AZ Franchising - Luglio/Agosto 2019 - versione digitale

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EDITORIALE “È una buona idea sempre di fare qualcosa di rilassante prima di prendere una decisione importante nella tua vita”. (Paulo Coelho)

Relax e concentrazione. Potrebbe sembrare una contraddizione. Invece no. Siamo in estate ed è importante per tutti guadagnarsi un meritato riposo. Relax e benessere sono ottimi alleati quando si ha la necessità di abbassare i livelli di stress accumulati durante l’anno lavorativo. La frenesia che contraddistingue le nostre giornate dà poco spazio al relax. Sebbene i vantaggi del relax e del benessere siano ormai riconosciuti in ogni ambito. Allora l’estate può essere il momento giusto per farlo, ma per non tralasciare i nostri interessi economici è bene concentrarsi anche nel periodo estivo e questo lo si può fare in modo produttivo soprattutto quando si è rilassati, perché rilassarsi allontana la mente da ciò che si sta facendo e permette di recuperare la concentrazione; il relax e il benessere rendono più creativi e produttivi. E a noi quello che interessa è la produttività. La produttività della nostra azienda, che si mette al servizio dei nostri lettori, lanciando sempre nuove ed innovative idee attraverso una informazione costante e di approfondimento; la produttività di chi ci legge che proprio attraverso la nostra informazione trova spunti per migliorare, per iniziare la propria attività imprenditoriale; la produttività delle aziende che ci seguono, che attraverso le nostre pagine possono dare le giuste risposte a chi ha voglia di intraprendere. Questo deve produrre il nostro relax, fattori che si apprezzano particolarmente quando poi, al rientro dalle vacanze, si ha l’agenda piena di impegni di lavoro. Quindi, sotto l’ombrellone, stimoliamo la creatività, mettiamo in moto la nostra curiosità perché il motivo per cui si parla sempre di più di creatività nel business è che professionisti, micro e piccole imprese, hanno, oggi, sempre più necessità di innovare prodotti, servizi e processi per rimanere al passo con la velocità di cambiamento del proprio mercato di riferimento, del proprio cliente target e dei suoi bisogni. La curiosità, inoltre, è una caratteristica che accomuna le persone creative: è il loro modo per provare nuove esperienze e avvicinarsi a ciò che non si conosce abbastanza. È una qualità preziosa, da acquisire e coltivare per esplorare nuove strade e nuovi modi di fare business. Una buona norma, quindi, suggerisce di dedicare questa nostra estate di relax, al recuperare di energie, ritrovare la concentrazione ed essere subito dopo più attivi e produttivi. Buona estate a tutti.

Fabio Pasquali Direttore responsabile f.pasquali@azfranchising.it


Luglio/Agosto 2019

FOCUS

COMUNICAZIONE

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La penetrazione dell’online sugli acquisti retail

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Influencer vs virtual influencer

FINANZA & LEGALE

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Nel franchising non si gioca a zona

OCCHIO ALLA LEGGE

LA PROPOSTA

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Entrare in “Piazza Italia”

SPECIALE 36

Italia chiama estero e viceversa

80 Il franchising dagli Stati Uniti all’Europa

EVENTI

NOTE LEGALI

60 A ottobre il 34° Salone Franchising Milano MARKETING

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La Cassazione sulla distinzione tra contratto di licenza e di franchising

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Gli hashtag ossia la parola chiave

NEW CONCEPT

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Ridurre gli spazi usando il digitale come scaffale virtuale

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DIVANI & DIVANI BY NATUZZI INAUGURA IL NEGOZIO PIÙ GRANDE D’ITALIA Natuzzi apre a Gerenzano (VA) il più grande punto vendita Divani&Divani by Natuzzi d’Italia, in occasione del 60° anniversario del brand. Il negozio, con le sue caratteristiche distintive, esalta la qualità dei prodotti e i valori che dal 1959 hanno fatto la storia del divano italiano: innovazione, versatilità, artigianalità e design. Con oltre 1000 metri quadri di esposizione, il nuovo punto vendita offre una panoramica completa su divani e poltrone, arredi per la zona living, letti e accessori. Una vera e propria celebrazione del comfort, attraverso modelli caratterizzati da forme comode e avvolgenti, divani con meccanismi relax elettrici sempre più sofisticati, divani letto apribili in pochi secondi e soluzioni salvaspazio. Un’offerta vastissima e personalizzata. MCCHICKEN DELICATO È IL PRIMO PANINO SCELTO DA MIGLIAIA DI ITALIANI ONLINE Arrivano da McDonald’s le McChicken Variation, i nuovi panini con 100% petto di pollo italiano, nati dall’incontro tra l’esperienza della cucina italiana di GialloZafferano e il tocco inconfondibile di McDonald’s. Le McChicken Variation sono disponibili nei ristoranti McDonald’s a partire dal 12 giugno. Le nuove ricette sono state create a quattro mani dagli chef di GialloZafferano e di McDonald’s, una vera e propria co-creazione. La selezione dei nuovi panini ha infatti coinvolto le community online di GialloZafferano e McDonald’s che, per la prima volta in Italia sono state chiamate a scegliere i nuovi sapori con cui arricchire la gamma McChicken, votando tra due ricette a base di prodotti italiani. Con un totale di circa 200.000 voti raccolti online in due settimane, la ricetta McChicken Delicato ha ottenuto la maggioranza dei voti e, insieme a McChicken Saporito, si è aggiudicata l’inserimento di diritto nel menù McDonald’s. ALESSANDRO D’ESTE, NUOVO PRESIDENTE DI GS1 ITALY Alessandro d’Este è il nuovo Presidente di GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo che condividono soluzioni e servizi per migliorare la visibilità dei prodotti, gli scambi di informazioni tra le imprese, i processi aziendali, la filiera del largo consumo e i rapporti con i consumatori. “Sono molto lieto di assumere questo ruolo in GS1 Italy, una realtà di fondamentale importanza per il mondo del largo consumo e per la collaborazione tra Industria e Distribuzione sui temi di efficientamento del sistema» ha dichiarato Alessandro d’Este. Laureato in Economia all’Università di Firenze, Alessandro d’Este si è specializzato frequentando corsi post-universitari in General Management presso la Emory University, l’INSEAD e la Cranfield University. Nella sua carriera ha maturato importanti esperienze nelle funzioni marketing, sales e supply chain in Europa, USA e Asia, nel mondo del retail (Esselunga e Metro), del largo consumo (Coca-Cola, L’Oréal, Bauli e Ferrero) e dei prodotti durevoli (Pirelli). Dal 2016 è Presidente e Amministratore Delegato di Ferrero Commerciale Italia.

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Alessandro D’Este


HAMBURGHERIA AMERICANA ARRIVA IN ITALIA A scommettere sulle potenzialità del mercato italiano è la catena americana di hamburgherie Five Guys. La società che punta a fare concorrenza ai colossi McDonald’s, Burger King e Kentucky Fried Chicken dopo l’apertura dello store pilota in pieno centro a Milano, ora ha deciso di accelerare sull’espansione territoriale e di consolidare la propria presenza. Nel dettaglio, il piano definito dalla casamadre d’Oltreoceano prevede l’apertura, nell’arco di alcuni anni, di circa 80 esercizi commerciali in tutta Italia. Un progetto ambizioso che sarà curato, in particolare, dal gruppo dell’immobiliarista Giuseppe Statuto, proprietario dello stabile di Piazza San Babila e Corso Vittorio Emanuele II, dove si trova la prima hamburgheria del gruppo. L’accordo definito alcuni mesi fa prevede per l’appunto che la società dell’imprenditore campano assuma il ruolo di advisor unico per il mercato nazionale e che funga da partner per la ricerca di nuove location.

MONDOJUVE APRE IL RETAIL PARK E DIVENTA SHOPPING VILLAGE Mondojuve annuncia l’apertura al pubblico del Retail Park a partire dal 6 giugno 2019: alla già esistente area commerciale di 39.000 mq si aggiungono ulteriori 15.000 mq, dedicati ad ospitare medie e grandi superfici di vendita specializzate (con un estensione fino a 30.000 mq prevista entro il 2020). Negli spazi del Retail Park, i clienti di Mondojuve Shopping Village potranno trovare cinque nuovi megastore: DM, catena di drugstore leader in Europa, specializzata in prodotti per la bellezza e il benessere della persona e per la cura della casa; Maxi Zoo, con un ricco assortimento di prodotti per tutte le esigenze di alimentazione, cura e gioco degli animali domestici; Scarpe&Scarpe, brand di calzature, valigeria e abbigliamento da sempre attento alla qualità dei prodotti e alle tendenze; Sportland, che propone articoli sportivi e servizi unici per contribuire alla diffusione della cultura dello sport e di uno stile di vita salutare; Trony, che presenta un’offerta completa di prodotti per l’intrattenimento, piccoli e grandi elettrodomestici e tra i vari servizi offre la consegna e l’installazione a domicilio. A settembre è in programma l’apertura di altri punti vendita.

LARDINI ENTRA IN BORSA La quotazione, seguita da Ubi Banca, porterà sul mercato una quota vicina al 20% del capitale con l’obiettivo di raccogliere una trentina di milioni da destinare allo sviluppo retail. “Oggi abbiamo una decina di negozi tra diretti e franchising - spiega Andrea Lardini - ma ora servono risorse per aprire in location strategiche per l’affermazione del marchio come Londra e Parigi”. I negozi Lardini sono a Milano, in Spagna, Corea, Giappone e a Filottrano (Ancona), dove ha sede l’azienda. Lardini si prepara ad archiviare un anno in crescita (il bilancio chiude in settembre): taglierà il traguardo dei 90 milioni di fatturato, in aumento di oltre i15% sul 2018. L’azienda marchigiana di abbigliamento maschile formale di fascia alta e che realizza abiti anche per terzi, ha deciso di rafforzarsi con la quotazione in Borsa.

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News. SOULGREEN APRE A ORIOCENTER Soulgreen, il brand che propone un’offerta «plant-based», si prepara per la sua seconda apertura in estate. Fondato da Stefano Percassi, Soulgreen sbarcherà presso il Centro Commerciale Oriocenter ad Orio al Serio (BG), dando la possibilità ad una variegata platea di consumatori di provare un’offerta culinaria sana, gustosa e rispettosa dell’ambiente, che pone attenzione anche all’aspetto estetico dei piatti offerti, così come a far vivere un’esperienza sensoriale unica al consumatore. Una cucina dal sapore internazionale e al contempo dall’inconfondibile impronta italiana, che dal 2017 è possibile gustare nel locale Soulgreen di Milano in piazza Principessa Clotilde.

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CON AMAZON PUOI RICEVERE GLI ACQUISTI IN SPIAGGIA

Italo Bussoli Presidente Assofranchising

ITALO BUSSOLI RIELETTO PRESIDENTE DI ASSOFRANCHISING Italo Bussoli, è stato confermato per acclamazione alla presidenza di Assofranchising, l’Associazione storica del settore che rappresenta i più importanti marchi del franchising. Una vita professionale spesa tra il commercio estero e il franchising, Italo Bussoli, 70 anni, guiderà l’Associazione per il prossimo triennio. “Sono onorato di questo risultato – ha affermato Bussoli –. Il franchising si dimostra sempre più un incubatore formidabile di imprenditoria e di occupazione, come ci confermano i dati appena presentati nel Rapporto Assofranchising 2019. Il franchising rappresenta la risposta moderna al commercio online e a quello tradizionale, una formula che assomma minori rischi a maggiori certezze di risultati. La mia Presidenza sarà improntata a far crescere ulteriormente la conoscenza e la cultura del settore e a mantenere alti gli standard di qualità per un franchising sicuro e responsabile in sintonia con Confcommercio, che potrà giocare un ruolo primario per modernizzare il sistema distributivo italiano”.

Amazon annuncia oggi che, per la prima volta, i clienti possono ricevere i propri acquisti presso il Papeete Beach di Milano Marittima grazie ad un nuovo Amazon Locker installato nello stabilimento balneare. I clienti hanno la possibilità di ricevere tutto ciò di cui hanno bisogno, dalla crema solare al caricabatterie per il telefono, dal balsamo per le labbra al ventilatore portatile, direttamente al Locker Papeete Beach, senza costi aggiuntivi per i clienti iscritti ad Amazon Prime. Ricevere i propri acquisti presso un Amazon Locker è facile e sicuro. Durante il checkout, i clienti possono selezionare il Locker PapeeteBeach come indirizzo di spedizione. Una volta che il pacco è stato consegnato al Locker ed è pronto per il ritiro, i clienti ricevono un’email di notifica insieme al codice univoco da utilizzare per il ritiro. Il Locker PapeeteBeach avrà uno spazio apposito all’interno dello stabilimento balneare e sarà disponibile per il ritiro degli ordini dalle 8:00 alle 21:00 tutti i giorni fino al 31 agosto.


OLTRE 400 PUNTI VENDITA NEL MONDO

INVESTI NEL BUSINESS. VESTI IL SUCCESSO. AFFILIATI ALLA PIU’ GRANDE CATENA ITALIANA DI CALZATURE, BORSE E ACCESSORI FASHION PER DONNA CENTINAIA DI PRODOTTI RIASSORTITI SETTIMANALMENTE OGNI COLLEZIONE E’ COMPOSTA DA CENTINAIA DI REFERENZE RIASSORTITE SETTIMANALMENTE IN BASE AL VENDUTO. I COSTI DI CONSEGNA/RITIRO DEI PRODOTTI PRESSO IL PUNTO VENDITA SONO A CARICO DI PRIMADONNA. MARGINE GARANTITO NESSUNA ROYALTY O QUOTA D’INGRESSO È RICHIESTA. IL MARGINE GARANTITO È FISSO E COSTANTE TUTTO L’ANNO ANCHE DURANTE IL PERIODO DI SALDI O DI PARTICOLARI PROMOZIONI. PRIMADONNA ACADEMY UNA VERA SCUOLA PENSATA E GESTITA PER TRASFERIRE, MEDIANTE CORSI DI FORMAZIONE OBBLIGATORI PER IL PARTNER ED IL SUO PERSONALE DI VENDITA, LE PRATICHE E LE CONOSCENZE COMMERCIALI INDISPENSABILI PER AVERE SUCCESSO. ASSISTENZA CONTINUA L’ASSISTENZA AL PARTNER INIZIA DALLA FASE DI SCELTA DELLA LOCATION E CONTINUA NELLE FASI DI PREAPERTURA ED APERTURA RESTANDO COSTANTE GRAZIE A VISITE PERIODICHE. FORMULA CONTO VENDITA NESSUNA PREOCCUPAZIONE DI RIMANENZE! LA MERCE RESTA DI PROPRIETÀ DI PRIMADONNA SINO ALLA VENDITA AL CLIENTE FINALE. IL PARTNER PAGA SOLO LA MERCE EFFETTIVAMENTE VENDUTA RIDUCENDO AL MINIMO IL RISCHIO D’IMPRESA, ANCHE IN PERIODO DI SALDI E PROMOZIONI.

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SPLASH: LA PRIMA CAPSULE COLLECTION DI AMORISSIMO Amorissimo, brand di avanguardia nato nel 2015 dal progetto creativo delle due stylist Marta Attalla e Barbara Bologna con l’ambizione di rompere gli schemi stilistici del beachwear, per questa estate 2019 propone Splash, la sua prima capsule collection realizzata pensando ad un mare finalmente plastic free. “From the Ocean to the Ocean” è il claim utilizzato per la campagna di lancio che già sottende l’impegno del brand nel campo della sostenibilità ambientale, così come il logo, due sirene che si inseguono, a simboleggiare il riciclo dei materiali. Splash si compone di tre bikini che interpretano sempre la cifra stilistica di Amorissimo, alternativa, originale, e un po’ hippie chic, ma che sono prodotti utilizzando – per oltre il 50% – la fibra in poliestere Seaqual, rigenerata dalla raccolta degli scarti plastici marini.

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SICILIA OUTLET VILLAGE E TORINO OUTLET VILLAGE DANNO IL BENVENUTO A DIESEL Nelle scorse settimane hanno aperto le porte al pubblico, a Sicilia Outlet Village ed a Torino Outlet Village, le boutique di Diesel, marchio italiano riconosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di cogliere e spesso anticipare le tendenze del mercato. Diesel non è mai solo un paio di jeans. È un’affermazione di personalità, un modo di esprimere se stessi, un impegno verso l’innovazione, l’espressione artistica e la competenza tecnica, nella convinzione che la passione sia la massima fonte d’ispirazione. Renzo Rosso ha fondato Diesel nel 1978, creando un marchio di lifestyle che affonda le sue radici nel denim e si è plasmato all’ombra di un’incrollabile visione proiettata nel futuro. Lo store Diesel all’interno di Sicilia Outlet Village rappresenta l’unico monomarca – sia outlet che full-price – del sud Italia.

TC WELFARECONSULTING DEL GRUPPO TECNOCASA PUNTA AI 250 COLLABORATORI NEL 2019 TC Welfareconsulting, società di distribuzione assicurativa e creditizia appartenente al Gruppo Tecnocasa, prosegue nel proprio percorso di crescita e punta a raggiungere il traguardo dei 250 consulenti entro la fine del 2019. La società ha chiuso il 2018 con 160 consulenti distribuiti a livello nazionale su sei sedi e vanta varie partnership tra cui quella con CF Assicurazioni, compagnia assicurativa di cui Tecnocasa è azionista di maggioranza, e IBL Family, società finanziaria appartenente al Gruppo IBL Banca. Tali partnership consentono a TC Welfareconsulting di mettere a disposizione dei propri consulenti e dei propri clienti una vasta gamma di innovative soluzioni assicurative, di investimento e previdenziali con particolare riferimento al welfare, al risparmio, alla protection ed inoltre a prodotti di tipo creditizio come cessioni del quinto, prestiti e mutui.


Una realtà fatta di esperienza, formazione, collaborazione, network ed esclusività

Entri in un network di agenzie immobiliari. Un broker Revolution diventa un manager che gestisce un’azienda e non una semplice agenzia immobiliare.

Aprire un’agenzia Affitti-Amo.it vuol dire affidarsi a un franchising con una lunga esperienza nel settore, distinto da un importante percorso formativo.

La formula di affiliazione per quelle agenzie che sono già sul mercato con il proprio brand, ma che vogliono dare una specializzazione al servizio delle locazioni.

Un nuovo concetto di fare agenzia immobiliare dove il broker titolare gestisce una struttura con servizi ai massimi livelli. In un CMI la forza è l’aggregazione.

Gruppo Revolution Italia® Via Ferento, 11 - 01014 Montalto di Castro (VT) - Tel. 0766.898720 www.grupporevolutionfranchising.it - sviluppo@grupporevolution.it Promozione Fee d’ingresso per chi aderisce entro il 30 agosto. Gruppo Revolution da € 3.900 a € 1.900 - Affitti-amo.it da € 2.900 a € 1.490 Corner Affitti-amo.it da € 1.900 a € 990 - CMI da € 4.900 a € 2.900


News Comunicazione. PARTE IL WEB TALENT DI CASA CRAI 3, ALLA RICERCA DEL “COMICO TIPICO”

SAMMONTANA TRASFORMA LA PLASTICA USATA IN UN 33 GIRI DI JOVANOTTI

CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni, tornerà con una nuova esilarante terza stagione della Web Serie CASA CRAI, proponendo grandi novità per il pubblico. Dopo il successo delle stagioni precedenti, CRAI ha deciso di rappresentare tutta l’Italia anche attraverso la sua web serie. Dal 15 giugno Crai ha indetto il Web Talent “Comico Tipico”, un contest online con l’obiettivo di reclutare 20 aspiranti attori (uno per regione) che avranno l’opportunità di rappresentare la propria regione in Casa Crai 3 diventando i nuovi protagonisti della terza stagione al fianco di Pino Insegno e Roberto Ciufoli.

Sammontana è main sponsor del Jova Beach Party, 17 tappe lungo tutto lo stivale che a partire dal 6 luglio toccheranno alcune delle più rinomate spiagge italiane. Un evento in cui l’artista e chi parteciperà s’impegnano a lasciare la spiaggia più pulita di come è stata trovata. Il brand proporrà per l’occasione “Suono Positivo”, un’attività che trasformerà la plastica in musica. Sammontana trasforma la plastica usata in un 33 giri di Jovanotti. Sammontana produrrà 1000 dischi – in edizione limitata e numerata – che saranno in pre-vendita sul sito www.sammontana.it/suonopositivo dall’inizio e durante il tour e saranno consegnati agli acquirenti al termine dello stesso. Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto al WWF, partner del Tour.

Pino Insegno e Roberto Ciufoli

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FONDAZIONE TIM LANCIA IL BANDO “L’ARTE CHE ACCOGLIE” Nell’ottica di una cultura senza barriere, Fondazione Tim lancia oggi il bando “L’arte che accoglie: inclusione nei musei attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative”, finalizzato a individuare un modello di tecnologie inclusive da diffondere nei musei italiani per consentire un abbattimento significativo degli ostacoli percettivi e sensoriali e psico-cognitivi. In particolare il bando, destinato a soggetti pubblici e privati, senza finalità di lucro, è indirizzato a stimolare progetti che utilizzino le tecnologie più innovative quali, ad esempio: algoritmi di intelligenza artificiale, esperienze immersive, stampa 3D, vocal search/sistemi vocali, augmented and virtual reality, percorsi multisensoriali tattili. Le soluzioni dovranno essere sviluppate con approcci e tecnologie realmente replicabili e scalabili, in logica Open Source.



L’eCommerce in Italia supererà i 31,5 miliardi di € nel 2019

LA PENETRAZIONE DELL’ONLINE SUGLI ACQUISTI RETAIL La crescita dell’eCommerce è trainata più dagli acquisti di prodotto (+21%) che da quelli di servizio (+7%), con i prodotti che valgono ormai il 55% del totale eCommerce

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el 2019 gli acquisti online degli italiani continuano a crescere (+15% rispetto allo scorso anno) e superano i 31,5 miliardi di euro. I prodotti, grazie a una crescita del +21% sono pari a 18,2 miliardi, mentre i servizi raggiungono online i 13,3 miliardi di euro (+7%). Fondamentale il ruolo dello smartphone: quasi il 40% del totale eCommerce viene generato su questo canale. Questi alcuni dei dati aggiornati sul mercato eCommerce in Italia, secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2C-Consorzio Netcomm/School of

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Management del Politecnico di Milano, presentati durante la giornata di apertura della quattordicesima edizione di Netcomm Forum. In particolare, il comparto di informatica ed elettronica si conferma uno dei più performanti, grazie a una crescita del +18% e un valore complessivo di oltre 5 miliardi di €. Bene anche l’abbigliamento (+16%, 3,3 miliardi €). Tra i settori emergenti fanno registrare una decisa crescita arredamento & home living (+26%, 1,7 miliardi di €), food & grocery (+39%, quasi 1,6 miliardi di €). Nei servizi, il comparto principale


rimane turismo & trasporti (+8%, 10,8 miliardi di €). La penetrazione dell’online sugli acquisti retail supera nel 2019 il 7% (6% per i prodotti, 11% per i servizi) e si avvicina lentamente ai tassi a doppia cifra fatti registrare dai principali paesi europei (come Regno Unito, Francia e Germania). Secondo recenti stime, rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia detiene la quota di popolazione che compra online più bassa in assoluto: solo il 44% degli italiani acquista online, contro il 68% della popolazione europea. Non solo, l’Italia si aggiudica l’ultimo posto anche in termini di competitività nel settore dell’eCommerce. Questo ritardo si può spiegare nella correlazione diretta tra le competenze digitali di un Paese e la competitività delle aziende. Solo il 10% delle imprese italiane, infatti, vende online proprio per la scarsa capacità di applicare le tecnologie disponibili per espandere il proprio business. Gli e-shopper, che hanno esigenze sempre più puntuali e personalizzate, comprano all’estero proprio perché in Italia non trovano un’offerta che risponda in modo efficiente alla propria domanda. “L’eCommerce B2c in Italia è sempre più rilevante: pur rappresentando ancora “solo” il 7% degli acquisti complessivi spiega infatti oltre il 60% della crescita del Retail” afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation - School of Management del Politecnico di Milano. “L’eCommerce è inoltre sempre più percepito come complementare al canale fisico con gli operatori tradizionali che abilitano modelli omni-canale e le cosiddette Dot Com che cercano di stabilire con i clienti un canale di contatto fisico. L’eCommerce gioca poi un ruolo decisivo nel promuovere nuovi modelli di relazione con i consumatori che, pur partendo dall’online, costituiscono un fattore di innovazione che si propaga a tutto il Retail”. COME ACQUISTANO OGGI GLI E-SHOPPER ITALIANI? DUE TREND EMERGENTI TRA I CONSUMATORI

Lo smartphone diventa anche fondamentale della fase di decisione dell’acquisto online. L’analisi di Netcomm in collaborazione con Diennea rivela infatti che E-mail, sms e notifiche via app rappresentano lo strumento più efficace per raggiungere il cliente e fargli fare il primo passo nel processo d’acquisto: il 22% degli acquisti online sono diretta conseguenza di questo strumento di marketing. Il

punto vendita fisico mantiene la sua efficacia: la visita in negozio è decisiva per il 18,4% degli acquisti. Dagli insight raccolti dall’indagine netRetail 2019, lo studio Netcomm effettuato in collaborazione con Kantar, emerge inoltre una crescita della fiducia verso i siti di ecommerce.Gli italiani sono sempre più disponibili a salvare online i propri dati di pagamento per non doverli reinserire in acquisti futuri: il 57% del campione effettua questa scelta se ritiene che il sito di e-commerce sia affidabile. L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL RETAIL

Il 2019 è l’anno decisivo per le imprese che intendono investire in tecnologie, consentendo così al sistema italiano di svolgere un ruolo decisivo nella trasformazione digitale in atto, anche a livello internazionale. La svolta è imprescindibile e gli investimenti in formazione per accrescere le competenze digitali nel nostro Paese saranno fondamentali. È sempre più urgente, infine, avviare un piano concreto di definizione e creazione di distretti digitali, affinché l’Italia possa incrementare il suo livello di competitività e di crescita dell’export nell’eCommerce. INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RETAIL

Il retail è una delle industrie in cui l’impatto dell’applicazione dell’intelligenza artificiale potrà essere più interessante e immediato, proprio perché in grado di avvicinare anche gli utenti finali, nelle loro abitudini quotidiane, alle nuove frontiere dell’innovazione. Non a caso, nel mondo del retail sono già state adottate soluzioni di AI per migliorare la relazione con i clienti, come lo sviluppo appena iniziato dell’uso dei chatbot. I processi di automazione legati alla filiera logistica, ma anche al machine learning e alle analisi predittive sono elementi decisivi per la creazione e il rafforzamento di una relazione sempre più personalizzata tra i brand e i clienti. In un contesto economico nazionale e internazionale, dove il fattore determinante nell’arena competitiva delle aziende è la capacità di garantire un’offerta sempre più personalizzata, le innovazioni che porterà l’AI potranno migliorare la comprensione delle aspettative dei clienti, facilitando la personalizzazione e la product recommandation, rendendo più efficienti i servizi pre e post sale e ottimizzando la supply-chain.

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Fornitori di totem per la ricarica di dispositivi elettronici utilizzati come strumento di marketing

UNA REALTÀ INNOVATIVA NEL PHYGITAL PER RETAIL ED EVENTI Intervista a Emanuele Casero, CEO dell’azienda: “Powerme si distingue per un approccio consulenziale a 360 gradi. Aiutiamo i nostri clienti a scegliere le soluzioni migliori in relazione agli obiettivi di marketing da loro definiti”

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l progetto PowerMe rappresenta l’evoluzione della sharing economy nel campo energetico. Software applicativi e hardware tecnologici contribuiscono alla crescita di una community che affida un valore sempre maggiore alla condivisione delle risorse e un valore sociale allo scambio di soluzioni accessibili a tutti gli utenti. “La nostra mobile app, che consente la ricerca di punti di ricarica e la condivisione dell’energia. Gestiamo una rete di punti di ricarica fissi e

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mobili, distribuiamo prodotti con la prerogativa che essi rappresentino una soluzione accessibile smart e green alla necessità di ricarica”. A parlare è Emanuele Casero, CEO del marchio. L’azienda Powerme ha visto una crescita a doppia cifra del fatturato nell’ultimo anno grazie a numerosi noleggi a breve e a lungo termine consolidandosi come una realtà innovativa nel mondo delle soluzioni Phygital per retail ed eventi.


mente con l’esplosione dei negozi di e-commerce quindi trovare modi per attirare gli acquirenti ma anche creare una relazione è un’ottima strategia. Per i negozi che vendono servizi, non è più sufficiente semplicemente offrire una bottiglia d’acqua gratuita; oggi le persone sono sempre più dipendenti dal cellulare quindi offrire la possibilità di restare connessi diventa una necessità, non una scelta opzionale. Il cliente che resta connesso resterà più volentieri nel tuo negozio e questo sarà il primo step per creare una relazione duratura con lui.

Emanuele Casero

Cosa vi differenzia dai vostri competitors e perché i potenziali acquirenti dovrebbero scegliere proprio voi?

“La capacità di fornire soluzioni innovative e tecnologiche per soddisfare la necessità del cliente di stupire i propri utenti e fornire un servizio di ricarica per smartphone utili al fine di interagire, raccogliere dati, aumentare la permanenza. I totem per la ricarica di dispositivi elettronici sono in rapida crescita nell’industria della vendita al dettaglio. PowerMe è un’azienda leader nel settore e, in quanto tale, riteniamo di essere in una posizione privilegiata per poter affermare che i punti per la ricarica dei dispositivi mobili possono effettivamente aiutarti ad aumentare le vendite. I nostri totem di ricarica sono vere e proprie stazioni multimediali. Forniamo totem per la ricarica di dispositivi elettronici a numerosi eventi e negozi che li utilizzano come uno strumento di marketing. Sai che una stazione di ricarica del telefono nel tuo negozio od al tuo evento potrebbe effettivamente avvisare i clienti della tua ultima offerta con un semplice SMS direttamente ai tuoi clienti quando sono nelle vicinanze del negozio? Sai che possono aumentare la brand awareness ed il flusso dei tuoi clienti? Vediamo nel dettaglio i maggiori benefici in termini di marketing: È uno strumento per interagire con i clienti e fidelizzarli. Tutte le aziende sanno ormai che non si tratta di quanti followers e di quanti like hai, si tratta di coinvolgere l’utente. Questo vale per tutti i settori. La fidelizzazione del cliente è fondamentale, special-

Ti permette di acquisire dati rilevanti. Dai negozi agli eventi, oggi tutte le aziende fanno il possibile per acquisire dati utili per implementare le proprie campagne di marketing. Inoltre, stanno andando alla ricerca di modi per integrare le tecnologie di acquisizione dei dati. Le stazioni di ricarica sono un modo per integrare questo particolare tipo di tecnologia, sia nel tuo negozio che al tuo evento. Dandoti la possibilità di raccogliere i dati degli utenti registrati, è un ottimo strumento per targhettizzare altre campagne di marketing alfine di convertire più vendite online. Aumenta il numero dei visitatori nel tuo negozio. L’installazione di un totem di ricarica mobile ha dimostrato di attirare più visitatori nei negozi al dettaglio soprattutto da parte di clienti che altrimenti non sarebbero entrati. I negozi al dettaglio, in particolare, stanno ottenendo numerosi vantaggi in quanto le statistiche mostrano che i clienti che ricaricano il proprio telefono restano nel negozio 2.27 volte più a lungo di quelli che non lo fanno. Inoltre le statistiche mostrano che c’è aumento del 54% nei tassi di conversione per coloro che utilizzano un totem di ricarica e che i clienti che hanno ricaricato i loro telefoni spendono il 29% in più rispetto a quelli che non utilizzano i totem di ricarica. Ti permette di implementare sempre nuove azioni di marketing. Sia che tu scelga di posizionare il totem di ricarica in negozio o nelle vicinanze, è comunque possibile inviare ai clienti un messaggio pubblicitario. Come? Attraverso l’aiuto del nostro software. Le nostre stazioni di ricarica ti permettono di mostrare contenuti, offerte e promozioni speciali. Non solo puoi attirare clienti nel tuo negozio, ma lo puoi fare per un mo-

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tivo molto specifico: approfittare delle offerte in un dato momento. Ciò significa che le persone entrano nel tuo negozio perché hanno una motivazione (es. hanno visto la promozione del giorno) quindi sono più propensi all’acquisto. In conclusione, ci sembra evidente che l’aumento dei visitatori, la fidelizzazione e la brand awareness sono i maggiori benefici che avrai dall’installazione dei nostri totem che sono dei veri e propri strumenti di marketing. Disponiamo di una serie di totem ideali per ogni situazione, completamente personalizzabili. Powerme si distingue per un approccio consulenziale a 360 gradi. Aiutiamo i nostri clienti a scegliere le soluzioni migliori in relazione agli obiettivi di marketing da loro definiti: al centro dei nostri progetti ci sono i risultati che possiamo portare ai nostri clienti”. Quali sono i punti di forza della vostra azienda e su cosa si concentra principalmente la vostra attività?

“In PowerMe progettiamo e produciamo soluzioni innovative per migliorare l’esperienza del cliente all’interno del punto vendita, offrendo un servizio utile come la ricarica dello smartphone. Secondo le recenti stime 2018, le batterie degli smartphone migliorano del 5% ogni anno; allo stesso tempo, il consumo medio incrementa del 12%: questo fa sì che offrire un servizio di ricarica, oltre che essere percepito dai clienti come un elemento distintivo ed innovativo che conferisce valore al brand in ottica customer care, è un incredibile strumento per incentivare gli utenti ad interagire e, di conseguenza, a cedere dati commercialmente utili. I nostri progetti sono costruiti sempre su misura per il cliente e permettono di aumentare le revenue fino al 18% sfruttando: 1. PROXIMITY MARKETING: All’interno del nostro totem premium è integrato un hotspot wireless, innovativo strumento di proximity marketing: libero accesso ad internet per i clienti e l’opportunità di comunicare con la propria audience in real-time. Utilizzando il nostro proximity marketing wi-fi è infatti possibile mappare i flussi di clienti all’interno dei punti vendita, individuando quali sono le aree più frequentate e disporre di conseguenza il merchandising all’interno dell’attività commerciale. La funzionalità di SMS proximity permette inoltre di inviare direttamente al cliente offerte personalizzate, proprio mentre sono all’interno del punto vendita e possono quindi concludere gli acquisti nell’immediato.

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2. GAMIFICATION: Un meccanismo di engagement che incentiva i tuoi obiettivi di marketing e permette di raccogliere dati utili. Offrire un experience interattiva e divertente ai propri clienti è, secondo Accenture, una strategia per aumentare l’engagement con i Millennials. I Millennials sono utilizzatori entusiasti dei giochi online, stanno entrando nel mondo del lavoro, amano ricevere comunicazioni attraverso logiche game-like, sia nel tempo libero che in ambito professionale. Nel 2020 i Millennials potrebbero rappresentare un mercato da 24 trilioni di dollari.” (https://www. accenture.com/us-en/insight-outlook-why-gamification-is-serious-business). 3. SURVEY: Il sondaggio, oltre che essere un ottimo modo per coinvolgere attivamente i clienti, permette di raccogliere informazioni essenziali a migliorare l’offerta (esattamente nella direzione richiesta dalla domanda, i clienti) ed incrementare di conseguenza i ricavi. Le campagne di survey sono spesso onerose in termini economici, pensiamo ad esempio ad una campagna di sondaggio telefonico, sia in termini di tempo speso in raccolta ed analisi di dati: oltretutto, le survey effettuate postume all’esperienza in-store, subiscono l’effetto oblio; siamo davvero sicuri di ricordarci nei minimi dettagli l’esperienza che abbiamo vissuto nel negozio X tre giorni fa? In PowerMe crediamo fortemente nel valore di creare strumenti integrati, che permettano ai nostri clienti di ottenere feedback in real-time, analizzati in tempo reale con strumenti di data AI. 4. DATI: per conoscere il footfall ed il tempo medio di permanenza in uno specifico punto vendita è sufficiente un semplice contapersone: i dati che si acquisiscono sono però puramente quantitativi. Le nostre soluzioni sono integrate con una smart-cam di riconoscimento facciale che permette di trasformare le misurazioni da quantitative a qualitative: profilando i clienti per genere, fascia di età ed umore. I clienti che utilizzano i nostri prodotti possono ad esempio predire su base statistica l’affluenza in uno specifico momento della settimana, non basata quindi su un generico “numero di persone”, bensì profilata per genere, fascia di età ed umore. Le applicazioni dei dati qualitativi per il marketing sono svariate: pensiamo solo alla possibilità di poter creare visual merchandising layouts già orientati al target


principale che frequenta lo specifico punto vendita, oppure la possibilità di predirre il numero di employees necessari per gestire il flusso di clienti, calcolato sulla base di analisi statistiche predittive, o ancora la possibilità di lanciare promozioni variabili a seconda del momento, già conoscendo il target group che entrerà nel punto vendita in quello specifico momento. 5. ADV: Le nostre soluzioni sono dotate di un avanzato sistema di digital signage tramite il quale pubblicare website, video, immagini, socialwall e molto altro. Il nostro digital signage è integrato con la smart-cam di riconoscimento facciale: partendo dal presupposto che uno specifico ADV sia efficace per uno o due target group, il vantaggio competitivo consiste nell’analizzare il target group presente e selezionare, in real-time ed in automatico, l’ADV più efficace”. La tecnologia come ha modificato i comportamenti di imprenditori e consumatori?

“Dalle ultime statistiche di inizio 2019 emerge che le transazioni digitali nella vendita al dettaglio non superino ancora il 20% del totale: risulta quindi evidente che il retail gioca ancora oggi un ruolo di primissimo piano nelle strategie commerciali. Allo stesso tempo occorre sicuramente rivedere il modo tradizionale di concepire il punto vendita, integrando in armonia il mondo fisico e gli emergenti strumenti digitali.

Il customer journey dell’acquisto nei punti vendita è stato per anni interpretato come un flusso lineare che aveva come punto di partenza il raggiungimento di una valida brand awareness, in cui l’acquisto vero e proprio era semplicemente la naturale conseguenza. Oggi il percorso di acquisto si è trasformato diventando sempre meno una sequenza lineare di fasi e sempre più una rete di momenti, la cui efficacia e decisività varia al variare della tipologia di bene e della singola categoria di buyer personas. Nell’ultimo decennio si stima che circa 3 miliardi di persone nel mondo si siano dotati di uno smartphone e che quasi un numero analogo di persone risulta iscritta ad un social network: si evince quindi che quasi la metà della popolazione globale è raggiungibile online. Il modo di fare marketing efficace è in continua evoluzione, i marketers sono obbligatoriamente chiamati a comprendere gli effetti della digital transformation ed utilizzare a proprio vantaggio tutti gli strumenti disponibili: integrandoli con gli strumenti già esistenti o sostituendo le strategie obsolete con strategie innovative. Anche nel retail diventa oggi giorno fondamentale costruire strategie di marketing Phygital oriented, andando a considerare le innovazioni tecnologiche come veri e propri strumenti di marketing in grado di incidere significativamente sui KPI”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra attività sia a livello nazionale che internazionale?

“Puntiamo ad integrare sempre di più lato Fisico e Digital (Phygitall), al fine di offrire al cliente uno strumento di marketing in grado di incidere in misura netta ed inequivocabile sui KPI di marketing, garantendo allo stesso tempo all’utente finale un’esperienza semplice, intuitiva, utile e riconoscibile. Distribuiamo oggi i nostri prodotti principalmente in Italia, abbiamo però strutturato un reparto operations che ci consente ampliare i nostri orizzonti strutturando partnership strategiche per esplorare nuovi mercati. Sfruttando i media tradizionali e, in particolar modo digitali, spingeremo sempre di più sull’esclusività dei nostri prodotti: completamente Made in Italy, personalizzabili con progetti cuciti su misura per le esigenze dei nostri clienti. La strada è lunga ma chiara, contiamo su un team in costante crescita che integra hard skills & soft skills di primissimo piano e tra loro complementari”.

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Migastone è forte dell’esperienza di oltre 800 App

COME AUMENTARE I PROPRI GUADAGNI CON IL CELLULARE Intervista a Oscar Dalvit, Presidente e Fondatore dell’azienda: “Migastone guida i propri clienti nelle strategie migliori con un supporto marketing dedicato e incluso nelle nostre soluzioni: la chiave del successo delle nostre app”

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igastone è specializzata nell’aumento dei guadagni dei propri clienti, sfruttando il dispositivo che le persone toccano 2617 volte al giorno, ovvero il cellulare. Un sistema integrato chiamato Migafull permette di raggiungere il cellulare delle persone tramite le notifiche push, circa 10 volte più efficienti di una email o di altri canali. Se concordiamo che comunicare meglio con i propri clienti e con i potenziali clienti genera più vendite e quindi più guadagni, allora le soluzioni Migafull sono la soluzione. Migastone è forte dell’esperienza di oltre 800 App create dal macellaio a Salemi in Sicilia fino all’azienda che vende corsi di Dizione a Milano, è partner di Confcommercio, Confartigianato, Cna, e

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oltre 100 tra radio e giornali. Nel marzo 2019 la storia di Migastone, le strategie e gli incredibili risultati ottenuti sono stati raccontati in un libro (up) app selling che in meno di 48h è diventato best seller amazon. Abbiamo intervistato Oscar Dalvit, Presidente e Fondatore dell’azienda. Lo sviluppo tecnologico e la nascita delle app come ha modificato i comportamenti di imprenditori e consumatori?

“Le app sono un mercato in enorme crescita, le vendite di Apple Store e Google Play stanno crescendo del 30% anno su anno, l’app economy che nel 2018 conta circa 115 miliardi di dollari di giro d’affari,


è un vero motore di acquisizione clienti automatico, che sfrutta online e offline in modo veramente unico. L’imprenditore non deve fare nulla, tutti i contenuti sono creati da ghost writers professionisti nel “scrivere per vendere”. Essere best seller Amazon e avere una app virale che racconta la storia del proprio prodotto e servizio è da oggi possibile in meno di 30 giorni”. In cosa consiste la vostra attività?

Oscar Dalvit

crescerà nel 2020 fino a 189 miliardi (fonte statista. com). Semplicemente le persone amano rimanere in contatto con le attività che loro reputano interessanti, saper comunicare con loro tramite uno strumento cosi potente è fondamentale. Migastone grazie alla sua esperienza è riuscita a raggiungere risultati incredibili con negozianti di periferia che hanno raggiunto oltre 1000 scaricamenti e con un click possono comunicare con tutte queste persone senza intermediari in un modo intimo e potenissimo. Migastone guida i propri clienti nelle strategie migliori con un supporto marketing dedicato e incluso nelle nostre soluzioni, e lasciatemelo dire, la chiave del successo delle nostre APP. Se comunicando con una notifica push raggiungo tassi di lettura che rasentano il 90% contro un 15% di una mail, è ovvio che siamo in grado di portare enormi risultati se il cliente segue fedelmente i nostri consigli, ecco perché offriamo un servizio soddisfatti o rimborsati, servizio che non ha mai visto un rimborso in 4 anni di attività, tanto è ovvio che funziona”. Cosa sono le app e quali vantaggi offrono?

“Le app permettono in primis di stare vicino al proprio cliente, con strumenti di fidelizzazione potenti come le carte fedeltà, i coupons, i carnet prepagati, ma anche con strumenti potentissimi come il Gratta e Vinci e i giochi in generale. Le app di Migastone vengono installate perché è il proprio negoziante di fiducia a consigliarle e vengono mantenute perché danno reali vantaggi alla clientela e la fanno pure divertire. Abbiamo inoltre un nuovo prodotto, app virale+libro dedicato ad aziende strutturate che investono più di 30.000 € in pubblicità annua, questo prodotto

“La nostra attività consiste nel fare una vera e propria consulenza ai nostri potenziali clienti. Nel settore della fidelizzazione calcoliamo assieme al cliente i rientri in termini di fatturato nell’applicare le nostre soluzioni. Abbiamo inoltre un circuito esclusivo appmetropolis, ovvero in ogni città facciamo collaborare i negozianti nostri clienti possessori di una app con potentissime campagne di scambi pubblicitari a costo zero. Oltre a questo ci occupiamo di portare il nostro motore di acquisizione clienti esclusivo a conoscenza di aziende con più di 10 dipendenti nella zona. Non serve nessuna esperienza tecnica in quanto tutto è fatto dalla sede centrale, serve solo tanta voglia di fare”. Quali sono le caratteristiche del vostro franchising? In che modo supportate i franchisee?

“Ogni franchisee partecipa inizialmente a 3 giorni di training tecnico e commerciale. Una academy online di oltre 40 lezioni completa la formazione a 360 gradi. Un tutor affianca da remoto il franchisee, un gruppo Telegram permette di interagire tra altri colleghi e l’azienda, una app di training tiene sempre a portata di mano esempi e documenti formativi”. Perché affiliarsi a Migastone?

“Acquisisci una zona di esclusiva di oltre 10.000 aziende, guadagni fino al 85% del fatturato, con meno di 15 vendite da soli 99€/24 mesi in abbonamento rientri completamente della fee di ingresso, puoi aspirare a crearti una rete di collaboratori nella tua zona di esclusiva. La certezza di una azienda solida ormai sul mercato dal 2015, che ha dimostrato di essere l’unica a saper vendere cosi tanto, basta digitare migastone google play in rete per vedere le centinaia di app realizzate e il tasso di crescita del mercato al 30% rende questa opportunità unica. Maggiori informazioni su www.migastone.com/ franchising”.

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In uno store che deve offrire nuovi servizi, diventano sempre più fondamentali l’innovazione digitale sul punto vendita

SOLUZIONI INNOVATIVE PER IL RETAIL Intervista a Camillo Radaelli, Business Systems Sales Manager: “la tecnologia Epson aiuta ad aumentare le opportunità di vendita a ogni livello, dall’accesso sicuro alla tutela della privacy passando per i sistemi POS Intelligent e i dispositivi mobile”

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Camillo Radaelli

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pson è leader mondiale nell’innovazione con soluzioni pensate per connettere persone, cose e informazioni con tecnologie proprietarie che garantiscono efficienza, affidabilità e precisione. Con una gamma di prodotti che comprende stampanti inkjet, sistemi di stampa digitale, videoproiettori 3LCD, così come orologi e robot industriali, Epson ha come obiettivo primario promuovere l’innovazione e superare le aspettative dei clienti in vari settori, tra cui: stampa inkjet, comunicazione visiva, tecnologia indossabile e robotica. In ambito Retail, Epson propone soluzioni innovative, in particolare le stampanti fiscali e non fiscali per il punto cassa, che, capaci di connettere e trasmettere dati e informazioni, costituiscono oggi anche una piattaforma per lo sviluppo di soluzioni multicanale. Intervista a Camillo Radaelli, Business Systems Sales Manager. In campo tecnologico il futuro è già presente. Cosa fate per stare al passo con i tempi? Quali sono i campi di azione e di attività in cui vi muovete?

“In un mondo Retail che è in continua evoluzione anche lo store si sta fortemente trasformando ed è oggi evidente che il negozio fisico sopravvive se riesce a usare bene e a integrarsi con il digitale secondo il format della omni-multi canalità. In uno store che deve offrire nuovi servizi, diventano sempre più fondamentali l’innovazione digitale sul punto vendita, l’integrazione con i canali digitali e la componente relazionale. Epson è una so-

cietà che crede fortemente nell’innovazione e che supporta le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale, sviluppando e fornendo soluzioni tecnologiche di alta qualità. Nel campo Retail, Epson offre soluzioni di stampa fiscali e non fiscali per il punto vendita. Si tratta di tecnologie all’avanguardia che permettono tra l’altro di assolvere agli obblighi della normativa fiscale, tra cui la recente legge sulla trasmissione telematica dei corrispettivi, alla quale tutti i negozi dovranno allinearsi entro dicembre 2019. In più, grazie alla tecnologia POS Intelligent delle stampanti Epson è possibile collegarsi a web e sviluppare programmi di gestione, fidelizzazione e customer retention che consentono di coinvolgere in modo creativo i clienti, vendere efficacemente prodotti e servizi e tenere sotto controllo i costi”. Quali sono le sempre nuove esigenze dei consumatori e come fate fronte ad esse?

“Le soluzioni Epson sono progettate per rispondere alle esigenze dei clienti in maniera mirata, coinvolgente ed efficace. Nello specifico, le tecnologie Epson per il Retail consentono al personale di vendita di offrire esperienze di acquisto che lasciano il segno. Inoltre, la flessibilità che le caratterizza riduce al minimo le code, protegge i dati personali e offre servizi mirati per un’interazione personalizzata tra addetti e clienti. La tecnologia Epson aiuta ad aumentare le opportunità di vendita a ogni livello, dall’accesso sicuro alla tutela della privacy passando per i sistemi POS Intelligent e i dispositivi mobile”. Strategie economiche e aziendali. Cosa ha in progetto Epson nell’imminente futuro?

“Epson continua a sviluppare soluzioni per il Retail che siano in grado di rispondere in maniera sempre più precisa alle esigenze del commercio moderno in continua evoluzione. Nel 2018 per il 24% del Retail, la cassa evoluta è stato l’investimento prioritario secondo il report Innovazione Digitale del Retail realizzato dagli Osservatori del Politecnico di Milano. Epson continuerà a sviluppare prodotti che, integrati con soluzioni software sviluppate da partner VAR, permettano di approfondire nuovi format di negozio e arricchire l’esperienza del cliente”.

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Un sistema vincente per tutti: grossista; venditore online; cliente finale

LA VENDITA ON LINE DI QUALITÀ Intervista a Orlando Pino, Amministratore Unico di Olly Shopping con il sorriso: “con la nostra formula di vendita online, possiamo garantire al cliente finale un’attenta selezione nei prodotti, con alti standard qualitativi. Dedichiamo la maggior parte del tempo a curare il rapporto con il cliente ed appunto alla ricerca di fornitori che producano con criterio”

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selezione del prodotto e della vendita, assicurandosi alti standard qualitativi; al cliente finale in questo modo verrà garantito un servizio efficiente. Ci tengo a sottolineare inoltre che siamo continuamente alla ricerca di dropshipper, produttori locali, artigiani da inserire nel nostro progetto”. Qual è l’identikit tipo del vostro consumatore?

“In realtà possiamo fare diversi identikit di consumatore: abbiamo la signora che si occupa della casa e della famiglia; la coppia di sposi che vuole arredare casa con prodotti di qualità e con stile; l’uomo che la sera comodamente sul divano di casa decide di fare un regalo alla moglie”. Perché scegliere di acquistare su Olly Shopping con il sorriso? Orlando Pino

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ati di Maggio 2019 ci dicono che in Italia solo il 10% delle aziende vende online, un numero molto piccolo, ma in questi anni aumenterà in modo esponenziale. Nei primi anni del 2000 nessuno poteva immaginare di inserire la propria azienda online, eppure a fine 2018 i fatturati su e-commerce in Italia erano circa 27 miliardi di euro. “Le persone che non hanno un business online e che non sono nei Social Network in un prossimo futuro, rimarranno fuori da qualsiasi attività commerciale” una famosissima frase di Bill Gates di diversi anni fa. Noi abbiamo intervistato Orlando Pino, Amministratore Unico di Olly Shopping con il sorriso, azienda che si occupa di vendita on line. Quali sono i settori commerciali che maggiormente sono interessati al digitale?

“Come detto precedentemente con la nostra formula di vendita online, possiamo garantire al cliente finale un’attenta selezione nei prodotti, con alti standard qualitativi. Dedichiamo la maggior parte del tempo a curare il rapporto con il cliente ed appunto alla ricerca di fornitori che producano con criterio”. Cosa significa per voi internazionalizzazione del prodotto?

“Per noi internazionalizzare un prodotto significa portarlo fuori dall’usuale zona di vendita di un’attività, ad esempio per il piccolo commerciante abituato a vendere solo in Italia, internazionalizzare un prodotto significherebbe venderlo fuori dalla nazione, ovvero far conoscere la propria attività in altri paesi”.

“Nel 2019 ormai è difficile trovare un settore commerciale non interessato al digitale, basti pensare all’evoluzione che sta subendo la sanità tramite le applicazioni per smartphone”. Quali le caratteristiche fondamentali della vostra vendita on line e quali sono i vantaggi per i consumatori?

“Noi spingiamo principalmente il format di vendita del dropshipping, i vantaggi sono molteplici. Io personalmente lo definisco un sistema vincente per tutti (grossista; venditore online; cliente finale). Il grossista si dovrà solo occupare di produrre e spedire; il venditore online si occuperà solo della

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/ FOCUS - O B I E T T I VO S U LLA C ASA /

ANALISI SOCIO-DEMOGRAFICA: TUTTO SULLE LOCAZIONI Affitto per scelta abitativa al top, aumentano le locazioni per gli universitari

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l mercato nazionale delle locazioni vede canoni in aumento, una riduzione dell’offerta ed inquilini sempre più attenti alla qualità dell’immobile. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato i contratti di locazione stipulati attraverso le agenzie Tecnocasa e Tecnorete per individuare le principali caratteristiche di coloro che, nel secondo semestre del 2018, hanno affittato un’abitazione. L’analisi evidenzia che nella maggioranza dei casi si opta per l’affitto per scelta abitativa (57,0%), il 33,6% del campione lo fa per motivi di lavoro ed il 9,4% lo fa per motivi di studio. Rispetto ad un anno fa si registra un aumento della percentuale di affitti legati agli studenti universitari, si passa infatti dal 6,0% del secondo semestre del 2017 all’attuale 9,4%. Diminuisce invece la percentuale di contratti di locazione stipulati da lavoratori trasfertisti, dal 37,7% della seconda parte del 2017 si scende al 33,6% attuale. Nel secondo semestre del 2018 le città con le percentuali più alte di contratti stipulati da lavoratori

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trasfertisti sono state Bologna, Milano, Roma, Firenze e Verona. A livello nazionale il contratto di locazione più utilizzato rimane quello a canone libero da 4 anni più 4 (52,3%), a seguire i contratti a canone concordato che si attestano al 27,8%, in leggero aumento rispetto al secondo semestre del 2017 quando si fermavano al 26,5% ed in costante crescita negli ultimi anni. Il taglio più affittato è il bilocale (40,7%), seguito dal trilocale con il 34,7% delle preferenze. Anche nel secondo semestre del 2017 le scelte degli inquilini si erano concentrate su bilocali e trilocali. La maggior parte degli inquilini, ben il 45,0% del totale, ha un’età compresa tra 18 e 34, si scende quindi al 23,0% per coloro che hanno tra 35 e 44 anni, con percentuali via via più basse all’aumentare delle fasce di età. Coppie e coppie con figli rappresentano 58,7% degli inquilini, alta comunque la percentuale di single che si attesta al 41,3%. Percentuali molto simili si registravano anche nella seconda parte del 2017.


Un’azienda compatta che ha saputo trovare nuove soluzioni per ampliare il business

SOLO AFFITTI: QUALITÀ E INNOVAZIONE Intervista a Silvia Spronelli, Ceo di Solo Affitti: “Siamo decisi a raddoppiare la nostra presenza sul territorio, aprendo altri 300 punti vendita nei prossimi 5 anni, e portando a 600 le agenzie attive in Italia. Da un paio di anni abbiamo anche lanciato il progetto Solo Affitti Brevi, sviluppando una rete di 67 partner esperti nelle locazioni turistiche”

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olo Affitti è il franchising immobiliare specializzato nelle locazioni, con oltre 20 anni di esperienza e la leadership indiscussa in questo settore, grazie alle 300 agenzie presenti su tutto il territorio nazionale. Il fatturato aggregato delle agenzie Solo Affitti è di 30 milioni di euro nell’ultimo anno. In 22 anni di storia, invece, sono oltre 1 milione i contratti d’affitto gestiti e 400 mila i proprietari di casa assistiti nella selezione degli inquilini. Inquilini altamente referenziati e selezionati, che con un tasso di puntualità di pagamento del canone del 94% sono tra i più affidabili in un mercato dove oggi i proprietari hanno più che mai necessità di sicurezza e professionalità. Chi lavora in Solo Affitti, infatti, non è un semplice agente immobiliare, ma un manager

degli affitti che sa offrire le migliori soluzioni per chi cerca immobili in locazioni e valorizzare l’investimento dei proprietari garantendo direttamente il regolare pagamento del canone di affitto. Abbiamo intervistato Silvia Spronelli, Ceo di Solo Affitti. I mutamenti del mercato hanno determinato anche un evolversi della vostra realtà. Quali sono i segreti per essere leader del settore?

“Il mercato della locazione ha subito un forte aumento nel numero di transazioni condotte sul mercato residenziale. I dati ufficiali, quelli dell’Agenzia delle Entrate, segnalano circa 300.000 contratti registrati in più tra il 2011 e il 2017, giungendo a ben 1,7 milioni di nuovi affitti stipulati ogni anno. Un

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i vantaggi inclusi nello scegliere la formula del franchising c’è quello di saltare, se così vogliamo dire, la fase di start up e poter essere da subito riconoscibile e noto. Per questo la formula in franchising rappresenta un investimento sicuro: per usare una metafora, potremmo dire che se attualmente l’apertura di un’attività imprenditoriale in forma individuale è un salto nel vuoto, aprire in franchising è come gettarsi indossando il paracadute; ovvero riducendo al minimo i rischi d’impresa”. Quali tipologie di immobili sono più adatte alla vostra idea di franchising? Silvia Spronelli

mercato che assume proporzioni, in termini di numero di scambi, pari a tre volte quello delle compravendite, in leggera ripresa negli ultimi anni ma che, con circa 550.000 affari gestiti, appare ancora lontanissimo dalle 870.000 transazioni del 2006. Negli ultimi anni la famigerata crisi ha colpito duramente il mercato immobiliare... ad essere sinceri è proprio da lì che è partita. In anni così difficili abbiamo imparato a sfruttare nuove opportunità, a puntare sulla qualità e sull’innovazione per offrire servizi esclusivi, utili e originali. Sarà stato anche questo il segreto del successo della nostra rete che è rimasta compatta e ha saputo trovare nuove soluzioni per ampliare il business, valorizzando l’esperienza e capitalizzando nuove idee e nuove risorse”. Che posto occupa il franchising per il vostro brand. Quali sono i vantaggi di espandersi a rete?

“Credo che la chiave di successo della formula franchising risieda soprattutto nella collaborazione e in particolare nella volontà di stare insieme condividendo un’idea, un modello di business, un’organizzazione e accettando di essere rappresentati e identificati dallo stesso marchio. Il nostro, esplicativo e chiaro già nel nome, Solo Affitti, raggruppa agenti immobiliari che hanno individuato nella specializzazione un modo originale e vincente per distinguersi nell’affollato mercato immobiliare. Per sostenere la scelta di specializzazione abbiamo puntato, sin dall’inizio, sulla professionalità e competenza in materia, andandoci a distinguere e creando una figura professionale di Manager degli affitti, specializzato nelle locazioni, bene identificato e riconoscibile. Ecco, tra

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“Il nostro franchising prevede l’apertura di un’agenzia monomarca all’interno di un classico negozio con vetrina fronte strada. Un’agenzia immobiliare che possa presentare al meglio, attraverso foto e adeguata descrizione, le varie tipologie di immobile che si possano affittare; all’interno poi ci sono almeno due scrivanie con personale preparato, pronto ad accogliere i clienti e soprattutto ad ascoltare le specifiche esigenze di ogni persona. Il nostro franchising prevede anche l’opportunità di aprire un corner Solo Affitti all’interno della propria agenzia immobiliare “tradizionale”. Anche in questo caso sarà necessario dedicare una vetrina agli annunci di immobili in affitto, identificare lo spazio con logo e colori dell’azienda. Ma più di ogni cosa teniamo al fatto che ci sia una parte del personale dedicata e preparata nello specifico sul tema delle locazioni e che possa, esattamente come in un’agenzia monomarca, fornire ai clienti il giusto supporto tecnico, normativo, fiscale”. Tecnologia e mercato immobiliare. Quale la connessione e quali le novità per fronteggiare la nascita di sempre e nuovi metodi digitali?

“Ci sono, nella nostra vita privata come lavorativa, alcuni importanti momenti nei quali vogliamo o dobbiamo cambiare. A volte si tratta di grandi mutamenti, altre volte più piccoli ma non meno importanti, come la modifica di un atteggiamento. La nostra storia come Franchising immobiliare è corsa parallela a quella della diffusione della rete internet e all’avanzare dell’uso della tecnologia. Oggi scrivere un messaggio è un gesto normalissimo, così come fare una telefonata. Eppure non è passato poi molto tempo da quando questo sistema di comunicazione neppure esisteva! Come si vivono questi mutamenti? Un appassionato di golf direbbe che è come stare sul tee (il punto di partenza) della buca


numero 1, da dove si vede lontanissimo l’obiettivo: una buca distante 300 metri e segnalata da una bandiera che si muove nel vento, nella quale devi infilare una pallina più piccola di un uovo, colpendola con un bastone non più di 4 o 5 volte. Se tutto va bene e riesci ad infilare la palla nella buca, hai raggiunto solo il primo traguardo e te ne restano altri 17, a volte più difficili del primo, da conseguire per centrare il tuo obiettivo. Ma il cambiamento è indispensabile per evitare di estinguersi, come i dinosauri si sono estinti. Un bel sito internet è indispensabile... come una bella vetrina. Il web è fondamentale: dedicare budget pubblicitario ai portali immobiliari anziché al cartaceo è un caposaldo del mercato della locazione. Interattività significa passare all’utilizzo della pagina Facebook quotidianamente (e professionalmente!) gestita per essere interattivi e mantenere un legame costante con la propria clientela. Clientela che, contrariamente che per la compravendita, nell’affitto è fidelizzata e si basa su un legame duraturo. Ebbene, la fidelizzazione può passare anche dall’online. Come? Con una newsletter professionale nella quale parlare del mondo immobiliare; con un blog con cui creare interesse e dimostrarsi un professionista preparato e aggiornato, oltre che con una pagina Facebook / profilo Twitter tramite i quali farsi conoscere, veicolare i contenuti del blog e proporre gli annunci immobiliari. A tutto questo si aggiunge, poi, la necessità di essere sempre al passo con le novità e Solo Affitti in questo non ha rivali: il nostro è stato il primo network del mondo immobiliare ad utilizzare le tecniche del funnel marketing per la generazione di contatti di potenziali clienti per le agenzie affiliate. Tutti strumenti, questi, più graditi di quanto si potesse immaginare qualche tempo fa”. Quali sono le caratteristiche del vostro franchisee tipo? In che modo supportate i franchisee?

“Anche nel mondo immobiliare la professione dell’agente immobiliare è profondamente cambiata: nuovi strumenti, la rivoluzione di internet, l’invadenza dei social. Sono tanti i fattori che hanno portato gli agenti immobiliari, quelli “sopravvissuti”, a rimettere in discussione il metodo di lavoro, l’approccio al cliente, le tecniche di negoziazione. Avendo scelto la specializzazione, gli agenti Solo Affitti hanno da sempre preferito uno stile più da consulenti: preparazione, aggiornamento e relazione contraddistinguono gli specialisti dell’affitto. Tanto

che la professione di agente immobiliare Solo Affitti è diventata, oggi, quella di un manager degli affitti, sicuri. Chi è il manager degli affitti? È una persona intraprendente ed ambiziosa, con spiccate doti commerciali e relazionali, che cerca una nuova professione, la professione del futuro. È l’evoluzione del classico agente immobiliare, un agente immobiliare altamente qualificato, specializzato nel business degli affitti (residenziali, commerciali e affitti brevi); un consulente tecnico e finanziario; un esperto di strumenti web e digitali, un comunicatore. Si tratta di un professionista capace di distinguersi sul mercato anche grazie ai prodotti che la casa madre gli mette a disposizione. Fra questi, ricopre un ruolo fondamentale il nostro esclusivo sistema di garanzie sulla locazione, che va sotto il nome di affitto sicuro. Con affitto sicuro i nostri manager degli affitti sono in grado di garantire ogni contratto di locazione contro il rischio di morosità dell’inquilino con una formula che sul mercato non ha eguali: se l’inquilino non paga, infatti, è direttamente la casa madre di Solo Affitti a intervenire per avviare l’azione di sfratto e rimborsare il proprietario dei canoni non ricevuti. Insomma, il manager degli affitti è la professione del futuro, per chi vuole mettersi o rimettersi in gioco e fare del proprio lavoro una professione molto soddisfacente. Solo Affitti Academy è l’esclusiva scuola di formazione dedicata ai Manager degli affitti. Un percorso di apprendimento che parte dal corso base, procede con i seminari di approfondimento specialistici, attraversa competenze trasversali (come tecniche di negoziazione, public speaking e persuasione) e arriva a creare consulenti di grande spessore”. Quali sono i vostri piani di sviluppo della rete a breve e medio termine?

“Siamo decisi a raddoppiare la nostra presenza sul territorio, aprendo altri 300 punti vendita nei prossimi 5 anni, e portando a 600 le agenzie attive in Italia. Da un paio di anni abbiamo anche lanciato il progetto Solo Affitti Brevi, sviluppando una rete di 67 partner esperti nelle locazioni turistiche. Gli intermediari specializzati nelle locazioni di durata inferiore ai 30 giorni quest’anno cresceranno di altre 40 unità, portando a 107 il numero totale di agenti attivi in questo business”.

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Dall’affitto residenziale a quello commerciale per poi passare a tutte le altre tipologie di locazioni

AFFITTA PRESTO: UN FORMAT ESCLUSIVO E SMART Intervista a Matteo Gallinucci, Ceo dell’azienda: “aprire in franchising significa beneficiare delle esperienze che la casa madre ha vissuto innumerevoli volte, questo permette di disporre di procedure operative testate sul campo e perfezionate lungo anni di lavoro”

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Matteo Gallinucci

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ffitta Presto è il franchising immobiliare specializzato in affitti. Un gruppo nuovo e dinamico, differente dagli altri, con un format esclusivo e smart. Il progetto nasce per due motivazioni: da una parte la volontà di aiutare le persone a realizzare un proprio sogno imprenditoriale, dall’altra la volontà di cambiare gli standard lavorativi oramai desueti imposti da un mercato immobiliare restio ad innovarsi e professionalizzarsi. “Nel 2018 la nostra rete in franchising è cresciuta del 37,3% – afferma Matteo Gallinucci, Ceo dell’azienda – raggiungendo 10 diverse regioni italiane, mentre le nostre agenzie hanno fatturato complessivamente il 40,7% in più dell’anno precedente”. Nell’intero comparto dell’immobiliare qual è il vostro target di riferimento?

“In quanto franchising specializzato, il nostro comparto di riferimento è la locazione sotto ogni suo aspetto. Dall’affitto residenziale a quello commerciale per poi passare a tutte le altre tipologie di locazioni. Il progetto nasce proprio dall’idea di sfruttare un mercato degli affitti che negli ultimi anni si è confermato in sensazionale crescita (+46%). Un business, caratterizzato dalla limitatissima presenza di operatori specializzati e spesso sottovalutato dalle agenzie immobiliari generaliste (che non hanno le competenze per gestirlo al meglio)”. Secondo lei perché conviene aprire in franchising rispetto all’apertura indipendente? Cosa rappresenta il franchising per il vostro brand?

“Innanzitutto aprire in franchising significa beneficiare delle esperienze che la casa madre ha vissuto

innumerevoli volte, questo permette di disporre di procedure operative testate sul campo e perfezionate lungo anni di lavoro. Fondamentale è poi l’assistenza che viene dedicata alle singole filiali che permette di aiutarle a migliorare i propri processi operativi e i risultati raggiunti. Si potrebbe dire che affiliandosi ad un franchising ci si trova a percorrere una strada agevole e già esistente, mentre aprendo in proprio la strada va “costruita” con spreco di energie ed alto rischio di fallimento. Oltre a questo il modello in franchising permette di beneficiare di convenzioni, servizi, azioni di marketing assolutamente performanti e a costi molto più bassi rispetto al privato potendo beneficiare di un’economia di scala. Ultimo ma non ultimo, la possibilità di usufruire di un marchio riconosciuto e riconoscibile a livello nazionale, che ispira fiducia nel cliente finale”. Che impatto ha avuto la nascita del digitale nel vostro comparto. In che modo la tecnologia ha influito sulla vostra attività?

“L’impatto del digitale è stato preponderante per noi. Qualche esempio? Siamo il primo franchising immobiliare italiano che tramite una società certificata da google ha iniziato a raccogliere recensioni sulle singole agenzie del gruppo. Investiamo tantissimo sull’online. Ad oggi ogni nostra agenzia ha pagine social (Facebook, ecc.) create e coogestite dalla casa madre assieme all’affiliato. Senza contare gli strumenti dati in dotazione alle nostre agenzie, oggi possiamo dire che un affiliato Affitta Presto possa acquisire immobili dal desk del proprio ufficio. Questo grazie all’alto livello di “digitalizzazione” raggiunto dalla casa madre”. Quali sono le caratteristiche del vostro franchisee tipo? In che modo supportate i franchisee?

“Abbiamo esempi di franchisee eterogenei fra loro per sesso, età, e formazione professionale. Circa il 50% dei nostri affiliati non proveniva dal settore immobiliare, questo è possibile perché come casa madre ci occupiamo di formare l’affiliato a 360° sotto ogni aspetto. Dall’acquisizione e trattativa con i clienti, dal reclutamento e gestione del personale, per arrivare infine alle politiche di marketing dell’agenzia. L’affiliato viene seguito fisicamente nella fase di apertura dell’ufficio beneficiando di un’assistenza sul campo”.

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È presente in oltre 100 Paesi con più di 8.400 agenzie in cui operano 126.000 consulenti immobiliari affiliati

RE/MAX: UNA RETE INTERNAZIONALE

Intervista a Dario Castiglia, Presidente e Fondatore Re/Max Italia: “abbiamo rivoluzionato il mondo del franchising immobiliare, abbandonando il vecchio impianto piramidale che fa discendere ruoli e compiti in modo verticale a favore di un più moderno modello circolare, basato sul modello dello Studio Associato”

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Che periodo sta vivendo il mercato immobiliare? Quali sono i numeri del settore?

Dario Castiglia

P

remiata da Assofranchising con l’Italian Franchising Award 2018 per essere stata la Rete in franchising con la maggior crescita in Italia e riconosciuta da Federfranchising come il Miglior master franchisee in Italia, Re/Max si conferma, sia per gli operatori del settore sia per il cliente, il miglior brand in franchising del settore immobiliare in cui lavorare e a cui affidarsi per comprare o vendere un immobile. Fondata nel 1973 da Dave e Gail Liniger, Re/Max approda in Italia nel 1996 grazie alla lungimirante vision di Dario Castiglia, tutt’oggi alla guida del network immobiliare. Anno dopo anno Re/Max, rafforza sempre di più la sua presenza a livello mondiale, dove oggi è presente in oltre 100 Paesi con più di 8.400 agenzie in cui operano 126.000 consulenti immobiliari affiliati. Nel 2018 Re/Max Italia (www.remax.it) ha registrato un incremento del 32% del fatturato aggregato, superando i 66.6 milioni di euro, ha aumentato la sua capillarità sul territorio con l’apertura di 107 nuove agenzie, e a breve ne aprirà altre 100 circa, superando i 460 uffici aperti e ha siglato ben 120 nuovi contratti franchising. “Sono sempre di più gli imprenditori che scelgono Re/Max – afferma Dario Castiglia, Presidente e Fondatore Re/Max Italia – ed il suo modello di business, che basa la sua forza sulla formula dello studio associato e sulla collaborazione tra professionisti, per aprire la loro impresa e offrire ad un sempre maggior numero di professionisti la possibilità di operare in una squadra vincente”.

“Stiamo sicuramente assistendo ad una ripresa del mercato immobiliare residenziale in Italia, per il quinto anno consecutivo il mercato immobiliare residenziale si è chiuso con un segno positivo. Il 2018 si è chiuso con un rialzo del numero di compravendite del 6.5% rispetto l’anno precedente, per un totale di quasi 580mila transazioni – il dato più alto dal 2010 ad oggi –. L’incremento delle compravendite è stato più elevato nel Nord Est (+10,2%); seguono le Isole (+7,7%), il Centro (+6,4%), il Nord Ovest (+5,6%) e il Sud (+3,8%). In lieve calo le compravendite di abitazioni in nuda proprietà (-0,4%), soprattutto al Sud, dove il calo è stato più marcato (-6,6%). L’anno si è chiuso con una stima complessiva di fatturato pari a 94,3 miliardi di euro. I dati del primo trimestre 2019 confermano un proseguimento del trend positivo, con un aumento delle compravendite residenziali pari all’8.8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Il numero di scambi nel periodo gennaio-marzo ha toccato quota 138.525. In particolare, il Nord Est (+11,8%) ed il Centro (+10,7%) si confermano le due aree con il più alto tasso di crescita delle com-

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pravendite. Significativo anche il tasso registrato nel Nord Ovest (+9,6%), dove si concentra quasi il 35% del mercato nazionale, mentre tassi inferiori si registrano nel Sud (+4,8%) e nelle Isole (+3,3%)”. Cosa rappresenta il franchising per il vostro brand? Perché la scelta di svilupparsi in rete?

“Il franchising rappresenta un’opportunità di business, per noi, ovviamente, ma soprattutto per i broker delle agenzie a noi affiliate a cui offriamo un progetto testato e vincente, e a cascata anche per i loro affiliati che possono operare nel settore immobiliare da liberi professionisti ma con costi di gestione inferiori e contenuti, facendo parte di uno studio associato. Siamo una rete internazionale; nel mondo Re/Max è presente in oltre 100 Paesi e sono più di 126mila i professionisti che hanno scelto di affiliarsi al nostro brand. I vantaggi? Molteplici. Lavoriamo in sinergia e collaborazione con la casa madre Re/Max LLC, con sede a Denver, e con la sede Europea di Re/Max. Vi è condivisione di progetti e obiettivi, e poter avere una visione internazionale ci ha resi, anche in Italia, un network all’avanguardia in continua crescita e che risulta avere una grande attrattiva verso un sempre maggior numero di imprenditori e professionisti”. Quanto ha influito l’evolversi della tecnologia nel vostro settore. Che posto occupa l’online?

“Re/Max è sinonimo di innovazione tecnologica. Fin dai primi anni di attività Re/Max ha garan-

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tito standard tecnologici elevati e pionieristici per il settore. È stata, infatti, la prima organizzazione immobiliare ad avere un proprio sito web a livello mondiale che permette, anche oggi, agli oltre 126.000 agenti nel mondo di offrire ai loro clienti un servizio di alta qualità ed efficienza. Re/Max ha sviluppato e importato in Italia il sistema MLS – Multiple Listings Service, un database condiviso che raccoglie dati e immagini di tutti gli immobili disponibili presso le filiali del Gruppo, in Italia e all’estero – oltre 34.000 immobili sul territorio italiano e più di 4.000.000 nel mondo – in totale condivisione tra tutti gli agenti Re/Max al mondo. L’esclusivo sistema MLS incrocia domanda e offerta e facilita la collaborazione a livello locale, nazionale e internazionale, garantendo uno scambio fluido di informazioni tra chi compra e chi vende, e velocizzando in questo modo i tempi di compravendita dell’immobile. Marketing e tecnologia rappresentano senza dubbio un connubio vincente per posizionarsi e rendersi visibili nel vasto panorama immobiliare. Il cliente visita le nostre proposte, comodamente e ovunque si trovi con qualsiasi device. L’immobile in vendita viene automaticamente pubblicizzato nei siti Re/Max in tutto il mondo e reso accessibile ai visitatori con il dettaglio delle principiali caratteristiche, la posizione geografica sulle mappe e le migliori immagini, sia statiche che dinamiche, grazie al sistema di virtual tour che offre una panoramica a 360° dell’immobile e permette al cliente di effettuare una visita preliminare


e virtuale all’interno dello stesso, comodamente da casa. Tecnologia per noi è sinonimo di condivisione e collaborazione”. L’evolversi dei soggiorni brevi e degli affitti brevi ha modificato il vostro mercato. Come siete organizzati per fronteggiare il fenomeno?

“I professionisti immobiliari affiliati a Re/Max si occupano principalmente di compravendite immobiliari, solo una piccola percentuale degli immobili residenziali presenti nel nostro portfolio è in locazione. Per questo non riteniamo che gli affitti brevi possano intaccare il nostro business”. Quali sono le caratteristiche dei vostri potenziali affiliati e perché affiliarsi a Re/Max?

“Il modello Re/Max, strutturato come uno studio associato, permette di creare economie di scala e assicura agli agenti strumenti tecnologici e di marketing all’avanguardia oltre ad un portafoglio di immobili già disponibili, anche a livello internazionale, che aiutano i nuovi affiliati fin dalla fase di start up a creare un’attività di successo. Non siamo unici come network immobiliare, ma siamo unici per quello che facciamo e per quello che offriamo ai nostri affiliati. Abbiamo fatto tanta strada in questi anni, ma non per questo la consideriamo conclusa. Abbiamo affrontato numerose sfide, ponendoci a volte anche degli obiettivi ambiziosi, che ci hanno portato oggi ad occupare una posizione di rilievo nel mercato immobiliare. Molte cose sono cambiate in 45 anni, e noi siamo sempre stati al passo con i cambiamenti del settore, ma ciò che non è cambiato è il nostro principio di base: attrarre i migliori agenti e broker, e supportarli in modo che possano fornire un ottimo servizio ai loro clienti. Re/Max ha rivoluzionato il mondo del franchising immobiliare, abbandonando il vecchio impianto piramidale che fa discendere ruoli e compiti in modo verticale a favore di un più moderno modello circolare, basato sul modello dello Studio Associato. Ad un unico Franchisee (Broker) centrale fanno capo i Consulenti Immobiliari, collaboratori che partecipano a costi e ricavi in modo uguale e trattengono la maggior parte delle provvigioni in rapporto ai propri risultati. I nostri Broker/Franchisee sono degli imprenditori a tutti gli effetti, scelgono di aprire un’agenzia Re/Max in totale autonomia, contando però su due grossi elementi: la propria

motivazione e spirito di iniziativa, da un lato, e il supporto a 360 gradi di Re/Max dall’altro, ogni affiliato ha a disposizione una quantità di servizi concreti che facilitano e valorizzano il suo lavoro e promuovono l’immagine del singolo affiancata a quella del brand. Pur essendo autonomo e indipendente, il Broker è supportato dal network Re/Max in ogni momento: nel processo di reclutamento, nella gestione dell’agenzia, nelle infrastrutture IT, nell’amministrazione, e negli investimenti di Marketing. Il Broker a sua volta motiva i Consulenti e fornisce loro servizi amministrativi, opportunità di formazione, strumenti innovativi e pianificazione del business. La forza del nostro gruppo è il sistema operativo delle nostre agenzie, quello dello studio associato che ci sta portando ad avere agenzie immobiliari di grandi dimensioni, non solo dal punto di vista dei metri quadri occupati dagli uffici ma proprio per l’alto numero di consulenti che vi operano all’interno, abbiamo molte agenzie che superano i 30, 40, 50 ed anche 60 affiliati ed una in Sicilia che ha da poco raggiunto quota 150 consulenti e che siamo certi continuerà a crescere. L’affiliato ideale? Colui o colei che mette serietà, impegno, passione, dedizione e accuratezza in quello che fa e a tutto questo aggiunge la giusta ambizione per raggiungere il successo”.

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/ L A P R O P O S TA /

Ti segue su tutti i processi operativi del punto vendita sia pratici che gestionali

ENTRARE IN PIAZZA ITALIA

Luca e Andrea Pagliai, proprietari di due punti vendita Piazza Italia ad Orvieto e a Forano in Sabina prevedono di continuare lo sviluppo con il brand

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/ L A P R O P O S TA /

È necessario seguire dei corsi di formazione?

“Si. Su tutti i processi operativi del punto vendita sia pratici che gestionali”. Quali sono in termini economici i numeri per chi come voi vuole aprire un punto vendita Piazza Italia?

“Circa 300/400 euro al mq. per arredi, luci e materiali vari più la garanzia fidejussione bancaria”. Che consiglio dareste a un nuovo affiliato? Luca e Andrea Pagliai

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a sempre hanno lavorato nel settore dell’abbigliamento, prima in proprio e, successivamente, dal 1996, in franchising. Luca e Andrea Pagliai sono un esempio di come l’esperienza e la conoscenza sia un valore aggiunto per raggiungere grandi obiettivi nella vita professionale.

“Di poter trovare una location vincente con ottima visibilità e con un grande fronte se possibile con meno concorrenza e con una superfice di almeno 500 mq”. I vostri progetti futuri...

“Continuare lo sviluppo con il brand Piazza Italia”.

Quando siete entrati in contatto con il brand Piazza Italia?

“Circa 7 anni fa quando aprimmo il primo negozio con Piazza Italia ad Orvieto uomo donna di circa 400 mq. Successivamente ne abbiamo aperto anche uno in Sabina nel comune di Forano uomo donna e bambino di 500 mq”. Quali sono state le principali motivazioni che vi hanno spinto a scegliere Piazza Italia?

“Il giusto mix tra prodotto, qualità e prezzo, riconoscibilità del marchio”. In che modo la casa madre vi ha sostenuto?

“Vagliando la fattibilità dell’apertura, studio del territorio, curando il progetto fino all’apertura in modo serio ed attento”.

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/ SPECIALE /

Cresce l’interesse per i prodotti iconici del made in Italy

ITALIA CHIAMA ESTERO E VICEVERSA Per la prima volta il fashion sorpassa il food: previsti 128 nuovi punti vendita contro i 67 del food. L’immobiliare segna un boom di aperture, 110 in tutto il mondo

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/ SPECIALE /

B

alzo in avanti nelle aperture di nuovi punti vendita all’estero da parte dei retailer italiani. È questo il dato che emerge dall’annuale Osservatorio Confimprese sull’estero. Il benchmark sul 2018 segnala un incremento del 30% con 365 aperture contro le 270 dell’anno precedente. Per la prima volta il fashion sorpassa il food: previsti 128 nuovi punti vendita contro i 67 del food. L’immobiliare segna un boom di aperture, 110 in tutto il mondo. Nei paesi di destinazione l’Europa con Francia, Spagna e numerosi Paesi dell’Est quali Romania, Croazia, Ungheria, Cecoslovacchia, ha il netto predominio. Fuori dai confini europei si segnalano Emirati Arabi, Bahrein, Cuba, Messico. “La ragione principale del boom di aperture all’estero – conferma Mario Resca, presidente Confimprese – è la crisi del Paese e il ddl sulle chiusure degli esercizi commerciali attualmente in X Commissione attività produttive, che quest’anno in Italia ha causato un calo del 20% nelle aperture di nuovi negozi e spinge molte imprese a guardare all’estero, dove cresce l’interesse per i prodotti iconici del made in Italy. L’aumento del 30% registrato dal nostro Osservatorio conferma la tenuta del retail che, non potendo aprire punti vendita in Italia, ha spostato la sfera d’azione sull’internazionalizzazione per continuare a espandere la proprio rete distributiva”.

Yamamay

Carpisa

PIANI DI APERTURA E SPLIT PER SETTORE

Nel fashion il numero maggiore di aperture arriva da Yamamay e Carpisa (gruppo Pianoforte) con 62 aperture così distribuite: 30 per Yamamay in nord e sud Africa, Kazakhstan, Georgia, Libano, Balcani e Asia e 32 aperture per Carpisa in Spagna, Slovacchia, Romania, Croazia, Francia, Kazakistan, Estonia, Cuba, Bosnia, Serbia, Paesi Baltici, Ungheria, Grecia, Ucraina, Romania. Per Levi’s importanti progetti di nuovi negozi concentrati in Europa: 50 con un’ampia variabilità per singolo paese ma con diffusione su tutto il territorio. Le stime di apertura per il gruppo pugliese Primadonna si concentrano in Europa e in Oriente con 5 punti vendita in Germania, Francia, Emirati Arabi e Iran. Camomilla Italia punta sulla Russia con 2 nuovi store. La strategia di internazionalizzazione del gruppo toscano Miniconf punta su circa 5 store in country target quali Russia e Spagna per consolidare la leadership, e in UK, Germania e Austria. Nelle calzature Velasca, nata nel 2013 dall’idea dei due co-fondatori Enrico Casati e Jacopo Sebastio di vendere la calzatura marchigiana direttamente online, è approdata anche al mercato fisico in Italia e inizia il processo di internazionalizzazione continuando sia con le vendite online sia con l’apertura di punti vendita fisici. Una ventina i nuovi negozi in arrivo nei prossimi 5 anni in Uk (Londra), Francia (Parigi) e Stati Uniti (New York).

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/ SPECIALE /

Passando al food le aperture del colosso della ristorazione Cigierre (Old Wild West, America Graffiti, Shi’s, Temakinho, Pizzikotto, Wiener Haus) sono 9 e si concentrano tutte in Francia. La Piadineria continua il processo di internazionalizzazione del format per ora focalizzato solo sul mercato francese. Accanto ai 5 punti vendita tra Tolone, Nizza e Marsiglia aperti nel 2018 ne sono previsti almeno altri 5 tutti in Francia. La catena di gelati artigianali Grom, che fa parte della galassia Unilever, prevede 3 aperture in Cina (Shangai), Francia (Lione) e Portogallo (Porto). Passando al cioccolato, declinato in tutte le sue forme, il gruppo Cioccolati Italiani stima 7 nuove negozi in Francia, Spagna, Portogallo, UK, Marocco, Bahrein, Albania. In particolare l’apertura in Bahrain nel cuore della capitale Manama consiste in una boutique di 100 mq all’interno del centro commerciale Bahrain Citycentre e arriva in occasione del decimo anniversario dalla nascita del

Velasca

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La Piadineria

brand: per la prima volta viene replicato il concept From Bean To Bar, unico dopo la sede storica di Milano. Lo store in Albania è a Tirana ed è la seconda apertura nella capitale albanese. Si tratta di una location di 150 mq in centro, dove una cascata di cioccolato alta 3 metri accoglie i visitatori insieme a un’opera creata con i famosi lingotti Cioccolatitaliani, firmata da un noto designer albanese, che campeggia al suo interno. La proposta gastronomica dei due store prevede i migliori prodotti di gelateria, pasticceria e caffetteria firmati Cioccolatitaliani e diventati iconici: dalle tavolette signature con packaging creativi, ai coni gourmet, passando per i caffè speciali abbinati a diverse varietà di cioccolato fuso servito espresso dalle fontane di cioccolato, il rito inconfondibile del brand. Nel comparto del caffè, illycaffè prosegue nella forte espansione all’estero. Previsti circa 40 pv in Austria, Francia, Romania, Croazia, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrain, Corea del Sud, Malesia, Filippine, Cina e Stati Uniti. Due le aperture per 101 Caffè in Kuwait e Armenia, 4 per Caffè Ottolina 1 Germania, 2 Francia, 1 Cina. Nei settori arredo casa, cosmesi ed eyewear i mercati di sbocco sono principalmente quelli dell’Est con 3 store previsti per il gruppo altoatesino Thun in Polonia e 5 punti vendita per L’Erbolario in Albania, Bulgheria e Svizzera. Nell’eyewear il brand italiano Nau! prosegue la sua espansione all’estero inaugurando il suo primo negozio al Cairo e annunciando la terza imminente apertura a Istanbul


/ SPECIALE /

Natuzzi

e la seconda a Dubai. Il gruppo varesino annuncia per il 2019 circa 30 nuove aperture. Nell’arredamento sono interessanti le previsioni di sviluppo di Natuzzi, che ha in programma circa 20 nuove aperture in tutto il mondo. Impennata di aperture nell’immobiliare, dove il gruppo Tecnocasa investe molto sul processo di sviluppo e prosegue nella sua crescita nelle 8 nazioni in cui è già presente: Spagna, Ungheria, Messico, Polonia, Francia, Tunisia, Tailandia. Le previsioni stimano 110 nuove agenzie di cui 89 in Spagna e 17 in Messico.

LA PAROLA AI PROTAGONISTI Incrementare le opportunità di business è l'obiettivo di tutte le aziende, qualsiasi sia la loro dimensione, paese di provenienza e ragione sociale. Entrare in contatto con loro, può rappresentare invece un’opportunità per chi vuole entrare nel mondo imprenditoriale. Capire se ci sono i margini per una collaborazione è il miglior modo per mettere in atto strategie mirate a realizzare un proprio business. La parola ai protagonisti attraverso tre domande per offrire ai nostri lettori una informazione di servizio: • • •

Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati?

Nelle pagine seguenti le risposte.

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/ SPECIALE /

NOME: Luca COGNOME: Carrara RUOLO: CEO di Jaked AZIENDA: JAKED

IL BRAND: Brand italiano di sportswear e activewear tecnico, Jaked nasce in Italia 10 anni fa come marchio specializzato nel nuoto. Fin dalla sua nascita, Jaked accompagna i migliori atleti e gli appassionati di nuoto con un abbigliamento swimwear tecnico e altamente performante, in grado di migliorare le prestazioni in vasca di ogni nuotatore. Comfort, confidence, technicity sono le 3 parole chiave che guidano il brand dal suo esordio. Nell’agosto 2009, ai Campionati Mondiali di Nuoto a Roma, circa il 68% degli atleti indossa il costume “Super-body Jaked J01”, un prodotto rivoluzionario che si basa su due fattori innovativi: una tecnologia costruttiva estremamente avanzata (la termo-saldatura, che offre il massimo comfort grazie alla totale assenza di cuciture) applicata ad un materiale altamente performante (a base poliuretanica 100%, che favorisce la dinamicità in acqua). Il debutto è fragoroso: 17 sono i record del mondo delle varie discipline fatti registrare da nuotatori con costume Jaked; 37 (su un totale di 104) sono complessivamente le medaglie individuali vinte da nuotatori con costume Jaked. E di queste, 17 sono d’oro. Nel frattempo Inticom S.p.A. (proprietaria del marchio Yamamay) acquisisce il controllo di Jaked per entrare nel settore dell’abbigliamento sportivo e degli accessori legati al mondo delle piscine. Nel 2011 una crescita ulteriore: la fusione di Inticom (e quindi dei marchi Yamamay e Jaked) con Kuvera (marchio Carpisa). E la presenza di Jaked, insieme a Yamamay e Carpisa, nel Gruppo Pianoforte Holding S.p.A. Nel 2012 i tempi sono maturi per la partenza del progetto franchising, con l’apertura dei primi negozi monomarca Jaked, che raccontano l’evoluzione del prodotto e la strategia aziendale: non più solo nuoto. Accanto ai costumi piscina e agli accessori per il nuoto arrivano le collezioni triathlon e running, la linea fitness e le proposte più genericamente active e beach. Con la stessa

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passione di sempre ed una crescente competenza tecnica. Il turnover annuale di Jaked è attualmente di 7 mln di Euro. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Jaked ha 10 anni di storia, è entrato nel mercato come brand legato al mondo del nuoto, acquisendo in una prima fase riconoscibilità e notorietà in ambito ‘piscina’ soprattutto a livello italiano. Negli anni ha poi allargato i propri orizzonti sia procedendo con il processo di internazionalizzazione verso altri mercati che estendendo le proprie collezioni anche al mondo del triathlon, del running e del fitness, dello yoga presto anche a quello della vela, oggi si può definire in un’unica parola un brand ‘activewear’. A livello retail è al momento presente con 27 negozi di cui 20 diretti e 7 affiliati, in 200 negozi multibrand e in 42 corner piscina presso impianti sportivi. Il marchio è distribuito all’Estero in oltre 23 paesi nel mondo ed ha un proprio canale e-commerce. I mercati chiave a livello europeo sono Spagna, Francia, Germania e Inghilterra, abbiamo inoltre da poco aperto un ufficio commerciale ad Hong Kong per sviluppare la distribuzione del brand anche nei paesi del sud est asiatico”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Anche a livello marketing abbiamo iniziato comunicando in primis attraverso il nostro DNA cioè attraverso il mondo del nuoto e dei suoi portavoce. Federica Pellegrini è nostra testimonial dall’inizio ed insieme a lei tanti altri campioni internazionali, legati al nuoto come Fabio Scozzoli e Marco Orsi ma anche ad altre discipline come Stefano Gregoretti, ultrarunner ed adventurer. Tutti questi atleti sono poi diventati, di pari passo, testimonial

delle nostre collezioni a 360 gradi, anche per la parte più activewear. Jaked si rivolge ad un pubblico trasversale sia maschile che femminile, comunica tanto attraverso i canali social, quando scegliamo un ambassador, la caratteristica fondamentale non è il numero di followers, preferiamo concentrarci su dei personaggi più reali e attendibili che apprezzino veramente le caratteristiche tecniche del prodotto e che siano in grado di trasmettere ed interpretare il vero animo di Jaked perché pensiamo che siano più reali ed efficaci". Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “La forza di Jaked sta prima di tutto nella tecnicità e nell’altissima qualità del prodotto, nei tessuti performanti e nei dettagli tecnici ma anche nello stile e nel design contemporaneo, realizziamo infatti un prodotto tecnico ma anche accattivante a livello estetico. Stiamo lavorando molto anche sul concetto di sostenibilità ambientale perché è un tema che ha sia un’importanza commerciale che etica: l’attenzione all’ambiente è infatti un valore non negoziabile per Jaked, il nostro obiettivo è una moda sempre più sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Il nostro pubblico è prevalentemente sportivo ed è già sicuramente più sensibile e predisposto a questo tema per questo già nella collezione SS19 troviamo capi per il fitness che impiegano fibre in poliestere rigenerate a partire dagli scarti plastici marini e tessuti riciclati derivati al 100% da PET post consumo, piumini ultralight con imbottitura derivata al 100% da bottiglie di plastica riciclate insieme a maglie in cotone riciclato ma anche a costumi piscina il cui tessuto deriva da materiali di scarto rigenerati e trasformati in nuova materia prima. A livello di distribuzione vorremmo individuare 30/40 location strategiche in cui inserirci e puntare molto sia sull’e-commerce che sul wholesale”.


/ SPECIALE /

NOME: Raffaello COGNOME: Pellegrini RUOLO: Amministratore Delegato AZIENDA: NATURHOUSE

IL BRAND: NaturHouse nasce in Spagna nel 1992. Oggi conta oltre 2400 punti vendita nel mondo e oltre 6,5 milioni di clienti che, grazie ad un metodo innovativo, hanno imparato a mangiare bene per vivere meglio, in modo sano e gustoso. In Italia sono già quasi 500 i punti vendita NaturHouse aperti in pochi anni di attività. NaturHouse offre una linea esclusiva di prodotti di origine naturale, associati ad un percorso di educazione alimentare che ne rende efficace la relativa assunzione. I prodotti sono complementi alimen-

tari progettati da un qualificato Dipartimento Tecnico-Scientifico ed autorizzati dal Ministero della Salute Italiano. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “NaturHouse è già presente in 32 paesi e ha dimostrato di poter attecchire facilmente in tutti gli stati industrializzati, dove sovrappeso e obesità stanno raggiungendo dimensioni pandemiche, a causa soprattutto della sempre crescente sofisticazione degli alimenti. Ovviamente i nuovi mercati per noi dimensionalmente più interessanti sono gli Stati Uniti, la Cina ed il Brasile”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “NaturHouse è un format in franchising low cost basato sull'autoimpiego. E proprio la grande offerta sul mercato del lavoro di laureati nelle discipline scientifiche, alla ricerca di un posto di lavoro idoneo a offrire educazione alimentare, costituisce una precondizione ottimale per lo sviluppo del format”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “L'investimento iniziale è molto basso (si parte da 10.000€) e la possibilità per l'affiliato di lavorare

da solo consentono un recupero dell'investimento e una redditività immediata. Alla gratificazione economica si aggiunge da subito quella “umana”, dato che attraverso l'educazione alimentare i nostri operatori migliorano la qualità della vita dei nostri clienti. Tutti questi elementi, unitamente a supporto di marketing e pubblicitario garantito dal franchisor, consentono una continua crescita della capillarizzazione della rete di punti vendita monomarca NaturHouse”.

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/ SPECIALE /

NOME: Maurizio COGNOME: Carlino RUOLO: CEO Pianoforte Holding (Yamamay, Carpisa, Jaked) AZIENDA: KUVERA SPA

IL BRAND: Carpisa è l’Azienda Italiana Leader del Mercato Retail nel settore Borse da Donna, Accessori, Portafogli e Valigeria è gestita dalla Kuvera spa, Azienda facente parte del Gruppo Pianoforte Holding, conta ad oggi un fatturato circa di 150ml di Euro e la presenza capillare sul territorio Italiano di 450 punti vendita e all’Estero di 210 punti vendita su tre format principali: Carpisa Standard, Megastore Carpisa + Go ed il nuovo concept Carpisa Go specializzato nel Business Travel. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Internazionalizzazione per noi significa esportare in tutto il mondo l’originalità dei nostri prodotti Italiani con un format di Negozio accattivante, moderno ed efficace. Vogliamo che tutti nel mondo possano indossare un prodotto Carpisa, le Donne che rappresentano il nostro core Business ma anche gli Uomini e tutti coloro che sono costantemente in viaggio grazie ad una collezione mirata e pensata appositamente per loro. Siamo presenti ad oggi in 50 Mercati differenti attraverso tre canali principali: I Monobrand store, Sis all’interno dei maggiori Department store e il canale Whls. Ad oggi i Mercati su cui stiamo maggiormente puntando sono suddivisi in tre Aree Geografiche principali: tutta l’Area

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Mena con particolare attenzione ai Paesi del Nord Africa, prossime Aperture a Casablanca ed Agadir in Marocco, Tunisi, Algeria ed Egitto; la Former USSR con paesi emergenti quali ad esempio Kazakisthan, Arzebajan, Georgia, Armenia, Mongolia e l’Asia con particolare interesse su India, SRI Lanka, Maleysia. A lungo termine il sogno rimane il continente Americano dove già abbiamo fatto piccoli test in Whls”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Operiamo sui differenti Mercati ricordandoci sempre di “pensare globalmente ed agire localmente”. Cerchiamo di agire seguendo il canale dell’Omnichannel distribuendo la nostra presenza e dando importanza assoluta ai canali online & offline in eguale misura. La migliore strategia Marketing che possiamo attuare è aprire più Insegne possibi-

li nelle maggiori Top Location mondiali su strada e nei più importanti Centri Commerciali legata ad un Servizio ed Attenzione per il Cliente eccezionale che portino a parlare di Carpisa nel mondo come una unica esperienza Retail”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “I nostri Affiliati devono essere Imprenditori che abbiamo una predisposizione e conoscano già il Mondo del Fast Retail organizzato. Persone che vogliono misurarsi in un Mercato difficile ma pronti al successo ed ai continui cambiamenti che il mercato impone, veloci scattanti e determinati. Il nostro Brand non ha concorrenti affermati e presenti come Noi siamo unici e speciali ed abbiamo due punti di Forza fondamentali la nostra collezione Donna e il nostro prodotto Valigeria”.


/ SPECIALE /

NOME: Mauro COGNOME: Mordini RUOLO: Country Manager AZIENDA: REGUS

IL BRAND: Regus, storico brand del Gruppo IWG plc, gestisce spazi di lavoro da ormai 30 anni. Fondata nel 1989, oggi è presente in 120 Paesi e 1.100 città con 3.300 sedi. Il Gruppo IWG plc ha chiuso l’anno 2018 con un incremento del fatturato pari a 9,7% rispetto l’anno precedente. Regus è leader mondiale per la fornitura di spazi di lavoro, con un’infrastruttura globale su misura costituita da una rete unica di uffici, spazi di co-working e sale riunioni per supportare ogni opportunità di business. La rete di spazi di lavoro Regus permette alle aziende di operare da qualsiasi luogo, senza costi di allestimento né investimenti di capitale, con vantaggi economici immediati oltre all’opportunità di esternalizzare interamente il portfolio di uffici. Regus mette in contatto 2,5 milioni di professionisti in una comunità globale. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Quella di Regus non è solo una rete di spazi di lavoro, ma una vera e propria community globale immediata, un luogo di appartenenza in cui le aziende e oltre 2,5 milioni di professionisti possono riconoscersi e mettersi in contatto a livello internazionale, in ogni città del mondo. In particolare, il piano di espansione dei business center Regus attraver-

so il format del franchising ha debuttato a livello globale nel 2015, in 12 Paesi extra-europei. Dallo scorso anno è stato esteso anche all’Europa, sui mercati di Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e, non ultimo, Italia: siamo convinti che questi Paesi siano ormai pronti per accogliere e sviluppare un modello di business così innovativo. E a soli due mesi dal lancio, in Italia stiamo già ricevendo riscontri positivi dal punto di vista sia di interesse, sia di trattative. In termini numerici, è proprio attraverso il franchising che ci poniamo l’obiettivo di superare i 65 business center già previsti entro la fine dell’anno: per raggiungerlo, stiamo lavorando a un business model che preveda un EBITDA superiore al 20% e un tempo di recupero del capitale investito di 4 anni circa”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Entriamo per la prima volta nel mercato del Franchising dopo oltre 30 anni di gestione diretta. In questo nuovo modello, stiamo mettendo in campo strategie che ci consentano di sviluppare una rete in franchising solida, dove Franchisor e Franchisee condividano valori e obiettivi di crescita sul territorio. Stiamo lavorando a livello sia globale, sia locale per comunicare in modo chiaro il nostro modello di business e la nostra proposta commerciale. Per questo, invi-

tiamo i futuri partner a visitare le nostri sedi, al fine di far comprendere l’alto livello di standard qualitativi e di servizi che forniamo e che, in futuro, potranno fornire anche loro in qualità di franchisee”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “Regus non offre solo spazi di lavoro flessibili, ma soprattutto si rivolge al mercato con oltre 30 anni di esperienza nel settore e con una serie di servizi preziosi per la crescita: dalla consulenza alla formazione del personale, dalla promozione del brand sul mercato a una rete di clienti italiani e non da poter sfruttare per lo sviluppo del proprio business. Per quanto riguarda gli affiliati, una delle nostre caratteristiche è la varietà dei profili con cui lavoriamo. Le nostre soluzioni sono infatti aperte a società già esperte di franchising o che si confrontano per la prima volta con questo modello di business: imprenditori e manager con solide basi finanziarie, ma anche semplici proprietari di immobili che vogliano mettere a frutto questo patrimonio e che vogliono aderire a un programma di sviluppo. I nostri franchisee potranno trovare nella nostra proposta una concreta possibilità di crescita ed un’opportunità per diversificare i propri investimenti”.

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/ SPECIALE /

NOME: Valerio COGNOME: Tatarella RUOLO: Amministratore Unico AZIENDA: PRIMADONNA

IL BRAND: Primadonna Collection nasce nel 2001 da un’idea dell’imprenditore Valerio Tatarella, proveniente da una famiglia che vanta 50 anni di attività nel settore delle calzature. La mission del marchio poggia sulla volontà di coniugare prodotti glamour, di qualità a prezzi accessibili, offrendo un’ampia varietà di scelta. Ogni collezione Primadonna conta, infatti, innumerevoli modelli di calzature, accessori e abbigliamento, declinati in molteplici colori e materiali. Nel 2006 la società ha avviato il progetto franchising, ampliando la propria rete di negozi e arrivando a 400 punti vendita in Italia e nel mondo. Nel Novembre del 2018 lancia il suo shopping online: creazioni dallo stile contemporaneo e trendy si riflettono in collezioni ideate per soddisfare i desideri di ogni Primadonna, a portata di click!

Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Primadonna Collection ha intrapreso da tempo un percorso di sviluppo sia in Italia sia all’estero, implementando la propria catena sul canale diretto e su quello franchising. Adesso la rotta guarda oltre i confini nazionali, per esportare lo stile italiano nel resto del mondo, Est Europa e Medio Oriente in particolare, mercati ancora sprovvisti di una realtà come la nostra. Dopo l’ultima nuova apertura a Bratislava, le prossime inaugurazioni previste con insegna Primadonna Collection sono: Barcellona, Teheran, Monaco, Ajaccio e Lille”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Sempre più necessario è affiancare i nostri valori aziendali ad un processo di cross-selling che conduca il cliente dal nostro e-commerce al punto vendita, per vivere al meglio

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una shopping experience che, come valore aggiunto, vede l’expertise del nostro personale addetto alla vendita come elemento preponderante. Stiamo, inoltre, puntando sulla velocità d’acquisto, la personalizzazione del prodotto e curiamo con estrema attenzione la customer satisfaction. La fidelizzazione delle nostre Primedonne passa dall’assortimento settimanale di numerose nuove referenze in store, fino alla consulenza di stile che viene offerta sia dal personale della rete vendita che dal nostro servizio customercare sui socials e su canali aziendali dedicati a questa attività”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “Primadonna Collection oggi è diventato uno dei marchi più rappresentativi dell’Italian Style. Ogni articolo presente in collezione ha un costo estremamente accessibile, riuscendo a soddisfare ogni tipo di gusto ed esigenza fashion delle nostre Primedonne! L’affiliato ideale è un partner grintoso, che ha voglia di far crescere il suo business nell’ambito di una rete franchising di successo, in continua espansione, come Primadonna Collection!”.


/ SPECIALE /

NOME: Giuseppe COGNOME: Consiglio RUOLO: International Franchising Manager (Emea Region) AZIENDA: COMPAR SPA

IL BRAND: Bata è un brand con più di 120 anni di storia e il più grande retailer al mondo di calzature civili. La Bata Shoe Organization opera con una rete di circa 5.300 store e 35.000 dipendenti in oltre 70 paesi che servono più di un milione di clienti al giorno. Bata in Italia è Compar, nata nel 1931, è leader nel settore ed è presente nel mercato nazionale con oltre 240 negozi diretti e in franchising. L’assortimento degli store comprende calzature donna, uomo, bambino, abbigliamento e accessori in esclusiva per Bata. L’offerta, arricchita da marchi nazionali e internazionali, si rivolge a un cliente attento alle tendenze, ma che non sottovaluta il rapporto qualità/prezzo. Dal 2017 Bata ha iniziato la propria rivoluzione Retail con il primo Red concept store inaugurato con il flagship di Bologna: un format innovativo e flessibile, la perfetta sintesi della filosofia del brand, dove elementi più tradizionali, come l’area Shoemaker, si uniscono a contenuti fortemente tecnologici grazie a monitor led e maxi videowall. Nei negozi dominano le tonalità del bianco e del rosso, per creare un’atmosfera clean and crisp. Con la messa a punto del nuovo format con il Concept Red TWO, naturale evoluzione del Red Concept, Bata ha puntato su espansione e consolidamento con un focus sulla catena Franchising, sia domestico che internazionale, con 27 nuovi negozi aperti nel 2018 e una previsione di 30 nuovi punti vendita per il 2019. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Internazionalizzazione del business significa la possibilità di sviluppare la formula franchising Bata anche e soprattutto in mercati dove il Brand non è ancora presente (white space). Il franchising internazionale, in questo senso, è un'estensione della struttura di vendita al dettaglio, perfettamente incompleta perché

utilizza una parte della struttura di vendita al dettaglio e rappresenta un'opportunità per sviluppare il marchio e acquisire nuovi mercati. l mercati più promettenti sono, in questo momento, i Paesi della Regione “Mena” (Middle East and North Africa), con uno sguardo puntato sempre all'Europa, che resta un mercato importante. L'Africa centrale e l’America Latina potrebbero rappresentare un'opportunità di sviluppo nei prossimi anni”. Quali sono i modelli operativi più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Con il supporto del format Bata Red, abbiamo iniziato una vera rivoluzione con lo sviluppo dei negozi in franchising sia in Italia che all’estero. Il 2018 è stato l’anno del consolidamento con oltre 40 stores che si sono allineati agli standard nel nuovo concept. Top location in key cities in Italia, come Milano, Firenze, Torino, Palermo ma anche Malta, Romania, Serbia, Georgia e Mongolia per il panorama internazionale, con negozi storici nelle migliori vie commerciali, location prestigiose e ad alto flusso di clienti, ma anche Centri Commerciali tra i più importanti e frequentati. Il programma di espansione per il 2019 è altrettanto importante con oltre 10 stores solo nel primo semestre che porteranno il network franchising a raggiungere e superare i 170 negozi che si aggiungono ai circa 150 a gestione diretta. Gli aspetti sui quali lavoriamo assiduamente con un costante aggiornamento per essere sempre al TOP sui nostri mercati sono: • il prodotto (PRODUCT IS KING!) e per questo le collezioni proposte sono sempre in linea con gli ultimi trends e con una buona capacità di riassortire i best sellers durante la stagione per migliorare le performance; il nuovo progetto Bata su scala globale è appunto NUOVI ARRIVI OGNI VENERDÌ, vogliamo infatti rendere consapevole il nostro

consumatore che ogni settimana nei nostri store e online sono disponibili nuovi modelli. • un calendario marketing “calato” con le specificità dei vari Paesi, tenendo conto delle festività, della religione e delle stagioni a volte differenti dalle nostre; • supporto operativo sul territorio: sia in fase di apertura di un nuovo negozio, sia per essere pronti a reagire alle richieste dei consumatori per tenere il passo e anticipare le esigenze”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “Siamo l’unica Azienda di calzature che, nel mondo, serve con successo mercati in via di sviluppo in Asia, America Latina e Africa, nonché con forti radici nei mercati sviluppati. Abbiamo infatti linee di prodotto che vanno da un prezzo molto accessibile per i mercati emergenti a prodotti alla moda e costosi per i mercati sviluppati. Stiamo puntando molto anche sulle Tecnologie, campo in cui Bata è all’avanguardia fin dalle proprie origini, e su speciali capsule collection, come quella per festeggiare i 125 anni del brand che sarà lanciata a ottobre. Il marchio Bata ha visibilità su scala globale, ma soprattutto ha una forza di cui è consapevole: la capacità di rinnovarsi e reinventarsi negli anni restando attuale e al passo con i tempi ma mantenendo integri i propri valori di sempre. Il nostro Partner potenziale è una persona ambiziosa, fortemente orientata al commercio e all’attenzione per il cliente, pronta a lavorare in un contesto internazionale con una solida posizione finanziaria per gestire un business sano e profittevole. Esperienze pregresse nel business Retail o Franchising (preferibilmente in Aziende che gestiscono marchi fashion), certamente completano il profilo ideale”.

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/ SPECIALE /

NOME: Gianluigi COGNOME: Cimmino RUOLO: CEO Pianoforte Holding (Yamamay, Carpisa, Jaked) AZIENDA: YAMAMAY

IL BRAND: Yamamay nasce nel 2001 da un’idea dell’imprenditore napoletano Gianluigi Cimmino, il quale, credendo fortemente nel potenziale del mondo del retail e del mercato dell’intimo, decide di investire in una nuova sfida imprenditoriale. La bellezza femminile guida il brand dal suo esordio nel mercato. Il brand vanta ad oggi una rete vendita capillare: è oggi presente in Italia con 487 negozi monomarca e all’estero con 178. Yamamay distribuisce in tutto il mondo, attraverso una rete di negozi diretti e affiliati, intimo, pigiameria, moda mare e home, calzature e borse ad alto contenuto emozionale nei flagship italiani ed esteri. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Essere un brand internazionale vuol dire essere riconosciuti a livello globale e per farlo serve innanzitutto avere una strategia commerciale forte e un messaggio unico e condiviso in tutti i mercati. A livello commerciale non credo più in una forma di penetrazione classica del mercato, in questo nuovo mondo globale bisogna evolversi e lavorare sempre di più in ottica trasversale

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e omnichannel, su un modello di vendita che integri online/offline. Yamamay è ad oggi presente in 42 paesi esteri, paesi in cui siamo presenti anche a livello e-commerce. Per il momento ci siamo concentrati principalmente sui mercati europei, ma abbiamo in mente un piano di espansione ed accelerazione anche in mercati più ‘lontani’, primi fra tutti in Middle East, la Russia ma anche gli USA. Al momento il nostro fatturato all’estero rappresenta il 18% del fatturato totale, vorremmo arrivare al 25% entro il 2020”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Per quanto riguarda la strategia di marketing più ‘tradizionale’, il primo step di comunicazione è l’individuazione della/del testimonial che possa interpretare l’anima del brand e che rispecchi il messaggio di comunicazione. Cerchiamo sempre di individuare un personaggio che sia allo stesso tempo efficace e che colpisca positivamente il pubblico, che sia trasversale e conosciuto nei mercati in cui siamo presenti. Tutto questo viene poi declinato sui classici materiali di comunicazione campagne, materiali pop,

affissioni etc ma anche sui nostri canali social, insomma cerchiamo di presidiare tutti i mezzi di comunicazione tradizionali e non e ovviamente di comunicare bene ed efficacemente anche tramite i nostri negozi e il nostro e-commerce. In collaborazione con Accenture, abbiamo anche appena realizzato una mobile chatbot, ‘Anna’, un’assistente virtuale, a cui si accede tramite Google assistant che usa l’intelligenza digitale per individuare lo stile di ciascuno e suggerire i capi più in linea con i propri gusti. Un’ esperienza personalizzata che integra fisico e digitale, permettendo l’acquisto direttamente dal sito di Yamamay. Un’altra forma di comunicazione più tradizionale in cui credo molto è quella che avviene direttamente in store commessa/cliente, per questo Yamamay dedica molti spazi alla formazione del personale del negozio: il nostro prodotto ha bisogno di essere raccontato e spiegato al consumatore in modo che capisca che al di là dell’aspetto estetico lavoriamo molto sulla tecnologia, sulla ricerca e l’innovazione”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “La forza di Yamamay sta prima di tutto nel prodotto, nella sua qualità e nel design italiano, è un prodotto molto tecnico con un prezzo di mercato molto democratico. È trasversale per età e per sesso perché ‘parla’ a tutte le generazioni, è basico ma è anche fresco, glamour e colorato. Nella scelta dei partner locali siamo abbastanza selettivi, la caratteristica imprescindibile è che il partner di riferimento abbia una consolidata esperienza nel mercato e che abbia una previsione di investimento nel marcato a lungo termine”.


/ SPECIALE /

NOME: Andrea COGNOME: Giorgini RUOLO: Direttore Commerciale Estero AZIENDA: VENETA CUCINE

IL BRAND: Veneta Cucine è un’azienda familiare con oltre 50 anni di storia, che si è trasformata negli anni da realtà locale a gruppo di livello internazionale diventando la più grande piattaforma italiana di mobili per cucina. Un’eccellenza industriale italiana che si è evoluta nel tempo grazie alla visione illuminata del suo fondatore affiancato dai tre figli. L’azienda ha saputo rinnovarsi nel tempo da un modello di tipo imprenditoriale ad uno manageriale, coinvolgendo un team di manager che sono stati affidati ai diversi ambiti di competenza. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “Le attività di internazionalizzazione del business implementate da Veneta Cucine riguardano l’ambito del contract e del retail: nel primo caso Veneta Cucine svolge direttamente la ricerca per l’individuazione dei partner più forti e competitivi a livello locale con cui definire accordi strategici oppure, nel caso del retail, l’Azienda gestisce direttamente l’apertura di filiali in territorio estero. Veneta Cucine ha in essere rapporti commerciali in diversi paesi dove gestisce la definizione e la modalità di presenza a seconda del mercato: le aree più importanti sono il Nord America (Canada e USA), la Cina e in Europa i paesi di riferimento sono la Spagna e la Francia, paese dove Veneta Cuci-

ne gestisce le commesse più rilevanti per volumi di produzione e prestigio”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “A livello nazionale, prioritaria è l'attenzione al cliente, inteso non solo come consumatore finale ma anche come distributore, che, rappresentando la marca sul territorio, deve ricevere da noi tutti gli elementi necessari a esprimere le qualità di Veneta Cucine. Sul territorio internazionale, l’apertura di Flagship Store Veneta Cucine in posizione di prestigio, rappresenta una strategia diretta e vincente dove il brand è noto e quindi riconoscibile. In altri casi, occorre prima lavorare su attività di relazione con designer e architetti locali che possano veicolare il brand all’interno di importanti progetti di

prestigio ed iniziare una collaborazione efficace. A livello nazionale, i valori del brand ovviamente sono gli stessi. Prioritaria è l'attenzione al cliente, inteso non solo come consumatore finale ma anche come distributore, che, rappresentando la marca sul territorio, deve ricevere da noi tutti gli elementi necessari a esprimere le qualità di Veneta Cucine”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “Ogni progetto Veneta Cucine è diverso, ogni composizione è unica per misure, materiali e soprattutto grazie al know how industriale sostenuto da continui investimenti tecnologici. Quindi la massima personalizzazione permette di soddisfare le esigenze del mercato in maniera trasversale”.

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/ SPECIALE /

NOME: Domenico COGNOME: Romano RUOLO: Head of Marketing AZIENDA: AW LAB – COMPAR SPA

IL BRAND: AW LAB è un marchio “urban sport style” che offre ai suoi clienti i prodotti più cool del momento ispirandoli acreare il proprio stile. Nasce nel ‘97 sotto l’insegna Athletes World e oggi AW LAB conta più di 240 punti vendita. Facente parte del Gruppo Bata, leader mondiale dell’industria calzaturiera con più di 5300 punti vendita in 70 paesi, AW LAB propone una vasta collezione di sneakers dei più importanti brand sportivi internazionali con i quali collabora per offrire un’ampia gamma di prodotti esclusivi. La proposta di AW LAB si completa di una collezione di abbigliamento ed accessori a marchio oltre ad una esclusiva collezione dei brand VRL e Power. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? “L’internazionalizzazione non rappresenta unicamente l’apertura di punti vendita in paesi esteri, ma è anche il ri-

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conoscimento da parte della clientela di network di riferimento sul panorama internazionale. Questo oltre ad un processo di business è anche un’evoluzione culturale interna che favorisce l’integrazione tra strategia aziendale ed evoluzione dei profili di consumatori di paesi diversi. AW LAB conta di espandere il proprio business nei paesi del Mediterraneo (oltre ad Italia e Spagna) e nei paesi dell’est europeo (Rep Ceca, Romania e Georgia dove è già presente) oltre a Singapore e Malesia dove da pochissimo ha mosso i sui primi passi nel mercato asiatico”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? “Conoscenza del consumatore prima di tutto. I nostri clienti sono da sempre al centro delle nostre strategie di marketing. Dargli nuove motivazioni di ingresso negli store, in termini di esperienze ed opportunità e soddisfare i loro desideri legati e non, al prodotto,

è la nostra ossessione quotidiana. Un esempio è il progetto AW LAB IS ME, arrivato alla sua seconda edizione nel 2019. Con la partecipazione di professionisti come Jake La Furia, rapper solista e founder dei Club Dogo, e Big Fish, producer che ha influenzato la scena del rap italiano di questi ultimi anni, Anastasio, recente vincitore di X Factor, Chadia Rodriguez, trapper torinese reduce dai successi dei suoi ultimi singoli, Dale, Fumobianco, e Elena Farga, artista spagnola proveniente da X Factor Spagna, stiamo offrendo la possibilità ai nostri clienti di esprimere il proprio talento e, in caso di vittoria, produrremo loro singolo e video musicale. Insomma, ci piace raccontare che i nostri media sono i nostri clienti”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? “AW LAB è più di un semplice retailer, è un vero e proprio media. Ogni anno le nostre campagne raggiungono più di 258.000.000 di visualizzazioni attraverso i nostri store, i nostri canali social, la nostra PLAY RADIO, il nostro PLAY MAGAZINE e le nostre community di social ambassador. Tutto questo ci rende uno dei brand retail più importanti nel panorama della street culture italiana con un particolare focus sul target 16-21. I nostri affiliati? I nostri affiliati sposano a pieno la filosofia del brand rappresentandone pienamente i valori sul territorio”.


/ SPECIALE /

NOME: Alessandro COGNOME: Preda RUOLO: CEO AZIENDA: NORDSEE GmbH NOME DEL MARCHIO: NORDSEE - GERMANIA IL BRAND: Nordsee è la competenza europea e leader di qualità nei ristoranti di pesce standardizzati. Come azienda, Nordsee copre l'intera gamma di prodotti legati al pesce e così dopo 120 anni ha stabilito una posizione unica come punto di riferimento per i buongustai, che è sinonimo di grande varietà, qualità di prima classe e gestione responsabile del pesce come risorsa. Tutti i prodotti ittici provengono da catture basate su contingenti. L'origine dei prodotti può essere tracciata in modo trasparente tramite sito Web, app o nelle filiali Nordsee. L'approccio naturale è evidente anche in tutti i negozi. Nordsee utilizza materiali naturali per arredare i ristoranti. Oggi Nordsee ha più di 380 negozi con ristorante, snack-shop e pesce fresco come canali di vendita. 150 di questi negozi sono gestiti con successo da partner in franchising. Con quasi 6.000 dipendenti, di cui 131 in formazione, Nordsee serve oltre 17 milioni di clienti all'anno e genera vendite a livello di sistema per circa 334,5

milioni di euro. Dal 1° agosto 2018, la società è stata partner ufficiale del più grande e famoso programma bonus in Germania - PAYBACK. Nordsee fa parte della piattaforma Kharis QSR che gestisce 900 ristoranti con quattro marchi (O'Tacos, Quick, Burger King, NORDSEE) in 10 paesi. Che cosa vuol dire per voi internazionalizzazione del business e quali sono i mercati a cui guardate con maggiore interesse nel medio e lungo termine? "Le persone di tutto il mondo mangiano e amano il pesce e il marchio Nordsee è fidato per la sua capacità di portare alla gente la migliore qualità di pesce attraverso un forte team operativo. Vediamo un'enorme potenzialità di sviluppo per il marchio nei paesi esistenti, ma anche in altri paesi ad alto potenziale come Francia, Belgio, Paesi Bassi che consolidano la nostra posizione attuale fuori dalla Germania. L'Estremo Oriente e il Medio Oriente sono anche una chiara opportunità per il marchio poiché anche la domanda per il nostro marchio è forte”. Quali sono i modelli operativi di marketing più efficaci per espandere la vostra presenza sia sul territorio nazionale che internazionale? "A causa della nostra lunga storia, i ristoranti in Germania e Austria sono principalmente gestiti da noi stessi. Crediamo fortemente nel franchising come leva per crescere e sviluppare il marchio, per questo motivo negli ultimi anni abbiamo implementato ul-

teriormente un modello di franchising nei nostri mercati nazionali e internazionali. I nostri partner Franchisee aggiungono molto valore ai clienti Nordsee concentrandosi sulle loro esigenze e offrendo un'esperienza di pesce unica”. Quali sono i punti di forza del suo brand e quali le caratteristiche di potenziali affiliati? "Come azienda, Nordsee copre l'intera gamma di prodotti ittici e dopo 120 anni Nordsee ha stabilito una posizione unica come punto di riferimento per i buongustai, che è sinonimo di grande varietà, qualità di prima classe e gestione responsabile del pesce come risorsa. Con Nordsee le persone possono gustare il pesce con entusiasmo e coscienza pulita. Semplicemente semplice, semplicemente buono, ogni giorno e ovunque. Che si tratti di un ristorante, di un negozio di snack o di pesce fresco, Nordsee offre una vasta e attraente selezione di piatti caldi e freddi e il prodotto giusto per tutti. Forniamo ai nostri partner un set completo di servizi sul marchio Nordsee come identificazione del sito, progettazione, supporto alla costruzione, formazione, marketing, catena di fornitura per consentire loro di avviare e gestire con successo il loro ristorante. Cerchiamo giovani imprenditori disposti a coinvolgerli in questo viaggio con noi con forti capacità di servizio al cliente, passione per il cibo e amore per il mare e i suoi prodotti”.

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/ SPECIALE /

NOME: Morgane COGNOME: Becquart RUOLO: International Business Development AZIENDA: O'TACOS HOLDING INTERNATIONAL NOME DEL MARCHIO: O'TACOS® - FRANCIA IL BRAND: Fondato nel 2007 a Lione

più efficaci per espandere la vostra presenza

azienda. Integrità, rispetto, responsabilità e

(Francia) O'TACOS® ha iniziato la sua

sia sul territorio nazionale che internazionale?

soddisfazione del cliente sono condivisi da

espansione nel 2011 a Bordeaux e da allora

“O'Tacos è un marchio che punta molto sul

tutti. Ciò consente la crescita e la sostenibi-

ha perseguito la sua incredibile storia di cre-

digitale, in quanto tale i suoi team di marketing

lità del gruppo. Questi valori sono al centro

scita. O'Tacos ha iniziato la sua espansione

dedicati e i suoi community manager sono

del nostro impegno quotidiano”.

internazionale nel 2015. Più di 150 ristoranti

stati in grado di eccellere e fornire i fonda-

O'Tacos hanno aperto negli ultimi due anni

menti principali della comunicazione digitale.

Perché fidarsi di O'TACOS®?

per raggiungere un totale di oltre 200 risto-

O'Tacos si sta concentrando sul suo target di

• Leader nel suo mercato • Prodotti di

ranti alla fine del 2018. Questa crescita è de-

riferimento per capire chi sono e come soddi-

qualità • Standard internazionali • Tempi

stinata a continuare nel 2019 con quasi 100

sfare i loro bisogni. La vicinanza ai nostri clienti,

di ammortamento dell'industria • Con-

nuove aperture. O'Tacos offre una versione

la lingua, la cultura e il tono provocatorio della

solidato know-how dal 2007 • Forma-

rivisitata dei tacos: i tacos francesi. O'Tacos

voce sono i principali generatori di buzz”.

zione e supporto da parte dei nostri

ha aperto un nuovo segmento nel mercato

team interni • Manuale operativo detta-

rappresentando un'alternativa al classico

Quali sono i punti di forza del suo brand e

fast food rivolto a una parte del mercato

quali le caratteristiche di potenziali affiliati?

precedentemente inesplorata. In Francia, il

“Consideriamo il posizionamento unico del

Cosa stiamo cercando?

segmento dei tacos francesi ha raggiunto

marchio di O'Tacos come fattori chiave di

Gli affiliati di O'Tacos beneficiano di un con-

il 5% dell'enorme mercato di hamburger di

successo: base di clienti giovani, marchio

cetto moderno in piena espansione. Ai no-

riferimento di 7 miliardi di euro. O'Tacos è

digitale nativo, offerta conveniente, stan-

stri affiliati offriamo un corso di formazione

un marchio di catering per i giovani, è il lea-

dard internazionali. Con oltre 10 anni di

strutturato e approfondito, assistenza conti-

der di mercato sui social media con oltre 3

esperienza sul mercato, O'Tacos è in grado

nua e professionale e il know-how di oltre 10

milioni di fan e follower.

di offrire ai clienti una forte esperienza con

anni di esperienza. Siamo alla ricerca di im-

elevati standard di qualità. La proposta di

prenditori che vogliano costruire con noi una

Che cosa vuol dire per voi internazionaliz-

valore, una combinazione di generose ricet-

relazione a lungo termine, idealmente in gra-

zazione del business e quali sono i mercati

te di prodotti dolci o salati ma convenienti,

do di aprire e gestire diversi ristoranti O'Ta-

a cui guardate con maggiore interesse nel

servite in un ristorante ben progettato e

cos. Idealmente, stiamo cercando franchisee

medio e lungo termine?

funzionale, porta la popolarità del modello.

che si dedicano alla gestione dei negozi. La

“Con oltre 40 ristoranti entro la fine dell'an-

L'attenzione al cliente attiva di O'Tacos mira

dimensione ideale per i nostri ristoranti è di

no nei paesi del Benelux, O'Tacos è ora

a fornire una forte esperienza per gli ospiti al

circa 150m2, ma i nostri ristoranti esistenti

pronto per la sua prossima fase di sviluppo

fine di costruire una relazione duratura. Il no-

vanno da 75m2 a 400m2. L'investimento

rivolta ai suoi vicini del mercato nazionale,

stro value for money tacos con oltre 40 mila

medio per ristorante dipende dal sito stesso.

concentrandosi principalmente su Germa-

combinazioni di gustosi preparati per ordi-

Le royalties rappresentano il 5% del fatturato

nia e Svizzera. O'Tacos vuole concentrare

nare i prodotti. La qualità degli ingredienti,

e il contributo di marketing è del 2%.

strategicamente il suo sviluppo nel breve

l'esclusività della gamma di prodotti e il for-

e medio termine nei paesi dell'Europa oc-

te supporto di marketing sono fattori chiave

Caratteristiche generali

cidentale. Parallelamente, il nostro team di

per l'attrattiva del marchio. Un investimento

• Capacità di gestione operativa e finanziaria

sviluppo sta anche valutando altri mercati

di capitale iniziale relativamente basso com-

• Imprenditorialità • Esperienza in prodotti

internazionali, bilanciando le opportunità di

porta in genere tempi di recupero più rapidi

alimentari e bevande o QSR è un vantaggio

mercato con le sfide operative”.

rispetto al resto del settore. Se O'Tacos è

• Lingua locale parlante, inglese / francese è

oggi il leader di mercato in Francia, è anche

un vantaggio.

Quali sono i modelli operativi di marketing

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grazie ai valori forti che guidano la nostra

gliato • Atmosfera fast-casual.


/ SPECIALE /

Vi spieghiamo cos’è e gli elementi da non sottovalutare

INTERNAZIONALIZZAZIONE? SÌ MA CON CRITERIO! La ricerca di nuovi mercati e gli stimoli competitivi spingono i brand di successo ad investire nell’internazionalizzazione

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/ SPECIALE /

Un fenomeno globale

A partire dagli anni Novanta abbiamo assistito ad un vorticoso processo di internazionalizzazione delle imprese, conseguenza dell’integrazione finanziaria e reale dell’economia mondiale. Un parametro di questo fenomeno è dato dallo stock di investimenti esteri passati dai 559 miliardi di dollari del 1980 ai 2.255 del 1990 ai 7.410 del 2000 ai 31.000 del 20171. Alla base della decisione di internazionalizzarsi la necessità di conquistare mercati vergini oppure mercati utili ad aumentare il ciclo di vita di un prodotto ormai terminato a livello locale al fine di aumentare il fatturato, far crecere l’appeal di un brand, acquisire know-how competitivo, talvolta abbassare i costi distributivi. Da segnalare, inoltre, la necessità di diversificazione del rischio ed un naturale vantaggio derivante dallo sfruttamento di economie di scala. Spesso si confonde il termine internazionalizzazione con quello di delocalizzazione. Ciò è dovuto al verificarsi molto spesso di strategie di cui la delocalizzazione, ovvero il trasferimento delle unità produttive a basso valore aggiunto in contesti caratterizzati da costi più bassi, è conseguenza della scelta di internazionalizzazione che ha come obiettivo principale la conquista di crescenti quote di mercato nei paesi nei quali si è scelto di investire. Un investimento duraturo

Si parla di investimento proprio perché, a differenza dell’esportazione, l’internazionalizzazione è un processo più complesso, più lungo e che implica l’impiego di capitale umano e finanziario. Appare, dunque, una strategia più rigida, poiché il disinvestimento potrebbe comportare delle perdite per l’azienda difficilmente recuperabili nel breve periodo, ma più stabile nel tempo e più funzionale agli obiettivi prefissati, anche in vista della sempre più frequente espansione a mercati limitrofi. Internazionalizzarsi, implica dunque una certa organizzazione, una ampia capacità di spesa, ma anche la decisione cruciale di scegliere se affidarsi a terzi o lavorare autonomamente nell’implementa1

Fonte: UNCTAD Statistics

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dati in milioni di dollari 1. United States of America

275.381

2. China

136.320

3. China, Hong Kong SAR

104.333

4. Brazil 5. Singapore

62.713 62.006

6. Netherlands

57.957

7. France

49.795

8. Australia

46.368

9. Switzerland, Liechtenstein

40.986

10. India

39.916

20. Italy

17.077

zione di una così specifica attività. Per andare all’estero occorre un’accurata analisi macroeconomica del mercato target, insieme a variabili molto spesso ignorate quali la burocrazia, il sistema della giustizia, in generale la predisposizione anche politica di un paese ad accogliere investimenti esteri. I Paesi più attrattivi

Nella tabella seguente i dati UNCTAD aggiornati al 2017, indicanti i primi 10 Paesi caratterizzati da investimenti diretti esteri. L’Italia si attesta al 20esimo posto, risultando, nonostante l’apprezzamento globale per il Made in Italy, abbondantemente indietro rispetto a Paesi che hanno progressivamente aperto agli investitori globali offrendo un ambiente favorevole e caratterizzato in molti casi dall’avvio di processi di liberalizzazione fiscale e giuridica.


/ SPECIALE /

Il franchising come strumento

L’importanza di professionisti specializzati

di internazionalizzazione

Per iniziare un processo di internazionalizzazione è sempre meglio affidarsi ad aziende specializzate. Tra queste WM Capital, attraverso il lavoro congiunto delle sue tre divisioni di consulenza, advisory e comunicazione è in grado, sia in Italia (direttamente) che all’estero (attraverso 16 partnership internazionali) di: • Analizzare il mercato di riferimento a livello competitivo, normativo e burocratico; • Guidare il franchisor nei processi di adeguamento ed adattamento non solo del concept ma anche del suo modello di business e della sua organizzazione; • Sovraintendere alla selezione dei Master Franchisee ed assistere nella fase contrattualistico-legale; • Offrire strumenti online ed offline per la ricerca di singoli affiliati e strumenti a sostegno della trattativa.

In tale contesto, il franchising, nella sua funzione primaria di ampliamento dei canali distributivi volti all’aumento di fatturato, al rafforzamento del brand, allo sfruttamento implicito di economia di scala, oltre che conquista di nuovi mercati e diversificazione geografica, rappresenta una forma importante di internazionalizzazione che, seppur meno onerosa rispetto ad un insediamento produttivo implica comunque le stesse attività di ricerca e di analisi ma anche supporto specialistico nei sistemi a rete mediante interlocutori locali, e la partecipazione a fiere e saloni internazionali finalizzata alla promozione di prodotti e servizi sul mercato di riferimento. Nella prassi l’espansione estera avviene tramite accordi di Master Franchising condotti con imprenditori locali che si impegnano finanziariamente e d’accordo con il Franchisor ad effettuare sia aperture dirette che ricerca di affiliazioni. Viene in tal modo, ridotto l’onere a carico della casa madre, che comunque deve predisporre ulteriori strumenti gestionali di controllo nel proprio headquarter.

Per maggior informazioni e per scoprire i servizi dedicati al mondo dell’internazionalizzazione si può visistare il sito: consulting@wmcapital.it

53


/ LE SCHEDE /

Istruzioni per orientarsi tra le schede di AZ Franchising, elencate in ordine alfabetico e indicando l’investimento iniziale minimo. Nella prima fascia (fino a 20mila euro) abbiamo incluso anche anche i marchi che non prevedono altre spese iniziali se non quelle relative al diritto di entrata*.

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pag. 55

Carpisa Yamamay Jaked

pag. 57

Piazza Italia

pag. 55

Del Mare 1911

pag. 58

Piazza Italia Kids

pag. 56

Igi&Co

pag. 58

Primigi

pag. 56

NaturHouse

pag. 57

Nau!

* i dati pubblicati nelle schede sono forniti dai franchisor


ITI IE TI IVIE E LECITTÀ/ CITTÀ/ IE VIE ALI LI E LECITTÀ/ CITTÀ/ IE VIE ALI LICITTÀ/ E LE CITTÀ/ ALI LI

ntito ito e eco co -odo iodoesaldi. ntito ito esaldi. co co -aiodo location. location. ntito ito esaldi. esaldi. co co -odo raiodo dedicati. dedicati. odo saldi. saldi. location. location. irabest best selsellocation. location. dedicati. dedicati. ibest Vendita Vendita ridi dedicati. dedicati. best selselemateriale materiale idi best best selselVendita Vendita coordinadi i coordinaVendita Vendita e materiale materiale li dedicate dedicate e materiale materiale coordinacoordinamunication unication coordinacoordinalidedicate dedicate Marketing Marketing lidedicate dedicate munication unication

munication unication Marketing Marketing Marketing Marketing

aA.A.Volta, Volta, 94 4 - -Anno Anno

OCITTÀ CITTÀOO etti: retti: 160 160- ALI LI ININCOCOO CITTÀ CITTÀ OO ti(estero): (estero): DI UTENZA UTENZA ALI LI ININCOCOO CITTÀ CITTÀ OO 0 70 ABITANTI ITANTI DIUTENZA UTENZA ALI LI IN INCOCOABITANTI ITANTI DI UTENZA UTENZA MPLESSIMPLESSIABITANTI ITANTI ALMENO ALMENO MPLESSIMPLESSIN UN VALOVALOALMENO ALMENO MPLESSIMPLESSITI IN UN VALOVALOALMENO ALMENO N UN VALOVALOVA (IVA VIE IE O SO TRATRAVA (IVA E LE CITTÀ/ CITTÀ/ GIO O O SO TRATRAALI LI VA (IVA GIO OTRAO SO TRACONDA ECONDA GIO O UISTATA. STATA. CONDA ECONDA UISTATA. STATA. CONDA ECONDA UISTATA. STATA.

ntito ito e eco co -odo iodosaldi. saldi. alocation. location. r dedicati. dedicati. ibest bestselseldi i Vendita Vendita emateriale materiale coordinacoordinalidedicate dedicate munication unication Marketing Marketing

OCITTÀ CITTÀOO ALI LI ININCOCODIUTENZA UTENZA ABITANTI ITANTI

SUPERFICIE SUPERFICIEMEDIA MEDIADEL DELP.V. P.V. (IN (INMQ): MQ): SUPERFICIE SUPERFICIE MEDIA MEDIADEL DELP.V. P.V. (IN (INMQ): MQ): BACINO BACINO D’UTENZA: D’UTENZA: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: ESPERIENZA ESPERIENZA NEL SETTORE: SETTORE: UBICAZIONE UBICAZIONENEL OTTIMALE: OTTIMALE: ESPERIENZA ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO ESPERIENZA ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOIL IL TITOLARE): TITOLARE): PERSONALE PERSONALE RICHIESTO RICHIESTO INVESTIMENTO INVESTIMENTO INIZIALE: INIZIALE: (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE): INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE:

90/150 90/150 PER PER YAMAMAY YAMAMAY - PER PER JAKED JAKED 50/150 50/150 PER CARPISA CARPISA - -70/90 70/90 90/150 90/150PER PER PER YAMAMAY YAMAMAY - PER PERJAKED JAKED 50/150 50/150 PER PERCARPISA CARPISA- -70/90 70/90 50.000 50.000 ABITANTI ABITANTI PER PERJAKED JAKED 50.000 50.000ABITANTI ABITANTI CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOM50.000 50.000ABITANTI ABITANTI MERCIALI MERCIALI CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMNON NON RICHIESTA RICHIESTA MERCIALI MERCIALI CENTRI CENTRI STORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMMERCIALI MERCIALI NON NON RICHIESTA RICHIESTA 3/4 3/4PERSONE PERSONE NON NONRICHIESTA RICHIESTA 3/4 3/4PERSONE PERSONE 3/4 3/4 DA DA¤PERSONE ¤PERSONE 100.000 100.000

/ LE SCHEDE /

/ LE SCHEDE /

DA DA¤ ¤100.000 100.000 DA DA¤ ¤100.000 100.000

COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO Oltre Oltrea aprodotti prodotticon con un un ottimo ottimo rapporto rapportoqualità/prezzo, qualità/prezzo, COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO

offriamo offriamo lalanostra nostra esperienza, esperienza, una una rete retediqualità/prezzo, diqualità/prezzo, professionisti professionisti Oltre Oltre a aprodotti prodotti con con un unottimo ottimo rapporto rapporto e e una una forte formazione formazione per perlanciare lanciare un un business business profi profi -Oltre Oltre aforte aprodotti prodotti con con un unottimo ottimo rapporto rapporto offriamo offriamo lalanostra nostra esperienza, esperienza, una una rete rete diqualità/prezzo, diqualità/prezzo, professionisti professionisti cuo cuo e eproduttivo. produttivo. offriamo offriamo lalanostra nostra esperienza, esperienza, una unarete rete dibusiness dibusiness professionisti professionisti e e una una forte forte formazione formazione per perlanciare lanciare un un profi profi -e e una una forte forteformazione formazioneper perlanciare lanciareun unbusiness businessprofi profi -cuo cuo e eproduttivo. produttivo. COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO cuo cuoe eproduttivo. produttivo.

COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO

NO, NO,RICHIESTA RICHIESTAFIDEIUSSIONE FIDEIUSSIONE FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO:COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO BANCARIA BANCARIADIDI¤ ¤35.000 35.000 NO, NO,RICHIESTA RICHIESTAFIDEIUSSIONE FIDEIUSSIONE FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO: BANCARIA BANCARIA DIDI¤ FIDEIUSSIONE ¤35.000 35.000 NO NORICHIESTA NO, NO, RICHIESTA FIDEIUSSIONE ROYALTY: ROYALTY: FEE FEE D’INGRESSO: D’INGRESSO: BANCARIA BANCARIADIDI¤ ¤35.000 35.000 NO NO ROYALTY: ROYALTY: 55 DURATA DURATADEL DELCONTRATTO CONTRATTO NO NO ROYALTY: ROYALTY: (IN (INANNI): ANNI): 55 DURATA DURATADEL DELCONTRATTO CONTRATTO (IN (INANNI): ANNI): 55 DURATA DURATA DEL DELCONTRATTO CONTRATTO (IN (INANNI): ANNI):

Ragione sociale: Pianoforte Holding S.p.a. - Indirizzo: Ragione Ragionesociale: sociale:Pianoforte PianoforteHolding HoldingS.p.a. S.p.a.- -Indirizzo: Indirizzo: Corso Magenta 74, 20123 Milano - Anno di fondazione Corso CorsoMagenta Magenta74, 74,20123 20123Milano Milano- -Anno Annodidifondazione fondazione attività: 2011, ma per le controllate Yamamay e Carpisa attività: attività: 2011, 2011, ma maper perlelecontrollate controllate Yamamay Yamamay e eCarpisa Carpisa Sergio Sergio Ubaldo (Responsabile (Responsabile Sviluppo Pianoforte Pianoforte Holding) Holding) 2001Ubaldo e Jaked 2009 - AnnoSviluppo di partenza del franchising: 2001 2001e eJaked Jaked 2009 2009 - -Anno Annodidipartenza del delfranchising: franchising: e-mail: e-mail: info@inticom.it info@inticom.it /partenza /info@carpisa.it info@carpisa.it vedi Ubaldo sopra - Punti vendita Sviluppo diretti: 354 al 31/05/2019* Sergio Sergio Ubaldo (Responsabile Sviluppo Pianoforte Pianoforte Holding) Holding) vedi vedisopra sopra - -(Responsabile Punti Punti vendita vendita diretti: diretti: 267 267 al al 30/04/2017* 30/04/2017* web: web:www.yamamay.com www.yamamay.com Sergio Sergio Ubaldo (Responsabile (Responsabile Pianoforte Pianoforte Holding) Holding) PuntiUbaldo vendita affiliati: 929 Sviluppo alSviluppo 31/05/2019* - *(Yamamay e-mail: e-mail: info@inticom.it info@inticom.it / /info@carpisa.it info@carpisa.it - -Punti Puntivendita vendita affiliati: affiliati:1.002 1.002 alwww.jacked.com al30/04/2017* 30/04/2017* - -*(Yama *(Yama -www.carpisa.com www.carpisa.com / / www.jacked.com e-mail: e-mail: info@inticom.it info@inticom.it /info@carpisa.it info@carpisa.it + Carpisa + Jaked sia in italia /che estero). Punti vendita www.yamamay.com www.yamamay.com may may+ +Carpisa Carpisa+web: +web: Jaked Jaked sia siaItalia Italiache cheestero) estero) web: web:www.yamamay.com www.yamamay.com totali: 1283. www.carpisa.com www.carpisa.com / /www.jacked.com www.jacked.com www.carpisa.com www.carpisa.com/ /www.jacked.com www.jacked.com

ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI UOMO Ragione sociale: Del Mare 1911 SpA - Indirizzo: Via Mecenate 75 20138 Milano - Anno di fondazione: 1980 - Anno partenza franchising: 2019 - Punti vendita diretti: 12 - Punti vendita affiliati: 0 - Punti vendita diretti (estero): 1 - Punti vendita affiliati (estero): 0

COSA COSACERCHIAMO CERCHIAMO

SUPERFICIE SUPERFICIEMEDIA MEDIADEL DELP.V. P.V. (IN (INMQ): MQ):

90/150 90/150 PER PER YAMAMAY YAMAMAY - 50/150 50/150PER PERCARPISA CARPISA- -70/90 70/90 PER PERJAKED JAKED

BACINO BACINOD’UTENZA: D’UTENZA:

50.000 50.000ABITANTI ABITANTI

PUNTO VENDITA: 100-120 MQ

UBICAZIONE UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE:

CENTRI CENTRISTORICI, STORICI,CENTRI CENTRICOMCOMMERCIALI MERCIALI

BACINO DI UTENZA: SUPERIORE A 50MILA ABITANTI

ESPERIENZA ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE:

NON NONRICHIESTA RICHIESTA

PERSONALE PERSONALERICHIESTO RICHIESTO (COMPRESO (COMPRESOILILTITOLARE): TITOLARE):

3/4 3/4PERSONE PERSONE

INVESTIMENTO INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE:

DA DA¤ ¤100.000 100.000

COSA CERCHIAMO

UBICAZIONE OTTIMALE: CENTRI COMMERCIALI, CENTRI STORICI E STRADE AD ELEVATO AFFLUSSO PEDONALE. PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): 2/4

COSA COSAOFFRIAMO OFFRIAMO ESPERIENZA NEL SETTORE: AUSPICATA MA NON NECESSARIA

Oltre Oltrea aprodotti prodotticon conun unottimo ottimorapporto rapportoqualità/prezzo, qualità/prezzo, offriamo offriamolalanostra nostraesperienza, esperienza,una unarete retedidiprofessionisti professionisti e euna unaforte forteformazione formazioneper perlanciare lanciareun unbusiness businessprofi profi -cuo cuoe eproduttivo. produttivo.

COSA COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO FEE FEED’INGRESSO: D’INGRESSO:

NO, NO,RICHIESTA RICHIESTAFIDEIUSSIONE FIDEIUSSIONE BANCARIA BANCARIADIDI¤ ¤35.000 35.000

ROYALTY: ROYALTY:

NO NO

DURATA DURATADEL DELCONTRATTO CONTRATTO (IN (INANNI): ANNI):

55

43 43 43

INVESTIMENTO INIZIALE DA: 100-120 MILA EURO FATTURATO MEDIO ANNUO: 7000 EURO/MQ

COSA OFFRIAMO Diritto all’uso del Brand e Concept store. Gestione CRM eTessera Fedeltà. Ingegnerizzazione dei processi interni ed esterni tramite software gestionali. Esclusività di zona. Formazione Iniziale e continuativa su prodotti e tecniche di vendita. Pubblicità a livello nazionale. Coordinamento attività di marketing. Indirizzo di visual merchandising. Per le prime due collezioni il reso dell’invenduto è totalmente gratuito.

COSA CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO: 5.000 EURO

Sergio SergioUbaldo Ubaldo(Responsabile (ResponsabileSviluppo SviluppoPianoforte PianoforteHolding) Holding) e-mail: e-mail:info@inticom.it info@inticom.it/ /info@carpisa.it info@carpisa.it web: web:www.yamamay.com www.yamamay.com www.carpisa.com www.carpisa.com/ /www.jacked.com www.jacked.com

ROYALTIES: NESSUNA DURATA DEL CONTRATTO 5 (IN ANNI):

MPLESSIMPLESSIALMENO ALMENO N UNVALOVALO-

VA (IVA O SOTRATRAGIO O

Giovanni Mantriota tel: 334.9455497 email: g.mantriota@delmare1911spa.com web: www.delmare1911spa.com

CONDA ECONDA UISTATA. STATA.

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/ LE SCHEDE /

MAR LA MonO azione

: 1994 Ghivizdi fon- Punti ti ven ero): 2

/ LE SCHEDE /

RETAIL CALZATURE E LIBRI ACCESSORI

NUTRIZIONE E DIETETICA

Ragione sociale: Retail S.p.a. Gruppo IMAC Spa Sociale :Reda Mondadori Retail- spa - Indirizzo : ViaIndirizzo: Via Menocchia, 27 -63062 dell’AA. Mondadori, 1 20090 Segrate (MI) -- Montefiore Anno di partenza so (AP) Anno di fondazione attività: 2002 Anno del franchising: ottobre 1998 - Punti vendita diretti: 31dipartenza del franchising: - vendita Punti vendita diretti: Punti vendita affiliati: 550 -2012 Punti Bookclub: 20 3 - Punti vendita affiliati: 155 152

Ragione sociale Naturhouse S.r.l. - Indirizzo: Sede legale Via F. Fellini, 6 - 44122 Ferrara - Anno di fondazione attività: 1986 - Anno di partenza franchising: 1997 - Punti vendita diretti: 47 52 - Punti vendita affiliati: 406 418 - Punti vendita affiliati all’estero: 1.688 - Punti vendita diretti all’estero: 200

COSA CERCHIAMO COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA: SUPERFICIE MEDIA DEL P.V. BACINO (IN MQ): D’UTENZA:

NTI;

BACINO D’UTENZA: UBICAZIONE OTTIMALE:

Q O A MO)

UBICAZIONE OTTIMALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:

A DO-

PERSONALE RICHIESTO ESPERIENZA NEL SETTORE: (COMPRESO IL TITOLARE): INVESTIMENTO INIZIALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): FATTURATO MEDIO ANNUO: INVESTIMENTO INIZIALE:

IA; ¤ ARE 400/

A PARTIRE DA 20

BACINO D’UTENZA:

ALMENO 5.000 ABITANTI

UBICAZIONE OTTIMALE:

ZONA COMMERCIALE ALTA PEDONABILITÀ

ESPERIENZA NEL SETTORE:

NON RICHIESTA

¤ 70.000/100.000 ADDETTI DA 1 A 3

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):

1/2

¤ 400.000/500.000 DA ¤ 400 A ¤ 700/MQ

INVESTIMENTO INIZIALE:

A PARTIRE DA ¤ 10.000

ESPERIEN

FATTURATO MEDIO ANNUO:

¤ 120.000/360.000

PERSONA (COMPRES

DURATA DEL CONTRATTO COSA (IN ANNI):

PAGAMENTO ARREDO/ ALLESTIMENTO:

LEASING

FEE D’INGRESSO:

NESSUNA

ROYALTIES:

UBICAZIO

INVESTIM

FATTURAT

COSA CHIEDAMO FEE D’INGRESSO:

NO (C’È SOLO UN CANONE ANNUALE DI AFFILIAZIONE DI ¤ 600)

ROYALTY:

NO

DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):

5

6+3 ANNI

¤ 50.000

BACINO D

Investimento iniziale minimo, alta redditività, know how gestionale consolidato e di successo, formazione pre-apertura e assistenza commerciale continuativa, prodotti esclusivi con zona in esclusiva, settore in crescita esponenziale.

CHIEDIAMO

FIDEJUSSIONE BANCARIA:

PUNTO VE

COSA OFFRIAMO

- Progetto chiavi in mano COSA OFFRIAMO - Know how specifico di settore - Marketing Prodotto Made in Italy. Margine garantito del 40%. Reso - Supporto locale dell’invenduto. Riassortimenti online. Progettazione del punto vendita gratuita. Servizio di trainer e assistenCOSA CHIEDIAMO za Visual Merchandising. Software di gestione gratuito. Comunicazione da leader nazionale in tv, radio, stampa, ¤ 20.000 FEE D’INGRESSO: redazionali, affissioni. Iniziative per comunicare l’ope ning del negozio. Fidelity Card ed azioni di direct mar1% ai clienti fidelizzati. ROYALTY: keting con invio di sms e dem

eam di a della la for”. Una affilia ori peree compreottare. o nella oene. e arsonale rchandirect clienti li.

Ragione s zucchelli, fondazion chising: 2 diretti: 91 vendita a

PUNTO VENDITA:

¤ 5.000/MQ COSA OFFRIAMO

IALE

VEND DA S LIQUID

COSA CERCHIAMO

85/150 MQ DA 50 A 100 A PARTIRE DA 15.000 ABITANTI DA 10MILA A 50MILA CENTRI STORICI CITTADINI/ ABITANTI CENTRI COMMERCIALI CENTRO COMMERCIALE, NON NECESSARIA CENTRO STORICO, VIE COMMERCIALI 2 NON RICHIESTA

FATTURATO MEDIO ANNUO:

AL NE

/ LE SCHEDE /

/ LE SCHEDE /

Un suppo keting, al vestiamo centro di a formare sti. Il mix aula, con ta, che gi affiancati zione un cation.

NESSUNA Dario De Giacomo Leonardo Gazza

Tel. 335.6883151 dario.degiacomo@mondadori.it

6 DURATA CONTRATTO (IN email: leonardo.gazza@mondadori.it web: www.mondadoriretail.com ANNI):

FEE D’ING

web: www.mondadoriretail.com

Raffaello Pellegrini Num. verde: 800 090 532 / Fax: 0532-906699 e-mail: franchising@naturhouse.it web: www.naturhouse.it

ROYALTY:

DURATA D (IN ANNI)

Ufficio sviluppo Tel. 0735-99241 e-mail: info@redaretail.com web: www.igieco.it

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49

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/ LE SCHEDE /

/ LE SCHEDE /

VENDITA VENDITA DI DI OCCHIALI OCCHIALI DA DA VISTA, VISTA, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, DA SOLE, LENTI A CONTATTO, LIQUIDI LIQUIDI EE SOLUZIONI, SOLUZIONI, ACCESSORI ACCESSORI Ragione Ragionesociale: sociale:NAU NAUSpa Spa- -Indirizzo: Indirizzo: via via S.S. ee P.P. MazMazzucchelli,77- -21043 21043- -Castiglione CastiglioneOlona Olona(Va) (Va)- -Anno Annodi di zucchelli, fondazioneattività: attività:2004 2004- -Anno Annodidipartenza partenzadel delfranfranfondazione chising:2007 2005- -Punti Puntivendita venditatotali: totali:167 140- -Punti Puntivendita vendita chising: diretti: diretti:9185- -Punti Puntivendita venditaaffiliati affiliatiininItalia: Italia:60 55 - - Punti Punti vendita venditaall’estero: all’estero:16 10

COSA COSA CERCHIAMO COSACERCHIAMO CERCHIAMO

ABBIGLIAMENTO Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Anno di partenza del franchising: 2008 - Punti vendita diretti: 161 161 160 -- Punti Punti vendita vendita affiliati affiliati in in Italia: Italia: 126 83 - Punti 125 vendita affiliati all’estero: 48 55 50

COSA COSA CERCHIAMO CERCHIAMO PUNTO VENDITA:

DA 300 A 1.200

BACINO D’UTENZA:

DA 20.000 ABITANTI IN SU

UBICAZIONE OTTIMALE:

CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO

PUNTOVENDITA: VENDITA: PUNTO VENDITA: PUNTO

80/100MQ MQ 80/100 MQ 80/100

BACINOD’UTENZA: D’UTENZA: BACINO D’UTENZA: BACINO

70.000ABITANTI ABITANTI(MINIMO) (MINIMO) 70.000 ABITANTI (MINIMO) 70.000

ESPERIENZA NEL SETTORE:

NON RICHIESTA

UBICAZIONEOTTIMALE: OTTIMALE: UBICAZIONE OTTIMALE: UBICAZIONE

CENTRISTORICI STORICIDI DICITTÀ CITTÀ CENTRI STORICI DI CITTÀ CENTRI CENTRICOMMERCIALI COMMERCIALIDI DI OOCENTRI CENTRI COMMERCIALI DI O MEDIEE GRANDIDIMENSIONI DIMENSIONI MEDIE EEGRANDI GRANDI DIMENSIONI MEDIE

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):

IN BASE AL BUDGET

ESPERIENZANEL NELSETTORE: SETTORE: ESPERIENZA NEL SETTORE: ESPERIENZA

NONRICHIESTA RICHIESTA NON RICHIESTA NON

INVESTIMENTO INIZIALE:

2 300/MQ PERARREDI GLI ARREDI ¤ 300/M € PER E LUCI

PERSONALERICHIESTO RICHIESTO PERSONALE RICHIESTO PERSONALE (COMPRESOIL TITOLARE): (COMPRESO ILILTITOLARE): TITOLARE): (COMPRESO

44 4

FATTURATO MEDIO ANNUO:

€ DA € 2.800 A € 3.500 AL M2 ¤ 3.500/MQ

INVESTIMENTOINIZIALE: INIZIALE: INVESTIMENTO INIZIALE: INVESTIMENTO

100.000 100.000 ¤¤ ¤100.000

FATTURATOMEDIO MEDIOANNUO: ANNUO: FATTURATO MEDIO ANNUO: FATTURATO

DA¤¤ ¤5.000 5.000A 10.000 DA 5.000 AA¤¤ ¤10.000 10.000 DA ALMQ, MQ,IN INRAPPORTO RAPPORTO AL MQ, IN RAPPORTO AL ALL’UBICAZIONEDEL DELPV PVE ALL’UBICAZIONE DEL PV EE ALL’UBICAZIONE DELBACINO BACINODI DIUTENZA UTENZA DEL BACINO DI UTENZA DEL

COSA OFFRIAMO COSAOFFRIAMO OFFRIAMO COSA Unsupporto supportoampio ampioche cheva vadalla dallacomunicazione comunicazioneeemarmarUn keting,alla allaricerca ricercadel delpersonale personaleeealla allaformazione. formazione. InInketing, vestiamo ilil 5% 5% del del fatturato fatturato sulle sulle persone persone nel nel nostro nostro vestiamo centrodidiformazione, formazione, dove dove organizziamo organizziamo corsi corsi mirati mirati centro formaredei deivenditori venditoricompleti, completi,preparati preparatied edentusiaentusiaa aformare sti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate sti. Il mix della formazione prevede sia delle giornate inin aula,con conapprofondimenti approfondimentispecifici specificieetecniche tecnichedi divendi vendi-aula, ta,che chegiornate giornateininnegozio, negozio,dove dovei ineo neoassunti assuntivengono vengono ta, affiancatidai daipiù piùesperti. esperti. Inoltre Inoltre mettiamo mettiamo aa disposi disposi- affiancati zioneun unsupporto supportodedicato dedicatoper perscegliere sceglierelalamiglior migliorlolozione cation. cation.

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COSA COSA CHIEDIAMO CHIEDIAMO FEE D’INGRESSO:

NON RICHIESTA

ROYALTY:

NON RICHIESTE

DURATA DEL CONTRATTO (IN ANNI):

5 5 ANNI RINNOVABILI

COSA CHIEDIAMO COSACHIEDIAMO CHIEDIAMO COSA FEED’INGRESSO: D’INGRESSO: FEE FEE D’INGRESSO:

¤10.000 10.000 ¤¤ 10.000

ROYALTY: ROYALTY: ROYALTY:

5% 5% 5%

DURATADEL DELCONTRATTO CONTRATTO DURATA DURATA DEL CONTRATTO (INANNI): ANNI): (IN (IN ANNI):

RINNOVABILE 5,5,RINNOVABILE RINNOVABILE 5, SCADENZASENZA SENZA AASCADENZA SCADENZA A SENZA ULTERIORI COSTI ULTERIORI COSTI COSTI ULTERIORI

Tel. +39 081.3123111 / Fax: +39 081.3123022 Tel. +39 081.3124000 e-mail: info.franchising@piazzaitalia.it info@franchising@piazzaitalia.it e-mail: e-mail: l.caracci@piazzaitalia.it email: l.caracci@piazzaitalia.it web:www.piazzaitalia.it www.piazzaitalia.it web:

Gianluca Nolli Gianluca Nolli Tel. 0331-86.12.33 Tel. 0331-86.12.33 e-mail:franchising@nau.it franchising@nau.it e-mail: web:www.nau.it www.nau.it web:

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/ LE SCHEDE /

/ LE SCHEDE /

ABBIGLIAMENTO E SCARPE DA DONNA, BORSE CALZATURE BAMBINO E ACCESSORI

ABBIGLIAMENTO, CALZATURE E ACCESSORI BAMBINO/A 0-14 ANNI

Ragionesociale: sociale:PRIMADONNA Reda Retail S.p.a. Gruppo IMAC Spa Ragione SPA -- Indirizzo: S.P. 231 - Indirizzo via Menocchia, 27 -di63062 - Montefiore Km 5,2 70032: Bitonto (Ba) - Anno partenza del frandell’Aso2006 (Ap)--Punti Annovendita di fondazione 1976 - Anno chising: diretti: attività: 152 - Punti vendita di partenza franchising: Punti vendita diretti: affiliati: 241 - Punti Vendita 2008 totali: -393 3 - Punti vendita affiliati: 381 373 - Punti vendita affiliati all’estero: 37 COSA CERCHIAMO

Ragione sociale: Piazza Italia S.p.a. - Indirizzo: Palazzina Piazza Italia - Interporto Campano di Nola, Lotto D1 - 80035 Nola (Na) - Anno di fondazione attività: 1993 - Partenza del franchising progetto kids: nov. 2011 - Punti vendita diretti con reparto kids: 150 - Punti vendita affiliati con reparto kids: 103 106 - Punti vendita affiliati all’estero con reparto kids: 39 40

150/250 MQ

BACINO D’UTENZA:

20.000 ABITANTI

UBICAZIONE OTTIMALE:

CENTRO COMM.LE/PARCO COMM.LE/ STAND ALONE/CENTRO STORICO

ESPERIENZA NEL SETTORE:

NON RICHIESTA

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):

2 + TITOLARE

INVESTIMENTO INIZIALE:

Q2 PER ARREDI E LUCI € 300/MQ

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DA € 2.800 A € AL 3.500 € 3.000/3.500 MQAL M2

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COSA CERCHIAMO 100 MQ (+ 40 PER DEPOSITO)

PUNTO VENDITA:

COSA CERCHIAMO PUNTO VENDITA:

/ LE SCHEDE /

BACINO PUNTO D’UTENZA: VENDITA:

35MILA DA 100ABITANTI A 250 MQ

UBICAZIONE OTTIMALE: BACINO D’UTENZA:

STRADE PRINCIPALI, DA 10.000 A 50.000CENTRI ABITANTI COMMERCIALI

UBICAZIONE OTTIMALE: ESPERIENZA NEL SETTORE:

CENTRO CITTÀ, CENTRO NON RICHIESTA CENTRO COMMERCIALE, STORICO, VIE COMMERCIALI IN MEDIA 3/4 FULL TIME EQUIVALENTI NON RICHIESTA

PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE): ESPERIENZA NEL SETTORE: INVESTIMENTO INIZIALE: PERSONALE RICHIESTO (COMPRESO IL TITOLARE):

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/ EVENTI /

Dal 24 al 26 ottobre 2019 a Fieramilanocity

IL 34° SALONE FRANCHISING MILANO Torna l’evento che permette a tutti di sviluppare il proprio business

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iù di 17mila visitatori, registrando un +15% rispetto alla precedente edizione. Ben 200 gli espositori, con una superfice espositiva aumentata del 18%. Questi i numeri in crescita costante del Salone Franchising Milano che, in vista della 34esima edizione, si fa portavoce di un compar-

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to in piena salute. Ed è con queste ottime premesse che Campus Fandango Club, agenzia di event management specializzata nella creazione e gestione di grandi eventi, con il patrocinio della Regione Lombardia e grazie alla collaborazione del Main Partner Assofranchising e dei partner


/ EVENTI /

con Scalo Milano, outlet a 15 minuti dal centro cittadino, che offre il meglio della moda, della ristorazione e del design e partner tecnico dell’evento per il triennio 2018-2020. Infine, con la terza edizione, torna Re.Start - Smart Up Your Business, il talent show di SFM grazie al quale verranno selezionate e premiate le migliori nuove idee legate al mondo del retail & franchising, trasformando concretamente dei sogni in realtà. Per pensare in grande e guardare al futuro!

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istituzionali Confimprese e Federfranchising, dà appuntamento a tutti dal 24 al 26 ottobre presso Fieramilanocity, per una tre giorni piena di contenuti tutti volti al business e al suo incremento.

Organizzato da Campus Fandango Club con Fiera Milano 24-26 ottobre 2019 Fieramilanocity – pad. 3 Per info: www.salonefranchisingmilano.com

UN EVENTO NELL’EVENTO: RET@IL INNOVATION FORUM

Appuntamento clou di questo 2019 sarà il Ret@ il Innovation Forum: un vero e proprio evento nell’evento con panel specifici a numero chiuso, relatori d’eccezione italiani ed internazionali ed aziende leader del settore. La prima vetrina fisica in Italia per vivere e scoprire le più importanti e innovative proposte del mercato retail, un settore in costante crescita che ad oggi, solo in Italia, vale oltre 290 miliardi. TANTE LE INIZIATIVE DI GRANDE INTERESSE

Tra le conferme della passata edizione anche quest’anno il Salone si avvarrà della partnership

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Fiere ed eventi seguici sui social o sul sito per sapere dove trovarci. Partecipiamo a o organizziamo manifestazioni per far conoscere il mondo del franchising e le migliori aziende

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Magazine ogni mese storie, focus, approfondimenti, interviste che puoi trovare nelle migliori edicole, in aeroporti e stazioni, nelle librerie e nella GDO

Sito totalmente rinnovato con le nuove schede tecniche, i report settoriali e finanziari, offre ogni giorno le informazioni piĂš complete per chi vuole investire nel mondo del franchising

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/ MARKETING /

Alcune regole di base, in particolare per Instagram, su come utilizzali

GLI HASHTAG OSSIA LA PAROLA CHIAVE Bisogna pensare sempre a ciò che le persone che vorreste raggiungere possano cercare. Ăˆ necessario riflettere su cosa rappresenti al meglio il nostro post

di Mattia Nicoletti*

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/ MARKETING /

tate i siti che consentono di fare ricerche sugli hashtag di settore. Provate a ragionare con il pensiero laterale e create degli hashtag coerenti. Sperimentare coi post

Quando si mettono dei post su Instagram, alternare gli hashtag è fondamentale, inserirne un numero più elevato, poi un numero inferiore, e attraverso le statistiche verificare poi le performance. Gli hashtag perfetti non esistono

Instagram, come facebook, cambia continuamente. Gli algoritmi evolvono, e un insieme di hashtag dalle alte performance, domani potrebbero non funzionare. Tanto più che Instagram penalizza tutti gli utenti che utilizzano sempre gli stessi hashtag. Le variabili sono infinte

O

ggi il termine hashtag è compreso da tutti. Secondo wikipedia la prima volta ad essere utilizzato è stato nel 2007 ma è nel 2009 che Twitter lo ha fatto diventare strategico. Poi oggi sono utilizzati specialmente su Instagram. Gli hashtag non sono nient’altro che (per farla breve) delle parole chiave precedute da un “hash”, il cancelletto, che indicizzano una serie di contenuti. Tanto più questi hashtag sono generali, ad es. #food, e tanto più generano in una ricerca un numero di risultati elevato. Cosa significa? Vuol dire che (premettendo sappiate utilizzare Instagram o Twitter) ogni volta che si posta un contenuto si scelgano i giusti hashtag. Ma come si fa? Ecco alcune regole base, in particolare per Instagram (Twitter in Italia è usato soprattutto da giornalisti, opinion leader, celebrities…) su come utilizzare gli hashtag.

Ipotizziamo che si sia trovato un mix di hashtag che generi delle ottime performance. Ma che improvvisamente non sembrino funzionare più. Le domande che ci si deve porre è anche sul contenuto, sull’orario in cui si posta, sul copy che si utilizza, sulla coerenza che il contenuto ha con gli hashtag. Sui social nulla è certo, la sperimentazione continua.

*Creative marketing strategist and producer – Dreamcatchers Entertainment

Non esagerare

Il limite di hashtag è 30, ma non bisogna necessariamente utilizzarli tutti. L’ideale è non più di 15, ma pensati. Se si posta una foto di un piatto di spaghetti meglio utilizzare #gourmet che #spaghetti. Bisogna pensare sempre a ciò che le persone che vorreste raggiungere possano cercare. È necessario riflettere su cosa rappresenti al meglio il nostro post. Fare ricerche

Verificate che hashtag vengono utilizzati dai concorrenti (pensando in ottica business), sfrut-

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/ NEW CONCEPT /

RIDURRE GLI SPAZI USANDO IL DIGITALE COME SCAFFALE VIRTUALE Il caso Pontofrio Digital a San Paolo in Brasile è un esempio di retailer leader nell’elettronica che continua a selezionare le tecnologie a supporto in base ai risultati e anche ai feedback del team di negozio, senza lasciare spazio a soluzioni magari di impatto scenico, ma poco pratiche o utili di Fabrizio Valente*

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/ NEW CONCEPT /

I

l retailer leader brasiliano nell’elettronica Via Varejo ha lanciato da poco un nuovo concept store, più compatto (solo 170 mq), che espone una selezione limitata di prodotti, soprattutto novità e bestseller, per ciascuna delle categorie, offrendo anche grazie a vari schermi l’accesso online all’enorme catalogo di referenze disponibili (ben un milione e mezzo). Try before buy

Il negozio offre in tutti i reparti la possibilità di sperimentare i prodotti, in modo reale o virtuale. Cucine e frigoriferi sono accesi e nel piccolo elettrodomestico ad esempio è stato creato l’angolo con lo specchio e le prese per testare le piastre per i capelli. Nel reparto cucine invece l’uso della Virtual Reality consente di visualizzare le soluzioni nel proprio ambiente domestico. Si stanno sperimentando varie soluzioni di Intelligenza Artificiale per creare sistemi di analitics in grado di orientare costantemente le strategie che riguardano le leve del retail mix. Grazie ai prezzi digitali Ponto Frio sta sperimentando politiche di pricing dinamico, in base a vari fattori analizzati e obiettivi e usa il riconoscimento visivo per i clienti di fronte ai video wall per decidere quali video proiettare.

no interesse per un prodotto vengono registrati e se la vendita si conclude online viene riconosciuta all’addetto che l’aveva avviata. Come alternativa alle classiche indagini di NPS si sta ad esempio testando un software che consente il riconoscimento facciale dei clienti in ingresso e in uscita dal negozio per registrarne la soddisfazione, valutando il gap inizio-fine. Il concept viene rimodulato ogni 3 mesi in base ai risultati e alle analisi dei responsabili, oltre al calendario che offre a turno ai partner fornitori lo spazio dedicato agli shop-in-shop.

Engagement

Downsizing

Per motivare il team di negozio a un approccio proattivo ma non invadente, i clienti che mostra-

Esempio di successo di downsizing, il Pontofrio Digital è un concept che sta già ottenendo risultati

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/ NEW CONCEPT /

Caso tratto dalla ricerca internazionale di Kiki Lab – Ebeltoft Group, Retail Innovations 13

molto superiori alla catena in relazione alla superficie. L’uso delle ultime tecnologie genera traffico e facilita la conversione, oltre a supportare il team nelle relazioni e nelle vendite.

Pontofrio Digital concept – Brasile San Paolo Ridurre gli spazi usando il digitale come scaffale virtuale: questa la ricetta di successo di Pontofrio, che nell’ultimo concept sperimenta anche il riconoscimento facciale per analizzare la soddisfazione dei clienti.

Sfida: continuare a selezionare le tecnologie a supporto in base ai risultati e anche ai feedback del team di negozio, senza lasciare spazio a soluzioni magari di impatto scenico, ma poco pratiche o utili.

Area chiave Omniexperience Tendenza complementare Engagement; Downsizing; Try before buy Info chiave • test store elettronica ed elettrodomestici • 2018: apertura • 170 mq Gruppo Via Varejo • 2 insegne: Casas Bahia e Ponto Frio • 1.000+ negozi • 1.500.000 referenze ecommerce • 8 mld $ fatturato 2017 (n.1 in Brasile) • ecommerce: 30% del fatturato

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*Founder e AD di Kiki Lab – Ebeltoft Italy


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/ COMUNICAZIONE /

L’acquisto non è più un’attività fine a se stessa, ma è un’azione ricca di segni e significati simbolici

INFLUENCER VS VIRTUAL INFLUENCER Dalla celebrity endorser all’influencer, una sorta di celebrità on-line che con la credibilità, l’autorevolezza e il carisma tipici di un opinion leader ha la capacità di influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori di Stefania Giuseppetti

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/ COMUNICAZIONE /

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a quando il consumo ha assunto un ruolo emotivo e simbolico, oltre che funzionale, le aziende hanno strutturato le campagne di comunicazione non solo per offrire il semplice prodotto, ma esperienze e modelli da imitare e a cui ispirarsi. IL CONSUMATORE CREA LA PROPRIA IDENTITÀ, DANDO UN SENSO ALLA PROPRIA ESISTENZA

Il consumatore è “in cerca di esperienze più che di prodotti, di sensazioni e di emozioni più che di valori d’uso” [“Il nuovo consumatore: verso il postmoderno” Giampaolo Fabris, prima pubblicazione 2003, Franco Angeli editore] e l’acquisto non è più un’attività fine a se stessa, ma è un’azione ricca di segni e significati simbolici. Ed è grazie a questi particolari segni e simboli trasferiti in un determinato brand o prodotto oggetto dell’acquisto, che il consumatore crea la propria identità, dando un senso alla propria esistenza. ANCHE LE AZIENDE SI SONO ADEGUATE ALLE TRASFORMAZIONI

In questo contesto le aziende hanno integrato i contenuti razionali con storie per comunicare alla sfera più profonda delle emozioni e lo hanno fatto anche attraverso quelle figure alle quali il consumatore avrebbe voluto ardentemente assomigliare. Tanto più forte è l’associazione tra la personalità di quelle figure “testimonial” e la marca o il prodot-

to, tanto maggiore è l’efficacia della campagna in termini di approvazione, consenso e propensione all’acquisto. IL WEB HA CAMBIATO LE DINAMICHE DI VENDITA E ACQUISTO

Da quanto il web ha preso il sopravvento all’interno della società contemporanea le dinamiche sono cambiate. Dalla celebrity endorser, il divo del cinema hollywoodiano del Novecento, all’influencer, una sorta di celebrità on-line che con la credibilità, l’autorevolezza e il carisma tipici di un opinion leader, ma, soprattutto, con un pubblico a seguito più o meno ampio, ha la capacità di influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori. Infatti, si serve del web per condividere contenuti su deter-

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/ COMUNICAZIONE /

minate tematiche o aree di interesse, di cui possiede un elevato grado di competenza, lanciando mode e tendenze. INFLUENCER: PORTAVOCE DEI MESSAGGI AZIENDALI

La figura dell’influencer non si limita a comunicare il prodotto all’interno di uno spazio pubblicitario, ma si fa portavoce dei messaggi aziendali anche in altri contesti: nel fotografare le sue esperienze racconta la sua vita, che è quella che tutti vorrebbero avere, ed è così che accresce anche l’iconicità del brand. LA NASCITA DEI COMPUTER-GENERATED INTELLIGENCE INFLUENCER

Associare un volto noto ad un prodotto o a una marca è un’operazione molto delicata, perché ogni star ha una storia alle spalle che l’ha resa celebre. Pertanto, la scelta di un legame con un personaggio famoso, da parte di un’azienda, può avere esiti più o meno felici, addirittura fatali al suo destino. Una soluzione a questo ipotetico inconveniente, sono i “virtual influencer”, che Wired (rivista mensile statunitense nota anche come “La Bibbia di Internet”) indica, con più precisione, come computer-generated intelligence influencer. A differenza degli influencer umani, quelli virtuali – dal momento che esistono solo nelle immagini generate al computer – non hanno una vita propria e possono assicurare all’azienda di non incorrere in brutte soprese che possono danneggiarla. ALCUNI ESEMPI DI AUTOREVOLI AZIENDE

KFC (Kentucky Fried Chicken), una delle più grandi catene di fast food al mondo, specializzata nel pollo fritto, ha ridato vita alla figura del suo fondatore, il colonnello Harland Sanders. Dal volto del brand, oggi il colonnello vive e interagisce con le persone, dispensa citazioni motivazionali e si lascia fotografare mentre cucina, mentre lavora o mentre incontra altri influencer come lui. Erica (il primo androide creato dall’Università di Osaka), adottata da Gucci, ha indossato capi d’abbigliamento e accessori del brand per una cam-

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pagna di influencer marketing rivolta al mercato cinese, su WeChat. Lil Miquela, nata nel 2016, oggi su Instagram è seguita da oltre un milione e mezzo di utenti. Sempre su Instagram Shudu dice di essere la prima top model digitale, con centosettantacinque mila follower. E ancora, è recente la nascita di Liv, che, creata da Publicis Conseil, ha appena lanciato il nuovo Suv Kadjar di Renault in Gran Bretagna. Figure virtuali, tridimensionali, rese più umane se sovrapposte al mondo reale che ci circonda. REALE E VIRTUALE SONO DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA

La divergenza tra “reale” e “virtuale” spesso viene letta come l’opposizione “vero” e “falso”. Ma non è proprio così. Siamo ormai nell’epoca in cui reale e virtuale sono due facce di una stessa medaglia: si interfacciano e confondono tra loro senza conoscere cesure e confini.


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/ FINANZA & LEGALE /

Ancora conferme dai Tribunali: no alla concorrenza interna

NEL FRANCHISING NON SI GIOCA A ZONA In assenza di esplicita delimitazione di esclusiva territoriale, ci si chiede se l’affiliante nel franchising è libero di aprire punti vendita con altri affiliati in zone a suo piacere, anche in prossimità a precedenti affiliati di Mirco Comparini

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/ FINANZA & LEGALE /

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on esito a segnalare come chi redige quanto state per leggere sia tra i professionisti e tra gli autori che da anni pongono evidenza questa “stortura” esistente nei rapporti di franchising sulla tematica specifica. Una forzatura che ricorda la tematica dell’assenza di know how e la prima sentenza storica del Tribunale di Ferrara pubblicata proprio su AZ Franchising a firma dello scrivente, da sempre convinto di quanto affermato da tale Tribunale e da altri a seguire. Chi ha avuto modo di affrontare con il sottoscritto il tema qui trattato in termini professionali o in corso di seminari o convegni, può benissimo identificare quanto da me asserito nel corso di tali trattazioni. A gennaio 2019 il Tribunale di Milano ha avuto modo di confermare quanto già oggetto di decisione nel marzo 2017. In quest’ultimo caso, l’azione era stata originariamente intrapresa da un affiliato che contestava all’affiliante (marchio internazionale) di aver stipulato un contratto con altro soggetto per la apertura di un altro punto vendita monomarca, di dimensioni superiori, nelle adiacenze del negozio gestito dallo stesso affilato. Per questo motivo chiedeva la risoluzione del contratto per inadempimento. L’affiliante contestava tale richiesta in considerazione che il contratto

non prevedeva alcuna esclusiva di zona. Il punto della contesa era dunque se in assenza di esplicita delimitazione di esclusiva territoriale, l’affiliante nel franchising sia o meno libero di aprire punti vendita con altri affiliati in zone a suo piacere, anche in prossimità a precedenti affiliati. La norma e la “zona”

La norma (L.129/2004) richiama la zona/territorio in due parti del testo: • all’articolo 1, comma 1, “…inserendo l’affiliato

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/ FINANZA & LEGALE /

in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio…”; all’articolo 3, comma 4 (“Il contratto deve inoltre espressamente indicare: (…), lettera c), “l’ambito di eventuale esclusiva territoriale sia in relazione ad altri affiliati, sia in relazione a canali ed unità di vendita direttamente gestiti dall’affiliante”).

I presupposti per la pronuncia del Tribunale

Il presupposto, troppo spesso dimenticato, è che il franchising o affiliazione commerciale ha natura di contratto – almeno parzialmente – a comunità di scopo, nel senso che pur essendovi una corrispettività delle prestazioni, la caratteristica tipica di tale contratto è quella di regolare una attività commerciale, quella dell’affiliante, con partecipazione dell’affiliato. A ciò si deve aggiungere la funzione di scambio tipica del rapporto contrattuale, il pagamento di royalties o corrispettivi, la prestazione di servizi, ma presupposto di questo è la collaborazione per una attività commerciale, dagli utili della quale derivano gli utili tanto

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dell’affiliato, che dell’affiliante. Nella sentenza del 2017, l’affiliato imputava all’affiliante un inadempimento ex articolo 1176 c.c. (Diligenza nell’adempimento), ovvero un comportamento di malafede che non è direttamente contrastante, né con la legge 129 del 2004 (art.3, c.4, lett.c), né con il contratto di franchising che, nel caso specifico, non prevedeva alcuna esclusiva. Tuttavia, il Tribunale evidenziava come altro sia l’inadempimento per diretto contrasto con il contratto o con la legge e altro sia l’inadempimento dell’obbligo di buona fede. Una circostanza veramente assurda che vede coinvolti molti professionisti che legalmente assistono il franchisor è quella di cooperare con questi ultimi ritenendo di poter agire in totale e piena libertà con un concetto semplicistico che si basa sull’assunto “basta scriverlo sul contratto”, una modalità operativa dettata, prevalentemente, sulla filosofia del “occorre accontentare il cliente”, senza lungimiranza e prevenzione professionale. Ecco che diventa importantissimo quanto il Tribunale esprime al riguardo.


/ FINANZA & LEGALE /

Infatti, dice il Tribunale, non si può negare che la L.129/2004, indipendentemente da quanto previsto dall’art.3, abbia come scopo anche la distribuzione territoriale dell’attività economica. Ciò è dato dal contenuto dell’articolo 1, sopra riportato, ma specifica un “ma”, appunto. Come deve operare un franchisor

Secondo il Tribunale, costituisce corretta prassi commerciale quella di studiare la rete di distribuzione in modo accorto perché non abbia punti vendita troppo vicini che si facciano concorrenza da sé e perché non lasci scoperte zone in cui possa esservi domanda delle merci offerte. Al contrario, una scorretta distribuzione territoriale, specie se intenzionalmente scorretta, è equiparabile ad un cattivo adempimento proprio perchè l’affiliante ha onere di curare l’organizzazione complessiva della rete, anche in senso commerciale e questo è ancor più dovuto nei casi in cui alla rete partecipino altri soggetti – gli affiliati – legati da contratto, che possono essere i soli a sopportare e subire eventuali danni di questa errata prassi. Per questi motivi, evidenzia il Tribunale, la L.129/2004 prevede proprio che l’affiliante fornisca idonea informazione all’affiliato circa le ubicazioni degli affiliati presenti nella rete (articolo 4, comma 1, lettere d), lista degli affiliati, e lettera e), variazione e ubicazione degli affiliati) determinando rilevanza per l’affiliato la conoscenza dello sviluppo territoriale. La conferma

Il Tribunale di Milano ha avuto modo di confermare proprio tali principi cardine partendo da una affermazione importante: “Il contratto di affiliazione commerciale non costituisce negozio di mero scambio, che vede il pagamento di royalties come contropartita allo sfruttamento di una certa formula ed immagine commerciale”, ma è un contratto fondato sulla collaborazione al fine di raggiungere “profitti reciproci”. Infatti, specifica, “la natura del contratto di affiliazione commerciale, al contrario, è fortemente caratterizzata dalla collaborazione. Si tratta, cioè di una

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/ FINANZA & LEGALE /

tipologia in cui l’affiliante, per il tramite delle filiali, ottiene una maggior penetrazione territoriale per la vendita dei suoi prodotti o servizi, a fronte dell’ottenimento di una formula commerciale collaudata da parte dell’affiliato: entrambi perciò mirano ad instaurare un rapporto collaborativo di durata volto a generare reciproci profitti”. Proprio in tale contesto il Tribunale sostiene che emerga il ruolo essenziale rivestito dalla buona fede ex art. 1175 c.c. (Comportamento secondo correttezza) e 1375 c.c. (Esecuzione di buona fede), nel momento genetico, ma ancor più in quello funzionale. Sulla base di questi assunti (e dei precedenti), il Tribunale conferma marcatamente la contrarietà alla concorrenza interna in una rete di franchising, spesso giocata sul tema “zona”, ma l’affiliante deve predisporre una rete commerciale equilibrata per tutti gli aderenti. Infatti, il Tribunale conferma “l’obbligo dell’affiliante a predisporre una rete commerciale equilibrata sul territorio al fine di garantire, da un lato, nel proprio interesse, una più efficace penetrazione dello stesso, dall’altro, nell’interesse di controparte, onde evitare una concorrenza intestina tra affiliati. Ciò è confermato dall’art 4, comma 1, lettere d) ed e) della L.129/2004, il quale prevede tra gli obblighi dell’affiliante quello di consegna della lista degli affiliati e la comunicazione annuale sulle variazioni. Tale obbligo vale anche nell’ambito di un gruppo di società. Cioè l’obbligo di esclusiva e, più in generale, la prevenzione di concorrenza interna, deve intendersi riferito al gruppo, interamente considerato”. Conclusioni

Possiamo concludere che, in primis, l’esclusiva in relazione alla zona attribuita all’affiliato non costituisce elemento necessario del contratto di franchising, ma non per questo tale argomento può essere lasciato all’arbitrio dell’affiliante stabilendo una strategia di ubicazione dei punti vendita che comprometta o danneggi gli interessi anche di un solo affiliato in quanto l’obiettivo reale deve essere la migliore riuscita dell’attività commerciale di entrambi, al di là delle royalties e dei contributi versati.

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/ FINANZA & LEGALE /

Tra l’altro, nel caso del 2017, il Tribunale considerò una aggravante al comportamento scorretto di aprire un negozio troppo vicino – ed anche di dimensioni maggiori – a quello preesistente, il fatto che il contratto prevedeva anche l’esclusiva di prodotto (monomarca) per cui l’affiliato non poteva nemmeno “difendersi” ampliando l’offerta. È, infatti, contrastante stabilire, anche contrattualmente, che un affiliato (rivenditore autorizzato) non possa svolgere attività in concorrenza con l’affiliante e non possa rivolgersi ad altri fornitori, mentre l’affiliante sarebbe libero di fargli concorrenza. In sostanza, vi è sostanziale differenza fra l’attribuire una zona in esclusiva e aprire punti vendita in concorrenza: nel primo caso sarebbe stato il contratto a stabilire la zona e quindi la distanza cui poter aprire un altro negozio, nel secondo caso questa distanza non è stabilita, ma l’obbligo di buona fede impone che non vi possa essere sensibile riflesso dell’apertura di un nuovo negozio sull’attività dei preesistenti. La determinazione della zona di esclusiva è garanzia per l’affiliato, ma

anche per l’affiliante, vale a delimitare la zona oltre la quale nulla gli verrebbe addebitato per la concessione di altri punti vendita. Si tratta di provvedimenti estremamente importanti che costringeranno a modificare molti comportamenti di franchisor avvezzi ad aperture indiscriminate di punti vendita pronti a difendersi dietro ad una “semplice” previsione contrattuale che non preveda una esclusiva territoriale a favore dell’affiliato. Quello che veramente manca ancora è il semplice e sempre efficace buon senso comportamentale, spesso molto più utile per regolamentare rapporti contrattuali, sinceri, realistici, obiettivi e onesti impostati sul win-win, potendo, così, vedere attuata realmente e concretamente la buona fede contrattuale superando o migliorando anche i disposti normativi… sarebbe una grande conquista per l’imprenditoria in genere, certamente per quella del settore, ma, non escludo, anche per la civiltà.

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Nasce negli USA, ma non è più circoscritto al continente americano, è sempre più accettato, rispettato e riconosciuto in Europa, in particolare in Italia

IL FRANCHISING DAGLI STATI UNITI ALL’EUROPA Nel XX secolo si sono sviluppate due tipologie di franchising: quello di distribuzione di prodotto e quello chiamato “business format”. Vediamo in cosa consistono

avv. Paolo Fortina e dott.ssa Ilaria Secchiatti*

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/ OCCHIO ALLA LEGGE /

I

l franchising è un fenomeno in costante sviluppo su scala mondiale che ha modificato l’idea di rete commerciale di un’impresa, in particolare ciò accadeva, e tutt’ora accade, nel suo luogo di origine, gli Stati Uniti d’America. Il franchising, come lo conosciamo noi oggi, iniziò a fare la sua prima apparizione agli inizi degli anni ‘30 negli Stati Uniti d’America – anche se, secondo alcuni studiosi questo fenomeno ebbe origine in Francia – e perlopiù svolgeva la funzione di regolare alcuni aspetti del rapporto tra produttore e distributore, affinché quest’ultimo vendesse i beni di consumo sul mercato nazionale. Solo negli anni ‘50 questa formula commerciale iniziò la sua ascesa nel settore statunitense della ristorazione e dei fastfood. Un classico esempio è rappresentato dalla nota catena di fastfood McDonald, nata negli Stati Uniti con sede principale vicino a Chicago nell’Illinois a Oak Brook. Nel 1937 i fratelli Mac e Dick McDonald aprirono un chiosco di hot dog in California che divenne un ristorante e poi nel 1955 una catena di franchising. A partire dal 1967 questa catena di fast-food intraprese un importante progetto di espansione fuori dagli Stati Uniti fino ad aprire in Italia il primo

negozio nel 1985 a Bolzano. Ora, non resta che domandarci quale fu l’elemento di successo di questo famoso fastfood che contribuì a realizzare la sua espansione che oggi conosciamo? Ebbene, la risposta risiede nello stesso contratto di franchising, inteso come strumento contrattuale in cui un’impresa madre (franchisor), attraverso il contratto di franchisig, concede al proprietario di un altro punto vendita, distributore o dettagliante (franchisee), il diritto di commercializzare i propri prodotti o servizi, usando il brand e le tecniche di vendita in precedenza collaudate dal franchisor, in cambio del pagamento di un diritto d’ingresso o di canoni. In questo modo, vengono combinati più elementi che producono notevoli vantaggi in capo ad entrambe le parti: da un lato, il franchisor estende più rapidamente la sua rete commerciale in un determinato settore produttivo – come nel caso del fastfood McDonalds che ha oltrepassato i confini dell’America per sbarcare in nuovi continenti – e crea i suoi alter ego, dislocati in vari punti vendita, dall’altro, il franchisee, motivato dalla volontà di sperimentare una nuova attività commerciale, mette in pratica l’esperienza di produzione e servizi, i procedimenti operativi, le tecniche di gestione e di commercializzazione già sperimentate e standardizzate da un imprenditore esperto, riducendo in

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maniera apprezzabili i rischi di avviamento dell’attività d’impresa. Negli Stati Uniti la disciplina sul franchising è regolata a livello federale dalla Federal Trade Commission (FTC) e a livello statale dalla legislazione dei singoli Stati. Le normative statali non sono omogenee tra loro, infatti spesso queste privilegiano di volta in volta aspetti differenti del rapporto contrattuale, oltre ad essere inderogabili. In generale, le previsioni statali mirano a tutelare la figura del franchisee, prevedendo una serie di obblighi a carico del franchisor. Ad esempio, nel caso in cui il franchisor eserciti un recesso unilaterale ingiustificato, egli è obbligato a riacquistare le giacenze nel magazzino del franchisee o a compensare il franchisee per il mancato profitto prospettato. È evidente che è condiviso dagli Stati dell’USA lo spirito di individuare nella figura del franchisee la parte debole del rapporto contrattuale e, di conseguenza di proteggerla da un possibile rapporto che

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per natura è sbilanciato a favore del franchisor. Nel XX secolo si sono sviluppate due tipologie di franchising: quello di distribuzione di prodotto e quello chiamato “business format”. Il franchising di distribuzione del prodotto è stato la prima formula commerciale adottata negli USA e si è diffusa attorno agli anni ‘50. Questa tipologia consiste nella vendita dei prodotti del produttore (franchisor) sulla base di accordi tra il fornitore e il dettagliante (franchisee). Certamente, non mancano i grandi marchi che hanno adottato questa tipologia di contratto di franchising in una vasta gamma di settori: dalla vendita delle bevande analcoliche della Coca Cola o della Pepsi alla commercializzazione di autovetture e autocarri della Ford. Nello specifico, il produttore concede l’uso dei suoi marchi al distributore, ma non fornisce i metodi per gestire l’attività. Infatti il distributore è libero di organizzare a propria discrezionalità i rapporti con la clientela, impedendo in generale al fornitore di coordinare e di indirizzare in modo unitario l’attività dei distributori. Quindi, unico protagonista nel franchising di distribuzione di prodotto è esclusivamente lo stesso bene che il distributore, ossia il franchisee, s’impegna a vendere sulla base di un accordo di distribuzione, realizzando una parziale identificazione del franchisee nella persona del franchisor. La distribuzione di prodotto si è diffusa, in minor misura, in Italia ed in Europa ed è ciò che noi conosciamo con la denominazione di “contratto di


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concessione”, utilizzato per la commercializzazione di beni, raramente di servizi, e disciplinato dalle norme del Codice Civile (art. 1470 c.c. e s.s. e art. 1559 c.c. e s.s.). Tuttavia, la necessità di una sempre maggior integrazione fra il franchisor e il franchisee, oltre alla comunanza d’interessi, detta “community interest”, ha permesso alla prima tipologia di franchising di evolversi nella seconda, nota come “business format”. Il business format è il modello che più si avvicina a quello oggi disciplinato dal nostro ordinamento con la Legge 129 del 2004. Infatti, esso contempla la vendita dei prodotti o dei servizi con il marchio del franchisor e la gestione dell’attività secondo metodi operativi delineati e

collaudati. Di conseguenza, è lo stesso franchisor a fornire la formazione, gli strumenti di marketing e la manualistica o la preparazione del franchisee attraverso dei corsi al fine di organizzare, strutturare e condurre il punto vendita allo stesso modo della ditta madre. Attraverso questa formula, il franchisee s’identifica perfettamente con il franchisor, creando un rapporto stretto e continuo comprendente, oltre la vendita dei prodotti o dei servizi con un marchio registrato, anche la strategia d’impresa, il marketing, i manuali e standard operativi, il controllo della qualità, la comunicazione e le campagne pubblicitarie. Negli ultimi sessant’anni i consumatori americani si sono sempre più abituati a fidarsi ed affidarsi per i propri acquisti a brand noti, gestiti a livello locale, ma facenti parte di una rete commerciale molto più ampia. In conclusione, si osserva che questo fenomeno non è più circoscritto al continente americano, ma è sempre più accettato, rispettato e riconosciuto in Europa, in particolare in Italia, nella quale è sempre più lampante il successo del franchising, come è dimostrato dalla diffusione di grandi marchi e insegne in ogni città, in ogni centro commerciale, in ogni area di servizio autostradale. *Avvocato, NL Studio Legale

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Sebbene la licenza sia un elemento essenziale del contratto di franchising da sola non è sufficiente a qualificare il contratto come franchising

LA CASSAZIONE SULLA DISTINZIONE TRA CONTRATTO DI LICENZA E DI FRANCHISING Rispetto al mero rapporto di licenza, il franchising dà vita ad una intensa integrazione tra le attività d’impresa del franchisor e dei franchisees, integrazione che viene invece a mancare nei contratti di licenza di Alessandra Sonnati*

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L

o spunto per soffermarci sulla distinzione tra contratto di licenza e contratto di franchising viene offerto da una recente pronuncia della Corte di Cassazione del 15 aprile 2019 n. 10420. La licenza di beni immateriali (quali marchi, brevetti e know how), è uno dei punti-chiave dell’accordo di franchising. Tanto emergeva sia dalla definizione comunitaria che identificava l’oggetto dell’accordo appunto in un “insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale”, appartenenti al franchisor, che il franchisee viene autorizzato ad utilizzare nello svolgimento della sua attività, sia dall’elaborazione giurisprudenziale italiana, che aveva identificato sin dalle prime pronunce uno dei tratti distintivi del franchising nell’uso comune, tra tutti gli appartenenti alla rete, di segni distintivi e metodologie tecniche e commerciali comuni. Sebbene la licenza sia un elemento essenziale del contratto di franchising (come ribadito dall’art. 1 della legge 129/2004), la licenza da sola non è sufficiente a qualificare il contratto come franchising. Il caso portato all’attenzione della Corte riguardava una controversia relativa ad un contratto per la produzione, commercializzazione e vendita in Egitto di un particolare tipo di pizza, nonchè dei macchinari e delle attrezzature necessarie alla produzione e all’allestimento dei punti vendita sotto il marchio della concedente. Nel corso del rapporto sorgevano tra le parti delle reciproche contestazioni. Dette contestazioni riguardavano anche la qualificazione del contratto, che la ricorrente sosteneva essere un contratto di franchising, mentre la concedente qualificava come contratto di licenza di know-how e marchio. La Cassazione osserva che le parti avevano inteso circoscrivere l’oggetto del contratto allo sfruttamento del know-how ed all’utilizzo dei marchi del territorio, omettendo di disciplinare quegli elementi ulteriori che caratterizzano invece il contratto di franchising, quali l’inserimento dell’affiliato nella rete distributiva dell’affiliante1, dovendo anzi essere lo stesso affiliato/licenziatario a creare e organizzare la rete di vendita in Egitto. Osserva inoltre che mancavano nel contratto una serie di

elementi aggiuntivi, propri del contratto di franchising come ad esempio il pagamento di una fee di ingresso, l’addestramento, i controlli, l’obbligo di acquisto di prodotti destinati alla vendita e così via. La Cassazione, ha quindi ritenuto che la qualificazione del contratto come contratto di licenza fosse corretta. Peraltro, sempre in tema di distinzione tra contratto di licenza e contratto di franchising occorre evidenziare che, rispetto al mero rapporto di licenza, il franchising dà vita ad una intensa integrazione tra le attività d’impresa del franchisor e dei franchisees, integrazione che viene invece a mancare nei contratti di licenza, dove il licenziante si limita generalmente a verificare il rispetto, da parte del licenziatario, delle prescrizioni poste a tutela del marchio e della segretezza del know how. Al contrario, una rete in franchising può funzionare solo se vi è un coordinamento continuativo tra i componenti della rete: coordinamento che spazia dall’attività promozionale, alla presentazione dei punti vendita, alle tecniche commerciali ivi impiegate, oltre, ovviamente, alla perfetta identità dei prodotti venduti o dei servizi forniti. Tutti questi elementi sono, con ogni evidenza, del tutto estranei al contratto di licenza di beni immateriali. *Avvocato - Frignani e Associati Studio Legale

1

La definizione legislativa precisa infatti che la finalità del contratto deve essere quella di inserire “l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi”.

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CONBIPEL / www.co nb i p e l .co m Il progetto franchising del brand di abbigliamento uomo, Conbipel, ha una porzione ad esso dedicata nel sito ufficiale del brand. La sezione ha una breve introduzione al progetto e c’è la possibilità di scaricare una brochure informativa. Nella brochure si trovano le informazioni di rilievo come l’investimento iniziale, l’ammontare della Fee d’ingresso e la superficie media necessaria per lo store.

UPIM / www. up i m.co m Da una catena di grandi magazzini come UPIM, non si poteva che aspettarsi un sito all’altezza anche nella sua divisione dedicata al franchising. Nella sezione si trova la scheda del progetto in sintesi con le informazioni che vanno dalla breve descrizione dell’attività alla superficie minima e l’investimento iniziale. Inoltre sono specificate le condizioni contrattuali e le caratteristiche del punto vendita. Dalla pagina UPIM franchising si può infine scaricare la brochure completa e inviare una richiesta di contatto.

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MEDIOCASA / www. me d i o c asa . i t Mediocasa, la rete nazionale di agenzie immobiliari, propone la sua proposta franchising nella sezione “info franchising” del suo sito. Qui si trova la scheda del progetto franchising con elencati alcuni punti chiave della proposta. Non è possibile trovare però le informazioni complete come l’ammontare dell’investimento iniziale e per questa ragione che rimandiamo questo bottone franchising che necessita di qualche supplemento.

NUNA LIE / www. nuna l i e. i t Il franchising di Nuna Lie nel progetto di ricerca di nuove persone che vogliano entrare a far parte della sua rete, propone una scheda franchising nella sua sezione confacente del sito che si articola in: superfici, franchising, cosa cerchiamo, cosa proponiamo, cosa chiediamo e il form per la candidatura franchising. La proposta così organizzata risulta esaustiva ed è per questo promossa.

CAREDENT / www.care - d e nt. i t Anche nel sito della clinica dentistica Caredent si trova la sezione dedicata al franchising. Scorrendo si articola una prima introduzione al progetto con i punti di forza del brand e perché investire in una clinica Caredent in franchising. Nell’ultima unità si trovano i requisiti richiesti per diventare franchisee come l’investimento iniziale, l’ammontare della fee d’ingresso, le royalties e fidejussioni. Rimandiamo la sezione perché mancano delle specifiche sull’ubicazione ottimale e le caratteristiche del locale.

• Scheda franchising con informazioni essenziali sul progetto contenente anche: ammontare dei costi di investimento, ammontare del diritto di ingresso, ammontare e periodicità delle royalties sia sulle vendite che sulle pubblicità • Descrizione esaustiva dell’attività e dei servizi e/o prodotti distribuiti • Elenco, ubicazione e riferimenti degli affiliati in essere

• Modalità di affiliazione • Possibilità di porre domande specifiche da parte dei potenziali affiliati • Eventuali zone di preferenza per l’ubicazione delle nuove attività • Presenza di esclusiva di zona • Storia dell’affiliante • Un conto economico medio • Il fatturato minimo conseguibile

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AGENDA 2019 LUGLIO 2019 18-24 // VI RETAIL FOOD SERVICE – 4 LUGLIO, MILANO Milano,Italia 18-27 // RETAIL DISRUPTION 2019 Milano,Italia

19-20 // ENTREPRENEUR & FRANCHISE EXPO 2019 Mandaluyong City, Metro Manila

SETTEMBRE 2019 18-20 // BUY BRAND EXPO Moscow, CEC

OTTOBRE 2019 3-6 // EBELTOFT GROUP MEETING CON RETAIL TOUR Seoul, Corea del Sud

24-25-26 // SALONE FRANCHISING MILANO Milano, Italia 29-30 // FORUM RETAIL Milano, Italia

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Acconsento al trattamento dei dati da parte di WM Capital S.p.A. nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, regolamento EU n. 2016/679, l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o comunicazioni personali. Ai sensi degli artt. 7 e 10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o 95 rettifica dei dati, mediante comunicazione scritta all’Editore WM Capital, via Pontaccio 2, Milano, luogo di custodia della banca dati medesima.


MENSILE - ANNO XXI - N. 07/08 LUGLIO/AGOSTO 2019 DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Pasquali f.pasquali@azfranchising.it CONTATTI TEL. 02/46.77.81 email: info@azfranchising.com UFFICIO ABBONAMENTI abbonamenti@azfranchising.it STAMPA Arti Grafiche Boccia Via Tiberio Claudio Felice, 7 84131 Salerno DISTRIBUTORE PER L’ITALIA Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. 20134 Milano IMPAGINAZIONE Adasto - www.adasto.com

Hanno collaborato con noi: Stefania Giuseppetti,

Mirco Comparini, Alessandra Sonnati, Mattia Nicoletti, Fabrizio Valente, Paolo Fortina, Ilaria Secchiatti




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