La Goccia Aprile 2014

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PROVINCIALE SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 COMM 20/C LEGGE 662/96 – FILIALE DI BRESCIA - APRILE 2014 – ANNO XLVII – N. 176

periodico DCOER1717

Omologato

SILVIO LI EL IN D N O M Le vette della solidarieta '

calvisano Assemblea provinciale L'avis del futuro La riorganizzazione Della raccolta Cento anni di donazioni


L’editoriale del Presidente Avis provinciale

Mai stanchi di crescere La stagione assembleare che si è appena conclusa ha reso l’immagine di una associativa viva e vitale a tutti i livelli, in grado di rinnovarsi, crescere e adattarsi alle nuove esigenze: trasfusionali, gestionali ed operative. I dati della raccolta si sono mantenuti sostanzialmente costanti ma, in particolare, sono aumentati i donatori e diminuito il numero dei sospesi per patologie o raggiunti limiti d’età e dei non salassati per fattori di rischio o patologie “emergenti”. Segnale importante di un percorso di educazione e prevenzione alla salute, ben recepito e compreso dai donatori, risultato di una ulteriore consapevolezza e senso di responsabilità, ben maturato da chi si avvicina alla donazione. Certezza maggiore per i malati che usufruiscono del nostro prezioso “dono”. Lievemente in calo sono risultate le donazioni di sangue intero ma sufficientemente compensate dall’aumento delle procedure di aferesi. Del resto, l’applicazione delle nuove tecnologie e terapie, l’utilizzo di metodi diagnostici e operativi sempre meno invasivi, la prevenzione delle malattie neoplastiche e cardiovascolari hanno fortunatamente ridotto i rischi per i pazienti, i ricoveri ospedalieri e di conseguenza, l’utilizzo del sangue e dei suoi derivati. Questo non deve però ridurre il nostro impegno a conservare la disponibilità, programmare le chiamate, garantire i prodotti e le quantità necessarie, mantenere alto il livello di qualità e sicurezza, assicurare il ricambio dei donatori e il progresso associativo. Come avrete potuto notare da questo numero la nostra rivista ha una nuova veste grafica e una diversa impostazione editoriale. Abbiamo ritenuto necessario incaricare uno studio grafico in grado di rinnovarne completamente la visibilità e di aprirci ad interviste a testimonial e altre realtà affini alla nostra. Speriamo di incontrare il vostro interesse e soprattutto il vostro favore. Vorremmo che la nostra rivista divenisse sempre di più uno strumento formativo e divulgativo, di interesse condiviso e che possa raggiungere la curiosità e la partecipazione sempre maggiore, con contributi anche esterni e una diffusione oltre i nostri limiti e confini. A questa idea, vorremmo accompagnare lo studio di una univoca immagine associativa, da condividere con le sezioni, per cartellonistica, pubblicità, eventi e immagini divulgative. Un’indicazione di messaggio e un input informativo che riesca a dare dell’Avis un immagine univoca ma non uguale, di unità seppur nelle diversità dei singoli territori. Gianpietro Briola Presidente Avis provinciale 2


Attività avisine sommario Utilizzando RePrint Deluxe FSC® rispetto ad una carta non riciclata,

02 /

Mai stanchi di crescere

30 /

I 70 anni del Csi

04 /

Silvio Mondinelli La quotidiana generosità del dono

31 /

Il 1º Trofeo di nuoto Avis Csi

10 /

L’Avis bresciana: organizzazione e solidarietà

32 /

NOTIZIE DALLE SEZIONI LOCALI

Come stai a scuola?

16 /

Sessantesimo di fondazione dei Pionieri avisini

18 /

Requisiti minimi per i punti di raccolta

2.887

Kg di rifiuti

CO2 523

Kg di CO2

Montichiari Lo sport solidale

14 /

L’IMPATTO AMBIENTALE SARÀ RIDOTTO DI:

Avis Comunali dell’Ovest Bresciano

5.233

Km percorsi mediamente da una macchina europea

Valle Sabbia Lodrino Roncadelle

54.662 Litri di acqua

13.558

KWh di energia

20 / 24 /

Un dono lungo cent’anni

Carta etica Avis, vita associativa e implicazioni educative

25 /

Il futuro di Brescia

28 /

Atelier Europeo per sostenere i progetti bresciani in Europa

Direzione, redazione e amministrazione Segreteria AVIS Piazzetta AVIS, 1 – 25124 Brescia Tel. 030 3514411 – fax 030 3514490 Direttore responsabile: Marcello Zane Registrazione del Tribunale di Brescia n. 2 del 14/2/1968 Spedizione abbonamento postale art.2 comm. 20/c legge 662/96 Filiale di Brescia. Progetto editoriale e stampa: Grafiche Artigianelli – Brescia Caffelatte Comunicazione – Brescia

4.695

Kg di legno Fonti: La valutazione dell’impronta carbonio è realizzata da Labelia Conseil conformemente al metodologia Bilan Carbone®. I calcoli vengono da un paragone tra la carta riciclata considerata ed una carta a fibre vergini secondo gli ultimi dati disponibili dell’European Bref (per la carta a fibre vergini). I risultati ottenuti sono generati da informazioni tecniche e sono soggetti a modifica.

Arjowiggins Graphic è membro del programma Climate Savers di WWF


Protagonisti

SILVIO MONDINELLI

La conquista del traguardo più ambito:

la quotidiana generosità del dono Silvio Mondinelli, famoso alpinista bresciano ed amico dell’Avis si racconta ai lettori de “la goccia”. Coraggio, paure, gusto della sfida e solidarietà per il “gnaro” bresciano sono... Diamoci del tu. In montagna è come nella vita,

tagna appartiene ai panorami di tutti i giorni.

serve semplicità e generosità. Silvio Mondinelli,

Ma la molla è scattata con l’arruolamento nella

per tutti semplicemente “il gnaro”, è uomo schiet-

Guardia di Finanza, di stanza davanti al Monte

to. Del resto chi, come lui, ha scalato tutte le 14

Rosa. Una montagna incantata: dal 1978 entro

vette più alte al mondo senza l’ausilio di ossigeno

a far parte del soccorso alpino di Alagna Sesia

supplementare, quel che vale è la sincerità e l’im-

e nel 1981 divengo guida alpina. Da allora la

mediatezza. Lo seguiamo durante la sua recen-

montagna appartiene alla mia quotidianità, un

te, gradita visita alla sede dell’Avis provinciale,

feeling che dura tuttora e mai interrotto. Un ap-

compiuta insieme al presidente Gianpietro Briola.

proccio sempre rispettoso, ma anche una sfida

Mondinelli ha una parola e un sorriso per tutti, e

con me stesso e con le asperità che madre na-

non nasconde la genuina curiosità di voler cono-

tura ha disseminato lungo la nostra strada, e in

scere “dal di dentro” il mondo avisino, compren-

montagna.

dere le sue modalità organizzative, i suoi numeri

La tua carriera ti porta a scalare pareti impegnati-

e i suoi valori. In quel sorriso aperto si percepisce

ve in Italia, ma soprattutto a compiere ascensioni

una luce di robustezza, di vigore salutare e finan-

in ogni angolo del mondo. Oltre le Alpi, le grandi

co di dolce ostinazione. Strette di mano, compli-

montagne, gli ottomila che increspano il nostro

menti reciproci, silenzio che si fa ascolto. Come in

pianeta. Esperienze extraeuropee che lasciano il

montagna, appunto.

segno e che ti proiettano nell’Olimpo (non a caso

Come nasce la tua passione per la montagna,

il nome di una montagna sacra dell’antichità)

sino a trasformarsi in professione di guida alpina

dell’alpinismo mondiale.

e quindi a rivelarti scalatore di fama mondiale?

Le Alpi italiane sono semplicemente fantastiche e

Per chi, come me, nasce in Valtrompia, la mon-

non meno impegnative di montagne più elevate e

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Protagonisti rinomate. Nel 1982 ho compiuto la prima salita in-

difficoltà sopraffatti dallo sforzo. E tu hai coordi-

vernale della via Bertone sul Corno Bianco: 3320

nato in parete le operazioni di soccorso, correndo

metri, ma difficoltà da grande ottomila, così come

non pochi rischi, ma garantendo alla fine l’incolu-

per le ascensioni al Monte Rosa nel dicembre del

mità di tutti. Un’iniziativa che ti ha fatto meritare

1988. Si tratta di montagne da decenni oggetto di

la “Croce d’oro al merito della Guardia di Finan-

ascensioni: ma aprire nuove vie invernali – come

za”. Così, una dopo l’altra, inanelli le maggiori

sul Pilastro San Vincent o alla parete sud–est di

vette del nostro pianeta. Ma nel 2001 strappi un

Punta Gnifetti nella seconda metà degli anni Ot-

record che solo pochi alpinisti al mondo posseg-

tanta – riveste sempre un senso di scoperta, quasi

gono.

la rivelazione di montagne che non finisci mai di

Non si poteva non fare così, è naturale in monta-

conoscere sino in fondo.

gna e nella vita. Comunque nel 2001 scalo quat-

La curiosità di “assaggiare” da vicino, palmo a

tro montagne oltre gli ottomila, nell’arco di soli

palmo, altre montagne è inevitabile. Nel 1984

cinque mesi: l’Everest, il Gasherbum I, il Dhaula-

sono nelle Americhe e più avanti affronto l’Hima-

giri e il Gasherbum II. E negli anni successivi se-

laya, la montagna mito per ogni alpinista, quindi

guono altre sfide, altre montagne. Nel 2010 torno

anche il Karakorum. Frattanto svolgo l’attività di

all’Everest, scalandolo dall’opposto versante: due

istruttore di guide alpine: anche in questo caso

salite dai due lati, sempre senza ossigeno supple-

un’esperienza straordinaria, nel continuo con-

mentare.

fronto con altre esperienze e sensibilità, ma an-

La tua caratteristica di non utilizzare ossigeno

che la consapevolezza di avvicinare nella massi-

in alta quota, il tuo modo di avvicinare e sca-

ma sicurezza e capacità altri scalatori alle future

lare una parete, la meticolosità con cui prepari

ascensioni.

ogni tua spedizione dicono di un’attenzione che

Ma una data che non dimentico è l’11 ottobre

potremmo definire “diversa” rispetto ad altri al-

1993, quando raggiungo il mio primo ottomila

pinisti, anche quando non c’è tempo per ammi-

metri, il Manaslu. Toccare il cielo con un dito è

rare il sole che si svena a ridosso delle cime più

possibile. E ciò vale anche per il 26 luglio 2004

lontane, iniziando a intaccare la cartilagine del

quando ho scalato il K2, eguagliando esattamente

tramonto.

50 anni dopo la straordinaria scalata italiana da

Credo di si. Occorre rispetto, quasi un colloquio

primato.

con la montagna. Non faccio paragoni, ognuno

So che non vuoi dirlo, ma ci pare giusto viceversa

scala come crede e vuole. Certamente l’alpini-

ricordarlo. In quell’occasione, durante la discesa,

smo si è evoluto notevolmente negli ultimi anni

alcuni partecipanti della spedizione si trovano in

e sarebbe stupido non utilizzare materiali inno5


vativi che garantiscono maggiore sicurezza. Ma

te “un leone” nel sentire una puntura nella pelle

il rispetto va esercitato anche nei confronti del

o nel veder scorrere il proprio sangue. Insomma:

proprio fisico e della propria intelligenza. Niente

tu, quando l’alba filtra in lama di luce a recidere

sfide sciocche o fuori luogo, ma molta “educazio-

la notte e il gelo appanna il pensiero, hai mai

ne” mentale e fisica, sviluppo di una vera armonia

provato paura? E hai mai pensato alla disgrazia,

interna, che alimenta la preparazione e la sempre

alla morte, a raggiunge il tenebrore dove regna

più esatta consapevolezza della propria forza e dei

colei che tiene la falce e recide i fili del tempo?

propri limiti.

Non vorrei sorprendervi, ma io ho sempre paura,

Visto che siamo presso la sede Avis e abbiamo

sarebbe sciocco negarlo. E se debbo dire la ve-

appena salutato alcuni avisini impegnati nel ge-

rità, è la stessa “paura” che proverei se dovessi infilare un ago per una donazione. Si tratta allora di intendersi sul significato da assegnare al termine paura. Io la provo come continuo paragone con quel che sto facendo, come modo per essere sempre sensibile e attento, connesso a quel che mi circonda. E la paragono al mio grado di preparazione, di condizione psico–fisica. La paura allora come una sorta di “dialogo” fra me, la mia volontà e le condizioni in cui mi trovo. Certo, quando le condizioni sono critiche, occorre anche fortuna: il 23 settembre del 2012 sono sopravvissuto ad una valanga sul monte Manaslu; sono sopravvissuto con l’amico Cristian Gobbi, mentre Alberto Magliano, alloggiato nella tenda vicina è estratto ormai privo di vita dalla massa di neve che ci aveva investito.

sto della generosità del dono di sangue, ne ap-

Si intravede negli occhi di Mondinelli muoversi la

profitto per farti una domanda forse inattesa, o

gibigiana dei ricordi più dolorosi.

forse per te superflua.

Inevitabile. Come inevitabile è il tema dell so-

Qualche giovane donatore a volte esprime un cer-

lidarietà praticata dagli avisini, esercitata con

to timore nell’avvicinarsi al dono, dichiara di ave-

slancio, attenzione alle condizioni di sicurezza

re “paura” di un ago o di non essere propriamen-

sanitaria, apertura alla comunità, mi pare sia

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Protagonisti

‌ e s e r p im i d n a r g o i o r e o Non ci son e n io z a in m r te e d la lo o C’è s di persone semplici che non si arrendono mai!

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in qualche misura paragonabile a quella che da

re un gesto, ognuno per la sua parte, che possa

tempo tu eserciti con continuità, ovvero la parte-

garantire benessere o la stessa vita al prossimo

cipazione a spedizioni di soccorso in alta quota

non ha eguali.

per raggiungere alpinisti in difficoltà.

Sappiamo che la montagna insegna ad essere

Vorrei dirlo con forza: la periodica donazione di

disponili, generosi, consapevoli. Ma tu hai fatto

sangue o la spedizione di soccorso in montagna

molto di più e sarebbe bello poterne informare

non sono dissimili, e sono egualmente esperien-

anche gli avisini bresciani.

ze a loro volta sia necessarie che straordinarie.

Partecipare ad una spedizione di soccorso in con-

Lo penso da sempre: alcuni gesti quotidiani, che

dizioni difficili, estreme o anche improvvise – una

sembrano semplici come il dono di sangue, sono

volta, già pronti per un’ascensione, fummo chia-

in realtà risultato di un impegno straordinario, lo

mati a lasciare il campo base per una improvvisa

stesso che provo per una spedizione sull’Himalaya

segnalazione di aiuto, doveva durare un pomeriggio

o sulle Alpi. Serve preparazione e sicurezza, quin-

e restammo impegnati per oltre due giorni –, signi-

di bisogna essere “pronti”, sia dal punto di vista

fica salvare la vita ad altri uomini, e instaurare così

sanitario che mentale, serve soprattutto la consa-

un vincolo di amicizia e riconoscenza vicendevole.

pevolezza che quel gesto va fatto perché serve ad

La lunga frequentazione con le Alpi mi ha convin-

altri, perché nella vita bisogna essere generosi. E

to a fondare l’Onlus “Amici del monte Rosa”, con

nel mondo di oggi, così chiuso ed egoista, compie-

progetti di solidarietà: sono state realizzate una

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Protagonisti scuola per 80 bambini di sherpa, un presidio ospe-

crudire nell’aria livida, sferzata da una rabbiosa

daliero con 20 posti letto e ambulatori attrezzati,

tramontana. Intanto – nel massimo della limpidez-

e con la stessa Associazione, grazie alla conoscen-

za, con la perdita di frange ed inutili orpelli – visita

za della zona himalayana si è realizzato nel 2005

la sala prelievi, gli uffici, saluta in auditorium una

un “Trauma point” sulla via che collega la capitale

classe di studenti in visita incoraggiandoli al dono

Kathmandu alla città di Pokara, con lo scopo di

e alla generosità. È lui che, alla fine, ringrazia l’A-

assistere le numerose vittime di incidenti stradali.

vis, scatta fotografie con i donatori, non smette di

Una vita piena, intensa, sempre con la disponibili-

chiedere e domandare, quasi l’intervista dovesse

tà a dialogare, a capire il mondo, magari guardan-

farla lui all’intera famiglia avisina. Avisini che da

dolo dall’alto di una vetta. La prossima avventura?

oggi lo accolgono come nuovo amico.

Sarò in Alaska, a scalare il monte McKinley, la vetta più alta del Nord America con i suoi 6.194 metri. Non ci sarà posto per l’improvvisazione. Sarà soprattutto il gelo – si arriva anche a meno 40 gradi – a costituire la difficoltà maggiore. Silvio Mondinelli lo dice come si trattasse di una … passeggiata. Una sorta di “birichinata” da vero “gnaro”, anche se noi lo penseremo esposto all’in9


L’Avis bresciana: organizzazione e solidarietà L’annuale assemblea provinciale rilancia la sfida organizzativa e guarda al futuro

Importante assemblea provinciale quella tenuta-

fronte delle 60.230 nel 2012. Avis Provinciale

si a Calvisano a fine marzo. Un numero record

ha raccolto 39.705 più 232 rispetto all’anno pre-

di delegati come non si era visto, la qualificata

cedente. Sono aumentate di 237 le donazioni dei

presenza dell’assessore regionale Alberto Cavalli

giorni infrasettimanali. Ciò significa che il calo

e del sindaco della località della Bassa, dott. An-

effettivo del sangue intero raccolto si è eviden-

gelo Formentini. Importante non solo nei numeri,

ziato nelle raccolte presso gli ospedali periferici.

anche se questi restano importanti.

A fronte di ciò, le donazioni in aferesi sono gene-

Il numero totale dei soci attivi è aumentato e si

ralmente aumentate passando dalle 4.907 alle

è giunti al traguardo di 34.372 donatori attivi e

attuali 5.513 plasmaferesi e dalle 1.792 piastri-

35.777 al totale dei soci con un saldo attivo di

ne a 1.817.

637 associati. Per quanto riguarda le donazioni

Un impegno maggiore certo per gli ospedali e per i

e come era immaginabile, per il primo anno si è

donatori ma una giusta e adeguata strategia dona-

evidenziato un calo sul totale: 65.920 contro le

zionale: conferire sempre maggior plasma all’indu-

66.929 del 2012. Quindi 1.009 unità in meno.

stria per l’autosufficienza nazionale di plasmaderi-

Nello specifico, 58.587 unità di sangue intero a

vati, anche in funzione del plasma master file.

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Attività avisine Oltre i numeri

Compatibilmente con i costi di adeguamento e di

Ma, si diceva, i numeri non sono tutto. Come ha

gestione”. Alcune scelte sono già compiute, altre

illustrato il presidente Gianpietro Briola, la riorga-

da studiare, altre ancora da verificare. Talune de-

nizzazione dei punti di raccolta ha rappresentato

cisioni sono risultate dolorose ma non è certo re-

il tema predominante di questo intenso anno di

sponsabilità del provinciale. Semmai la necessità

lavoro e soprattutto la continuità di impegno degli

di adeguarsi a una norma assolutamente in linea

ultimi anni. “Credo continuerà a caratterizzare e

con le moderne esigenze trasfusionali e di tra-

catalizzare – così si è espresso il presidente – le

sformazione e lavorazione del sangue e del pla-

nostre attenzioni anche per il 2014 e il 2015 con

sma, da condividere nella loro ragione tecnica.

l’assetto della nuova organizzazione.

“A ciascuna sezione – ha detto Briola – abbiamo

Alla fine di gennaio, dopo l’emanazione di alcu-

fatto delle proposte senza prevaricare, proponen-

ne linee di indirizzo da parte della Regione circa

do soluzioni e condividendo le scelte. Peraltro,

l’accreditamento, è stata nostra premura orga-

l’Assessorato alla Salute della Regione ha impo-

nizzare una giornata formativa e conoscitiva con

sto una drastica riduzione dei centri di raccolta

la Dr.ssa Giussani – Ispettore Nazionale accredi-

periferici, in particolare per la nostra provincia,

tato – e la Dr.ssa Marini per valutare insieme i

pretendendo una reale razionalizzazione. Per

punti di criticità e le eventuali necessità di ade-

parte nostra, assumendo in toto la responsabilità

guamento e messa a norma. Il 06.03.2014 con

delle autorizzazioni e degli accreditamenti, non

apposito decreto la Regione ha formalizzato tale

ci pareva opportuno e ragionevole condurre le vi-

percorso con scadenza di presentazione delle do-

site ispettive nei centri che già sapevamo inade-

mande al 31.03.2014. Insieme, abbiamo tenu-

guati. È stata istituita una apposita Commissione

to conto delle necessità di ciascuno, delle varie

di lavoro a supporto del Consiglio Direttivo, che

realtà strutturali e organizzative, delle possibili

seguirà direttamente le problematiche connesse

soluzioni.

a tale percorso”.

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Azioni concrete

* Ogni sede di raccolta sarà dotata di PC in linea

Questa operazione di riorganizzazione cui il pro-

collegati con il sistema informatico centralizzato

vinciale ha contribuito con notevole investimento

a cui si potrà accedere per i dati dei donatori e la stampa delle etichette. L’acquisto dei PC e l’installazione sarà a carico del provinciale così come l’adeguamento tecnologico e dei software. * Le linee di comunicazioni: chiavette o ADSL, saranno da noi installate a seconda delle esigenze e della stabilità e copertura di ogni singolo territorio. * Con le sezioni che accedono ad ogni singolo punto raccolta, concorderemo i controlli, le pulizie generali, il ristoro. * Abbiamo inoltre già provveduto a trattare l’adeguamento delle nostre polizze assicurative: rischio, incendio e furto, atti vandalici e guasti per allargarle a tutti i centri esterni accreditati, sgravando le sezioni dal provvedervi.

di risorse finanziarie, organizzative e di attrezzature tecnologiche e informatiche, in collaborazione e condivisione con le sezioni periferiche, è un processo in corso che vedrà tutti impegnati anche in futuro nella gestione e nel mantenimento degli standard qualitativi e organizzativi.

* Le politiche di risparmio e previsione degli scorsi anni ci hanno consentito di arrivare a questi risultati con possibilità e disponibilità adeguate allo scopo e in prospettiva sufficienti a mantenere attivi i nostri Centri. Alla riorganizzazione dei Centri Raccolta si accom-

Questi i passi da compiere, sempre nelle parole

pagnerà anche il processo di riorganizzazione dei

del presidente Briola:

SIMT, dei Centri trasfusionali e delle attività trasfu-

* La prima necessaria operazione sarà l’acquisto

sionali. È un passaggio importante a garanzia dei

bilancine. Abbiamo già accantonato 200.000,00

costi e delle semplificazioni ma anche della qualità

€ nei bilanci degli scorsi anni per ammoderna-

e sicurezza con la standardizzazione ottimale dei

mento e manutenzioni cicliche anche straordina-

risultati di validazione e della lavorazione.

rie ai quali aggiungiamo ulteriori 50.000 € nel bilancio di previsione del 2014 per le bilancine

Promuovere il dono

del C.R. di Brescia. Operazione da concludere

Per quanto concerne il tema della Scuola, pro-

entro il 2014 secondo le indicazioni del SIMT di

segue con successo e con ottimi riscontri, l’ac-

Brescia.

cordo con l’Università Cattolica. Per quest’anno

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Attività avisine Donazioni Anno 2013 Provincia BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA-BRIANZA PAVIA SONDRIO VARESE Regione Lombardia

Sangue Intero 54.379 58.242 23.694 26.576 24.323 14.980 28.843 80.977 35.451 17.288 9.344 37.113 411.210

Aferesi 16.416 5.528 5.999 11.226 5.683 2.272 2.316 15.202 9.520 3.457 5.440 5.648 88.707

Multicomp.

Totale Donazioni 70.795 65.565 29.707 37.802 30.006 17.283 31.870 96.904 46.264 21.069 14.784 43.928 505.977

0 1.795 14 0 0 31 711 725 1.293 324 0 1.167 6.060

scolastico sono a disposizione 3 formatori e una

te, pur con gli strumenti in continua evoluzione e

richiesta per contattare almeno 7000 studenti.

in particolare, nell’intento di essere utile a tutti,

L’8 aprile si è organizzato il consueto convegno

offrendo un’univoca immagine associativa. Per i

formativo per i dirigenti e gli insegnati.

futuri giovani avisini.

Inoltre, anche per quest’anno si è contribuito alla

DATI ASSOCIATIVI 2013

realizzazione della giornata di premiazione delle olimpiadi di matematica per le scuole superiori: Brescia e Val Sabbia. Anche nel 2013 è prose-

101

guita la campagna di Spot nelle sale cinematografiche e sui bus di linea, sui giornali ed inserti locali e anche sulle pagine lombarde del Corriere. La strategia comunicativa è un impegno costan-

20

sezioni locali

unità di raccolta

AVIS PROVINCIALE BRESCIA

34.372

1.425

soci non donatori

donatori attivi

65.565

totale donazioni

22.046

21.626 sangue intero ospedaliero

sangue intero Avis

14.570 CR Avis

1.795

5.513

Multi component

plasma

15 piastrine

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Come stai a scuola? Continua il progetto Avis Scuola nella costante promozione della solidarietà Si è tenuto martedì 8 aprile – dalle ore 16,00 alle ore 19,00 – presso la sede Avis provinciale di piazzetta Avis-Brescia, il secondo incontro, aperto ad educatori, docenti, oltre che ai referenti dei progetti scuola, dedicato alla metodologia didattica e progettuale che l’Avis provinciale, unitamente all’Università Cattolica di Brescia stà realizzando in decine di istituti scolastici e migliaia di studenti bresciani. Il programma del seminario di studio – dal titolo

Reg. Sc. per la Lombardia XI Brescia; Margherita

“Come stai a scuola? Come la scuola può favorire

Marella – responsabile Educazione alla Salute – Asl

la qualità della vita” – prevedeva l’introduzione ai

Brescia. Le conclusioni sono affidate a Luigi Pati

lavori di Gianpietro Briola – presidente Avis pro-

– docente Università Cattolica del Sacro Cuore,

vinciale di Brescia e Gabriele Pagliarini- referente

Brescia.

gruppo giovani. Intervenuti quindi gli esperti inter-

Un confronto fra esperienze diverse e prime indi-

nazionali Stun Vandevelde – docente Universitelt

cazioni circa i risultati raggiunti dal progetto che

Gent, Belgio; Luigi Croce – docente Università Cat-

l’Avis provinciale e l’Osservatorio sul Volontariato

tolica del Sacro Cuore, Brescia; Federica Di Cosi-

dell’Università Cattolica, stanno da tempo propo-

mo – referente per l’Educazione alla Salute – Uff.

nendo alle scuole bresciane, nel segno di una espe-

AVIS Provinciale, 8 aprile 2014

COME STAI… a scuola? Come la scuola può favorire la qualità della vita Gianpietro Briola; Gabriele Pagliarini (Avis Provinciale Brescia) Stijn Vandevelde ( Docente - Universiteit Gent) Luigi Croce (Docente - Università Cattolica del Sacro Cuore Brescia) Federica Di Cosimo (Referente per l’Educazione alla Salute - Ufficio Scolastico Territoriale XI) Margherita Marella (Responsabile Educazione alla Salute - ASL Brescia) Dibattito Luigi Pati (Docente – Università Cattolica del Sacro Cuore)

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Progetti di promozione della solidarietà


rienza che appare in grado di elaborare itinerari per

studenti, che un sondaggio ha rilevato decisi “a

i più giovani nella crescita civica e nella proposta di

fare qualcosa”, dopo aver ascoltato gli esperti della

un protagonismo attivo sul fronte della solidarietà.

comunicazione e gli insegnanti, nel 91% dei casi.

Di grande interesse la relazione del docente belga,

Fra l’altro il progetto avisino si articola ora in più

che ha raccontato delle esperienze in atto nel pro-

ambiti, allargatosi al tema delle diverse cultura e

prio paese, sollecitando comparazioni e differenze

costumi presenti nelle classi, all’“Officina del volon-

utili a migliorare l’iniziativa bresciana.

tariato” e alle “Olimpiadi della matematica”. Previ-

Un progetto, è stato detto durante il convegno, che

sti entro la fine dell’anno altri 153 interventi nelle

interessa ad oggi ben 73 sezioni comunali e decine

varie scuole e alcuni appuntamenti d’insieme rivolti

di istituti scolastici: raggiunti ad oggi oltre 3.100

a tutti i partecipanti.

UNA RIVISTA DAL

CUORE VERDE

Questo nuovo numero de “La Goccia” viene stampato su carta ottenuta col sistema di certificazione FSC delle aziende forestali e ditte lavorazione del legno che perseguono una gestione delle foreste ecologica, compatibile con le esigenze di sostenibilità ambientale. Una scelta concordata con le comunità locali e le imprese commerciali per salvaguardare il nostro pianeta e valorizzare le economie del territorio. L’Avis provinciale di Brescia ha compiuto questa scelta di carattere etico, nella consapevolezza di agire entro un sistema socialmente corretto, che alimenta un circuito virtuoso e attento al futuro. Una linea, perseguita unitamente agli stampatori bresciani Grafiche Artigianelli e all’agenzia Caffelatte Comunicazione, voluta per non rinunciare - anche col nostro periodico associativo stampato in circa 36.000 copie - a compiere scelte rispettose dell’ambiente e di un’etica produttiva e commerciale in grado di guardare ad un futuro solidale e lungimirante.


Sessantesimo di fondazione dei Pionieri avisini Sono stati festeggiati in città i 60 anni di fondazione del Gruppo Pionieri dell’Avis di Brescia, ovvero quei donatori di lunga data che pur avendo cessato la regolare donazione continuano ad animare alcune attività associative, vera memoria storica dell’Avis bresciana. Alle cerimonia erano presenti l’Assessore regionale

con i 100 anni dalla prima donazione effettua-

alla Sanità Mario Mantovani, il Sindaco di Brescia

ta in città – e che oggi vede compiersi il gesto

Emilio Del Bono, il Presidente Avis regionale Do-

di generosità per oltre 60.000 volte l’anno, ad

menico Giupponi e il presidente dell’Avis Naziona-

opera di circa 32.000 avisini della città e della

le Vincenzo Saturni, il Presidente Avis provinciale

provincia. Un gruppo sorto nel lontano 1953, cui

Gianpietro Briola.

si è affiancato nel 1967 il Gruppo donatori an-

Una platea di autorità convenuta a Brescia per

ziani, fra cui alcuni soci che già fra le due guerre

questa straordinaria occasione – che coincide

erano attivi nella donazione di sangue. Attual-

16


Attività avisine

mente il Gruppo Anziani e Pionieri è guidato dal

teria comunale; possono far parte del gruppo il

presidente Aldo Fedeli, riconfermato nella cari-

socio avisino iscritto all’Avis bresciana da alme-

ca triennale, affiancato dal presidente onorario

no 30 anni; residente nel comune di Brescia al

Emanuele Tenchini, dal segretario Luigi Mussio e

momento della prima iscrizione; il socio avisino

da Ermanno Verardi, Gianfranco Callegari, Ilario

ora collaboratore; il socio non più attivo nella

Guadagni, Agostino Bertoletti, Miriam Pasolini,

donazione per qualsiasi motivazione (ma con al-

Augusto Presti. Con loro altri soci, fra cui il no-

meno 30 anni di iscrizione); il socio che pur non

vantaquattrenne prof. Mario Zorzi, già presidente

possedendo i requisiti sopra ricordati, intende

dell’Avis nazionale e provinciale. Fra gli impegni

volontariamente entrare a far parte del Gruppo

del gruppo, la manutenzione del monumento agli

Anziani, inviando specifica domanda al capogrup-

avisini presso il Vantiniano, l’attività di promo-

po pro–tempore in carica, fatta salva l’accettazione

zione al dono nelle scuole, la vicinanza ad avisini

da parte del Consiglio del Gruppo anziani.

anziani e soli. Nel nome di un’inesausta genero-

Le finalità, oltre all’assistenza – come da sempre

sità al servizio della comunità bresciana.

evidenziato sin dalla costituzione del 1967 – sono

Per quanti volessero aderire al gruppo si ricorda

la continuità dello spirito, delle finalità e delle idee

che basta proporre richiesta scritta alla segre-

avisine. 17


Requisiti minimi per i punti di raccolta Razionalizzare, rendere più efficiente e sicura la raccolta di sangue: una piccola, grande rivoluzione anche per l’Avis bresciana I requisiti

Il tema è noto: riorganizzazione dei punti di raccolta, seguendo i nuovi requisiti dettati dalle norme vigenti. Se ne è parlato anche a Brescia a gennaio, con l’intervento della dr.ssa Barbara Giussani, referente per la Regione Lombardia delle verifiche ispettive. Erano presenti numerosi presidenti e responsabili delle sezioni comunali, interessati a

Con l’Accordo tra il Governo e le Regioni del 2010, sono stati approvati i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, nonché il modello per le visite di verifica da applicare nei processi di autorizzazione e accreditamento a livello regionale. Fra i presupposti condivisi come basi motivazionali dell’Accordo – così ha ricordato la relatrice – è opportuno richiamare i seguenti: • la necessità di garantire livelli qualitativi omogenei delle attività trasfusionali su tutto il territorio nazionale, a fronte di un quadro di significativa disomogeneità fra regioni oggi esistente;

conoscere da vicino le normative per i criteri strutturali per l’accredita–

• la necessità inderogabile di conformare le attività trasfusionali alle norme nazionali di recepimen-

mento delle articolazioni organiz-

to delle direttive europee in materia di sangue ed

zative delle unità di raccolta peri-

velli definiti ed omogenei di qualità e sicurezza dei

feriche. La scadenza, del resto è

emocomponenti (che prevedono la garanzia di liprodotti e delle prestazioni del sistema trasfusionale su tutto il territorio dell’Unione Europea), non-

vicina: entro gennaio del 2015 tut-

ché di garantire la conformità a specifici requisiti,

to dovrà essere in perfetta regola.

nali per uso umano, che si applicano al plasma pro-

previsti dalle norme comunitarie inerenti ai medicidotto dai servizi trasfusionali italiani come materia

18


Attività avisine prima da avviare alla lavorazione industriale per la

bre 2007, n. 261, la necessità di garantire l’eser-

produzione di medicinali emoderivati;

cizio della responsabilità del rispetto dei requisiti minimi definiti nell’Accordo da parte delle autori-

• l’esigenza di promuovere l’armonizzazione dei

tà all’uopo individuate ai sensi dell’articolo 3 del

criteri di valutazione del livello di conformità del-

medesimo decreto (Ministero della Salute, Centro

le strutture operanti nel Sistema trasfusionale ai

Nazionale Sangue, Regioni e Province autonome),

requisiti minimi stabiliti dall’Accordo, mediante

per le rispettive competenze.

l’applicazione in tutte le Regioni e Province autonome di un modello per le visite di verifica dei

Come noto, per il territorio bresciano sono previsti

servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del

i soli Punti di raccolta di Brescia, Adro, Rovato,

sangue e degli emocomponenti da adottare nei

Urago d’Oglio, Travagliato, Berlingo, Quinzano

processi di autorizzazione e accreditamento degli

d’Oglio, Nave, Calvisano, Barghe, Bagolino, Ro-

stessi, ferme restando le prerogative e competen-

dengo Saiano e presso gli ospedali di Iseo, Desen-

ze regionali;

zano del Garda, Palazzolo sull’Oglio, Gardone V. Trompia, Richiedei di Gussago, Leno, Manerbio e

• come previsto dal Decreto legislativo 20 dicem-

Montichiari.

19


Un dono lungo cent’anni Presentato il volume dedicato alla storia della trasfusione e dell’Avis bresciana Presenze importanti presso la sede dell’Avis provinciale per la presentazione del volume dedicato alla storia della trasfusione di sangue e dell’Avis bresciana, curato da Marcello Zane. Fra gli ospiti e relatori l’Assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani, il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, il Presidente Avis regionale Domenico Giupponi e il presidente dell’Avis Nazionale Vincenzo Saturni. A fare gli onori di casa il Presidente Avis provinciale Gianpietro Briola e il vice Ezio Quaglietti.

Un’importante occasione

te, queste pubblicazioni tendono ad assumere.

L’occasione del centenario costituisce del resto,

“Piuttosto”, ha ricordato il presidente Briola, “si

traguardo importante, ma anche data che rap-

tratta di pagine ove prevale la ricerca di una più

presenta fecondo stimolo per il ripensamento

esatta articolazione di una storia secolare, nar-

della propria storia in termini “complessivi”. Un

rata con rigore che informa l’intera opera, che ha

volume ben lontano, quindi, dai toni compiaciuti,

visto l’attiva partecipazione di tutte le 101 sezio-

autocelebrativi e semplificatori che, normalmen-

ni e dell’Avis provinciale, nel riuscito tentativo

20


La nostra storia

21


di restituire i diversi legami che la storia della

lità di iniziativa con cui l’Avis, a vari livelli, ha

donazione a Brescia e nella sua vasta provincia

saputo radicare la sua presenza nei luoghi del

ha intessuto con la società bresciana”.

bisogno, del volontariato e nell’intera società

Sono pagine, ed è questo altro elemento che dice

bresciana.

della “necessità” delle ricerche e del volume, in cui si evidenzia la grande, (e forse per alcuni let-

La vicenda avisina

tori, inaspettata e inconsueta) presenza dell’A-

Pregio del volume – hanno ricordato i presenti –

vis nelle vicende che hanno segnato la Brescia

è anche la capacità di far emergere la preminen-

dell’intero Novecento.

za di una specifica tradizione in cui confluiscono

Non mancano, nella prima sezione che compo-

una pluralità di elementi che rimandano tanto

ne il volume e così come nelle successive sche-

alla storia quanto alla cultura del dono, forman-

de riservate alle sezioni, le notizie riguardanti

do un mix inconfondibile, uno stile di vita prag-

lo straordinario sforzo compiuto nel corso dei

matico, al di là del pluralismo indispensabile e

decenni del saper interpretare le aspirazioni ed

prezioso che ha sempre contraddistinto l’Avis in

i bisogni dei donatori, nella capacità di ricono-

età contemporanea.

scere, di fronte ai cambiamenti della società,

Un atteggiamento che esce valorizzato da ricer-

la necessità di nuove proposte e nuove moda-

che come queste, in cui si riconosce un’idea di

22


La nostra storia storia che va al di là delle diverse opzioni me-

attiva, un proprio “sguardo sociale”. Sfere del-

todologiche, che rifugge dai tecnicismi e dalle

la sanità e della politica, del volontariato e del

mode (più o meno importate), per porre al cen-

dono, fra loro comunicanti, evitando di rego-

tro dell’attenzione gli uomini, le loro azioni e la

la tanto l’indebita ingerenza quanto la sterile

loro generosità, la creazione di relazioni. E di

contrapposizione. Certo le cose non sono sem-

promozione al dono del sangue.

pre andate così, specie nei periodi di crisi e di

È la lettura di un fenomeno che consente di

conflitto acuto, ma in una prospettiva storica

far emergere nella loro singolarità irripetibile

risalta fortemente questa specificità dell’Avis.

i protagonisti più noti e meno noti: uomini e

Non da ultimo, la straordinaria articolazione geografica dell’Associazione. Basta leggere le storie di ogni sezione, sia essa di lunghissima data come di più recente costituzione, per rendersi conto di come questa presenza sia sempre andata ben oltre l’organizzazione del dono di sangue. E non si può quindi non esprimere vivo apprezzamento per le diverse attività organizzate, che vedono il pieno coinvolgimento nelle realtà comunitarie, ove gli avisini operano con concretezza ed intelligenza. Sezioni e gruppi – ha detto ancora Gianpietro Briola – che con tenacia difendono la propria identità senza chiudersi in una deleteria solitudine, ma si aprono a collaborazioni ricche di potenzialità e preziose opportunità, con generosità, dedizione ed entusiasmo. Grazie alle sezioni ed alle innumerevoli attività connesse, è possibile esercitare e promuovere azioni positive, tanto

donne che hanno vissuto e vivono da protagonisti, spesso silenziosi, le vicende della dona-

in ambito, sociale che culturale e civico, lungo il percorso tracciato dai fondatori e oggi, dai responsabili locali.

zione del proprio sangue, del proprio tempo,

Un volume, quindi, che racconta un denso intrec-

della propria speranza. Ancora, l’attitudine,

cio di storie e di valori, una vicenda che consiste

dimostrata dall’Avis bresciana in tutte le sue

in un insieme di luoghi, di relazioni, di memorie,

epoche, all’autonomia dal potere politico ed

di ethos, di affetti, di cultura, di corresponsabili-

amministrativo, per praticare con convinzione

tà, alla ricerca di una misura nella promozione e

una propria idea di volontariato e di presenza

nello sviluppo della donazione del sangue. 23


Carta etica Avis, vita associativa e implicazioni educative A Brescia il seminario annuale dedicato a Cristina

dalla loro visione per stimolare gruppi di discussio-

Rossi per la formazione continua.

ne partecipati e creativi. Perché la Carta Etica non è

Per ricordare la vita e l’impegno associativo nella

un testo definitivo, né vuole essere il Manuale con la

promozione del volontariato tra i giovani di Cristina

lezione del corretto comportamento da seguire, anzi

Rossi, presidente Avis Lombardia dal 1999 al 2002

si propone come un insieme di storie, di esperienze

e prematuramente scomparsa lo stesso anno, Avis re-

vissute realmente e raccontate da Avisini, utili a pro-

gionale Lombardia ogni anno organizza un seminario

porre temi su cui confrontarsi, crescere, migliorare.

destinato e dedicato in modo particolare ai giovani

Una metodologia innovativa per parlare di Carta etica

volontari dell’associazione. A testimonianza di quanto

e gestire il seminario Cristina Rossi 2013: partire dal

sia ancora forte la traccia lasciata dalla presenza di

confronto delle esperienze vissute, dalla discussio-

Cristina Rossi all’interno dell’associazione, ogni anno

ne, dalla relazione tra i presenti, per arrivare ad una

i seminari a lei dedicati vivono una grande parteci-

presentazione che valorizzasse la fiducia e collabo-

pazione ed un forte interessamento in tutta la rete

razione. Divertenti i video, per un confronto su cosa

Avis. Il “Cristina Rossi” di quest’anno è stato dedicato

muovessero in ognuno dei presenti nel suo vissuto da

alla Carta etica realizzata da AVIS Nazionale in col-

avisino e iniziando a pensare in modo costruttivo a

laborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore

soluzioni per i problemi che si propongono. Un modo

di Milano. La carta etica era già stata presentata in

creativo, con un gruppo di formatori esperti in crea-

occasione dell’Assemblea nazionale di Maggio a Ri-

tività e teatro che hanno tirato fuori da ognuno dei

mini e in occasione di un incontro specificatamente

presenti quel poco o tanto di espressivo e comunicati-

dedicato a Carta etica e Libro Bianco tenutosi a No-

vo che tutti, nessuno escluso possiede. Alla fine tutti

vembre presso Università Bocconi, ma Avis regionale

hanno “messo in scena” le idee e le proposte. Alla

ha voluto fare onore a questa iniziativa nazionale de-

fine della giornata Brescia ha presentato un esempio

dicandogli il Cristina Rossi di quest’anno. Ad ospitare

di come l’etica Avis venga praticata quotidianamente

l’iniziativa le sede dell’Avis provinciale di Brescia.

nei progetti con le scuole e nelle collaborazioni sul territorio bresciano. Come sempre è stato un modo

Una carta etica, una vita solidale

significativo di ricordare Cristina, fortificando il pia-

Si è cercato di dare un taglio pratico alla presentazio-

cere di stare insieme, grazie anche all’accoglienza di

ne della carta etica. Come usarla nelle sedi? Come

Avis Brescia, e di confrontarsi senza paura su come è

discuterne per crescere in gruppo? Come applicarla

vissuta l’esperienza associativa. Solo le Associazioni

nel quotidiano tra gli avisini? Ha aiutato in quest’o-

più mature non hanno paura del confronto interno,

perazione utilizzare i video che rappresentano 4 tra

perché discutere delle debolezze e dei punti di forza

le tante storie contenute nella carta etica e partire

ed orgoglio è crescere insieme.

24


Attività avisine

Il futuro di Brescia Economia, etica, mercato: il punto della situazione cui anche l’Avis guarda con attenzione L’Avis vive nella comunità. E quindi intende conoscerne il presente e partecipare a costruire il futuro. Non è un caso, quindi che essa fosse presente – col vice presidente Ezio Quaglietti – al recente convegno svoltosi presso la sede di Aib, l’Associazione che riunisce gli industriali bresciani.

Brescia è tornata il terzo locomotore dell’economia

una solida riorganizzazione dei canali commerciali

italiana, dietro solo a Torino e a Milano. Ma, così

potranno cicatrizzare”.

è stato detto durante i lavori del convegno, è un risultato che, “per essere raggiunto sotto il fuoco

Un passaggio storico

incessante di cinque lunghi anni di crisi globale, ha

La fotografia che Aib e Banco di Brescia con l’a-

lasciato sul tessuto imprenditoriale locale profonde

iuto di Prometeia ha presentato racconta di un

ferite – a cominciare da un’emorragia occupaziona-

passaggio determinate, forse storico, per l’industria

le che farà sentire i suoi effetti a breve – e che solo

bresciana. Perché muovere i giusti passi oggi per

un profondo ripensamento dell’assetto operativo e

molti imprenditori significherà trovare domani la 25


via per uscire dalle sacche recessive e intercettare,

l’eccessiva dipendenza delle aziende locali da mer-

da qui al 2020, il nuovo ciclo espansivo che già

cati saturi come quelli della zona euro e sottoline-

sta interessando gli avamposti nordeuropei. «Bre-

ando la necessità di intraprendere «una seconda

scia – ha ricordato Francesco Beghetti, responsa-

internazionalizzazione», questa volta incentrata

bile dell’area Sviluppo di Aib – dal 2008 a oggi ha

però su un processo di penetrazione più razionale

perduto il 16% delle sue industrie manifatturiere,

dei mercati emergenti. «Non possiamo pensare di

sconta un calo della produzione di 28,5 punti per-

continuare a dipendere dalla domanda di beni che

centuali, registra una flessione del 2,4% nell’export

proviene da Italia, Francia e Germania, direttrici

e ha perso il 3% della sua forza–lavoro. La crisi

che rappresentano ancora i due terzi del fatturato

ha colpito duro, insomma, soprattutto perché ha

territoriale – ha sottolineato Tosini –, non solo per-

interessato più di altri alcuni settori, come la mec-

ché è rischioso dipendere da un solo committente,

canica, l’automotive e la metallurgia, che pesano

ma anche perché la geografia della domanda si sta

per l’80% nella creazione del valore aggiunto del

spostando e bisogna investire per inseguirla».

territorio». Dati non certo incoraggianti, ma che l’industria bresciana negli ultimi mesi sta cercando

Non solo Germania

di lasciarsi alle spalle. Per ora soprattutto grazie

Un discorso che interessa soprattutto quelle filie-

al timido risveglio del mercato interno, anche se è

re, come la meccanica e l’automotive, che pur non

chiaro a tutti che alle nostre latitudini non potrà es-

esprimendo un prodotto finito (siamo spesso e vo-

sere la domanda nazionale a guidare la ripresa. Lo

lentieri fornitori e quindi parte sostituibile di una

ha chiarito Gianfranco Tosini, docente di Economia

catena complessa che il più delle volte finisce in

internazionale alla Cattolica di Brescia, ricordando

Germania), negli anni bui della crisi sono comun-

26


Attività avisine que riuscite a galleggiare grazie alla qualità delle

«Se paragoniamo le performance del settore mani-

lavorazioni, al know how delle maestranze, alla

fatturiero con quelle del commercio, dei servizi e

grande flessibilità e alla capacità di rispondere alle

dell’edilizia – ha aggiunto il direttore generale del

sollecitazioni dei clienti.

Banco di Brescia, Roberto Tonizzo – ci accorgiamo

«Il problema – ha proseguito il docente – è che,

che già qualcosa sta cambiando.

a fronte di uno scarso posizionamento sui paesi

A differenza degli altri settori, infatti, il manifat-

emergenti, siamo troppo radicati su mercati che

turiero ha fatto registrare nell’ultimo trimestre un

crescono poco e cresceranno sempre meno nei

recupero del 4,2%: uno scatto in avanti che il si-

prossimi anni. Bisogna trovare un nuovo model-

stema bancario oggi è pronto a sostenere».

lo di internazionalizzazione e bisogna fare presto, perché i nostri competitor italiani sono più avanti

Modalità del futuro

di noi». La via d’uscita, secondo l’analisi qualitati-

Uno scatto in avanti che Prometeia ha cercato di

va del Centro studi di Aib, che in queste settimane

prefigurare attraverso tre diverse lenti focali. «In un

sull’argomento ha condotto una serie di interviste

primo scenario denominato base – ha puntualizza-

alle imprese maggiormente export oriented, do-

to Giuseppe Schirone, responsabile della linea di

vrebbe essere quella di investire maggiori risor-

consulenza dell’istituto di ricerche bolognese – l’at-

se per il potenziamento degli uffici commerciali,

tività dell’industria bresciana è prevista svilupparsi

chiamati a ridisegnare il mix geografico dell’export

a un ritmo medio annuo del 5% a prezzi correnti

e ad approntare una rete diretta per cercare di

con prospettive migliori in termini di crescita dei

bypassare gli intermediari e aumentare le margi-

ricavi per la siderurgia (+8,5% da qui al 2020) e

nalità.

la meccanica (+7%).

E se, in effetti, fa riflettere il dato secondo cui solo

Se tuttavia il sistema manifatturiero bresciano

il 15% del made in Brescia finisce oggi nei paesi

dovesse riuscire ad approntare in tempo uno spo-

emergenti, che per il manifatturiero bresciano sia il

stamento del baricentro geografico dell’export, lo

momento delle grandi scelte è convinzione anche

scatto in avanti potrebbe essere più pronunciato.

del presidente degli industriali, Marco Bonomet-

Inversamente, le aziende dovessero ripiegarsi sui

ti: «Questi anni – è stato il suo ragionamento – ci

mercati tradizionali, l’incremento riuscirebbe a

hanno dimostrato come la crisi non abbia avuto un

stento a coprire la dinamica dell’inflazione». Può

carattere congiunturale ma strutturale. Abituiamo-

essere fastidioso sentirselo ripetere ma se, come

ci dunque a convivere con uno scenario diverso ri-

è ormai opinione comune fra gli imprenditori più

spetto al passato, in cui tuttavia il manifatturiero,

lucidi e attenti ai fenomeni macroeconomici, «l’in-

forte delle sue 16 mila aziende e di 34 miliardi di

dustria italiana non tornerà più ai livelli pre crisi»,

ricavi, di cui 13,5 generati dalle esportazioni, con-

il processo di selezione darwiniano ha comunque

tinuerà comunque a essere trainante.

finito per tracciare la strada che conduce fuori dal

Serve tuttavia uno sforzo culturale per far conosce-

tunnel. Spetta agli imprenditori coraggiosi imboc-

re a tutti che il mondo è cambiato, e per sempre».

carla. 27


Atelier Europeo per sostenere i progetti bresciani in Europa Anche l’Avis provinciale partecipa come socio sostenitore. Un master per divenire “europrogettisti”

L’imperativo è intercettare in Europa le risorse ne-

È partito da un anno ma ha già le idee chiare. Stiamo parlando

cessarie a far crescere il territorio. Più in concreto, saper attingere dai fondi che il parlamento di Bruxelles mette a disposizione dei paesi dell’Unione

dell’Atelier Europa, – l’associazione

per cooperazione, impresa sociale, cittadinanza,

costituita nel 2013 da Cgil e

sport e cultura. Per i prossimi anni si parla di una

Cisl Brescia, Centro servizi per

cifra vicina ai 900 miliardi di Euro. Riuscirci è possibile, ma servono chiavi d’accesso

il Volontariato, Koinon e Forum

e strumenti operativi efficaci. Per questo Atelier

Terzo Settore – in collaborazione

Europeo – fanno parte del Consiglio E. Benzi, P.

con

Fondazione

Politecnico

di

Milano e con il patrocinio di Regione

Lombardia

e

Comune

di Brescia, con l’Avis provinciale

Brunori, U. Gerola, M. Rocco, G. Valenti, segretario A. Patti - ha presentato la prima edizione del master europeo di specializzazione in Europrogettazione. Un master promosso con convinzione da Atelier Europeo, associazione bresciana senza scopo di

bresciana quale socio sostenitore

lucro e apartitica, che persegue esclusivamente

(Ezio Quaglietti, vice presidente

finalità di carattere sociale nel settore della promo-

provinciale, ne è il Revisore unico), nell’interesse ad essere parte attiva di quanto si muove per il presente e il futuro della comunità bresciana.

zione e della partecipazione delle realtà associative bresciane e Lombarde alle opportunità offerte dall’Unione Europea. L’Associazione ha del resto come propria mission promuovere attività di diffusione e partecipazione ai Programmi dell’Unione con l’intento di incoraggiare la creazione di una cittadinanza Europea.

28


Avis e comunità Un master per il futuro Un percorso formativo e professionale, rivolto ai giovani laureati e diplomati con buona conoscenza della lingua inglese, strutturato in lezioni teoriche e workbased learning per formare dodici professionisti che sappiano portare le opportunità offerte dall’Europa sul territorio. Diretto da Eugenio De Caro, il master si propone di conferire ai partecipanti una forte preparazione settoriale che li renda capaci di gestire la metodologia di stesura dei progetti da finanziare richiesta dalla Commissione europea. Il master, al termine del quale potranno essere effettuate le prove di certificazione delle competenze di Europrogettista, sarà diviso in due moduli: una prima tranche composta da 48 ore di lezioni frontali, tenute nella sede di Atelier Europeo, in via Salgari 43b, – e dall’avviamento alla pratica di progettazione completata dallo stage di 4 settimane in strutture private e pubbliche coinvolte nello

sono finiti solo a Milano». La quota d’iscrizione al

sviluppo di politiche comunitarie. La seconda par-

master è di 2.000 euro. Le domande di ammissio-

te, lunga 14 mesi e durante la quale ogni corsista

ne devono essere recapitate entro le ore 14 del 12

avrà diritto ad una «borsa lavoro» del valore di

maggio alla segreteria di via Salgari 43.

300 euro lordi mensili, coinvolgerà i partecipanti in azioni concrete di progettazione guidate da un team di tutor e valutate dagli attuali professionisti dell’Atelier Europeo. Come è stato notato, l’Italia è il terzo Paese europeo per numero di domande inoltrate per l’accesso ai fondi, ma è terz’ultima nella classifica di quelli che riescono realmente ad ottenerli. Questo significa che generalmente i progetti sono presentati male o nel modo sbagliato. Per quanto riguarda la dimensione locale, Brescia e Provincia nel 2012 hanno preso meno di mezzo milione, mentre 46 29


I 70 anni del Csi Anche l’Avis bresciana ha festeggiato gli amici del Csi Settant’anni costituiscono un traguardo significativo. Certamente da festeggiare. Cosa che ha fatto anche il Csi bresciano, guidato dalla presidente Amelia Morgano, con l’intervento del Vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari, di numerose autorità e del vice presidente dell’Avis provinciale. alimentati dalla dedizione alla causa dei volontari e da una mission immutata nel tempo: contribuire all’affermazione dell’educazione, di uno stile di vita sano e del bene comune attraverso lo sport. La formazione è un settore vitale per il C.S.I. Brescia, snodo cruciale per la promozione di un modello sportivo di qualità, e lo diventa a maggior ragione in un momento storico in cui il comitato provinciale ha deciso di investire con forza sul settore giovanile. A partire da questa stagione prenderà vita una scuola dello sport Il Centro Sportivo Italiano è un ente di promo-

arancioblù. L’obiettivo è quello di garantire a ora-

zione sportiva riconosciuto dal Coni. 35mila tes-

tori e gruppi sportivi la possibilità di percorsi stu-

serati e oltre 500 società affiliate sono i numeri

diati per la crescita umana e tecnica di istruttori

del solo comitato di Brescia, che organizza ogni

e allenatori degli sport di squadra, differenziati

anno innumerevoli campionati ed eventi. Si va

per disciplina e fascia d’età. Le realtà del nostro

dagli sport di squadra (calcio, pallavolo e basket)

territorio, infatti, devono avere a disposizione le

alle discipline individuali (atletica, ginnastica ar-

risorse per rispondere alla costante domanda di

tistica, arti marziali, tennis tavolo e sci), senza

sport nel migliore dei modi, soprattutto a livello

dimenticare l’attività per diversamente abili e i

giovanile. Tutto questo avverrà grazie al supporto

corsi di formazione dedicati ad arbitri, giudici di-

di esperti qualificati, in parallelo con i corsi di

rigenti e allenatori. Il tutto con un occhio di ri-

aggiornamento tradizionali e con i focus dedicati

guardo alle nuove generazioni e senza porsi limi-

a dirigenti, arbitri e giudici. Gli allenatori rice-

ti, cercando di arricchire la proposta sportiva in

veranno il patentino e verranno iscritti all’Albo

qualità e quantità attraverso progetti ambiziosi,

Nazionale C.S.I.

30


Avis e comunità

Il 1° Trofeo di nuoto Avis Csi La pratica sportiva per una vita sana, nel nome dell’Avis L’Avis provinciale e il Gruppo giovani avisini sono

“In particolare – spiega il vice presidente pro-

i protagonisti della I edizione del Trofeo di nuo-

vinciale Ezio Quaglietti – la collaborazione con

to Avis – Csi che si svolge presso la piscina di

il Csi si sta mostrando di grande efficacia nel

Lamarmora il 27 aprile. Una intensa giornata di

raggiungere ampie fasce di futuri donatori. Ed è

sport, che vedrà incontrarsi nelle acque brescia-

chiaro che non ci interessa il puro ed esasperato

ne centinaia di giovani e giovanissimi (sino dai

agonismo, ma una pratica sportiva salutare che

dieci anni di età, ma soprattutto adolescenti),

accompagni uno stile di vita proprio degli avisini.

ma anche le categorie master, per chi non ha

Per questo non dispenseremo premi o regali, ma

più l’età dell’agonismo ma ancor giovane non ha

un segno simbolico e, soprattutto, doneremo a

perso la sfida del nuotare in velocità.

tutti i partecipanti una nuova cuffia da piscina

Sport e donazione sono del resto, e da tempo,

con il nostro marchio Avis. Un modo per rendere

una delle attenzioni che l’Avis bresciana intende

questi nuotatoti, anche in futuro, ambasciatori

rivolgere alle giovani generazioni.

del dono di sangue”.

31


Montichiari

e nella programmazione del Teatro Gloria. È in atto

Un anno denso di positivi traguardi

municazione on line, per risparmiare almeno un 50%

altro traguardo: una progressiva trasformazione di corispetto al cartaceo, cifra non indifferente. Il Diretto-

Si è svolta domenica 23 febbraio nell’Aula Magna dell’Ospedale l’Assemblea annuale della nostra sezione Avis “Francesco Rodella”. Mons Fontana ha iniziato la mattinata celebrando la S.Messa nella Cappella; ha poi ringraziato ed esortato i presenti avisini a continuare la loro testimonianza di solidarietà e condivisione, un po’ controcorrente in un periodo dove purtroppo c’è

re Sanitario Dott. Ciampa ha richiamato l’attenzione sul problema della necessità del “farmaco salvavita “ qual è il sangue, reperibile solo dalle donazioni gratuite degli avisini. La ricerca infatti prosegue, ma non è ancora in grado ad oggi di produrre sangue artificiale. La richiesta è in continuo aumento, per interventi chirurgici, trapianti, malattie... in Italia i donatori sono

tanto egoismo. Ulteriori ringraziamenti al Presidente

1.534.000, ma va potenziata la cultura del donare e

Bettenzoli e a tutti gli avisini da parte del sindaco Za-

di conseguenza il numero di donatori, soprattutto nelle

nola. Il Presidente Bettenzoli ha ricordato con ricono-

grandi città e nelle zone più periferiche. A Montichia-

scenza, in apertura, tre avisini mancati nel 2013: il

ri nel 2013, i donatori sono diventati 593: 74 nuovi

suo predecessore Giuliani, il Dott. Verzeletti e l’avisino

iscritti, soprattutto giovani equivalente ad un 8% in

croce d’oro Bottoglia. Ringraziando il Consiglio Diret-

più, che ha portato all’età media inferiore ai 45 anni,

tivo e tutti i volontari disponibili nelle varie attività,

a fronte di 32 sospesi, per un totale di 1094 donazio-

Bettenzoli ha ribadito che una delle priorità di cui ne-

ni, quindi grande soddisfazione, rimarcata anche da

cessita la nostra sezione, che conta ben 593 iscritti,

parte del vicepresidente provinciale Pagliarini. Molto

è una struttura più consona per le donazioni, magari

importante il sodalizio “Forum della salute” che l’Avis

una Casa dell’Avisino, per rendere più agevoli e sicure

ha creato con tutte le associazioni di volontariato di

le tappe di ogni donazione, che ora si svolgono su tre

Montichiari, in una forma di mutuo soccorso. Numero-

piani dell’ospedale, con disagi notevoli. Altra presen-

se le benemerenze anche quest’anno: 20 distintivo di

za indispensabile sarebbe un altro medico volontario

rame (8 donazioni), 20 distintivo d’argento (16 dona-

(essendo scomparso il Dott. Verzeletti) da affiancare

zioni), 3 distintivo argento dorato (36 donazioni). Da

al dott. Ciampa, volontario da ben 47 anni nella no-

specificare: per le donne, che per legge in età fertile

stra sezione. Ha poi elencato le iniziative del 2013

possono donare solo 2 volte all’anno, le donazioni sono

organizzate in collaborazione con altre realtà locali per

cumulative fino ai 50 anni. La mattinata si è conclu-

condividere con la comunità gli scopi solidali dell’Avis:

sa con un eccellente buffet preparato da Mario Motta,

concerti estivi con Aido e scuola d’Archi Pellegrino,

sempre molto apprezzato. Un ringraziamento da parte

cicloraduno, due gite culturali, 2° festa giovani, 16°

di noi avisini va sicuramente al Presidente Bettenzoli

Borsa di Studio Rodella, concerto natalizio degli allie-

per l’impegno e l’entusiasmo con cui coordina la nostra

vi della Banda, incontri nelle scuole monteclarensi di

sezione, nella quale si è creato un clima familiare che

tutti i livelli (in collaborazione con l’Avis Provinciale),

dà la giusta carica a tutti.

che ha dato ottimi riscontri, visibilità sui giornali locali 32

Ornella Olfi


Notizie dalle sezioni locali

Montichiari

Lo sport solidale

“Piacere Avis e tu? “

Un avisino che si fa onore nello sport

incontri alla scuola tovini kolbe di Montichiari L’attività di promozione nelle scuole “Io Avis e tu?” è iniziata quest’anno a Montichiari con incontri alla scuola Tovini–Kolbe, sia con bambini delle elementari che con ragazzi delle medie. Momenti molto partecipati da tutti gli scolari, che hanno seguito con interesse, curiosità, ponendo domande pertinenti, commentando il breve video con entusiasmo e votando positivamente questa esperienza, dimostrandosi sensibili al tema della solidarietà in generale. La prof. Mirela Tingire e il prof Federico Ratti, volontari dell’Avis di Brescia, hanno condotto questi incontri non certo come lezioni, ma come informazioni e proiezioni spiegate con semplicità, testimonianze dirette di quanto è importante la solidarietà in generale e nello specifico

Quarantacinque anni e non sentirli. Ivo Codenotti

dell’Avis la donazione di sangue, sia da fare in prima

da Brione è un corridore nato. Un avisino doc, na-

persona o, come nel caso di questi ragazzi ancora mi-

turalmente, dall’età giovanile, ma soprattutto un

norenni, il passaparola a casa con genitori e parenti.

campione nello sport. L’amore per la corsa è scon-

Lo scopo è infatti far conoscere meglio il significato

finato e lo porta sin da adolescente a partecipare a

del dono del sangue e invogliarli a diventare avisini o

corse campestri, ma anche a sfidare la fatica con

comunque ad entrare a far parte dell’Avis a vario tito-

viaggi a piedi in Svizzera, l’intero percorso del Sen-

lo. Infatti, tranne in una classe, pochi di questi alunni

tiero 3 Valli, accompagnato dal padre ma anche in

hanno parenti avisini, per cui non conoscono da vici-

solitaria. Non manca la passione per la motociclet-

no l’Avis. Per questo sono molto utili queste iniziati-

ta, per lo sci, il nuoto – con la traversata del lago

ve nelle scuole: seminare bene dà speranza di buon

d’Iseo –, l’alpinismo, le ciaspole con piazzamento

raccolto!...e come sempre fare del bene agli altri fa

significativi in gare valevoli per la coppa del mondo

molto bene anche a se stessi. Personalmente la loro

di specialità e vittorie in tutta Italia.

spontaneità, la loro sana curiosità e il loro ottimismo

Nel 2008 un grave infortunio pare interrompere la

mi hanno fatto ancora una volta credere in un futuro

promettente carriera, ma proprio la montagna aiuta a

dove ci sarà spazio per l’amore per il prossimo. Un

riprendere. E la vittoria, fra duri allenamenti e fatica,

grazie alla coordinatrice didattica prof. Roberta Chiari

torna a sorridere, salendo con gli scii e conquistando

per la disponibilità e la cordiale accoglienza con cui ci

varie cime a tempi di record. Ma per Ivo Codenotti il

ha affiancato durante questi incontri.

dono del sangue è sempre la vittoria più bella. 33


Avis Comunali dell’Ovest Bresciano: un’esperienza di collaborazione per “fare sistema” Le moderne organizzazioni industriali puntano molto

scambi di idee con una maggiore conoscenza recipro-

sul lavoro di gruppo come strategia per ottenere mi-

ca, ha permesso di sviluppare dei progetti condivisi:

gliori risultati derivanti dai talenti collettivi del gruppo

ebbe così inizio la manifestazione propagandistica

stesso, dalla capacità dei membri di sostenersi l’un

denominata Biciclettata tra Amici, giunta alla sua

l’altro per superare i momenti difficili, dalla possibilità

quindicesima edizione, una pedalata non competitiva

di moltiplicare le opzioni grazie alla creatività che de-

con l’obiettivo di sensibilizzare al dono del sangue: il

riva dal confronto di idee. Siamo convinti che quanto

successo della manifestazione è stato subito rilevante

sostenuto possa essere applicabile con ottimi successi

con un serpentone di avisini pedalatori che ha sem-

anche nell’ambito della nostra associazione soprattut-

pre superato le 300 unità. Il percorso varia di anno

to per quanto riguarda le realtà comunali. Un’interes-

in anno con gli obiettivi che gli organizzatori si sono

sante esperienza di collaborazione da parecchi anni

prefissati: coinvolgere il maggior numero di persone,

sta coinvolgendo delle Avis comunali dell’Ovest bre-

portare la carovana in tutti i paesi, mantenere il per-

sciano (così per meglio collocarle a livello geografico).

corso chilometrico al di sotto dei 35 kilometri così da favorire la partecipazione di tutti. Negli anni successivi

Una storia significativa

il gruppo delle Avis si è allargato alle sezioni di Urago

Tutto ebbe inizio ben quindici anni or sono, con il nu-

d’Oglio, Rudiano, Cologne, Roccafranca, Orzinuovi,

cleo di Avis che donavano presso le strutture dell’a-

Orzivecchi e Trenzano, e le iniziative di collaborazione

zienda ospedaliera di chiari e precisamente le Avis

sono state ampliate: si sono organizzate una serie di

di Chiari, Castrezzato, Castelcovati, Coccaglio e Co-

serate di informazione sanitaria, che sono state mirate

mezzano–Cizzago con l’aggiunta dell’Avis di Rovato.

ad argomenti di interesse sociale come la prevenzione

Si organizzavano riunioni periodiche dove tutti i par-

alle malattie cardiache, ad una corretta alimentazione

tecipanti portavano le proprie esperienze adottate per

alle problematiche legate all’osteoporosi, agli inciden-

favorire il reclutamento di nuovi donatori che per mi-

ti domestici con informative sul come comportarsi a

gliorare ed ottimizzare i lavori di segreteria che interes-

riguardo, relazione tra corpo e mente, ictus cerebrale

sano tutte le Avis con la gestione dei donatori; inoltre

(stroke), fattori della crescita, allergie, vecchie e nuove

era importante avere un aggiornamento costante sul

dipendenze. Non per ultimo, e di estrema importanza,

rapporto Avis – Azienda Ospedaliera in merito all’appli-

il significato del dono (in senso generale dal dono del

cazione delle convenzioni legate al dono del sangue e

sangue a tutte le altre forme di dono solidale, e molti

delle problematiche relative ai donatori. Questa colla-

altri argomenti che grazie all’intervento di relatori più

borazione oltre ad avere avuto il merito di aver favorito

che preparati sono state messe a disposizione di tutti

34


Notizie dalle sezioni locali in una serie di serate itineranti nelle varie sedi Avis della zona stessa. L’ottima riuscita di queste serate informative è stata resa possibile grazie al prezioso lavoro organizzativo e di coordinamento svolto dal nostro Responsabile di Zona sig. Angelo Capitanio coadiuva-

Valle Sabbia A pieno ritmo il Punto di raccolta valsabbino

to e sostenuto dai Presidenti delle comunali e di tutti

A Barghe è ormai rodato e operativo il Punto di

gli avisini che credono nel progetto di una grande Avis

raccolta per le sezioni avisine della Valle Sabbia.

sempre più unita e senza campanilismi.

Presentato lo stato di avanzamento lavori alle autorità locali lo scorso autunno, ora il punto per la rac-

Un ricco calendario di eventi

colta delle donazioni di sangue dei volontari avisini

Anche quest’anno il calendario delle attività del gruppo

ha già concluso il suo primo “round”, accogliendo

prevede la continuazione delle serate medico–informa-

nel corso delle settimane i donatori delle cinque

tive e dell’ormai tradizionale appuntamento della Bici-

sezioni della valle del Chiese, con soddisfazione da

clettata tra Amici nel mese di Luglio. A livello organiz-

parte di tutti.

zativo va segnalato che sono ben sei le Avis comunali della zona interessate agli adeguamenti necessari per ottemperare alle normative sugli accreditamenti dei punti raccolta, con decisioni che avranno un impatto associativo rilevante: a tale proposito non mancherà il sostegno e la solidarietà di tutte le Avis consorelle anche se non interessate a questa problematica. Si perché anche nel mondo del volontariato una rete in-

Certo, permane in molti la “nostalgia” delle raccolte domenicali presso stanze di oratori o scuole, ma la sicurezza dei donatori e dei riceventi deve naturalmente avere la massima precedenza. Non che prima non fosse così, ma la necessità di garantire livelli qualitativi omogenei delle attivi-

tegrata e organizzata di associazioni che siano capaci

tà trasfusionali su tutto il territorio nazionale, a

di cooperare tra loro perché sorrette da valori e finalità

fronte di un quadro di significativa disomogeneità

condivise, pur mantenendo la propria autonomia, sono

fra regioni oggi esistente, ha indotto la Regione

situazioni necessarie in vista dei futuri scenari che mo-

Lombardia a richiedere più stringenti criteri.

dificheranno sostanzialmente la nostra organizzazione.

Così anche nella provincia bresciana si è avviata la

Paolo Bontempi

creazione di Punti di raccolta zonali, per conformare le attività trasfusionali alle norme nazionali di recepimento delle direttive europee in materia di sangue ed emocomponenti, che giustamente prevedono la garanzia di livelli definiti ed omogenei di qualità e sicurezza dei prodotti e delle prestazioni del sistema trasfusionale su tutto il territorio dell’Unione Europea. L’inaugurazione sabato 24 maggio. 35


Lodrino 2013 da record per l’Avis Lodrino Gennaio, mese di bilanci per l’Avis Lodrino. Analiz-

cambio naturale dei donatori, queste nell’arco di que-

zando i dati del 2013 possiamo con soddisfazione

sti quattro anni si sono più che raddoppiate, facendo

notare che abbiamo raggiunto quota 350 donazioni e

emergere positivamente che anche i giovani se oppor-

per l’Avis Lodrino è stato il migliore risultato di sem-

tunamente stimolati ed informati, con interventi nel-

pre. Va inoltre sottolineato che con i nuovi innesti (nel

le scuole superiori in collaborazione con tutte le Avis

2013 sono stati ben 32 di cui 12 femmine) a fine

della Val Trompia, con l’appoggio e la perseveranza di

anno l’Avis Lodrino conta ben 172 donatori effettivi,

noi donatori “più esperti”, che decidono di impegnarsi

questo dato ci fa ben sperare per gli anni successivi.

e donare il loro tempo ed energie per gli altri. Certo

Questo può solo che far onore a tutti i nostri donatori

non dimentichiamo la costanza di tutti gli altri Avisini

e ci serva per ulteriore stimolo nel coinvolgere sempre

che garantiscono la continuità negli anni. Un ringra-

nuovi amici nel nostro progetto, dimostrando cosi di

ziamento va rivolto a tutti quelli che hanno collaborato

essere parte di una comunità sempre generosa e at-

e ci hanno sostenuto nelle varie iniziative riproposte

tenta ai bisogni del prossimo. Dato per noi importante

da anni nel mese di Luglio, la camminata non compe-

e gratificante è stato vedere nuove donazioni e visite

titiva, “GIR DE LUDRI’, e la tradizionale “FESTA IN

d’idoneità da parte dei giovani, fondamentali per il ri-

NASEGO” tutto sempre con ottimi risultati di parteci-

Donazioni effettuate

36


Notizie dalle sezioni locali pazione, non dimentichiamo le nostre “donne” che ci

tura Comunale Ricordo inoltre che a Febbraio 2013 è

rifocillano dopo ogni donazione a cui dobbiamo un gra-

stato eletto il nuovo Presidente e consiglio rinnovando

zie di cuore, al nostro Direttore Sanitario ed in fine ma

e ringiovanendo le forze presenti in esso con la certez-

certo non per ultimo all’ Amministrazione Comunale

za che anche questo darà risultati entusiasmanti. Un

di Lodrino che nel 2012 ci ha assegnato un Locale

ringraziamento al consiglio uscente.

all’interno della “casa delle associazioni” nella strut-

Il Direttivo AVIS

Età donatori

Numero donatori

37


Roncadelle La scomparsa di due fondatori Don Franco Bettinsoli e Franco Ca-

natore poiché non idoneo, ma la sua appartenenza

puzzi ci hanno lasciato nell’arco di

potenziale e intenzionale all’Avis era umanamente

pochi mesi, il primo in una torrida

e moralmente totale. Il suo fervore, la sua cordiali-

giornata dell’estate del 2012 (10

tà nei rapporti con tutte le persone che incontrava

luglio), il secondo in una fredda e

erano di una sincerità coinvolgente. Si preoccupava

piovosa giornata dell’inverno 2013

di tutti, soprattutto dei poveri. Amava la natura: i

(30 gennaio). Per cogliere l’impor-

suoi mondi, il mare, i luoghi lontani e sconosciuti.

tanza di queste due straordinarie

Nell’omelia delle esequie il vescovo ha detto di lui:

persone, bisogna riandare col pen-

“Perdiamo un uomo che è vissuto nel bene senza

siero alla fine degli anni Sessanta,

conoscere orgoglio o presunzione. Prete e parroco,

quando la funzione sociale dell’Avis era avvertita da

ha dovuto assumere delle responsabilità grandi con

pochi, animati da spirito di solidarietà e dal coraggio

senso del dovere, anche se questo gli è costato mol-

di iniziare un percorso nuovo nella comunità locale.

to.” La salma riposa nel cimitero di Lodrino.

Nella storia dell’Avis di Roncadelle, infatti, li troviamo

Franco Capuzzi, nato nel 1934, ha lavorato come in-

nel 1969 quando, il 21 luglio, Franco Capuzzi va dal

fermiere presso gli Spedali civili di Brescia, con tre

parroco don Amilcare Gabelli per chiedere come fon-

figli da far crescere, ha mostrato sempre il suo interes-

dare insieme la sezione: tra l’altro si sente rispondere

se per la comunità fondando l’Avis e successivamente

che sarà coinvolto il curato don Franco, “che conosce

il gruppo Scout, ma il suo animo volto all’apertura al

meglio di me la popolazione”. Nel successivo incon-

prossimo si è esteso anche all’Aido, con la donazione

tro del 23 settembre, acquisite le informazioni ne-

delle cornee dei suoi occhi, che sole gli erano rimaste

cessarie, si avvia l’organizzazione del sodalizio e don

sane prima di lasciarci. Il suo funerale a Roncadelle è

Amilcare delega ufficialmente da Franco “a seguire la

stato molto partecipato dalla popolazione, commossa

nascita dell’Avis”. Così nel 1970, con l’incontro dei

per la sua dipartita. Il par-

primi collaboratori coinvolti nell’iniziativa, si formaliz-

roco ha parlato metaforica-

za l’avvio della sezione locale.

mente di dono delle pupille

Don Franco Bettinsoli, nato nel 1940, come sacer-

come visione spirituale che

dote si è impegnato nelle molteplici attività e sedi

la fede cristiana ha della

diverse (curato a Roncadelle dal 1966 al 1976,

vita. Il suo esempio rimarrà

missionario in Burundi per due anni, curato a Nozza

indelebile e indimenticato

e poi parroco a Livemmo e Belprato sino al 1993,

per tutti.

parroco di Folzano dal 1993 al 2003 e infine a Montirone sino alla scomparsa). Don Franco non era do38

Avis di Roncadelle


In ricordo degli avisini scomparsi

Angelo Canini

Cesare Angoli

Piero Baroli

Bruna Battaglio

Bruno Ghidoni

Medaglia Oro Rubino Avis Lograto

Avis Cologne

Avis Cologne

Avis Nave-Caino

Avis Lavone V.T.

Giovanni Cominelli

Aldo Dini

Gabriele Magrotti

Piero Mainardi

Valentino Novaglio

Avis Breno

Avis Vobarno

Avis Offlaga

Avis Poncarale Flero

Medaglia Oro Avis Nave Caino

Battista Gandellini

Carlo Giuliani

Battista Lancini

Pierluigi Foschetti

Sara Civini

Croce d’oro - Padrino del Monumento dell’Avis di Lograto

Avis Brescia

Medaglia Oro Diamante Avis Pisogne

Avis Rovato

Avis Nave Caino

Savino Piardi

Angela Strada

Avis Lavone V.T.

Avis Pisogne 39



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