MENSILE - TARIFFA R.O.C. POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB ROMA. P. I. 06/06/2020
FOCUS
MARKETING
FINANZIAMENTI
COME CAMBIA LA RISTORAZIONE IN ITALIA
SOCIAL E BUSINESS: LE REGOLE PER LA COMUNICAZIONE NEL FUTURO
ARRIVANO I SOLDI DALLO STATO PER LO SMART WORKING
www.azfranchising.com 5.00 EURO n. 06/07 giugno/luglio 2020 anno XXII
Antonio Viola Presidente & CEO Mammina Holding
IL BUSINESS FORMAT DELLA CUCINA GENUINA RETAIL, IDEE, OPPORTUNITÀ, STRUMENTI PER FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ
È IL MOMENTO DI SCENDERE IN PIAZZA!
CONTO VENDITA | PROGETTAZIONE | ASSISTENZA
MARGINE GARANTITO Non sono previste quote di ingresso. Il margine è fisso e garantito per tutto l’anno, anche nel periodo Saldi e in tutte le fasi promozionali ordinarie e straordinarie previste da Piazza Italia.
FORMULA CONTO VENDITA La merce fornita resta proprietà di Piazza Italia e garantirà il noto impatto quantitativo e promozionale del marchio. Il partner paga periodicamente solo la merce venduta e non dovrà preoccuparsi delle rimanenze finali, che verranno ritirate interamente da Piazza Italia ad ogni fine stagione.
GESTIONE COLLEZIONE E RIFORNIMENTI La collezione, costantemente rinnovata da una gestione di riassortimenti automatici e personalizzabili dal Franchise, vanta una potenzialità logistica in grado di effettuare consegne anche giornaliere.
ASSISTENZA E FORMAZIONE Già dalla fase di progettazione e nella gestione quotidiana del negozio, Piazza Italia è garante del massimo supporto formativo e di assistenza, mettendo a disposizione tutti i servizi di sede dedicati, ed un supporto territoriale continuo, fornito da Area Manager e Staff Visual.
INFO.FRANCHISING@PIAZZAITALIA.IT - TEL. +39 081 312 4000
EDITORIALE “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”. (Henry Ford)
Appartenenza e condivisione. Oggi, più che mai, si avverte la necessità di sentirsi parte di un gruppo e per un’azienda il senso d’appartenenza rappresenta l’investimento degli investimenti. Un aspetto importante che, se positivo, influisce sulle motivazioni. Allora se già al suo esordio il franchising, basandosi proprio sulla condivisione, ha avuto una forte accelerazione, oggi che condivisione e appartenenza sono al centro del nostro sistema produttivo, i sistemi a rete sicuramente manterranno questo trend positivo iniziato venti anni fa e che rappresenta una risposta per il mercato e avrà sempre più peso sul Sistema Italia. Il trend di lungo periodo quindi non verrà smarrito, ma proseguirà, lo dimostra la storia, basta canalizzare, ancora di più, le energie e accelerare i cambiamenti perché tra i cambiamenti c’è proprio la crescita del franchising che si è dimostrata tale proprio nei momenti di crisi. Il franchising è una leva importante per l’economia del Paese, crea nuova imprenditorialità, nuovi posti di lavoro e alimenta il commercio tradizionale in una modalità moderna. L’intero sistema franchising conta oltre 200.000 addetti, che contribuiscono a generare 25 miliardi di fatturato, ovvero circa l’1,3% del Pil italiano, un sistema che negli ultimi 10 anni è cresciuto annualmente in valore circa il 2%, creando oltre 10.000 nuovi posti di lavoro ogni anno. Allora se l’economia del nostro Paese fosse cresciuta, in questi anni, come è cresciuto il franchising oggi saremmo tutti più ricchi. Stiamo vivendo una nuova fase di una storia organizzativa e quando i nostri imprenditori vogliono far accadere il cambiamento, sanno sprigionare un’energia straordinaria. Sicuramente per guidare le vendite sarà necessario pensare a nuove modalità di interazione del consumatore con il canale fisico e online, come l’organizzazione di punti vendita, e-commerce e il delivery. Il canale digitale si conferma quindi un elemento fondamentale per continuare a sostenere il business e la customer relationship. Ci troveremo a fare i conti con un mercato sostanzialmente diverso ed è necessario accelerare e cogliere rapidamente l’andamento di tale mercato, cavalcare le opportunità e uscirne indenni, ove non anche rafforzati, da questa crisi. Per cogliere appieno tali opportunità, saranno necessari investimenti su cui si auspica un concreto supporto anche da parte del governo con interventi strategici di lungo periodo. Ad un certo punto, e questo momento è arrivato, ci stancheremo di parlare della crisi e saremo tutti in grado di tornare ad una nuova normalità. Siamo tornati tutti a lavorare come popolazione all’interno di un’economia, a portare a termine i lavori che si hanno, ad attuare delle strategie di rilancio per il futuro. Il lavoro va avanti e così anche il nostro tessuto produttivo e imprenditoriale.
Fabio Pasquali Direttore responsabile
Giugno/Luglio 2020
FOCUS
NEW CONCEPT
14
Ristorazione: settore in fermento
66
Nike: al primo posto la soddisfazione del cliente
COMUNICAZIONE
LA PROPOSTA
26
RE/MAX: pronti per la nuova sfida
STORIA DI COPERTINA
28 Mammina Holding: il cibo non un prodotto da vendere ma un’esperienza da far vivere
NUOVE STRATEGIE
34 Prima Posizione, vista con gli occhi di chi la conosce bene SPECIALE 38
ICO e STO: per la raccolta di capitali
70 Vi diciamo cosa è il realtime marketing
FINANZA & LEGALE
74
Centri Commerciali e affitto di azienda: la Cassazione interviene
OCCHIO ALLA LEGGE
78
L’espansione della rete di franchising all’estero
NOTE LEGALI
84
Cosa cambia nei contratti per il futuro
EVENTI 50
WM Capital: Franchising experience 2020
RUBRICHE
FORMAZIONE 54
La felicità sul lavoro aumenta la produttività
MARKETING
60
La comunicazione tra presente e futuro
FINANZIAMENTI 62
2
Finanza agevolata per lo sviluppo dello smart working
4
New entry
6
News
12
News comunicazione
44
Le schede
86
Segnalibro
90
Appunti retail
92
Up&Down
BURGER KING®: 114 DRIVE APERTI E TAVOLI PRENOTATI VIA APP Un’App per prenotare il tavolo da Burger King® e la corsia drive per la comunità. Il Covid rivoluziona le nostre abitudini e se fino ad oggi era anche solo impossibile pensarlo, anche nel più democratico dei ristoranti si potrà prenotare il proprio tavolo come da uno stellato. “Stiamo per avviare entro l’estate, attualmente già in test, delle nuove funzionalità della nostra app - dichiara Andrea Valota, amministratore delegato Burger King® Restaurants Italia - che permetterà di prenotare, ordinare e persino pagare i nostri menù per mangiarli all’interno dei nostri ristoranti prenotando addirittura un tavolo, quando sarà possibile l’apertura al pubblico. Questa soluzione ci sembra la più adatta per mantenere la voglia di condivisione che si vive nei nostri locali, e allo stesso tempo per permettere un’esperienza contactless”. Burger King® - dopo il lockdown, ha già riaperto oltre 40 ristoranti dei 220 presenti in tutta Italia per effettuare il delivery a casa, e dal 4 maggio, sono state aperte 114 corsie dei Drive Through per ordinare e ritirare il cibo direttamente dall’auto.
PROSSIME APERTURE 101 CAFFE’ IN ITALIA Delle 17 nuove aperture in programma, con le quali la rete di negozi in Franchising 101CAFFE’ raggiungerà le 131 unità, 9 sono previste in Italia. “La maggior parte delle prossime aperture in Italia deriva da progetti recentissimi, nati durante l’emergenza Covid-19” – afferma Umberto Gonnella, C.E.O. & Founder di 101CAFFE’. “Questo aspetto è un segnale positivo che ben rappresenta la voglia di rialzarsi del nostro Paese” – continua Umberto Gonnella. Tra le 9 aperture italiane 3 sono Negozi con Area Caffetteria Take Away, il nuovo format proposto da 101CAFFE’ che abbina al negozio 101CAFFE’ il servizio di somministrazione, quindi la possibilità di consumare in loco prodotti da forno a colazione come a merenda, ma anche squisito gelato artigianale e gli immancabili prodotti di pasticceria in piccolo formato a marchio Le Sfiziosità®; servizio che, importante evidenziare, in questo periodo continuerà ad essere garantito grazie alla possibilità di effettuare consegne a domicilio ai clienti e alla vendita d’asporto.
UN CAFFÈ SOSPESO DA OGGI HA UN NUOVO PARTNER ASCOM CONFCOMMERCIO Ascom Confcommercio Torino e provincia aderisce e sostiene l’iniziativa #UnCaffeSospeso, la piattaforma nata per sostenere le piccole realtà commerciali danneggiate dall’Emergenza Covid-19. Il meccanismo è semplice. Sulla piattaforma, appositamente dedicata, i torinesi potranno acquistare un coupon e l’attività prescelta riceverà immediatamente l’ordine e il supporto economico. Il coupon sarà spendibile subito, online o per una vendita con consegna a domicilio oppure appena sarà possibile alla riapertura. La piattaforma non incassa pagamenti, né li eroga. Costituisce soltanto la vetrina che raccoglie tutte le attività commerciali che decidono di partecipare (abbigliamento, agroalimentare, artigiani, bar, cartolerie e librerie, cinema e teatri, parrucchiere ed estetiste, ristoranti, altro). Ogni attività si può iscrivere gratuitamente compilando il form di iscrizione presente sul sito www.uncaffesospeso.it.
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DALL’ESPERIENZA DELL’ASSOCIAZIONE DI IMPRESE PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E SOCIALE NASCE LO STUDIO AMP Attraverso un approccio analitico ai bisogni dei clienti, finalizzato alla realizzazione dei loro obiettivi, si realizza un servizio di consulenza multidisciplinare, da parte di professionalità competenti ma al tempo stesso flessibili, che promettono risposte rapide ed efficaci, soluzioni innovative e supporto “su misura”. Nasce lo Studio Legale e Tributario AMP - Albanese - Maxia & Patners, frutto dell’unione tra le consolidate esperienze professionali degli avvocati Massimiliano Albanese e Gabriele Maxia con eccellenti partners (www.lexamp.it). Specialista di diritto commerciale, societario e penale dell’economia, attivo tra Roma, Londra e Malta, l’Avv. Albanese è ideatore e presidente dell’APICES, Associazione di Professionisti ed Imprese per la Cooperazione Economica e Sociale. Esperto di finanza, tutela di grandi patrimoni e successioni, l’Avv. Maxia è promotore e consulente d’importanti operazioni nel campo immobiliare e degli investimenti, tra Roma e la Costa Smeralda. Accanto a loro un team di avvocati, commercialisti ed esperti con una chiara vision comune, ispirata alla celebre riflessione del banchiere J.P. Morgan: “non so se voglio che un avvocato mi dica cosa non posso fare, lo assumo perchè mi dica come fare ciò che voglio”.
Carlo Erba
Massimiliano Albanese
Gabriele Maxia
CARLO ERBA NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE ITALIA DEL GRUPPO DE NIGRIS Carlo Erba, 46 anni, piacentino, ingegnere gestionale con una forte passione per il mondo dell’agroalimentare, assume da fine giugno la carica di Direttore Commerciale De Nigris 1889 dopo un percorso professionale tutto all’insegna della sua passione in aziende come Cirio De Rica, Conserve Italia e Petti. Alla direzione commerciale dell’azienda toscana del pomodoro dal 2013, oggi passa da una Family Company come Petti a un’altra storica Family Company. Raccoglie il testimone da Giovanni Garagnani che in De Nigris ha ricoperto questo incarico dal 2010 e che si appresta ad andare in pensione. “Considero Giovanni Garagnani, che conosco dal 2006 quando era Direttore Generale in Cirio De Rica, un riferimento” – afferma Carlo Erba – “In questi anni è capitato spesso di scambiarci opinioni e di percorrere strade parallele nello sviluppo di questi due grandi brand dell’agroalimentare italiano. Oggi quindi sono onorato di poter dare continuità al percorso fin qui svolto in De Nigris per consolidare il ruolo di specialista della categoria di un’azienda profondamente innovativa ed in continua crescita”.
MATIPAY LANCIA LA FUNZIONALITÀ SMART PER LE PAUSE CAFFÈ MatiPay, la Fintech Company finanziata da Neva Finventures, società di Intesa Sanpaolo, integra in app “TAKE 5”, la nuova funzionalità per il distanziamento sociale che gestisce in maniera efficiente l’accesso ai distributori automatici, evitando ogni genere di assembramento. In Italia, primo Paese europeo per numero di vending machine installate - oltre 822 mila, di cui più del 60% collocate in ambienti professionali pubblici e privati il tema della gestione dei punti ristoro dove sono collocati i distributori automatici, diventa un tema quanto mai più urgente. Attraverso TAKE 5, MatiPay va così incontro alle esigenze di lavoratori e datori di lavoro, offrendo agli utenti la possibilità di prenotare velocemente la propria pausa al distributore tramite app e alle aziende di adeguarsi alle disposizioni INAIL, garantendo al contempo sicurezza e i servizi di ristoro.
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News. MONDADORI STORE RIAPRE LE PORTE DELLE LIBRERIE IN TUTTA ITALIA
HOME HAPPY HOUR: I COCKTAIL KIT DI COMPAGNIA DEI CARAIBI
Le librerie Mondadori Store hanno riaperto le porte al pubblico su tutto il territorio nazionale, nella piena sicurezza di lettori, librai e collaboratori. In tutte le librerie della rete, con il messaggio “Per fare tanto, basta poco”, Mondadori Store dà il benvenuto ai visitatori ricordando poche e semplici regole per permettere a tutti di accedere, sfogliare i volumi, chiedere dei consigli: attendere il proprio turno all’ingresso, mantenere la distanza di sicurezza e usare gel disinfettante, mascherine e guanti monouso in dotazione ai clienti. “Ripartiamo da dove ci eravamo fermati. In oltre un mese di lockdown abbiamo continuato a offrire un servizio ai lettori, con consegne a domicilio. Abbiamo inoltre portato online il nostro patrimonio di storie, eventi, cultura e intrattenimento, affinché le librerie - anche virtuali - continuassero a essere un luogo di scambio e incontro” ha dichiarato Carmine Perna, amministratore delegato di Mondadori Retail.
Rum Diplomático, ma anche Cachaça Magnifica e Rum Plantation, le pregiate vodka Tito’s Homemade Vodka, Babicka e Squadron 303 e una scelta dei migliori gin, tra cui Citadelle, Elephant e Canaïma, oltre a raffinate selezioni verticali per scoprire l’essenza dei propri distillati preferiti. Home Happy Hour è la speciale selezione di Compagnia dei Caraibi dedicata al mondo del consumo domestico, tramite delivery o e-commerce. Ciascun kit della collezione contiene una splendida mignon da 50ml del pregiato distillato e il sodato necessario alla realizzazione del cocktail. Una cartolina all’interno della confezione, spiega attraverso semplici passaggi come realizzare la ricetta. Sarà sufficiente seguire le istruzioni, aggiungendo ghiaccio e una guarnizione dove previsto, per realizzare dei veri e propri signature cocktails.
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Giorgio Mondovì
NESTLÉ SCEGLIE GIORGIO MONDOVÍ COME NUOVO BUSINESS EXECUTIVE OFFICER DELLA DIVISIONE FOOD Nestlé Italia ha nominato Giorgio Mondovì come nuovo Business Executive Officer della divisione Food del Gruppo e Business Manager del segmento basi EMENA, a partire dal 4 maggio. Laureato in Economia e Commercio, 53 anni, sposato e padre di due ragazze, Giorgio Mondovì è entrato in Nestlé nel 1991, assumendo nel corso degli anni ruoli di crescente responsabilità nell’area commerciale. Dopo un’esperienza in Nestlé Italiana come Direttore Vendite nelle divisioni Food e Bevande, nel 2005 viene chiamato a ricoprire l’incarico di Managing Director di Nestlé Malta. Nel nuovo ruolo a guida della divisione food, si occuperà di rafforzare i brand Buitoni, Garden Gourmet, Maggi e Thomy nei canali tradizionali e valorizzare la crescita nei nuovi segmenti.
BIKKENBERGS RILANCIA: PUNTA SUL DOPPIO STILE SPORTIVO MA CON RICERCATEZZA Dario Predonzan, amministratore delegato di Bikkembergs cerca di premere l’acceleratore sul mondo dello sport ma con una visione a 360 gradi su tutte le discipline. E puntando su una fascia di consumatori che include i fans storici ma anche i giovani, dai 20 anni in su, che amano indossare un guardaroba ricercato ma sempre di taglio sportivo, nel suo piano di ristrutturazione aziendale inserisce un punto molto importante che riguarda le licenze: “Sono otto in tutte e le abbiamo riorganizzate in maniera razionale. Il marchio, che un tempo aveva due linee, ora ne ha una sola che si chiama “Bikkembergs” e che racchiude tutto il mondo del brand: dall’abbigliamento, uomo e donna, alle calzature, dagli accessori alla pelletteria, dal beach wear all’intimo, al bambino”. Più ovviamente, il profumo, il celebre “Dirk”. Ma la forza di questo marchio, oltre ad avere alle spalle uno dei colossi cinesi dell’abbigliamento, nasce dal feeling che si è instaurato tra manager e stilista. Infatti, Lee Wood è un creativo che a differenza di quelli che fanno parte della categoria “genio e sregolatezza”, ha la capacità di coniugare la creatività con le esigenze di mercato.
SOSTEGNO DIGITALE ALLE IMPRESE DEL RETAIL
Ilenio Bastoni, Presidente di Almaverde Bio
IL BIOLOGICO ALMAVERDE BIO IN CRESCITA SU TUTTI GLI ASSET PIÙ INNOVATIVI Tante nuove linee di prodotto, per assecondare i trend di consumo del biologico, nuove varietà, nuove tipologie di prodotto nel settore uva da tavola, mele, pesche e nettarine, fragole, ma anche il biodinamico, come specifica nicchia di mercato. “Siamo andati a identificare per il marchio Almaverde Bio novità varietali sezionate per la resistenza alle malattie e quindi meno esigenti sul piano produttivo ma anche buone e apprezzate dai consumatori. In era Coronavirus dobbiamo dire prima di tutto che il biologico rassicura il consumatore – afferma Ilenio Bastoni, Presidente di Almaverde Bio – e questo è un elemento che vale sempre ma, a maggior ragione vale in questo particolare momento storico, dove stiamo vivendo tutti, a livello mondiale le incertezze e le paure della pandemia. Per questo abbiamo rilevato, nell’ultimo mese, un importante incremento di consumi dei prodotti, soprattutto ortofrutta, del + 15/20% rispetto al pari periodo dell’anno scorso”.
MagicStore, già presente su tutto il territorio nazionale all’interno dei punti vendita fisici dei negozi di abbigliamento, calzature, sport, intimo ed accessori, ha deciso di lanciare il suo programma “Sostegno digitale alle imprese del retail”. Si tratta di un’occasione unica, che consentirà agli imprenditori del retail di vendere online immediatamente e di farlo senza pagare alcun canone aggiuntivo. Tale programma si rivolge a due target ben specifici: clienti, potenziali clienti. L’obiettivo di MagicStore è sostenere gli imprenditori del fashion retail attraverso l’utilizzo della piattaforma MagicStore al fine di accelerare il processo di digitalizzazione per la vendita online sia sull’ecommerce personale sia attraverso Marketplace come Amazon, Miinto, Giglio, Italist, The Clutcher e collegamenti diretti a Facebook, Instagram, Google Shopping, Trovaprezzi, Drezzy, ShopAlike e tanti altri.
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RONCADIN SUPERA I TEST PER LE CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI SULLA SICUREZZA ALIMENTARE Nonostante il momento estremamente complicato per l’emergenza sanitaria, Roncadin mantiene alti i propri standard ottenendo importanti conferme. Nei giorni scorsi infatti, si sono verificati una serie di audit in modalità non annunciata e l’azienda di pizze surgelate di Meduno (PN) ha ottenuto il rinnovo di due certificazioni fondamentali: gli standard BRC e ISF. «Si tratta – spiega l’amministratore delegato Dario Roncadin – di due attestazioni che indicano l’eccellente ottemperanza ai protocolli internazionali per la produzione di prodotti a marchio della grande distribuzione. Ottenere un ranking elevato comporta un vantaggio competitivo non trascurabile né scontato per chi, come noi, fabbrica prodotti a marchio terzo e ambisce ad attrarre nuovi clienti su diversi mercati mondiali. La qualità nelle aziende alimentari è un insieme di regole, istruzioni e misure, ma dev’essere anche un valore condiviso”.
L’E-COMMERCE RIVOLUZIONA LA VITA DI UNA PICCOLA CANTINA LOMBARDA
PRESTASHOP NOMINA LUCA MASTROIANNI HEAD OF INTERNATIONAL
Tremila bottiglie in sei ore. È stato un esordio con il “botto” quello delle Cantine Rossella nel mondo dell’e-commerce. L’azienda agricola di Santa Maria della Versa (PV), che da oltre 20 anni si affidava esclusivamente al telemarketing per la parte commerciale, supportata dall’agenzia Zero Pixel, ha accelerato il processo di digitalizzazione aprendosi alle vendite online. “È stata una sorpresa”, afferma il direttore commerciale Carlo Vanni. «Il risultato è andato ben oltre ogni aspettativa, permettendoci di ampliare i canali di vendita e il portafoglio clienti”. L’emergenza sanitaria e la necessità di restare in casa ha portato molte aziende a spingere sull’online per farsi conoscere e far apprezzare i loro prodotti. “Il passaggio al digitale era già in programma. Le difficoltà dell’attuale momento storico hanno imposto di rivedere strategie e accelerare un po’ i tempi. Così, dopo 20 anni siamo un po’ come ripartiti da zero nella strategia commerciale”.
PrestaShop, piattaforma di e-commerce leader a livello globale, annuncia la nomina di Luca Mastroianni a Head of International. In questo ruolo Mastroianni si occuperà dell’espansione del business in tutti i mercati al di fuori della Francia, con particolare focus su Italia, Spagna, Messico e Polonia. Mastroianni entra in PrestaShop nel 2015, anno in cui ha assunto la carica di Country Manager per l’Italia, con responsabilità quali il consolidamento e l’incremento del business sul mercato italiano. Precedentemente Mastroianni ha ricoperto il ruolo di Marketing Manager in Expedia, leader mondiale del turismo online, ha lavorato nell’ambito della consulenza strategica per Roland Berger e nel 2012 è entrato in American Express per occuparsi dello sviluppo internazionale del programma fedeltà multipartner Payback. Classe 1978, Luca Mastroianni è laureato in Economia e Commercio e ha conseguito un MBA in Strategia e Finanza presso SDA Bocconi.
Luca Mastroianni
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EHI! COMMERCE DOPPIO MALTO: ETICHETTE ARTIGIANALI E NOVITÀ GLUTEN FREE Doppio Malto non si arresta. In attesa di riaprire i sedici ristoranti dell’omonima catena, temporaneamente chiusi per l’emergenza Covid-19, i birrifici Doppio Malto di Erba e Iglesias inaugurano un nuovo canale di vendita on line e presentano proprio sul web una novità di prodotto importante come la prima birra senza glutine di produzione propria. EHI! COMMERCE. Anche sul web c’è #unpostofelice, ed è l’EHI! Commerce Doppio Malto. Nove le birre in vendita per soddisfare semplici curiosi e beerlover esigenti. Ogni birra artigianale firmata Doppio Malto, infatti, è prodotta nei due birrifici di proprietà: quello storico di Erba (CO) e quello nuovo di Iglesias, in Sardegna, destinato ad entrare in produzione entro l’estate 2020 e a raggiungere a regime una capacità produttiva di cinque milioni di litri. Le 18 etichette firmate Doppio Malto hanno ottenuto negli anni oltre 100 riconoscimenti internazionali.
DELIVEROO: TORNANO RISTORANTI E GRANDI CATENE Arriva la riapertura dei ristoranti in piattaforma e con il ritorno di grandi catene, a cominciare da McDonald’s. Infatti, sulla piattaforma leader dell’online food delivery è possibile tornare ad ordinare con McDelivery. In generale, guardando alle abitudini dei consumatori, queste settimane hanno fatto segnare uno spostamento degli ordini verso il weekend (adesso il 40% degli ordini si concentra tra sabato e domenica), la tendenza ad anticipare l’orario della cena e un utilizzo della piattaforma sempre più familiare: gli italiani, a casa, quando ordinano su Deliveroo non lo fanno - come può avvenire, ad esempio, dall’ufficio - solo per sé stessi, ma sempre di più per tutta la famiglia. Gli ordini per 3 o più persone sono oggi il 20% del totale. Per quanto riguarda invece le preferenze dei consumatori, i piatti più ordinati in questi mesi sono stati pizza margherita, hamburger, sushi e Poke.
SMART PROXIMITY PER LE NUOVE REGOLE DI DISTANZIAMENTO PER LA PROTEZIONE DEL PERSONALE Engineering, tra le principali realtà a livello globale che accompagna e guida aziende pubbliche e private nella Trasformazione Digitale, in aggiunta al mix delle più avanzate tecnologie, mette in campo Smart Proximity (www. eng.it/smart-proximity): una nuova immediata, semplice ed efficace soluzione per governare il distanziamento al lavoro, garantendo la protezione del personale e l’efficacia produttiva. Smart Proximity consente di segnalare ai lavoratori la distanza che intercorre fra di loro con semplicità e assoluta precisione utilizzando un dispositivo indossabile (smart sensor). Quando la distanza di sicurezza tra due lavoratori dotati del dispositivo non è rispettata i due sensori segnalano la criticità via led, vibrazione o suono. Tutti i contatti vengono memorizzati per successive eventuali analisi.
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FATTORE UMANO E FRANCHISING: ELEMENTI DI SUCCESSO DI CARREFOUR Uno degli ingredienti segreti di Carrefour Italia si chiama “fattore umano. Anche per questo, il Gruppo ha sposato da molto tempo e non solo in Italia il franchising come essenziale leva di sviluppo. Ha iniziato con i negozi di prossimità e poi, dal Duemila, ha esteso la formula ai supermercati. E oggi il Gruppo è leader in Italia. Sono i primi franchisor della grande distribuzione sia nel canale della prossimità che nei supermercati, con circa 600 punti vendita che aumenteranno ancora. Nel prossimo triennio in previsione altre 300 aperture, prevalentemente in franchising. Dunque per un Gruppo che vanta oggi oltre 1.000 punti vendita tra diretti e franchising, di cui oltre 600 di prossimità, una chiave del successo essenziale è il giusto mix tra franchisor e franchisee. La gestione del punto vendita è così delegata a un imprenditore che sappia essere molto vicino al cliente gestendo bene la relazione con lui.
UFIRST PER UNA GESTIONE DELLE FILE INTELLIGENTI
1 EURO SU 2 E 3 PAGAMENTI SU 4 SONO PASSATI DA SATISPAY
Da oggi, grazie a ufirst business tutti gli operatori – dalle strutture pubbliche alla GDO passando per le farmacie, studi medici e ambulatori - che devono gestire la fila in modo organizzato, distanziato e senza il formarsi di assembramenti di persone, possono richiedere l’accesso al servizio ufirst business direttamente inviando una richiesta all’indirizzo di posta solidarieta@ufirst.com e, una volta approvata, installare il software autonomamente e attivarlo semplicemente con l’utilizzo di un tablet. Il personale della struttura potrà fare avanzare la fila a distanza direttamente dal proprio dispositivo smartphone, tablet o pc che sia semplicemente selezionando i numeri successivi una volta risolta la richiesta precedente. “In questo particolare momento ci sembra doveroso mettere a disposizione di tutti coloro che prestano un servizio di pubblica utilità a favore di ciascuno di noi, la nostra soluzione che permette di evitare attese, in questo momento ancora più stressanti, e di rispettare le distanze di sicurezza evitando possibili assembramenti di persone” ha sottolineato Matteo Lentini, Managing Director di ufirst.
Anche nel 2019 Satispay, l’innovativo sistema di mobile payment indipendente dai circuiti tradizionali delle carte di credito e debito, conferma il proprio ruolo di protagonista nella transizione del mercato verso i pagamenti elettronici. I dati fotografati sul 2019 dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano rivelano molti interessanti aspetti, primo fra tutti che nell’ambito del segmento definito “Innovative Payments” – che questa edizione del rapporto classifica con grande attenzione – è di indiscussa portata la performance in Italia di uno strumento “disruptive” come Satispay, indipendente dai tradizionali circuiti di carte di credito o debito. La crescita nel 2019 di Satispay è stata particolarmente brillante e ha visto la società registrare un +110% sul volume totale dei pagamenti rispetto al 2018, passando da 154 milioni a 323 milioni di euro complessivi, includendo anche i pagamenti online e i servizi come ricariche telefoniche, bollettini, pagoPA, Bollo auto e moto, oltre che il P2P.
Matteo Lentini
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IL LOCKDOWN TRIPLICA I NUOVI CONSUMATORI ONLINE IN ITALIA In un solo mese, dall’inizio della crisi sanitaria, si è registrato un salto evolutivo verso il digitale di 10 anni: le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’eCommerce, che ha garantito continuità di servizio per numerose attività e per i cittadini. Dall’inizio del 2020 a oggi sono 2 milioni i nuovi consumatori online in Italia (in tutto 29 milioni), 1,3 milioni dei quali, secondo le stime di Netcomm, sono da attribuire all’impatto dell’emergenza sanitaria del Covid-19. Negli stessi mesi dello scorso anno (da gennaio e maggio 2019), infatti, si registravano 700.000 nuovi consumatori: si tratta della crescita organica che il mercato eCommerce si aspettava anche nei primi 4 mesi del 2020, se non fossero subentrati la crisi del Coronavirus e il conseguente lockdown. È l’eCommerce il settore che crescerà di più (fino a +55%) a livello mondiale con l’impatto del Covid-19, seguito da modern food retail (fino a +23%) e vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici (fino a +15%).
KIKO CRESCE PUNTANDO SUL FRANCHISING Kiko accelera sull’espansione all’estero. La multinazionale italiana fondata nel 1997 da Antonio e Stefano Percassi oggi controllata dalla holding Odissea Srl e partecipata dalla Private Equity Peninsula, che detiene una quota del 38% ha, infatti, chiuso il 2019 con un Ebitda a 58 milioni di euro, il 38% in più rispetto al 2018 e significativamente al di sopra di quanto previsto dal piano industriale triennale con vendite a circa 700 milioni in aumento a perimetro costante del 3,2% nonostante un mercato retail in forte contrazione. “In due anni spiega Cristina Scocchia, ceo di Kiko abbiamo raddoppiato l’Ebitda puntando sui mercati emergenti, sul franchising e sulla digitalizzazione di tutti gli aspetti dell’attività aziendale. Questo ottimo risultato ci ha confermato che le scelte strategiche del nostro piano industriale erano corrette quindi le abbiamo confermate per il 2020-22, certo, modificandole e adattandole in base a come evolverà l’emergenza coronavirus”.
CON UNA OPERAZIONE IN FRANCHISING PLANETARIA HOTELS GESTISCE INDIGO Planetaria Hotels ha acquisito la gestione dell’hotel lndigo Milan di corso Monforte, a due passi dal quadrilatero della moda e dal distretto del design di via Durini. Si tratta di un’operazione in franchising con un top player internazionale dell’hòtellerie: Ihg, Intercontinental hotel group, che conta oltre 5 mila alberghi nel mondo. Già presente sul territorio nazionale con dieci alberghi di proprietà, a quattro e cinque stelle, con l’acquisizione di lndigo Milan Planetaria Hotels arriva a quota 11 strutture; è presente a Milano con 5 hotel: Chàteau Monfort, Enterprise Hotel, Residenza delle Città, Milan Suite Hotel e Indigo Milan. lndigo Milan, boutique hotel quattro stelle, è un omaggio all’alta sartoria italiana degli anni ‘50 e dispone di un bar, di un ristorante (aperti anche al pubblico esterno), di una sala meeting e di 51 camere disposte sui cinque piani di un palazzo nobiliare del 1820.
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News Comunicazione. I NEGOZI DI COOP ALLEANZA 3.0 IN DIRETTA SU FACEBOOK Una diretta quotidiana dai negozi di Coop Alleanza 3.0 su Facebook. Si chiama “Saluti da Coop” il nuovo progetto video di Coop Alleanza 3.0 che vede assoluti protagonisti dei supermercati e degli ipercoop e i lavoratori della Cooperativa. Il progetto rappresenta per Coop Alleanza 3.0 una nuova area della comunicazione corporate, con l’intenzione di superare la separazione tra on-line e in-store. Ogni giorno alle 9:30 sul profilo Facebook di Coop Alleanza 3.0 si aprirà una finestra di dieci minuti sui negozi, per un buongiorno al pubblico del social network. Grazie all’aiuto della conduttrice Maria Cristina Martinelli di TRC, i lavoratori di un supermercato o di un ipercoop si passeranno dal luogo di lavoro parola per raccontare la loro giornata, i loro talenti e qualche piccola curiosità e aneddoto.
Coop Meridiana di Reggio Emilia
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BIRRA PERONI CHIAMA L’ITALIA Birra Peroni ha lanciato il video “Noi ci siamo”, che raccoglie tutte le iniziative messe in campo per fronteggiare l’emergenza Covid-19. L’azienda, nell’ambito della campagna digital Birra Peroni ChiAma l’Italia, ha realizzato un video per trasmettere vicinanza e incoraggiamento agli italiani in questo momento di emergenza per tutto il Paese ma anche per raccontare le iniziative concrete promosse a sostegno delle proprie persone, della rete commerciale e della comunità. Lo storytelling del video #noicisiamo crea un terreno emozionale e valoriale condiviso con gli italiani: dai momenti di passione, che hanno sempre contraddistinto il rapporto tra Birra Peroni e i consumatori, alle difficoltà che hanno improvvisamente cambiato la vita di tutti, dalle persone che lavorano tutti i giorni fino all’amore per il nostro Paese. Sulla pagina Facebook «Birra Peroni ChiAma l’Italia», e su tutti gli altri canali social di Birra Peroni - LinkedIn, Twitter e YouTube - sarà possibile rimanere aggiornati sulle iniziative dell’azienda.
IL CENTRO COMMERCIALE FIORDALISO SBARCA SU TIKTOK La condizione eccezionale che stiamo vivendo ha portato inevitabilmente tutti a trascorrere più ore chiusi nelle proprie case incrementando l’utilizzo dei social network. Il Centro Commerciale Fiordaliso, di proprietà di Galleria Verde, joint-venture tra le società Eurocommercial e il Gruppo Finiper, ha colto questa opportunità per debuttare su TikTok, il social del momento, che conta 29 milioni di follower e innumerevoli contenuti realizzati all’interno delle mura domestiche, suo tratto distintivo. Il Fiordaliso è il primo shopping centre in Italia a dare vita a una campagna di comunicazione integrata su TikTok, grazie all’apertura del Canale ufficiale e al coinvolgimento di Creator, anche chiamati TikToker, come Gaia Bianchi e Anna Ciati,che contano rispettivamente 861k e 892k follower.Entrambe sono state coinvolte per realizzare contenuti video tramite i quali sfidano gli utenti a replicare le challenge del Fiordaliso.
LA RADIO IN-STORE, LO STRUMENTO PIÙ EFFICACE PER COMUNICARE NEI NEGOZI DURANTE LA RIAPERTURA
LE VENDITRICI DIVENTANO FASHION INFLUENCER PER ACCORCIARE LE DISTANZE CON LE CLIENTI
M-Cube, leader europeo nei servizi di In-Store Digital Engagement, ha lavorato attivamente nelle scorse settimane nella creazione di contenuti per le radio In-Store dei retailer aperti, soprattutto nel settore della GDO, utili a gestire al meglio le criticità di questo periodo, e si appresta a farlo anche per le catene delle categorie merceologiche di prossima riapertura. I comunicati emozionali vengono utilizzati per fare sentire il brand più vicino ai propri clienti e favorire un clima positivo e rassicurante durante la permanenza in negozio: comprendono messaggi di benvenuto e bentornato in negozio, ringraziamenti al cliente per la fedeltà e la fiducia, oltre a messaggi di scuse per i piccoli disagi legati alla fase di riapertura (eventuali code all’ingresso o disponibilità limitata di alcuni articoli). M-Cube ha inoltre lanciato un servizio di comunicazione on-demand attraverso il quale il personale di vendita può attivare e gestire comunicati specifici tramite una app dedicata.
Motivi, Oltre e Fiorella Rubino svelano un approccio di comunicazione inedito e finora inesplorato, in piena sintonia con il “digital boost” innescato dal periodo che stiamo vivendo. Il personale di vendita dei negozi presterà il proprio volto e la propria voce ai brand, calandosi nel nuovo ruolo per continuare ad affiancare e ispirare le clienti nelle loro scelte. Un dialogo costante, una connessione istantanea, uno scambio diretto che trasmette il senso realistico dello shopping e il lato umano di chi ogni giorno contribuisce al successo dei tre brand, ovvero 2.500 venditrici impegnate da sempre ad offrire una customer experience completa e vibrante che nel tempo ha generato 31 milioni di ingressi annuali nei negozi e 1,5 milioni di clienti fidelizzate. Si sono votate tramite la piattaforma Workplace di Facebook, quindi sono proprio loro ad aver scelto in prima persona i nuovi volti che andranno online nel corso delle prossime settimane.
IKEA, L’AZIENDA CHE HA RIVOLUZIONATO IL CONCETTO DELL’ABITARE Siamo nel 1955 e il futuro designer della futura multinazionale, Gillis Lundgren, deve ritirare un piccolo tavolo presso una fabbrica di mobili per conto di Ikea, piccola impresa della provincia svedese, ma è impossibile caricarlo nella vettura. A quel punto Lundgren ha un’intuizione, smonta le gambe del mobile e le sistema sotto il relativo piano. Da questa idea nascerà un modello totalmente nuovo di business: la vendita di mobili da montare. Ingvar Kamprad è il fondatore di Ikea, l’uomo che ha rivoluzionato il concetto dell’abitare. Oggi, ogni giorno, milioni di persone acquistano componenti dagli scaffali Ikea per montarli a casa propria, con le piccole chiavi a brugola. Quasi nessun altro ha trasformato le case in cui viviamo più del fondatore Ingvar Kamprad, con i suoi mobili a prezzi accessibili, gli imballi piatti per componenti da montare, i tanti prodotti iconici. E siamo alla terza generazione di persone concepite su suoi letti montabili.
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Si sono registrati, per l’anno passato, dati incoraggianti per tutto il settore che ci auguriamo riprendano lo stesso trend positivo una volta terminata l’emergenza
RISTORAZIONE: SETTORE IN FERMENTO
E, in questo contesto di rinnovamento, cambiano le abitudini, la formazione degli addetti ai lavori, i modelli di business, i nuovi prodotti e servizi, ma la bontà dei prodotti alimentari italiani, da cui è nata una cucina che è un’eccellenza apprezzata in tutto il mondo, resta invariata e farà registrare ancora una volta numeri con il segno più
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n settore molto importante nel nostro territorio sia per numero di aziende, sia per numero di lavoratori coinvolti. Questa è la ristorazione e ora che siamo di fronte a un cambiamento che per i prossimi anni, e non mesi, si annuncia molto profondo forse poco o nulla resterà come prima. La ristorazione organizzata sta correndo ai ripari. Da una parte sta adottando gli ammortizzatori sociali per i dipendenti e gli strumenti per l'alleggerimento dei costi, dall'altra sta cercando nuovi driver per cercare entrate economiche alternative alla classica somministrazione e guarda anche al futuro, analizzando i possibili cambiamenti. Andando indietro e con uno sguardo al passato, ad un passato recentissimo, se si guardano i dati messi in fila da Fipe, la Federazione dei Pubblici esercizi,
all’interno del rapporto 2019, si nota come il settore della ristorazione ha conosciuto una stagione estremamente dinamica. Ad oggi secondo l’ultimo censimento disponibile, sono 336mila le imprese della ristorazione attualmente attive. Sono 112.441 quelle gestite da donne che scelgono in un caso su due di aprire un ristorante. 56.606 imprese sono, invece, gestite da giovani under 35. Sono infine 45mila le imprese che hanno soci o titolari stranieri. Negli ultimi 10 anni i posti di lavoro, misurati in unità di lavoro standard, in bar e ristoranti sono cresciuti del 20%, a fronte di un calo dell’occupazione totale del 3,4%. Nel terzo trimestre del 2019 l’indice del fatturato (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) delle imprese
OGGI PIÙ CHE MAI: UN MARCHIO DOC CONTRO L’ITALIAN SOUNDING Quello dell’Italian sounding è un problema che si sta estendendo sempre più e che ormai non vede coinvolti solo i prodotti italiani. Sempre più numerosi sono infatti i casi di plagio all’estero dei marchi dei principali ristoranti e delle pasticcerie italiane più note. Per questo è stato creato il marchio di riconoscimento “ospitalità italiana”, attraverso il quale il nostro Paese certifica che si tratta di ristoranti che utilizzano prodotti italiani e si ispirano ad autentiche ricette italiane con una forte enfasi sulle cucine del territorio. La presenza è diffusa ovunque, dall’Europa all’Oceania: il Paese con il maggior numero di ristoranti certificati sono gli Stati Uniti d’America e la prima città è New York. In totale, sugli oltre 60mila ristoranti “all’italiana” presenti nel mondo, solo 2.200 hanno ottenuto questo importante riconoscimento.L’esperienza degli affittuari ha priorità assoluta. Essa richiede alle aziende di mettere i gusti
di questi ultimi e gli utenti finali al centro di ogni decisione aziendale. La modalità operativa per personalizzare ad hoc ogni inquilino è la digitalizzazione. Ci si aspetta che l’accesso, il controllo e l’analisi dei dati diventino un fattore critico dato il continuo aumento di generazione e sfruttamento dei dati. Le aziende dovrebbero adottare l’intelligenza artificiale (IA), la quale non solo migliora l’efficienza operazionale ma aiuta anche ad identificare i rischi e le opportunità molto più velocemente di quello che possono fare le attuali tecnologie. La sicurezza informatica e la riservatezza dei dati degli affittuari stanno diventano di prioritaria importanza, dato che ad oggi l’industria dell’immobiliare commerciale ha accesso ad un’ampia varietà di dati personali come: ubicazione, comunicazione, comportamento e sentimenti dell’utente e le minacce informatiche stanno aumentando realmente e in maniera diffusa.
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SCELTI DA NOI
Kentucky Fried Chicken dona, attraverso Yum! Foundation, 50.000 dollari alla Rete Banco Alimentare La difficoltà alimentare è uno dei risvolti dell’emergenza Covid19, anche in Italia. Una realtà sulla quale interviene nel nostro Paese la Rete Banco Alimentare, che, insieme alle strutture caritative convenzionate, assiste 1.500.000 persone in condizione di povertà in tutto il territorio nazionale. Per contribuire concretamente all’attività di tale organizzazione, KFC – Kentucky Fried Chicken dona, attraverso Yum! Foundation, 50.000 dollari alla Rete Banco Ali-
mentare, che opera al centro di una filiera impegnata quotidianamente nella consegna di prodotti alimentari a persone bisognose in molti comuni italiani. Yum! Foundation è la fondazione di Yum! Brands, il gruppo di cui fa parte KFC, e sostiene programmi per l’eliminazione della fame e delle situazioni legate alla fame. Sostiene inoltre iniziative nei settori dell'arte e della cultura, dell'istruzione, dei servizi sociali e della diversity.
McDonald’s Italia ha lanciato “Condividere Valore”, il Report di impatto socio-economico Dal Report emerge che i ristoranti McDonald’s in franchising hanno generato valore condiviso per 781,5 mln €. Importante anche il fatto che la prevalenza di piccoli e medi imprenditori fra i licenziatari di McDonald’s dimostra che il modello di franchising di McDonald’s rappresenta uno stimolo all’imprenditorialità italiana. All’interno del Report, inoltre, è presente un’analisi condotta da SDA Bocconi School of Management, che ha individuato i vantaggi economici, sociali e urbanistici connessi all’arrivo di McDonald’s sul territorio, poiché l’apertura di
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un ristorante McDonald’s non rappresenta solo un volano per l’economia e il mercato del lavoro, ma crea anche benefici significativi per la comunità del territorio in cui sorge. L’inaugurazione di un McDonald’s, infatti, porta a un aumento delle persone che visitano la zona con un impatto positivo sul fatturato delle attività adiacenti (fino al 13%) e crea nuove opportu nità d’insediamento per altre attività commerciali, con la trasformazione della zona da area di passaggio ad area commerciale e la conseguente rivalutazione degli esercizi già esistenti.
che erogano servizi di ristorazione (bar, ristoranti, mense) è stato pari a 123,8 segnando una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del +2,1%. Nel complesso del turismo (alloggio e ristorazione) l’indice del fatturato ha segnato un incremento del +1,6% per effetto della performance più contenuta dei servizi di alloggio (+0,8%). La ristorazione fa meglio del complesso del turismo e del complesso dei servizi che, nel periodo, registrano un incremento dell’1,3% sempre rispetto al terzo trimestre del 2018 e dell’1,9% rispetto ai primi nove mesi del 2018. INDAGINE FIPE: IL CONSUMO DEGLI ITALIANI
Il valore dell’indice dei consumi fuori casa (ICEO) è pari, nel 2019, a 43,0, in moderata crescita rispetto all’anno precedente (+0,3%). Il 64,3% degli intervistati consuma la colazione fuori casa almeno una o due volte al mese e il 10,8% dichiara di consumarla tutti i giorni. Il bar/caffè continua, anche nel 2019, a risultare il luogo per eccellenza della colazione fuori casa. Il 67,6% degli intervistati consuma il pranzo fuori casa almeno una o due volte al mese nel corso della settimana, il 10,4% pranza fuori casa tutti i giorni. Oltre il 27% degli intervistati afferma che rispetto al 2018 il consumo del pranzo fuori casa durante la settimana è aumentato fortemente o lievemente e nel 57,7% dei casi è rimasto invariato. Il 66,7% degli intervistati consuma il pranzo fuori casa nel week end, almeno un sabato o una domenica al mese, il 6,4% pranza fuori casa tutti i fine settimana. Il 62,5% dei rispondenti ha affermato di consumare la cena fuori casa almeno uno o due volte al mese. Il 5,6% è solito cenare fuori casa 3 o 4 giorni alla settimana. La fascia di prezzo su cui si attesta una cena tipo è tra i 10 e i 20 euro (il ruolo della pizza appare evidente), anche se più di un terzo degli italiani riserva ad una singola cena dai 21 ai 30 euro. Il luogo prevalentemente scelto per tale occasione di consumo resta, come per il 2018, la trattoria/osteria/ristorante (64,5%), al secondo posto la pizzeria con servizio al tavolo (59,0%). Dati incoraggianti per tutto il settore che ci auguriamo riprendano lo stesso trend positivo una volta
terminata l’emergenza. Tutti torneranno al lavoro e tutti avranno la necessità di nutrirsi, si continuerà ad essere innamorati del cibo. Anche se crescerà il numero di coloro che lavoreranno da casa, molti lavoratori riprenderanno a mangiare fuori casa e riprenderanno a frequentare bar e paninoteche, che offrono pranzi veloci e ai quali verrà sempre più richiesta la possibilità di prenotare e consegnare in ufficio un lunch box. La cena continuerà ad essere vissuta come un momento conviviale importante, un “lusso” da condividere con la famiglia o gli amici. E, in questo contesto di rinnovamento cambiano le abitudini, la formazione degli addetti ai lavori, i modelli di business, i nuovi prodotti e servizi, ma l’Italia con la grande varietà dei suoi paesaggi, la ricchezza della sua storia e della sua cultura sarà sempre considerata uno dei paesi più belli del mondo. La fantasia, la creatività e la passione che distingue gli italiani ha fatto sì che l’Italia sia un paese straordinario per la bontà dei suoi prodotti alimentari da cui è nata una cucina che è un’eccellenza apprezzata in tutto il mondo.
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Solo gli operatori che sapranno cogliere rapidamente e cavalcare i cambiamenti potranno uscire indenni
DIROTTARE GLI SFORZI ECONOMICI SULLA VALORIZZAZIONE DEL MARCHIO ITALIA Il Presidente di Confimprese Mario Resca fa il punto sulla situazione del momento: “Per cogliere appieno tali opportunità, saranno necessari investimenti su cui si auspica un concreto supporto da parte del governo. Il governo deve aiutare adesso il commercio, finanziandolo anche a fondo perduto”
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che, da un lato, allarmano e, dall’altro, ci spingono a immaginare scenari nuovi a cui dobbiamo rispondere e reagire cercando di non perdere la passione e il senso di convivialità che da sempre legano cibo e divertimento, la vera arte di vivere la tavola all’italiana. Innegabilmente il pubblico, provato il food delivery e i sistemi di ordine online, dovrà essere rieducato alla socialità e a un rinnovato consumo fuori casa”. Secondo lei quando ci sarà la ripartenza del settore e quali le priorità?
Mario Resca
S
iamo di fronte a un cambiamento che per i prossimi mesi, si annuncia molto profondo. “Per guidare le vendite sarà necessario pensare a nuove modalità di interazione del consumatore – afferma Mario Resca, Presidente Confimprese con il canale fisico e online, come l’organizzazione di punti vendita, e-commerce e food delivery. Se già nella prima fase dell’emergenza l’online ha avuto davanti a sé una strada libera da intralci, sembra che anche per quelle successive possa continuare a mantenere un livello alto nelle abitudini di acquisto dei consumatori. La ristorazione è sicuramente uno dei settori più colpiti in questo momento di emergenza. Quali sono le imminenti sfide per il futuro del settore?
“Il primo dato da sottolineare è che il food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) ha registrato nel mese di marzo una caduta del 77% secondo i dati dell’Osservatorio Confimprese-EY diffusi a fine aprile. Prevediamo che in tutta Italia il 30% dei negozi non riuscirà più ad aprire. Nel tempo spariranno molti retailer, perchè non ce la faranno a sopravvivere. Inutile illudersi che possano svilupparsi nuove aziende commerciali, gli imprenditori non nascono dall’oggi al domani. Le informazioni per la ripartenza sono ad oggi confuse, spesso accompagnate da annunci precipitosi
“L’unico vantaggio in questo momento è dato dall’accelerazione delle vendite online, che non ha vincoli e proibizioni merceologiche, ma il totale è sempre più drammatico. Con una perdita dei fatturati del 100%, anche il prossimo trimestre sarà drammatico. Avremo un autunno freddissimo, il retail perderà migliaia di dipendenti, avremo un tasso di disoccupazione sempre più alto. Per motivi sanitari si venderà più su Internet anche perché tutti, anziani compresi, sono diventati più abili nell’ordinare online, ma il totale tra online e offline sarà comunque minore. Il nostro è un grido d’allarme, il Paese si sta impoverendo come mai negli ultimi settant’anni. Il governo deve aiutare adesso il commercio, finanziandolo anche a fondo perduto. Il commercio va ascoltato, gli imprenditori vanno ascoltati, anche perché a differenza dell’industria, il settore è frazionato ed è fatto anche da piccoli imprenditori che non ce la fanno a sopravvivere". In che modo lo Stato dovrebbe sostenere il settore. Quali sono le giuste misure per la sopravvivenza del settore?
“I decreti governativi per l’emergenza hanno trascurato il commercio. L’errore è stato quello di non avere considerato il commercio parte della filiera turistico-ricettiva: ogni camera cancellata in un hotel è un tavolo in meno in un ristorante e una famiglia o un consumatore in meno che entra in un negozio. Confimprese si è fatta portavoce del grido d’allarme dei suoi 350 brand commerciali che, con i negozi chiusi da oltre due mese, han-
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no perso il 95% dei fatturati. Abbiamo avanzato le nostre proposte al governo sostenute da una massiccia campagna di comunicazione per promuovere il dialogo sul tema canoni di locazione, in quanto si è creato un corto circuito tra retailer e proprietari immobiliari nei centri commerciali e centri città sui canoni d’affitto, con cui non riusciamo ad avviare un tavolo di lavoro comune. Il Centro Studi Confimprese ha certificato che il 90% delle imprese associate ha revocato i sepa per il pagamento anticipato dei canoni d’affitto per il trimestre aprile-giugno. È inevitabile che si creino tensioni con le proprietà immobiliari. Inoltre, auspichiamo che ai proprietari di immobili ad uso commerciale venga concesso, alla riapertura, un credito d’imposta laddove trovino un accordo sulla rinegoziazione dei canoni. Dovranno potere usufruire di benefici fiscali attraverso un meccanismo mirato sia ad evitare la tassazione ordinaria dei canoni non percepiti sia sgravi fiscali proporzionali ai canoni non corrisposti. Quanto ai retailer è necessario che si riconosca il credito d’imposta rivisto dall’art. 65 del Cura Italia
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estendendolo a tutte le tipologie contrattuali e categorie catastali e alle attività che pur non essendo state chiuse, in quanto ritenute essenziali, hanno subìto comunque gli effetti negativi della crisi economica, registrando un drastico calo del fatturato anche in questa seconda fase. Questa la principale richiesta che Confimprese ha presentato alle istituzioni. Tuttavia, ritenendo che il Cura Italia non abbia preso sufficientemente in considerazione il commercio, l’Associazione ha chiesto di riconoscere i seguenti punti: 1. ridurre le rate di acconto dell’Irpef e delle relative addizionali, dell’Ires e dell’Irap dovute per il periodo d’imposta in corso; 2. riconoscere le conseguenze del Covid-19 come causa di forza maggiore; 3. prorogare la lotteria degli scontrini al 1 gennaio 2021; 4. abbattere le commissioni per gli incassi tramite Pos”. Come immagina il futuro della ristorazione italiana dopo l’emergenza sanitaria? Sono com-
patibili le misure di sicurezza da adottare per il settore. Se no cosa suggerisce?
“Le limitazioni con cui dovremo fare i conti per un tempo non brevissimo imporranno profondi cambiamenti nelle più consolidate abitudini e richiederanno la necessità di continuare a garantire un servizio veloce e di qualità. Riteniamo importante l’inserimento di Sanitunnel (tunnel che oltre alla sanificazione delle persone e delle cose misurano la temperatura corporea e verificano se la persona è munita di mascherina e guanti). Si potrebbe pensare di sviluppare i seguenti punti: cassa automatica per la gestione del menù e del pagamento o una cassa con presenza di operatore che svolge anche la funzione di receptionist e gestisce le comande per il delivery; uso del touch-screen con eventuale cassa remota per rendere più veloce la gestione delle ordinazioni diminuendo il tempo di attesa al tavolo; riorganizzazione degli spazi di sala aumentando la distanza tra commensali in osservanza alle normative”.
noi saremo sollecitati a comprare i prodotti della nostra terra e delle nostre aziende manifatturiere. I Paesi stranieri – tutti, senza alcuna eccezione – sono da sempre affamati di made in Italy, abbiamo prodotti iconici che tutto il mondo ci invidia. Si dovrà lavorare lungo tutta la filiera per tornare a produrre ciò che ci ha reso unici nel panorama industriale e commerciale nel mondo e dirottare gli sforzi economici sulla valorizzazione del marchio Italia”.
Quali potrebbero essere le strategie economiche da adottare per rimettersi in marcia?
“La mission di Confimprese è chiara: vogliamo continuare a essere il veicolo del successo del made in Italy, dall’alimentare alla moda, puntiamo a difendere e a qualificare ancora di più i nostri marchi, vogliamo valorizzare competenze, esperienze e cultura del nostro tessuto economico. Puntiamo a sviluppare le nostre attività ponendo sempre al centro delle nostre strategie il cliente che deve essere attirato dalla qualità e affidabilità dei prodotti italiani. Vogliamo aiutare le nostre imprese ad accettare e a vincere le sfide dell’internazionalizzazione, dobbiamo conquistare spazio, fatturato e mercati fuori dai nostri confini. Ma in questo momento non abbiamo più alcuna certezza, perché resta da capire quanto può ancora reggere il commercio nel nostro Paese. Detto questo, sono fermamente convinto che quando saremo fuori dalla crisi, assisteremo a una straordinaria ripresa del made in Italy. In primo luogo perché negli italiani si è risvegliato un senso di patriottismo come non si vedeva da settant’anni. Tutti
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La cucina è un gesto di amore che rafforza i rapporti e che per questo non passerà mai di moda
IL FOOD DELIVERY: UNA BUONA SOLUZIONE PER RIPARTIRE Intervista a Claudio Sadler, Chef 1 Stella Michelin: “ritengo fondamentale un intervento da parte del governo, mi aspetterei: un finanziamento a fondo perduto, per aiutarci a sostenere, anche se solo in parte, le perdite dovute ai mancati incassi dei mesi di chiusura, un’agevolazione nell’accesso al credito, per aiutarci a ripartire, un abbassamento, se non l’eliminazione, delle tasse per i restanti mesi del 2020
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Come immagina il futuro della ristorazione italiana dopo il Covid- 19? Quali le priorità?
Claudio Sadler
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l settore della ristorazione affronta una delle più gravi crisi degli ultimi decenni. Un settore molto importante nel nostro territorio sia per numero di aziende, sia per numero di lavoratori coinvolti. Abbiamo intervistato Claudio Sadler, Chef 1 Stella Michelin.
“La priorità, come anticipato, è la sicurezza, per cui ci impegneremo a mettere in atto tutte le disposizioni governative per fare in modo che il nostro luogo di lavoro sia il più possibile sicuro per tutti. A questo proposito, mi piacerebbe riuscire a far fare il tampone a tutti i miei dipendenti per avere la certezza che non siano portatori asintomatici del virus una volta che torneranno sul posto di lavoro. Per quanto riguarda il futuro della ristorazione, fino a quando non si sarà trovata una cura a questa malattia, ci saranno sicuramente dei cambiamenti nella somministrazione del cibo. La principale, a cui mi sono affacciato da poco aprendo il mio “negozio” su www.cosaporto.it è il food delivery. Penso che quella del food delivery possa essere un’ottima opportunità per ripartire in questa situazione specifica, ma anche una buona pratica da alimentare in futuro. Probabilmente molte persone, anche quelle che non si erano mai approcciate al food delivery
Chef, qual è il primo messaggio che vorrebbe lanciare?
“In primis, ci tengo a dire che la salute e la sicurezza delle persone, per me, è la cosa più importante, sia quando si parla di clienti, sia quando si parla di dipendenti. Per cui vorrei avere la certezza di ripartire quando sarò sicuro che i miei collaboratori abbiano la possibilità di tornare a lavorare in piena sicurezza. Ricominciare a lavorare con troppi rischi e incertezza non mi sembra la cosa giusta da fare in questo momento. È indubbio che la situazione si protrae ormai da molto tempo e che abbiamo tutti necessità di tornare alla nostra quotidianità al più presto, ma dobbiamo farlo con le dovute cautele, per scongiurare possibili ricadute sanitarie. Ci troviamo ad affrontare un’esperienza drammatica e nuova per tutti e, in quanto tale, ancora più difficile da superare”.
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che riuscirà a mantenere le promesse fatte a sostegno delle realtà imprenditoriali colpite". Quando ci sarà la ripartenza?
prima di Covid-19, continueranno a farne uso anche dopo, quando tutto sarà tornato (speriamo) alla normalità”. Quali potrebbero essere le strategie economiche da adottare per rimettersi in marcia?
“Per poter ripartire ritengo fondamentale un intervento da parte del governo per i settori della ristorazione, del turismo e degli eventi, tutti duramente penalizzati da questa drammatica situazione. Nello specifico, mi aspetterei: • un finanziamento a fondo perduto, per aiutarci a sostenere, anche se solo in parte, le perdite dovute ai mancati incassi dei mesi di chiusura, • un’agevolazione nell’accesso al credito, per aiutarci a ripartire, • un abbassamento, se non l’eliminazione, delle tasse per i restanti mesi del 2020. Capisco che sia complicato per lo stato, ma lo è anche per gli imprenditori. Ci troviamo di fronte a una situazione senza precedenti e necessitiamo di ricevere delle misure altrettanto straordinarie. Ripongo una grande fiducia in questo governo e spero
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“La partenza ufficiale non sempre coincide con quella del settore. A mio avviso la difficoltà principale sarà far vincere alle persone le proprie paure e portarle di nuovo a godere dei momenti condivisi al ristorante. Per fare questo, spero che le misure che dovremo adottare siano semplici e non troppo invasive, per cui: sì al distanziamento dei tavoli e al servizio con le dovute precauzioni, così come la misurazione della temperatura all’ingresso o la redazione quotidiana di verbali dedicati, sono azioni che non mi spaventano e che non penso inficino sulla percezione del cliente. Mentre dico no alle barriere in plexiglass che mettono il cliente a disagio facendogli perdere il vero senso di una cena al ristorante: la voglia di godersi un momento di piacere. A questo proposito, per invogliare i miei clienti a tornare presto a trovarmi da Sadler e Chic’n Quick, i miei ristoranti milanesi, ho da poco introdotto l’offerta speciale “Ritorno al Futuro - il piacere di riunirsi a tavola” che prevede uno sconto del 35% sui menu degustazione di entrambi i ristoranti, acquistabile nella sezione shop del sito www.sadler.it e riscattabile entro fine novembre. Lo considero un invito a riprogettare il prossimo futuro pensando a quando sarà possibile tornare a godere del piacere di riunirsi a tavola, seduti comodamente al ristorante, ritrovando la gioia di stare insieme”. Gli esperti in economia sostengono che il delivery rappresenti un valido supporto ai ristoratori...la teoria può essere applicata anche alla cucina d'autore?
“Certamente! Bisogna però farlo scegliendo partner di qualità attenti alle nostre specifiche esigenze, come www.cosaporto.it la piattaforma con cui ho iniziato da poco la mia collaborazione e che conta la presenza di “negozi” di colleghi e amici come Filippo La Mantia e Moreno Cedroni. Si tratta di un food delivery di qualità su prenotazione che ci permette di mantenere delle ottime performance, esattamente come presso il ristorante, non di un quick service”.
ripresa sarà possibile, rimarrà nella memoria dei turisti concorrendo a ritardare quella ripresa in cui tutti speriamo. In un secondo momento fiducia, nei confronti del governo e degli italiani che si sono affidati alle disposizioni superando anche le mie aspettative nel rispettarle. Ora stanchezza. La mia è una professione che mi porta a stare sempre in movimento e questo stop forzato, che all’inizio ho anche apprezzato perché abitualmente passo troppo poco tempo con la mia famiglia, inizia a pesare. Non vedo l’ora di poter ripartire”. La seconda: La Tv potrà ancora essere di supporto alla figura dello chef?
Dalla sua posizione di chef stellato, secondo lei quali saranno i trends che influenzeranno la ristorazione del futuro?
“Sono convinto che dopo la scoperta di un vaccino, quando tutto tornerà alla normalità, anche la ristorazione ritroverà la sua normale dimensione. Le persone torneranno a voler godere della vita e cosa c’è di più bello che andare al ristorante? Nel frattempo, dovremo apportare gli aggiustamenti legati alla sicurezza che gli esperti ci richiederanno e non credo che sarà una cosa così difficile da attuare. L’importante è che le persone tornino a sentirsi sicure!”.
“Assolutamente sì, spero però che si faccia sempre più cultura e meno stupidaggini! C’è voglia di imparare sulla cucina, in tutte le sue forme. Anche nel periodo di quarantena le persone si sono cimentate nella realizzazione di tantissime ricette: dolci, salate… Credo che in questi giorni, anche chi solitamente non cucina, abbia avuto l’occasione di scoprire quanto sia rilassante e piacevole poterlo fare per sé e la propria famiglia. Come dico sempre, la cucina è un gesto di amore che rafforza i rapporti e che per questo non passerà mai di moda”.
Per concludere due domande: la prima quali sensazioni ha avuto durante questa quarantena?
“Sono state tre: prima paura, poi fiducia e, infine, stanchezza. Una grande paura, soprattutto nei primi momenti, quando la situazione era davvero grave e si contavano molti morti, soprattutto in Lombardia e nella mia città, Milano. Milano è sempre stata un esempio di eccellenza in Italia, purtroppo in questa occasione si è distinta ma in negativo visto che siamo il capoluogo della regione più colpita d’Italia. Temo che questa situazione, una volta che la
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La professionalità, la competenza e il servizio di qualità fanno la differenza
REMAX: PRONTI PER LA NUOVA SFIDA Intervista a Dario Castiglia, CEO e Founder di RE/MAX Italia: “La casa, sia in affitto sia di proprietà, è un bene essenziale per ogni cittadino e dal 4 maggio la Fase2 ha previsto la partenza del real estate con la riapertura delle agenzie immobiliari che sono ritornate ad esercitare e a visitare gli immobili nel rispetto delle normative”
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ppartamenti con spazi esterni (balconi, terrazze, giardini privati e condominiali), case indipendenti o semi-indipendenti; metrature più grandi con una migliore suddivisione degli spazi per gestire da casa il lavoro o sopperire alla mancanza di privacy emersa durante la quarantena. Sono queste le caratteristiche che dovranno avere le abitazioni che gli italiani cercheranno nel periodo post emergenza. Comunque la casa, sia in affitto sia di
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proprietà, è un bene essenziale per ogni cittadino e dal 4 maggio la Fase2 ha previsto la partenza del real estate con la riapertura delle agenzie immobiliari che sono ritornate ad esercitare e a visitare gli immobili nel rispetto delle normative. Emerge, però, un nuovo scenario per l’intermediazione immobiliare nell’indagine che RE/MAX Italia, gruppo in franchising leader del mercato mondiale con 450 agenzie sul territorio nazionale, ha svol-
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di fare una prima scrematura senza la necessità di visitare fisicamente l’immobile, fino alla creazione di rendering per l’arredo della casa. Ci saranno cambiamenti tra gli acquirenti anche per quanto riguarda la scelta delle location?
“Anche qui si delineano nuove esigenze, con un 45,2% che prevede lo spostamento della domanda verso aree più periferiche, in prossimità di esercizi e servizi quali supermercati, farmacie e scuole (55,92%) e adiacenti a parchi e/o giardini pubblici (54,98%). Tutto nell’ottica di prediligere al centro città una migliore qualità della vita”. Come vi siete preparati durante il lockdown per affrontare questo nuovo scenario?
Dario Castiglia
to tra gli oltre 4.000 affiliati del proprio network. Obiettivo: delineare il profilo di uno scenario, non affidandosi alle sensazioni del singolo, ma evidenziando l’opinione di un panel rappresentativo del comparto, attivo peraltro in tutta Italia. “Certamente ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo dell’intermediazione immobiliare: cambierà il rapporto tra agenti e consumatori, puntando su una consulenza sempre più mirata. Inoltre, il fai da te sarà penalizzato perché, per minimizzare e gestire al meglio i contatti tra persone, sarà sempre più necessario l’intervento professionale dell’agente immobiliare che avrà sempre più il ruolo di property finder”, dichiara Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX Italia. “In prima battuta saranno i nostri agenti a visitare le case con le dovute dotazioni, per poter poi presentare agli acquirenti solo una selezione mirata, laddove possibile sfruttando l’utilizzo di tecnologie come virtual tour, realtà aumentata, formulari editabili online e firma a distanza”. E aggiunge: “In generale riteniamo che saranno la professionalità, la competenza e il servizio di qualità a fare la differenza. E noi di RE/MAX siamo pronti ad affrontare compatti questa nuova sfida”. L’emergenza, dunque, ha stimolato gli operatori a digitalizzare i processi con la creazione di app inedite che vanno dai tour virtuali, che permetteranno
“Durante il lockdown non siamo mai stati fermi. Il nostro network ha continuato ad operare da remoto, nel totale rispetto delle normative, soprattutto sfruttando queste settimane per training formativi e per una riorganizzazione interna così da essere pronti alla riapertura con una rimodulazione del servizio fortemente orientato all’utilizzo di nuove tecnologie. Il 98,61% degli agenti immobiliari ha dedicato tempo alla formazione per implementare i nuovi strumenti tecnologici; contemporaneamente l’81,94% ha mantenuto contatti con la clientela in chiave di fidelizzazione. Oltre il 50% si è attivato nell’acquisizione di nuovi immobili, il 40,7% ha fatto quotazioni per chi ha già manifestato la necessità di vendere, mentre una quota minore ma comunque significativa degli intervistati (38,89%) ha gestito vere e proprie trattative”. Quali saranno i tempi per la vendita di un immobile e come deve intervenire lo Stato?
“Dalla nostra indagine il 60% degli affiliati RE/MAX prevede un allungamento del tempo medio per la vendita di un immobile, fino a 3 mesi e quasi l’unanimità ritiene che il Governo debba mettere in campo misure a sostegno del real estate: da un lato, la semplificazione delle pratiche burocratiche (82,57%) con un forte orientamento alla digitalizzazione delle stesse (66,51%); dall’altro, agevolazioni fiscali per l’acquisto di immobili (77,06%) e per l’erogazione di mutui (66,06%). Il tutto in un’ottica di ripartenza dell’economia e del mercato”.
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/ STORIA DI COPERTINA /
Il Gruppo ha 4 ristoranti: due a Napoli uno a Milano e uno a Catania. Tutti a gestione diretta
MAMMINA HOLDING: IL CIBO NON UN PRODOTTO DA VENDERE MA UNA ESPERIENZA DA FAR VIVERE Intervista a Antonio Viola, Founder, Presidente e Ceo del Gruppo: “la nostra azienda è matura per affacciarsi sul mondo del franchising. Abbiamo l’adeguato know-how e l’esperienza giusta per sviluppare un format franchising, con la nostra ingegnerizzazione e semplificazione, con la formazione e la ricerca continua abbiamo creato valore per una proposta vincente”
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no. Quindi alla cucina tradizionale napoletana e a quella italiana, nel rispetto della tradizione utilizzando ricette autentiche. Ci racconta qualcosa delle sue origini?
“Sono di Napoli, mi sono diplomato in Elettronica, con una passione sin da piccolo per computer e videogiochi. Mi sono anche iscritto alla Facoltà di Ingegneria ma subito ho colto una opportunità di lavoro e così ho lasciato i libri scolastici per passare alla computergrafica”. Che valore ha avuto la sua famiglia, le sue origini, per la sua formazione e per la sua attività professionale?
Antonio Viola
N
apoli è la sua città, il suo ritrovo dopo i frequenti viaggi di lavoro. “La mia casa che mi accoglie, seppur piena di contraddizioni, e nonostante vorrei vederla migliorare in tante cose, mi basta respirare il suo mare e mi rigenero”. A raccontare di sé è Antonio Viola, Founder, Presidente e CEO di Mammina Holding, il ristorante e pizzeria presente a Napoli, Milano e Catania, dove la cucina è ispirata a tutto ciò che è naturale, genui-
“Nasco da una famiglia normalissima che ha sempre fatto sacrifici per crescere tre figli e darci la possibilità di raggiungere i nostri obiettivi: studio, carriera, famiglia. Mia madre, casalinga, che spesso mi suggerisce piatti da inserire nel menu. Mio padre, pensionato, col quale ho avuto la soddisfazione anche di collaborare insieme nelle mie aziende. Sono stato fortunato perché hanno creduto molto in me. Mio padre è stato sempre un esempio e con lui mi sono confrontato e scontrato più volte e mi ispiro al suo spirito di sacrificio per portare avanti le mie aziende e la famiglia “Mammina”. Mia moglie invece è sempre al mio fianco, la musa ispira-
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che le ambizioni erano grandi, con il mio brand: Mammina”. Perché nasce Mammina?
trice, in effetti anche il brand graficamente è ispirato a lei. Architetto, carattere forte ricopre il ruolo di responsabile del design e della manutenzione dei locali ma con lei sperimentiamo e prepariamo le ricette e testiamo ogni singolo piatto prima di metterlo in “produzione”.
“Come dicevo prima, Mammina nasce dalla mia passione per la buona cucina. Dopo aver girato il mondo, ed aver assaggiato la cucina e le pietanze tipiche di ogni stato, tornavo a Napoli e - complice le grandi tavolate fatte in famiglia, dove ogni occasione era buona per mangiare e stare tutti insieme, e dove le chef erano solitamente le “nonne”, divenendo perciò le mamme di tutti i commensali - capivo che l’unico posto e l’unica cucina che mi fa sentire davvero bene è quella di casa, la cucina della Mammina Partenopea! Alla domanda “Chi cucina meglio al mondo?” probabilmente il 90% risponderebbe la propria Mamma. Pensando quindi alla miglior chef assoluta ho creato il marchio Mammina che, per i napoletani è un vezzeggiativo molto usato. E allora decido di creare un luogo, che io stesso sceglierei, per qualità e tradizione, dove io stesso ne divento il fan n°1, nasce così “Mammina pizzeria e cucina genuina”.
Ci parli un po’ del suo percorso professionale fino
Qual è la peculiarità dei vostri prodotti e quali le
ad arrivare a Mammina?
ragioni del successo?
Mammina Milano
“Ho iniziato nel settore tecnologico e ciò mi ha consentito di immergermi nel mondo della robotica e delle Telecomunicazioni (ICT) che prima vivevo da autodidatta. Così sono cresciuto attraverso collaborazioni con grandi industrie, prima di tutte la Fiat, ed aziende di consulenza tecnologica come Andersen Consulting oggi Accenture, fino a fondarne una che esprimesse la mia visione. Fondai prima la Process Engineering e poi, alla fine degli anni ’90, la Global Consulting S.p.A. Ma da buona forchetta quale sono, in ogni viaggio di lavoro mi appassionavo ai prodotti culinari delle terre che visitavo e ammiravo quegli imprenditori del food che curavano tutti i particolari, il cibo non era solo un prodotto da vendere ma una esperienza da far vivere. Il sogno della ristorazione man mano cresceva fino a quando non sono riuscito ad entrare in questo mercato prima come franchisee Rossopomodoro e poi, visto
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“Ci ispiriamo a tutto ciò che è naturale, genuino. Quindi alla cucina tradizionale napoletana e a
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quella italiana, nel rispetto della tradizione utilizzando ricette autentiche. Inoltre siamo certificati Associazione Vera Pizza Napoletana, che per noi è un vero segno distintivo e, non ultimo AIC-Associazione Italiana Celiachia con un apposito menu non solo pizza ma anche con antipasti, primi, secondi e dolci. Per Mammina questa ultima certificazione, che risale già al 2014, è molto importante: il cibo deve unire non dividere. E consentire a tutti di poter mangiare alla stessa tavola è motivo di orgoglio, così come il menù “Natural Diet” sviluppato in partnership con il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, un menù senza grassi aggiunti, senza zuccheri, senza sale, senza lattosio né glutine. Questo menù è dedicato a tutti i clienti che seguono un regime alimentare controllato e desiderano nutrirsi in modo sano e naturale senza rinunciare al gusto. Abbiamo inoltre aderito fin dal principio al progetto slow food, che tutela piccole produzioni di qualità da salvaguardare, realizzate secondo pratiche tradizionali e all’Arca del Gusto: un catalogo di prodotti che appartengono alla cultura e alle tradizioni di tutto il mondo e che rischiano di scomparire”.
Qual è stata la più grande soddisfazione nella vita personale e nella vita lavorativa?
“Da persona ambiziosa non posso che dirle quelle che ancora non ho raggiunto”. Qual è la sua più grande paura?
“La gente non ha paura di morire ma di non aver mai vissuto, ecco la mia paura più grande è non lasciare un “segno” nella vita”. Il più grande rimpianto?
“Al momento non credo di avere rimpianti”. Ha un sogno nel cassetto ancora da realizzare?
“Oggi più che mai salute per me e per la mia famiglia e farla crescere”. Cosa vuol dire per lei essere all’avanguardia, essere pionieri. Voi nella vostra attività lo siete?
“Nel mondo del food è difficile essere pionieri quindi direi piuttosto che siamo sperimentatori. Nelle ricette, negli abbinamenti ed anche nella selezione delle materie prime, ma senza stravolgere i sapori. Abbiamo un’apposita area “Mammina Lab” nella quale sperimentiamo gli abbinamenti per creare esplosioni di sapori per i nostri clienti. A livello gestionale invece posso dire che siamo all’avanguardia nei processi di standardizzazione e nell’informatizzazione. Ma l’elemento centrale è il
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capitale umano: è sempre la squadra che vince ed ognuno di noi può dare un contributo così da generare un’intelligenza collettiva. Da sempre credo che il tempo sia una variabile strategica e la base di partenza del leader per non dissipare tempo sia proprio il capitale umano, la propria squadra. Io cerco di selezionare e scegliere le persone con i miei stessi valori morali, devo riconoscere in loro la lealtà, la passione, la motivazione, la determinazione ed ovviamente le competenze e con loro creo un’alleanza. Non esiste una squadra senza conflitti ma cerco di gestirli con empatia affinché sia un momento di crescita e di arricchimento. Perché l’insieme di tutti i confronti, come ho già detto prima, genera l’intelligenza collettiva. Il vero leader genera fiducia ed attaccamento alla maglietta, il leader è parte integrante della squadra, pone obiettivi chiari e raggiungibili e valuta il proprio team in base ai meriti, ecco io ci provo tutti i giorni”.
non deve essere un fine ma un mezzo per portare avanti i propri sogni. Noi tutti siamo “animali sociali” e le mie aziende vivono di socialità. Noi non facciamo “alimentazione umana” ma esperienza di cibo, regaliamo emozioni, i nostri clienti vogliono sentirsi a casa, vogliono essere coccolati, vogliono mangiare bene insieme ad amici e parenti, questo è Mammina!”.
Cosa rappresenta oggi la sua azienda nel merca-
franchising?
to del business?
“Si la nostra azienda è matura per affacciarsi sul mondo del franchising. Credo che abbiamo l’adeguato know-how e l’esperienza giusta per sviluppare un format franchising, con la nostra ingegne-
“Credo che il business sia la conseguenza di ciò che si fa con passione. Il cibo è arte è cultura è socialità, i guadagni sono la conseguenza. Il denaro
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Quanti ristoranti aperti e dove. Tutti a gestione diretta?
“Il Gruppo Mammina ha 4 ristoranti: due a Napoli, in via Partenope sul meraviglioso lungomare ed in via Santa Brigida nei locali storici che un tempo ospitava il foyer del Salone Margherita, uno a Milano nei pressi dell’Arco della Pace ed uno a Catania. Tutti a gestione diretta”. Nell’imminente futuro la sua azienda è abbastanza matura per trasformarsi in un business format
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rizzazione e semplificazione, con la formazione e la ricerca continua abbiamo creato valore per una proposta vincente”. Quali sono i vostri punti di forza per convincere un vostro potenziale affiliato. Perché un potenziale affiliato deve scegliere Mammina?
“Adottiamo un sistema organizzativo vincente, semplificato ed efficace. Partiamo dal valore della nostra proposta che punta a far vivere un’esperienza di cibo della tradizione napoletana. L’ingegnerizzazione ci ha permesso una standardizzazione e semplificazione di tutte le procedure operative e soprattutto il controllo di gestione in tempo reale. Abbiamo realizzato un manuale operativo chiaro anche a chi non è del settore della ristorazione. Inoltre tramite la nostra unità “Mammina Academy” ci occupiamo della formazione sia teorica che pratica on site presso i nostri ristoranti. Sul nostro sito si possono trovare maggiori informazioni: www.mammina.com/franchising/. Naturalmente garantiamo anche l’assistenza tecnica e la ricerca continua per la realizzazione dei nostri menù”. Come guardate all’estero… E un’ipotesi che prendete in considerazione?
“Si ci interessa molto ma non prima del secondo semestre 2021, l’attuale emergenza sanitaria mi ha spinto subito ad intervenire con un “contingency
plan” per mettere le aziende in sicurezza e ad effettuare una serie di “cost saving” per poi ripartire al meglio, un po’ come un elastico ben tirato che una volta rilasciato parte velocissimo. Credo inoltre che ci sia da considerare anche l’impatto che la crisi economica del Covid avrà su tutti i mercati, anche su quelli esteri. Sarà una crisi straordinaria ma allo stesso tempo ci saranno grandi opportunità per chi saprà coglierle, ecco noi vogliamo esser pronti a coglierle con il nostro network ed i nostri futuri affiliati”. Per concludere due domande. La prima: progetti futuri per lei e l’azienda?
“Personalmente per me continuare ad innovarmi, mi piace molto mettermi in discussione per crescere, per l’azienda vorrei esplorare ed accedere ai “mercati borsistici”. La seconda: Qual è la lezione più importante che la vita le ha insegnato?
“Sicuramente quella che ci ha dato il pianeta terra a causa di tutti i soprusi che l’uomo ha perpetrato e che ci ha costretto, nelle migliori delle ipotesi, a perdere la nostra libertà per proteggerci dal CoronaVirus”.
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La ragione principale del successo di Prima Posizione, agenzia leader di web marketing, è la capacità di adattarsi a quelle che sono le necessità differenti delle aziende
PRIMA POSIZIONE, VISTA CON GLI OCCHI DI CHI LA CONOSCE BENE Zoppelletto Spa: “grazie al supporto di Prima Posizione abbiamo ottenuto l’82% in più di traffico proveniente da Google e un incremento del 285% dei contatti provenienti dai canali online”
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C
onoscere a fondo i partner principali della propria attività è fondamentale, soprattutto se si parla di una delle cose più preziose della propria azienda: il web marketing. Osannati, ma ancora troppo poco conosciuti, gli strumenti web sono oggi il mezzo più potente nelle mani degli imprenditori. Lo può raccontare Ind.i.a Spa, azienda che commercia in tutto il mondo semilavorati ornamentali e sistemi modulari in metallo per l’edilizia e l’architettura. La sua rete è in grado di distribuire prodotti in 46 Paesi e 22 filiali commerciali. LE TESTIMONIANZE DEI CLIENTI
WEB MARKETING, UNA LINFA SEMPRE
Grazie alle mani esperte di una conosciuta agenzia di web marketing, Prima Posizione, Ind.i.a è riuscita ad ottenere un sito web in grado di attirare a sé sempre più visitatori, un notevole aumento di cataloghi scaricati, un nuovo e-commerce che ha riscosso successo in breve tempo. La felice collaborazione è confermata da Davide Gonzato, direttore commerciale per l’Italia, che in una video-intervista spiega che “La ragione principale della nostra soddisfazione è la capacità dell’agenzia di adattarsi a quelle che sono le necessità differenti della nostra azienda”. Un’altra collaborazione che ha avuto esito più che felice è quella con un colosso nel settore termoidraulico. Il rapporto con la web marketing agency, iniziato nel 2017, era nato dalla semplice necessità di aggiornare un sito internet. Luca Zoppelletto, amministratore delegato dell’azienda, oggi afferma che: “Grazie a Prima Posizione siamo sempre stimolati ad attualizzare e aggiornare le informazioni online. E questo è possibile grazie alla loro consapevolezza su quelle che sono le diverse realtà. Sono il partner ideale, riescono a decifrare il nostro linguaggio aziendale, a codificarlo per essere alla portata di tutti”. Zoppelletto Spa grazie al supporto di Prima Posizione ha ottenuto l’82% in più di traffico proveniente da Google e un incremento del 285% dei contatti provenienti dai canali online. Cosa vogliamo dirvi con la storia di queste due aziende? Che il web marketing è diventato vitale per il futuro di tutti, nessuno escluso.
PIÙ VITALE
Siamo nel 2020. È l’era in cui con un clic si può fare e soprattutto comprare più o meno qualunque cosa. Ci sono Facebook, Instagram, YouTube, LinkedIn, e adesso pure Tik Tok. C’è Google, che manovra sapientemente i siti web che escono come risultati - a pagamento e non - delle ricerche degli utenti. C’è Amazon, Ebay. C’è un mercato enorme che ogni giorno di più chiede alle aziende non solo di esserci, ma di presenziare al meglio della loro forma per competere e vincere tutte le sfide del nuovo millennio. Il Retail 4.0 ci sta facendo vivere una nuova Rivoluzione Industriale, proprio sulla nostra pelle. Meglio rimanere spettatori passivi di questo grande, grandissimo cambiamento, oppure esserne veri protagonisti? Un’azienda lungimirante oggi propende per la seconda opzione. Per essere protagonisti attivi e vincenti nell’era del Retail 4.0, però, non bisogna andare alla cieca. Anzi, per trarre il meglio dalla linfa vitale del web marketing, è fondamentale affidarsi a chi conosce le regole del gioco. I professionisti che lavorano ogni giorno nel web sanno come funziona il mercato online e sono pronti a dominarlo, accettando le sfide che questo impone. Per chi è alle prime armi, quindi, qual è la prima mossa da fare per entrare nel mondo del web marketing senza fare passi falsi? Informarsi, informarsi e ancora informarsi. Per partire equipaggiati, scegliendo i professionisti che sanno il fatto loro.
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“Come vincere nel web”, storico seminario di Prima Posizione, è nato proprio con lo scopo di informare (e formare) il tessuto imprenditoriale italiano sui più importanti principi del marketing online. Tra gli argomenti più trattati troviamo:
supportare e formare voi e il vostro staff. La vostra azienda può avere una storia decennale alle spalle, oppure essere appena nata: i seminari sono aperti a chiunque abbia voglia di essere protagonista nel web, sfruttando tutte le potenzialità offerte dal mondo online.
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CHI È PRIMA POSIZIONE
I SEMINARI DI PRIMA POSIZIONE
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Il sito web: quali elementi anche strutturali deve avere il sito per poter ottenere risultati; La comunicazione: come strutturare al meglio la propria comunicazione sul sito web; Il piano di web marketing: quali sono le strategie per promuovere al meglio il proprio sito e renderlo visibile al massimo; La riprova sociale: come sfruttare l’opinione dei clienti per infondere fiducia in chi ancora non ci conosce abbastanza per accordarcela; Il ritorno sull’investimento: come garantire risultati misurabili e rientrare dell’investimento fatto, grazie all’online.
Non solo un incontro, ma la possibilità di entrare in contatto con professionisti del settore, pronti a
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Prima Posizione è un’agenzia di web marketing attiva dal 2006 e oggi dispone di una rete capillare di professionisti presenti su tutto il territorio italiano. È una squadra di esperti che mettono a disposizione le proprie competenze tecniche e mettono passione e anima per far sì che le imprese colgano al volo le innovazioni di un mercato in continua evoluzione. Per conoscere meglio Prima Posizione e i suoi servizi, visita: https://corsi.prima-posizione.it/pp/nuovi-clienti-az/ e trova il prossimo seminario nella tua zona.
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L’emissione di Security token è attività consentita in Italia in seguito all’introduzione nel nostro ordinamento delle tecnologie DLT e Smart Contract con la legge 12/2019
ICO E STO: PER LA RACCOLTA DI CAPITALI La ICO è una modalità di raccolta di capitali. La STO è un’offerta fatta da una azienda al pubblico ove chi investe riceve un titolo rappresentato da token. Come funzionano e come sono regolate Avv. Patricia de Masi Taddei Vasoli*
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a blockchain può essere definita come un libro mastro memorizzato sul computer, senza un’autorità centrale. Non esiste quindi un soggetto detentore di dati, chiamato a fornire prova di un diritto di proprietà (es. Catasto per i beni immobili) o un’autorità amministrativa (es. Ufficio Anagrafe per i dati personali) dal momento che viene definita come un registro digitale, un protocollo informatico, su tecnologia blockchain ed è una struttura condivisa e immutabile. Viene definita come un registro digitale formato da una catena di blocchi, in ordine cronologico e immutabile. La sua sicurezza è garantita dal fatto che si tratta di registrazioni con tecnologia crittografica. Essa si basa su meccanismi distribuiti (i nodi) e sulla mancanza di una entità centrale di riferimento, (DLT – Distributed Ledger Technology); è quindi un sistema democratizzato e trasparente, rappresentato da un consenso diffuso. La blockchain, proprio a causa della sicurezza che offre e della conseguente fiducia collettiva non basata su relazioni esclusive, è lo strumento utilizzato per generare unità di valore, che rispecchiano asset tangibili, strumenti di pagamento o di scambio. In generale è nota per il suo utilizzo nella emissione di criptovalute, ma bene si presta anche a varie applicazioni in campo finanziario. Facciamo qui un breve cenno a due applicazio-
ni particolarmente interessanti nell’ambito della raccolta di capitali, la ICO e la STO. LA ICO (INITIAL COIN OFFERING)
La ICO (Initial Coin Offering) è una modalità di raccolta di capitali dalla massa degli interlocutori costituita da un’operazione di crowdfunding in forma di moneta legale o di criptovaluta dietro emissione di coin/token, basata su blockchain. Per alcuni aspetti è simile alla IPO (Offerta Pubblica Iniziale) con la quale le società fanno ingresso in Borsa ed aumentano il loro capitale, quotandosi nel mercato regolamentato, aprendosi ad un pubblico più ampio di investitori. Tra le diverse operazioni economiche realizzabili tramite blockchin, le ICO costituiscono una modalità digitale di raccolta di risorse finanziarie attraverso la emissione di cryptovalute offerte agli investitori sotto forma di token digitali, tramite una piattaforma “open source” (es. Ethereum) per la creazione o lo sviluppo di altre cryptovalute e/o valute aventi corso legale (es. dollaro o euro) sulla base di un rapporto di conversione prestabilito ovvero per collocare capitali in nuovi progetti, di solito start-up. Come abbiamo detto in cambio del contributo versato gli investitori ricevono token: in sostanza l’investitore versa una certa quantità di valuta e
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alla scadenza riceverà o nuove cripto emesse sul mercato o diritti spendibili sotto diverse forme, in proporzione all’investimento fatto. I token digitali possono essere di vario tipo. Prendiamo ad esempio le classificazioni fatte dalla SEC (Stati Uniti) e dalla FINMA (Svizzera): la SEC (Security Exchange Commission) ha suddiviso ciò che non è Coin, inteso come metodo di pagamento, criptovaluta, in Utility token e Security token. In Svizzera la FINMA (Autorità Federale di vigilanza sui Mercati Finanziari) ha suddiviso in maniera analoga tra Asset token, Utility token e Payment token. • Gli Utility token: danno diritto all’utilizzo di alcuni vantaggi sulla piattaforma oppure benefici o servizi; • Security token/Asset token: rappresentano il diritto di partecipazione al profitto della piattaforma che li ha emessi; • Coins/Payment tokens: comprendono le Courrencies ovvero le Crypto nate come forme di pagamento (es. bitcoin). L’emissione di Security token è quasi sempre sog-
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getta all’autorizzazione dell’ente nazionale preposto, in quanto appunto “security”, cioè strumento finanziario. Purtroppo la normativa che disciplina le ICO è diversa da Paese a Paese. La Svizzera è stata uno dei primi Paesi europei a dare delle direttive attraverso la FINMA. Tale ente ha assunto un approccio concentrato sulla funzione economica e sulla finalità dei token e sulla loro negoziabilità o trasmissibilità ed ha confermato che, in linea generale, i token di pagamento, in quanto tali, siano paragonabili a semplici criptovalute e non debbano essere considerati delle security; altrettanto per quanto concerne gli utility token, se il loro unico scopo è quello di conferire il diritto all’accesso ad un servizio. Al contrario la FINMA ha stabilito che i token di investimento rappresentino dei valori patrimoniali, come quote di valori reali, di aziende, con possibile diritto a dividendi o al pagamento di interessi. In tal caso può essere considerato al pari di un’azione o di una obbligazione o di uno strumento finanziario derivato. FINMA ha confermato che, in caso prefinanziamento e prevendita di token di ICO che conferiscano in futuro diritti
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di acquisto di token, tali diritti possano anch’essi essere considerati securities. FINMA ha anche considerato i token dal punto di vista delle disposizioni antiriciclaggio. Ciò in particolare nel caso di token di pagamento. MALTA è stata il primo Paese dell’Unione Europea ad emanare un sistema organico di norme e più precisamente: “Malta Digital Innovation Authority Act” (in breve MDIA Act: • istituisce Autorità regolatoria dedicata alle nuove tecnologie “DLT” means a database system in which information is recorded, consensually shared, and synchronised across a network of multiple nodes, or any variations thereof, as further described in the ITAS Act, and the term “node” means a device and data point on a computer network “Innovative Technology Arrangements and Services Act” (ITAS Act) su: • certificazione di piattaforme DLT e fornitori servizi DLT (a) uses a distributed, decentralized, shared and, or replicated ledger; (b) may be public or private or hybrids thereof; (c) is permissioned or permissionless or hybrids thereof; (d) is immutable; (e) is protected with cryptography; and (f ) is auditable Alcuni Paesi hanno vietato le ICO, (come la Cina), spesso per ragioni di sicurezza, dal momento che le ICO sono state utilizzate anche in caso di vere e proprie truffe. LA STO (SECURITY TOKEN OFFERING)
La STO (Security Token Offering) è invece uno strumento finanziario partecipativo, che si presenta come un’alternativa alla ICO e agli strumenti tradizionali (Borsa ….), per la raccolta di capitale attraverso criptovalute su piattaforma blockchain. Si tratta di un’offerta fatta da una azienda al pubblico ove chi investe riceve un titolo rappresentato da token. Anche aziende già affermate, e non solo start up, potranno utilizzare le STO emettendo token digitali in luogo di strumenti azionari, raccogliendo fondi per nuove linee di business. Il rapporto tra le parti è regolato da un contratto
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che disciplina le regole ed i diritti dell’investitore. Naturalmente le STO sono soggette alle normative relative all’emissione di strumenti finanziari e, pertanto, vi è il controllo da parte delle autorità centrali. I token sono strumenti finanziari rappresentativi di asset class tradizionali, come azioni, obbligazioni, diritti ed obblighi e loro derivati, ovvero di asset class alternativi (crypto asset), che possono essere costituiti da beni reali, virtuali o finanziari. Questi asset vengono inseriti in uno smart contract e digitalizzati attraverso un token che ne garantisce autenticità e la proprietà appunto attraverso l’utilizzo di DLT. Con tale procedura la società rende liquidi i propri asset favorendo l’investimento da parte di soggetti interessati, senza dover ricorrere al sistema bancario. È così possibile rivolgersi direttamente agli investitori. Possono rappresentare quote di partecipazione societarie (es diritti di partecipazione alla distribuzione di utili o erogazione di dividendi, oppure essere rappresentativi di titoli di debito (come le obbligazioni). La novità di tale istituto è rappresentata dal fatto che vengano utilizzati distributed ledger (registri distribuiti – blockchain) per mantenere traccia dei dati rilevanti dell’acquirente, delle singole transazioni, dei valori, dei relativi diritti.
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L’emissione di Security token è attività consentita in Italia in seguito all’introduzione nel nostro ordinamento delle tecnologie DLT e Smart Contract con la legge 12/2019 (conversione D.L.135/2018). Più precisamente, con l’art. 8-ter del d.l. 14 dicembre 2018, n. 135 recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione (c.d. Decreto Semplificazioni), convertito con modificazioni dalla l. 11 febbraio 2019, n. 12, ed entrato in vigore il 15 dicembre 2018, è stata introdotta nel nostro ordinamento una definizione normativa di “tecnologie basate su registri distribuiti” (note come “blockchain”, termine utilizzato nel linguaggio informatico) e di “smart contract”, nonché una regolamentazione degli effetti giuridici relativi all’utilizzo di questi innovativi strumenti. Tale articolo così dispone: Art. 8 ter: Tecnologie basate su registri distribuiti e smart contract 1. Si definiscono «tecnologie basate su registri distribuiti» le tecnologie e i protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente, architetturalmente decentralizzato su basi crittografiche, tali da consentire la registrazione, la
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*** IN EVIDENZA
• La ICO (Initial Coin Offering) è una modalità di raccolta di capitali dalla massa degli interlocutori costituita da un’operazione di crowdfunding in forma di moneta legale o di criptovaluta dietro emissione di coin/ token, basata su blockchain. • La STO (Security Token Offering) è invece uno strumento finanziario partecipativo, che si presenta
convalida, l’aggiornamento e l’archiviazione di dati sia in chiaro che ulteriormente protetti da crittografia verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili. 2. Si definisce «smart contract» un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o piu’ parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse. Gli smart contract soddisfano il requisito della forma scritta previa identificazione informatica delle parti interessate, attraverso un processo avente i requisiti fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale con linee guida da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. 3. La memorizzazione di un documento informatico attraverso l’uso di tecnologie basate su registri distribuiti produce gli effetti giuridici della validazione temporale elettronica di cui all’articolo 41 del regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014. 4. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, l’Agenzia per l’Italia digitale individua gli standard tecnici che le tecnologie basate su registri distribuiti debbono possedere ai fini della produzione degli effetti di cui al comma 3. )
come un’alternativa alla ICO e agli strumenti tradizionali (Borsa ….), per la raccolta di capitale attraverso criptovalute su piattaforma blockchain. • L’emissione di Security token è quasi sempre soggetta all’autorizzazione dell’ente nazionale preposto, in quanto appunto “security”, cioè strumento finanziario
Si tratta di una norma particolarmente importante e all’avanguardia, poiché costituisce uno dei primi riconoscimenti normativi, anche a livello europeo, di un fenomeno crescente e sotto certi aspetti problematico, quanto meno dal punto di vista giuridico e sistematico. *dMTV LEX
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/ LE SCHEDE /
Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.
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pag. 45
Igi&Co
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Primigi
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NaturHouse
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Primadonna Collection
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Piazza Italia
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Re/Max
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Piazza Italia Kids
* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor
OFUMAPER LA Viale MonVISO fondazione
ising: 1994 via Ghiviznno di fon010 - Punti Punti ven (estero): 2
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/ LE SCHEDE /
CALZATURE, ABBIGLIAMENTO RETAILE LIBRI CALZATURE ACCESSORI ED ACCESSORI
NUTRIZIONE E DIETETICA
Retail S.p.a. Gruppo IMAC Spa Ragione sociale: Sociale :Reda Mondadori Retail- spa - Indirizzo : ViaIndirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 dell’AA. Mondadori, 1 20090 Segrate (MI) -- Montefiore Anno di partenza so (AP) Anno di fondazione attività: 2002 Anno del franchising: ottobre 1998 - Punti vendita diretti: 31dipartenza del affiliati: franchising: Punti vendita diretti: Punti vendita 550 -2012 Punti- vendita Bookclub: 20 3 - Punti vendita affiliati: 150 152
BACINO D’UTENZA: UBICAZIONE OTTIMALE: UBICAZIONE OTTIMALE: ESPERIENZA NEL SETTORE: PERSONALE RICHIESTO ESPERIENZA IL NEL SETTORE: (COMPRESO TITOLARE): INVESTIMENTO INIZIALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): FATTURATO MEDIO ANNUO: INVESTIMENTO INIZIALE:
Ragio zucch fonda chisin dirett vend
COSA CERCHIAMO
85/150 MQ DA 50 A 100 A PARTIRE DA 15.000 ABITANTI DA 10MILA A 50MILA CENTRI STORICI CITTADINI/ ABITANTI CENTRI COMMERCIALI CENTRO COMMERCIALE, CENTRO STORICO, VIE NON NECESSARIA COMMERCIALI 2 NON RICHIESTA
PUNTO VENDITA:
A PARTIRE DA 20
BACINO D’UTENZA:
ALMENO 5.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
ZONA COMMERCIALE ALTA PEDONABILITÀ
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
¤ADDETTI 70.000/100.000 DA 1 A 3
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
1/2
¤ 400.000/500.000 DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ
INVESTIMENTO INIZIALE:
A PARTIRE DA ¤ 10.000
ESPE
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 120.000/360.000
PERS (COM
¤ 5.000/MQ COSA OFFRIAMO
FATTURATO MEDIO ANNUO:
¤ 50.000
PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:
LEASING
FEE D’INGRESSO:
NESSUNA
ROYALTIES:
NESSUNA
BACI
UBIC
INVE
FATT
Investimento iniziale minimo, alta redditività, know how gestionale consolidato e di successo, formazione pre-apertura e assistenza commerciale continuativa, prodotti esclusivi con zona in esclusiva, settore in crescita esponenziale.
COSA CHIEDAMO FEE D’INGRESSO:
NO (C’È SOLO UN CANONE ANNUALE DI AFFILIAZIONE DI ¤ 600)
ROYALTY:
NO
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5
6+3 ANNI CHIEDIAMO
FIDEJUSSIONE BANCARIA:
PUNT
COSA OFFRIAMO
- Progetto chiavi in mano COSA OFFRIAMO - Know how specifico di settore - Marketing Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso -Prodotto Supporto locale dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenCOSA CHIEDIAMO za Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, ¤ 20.000 FEE D’INGRESSO: redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’ope ning del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct mar1% ai clienti fidelizzati. ROYALTY: keting con invio di sms e dem DURATA DEL CONTRATTO COSA (IN ANNI):
VEN DA LIQU
Ragione sociale Naturhouse S.r.l. - Indirizzo: Sede legale Via F. Fellini, 6 - 44122 Ferrara - Anno di fondazione attività: 1986 - Anno di partenza franchising: 1997 - Punti vendita diretti: 47 52 - Punti vendita affiliati: 406 418 - Punti vendita affiliati all’estero: 1.688 - Punti vendita diretti all’estero: 200
COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA: SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. BACINO (IN MQ): D’UTENZA:
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
Un su ketin vestia centr a form sti. Il aula, ta, ch affian zione catio
Dario De Giacomo Leonardo Gazza Tel. 335.6883151 dario.degiacomo@mondadori.it
6 DURATA CONTRATTO (IN email: leonardo.gazza@mondadori.it web: www.mondadoriretail.com ANNI):
FEE
web: www.mondadoriretail.com
Raffaello Pellegrini Num. verde: 800 090 532 / Fax: 0532-906699 e-mail: franchising@naturhouse.it web: www.naturhouse.it
ROYA
DURA (IN A
Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it
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HEDE /
/ LE SCHEDE /
/ LE SCHEDE /
ABBIGLIAMENTO VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto CampanoACCESSORI di Nola, Lotto D1 LIQUIDI E SOLUZIONI, - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993
STA, TA, TO, O, e leazioSORI SORI
1997 418 .406 MazMazdita no di o di lfranfranendita ndita Punti Punti
ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - Punti vendita diretti con reparto kids: 150 - Punti vendita affiliati con reparto kids: 103 106 - Punti vendita affiliati all’estero con reparto kids: 39 40
- 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita Ragione sociale: NAU Spa - Indirizzo: via S. e P. Mazdiretti: 161 161 160 -- Punti Punti vendita vendita affiliati affiliati in in Italia: Italia: 126 83 - Punti zucchelli, 7 - 21043 - Castiglione Olona (Va) 125 - Anno di vendita affiliati all’estero: 48 55 fondazione attività: 2004 50 - Anno di partenza del franchising: 2007 - Punti vendita totali: 167 - Punti vendita COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO diretti: 91 - Punti vendita affiliati in Italia: 60 - Punti vendita all’estero: 16 PUNTO VENDITA:
A
MO) O)
À IDI DI SIONI IONI
DA 300 A 1.200
COSA CERCHIAMO
COSA CERCHIAMO DA 20.000 ABITANTI IN SU
DA 20.000 ABITANTI IN SU
UBICAZIONE OTTIMALE: PUNTO VENDITA:
BACINO D’UTENZA: ESPERIENZA NEL SETTORE:
CENTROMQ COMM.LE/PARCO COMM.LE/ 80/100 STAND ALONE/CENTRO STORICO 70.000 ABITANTI (MINIMO) NON RICHIESTA
UBICAZIONE OTTIMALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
CENTRI STORICI DI CITTÀ IN BASE AL BUDGET O CENTRI COMMERCIALI DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI
INVESTIMENTO INIZIALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:
2 2 300/MQ PERARREDI GLI ARREDI ¤ 280/M € 300/M PER E LUCI NON RICHIESTA
FATTURATO MEDIO ANNUO: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
€ DA € 2.000 2.800 A € 3.500 AL M ¤ 3.500/MQ 4
2
¤ 100.000 COSA OFFRIAMO OFFRIAMO
FATTURATO MEDIO ANNUO:
emarmarne. Ine. Innostro E ostro mirati NE mirati ntusiatusianate ate inin vendi endi - ngono gono sposi posi - ior loor lo-
PUNTO VENDITA:
150/250 MQ
BACINO D’UTENZA:
20.000 ABITANTI
UBICAZIONE OTTIMALE:
CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO
ESPERIENZA NEL SETTORE:
NON RICHIESTA
PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):
2 + TITOLARE
INVESTIMENTO INIZIALE:
Q2 PER ARREDI E LUCI 280/MQ € 300/MQ
FATTURATO MEDIO ANNUO:
DA € 2.000 2.800 A € AL 3.500 € 3.000/3.500 MQAL M2
PUNTO VEN
UBICAZION
ESPERIENZ
PERSONAL (COMPRESO
INVESTIME
FATTURATO
DA ¤ 5.000 A ¤ 10.000
Formula conto vendita con AL Margine Fisso e garantito MQ, IN RAPPORTO ALL’UBICAZIONE PV E in ogni fase commerciale e reso totale delleDEL rimanenze DEL BACINO DI UTENZA finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettagliato e relativo progetto strutturale. Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. COSA OFFRIAMO Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali. Un supporto ampio che va dalla comunicazione e marketing, alla ricerca del personale e alla formazione. InCOSA CHIEDIAMO COSA CHIEDIAMO vestiamo il 5% del fatturato sulle persone nel nostro centro di formazione, dove organizziamo corsi mirati NON RICHIESTA FEE D’INGRESSO: a formare dei venditori completi, preparati ed entusiasti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate in NON RICHIESTE ROYALTY: aula, con approfondimenti specifici e tecniche di vendi DURATA DEL CONTRATTO 5 5 ANNIi RINNOVABILI ta, che giornate in negozio, dove neo assunti vengono (IN ANNI): affiancati dai più esperti. Inoltre mettiamo a disposi zione un supporto dedicato per scegliere la miglior location.
re-adotti espo-
Ragione so Km 5,2 700 chising: 20 affiliati: 24
BACINO D’
BACINO D’UTENZA:
INVESTIMENTO INIZIALE: COSA
VEhow E
SCA
COSA OFFRIAMO Formula conto vendita con Margine Fisso e garantito in ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenze finali. Studio di fattibilità, Business Plan dettaglia to e relativo progetto strutturale.Formazione iniziale e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP e campagne istituzionali.
COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:
NON RICHIESTA
ROYALTY:
NON RICHIESTE
DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):
5 RINNOVABILI
COSA CHIEDIAMO
Assistenza rante il co dall’ufficio commercia duto con no, assiste grande im pre e pos riassortime
FEE D’INGR ROYALTY: ZONA IN E
FEE D’INGRESSO:
¤ 10.000
CONTRIBU NAZIONAL
Tel. ROYALTY:
+39 081.3123111 / Fax: 5% +39 081.3123022 Tel. +39 081.3124000 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it info@franchising@piazzaitalia.it e-mail: 5, RINNOVABILE DURATA DEL CONTRATTO e-mail: l.caracci@piazzaitalia.it email: l.caracci@piazzaitalia.it A SCADENZA SENZA (IN ANNI): web:www.piazzaitalia.it www.piazzaitalia.it web:
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Tel. +39 081-3123111 / Fax: +39 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it
ULTERIORI COSTI
Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 e-mail: franchising@nau.it web: www.nau.it
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DURATA CO ANNI):
w
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/ / L LE E S SC CH HE ED DE E / /
/ / L LE E S SC CH HE ED DE E //
// LLEE / E S SC CH HE ED DE / // L LLEE S SSC CCH HHE EED DDE EE / //
ABBIGLIAMENTO E ABBIGLIAMENTO, ABBIGLIAMENTO, CALZATURE ABBIGLIAMENTO, CALZATURE EE ABBIGLIAMENTO, CALZATURE CALZATUREE E CALZATURE BAMBINO ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI ACCESSORI ACCESSORI BAMBINO/A BAMBINO/A0-14 0-14ANNI ANNI
SCARPE SCARPE DA DONNA, BORSE SCARPE DA DONNA, BORSE SCARPEDA DADONNA, DONNA,BORSE BORSE E ACCESSORI E ACCESSORI EEACCESSORI ACCESSORI
Ragione Retail S.p.a. - -Gruppo IMAC Spa Piazza Italia S.p.a. PalazRagionesociale: sociale:Reda Piazza Italia S.p.a. -Indirizzo: Indirizzo: PalazRagione sociale: Piazza Italia S.p.a. - -Indirizzo: PalazRagione sociale: Italia S.p.a. Indirizzo: Palaz-zina Indirizzo via Menocchia, 27 - 63062 -diMontefiore Piazza -Piazza Campano di Nola, zina Piazza: Italia Italia - Interporto Interporto Campano Nola,LotLotzina Piazza Italia Interporto Campano di Nola, Lotzina Piazza Italia Interporto Campano di Nola, Lotdell’Aso (Ap) - Nola Anno di fondazione 1976attività: - Anno to - -Anno fondazione toD1 D1- -80035 80035 Nola(Na) (Na) Annodidiattività: fondazione attività: to Nola (Na) diPunti attività: toD1 D1-- Partenza -80035 80035 Nola (Na)-2008 -Anno Anno difondazione fondazione attività: di partenza franchising: vendita diretti: 1993 del franchising progetto kids: nov. 2011 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 1993 Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - vendita Partenza del franchising kids: nov. 2011 390 3 -Punti Punti vendita affiliati: 373 - progetto Punti vendita affiliati - 1993 diretti con kids: ven-Punti vendita diretti conreparto reparto kids:150 150- -Punti Punti ven- -Punti diretti kids: Puntivendita vendita diretticon conreparto reparto kids:150 150- -Punti Puntivenvenall’estero: 37con dita 106 ditaaffiliati affiliati conreparto repartokids: kids:103 103- -Punti Puntivendita venditaaffiliati affiliati dita affiliati con reparto kids: 103 - -Punti vendita affiliati 106 dita affiliati con reparto kids: 103 Punti vendita affiliati all’estero 40 all’esterocon conreparto repartokids: kids:39 39 all’estero 40 all’esterocon conreparto repartokids: kids:39 39
Ragione Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA PRIMADONNASPA SPA- Indirizzo: - Indirizzo:S.P. S.P.231 231 Ragione sociale: SPA S.P. Ragione sociale:PRIMADONNA PRIMADONNA SPA- Indirizzo: - Indirizzo: S.P.231 231 Km Km5,2 5,270032 70032Bitonto Bitonto(Ba) (Ba)- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) - -Anno didipartenza del franKm 5,2 70032 Bitonto (Ba) Anno partenza del franchising: - Punti 165 155 chising:2006 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti:152 152 - Puntivendita vendita 153 chising: 2006 152 155- Punti chising:241 2006- -Punti Puntivendita venditadiretti: diretti: 152 - Puntivendita vendita affiliati: 393 affiliati: 231 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali: 393 Punti vendita Italia: 312 - 153 Punti vendita este225 226 379 380 affiliati: affiliati:241 241- -Punti PuntiVendita Venditatotali: totali:393 393 225 226 379 380 ro: 84 - Punti totali: 396
ESPERIENZA NEL SETTORE: SETTORE: ESPERIENZA ESPERIENZANEL NEL SETTORE: ESPERIENZA ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: PERSONALE RICHIESTO PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO ILRICHIESTO TITOLARE): PERSONALEIL (COMPRESO (COMPRESO ILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: MEDIO ANNUO: FATTURATO FATTURATO MEDIO ANNUO: FATTURATO FATTURATOMEDIO MEDIOANNUO: ANNUO:
PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE:
DA 100 A 250 MQ 150/250 150/250MQ MQ 150/250 MQ DA 10.000 A 50.000 ABITANTI 150/250 MQ 20.000 20.000ABITANTI ABITANTI 20.000 CENTRO CITTÀ, CENTRO 20.000ABITANTI ABITANTI COMMERCIALE, CENTRO CENTRO CENTROCOMM.LE/PARCO COMM.LE/PARCOCOMM.LE/ COMM.LE/ CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STORICO, VIE COMMERCIALI CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND STORICO STANDALONE/CENTRO ALONE/CENTRO STORICO STAND STANDALONE/CENTRO ALONE/CENTROSTORICO STORICO NON RICHIESTA NON NONRICHIESTA RICHIESTA NON NONRICHIESTA RICHIESTA DA 1 A 3 2 2+ +TITOLARE TITOLARE 2 2+ +TITOLARE TITOLARE
ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: ESPERIENZA SETTORE: ESPERIENZANEL NEL SETTORE: PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE:
FATTURATO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO: FATTURATO ANNUO: FATTURATOMEDIO MEDIO ANNUO:
COSA OFFRIAMO OFFRIAMO COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA COSA OFFRIAMO
NON RICHIESTE 6
UBIC UBIC
ESPE ESPE
PERS PERS (COM (COM
INVE INVE
FATT FATT
COSA OFFRIAMO
Marg Marg sortim sortim tuita. tuita. sing. sing. leade leade nali, nali, nego nego invio invio
Assistenza loco Assistenzain locoin infase fasedi diapertura. apertura.Assistenza AssistenzaduduAssistenza inin Assistenza Assistenza inloco locoininfase fasedidiapertura. apertura. Assistenzadudurante contratto. ranteil contratto.Layout Layoutdel delpunto puntovendita venditarealizzato realizzato rante il il contratto. Layout del punto vendita realizzato rante il contratto. Layout del punto vendita realizzato dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula dall’ufficio progettazione Primadonna Spa. Formula commerciale totaledell’invendell’invencommercialeconto/vendita conto/venditacon conreso resototale commerciale conto/vendita totaledell’invendell’invencommerciale conto/venditacon conreso resototale duto dutocon conun unmargine marginecontributivo contributivocostante costantetutto tuttol’anl’anduto con contributivo costante tutto duto conun unmargine margine contributivo costante tuttol’anl’anno, assistenza e formazione. Un concept originale didi no,assistenza assistenzae eformazione. formazione.Un Unconcept conceptoriginale originalee no, ee no, assistenza e Collezioni formazione. Un concept originale edidi grande impatto. esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual grande impatto. Collezioni esclusive, supporto visual pre pree epost postapertura. apertura.Formazione Formazioneiniziale iniziale2 2settimane, settimane, pre Formazione pree epost postapertura. apertura.settimanale. Formazioneiniziale iniziale2 2settimane, settimane, riassortimento riassortimentomerce mercesettimanale. settimanale. riassortimento riassortimentomerce merce settimanale.
COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO
DURATA CONTRATTO (IN ANNI):
BACI BACI
COSA OFFRIAMO Contattaci aCOSA pubblicità@azfranchising.it COSAOFFRIAMO OFFRIAMO
Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. RiasFormula vendita con Fisso eegarantito Formula conto conto vendita conMargine Margine Fissovendita garantito sortimenti online. Progettazione del punto graFormula conto vendita con Margine Fisso eegarantito conto vendita con Margine Fisso garantito inFormula ogni fase eereso delle rimanenogni fase commerciale commerciale resototale totale delle rimanentuita. Servizio di trainer e assistenza Visual Merchandiinin ogni fase commerciale e reso totale delle rimanenin finali. ogni fase commerciale e Business reso totale delle rimanenze Studio didifattibilità, Plan dettaglia -ze finali. Studio fattibilità, Business Plan dettaglia sing. Software dididi gestione gratuito. Comunicazione da ze Studio fattibilità, Business Plan -zeefinali. finali. Studio fattibilità, Business Plan dettaglia dettaglia to progetto strutturale.Formazione iniziale toeerelativo relativo progetto strutturale.Formazione inizialee e leader internazionale instrutturale.Formazione tv, radio, stampa, web,iniziale redazioto progetto to erelativo relativo progetto strutturale.Formazione inizialee e relativo supporto visual pre e post apertura. Gestione relativo supporto visualpre preecomunicare epost postapertura. apertura. Gestione nali, affissioni. Iniziative per l’opening del relativo supporto visual Gestione relativo supporto visual pre e post apertura.Materiale Gestione personalizzata dei riassortimenti settimanali. personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale negozio. Fidelity Card ed azioni disettimanali. direct marketing con personalizzata dei riassortimenti Materiale personalizzata dei riassortimenti settimanali. Materiale POP istituzionali. POPe ecampagne campagne istituzionali. invio sms e demistituzionali. ai clienti fidelizzati. POP POPedi ecampagne campagne istituzionali.
ROYALTIES:
PUNT PUNT
LE SCHEDE
DA € 2.800 A € AL 3.500 AL M22 € ¤ 3.000/3.500 4.800/MQ 3.000/3.500 ALMQ MQ DA € 2.800 A € AL 3.500 AL M €€ €3.000/3.500 3.000/3.500 ALMQ MQ
NON RICHIESTA RICHIESTA ¤ NON 50.000 NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTE NONRICHIESTE RICHIESTE NON LEASING NON RICHIESTE 5 RINNOVABILI RINNOVABILI 5 5RINNOVABILI 5 RINNOVABILI NON RICHIESTA
100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO) 100 MQ (+(+ 4040 PER DEPOSITO) 100 MQ PER DEPOSITO) 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI 35MILA ABITANTI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI STRADE PRINCIPALI, CENTRI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI COMMERCIALI NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA NON RICHIESTA ININ MEDIA 3/4 FULL TIME MEDIA 3/4 FULL TIME IN MEDIA 3/4 FULL TIME IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI EQUIVALENTI COSTO ARREDI 400 COSTO ARREDI 400 500 - 500 COSTO ARREDI 400 - 500 COSTO ARREDI 400 - 500 AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DI ARREDO: AL ML* (LINEE DIDI ARREDO: AL ML* (LINEE ARREDO: ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) ECONOMY/ LUXURY) *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE *RIFERITO ALLA SUPERFICIE ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA ESPOSOTIVA DELL’AREA VENDITA VENDITA VENDITA VENDITA DA 6MILA AA 10MILA €€ ALAL MQ DA 6MILA 10MILA MQ DA 6MILA AA 10MILA €€ ALAL MQ DA 6MILA 10MILA MQ VENDITA VENDITA VENDITA VENDITA
Entra anche tu a far parte dei protagonisti de
Q22APER ARREDI E LUCI € DA ¤ 400 ¤ 700/MQ €300/MQ 300/MQ Q PER ARREDI E LUCI €€300/MQ 300/MQ
FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO: FIDEJUSSIONE BANCARIA: FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO: ROYALTY: ROYALTY: ROYALTY: PAGAMENTO ARREDO/ ROYALTY: ALLESTIMENTO: DURATA DEL CONTRATTO DURATADEL DEL CONTRATTO DURATA (IN ANNI):DELCONTRATTO DURATA CONTRATTO (INANNI): ANNI): (IN FEE (IN D’INGRESSO: ANNI):
Ragio Ragio - Ind - Ind dell’A dell’A di pa di pa 3 - P 3 - P all’es all’es
COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO Non lasciare questo spazio ai tuoi concorrenti. Non perdere tempo, fai trovare il tuo marchio.
COSA CERCHIAMO COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO
PUNTO VENDITA: PUNTO PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO BACINO D’UTENZA: PUNTOVENDITA: VENDITA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO UBICAZIONE OTTIMALE: BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE:
/ / L LE E S SC C
FIDE FIDE
COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO: FEED’INGRESSO: D’INGRESSO: FEE FEE D’INGRESSO: ROYALTY: ROYALTY: ROYALTY: ROYALTY: ZONA IN ESCLUSIVA: ZONAININESCLUSIVA: ESCLUSIVA: ZONA ZONA IN ESCLUSIVA: CONTRIBUTI PUBBLICITÀ CONTRIBUTIPUBBLICITÀ PUBBLICITÀ CONTRIBUTI NAZIONALE: CONTRIBUTI PUBBLICITÀ NAZIONALE: NAZIONALE: NAZIONALE: DURATA CONTRATTO (IN DURATACONTRATTO CONTRATTO (IN DURATA (IN ANNI): DURATA CONTRATTO (IN ANNI): ANNI): ANNI):
Tel. Fax: Tel.+39 +39081-3123111 081-3123111/ Fax:+39 +39081.3123022 081.3123022 Tel. +39 // Tel. +39081-3123111 081-3123111 /Fax: Fax:+39 +39081.3123022 081.3123022 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it e-mail:info.franchising@piazzaitalia.it info.franchising@piazzaitalia.it e-mail: e-mail:l.caracci@piazzaitalia.it info.franchising@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.primigi.it
PAGA PAGA ALLE ALLE FEE D FEE D
NO NO NO NO NO NO NO NO DA VALUTARE IN FUNZIONE DA VALUTARE FUNZIONE DA VALUTARE ININ FUNZIONE DEGLI ABITANTI DA VALUTARE IN FUNZIONE DEGLI ABITANTI DEGLI ABITANTI DEGLI ABITANTI NESSUNA NESSUNA NESSUNA NESSUNA
ROYA ROYA
DURA DURA ANNI ANNI
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/ LE SCHEDE /
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Ragione sociale: PROXIMM SPA – RE/MAX ITALIA - Indirizzo: VIA VITTORIO 3 – 20156 MILANO - Anno di fonS.p.a. - Gruppo IMAC Spa Ragione sociale: LOCCHI Reda Retail 1973: DENVER, COLORADO 1996 ITALIA - Anno -dazione: Indirizzo via Menocchia, 27 - –63062 - Montefiore partenza (Ap) franchising: - Punti vendita diretti: Pundell’Aso - Anno 1996 di fondazione attività: 19761 -- Anno ti vendita affiliati: + 450 IN2008 ITALIA Punti vendita vendita affiliati di partenza franchising: - -Punti diretti: (estero): 8.400 NEL MONDO 3 - Punti vendita affiliati: 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37
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AZ FRANCHISING EXPERIENCE 2020 Connect To Your Future Self Emanuele Fedeli,
CEO #sbabampoint
Antonio Viola, CEO Mammina
Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX Italia
Francesco Sama, General Manager Pianoforte Group
Dario Villa, Franchising Director Burger King
Roberto Ronchi, Chief Operations Officer Anytime Fitness
Raffaello Pellegrini, CEO NaturHouse Italia
Salvatore Palella, CEO Helbiz
Fabrizio Brogi, CEO Nau!
Alessandro Lazzaroni, CEO Domino’s Pizza Italia
Roberto Panfili, Co-Founder e COO Portobello
29 - 30 Settembre 2020
AZ FRANCHISING EXPERIENCE
Dopo “Az Franchising Academy” un nuovo e interessante progetto virtuale in programma il 29 e 30 settembre
“FRANCHISING EXPERIENCE 2020” Fabio Pasquali, Amministratore Delegato di WM Capital, società editrice di AZ Franchising, organizzatore dell’evento in rete; “l’idea di realizzare un grande spazio virtuale dove l’experience rappresenta il filo conduttore di tutte le iniziative in palinsesto è nata grazie al successo degli appuntamenti finora svolti da AZ Franchising Academy”
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rchiviata l’esperienza di “Az Franchising Academy”, che, considerata la grande partecipazione da parte di utenti interessati ai business format franchising, riprenderà sicuramente nei prossimi mesi, il direttore Fabio Pasquali lancia un nuovo progetto: “Franchising Experience 2020”, uno spazio virtuale costruito grazie alle più sofisticate tecnologie di comunicazione e videocomunicazione presenti sul mercato, ove favorire l’incontro tra operatori professionali, franchisor, franchisee e potenziali tali, aziende della filiera. Un calendario molto ricco e molto interessante costruito su misura per le esigenze di imprenditori di eccellenti brand del franchising. Incontri one to one, convention, concept experience e academy tutto tramite l’ausilio della rete, una vetrina virtuale all’interno della quale a contenuti registrati saranno abbinate sessioni in live streaming. “Az Franchising Academy”, l’innovativa piattaforma di comunicazione Webinar, conclusasi da poco, ha messo in contatto brand, che si contraddistinguono per eccellenza, e investitori. Quattro appuntamenti, con focus su uno specifico settore, hanno riscosso un immediato successo in quanto senza ombra di dubbio sono stati un’opportunità per le aziende che vogliono distinguersi ed eccellere nel proprio settore, raggiungendo i potenziali investitori in modo innovativo e personalizzato, ma anche un’opportunità per gli investitori che hanno avuto modo di venire a conoscenza delle opportunità e dei vantaggi di investire e affiliarsi a un brand di successo per dare avvio a una propria attività imprenditoriale e realizzare la propria idea di business. Franchising Servizi, Food & Ristorazione, Abbigliamento & Accessori, New Concept franchising. Questi i settori trattati con esponenti autorevoli per ogni settore: Roberto Ronchi - Chief Operations Officer Anytime Fitness; Raffaello Pellegrini - CEO NaturHouse Italia; Dario Castiglia - CEO RE/MAX; Antonio Viola, CEO Mammina; Dario Villa, Franchising Director Burger King; Alessandro Lazzaroni, CEO Domino’s Pizza Italia; Fabrizio Brogi, CEO Nau!; France-
Fabio Pasquali, direttore di AZ Franchising
sco Sama, General Manager Pianoforte Group; Roberto Panfili, Co-Founder e COO Portobello; Emanuele Fedeli, CEO #sbabampoint; Salvatore Palella, CEO Helbiz. Interessanti i vari punti di vista degli illustri ospiti. In un contesto economico dove i servizi assumono un carattere di vastità, forte è il bisogno di acquisire nuove conoscenze in questo settore. I servizi costituiscono infatti un mondo eterogeneo. Per Raffaello Pellegrini, CEO NaturHouse Italia, nasce una nuova era e lancia l’idea delle vetrine virtuali. Una consulente in sede può dare consigli attraverso un virtual shop e il cliente si vede arrivare direttamente i prodotti a casa. Il benessere e la salute, oggi più che mai, sono al centro degli interessi delle persone allora Roberto Ronchi, Chief Operations Officer Anytime Fitness afferma che è un fatto storico che le persone, dopo la crisi, vogliono porre maggiore attenzione al proprio benessere fisico quindi è sicuro che il suo business, in controtendenza, subirà un tasso di crescita esponenziale. La casa è stato il focus principale di questo momento storico. “Certamente ci troviamo di fronte a un nuovo capitolo dell’intermediazione immobiliare: cambierà il rapporto tra agenti e consumatori, in prima battuta saranno i nostri agenti a visitare le case con le dovute dotazioni, per poter poi presentare agli acquirenti solo una selezione mirata, laddove possibile sfruttando l’utilizzo di tecnologie come virtual tour, realtà aumentata, formulari editabili online e firma a distanza. Ha dichiarato Dario Castiglia, CEO & Founder di
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FRANCHISOR FRANCHISOR
Ai franchisor offriamo la possibilità di ampliare la platea di potenziali affiliati, far conoscere la propria propoAista, franchisor offriamo la possibilità di apprendere evoluzioni e trend ampliare la platea del mondo retail. di potenziali affiliati, far conoscere la propria proposta, apprendere evoluzioni e trend del mondo retail. AZ FRANCHISING EXPERIENCE
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Ai franchisee e potenziali tali presentiamo una selezione di affilianti, che rispecchiano i requisiti di serietà, Aiaffidabilità, franchiseeassistenza e potenzialiagli tali affiliati presened tiamo una selezione di affilianti, che innovazione del modello di business. rispecchiano i requisiti di serietà, affidabilità, assistenza agli affiliati ed innovazione del modello di business.
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Ai protagonisti della filiera l’opportunità di presentare la propria offerta e la proprie soluzioni direttamente Aialla protagonisti dellaper filiera l’opportu-la casa madre, supportare nità presentare propria offerta levadidella ricerca la e sviluppo. e la proprie soluzioni direttamente alla casa madre, per supportare la leva della ricerca e sviluppo.
RE/MAX Italia. Per quanto riguarda la ristorazione in questo contesto di rinnovamento, cambiano le abitudini, la formazione degli addetti ai lavori, i modelli di business, i nuovi prodotti e servizi, ma la bontà dei prodotti alimentari italiani, resta invariata. “E proprio in virtù di questi cambiamenti - ha dichiarato Dario Villa, Franchising Director Burger King - noi vogliamo continuare a vendere i nostri prodotti in tutta sicurezza per i nostri clienti. Infatti sono state aperte 114 corsie dei Drive Through per ordinare e ritirare il cibo direttamente dall’auto e un’App per prenotare il tavolo da Burger King. Antonio Viola, CEO Mammina, è proprietario di ristoranti a Napoli, Milano e Catania nei quali la cucina è ispirata a tutto ciò che è naturale, genuino, quindi alla cucina tradizionale napoletana e a quella italiana. “Proprio per la particolarità del nostro format – dichiara Viola – per noi la convivialità è molto importante. È chiaro che in questo periodo adottiamo il distanziamento sociale, sacrificando un concetto che è alla base per il nostro format e per il nostro modo di fare ristorazione. Ma per ripartire è indispensabile seguire tutte le regole che ci vengono impartite. Contiamo molto anche sul delivery e sul take away”. Altro discorso è per Domino’s Pizza. “Noi siamo stati i primi – afferma Alessandro Lazzaroni, CEO di Domino’s Pizza - a consegnare la pizza con il drone. La nostra attività principalmente consiste nella consegna della pizza a domicilio, quindi siamo in linea con quello che si sta verificando in questo momento storico. Altro settore che difficilmente subisce momenti di crisi è la moda e rappresenta sicuramente AZ FRANCHISING EXPERIENCE
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uno dei settori più importanti del franchising. “Il franchising – ha affermato Francesco Sama, General Manager Pianoforte Group (società che raggruppa Carpisa, Yamamay e Jaked) – rappresenta uno degli asset principali della nostra attività. Il franchising è ciclico quello che invece è cambiato, oggi, tra i clienti è la necessità di un servizio nella massima sicurezza. E questo si concretizza nella scelta e lo sviluppo della location che deve essere più vicina al territorio in prossimità del cittadino per rendere l’acquisto più agevole”. La sfida di NAU! invece è stata sempre quella di trasformare un dispositivo medico, gli occhiali da vista, in un oggetto di moda. E ci sono riusciti. “Oggi – ha dichiarato Fabrizio Brogi - CEO Nau! – la diffenza è nei messaggi. È importante che siano sempre più autentici perché è necessario acquisire sempre maggiore fiducia tra i clienti. La nostra bravura deve consistere nella capacità di raccontarsi con molta schiettezza e autenticità perché la gente ha bisogno di cose vere”. E l’ultimo appuntamento è stato dedicato ai New Concept franchising. Già nella sua essenza il franchising non fa altro che alimentare il commercio tradizionale in una modalità moderna. Quindi esplorare nuovi concetti, nuovi business format, che pur nella loro brevità di attività professionali già sono una realtà affermata nel mondo del business, diventa molto interessante. Infatti la differenza nel franchising sta non nel cosa si vende, ma nel come si vende. Portobello, specializzata nella compravendita di spazi pubblicitari e nella vendita retail, tramite canali diversi, ha scelto una modalità che mette insieme vari prodotti. Che vanno dall’elettronica RECORDED + STREAMING
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all’abbigliamento fino ad arrivare ai saponi, tutti periodo – ha dichiarato Salvatore Palella, CEO di alta qualità. “Con questa formula – afferma Helbiz - abbiamo avuto 3.000 richieste di affiRoberto Panfili, Co-Founder e COO Portobelliazione. Noi crediamo che fare business voglia lo – dalla nostra nascita, avvenuta nel 2016, ad dire creare ricchezza per entrambe le parti, franoggi, siamo arrivati ad un fatturato di 30 miliochisor e franchisee, quindi per questo motivo ci ni di euro e alla quotazione in Borsa. Il nostro mettiamo a disposizione per soddisfare in modo format retail è moderno, racchiude le esigenze efficace tutte le richieste che ci sono arrivate. Siadel cliente ed offre una esperienza d’acquisto di mo molto focalizzati sul mercato italiano, dove alto profilo. Inoltre, la nostra proposta sul Franvogliamo consolidare il ruolo di primi player del NASCE IL POLO A MARCHIO DOP Tante storie molte belle e interessanti chising tutela l’affiliato come nessun altro commercato”. IGPAltra PIÙrealtà GRANDE petitor possa E fare”. innovativaDEL #sba-CENTRO che fannoSUD il veroITALIA successo della nostra Italia. bampoint, nata nel 2015, primo brand affermato L’entusiasmo di “Az Franchising Academy”, verin Italia e Spagna creazione, produzione rà riportato anche nell’imminente nuovo I duenella principali Consorzi per ela Tutela di DOP e IGP agroalimentari delprodistribuzioneCentro di gadgetSud e giochi in ungetto “AZ franchising Experience in proItaliacollezionabili hanno siglato accordo di collaborazione che2020” li vedrà Aurora Cas formato pocket da vendere nelle edicole attragramma il 29 e 30 settembre 2020 e l’occasione di fatto dar vita a un polo di tutela e valorizzazione della Mozzarella di Pasta di Gr verso la creazione, appunto degli Sbabam Point. un momento dove l’utilizzo delle Bufala Campana e della Pasta di rappresenterà Gragnano, parte rilevante dell’agroali“Abbiamo rivoluzionato il concetto dell’edicola più moderne tecnologie servirà anche a spiegarle mentare del nostro Paese per un valore rappresentato di circa un miliardo – afferma Emanuele Fedeli, CEO #sbabamed introdurle nel mondo del retail, apportando di euro. In virtù di questo accordo, il Consorzio per la Tutela della Mozzapoint - e proprio questo è il focus da cui siamo nuovi strumenti a supporto dei franchisor per alrella una di Bufala Campana Consorzio per proposta la Tutelaalle della Pasta di partiti. Non esiste rete capillare come DOP quella e illineare la propria mutate abitudini IGP collaboreranno secuzione dellepiù attività delle edicole.Gragnano L’edicola ci appartiene come storia, ufficialmente di consumo per dellal’eclientela, sempre connessa di vigilanza, tutela, promozione e valorizzazione delle rispettive DOP/ come cultura, come affetto. È uno dei punti prinma anche bisognosa di vivere una nuova espeIGP e L’edicolante per creare accompagna sinergie in merito alle di principali cipali del quartiere. la rienza acquisto. attività istituzionali di nostra vita, da ad adulti. E sempre più “L’idea di realizzare un grande spazio virtuale cuibambini sono incaricati. è diventato, e dovrà diventare, il luogo di fiducia dove l’experience rappresenta il filo conduttore sotto casa, dove trovare tutti i prodotti e servizi di tutte le iniziative in palinsesto - dichiara Fadi prossimità. Gli Sbabam Point sono questo: dei bio Pasquali, Amministratore Delegato di WM Domenico R convenienti store di fiducia”. Attuale e in pieCapital società editrice di AZ Franchising - è no sviluppo in questo momento il monopattino. nata grazie al successo degli appuntamenti finora Helbiz, nata nel 2016, è la prima azienda ad aver svolti da AZ Franchising Academy, dove oltre introdotto il monopattino in Italia. “In questo 1000 iscritti hanno potuto assistere online a 6 ore di dibattito ed interagire con 9 imprenditoWM CAPITAL: IL NUO ri di diversi settori. PER I video, presenti sul canale IL BUSINESS FORMAT F Youtube AZ Franchising TV, dimostrano come WM Capital, società quotata su AIM Italia specializ la specializzazione e la leadership guadagnata da Format Franchising che promuove la crescita delle i AZ Franchising in oltre 20 anni di attività venga lo sviluppo di sistemi a rete in Italia e all’estero, pres riconosciuta da vecchi e nuovi utenti.”
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La Psicologia Positiva permette di creare Contesti Positivi, all’interno degli ambienti di lavoro sviluppando un atteggiamento positivo attraverso le proprie risorse e potenzialità di carattere
LA FELICITÀ SUL LAVORO AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ Prima di fare qualcosa di difficile, è necessario indurti un’emozione positiva, come ad esempio l’ironia o l’allegria, in questo modo affronterai la sfida con maggiori abilità e avrai più probabilità di riuscire in ciò che ti sei proposto di Giansandro Ogliari
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sistono molte definizioni riguardo la psicologia positiva, ma quella che maggiormente si avvicina alla sua essenza è quella di Christopher Peterson: “La Psicologia Positiva è lo studio scientifico di ciò che rende la vita degna di essere vissuta. È il campanello d’allarme della psicologia scientifica e pratica, che pone l’attenzione sia sui punti di forza che su quelli di debolezza. Il suo focus è creare “cose” positive nella vita, così come sistemare al meglio quanto, invece, va male. Si relaziona alla creazione di vite piene in persone normali e alla cura della loro patologia”. Abbiamo messo in risalto due parti della definizione, che spiegheremo dettagliatamente nell’articolo.
alunno del corso di Coaching dei Punti di Forza, mi disse: Cosa faccio se il cliente vuole lavorare sui suoi punti deboli? La mia risposta fu: spiegagli che le ultime ricerche scientifiche in psicologia positiva hanno dimostrato che quando ci focalizziamo sui nostri punti di forza abbiamo più energie, otteniamo risultati migliori, il nostro rendimento aumenta, siamo più creativi, prendiamo decisioni migliori e potremmo citare tanti altri effetti positivi che sono emersi da questo approccio diverso. E qui entra in gioco un altro contributo della Psicologia Positiva, ovvero il metodo scientifico.
UN APPROCCIO DIVERSO
Uno dei vessilli maggiormente difesi nei congressi di Psicologia Positiva è stato quello basato sul metodo scientifico. Cosa significa? Significa che i modelli e gli esercizi dettati dagli autori, sono stati studiati e validati previamente per dimostrare la
L’aspetto più importante della Psicologia Positiva è che essa concentra, in maniera deliberata, la sua attenzione su ciò che la persona possiede, su ciò che le riesce. Quest’idea, che sembra ovvia, ha rivoluzionato il modo di approcciare al cambiamento a partire da diversi ambiti, come la salute, l’istruzione, l’ambito aziendale e, addirittura, quello politico. Se facciamo un esercizio di memoria ed evochiamo ricordi di circa 20 anni fa, le scuole e i genitori educavano insegnandoci ciò che non sapevamo far bene. Io mi ricordo di ore e ore passate a cercare la soluzione ai problemi di matematica che, alla fine, imparavo a memoria perché non riuscivo a capire in che modo arrivare alla soluzione. Tuttavia, il latino e il greco mi sembravano divertenti, come dei cruciverba da risolvere e il tempo volava senza che io me ne rendessi conto. Secondo voi a quale materia dedicavo più ore e a quale facoltà mi iscrissero? A matematica, come no! Questo è uno dei concetti più ovvi ma, al contempo, più illogici della Psicologia Positiva: far ricadere l’attenzione sullo sviluppo dei punti di forza. C’è un esempio che faccio spesso, che è quello dei calciatori. Quando si allenano, lo fanno per migliorare ciò che vogliono perfezionare, di certo non mettono un portiere a segnare dei goal 20 ore a settimana, non ha senso, giusto? Bè, questa è la tendenza che seguiamo e che siamo soliti mettere in atto. L’altro giorno, durante una conversazione con un
LA PSICOLOGIA POSITIVA E LA SUA DIFFERENZA CON LE PSEUDOSCIENZE
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loro efficacia in una percentuale significativa della popolazione, ovvero, non sono dovuti al caso o all’effetto placebo. I ricercatori si sono impegnati molto in questo senso ed esistono già studi longitudinali e meta-analisi. Da dove nasce allora il dubbio? Il dubbio sorge nel momento in cui confondiamo la Psicologia Positiva con il pensiero positivo. Devi sentirti obbligato a essere felice?
Ovviamente no, e chi afferma il contrario non è una fonte autorevole in merito alla Psicologia Positiva. La Psicologia Positiva si concentra su ciò che funziona, sui punti di forza, sulle emozioni positive o il senso vitale, ma in nessun articolo scientifico né in alcun manuale di Psicologia Positiva ho letto che bisogna essere per forza felici, che si neghi la libertà a essere tristi o arrabbiati. Questa è la differenza fondamentale esistente tra la Psicologia Positiva e il Pensiero Positivo. Ovvero, considerare che le emozioni spiacevoli sono necessarie per crescere e imparare e che fanno parte dell’essere umano. Per fare un paragone, ridurre la Psicologia Positiva al pensiero positivo è come dire che il Pianeta Terra è un insieme di terre e oceani. Se guardi dalla distanza dello spazio, non vedi i dettagli, non vedi gli alberi, le persone, gli edifici… La Terra è molto di più di un insieme di terre e oceani, vero? Lo stesso accade con la Psicologia Positiva. Se la guardi da lontano, senza
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concentrarti, puoi farti un’idea sbagliata di ciò che essa è realmente. TEORIE, MODELLI E CARATTERISTICHE
Vi offriamo un breve riassunto dei modelli più importanti affinché possiate poi curiosare e prendere spunto per metterli in pratica nella vostra vita quotidiana. FORTE: È un metodo sviluppato da IEPP che ha portato alla luce un concetto fondamentale che dà una risposta a molte delle critiche sorte. “Di più a volte è meno, meno a volte è di più” Mi spiego. A volte, essere troppo positivi può portarci ad avere una visione poco realista, in cui ad esempio non contempliamo imprevisti o lo sforzo che comporta il fare qualcosa. In situazioni concrete, essere così positivi può portare a degli inconvenienti. Ricordo di una collega di lavoro che accettava qualsiasi progetto le venisse proposto, dentro di sé diceva “sì, posso farlo” ma poi, con il passare del tempo, quando doveva affrontare la situazione, si rendeva conto di non avere tempo a sufficienza per portarlo avanti senza stress. Questo è un esempio per capire che di più, a volte, è meno. A volte abbiamo un punto di forza così interiorizzato da metterlo in atto in maniera indiscriminata. Un esempio può essere quello di una persona che ha il senso dell’organizzazione molto alto. Può essere che nel suo lavoro gli risulti molto utile in quanto sarà
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sempre molto preparato su tutto ma, se lo applica in maniera generica, ad esempio nella sua vita personale, può arrivare a utilizzare dei gestori di progetti per compere, viaggi e conti. Non sto parlando di cose inventate, ma di situazioni reali e, in questo caso, gestire questi tipi di programmi portava via troppo tempo alla persona e faceva perdere le staffe al suo partner. Questo è un esempio in cui di più, a volte, è meno. Perciò è molto importante tener conto del concetto di equilibrio nell’uso dei punti di forza. I nostri studi indicano che a un maggior volume di punti di forza in equilibrio corrispondono livelli maggiori di soddisfazione che prova la persona nei confronti della propria vita. Per questo ti animo a pensare in qualcosa che ti riesce bene, che ti diverte fare, di cui sei consapevole e, soprattutto, che lo metti in atto scegliendo il momento giusto affinché tu possa provocare questi stati. PERMA: È il modello di benessere sviluppato da Martin Seligman, il padre della Psicologia Positiva. Secondo Seligman ci sono 5 componenti presenti nelle persone che affermano di sentirsi felici: • Positive emotions (Emozioni Positive): aumentare le emozioni positive nel passato, nel presente e nel futuro. • Engagement (Impegno): si tratta della messa in atto dei punti di forza personali con l’obiettivo di sviluppare un maggior numero di esperienze
eccellenti, di flusso di coscienza (“flow”). • Relationships (Relazioni Positive): dedicare tempo a nutrire le relazioni aumenta la sensazione di appoggio e compagnia che influisce direttamente nella percezione del benessere. • Meaning (Senso): include il senso della vita e lo sviluppo degli obiettivi che vanno oltre la propria persona. È importante distinguere tra proposito e senso vitale, nell’ottica in cui il proposito si relaziona maggiormente con gli obiettivi e il senso con il luogo e la funzione che occupo nel mondo. • Accomplishment (Risultato): stabilire mete che ci motivano ad andare avanti. Ovviamente, le cinque componenti non sono né esclusive né esaustive, ovvero si possono perseguire diversi obiettivi nel cammino verso la felicità e ricorrervi a partire da diversi luoghi. Conoscere queste componenti ti permetterà di decidere a quale di esse vuoi dedicare maggior attenzione e tempo. Ad esempio, se decidi di incrementare le emozioni positive nella tua vita, dovrai dedicare il tuo tempo ad attività che ti infondono queste emozioni piuttosto che altre. FLOW: Il Dott. Cskszentmihalyi è l’artefice di questo modello ed è un altro dei fondatori della Psicologia Positiva. Il contributo maggiore di questo modello è che, nel momento in cui siamo
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in grado di giocare con i diversi livelli di difficoltà del compito e con le nostre abilità per realizzarlo, possiamo sperimentare questa sensazione di “fluire”, in cui il tempo vola senza che ce ne rendiamo conto, lo spreco di energie è minimo e la motivazione è molto alta. In questa sezione si mostrano i diversi stati emotivi che possiamo sperimentare aumentando o diminuendo le difficoltà del compito o in funzione del fatto di disporre di più o meno preparazione nel realizzarlo. I punti di forza personali sono uno dei modi con cui puoi introdurti nel canale del “flow”, perciò conoscerli è molto importante. Ti permetteranno di organizzare il tuo lavoro, il tuo tempo libero o, addirittura, il tuo modo di comunicare sfruttando a pieno ciò che stai facendo e, raggiungendo, allo stesso tempo, un rendimento eccellente. AMPLIAMENTO – COSTRUZIONE: Bárbara Fredrickson è stata la prima ricercatrice a formulare una teoria in cui le emozioni positive hanno una funzione adattiva: quella di ampliare e costruire le nostre abilità di coping. In cosa si traduce quest’idea? È molto semplice: prima di fare qualcosa di difficile, devi indurti un’emozione positiva, come ad esempio l’ironia o l’allegria, in questo modo affronterai la sfida con maggiori abilità e avrai più probabilità di riuscire in ciò che ti sei proposto. Ti spiego l’esempio di uno studio effettuato con medici che realizzavano diagnosi della funzionalità epatica. Prima di visitare il paziente, a un gruppo venne dato un sacchetto di caramelle e a un altro no. Riesci ad immaginare quale gruppo fu più preciso nella diagnosi? Il gruppo delle ca-
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ramelle! Possiamo indurre emozioni positive con elementi così semplici come un bagno rilassate, un odore speciale, ascoltare una canzone che ci piace o mangiare un dolcetto. Scegli il senso da esplorare e goditi il momento. Clicca qui per avere maggiori informazioni su questo modello nel nostro articolo sul Modello di Ampliamento-Construzione. 5 TIPS SULLE CARATTERISTICHE PIÙ IMPORTANTI DELLA PSICOLOGIA POSITIVA
1. La Psicologia Positiva si centra in quello che hai per migliorare il benessere psicologico. 2. La Psicologia Positiva non nega le emozioni negative né ti obbliga a essere felice. 3. La Psicologia Positiva si basa sul metodo scientifico. 4. Sono state scoperte delle variabili che influiscono sul tuo benessere: punti di forza equilibrati, senso vitale, raggiungimento degli obiettivi, relazioni, emozioni positive, ecc. 5. Conoscere i tuoi punti di forza è una chiave per incrementare il benessere. PSICOLOGIA POSITIVA E LAVORO
Sono molte le ricerche che, rivolte al benessere sul posto di lavoro, confermano la necessità di far sentire “felici” le persone. Achor Shawn, uno dei principali esperti mondiali di potenziale umano, ha scoperto che la qualità della vita ed il benessere mentale degli impiegati contribuiscono ad aumentare la produttività delle aziende fino al 31% ed una ricerca dell’Università di Warwich, in Gran Bretagna, ha potuto constatare che le persone felici al
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lavoro, aumentano la produttività del 12%. A differenza della psicologia del lavoro che nasce nell’azienda per l’azienda, la psicologia positiva è un metodo scientifico che si sviluppa autonomamente per colmare un vuoto teorico e metodologico di ricerca relativa a “cosa rende felici le persone”. Oggi, attraverso la Psicologia Positiva e le ricerche scientifiche ad essa relative, è possibile potenziare il benessere personale e professionale, le performance dei lavoratori attraverso lo sviluppo delle risorse, potenzialità, il capitale psicologico e la prevenzione dei rischi psico-sociali. In pratica, la Psicologia Positiva ci permette di creare Contesti Positivi, all’interno degli ambienti di lavoro sviluppando un atteggiamento positivo attraverso le proprie risorse e potenzialità di carattere. In poche parole è un cambio di paradigma: Potenziare quello che funziona per arrivare all’eccellenza. Durante la formazione di Psicologia Positiva non si domanda: cos’è che non va. Ci si focalizza su quello che funziona. È importante eliminare i problemi, ma non basta per arrivare all’eccellenza. Il funzionamento ottimale nasce quando identifichiamo e valorizziamo i talenti e le potenzialità delle persone. Attraverso un percorso formativo di Psicologia Positiva, si può lavorare ed incrementare questi punti professionali: • Creare contesti lavorativi positivi; • Incrementare il benessere al lavoro; • Migliorare le prestazioni; • Ridurre il burn-out; • Riformulare la leadership; • Creare contesti lavorativi positivi attraverso le proprie potenzialità; acquisire conoscenze
pratiche su: • Come mantenere l’ottimismo e l’atteggiamento positivo in ambienti ad alte richieste prestazionali. • Come costruire relazioni costruttive: abilità comunicative e team building. • Come trasformare lo stress lavorativo in esperienze di flow. • Come utilizzare le potenzialità personali per migliorare le prestazioni professionali e un equilibrio nella sfera di vita personale. • Applicazione dei contenuti in forma di esercitazioni esperienziali di gruppo e individuali. • Creazioni e sviluppo di un piano d’azione individuale. VALORE SCIENTIFICO
Studi scientifici dimostrano che grazie all’utilizzo personale delle proprie potenzialità... • ...Si ha un maggior impegno e coinvolgimento. (Harter, Schmidt & Hayes, 2002) • ... Le persone sono più efficienti ed efficaci al lavoro. (Smedley, 2007; Stephanyszyn, 2007; Woolston & Linley, 2008). • ... Dichiarano di sentirsi più felici e soddisfatti, e hanno più energia e vitalità. (Govindji & Linley, 2007). • ... Raggiungono i propri obiettivi con più facilità. (Linley, 2008).
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Analizzare come i mezzi di comunicazione devono cambiare la loro modalità di espressione può essere utile e interessante
LA COMUNICAZIONE TRA PRESENTE E FUTURO I nostri consigli su come i social, a livello business, devono comunicare da ora in poi
di Mattia Nicoletti*
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utto è cambiato. Tutto cambierà. Non volevamo fare un’altra rubrica all’insegna degli effetti del Coronavirus sulle nostre vite, ma forse, parlando di comunicazione e di piazze virtuali, analizzare anche come questi mezzi devono cambiare la loro modalità di espressione può essere utile e interessante. Durante i mesi di febbraio, marzo e aprile se si fosse voluto parlare su Facebook, Instagram o Twitter di qualcosa di diverso della pandemia, probabilmente quelle parole sarebbe andate perse nei reconditi meandri della rete. Per questa ragione molte aziende hanno virato i loro messaggi sulla situazione attuale. In questo panorama surreale, nelle ghost town che lentamente si rianimeranno la comunicazione, tutta la comunicazione, è cambiata. Andiamo così a vedere come i social, a livello business devono comunicare ora. Riflettere e conversare
In questo momento messaggi promozionali e pubblicitari in senso stretto non danno risultati. Perché questo è il momento della conversazione, del confronto con gli altri e con la quotidianità. Il prodotto e il servizio vengono in secondo piano, emergono l’umanità e l’etica. Nessuna retorica, solo una verità di pensiero verso chi è immerso nella tempesta. Tante domande nessuna certezza
Nessuno ha la risposta a ciò che sarà o accadrà nel prossimo futuro, per cui è importante domandare, chiedere, non rispondere. Una domanda ancora una volta genera interazione, conversazione anche empatia.
te il primo pensiero è quello di tagliare i costi di marketing e di comunicazione, ciò non toglie che sui social si possono condividere messaggi a costo zero (salvo il tempo impiegato per scriverli). Fare un post sincero e condividerlo fa bene a tutti. Il tempo per cambiare
Il coronavirus ha cambiato le regole del gioco, e questo può creare problemi ma anche opportunità. Il tempo a disposizione dovuto a un eventuale rallentamento del business deve essere utilizzato per capire come affrontare il cambiamento. E il cambiamento va comunicato. Quale migliore mezzo di un social network per farlo? “Un essere che si abitua a tutto: è la migliore definizione che si possa dare dell’uomo” diceva Dostoevskij, ed è proprio così. E quindi, fatta nostra l’abitudine, è importante adattarsi. In comunicazione è poi fondamentale condividere con positività. I social network, anche per la distanza imposta, sono diventati ancora più vicini a noi, consideriamoli come mezzi informali per raccontare storie, storie personali, storie ascoltate, storie ancora una volta quotidiane. Storie di tutti. *Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment
Immagini, non solo parole
Nel momento storico attuale sono le emozioni a vincere, e cosa meglio di un’immagine può emozionare. Tanto più se personale, del proprio vissuto. Un’immagine famigliare, di casa, dell’ufficio. Un momento attuale (anche qui evitando la retorica). Un attimo colto all’improvviso, non preparato, non costruito. La comunicazione ha bisogno di naturalezza. La forza di un messaggio senza budget
I costi da sostenere sono molti per le aziende, e in situazioni di difficoltà ancora di più. Probabilmen-
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Obiettivo è quello di incrementare la produttività e aumentare il benessere di lavoratori e lavoratrici
FINANZA AGEVOLATA PER LO SVILUPPO DELLO SMART WORKING Le domande potranno essere presentate fino al 15 dicembre 2021. L’iniziativa è finanziata con risorse del POR FSE 2014-2020 – ASSE I “Occupazione”, a valere sull’Obiettivo specifico 8.6, Azione 8.6.1.
Dott.ssa Francesca Paleari*
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ome riportato in una interessantissima analisi di Giampiero Falasca de Il Sole 24 ore, a seguito delle note e tristi problematiche legate alla pandemia del Coronavirus, c’è stato un vero e proprio boom di smart working. La velocità e la criticità con il quale il sistema produttivo ha dovuto recepire questo strumento, ha evidenziato una grande e pericolosa insidia: le aziende e le persone non erano pronte a gestire correttamente lo smart working. Riportiamo, citando, che “Il ricorso massiccio al lavoro agile per far fronte all’emergenza coronavirus può rivelarsi una grande opportunità per il mercato del lavoro: le aziende e i lavoratori possono scoprire, infatti, i benefici derivanti da una forma di svolgimento della prestazione di lavoro che mette al centro del rapporto tra le parti la fiducia, come leva per ottenere più produttività ma anche più flessibilità nella gestione del tempo e dello spazio di lavoro. Tuttavia, il modo necessariamente improvvisato con cui il sistema produttivo si è avvicinato a
questo strumento nasconde una forte insidia: le aziende e le persone potrebbero non essere pronte a gestire correttamente lo smart working. Uno dei temi dove questa impreparazione potrebbe emergere in modo più evidente è la gestione dei controlli sul lavoratore”. Regione Lombardia, cosi come molte altre regioni italiane tra cui in primis Regione Lazio, hanno fin da subito attivato strumenti di finanza agevolata per implementare ed agevolare lo sviluppo dello smart working. Si tratta di un bando afferente all’Asse Prioritario I – Occupazione, finalizzato alla promozione nelle imprese lombarde dello smart working: un modello organizzativo che consente una maggiore flessibilità per quanto riguarda il luogo e i tempi di lavoro. Obiettivo è quello di incrementare la produttività e aumentare il benessere di lavoratori e lavoratrici. L’AVVISO PREVEDE 2 AZIONI DIFFERENTI:
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Azione A: servizi di consulenza e formazione
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*** IN EVIDENZA
• Il Bando prevede 2 azioni differenti: • Azione A: servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale; • Azione B: acquisto di “strumenti tecnologici” per l’attuazione del piano di smart working. • Possono partecipare i soggetti che esercitano attività economica e che intendono adottare e attuare un Piano aziendale di smart working: • imprese, iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza; • soggetti in possesso di partita IVA.
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finalizzati all’adozione di un piano di smart working con relativo accordo aziendale o regolamento aziendale approvato e pubblicizzato nella bacheca e nella intranet aziendale; • Azione B: acquisto di “strumenti tecnologici” per l’attuazione del piano di smart working. Le attività dovranno essere svolte esclusivamente presso sedi operative o di esercizio lombarde. Le domande potranno essere presentate a partire dal 2 aprile 2020 fino al 15 dicembre 2021. L’iniziativa è finanziata con risorse del POR FSE 2014-2020 – ASSE I “Occupazione”, a valere sull’Obiettivo specifico 8.6, Azione 8.6.1. La dotazione finanziaria è pari a 4.500.000,00 euro, suddivisi come segue: • € 3.000.000,00 destinati alla realizzazione di interventi nell’ambito dell’Azione A - Supporto all’adozione del piano di smart working; • € 1.500.000,00 destinati alla realizzazione di interventi nell’ambito dell’Azione B - Supporto all’attuazione del piano di smart working.
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FINANZA AGEVOLATA, INTERNAZIONALIZZAZIONE, NETWORKING Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/ agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo. Francesca Paleari
Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388
Ma chi può partecipare nel dettaglio?
Possono partecipare i soggetti che esercitano attività economica e che intendono adottare e attuare un Piano aziendale di smart working: • imprese, iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza; • soggetti in possesso di partita IVA. Il bando prevede ulteriori requisiti, quali:
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avere un numero di dipendenti almeno pari a 3; non essere già in possesso di un piano di smart working e del relativo accordo aziendale; • risultare in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva; • rispettare le previsioni di cui al Regolamento (UE) 1407/2013; • non rientrare nei campi di esclusione di cui all’art. 1 del Reg (UE) 1407/2013. Per info: Obiettivo Sviluppo.
* Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
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NIKE: AL PRIMO POSTO LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE
Il caso Nike House of Innovation, a New York negli U.S.A., è un esempio di grande integrazione tra esperienza di acquisto digitale e fisica, la sfida sarà mantenere nel tempo gli elevati standard di experience e la funzionalità dei servizi offerti
di Fabrizio Valente*
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l superbrand Nike è stato uno dei primi a credere nel retail monomarca come canale di relazione diretta con i clienti, dove poter esprimere il brand ai massimi livelli. In una metropoli iconica come New York ha aperto negli ultimi anni vari flagship, spostando sempre un po’ più avanti la frontiera dell’innovazione. L’ultimo aperto a fine 2018 è innanzitutto il più grande, con una superficie di 6.300 mq disposti su 7 piani che si affacciano nella parte elegante della 5th Avenue. Inoltre è quello che integra nel modo più avanzato l’online e l’offline. Omni experience
Il negozio è integrato con l’ecommerce: i clienti possono prenotare prodotti tramite l’app e ritirarli negli armadietti digitali dello Speed Shop, nel piano interrato. Quest’area è anche dedicata all’acquisto veloce, poiché propone una piccola selezione dei prodotti con più like sulla app Nike (2 o 3 per ognuna delle 12 categorie) oltre a una piccola vetrina dedicata alle novità più trendy. I clienti membri del club Nike+ hanno la possibilità di esplorare il negozio, scegliere i prodotti da acquistare e farli depositare in custodia nei Nike Lockers per portarli via in un secondo momento. Brand intensity
Le grandi dimensioni del negozio consentono al brand di esprimersi al massimo, anche grazie alle
ambientazioni curate e stimolanti. L’ingresso è spettacolare, con due grandi megaschermi e grandi pareti finestrate che mostrano dall’interno la dinamica vita newyorkchese. Il piano d’ingresso è dedicato alla Nike Arena, con il Service Desk per poter chiedere qualsiasi informazione al team Nike: consigli, la possibilità di fissare appuntamenti con i Nike Experts che operano all’ultimo piano e con il laboratorio per la personalizzazione delle sneaker, che i clienti realizzano dopo aver messo a punto il proprio progetto insieme all’esperto Nike. Si personalizzano gli accessori come i lacci e lo swoosh (logo di Nike), e si possono decorare le sneaker con speciali pennarelli indelebili. Il primo piano è dedicato all’assortimento donna, il secondo all’uomo e il terzo alle sneaker, con
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l’assortimento più grande al mondo, che include anche prodotti venduti in esclusiva nel flagship, ed è comunque selezionato in base alle preferenze dei clienti di Manhattan, verificate con i numeri degli acquisti online. Un piano che dedica grande spazio ai nuovi lanci, come quello dei modelli LeBrons (star dell’NBA di basket) e AirForce1. Servizio a 360°
Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 14, di Kiki Lab – Ebeltoft Group Nike House of Innovation - U.S.A., New York Un flagship spettacolare e multi-esperienziale, ma progettato per poter offrire anche customer journey veloci e funzionali, integrando online e offline. Area chiave Omni experience Tendenze complementari Brand intensity; Servizio 360° Info chiave • Flagship • 2018: apertura • 6.300 mq • 6 piani • 2 Nike House of Innovation: NY e Shanghai Nike retail monomarca • 1971: prima apertura • 1.200 negozi nel mondo Gruppo Nike 32,4 mld $ fatturato 2019
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Come per tutti i grandi brand, in particolare negli Stati Uniti, anche per Nike la soddisfazione del cliente è sempre al primo posto. Gli acquisti sono protetti da una generosa politica di reso valida 30 giorni con la formula ‘No questions asked’. Per i clienti Nike+ con poco tempo a disposizione il negozio offre l’app con il Nike Scan per scansionare i prodotti da comprare e l’instant check-out, un processo di self check-out con pagamento in modalità self. Ogni piano ha un corner di Pick-up Point dove i clienti ritirano i prodotti che hanno selezionato con l’app, leggendo i barcode dei prodotti presenti sui manichini o esposti. In alternativa, i prodotti possono essere inviati direttamente in un camerino per la prova. Per gli acquisti online e via app di sneaker è possibile poi andare allo Sneaker Bar, dove le referenze sono ‘archiviate’ con grandi pareti mobili in stile biblioteca, per velocizzare il ritiro dei prodotti e ottimizzare gli spazi. Il flagship coinvolge i clienti, creando una grande integrazione tra esperienza di acquisto digitale e fisica, la sfida sarà mantenere nel tempo gli elevati standard di experience e la funzionalità dei servizi offerti. *Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy
17 – 19 November 2020 Palais des Festivals, Cannes, France
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Fa parte degli ultimi trend comunicativi etichettati come non convenzionali
VI DICIAMO COSA È IL REALTIME MARKETING È il marketing eseguito “al volo”. Iniziative e cambi di rotta che, sfruttando l’argomento più trattato del momento, attraverso la rete ed i social network, permettono all’azienda di essere reattiva e di rispondere in modo rapido, proattivo e non pianificato, ad eventi e stimoli esterni in tempo reale di Stefania Giuseppetti
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l nostro mondo frenetico, veloce e spesso indifferente alle necessità del prossimo, si è fermato. Di fronte a tale scenario, caratterizzato dall’emergenza sanitaria mondiale del COVID-19, diversi brand, per essere in sintonia ma soprattutto per contribuire a diffondere le indicazioni e i comportamenti da seguire dettati dai Governi dei Paesi colpiti dalla pandemia, hanno rivoluzionato i loro messaggi pubblicitari. Iniziative e cambi di rotta da non confondersi con l’attuazione di quelle strategie a breve e lungo termine di “crisis management”, attraverso cui si affronta una situazione che rischia di danneggiare la performance e la reputazione aziendale, mettendo in atto varie pratiche che consentono di prevenire, gestire e mitigare le conseguenze negative della crisi. Iniziative e cambi di rotta che, sfruttando l’argomento più trattato del momento, attraverso la rete ed i social network, permettono all’azienda di essere reattiva e di rispondere in modo rapido, proattivo e non pianificato, ad eventi e stimoli esterni in tempo reale. Il real-time marketing è il marketing eseguito “al volo” e fa parte degli ultimi trend comunicativi etichettati come non convenzionali. Caratterizzato anche dalla capacità di soddisfare rapidamente una necessità, è in grado di intercettare un bisogno, proponendo una soluzione. #InsiemePerRipartire è l’hashtag che BMW, con e il suo pilota e brand ambassador Alex Zanardi, ha scelto per promuovere la propria campagna. “Noi
ci siamo. Anche a distanza di sicurezza”. Nessuno poteva esprimere il messaggio di speranza dedicato all’Italia meglio dell’atleta paralimpico, che è stato capace di rialzarsi e ripartire dopo il gravissimo incidente del 2001. “Ciao gente, so che è un momento difficile, in cui tutti abbiamo dovuto cambiare di molto le nostre abitudini. E i cambiamenti, soprattutto quelli che ti stravolgono la vita, sono sempre difficili da accettare – io ne so qualcosa. Eppure, è proprio nelle difficoltà che la
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nostra vera forza si svela e lo spirito con cui tanti italiani stanno affrontando questa sfida è coinvolgente. Io voglio anche credere che questa possa essere l’opportunità capace di renderci persone migliori. Per cui, tenendo le dovute distanze, cerchiamo di rimanere uniti per affrontare assieme questa sfida enorme e buttarcela al più presto alle spalle. Dai che ce la facciamo!”. Cambiamenti come quello di restare a casa, il cui mood #iorestoacasa ha unito l’Italia al resto del mondo. E così BMW continua con l’invito a fermarsi per contribuire ad appiattire la curva dei contagi “Prenditi un po’ di tempo libero. Rimani a casa e stai al sicuro! #FlattenTheCurve” [“Take some time off. Stay at home and keep safe! #FlattenTheCurve” ]. Altra case history, che ha saputo collegare il proprio ruolo sociale al contesto in cui viviamo, è Ceres, marca di birra danese particolarmente attenta alla comunicazione online e offline. Da “La strada è la casa di Ceres” a “Chi ha paura degli occhi a mandorla ha il cervello a nocciolina. Stasera aperitivo a Chinatown?”, tutta la comunicazione è stata rivoluzionata. “Stiamo a casa come se fuori ci aspettasse Pasquale il barista a cui dobbiamo dei soldi” oppure “Proposta Ceres: porte chiuse, partire in chiaro e birre aperte” e ancora il post “Io sono solo una birra, e anche se non so niente una cosa la so: è insieme che si vince la paura. Sono fatta apposta per unire le persone. E in questi giorni, stare uniti vuol
*** IN EVIDENZA
• Il realtime marketing è in grado di intercettare un bisogno, proponendo una soluzione • Il consumatore non compra solo il prodotto/servizio ma anche i valori dell’azienda che lo produce. • Il “sociale” diventa un elemento sempre più presente nella vita dell’individuo e sempre di più nelle proposte di consumo.
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dire stringerci anche se non possiamo stare allo stesso tavolo, ricordarci che siamo una comunità, e rispettare poche regole. Per proteggere noi stessi e chi amiamo, ma anche quello sconosciuto là in fondo, che è una persona spaventata proprio come noi (magari lasciamogliele due cosine sugli scaffali del super). Quando sarà passata anche questa, io ci sarò per brindare con voi.” A commentare “L’Italia c’è anche a bar chiusi”. Il consumatore non compra solo il prodotto/servizio ma anche i valori dell’azienda che lo produce. La responsabilità sociale non è un fenomeno passeggero legato ad una moda culturale, ma qualcosa di permanente che consente al brand di guadagnare in termini di immagine e reputazione agli occhi dei consumatori, i quali, più sensibili a certe tematiche, potrebbero iniziare a preferirne i prodotti/servizi rispetto alla concorrenza. Il “sociale” diventa un elemento sempre più presente nella vita dell’individuo e sempre di più nelle proposte di consumo.
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https://www.youtube.com/watch?time_continue=20&v=JnMuVU0hTVg&feature=emb_logo
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https://m.facebook.com/BMW/posts/10158555610887269:0
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https://www.facebook.com/pg/officialceresbeer/ posts/
Una sentenza che sicuramente dovrĂ essere ben analizzata dalle reti presenti nei centri commerciali
AFFITTO DI AZIENDA: LA CASSAZIONE INTERVIENE
Con sentenza n. 3888 del 17 febbraio 2020, la terza sezione della Corte di Cassazione è intervenuta nuovamente sul tema della esatta qualificazione della fattispecie contrattuale con la quale viene attribuito il godimento di un locale commerciale di Mirco Comparini
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on tale sentenza, la Cassazione, individua i criteri discretivi tra due distinte fattispecie contrattuali: la locazione ad uso commerciale e l’affitto d’azienda. I giudici di legittimità concentrano il percorso che ha portato alla decisione sul concetto di organizzazione, che deve preesistere alla cessione; in difetto, non si può dire che sia stato ceduto il godimento di un’azienda o di un suo ramo. Inoltre, il bene immobile, oggetto del negozio, non deve rivestire un carattere centrale, ma essere uno degli altri elementi dell’azienda. È cosa molto frequente, se non l’unica, che nei centri commerciali la prassi adottata per la concessione degli spazi non si concretizzi mediante la sottoscrizione di un contratto di locazione ma, bensì, adottando la fattispecie del contratto di affitto di ramo di azienda. Però, a ben vedere, ma anche “come ben noto”, il ricorso alla fattispecie del contratto di affitto di ramo d’azienda, a differenza del contratto di locazione commerciale, richiede che, oltre al godimento dello spazio e/o locale commerciale, venga anche attribuito all’affittuario il godimento dell’azienda da intendersi come “il complesso di beni organizzati da un soggetto imprenditore, strutturato funzionalmente per l’esercizio dell’impresa” (quale produzione di beni e servizi) (art. 2555 c.c.). In verità, in relazione al concetto di azienda, la giurisprudenza fornisce interpretazioni non raramente contrastanti. Esempio, all’orientamento che ritiene sufficiente la mera “potenzialità” del predetto complesso di beni a svolgere una attività imprenditoriale, si contrappone l’orientamento più rigoroso
secondo il quale è necessario che l’azienda sia, non solo potenzialmente, ma concretamente funzionale all’esercizio dell’impresa. È anche irrilevante il nomen iuris. Infatti, la circostanza che le parti abbiano concordemente definito il contratto come affitto d’azienda non vincola il giudice nella qualificazione dell’atto in quanto l’interesse dei contraenti ad inquadrare una fattispecie in una tipologia negoziale in luogo di un’altra può derivare dal conseguimento di particolari vantaggi (ad esempio, fiscali) irrilevanti nella valutazione giudiziale. Il caso in esame alla Corte e oggetto della sentenza (caso che non descriviamo), riguarda, appunto, la concessione di spazi commerciali situati all’interno di un centro commerciale mediante un contratto di affitto di ramo d’azienda e al riguardo la Corte ha statuito che “la locazione di immobile con pertinenze si differenzia dall’affitto di azienda perché la relativa convenzione negoziale ha per oggetto un bene – l’immobile concesso in godimento – che assume una posizione di assoluta ed autonoma centralità nell’economia contrattuale, secondo la sua consistenza effettiva e con funzione prevalente ed assorbente rispetto agli altri elementi che, legati materialmente o meno ad esso, assumono, comunque, carattere di accessorietà, rimanendo ad esso collegati sul piano funzionale in una posizione di coordinazione- subordinazione, mentre, nell’affitto di azienda, lo stesso immobile è considerato non nella sua individualità giuridica, ma come uno degli elementi costitutivi del complesso dei beni (mobili ed immobili) legati tra loro da un vincolo di interdipendenza e complementarietà per il conseguimento
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di un determinato fine produttivo, così che oggetto del contratto risulta proprio il complesso produttivo unitariamente considerato, secondo la definizione normativa di cui all’art. 2555 c.c. (Cass. 20815/ 2006; Cass. 24376/2017)”. Riassumendo: • l’azienda è caratterizzata da un complesso unitario di beni, • tenuto insieme dall’organizzazione che di questi beni ha fatto l’imprenditore, • in vista dell’esercizio dell’impresa. L’azienda può circolare e la sua circolazione non intacca l’unitarietà del complesso dei beni che la compongono. Pertanto, da quanto sopra si ricava un’ulteriore premessa, cioè, l’unitarietà, che caratterizza l’azienda, deve esistere al momento della concessione in godimento a terzi, affinché possa parlarsi di affitto di azienda. In particolare, secondo la Cassazione, a nulla rileva che il locale commerciale sia situato all’interno di un centro commerciale e la mera collocazione del locale nel centro commerciale non ha importanza rispetto al tipo di contratto che lo riguarda. Ne consegue, pertanto, che è perfettamente compatibile con la locazione la circostanza che oltre al godimento dell’immobile le parti concordino prestazioni accessorie a tale godimento. In sostanza, nell’affitto d’azienda elemento indefettibile è che venga ceduto/trasferito il godimento
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dei beni aziendali, ma anche della loro organizzazione. Se oggetto della cessione è, invece, un complesso di beni non organizzati per l’esercizio di un’impresa, non siamo in presenza di affitto/trasferimento di azienda. Quindi, elemento discretivo per giudicare se si tratti di un contratto di affitto d’azienda o di locazione immobiliare è, dunque, la preesistenza dell’impresa o, comunque, la preesistenza dell’elemento organizzativo dei beni oggetto del contratto. Pertanto, qualora, invece, l’attività di impresa sia iniziata dall’avente causa, o sia costui a dare per la prima volta un’organizzazione ai beni cedutigli in godimento, non può parlarsi di affitto d’azienda, fattispecie che, appunto, presuppone la preesistenza di quest’ultima rispetto al contratto. Ciò determina che, ai fini della distinzione tra affitto d’azienda e locazione di immobile, anche l’elemento dell’avviamento, quale indice della preesistenza di un’impresa e, dunque, della organizzazione dei beni oggetto del contratto. Questa sentenza dovrà essere ben analizzata dalle reti presenti nei centri commerciali e sia per punti vendita in gestione diretta, ma tanto più, per i subaffitti di azienda sottoscritti con i franchisee. Cosa non da poco.
/ OCCHIO ALLA LEGGE /
Molti Paesi stanno introducendo una legislazione uniforme sul franchising, nell’ottica di fornire una sorta di protezione a favore del franchisee
L’ESPANSIONE DELLA RETE DI FRANCHISING ALL’ESTERO Esistono vari strumenti che il franchisor può scegliere di adottare, strumenti differenti tra loro per la loro funzione di realizzare o di escludere un rapporto diretto tra il franchisor italiano e i potenziali franchisees esteri avv. Paolo Fortina e dott.ssa Ilaria Secchiatti*
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/ OCCHIO ALLA LEGGE /
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l franchising è oggi giorno un idoneo strumento per espandere la propria attività commerciale anche all’estero e così distribuire i prodotti o i servizi d’impresa attraverso una rete di punti vendita indipendenti, dislocati in più Stati, fortemente caratterizzati da un’immagine comune, tale da far apparire ciascuno di essi come elemento di un’unica catena che offre gli stessi beni o servizi, con l’uso di tecniche di vendita particolari, c.d. know-how, messe a punto dal franchisor. Anche se al momento la mancanza di un regime armonizzato internazionale rende questa formula di non facile applicazione, molti Paesi si stanno impegnando ad introdurre una legislazione uniforme sul franchising, nell’ottica di fornire una sorta di protezione a favore del franchisee, attraverso obblighi di informazione a carico del franchisor. Il franchisor italiano che intende adottare questa forma di commercializzazione all’estero dovrà in primo luogo valutare lo strumento che ritiene più adatto alla sua struttura, tenendo conto del controllo
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/ OCCHIO ALLA LEGGE /
che il franchisor vorrà esercitare nei confronti del proprio franchisee, della dimensione che la rete avrà, delle risorse che lo stesso vorrà investire nel progetto di espansione e delle peculiarità legislative e commerciali del Paese straniero. Esistono vari strumenti che il franchisor può scegliere di adottare, strumenti differenti tra loro per la loro funzione di realizzare o di escludere un rapporto diretto tra il franchisor italiano e i potenziali franchisees esteri. Innanzitutto, il franchisor può scegliere di avvalersi di un agente, il c.d. area representative, il quale si obbliga a selezionare e presentare al franchisor possibili franchisees, situati nello Stato individuato. In questo modo il franchisor potrà dettare le proprie regole, concludere contratti di franchising direttamente con il franchisee selezionati e esercitare un maggior potere di controllo sugli stessi. Un altro metodo consiste nella creazione di una sede nello Stato scelto e, nel caso in cui il franchisor lo ritenga opportuno, una collaborazione con un’altra azienda locale, già presente all’estero, che diventi poi socia del franchisor: il franchisor costituisce una filiale nel Paese prescelto e successivamente pone in essere una joint-venture con un partner locale, che consiste in un accordo volto a realizzare uno scopo specifico che in questo caso potrebbe comporsi nella ricerca di potenziali franchisee con i quali stipulare dei contratti di franchising o, in ogni caso e con ogni mezzo, nell’ampliamento della rete commerciale del franchisor mediante un suo parziale coinvolgimento. In alternativa all’espansione all’estero diretta, il franchisor italiano può scegliere di internazionalizzare la propria rete con il Master Franchising. Si tratta statisticamente di una tipologia più frequentemente utilizzata per espandere all’estero una rete in franchising. Attraverso il Master Franchising, il franchisor concede ad un soggetto, avente sede nel paese estero, noto come Master Franchisee, il diritto di stipulare contratti di sub-franchising in esclusiva in una determinata area, cioè il diritto di stipulare contratti di franchising con gli affiliati (sub-franchisee), concedendo loro il diritto di utilizzare il marchio e
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il c.d. franchise package. Il Master Franchisee rappresenta dunque il franchisor nel paese estero, intrattenendo rapporti diretti con i vari affiliati. Ciò sta a significare che il franchisor intrattiene rapporti contrattuali solo con il Master franchisee, e non con i franchisee esteri, mentre quest’ultimi hanno rapporti contrattuali esclusivamente con il Master Franchisee. I vantaggi della struttura del Master Franchising sono molteplici, in quanto tale strumento consente di espandere velocemente la rete all’estero, di conformarsi in modo ottimale alle peculiarità del mercato locale, grazie alle conoscenze e all’esperienza del Master franchisee e di condividere il rischio con il Master franchisee, il quale è direttamente responsabile nei confronti dei sub-franchisee. Mentre gli svantaggi sono per lo più legati al fatto che in tal modo il franchisor, non avendo rapporti diretti con i sub-franchisee, perde buona parte del potere di controllo su questi ultimi, con le conseguenti possibili ricadute negative sul brand e sull’immagine della rete. Una volta scelto lo strumento che meglio corrisponde ai bisogni del franchisor, quest’ultimo potrà disciplinare il contratto internazionale di franchising con estrema attenzione, avvalendosi di consulenti esperti nel settore, in quanto la vera difficoltà di
questa opportunità risiede nel fatto che non è ancora stata prevista una disciplina uniforme nell’ambito del franchising a livello internazionale. Per la riuscita della formula, in effetti, è indispensabile conoscere le modalità con le quali il rapporto di franchising sarà regolato, al fine di preparare un contratto ad hoc. Uno dei primi passi che, in questo senso, devono essere compiuti dall’impresa italiana consiste nell’identificare la legge che deve essere applicata all’interno del rapporto contrattuale - che come noto, nel caso dei contratti internazionali si tratta di uno degli aspetti più delicati. Quindi, ad esempio il franchisor italiano potrà richiamare la Legge n. 129 del 6 maggio 2004, contenente le norme per la disciplina dell’affiliazione commerciale all’interno del contratto che sarà poi sottoscritto dal potenziale franchisee, affinché alcune questioni – se non tutte - siano risolte mediante la legge italiana piuttosto che quella estera. Nel caso in cui non si puntualizzi quale legge debba essere applicata al contratto di franchising, esso è disciplinato da quella in vigore nel Paese in cui risiede abitualmente il franchisee, secondo quanto previsto dal Regolamento Roma I n. 593 (articolo 4). Nel momento in cui si decide qual è la legge che deve essere applicata al contratto, invece, l’accordo può essere gestito più facilmente.
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• Il franchisor può scegliere di avvalersi di un agente, il c.d. area representative, il quale si obbliga a selezionare e presentare al franchisor possibili franchisees, situati nello Stato individuato • Il franchisor deve adoperarsi nella creazione di una sede nello Stato scelto e, nel caso in cui il franchisor lo ritenga opportuno, una collaborazione con un’altra azienda locale, già presente all’estero, che diventi poi socia del franchisor
• In alternativa all’espansione all’estero diretta, il franchisor italiano può scegliere di internazionalizzare la propria rete con il Master Franchising • Nel caso in cui non si puntualizzi quale legge debba essere applicata al contratto di franchising, esso è disciplinato da quella in vigore nel Paese in cui risiede abitualmente il franchisee
Ma in qualunque caso, il franchisor italiano è tenuto a prendere in esame anche la legge del Paese in cui si trova il franchisee allo scopo di accertare se siano presenti delle norme da considerare come norme di applicazione necessaria sulla base delle regole di diritto internazionale privato. In sostanza, le norme di applicazione necessaria sono quelle che devono essere rispettate obbligatoriamente nel Paese in cui sono applicate ai fini della protezione dei suoi interessi: norme, cioè, che devono essere applicate sempre e comunque, al di là di ciò che è previsto in un contratto. Ecco, quindi, che in queste circostanze il modello contrattuale deve essere adeguato a tali norme. In conclusione la possibile rete di franchising che il franchisor potrà costruire non è più una rete circoscritta al solo territorio nazionale, ma una rete che è in grado di realizzare le esigenze di espansione anche al di fuori dei limiti nazionali. In questo modo il franchisor, sulla base dei propri interessi commerciali e delle proprie risorse potrà testare l’efficienza della sua attività in un Paese sconosciuto.
*Avvocato, NL Studio Legale
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È consigliabile che gli imprenditori per il futuro rivedano i propri modelli contrattuali perché l’emergenza sanitaria ha determinato nuovi scenari
COSA CAMBIA NEI CONTRATTI PER IL FUTURO Situazioni e possibili rimedi, che, a seconda del tipo di contratto, potrebbero essere presi in considerazione per disciplinare le difficoltà e gli impedimenti che le parti potrebbero dover nuovamente fronteggiare e le loro conseguenze di Alessandra Sonnati*
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a crisi determinata dall’epidemia da COVID-19 e le misure restrittive poste in essere dal Governo per limitare i contagi hanno causato grandi difficoltà alle parti, che si sono trovate nella condizione di non poter adempiere ai propri obblighi contrattuali. A ciò si aggiunga che alcuni contratti non contenevano clausole idonee a garantire adeguata protezione rispetto a questa specifica situazione (d’altronde fino a qualche mese fa difficilmente prevedibile), con il rischio per le parti di dover far fronte, nei prossimi mesi, a richieste di risarcimento danni e/o di risoluzione. Per i contratti che verranno conclusi nell’immediato futuro diventa quindi indispensabile prevedere apposite clausole per limitare le conseguenze derivanti dal possibile protrarsi dell’epidemia o nel caso in cui vengano reintrodotte nuove misure restrittive. Quanto precede sia con riferimento ai contratti di franchising ma anche ai contratti con i fornitori di prodotti e servizi, ai contratti di locazione e così via. Qui di seguito abbiamo riportato una casistica esemplificativa di situazioni e possibili rimedi, che, a seconda del tipo di contratto, potrebbero essere presi in considerazione per disciplinare le difficoltà e gli impedimenti che le parti potrebbero dover nuovamente fronteggiare e le loro conseguenze. Posto che è molto probabile che nei prossimi mesi dovremo convivere con il virus e che non è pertanto possibile escludere il verificarsi di nuovi picchi, con conseguente reintroduzione di misure restrittive atte a limitarne l’innalzamento, diventa in primo luogo essenziale definire chiaramente i diritti e gli obblighi delle parti nel caso in cui una o entrambe le parti siano costrette a sospendere, in tutto o parzialmente, la propria attività. Occorrerà inoltre verificare che le clausole di forza maggiore eventualmente presenti nei contratti attuali includano eventi quali pandemie e epide-
mie così come ordini delle Autorità. Ad esempio la Camera di Commercio Internazionale (ICC) nel mese di marzo 2020 ha aggiornato le clausole standard di forza maggiore sostituendole con una nuova versione (anche se va detto che per i contratti conclusi durante e dopo l’insorgere dell’attuale emergenza è dubbio se la parte che omette o ritarda la prestazione possa invocare l’epidemia da COVID-19 come causa esimente, considerato che oggi la circostanza è ben nota alle parti, le quali assumono i rispettivi impegni consapevoli dei possibili rischi). Consigliabile sarà poi disciplinare contrattualmente quali sono i rimedi disponibili alle parti, sia nel caso in cui una parte fosse impossibilitata ad adempiere alla propria prestazione, sia nel caso in cui la prestazione diventasse più difficoltosa od onerosa. Così ad esempio sarà opportuno valutare, a seconda del tipo di contratto, se la soluzione più adeguata sia la risoluzione immediata del contratto oppure -soprattutto per i contratti di durata, dove maggiore è l’interesse delle parti a conservare la relazione contrattuale - se prevedere la risoluzione solo dopo che è trascorso un certo periodo di tempo. Altrettanto opportuno sarà valutare di inserire dei meccanismi che consentano alle parti di rivedere temporaneamente alcuni dei termini e delle condizioni contrattuali, definendo la procedura da seguire e indicando dei parametri predefiniti cui attenersi (ad esempio per la revisione o la dilazione dei corrispettivi). In conclusione, è consigliabile che gli imprenditori per il futuro rivedano i propri modelli contrattuali, non potendo ad oggi prevedere quali saranno gli scenari che si presenteranno. *Avvocato - Frignani Virano e Associati
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ZIBALDO www. z i b al d o. i t Zibaldo è un’agenzia di servizi finanziari, e-banking, postali, digitali. Il franchising è brevemente spiegato nella pagina dedicata del sito dove sono illustrate attraverso una tabella le formule di Affiliazione & Partnership. Per richiedere maggiori informazioni occorre prenotare la chiamata di un commerciale. La sezione è rimandata perché non è presente la scheda sul progetto franchising con le informazioni per affiliarsi. FIT EXPRESS www.f i texp re ss. i t Fit Express è un brand che opera nel settore delle palestre. Il concept del brand è spiegato sinteticamente nella pagina ufficiale del sito mentre il progetto franchising è approfondito nella brochure scaricabile e nel documento di sintesi che contiene le informazioni che vanno dal valore del contratto di affiliazione alla location ideale. Promuoviamo la sezione perché fornire al potenziale affiliato materiale scaricabile può essere utile e vincente. PARAH www. p a ra h.co m Parah è un brand che opera nel settore della moda underwear e beachwear. Il progetto Franchising Parah è spiegato nella pagina del sito attraverso una lista di informazioni suddivise in: che cosa offriamo e condizioni di rilascio franchise: investimento franchising negozio di moda Parah. Sono qui rispettivamente nei due punti illustrati il supporto per chi decide di affiliarsi al brand e tutte le informazioni di carattere economico del franchising. La pagina è promossa anche se non è così immediato capire dove si possono richiedere maggiori informazioni o mettersi in contatto con l’azienda. • Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulle pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere
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