tenuta presso l’Avis provinciale la seduta congiunta del Consiglio esecutivo dell’Avis regionale Lombardia e del Consiglio esecutivo del Provinciale di Brescia. L’incontro, oltre a prevedere una visita alla sede bresciana (visita che ha riscosso il plauso e la sorpresa dei delegati Lombardi), ha premesso di fare il punto della situazione del territorio bresciano relativamente alle Unità di raccolta ed alle varie norme – fiscali, sanitarie, associative – che regoleranno nel futuro la vita dell’Avis.

60° di Fondazione dell’AVIS di Carpi

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omenica 20 ottobre 2013 l’AVIS di Carpi, gemellata dal 2012 con l’AVIS Provinciale di Brescia, ha festeggiato il suo 60° di Fondazione. La cerimonia è iniziata con la S. Messa presso la Parrocchia di Quartirolo ed è poi proseguita presso il Centro Sociale con i saluti alle Autorità ed alle Delegazioni Ospiti e la consegna delle benemerenze ai numerosissimi donatori presenti. Alla manifestazione ha partecipato il Consigliere Bortolo Fontanella in rappresentanza della nostra AVIS Provinciale ed una delegazione

dell’AVIS di Pavone Mella – Cigole. Si è svolta anche una visita alla nuova sede con annesso nuovo centro trasfusionale, in avanzata fase di completamento e che si pensa di inaugurare a gennaio del 2014. Il nuovo complesso, all’avanguardia dal punto di vista tecnico e funzionale, si estende su una superficie di 450 mq., è ubicato al primo piano di un complesso ben servito di parcheggi, ed è stato acquistato in data 14 luglio 2013 dal Comune di Carpi in diritto di superficie con scadenza al 6 Ottobre 2031. Il costo complessivo per l’acquisto, la ristrutturazione, l’acquisto

delle attrezzature e dell’arredamento sarà pari a 380.000 Euro. I primi 60.000 Euro, necessari alla formalizzazione del rogito notarile di acquisto, sono stati offerti dall’AVIS Provinciale e dalle Avis Comunali della nostra Provincia, in occasione del gemellaggio, quale gesto di solidarietà a seguito del terremoto del 2012 che aveva reso inagibile la sede ed il centro trasfusionale di Carpi con la necessità temporanea di donare presso una emoteca mobile messa a disposizione da un’AVIS di un’altra Regione.

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Consigli per i donatori Norme di comportamento prima, durante e dopo la propria donazione Prima della donazione

* ricordarsi di indossare indumenti idonei e comodi (occorre stare sdraiati per qualche minuto sulla poltrona ortopedica ed avere maniche che si possano rimboccare senza stringere troppo il braccio); * non è necessario un digiuno completo, ma è consentita una leggera colazione (senza troppo zucchero o marmellata); se si pensa di effettuare una plasmaferesi od una piastrinoaferesi è consigliato anche un pasto leggero; la sera precedente è consigliato un pasto normale, senza abusi di bevande alcoliche oltre eccessi alimentari. È comunque necessario il digiuno nel caso di esami da ricontrollare; * chi raggiunge il centro trasfusionale di corsa, arrabbiato perché ha perso l’autobus o ha preso una contravvenzione, è meglio che attenda qualche minuto in sala di attesa prima di presentarsi dal medico; * Al termine della donazione, rimani sul lettino del prelievo ancora qualche minuto e almeno 20 minuti in * dopo un turno di lavoro notturno, o comunque sala ristoro particolarmente faticoso, è meglio non sottoporsi al prelievo; Dopo la donazione * Assicuratevi che il cotone, tenuto fermo dall’apposito * il questionario che le segretarie invitano a riempire cerotto, funga sicuramente da tampone. Se esce ancora deve contenere risposte sincere e veritiere, con particolare qualche goccia di sangue, ritornate in sala prelievi per il attenzione alle domande poste per conoscere eventuali fattori necessario intervento; di rischio per trasmissione, con il sangue, di infezioni virali; * Nelle ore immediatamente successive alla donazione è * se volete farvi accompagnare dal vostro bambino, importante assumere liquidi (acqua, spremute, succhi di portate anche un accompagnatore che lo sorvegli mentre frutta, almeno ½ litro). Il pasto successivo alla donazione voi effettuate la donazione. deve essere ben digeribile. Le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospendere l’assunzione quotidiana della * E’ consigliabile astenersi dal fumo, dall’uso di alcolici pillola contraccettiva e dagli eccessi alimentari, nelle prime ore successive alla donazione.

Durante la donazione

* Il prelievo è generalmente ben tollerato, dopo la * Controllate che gli indumenti non determinino donazione ci si sente esattamente come prima della compressione a monte del punto di prelievo. Slacciate per qualche minuto colletto e cintura, se troppo stretti: donazione respirerete meglio; * Rilassati, ascolta la musica, leggi * Evitate di piegare il braccio per almeno 15-20 minuti * A volte possono comparire disturbi (sudorazione, dopo la donazione; nausea, senso di vertigine, molto raramente lo svenimento). Se avverti qualcuno di questi sintomi devi segnalarlo * Evitate bruschi movimenti del capo e repentine variazioni di posizione (da seduto alla posizione eretta e viceversa); immediatamente al personale presente.

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la goccia * Non sostate in piedi subito dopo avere donato, ma * Nella giornata della donazione, evitate le attività fisiche intense, lavori faticosi, attività sportiva, lunghi viaggi in auto; passeggiate; * Fate colazione seduti, e possibilmente all’ombra. Subito * Sentitevi comunque fieri per aver contribuito, con dopo la donazione non bevete alcolici e non consumate il vostro dono anonimo e gratuito, a salvare una vita. Il giorno della donazione dovrebbe essere una giornata cibi eccessivamente impegnanti la digestione; di riposo, occorre quindi evitare attività fisiche intense, * Non portate pesi con il braccio che è stato utilizzato per sport o lavori pericolosi o che richiedano doti di equilibrio (autista, arrampicate, lavori su ponteggi, ecc.). il prelievo (borsa della spesa, bambini, ecc.);affollati;

Normativa attuale ma sempre in via di adattamento relativa alla sospensione Infezioni Epatite B

riammissione rivalutabile dopo guarigione clinica ed esami

Esami endoscopici(gastroscopia, colonoscopia, artroscopia)

sospensione 4 mesi dall’esame

Viaggi o soggiorni in zone a rischio di malattie tropicali

sospensione per 6 mesi dopo rientro da zone malariche

Soggiorni nel Regno Unito per + di 6 mesi (nel totale dei soggiorni) dall'80 al '96

sospensione definitiva non solo per il soggiorno ma anche per chi, in quegli anni, avesse subito una trasfusione di sangue nel Regno Unito

Interruzioni di gravidanza

sospensione 6 mesi

Tatuaggi, piercing, agopuntura, fori ai lobi

sospensione 4 mesi

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In scena all’Avis provinciale “Dov’è Nikolajewka?” Uno spettacolo per ricordare il sacrificio dei soldati italiani nella neve di Russia

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a rappresentazione della tragedia di Nikolajewka nella nuova “Sala dei 500” dell’Avis Provinciale a cura del “Teatro di Gavardo” (stupenda per efficacia scenica e la voce narrante di Andrea Giustacchini) che è stata tratta dall’opera dello scrittore “Maestro” Maurizio Abastanotti intitolata “Dov’è Nikolajewka?”, da poco edito dalla casa editrice bresciana Liberedizioni è stata emozionante.

“Dov’è Nikolajewka”: un libro per i giovani.

Moltissimo è stato scritto sulla tragica campagna di Russia, a partire dal celebre “Centomila gavette di ghiaccio”, ma questa fatica di Abastanotti, merita un’attenzione particolare per vari motivi: 1. L’Io narrante, in questo caso è rappresentato da un simpatico nonno che nei panni di un alpino fortunosamente sopravvissuto alla tragica ritirata racconta con la sensibilità e il dolore di uno scampato, alla carissima nipotina Ottavia, durante un’immaginaria vacanza estiva in montagna, le vicissitudine liete (poche) tragiche (molte), del corpo di spedizione italiano in Russia, racconto scorrevole avvincente, a volte simpaticamente intrigante. 2. A volte quando il racconto dei fatti sanguinosi e sconvolgenti della terribile ritirata, in continua battaglia con le truppe Russe, molto superiori per numero, armamenti,

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vestiario invernale (per resistere alle temperature polari, fino a 40° sottozero, tipiche della desolata, infinita steppa del Don) l’autore interrompe la narrazione, ricordando alla nipotina le cure della casa, l’aiuto dovuto alla nonna brontolona, le necessarie cure del nonno, ai conigli insediati dai ratti, dando cosi al racconto un po’ di tregua alla terribile tragedia. 3. L’autore poi riesce a descrivere con chiarezza i movimenti strategici delle nostre truppe sotto il comando dei generali Gariboldi, Nasci e Reverberi (quest’ultimo passato alla storia quando per sfondare l’accerchiamento russo saltò su un carro armato gridando “Avanti Tridentina”). Inoltre l’autore ricorda anche come l’alleato tedesco considerava i nostri soldati come di “secondo livello”. Al contrario la fredda, ma efficace e precisa penna dell’autore racconta il nitido, doloroso coraggio dei nostri alpini contro anche il nemico e forse di più contro il freddo e la fame; veramente strazianti sono le righe in cui l’autore ricorda il dolore dei nostri soldati costretti ad abbandonare i feriti ad un’atroce morte sotto il morso del gelo, lontani mille miglia dalla patria e della “Ca?”! 4. Un po’ di sollievo per cosi dire, è la comparsa nella narrazione della “Cammella Tota”, che docile e mansueta, adottata dall’alpino Bignotti collaborò fattivamente trainando slitte per portare a salvamento alpini gravemente feriti. La Tota


la goccia arrivò felicemente in Italia dove venne ospitata con onore in uno zoo di Milano. L’avventura della Tota era rappresentata da una serie avvincente di fumetti dell’eccellente penna di Chiara Abastanotti, figlia dell’autore, i suoi riuscitissimi schizzi, contribuiscono a rendere la lettura più serena e piacevole. 5. Molte fotografie in bianco e nero danno un’immagine visiva efficace della tragedia della ritirata: lunghissime infinite schiere di alpini che si trascinano faticosamente in mezzo all’alta neve. 6. Utile e commovente è stata, a mio parere, l’idea di aggiungere, alla fine del racconto, il nome e la data della morte dei 3280 alpini bresciani, della città e della provincia, non esiste un paese per piccolo e sperduto che sia della nostra vasta provincia, che non vi sia rappresentato! Scorrendo quel freddo elenco mi sono ricordato ed ho recepito lo stesso brivido doloroso che mi ha colpito molti anni orsono, visitando Gerusalemme il Memoriale dell’Olocausto, delle molte migliaia di ebrei uccisi nei campi di sterminio nazisti, una fitta penombra, una triste musica sottofondo, mentre una voce scandiva sommessamente il nome dello scomparso. 7. Opportuno l’accenno più volte ripetuto all’incosciente irresponsabilità con la quale Mussolini e gli altri Gerarchi fascisti, sostennero la necessità dell’invio del corpo di spedizione in Russia nella speranza di poter sedere con maggior forza al tavolo delle trattative dopo “immancabile vittoria”. Come pure bene ha fatto Abastanotti a mettere in giusto rilievo la pietà della popolazione ucraina verso i nostri soldati, che dovevano subire come loro le tragiche realtà di una guerra non voluta. Concludendo queste mie righe auguro che i lettori avisini e non leggano questo aureo libro e lo facciano leggere, soprattutto ai giovani e nelle scuole, a diffondere ideali di coraggio, solidarietà, carità, valori dei quali i nostri soldati sono stati protagonisti della tragica ma gloriosa battaglia di Nikolajewka. Grazie e congratulazioni vivissime all’amico Abastanotti, ai collaboratori (in primis la figlia Chiara) e agli artisti del “Teatro di Gavardo” per la bellissima rappresentazione che mi auguro abbia ampia diffusione non solo nella nostra provincia.

Il libro

Il volume narra la storia di un reduce dalla Campagna di Russia, dall’andata verso il Don sopra un treno carico di soldati ormai stanchi di guerra, alla steppa russa, desolata e infinita. Attraverso le parole del protagonista prende vita una storia intessuta di piccole vicende di vita quotidiana, da episodi cruenti o umanissimi, da generali e da soldati semplici, da cuochi e da addetti ai muli. Arriva l’attacco russo, con un potenziale d’urto sei volte superiore a quello delle nostre Divisioni. Segue il racconto commovente ed emozionante della ritirata: tutti camminano, in una disperata lotta per la sopravvivenza, nel gelo (40 gradi sottozero…) e nella neve, nella speranza di una salvezza che pare impossibile, nel ricordo di una casa e degli affetti più cari. La marcia del Corpo d’Armata Alpino verso la salvezza fu un evento drammatico, doloroso ed allucinante, costellato da innumerevoli episodi di valore, di grande solidarietà, in cui i nostri soldati si batterono disperatamente, senza sosta, per 15 interminabili giorni e per 200 chilometri. E poi arriva Nikolajewka, un paese che ora non c’è più sulle carte geografiche… Qualcuno ha detto che ai giovani d’oggi la storia sembrerà scritta da un marziano. Il volume intende ricordare quella storia, affinché il sacrificio di quei giovani italiani non sia stato vano. Una preoccupazione che si coglie nell’opera dlel’autore del libro, Maurizio Abastanotti, maestro elementare che attraverso l’esperienza dell’insegnamento della storia nella Scuola Primaria e l’animazione di laboratori di storia nelle Scuole Secondarie ha elaborato una narrazione degli eventi storici attenta al punto di vista degli ultimi e ai riflessi sulla storia locale. Ha pubblicato A chi dimanda di me. Lettere e diari dei soldati valsabbini e gardesani alla Grande Guerra 1915/18 (2008), Il Garibaldino nella foto. Storia di un contadino in camicia rossa (2011). E’ autore anche di un breve Manuale di falegnameria per bambini dal titolo: Falegnami si nasce? (2004) G. C. Callegari

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News dal mondo giovani

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At te nd gi ia ov m an o n i a ot vi izi sin e d i ai

a Goccia intende riservare al mondo dei giovani avisini uno spazio apposito. Una, due pagine se necessario, per accogliere idee, resoconti di attivitĂ , iniziative. Saranno le Le News dal mondo giovani, per far conoscere i donatori di oggi e i responsabili di domani. Bastano immagini, volantini, qualche riga informativa: per aprirsi alla realtĂ avisina bresciana e non solo, con occhio spumeggiante e creativo.

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Sguardi di donne sulla malattia Un convegno presso la sede provinciale dell’Avis dell’Associazione “Donne per le Donne”

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i svolta in novembre l’affollata manifestazione organizzata dall’Associazione “Donne per le Donne” ospitata presso l’auditorium dell’Avis, con una qualificata presenza di L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria, cronica, multifattoriale autoimmune che colpisce le articolazioni. Il sistema immunitario che normalmente difende l’organismo dalle aggressioni esterne, attacca le strutture dell’organismo, confondendole con un aggressore esterno, causandone l’infiammazione e il danno articolare. Per la sua natura sistemica può coinvolgere, in alcuni casi, altri organi e apparati come il sistema cardiovascolare, l’apparato respiratorio, gli occhi, il sistema nervoso e i reni. Nonostante sia una delle malattie autoimmuni più frequenti, l’artrite reumatoide è ancora, spesso diagnosticata con un ritardo fatale per il decorso e la progressione della malattia. Danni sostanziali e irreversibili si manifestano, infatti, proprio nei primi mesi dall’insorgenza della malattia e possono essere particolarmente severi nei primi due anni successivi alla diagnosi. Per tali ragioni, uno dei primi passi per contrastare la malattia è riconoscerne, precocemente, i segnali.

Prima causa di disabilità nel mondo occidentale, l’artrite reumatoide, colpisce circa 300 mila italiani. Circa il 75% sono donne in età compresa tra i 35 e i 50 anni, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini. Entro i primi due anni il 10% sviluppa un’invalidità grave e meno del 50% mantiene un’attività lavorativa o svolge le normali attività a 10 anni dall’esordio. Secondo le stime, in Italia, il costo sociale complessivo della patologia è superiore a 1 miliardo e 700 milioni di euro annui, di cui oltre 1 miliardo per la perdita di produttività e 600 milioni per la perdita di capacità lavorativa. Questi i dati presentati all’incontro aperto al pubblico «Donne per le donne: sguardi di donne sull’artrite reumatoide», svoltosi presso la sede dell’Avis provinciale con la collaborazione dell’Unità operativa di Reumatologia degli Spedali Civili, di cui è responsabile Angela Tincani, ed il sostegno incondizionato di Roche. Grazie alla partecipazione di alcuni professionisti coinvolti nel trattamento della patologia, si è fatto il punto sull’andamento dell’artrite reumatoide in Italia e nella provincia di Brescia coinvolgendo chi con questa malattia è costretto a vivere e lottare ogni giorno.

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Aperto in città il nuovo Polo culturale della diocesi Inaugurato il 30 ottobre alla presenza del vescovo Monari, sede di numerose associaizioni legate ai giovani e al territorio

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a Diocesi di Brescia, coerentemente con la sua natura di Chiesa particolare, da sempre si è preoccupata della cultura e della educazione: lo si riscontra nelle tante iniziative anche editoriali che sono sorte dal suo interno. Cultura ed educazione richiedono strumenti e spazi oltre che passione. Per questo si è inteso allocare in parte dello stabile dell’ex-seminario alcuni uffici e istituzioni finalizzati a promuovere la formazione di docenti e studenti del territorio. La struttura di via Bollani fino a poco tempo fa ospitava il Seminario diocesano e che dal 30 ottobre, dopo l’inaugurazione del vescovo Monari,

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diventa dunque un vero e proprio centro culturale attivo in più ambiti. La scelta della diocesi rispecchia quella che è la volontà della Cei a livello nazionale. L’obiettivo è quello di creare un’istituzione in grado di rendere reale la Chiesa in tutto il sistema educativo, dalla scuola fino al mondo universitario. Il Polo culturale è un grande contenitore che oltre all’Ufficio scuola ospita anche diverse realtà: Comunità e Scuola (Adasm-Lesic, Age, AGeSC, Aimc, Fidae, Uciim, Cooo. Servizi scuola materna, Centro culturale “F. Frassati”, Sfera onlus), il Cud (Centro universitario diocesano), la Biblioteca diocesana, il Museo Zammarchi, l’Archivio musicale, l’Opera pia don Giovanni Carboni, la Scuola diocesana di musica della Fondazione S. Cecilia e Spes at work (la speranza è giovane: iniziative a favore dell’occupazione giovanile). Le associazioni o le realtà coinvolte dall’operazione polo culturale non pagheranno l’affitto, ma contribuiranno in parte alle spese di ristrutturazione dell’immobile, eccezion fatta per due realtà scolastiche non strettamente

collegate alle diocesi che invece lo pagheranno. L’idea è quella di arrivare a regime entro il 2014. La presenza di una aula magna permetterà di ospitare anche iniziative di carattere formativo e culturale. Inutile ribadire che l’intervento, molto oneroso per le casse diocesane, permette di attrezzare una struttura che altrimenti sarebbe sotto utilizzata; non dimentichiamoci che nell’area un tempo teatro del Seminario oggi ci sono il Lunardi e la Casa del clero. E un domani, forse, ci sarà anche la Università Cattolica. Fra le assocaizoni presenti anche la “Sfera” braccio operativo del Rotary per interventi in terra Africana. Con la scelta di allocare negli ambienti dell’ex-seminario la sede delle attività sopraddette si intende dare unità alle iniziative diocesane attinenti alla cultura e all’educazione con l’obiettivo di offrire alla città e alla provincia un servizio più efficace. Riteniamo che l’impegno per la cultura e l’educazione sia imprescindibile per formare il tessuto della società attuale e futura.


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A Brescia la “Settimana della lotta alla povertà”

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nche nella ricca Brescia la crisi sta colpendo duro. E la povertà non è più relegata a pochi interessati, ma coinvolge ormai famiglie e lavoratori. Anche l’Avis bresciana è da tempo vicina a questi temi e ha seguito con interesse l’iniziativa degli incontri dedicati al tema della lotta alla povertà tenutisi recentemente a Brescia.

hanno infatti organizzato in ottobre una serie di incontri tematici presso varie istituzioni cittadine, per indagare le risposte del variegato sistema non profit bresciano alla povertà, nelle sue più svariate forme. In particolare, ci si è confrontati sul tema “Emergenza abitativa a Brescia”, su Povertà e risposta alle prime necessità, 
(Sono sempre di più i cittadini che hanno difficoltà ad Forum del Terzo settore di Brescia acquistare i medicinali. Un fenomeno e Centro Servizi del Volontariato preoccupante documentato nel

dossier sulla “povertà sanitaria” che la Fondazione Banco Farmaceutico ha presentato insieme alla Caritas Italiana) E ancora: Accoglienza di bassa soglia, l’emergenza lavoro – i dati statistici dei senza lavoro è a livelli di vera emergenza; Proposte operative per lavoro e dignità. Infine una affollata Tavola rotonda sulla proposta di legge del reddito d’inclusione sociale, 
Progetto SIA (sostegno inclusione attiva).

Continua la sinergia fra Avis e Aido bresciane

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i è svolto in ottobre, presso l’Auditorium della sede Provinciale Avis l’incontro pubblico organizzato dall’Aido (guidata dall’infaticabile Lino Lovo) nell’occasione del 40° di fondazione, sul tema: “Il passato, il presente ed il futuro del prelievo e del trapianto di

organi, tessuti e cellule nella nostra provincia” Un’iniziativa rivolta a chi ha assunto l’impegno e la responsabilità di promuovere la cultura della donazione degli organi conoscerne la storia consente di parlarne con maggior precisione ed accuratezza.

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Il quartiere come Bene Comune: un parco per tutti

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vviato a Brescia un progetto per rafforzare il senso di coesione sociale e l’identità del quartiere di S.Polo e Sanpolino. Una ventina fra enti e associazioni con migliaia di volontari saranno impegnate per i prossimi tre anni ad organizzare iniziative, valorizzare spazi comuni, mettere rete competenze, aiutare gli altri, promuovere momenti di aggregazione collettiva. L’obiettivo è di far incontrare i cittadini del quartiere, creare legami di solidarietà, valorizzare l’identità e la storia del quartiere “bene comune”. Il progetto voluto da Auser, Anffas, Acli e Uisp si chiama proprio “Il quartiere come bene comune”, una zona di Brescia con 23 mila residenti, tante diversità, tante difficoltà, barriere, ma anche forte della presenza di tante associazioni. L’obiettivo è di mettere in circolo le energie buone e positive e costruire rapporti sociali solidali, rendere vivibile il quartiere.

Il progetto è nato ascoltando il territorio e le sue esigenze ed ha ottenuto un finanziamento dalla Fondazione Cariplo. Il primo passo del progetto sarà la costruzione di una carta d’identità sociale della zona, definire un mappa delle associazioni, dei bisogni e dei talenti. Un altro aspetto del progetto è il “welfare di quartiere”, con la presenza in zone diverse del quartiere di una sorta di “mediatore sociale” in grado di dare una mano a gestire e risolvere i problemi.

L’intento è dunque quello di contribuire al consolidarsi di una cultura del vivere insieme, promuovendo l’idea di una comunità capace di generare e consolidare i legami e di facilitare il confronto tra le persone e le associazioni presenti sul territorio, attraverso un lavoro di rete in grado di valorizzare esperienze, buone pratiche e spazi sociali. L’obiettivo è che il quartiere di San Polo e Sanpolino attraverso il rafforzamento della propria identità ed un esercizio di cittadinanza attiva torni a prendersi cura di sé e dei suoi abitanti. E fra le prime attività si segnala la promozione di attività di volontariato tra i giovani e la sperimentazione della figura del custode sociale per le persone anziane in condizioni di particolare fragilità. Frattanto si è tenuta la festa per l’avvio delle attività del nuovo parco delle Cave, alla quale è stata presente anche l’Avis bresciana, che segue con interesse, unitamente ad altre decine di associazioni, questo straordinario “esperimento”.

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A Edolo la Festa del donatore

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el 2014 taglierà il traguardo dei quaranta anni di attività la sezione intercomunale Avis Alta Valle Camonica, che ha sede a Edolo. Recente è poi il consiglio direttivo ad opera dei circa seicento iscritti. Dopo due mandati Martindomenico Rossini, in base allo statuto, non poteva essere rieletto e ha passato la mano a Romeo Comensoli, edolese in pensione con oltre 15 anni di donazioni alle spalle. Al suo fianco altri dodici consiglieri, fra cui i vicepresidenti Fabio Moles e Monica Radici. Tesoriere è Cesare Rizzi e segretario Silvio Comensoli. Il Gruppo raccoglie i donatori di sangue di 18 Comuni, principalmente in un’area che si espande da Cedegolo in su. Attualmente i donatori attivi sono 535 (circa il 20% del totale camuno), in grado di garantire oltre un migliaio di sacche di sangue, plasma e piastrine ogni anno. Tutti fanno riferimento all’Ospedale di Edolo e sono supportati gratuitamente dai direttori sanitari dott. Luigina Livelli e dott. Luca Simoncini. Gli iscritti all’Avis dell’Alta Valle stanno gradualmente aumentando e ringiovanendo di età. Lo scorso anno, a fronte di una trentina di soci che per motivi diversi sono diventati inattivi, sono da segnalare 54 nuovi donatori. “Non è vero

che i giovani non sono disponibili a dare una mano agli altri osserva il neo presidente Romeo Comensoli - e lo dimostra il fatto che i nostri nuovi donatori sono per la gran parte giovani, anzi alcuni sono giovanissimi, cioè poco oltre i diciotto anni, l’età minima ammessa. C’è da essere soddisfatti”. In effetti sembra dare risultati l’opera di sensibilizzazione rivolta agli studenti in atto da vari anni. Attualmente gli incontri nelle scuole, l’ultimo a Vezza d’Oglio, vengono effettuati col supporto di alcuni docenti dell’Università Cattolica. Altri momenti importanti sono iniziative come le feste annuali che si tengono a rotazione nei diversi paesi; lo scorso anno è toccato a Corteno Golgi, quest’anno, lo scorso settembre è stata la volta di Temù.: una manifestazione ben riuscita e partecipata.

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Lograto

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rande festa per la celebrazione del 40° anniversario di costituzione della sezione Avis di Lograto che comprende anche i gruppi di Brandico e PievedizioMairano. Il programma è stato il seguente: venerdì 04 ottobre alle 20.45 presso il teatro comunale di Lograto in scena la rappresentazione del musical “PINOCCHIO” eseguito dalla compagnia teatrale “Q.d.V. (Quelli del Venerdì) gruppo nato in seno al Centro Educativo S.P.E. Cerioli (Andreana) di Orzinuovi che è stata molto partecipata ed il teatro era al completo (140 presenze); sabato 05 ottobre alle 20.30 presso il teatro parrocchiale di Lograto si è tenuta la rappresentazione della commedia “gom fat be a copà el padru” rappresentata dal gruppo teatrale della parrocchia di Lograto “i trac en sema” ed anch’essa è stata molto partecipata. Domenica 06 ottobre ci siamo ritrovati presso

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la sede Avis ubicata al Municipio di Lograto alle 08.30 dove abbiamo accolto circa 70 alfieri delle Avis consorelle della Provincia di Brescia; alle 9.30 abbiamo dato inizio al corteo per le vie del paese accompagnati dalla banda di Mairano ed abbiamo depositato le corone presso i monumenti dei caduti e dell’Avis. Siamo arrivati poi nella Chiesa Parrocchiale di Lograto per la celebrazione della Santa Messa alle 10.30 a cui ha avuto seguito la posa della prima pietra della “Casa dell’avisino” presso la Cascina Torcolo di Lograto con la benedizione del parroco di Lograto; durante l’evento, particolarmente partecipato anche dai comuni cittadini, si sono tenuti i discorsi delle autorità. Il sindaco del comune di Lograto Alberto Mezzana ha presentato i dettagli del progetto che beneficia già delle previste autorizzazioni e per questo motivo l’inizio dei lavori è imminente con probabile inaugurazione nel maggio 2014. Il vice presidente dell’Avis Provinciale

Rag. Ezio Quaglietti oltre ad elogiare l’iniziativa sottolineando la lungimiranza con la quale il comune di Lograto provvederà in proprio alla realizzazione dell’opera, ha auspicato che la nuova sede sia punto di riferimento territoriale per le donazioni di sangue anche da parte delle sezioni limitrofe che come le altre dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni normative che entreranno in vigore a partire dal 2015. È seguita la premiazione di 83 avisini con le benemerenze La CASA DELL’AVISINO arriva giusta in tempo ed avrà tutte le caratteristiche richieste per la donazione; per questo dobbiamo ringraziare, tra gli altri, l’Amm.ne Comunale che si farà carico della realizzazione dei questa importante opera del valore di circa 500.000 euro. Naturalmente una struttura così importante ed anche onerosa economicamente non dovrà essere solo la nostra ma la condivideremo con tutte le Avis di zona che vorranno usufruire di questa sede.


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Salò

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vis Salò, presieduta da Gianluca Banalotti, raggruppa iscritti di tutto l’Alto Garda bresciano: 402 di Salò, 221 di Toscolano Maderno, 102 di Gargnano, 91 di Roè Volciano, 79 di S.Felice del

ultimi, per recarsi nella sede (è situata all’interno del vecchio ospedale) devono compiere un autentico tour de force: 85 chilometri tra andata e ritorno. In ottobre sono stati premiati due donatori per aver

Benaco, 68 di Gardone Riviera, 55 di Tremosine, 48 di raggiunto le 100 donazioni. Un bel traguardo, quello Tignale. E ancora: Puegnago, Manerba, Polpenazze, di Bruno Festa e Domenico Goffi, che ora possono Villanuova, Vobarno, Valvestino e Magasa. Questi portare con orgoglio il distintivo in oro e smeraldo.

Barghe e Sabbio Chiese

I

naugurato il nuovo centro di raccolta per le

Avis valsabbine situato a Barghe. Ne daremo conto sul prossimo numero de “La Goccia”. Ma ci preme ricordare il bel traguardo, solennizzato

anche

dal

concerto di beneficenza che

si

è

svolto

il

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dicembre per l’occasione, sponsorizzato dal Rotary Club di Valle Sabbia e da alcune

imprese

private,

tenutosi presso il Teatro parrocchiale

di

Sabbio

Chiese. Un modo per farsi conoscere, per festeggiare un traguardo ambito, per uno scambio di auguri nel nome della solidarietà.

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Carpendolo - Acquafredda

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i è svolta il 6 ottobre la festa per il Cinquantesimo di Fondazione dell’Associazione Avis Carpenedolo-Acquafredda. Tanti i partecipanti e i momenti da ricordare durante la giornata. Con la presenza di due (Il Corpo Musicale Carpenedolese e la Crazy Band di Acquafredda) che data l’occasione si sono unite in una sola compagine e, dirette dal maestro Mario Mazza, hanno accompagnato tutta la manifestazione; i 15 labari di altre Avis consorelle e dell’AIDO, ed i gonfaloni dei due Comuni; le autorità: il sig. Baresi in rappresentanza dell’Avis Provinciale, il sindaco Gianni Desenzani e il vice Sindaco Antonio Taffelli di Carpenedolo, il sindaco Alessio Guerreschi e il vice Sindaco di Acquafredda Roberto Ghisini, il Maresciallo Alfonso Gentile

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comandante dei Carabinieri della sezione di Carpenedolo, il comandante Dario Ghisini della Polizia Locale, il presidente dell’Avis CarpenedoloAcquafredda Ambrogio Zaniboni e gli ex presidenti Luigi Carleschi, Andrea Coppi, Renato Cavallari, Pierluigi Zaniboni, Mary Tebaldini e Ettore Bosio e un buon gruppo di Avisini e la popolazione. L’associazione in tutti questi anni ha avuto ben 1700 soci donatori ed ha raccolto circa 33000 sacche di sangue. Finiti gli interventi si ha dato inizio alle premiazioni, ben 115 i premiati (quasi tutti presenti) che a seconda delle donazioni effettuate sono stati premiati con le rispettive medaglie. Finita la funzione religiosa, sempre in corteo, accompagnati dalle bande, ci si è diretti in piazza Matteotti presso Palazzo Caprioli, dove è stata inaugurata la nuova sede

AVIS-AIDO Carpenedolo- Acquafredda. Prima della benedizione e del taglio del nastro sono intervenuti il Presidente dell’Avis Zaniboni, che ha ricordato il lavoro dei volontari per la sistemazione dei locali dati in uso dal Comune (è stata stipulata una convenzione per 4 anni rinnovabile) e i costi sostenuti dalle due associazioni per poterli effettuare. Il Presidente dell’AIDO Giovanni Roncadori ha sottolineato l’importanza della realizzazione della nuova sede per poter essere più vicini e visibili alla popolazione, ringraziando anche lui tutti coloro che hanno contribuito al lavoro. Per ultimo è intervenuto il sindaco di Carpenedolo che ha riconosciuto lo sforzo fatto dalle due associazioni per poter ottenere i locali e per i lavori eseguiti, evidenziando anche lui l’importanza della presenza sul territorio di questa realtà.


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Un libro da un avisino vobarnese: “il signor Gnec”

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n avisino con la passione per la scrittura. Massimiliano Levrangi ha editato per i tipi della liberedizioni un romanzo originale nella storia e, ancor più, nella costruzione. Il titolo: “Il signor Gnec”. Una vicenda che segue un itinerario pronto a superare i confini del giallo e del noir, grazie all’abilità dell’autore e ad una scrittura aggressiva e sorvegliata che conferisce all’opera uno spessore di taglio quasi cinematografico. Schegge di parole, taglienti, penetrano la storia e la pervadono di drammaticità. Sin oltre l’ultima riga. Massimiliano Levrangi che ha pubblicato nel 2008, il racconto lungo In Bilico. E non trattasi di autotrasportatore, ricevendo diversi riconoscimenti in Concorsi letterari, dimostra in queste nuove pagine di aver affinato la propria capacità letteraria, in una storia dove trama e scrittura si intrecciano indissolubilmente, con leggerezza e molteplicità che richiama le Lezioni americane di Italo Calvino. Da leggere.

Bedizzole

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na cerimonia affollata, sentita, cui ha partecipato anche una rappresentanza dell’Avis provinciale. Protagonista l’Arma dei carabinieri. E’ accaduto a Bedizzole in ottobre, dove ha avuto luogo la inaugurazione del monumento dedicato ai carabinieri donato alla popolazione dalla locale sezione dei carabinieri in congedo di Bedizzole e Calvagese della Riviera che festeggiava il 35esimo anniversario. Il monumento è situato nel parcheggio a lato delle scuole medie, a due passi al centro medico e da piazzale Europa, in buona sostanza dal centro storico. La cerimonia ha preso avvio dalla casa di riposo dove il corteo è partito di primo mattino. Poi, dopo la messa, la seconda parte della manifestazione in piazza Vittorio Emanuele II con il ricordo dei Caduti delle guerre e, infine, l’ultimo parte dell’evento con il corteo e ben tre tra fanfare e Bande musicali ad aggirare il centro per dirigersi nel luogo deputato dove, di fronte a centinaia di persone, è stato scoperto il monumento, che reca una pietra con sopra l’effige dell’Arma. Erano in tanti i rappresentanti delle istituzioni intervenuti: il sindaco di Bedizzole Roberto Caccaro e il primo cittadino di Calvagese della Riviera Ivana Palestri. C’erano vari esponenti dell’Arma: il generale Antonio Serra, il comandante della compagnia di Desenzano del Garda, capitano Fabrizio Massimi, il comandante della caserma di Bedizzole maresciallo Maurizio Caserta, il maggiore Carlo Arli e il presedente della sezione Stefano Moretti.

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Travagliato

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ella e riuscita festa per i 52 anni dalla fondazione – un traguardo di grande importanza - della sezione avisina di Travagliato, una fra le più vecchie dell’intera provincia bresciana. Un pranzo sociale – per l’Avis provinciale era presente il vice Ezio Quaglietti - che è servito per fare il punto della situazione e premiare gli avisini emeriti, nonchè tracciare l’itinerario dell’immediato futuro, compresi i lavori per il centro di raccolta in via di completamento.

Mazzano

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i è svolta in ottobre la cerimonia per i 50 anni della sezione Avis di Mazzano, in concomitanza con altri anniversari dell’Aido e degli Artiglieri locali. Un intreccio che sta a significare il forte legame della comunità e fra le diverse associazioni che la animano. Una due giorni impegnativa ma perfettamente riuscita, fra spettacoli musicali, cortei celebrativi, deposizione di corone e fiori ai simboli associativi, l’inaugurazione del nuovo monumento ed apprezzati interventi delle varie autorità.

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Leno: la festa del 2013

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omenica 6 Ottobre si è svolta l’annuale Festa dell’Avis. Tutto è iniziato con la donazione domenicale alla quale hanno partecipato circa 70 avisini. Dopo la donazione, verso le 10.30, un piccolo corteo composto dagli alfieri degli altri Paesi, da alcuni membri del consiglio e da alcuni avisini è partito dall’Ospedale sotto una pioggerellina fastidiosa che ci ha impedito l’accompagnamento musicale della Banda di Leno che nonostante le intemperie era venuta a svolgere il suo servizio e per questo la ringraziamo. Dall’Ospedale ci siamo spostati in Chiesa dove Don Renato ha celebrato la S. Messa e durante la predica ha speso parole molto nobili e toccanti per la nostra Associazione. Dopo la lettura della Preghiera dell’Avisino anche il nuovo Abate di Leno ha voluto spendere parole ben auguranti rivolte all’Avis. Dopo Messa ci siamo spostati al nostro monumento dove è stata deposta una corona d’alloro in memoria degli avisini defunti che hanno svolto un prezioso servizio nel corso degli anni. Per il pranzo ci siamo spostati alla Trattoria “I Santi” di Ghedi, dove tra una portata e l’altra circa 160 tra avisini e famigliari hanno potuto godere di un clima di serenità, amicizia, allegria. A fine pranzo sono

stati premiati un gruppo di avisini croci d’oro che hanno ricevuto una piccola targa a riconoscenza per la loro cessata attività e per la loro grande passione nei confronti dell’Avis. E’ stato riconosciuto anche un piccolo pensiero a tutti coloro che quotidianamente prestano il loro tempo gratuitamente per il buon funzionamento della nostra Associazione. La Festa è stato un bel momento per riunire una parte della famiglia degli avisini e per trascorrere una giornata alternativa e che ha permesso a diverse generazioni di conoscersi e confrontarsi per rendere sempre migliore la nostra Avis. Le croci d’oro premiate per la loro cessata attività e per il servizio svolto negli anni. Dall’alto a sinistra: Miglioli Giuseppe, Galuppini Giuseppe, Presidente PierAntonio Zanotti, Regorelli Mario, Davo Vittorio, Renato Lavagnini, Del Barba Silvano, Ceresa Davide, Loda Alessandro, Colosio Luciano. Dal basso a sinistra: Dagani Giovanni, Armanti Carlo, Del Pero Giovanni, Bonetta Pietro, Rodella Angelo, Dott. Piovani Marino, Zucca Luigi, Colosio Silvestro. Vogliamo ricordare in questa occasione il nostro amico e vicepresidente Guido Losio che per anni ha speso tempo, amore e passione per la nostra associazione. Ciao Guido, ti ricorderemo per sempre. I tuoi amici avisini.

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Desenzano: corso di formazione

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i è tenuto presso l’Aula Magna del presidio Ospedaliero di Desenzano il II° Corso di Formazione ed Informazione per soci e dirigenti Avis organizzato dalla sezione Avis Desenzanese Scopo del corso è quello di fornire ed affinare la conoscenza, ormai indispensabile, delle problematiche legate al mondo del Volontariato ed in modo particolare del mondo avisino. Il corso, patrocinato e sostenuto dall’Avis Provinciale, in collaborazione con il CSV, si è articolato in cinque incontri ed ha affrontato tematiche di attualità associativa integrandosi con i momenti formativi in ambito provinciale.

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Gli argomenti “Perchè Avis e l’impegno di un dirigente - La tutela della salute del donatore e del ricevente - La legislazione del volontariato - Finalità del D.Lgs. 196/2003 - L’uso clinico del sangue nelle urgenze e nella chirurgia elettiva “, grazie anche alla competenza ed alla capacità di esposizione dei relatori, hanno suscitato molto interesse e sono stati seguiti con attenzione; inoltre la partecipazione di numerosi dirigenti, anche delle sezioni vicine (Lonato, Pozzolengo, Calcinato e Valtenesi) ha messo in luce la bontà dell’iniziativa. Al termine dell’ultimo incontro è stato consegnato un attestato di partecipazione a tutti i presenti.


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Rovato: inaugurata la nuova sede ’Avis di Rovato riapre la propria casa, completamente ristrutturata e rimessa a nuovo grazie a un intervento da circa 200mila messo in campo dai soci, con un accordo trentennale siglato dall’Avis

L

provinciale che consentirà il rientro dall’importante investimento, e l’adesione della proprietà Asl Mellini di Chiari, il Comune di Rovato e la locale sezione avisina presideuta da Giovanni Cicolari. La sede ha sempre la stessa ubicazione:

via Golgi, 2, di fronte all’entrata principale dell’ospedale “Don Gncochi”. Una bella soddisfazione per le centinaia di soci Avis di Rovato, sodalizio fondato nei lontani anni Cinquanta e ancora oggi tra i più numerosi e attivi nella capitale della Franciacorta.

Così in occasione dei festeggiamenti per il patrono di Rovato, San Carlo Borromeo (4 novembre), l’Avis di Rovato ha così ianugurato – presenti numerose autorità, il presidente Avis Gianpietro Briola e il vice Ezio Quaglietti - ufficialmente la struttura.

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Breno: cinquant’anni di solidarietà

“E

’un grande piacere per me oggi presiedere un sodalizio di volontariato che giunge ad un così importante traguardo. Traguardo non inteso come arrivo, ma come compleanno, momento di festa per tutti i volontari Avisini”. Queste sono le prime parole del presidente di sezione Mario Pedersoli che con

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gioia ed emozione il 13 ottobre 2013 ha aperto i festeggiamenti per il 50° compleanno dell’Avis Intercomunale di Breno. Cinquant’anni, una lunga e grande storia che racchiude sentimenti, racconti, testimonianze e tanti ricordi; ed un po’ di commozione trapela quando vengono ricordati 2 amici storici della sezione scomparsi nel 2013: il Cav. Mario Farisè , per il quale è stata bandita una borsa di studio per i giovani laureati in

medicina, ed il direttore sanitario dott. Lucio Marchi. Doveroso è anche il ricordo degli amici defunti che in passato hanno contribuito a far nascere e crescere il sodalizio: il 1° presidente Santo De Paoli con la sig. ra Erminia Valli Sala (fondatori della sezione), il Cav. G.Franco Fornari presidente per 24 anni. Un lungo applauso viene tributato a chi, ancora oggi, ci mette tempo, entusiasmo e passione: Fantini Faustino già


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presidente dal 2002 al 2008, alla fine ricordato con una targa. Attualmente la Sezione Intercomunale conta circa 950 donatori attivi, ed in 50 anni ha donato circa 70 mila sacche di sangue, quasi 70mila gesti di amore ed altruismo che vanno ad inserirsi nell’odierno tessuto sociale, muovendo all’opera volontaria altre forze, raccogliendo altri consensi; nuova linfa per poter continuare con impegno a seguire la via tracciata da chi ci ha preceduto. Dopo il saluto del Presidente è stata la volta del sindaco di Breno dott. Sandro Farisoglio, il quale ha elogiato l’associazione per il lavoro svolto con l’augurio che possa continuare

a farlo. Alla fine il Presidente Pedersoli lo ha nominato Avisino Onorario offrendogli la Goccia d’oro con dedica in pergamena “Si onora assegnare al sindaco di Breno per la sincera condivisione e appoggio costante ad ogni attività della nostra Associazione”.La parola poi al V. Presidente Provinciale e Consigliere Regionale signor Ezio Quaglietti per i saluti di rito.Successivamente il saluto del responsabile di zona signor Marcello Ravani, dopo di lui ha portato il saluto il dott. Giacomo Bellicini 1° Direttore Sanitario e v. Presidente 50 anni fa. La parola infine è stata data al dott. Renato Pedrini, direttore generale dell’ASL, rimarcando l’ottimo rapporto con l’Avis. Un piccolo ricordo è stato consegnato ai sigg. Sindaci partecipanti, un mazzo di fiori per la vedova dell’indimenticabile Gianfranco Fornari, ai figli del grande amico Farisè e alle figlie del compianto amico dott. Marchi. Dopo le “premiazioni” ed i convenevoli presso il salone del BIM di Breno, in corteo accompagnati dalle note della Civica Banda del comune,

ci si è trasferiti in Duomo per la celebrazione della S. Messa. Lungo il tragitto una doverosa sosta davanti al monumento del donatore ha consentito ai partecipanti di intonare l’inno dell’Avis. La funzione religiosa è stata accompagnata dal canto del coro Voci dalla Rocca che ha contribuito alla solennità del rito. Il pranzo conviviale ha chiuso la giornata. Si è trovato lo spazio per ringraziare ancora i più stretti collaboratori, tutti i consiglieri di Sezione, tutti i Capi Gruppo, tutti gli Avisini presenti e non, tutti gli operatori del Centro Trasfusionale, tutti coloro che hanno aiutato a realizzare questa festa. La grandezza del gesto di donare il sangue è quella dell’atto di generosità anonima e disinteressata che trasmette la vita da uomo a uomo senza distinzione; si tratta di un dono vero, proprio perché non presuppone alcuna contropartita e tra tutte le “medaglie” consegnate agli avisini durante la giornata, permettetemi di dire che per un donatore è questa la “medaglia” più bella.

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Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

Blanco Salvatore

Luciano Buzzeni

Domenighini Roberto

Avis Rezzato

Avis Breno

Ariossi Giovan Battista

Fiorino Gasparini

Pedretti Giacinto

Avis Breno

Avis Breno

Avis Breno

Dante Damiola

Uberti Ilario

Medaglia d’oro con diamante Avis Nave

Avis Breno

Medaglia d'argento Avis Cologne

Egidio Fada

Gemma Oliana

Umbertina Porteri

Avis Lavone

Avis Lavone

Medaglia d'argento Avis Bovegno

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Uberti Renato

Medaglia d’oro Avis Cologne

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Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

Amorini Venturino

Chitto' Giovanni

Ronchi Mariagrazia

Avis Darfo

Medaglia d’oro Avis Sarezzo

Losio Guido

Lupatini Antonio

Marco Richini

Vito Bonanomi

Luigi Pellegrini

Maria Bettoni

Distintivo con fronde Avis Leno

Medaglia d’oro Avis Tavenole s/Mella

Avis Sarezzo

Fronda d'Oro Avis Castrezzato

Medaglia d’oro Avis Darfo

Medaglia d’oro Avis Pisogne

Avis Valtenesi

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