Periodico edito dall’ Provinciale di Brescia Ottobre 2013 - anno XLVI - n. 174
Spedizione in abbonamento postale art. 2 comm 20/c legge 662/96 - Filiale di Brescia
Ogni momento è quello giusto per donare
Ottobre 2013 . Numero 174 . Anno XLVI Spedizione in abbonamento postale art. 2 comm 20/c legge 662/96 - Filiale di Brescia
Periodico edito dall’ Provinciale di Brescia Ottobre 2013 - anno XLVI - n. 174
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in questo numero:
Ad ogni età essere giovani nell’Associazione
18 Nel nome dello
La modernità dell’Avis bresciana L’assemblea provinciale ha affrontato i nodi del presente e
20 Atelier Europeo: la
delineato le sfide del futuro
6 Avis bresciana e mondo della scuola Un progetto globale, un obiettivo comune: raggiungere i giovani donatori di domani 8
Sommario
Avis Provinciale sempre piu’ social Nuovo Consiglio e presidenza Avis della Provincia di Brescia
sport: le sinergie con Csi e Coni
ricerca di nuove risorse per la nuova progettualità sociale col volontariato
21 Avis e Fobap:
comprendere i bisogni e le responsabilità
32 L’Avis, le Bisse
gardesane e l’impegno verso nuove adesioni
ricorda la Croce d’Oro Gianfranco Bottoglia
33 Grazie “Borgo”
22 La sperimentazione della trasfusione a domicilio
23 L’Avis provinciale e
11 A Cremona
27 Per i Quarant’anni
l’Assemblea regionale di Avis
sorridere Riceviamo e volentieri pubblichiamo
21 Happy Time: Aperitivo 33 Montichiari
9 Cento anni di
donazioni a Brescia
31 Ritornare a
Oscar dello Sport dell’Aido provinciale
12 Assemblea nazionale: 28 L’Ail di Brescia: da Rimini il punto sul ... futuro
13 Il rinnovo delle
cariche nazionali
14 Riduzioni tariffarie 15 I giovani e la
dipendenza da gioco Importante convegno preso l’Avis provinciale.
16 La scomaprsa di
Mario Farisè Il cordoglio di una intera valle e una borsa di studio initolata a suo nome
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un’amicizia duratura con l’Avis
29 Arnaldo da Brescia:
un concorso giovanile sostenuto dall’Avis
30 Il Forum nazionale
Giovani: la speranza del futuro
31 Nuovo Centro Unico Prelievi Sangue Avis DI Valle Sabbia
Direzione Redazione e Amministrazione: Segreteria AVIS Piazzetta AVIS, 1 - 25124 Brescia Tel. 030 3514411 - Fax 030 3514490 Direttore responsabile: Marcello Zane Registrazione del Tribunale di Brescia - n. 2 del 14/2/1968 Sped. in abb. postale art. 2 - comm 20/c legge 662/96 Filiale di Brescia Progetto editoriale e stampa: Tipolitografia Pagani 25065 Lumezzane S.S. - via Divisione Acqui 10/12 tel. 030 8920276 - fax 030 8920487 - e-mail:ufficio@tip-pagani.it
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Ad ogni età essere giovani nell’Associazione
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alala Yousafzai di 16 anni è la più giovane candidata al premio Nobel della storia. Malala a 11 anni scriveva sotto pseudonimo sul blog delle BBC, denunciando il divieto di andare a scuola imposto alle bambine e alle ragazze nella sua terra nel nord del Pakistan. Lo scorso anno subisce un attentato all’uscita dalla scuola. “Chi è Malala?” chiede uno degli attentatori e spara. L’attacco è rivendicato dai talebani con la motivazione che Malala diffondeva idee laiche fra i giovani. Il 12 luglio 2013 Malala ha tenuto un discorso all’ONU; un passaggio significativo è questo “realizziamo l’importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Quando eravamo nel nord del Pakistan abbiamo realizzato l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto i fucili. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’istruzione li spaventa” L’istruzione costituisce il primo passo verso la cultura e la cultura più di ogni altra cosa consente agli uomini di liberarsi dalla povertà. La cultura crea libertà di pensiero, accresce le possibilità di accedere a diverse professioni, permette a ciascuno di individuare i propri talenti e di svilupparli. La cultura consente di comprendere ed accettare le differenze senza essere condizionati dagli stereotipi; solo combattendo gli stereotipi ed aprendosi
al confronto, si può realizzare l’integrazione. E questo vale per le differenze di etnia, ma anche di genere, di credo religioso e politico. Questa giovane ragazza pachistana è l’esempio di come il mondo attuale possa essere salvato dallo slancio ideale dei giovani. Nelle nostre sezioni Ho voluto porre questa riflessione quale sintesi esortativa dopo un non facile confronto , con i miei figli, sul valore della cultura e della scuola, del sapere e del conoscere, quale possibilità di crescita e riscatto per i popoli e i singoli. Tema non secondario se lo misuriamo alle potenzialità multi etniche delle nuove generazioni. Allo stesso modo, credo sia significativo nella nostra associazione, porre attenzione ai giovani significa stimolarli e motivarli, incentivarli e appassionarli, offrire loro strumenti metodi ed obiettivi che gli consentano, nel confronto e nella continuità, di crescere come dirigenti ma soprattutto come uomini. Questa forse è la nostra non facile sfida per pensare al futuro, nel rispetto dei valori e dei carismi di ciascuno, nell’idea di una costante crescita tecnica e professionale ma soprattutto di coesione e solidarietà associativa. Dr. Gianpietro Briola Presidente Avis provinciale
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La modernità dell’Avis bresciana L’assemblea provinciale ha affrontato i nodi del presente e delineato le sfide del futuro
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’ Assemblea provinciale della scorsa primavera è stata ricca di temi che riguardano la modernizzazione delle attività avisine. Lo ha ricordato il presidente Briola nella sua articolata relazione: “Abbiamo conservato e sottoscritto le convenzioni con le diverse AO specificando impegni e responsabilità. Rimangono alcuni problemi aperti: lo spostamento dell’Avis di Orzinuovi all’interno dell’ospedale cittadino – da rivalutare in concomitanza all’applicazione dei nuovi requisiti, anche per Avis limitrofe -, le donazioni feriali all’ospedale di Iseo, che per problemi di spazi – speriamo contingenti e legati alla ristrutturazione – iniziano alle 10.00 con disagio per i donatori. La riorganizzazione delle donazioni dei donatori afferenti all’Azienda Sanitaria di Desenzano, per i quali stiamo cercando una soluzione in accordo con l’AO e la d.ssa Manisco”. Questi i numeri dell’Avis provinciale relativi all’anno 2012: 66.929 le donazioni per il 2012 contro le 66.559 del 2011. Con un consolidamento dopo gli incrementi degli anni precedenti e un lieve calo solo presso l’A O di Desenzano D/G di circa 200 sacche e in recupero presso gli altri Centri raccolta. 33.735 i donatori attivi contro i 32.794 del 2011. Un indice di donazione pari a 2.03; costante è stato il numero delle donazioni in aferesi e lodevole la consueta risposta dei donatori. Requisiti minimi per le Unità di Raccolta e il Centro di Raccolta. Un tema, quello dei requisiti tecnologici e gestionali della raccolta, in continua evoluzione, sempre al centro delle attenzioni e dell’impegno a tutela dei donatori e della “Qualità e Sicurezza” del prodotto raccolto, a garanzia dei malati. Il Presidente Gianpietro Briola ha ricordato come “le nuove indicazioni che lo scorso anno avevamo accennato sono diventate Legge dello Stato e Decreto Regionale e, pertanto, entro il 2014 ci dovremo adeguare. Un ulteriore forte impegno, in specifico per la parte strutturale, fino ad ora, meno impattante. Questo dovrà considerare la chiusura di alcuni centri raccolta in sedi non idonee e il loro spostamento o accorpamento.E’
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in corso la verifica e il censimento presso le sezioni e appena verificate le criticità, secondo la griglia di controllo indicata dal CRCC, contatteremo i Presidenti interessati per concordare gli interventi o gli spostamenti. Il dr. Moretti che si occupa delle verifiche è a disposizione per ogni chiarimento. Il lavoro di definitivo controllo autorizzativo, sarà svolto congiuntamente al DMTE e all’ASL, per le competenze specifiche”. Diverso invece il discorso per quanto concerne i requisiti gestionali e tecnologici. La sede provinciale che si occupa delle raccolte, in accordo con il CT di Brescia, continuerà a provvedere – attraverso lo strumento della Certificazione – ai requisiti gestionali e attraverso l’acquisto di idonee sacche, bilance e saldatori a garantire le prescrizioni tecnologiche. Briola ha poi continuato rammentando come “nella scorsa assemblea avevamo illustrato alcune criticità già individuate, circa i punti di raccolta e, ad esempio, i Punti di Raccolta valle Trompia e valle Sabbia avevano già una soluzione dove essere spostati
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in nuova e più adeguata sede – vecchio Ospedale di Gardone i primi ed locali Coop. Cogess a Barghe, ora patrimonio della Comunità montana di Valle Sabbia i secondi. Conclusi gli accordi con le Istituzioni preposte, che in questa sede sinceramente ringraziamo per l’attenzione e la disponibilità, la sede di Barghe che vedrà riunite tutte le sedi della Valle ha iniziato i lavori per la nuova sede che contiamo di veder compiuti per l’autunno.
rato di contribuire anche economicamente alla loro realizzazione. Così, ha concluso Briola, “in quest’anno di rinnovo delle cariche non possiamo perdere l’opportunità per creare occasioni di nuove progettualità e diversi modi di lavorare e organizzare. La stessa riorganizzazione dei punti di raccolta imporrà un nuovo approccio culturale per i dirigenti e i donatori. Questo si dovrà anche concretizzare nella reale costruzioni di una organizzazione a rete e di interscambio tra i vari livelli associativi, con diverse responsabilità e funzioni. Inoltre, rimane prioritaria la necessità di formare volontari motivati e aggiornati, preparati e consapevoli, è l’ulteriore sfida a garanzia d’una continuità giocata con autorevolezza. Serve allora capacità ma anche la volontà di guardare uniti, oltre il proprio orizzonte e propri interessi personali e di parte, i propri limiti e le proprie difficoltà. Affinché le diversità siano una ricchezza e il confronto un’opportunità di crescita. Non da ultimo, questo ci servirà a lasciare spazio e ruolo alle nuove idee, ai nuovi dirigenti, alle giovani forze che numerose lavorano all’interno dell’associazione”.
Più lontana appare attualmente la soluzione per la Val Trompia per una serie di difficoltà logistiche e strutturali. L’Avis Provinciale ha direttamente contribuito e partecipato agli incontri, per cui speriamo in una rapida soluzione per entrambe le zone”.
Nuove progettualità
Il Consiglio Provinciale, raccogliendo le sollecitazioni e le preoccupazioni delle sezioni interessate, attualmente per questi progetti ma anche, in futuro, ove se ne presentasse la necessità, ha delibe
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Avis bresciana e mondo della scuola Un progetto globale, un obiettivo comune: raggiungere i giovani donatori di domani
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’ attenzione dell’Avis alla promozione del dono è sempre stata missione che accompagnato la presenza nelle scuole. Per molti decenni, però, questa presenza si era basata fondamentalmente sulla disponibilità di donatori nelle aule scolastiche, quasi che la diretta testimonianza potesse racchiudere in sé tutte le istanze di carattere didattico e pedagogico. Più recentemente, l’Avis ha avviato un innovativo progetto. Un avvio sperimentale, fra il 2009 e il 2011 a livello provinciale, in cui ci siamo proposti in modo continuativo all’interno della realtà scolastica. Durante l’anno scolastico 2009-2010 e per quello Piacere: Avis. E tu?
successivo ai progetti elaborati hanno aderito circa 2.500 alunni. E’ stata inoltre creata l’area scuola web per aggiornare la diffusione della propaganda con i dati delle Avis locali che lavorano in modo autonomo. L’Avis Provinciale ha messo a disposizione gratuitamente del materiale didattico per gli studenti che vengono coinvolti negli incontri. Al fine di agevolare la comunicazione e gli aggiornamenti tra le varie Avis locali, è stato creato un gruppo di referenti scuola con un proprio indirizzo web. Presso la nostra sede nel 2010 si è svolto il convegno: “Volontariato e scuola: proposte di incontro” dove la referente propaganda scuole dell’Avis regione Lombardia ha presentato il progetto “Apri gli occhi…fai la differenza” attivando poi un corso di aggiornamento per questo progetto. Nel bresciano sono stati attivati Corsi di aggiornamento sulle problematiche giovanili come l’alcool, le droghe e AIDS. Dall’anno 2012 l’attività è stata affi-
data alla collaborazione scientifica e logistica con l’Università Cattolica di Brescia. Questo il programma delle iniziative, che saranno rivolte a: scuola primaria di primo grado: intervento in classe; scuola primaria di primo grado: visita in sede;scuola secondaria di primo grado: intervento in classe; scuola secondaria di primo grado: visita in sede; scuola secondaria di secondo grado: intervento in classe; scuola secondaria di secondo grado: visita in sede. Vi sono poi proposte personalizzate: su richiesta dei referenti scolastici è possibile ideare una specifica progettazione legata a determinati temi (donazione, solidarietà, cittadinanza attiva, ecc). Infine alcuni passaggi sono mirati alla possibilità futura di diventare volontario, aderire a proposte dell’Avis e incentivare nuove attività per l’Avis. Ancora, sono proposti modelli di valutazione della classe, di gradimento degli insegnanti (customer satisfaction) e di interesse per eventuali altre attività.
I nostri contatti
Referenti
Dove? - presso la scuola; - Avis Provinciale Brescia; - sezioni Avis presenti sul territorio.
Come? Con interventi dalla durata di 1-2 ore, in base alla disponibilità delle scuole.
Mirela Tingire 338.6664962 mirela.tingire@libero.it
Alessandra Bresciani 338.6856119 alessandra.bs@libero.it
Avis Provinciale Brescia Piazzetta Avis, 1 Brescia Tel: 030.3514411 info@avisprovincialebrescia.it Facebook: Avis Provinciale Brescia
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Progetti di promozione della solidarietà Anno 2012-2013
la goccia I primi risultati
Ancora, l’Avis Provinciale Brescia ha inteso promuovere un corso di aggiornamento rivolto ai volontari che si impegnano quotidianamente ad incontrare i giovani, soprattutto all’interno del mondo scolastico. Un progetto pluriennale di grande efficacia e attivamente partecipato ormai da numerose scuole del territorio bresciano. Particolare riguardo è stato dedicato al tema delle nuove dipendenze cui è oggetto il mondo dei giovani, dentro e fuori l’ambiente scolastico. Nell’anno scolastico appena conclusosi, con ben 128 diversi interventi
dei quali 38 anche presso la sede Avis, sono stati coinvolti ben 6.447 studenti (di cui quasi un migliaio in città) e 380 insegnanti, oltre a circa 3.000 giovani contattati in occasione della “Giornata di primavera” presso l’Università e per il Concorso di matematica presso il Liceo Leonardo di Brescia. Degli oltre seimila studenti, oltre la metà hanno definito l’incontro come “bellissimo”, così come il 93% degli insegnanti lo ha descritto come “adeguato e produttivo”. Ancora: sono state ben 51 le sezioni avisine che hanno garantito la propria adesione ed il proprio ap-
Il progetto
Gli scopi degli interventi
Il progetto, in collaborazione con l’Università Cattolica di Brescia, le sezioni Avis comunali e con i referenti scolastici, si propone di realizzare interventi legati al tema del dono, della solidarietà e della cittadinanza attiva. Sono previsti interventi di sensibilizzazione di base strutturati in relazione all’età degli studenti. Su richiesta dei referenti scolastici, sarà possibile ideare una specifica progettazione diversificata per obiettivi, tempi e tematiche.
Valutiamoci Ogni intervento sarà soggetto a valutazione da parte degli insegnanti e degli studenti.
poggio, senza dimenticare quelle che, comunque, nella propria attività, continuano ad avvicinare in piena autonomia giovani e studenti delle scuole del proprio territorio Un impegno costante e che continua, dunque, mirato non solo alla promozione del dono, ma anche alla crescita di nuove sensibilità in materia di solidarietà e rispetto reciproco, di attenzione e partecipazione attiva alla comunità in cui si vive. Gianpietro Briola Presidente Avis provinciale di Brescia E anche quest’anno...
Finalità: Attivare gli studenti nell’ambito: - della cittadinanza attiva; - della solidarietà; - della donazione. Tale progetto si colloca all’interno dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, previsto dalla L.169/2008 indirizzato alle scuole di ogni ordine e grado.
Obiettivi generali* - aumentare le conoscenze sulle associazioni di volontariato presenti sul territorio, in particolare sull’Avis; - riconoscere le esperienze di solidarietà degli studenti e degli insegnanti e valorizzarle; - riconoscere la diversità degli stili di vita, valutare le conseguenze di ciascuno; - riconoscere l’importanza e il ruolo dei volontari all’interno dell’Associazione. (*= ideati in base all’età degli studenti e alla durata degli interventi.)
Foto ricordo Visita all’Avis Provinciale di Brescia delle classi 3ª medie del Comprensorio “G. Ceruti” di Lograto
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Nuovo Consiglio e presidenza Avis della Provincia di Brescia
E
’ stato rinnovato il Consiglio dell’Avis della Provincia di Brescia, in rappresentanza dei circa 33.000 aderenti distribuiti in 101 sezioni comunali o di zona. Il Consiglio ha poi provveduto al rinnovo delle cariche direttive, così formulate:
Gianpietro Briola Presidente riconfermato Ezio Quaglietti Vice Presidente Vicario Gabriele Pagliarini Vice Presidente Stefano Simonini Tesoriere Luigi Spada Segretario Giovanni Moretti Direttore Sanitario Antonio Galuppini Presidente Sindaci Alvaro Busi Sindaco Effettivo Andrea Savoldi Sindaco Effettivo I consiglieri: Paola Pasotti Consigliere Angelo Rizzardi Consigliere Gabriella Brignoli Consigliere Francesco Piovani Consigliere Mario Baresi Consigliere Paolo Bontempi Consigliere Bortolo Fontanella Consigliere Mina Taboni Consigliere Gianluca Banalotti Consigliere Matteo Pialorsi Consigliere Leonardo Bianco Consigliere Cesare Sambrici Consigliere Francesco Begni Consigliere Enrico Tosadori Consigliere Alberto Facella Consigliere Ezio Tosca Consigliere Vladimiro Persico Consigliere Gianpietro Gogna Consigliere Franco Docchio Consigliere Bruno Pè Consigliere
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Avis Provinciale sempre piu’ social
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vis Provinciale Brescia punta sul web 2.01 per avvicinarsi ai suoi donatori. L’obiettivo è quello di attrarre soprattutto i più giovani attraverso le nuove tecnologie e gli strumenti forniti dal web istaurando così un rapporto più immediato e veloce mantenendo sempre attivo un filo diretto e aggiornato con i propri donatori. Nello scorso mese di febbraio è stata infatti creata l’applicazione Avis. Avis Provinciale Brescia è stata la prima Avis in Italia a sbarcare sulle piattaforme digitali di Google Play e Itunes con una propria App scaricabile gratuitamente per dispositivi mobili Android e Apple. Avis App è strutturata in maniera semplice e chiara, effettuato il download sul proprio telefonino basta cliccare sulla classica icona azzurra/rossa Avis ed accedere alla schermata iniziale. Un messaggio invita il donatore a scegliere la propria sezione dopo di che compare il menu principale. Esso è suddiviso in quattro sezioni: info, eventi, sedi e raccolte. Nella parte Info ci sono le cosidette FAQ (Frequently Asked Questions - domande poste frequentemente). Nella maschera Eventi, in ordine temporale vengono segnalate le manifestazioni, gli anniversari di tutte le sezioni Avis delle provincia. Cliccando sull’icona Sedi si può accedere ai contatti, ai riferimenti e agli indirizzi delle 101 Avis Comunali, mentre alla voce Raccolte corrisponde il calendario delle donazioni collettive e dei punti prelievo sparsi sul territorio bresciano. Avis App è un modo rapido per trovare informazioni ed essere aggiornati, grazie al sistema di notifica automatico, che permette di ricevere brevi messaggi di testo sugli eventi e le raccolte programmate. Avis Provinciale Brescia “cinguetta” anche sul web, affiancando al proprio profilo e alla pagina ufficiali su Facebook (cerca Avis Provinciale Brescia o chiedi l’amicizia) l’account su Twitter, per seguirci sul più “cool” dei social network basta cercare ed effettuare il cosiddetto “follow3”a @AvisProvBrescia. Immagini, locandine, notizie, fotografie delle manifestazioni, video dei concorsi organizzati dalla sede provinciale, calendario donazioni e indirizzi delle sezioni e dei punti prelievi consultabili e scaricabili oltre che dalle nostre pagine ufficiali di Facebook anche dal nostro sito web www.avisprovincialebrescia.it . Tanti nuovi modi per un unico obiettivo quello di rimanere sempre in contatto con i propri donatori, che con il loro piccolo gesto di altruismo possono davvero fare tanto. Anna Parolini
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Cento anni di donazioni a Brescia
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icorre quest’anno il centenario della prima donazione di sangue effettuata a Brecsia, fra due bambini, nel giugno del 1913. In realtà alcuni esperimenti erano già stati compiuti nella seconda metà dell’Ottocento, ma quella del 1913 è certamente la trasfusione più modernamente e terapeuticamente intesa. L’anniversario verrà degnamente celebrato in autunno presso l’Avis provinciale ed anche con la pubblicazione di un ricco volume che ripercorre questa lunga vicenda storica, lasciando ampio spazio anche alle singole storie delle 101 sezioni bresciane. L’occasione del centenario costituisce traguardo importante, ma anche data che rappresenta fecondo stimolo per il ripensamento della propria storia in termini “complessivi”. Un volume ben lontano, quindi, dai toni compiaciuti, autocelebrativi e semplificatori che, normalmente, queste pubblicazioni tendono ad assumere. Piuttosto, si
Due immagini della prima trasfusione effettuata nel 1913
Il prof. Giorgio Sinigaglia, prima guida dell’Avis bresciana fra le due guerre
tratta di pagine ove prevale la ricerca di una più esatta articolazione di una storia secolare, narrata con rigore che informa l’intera opera, che ha visto l’attiva partecipazione di tutte le 101 sezioni e dell’Avis provinciale, nel riuscito tentativo di restituire i diversi legami che la storia della donazione a Brescia e nella
sua vasta provincia ha intessuto con la società bresciana. Come ricorda il presidente Gianpietro Briola in premessa al volume stesso, “sono pagine, ed è questo altro elemento che dice della “necessità” delle ricerche e del volume, in cui si evidenzia la grande, (e forse per alcuni lettori, inaspetla goccia 174 | ottobre 2013
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Il presidente dell’Avis prof. Mario Zorzi con padre Marcolini e Papa Paolo VI
tata e inconsueta) presenza dell’Avis nelle vicende che hanno segnato la Brescia dell’intero Novecento, dello stretto rapporto tra la storia della donazione di sangue e della nostra Associazione e la storia bresciana del XX secolo ed oltre: economica e politica, ma anche sanitaria e culturale, del costume e della mentalità di responsabili, operatori medici, donatori, volontari. Un contesto associativo tanto solido e consapevole quanto poco esibito, che ere-
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dita e valorizza le opere ed i giorni del passato e che permette oggi una conoscenza più approfondita e consapevole dell’Avis bresciana e del ruolo che è chiamata a svolgere quotidianamente”. Un volume, quindi, curato da Marcello Zane, che racconta un denso intreccio di storie e di valori, una vicenda che consiste in un insieme di luoghi, di relazioni, di memorie, di ethos, di affetti, di cultura, di corresponsabilità, alla ricerca di una
misura nella promozione e nello sviluppo a donazione del sangue. Cento anni di donazioni, un secolo di feconda presenza, di insostituibile vitalità, uomini e donne che si sono dedicati allo svolgimento di servizi di generosità ed altruismo, si sono uniformati ad alti standard etici del proprio tempo nell’esercizio della donazione e hanno operato, ed operano al fine di creare, con impegno e serenità, una società migliore.
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A Cremona l’Assemblea regionale di Avis
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iù di trecento soci, volontari e delegati da tutta la Lombardia hanno partecipato sabato 20 aprile a Cremona alla quarantaduesima assemblea di Avis Regionale Lombardia, la struttura che dal 1972 coordina le oltre 650 Avis Comunali e Provinciali lombarde. “Generazioni diverse, valori comuni” era il titolo dell’assemblea che vuole riproporre e comunicare come, in tempi di crisi, grave disgregazione e amplificazione delle disuguaglianze, il volontariato di Avis sia ancora capace di generare capitale sociale e di scavalcare i divari intergenerazionali. La partecipazione dei giovani alla vita associativa ha avuto infatti uno spazio dedicato proprio all’interno della giornata di lavoro. Per l’occasione Avis Regionale ha presentato ai soci il proprio Bilancio Sociale 2012, redatto nella sua ottava edizione da un gruppo di lavoro creato in seno al consiglio direttivo con la collaborazione dello staff. 652 sedi in regione, più di 265.000 soci, oltre 516.000 donazioni raccolte in un anno in Lombardia. Queste le prime e più semplici cifre del Bilancio Sociale 2012. Il bilancionon vuole essere solo un momento di rendicontazione su quanto svolto lo scorso anno ma, in occasione del rinnovo delle cariche sociali regionali per il quadriennio 2013-2016,
anche e soprattutto uno spazio di riflessione condivisa sull’attività in quest’ultimo mandato. Il presidente regionale Giuponi ha ricordato come “alla fine di un mandato vengono spontanee considerazioni che si misurano con la realizzazione dei progetti messi in campo al suo inizio. Quanto si è realizzato, quanto non è stato possibile per una serie di variabili non previste o, a volte, insite nel modello organizzativo stesso. Penso ad esempio all’autonomia di ogni singola Avis che rende difficile e a volte poco praticabile un coordinamento se non si fonda su un modello di rete che a oggi vedo ancora solo nelle buone intenzioni di ognuno. Vanno, a mio avviso quindi, ripensati modelli organizzativi interni e di rete che evidenzino l’azione comune a tutti i livelli associativi e supportino una mission che evolve con il mutare del contesto sociale con cui si misura”.
Motivi che si fondano sull’idea, ha ribadito il presidente, “di una società ed un’economia che si confrontano con una crisi che coinvolge anche il mondo del volontariato e del terzo settore, che ha molto spesso subito scelte inopportune della politica, senza tener conto di che cosa ha rappresentato lo stesso nella crescita del nostro paese e quanto ancora contribuisca alle politiche di Welfare. In questo contesto di crisi generale noi dobbiamo, io credo, essere fermi su principi e valori che connotano e caratterizzano la nostra azione nella convinzione che solo attraverso gli stessi possiamo testimoniare quel momento importante di unità che la società ci riconosce. La carta etica da noi fortemente voluta e che con fatica AVIS Nazionale sta cercando di redigere valorizza questo momento e ci aiuta nella percezione del grande patrimonio che insieme abbiamo costruito e con orgoglio dobbiamo salvaguardare”.
Dirigenti Bresciani Nell’Avis Regionale Gianpietro Briola Francesco Piovani Ezio Quaglietti Stefano Simonini Patrizia Montanari
Direttore Sanitario Tesoriere Consigliere Consigliere Presidente Collegio Revisori
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Assemblea nazionale: da Rimini il punto sul ... futuro
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enerazioni in solidarietà” è il titolo scelto per la 77^ Assemblea Generale di AVIS, tenutasi a Rimini dal 17 al 19 maggio 2013. I lavori sono stati ospitati nel Palacongressi della città romagnola, che con i suoi 38.000 mq. di superficie totale è una delle più grandi strutture congressuali italiane. Ricco il programma di quest’anno, che prevedeva tra l’altro la presentazione ufficiale di importanti documenti come il libro bianco del Sistema Trasfusionale, redatto dal Cergas dell’Università Bocconi, e la Carta Etica di AVIS, realizzata con il contributo del prof. Giuseppe Scaratti, docente di Psicologia all’Università
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Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il documento è stato illustrato venerdì 17 maggio da un ospite d’eccezione, da tanti anni grande fan e testimonial della nostra Associazione: il comico e attore Max Pisu. Numerosi gli eventi collaterali che hanno fatto da cornice ai lavori assembleari: dalla partita di calcio che ha visto in campo la nazionale AVIS e il charity team composto da celebri personaggi di Zelig e Colorado Café, al concerto della Fisorchestra Italiana diretta dal Maestro Vincenzo Mininno, evento promosso da Avis Regionale Puglia al termine del quale è iniziata la Notte Rossa, con un Flash mob in piazza Cavour e a seguire una serata di promozione del dono del sangue
MOZIONE FINALE I rappresentanti dei Soci, Persone Fisiche, Persone Giuridiche, dell’Assemblea Generale Avis riunita nei giorni 17 – 18 -19 maggio 2013 ringraziano l’Avis di Rimini e l’Avis Regionale Emilia-Romagna per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’incontro, l’accoglienza e l’ospitalità ricevuta. L’assemblea esprime profonda riconoscenza a tutti quanti hanno contribuito in varie forme al sostegno delle popolazioni e delle avis colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012. Auspichiamo un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, soprattutto con l’aiuto degli organi preposti. Il perdurare della crisi economica che
la goccia investe la nostra società non facilita il nostro operare associativo, ma ci deve spronare ad ottimizzare le risorse di Avis per massimizzare i risultati delle proprie azioni. L’Assemblea augura un buon lavoro al prossimo Consiglio Direttivo e vuole indicare i punti irrinunciabili su cui ci dovremo misurare nel prossimo quadriennio e, per certi aspetti, anche molto a breve: ● Il rispetto delle regole è sintomo di maturità ed equilibrio ed AVIS Nazionale si deve operare affinché la consapevolezza di tale valore venga acquisito e fatto proprio da tutte le componenti associative; ● ribadiamo l’assoluta necessità di mantenere l’unitarietà all’interno dell’Associazione, garantendo corretta e rispettosa dialettica nel rispetto dei ruoli e dei compiti di mandato associativo, condividendo le problematiche; i nostri organi di controllo della vita associativa devono unire e non dividere; ● è fondamentale perseguire il rinnovamento associativo, rinnovamento di idee e modi di agire, al passo con i tempi sfruttando tutto quanto le tecnologie informative ed informatiche ci possono offrire; ● l’avviata attività di accompagnamento all’accreditamento delle unità di raccolta, in vista della scadenza del 31/12/2014, deve essere continuata con assiduità e
disponibilità al confronto ed all’aiuto, con verifica costante dello stato di avanzamento dell’attività; ● AVIS Nazionale deve rapportarsi in modo costante, collaborativo ed in contradditorio con le istituzioni sanitarie nazionali, al fine di creare modelli comuni e condivisi per convenzioni da stipulare con le strutture sanitarie locali e per definire programmazione e pianificazione dei fabbisogni di sangue e plasma a livello nazionale, con strutturazioni regionali e provinciali da assegnare alle unità di raccolta locali, per garantire i fabbisogni reali richiesti, tenendo in considerazione l’aspetto volontaristico dei donatori; si deve inoltre definire una tariffa unica di interscambio a livello nazionale per il plasma ed i plasmaderivati; ● l’appropriatezza dell’uso del sangue deve far parte delle attività di Avis, attraverso la partecipazione attiva e costante nei comitati del buon uso del sangue, promuovendo inoltre formazione del personale medico non trasfusionista per il corretto uso di questo farmaco insostituibile; ● Il libro bianco dovrà essere continuamente aggiornato in modo da utilizzare dati certi, utilizzando anche i dati SISTRA, per lo sviluppo di una corretta gestione associativa a tutti i livelli; parimenti la Carta Etica dovrà essere opportunamente diffusa ai soci e ben conosciuta dai dirigenti;
● Cooperazione internazionale e sviluppo della cultura della donazione verso i nuovi residenti sono attività da continuare e finalizzare concretamente per condividere i nostri ideali; ● l’Associazione deve avere necessariamente dirigenti formati, al fine di avere una base dirigenziale più consapevole, responsabile e che volontariamente ha assunto l’impegno di svolgere un servizio per la collettività; ● auspichiamo in ultimo che le vicende legate ad Emo Servizi siano prese in seria considerazione dal nuovo Consiglio Nazionale, per porre fine a dubbi, malintesi e malumori; ● prendere in considerazione le annotazioni dei Revisori dei conti riguardo al bilancio 2012
77a Assemblea Generale AVIS 1 7 - 19 m a g g io 2013 Palacongressi RIMINI
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incenzo Saturni è stato confermato Presidente di AVIS Nazionale anche per il quadriennio 2013-2016. L’elezione è avvenuta durante la prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale, svoltasi al Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese. Durante la seduta sono stati anche eletti come vicepresidente vicario Alberto Argentoni (Veneto), vicepresidente Domenico Alfonzo (Sicilia), segretario generale Antonio Ragazzi (Emilia Romagna) e tesoriere Giorgio Dulio (Piemonte). L’esecutivo di AVIS Nazionale è stato completato dall’elezione di Carmelo Agostini (Friuli Venezia Giulia), Claudia Firenze (Toscana), Rina Latu (Sardegna) e Franco Rizzuti (Calabria). li eletti bresciani sono Gianpietro Briola, Consigliere nazionale e Antonio Gaffurini Presidente del Collegio dei Sindaci.
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Riduzioni tariffarie
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n tempi di crisi anche l’Avis si muove per favorire i propri donatori. E lo fa ad iniziare dal tema della salute, con apposite convenzioni stipulate con gli ospedali cittadini. Visite specialistiche presso gli Spedali Civili di Brescia a tariffa concordata, Studi Odontoiatrici con tariffe di riferimento. Il tutto per i soli soci iscritti, fruibile presentando la tessera AVIS unitamente alla Carta di Identità, o scaricando semplicemente e gratuitamente la tessera dal sito www.isolaonline.it. Più articolata la convenzione stipulata fra Avis provinciale e Poliambulanza, secondo le modalità riportate in tabella, e che prevede sconti per avisini ma anche per i familiari su tutti i servizi erogati dalla Struttura in regime di libera Professione. Visite specialistiche in Diagnostica con sconto 10% con scelta del medico e sconto 20% senza scelta del medico; Diagnostica altrettanto scontata. Il Centro Unico di Prenotazione della Poliambulanza è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 16.00 al numero 030 3514040, e l’appartenenza all’Avis (come donatore o come familiare) va esibita all’atto della fruizione delle prestazioni. Per i soci iscritti basta la tessera mentre la lettera che attesta la familiarità con un avisino va redatta dalla Sezione di appartenenza dell’iscritto. A. Struttura ospedaliera convenzionata Fondazione Poliambulanza - Via Bissalati, 57 - 25124 Brescia B. Prestazioni sanitarie oggetto della convenzione, tipologia di convenzione • Prestazioni ambulatoriali (diagnostica ambulatoriale, visite specialistiche, fisiokinesiterapia) - IN FORMA INDIRETTA • Ricoveri (ordinaria, day hospital, day surgery) - IN FORMA INDIRETTA C. Beneficiari della Convenzione, loro identificazione Potranno beneficiare della convenzione gli iscritti, in servizio e in pensione di Avis che esibiranno tesserino di riconoscimento in corso di validità che attesta l’appartenenza ad Avis, e I familiari degli Iscritti che all’atto della prenotazione producano originale della lettera Avis nella quale si attesta il diritto alla prestazione in qualità di familiare dell’iscritto (insieme agli iscritti di qui in avanti gli Associati). D. Prenotazione delle prestazioni Le informazioni e le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali potranno essere effettuate direttamente dall’Associato o presso gli sportelli dedicati o telefonando al Centro Unico Prenotazioni, CUP, di Poliambulanza (numero e orari riportati su sito internet www.poliambulanza.it). E’ indispensabile, per usufruire dei benefici della convenzione, che gli Associati citino chiaramente in fase di prenotazione l’appartenenza ad Avis e l’Intenzione di avvalersi dei benefici del presente accordo.
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I giovani e la dipendenza da gioco Importante convegno presso l’Avis provinciale.
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nche quest’anno Avis Provinciale di Brescia ha fatto il punto con le scuole, con gli insegnanti, con i referenti-scuola delle sezioni, con le attività didattiche. Sono molte le esigenze dei giovani, molte le proposte didattiche, molte le sfide aperte, molti i problemi sociali che si impongono alla nostra attenzione. Uno di questi, ed era questo il tema dell’incontro, è il gioco. Non il gioco educativo, non il gioco didattico, bensì il gioco in cui si puntano e si perdono soldi, in cui si scommette, in cui si resta ammaliati da macchinette luccicanti. Ma - viene da chiedersi - luccicanti per chi? A fare luce su questo fenomeno il seminario ha chiamato esperti ed educatori impegnati a leggere il fenomeno e a condividere linee di intervento. “I giovani e la dipendenza dal gioco” è del resto tema che interpella insegnanti, educatori, volontari, dirigenti avisini e referenti delle scuole. Il programma del convegno ha permesso di esporre diversi punti di vista. esso prevedeva l’introduzione di Gianpietro Briola, presidente Avis provinciale Brescia, l’intervento di Anna Maria Martinelli psichiatra - u.o. Ser.t. Orzinuovi Asl Brescia dal titolo “A che gioco giochiamo? Le nuove dipendenze comportamentali. caratteristiche del fenomeno e possibili interventi educativi e preventivi, cui è seguita la replica di Marco Gandolfi educatore professionale - dip. dipendenze Asl Brescia con “Dipendenza patologica: i meccanismi psichici sottostanti” con Raffaella Bonetti psicoterapeuta. quindi “Avis e scuola: testimonianze di giovani, insegnanti e formatori. primi esiti del progetto “Piacere avis: e tu? 2012/2013; Alessandra Bresciani e Mirela Tingire, Avis e osservatorio sul volontariato Università Cattolica, sede di Brescia, “Nuovi video dal concorso “voglio farlo anch’io!” di
Gabriele Pagliarini, Vice presidente Avis provinciale Brescia, e quindi “Progetti dalle scuole” con Sergio Ceriotti – Emma Rossetto (Castenedolo), Carlo Romanini (Desenzano).
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La scomaprsa di Mario Farisè Il cordoglio di una intera valle e una borsa di studio initolata a suo nome
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li avisini della Valcamonica hanno recentemente perso una delle figure più apprezzate della loro Associazione. E’ improvvisamente morto Mario Farisè, 77 anni di Niardo che per tanti anni era stato presidente e segretario della sezione di Breno e coordinatore dei gruppi di volontari del sangue valligiani. Si stava preparando per raggiungere la sede dell’AVIS a Breno per il quotidiano disbrigo delle pratiche d´ufficio quando è stato colpito da un infarto che non ha lasciato scampo. Donatore di sangue dal 1963, era molto stimato per la sua umanità e godeva di notevole stima. A Niardo aveva costituito il Gruppo e aveva svolto i vari incarichi assegnatigli, tra cui anche quello di coordinatore delle sette sezioni della Valle che comprendono ben 3.500 soci, con impegno, dedizione e tanta generosità. Faceva parte anche del Consiglio provinciale e non aveva fatto mancare anche il proprio contributo «civico», tanto da aver ricoperto la carica di vicesindaco del paese. Il sindaco Carlo Sacristani lo ricorda come una persona assai stimata, seria e da anni impegnata nel sociale. Teneva tanto all´Associazione e per lui era grande la soddisfazione quando riusciva a coinvolgere un nuovo donatore. Lascia un grande vuoto tra i volontari per la sua disponibilità, la sua preparazione e soprattutto il suo entusiasmo. Lo piangono, con i tanti amici ed estimatori, la moglie Rina e i figli Cinzia, Gloria, GianMarco e Valentino. Una grave perdita per tutta l’Avis della Provincia di Brescia: il suo affettuoso ricordo rimarrà stimolo per il futuro. Operando anche nel suo nome. Ad iniziare dalla borsa di studio istituita nel suo nome dalle sezioni avisine di Breno, Esine, Pisogne, Malegno e Ono: mille euro da destinare ad un laureato camu-
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no in medicina “quale contributo per la fase di specializzazione”. La domanda va inoltrata alle sezioni entro il prossimo 13 dicembre.
Il ricordo del presidente di sezione
Ancora non ci credo se penso a quel mattino del 6 marzo. Alle ore 8,30 ricevo una telefonata: hai sentito? “Il nostro Farisè ha avuto un infarto” “impossibile” rispondo io, “dobbiamo trovarci in sede alle 9”. Allora chiamo l’amico Carlo, sindaco di Niardo e chiedo spiegazioni, ma anche lui non sa dirmi nulla, incredulo mi dice: “sai io abito molto vicino ma non ho sentito niente, mi informo poi ti faccio sapere”. Purtroppo è vero: il nostro presidente dei presidenti (così lo chiamavamo per la sua carica di responsabile di zona) ci ha lasciato. È veramente una grossa perdita per tutti noi dell’Avis di Vallecamonica ma soprattutto per noi di Breno. Per 50 anni (si era iscritto nel gennaio 1963) di permanenza nell’Avis si era sempre distinto sia come donatore che come amministratore seguace di Franco Fornari (altra figura carismatica dell’Avis) Proprio quest’anno aveva preso la decisione di non candidarsi alle prossime elezioni. “lasciare spazio ai giovani” è stata la sua risposta, nonostante gli avessi chie-
sto più volte di ripensarci. Ufficialmente prima in consiglio e poi in assemblea “intendo mettermi da parte ma rimanendo coordinatore/responsabile di zona finchè il Presidente Provinciale non mi sostituisca, però ricordate che io ci sarò sempre”. Era una rassicurazione per me e penso anche per tutti gli altri presidenti. Forse voleva finalmente avere un po’ più di tempo da dedicare alla sua famiglia, forse ci voleva mettere alla prova, rimanendo in disparte ma comunque pronto ad intervenire in caso di bisogno. È avvenuto troppo in fretta, la morte del nostro Mario ci ha colti impreparati, incerti perché questo nostro amico non c’è più e allora, improvvisamente tutto quello che ha fatto, scritto, assume una nuova valenza, un nuovo valore. È l’eredità spirituale che rivaluta una persona scomparsa; ecco, si usa il termine “scomparsa” ma esso è improprio perché la persona rimane…. sicuramente con noi, nei nostri pensieri e si sa i pensieri non muoiono mai. Mille parole non bastano a cancellare il vuoto che una persona cara lascia quando se ne va. Ma il ricordo di ciò che lascia rende quel vuoto più piccolo. Volevi startene in disparte per metterci alla prova di potercela cavare da soli, ma eravamo tranquilli sapendo che quel “io ci sarò
la goccia sempre” ci dava aiuto e garanzia, ma ora siamo consapevoli che dobbiamo metterci quel qualcosa in più. Caro Farisè ci hai proprio messo alla prova e credo ci vorrà tanto tempo prima di riprenderci, c’è talmente tanto dolore nella perdita di una persona cara che è impossibile scrivere con delle semplici parole il dolore che abbiamo dentro. Ciao Mario, il tuo presidente di Sezione. Mario Pedersoli P.S. In Vallecamonica ed esattamente nel comune di Niardo dal 1980 viene assegnato un importante riconoscimento a Personaggi Istituzioni o Enti, “che abbiano elevato i valori tipici delle genti di montagna”. “Il Premio S. Obizio di Vallecamonica” Quest’anno su mia richiesta alla commissione del premio stesso, è stato assegnato all’amico cav. Mario Farisè.
Grazie Mario
Quella del cav. Mario Farisè è stata una vita improntata alla semplicità, vissuta nell’integrità della sua fede avisina. Una fede che ha trasmesso a giovani e meno giovani con una personalità schietta, aperta e disponibile al dialogo, intensamente ricca di umanità, capace di comunicare serenità. Il suo desiderio di essere utile, la sua voglia di fare, coniugate con una traboccante gioia di vivere, l’hanno indotto a scegliere di farsi carico delle questioni inerenti la Valle Ca-
nonica in qualità di responsabile di zona. Farisè è stato punto di riferimento per tante persone, Presidenti di sezione, Capigruppo e donatori che avevano bisogno di un consiglio, uno stimolo, una parola suadente: di questo ne era consapevole e ne avvertiva la responsabilità. Il nostro pensiero, penso di condividere i sentimenti di quanti lo hanno conosciuto, va in modo particolare alla moglie ed ai suoi cari figlioli ai quali, provati dalla sofferenza e dal dolore per il distacco del proprio caro, vogliamo assicurare la certezza della nostra amicizia e della nostra riconoscenza. Fare tesoro dei suoi insegnamenti per portare avanti il volontariato del sangue e raggiungere i più qualificati traguardi, ai quali egli auspicava, sarà un impegno morale per tutti i donatori della Valle Canonica. Con Mario se n’è andata la memoria storica della nostra Associazione, che ora è più povera perché mancherà quella figura carismatica e leale, mancherà quel personaggio trainante a cui tutti attingevano. Egli è stato un amico, un padre, un fratello maggiore del quale, oggi, vogliamo tracciare un ritratto semplice, rispettoso e riconoscente. Grazie Mario per tutto quello che hai fatto per l’Avis, grazie per l’umiltà che sempre ci hai insegnato e grazie anche a nome dei Presidenti di sezione, dei consiglieri provinciali e locali e di tutti i donatori della tua valle che ora piangono e avvertono la mancanza di un uomo con una genuina e sincera dignità che appartiene solo alle per-
sone serie. Dagli interventi del Cav. Farisé emergevano approfondite osservazioni sulla realtà avisina Valligiana che, pur avendo da anni raggiunto l’autosufficienza, egli ci ammoniva a non demordere visto e considerato che nuove emergenze prevedono in continuazione forti richieste di sangue negli ospedali cittadini. Sono stato personalmente colpito dall’impeto di commozione che lo ha travolto durante un pranzo fra amici presidenti Avis, i quali lo hanno omaggiato con un piccolo presente per la nomina a Cavaliere della Repubblica italiana. Dopo alcune parole di congratulazioni, egli si è messo a piangere, ed era un pianto sincero, un pianto in parte trattenuto. Il nostro “abbraccio” a Mario era come un sigillo di riconoscenza per l’opera di un uomo che tanto si è sacrificato e molto si è impegnato per il bene dell’Avis. Il suo sguardo, grato e umile, rappresentava un segnale di apertura verso gli amici che sottolineavano uno spirito di servizio straordinario. Cercheremo di colmare il vuoto lasciato dopo la scomparsa di Mario, raccogliendo il suo insegnamento che sarà monito per quanti vorranno occuparsi di Avis. Ricordando la sua figura, vuole essere in sintesi dell’immensa stima e riconoscenza verso un uomo e la consapevolezza che da Mario Farisé abbiamo ricevuto molto, che l’Avis della Vallecamonica ha ricevuto tantissimo... Ciao amico Mario e... grazie. Luigi Baffelli
Una borsa di studio nel nome di Mario Farisè
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orse non c’è modo migliore di ricordare negli anni a venire la figura di Mario Farisè se non con una Borsa di studio per giovani della Valle Canonica. Così la «sua» sezione, quella brenese, ha deciso di intitolargli una borsa di studio da assegnare a un giovane camuno laureato in Medicina. L’idea di abbinare il nome dell’indimenticato volontario niardese a quello di un riconoscimento in grado di incentivare la fase di specializzazione di un neo medico è stata del presidente dell’associazione intercomunale che ha sede nella cittadina, Mario
Pedersoli, il quale dopo aver sensibilizzato altre quattro sezioni del territorio (quelle di Esine, Malegno, Ono San Pietro e Pisogne) ha raccolto infine il consenso entusiasta della famiglia Farisè. I contenuti del bando di concorso sono presenti e scaricabili anche sul sito www.avisbreno.it. Le associazioni di donatori promotrici dell’iniziativa si sono fatte garanti per tre anni, fino al 2015 dell’assegnazione di un premio di merito che consiste in un contributo annuo di mille euro. Nel dettaglio, la borsa di studio 2013 verrà attribuita al vincitore segnalato dalla commissione per titoli e
appartenenza (avisino, figlio d’avisino) e se avrà ottenuto la laurea fra il primo dicembre dell’anno scorso e il 30 novembre di quello in corso (per le due successive assegnazioni fra il primo dicembre 2013 e il 30 novembre 2014 e fra il primo dicembre 2014 e il 30 novembre 2015). Gli interessati devono presentare le domande all’Avis brenese il martedì e il giovedì dalle 13,30 alle 18 (i recapiti telefonici sono lo 0364 321156 o il 338 4421141), oppure per posta raccomandata entro il 13 dicembre. Per ogni informazione è possibile consultare il sito www.avisprovincialebrescia.it la goccia 174 | ottobre 2013
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Nel nome dello sport: le sinergie con Csi e Coni
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’Avis provinciale è presente nel mondo dello sport, così come lo è, lo abbiamo visto, nel mondo della scuola, e della cura sanitaria, attraverso apposite convenzioni stipulate con gli Spedali Civili e la Poliambulanza cittadina. Insomma azioni volte ad assecondare la vocazione alla salute, a comportamenti di vita sani ed equilibrati, al rispetto interpersonale nel segno della solidarietà. Importante è infatti la recente collaborazione instaurata con il Csi e il Coni, le associazioni che si occupano di sport anche a livello giovanile, sia in modo agonistico che amatoriale. Una sinergia straordinariamente importante, legata a progetti di sensibilizzazione al dono, nella collaborazione per l’organizzazione di eventi sul territorio e che ha permesso e permette di avvicinare possibili nuovi donatori. Attraverso gli strumenti di promozione - gazebo, brochures, sponsorizzazioni di vario tipo – l’Avis è dunque vicino agli sportivi, condividendone gli stili di vita e cercando di far comprendere come anche il dono del sangue non solo non sia incompatibile con la pratica sportiva, ma può trarre da essa motivazioni civiche di grande significato. Fra le iniziative intraprese, oltre alla collaborazione col Coni di cui abbiamo già reso conto nelle edizioni precedenti della goccia, la presenza alla manifestazione Oscar dello Sportivo (vedi l’articolo in
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altre pagine di questo numero), sia con lo stesso Coni che con il Csi è intenzione promuovere e sostenere altri progetti: tornei, corsi di formazione e di avviamento allo sport, puntando sulla prevenzione e sulla
sensibilizzazione al dono, soprattutto a partire dalle nuove generazioni. Fra le iniziative in cantiere il torneo di beach volley, beach tennis e di beach soccer svoltosi recentemente a Cellatica in collaborazione con Csi.
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Atelier Europeo: la ricerca di nuove risorse per la nuova progettualità sociale
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roget ti, inter venti sul territorio, occupazione, volontariato ma anche mobilit à, cit t adinanz a europea piena, occasioni e positività da cogliere e respirare. Sono gli obiettivi di “Atelier Europeo”, una nuova associazione nata per volontà del Forum del Terzo Settore di Brescia, Centro Servizi per il Volontariato, Cisl, Cgil, Consorzio Koinon ed alla quale è entrata a far parte anche l’Avis provinciale di Brescia. Gli obiettivi sono ambiziosi. Il difficile momento che stiamo vivendo ha infatti ridotto drasticamente le risorse che nel bresciano sono a disposizione del non profit per lo svolgimento delle proprie attività. Atelier Europeo, attraverso il lavoro di un gruppo di progettisti esperti, fornirà aiuto e consulenza alle associazioni per attingere ai finanziamenti europei. Le associazioni, i sindacati, le aziende, gli enti pubblici e privati che animano e muovono Brescia hanno così il
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proprio centro di progettazione per andare a prendere quei fondi europei che negli ultimi anni sono rimasti per molti versi intoccabili. Centomila euro il capitale iniziale, una sorta di fondo di rotazione che si intende ricostituire ogni anno grazie ai progetti promossi e finanziati dall’Unione. L’iter che ha portato alla fondazione ufficiale dell’associazione lo scorso 9 maggio - Festa dell’Europa - è partito circa un anno fa con l’appoggio dello Ster, la Sede territoriale di Regione Lombardia, che ha accompagnato i soci fondatori in questo cammino. La nuova associazione Atelier Europeo intende condividere in città e in provincia queste opportunità: è l’inizio - la fase di start-up - di un progetto che vuole essere di lungo respiro e che punta a portare la nostra provincia fra i protagonisti del prossimo settennato Europeo 2014/2020. A tal proposito Regione Lombardia ha deciso di mettere a disposizione
gli uffici e i funzionari di Brescia e di Bruxelles e di condividere l’esperienza dell’Atelier quale esperienza pilota per fare entrare a pieno titolo il Terzo settore nell’Ue Nel frattempo sono stati organizzati corsi formativi per progettisti sociali particolarmente tarati sulla sconfinata materia dei fondi europei: si vuole insomma essere pronti per la nuova corsa che partirà fra pochi mesi. Nel 2014 inizierà infatti il nuovo settennato della programmazione dell’Ue, si apriranno quindi programmi e linee di finanziamento che potenzialmente potrebbero finanziare. innumerevoli attività che vengono svolte a Brescia; linee di finanziamento sulle quali, fino ad oggi, il sistema Brescia ha colto pochissime opportunità. Fra l’altro fanno parte del Consiglio di Atelier Europa Gianpietro Briola per il Csv ed Ezio Quaglietti per il Forum terzo settore, qui con funzioni di Revisore dei Conti.
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Happy Time: Aperitivo col volontariato
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i è svolto con buon Vincenzo,Croce Bianca, Condividere Clinico Pedagogico, Fondazione successo di presenze la strada della vita, Laboratorio Tovini e Pastorale Universitaria giovanili l’Happy Time – Aperitivo col volontariato, organizzato presso l’Università Cattolica di Brescia. Erano presenti le associazioni Avis Provinciale di Brescia, Centro Migranti, CSV, Anteas, Bimbo chiama Bimbo, Gruppo Val Carobbio,Emergency, Comunità Missionaria Villaregia, Polisportiva Bresciana No Frontiere, Risvegliati Vip, Maremosso, CTS, Carcere e Territorio, Ipsia Acli, Est-Portiamo, Imp-sex, Casa Betel, Caritas, San
Avis e Fobap: comprendere i bisogni e le responsabilità
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i è svolta presso la sala convegni dell’Avis provinciale il tradizionale incontro della Onlus Fobap – che si occupa di assistenza a giovani portatori di handicap - nell’occasione della presentazione del bilancio sociale. Un momento
di scambio di informazioni e di conoscenza reciproca, per verificare come, davvero, come titolava una delle relazioni
presentate in giornata, “i valori contano, non solo la tecnica. Dopo i saluti del presidente provinciale dell’Avis, Gianpietro Briola, la presidente di Fobap Brescia, Maria Villa Allegri ha accennato al valore del bilancio sociale della Fondazione FOBAP Onlus a marchio Anffas. “ Il bilancio sociale”, è stato detto, “ è un documento con il quale intendiamo comunicare gli esiti della nostra
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attività, non limitandoci ai soli aspetti finanziari e contabili. Esistono diverse categorie di persone e di soggetti collettivi che intrattengono intensi rapporti con la Fondazione, ai quali vogliamo far conoscere come operiamo e con quali risultati, nella consapevolezza che una gestione corretta del bilancio sociale ne fa non solo uno strumento di dialogo, ma un vero e proprio strumento di consapevolezza, e quindi di gestione. Il documento, in linea di continuità con quello che l’ha preceduto, dà la misura di un’evoluzione, racconta di progetti che diventano realtà e di realtà che crescono e si consolidano; inoltre contribuisce a portare in primo piano l’impegno di tutti coloro che a vario titolo operano per la Fondazione, donne e uomini che danno il meglio affinché si possa concretizzare la vision: “Ogni persona con disabilità ha il diritto di vivere liberamente e degnamente la propria vita”.
A seguire le relazioni dello scrittore Eraldo Affinati, del direttore di Fobap Filippo Perrini, dello psicoterapeuta Giovanni Miselli, del direttore sanitario di Fobap Luigi Croce.
La sperimentazione della trasfusione a domicilio
è
partito in via sperimentale nell’ottobre del 2011 nei distretti Asl di Brescia, Gussago, Rezzato e Valtrompia. Il servizio coordinato da Asl di Brescia e con gli altri attori coinvolti, Ospedale Civile, Avis comunale bresciana e Ail, diventa continuativo, cosi da dare seguito all’idea delle trasfusioni a domicilio per pazienti emopatici cronici, estendendolo a tutti i distretti dell’Asl. I destinatari del servizio - che da ottobre 2011 a fine maggio ha preso in carico dodici persone, per un totale di 122 trasfusioni domiciliari e con l’estensione prevede di gestire annualmente circa trenta pazienti per un fabbisogno complessivo di circa quattrocento trasfusioni - come spiega Giuseppe Rossi che lo dirige, sono pazienti seguiti e selezionati dall’unità operativa di Ematologia del Civile, «con patologie ematologiche relativamente croniche che hanno solo bisogno di controlli
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clinico-laboratoristici periodici e di periodiche trasfusioni di sangue, ma hanno forti limitazioni dell’autonomia personale». Si tratta di un servizio che intende da un lato semplificare l’accesso al trattamento trasfusionale dell’anemia, dall’altro fornire un sostegno a tutto il nucleo familiare, contribuendo a ridurre lo stress, anche psicologico, del ricovero ospedaliero. È un percorso che si realizza nell’ottica di una presenza sempre più incisiva della domiciliarità che in questo caso ha un ulteriore e significativo valore aggiunto. L’Asl si sta anche attivando per potenziare il sistema delle cure palliative con un nucleo pediatrico. Come funziona il servizio che è stato strutturato? L’Unità di Ematologia - il Civile forma il personale medico oltre a fornire il materiale sanitario e il sangue - di concerto con il medico di medicina generale - «il progetto
prevede anche la partecipazione di quest’ultimo», ricorda Tarcisio Marinoni, responsabile dell’unità operativa Assistenza protesica e Continuità di cura dell’Asl - valutata la necessità della trasfusione per il paziente in carico e le sue condizioni cliniche, propone il trattamento a domicilio. Quindi gli infermieri messi a disposizione da Ail e Avis si recano a casa del paziente per il prelievo del sangue, poi inviato al Centro trasfusionale del Civile per i test di compatibilita. A quel punto il medico di continuità assistenziale, reso disponibile dall’Asl, si reca dall’assistito per la trasfusione, monitorata passo passo e in seguito, informa il medico di medicina generale anche attraverso un apposito diario clínico domiciliare.
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L’Avis provinciale e gli Oscar dello Sport
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riconoscimenti ad atleti, dirigenti e personalità: questo è l’Oscar dello sport: le «stelle» bresciane brillano sempre di più e sono quest’anno Botturi, Merighetti e Ferrari: è un tris di veri campioni. Vanessa Ferrari (assente per alcuni impegni comunque precedentemente comunicati all’organizzazione, il premio per lei è stato ritirato da mamma Galla), Daniela Merighetti e Alessandro Botturi sono stati insigniti insieme ad altri dirigenti, atleti, società e figure di spicco dello sport bresciano dei riconoscimenti che da 37 anni rappresentano un testimonial straordinario per il movimento sportivo bresciano. Tre stelle su tutti, due delle quali vantano ben due partecipazioni alle Olimpiadi dove solo la sfortuna
le ha private di una medaglia. Il torto subito da Vanessa Ferrari a Londra 2012 è ancora vivo nella memoria di tutti; la sfortuna accusata da Daniela Merighetti a Vancouver 2010 è cosa nota, come pure quella di Alessandro Botturi nella Parigi - Dakar di qualche mese fa. Ma nel 2012 queste tre stelle hanno regalato emozioni in quantità industriale ai propri estimatori. Il quarto posto alle Olimpiadi della Ferrari; la vittoria a Cortina d’Ampezzo della Merighetti; l’ottavo posto alla Dakar dell’anno scorso da Botturi costituiscono le perle di un anno da incorniciare. Tre stelle e tante altre più piccole a regalare un firmamento fantastico che ha regalato gioia. La manifestazione orchestrata dall’associazione che ha in Ugo Ranzetti il suo presidente, ha riscosso un grande
successo regalando spaccati umani incredibili. A ciò ha contribuito anche l’Avis provinciale di Brescia, presente col vice-presidente Ezio Quaglietti. E ciò è valso soprattutto quando è stata premiata l’associazione disabili Vallecamonica: il presidente Angelo Martinoli presidente ha portato all’auditorium dell’istituto Leonardo che ha ospitato la serata, i ragazzi che nel luglio 2012 hanno percorso 1.900 chilometri percorrendo in lungo e in largo la Penisola. Per loro applausi e grandi emozioni. In precedenza dopo i saluti di Ugo Ranzetti e Aristide Peli (assessore provinciale), è stato consegnato un premio speciale anche a Vincenzo Corbetta, giornalista dell’anno. Premio ambito e meritatissimo ritirato al cospetto della famiglia. Poi il grande finale con la proiezione di alcuni filmati: davvero una gran bella conclusione con le stelle bresciane più brillanti che mai.
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Provinciale Brescia
organizzano
le Prorveisncciaia B
DOMENICA 16 GIUGNO 2013 COMUNE DI BRESCIA ASSESSORATO ALLO SPORT
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Trofeo
MANIFESTAZIONE PODISTICA km 12 per adulti km 4 per ragazzi km 1,5 per bambini km 0,6 per pulcini BRESCIA - PIAZZETTA AVIS (strada per Borgosatollo) Ritrovo ore 08.00 Partenza ufficiale ore 09.00 ISCRIZIONI: Domenica 16 dalle 08.00 alle 09.00 AVIS provinciale Brescia Tel. 030.3514411 Fax 030.351449 INFORMAZIONI: Giovanni Monti 335.5943180 Giampiero Gogna 339.8074014 Responsabile manifestazione Gabriele Pagliarini
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e l a i c n i v o r P rescia B
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io facc io la marcia te u l d a e s l l a Partecipa anche tu alla
INNOVATION RUNNING
promossa dall’Assessorato alla Salute di Regione Lombardia e dalle aziende ICT a sostegno di B2Blood e AVIS Milano
Progetto di ResponsabilitĂ Sociale a favore della donazione di sangue in azienda promosso da AVIS Milano e Assintel
provinciale Master La cerimonia diCampionato premiazione maschile & femminile FIDAL - 10 km competitiva svoltasi a Brescia. TROFEO - CorriMi - 6,5 km non competitiva
TROFEO Marcia della Salute - 3 km non competitiva Per informazioni e iscrizioni: www.innovationrunning.it - www.marciadellasalute.it - www.avismi.it E-mail: info@innovationrunning.it - Tel. 039.2247435 MAIN SPONSOR:
SPONSOR PARTNER:
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MAIN PARTNER:
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Per i Quarant’anni dell’Aido provinciale
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on i suoi 47.500 iscritti ripartiti in 30 per cento e di 9.040 persone attualmente in lista d’attesa di un 56 gruppi comunali e un impegno trapianto, rispetto ai 300 interventi che si contano mediamente in quarantennale a tener viva e diffon- Italia in un anno. dere la «cultura del dono», l’Aido di Brescia ha meritato una medaglia d’oro, consegnata al presidente della sezione provinciale «Laura Astori», Lino Lovo, «con immensa riconoscenza» dal presidente regionale Leonida Pozzi e dal vice Giovanni Ravasi. Il gesto di riconoscimento ha concluso nella sala Piamarta di via San Faustino, la cerimonia celebrativa del quarantennale, iniziata con il corteo lungo le vie cittadine dalla sede di via Monte Cengio alla chiesa del Carmine. La banda di Collebeato ha guidato il cammino a suon di musica, per lo schieramento di labari delle sezioni lombarde e dei gruppi comunali fino al tempio monumentale nel centro cittadino, dove il cappellano della Poliambulanza don Angelo Calorini ha celebrato la Messa in ricordo dei volontari defunti e di quanti, con il dono di organi, hanno reso possibile il rifiorire della vita in altre persone. Alla cerimonia era presente anche l’Avis provinciale (rappresentata da Angelo Rizzardi). L’incontro si è aperto con un minuto di silenzio. In quarant’anni, ha sottolineato il presidente della sezione provinciale, l’associazione è diventata grande e si è affermata come una delle più attive, mentre si conferma un trend di crescita. «Continueremo la nostra opera, perché c’è sempre bisogno di solidarietà ed impegno» ha detto Lovo. Quarant’anni fa, l’iniziativa è stata lanciata dal giornalista Angelo Onger che aveva colto in un’intervista una nuova fonte di speranza per tanti malati e con un gruppo di amici e il supporto dell’Avis ha dato inizio all’associazione. Nel tempo le leggi e le strutture hanno compiuto progressi, ma è sempre necessario l’impegno di sensibilizzazione, a fronte di una media nazionale di interpellati che negano il dono superiore al
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L’Ail di Brescia: un’amicizia duratura con l’Avis
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na malattia non deve mai interrompere una vita. È questo il motto scelto dall’Ail Brescia (Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) e che simboleggia al meglio le molteplici attività svolte dalla Onlus che si è ritrovata in una partecipata assemblea per rinnovare le sue cariche sociali. Riconfermato con un vero e proprio plebiscito alla guida del sodalizio il dottor Giuseppe Navoni, che sarà quindi presidente anche per il prossimo triennio. «Una grande soddisfazione» ha commentato orgoglioso il dottor Navoni. Ma oltre all’elezione del presidente, l’assemblea è stata anche un’occasione per esaminare l’operato dell’associazione. E allora proprio Navoni ha brevemente ripercorso il cammino dell’Ail nel triennio appena passato: «Le pesanti difficoltà economiche non hanno inciso in maniera determi-
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nante sul nostro operato ha spiegato nella sua relazione -, si può dire con soddisfazione che la solidarietà non è andata in crisi. Grazie agli sforzi dei nostri instancabili volontari siamo riusciti addirittura ad ampliare la nostra attività». Questa estate infatti è stato inaugurato il Centro di Ricerca Ail degli Spedali Civili di Brescia. Si tratta del «coronamento di un sogno - ha continuato Navoni -; Ail collaborerà sia nella gestione che nel mantenimento della struttura, che ha rappresentato un investimento di 2 milioni 700mila euro, cifra totalmente sostenuta dalla nostra associazione». Senza contare che procede senza sosta l’accoglienza nelle case Arcobaleno, dove vengono ospitati gratuitamente gli ammalati e i loro famigliari, «per salvaguardare quel clima famigliare che è sconvolto dalla malattia». Presente all’assemblea anche il sindaco di Roncadelle, Michele
Orlando, che ha dato la possibilità all’associazione di utilizzare come sede provinciale alcuni locali della nuova Casa delle Associazioni in via Fermi. «La regia del dott. Navoni è stata fondamentale - ha commentato Orlando - per permettere ai volontari di realizzare tutte le loro ammirevoli attività». Inoltre parie del successo delle iniziative di Ail Brescia è, secondo Navoni, merito anche della fitta rete di amicizie e collaborazioni instaurate in questi anni. «Collaboriamo con Avis comunali e con quella provinciale e altre associazioni benefiche. Questo ci per- mette di poter usufruire di numerose sinergie». «Siamo convinti - ha concluso il presidente Navoni - che con tanto entusiasmo e una gestione oculata anche dei centesimi si possano fare cose belle in favore di chi soffre a causa di tremende malattie. Abbiamo ancora tanti sogni da realizzare». E l’Avis bresciana è con loro.
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Arnaldo da Brescia: un concorso giovanile sostenuto dall’Avis
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are poesia significa tradurre sentimenti in versi, esprimere le frasi dell’anima e attivare le emozioni mute di chi legge, ascolta. Una pratica letteraria, quella poetica, da tenere viva, da promuovere e diffondere. Così come fa da 18 anni, l’associazione Arnaldo da Brescia che è diventata maestra nello stuzzicare la vena poetica degli studenti di tutta Italia. Il concorso internazionale, riservato alle scuole secondarie di primo e secondo grado, e per la prima volta quest’anno alle primarie, ha avuto il convinto sostegno dell’Avis provinciale ed ha celebrato la premiazione nel salone di San Barnaba, affollato da oltre cinquecento ragazzi con docenti e genitori ad ascoltare le liriche premiate recitate dalla voce da alcuni attori. Rappresentavano i 2.200 studenti delle 150 scuole partecipanti,
non solo bresciane; alcuni allievi, come quelli calabresi, lucani e pugliesi, sono partiti il giorno prima per essere presenti alla cerimonia; altri arrivavano dall’umbra Città di Castello, da Benevento, Reggio Emilia e da numerose città lombarde. La felice intuizione del presidente dell’Arnaldo da Brescia, Roberta Morelli, che ha tenacemente portato avanti il concorso nonostante le difficoltà, ha dato buoni frutti e creato consensi sempre maggiori, a testimonianza della vitalità e della ricchezza della scrittura come dono e fonte di identità personale e collettiva. E le scuole hanno risposto entusiaste portando all’attenzione di un palcoscenico più ampio il lavoro che tanti giovani sanno affrontare con sentimento. «È un momento di speranza per il futuro vedere qui tanti ragazzi. Abbiamo tanto bisogno della poesia. Se riuscissimo a divulgare
lo spirito che da anima alla nostra quotidianità, forse potremmo aspirare davvero ad un mondo migliore», ha affermato il presidente della giuria Agostino Mantovani, che ha selezionato le opere premiate insieme a una decina di docenti e personalità della cultura. Il primo premio per gli istituti superiori è stato assegnato alla poesia «Delfi» di Giulia Parzani del liceo classico Arnaldo (prof. Teresa Galloncelli); per le secondarie di primo grado, «Vìvere dentro» di Giulia Cavaliere della media del Conservatorio bresciano (prof. Giuseppina Famiglietti) ha guadagno il gradino più alto; tra i lavori di gruppo ha vinto la primaria Moro di Gussago (insegnate Daniela Ferrazzi); la terza A della media cittadina Marconi (prof. Giulia Piotti) ha conquistato il primo posto, mentre nella sezione riconoscimenti speciali, il premio Enzo Giffoni, provveditore agli studi e presidente a lungo del premio, è stato consegnato dal figlio Beppe a Chiara Figini dell’Istituto S. Maria degli Angeli di Brescia per la lirica «Le mani». Il premio Mario Fada, indimenticato consigliere dell’associazione, è stato conferito da Beatrice Fada al componimento «A chi potevi essere», di Chiara Guizzi dell’Istituto comprensivo di Cellatica-Collebeato (prof. Maria Luisa Franchi). Un modo per avvicinare i giovani anche al dono del sangue ed a conoscere il mondo dell’Avis. la goccia 174 | ottobre 2013
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Il Forum nazionale Avis Giovani: la speranza del futuro
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rano più di 200 i volontari provenienti da tutta Italia che si sono dati appuntamento a Firenze nella tarda primavera per il tradizionale Forum Nazionale AVIS Giovani, dal titolo “Di goccia in goccia. Di vita in vita - i percorsi post donazione di emocomponenti e plasmaderivati tra uso clinico e solidarietà”. L’evento si è aperto con i saluti del Presidente di Avis Regionale Toscana, Luciano Franchi, e della responsabile del Centro Regionale Sangue, Simona Carli. La parola è poi passata ai relatori del Forum, che hanno posto l’accento sul tema dell’uso appropriato del sangue donato, con particolare attenzione all’ambito clinico. Su questo argomento sono intervenuti il Direttore del Centro Nazionale Sangue, Vincenzo Grazzini, il Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, e Maurizio Aricò del reparto di Onco-
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ematologia Pediatrica dell’Ospedale Meyer di Firenze. Ampio spazio è stato, inoltre, dedicato alle esperienze dirette di persone che hanno ricevuto trasfusioni di sangue o emocomponenti per poter sopravvivere o per sottoporsi a interventi molto delicati. A tale proposito, i ragazzi sono stati suddivisi in gruppi di lavoro dove hanno potuto confrontarsi, dando vita a riflessioni, video e progetti di comunicazione di grande efficacia. Questi documenti sono stati il frutto di dibattiti e conversazioni con trapiantati di midollo osseo, fegato, nonché emofilici come Beppe Castellano, redattore del periodico informativo “AVIS SOS”. A raccontare il suo percorso di cura c’era anche la dott.ssa Roberta Ricciardi che, dopo aver sconfitto la miastenia gravis, ha deciso di impegnarsi nella cura di pazienti affetti da questa malattia autoimmune, in cui
gli anticorpi del nostro organismo colpiscono i recettori muscolari provocando debolezza, affaticamento, perdita di espressività facciale, difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e nell’espressione verbale. Ospite del Forum era anche Caterina Bellandi, vincitrice del proemio Samaritano 2012, il riconoscimento che ogni anno viene assegnato dalla nostra Associazione a chi si è particolarmente distinto per azioni di profonda solidarietà e generosità verso i più bisognosi. Nel corso del suo intervento, la signora Bellandi ha presentato il suo taxi “Milano25” che offre corse gratuite da e per l’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze, a favore dei familiari dei bambini ammalati di tumore. «Sono felice di aver potuto organizzare questo Forum, l’ultimo del mio mandato, nella mia città - ha commentato Claudia Firenze, coordinatrice della Consulta Nazionale AVIS Giovani. Sono stati due giorni davvero intensi che, grazie alla presenza di relatori e testimonial davvero fantastici, ci hanno commosso e ci hanno trasmesso emozioni davvero forti. Questo evento ha dimostrato e confermato come nel nostro Paese ci sia un cuore che batte forte, fatto di tanti volti che con costanza e passione compiono un gesto semplice come quello del dono: quel cuore si chiama AVIS”.
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Nuovo Centro Unico Prelievi Sangue Avis di Valle Sabbia
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asce in Valle Sabbia – grazie alla sinergia fra sezioni avisine locali, Comunità Montana di Valle Sabbia e Avis Provinciale – il nuovo CENTRO UNICO PRELIEVI AVIS: una struttura sita presso gli ammodernati locali dell’ex sede del Cdd di Barghe (in via I. Boschi n.1), che garantirà la migliore tutela dei donatori di sangue e dei riceventi, grazie al graduale abbandono delle raccolte domenicali extra ospedaliere e la massima garanzia del prodotto raccolto in termini di qualità e sicurezza.
La presentazione dei lavori e dei locali si è svolta lo scorso 17 giugno, presso la sede della Comunità Montana di Valle Sabbia a Nozza di Vestone. A fare gli onori di casa il Presidente della Comunità Montana Giovanni Maria Flocchini, con il presidente dell’Avis Provinciale Gianpietro Briola, i Sindaci della valle e i presidenti delle cinque sezioni Avis (che in valle coinvolgono oltre mille donatori) che sono chiamate a garantire la gestione del Centro di Barghe: Diego Mazza per la sezione di Vestone, Matteo Pialorsi per Sabbio Chiese, Adele Caini per Odolo-Preseglie, Anna Ma-
ria Giori per Agnosine-Bione, Diego Baccinelli per la sezione di Vobarno. A seguire la visita al nuovo Centro di Barghe, che grazie al comodato d’uso trentennale gratuito garantito dalla Comunità Montana, proprietaria dell’immobile, e all’importante investimento finanziario compiuto dalle sezioni e dalla stessa Avis provinciale per i lavori di adeguamento, permetterà agli avisini valsabbini una piena autonomia gestionale ed una più elevata garanzia per l’intera filiera della raccolta e distribuzione del sangue raccolto.
Ritornare a sorridere Riceviamo e volentieri pubblichiamo
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a qualche anno sono entrato a far parte del gruppo AVIS del mio paese. Ho sempre pensato di fare soltanto un piccolo gesto fino al momento in cui un’esperienza diretta mi ha fatto capire che a quel piccolo gesto poteva essere realmente legata la sopravvivenza di un ammalato. Purtroppo poco tempo fa mio padre è stato ricoverato a causa di una grave emorragia: i medici sono riusciti a fermarla, ma hanno spiegato a noi familiari che i livelli di emoglobina
erano talmente bassi che per sopravvivere era necessario che mio papà venisse sottoposto a trasfusione di sangue. In totale sono state utilizzate otto sacche di sangue. Fortunatamente mio padre ha reagito molto bene, e malgrado un momento così difficile ha potuto tornare a sorridere. Se ora è a casa con noi, ed ha ripreso la vita di tutti i giorni, è stato grazie a quelle otto trasfusioni che gli hanno salvato la vita. Mi sono avvicinato all’AVIS pensando di fare una cosa buona, ma in tutta verità non avevo ben compreso quanto potesse essere fondamentale per un malato in stato di necessità trovare immediatamente del sangue
pronto per risolvere i suoi problemi, quindi il mio donare non è solo una buona cosa ma è assolutamente indispensabile per i bisogni dei malati. Non oso pensare a cosa poteva accadere senza quelle sacche di sangue. Ora, dopo quanto mi è successo, ho riflettuto a fondo sul ruolo fondamentale di un’associazione che lavora affinché a nessuno possa mancare questa linfa vitale. Ho deciso pertanto di raccontarvi la mia esperienza per rivolgere un messaggio soprattutto ai giovani: se avete la fortuna di essere sani, a volte basta un piccolo gesto per fare grandi cose. Grazie a tutti Un avisino della sezione Agnosine-Bione la goccia 174 | ottobre 2013
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L’Avis, le Bisse gardesane e l’impegno verso nuove adesioni
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otremmo chiedercelo: cosa c’entra l’Avis con il tradizionale campionato delle bisse – le storiche barche del lago di Garda risaleti al Quattrocento – in gara per la “Bandiera del Lago 2013”? Innanzitutto l’Avis provinciale è stato presente già alla cerimonia di presentazione del campionato (che si articola in 8 gare: Lazise, Monte Isola, Sirmione, Gargnano, Peschiera del Garda, Bardolino, Desenzano e la finale di Gardone Riviera, disputato da ben 24 imbarcazioni diverse), con una presenza di solidale partecipazione che lo stesso presidente della Lega Bisse, Franco Baruffaldi, non ha mancato di sottolineare anche durante la conferenza stampa, segnalando la presenza dell’Avis di Desenzano del Garda, e di una pagina di promozione della
donazione avisina sul book ufficiale della prestigiosa manifestazione gardesana. Così ad ogni gara – seguita da migliaia di persone – è risuonato il nome dell’Avis bresciana e l’invito a donare sangue. Inoltre. alla finale di Gardone Riviera, svoltasi in notturna il 10 agosto fra due ali di folla ed accompagnata dagli sbandieratori storici di Chiari – era presente anche uno stand dell’Avis comunale di Salò. Il programma della serata era davvero denso di eventi. Esso prevedeva alle 19.30 la sfilata a terra aperta dal gruppo Sbandieratori e Musici di Zeveto - Chiari seguiti dai vessilli dei Comuni rappresentati nella Lega Bisse del Garda, accompagnati dai relativi presidenti delle società, alle 20.30 la sfilata in acqua con presentazione degli equipaggi, alle 20. 45 il via all’inizio delle regate, che sicuramente saranno un grande spettacolo a seguire le premiazioni. Così, fra gadget, palloncini e brochures informative, sono state centinaia le persone avvicinate ed informate sulla possibilità del dono, grazie al gazebo installato dall’Avis salodiana. Con semplicità, entusiasmo e capacità di persuasione gli avisini di Salò, al quale va certamente il plauso per volontà e intelligenza operativa e nonostante il clima vacanziero, hanno quindi colto l’occasione per segnalare come il gesto del dono debba costituire prassi normale, simbolo di attenzione al prossimo e dovere di cittadinanza. Anche in agosto.
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Montichiari ricorda la Croce d’Oro Gianfranco Bottoglia
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troncato da un’improvvisa quanto breve malattia che in un solo mese se l’è portato via, ci ha lasciato l’avisino GianFranco Bottoglia, iscritto alla nostra sezione Avis dal 1966 e attivo fino al 2000. E’ sempre stato molto orgoglioso delle benemerenze ottenute in tanti anni di assidue donazioni,dalla medaglia di bronzo ricevuta nel 1970, al distintivo d’oro, fino alla Croce D’Oro nel 2000, assegnata per aver effettuato più di 120 donazioni. Ha sempre presenziato alle cerimonie ufficiali portando i labari delle due associazioni di cui si sentiva socio nel profondo del cuore: l’Avis e il corpo militare dei Fanti. Il Presidente Bettenzoli e tutto il Direttivo Avis porgono le più sentite condoglianze alla famiglia e si augurano che il suo esempio sia seguito da tanti giovani avisini. Questo auspicio non tanto per i riconoscimenti, che fanno comunque molto piacere e sono un segno tangibile del bene fatto, quanto per l’importanza di continuare a donare sangue finchè si ha la fortuna di essere sani. Olfi ornella
Grazie “Borgo”
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hi non ha avuto modo di conoscere “Borgo” nel mondo avisino negli ultimi 40 anni? Persona semplice, buona, schietta, che prendeva con grande serietà ed impegno ogni compito che doveva svolgere, per l’Avis, per le manifestazioni sportive promosse dall’Avis e dall’Aido, per tutto ciò che sapeva di volontariato, di “umanità” e di “aiuto”. È stato un perno per l’ex Gruppo giovani Avis (il primo) che senza di lui si sarebbe perso negli anni ma, viceversa, con il suo entusiasmo, la sua tenacia e la sua caparbietà è riuscito a tenere unito. Riusciva ad organizzare incontri conviviali e non, il cui obiettivo era quello di rivivere tutte le esperienze avisine passate, che miravano soprattutto a far conoscere ai giovani, agli sportivi e nelle scuole il meraviglioso ed insostituibile “dono del sangue”. Grazie Borgo! Sarai sempre fra noi.
M. e P.
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Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze
Alessio Mazzelli
Don Franco Bettinsoli
Avis Bovegno
Avis
Avis Roncadelle
Andreino Bauselli
Celsi Franco Pietro
Don Innocente Baresi
Avis
Avis Breno
Medaglia d’Argento Avis Sabbio Chiese
Antonio Salerno
Stefano Cominelli
Flavio Borgo
Avis Torbole Casaglia
Avis Breno
Avis Brescia
Maria Bettoni
Costantino Gatta
Franco Capuzzi
Avis Bovegno
Avis Roncadelle
Medaglia d’oro Avis Brescia
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Tomaso Calzoni
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Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze
Luigi Gelmini
Romano Laidelli
Rosanna Mei
Avis Breno
Avis Breno
Avis Bovegno
Gianfranco Bottoglia
Marisa Cotelli
Teresa Franzoni
Avis Montichiari
Iole Giannini Avis Torbole Casaglia
Medaglia d’oro Avis Lavone V.T.
Avis Torbole Casaglia
Polizzi Calogero
Fiorentino Tosini
Medaglia d’oro c/smereldo Avis Nave-Caino
Avis Breno
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