Franchising & Partnership - Settembre Ottobre 23

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F R A N C H I S I N G P A R T N E R S H I P

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Tanti anni di lavoro sono stati importanti per definire obiettivi e necessità delle aziende con le quali siamo entrati in contatto. Il nostro è un osservatorio privilegiato anche perché tantissime sono state le realtà imprenditoriali con le quali abbiamo stretto rapporti di lavoro che ci hanno aiutato a creare delle consapevolezze, frutto di una grande analisi. Il cambiamento ha accelerato un percorso di pensiero: oggi piccolo non è più bello. Questo è il refrain sempre più attuale. Le imprese devono crescere, se vogliono aggredire i mercati, e non possono più farlo per vie interne, come nel passato. Ora l’economia impone una velocità esasperata, e le dimensioni si possono aumentare solo con acquisizioni o con fusioni, alleanze di altro tipo o, talvolta, con le reti e i consorzi. Se il franchising, come sviluppatore di strategie di impresa, ha accelerato l’economia e creato tantissimi posti di lavoro, un fenomeno quindi che ha significato molto per l’intera filiere economica del nostro Paese, oggi, è necessario andare anche oltre, modulare le strategie a secondo dei Paesi, addirittura a secondo delle regioni, quindi diventa fondamentale studiare modelli di distribuzione ancora più flessibili e aggregativi. Le possibilità pratiche di aggregazione sono diverse, come tutti sappiamo: fusioni, partnership, consorzi, gruppi di acquisto e di vendita, reti. Le aziende devono trovare accordi con altre aziende per ingrandire il proprio business non solo come soggetti attivi per la fornitura del proprio prodotto, ma anche per lo sviluppo del business comune. Il panorama si allarga e proprio per questo motivo è nato Franchising & Partnership, la prima rivista italiana che guarda oltre con l’obiettivo di raccontare i casi aziendali sopra descritti, i fenomeni nuovi che continuamente aggrediscono il nostro mercato, con un occhio rivolto al mondo. Internazionalizzazione questa una delle parole d’ordine. Internazionalizzare la propria impresa con successo che significa comprendere a fondo il proprio business e definire in base a questo quali sono le aree geografiche ottimali per il proprio sviluppo e con quali strumenti portarlo avanti. Infatti la rivista ha anche una sezione in lingua inglese che nei prossimi mesi verrà sviluppata ancora di più. Il progetto è anche affiancato da una piattaforma digitale, un motore di ricerca unico che fornisce informazioni e notizie sempre aggiornate sul business nazionale e internazionale. Un incontro sistematico fra domanda e offerta per rispondere ad ogni richiesta sul mondo imprenditoriale e del ratail, un incontro sistematico tra mondo imprenditoriale e accademico con la vicinanza dei maggiori specialisti del settore in grado di produrre strumenti di informazione e formazione efficaci per stimolare l’intera filiera imprenditoriale. Questo trovate nel primo numero di Franchising & Partnership, che teniamo a battesimo, e, nei prossimi numeri, ancora di più.

“Chi nega la ragione delle cose, pubblica la sua ignoranza.”
Leonardo Da Vinci
EDITORIALE

SETTEMBRE - OTTOBRE 2023

PRIMA FILA: DALL’ITALIA AL MONDO

Un viaggio da non perdere per tutti i business man

VISTO DALL’ALTO

Naturhouse: vincere la sfida della globalizzazione innovando il format

BUSINESS FORMAT

Adiura: leader nel settore dell’assistenza per anziani

BUSINESS FORMAT

EasyCassa semplifica anche i lavori più complicati

BUSINESS FORMAT

I nuovi concept store Chicco

FRANCHISING & PARTNERSHIP

Quali le affinità e quali le differenze tra questi due termini

FINANZIAMENTI

Invitalia e le sue opportunità strutturali

FORMAZIONE

La cultura aziendale di un’impresa in franchising

MARKETING

Il modello “entertainment for data”

MARKETING E CONSUMI

L’intelligenza, l’intelligenza artificiale e l’intelligenza circolare

BUSINESS INTELLIGENTI

Nasce Reviews101.app per aumentare il business aziendale

LA COMUNICAZIONE IN AZIENDA

Social e franchising: due realtà a confronto

NEW CONCEPT

La nuova strada per i pop tracciata da Sook

COMUNICAZIONE

Inbound marketing e lead generation

NOTE LEGALI Mediazione: termine indispensabile nel rapporto tra franchisor e franchisee

FINANZA E LEGALE

Quando l’uso improprio dei termini diventa una diffusa ed inutile moda anglofona

2 New entry News Estero News News comunicazione Le schede Partner 4 6 8 12 45 Le schede Franchisor Segnalibro Appunti retail Abstract Agenda 48 86 88 92 94
RUBRICHE
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NEW ENTRY

BURGER KING® RESTAURANTS ITALIA APRE A FERRARA

Apre a Ferrara, in Via Eridano, 4, il nuovo ristorante della catena Burger King® Restaurants Italia, il numero 77 di proprietà diretta. Il nuovo locale dell’azienda leader nella ristorazione veloce, riconosciuta in tutto il mondo per il gusto inconfondibile della carne grigliata sul fuoco, segna un nuovo importante traguardo, con ben 248 ristoranti presenti in 18 regioni sul territorio italiano. Il nuovo ristorante impiega 30 dipendenti e si sviluppa su una superficie di 328mq, con 102 posti a sedere interni e 30 esterni. Al suo interno si trovano i migliori servizi disponibili nei ristoranti Burger King®, tra cui la “Play King” interna, l’area giochi riservata per il divertimento dei più piccoli. È prevista anche una corsia dedicata al Drive Thru, WiFi gratuito, oltre al servizio di Home Delivery.

All’interno del centro commerciale Le Cotoniere in via dei Greci a Salerno, apre il primo Mondadori Bookstore I MA della Campania, il quinto in Italia del nuovo concept di libreria green e contemporanea ispirato al Giappone. Bonsai, sansevierie e mobili alti e curvi come i tronchi degli alberi arredano e accolgono i visitatori in uno store di 250 metri quadri su un unico livello che, secondo la filosofia giapponese del MA, dal quale trae spunto, vuole essere in primis un luogo spirituale nel quale ritrovarsi e riposarsi, uno spazio per fuggire dai ritmi frenetici del quotidiano e dare riposo e nutrimento alla mente. Completano l’esperienza immersiva di cultura e relax gli angoli dedicati alle mostre d’arte e fotografia di artisti locali e nazionali.

A ROMA APRE UN NUOVO STORE DI BATA

Lo store si sviluppa su una superficie di 188 metri quadrati, in uno spazio contemporaneo capace di mixare heritage e novità, con l’obiettivo di regalare al consumatore un’esperienza d’acquisto inclusiva e completamente rinnovata. Design moderno, versatile e spazi ben organizzati che valorizzano il prodotto e ricreano un’atmosfera armoniosa comunicando in modo preciso il linguaggio, lo stile e l’identità Bata. “Il new opening segna un passo importante per il marchio nell’ottica dello sviluppo della rete vendita in Franchising di Bata in Italia. Con questo nuovo store rafforziamo la nostra presenza su Roma, una città strategica sia a livello nazionale che internazionale” afferma Claudio Alessi, Presidente Bata Europe.

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A SALERNO ARRIVA LA NUOVA LIBRERIA GREEN TARGATA MONDADORI BOOKSTORE I MA

NEWS ESTERO

MOORER CONQUISTA IL MONDO

Il nome dell’azienda, Moorer, è un’estensione del suo, Moreno, e ha qualche affinità con Moncler. Il modello per gli affari in fondo è quel tipo d’impresa, benché in chiave meno fashion, più personale. Per Moreno Faccincani, che fondò l’azienda veronese di piumini e abbigliamento di alta gamma 13 anni fa, la scommessa è infatti allargarsi nella fascia dei big del lusso. Per riuscirci ha due leve: estendere la rete dei negozi all’estero e considerare la spinta di un nuovo socio. Si allarga, così, l’azienda dei piumini di alta gamma che aprì il primo monomarca in via Monte Napoleone a Milano. Ha debuttato a Praga e prepara lo sbarco a New York e Parigi.

PAL ZILERI, FRANCHISING E STATI UNITI IL PROSSIMO STEP

Tra i progetti futuri del brand, oltre allo sviluppo di un formato di franchising adattabile a tutti i Paesi in cui ci sono partner interessati al marchio, anche il consolidamento nei marcati della Germania e del Benelux, dove Pal Zileri è già presente. «Quel che è fondamentale per noi è la coerenza del messaggio, che deve partire dal prodotto per poi arrivare al marketing. Questo è l’unico messaggio che il mercato premia, ed è la base della nostra strategia da almeno due anni. Ora iniziamo a raccogliere i frutti», afferma Leo Scordo, ceo alla guida del brand dal 2021.

RECORD PER LE IMPRESE CHE APRONO ALL’ESTERO

Nel corso del 2023 le insegne italiane del commercio moderno, secondo il Rapporto Estero 2023 realizzato dal Centro studi retail di Confimprese in collaborazione con Global Strategy, apriranno all’estero 2.400 negozi. Secondo il Rapporto dei 2.400 negozi previsti più dei due terzi, ben 1.390, saranno di proprietà diretta contro i circa 750 affiliati. Ancora marginale, ma in crescita la formula del master franchising. “Dopo due anni di stasi, il 2023 è l’anno record per le aziende italiane che vogliono aprire nuovi negozio all’estero - spiega Mario Resca, presidente Confimprese -. Finalmente anche il retail tricolore ha acquisito la forza per guardare oltreconfine. L’internazionalizzazione non è solo del comparto manifatturiero, ma anche del commercio moderno, che ha le competenze e la vision per espandersi sui mercati esteri”.

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I 110 ANNI DI PRESENZA IN ITALIA DEL GRUPPO NESTLÉ

Nel 2022 il Gruppo Nestlé ha generato 4,2 miliardi di euro di valore condiviso in Italia, pari allo 0,22% del PIL, registrando un incremento del 5,5% rispetto al 2020. In un anno fortemente condizionato da diverse urgenze e continui cambiamenti, Nestlé ha saputo fornire un contributo importante al sistema-Paese: rispetto al totale del valore generato dal Gruppo in Italia, ben il 94% delle ricadute risulta distribuito tra Stato, lavoratori e attori esterni coinvolti nella filiera. Sono questi alcuni dei dati emersi dalla nuova edizione dello studio “Nestlé crea valore per l’Italia” presentato da Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé in Italia e Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys, durante l’incontro che si è tenuto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per celebrare i 110 anni di Nestlé in Italia.

ASPIAG SERVICE DESPAR ACCELERA SULLA SOSTENIBILITA’

Oltre 30 milioni di euro investiti dal 2013 al 2022 per l’efficientamento energetico di sedi e punti vendita e 62 siti già certificati ISO 14001 in dieci anni: sono questi alcuni dei risultati raggiunti da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna, e la Lombardia, che proprio nel 2023 festeggia il traguardo dei 10 anni dell’ottenimento della certificazione ISO 14001. Aspiag Service Despar è stata infatti la prima azienda della grande distribuzione organizzata ad ottenere nel 2013 la certificazione UNI EN ISO 14001 per il proprio sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente.

GRUPPO TEDDY: OLTRE 110 NUOVE APERTURE

Il Gruppo Teddy, uno dei protagonisti internazionali nel settore dell’abbigliamento, ha pianificato una significativa espansione della rete di vendita globale dei propri marchi Terranova, Calliope e Rinascimento. Il piano di sviluppo prevede oltre 110 aperture a livello globale coinvolgendo 14 Paesi tra i quali Arabia Saudita, Austria, Grecia, Polonia. Si tratta di un ritmo molto significativo che pone Teddy tra le punte di diamante della crescita nel comparto abbigliamento-accessori, nel contesto di un retail che mostra segni di vivacità post pandemia pur nelle difficoltà della congiuntura attuale. Secondo Cofimprese in questo settore è stato del 5% l’aumento complessivo dei punti vendita nella fase post Covid. Questa spinta è consentita dalla solidità dell’azienda e dalla fiducia nella propria capacità di relazione con la clientela che porta a voler arrivare a un numero sempre maggiore di consumatori in tutto il mondo.

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NEWS
Marco Travaglia Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlé in Italia

EasyCassa semplifica anche i lavori più complicati.

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WORLDLINE FACILITA L’INGRESSO DELLE AZIENDE NEL METAVERSO

Worldline, leader mondiale nei servizi di pagamento, da oggi consente a esercenti, banche e fornitori di servizi di entrare facilmente nel Metaverso. In futuro, il Metaverso costituirà un ulteriore canale di commercio al dettaglio, accanto ai POS e all’e-commerce e, secondo McKinsey, il volume di mercato globale del Metaverso raggiungerà i 2-2,6 triliardi di dollari entro il 2030. La soluzione white-label di Worldline offre alle aziende non ancora presenti nel Metaverso l’opportunità di prepararsi e di acquisire una prima esperienza. Worldline ha lanciato il nuovo Worldline Shopping Mall su Decentraland con i primi nove negozi, tra cui la banca diretta tedesca Consorsbank, The Chedi Andermatt, un hotel di lusso svizzero, e Naked Life, un marchio di liquori analcolici australiano.

DELIVEROO, RISTORANTI VIRTUALI:

SULLA APP CRESCONO DEL 57%

I ristoranti virtuali di Deliveroo non si fermano. E continuano a crescere. Nel secondo trimestre 2023, il numero dei virtual brand presenti sulla App è infatti cresciuto del 57% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A rivelarlo è la piattaforma leader dell’online food delivery a 6 anni dal lancio dei virtual brand sul mercato italiano. Oggi, in Italia, sono quasi 230 tra città e i centri di piccole e medie dimensioni in cui è presente almeno un ristorante virtuale. Il motivo? La capacità dei virtual brand di innovare il modo di fare ristorazione, dando la possibilità ai ristoratori di intercettare nuove fette di mercato e creare nuove occasioni di sviluppo e crescita del fatturato.

BROOKLYN FITBOXING CONQUISTA IL BELPAESE

Il brand internazionale, a pochi mesi dal suo approdo a Milano, continua a crescere ed entra nel nuovo anno con sette centri attivi in Italia. Dopo l’importante crescita in Spagna, Brooklyn Fitboxing ha scelto di espandere la propria rete in Francia, Germania e soprattutto in Italia, dove sta riscuotendo grande successo. Hanno aperto a fine 2022 altri due centri a Milano, in piazzale Udine e in via Rembrandt, aggiungendosi ai già esistenti in Ticinese ed Isola, arrivando così a quattro centri solo nell’arena milanese. «Oltre alle nuove aperture già previste su Milano, puntiamo a un’espansione in franchising che ci vedrà lanciare oltre 50 club in tutta Italia», commenta Gabriele Aluigi, country manager Italia Brooklyn Fitboxing.

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NEWS

NEWS COMUNICAZIONE

CONAD DONA 393.000 EURO ALL’OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ

L’iniziativa promossa congiuntamente nel territorio laziale dalle Cooperative PAC 2000A Conad e Conad Nord Ovest, ha raggiunto la cifra complessiva di 393.000 euro, frutto del contributo da parte delle due Cooperative di 50 centesimi per ognuno dei 12 gadget distribuiti, dando una mano concreta al personale sanitario che con dedizione si occupa dei bambini ospedalizzati. L’importo raccolto è stato devoluto alla Fondazione

Bambino Gesù Onlus di Roma per finanziare la campagna

“Mi prendo cura di te”, che ha l’obiettivo di offrire le migliori cure a neonati, bambini e ragazzi affetti da patologia cronica grave e che assicura l’accompagnamento medico e psicologico del paziente e della sua famiglia, durante la degenza in Ospedale o presso il proprio domicilio.

A MARIA FLORA MONINI IL PREMIO “ARTE: SOSTANTIVO FEMMINILE”

L’imprenditrice umbra Maria Flora Monini, alla guida insieme al fratello Zefferino dell’omonima impresa olearia e presidente della Fondazione Monini, è stata insignita del riconoscimento di “Signora dell’arte 2023” nell’ambito del Premio “Arte: Sostantivo Femminile”, per “il Suo lavoro di imprenditrice che ha un risvolto sociale molto importante. Non è quindi un premio solo ad una donna “dell’arte” ma ad una donna che ha scelto sempre di stare dalla parte della cultura e delle donne”. Il riconoscimento, giunto alla quindicesima edizione è promosso da L’Associazione A3M – Amici della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di viale delle Belle Arti 131 in collaborazione con la Galleria Nazionale.

BEST BRANDS ITALIA 8A EDIZIONE: LE CLASSIFICHE DEL 2023

L’8a edizione italiana di Best Brands ha designato Coca Cola - Best Product Brand, Diesel - Best Growth Brand, Samsung - Best Sustainability Brand, Amazon - Best Phygital Brand, Nutella - Best of the Best. Ad annunciare gli oscar delle Marche 2023 durante la tradizionale serata di gala negli Studi RAI di via Mecenate, Giovanni Ghelardi di Serviceplan Group e Enzo Frasio di GfK, affiancati da Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di UPA che patrocina l’iniziativa dagli esordi, e dai partner storici Rai Pubblicità, 24ORE System, IGP Decaux, ADC Group. La serata, tornata completamente in presenza dopo le ultime due edizioni phygital, è stata condotta brillantemente dalla presentatrice storica Filippa Lagerbäck.

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13 www.piazzaitalia.it | @piazzaitaliao cial

AmCham Italy ha organizzato l’edizione 2023 della Business Mission in West Coast

UN VIAGGIO DA NON PERDERE PER TUTTI I BUSINESS MAN

L’iniziativa è un’opportunità unica per scoprire le ultime novità in termini di crescita tecnologica e per conoscere in prima persona alcune delle aziende leader al mondo nel proprio settore. Le testimonianze dei protagonisti

Un programma rivolto a direttori, dirigenti, accademici, professionisti che operano in ambito tecnologico e a tutti gli appassionati di innovazione. È il viaggio perfetto per chi vuole approfittare dell’opportunità di essere esposti a un nuovo modo di pensare e per coloro ai quali viene richiesto di sviluppare nuove opportunità, stabilire una direzione strategica e implementare nuove idee di business. Anche quest’anmo AmCham Italy ha organizzato l’edizione 2023 della Business Mission in West Coast.

L’iniziativa è un’opportunità unica per

scoprire le ultime novità in termini di crescita tecnologica e per conoscere in prima persona alcune delle aziende leader al mondo nel proprio settore. La delegazione AmCham ha avuto l’opportunità di conoscere come alcuni grandi player e imprese all’avanguardia gestiscono i propri business, creano opportunità, attraggono e trattengono i talenti e promuovono la creatività. Partecipare a questa iniziativa significa essere esposti ad una cultura unica e a uno sviluppo tecnologico all’avanguardia, due fattori che continuano a rendere gli Stati Uniti un precursore dell’innovazione a livello globale. Traendo ispirazione dagli incontri creati ad hoc per i partecipanti, i delegati hanno portato a casa preziosi suggerimenti per il proprio business. Una full-immersion di cinque giorni tra visite esclusive e incontri con esperti ed executive di alcune tra le aziende leader a livello mondiale che hanno sede in quest’area degli Stati Uniti, storicamente definita come la culla dell’innovazione. Il programma è iniziato a San Francisco e nella Silicon Valley con un’intensa agenda di visite, presentazioni e incontri con esperti, ricercatori, top manager, investitori. La seconda parte dell’agenda si è concentrata su Seattle per delle visite ad alcune delle aziende più

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/ PRIMA FILA: DALL’ITALIA AL MONDO /
Di Ennio Salomone

innovative e leader nel proprio settore che hanno sede nel Washington State. Top manager e membri di AmCham Italy hanno farto parte della delegazione: Cristiano Ceccarelli, Founder/Export Dept. Crilab/

Colacem; Barbara Cremaschi, Advisor

Special Projects AmCham Italy; Simone Crolla, Managing Director AmCham Italy; Mario Gallieni, Digital Tranformation and ICT Director Ebano Spa; Simone Giacomelli, Warehouse Process Controller

Sofidel America Corp; Carlo Gotta, Technology Operating Partner FSI; Anna Lambiase, Ceo & Founder IR Top Consulting; Federica Mariani, Events and Marketing Specialist AmCham Italy; Carlo Robiglio, President Ebano Spa; Massimiliano Romano, IT Manager FSI; Marco Sarzi

Amadè, CFO Ebano Spa; Fabio Pasquali, Founder & CEO/Shareholder Wealty Sa/ The Lifestyle Group Spa e Massimo Vitali, President Vitali Spa.

“La missione che abbiamo svolto in Silicon Valley e a Seattle – ha dichiarato Simone Crolla Managing Director AmCham Italy - è stata un momento importante per acquisire conoscenze, competenze, relazioni e novità riguardo i trend che si stanno sviluppando e affermando in uno dei luoghi a maggiore tasso di innovazione a

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Simone Crolla Managing Director AmCham Italy

livello mondiale.

Le visite che abbiamo avuto in Salesforce, Apple, HPE, Boeing, NASA, Amazon, Stanford University, e ancora Partnership on AI, Citi Ventures e Waymo, sono occasioni uniche di confronto con alcuni dei top manager più esposti sulla frontiera dell’innovazione tecnologica, permettendo alle aziende italiane che hanno partecipato di condividere spunti, riflessioni e idee su ciò che ci aspetta nel prossimo futuro e su come il sistema economico e produttivo mondiale potrà mutare il proprio indirizzo. Uno dei pilastri di questa missione in particolare è stato approfondire lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, che sta rivoluzionando i modelli produttivi e organizzativi rendendo necessario capire le sue potenzialità, i rischi e le prospettive.

Vivere una settimana in questo ambiente innovativo aiuta a comprendere anche quali sono le condizioni abilitanti che hanno reso questa diffusione di startup, investitori, acceleratori in modo da presentare la Silicon Valley come un vero e proprio paradiso terrestre per tanti giovani impren-

ditori.

AmCham Italy ha permesso ancora una volta di avere questa esposizione, con l’auspicio che i partecipanti possano mettere a frutto questa esperienza nelle proprie aziende e, in generale, nell’ecosistema economico italiano, che necessita un grande sforzo sull’innovazione e sull’attrazione degli investimenti”.

Abbiamo sentito anche alcuni dei partecipanti che ci hanno raccontato la loro esperienza.

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AMERICAN CHAMBER OF COMMERCE IN ITALY

American Chamber of Commerce in Italy AmCham è un’organizzazione privata senza scopo di lucro fondata il 13 aprile 1915 a Milano. È affiliata alla Chamber of Commerce di Washington D C la Confindustria statunitense, della quale fanno parte oltre tre milioni di imprese ed è una delle 118 AmChams presenti in 105 paesi al mondo. È uno dei soci fondatori dello European Council of American Chambers of Commerce a Bruxelles, l’organismo che tutela il libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti.

AmCham Italy supporta le imprese italiane che intendono espandersi nel mercato americano, mettendo a disposizione la propria expertise oltre che il suo solido e autorevole network oltreoceano.

Le aziende italiane che ambiscono al mercato USA possono rivolgersi ad AmCham Italy per:

• richiedere l’analisi dei migliori Stati in cui procedere ad investire Selection Analysis;

• la contestuale analisi dei più interessanti programmi incentivanti Incentive Analysis;

• oppure richiedere una ricerca di alcuni possibili target per effettuare un’acquisizione Target Scouting.

Per le aziende che vogliano espandersi dal punto di vista commerciale, AmCham Italy può aiutare:

• nella ricerca di possibili partner commerciali Business Matching;

• nell’analisi di procedure e certificazioni necessarie per il commercio Standards;

• oppure nel costruire relazioni con le istituzioni/associazioni americane più importanti Stakeholder Outreach.

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AZIENDA: Ebano S.p.A.

NOME: Carlo

COGNOME: Robiglio

Ebano S.p.A. è una holding fondata nel 1991 da Carlo Robiglio, Presidente e CEO del gruppo.

Ebano opera a livello nazionale nell’editoria e nella formazione professionale per il mercato B2C e B2B, dove propone soluzioni innovative per l’e-learning e l’e-coaching. Ebano è anche attiva nell’offerta di servizi digitali per il mondo pet care e nello sviluppo di progetti digitali in ambito marketing e comunicazione. A oggi la holding conta sette società operative e una società che funge da subholding. In questi trent’anni Ebano ha intrapreso un percorso di crescita continua sviluppando competenza e puntando sull’innovazione, raggiungendo importanti

traguardi grazie alla capacità e alla visione dell’impresa e del management nell’attuare una strategia di inclusione e integrazione di nuove realtà.

Ebano pone, come principio portante, l’attenzione alla persona. Il modello imprenditoriale inclusivo, il rispetto del codice etico e l’alto senso di responsabilità permettono al gruppo di valorizzare i collaboratori e i clienti, di essere sempre attivo anche nel sociale, allargando sempre di più la rete dei contatti e la mappa della propria azione. L’offerta della holding si traduce così in un ventaglio di prodotti e servizi innovativi e sostenibili. La mission - Un itinerario di crescita sostenibile.

Supportare e far crescere le aziende partecipate in una continua e organica evoluzione del gruppo è la mission di Ebano lungo un itinerario che si snoda tra azioni, numeri, valori e persone. Ma tutto ciò è governato da una spiccata propensione verso la sostenibilità, intesa nelle sue varie declinazioni, nonché verso l’innovazione continua, portata a valore sia attraverso le società del gruppo sia attraverso il modello di governance realizzato per tale finalità.

La vision - Solidità, condivisione e integrazione verso il futuro.

Ebano si pone l’obiettivo di sviluppare costantemente, ma in maniera armonica e sostenibile, la propria presenza nei settori presidiati e in altri contigui ritenuti strategici e complementari al proprio progetto indu-

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Presidente e Ceo Ebano S.p.A.

striale. Particolare attenzione è dedicata agli investimenti in Ricerca & Innovazione che rappresentano, unitamente alla formazione continua, i pilastri strategici del gruppo. Ogni nuova acquisizione avviene secondo un disegno preciso di condivisione di valori, di metodo di lavoro e interazione, in un piano di sviluppo coerente secondo le principali linee di business del gruppo.

Ci racconti la sua esperienza in merito alla partecipazione all’iniziativa Business Mission in West Coast?

“Esperienza davvero interessante ed entusiasmante. In pochi giorni ho avuto l’opportunità di fare una full immersion incontrando aziende di eccellenza mondiale e i loro leaders. Tantissimi i temi interessanti trattati durante gli incontri. Sicuramente tutti quelli connessi con lo sviluppo dell’innovazione e le nuove frontiere del digitale e dell’intelligenza artificiale, sono stati gli argomenti di maggior interesse. L’obiettivo era ricevere nuovi stimoli e idee da un mondo, come quello delle aziende della Silicon Valley, in continuo cambiamento e trasformazione.

Obiettivo sicuramente raggiunto grazie agli approfondimenti e agli incontri fatti durante il viaggio. L’aspetto più interessante di questa iniziativa è l’opportunità di visita di grandi aziende e il confronto con personaggi di grande spessore. Non meno importante l’opportunità di networking”.

Quali sono le novità alle quali devono oggi adeguarsi i grandi player per sopravvivere nel mercato internazionale. In che modo è necessario gestire il proprio business?

“L’AI rappresenterà nei prossimi anni il vero terreno di innovazione e di sfida sul quale si confronteranno i grandi player per sopravvivere ma, soprattutto, per essere competitivi nel mercato globale. Sarà quindi necessario per le aziende investire in competenze e quindi in “persone di talento”. Sarà di conseguenza fondamentale investire sulla formazione continua di dipendenti e collaboratori, a tutti i livelli”.

AZIENDA: Sofidel

NOME: Simone

COGNOME: Giacomelli

Warehouse Process Controller Sofidel

Il Gruppo Sofidel nasce nel 1966 da due fondatori, Giuseppe Lazzareschi ed Emi Stefani, ed è oggi uno dei leader mondiali nel mercato della produzione di carta per uso igienico e domestico. Il suo brand più noto, e diffuso in più Paesi, è Regina. Dalla sede centrale di Porcari (Lucca), Sofidel

coordina l’attività di 16 società in Europa e negli Stati Uniti, che producono ogni anno più di 1,4 milioni di tonnellate di carta e danno lavoro a oltre 6.900 persone nel mondo. Sofidel fa della sostenibilità una leva strategica di sviluppo e di crescita, ponendosi l’obiettivo di ridurre i propri

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impatti sul capitale naturale per favorire la transizione verso un’economia a basso impatto di carbonio e massimizzare i benefici sociali per tutti i suoi interlocutori. Sofidel, infatti, ritiene che le aziende siano chiamate a svolgere una funzione fondamentale non solo in termini di produzione e distribuzione di beni e servizi, ma anche nel garantire vantaggi economici, sociali e ambientali duraturi per tutti gli stakeholder – valore condiviso – lungo tutta la catena di creazione del valore.

Ci racconti la sua esperienza in merito alla partecipazione all’iniziativa Business Mission in West Coast?

“Business Mission in West Coast e’ stata una splendida esperienza, soprattutto perché ho potuto condividere questa iniziativa con un gruppo di persone affiatato, deside-

roso di conoscere e genuino. Inoltre, grazie a questa iniziativa, abbiamo avuto la possibilità di interagire con i principali managers di grandi aziende come Apple, Salesforce, HPE, Citybank, Amazon e Boing. Gli argomenti più interessanti trattati durante gli incontri sono relativi all’artificial intelligence, alla digital transformation e alla innovazione. Ad esempio, HPE (Hewlett Packard Enterprise) crede molto nella trasformazione digitale, ma soprattutto nell’utilizzo dei dati. I motivi che mi hanno spinto a partecipare a questa iniziativa sono: apprendere le principali caratteristiche del mercato Statunitense, individuare i trend di questo mercato, e soprattutto avvertire quali saranno le future sfide negli Stati Uniti. Grazie a questa iniziativa, ho compreso che le aziende investono ancora fortemente nella digitalizzazione, nell’arti-

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ficial intelligence e nel data management. L’aspetto più interessante di questa iniziativa è aver avuto l’opportunità di conoscere la cultura aziendale di realta’ come HPE, Apple, Nasa, Salesforce, Amazon, Sturbacks, Boing ... e di scambiare visioni con i loro rispettivi managers”.

Quali sono le novità alle quali devono oggi adeguarsi i grandi player per sopravvivere nel mercato internazionale. In che modo è necessario gestire il proprio business?

“Investire nella tecnologia, nel know-how delle persone e nella “employee retantion”. Il mercato Americano ha un tasso di disoccupazione molto basso ed una forza lavoro che non ha timore al cambiamento. Per questi motivi, la fidelizzazione dei dipendenti e’ molto importante. Tutte le aziende

che abbiamo visitato investono risorse e tempo nel creare una strutturata e piacevole cultura aziendale. In questo modo, riescono ad avere una forte “employee retantion”.

AZIENDA: Vitali Spa

NOME: Massimo

COGNOME: Vitali

Presidente Vitali Spa

Il Gruppo Vitali Spa è una azienda leader che opera in diversi settori delle costruzioni. Sono innumerevoli le specializzazioni: dalle grandi opere di riqualificazione urbana, alla realizzazione di immobili commerciali, terziari e retail; dalla realizzazione di opere infrastrutturali per la mobilità, strade, autostrade, ponti e con una specializzazione sugli aeroporti; dal recupero del tessuto urbano mediante demolizione di aree dismesse cui dare nuova vita; fino ai poli produttivi di materiali edilizi e inerti.

Vitali è a capo di un Gruppo diversificato e innovativo che si contraddistingue sul mercato di riferimento per la capacità di presidiare l’intera filiera di settore, per l’elevato profilo tecnologico e per un impegno ormai consolidato a favore della sostenibilità, attraverso la realizzazione di progetti che riducono l’impatto ambientale. Grazie all’esperienza consolidata nel settore e alla continuità nella gestione aziendale, testimoniata da una tradizione che dura da tre generazioni, Vitali è in grado di offrire un

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supporto personalizzato rispetto alle esigenze specifiche del cliente. La solidità del Gruppo, testimoniata da un portafoglio ordini di 4 miliardi di euro, consentirà non solo il consolidamento del ruolo di leadership che la Vitali ricopre a livello nazionale, ma anche una consistente diversificazione geografica a livello internazionale.

Ci racconti la sua esperienza in merito alla partecipazione all’iniziativa Business Mission in West Coast?

“Le missioni orientate allo sviluppo di nuovi business internazionali rappresentano un elemento fondamentale per arricchire la cultura e l’esperienza imprenditoriale. L’intelligenza artificiale generativa era l’argomento di principale interesse della missione oltre allo sviluppo del mondo digitale e delle infrastrutture necessarie. Le motivazioni della mia partecipazione sono da individuare nel supporto e conoscenza per le scelte di investimento che stiamo implementando, la necessità di conoscere

e approfondire le dinamiche del digitale e gli effetti sul mondo real estate e infrastrutture. L’aspetto più interessante di questa iniziativa è stato sicuramente la conoscenza approfondita delle realtà imprenditoriali visitate e delle dimensioni di investimento in ricerca e sviluppo nel digitale sono l’esperienza acquisita”.

Quali sono le novità alle quali devono oggi adeguarsi i grandi player per sopravvivere nel mercato internazionale. In che modo è necessario gestire il proprio business?

“La creazione di innovazioni e conoscenze digitali darà un notevole vantaggio competitivo alle aziende Usa e il resto del mondo sarà costretto a seguire e usufruire dei nuovi servizi forniti dai colossi della Silicon Valley. Le nostre aziende dovranno seguire la strada tracciata con investimenti considerevoli nel digitale per andare a coprire quegli aspetti tipici della nostra natura, storia e cultura”.

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INFO@CIRKOLOROMA.IT

Naturhouse ha ridefinito il settore della dieta e della nutrizione, fornendo un approccio rivoluzionario e personalizzato alla gestione del peso nella cura dei bambini

Naturhouse has redefined the diet and nutrition industry by providing a revolutionary, personalized approach to weight management

VINCERE LA SFIDA DELLA GLOBALIZZAZIONE INNOVANDO IL FORMAT

WIN THE CHALLENGE OF GLOBALIZATION BY INNOVATING THE FORMAT

Parla Raffaello Pellegrini, fondatore nel 2005 della filiale italiana e CEO dell’azienda: “Proprio perché basato sull’educazione alimentare, quindi sulla possibilità di correggere ad personam gli errori legati alle scelte alimentari Naturhouse può attecchire con successo in ogni paese dove obesità e sovrappeso siano già o stiano diventando un problema generalizzato”

Raffaello Pellegrini, founder in 2005 of the Italian branch and CEO of the company, speaks: “Precisely because it is based on food education, therefore on the possibility of correcting errors related to food choices ad personam, Naturhouse can successfully take root in any country where obesity and overweight are already or are becoming a generalized problem”

Correva l’anno 1992 quando Felix Revuelta, geniale imprenditore iberico ideatore del business format Naturhouse, apriva il primo punto vendita a Vitoria nel nord della Spagna, rivoluzionando il mondo della dietetica personalizzata democraticizzandolo e rendendolo fruibile per tutti.

Una vera e propria rivoluzione basata sul counseling alimentare sempre gratuito, anche se erogato da professionisti laureati, con piani alimentari di facile implementazione complementati da nutraceutici naturali in grado di consentire ai clienti Naturhouse di raggiungere il loro obiettivo di eliminazione del sovrappeso in tempi estremamente contenuti.

Un’intuizione lungimirante stante la quasi totale assenza della “cultura del complemento” in Europa negli anni novanta ed

It was 1992 when Felix Revuelta, the brilliant Iberian entrepreneur who created the Naturhouse business format, opened his first store in Vitoria, in northern Spain, revolutionizing the world of personalized diet by democratizing it and making it usable for everyone.

A real revolution based on food counseling that is always free, even if provided by graduate professionals, with easy-to-implement food plans complemented by natural nutraceuticals capable of allowing Naturhouse customers to achieve their goal of eliminating overweight in extremely short times.

A forward-looking intuition given the almost total absence of the “culture of complements” in Europe in the nineties and a percentage incidence of obesity and over-

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/ VISTO DALL’ALTO /

una incidenza percentuale dell’obesità e del sovrappeso che era esattamente un terzo di quella attuale, una crescita con ritmo pandemico che rende oggi Naturhouse ed il “metodo Naturhouse” più attuali che mai.

Oggi è Raffaello Pellegrini, fondatore nel 2005 della filiale italiana, a guidare l’azienda che conta attualmente più di 1500 punti vendita in 30 paesi e che è quotata alla borsa di Madrid, e che ha già fatto dimagrire oltre 7 milioni di persone, insegnando loro come migliorare le proprie abitudini alimentari e di conseguenza la qualità della loro vita.

“Quando con la mediazione di un head hunter ho incontrato Felix Revueltacommenta il CEO dell’azienda - sono stato immediatamente contagiato dall’intensità emotiva con cui mi spiegava il progetto di “colonizzazione” del mio paese con il suo innovativo modello di franchising, e dopo pochi giorni di formazione in Spagna mi sono reso conto della genialità del format in tutti i suoi aspetti, del forte posizionamento sociale e dell’incredibile facilità con cui riusciva a generare benefici economici sia per la casa madre che per tutti gli affiliati che avevano creduto nel progetto. Nel raccontarci quanta soddisfazione gli dia quotidianamente il suo lavoro, Raffaello Pellegrini trae ispirazione dalle sagge parole di Confucio: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neanche un giorno nella tua vita”.

“Avere la possibilità di fare impresa promuovendo attività che migliorano il benessere e la qualità della vita delle persone è per me motivo di grande orgoglio. Inoltre, lo sviluppo dell’azienda ha creato migliaia di posti di lavoro per le persone che hanno scelto carriere universitarie e dedicato la loro vita professionale alla nutrizione, dando loro la possibilità di lavorare implementando la metodologia di weight management in assoluto più efficace, naturale ed

weight that was exactly one third of the current one, a growth with a pandemic pace that makes Naturhouse and the “Naturhouse method” more current than ever.

Today it is Raffaello Pellegrini, founder of the Italian branch in 2005, who leads the company which today manages more than 1,500 points of sale in 30 countries and which is listed on the Madrid stock exchange, and which has already made over 7 million people lose weight, teaching them how to improve their eating habits and consequently the quality of their life.

“When I met Felix Revuelta through the mediation of a head hunter - comments the company’s CEO - I was immediately infected by the emotional intensity with which he explained the “colonization”

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Raffaello Pellegrini

etica presente sul mercato: il nostro settore infatti si basa quasi totalmente sull’effetto “rimbalzo” con la maggior parte dei programmi di gestione del peso che non riesce ad affrontare le cause alla radice dell’aumento ponderale e trascura di offrire soluzioni praticabili a lungo termine, con la conseguenza che i clienti quasi sempre riprendono peso appena smettono di seguire il programma, con inevitabile insorgenza di frustrazione e insoddisfazione.

Al contrario, Naturhouse ha ridefinito il settore della dieta e della nutrizione, fornendo un approccio rivoluzionario e personalizzato alla gestione del peso e fornendo ad ogni cliente fin dal primo appuntamento strumenti culturali e conoscenze che consentono loro di mantenere i risultati a lungo termine, estendendo spesso automaticamente le migliorate abitudini alimentari anche ai loro nuclei famigliari”.

“E risulta assolutamente innegabile - continua Pellegrini - anche la valenza sociale

project of my country to me, and after a few days of training in Spain I realized the genius of the format in all its aspects, the strong social positioning and the incredible ease with which it was able to generate economic benefits both for the parent company and for all the affiliates who had believed in the franchise project. In telling us how much satisfaction he draws daily from his work, Raffaello Pellegrini draws inspiration from the wise words of Confucius: “Choose a job you love and you won’t have to work even a day in your life”.

“ Having the opportunity to do business by promoting activities that improve people’s well-being and quality of life is a source of great proud for me. Furthermore, the development of the company has created thousands of jobs for people who have chosen university careers and dedicated their professional lives to nutrition, giving them the opportunity to work by implementing the most effective, natural and ethical method by far; in fact, our industry relies almost entirely on the “rebound” effect with most weight management programs failing to address the root causes of weight gain and neglecting to offer workable long-term solutions. As a result Clients typically gain weight back as soon as they stop following the program, resulting in frustration and dissatisfaction.

On the contrary, Naturhouse has redefined the diet and nutrition sector, providing a revolutionary and personalized approach to weight management and providing each client with cultural tools and knowledge from the first appointment that allow them to maintain long-term results, often extending automatically improved eating habits also to their families”

“And the social value of our corporate mission is also absolutely undeniable, given that through food education we do a great deal of prevention against the onset of so-

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Raffaello Pellegrini con sua moglie Silvia Avvocato specializzata in franchising

della nostra mission aziendale, dato che attraverso l’educazione alimentare facciamo una grande opera di prevenzione contro l’insorgenza delle cosiddette “malattie dismetaboliche”, e dare questo tipo di servizio risulta ogni giorno più importante dato che sovrappeso e obesità crescono in tutto il mondo a un ritmo pandemico”.

Proprio perché basato sull’educazione alimentare, quindi sulla possibilità di correggere ad personam gli errori legati alle scelte alimentari regalando ad ogni cliente migliorate abitudini alimentari più congrue rispetto al suo stile di vita, Naturhouse può attecchire con successo in ogni paese dove obesità e sovrappeso siano già o stiano diventando un problema generalizzato.

Le possibilità di sviluppo internazionale dell’azienda sono enormi dato che ancora non è presente nei mercati potenzialmente più appetibili come USA, Cina, Canada, Brasile ed il resto del Sud America e l’Oceania. “Dobbiamo solo individuare i partner giusti per sviluppare la rete retail attraverso il franchising ma con la possibilità di sviluppare questi mercati ancor più velocemente rispetto al passato grazie all’e-commerce ed al web advertising”.

L’introduzione del commercio online come la piattaforma e-commerce avviata nel marzo del 2020 ne è la prova, in quanto ha sicuramente portato ottimi risultati economici, specialmente nelle country meno capillarizzate dove attualmente ricopre ben il 50% del fatturato. Indice che fa capire come le persone in tutto il mondo siano sempre più sensibili al tema e ricerchino costantemente il benessere legato all’educazione alimentare.

L’innovazione gioca un ruolo cruciale nel successo di Naturhouse, e solo modernizzando costantemente i suoi servizi e le sue offerte, l’azienda può fornire ai suoi clienti nuovi ed entusiasmanti motivi per continuare il loro viaggio verso uno stile di vita sano. E parlando appunto di novità, il

called “dysmetabolic diseases”, and providing this type of service becomes more important every day given that overweight and obesity are growing worldwide at a pandemic pace,” says Pellegrini.

Precisely because it is based on food education, therefore on the possibility of correcting ad personam errors related to food choices by giving each customer improved eating habits that are more congruous with their lifestyle, Naturhouse can successfully take root in any country where obesity and overweight are or are becoming a generalized problem.

The company’s international development possibilities are enormous given that it is not yet present in potentially more attractive markets such as the USA, China, Canada, Brazil and the rest of South America and Oceania. “We just need to identify the right partners to develop the retail network through franchising but with the possibili-

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merito dell’ottimo andamento dell’e-commerce di Naturhouse è dovuto anche grazie alla simultanea introduzione del servizio di Consulenza Online: il modus operandi è molto simile a quello che avviene nel negozio fisico, con l’unica differenza che il cliente viene seguito telefonicamente o in video-call e viene dotato di un bioimpedenziometro consumer che gli vine recapitato gratuitamente unitamente alla prima fornitura di prodotti, di fatto equiparando la home customer experience a quella che normalmente troverebbe in negozio.

Questo dimostra che anche dopo più di 30 anni di storia, Naturhouse rimane efficace e perfettamente attuale, in grado di evolvere a fronte di un mondo sempre più digitale, sottolineando che il valore aggiunto del metodo rimane sempre la professionalità del consulente alimentare Naturhouse, un vero professionista esperto in educazione alimentare che garantisce ai propri clienti sia i risultati a breve che le conoscenze alimentari per mantenerli nel lungo termine.

La visione di Raffaello Pellegrini per Naturhouse va ben oltre i suoi attuali successi.

ty of developing these markets even faster than in the past thanks to e-commerce and web advertising”

The introduction of online commerce such as the e-commerce platform launched in March 2020 is proof of this, as it has certainly brought excellent economic results, especially in less widespread countries where it currently accounts for as much as 50% of turnover. An index that makes it clear how people all over the world are increasingly sensitive to the subject and constantly seek well-being linked to food education.

Innovation plays a crucial role in Naturhouse’s success, and only by constantly modernizing its services and offerings can the company provide its customers with new and exciting reasons to continue their journey towards a healthy lifestyle. And speaking of novelties, the merit of the excellent performance of Naturhouse’s e-commerce is also due to the simultaneous introduction of the Online Consulting service: the modus operandi is very similar to what happens in the physical store, with the only difference that the customer is followed up by telephone or video call and is equipped with a consumer bioimpedance meter that is delivered to him free of charge together with the first supply of products, effectively equating the home customer experience to what he would normally find in the store.

This shows that even after more than 30 years of history, Naturhouse remains effective and perfectly current, able to evolve in the face of an increasingly digital world, underlining that the added value of the method always remains the professionalism of the Naturhouse Consultant, a true professional expert in nutrition education who guarantees his clients both short-term results and food knowledge to keep them in the long term.

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“Ho ancora molto lavoro da fare e tantissimi paesi da colonizzare con il metodo Naturhouse”.

Questo approccio unico ha avuto successo in oltre 30 paesi dal 1992 ed è altamente adattabile a varie regioni del mondo, grazie ai quattro pilastri fondamentali del metodo Naturhouse, i quali lo rendono un format efficace per arrivare al proprio PesoBenessere® in tempi brevi imparando a mantenerlo, naturale poiché è basato su educazione alimentare e su integratori 100% naturali, facile da seguire grazie al supporto settimanale, ed economico, ovvero alla portata di tutte le tasche.

Nonostante diciotto anni già spesi in azienda, una logistica personale complicata sia dal fatto di essere costretto a dividersi tra la sede di Ferrara, dove è centralizzata tutta la parte tecnica, la formazione e lo sviluppo dei nuovi prodotti, e l’headquarter di Madrid, sia dai continui spostamenti in tutti i paesi dove il format è già sviluppato, parlando con Pellegrini risulta assolutamente chiaro come per lui il viaggio con Naturhouse sembri appena cominciato.

“Quando ho aperto il 500esimo punto vendita in Italia mi sembrava un gran bel traguardo, tanto che ho scritto un libro sia per celebrarne il raggiungimento, sia come personale ringraziamento al franchising, una formula di sviluppo economico che se ben gestita ha un’incredibile capacità di creare ritorno economico quasi annullando il rischio imprenditoriale, e tanti posti di lavoro.

Ma ora più viaggio più mi rendo conto di come Naturhouse possa essere una soluzione ottimale per combattere l’invasione del sovrappeso che sta peggiorando la vita della maggior parte delle persone che vivono nei paesi più industrializzati dove ancora non siamo arrivati.

C’è ancora molto lavoro da fare…e altri libri da scrivere”.

house goes far beyond his current successes.

“I still have a lot of work to do and many countries to colonize with the Naturhouse method”.

This unique approach has been successful in over 30 countries since 1992 and is highly adaptable to various regions of the world, thanks to the four fundamental pillars of the Naturhouse method, which make it an EFFECTIVE format for getting to your Wellness Weight quickly, learning how to maintain it , NATURAL since it is based on food education and 100% natural supplements, EASY to follow thanks to the weekly support, and CHEAP, i.e. within the reach of all budgets.

Despite eighteen years already spent in the company, a personal logistics complicated by the fact of being forced to split between the headquarters in Ferrara, where all the technical part, training and development of new products are centralized, and the headquarters in Madrid, and from the continuous travel to all the countries where the format is already developed, speaking with Pellegrini it is absolutely clear that for him the journey with Naturhouse seems to have just begun.

“When I opened the 500th store in Italy, it seemed like a great achievement to me, so much so that I wrote a book both to celebrate its achievement and as a personal thank you to franchising, a formula for economic development which, if well managed, has an incredible capacity to create economic returns and jobs, almost eliminating entrepreneurial risk.

But now the more I travel, the more I realize how Naturhouse can be an optimal solution to combat the invasion of overweight that is worsening the lives of most people living in the most industrialized countries where we have not yet arrived. There is still a lot of work to do…and more books to write”.

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Fondato nel 2008 dall’iniziativa della famiglia Gismondi, imprenditori da più generazioni, il modello franchising nasce nel 2017

ADIURA: LEADER NEL SETTORE DELL’ASSISTENZA PER ANZIANI

L’adesione al franchising Adiura permette a chi voglia iniziare un’attività in proprio in questo settore, di operare riducendo i costi di avvio e con un’organizzazione alle spalle che garantisce la massima redditività, la struttura mette a disposizione 8 formule

C’è un settore di attività che per sua natura non conosce crisi: quello dell’Home Care, ambito importante e delicato, dove da sempre professionalità correttezza e discrezione fanno la differenza e dove anche l’innovazione gioca un ruolo fondamentale.

Proprio in un’ottica di sviluppo e crescita professionale del settore Home Care, ma non solo, è nato il progetto Adiura, con diverse formule franchising che mirano ad

agevolare l’avvio di attività imprenditoriali in questo ambito, fornendo supporto formativo, tecnico, logistico e commerciale. Il progetto Adiura viene fondato nel 2008 dall’iniziativa della famiglia Gismondi, imprenditori da più generazioni, il modello franchising nasce invece nel 2017 per fondere la decennale esperienza dei soci fondatori nel settore dell’assistenza agli anziani e per crescere con un progetto franchising nel medesimo ambito. In tal modo

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si mette a disposizione di neoimprenditori il know-how aziendale. Adiura con le prime tre formule in franchising (Web Agency, Corner e Agenzia) si propone l’obiettivo di sostenere le famiglie nel momento in cui decidono di ricorrere ad un’assistente famigliare e si trovano ad affrontare la difficile scelta di inserire una persona “esterna” nella casa di un congiunto non più in condizioni di autosufficienza. Adiura, quindi, si propone di aiutare le famiglie a prefigurarsi le possibili difficoltà e i vantaggi delle diverse scelte, accompagnandole nel percorso che debbono affrontare.

E’nata infatti la Casa Famiglia Adiura, la Comunità Alloggio Adiura per anziani, il Centro Diurno Adiura per anziani, le residenze sanitarie assistenziali Adiura e l’ambulatorio di prossimità.

L’adesione al franchising Adiura permette a chi voglia iniziare un’attività in proprio in questo settore, di operare riducendo i costi di avvio e con un’organizzazione alle spalle che garantisce la massima redditività, la struttura mette a disposizione 8 formule:

• Web agency;

• Corner aziendale;

• Agenzia assistenza anziani;

• Casa Famiglia;

• Comunità alloggio;

• Centro Diurno;

• Ambulatorio di prossimità;

• RSA.

In esclusiva gli affiliati dispongono di un portale on line che smista le richieste sia del personale assistenziale che dei clienti, superando la difficoltà del franchisee nel reperimento della clientela e del personale. Le formule franchising di Adiura sono 8 e, com’è facile intuire, i guadagni così come gli investimenti, variano in base alla formula franchising individuata, il margine di guadagno parte dal 1.163.000,00 euro della RSA ai poco più di 80.000,00 euro della formula Web Agency.

Il profilo dell’affiliato spesso è rappresentato dalla persona fisica. In generale per aprire un franchising con Adiura viene scelta l’apertura di una partita iva, associata a singolo imprenditore, o di una società (di persone o capitali). L’affiliato in genere andrà a gestire, in una zona delimitata, la propria attività che potrà essere una casa famiglia, un’agenzia, un negozio virtuale o una qualsiasi delle altre formula in base al format in franchising scelto.

La scelta della location avviene attraverso una ricerca diretta sul territorio dell’affiliato, condotta personalmente dal responsabile franchising, con un’esperienza ormai trentennale nel mondo franchising. E per la zona in base alla formula scelta. Quello che chiede la Casa madre sono le ordinarie fee d’ingresso e royalties in base alla formula scelta, l’investimento parte dai 5.500,00 euro, le royalties dai 150,00 euro. Un brand in continua evoluzione infatti ci sono allo studio alcuni progetti interessanti come il CARE TB, un innovativo sistema di telesorveglianza per gli anziani, e i resort di lusso per gli anziani. In termini di affiliazione l’obiettivo dell’azienda e di aprire mensilmente un nuovo punto Adiura, a prescindere dal tipo di formula individuata.

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La soluzione ideale e affidabile per gestire l’attività in maniera centralizzata ed efficiente, anche da remoto

EASYCASSA SEMPLIFICA ANCHE I LAVORI PIÙ COMPLICATI

Accedere da lontano ai dati della propria attività, apportare modifiche e curare ogni dettaglio è ancora più semplice con EasyCassa. Adatta a molteplici attività commerciali per le sue numerose funzionalità, facilita qualsiasi operazione

Pratica, completa e semplice da usare. EasyCassa è la soluzione ideale per le attività alla ricerca di un sistema di cassa trasversale, ricco di funzionalità e sempre aggiornato per una gestione rapida ed efficiente sia del singolo punto vendita che dell’intera rete di Store. Caratterizzata dalla vantaggiosa formula in abbonamento con due differenti piani di offerta a seconda delle esigenze (Smart e Premium), questa soluzione tecnologicamente avanzata racchiude dispositivi coperti da garanzia estesa, software e servizi aggiuntivi a partire da 29€ al mese. Permette infatti di rimanere sempre connessi con la propria attività anche da remoto, grazie alla naturale integrazione tra i punti cassa ed il portale gestionale, quale Cloud

EasyCassa, ideale per monitorare l’andamento del business in tempo reale.

Accedere ai dati della propria attività, apportare modifiche e curare ogni dettaglio anche da remoto è ancora più semplice e rapido dal portale Cloud EasyCassa, fornito in dotazione.

Ciascun punto cassa

mostrerà direttamente le modifiche apportate in cloud, inoltre dashboard e reportistiche aggiuntive aiutano il titolare a monitorare il lavoro svolto dai collaboratori e le transazioni quali documenti commerciali, chiusure di cassa e fatturazione elettronica, illimitata e conservata a norma in entrata e in uscita.

EasyCassa conserva sotto la scocca numerose funzionalità adatte sia all’ambiente della bar-ristorazione che funzioni utili a rendere la vendita al dettaglio di qualsiasi genere molto semplice e veloce. Grazie al lavoro di un team di designer specializzato nel settore dei pagamenti, utilizzare EasyCassa è facile e immediato ed offre numerose possibilità di configurazione

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di prodotti, sconti, cataloghi e listini, inventario, giacenze e movimenti di magazzino in base alle proprie esigenze. Inoltre, il lavoro congiunto di EasyCassa Premium con l’app comande - quale EasyCassa Go, permette ai locali di gestire il servizio al tavolo sotto ogni aspetto e direttamente dal proprio smartphone Android. Prendere le ordinazioni, segnalare in cucina variazioni ed allergie è rapido e preciso. In aggiunta, è possibile differenziare la stampa delle comande in base alle aree di preparazione per ottimizzare i tempi ed il lavoro dei collaboratori in sala. La comodità dell’abbonamento “Tutto Incluso” di EasyCassa non solo elimina le complicazioni legate alle licenze o ai moduli a pagamento aggiuntivi, semplificando la gestione contrattuale, ma offre inoltre un notevole vantaggio fiscale quale la deducibilità del 100% per i propri sottoscrittori.

Nell’abbonamento sono compresi anche molti servizi complementari per semplificare ulteriormente il lavoro: aggiornamenti futuri, l’installazione e formazione iniziale, le verifiche fiscali periodiche ed in caso di necessità, l’assistenza tecnica

365 giorni l’anno dalle 7:00 alle 24:00, domenica e festivi inclusi, comprese le eventuali uscite del tecnico per un rapido intervento.

EasyCassa è la soluzione ideale e affidabile per gestire l’attività in maniera centralizzata ed efficiente, adatta a molteplici attività commerciali in quanto completa e flessibile. EasyCassa nasce dall’esperienza pluriennale nello sviluppo di tecnologie per semplificare l’attività degli esercenti di Mooney, la fintech italiana controllata da Enel e Intesa Sanpaolo, che conta oltre 20 milioni di clienti e porta su un piano accessibile servizi di pagamento, mobilità e bancari di prossimità.

Riferimenti:

www.easycassa.it mail: info@easycassa.it

Messaggio promozionale.

EasyCassa è una soluzione Mooney. Per maggiori informazioni sul prodotto, visita il sito www.easycassa. it. Offerta lancio EasyCassa Smart valida dal 26.06.2023 al 31.12.2023.

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Sono oasi dove trovare ispirazioni, servizi e soluzioni per supportare le famiglie nella cura dei bambini

I NUOVI CONCEPT STORE CHICCO

Per potenziali affiliati due sono i format che propone la Casa Madre: il Classico e il Fashion Oriented in base alle esigenze dei futuri franchisee

Nato nel 1946 il Gruppo Artsana è oggi una multinazionale specializzata nel settore dell’infanzia con 42 filiali attive e distributori in oltre 120 paesi nel mondo. Negli anni il Gruppo è stato capace di sviluppare un know-how trasversale grazie alla continua ricerca e alla creazione e l’acquisizione di marchi specializzati in grado di soddisfare le esigenze delle famiglie. Chicco

è il flagship brand del Gruppo: da oltre 60 anni vicino alle famiglie per ascoltarle e supportarle con soluzioni semplici ed efficaci, studiate e sviluppate attraverso il Chicco Research Center, il dialogo con i genitori, l’osservazione dei bambini e la

collaborazione continua con esperti e con il mondo medico scientifico. Oggi Chicco è presente in oltre 120 paesi con 360 negozi monomarca di cui 112 in Italia. Chicco è il Brand dedicato al mondo del parenting, una parola che significa prendersi cura di chi si ama, partendo dai genitori ma coinvolgendo anche i nonni e gli zii, gli insegnanti e i baby sitter e tutte le persone che si dedicano ai bambini. Da sempre Chicco è vicino alle famiglie per ascoltarle e supportarle con soluzioni semplici ed efficaci, studiate e sviluppate attraverso il Chicco Research Center, il dialogo con i genitori, l’osservazione dei bambini e la collaborazione continua con esperti e con il mondo medico scientifico. Oggi Chicco è uno dei primi 10 marchi italiani di beni di largo consumo nel mondo.

IL NUOVO CONCEPT STORE

Chicco, brand da sempre attento alle esigenze dei genitori, prosegue il percorso di restyling degli store sul territorio nazionale, iniziato a fine 2019 e portato avanti nonostante la situazione di emergenza sanitaria, perché la relazione con le famiglie è un elemento cardine in cui crede molto.

I negozi Chicco sono oasi dove trovare ispirazioni, servizi e soluzioni per supportare le famiglie nella cura dei bambini, rispondendo a esigenze quotidiane e più specifiche. Hanno ampio spazio la digita-

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lizzazione e la funzionalità, rendendo così l’esperienza di acquisto facile e senza preoccupazioni.

Nuovi spazi per accogliere le famiglie quindi, ma anche tantissimi servizi per supportarle: programma fedeltà, liste nascita, consulenza e acquisti tramite video chiamate Whatsapp, consegna a domicilio gratuita, personal shopper e corsi gratuiti virtuali con professionisti di diversi settori su tematiche di grande interesse quali lo svezzamento, la nanna, la disostruzione, il ruolo del genitore e molto altro. Due sono i format che propone la Casa Madre

FORMAT CLASSICO

• 200 mq di vendita, in centro o centro commerciale;

• 5 categorie merceologiche;

• Bacino medio > 25.000 abitanti.

FORMAT FASHION ORIENTED

• 90-100 mq di vendita, in centro storico ad alto passaggio;

• Focus principale su abbigliamento e calzature;

• Bacino ad alto traffico.

LA CASA MADRE OFFRE:

• Merce: in conto vendita, riassortimento sulla base del venduto, pagamento quindicinale;

• Margine garantito;

• Arredi, Insegne e Grafiche: progettazione tramite Ufficio tecnico, costo a carico Artsana;

• Indagine di Geomarketing e fatturato potenziale;

• Supporto Marketing &Visual Merchandising;

• Formazione prodotto e stile di vendita;

• Hardware/Software (Sistema Casse): a carico Artsana;

• Convenzione per accesso al microcredito (fino a 40 mila euro).

Un partner con 80 anni di esperienza e un fatturato di 1,54 miliardi di Euro (Artsana S.p.A. 2018).

PER INFORMAZIONI:

franchising.chicco@artsana.com

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Quali le affinità e quali le differenze tra questi due termini

FRANCHISING E PARTNERSHIP

Facilmente assistiamo ad un indifferente utilizzo dell’uno o dell’altro, senza che venga posta la necessaria attenzione all’effettivo significato e quindi ad un uso corretto. Alcuni chiarimenti del nostro esperto

“Partnership” è un termine inglese con un preciso significato giuridico. Se andiamo a cercare nel “Dizionario giuridico italiano –inglese” di Francesco de Franchis ed. Giuffrè, leggiamo che esso indica una società

commerciale priva di personalità giuridica, con numero di soci non superiore a venti; se superiore vi è l’obbligo di registrazione, con conseguente personalità giuridica.

Può avere varie forme, ma la più comune è quella di società in nome collettivo, non assimilabile peraltro alle nostre.

È una entità con fini di lucro, che prevede la responsabilità solidale tra i soci, nei confronti dei terzi.

In sostanza essa definisce il rapporto, più o meno stretto, tra persone che esercitano una attività in comune allo scopo di trarne profitto. Può essere costituita in qualunque forma, sia verbale sia scritta, ed è sovente regolata da un contratto (agreement) che disciplina i rapporti tra i soci, o da un atto formale (deed).

Queste le caratteristiche generali in UK. Il termine è però divenuto di uso comune ovunque e si riferisce genericamente ad accordi tra due o più soggetti, che hanno in comune l’intento di perseguire uno scopo comune.

Assistiamo così alla realizzazione di vari tipi di partnership destinati ad un affare definito o, in generale, a fini commerciali o distributivi per diffondere la presenza di

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/ FRANCHISING & PARTNERSHIP /

un fornitore di beni o servizi in nuovi territori, realizzati tramite una joint venture o una associazione in partecipazione, o per una relazione di business per un singolo evento di marketing o per lungo periodo; a volte si fa riferimento alla partnership anche in campo politico tra due o più Paesi per mettere insieme risorse per uno scopo determinato.

La partnership è stata quindi definita come un “Rapporto di collaborazione tra due (o più) soggetti, regolamentata da un contratto, centrata su uno o più progetti comuni o complementari, che prevede un grado variabile di integrazione tra le risorse delle imprese coinvolte”.

È una forma molto diffusa di collaborazione, sia a livello nazionale, sia internazionale e può essere di tipo verticale od orizzontale, a seconda che riguardi lo stesso livello della filiera, dalla produzione alla distribuzione, od orizzontali, coinvolgen-

do aziende che operano allo stesso livello, ma con caratteristiche diverse, con l’intento di collaborare creare tra loro sinergie che permettano di ampliare la loro offerta.

È molto attuale l’utilizzo del termine anche nel campo pubblicitario e promozionale: basta pensare al co-branding e alla creazione di accordi di collaborazione per lungo periodo sia per la promozione, sia per la vendita di prodotti o servizi.

Le diverse tipologie di accordi in campo commerciale e del marketing e la standardizzazione dei tipi contrattuali hanno avuto nel tempo conseguenti implicazioni giuridiche nello sviluppo e nascita di nuove figure contrattuali, non disciplinate in maniera specifica dal Codice Civile, quali il Franchising, il Licensing, i contratti di distribuzione, la realizzazione di reti d’impresa e altri.

Ecco quindi che, rispondendo al titolo di questo articolo, “partnership e franchi-

37 / FRANCHISING & PARTNERSHIP /

sing” possiamo dire che i due termini rappresentano, quanto al primo, una categoria omnicomprensiva e generica di collaborazione, mentre il secondo rappresenta un particolare tipo di partnership tra i soggetti interessati allo sviluppo commerciale in ambito nazionale od internazionale, nel rispetto di caratteristiche dettate dalle norme che li regolano e di elementi essenziali. Il franchising è un particolare tipo di contratto, disciplinato da una normativa che ne individua gli aspetti essenziali, pur con le peculiarità dettate dalle regole vigenti nei Paesi di riferimento, che di volta in volta è necessario conoscere.

Possono essere di produzione, di distribuzione o di servizi.

Le caratteristiche di questa figura contrattuale sono rappresentate da:

• l’esistenza di un produttore o da un rivenditore (franchisor o affiliante) che mette a disposizione propri beni o servizi dopo aver maturato una esperienza commerciale diretta per un periodo minimo, definito per legge;

• concessione dell’uso dei brand, segni distintivi e immagine commerciale da parte del franchisor;

• un potenziale franchisee o affiliato, che acquisisce, tramite il contratto, il diritto di vendere i beni o i servizi del franchisor a fronte del pagamento di un corrispettivo.

Gli scopi che le parti intendono raggiungere sono:

a) da parte del franchisor, aumentare la presenza nel mercato di riferimento;

b) da parte del franchisee: dare vita ad una attività imprenditoriale beneficiando di un modello già consolidato. Tale figura contrattuale è disciplinata in Italia dalla legge n.129/2004 e dalle norme del Codice della Proprietà Industriale per quanto riguarda i segni distintivi, la tutela del know-how e delle informazioni segrete.

L’art. 3 della L.129/2004 indica gli ele-

menti essenziali del contratto:

• l’ammontare dell’investimento e del “diritto d’ingresso” se previsto;

• le royalties e le modalità di calcolo e di pagamento;

• eventuale obbligo per il franchisee di raggiungere un fatturato minimo per continuare a far parte della rete commerciale;

• ambito territoriale;

• la descrizione del know-how qualora venga trasferito;

• l’elenco dei marchi e dei segni distintivi;

• le condizioni di rinnovo, risoluzione e cessione del contratto.

A) Gli obblighi del franchisor nei confronti del franchisee, perché possa effettuare una scelta consapevole, consistono nell’inviare almeno 30 giorni prima della firma del contratto:

• dati per conoscere la solidità economica del franchisor;

• dettagli sui marchi e sugli elementi caratterizzanti;

• lista degli altri affiliati, che ogni anno dovrà essere aggiornata;

• indicazione dei procedimenti giudiziali in corso o conclusi nei 3 anni precedenti. La mancanza di invio dei dati può essere motivo di risoluzione del contratto per fatto imputabile al franchisor.

B) Gli obblighi del franchisee consistono:

• nel divieto di trasferire altrove la sede senza il consenso del franchisor, salvo il caso di forza maggiore;

• obbligo di riservatezza esteso a dipendenti e collaboratori durante e dopo la conclusione del contratto.

È chiara ora la grande flessibilità del concetto di partnership, che bene si adatta alle possibilità di collaborazione tra due o più soggetti, sia tramite la sottoscrizione di un accordo generico, che risponda alle loro esigenze, o che ponga in essere un contratto che trovi una disciplina specifica nel sistema giuridico.

38
/ FRANCHISING & PARTNERSHIP /

I progetti target sono sia piccoli che grandi, in particolar modo in settori ad alto contenuto tecnologico ed innovativo

INVITALIA E LE SUE OPPORTUNITÀ STRUTTURALI

Le opportunità principali a disposizione: Smart&Start Italia, ON - Oltre Nuove imprese a tasso zero, Resto al Sud e Fondo impresa femminile. Come e quando accedere ai fondi

Invitalia è l’Agenzia nazionale del Ministero dello Sviluppo che si occupa, appunto, tra l’altro, dello sviluppo di nuove imprese e start up innovative. Sua mission è gestire parte degli incentivi nazionali per favorirne la nascita ed il consolidamento, nonché gestire una altra importante attività di rilancio di aree di crisi, soprattutto nel Sud Italia. I progetti target di Invitalia sono sia piccoli che grandi, in particolar modo in settori ad alto contenuto tecnologico ed innovativo. Riportiamo, per dare

le dimensioni del perimetro di attività, alcuni dati aggiornati a Luglio di quest’anno: Invitalia ha finanziato 294 Contratti di sviluppo, 1.479 Startup innovative ed un totale di 19.253 Pmi.

Vediamo quali sono le misure e le opportunità principali a disposizione.

Smart&Start Italia

Principale incentivo che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative e ad alto contenuto tecnologico. Questo bando ha valenza su tutto il territorio nazionale. L’o-

40
/ FINANZIAMENTI /

biettivo principale è creare una nuova cultura imprenditoriale fondata su valori come l’economia digitale e la ricerca scientifica e tecnologica. Nello specifico sono finanziabili progetti con spese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. L’incentivo è a sportello: non ci sono graduatorie né scadenze. Le domande sono esaminate entro 60 giorni, in base all’ordine di arrivo. La procedura per richiedere le agevolazioni è completamente informatizzata. Invitalia valuta i business plan, concede i finanziamenti e monitora la realizzazione dei progetti.

ON - Oltre Nuove imprese a tasso zero

Questa misura, invece, sostiene in primis le micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Finanzia progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare attività esistenti, in diversi settori (turismo, servizi, commercio, fino al manufatturiero). Le agevolazioni sono composte da un finanziamento a tasso zero ed un contributo a fondo perduto. La soglia massima per progetto è 3 milioni di euro (finanziabile al 90% delle spese totali ammissibili). I Pro-

getti devono iniziare successivamente alla presentazione della domanda (durata max 24 mesi). L’incentivo è a sportello: non ci sono graduatorie né scadenze. Le domande sono esaminate in base all’ordine di arrivo.

Resto al Sud

Questa opportunità è rivolta esclusivamente alle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Pu-

Obiettivo Sviluppo nasce per dare una risposta concreta alle esigenze degli imprenditori italiani che negli anni si sono sempre avvicinati al mondo delle agevolazioni pubbliche, dei mercati globali, delle partnership, senza riuscire a fare il next step: dall’idea all’execution. Con il progetto UP, il team entra nel vivo di questi argomenti, liberando imprenditori e manager dall’operatività di queste azioni, lasciandoli liberi di fare il loro lavoro e sviluppare il loro core business. I campi di azioni sono: finanza agevolata, internazionalizzazione, networking. Settori di intervento: agricoltura, agroindustria/agroalimentare, artigianato, commercio, cultura, industria, pubblico, servizi/No Profit, turismo.

41 / FINANZIAMENTI /
Per informazioni: francesca@obiettivosviluppo.com - Tel. +39 349.5603388
D’IDENTITÀ FINANZA AGEVOLATA, INTERNAZIONALIZZAZIONE, NETWORKING
CARTA

glia, Sardegna, Sicilia; alle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) ed alle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. È una misura che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in questi territori. L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. Anche in questo caso, non sono previsti bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo. Nel dettaglio, i progetti finanziabili sono di diversa natura, tra i quali: attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, commercio, attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria); sono invece escluse le attività agricole. Particolarità interessante e discriminante di questo bando è che copre fino

al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, estendibile a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro. A supporto del fabbisogno di circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:

• 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale;

• fino a un massimo di 40.000 euro per le società.

Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.

Tra le spese finanziabili ed ammissibili, troviamo:

• ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del

42 / FINANZIAMENTI /

programma di spesa);

• macchinari, impianti e attrezzature nuovi;

• programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;

• spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative per un massimo 20% del programma di spesa).

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente. Le agevolazioni, come detto, coprono il 100% delle spese ammissibili, equamente suddivise tra contributo a fondo perduto e finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

Fondo impresa femminile

Attualmente questa misura è chiusa per la valutazione delle domande inviate nel round precedente, ma è presumibile che venga ulteriormente rifinanziata visto l’enorme successo. Si tratta di un interessante incentivo nazionale che sostiene la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne. Sono finanziati programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Il Fondo ha messo a disposizione delle imprese femminili, nuove o già avviate, 200 milioni di euro (+altri 200 milioni di euro aggiunti per le startup innovative e le nuove imprese, usufruiti rispettivamente all’interno degli incentivi Smart&Start Italia (100 milioni) e ON - Oltre Nuove Imprese a Tasso zero (100 milioni). Gli incentivi sono stati finanziati dalle risorse della Legge di bilancio 2021 e da quelle del PNRR, nell’ambito degli interventi previsti nella Missione 5 “Inclusione e coesione”, investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili”.

NEL DETTAGLIO

Smart&Start Italia: Principale incentivo che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative e ad alto contenuto tecnologico. Nello specifico sono finanziabili progetti con spese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro

ON - Oltre Nuove imprese a tasso zero: Questa misura sostiene in primis le micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Finanzia progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare attività esistenti, in diversi settori (turismo, servizi, commercio, fino al manufatturiero)

Resto al Sud: Questa opportunità è rivolta esclusivamente alle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia; alle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) ed alle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. È una misura che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in questi territori

Fondo impresa femminile: Attualmente questa misura è chiusa per la valutazione delle domande inviate nel round precedente, ma è presumibile che venga ulteriormente rifinanziata visto l’enorme successo

43 / FINANZIAMENTI /
48 by Join the leading international retail property event to build the ultimate lifestyle and shopping destinations THE AGE OF RESPONSIBLE GROWTH: COMMITTING TO A BETTER FUTURE 28-30 November 2023 Palais des Festivals Cannes mapic.com

I NOSTRI PARTNER

Nel partenariato sta il segreto dell’innovazione e dell’evoluzione di una azienda, nella capacità di formare un vero e proprio team in grado di mettere in campo più competenze, diverse competenze, a vantaggio della qualità e della totalità dei prodotti e dei servizi offerti

PARTNER ISTITUZIONALI

PARTNER COMMERCIALI

PAYItalia

/ I NOSTRI PARTNER / 45
Camera di Commercio Italiana per la Svizzera
/ I NOSTRI PARTNER /

CHI SIAMO:

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA

Fondata nel 1909, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, con sede a Zurigo, ha notevolmente contribuito al raggiungimento dei positivi risultati, conseguiti di anno in anno, nelle relazioni economico-commerciali italo-svizzere e si è affermata quale riferimento economico - istituzionale fondamentale per tutti i soggetti, pubblici e privati, che pianificano e realizzano progetti di espansione economica e commerciale dall’Italia sul mercato svizzero e viceversa. Con i suoi oltre 600 Soci, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera è un’associazione indipendente del Codice Civile Svizzero. Il suo compito principale consiste nell’assistenza alle imprese dedite all’interscambio tra l’Italia, Svizzera ed il principato del Liechtenstein. La CCIS, senza venire meno al suo ruolo istituzionale, fornisce assistenza alle istituzioni e alle aziende, muovendosi con criteri imprenditoriali e cercando di massimizzare il ritorno commerciale per la propria clientela. Diventare socio della Camera permette di usufruire di numerosi vantaggi che variano a seconda del tipo di contratto che si stipula. Questo permette sia tutti dal professionista al pensionato, dalla PMI alla grande azienda, dai soggetti pubblici piuttosto che privati, di entrare nella rete della Camera di Commercio Italiana per la svizzera, beneficiando di numerose opportunità. La sottoscrizione minima richiede l’investimento di 250 franchi svizzeri l’anno. Quella per i soci che vogliono diventare Premium arriva a 7000 franchi svizzeri l’anno.

SERVIZI PER LE IMPRESE E SUPPORTO ALL’EXPORT MADE IN ITALY VERSO LA SVIZZERA

Ragione sociale: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera - Indirizzo: Dolderstrasse 62, Zurigo (CH) - Anno di fondazione: 1909 - Numero sedi: 3 (centrale a Zurigo, ufficio Ginevra e ufficio a Lugano)

COSA CERCHIAMO DAI NOSTRI PARTNER

Tra i pilastri della strategia camerale troviamo specifici settori sui quali si concentra la percentuale maggiore di attività:

- L’attrazione investimenti svizzeri su progetti italiani e la conseguente valorizzazione dell’innovazione hi-tech Made in Italy

- Lo sviluppo dei rapporti commerciali a favore delle PMI italiane attive nell’ambito dell’agroalimentare, così come della meccanica e dell’elettromeccanica

- L’incremento della rete associativa, che oggi conta oltre 600 iscritti e che garantisce un business network di qualità, indispensabile a tutti gli associati per l’ampliamento dei propri contatti, lo sviluppo delle relazioni professionali e, quindi, l’incremento della rete di riferimento sul territorio elvetico.

I servizi alle imprese che la Camera propone sono numerosi. Tra questi:

1. Servizi di consulenza e/o affiancamento normativo e fiscale (consulenza legale e fiscale, apertura di una società in svizzera, distaccamento dei lavoratori, rimborso IVA estera, recupero crediti,…)

2. Servizi di sviluppo dell’export in Svizzera di prodotti agroalimentare Made in Italy

3. Servizio di coaching e mentoring per PMI e liberi professionisti

4. Ricerca partner commerciale e/o fornitori

5. Sviluppo B2B settoriali, sia digitali che in presenza

6.Servizio “sportello” informativo per aziende che vogliano esportare in Svizzera

7. Servizio di rappresentanza fiscale o domiciliazione fiscale

8. Sviluppo di un portale e-commerce in Svizzera (solo per chi già possiede un portale in Italia)

9. Visite aziendali in Svizzera e/o in Italia

10. Attrazione flussi di investimenti di rischio svizzeri verso start-up e scale-up tecnologiche italiane, in grado di generare innovazione e crescita

11. Educational, masterclass, press tour e incontri con la GDO per aziende del settore agroalimentare

12. Networking event per soci

13. Attività di comunicazione mirata

I PARTNER CON I QUALI COLLABORIAMO

La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera fa parte della rete di Assocamerestero e conta soci sia in Italia che in Svizzera. Oltre alle imprese e ai liberi professionisti che costituiscono la rete associativa camerale, la CCIS collabora in modo proficuo anche con la rete diplomatica in Svizzera, le Regioni Italiane, le Associazioni di Categoria e le Camere di Commercio Italiane che costituiscono importantissimi partner per lo sviluppo fattivo di progetti studiati ad hoc, volti alla valorizzazione del Made in Italy sul territorio elvetico. Sono quindi nostri referenti, sia soggetti privati che pubblici, sia italiani che svizzeri, che vogliano creare una relazione commerciale favorevole e centrata sulla valorizzazione del prodotto/servizio/progetto italiano in territorio elvetico. Il nostro obiettivo è la creazione di solide opportunità tra i due paesi che abbiano come target l’internazionalizzazione e la massima valorizzazione della proposta italiana.

46 / I NOSTRI PARTNER /
COSA OFFRIAMO AI NOSTRI PARTNER Referente:FiammettaBenetton–pressofficeCameradi CommercioItalianaperlaSvizzera Sitoweb:www.ccis.ch

CHI SIAMO: PAYItalia

Quando nel 2001 fu introdotta la nuova moneta, l’euro, mi chiedevo come sarebbe stata la risposta del mercato, invaso da milioni di monetine da 1, 2, 5, 10, 20 centesimi e da 1 e 2 euro. La nostra, una società che non era abituata ai centesimi e che avrebbe fatto, fatica nell’accettare e soprattutto nel gestire questa nuova moneta. Nei miei sogni imprenditoriali già vedevo una macchina che avrebbe gestito, in maniera perfetta gli incassi ed avrebbe restituito, automaticamente il resto. Una macchina che all’epoca, era già disponibile ai caselli dell’autostrada e in alcune macchine vending del caffè. Molti esercenti, si lamentavano che la sera alla chiusura della cassa, mancavano soldi. L’ammanco di denaro era dato, nella stragrande maggioranza dei casi, dagli errori commessi per la gestione della restituzione del resto. Non è da sottovalutare lo stress dell’esercente che da solo deve affrontare una la fila di persone alla cassa per gli incassi e, contemporaneamente, servire i clienti che sono in fila davanti al bancone per ordinare i prodotti. Ma, oltre all’ammanco per errore del resto, c’era l’altro ammanco, quello che è preferibile non parlarne, non perseguibile e non è giustificabile. Tutto questo generava perdite che nell’arco di un mese e poi di un anno, diventavano cifre consistenti… Negli anni a seguire 2010 qualcuno ha iniziato a proporre le macchine per la gestione degli incassi ma, eravamo agli inizi e i difetti erano all’ordine del giorno. Poi in molti si sono cimentati nell’inseguimento di questo sogno imprenditoriale e sono nate diverse aziende che si sono spinte nella produzione di Casse Automatiche Rendiresto. Il periodo del COVID ha forse, in qualche modo, aiutato lo sviluppo di questo settore. Eh sì, perché grazie a queste macchine è finito il contatto con il denaro. Oggi le Casse Automatiche Rendiresto stanno raggiungendo l’apice e sono molto richieste. Il settore è in continua evoluzione. Le macchine più performanti sono quelle che hanno una completa gestione dell’incasso e del pagamento sia con l’utilizzo del contante che con la moneta elettronica. Ma quello che piace di più all’esercente è il controllo da remoto degli incassi e dei pagamenti. Ed in questo caso, gioisce l’imprenditore che ha più di un negozio, meglio se ha una rete di negozi in Franchising. Conoscere in tempo reale gli incassi e poter gestire i pagamenti è la cosa che lo fa impazzire e andare fuori di testa. E noi dal 2017, siamo diventati il loro manicomio.

SISTEMI GESTIONE INCASSI E PAGAMENTI

Ragione sociale: BCEE S.r.l. - Indirizzo: Strada di Cardeto, 57 Terni (TR)

Italia - Anno di fondazione: 2017 - Numero sedi: 3

Una rete di negozi franchising, specialmente se sono unità locali aperte direttamente dal Franchisor, richiede il controllo in tempo reale dell’andamento economico e finanziario, cioè quello che accade quotidianamente nel negozio: vendite e conseguenti incassi. E gli incassi rappresentano la parte più importante e delicata in una gestione di un network, soprattutto quando questo ha un elevato sviluppo territoriale. Da anni studiamo l’evoluzione di Reti Franchising, cercando di individuare le criticità della rete ed offrendo servizi e prodotti capaci di risolvere o mitigare quegli aspetti che possono, a lungo andare, creare delle vere e proprie sofferenze nella gestione della rete. Da qui nasce l’offerta, che determina, specialmente in questo periodo, una grande attenzione da parte delle Aziende Franchisor che dai loro Affiliati Franchisee: la gestione degli incassi e dei pagamenti nei punti vendita. Nasce così la proposta PAYItalia, che caratterizza prodotti e servizi per la gestione di incassi e pagamenti e consente il totale controllo da remoto in tempo reale, così da permettere, ad ogni Franchisor di verificare in tempo reale l’andamento delle vendite e degli incassi (contanti e elettronici), nei propri punti vendita. Questo significa, che grazie a questo sistema, ogni Franchisor può controllare gli incassi e pianificare l’andamento finanziario della propria Azienda. Prodotti e servizi a cui possono accedere reti franchising food e no-food. Un sistema integrato che permette al Franchisor, anche in caso di prodotti in conto vendita, di determinare istantaneamente il suo ricavo e pretendere il pagamento in tempo reale. E tutto questo, diventa estremamente facile, perché si può avere, senza esborso e impegni di elevati capitali, semplicemente ricorrendo a canoni mensili di noleggio.

PAYItalia diventa oggi l’uovo di colombo per le reti franchising e non solo.

PAYItalia per il Franchising offre una serie di prodotti, per la gestione di incassi e pagamenti. Con questo ogni Azienda Franchisor o Franchisee potrà gestire: di presenza, incassi e pagamenti e da remoto, pagamenti oltre che controllare l’andamento degli incassi. Grazie all’elevata tecnologia dei sistemi informatici e meccanici, ogni esercente potrà dire basta a: ammanchi di denaro per errore o per prelievi forzati, virus e batteri, monete e banconote false, furti e rapine. Una vera panacea per i Franchisee nonché per i Franchisor.

I nostri prodotti sono: casse automatiche rendiresto all inclusive (Stampanti Fiscali, PC, Gestionali Prodotti, iPad, POS, UPS); OPC System (Ordina Paga e Consuma) un sistema integrato che permette la gestione degli ordini di prodotti direttamente dal cellulare con interazione nel Punto Vendita così da permettere al cliente di poter ordinare e pagare il prodotto per il servizio: consegna a domicilio, asporto, consumazione presso il Punto Vendita. In più questo sistema ha in dotazione il Kiosk, un totem digitale per ordinare, acquistare e pagare i prodotti direttamente dal Punto vendita.

Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A. – Noleggio

Microcredito D’Impresa S.p.A. – Microcredito finanziamenti

SELLA Personal – Finanziamenti

FENALC – Associazione Circoli Italiani

Confcommercio

CNA Umbria

Confesercenti - Messina

Referente:RaffaeleAmiciT.WA388.933.4054r.amici@bcee.it Sitoweb:www.payitalia.it

47 / I NOSTRI PARTNER /
COSA CERCHIAMO DAI NOSTRI PARTNER COSA OFFRIAMO AI NOSTRI PARTNER I PARTNER CON I QUALI COLLABORIAMO

SCHEDE FRANCHISOR

Istruzioni per orientarsi tra le schede di Franchising & Partnership, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.

pag.49 Chicco

pag.49 Igi&Co

/ LE SCHEDE / 48
Pag.50 Nau Pag.50 Primigi *idatipubblicatinelleschedesonofornitidaifranchisor

ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E PRODOTTI PER L’INFANZIA

Ragionesociale:ArtsanaSpA-Indirizzo:viaSaldariniCatelli

1–Grandate(CO)-Annodifondazione:1946-Puntivendita

diretti: 30 - Punti vendita affiliati: 83 - Punti vendita totali (estero):360-Puntivenditatotali(Italia):113

COSA CERCHIAMO

FORMATCLASSICO

SUPERFICIEMEDIADEL

PUNTOVENDITA(INMQ): 200

BACINODIUTENZA: >25.000 PERSONE

UBICAZIONEOTTIMALE:

CATEGORIEMERCEOLOGICHE: 5

CENTROSTORICOOCENTRO COMMERCIALE

CALZATURE, ABBIGLIAMENTO ED ACESSORI

Ragionesociale:RedaRetailS.p.A,-GruppoIMACS.p.A.-

Indirizzo: Via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore dell’Aso (AP)-Annodifondazioneattività:2002-Annodipartenza delfranchising:2012-Puntivenditadiretti:3-Puntivendita affiliati:160

COSA CERCHIAMO

SUPERFICIEMEDIADEL PUNTOVENDITA(INMQ): DA50A100

BACINODIUTENZA: DA10.000A50.000ABITANTI

UBICAZIONEOTTIMALE:

CENTROCOMMERCIALE,CENTROSTORICO PRINCIPALI,VIECOMMERCIALI

PERSONALERICHIESTO (COMPRESOILTITOLARE): ADETTIDA1A3

ESPERIENZANELSETTORE: NONRICHIESTA

FORMATFASHIONORIENTED

SUPERFICIEMEDIADEL

PUNTOVENDITA(INMQ): 90-100

BACINODIUTENZA: ADALTOTRAFFICO

CATEGORIEMERCEOLOGICHE:

FOCUSPRINCIPALESUABBIGLIAMENTO ECALZATURE

COSA OFFRIAMO

•MERCE: in conto vendita, riassortimento sulla base del venduto,pagamentoquindicinale

•Marginegarantito

•ARREDI, INSEGNE E GRAFICHE: progettazione tramite Ufficiotecnico,costoacaricoArtsana

•IndaginediGEOMARKETINGefatturatopotenziale

•SupportoMARKETING&VISUALMERCHANDISING

•FORMAZIONEprodottoestiledivendita

•HARDWARE/SOFTWARE (SISTEMA CASSE): a carico Artsana

•CONVENZIONEPERACCESSOALMICROCREDITO(finoa 40milaeuro)

COSA CHIEDIAMO

FEED’INGRESSO: NESSUNA

ROYALTIES: NESSUNA

E-mail:franchising.chicco@artsana.com

SITOINTERNET:www.chicco.it

INVESTIMENTOINIZIALEDA: €400A€700/MQ

FATTURATOMEDIOANNUO: €5.000/MQ

COSA OFFRIAMO

Prodotto Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto.Riassortimentionline.Progettazionedelpunto venditagratuita.ServizioditrainereassistenzaVisualMerchandising.Softwaredigestionegratuito.Comunicazioneda leader nazionale in tv, radio, stampa, redazionali, affissioni. Iniziativepercomunicarel’openingdelnegozio.FidelityCard edazionididirectmarketingconinviodismsedemaiclienti fidelizzati.

COSA CHIEDIAMO

FIDEJUSSIONEBANCARIA: €50.000

PAGAMENTOARREDO/ LEASING

ALLESTIMENTO:

FEED’INGRESSO: NESSUNA

ROYALTIES: NESSUNA

DURATADELCONTRATTO 6 (INANNI):

Ufficiosviluppo

Tel:0735-99241

e-mail:info@redaretail.com

web:www.igieco.it

/ LE SCHEDE / 49

VENDITA DI OCCHIALI DA VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, LIQUIDI E SOLUZIONI, ACCESSORI

Ragionesociale:NAUSpa-Indirizzo:ViaS.eP.Mazzucchelli,7-21043-CastiglioneOlona(Va)-Annodifondazione:

2004-Annopartenzafranchising:2007-Puntivendita Italia:160-Puntivenditadiretti:93-Puntivenditaaffiliati:59 puntivenditaestero:4

COSA CERCHIAMO

SUPERFICIEMEDIADEL

PUNTOVENDITA(INMQ): 80/120MQ

BACINODIUTENZA: 40.000ABITANTI(MINIMO)

UBICAZIONEOTTIMALE:

PERSONALERICHIESTO (COMPRESOILTITOLARE):

CENTRISTORICIOCENTRICOMMERCIALI

INMEDIA3

ESPERIENZANELSETTORE: APPREZZATAESPERIENZANELRETAIL

FATTURATOMEDIOANNUO:

DA5.000€A10.000€ALMQ

COSA OFFRIAMO

NAU!Èunbusinessconcretochesiesprimeconun’offerta fortemente distintiva e contemporanea, fondata su un prodottoesclusivosempreaunprezzofacile.

AprireunnegozioNAU!significafareuninvestimentoredditizioeconunritornoveloce,grazieadunaformulaorientata alCliente.Dal2004NAU!èunabellastoriaitalianafattadi passioneartigianapergliocchialibelli,coloratiefattibene. Sempreaprezzofacile.

COSA CHIEDIAMO

10.000€

FEED’INGRESSO:

ROYALTY: 5%

5ANNI

DURATADELCONTRATTO

(INANNI):

INVESTIMENTOINIZIALEDA: 100.000€

Nomereferente:MarcoGibertini

Tel:0331-861233

e-mail:franchising@nau.it

Web:www.nau.it

ABBIGLIAMENTO E CALZATURE BAMBINO

Ragionesociale:RedaRetailS.p.A,-GruppoIMACS.p.A.Indirizzo: Via Menocchia, 27 - 63062 - Montefiore dell’Aso (AP)-Annodifondazioneattività:1976-Annodipartenza delfranchising:2008-Puntivenditadiretti:3-Puntivendita affiliati:400-Puntivenditaaffiliatiall’estero:37

COSA CERCHIAMO

SUPERFICIEMEDIADEL PUNTOVENDITA(INMQ): DA100A250

BACINODIUTENZA: DA10.000A50.000ABITANTI

UBICAZIONEOTTIMALE:

CENTROCITTÀ,CENTROCOMMERCIALE CENTROSTORICO,VIECOMMERCIALI

PERSONALERICHIESTO (COMPRESOILTITOLARE): DA1A3

ESPERIENZANELSETTORE: NONRICHIESTA

INVESTIMENTOINIZIALEDA: €400A€700/MQ

FATTURATOMEDIOANNUO: €4.800/MQ

COSA OFFRIAMO

Margine garantito del 40%. Reso dell’invenduto. Riassortimentionline.Progettazionedelpuntovenditagratuita.ServizioditrainereassistenzaVisualMerchandising.Softwaredi gestionegratuito.Comunicazionedaleaderinternazionalein tv,radio,stampa,redazionali,affissioni.Iniziativepercomunicarel’openingdelnegozio.FidelityCardedazionididirect marketingconinviodismsedemaiclientifidelizzati.

COSA CHIEDIAMO

FIDEJUSSIONEBANCARIA: €50.000

PAGAMENTOARREDO/ LEASING

ALLESTIMENTO:

FEED’INGRESSO: NESSUNA

ROYALTIES: NESSUNA

DURATADELCONTRATTO 6 (INANNI):

Tel:0735-99241

e-mail:info@redaretail.com web:www.primigi.it

/ LE SCHEDE / 50

Creare un team che permetta alla propria attività di decollare e avere successo

LA CULTURA AZIENDALE DI UN’IMPRESA IN FRANCHISING

Per aprire una attività in franchising è necessario che i collaboratori da assumere (pochi o molti che siano) condividano la cultura aziendale. Capire prima di tutto cosa significa cultura di impresa. Essere flessibili, tenendo sempre presenti i valori alla base del progetto originario del brand. Gli elementi che concorrono alla creazione di una cultura di impresa in franchising

di Ugo Perugini Giornalista e blogger

Dopo aver svolto lunghe ricerche preliminari ed aver preso la decisione di aprire una attività in franchising - trovati i fondi necessari per compiere l’operazione e la location più adatta all’attività prescelta - arriva il momento più delicato e più critico, cioè creare un team che permetta alla propria attività di decollare e avere successo.

Come noto, molti settori di franchising richiedono un numero modesto di collabo-

ratori (da 1 a 3), oltre al titolare che può essere coinvolto o meno nella gestione dell’attività. In questo caso, la scelta dei collaboratori può essere semplice e, in certi casi, si può ricorrere a parenti e conoscenti. Altri settori più complessi, prevedono un numero maggiore di collaboratori e, in ogni caso, il franchisor dovrebbe essere in grado di fornire la necessaria assistenza nel processo di ricerca, selezione e assunzione del personale, attraverso adeguati

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/ FORMAZIONE /

programmi e risorse di formazione. Può, ad esempio, essere messo a disposizione dalla casa madre un sistema (anche informatico, ad esempio tramite intranet) con descrizioni dettagliate delle mansioni, delle precise qualifiche e delle competenze necessarie per una ricerca mirata dei potenziali collaboratori. Inoltre, potrebbe essere previsto anche un sistema interno di annunci di lavoro che consenta a dipendenti già esperti di altre sedi di trasferirsi in quella che si sta aprendo. Ad ogni modo, l’aspetto più importante è che l’affiliato sia in grado di costituire un gruppo di persone valide, che rappresentino una organizzazione che sa quel che vuole perché ha una visione positiva del proprio lavoro, cioè una vera e propria cultura, fatta di principi-base solidi e obiettivi condivisi. Questo non è un aspetto secondario perché determina in modo sostanziale il successo o meno dell’iniziativa imprenditoriale.

Cautela nell’assumere familiari come collaboratori Nessuno proibisce, come abbiamo visto, di assumere nella propria impresa di franchising dei parenti o conoscenti. Bisogna però tenere conto di alcuni aspetti tecnici e psicologici che spesso si tende a sottostimare. Il parente assunto nell’attività di franchising non può accampare diritti: il suo ruolo non va inteso come quello di un collaboratore di impresa familiare, visto che non ha firmato alcun contratto, ed è e resta un semplice dipendente. Ad esempio, non ha la possibilità di dare il proprio parere sulle decisioni che prenderà il titolare del franchising, sull’utilizzo degli utili, su eventuali diritti di prelazione, ecc.

Questo dal punto di vista puramente legale. In ogni caso, prima di inserire nella propria azienda in franchising un parente, anche come dipendente, soprattutto se l’attività prevede un certo numero di collaboratori, occorre considerare altri aspetti che

qui ci limitiamo solo ad accennare. Non sono molte le persone che sono in grado di separare in modo netto la vita personale da quella professionale E laddove i rapporti sono più stretti (marito/moglie/ figli/fratelli, ecc.), questo limite potrebbe non essere sufficiente e ingenerare problemi, introducendo nell’ambito del lavoro elementi emotivi “pericolosi”, riconducibili a episodi personali, antichi rancori, pettegolezzi, risentimenti, gelosie. Inoltre, potrebbero verificarsi contrasti con i collaboratori che non hanno legami familiari e che per questo motivo potrebbero sentirsi emarginati o esclusi, a causa della difficoltà da parte del titolare di mantenere una certa obiettività di giudizio, ecc.

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L’importanza dell’”imprinting” del franchisor

La cultura aziendale non è facile da definire ma è un aspetto estremamente delicato. In sintesi, possiamo dire che essa rappresenta l’identità e la personalità di un’organizzazione e ha un impatto diretto sulla produttività e sul profitto, in quanto consente di allineare il comportamento del team e gli obiettivi dei singoli dipendenti con i valori condivisi dell’organizzazione.

La cultura aziendale è importante in ogni organizzazione ma è fondamentale per le imprese che vogliono fare franchising. L’azienda che vuole che la sua attività venga replicata deve essere in grado

di trasmettere un “imprinting” solido ed efficiente.

Il modello di franchising, quindi, dovrebbe essere di per se stesso portatore di cultura, per la storia aziendale che vi sta dietro, spesso lunga e prestigiosa, per l’immagine del brand che si è consolidata nel tempo, per lo stile, il particolare approccio al mercato che ne hanno contraddistinto la peculiarità e il successo.

Ed è necessario che tale cultura venga “sposata” dall’affiliato il quale deve sapere conciliare il suo spirito imprenditoriale con la capacità di conformarsi al modello di franchising prescelto. Nel suo interesse, oltre ché in quello del brand che rappresenta. Il problema, purtroppo, è che la cultura

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Grafico n.1

aziendale, a differenza della performance finanziaria, non può essere misurata e tarata.

Mai sottovalutare l’importanza della cultura aziendale

Il franchisor emergente in qualche caso può sottovalutare questo aspetto. Farebbe un grave errore, se pensasse che sia sufficiente limitarsi a redigere un manuale delle operazioni da compiere o stilare delle dichiarazioni di intenti per dare il via ad un franchising di successo. Per tenere uniti team che spesso lavorano in diverse località geografiche occorre che sia comune per tutti un senso di appartenenza e uno scopo. Solo questo, in prima istanza, favorirà l’inserimento di persone giuste per far crescere il team.

Al contrario, senza una cultura aziendale di questo tipo, si rischia di annacquare “lo spirito di squadra”, riducendo significativamente la cooperazione tra i membri, con aumento del turnover e drastica riduzione della produttività. Ogni azienda, poi, ha una sua peculiare cultura, a seconda dei diversi business in cui opera e, d’altra parte, la cultura di impresa non è mai statica ma cambia nel tempo man mano che la società progredisce e si adegua all’evoluzione del mercato. Talora, anche in modo molto repentino. Non tenerne conto è un altro errore da evitare.

Flessibilità senza dimenticare i valori di base

Questa cultura, però, non solo non va dispersa ma va veicolata e potenziata attraverso tutti gli strumenti che vengono messi a disposizione. Ogni sede in franchising può avere una certa flessibilità ed elasticità nel modo in cui fornisce il servizio, ma non può essere troppo lontana dallo standard previsto per non minare la cultura che sta alla base del brand e come esso viene percepito dai suoi clienti.

Lo stesso ambiente, gli stessi prodotti, gli

stessi strumenti, ma anche lo stesso comportamento - staremmo per dire lo stesso stile - sono necessari perché i clienti possano riconoscersi senza da parte di collaboratori dover obbligatoriamente sottostare a regole imposte o prescritte, ma mostrare una condivisione convinta di principi e valori. E’ questa caratteristica che faciliterà anche la possibilità di mantenere un team di alto livello professionale e fedele nel tempo.

Per illustrare meglio cosa si intende per cultura di impresa in una azienda in franchising, riportiamo una infografica (grafico n.1) che illustra i cinque elementi chiave che, in relazione tra loro, consentono di gestirla con successo. Nelle aziende la cultura è un processo di apprendimento che si articola nel tempo e mette in evidenza ciò che funziona strada facendo, eliminando le pratiche meno efficaci che vengono sostituite da quelle che offrono maggiori garanzie, facendo sempre riferimento alla responsabilità di ogni collaboratore.

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I dati sono la linfa vitale per il marketing e l’advertising delle aziende del settore retail

IL MODELLO “ENTERTAINMENT FOR DATA”

Produrre contenuti di intrattenimento per catturare dati accurati per attività di marketing

Oggi, a seguito dell’applicazione sempre più stringente della normativa sulla privacy (GDPR) e in vista dell’imminente abbandono nel 2024 dei cookie di terze parti da parte di Google, le aziende settore retail hanno necessità di acquisire first-party data accurati e rilevanti, ovvero tutti quei dati che possono raccogliere da fonti dirette proprie.

Ma come possono essere raccolti i first-party data?

Possono essere raccolti attraverso siti web, app mobile, social media, sondaggi, CRM e punti vendita. In cambio dei first-party

data le aziende offrono solitamente benefit economici, come i coupon, che attraggono però solo il pubblico interessato a ricevere sconti, e contenuti, come tutorial e newsletter.

Per riuscire a catturare i first-party data che servono per ottimizzare gli investimenti di marketing e di advertising i retailer hanno bisogno di una «merce di scambio» molto più universale che gli permetta di attivare tutti i loro clienti e prospect, e non solo una piccola parte di essi.

Se analizziamo le abitudini e i comportamenti del pubblico che naviga su Internet scopriamo che:

• Il tipo di contenuto che gli utenti desiderano maggiormente vedere su Facebook sono i contenuti di intrattenimento;

• Il 66% degli utenti di Instagram accede alla piattaforma per trovare contenuti di intrattenimento;

• L’82% degli utenti di Twitter accede alla piattaforma per scopi di intrattenimento;

• Il 79% degli utenti di TikTok cerca sulla piattaforma contenuti di intrattenimento;

• Il 94% delle persone afferma di condividere sui social media contenuti di valore e di intrattenimento;

• I video preferiti dagli utenti online sono quelli che trattano di musica (49,9%), co-

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/ MARKETING /

medy (35,6%), sport (27,1%), gaming (25,9%), influencer & vlogs (25,2%).

È evidente che i contenuti di intrattenimento siano la migliore “merce di scambio” per attrarre un amplissimo pubblico e per acquisire first-party data di qualità su larga scala. La chiave perché la “merce di scambio” funzioni sarà, quindi, quella di riuscire a creare contenuti che presentino in modo autenticamente divertente e originale i prodotti del retailer.

Il caso UEFA

Questo approccio è stato testato con successo da alcune società di digital marketing, come World Funk Pictures, che ha creato la soluzione EntryPoint che permette di catturare first-party data grazie a contenuti originali di intrattenimento. Per accedere ai contenuti gli utenti si devono registrare gratuitamente a una piattaforma digitale, fornendo così in cambio i propri dati.

EntryPoint è stata introdotta nel 2019, con la promozione dei campionati UEFA Under 21 del 2019, durante i quali, grazie a oltre 50 milioni di visualizzazioni di contenuti di intrattenimento sono stati venduti decine di migliaia di biglietti delle partite, stabilendo primati di vendita come, ad esempio, il tutto esaurito per una finale tra squadre non ospitanti.

La scelta di UEFA è stata, in sintesi, quella di applicare lo stesso modello utilizzato dalle più importanti media company nazionali ed internazionali, che prevede che gli utenti, per accedere online ai contenuti di intrattenimento, debbano prima registrarsi a una piattaforma digitale.

Il modello “Entertainment for Data”

Un retailer che desidera utilizzare il modello “Entertainment for Data” dovrà quindi:

1. creare contenuti di intrattenimento che presentano in modo originale e divertente i propri prodotti;

2. pubblicare i contenuti su una propria

piattaforma digitale (sito web, app mobile, ecc.);

3. promuovere i contenuti sui social media per creare interesse e traffico verso la piattaforma.

Analizzando le interazioni con i contenuti della piattaforma il retailer potrà, poi, arricchire i profili di clienti e prospect, associando a ognuno di loro degli interessi e delle preferenze, per inviare loro delle comunicazioni con contenuti personalizzati sulla base dei loro profili e delle diverse fasi del customer journey.

“Comedy for Data”

Una branch innovativa dell’”Entertainment for Data” è il “Comedy for Data”. Un approccio con contenuti divertenti che migliorano il rapporto con il brand e che generano positività ed empatia sono una chiave per poter acquisire i dati di clienti e prospect. World Funk Pictures, con questo obiettivo, ha ideato una strategia e un concept che fanno della comedy uno strumento di marketing molto efficace. La creazione di video comedy ad hoc grazie a un network di autori e di comedian (i talent), in coerenza con i valori del brand, diventa uno strumento vincente.

E’ chiaro che sulla carta far ridere e coinvolgere gli utenti può sembrare un’operazione semplice, ma elaborare un mix ideale di marketing, scrittura e interpretazione è un’operazione molto delicata.

E’ infatti necessaria una trasversalità di competenze che spesso viene sottovalutata. E ci riferiamo alla conoscenza del settore comedy entertainment, della comunicazione e della produzione audiovisiva.

L’evoluzione del trattamento dei dati e della privacy può creare numerose barriere, che solo la creatività può abbattere. Per questa ragione la possibilità di creare contenuti di intrattenimento di qualità può fare la differenza.

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Come la sua utilità diventa concreta ed operativa nel migliorare la qualità della vita delle persone

L’INTELLIGENZA, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E L’INTELLIGENZA CIRCOLARE

Solo quando il sistema in modo organico sviluppa una sua intelligenza circolare l’idea imprenditoriale si concretizza in un qualcosa duraturo nel tempo. Ecco come raggiungere questa condizione

L’intelligenza ed il suo significato è uno di quei temi a cui si sono appassionati filosofi, psicologi, sociologi e studiosi di tutto il mondo nel corso dei secoli. Per capirne la portata basta fare una prova interrogando Google scrivendo la parola “intelligenza” e in poco più di un terzo di secondo (0,33 secondi) il motore di ricerca propone oltre 17 milioni di risultati nella lingua italiana e circa 1.180.000.000 risultati nella sua accezione in lingua inglese (intelligence).

Al di là della sua consistenza nel dibattito pubblico, il concetto di Intelligenza mi ha sempre affascinato, sin dai miei primi studi di sociologia e filosofia della scienza.

Già allora mi chiedevo quale fosse la migliore definizione per questo “sostantivo femminile” ma soprattutto quale potesse essere la sua utilità concreta ed operativa nel migliorare la qualità della vita delle persone. Per comprenderne i contorni e la potenza ideologica di questa parola oggi in gran voga su tutti i canali digitali e non, ho pensato fosse interessante ed utile ripartire da quella che è la sua definizione etimologica. Come spesso accade, l’etimologia delle parole, racchiude in sé l’essenza ed il significato profondo di una parola o di

un concetto. In particolare, Il vocabolo in esame, deriva infatti dal sostantivo latino intelligentĭa, a sua volta proveniente dal verbo intelligĕre, “capire”.

Come riportato dalla “Treccani”, per intelligenza, sostantivo femminile, [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»] si intende il “complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e lo rendono insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all’adattamento”.

Partendo dunque da questa definizione, ho ritrovato interessante la rielaborazione fatta da lo psicologo Édouard Claparède che definiva l’intelligenza come la “capacità o disposizione a utilizzare in modo adeguato allo scopo tutti gli elementi del pensiero necessari per riconoscere, impostare e risolvere nuovi problemi”.

Riformulando questa definizione in chiave “business” ritroviamo pertanto alcuni elementi a mio avviso molto interessanti e che possono essere così sintetizzati:

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di Gianni Bientinesi Founder & General Manager Obiettivo Sviluppo
/ MARKETING & CONSUMI /

L’intelligenza è la capacità di riconoscere e attribuire un conveniente significato pratico alla realtà, per impostare e risolvere problemi concreti attraverso dei mezzi adeguati.

Nel corso degli anni il concetto di “intelligenza” è stato declinato in diverse accezioni e applicazioni nelle diverse discipline. Lo studioso Howard Gardner, con la pubblicazione del suo libro Formae mentis1, introdusse al mondo scientifico ed accademico la teoria delle intelligenze multiple, secondo la quale non esiste una facoltà comune di intelligenza, bensì diverse forme di essa, ognuna indipendente dalle altre. Nella “teoria dell’intelligenza multipla” si fa riferimento quindi a 9 tipologie di intelligenza:

▪ Naturalista;

▪ Musicale;

▪ Logico-matematica;

▪ Esistenziale;

▪ Interpersonale;

▪ Corporeo-cinestetica;

▪ Linguistica;

▪ Intrapersonale;

▪ Spaziale.

Uno degli aspetti dell’intelligenza a mio avviso tra i più interessanti vi è l’Intelligenza Emotiva (IE). Con tale termine si identifica la capacità dell’uomo di utilizzare le emozioni in maniera efficace e produttiva; quella parte del nostro intelletto capace di riconoscere, utilizzare e comprendere le proprie e altrui emozioni. Essa è stata trattata per la prima volta nel 1990 dai professori Peter Salovey e John D. Mayer, nel loro famoso articolo “Emotional Intelligence” da cui sono nate molte riflessioni su come funziona un processo decisionale.

Il tema dell’Intelligenza Emotiva, successivamente, è stato trattato nel 1995 da Daniel Goleman, psicologo, scrittore e giornalista statunitense, nel suo libro Emotional Intelligence: Why It Can Matter

More Than IQ, l’autore afferma che la conoscenza di sé, la persistenza e l’empatia sono elementi che nascono dall’intelligenza umana, e sono quelli che probabilmente influenzano maggiormente la vita dell’uomo cercando di comprendere quali sono i rapporti intercorrenti fra mente razionale e mente emotiva.

A questo punto non potevamo introdurre un’ultima definizione di intelligenza, quella Artificiale. L’A.I. nata con l’avvento del computer nel 1956 è “una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana”

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Il concetto di “Intelligenza Artificiale” negli ultimi cinque anni ha avuto una impennata in termini di interesse da parte della comunità scientifica e non solo. In particolare, facendo una semplice analisi tramite Google Trends sull’interesse dimostrato dagli utenti verso questi argomenti, si scopre come l’intelligenza emotiva abbia avuto lo stesso andamento dell’intelligenza tout court mentre la vera novità ed il vero interesse in questi ultimi anni sia appunto verso il concetto di intelligenza artificiale.

È evidente che L’intelligenza artificiale è una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi perché manifesta aspetti etici oltre che teorici e pratici che potrebbero avere dei risvolti non sempre positivi per il genere umano, così come evidenziato da Stephen Hawking nel 2014.

Alla base delle problematiche legate allo sviluppo di sistemi e programmi di Intelligenza Artificiale vi sono tre parametri che rappresentano i cardini del comportamento

umano:

▪ una conoscenza attraverso l’esperienza;

▪ una coscienza che permetta di prendere decisioni che vadano oltre la logica;

▪ l’abilità di risolvere problemi in base al contesto di riferimento.

E proprio qui che vediamo che vi è un vero gap, una distanza incolmabile, tra quella che è la tecnica rispetto a quello che è la vera essenza del comportamento umano.

Detto diversamente, l’andamento dell’in-

INTELLIGENZA

teresse per l’intelligenza artificiale catalizza tutto il dibattito verso la tecnica ma che mette in secondo piano quello che è il vero concetto di “intelligenza”. Quello che mi viene da dire è che il termine “intelligenza” sia un po’ fuorviante per questo tipo di attività. Ritengo infatti che la distanza tra il concetto di Intelligenza Umana, ed in particolare quella emotiva, e l’intelligenza artificiale, sia significativa. Tuttavia, se vogliamo trovare una connessione più prossima tra l’intelligenza umana e quella artificiale dobbiamo introdurre un nuovo concetto che chiameremo “Intelligenza Circolare”. Derivata dalla psicosintesi, l’intelligenza circolare è quella capacità delle persone di prendere delle decisioni dopo aver attuato un processo di sintesi tra quella che è la situazione esterna di stimolo e quello che è la sintesi del processo psico-sociale. Detto in altri termini, è un processo circolare tra il sistema di ascolto funzionale, il processo di riconoscimento socioculturale, la zona di sviluppo prossimale e la azione di sintesi. Siamo quindi di fronte ad un sistema perfetto, circolare, che si autoalimenta e si rigenera grazie ai continui stimoli che provengono dal sistema ma che si sintetizzano, di volta in volta, in un atto di volontà. Un sistema aperto e non chiuso, un sistema che ascolta i segnali deboli, che capta le vere differenze rispetto alla situazione di partenza, non volontaria, e che si risolve

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/ MARKETING & CONSUMI /

INTELLIGENZA EMOTIVA

in un atto sintetico che racchiude il tutto. Per comprendere meglio questo concetto possiamo far riferimento al concetto di intelligenza circolare riprendendo alcuni esempi che ritroviamo nei fenomeni naturali ma soprattutto negli organismi sociali o di organizzazione aziendale. Ad esempio, saper cogliere l’essenza sintetica di un processo diventa la vera sfida di ogni sistema organizzativo. Infatti, se le organizzazioni sociali fossero davvero in grado di sviluppare questa capacità sarebbero in grado di migliorare la propria performance e di conseguenza ritrovare la marginalità. Da esperienza vissuta, mi sono reso conto come tutti gli atti di volontà sviluppate da un processo organizzativo hanno l’intento di trovare e rimettere in discussione il punto di equilibrio strategico, dunque sintetico, del processo di costruzione di un nuovo senso e consenso.

Le imprese molto spesso falliscono non

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

tanto perché l’idea imprenditoriale sia sbagliata ma perché l’organizzazione non riesce ad attuare quel processo di sintesi tra la soddisfazione dei clienti, la soddisfazione degli stakeholder di riferimento, la soddisfazione dei collaboratori e la soddisfazione degli azionisti. Solo quando questi quattro elementi sono in perfetta sintesi l’idea imprenditoriale si concretizza in un qualcosa duraturo nel tempo: quando il sistema in modo organico sviluppa una sua intelligenza circolare per cui il sistema di ascolto continuo diventa determinante e cioè si alimenta in modo continuo dell’ascolto di quelli che sono i segnali del mercato ma anche di tutti gli attori coinvolti nello sviluppo dell’impresa. L’intelligenza artificiale, dunque, riprende la sua dimensione corretta rimettendosi al servizio piuttosto che driver di accelerazione dei processi.

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Generano una sinergia virtuosa ed una fisiologica innovazione per le parti coinvolte

BRAND IMAGE CONDIVISA: IL SEGRETO PER PARTNERSHIP AZIENDALI DI SUCCESSO

Quando le aziende collaborano in partnership, il coordinamento dell’immagine di brand diventa un fattore critico per il successo commerciale dell’accordo. La coerenza nella comunicazione dei marchi, nei valori e nella qualità dei prodotti contribuisce a creare fiducia nell’ecosistema dei consumatori e a rafforzare la partnership stessa

Le partnership tra aziende sono uno strumento diffuso e prolifico nel panorama economico attuale. Esse consentono alle imprese di unire le proprie risorse, competenze e conoscenze per raggiungere obiettivi comuni e ottenere così vantaggi competitivi.

Le partnership generano una sinergia virtuosa ed una fisiologica innovazione per le parti coinvolte: garantiscono accesso a risorse complementari, come tecnologie avanzate, reti di distribuzione, capacità produttive, competenze specializzate o capitali finanziari. Garantendo un ampliamento dello spazio di azione in cui agire - verso nuovi mercati, ambiti geografici o segmenti di clientela alternativi- questa scelta di business non può che apportare valore aggiunto, se ben strutturata.

Ad ogni modo, quando due o più aziende si legano per collaborare, è essenziale che coordinino non solo le operazioni e strategie di business, ma anche un piano di comunicazione congiunto, che fornisca una guida strategica volta a trasmettere agli

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/ BUSINESS INTELLIGENTI /
di Ferdinando Bova

stakeholder valori, mission e obiettivi delle parti.

Una comunicazione chiara, coerente, mirata e coesa può influenzare la percezione dell’azienda, creare fiducia, favorire l’engagement e contribuire al successo globale del nostro percorso di business e della partnership attivata. Di pari passo, quindi, è importante che le aziende partner coordinino anche la brand image per garantire coerenza e sinergia.

La brand image rappresenta la percezione che i consumatori hanno di un’azienda e dei suoi prodotti o servizi. È un fattore chiave che influisce sul comportamento d’acquisto o fruizione e sulla fiducia dei consumatori, che siano persone fisiche o altri business.

Pertanto, una mancanza di coordinamento tra le aziende partner può portare ad una percezione esterna confusa e minare la fiducia verso i marchi partecipi: brand image contrastanti in termini di qualità, affidabilità o valori, potrebbero presentare la partnership come incoerente o poco attendibile.

Già in uno studio condotto da Ahearne, pubblicato nel Journal of Marketing Research nel 2014, si esaminava l’effetto del coordinamento della brand image nelle partnership aziendali, a partire dall’ambito automotive. Analizzando partnership tra case automobilistiche e aziende di componentistica, è emerso quanto il coordinamento della brand image aumenti la fiducia dei consumatori e influisca positivamente sull’intenzione di acquisto. Questo vale per tutti i settori. In un altro studio, pubblicato da Huang sul Journal of Business Research nel 2018, dedicato ad aziende del settore della moda, si sottolineava nuovamente che una brand image forte e coordinata tra i partner è in grado di creare una percezione maggiormente positiva nella domanda, favorendo, tra i consumatori, la preferenza per i prodotti delle

aziende coinvolte nella partnership.

In conclusione, quando le aziende collaborano in partnership, il coordinamento dell’immagine di brand diventa un fattore critico per il successo commerciale dell’accordo. La coerenza nella comunicazione dei marchi, nei valori e nella qualità dei prodotti contribuisce a creare fiducia nell’ecosistema dei consumatori e a rafforzare la partnership stessa.

Chi è Agenzia YES! S.p.A.

Agenzia YES! S.p.A. è agenzia di comunicazione integrata, specializzata nella creazione e gestione di strategie di branding innovative. Attiva in Italia dal 2007, con un team di oltre 60 specialisti, ha due sedi, a Milano ed in Brianza. Attraverso un orientamento multidisciplinare e tool all’avanguardia, Agenzia YES! offre servizi di consulenza personalizzati, sviluppo di brand identity, strategie di comunicazione integrate, pianificazione di campagne pubblicitarie, attività di ufficio stampa e organizzazione di eventi. L’obiettivo di Agenzia YES! è quello di aiutare le aziende a distinguersi sul mercato, creare connessioni significative con il proprio pubblico e raggiungere risultati di business tangibili grazie ad un approccio strategico e creativo.

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Offrono una piattaforma potente per promuovere le opportunità di business e attrarre potenziali franchisee

SOCIAL E FRANCHISING: DUE REALTA’ A CONFRONTO

Come sfruttare al massimo i principali social media per fornire un corretto supporto di comunicazione digitale all’approccio dei mercati di riferimento B2B e B2C in generale e promuovere lo sviluppo di modelli franchising

di Giuseppe Origo

Nell’era digitale odierna, i social media hanno rivoluzionato il modo in cui le aziende si connettono con i propri clienti e conquistano i mercati di riferimento. Sia nel contesto del business-to-business (B2B) che del business-to-consumer (B2C), i social media offrono un’enorme opportunità di espandere la visibilità del brand, raggiungere nuovi clienti e financo sviluppare modelli di franchising di successo. In questo articolo, esploreremo come sfruttare al

massimo i principali social media per fornire un corretto supporto di comunicazione digitale all’approccio dei mercati di riferimento B2B e B2C in generale e promuovere lo sviluppo di modelli franchising.

Identificare il tuo mercato di riferimento B2B e B2C

Prima di iniziare a utilizzare i social media, è fondamentale identificare chi sono i tuoi clienti ideali nel contesto B2B e B2C. Per il B2B, considera le caratteristiche delle

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/ LA COMUNICAZIONE IN AZIENDA /

aziende che potrebbero beneficiare dei tuoi prodotti o servizi. Per il B2C, individua le caratteristiche demografiche, gli interessi e i comportamenti dei consumatori che potrebbero essere interessati ai tuoi prodotti o servizi.

Tieni sempre in mente un fattore chiave nel rispondere alla domanda “perché dovrei usare i social nella mia strategia di comunicazione?”: la comunicazione attraverso i social media consente di massimizzare la targettizzazione degli audience, come?

1. Profili dettagliati degli utenti: Le piattaforme social raccolgono una vasta quantità di informazioni sugli utenti, come età, genere, interessi, comportamenti di navigazione e altro ancora. Questi dati consentono di creare profili dettagliati degli utenti, permettendo alle aziende di indirizzare i propri messaggi verso specifiche categorie di pubblico che sono più propense ad essere interessate ai loro prodotti o servizi. La parola chiave? Segmentazione!

2. Strumenti di targeting avanzati: I social media offrono strumenti di targeting avanzati che consentono alle aziende di definire parametri specifici per raggiungere il proprio pubblico di riferimento. Questi parametri includono demografia, interessi, posizione geografica, comportamenti online e molto altro. L’utilizzo di tali strumenti consente di indirizzare i messaggi solo alle persone che corrispondono alle caratteristiche desiderate, aumentando l’efficacia delle campagne di marketing.

3. Segmentazione precisa: Grazie alla vasta quantità di dati disponibili, i social media consentono una segmentazione precisa del pubblico. Le aziende possono creare gruppi di destinatari specifici in base a criteri come l’età, l’occupazione, il reddito, i gusti personali e altro ancora. Questo permette di personalizzare i messaggi e le

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offerte in modo da risuonare meglio con i diversi segmenti di pubblico e di massimizzare il coinvolgimento.

4. Test e ottimizzazione: I social media consentono di testare diverse strategie di targeting e contenuti per comprendere meglio cosa funziona meglio per un determinato pubblico. Le metriche di engagement e conversione possono essere monitorate e analizzate per ottenere dati preziosi sull’efficacia delle campagne. Questi dati possono poi essere utilizzati per ottimizzare le future strategie di targeting e migliorare continuamente i risultati, monitorabili in qualunque momento nel corso di vita delle campagne!

5. Interazione e feedback diretto: I social media offrono la possibilità di interagire direttamente con il pubblico target attraverso commenti, messaggi diretti e sondaggi. Questa interazione diretta for-

nisce un’opportunità unica per raccogliere feedback e comprendere meglio le esigenze e le preferenze del pubblico. Le aziende possono utilizzare queste informazioni per adattare la loro comunicazione e offerta in modo da soddisfare al meglio le esigenze del pubblico target.

In definitiva, la comunicazione attraverso i social media consente di massimizzare la targettizzazione degli audience grazie alla disponibilità di dati dettagliati sugli utenti, strumenti di targeting avanzati, segmentazione precisa, test e ottimizzazione e interazione diretta con il pubblico target. Questo permette alle aziende di raggiungere in modo più efficace le persone giuste con i messaggi giusti, aumentando l’efficacia delle campagne di marketing e massimizzando il ritorno sull’investimento.

Scegliere i social media giusti per il tuo mercato di riferimento B2B

Nel contesto B2B, alcune delle piattaforme social più importanti includono LinkedIn,

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Twitter e Facebook. LinkedIn è particolarmente utile per stabilire connessioni professionali, condividere contenuti aziendali e partecipare a gruppi di settore. Twitter può essere utilizzato per condividere notizie aziendali e interagire con influencer e potenziali clienti. Facebook offre opportunità di pubblicizzare i prodotti o servizi B2B tramite annunci mirati e pagine aziendali.

Scegliere i social media giusti per il tuo mercato di riferimento B2C Nel contesto B2C, le piattaforme social più rilevanti includono Facebook, Instagram, YouTube e TikTok. Facebook rimane una delle piattaforme più utilizzate per raggiungere un vasto pubblico di consumatori. Instagram è perfetto per la condivisione di contenuti visivi e coinvolgenti, ed è particolarmente popolare tra i consumatori più giovani. YouTube è ideale per la creazione di video promozionali, recensioni di prodotti e tutorial. TikTok è una piattaforma emergente con un’enorme base di utenti, in particolare tra i giovani, ed è un ottimo strumento per creare contenuti brevi e coinvolgenti.

Ad ogni modo, il consiglio madre nello scegliere il giusto mix social per supportare lo sviluppo del vostro business resta che ogni social che userete andrà sfruttato al meglio, questo comporta un interessante postulato: è meglio non avere uno specifico social piuttosto che averlo…malfunzionante!

Essì, un canale di comunicazione che non comunica o che lo fa male si traduce in un danno per l’awareness, l’immagine, e, perché no, il business stesso: scegliete un numero di social coerente con il budget che avete a disposizione.

Creare una strategia di contenuto coinvolgente

Una volta scelte le piattaforme social più adatte al tuo mercato di riferimento B2B

e B2C, è essenziale creare una strategia di contenuto coinvolgente. Crea contenuti rilevanti, informativi e divertenti che catturino l’attenzione del tuo pubblico di riferimento. Utilizza immagini, video, infografiche e storie per rendere i tuoi post più interessanti e condivisibili. Inoltre, incorpora elementi di interazione come sondaggi, domande o concorsi per coinvolgere attivamente i tuoi follower.

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Mi raccomando: il “content creator” è una specifica figura professionale: in uno scenario social-media sempre più insediato e sempre più commerciale non hanno lunga vita né successo i contenuti realizzati in maniera amatoriale.

Sfrutta le funzionalità avanzate dei social media

I principali social media offrono una vasta gamma di funzionalità avanzate che possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di marketing. Ad esempio, puoi utilizzare gli annunci sponsorizzati per ampliare la visibilità del tuo brand e raggiungere un pubblico più ampio. Puoi anche sfruttare le funzionalità di targeting per indirizzare specificamente i tuoi messaggi al tuo mercato di riferimento. Inoltre, considera l’utilizzo di influencer o di influencer marketing per promuovere il tuo brand e i tuoi prodotti o servizi.

Utilizzare i social media per lo sviluppo di modelli franchising

Grazie alla loro ampia portata e alla possibilità di interagire direttamente con il pubblico, i social media sono diventati uno strumento potente per promuovere opportunità e business anche nel mondo del franchising.

I social media possono svolgere un ruolo significativo nello sviluppo di modelli franchising di successo: utilizza le piattaforme social per promuovere opportunità di franchising, condividere testimonianze positive da parte dei tuoi franchisor o franchisati e fornire informazioni dettagliate sulle caratteristiche e i vantaggi del tuo modello franchising. Interagisci con i potenziali candidati al franchising attraverso messaggi diretti, commenti o chat dal vivo per rispondere alle loro domande e costruire una relazione solida.

Ecco alcune strategie chiave per utilizzare i social media per lo svi-

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luppo di modelli franchising:

Creare una presenza di marca forte Prima di promuovere il tuo modello franchising sui social media, è fondamentale creare una presenza di marca forte. Assicurati di avere un profilo aziendale completo e accattivante su tutte le piattaforme social pertinenti. Utilizza elementi visivi coerenti, come il logo e i colori aziendali, per riconoscibilità e coerenza. Inoltre, sviluppa una voce di marca unica che rispecchi la tua identità e i valori del franchising.

Condividi contenuti informativi e coinvolgenti

I social medi offrono l’opportunità di condividere contenuti informativi e coinvolgenti che attirino potenziali franchisati. Crea contenuti che spieghino i vantaggi del tuo modello franchising, come supporto operativo, formazione, branding e marketing condiviso. Utilizza video, testimonianze, interviste o storie di successo per dimostrare il valore e il potenziale del franchising con la tua azienda. Assicurati che i tuoi contenuti siano informativi, ma anche coinvolgenti ed emozionanti, per suscitare interesse e desiderio di essere parte della tua rete di franchising.

Coinvolgi il pubblico di potenziali franchisee

I social media offrono un modo diretto per coinvolgere attivamente il pubblico di potenziali franchisee. Rispondi prontamente ai commenti, ai messaggi diretti e alle domande sui social media. Mostra interesse per le richieste di informazioni sul franchising e organizza sessioni di domande e risposte in diretta o webinar per fornire ulteriori dettagli e chiarimenti. L’interazione attiva dimostra che sei un’azienda impegnata e affidabile, creando fiducia e interesse da parte dei potenziali franchisee.

Collabora con influencer e

ambasciatori del franchising

Considera la possibilità di collaborare con influencer o ambasciatori del franchising per amplificare il messaggio e la visibilità del tuo modello franchising sui social media. Gli influencer nel settore possono condividere le loro esperienze positive con il tuo franchising, aumentando l’autenticità e l’attrattiva per i potenziali franchisati. Assicurati di collaborare con influencer o ambasciatori che siano allineati con i valori e la visione della tua azienda, in modo da raggiungere un pubblico di qualità e interessato al franchising.

Monitora e valuta i risultati

Infine, monitora e valuta costantemente i risultati delle tue attività di social media per lo sviluppo del franchising. Utilizza strumenti di analisi delle piattaforme social per raccogliere dati sul coinvolgimento, le visualizzazioni, i clic e le conversioni. Analizza i dati per identificare le tattiche più efficaci e apporta eventuali modifiche o miglioramenti alla tua strategia. La misurazione dei risultati ti aiuterà a ottimizzare le tue attività sui social media per massimizzare il successo del tuo modello franchising.

I social media offrono una piattaforma potente per promuovere le opportunità di franchising e attrarre potenziali franchisee. Utilizzando una strategia di contenuto coinvolgente, interazione attiva con il pubblico, annunci mirati, collaborazioni con influencer e monitoraggio dei risultati, puoi sviluppare un modello franchising di successo e costruire una rete solida di partner commerciali. I social media sono uno strumento essenziale nel panorama del franchising moderno, quindi assicurati di sfruttarli al massimo per ottenere il massimo vantaggio per la tua azienda.

69 / LA COMUNICAZIONE IN AZIENDA /

LA NUOVA STRADA PER I POP TRACCIATA DA SOOK

Il caso Sook in Gran Bretagna è un esempio di azienda all’avanguardia che esprime sia una grande flessibilità sia le ampie possibilità di personalizzazione degli spazi che ci possono affittare per un’ora, un giorno, una settimana con tariffe che variano da 30 £ a 250 £ all’ora

Sook è un’azienda nata nel 2020 per offrire ai brand l’opportunità di creare un pop-up all’interno di uno dei nove piccoli spazi disponibili in Gran Bretagna (di cui

4 a Londra), con metrature che vanno dai

40 ai 100 mq.

Engagement in-store

Your space your way è il pay-off di questa

start-up che esprime sia una grande flessibilità sia le ampie possibilità di personalizzazione degli spazi. Che si possono affittare per un’ora, un giorno, una settimana, etc. con tariffe che variano da 30 £ a 250 £ all’ora. La flessibilità è facilitata dal fatto che gli spazi sono vuoti, a parte i grandi schermi a parete e quindi possono essere velocemente trasformati, consentendo an-

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di Fabrizio Valente Fondatore e Amministratore di Kiki Lab –Gruppo Promotica
/ NEW CONCEPT /

che l’alternarsi di più brand nello stesso giorno. Le location si trovano in zone di high street ad alto traffico e quindi interessanti anche per locazioni così brevi.

Partnership virtuose

Sook non è solo un operatore di real estate che affitta i propri spazi, ma si propone come partner dei Brand con cui collabora.

L’azienda consiglia i partner grazie ai numerosi dati raccolti nella sua piattaforma, indicando quando e dove conviene attivare la propria presenza. Inoltre, Sook ha sviluppato una tecnologia proprietaria che consente ai partner di progettare il proprio concept online e di visualizzarlo in anteprima con un modello 3D o in modalità realtà virtuale, e di modificarlo agevolmente

71 / NEW CONCEPT /

e in modo flessibile. In alternativa, i partner possono personalizzare il proprio concept semplicemente utilizzando i template di Sook e caricando immagini e video.

Commento Kiki Lab

Sook supera l’approccio tradizionale di offerta di spazi per pop-up, proponendo soluzioni flessibili, con la rivoluzione del pacchetto di un’ora sola; supportando nelle scelte grazie agli analytics raccolti; facilitando e velocizzando la realizzazione dei concept con tool per le realizzazioni in 3D e realizzazioni immersive.

Sfida: sviluppare le capacità di partnership con i Brand a 360°.

Caso tratto dalla ricerca Internazionale Retail Innovations

Sook – Gran Bretagna

Flessibilità, analytics e partnership virtuose: la nuova strada per i pop-tracciata da Sook

Area chiave

• Engagement in-store

Tendenza complementare

• Partnership virtuose

Info chiave

• Pop-ups Space

• 2020: inizio attività

• 4 spazi a Londra, 9 in GB

• 40-100 mq

• 30 - 250 £: costo orario

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/ NEW CONCEPT /

Indica una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per loro

INBOUND MARKETING E LEAD GENERATION

Per implementare un’efficace strategia di Inbound Marketing è necessario prevedere cosa chiedono i clienti (ricerca per parole chiave); produrre contenuti originali come articoli e video; ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca (SEO); tenere traccia delle prestazioni dei contenuti

L’impatto della digitalizzazione ha imposto la modifica dei comportamenti di acquisto dei clienti, costringendo le aziende a concentrarsi sullo sviluppo e sulla pianificazione di strategie di marketing digitale ben strutturate, con strumenti adeguati alla corretta attuazione.

Gli interventi da realizzare e le attività da avviare sono tutti impostate sul concetto dell’Inbound Marketing, termine che indica una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per loro. A differenza del marketing cosiddetto Outbound (in uscita) – che interrompe il pubblico promuovendo i contenuti (come accade, ad esempio, con gli spot televisivi) – la metodologia Inbound si focalizza sul creare punti di contatto per risolvere i dubbi e per rispondere alle esigenze informative che i clienti potenziali hanno.

L’Inbound Marketing è un metodo di marketing online, che sa intercettare la domanda piuttosto che imporla, è in grado di creare le connessioni con i “prospects” (possibili o probabili clienti) attraverso le informazioni che stanno cercando, e di

Le fasi dell’ inbound marketing

Si tratta di un processo che accompagna l’intero ciclo di vita dell’acquisto e che prevede un susseguirsi di fasi: attirare (sul sito web, il blog aziendale o i canali social, creando e pubblicando contenuti utili e interessanti), convertire (un visitatore in un “lead”, raccogliendo le informazioni attraverso l’utilizzo di call-to-action), concludere (una vendita, trasformando un “lead” in cliente pagante) ed intrattenere/fidelizzare (trasformando i clienti in promotori del brand).

Per implementare un’efficace strategia di Inbound Marketing è necessario prevedere cosa chiedono i clienti (ricerca per parole chiave); produrre contenuti originali come articoli e video; ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca (SEO); tenere traccia delle prestazioni dei contenuti.

Il ruolo della lead generation

Nell’ambito delle strategie di marketing digitale, la Lead Generation ha conquistato

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di Stefania Giuseppetti proporre soluzioni ai loro specifici problemi.
/ COMUNICAZIONE /

un ruolo di leadership. Si tratta di un il processo di attrazione e conversione di nuovi contatti e potenziali clienti che hanno mostrato interesse per l’offerta aziendale. Saperli intercettare è una competenza ed una sfida, perché maggiore sarà la capacità di conoscere e comprendere i bisogni ed i desideri del potenziale cliente, maggiore sarà la probabilità di fornirgli le giuste risposte con le quali può interagire durante il suo “viaggio” verso l’acquisto.

Che cosa è la call to action

Non c’è acquisizione di lead senza Call To Action (CTA). L’interesse, infatti, può essere espresso con l’iscrizione ad una newsletter o ad un webinar, oppure condividendo il proprio numero di telefono o la propria mail per accedere ad un download. Sebbene tali informazioni non siano molte, sono comunque sufficienti per far sapere ad un’azienda che qualcuno ha interesse per i suoi prodotti o servizi.

Lungo tutto il funnel di vendita, è importante che il potenziale cliente riceva il supporto necessario, prima, durante e dopo l’acquisto, in maniera tale da garantirgli un’esperienza positiva e soddisfacente.

L’obiettivo non è solo quello di trovare nuovi contatti, ma anche di misurare i risultati la gestione dei lead, dalla creazione dell’interesse al coinvolgimento dei potenziali clienti durante il ciclo di vendita, è un aspetto importante nell’automazione del marketing e comprende l’acquisizione dei lead, il loro punteggio (da semplicemente interessati a pronti per la vendita) e il loro consolidamento. L’obiettivo non è solo quello di trovare nuovi contatti, ma anche di misurare i risultati e perfezionare i lead attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi disponibili per trasformare un prospect in cliente.

Attraverso l’utilizzo di software dedicato, la qualificazione del contatto avviene auto-

maticamente in base alle azioni che compie, ai sui interessi, ai form che compila, ai contenuti che consulta e scarica, alle scelte di consenso o meno riguardo i contatti commerciali.

75 / COMUNICAZIONE /

CHE COSA È LA LEAD GENERATION

La lead generation è il processo di identificazione, attrazione e acquisizione di potenziali clienti interessati ai prodotti o servizi di un’azienda. In pratica, si tratta di generare lead, ovvero informazioni di contatto di individui che hanno mostrato interesse verso ciò che l’azienda offre. Per implementare una strategia di lead generation efficace, è fondamentale utilizzare diverse tecniche e strumenti di marketing digitale. Si possono creare landing page ottimizzate, offrire contenuti gratuiti e di valore, utilizzare form di contatto, e implementare strategie di inbound marketing, tra le altre tattiche. Esistono diverse tipologie di lead generation, ognuna con le sue caratteristiche e finalità specifiche. Tra le principali tipologie troviamo:

Inbound lead generation: Si basa sulla creazione di contenuti di qualità per attirare potenziali clienti verso il sito web o le piattaforme digitali dell’azienda. Gli utenti interessati forniranno le loro informazioni di contatto volontariamente.

Outbound lead generation: Prevede l’utilizzo di metodi di contatto attivi, come chiamate telefoniche o email, per raggiungere potenziali clienti. In questo caso, l’azienda cerca attivamente di intercettare potenziali interessati.

Lead nurturing: Consiste nel coltivare i potenziali clienti acquisiti, offrendo loro contenuti personalizzati e rilevanti al fine di mantenere il loro interesse e favorire la conversione.

Lead scoring: È una metodologia per valutare la qualità e l’interesse di ogni lead acquisito, assegnando loro un punteggio in base a determinati criteri. Ciò consente di concentrare le risorse sulle lead con il punteggio più alto e di massimizzare le possibilità di conversione.

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Vantaggi del Franchising con Selfie Box

Il franchising di Innovazione e Tendenza nell’Experience Marketing per Eventi

L’azienda Selfie Box rappresenta un’eccellenza nel settore dell’experience marketing per eventi privati ed aziendali, distinguendosi per la sua costante ricerca di innovazione e l’attenzione scrupolosa alle tendenze del momento nel settore degli eventi privati ed aziendali. Fondata con l’obiettivo di trasformare ogni evento in un’esperienza da ricordare, Selfie Box offre servizi unici che vanno ben oltre il concetto tradizionale di intrattenimento.

Dall’ormai celebre Photo-Booth, il dispositivo più richiesto progettato e realizzato al 100% in Italia, che stampa e condivide sui social i selfie in tempo reale, fino all’innovativo “Selfie 360”, che crea un video reel in ripresa a 360 gradi in pochi secondi da condividere subito sui social media.

Una delle chiavi del successo di Selfie Box risiede nella sua solida offerta di franchising. L’azienda ha riconosciuto la potenza della collaborazione e dell’espansione, offrendo a imprenditori ambiziosi l’opportunità di condividere il proprio entusiasmo per l’experience marketing. Diventare un franchisee di Selfie Box consente non solo di accedere a un marchio di prestigio già consolidato sul mercato, ma di avere anche un supporto operativo completo per la comunicazione digitale, con un team social e di graphic design dedicato. In più, il servizio è flessibile: non ci sono spese fisse da sostenere e i partner possono godere dell’expertise accumulata da Selfie Box nel corso degli anni.

Innovazione e Ricerca: La Sfida Costante di Selfie Box

L’innovazione è il cuore pulsante di Selfie Box. L’azienda è impegnata in una ricerca costante per anticipare le esigenze e le aspettative dei clienti, creando soluzioni che sorprendono e affascinano. In questo modo, ogni evento raggiunge livelli di coinvolgimento mai visti prima. Questa dedizione alla ricerca e alla sperimentazione ha permesso ad Selfie Box di proporre servizi sempre all’avanguardia, in grado di catturare l’attenzione e di lasciare un’impronta duratura nella mente dei partecipanti. Selfie Box è un’azienda che definisce nuovi standard nell’experience marketing per eventi privati ed aziendali. Attraverso il suo approccio innovativo, il sistema di franchising vantaggioso e la costante ricerca di soluzioni all’avanguardia, Selfie Box si posiziona come un leader indiscusso nel settore, rendendo ogni evento un’esperienza indimenticabile e coinvolgente.

77 / COMUNICAZIONE / Selfie Box
selfiebox.it

Un soggetto terzo come il Mediatore spesso aiuta a conciliare posizioni contrapposte

MEDIAZIONE: TERMINE INDISPENSABILE NEL RAPPORTO TRA FRANCHISOR E FRANCHISEE

Se aumenta la litigiosità vuol dire dal lato dei franchisor, l’aumento dei franchisee “indisciplinati”, “scorretti”, o “cattivi pagatori”. E, dal lato dei franchisee, l’adesione a sistemi di affiliazione che non garantiscono adeguata redditività

www.studiolegaleadamo.it

Volevo iniziare questo articolo in primo luogo ringraziando sia chi mi ha proposto e consentito di scrivere da queste pagine, sia chi avrà modo di visionare questo scritto, che vuole essere una breve esposizione sulle recenti novità in punto di procedimento di “Mediazione” ex D. Lgs. 28/2010 e contratto di franchising.

Ed infatti, la c.d. Riforma Cartabia (D. Lgs. 149/2022) ha introdotto, all’art. 7, rilevanti modificazioni al D. Lgs. 28/2010 inserendo, in particolare, il contratto di franchising o affiliazione commerciale tra le materie oggetto di mediazione obbligatoria. Tale tentativo di conciliazione in sede “istituzionale” (poiché di questo si tratta) avanti un Mediatore professionale è stato inoltre espressamente previsto dalla Legge quale condizione di procedibilità per qualunque controversia in materia di affiliazione commerciale. In buona sostan-

za, ed in sintesi, qualunque controversia avviata da una delle parti del contratto di franchising nei confronti dell’altra verrà dichiarata improcedibile in assenza dell’esperimento della procedura di mediazione. Una riflessione, allora, si impone. Il Legislatore non ha scelto il contratto d’appalto, o il contratto di trasporto, ma proprio quello di affiliazione commerciale. Se il Legislatore giunge sino al punto di sottoporre i rapporti di franchising a mediazione obbligatoria, il favor manifestato in questa materia dal Legislatore nei confronti di una procedura introdotta in funzione deflattiva (ovvero per evitare che le controversie in materia giungano nelle aule giudiziarie) sembra allora costituire l’evidente sintomo di una circostanza: l’aumento progressivo di una litigiosità franchisor / franchisee, litigiosità che ha ad oggetto proprio funzionamento concreto dei sistemi di affiliazio-

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di Giovanni Adamo Avvocato – Cultore della Materia di Diritto Privato nell’Università di Bologna
/ NOTE LEGALI /

ne commerciale: il che vuol dire, dal lato dei franchisor, l’aumento dei franchisee “indisciplinati”, “scorretti”, o “cattivi pagatori” (tutti termini per i quali uso volutamente le virgolette). E, dal lato dei franchisee, l’adesione a sistemi di affiliazione che (non sempre per ragioni necessariamente ascrivibili ai franchisor) non garantiscono adeguata redditività.

La domanda sorge allora spontanea: che impatto avrà la sottoposizione delle vertenze in materia di contratto di affiliazione commerciale a mediazione obbligatoria sulla possibilità effettiva e concreta che le stesse si risolvano con una transazione? Impossibile dirlo con certezza, ma probabilmente non cambierà molto rispetto all’attuale situazione. Personalmente, nello svolgimento della mia attività professionale, uso lo strumento della mediazione ex D. Lgs. 28/2010 da diversi anni e con una certa frequenza. E ho avuto modo di notare che la presenza di un soggetto terzo come il Mediatore (che spesso è un Avvocato con alle spalle una approfondita formazione specifica sulle attività di negoziazione) spesso aiuta a conciliare posizioni contrapposte, laddove lievemente disallineate o di valore tutto sommato contenuto. Le prime, perché l’intermediazione da parte di un soggetto totalmente estraneo alle parti in contesa frequentemente aiuta a superare una distanza tra le stesse quando questa è limitata. Le seconde, poiché su di esse l’impatto proporzionale delle spese necessarie per la gestione di una controversia in sede giudiziale (ed il rischio di pagare doppio, nel caso di soccombenza) è particolarmente rilevante, e questo argomento può costituire un’ottima leva per riavvicinare le parti.

Diverso è invece il caso in cui a venire in discussione siano sistemi di affiliazione completamente “sbagliati”, nella concezione e/o nella gestione, e valori rilevanti (e sovente la seconda circostanza è imme-

diatamente conseguente alla prima), quando non addirittura dei sistemi nei quali millanterie e pubblicità ingannevole, o pratiche commerciali scorrette, hanno costituito veri e propri specchietti per franchisee-allodole che vi hanno purtroppo “abboccato” (spesso anche per non aver voluto spendere prima le poche centinaia di euro necessarie per la consulenza di un commercialista o di un avvocato specializzati sulla materia). In casi come questi ultimi, oltre al più che naturale sentimento di revanche che comprensibilmente alberga in chi è caduto nella “trappola”, un ruolo rilevante è svolto dagli investimenti effettuati, e persi, e mediare diviene davvero difficoltoso.

Un esito positivo non meno complesso da raggiungere si ha, poi, nei casi in cui,

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senza giungere ai livelli menzionati nelle righe precedenti, un investimento particolarmente consistente viene vanificato a causa di vere e proprie problematiche di sistema della franchise scelta. Taluni casi recenti dei quali si è occupata anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (in particolare nel settore dell’abbigliamento), o che negli anni scorsi sono saltati agli onori delle cronache (nel 2018 una nota trasmissione di inchiesta della televisione nazionale si è occupata proprio dei sistemi di franchising) ne costituiscono testimonianza piuttosto concreta ed attuale: sistemi apparentemente concepiti per (o comunque aventi il concreto effetto di) consentire all’affiliante (prima) di aprire negozi con investimento altrui, per poi successivamente “mietere”, ed acquisire i punti vendita maggiormente performanti in termini di fatturato, ma inidonei a generare utili a causa dei costi necessari per la gestione, assai maggiori quando si è un affiliato, rispetto a quelli di un punto vendita diretto aziendale.

In questi casi non vi è mediazione che possa tenere. Occorre, piuttosto, a mio modesto avviso, un integrale ripensamento, un approccio fatto di cultura “virtuosa” dell’affiliazione. Che tenga conto di ciò che la Corte Suprema di Cassazione ha già ritenuto in almeno due occasioni (una nel 2007, l’altra dieci anni dopo, nel 2017) essere il “senso” del contratto di franchising: un sistema nel quale l’imprenditore-franchisor possa espandere l’ambito della propria attività e diffondere il proprio marchio senza dover necessariamente sostenere investimenti rilevanti; ed ove l’imprenditore-franchisee possa investire godendo del valore aggiunto fornito da un marchio conosciuto e dalle esperienze imprenditoriali già effettuate da un altro imprenditore, ottenendo una riduzione del rischio di impresa del quale dovrebbe altrimenti portare – da solo – il peso.

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/ NOTE LEGALI /

Il “contratto di partnership” ed il “contratto di partenariato commerciale” non sono la stessa cosa

QUANDO L’USO IMPROPRIO DEI TERMINI DIVENTA UNA DIFFUSA ED INUTILE MODA ANGLOFONA

Continua e si propaga ancora l’incredibile confusione terminologica per la definizione di due forme contrattuali completamente diverse tra loro

di Mirco Comparini

Commercialista – Revisore Legale – Consulente al franchising

Nel linguaggio comune, è frequente rilevare come ci sia poca chiarezza nell’uso appropriato del termine “rete” o “catena”, soprattutto quando strutture reticolari adottano un medesimo marchio o logo o insegna di riconoscimento. Ed è molto difficile anche comprendere se le strutture partecipanti a tali “circuiti” siano giuridicamente ed economicamente indipendenti, così come è ancora più difficile capire la presenza della specifica regolamentazione contrattuale adottata da tali strutture.

Una tale circostanza è sempre più spesso liquidata con la semplicistica identificazione di “rete di franchising”, ma ciò può o potrebbe non essere la realtà. Infatti, il franchising non è l’unica modalità per esercitare una attività “a” e “in” rete con utilizzo del medesimo marchio o logo o insegna.

LE INFORMAZIONI MANCANTI

Nel nostro paese (a differenza di tante altre normative di altri Stati) non esiste una

norma che imponga di informare il consumatore se un punto vendita/servizio stia operando in un contesto di rete e sia effettivamente indipendente rispetto ad altri operatori della stessa rete e rispetto al marchio sotto il quale opera. L’informazione sulla tipologia di contratto adottata da un marchio per regolamentare il rapporto tra titolare della rete e aderente alla rete, non è solo un obbligo che giunge da disposizioni civilistiche in temi di trattativa precontrattuale (“Le parti, nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona fede”, art.1337, Codice Civile), ma giunge anche dalla necessità di non dover operare con pericolose forme di “pubblicità ingannevole” soggette a possibili provvedimenti da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

In passato, è intervenuta proprio l’AGCM verso una rete che comunicava ai potenziali aderenti in una forma che aveva le sembianza e “appariva” essere “franchi-

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/ FINANZA & LEGALE /

sing”, ma, invece, la forma contrattuale adottata era di tutt’altra natura. L’AGCM rilevò “che il messaggio, considerato nel suo complesso, non è affatto costruito in modo tale da escludere la confondibilità dell’iniziativa con l’adesione ad una rete in franchising”. L’AGCM chiarì e ben sottolineò che nell’allestire il network dei propri negozi, un marchio non è costretto ad utilizzare il contratto di franchising, “ma, una volta effettuata la sua scelta imprenditoriale, l’operatore pubblicitario ha l’onere di costruire la comunicazione pubblicitaria in modo chiaro e veritiero” ed il messaggio emesso nel caso in oggetto, “omettendo di fornire indicazioni inequivoche ed espresse circa la pluralità di strumenti contrattuali utilizzati (...) per regolare i rapporti di collaborazione commerciale pubblicizzata, ed evocando contenuti del tutto analoghi a quelli presenti nel rapporto di franchising, anche per come utilizzati e percepiti nella prassi, appare idoneo ad ingenerare nei destinatari elementi confusori con il contratto di franchising”

I DUBBI

Fatta questa premessa, ovviamente si pone automaticamente il dubbio di come fare a comprendere quale sia la forma di rete che ci troviamo davanti o che viene proposta nelle fasi precontrattuali, ma anche quale forma contrattuale può essere inquadrabile come “rete” o adottabile per creare una “rete” (commerciale). Al primo quesito non esiste una soluzione legale, ma solo “contrattuale”, cioè, autoprodotta dalle reti stesse con una previsione negli accordi che imponga agli aderenti alle reti di rendere noto al pubblico l’indipendenza dell’aderente ed il titolo con il quale è attuata la collaborazione contrattuale in corso.

Al secondo quesito potremmo rispondere, ma evitiamo per questa occasione, riportando un lungo elenco di quali siano le

forme contrattuali con le quali poter costituire una rete commerciale operante sotto il medesimo marchio ed in questo elenco troveremmo il “contratto di partenariato commerciale”, da molti (troppi) definito (impropriamente e impunemente) “contratto di partnership”.

“PARTENARIATO COMMERCIALE” E “PARTNERSHIP” NON SONO LO STESSO CONTRATTO

Come descritto in premessa in merito all’uso improprio nel linguaggio comune in merito alle differenze tra reti e catene, tali distorsioni terminologiche accadono anche in altre situazioni e tipologie contrattuali, ma, riferendosi alle reti commerciali, non finiscono mai le immense perplessità che maturano rispetto a come sia possibile che anche importanti professionisti del settore giuridico-aziendale continuino a voler usare terminologie errate per citare il contratto di “partenariato commerciale” scegliendo anche di adottare una terminologia anglosassone la quale ha, oltretutto, significati diversi e più ampi da quanto si vuole e si intende trasmettere.

Come con il franchising anche per questo

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contratto occorre accettare l’impossibile traduzione letterale, ma in troppi si rifiutano e cercano analogie o qualche termine che “sounds good”, che sia musicalmente gradevole, piacevole e facilmente assimilabile, anche se è sbagliato, ma…“works well”.

Infatti, già il termine “franchising” adottato nel linguaggio nazional-popolare prende spunto dalla terminologia anglosassone e non è perfettamente corretto, in quanto, in realtà, il termine esatto sarebbe “franchise” (più precisamente, “la franchise” o “una franchise”, con pronuncia in inglese o in francese). Non di meno, tale termine non trova e non ha trovato neanche una specifica traduzione in italiano avendolo dovuto adattare alla impropria definizione di “affiliazione commerciale” con necessità di aggiungere “commerciale” in quanto il solo termine “affiliazione”, oltre alla genericità, avrebbe portato ad analogie contrattuali già operative in altri campi.

Ciò si è reso necessario in quanto il termine “franchigia” (la traduzione letterale per il termine reale) e “frachigiasizzante” o “franchigizzando” (traduzione letterale del gerundio in inglese) non suonavano benissimo, “doesn’t sound good, better change”.

Ecco, anche per la “partnership”, che in realtà potremmo sintetizzarla e tradurla in mera “collaborazione”, si rende necessario, se non obbligatorio, non confonderla e non usarla per altri contesti scegliendola (sempre ispirandosi alla terminologia anglosassone) per forme di collaborazione prettamente commerciali con specifiche e singole caratteristiche, ma non certo per il “partenariato commerciale” che prende spunto dalla terminologia francese proprio per essere un contratto tra i più utilizzati per la creazione e la gestione di reti commerciali in alternativa al contratto di “affiliazione commerciale” (“franchising”, precisiamo).

In tutto ciò, inoltre, dovrebbe essere ben chiaro (lo diamo per scontato) quanto siano distanti quei rapporti di partenariato che si instaurano tra privati e Pubblica Amministrazione, rapporti regolati da norme specifiche e che trova il suo inquadramento nella definizione “partenariato pubblico-privato”.

Tra l’altro, proprio la genericità del termine “partnership” dovrebbe indurre ad essere più specifici quando si tratta di “partenariato commerciale”, così come lo si fa con il “franchising” rispetto alla generica definizione di “accordi verticali” (ai quali appartiene tale contratto). Infatti, è doveroso fare anche una distinzione tra due diversi tipi di “partnership” esistenti (sempre in termini generici):

1. le “partnership verticali” che coinvolgono imprese che non sono sullo stesso livello della catena di valore, come per esempio l’accordo che ci può essere siglato tra produttore e distributore, e di conseguenza con potere decisionale differente;

2. le “partneship orizzontali” tra aziende dello stesso livello, ma che, tra l’altro, possono anche operare in settori diversi, e che iniziano a collaborare mettendo a disposizione le loro diverse competenze ed esperienze acquisite o i diversi segmenti di

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clientela. Le partnership orizzontali sono anche note come network

Si tratta, pertanto, di definizioni generiche e che abbracciano (o includono) molti altri tipi di contratti aventi la loro propria denominazione.

Altresì, come ritenuto ben noto, nel diritto anglosassone, ad esempio, il termine “partnership” è riferibile al rapporto societario simile a quelle delle nostre corrispondenti Società di Persone e, in caso di “General Partnership”, alla nostra Società in Nome Collettivo, mentre, in caso di “Limited Partnership”, alla nostra Società in Accomandita Semplice.

Facendo e lasciando passare questo equivoco (ed è gravissimo quando lo fanno passare i professionisti “seri” e “titolati”), diffondendo questa terminologia, questo modo di comunicare, questo sistema di pubblicare liberamente articoli, testi su blog, descrizioni su siti, ecc., si ottiene la produzione di immense imprecisioni di carattere giuridico diffuse in e con strumenti di comunicazione ormai senza alcun filtro e controllo preventivo. Ne prendo quattro tra le tante reperibili che, nel voler descrivere la differenza tra franchising e partnership, riferendosi, quindi, proprio ad un “contratto di partnership” (purtroppo, l’abuso del termine sta prevalendo senza freni) riporta che (i)

“tra i due partner vi è una totale indipendenza che esclude ogni idea di controllo reciproco” (e chi conosce il franchising ed il partenariato commerciale sa benissimo che non corrisponde al vero), poi (ii) “l’affiliato non dovrà gestire la sua azienda uniformandosi alle regole dettate dal brand promotore dell’insegna” (e siamo alla seconda falsità), adesso l’apoteosi, (iii) “inoltre, non avrà l’obbligo di sottostare alla formazione da parte del promotore del logo“ e, infine, il picco massimo (iv) “la durata del contratto è molto più breve, in genere annuale e non prevede il

pagamento di canoni periodici o quote di ingresso (royalty)”.

In questo modo, oltre ad aver divulgato immense imprecisioni di carattere giuridico-contrattuale, siamo in presenza di vere e proprie eresie liberamente divulgate e, oltretutto (sicuramente il lettore non ha fatto caso), viene anche impropriamente usato il termine “affiliato”, oltre a dover cercare di comprendere (senza ottenere risposta) quale significato abbia “il promotore del logo”

Tutto questo, che prevede un alto tasso di credulità e di accettazione di quel che viene diffuso in migliaia di mezzi di comunicazione, si fonda e si basa nella immensa assenza di cultura aziendale e giuridica, oltre a quella tipicamente dedicata al franchising, ovviamente, e dove anche qualificati professionisti risultano accondiscendenti di una tendenza comunicativa che sembra abbia la sola volontà di non intralciare l’assunzione di incarichi da clienti ed eseguiti per dare soddisfazione a questi ultimi che è opportuno non contraddire perché quello è ciò che vogliono, sul resto...

Si tratta di una situazione nella quale, quando qualche altro professionista arriva a dover mettere ordine nelle menti e nelle carte, così come nei progetti aziendali e nei contratti di aziende, di persone, di strutture, ecc. fornendo assistenza e consulenza seria, vera, tecnicamente basata solo corretta e trasparente terminologia, su norme, prassi, giurisprudenza, ecc., ecc. fa fatica, fa molta fatica, fa troppa fatica, molta più di quella che oggi si rende necessaria per comprendere temi che si pongono in netto conflitto con l’analfabetismo funzionale, l’assenza di ragionamento, la carenza di logica e la rara di voglia di sapere e conoscere, situazione con la quale oggi si devono fare pesanti conti.

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SEGNALIBRO

I PRINCIPI DEL SUCCESSO. IL TUO DIARIO

Autore: Ray Dalio

Editore: Hoepli

Pagine: 256 / Prezzo: € 22,90

Ray Dalio, in questo suo nuovo volume, propone un diario per la riflessione guidata alla creazione di un personale ricettario del successo. Dalio compie qui un ulteriore passo in avanti con la proposta di esercizi e attività guidate per creare i propri personali principi, partendo dai pilastri dei principi di successo. Proprio per questo nel volume, a mo’ di diario, sono presenti un certo numero di pagine bianche accompagnate da spunti originali per stimolare il lettore a trovare la propria strada. Il risultato finale sarà una raccolta di nuovi principi personali da usare quotidianamente.

LEZIONI SULLA FELICITÀ

Autore: Waldinger Robert - Marc Schulz

Editore: Mondadori

Pagine: 372 / Prezzo: € 20,00

Che cosa rende felice una vita? Che cosa ci consente di condurre un’esistenza appagante e significativa? Secondo l’Harvard Study in Adult Development, lo studio sulla vita umana più longevo mai condotto e attualmente diretto da Robert Waldinger e Marc Schulz, la soluzione è finalmente a portata di mano. Avviato nel 1938, lo studio ha coinvolto finora tre generazioni di partecipanti, quasi duemila persone che nell’arco di oltre ottant’anni hanno riempito centinaia di questionari, si sono sottoposte a continue misurazioni, hanno donato alla ricerca campioni di sangue e DNA. Lo studio ha analizzato elettroencefalogrammi e risonanze magnetiche, ha controllato cartelle cliniche e raccolto dati sul peso, l’attività fisica, il livello di colesterolo e il consumo di alcolici; ha esplorato le scelte di vita, gli ambienti di lavoro, gli hobby di soggetti diversi per genere, cultura, contesto socioeconomico, orientamento sessuale. Dall’incrocio di questi dati è emerso un fattore cruciale, che spicca fra tutti gli altri per la costanza e l’efficacia con cui si associa al benessere fisico e mentale, nonché alla longevità. Questo fattore sono le relazioni umane. Sono i rapporti con i nostri partner, i nostri familiari, gli amici e i colleghi ad assicurarci una vita buona e lunga. Sono i legami che sappiamo costruire giorno per giorno a garantirci una salute soddisfacente e duratura.

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APPUNTI RETAIL

In questo numero: Con le app consigliate in questo numero vi facilitiamo a tenere in ordine le vostre password e controllare quotidianamente budget e fatture e a raggiungere gli obiettivi personali e aziendali prefissati.

CON DASHLANE TIENI IN ORDINE LE PASSWORD PER TE

E PER LA TUA AZIENDA

Dashlane è uno strumento essenziale per mantenere le vostre password sicure e protette. Questo potente gestore di password vi permette di memorizzare tutte le vostre password in un unico luogo sicuro. Inoltre, Dashlane offre anche funzioni come la generazione di password forti e l’autenticazione a due fattori per una maggiore sicurezza. Non sorprende che questa applicazione sia diventata la scelta di molti utenti che desiderano mantenere le proprie password al sicuro.

MINT: BUDGET E TRACCIA FATTURE

Mint è l’applicazione perfetta per chiunque voglia gestire le proprie finanze e fare scelte più intelligenti con il proprio denaro. Offre agli utenti un’interfaccia facile da usare che consente di tenere traccia delle proprie abitudini di spesa in modo dettagliato, aiutandoti a prendere decisioni finanziarie migliori nel lungo periodo. Con Mint, gli utenti possono fissare obiettivi di bilancio e ricevere consigli personalizzati su come utilizzare al meglio il proprio denaro. L’applicazione fornisce una panoramica completa ma semplice delle proprie finanze.

FABULOUS: PIANIFICATORE DI ROUTINE QUOTIDIANA PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI PREFISSATI

Se state cercando un’app che vi aiuti a rimanere motivati e ispirati per raggiungere i vostri obiettivi, Fabulous è la scelta perfetta. Dotata di storie ispirate e meditazioni guidate, offre agli utenti attività motivazionali per aiutarli a rimanere concentrati. È anche possibile personalizzare il proprio profilo e tenere traccia dei propri progressi attraverso la dashboard dell’app. Inoltre, potrete accedere a esercizi mentali come la respirazione profonda, la definizione degli obiettivi e la pratica della gratitudine, tutti pensati per aiutarvi a diventare la versione migliore di voi stessi.

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ABSTRACT

F&P IN THE WORLD

A TRIP NOT TO BE MISSED FOR ALL BUSINESS MAN

AmCham Italy organized the 2023 edition of the Business Mission in the West Coast. The initiative is a unique opportunity to discover the latest innovations in terms of technological growth and to get to know first-hand some of the world’s leading companies in their sector.

WIN THE CHALLENGE OF GLOBALIZATION BY INNOVATING THE FORMAT

Naturhouse has redefined the diet and nutrition industry by providing a revolutionary, personalized approach to weight management. Raffaello Pellegrini, founder in 2005 of the Italian branch and CEO of the company, speaks: “Precisely because it is based on food education, therefore on the possibility of correcting errors related to food choices ad personam, Naturhouse can successfully take root in any country where obesity and overweight are already or are becoming a generalized problem”.

FRANCHISING AND PARTNERSHIPS

What are the affinities and what are the differences between these two terms. As for the first, an all-encompassing and generic category of collaboration, while the second represents a particular type of partnership between subjects interested in commercial development at a national or international level, in compliance with the characteristics dictated by the rules that regulate them and essential elements.

SHARED BRAND IMAGE: THE SECRET TO SUCCESSFUL CORPORATE PARTNERSHIPS

They generate a virtuous synergy and a physiological innovation for the parties involved. When companies collaborate in partnership, brand image coordination becomes a critical factor for the commercial success of the agreement. Consistency in brand communication, values and product quality helps to create trust in the consumer ecosystem and strengthen the partnership itself.

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AGENDA 2023

SETTEMBRE 2023

13/16 settembre - GIFA 2023

Giacarta - Indonesia

OTTOBRE 2023

11/12 ottobre – Go International

Milano – Italia

19/21 ottobre – SALONE FRANCHISING

Milano – Italia

24 ottobre – INNOVA RETAIL AWARDS

Enterprise Hotel, Milano – Italia

24/27 ottobre – CIBUS TEC

Parma – Italia

NOVEMBRE 2023

28/30 novembre – MAPIC

Palais des Festivals, Cannes – France

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BIMESTRALE-ANNOI-N.1

SETTEMBRE-OTTOBRE2023

DIRETTORE

FabioPasquali

f.pasquali@vlvcapital.ch

COORDINAMENTOEDITORIALE

EnnioSalomone

STAMPA

LORETOPRINTSRL

ViaAndreaCosta7

20131Milano

IMPAGINAZIONE

OrigoComunicazioni

ElenaGritsenko

PIATTAFORMADIGITALE

www.franchising-partnership.com

Hanno collaborato con noi: Stefania Giuseppetti, Mirco Comparini, Mattia Nicoletti, Fabrizio Valente, Francesca Paleari, Ugo Perugini, Patricia de Masi

Taddei Vasoli, Antonella Pasquali, Gianni Vientinesi, Ferdinando Bova, Giuseppe Origo, Giovanni Adamo.

Bimestraleeditoda VLVCapitalSagl

Sedelegale:ViaStefanoFranscini16 Lugano,CH-6900 Svizzera http://www.vlvcapital.ch

Èvietatalariproduzione,ancheparziale,deicontenuti. Questoperiodicoèapertoaquantidesiderano collaborarvi.Lapubblicazionedegliscrittiè subordinataall’insindacabilegiudiziodellaRedazione; inognicaso,noncostituiscealcunrapportodi collaborazioneconlatestatae,quindi,deveintendersi prestataatitologratuito.Notizie,articoli,fotografie, composizioniartisticheematerialiredazionaliinviati algiornalee,anchesenonpubblicati,nonvengono restituiti.L’Editoregarantiscelamassimariservatezza nell’utilizzodellapropriabancadaticonfinalità redazionalie/odiinviodelpresenteperiodicoe/odi comunicazionipromozionali.Suddettidestinatariè datafacoltàdiesercitareildirittodicancellazioneo rettificadeidati,mediantecomunicazionescritta.Ogni redattoreèresponsabilediquantohascritto.

Le rubriche New entry, News estero, News, News comunicazione, Business format, Segnalibro, Appunti retail, Abstract e Agenda sono a cura di Ennio Salomone

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